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> Il Mio Nemico Principale, la mia esperienza con il Doc
 
Gigetto1981
Inviato il: Sabato, 21-Ott-2017, 19:59
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Salve a tutti sono nuovo in questo forum..racconto la mia esperienza con il doc e il mio disturbo d'ansia sperando che possa essere utile per qualcuno (oltre che a me stesso).

Vivo con questo disturbo da quando avevo 20 anni (ora ne ho 36 suonati). Il mio doc ha assunto manifestazioni diverse negli anni e si trattava sempre e solo di ossessioni pure. (senza compulsioni)
La prima volta si è manifestato come una paura di sentirmi male appena uscivo di casa. In quel periodo avevo problemi di intolleranze alimentari e dunque il doc ha avuto origine da un male di tipo fisico: avevo continui mal di pancia, di stomaco e girmaenti di testa. Non avevo scoperto, all'inizio, il problema delle intolleranze, pertanto mangiavo e, giorno dopo giorno, mi sentivo male. Chiaramente anche la mia salute psicologica ne ha presto risentito, pertanto mi venivano ossessioni frequenti e focalizzate su un unico pensiero: "se esci ti senti male. Puoi vomitare all'improvviso, o avere bisogno di un bagno non sempre disponibile". Per circa 8 mesi sono stato chiuso in casa (uscendo davvero di rado).. Ne sono uscito scoprendo il problema delle intolleranze, eliminando temporaneamente i cibi dannosi e, contemporaneamente, seguendo una terapia e prendendo (in piccole dosi) antidepressivi.

La seconda manifestazione ossessiva si è verificata dopo circa tre anni. Questa volta il pensiero era concentrato sulla paura di fare del male ed essere violento nei confronti delle persone a me più care. Questa fase del doc è durata per fortuna poco. Ne sono uscito da solo, senza supporto terapeutico e farmaci.

La terza forma ossessiva è stato il doc da relazione. E' scoppiata quando mi sono fidanzato per la prima volta a 28 anni. Questa è stata una delle forme più toste e sono stato male per circa un anno e mezzo. La mia ragazza mi è stata vicino, ma avendo una struttura caratteriale diversa dalla mia, era difficile far capire effettivamente il mio disagio. In ogni caso, nonostante il pensiero ossessivo e le ruminazioni mi suggerissero costantemente di lasciare la mia ragazza, non ho mai ceduto. Ne sono uscito, anche in questo caso, iniziando una nuova terapia (cognitivo comportamentale) e farmaci.

Sono stato bene per diverso tempo. Nel frattempo ho completato gli studi, sono diventato avvocato e ho trovato lavoro in un prestigioso studio legale. Purtroppo con l'inizio di questo lavoro, si è manifestato nuovamente il doc: questa volta legato alle tematiche inerenti l'ìesercizio della mia professione. Il pensiero fisso è costante è "non riesco a fare le cose che mi assegnano, nei tempi richiesti. Se non ci riesco sono un incapace e un fallito, e dunque non riuscirò mai a realizzarmi" A questa forma ossessiva, naturalmente si susseguono attacchi di ansia molto forti. Da quando ho ripreso a lavorare, quest'anno, dopo le vacanze estive, ho una costante ansia, problematica da gestire sul posto di lavoro. Sto male quando devo andare a fare le udienze, quando devo scrivere gli atti, rispettare le scadenze. Non dormo, pensando a quello che devo fare il giorno dopo. Davvero terribile.
Attualmente sono ancora in terapia anche se il mio medico non vuole più darmi farmaci perchè sostiene che riesca a farcela da solo.
Per me è un periodo davvero difficile. Il doc e l'ansia sono i miei nemici da quasi vent'anni, e li combatto costantemente nonostante l'ignoranza e l'ìndifferenza della gente che non ha questi problemi e che, conseguentemente, fatica a comprendere disturbi simili.
Nonostante mi senta profondamente demoralizzato, io non mollo. E' una mia battaglia personale, e io le battaglie sono abituato a VINCERLE.
Scusate per il post un po' lungo. Per quelli che hanno avuto la pazienza di leggere e che stanno combattendo la mia stessa battaglia voglio solo dire di non mollare. Evitate di ruminare, esponetevi al rischio, alle cose che vi fanno più male. Perchè in questo modo disconfermate il pensiero e l'ossessione. Ciò che avete nella testa, al 99% non corrisponde alla realtà. Siate determinati. Un percorso terapeutico è, secondo me, fondamentale...nelle fasi più acute.
Per il resto..ce la faremo, TUTTI.
A presto
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Mariav
Inviato il: Domenica, 22-Ott-2017, 20:30
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Ciao! La tua storia mi ha colpito sia perché hai riassunto in modo chiarissimo le fasi del disturbo (abilità professionale! PSICO wink.png )sia perché ho trovato in essa punti in comune con me. Il più personale è che a me il Doc è cominciato ed esploso appena ho iniziato l'università, concentrandosi esclusivamente sullo studio :oggi direi che era un Doc da controllo, di ogni frase del testo che studiavo dovevo cogliere ogni significato, riempivo i margini di appunti scritti piccolissimi. ...è lampante che con questo sistema ci mettevo un millennio a dare un esame, anche se poi ero preparatissima! Ho resistito per 17 esami, forse puoi immaginare una tortura mentale del genere ripetuta 17 volte. ..poi avevo superato i trent'anni, sono crollata, ho mollato senza laurearmi e mi sono cercata un lavoro. Non ho mai trovato casi di Doc che si manifestasse così, forse il tuo attuale è quello più vagamente somigliante!
Il secondo punto in comune è che mio marito è avvocato. ..perciò posso capire bene la tua situazione! Ecco, già di per sé è una professione molto pesante, lui se ne lamenta spesso! Ti ammiro per la tua tenacia e la tua forza d'animo. Vedi, è proprio vero che il Doc è una specie di terribile autogol, cerca di distruggere, bloccare ciò a cui più teniamo :una relazione d'amore, il sentirsi uomo /donna, una vita normale, il desiderio di laurearsi. ..il Nemico principale, l'hai giustamente definito tu.
Per quanto riguarda la mia prima fase, io non ce l'ho fatta, purtroppo il Doc ha vinto, mi sono dovuta arrendere. ..e mi rimarrà sempre il rimpianto e il senso di sconfitta, forse solo ora ho imparato a gestire un po 'questi sentimenti. Ora ho un altro Doc, la battaglia è ricominciata. E sto cercando di fare come hai detto tu, di non mollare. E voglio anche condividere, con forza, la tua speranza. Aiutiamoci. Un abbraccio
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Gattina97ct
Inviato il: Martedì, 24-Ott-2017, 20:43
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QUOTE (Gigetto1981 @ Sabato, 21-Ott-2017, 18:59)
Salve a tutti sono nuovo in questo forum..racconto la mia esperienza con il doc e il mio disturbo d'ansia sperando che possa essere utile per qualcuno (oltre che a me stesso).

Vivo con questo disturbo da quando avevo 20 anni (ora ne ho 36 suonati). Il mio doc ha assunto manifestazioni diverse negli anni e si trattava sempre e solo di ossessioni pure. (senza compulsioni)
La prima volta si è manifestato come una paura di sentirmi male appena uscivo di casa. In quel periodo avevo problemi di intolleranze alimentari e dunque il doc ha avuto origine da un male di tipo fisico: avevo continui mal di pancia, di stomaco e girmaenti di testa. Non avevo scoperto, all'inizio, il problema delle intolleranze, pertanto mangiavo e, giorno dopo giorno, mi sentivo male. Chiaramente anche la mia salute psicologica ne ha presto risentito, pertanto mi venivano ossessioni frequenti e focalizzate su un unico pensiero: "se esci ti senti male. Puoi vomitare all'improvviso, o avere bisogno di un bagno non sempre disponibile". Per circa 8 mesi sono stato chiuso in casa (uscendo davvero di rado).. Ne sono uscito scoprendo il problema delle intolleranze, eliminando temporaneamente i cibi dannosi e, contemporaneamente, seguendo una terapia e prendendo (in piccole dosi) antidepressivi.

La seconda manifestazione ossessiva si è verificata dopo circa tre anni. Questa volta il pensiero era concentrato sulla paura di fare del male ed essere violento nei confronti delle persone a me più care. Questa fase del doc è durata per fortuna poco. Ne sono uscito da solo, senza supporto terapeutico e farmaci.

La terza forma ossessiva è stato il doc da relazione. E' scoppiata quando mi sono fidanzato per la prima volta a 28 anni. Questa è stata una delle forme più toste e sono stato male per circa un anno e mezzo. La mia ragazza mi è stata vicino, ma avendo una struttura caratteriale diversa dalla mia, era difficile far capire effettivamente il mio disagio. In ogni caso, nonostante il pensiero ossessivo e le ruminazioni mi suggerissero costantemente di lasciare la mia ragazza, non ho mai ceduto. Ne sono uscito, anche in questo caso, iniziando una nuova terapia (cognitivo comportamentale) e farmaci.

Sono stato bene per diverso tempo. Nel frattempo ho completato gli studi, sono diventato avvocato e ho trovato lavoro in un prestigioso studio legale. Purtroppo con l'inizio di questo lavoro, si è manifestato nuovamente il doc: questa volta legato alle tematiche inerenti l'ìesercizio della mia professione. Il pensiero fisso è costante è "non riesco a fare le cose che mi assegnano, nei tempi richiesti. Se non ci riesco sono un incapace e un fallito, e dunque non riuscirò mai a realizzarmi" A questa forma ossessiva, naturalmente si susseguono attacchi di ansia molto forti. Da quando ho ripreso a lavorare, quest'anno, dopo le vacanze estive, ho una costante ansia, problematica da gestire sul posto di lavoro. Sto male quando devo andare a fare le udienze, quando devo scrivere gli atti, rispettare le scadenze. Non dormo, pensando a quello che devo fare il giorno dopo. Davvero terribile.
Attualmente sono ancora in terapia anche se il mio medico non vuole più darmi farmaci perchè sostiene che riesca a farcela da solo.
Per me è un periodo davvero difficile. Il doc e l'ansia sono i miei nemici da quasi vent'anni, e li combatto costantemente nonostante l'ignoranza e l'ìndifferenza della gente che non ha questi problemi e che, conseguentemente, fatica a comprendere disturbi simili.
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Scusate per il post un po' lungo. Per quelli che hanno avuto la pazienza di leggere e che stanno combattendo la mia stessa battaglia voglio solo dire di non mollare. Evitate di ruminare, esponetevi al rischio, alle cose che vi fanno più male. Perchè in questo modo disconfermate il pensiero e l'ossessione. Ciò che avete nella testa, al 99% non corrisponde alla realtà. Siate determinati. Un percorso terapeutico è, secondo me, fondamentale...nelle fasi più acute.
Per il resto..ce la faremo, TUTTI.
A presto

Nel doc di relazione ti è capitato di essere apatico? Di non sentire nulla?


--------------------
l’ansia non deve vincere sulla vita di chi ne soffre. È un’amara sofferenza, certo, ma combatterla è possibile
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Gigetto1981
Inviato il: Mercoledì, 25-Ott-2017, 22:04
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che intendi per non sentire nulla? se ti riferisci a una sorta di ipocondria no. Se ti riferisci ai sentimenti nei confronti della mia ragazza, non mi sentivo mai sicuro
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Gattina97ct
Inviato il: Venerdì, 27-Ott-2017, 19:22
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QUOTE (Gigetto1981 @ Mercoledì, 25-Ott-2017, 21:04)
che intendi per non sentire nulla? se ti riferisci a una sorta di ipocondria no. Se ti riferisci ai sentimenti nei confronti della mia ragazza, non mi sentivo mai sicuro

Stessa identica cosa mia... Come lo hai superato?


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Gigetto1981
Inviato il: Sabato, 28-Ott-2017, 00:35
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Non è facile rispondere.
Prima di tutto, evitando ciò che il doc avrebbe voluto che facessi: ovvero lasciare il partner.
Poi tenevo un diario dove annotavo tutti i pensieri e le emozioni, sforzando di trovare
ipotesi alternative a quelle dettate dal pensiero ossessivo. Gli esercizi sono quelli della terapia cognitivo comportamentale.
Ho seguito una cura farmacologica ma in dosaggio estremamente basso, perchè (mio modesto parere) l'ossessione, che è un pensiero, si sconfigge con un altro pensiero completamente diverso. Paradossalmente si sconfigge pensando in maniera diversa.
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Inviato il: Martedì, 31-Ott-2017, 18:09
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QUOTE (Gigetto1981 @ Venerdì, 27-Ott-2017, 23:35)
Non è facile rispondere.
Prima di tutto, evitando ciò che il doc avrebbe voluto che facessi: ovvero lasciare il partner.
Poi tenevo un diario dove annotavo tutti i pensieri e le emozioni, sforzando di trovare
ipotesi alternative a quelle dettate dal pensiero ossessivo. Gli esercizi sono quelli della terapia cognitivo comportamentale.
Ho seguito una cura farmacologica ma in dosaggio estremamente basso, perchè (mio modesto parere) l'ossessione, che è un pensiero, si sconfigge con un altro pensiero completamente diverso. Paradossalmente si sconfigge pensando in maniera diversa.

E' molto interessante quello che hai detto.. sto pensando da diverso tempo di scrivere un diario tutto mio, puoi spiegarmi come lo hai impostato e soprattutto cosa intendi per " si sconfigge con un altro pensiero completamente diverso. Paradossalmente si sconfigge pensando in maniera diversa."

grazieee PSICO rolleyes.gif


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La vita è per tutti ma la felicità è solo per i coraggiosi.
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Gigetto1981
Inviato il: Mercoledì, 01-Nov-2017, 11:39
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Premetto che non sono un medico.
Gli esercizi della terapia sono individuali. Magari possono andare bene per me, non so per qualcun'altro. Dato che le manifestazioni ossessive sono molto diverse.

Pensare in maniera diversa, vuol dire fare ipotesi alternative alle conseguenze apparantemente univoche e inderogabili del doc.

Il pensiero ossessivo impone sempre una unica valutazione dei fatti che ci accadono, e non consente la prospettazione di eventi diversi. In presenza di un evento, (almeno io) tendo a dare sempre la stessa valutazione e interpretazione. Invece bisogna dare valutazioni diverse.
Faccio un esempio generico non afferente alla mia patologia.

Ossessione: "se non chiudo la porta di casa con tre mandate, stasera arrivano i ladri"
Ipotesi alternative:
a) i ladri stasera non verranno perchè sono impegnati;
b) i ladri anche se entrano in caso non rubano niente, perchè non trovano nulla;
c) se anche i ladri dovessero rubare, sono cose che si possono ricomprare. O almeno mi faccio una ragione se sono cose alle quali ero legato da vincoli affettivi.

Attenzione però a non cercare rassicurazioni (cioè fare delle ipotesi che confermano il doc, perchè quelle aumentano l'ansia)
Nel caso di specie:
a) i ladri non rubano niente perchè comunque la porta è chiusa
b) i ladri non entrano perchè ho avvertito la vicina o il portiere
c) i ladri non entrano perchè comunque ci sta l'antifurto.

Queste non sono ipotesi alternative ma rassicurazioni (e quindi ruminazioni) che fanno aumentare l'ansia
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rebirth
Inviato il: Mercoledì, 01-Nov-2017, 16:05
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QUOTE (Gigetto1981 @ Mercoledì, 01-Nov-2017, 10:39)
Premetto che non sono un medico.
Gli esercizi della terapia sono individuali. Magari possono andare bene per me, non so per qualcun'altro. Dato che le manifestazioni ossessive sono molto diverse.

Pensare in maniera diversa, vuol dire fare ipotesi alternative alle conseguenze apparantemente univoche e inderogabili del doc.

Il pensiero ossessivo impone sempre una unica valutazione dei fatti che ci accadono, e non consente la prospettazione di eventi diversi. In presenza di un evento, (almeno io) tendo a dare sempre la stessa valutazione e interpretazione. Invece bisogna dare valutazioni diverse.
Faccio un esempio generico non afferente alla mia patologia.

Ossessione: "se non chiudo la porta di casa con tre mandate, stasera arrivano i ladri"
Ipotesi alternative:
a) i ladri stasera non verranno perchè sono impegnati;
b) i ladri anche se entrano in caso non rubano niente, perchè non trovano nulla;
c) se anche i ladri dovessero rubare, sono cose che si possono ricomprare. O almeno mi faccio una ragione se sono cose alle quali ero legato da vincoli affettivi.

Attenzione però a non cercare rassicurazioni (cioè fare delle ipotesi che confermano il doc, perchè quelle aumentano l'ansia)
Nel caso di specie:
a) i ladri non rubano niente perchè comunque la porta è chiusa
b) i ladri non entrano perchè ho avvertito la vicina o il portiere
c) i ladri non entrano perchè comunque ci sta l'antifurto.

Queste non sono ipotesi alternative ma rassicurazioni (e quindi ruminazioni) che fanno aumentare l'ansia

E per quanto riguarda il doc da relazione come agivi? So che la situazione cambia da individuo ad individuo ma sto cercando di raccogliere il maggior numero di strategie


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Gigetto1981
Inviato il: Domenica, 05-Nov-2017, 14:50
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per il doc da relazione la strategia era la stessa. Principalmente evitare di comportarsi in base a quello che diceva il pensiero ossessivo: quindi continuare a stare con la mia ragazza, e non prendere in minima considerazione l'idea di lasciarla.

Poi facevo esercizi dettati dalla terapia cognitiva comportamentale, cercando di trovare ipotesi alternative al pensiero
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Inviato il: Domenica, 05-Nov-2017, 15:04
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QUOTE (Gigetto1981 @ Domenica, 05-Nov-2017, 13:50)
per il doc da relazione la strategia era la stessa. Principalmente evitare di comportarsi in base a quello che diceva il pensiero ossessivo: quindi continuare a stare con la mia ragazza, e non prendere in minima considerazione l'idea di lasciarla.

Poi facevo esercizi dettati dalla terapia cognitiva comportamentale, cercando di trovare ipotesi alternative al pensiero

A me ad esempio, viene a volte in mente che potrebbe smettere di piacermi, che mi possa stancare o che possa non amarlo più, e mi sale un angoscia assurda.
Come posso sostituire questivo pensieri?

Grazieee PSICO D.gif


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