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PSICO > Disturbi dell'infanzia e dell'adolescenza > Gestire Le Paure Dei Bambini


Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 10-Mar-2009, 17:27
Prendere sul serio le paure dei figli e parlarne con loro utilizzando un linguaggio adeguato alla loro età.

- Ascoltare i racconti del bambino senza sminuirli. E' importante che il bambino impari a parlare delle sue paure e a chiedere aiuto.

- Rafforzare nel bambino la fiducia in se stesso, stargli emotivamente vicino e rassicurarlo.

- Aiutare i bambini a dare dei nomi ai propri sentimenti e alle proprie emozioni, rispettandole.

- Far sì che si sentano liberi di manifestare le loro paure; questo li aiuta a rendersi conto che queste sono di tutti, adulti compresi e che è necessario coraggio e determinazione per superarle.

- Favorire l'espressione delle emozioni e delle paure tramite il disegno, il gioco e la drammatizzazione.

- Scegliere accuratamente anche con i figli stessi, letture specifiche (da affrontare da soli o con i genitori), grazie alle quali possano comprendere e superare le loro paure.

- Essere sempre attenti ed interessati alla loro vita relazionale, confrontandosi con educatori ed insegnanti.

- Essere decisi e sicuri nell'educazione alle regole che si ritengono fondamentali; la mancanza di queste e l'incoerenza provocano, infatti, paura ed insicurezza nei confronti dell'ambiente.

- Evitare di sottoporre i bambini ed i ragazzi a richieste eccessive: ciò può creare sentimenti di inadeguatezza e di incapacità che possono sfociare in paure e stati di ansia.

- Evitare di usare espressioni quali: "...ormai sei grande..." o "...cerca di fare l'ometto...". Certe affermazioni, infatti, finiscono per responsabilizzare troppo i bambini rischiando di farli sentire inadeguati.

- "Abituare" i figli alle loro paure in modo graduale e senza forzature. Alcuni necessitano di più tempo rispetto ad altri per imparare ad affrontare e gestire situazioni nuove.

- Comunicare apertamente che alcune paure sono appropriate per proteggerci dai pericoli dell'ambiente circostante (es. toccare oggetti roventi, giocare per strada, frequentare alcune zone della città, etc.).

- Far sì che i figli si sentano legittimati a provare sentimenti di paura.

- Le paure diminuiscono se sentiamo di poterle controllare. Ricordiamo ai bambini che possono ad es. chiudere gli occhi o spegnere il televisore se un'immagine è troppo forte e fonte di ansia.

- Evitare di lasciare solo il bambino davanti al telegiornale o a film con immagini troppo forti: in ogni caso, è bene cercare di spiegare ciò che sta avvenendo in modo comprensibile e realistico, distinguendo i fatti reali da quelli riportati dai film.

- Prestare particolare attenzione alle nostre reazioni; i bambini ed i ragazzi sono influenzati dal nostro comportamento e la paura può essere molto contagiosa.


- Fare attenzione al contenuto e alle modalità degli scambi verbali in famiglia o con gli amici; spesso non ci si rende conto di quanto certe affermazioni per noi banali, possano influenzare il pensiero dei bambino o dei ragazzi (es. "non si è più sicuri neanche a casa propria...." ecc.).

Nel caso in cui le paure siano legate ad eventi particolarmente traumatici - come una guerra - è importante:

- dedicare molta attenzione ai figli; stare più vicini fisicamente, evitando prolungati periodi di assenza se non strettamente necessari;

- aiutarli a capire cosa sta succedendo, spiegando con parole semplici e dicendo la verità: sebbene i genitori siano tentati di nascondere ai figli la drammaticità di alcuni avvenimenti, non è di alcuna utilità fornire informazioni false o evitare di parlarne;

- nel parlare della guerra è importante usare un linguaggio e discutere concetti appropriati all'età e agli interessi del bambino: si possono adottare esempi concreti con i più piccoli ed affrontare temi più complessi con gli adolescenti;

- aprire conversazioni su quanto hanno sentito o pensano in relazione alla guerra, cercando di capire cosa pensano ed eventualmente se abbiano maturato convinzioni sbagliate (a causa di una confusione tra realtà e fantasia); rispettare, però, il desiderio del bambino di non parlare di questi temi;

- prestare molta attenzione anche al comportamento non verbale, come le espressioni facciali, la postura o i giochi;


- rispondere alle domande, anche se ripetute e insistenti;

- aiutarli ad esprimere quello che provano, rispettando i loro sentimenti;

- aiutarli a capire che è normale avere paura, sentirsi tristi ed arrabbiati;
- aiutare a far fronte alle paure e all'ansia, parlandone insieme e cercando insieme un modo per superarle;
-

fare con loro attività piacevoli e rilassanti, aiutarli a mantenere le normali attività quotidiane;

- alimentare il loro senso di sicurezza, dicendo loro che saranno protetti in ogni modo e che possono raggiungere la mamma ed il papà quando vogliono (ad esempio al cellulare);

- proteggerli da ripetute esposizioni ad immagini traumatiche (ad esempio, televisive) e cogliere l'occasione per guardare con loro la televisione che può sollevare diversi spunti di dialogo.

Inviato da: erika il Martedì, 10-Mar-2009, 17:41
bello, interessante.
Nel concreto è difficile mettere in pratica questi consigli.
Per esempio:
nel periodo dei bombardamenti su Gaza, mia figlia (sei anni) ha visto una foto terrificante sul giornale. Una bambina morta e sepolta dalla terra con solo la testa che spuntava.
L'ha guardata e mi ha detto: "Ho paura"
Che dirle?
Le ho risposto: "tranquilla, qui non succede". Non sapevo cosa dire.

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 11-Mar-2009, 10:32
QUOTE (erika @ Martedì, 10-Mar-2009, 17:41)
bello, interessante.
Nel concreto è difficile mettere in pratica questi consigli.
Per esempio:
nel periodo dei bombardamenti su Gaza, mia figlia (sei anni) ha visto una foto terrificante sul giornale. Una bambina morta e sepolta dalla terra con solo la testa che spuntava.
L'ha guardata e mi ha detto: "Ho paura"
Che dirle?
Le ho risposto: "tranquilla, qui non succede". Non sapevo cosa dire.

secondo me una mamma sa già quello che deve dire

specie una mamma sensibile come te

Inviato da: Matita il Mercoledì, 11-Mar-2009, 16:16
Sì ma con le dodicenni come la mettiamo? Doh!.gif Doh!.gif

Inviato da: ex-admin-forum il Mercoledì, 11-Mar-2009, 16:39
QUOTE (Matita @ Mercoledì, 11-Mar-2009, 15:16)
Sì ma con le dodicenni come la mettiamo? Doh!.gif Doh!.gif

secondo me una mamma sa già quello che deve dire

specie una mamma sensibile come te PSICO-asd.gif

Inviato da: ex-admin-forum il Mercoledì, 11-Mar-2009, 16:42
QUOTE (giovannalapazza @ Martedì, 10-Mar-2009, 16:27)
Prendere sul serio le paure dei figli e parlarne con loro utilizzando un linguaggio adeguato alla loro età.

- Ascoltare i racconti del bambino senza sminuirli. E' importante che il bambino impari a parlare delle sue paure e a chiedere aiuto.

- Rafforzare nel bambino la fiducia in se stesso, stargli emotivamente vicino e rassicurarlo.

- Aiutare i bambini a dare dei nomi ai propri sentimenti e alle proprie emozioni, rispettandole.

- Far sì che si sentano liberi di manifestare le loro paure; questo li aiuta a rendersi conto che queste sono di tutti, adulti compresi e che è necessario coraggio e determinazione per superarle.

- Favorire l'espressione delle emozioni e delle paure tramite il disegno, il gioco e la drammatizzazione.

- Scegliere accuratamente anche con i figli stessi, letture specifiche (da affrontare da soli o con i genitori), grazie alle quali possano comprendere e superare le loro paure.

- Essere sempre attenti ed interessati alla loro vita relazionale, confrontandosi con educatori ed insegnanti.

- Essere decisi e sicuri nell'educazione alle regole che si ritengono fondamentali; la mancanza di queste e l'incoerenza provocano, infatti, paura ed insicurezza nei confronti dell'ambiente.

- Evitare di sottoporre i bambini ed i ragazzi a richieste eccessive: ciò può creare sentimenti di inadeguatezza e di incapacità che possono sfociare in paure e stati di ansia.

- Evitare di usare espressioni quali: "...ormai sei grande..." o "...cerca di fare l'ometto...". Certe affermazioni, infatti, finiscono per responsabilizzare troppo i bambini rischiando di farli sentire inadeguati.

- "Abituare" i figli alle loro paure in modo graduale e senza forzature. Alcuni necessitano di più tempo rispetto ad altri per imparare ad affrontare e gestire situazioni nuove.

- Comunicare apertamente che alcune paure sono appropriate per proteggerci dai pericoli dell'ambiente circostante (es. toccare oggetti roventi, giocare per strada, frequentare alcune zone della città, etc.).

- Far sì che i figli si sentano legittimati a provare sentimenti di paura.

- Le paure diminuiscono se sentiamo di poterle controllare. Ricordiamo ai bambini che possono ad es. chiudere gli occhi o spegnere il televisore se un'immagine è troppo forte e fonte di ansia.

- Evitare di lasciare solo il bambino davanti al telegiornale o a film con immagini troppo forti: in ogni caso, è bene cercare di spiegare ciò che sta avvenendo in modo comprensibile e realistico, distinguendo i fatti reali da quelli riportati dai film.

- Prestare particolare attenzione alle nostre reazioni; i bambini ed i ragazzi sono influenzati dal nostro comportamento e la paura può essere molto contagiosa.


- Fare attenzione al contenuto e alle modalità degli scambi verbali in famiglia o con gli amici; spesso non ci si rende conto di quanto certe affermazioni per noi banali, possano influenzare il pensiero dei bambino o dei ragazzi (es. "non si è più sicuri neanche a casa propria...." ecc.).

Nel caso in cui le paure siano legate ad eventi particolarmente traumatici - come una guerra - è importante:

- dedicare molta attenzione ai figli; stare più vicini fisicamente, evitando prolungati periodi di assenza se non strettamente necessari;

- aiutarli a capire cosa sta succedendo, spiegando con parole semplici e dicendo la verità: sebbene i genitori siano tentati di nascondere ai figli la drammaticità di alcuni avvenimenti, non è di alcuna utilità fornire informazioni false o evitare di parlarne;

- nel parlare della guerra è importante usare un linguaggio e discutere concetti appropriati all'età e agli interessi del bambino: si possono adottare esempi concreti con i più piccoli ed affrontare temi più complessi con gli adolescenti;

- aprire conversazioni su quanto hanno sentito o pensano in relazione alla guerra, cercando di capire cosa pensano ed eventualmente se abbiano maturato convinzioni sbagliate (a causa di una confusione tra realtà e fantasia); rispettare, però, il desiderio del bambino di non parlare di questi temi;

- prestare molta attenzione anche al comportamento non verbale, come le espressioni facciali, la postura o i giochi;


- rispondere alle domande, anche se ripetute e insistenti;

- aiutarli ad esprimere quello che provano, rispettando i loro sentimenti;

- aiutarli a capire che è normale avere paura, sentirsi tristi ed arrabbiati;
- aiutare a far fronte alle paure e all'ansia, parlandone insieme e cercando insieme un modo per superarle;
-

fare con loro attività piacevoli e rilassanti, aiutarli a mantenere le normali attività quotidiane;

- alimentare il loro senso di sicurezza, dicendo loro che saranno protetti in ogni modo e che possono raggiungere la mamma ed il papà quando vogliono (ad esempio al cellulare);

- proteggerli da ripetute esposizioni ad immagini traumatiche (ad esempio, televisive) e cogliere l'occasione per guardare con loro la televisione che può sollevare diversi spunti di dialogo.

una sorta di decalogo pret a porter, ma ahimè credo sia difficile da eseguire perfettamente blush.gif

Inviato da: Matita il Mercoledì, 11-Mar-2009, 16:46
QUOTE (Admin-forum @ Mercoledì, 11-Mar-2009, 15:39)
QUOTE (Matita @ Mercoledì, 11-Mar-2009, 15:16)
Sì ma con le dodicenni come la mettiamo?  Doh!.gif  Doh!.gif

secondo me una mamma sa già quello che deve dire

specie una mamma sensibile come te PSICO-asd.gif

Sì ma la mamma sensibile ogni tanto sbotta.
Bel decalogo... cioè bellissimo davvero, in linea di massima è ciò che ho cercato di fare quando era piccina.
Ma i decaloghi di solito hanno una difettuccio... non tengono conto dei singoli casi.
Che sono migliaia, e non c'è decalogo che gli stia dietro.

(uh, oggi sono di nuovo acida... PSICO D.gif )

PSICO-kiss.gif

Inviato da: lovXvol il Domenica, 15-Mar-2009, 02:11
Grazie, io l'ho trovato interessante, devo dire che da quanto leggo pare ho tenuto un atteggiamento sbagliato.

Quando mi ripeteva di continuo una domanda dopo le terza-quarta risposta io... Poi la storia che ormai è un ometto gliela ripeto spesso...


Inviato da: Xyz il Mercoledì, 18-Mar-2009, 12:49
Hanno sbagliato tutto, i miei... ma almeno hanno evitato di farmi crescere come una cacasotto riempiendomi di divieti e instillandomi la paura dello sconosciuto, dello straniero, del delinquente, dei "pericoli". Sono cresciuta allo stato brado, e questo per me non è del tutto un male. Di mio, poi, non sono mai stata impressionabile.
Ho avuto paura, direi terrore, delle persone, ma non per questo.
Se mia madre mi vede piangere mi ricopre di insulti. Da bambina no, ma solo perchè non piangevo mai PSICO rolleyes.gif

Inviato da: giovannalapazza il Sabato, 04-Ott-2014, 12:12
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