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> Come Comportarsi Con Un Depresso, di giulia
 
giovannalapazza
Inviato il: Giovedì, 23-Lug-2009, 14:28
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Amministratrice Socratica
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Il problema è che la depressione è una malattia della volontà, che nella maggior parte non dipende quindi da quanti sforzi si facciano.

Ho passato anni a sentire consigli su dove andare, cosa fare, cosa prendere eccetera.E il risultato è stata la mia staticità: perché è una malattia che provoca vergogna di sé anche proprio per il fatto che molti non la riconoscono come tale. Non ti senti legittimato nello star male, ma stai malissimo.

La verità è che la cosa migliore in assoluto, quella che fa scattare un qualche pallido meccanismo di volontà di migliorare è:

1-Non fare prediche: è come rimproverare uno che si è rotto il braccio. Ormai è rotto: guarire, punto.

2-Non dare consigli generici o affidarsi a tali: ogni caso è a sé e spesso fanno più danni della grandine e finiscono col bloccare del tutto la persona. (io ci ho messo almeno 10 anni a venire "allo scoperto" )


3-Non sostituirsi mai alla persona in questione (il famoso spirito da crocerossina...), ma assicurarle una vicinanza senza limiti, che le dà sicurezza senza renderla passiva. La depressione ti succhia via forze vitali, compresa quella di stare in piedi, a volte.


4-Ascoltare senza giudicare, far parlare, far esprimere oltre le abitudini: magari ci saranno sorprese.(non so se serve , ma niente "come stai?" generici, ma frasi come "come è andata oggi la tua giornata?", più precisa, più mirante ad aprire un discorso,è un bell'inizio)

La prima cosa che ho fatto io è stato andare dal medico di famiglia. E' una figura che rassicura per confidenza e sa consigliare per conoscenza della persona, considerando il fatto che molti professionisti esterni non sempre sono adatti a tutti i casi (tralascio gli esempi miei, qui,ti influenzerei). Ho preso sertralina. Ho cominciato a parlare, a scrivere di nuovo- ecco:stimolare quelli che tu sai essere i suoi canali preferiti di comunicazione senza insistere, ottimo-


E per finire, ci vuole un po' di tempo, ma stai tranquilla che se ne esce. Io sono la prova che migliorare di sicuro si può.

Perseveranza, positività e in bocca al lupo!


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venite nel nuovo forum https://psyco.forumfree.it/
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Dela
Inviato il: Sabato, 05-Dic-2009, 18:56
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Belle parole. Intiepidiscono l'anima. Ma il gelo interiore è più penetrante.
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albe56
Inviato il: Sabato, 05-Dic-2009, 20:55
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QUOTE (giovannalapazza @ Giovedì, 23-Lug-2009, 13:28)
Il problema è che la depressione è una malattia della volontà, che nella maggior parte non dipende quindi da quanti sforzi si facciano.

Ho passato anni a sentire consigli su dove andare, cosa fare, cosa prendere eccetera.E il risultato è stata la mia staticità: perché è una malattia che provoca vergogna di sé anche proprio per il fatto che molti non la riconoscono come tale. Non ti senti legittimato nello star male, ma stai malissimo.

La verità è che la cosa migliore in assoluto, quella che fa scattare un qualche pallido meccanismo di volontà di migliorare è:

1-Non fare prediche: è come rimproverare uno che si è rotto il braccio. Ormai è rotto: guarire, punto.

2-Non dare consigli generici o affidarsi a tali: ogni caso è a sé e spesso fanno più danni della grandine e finiscono col bloccare del tutto la persona. (io ci ho messo almeno 10 anni a venire "allo scoperto" )


3-Non sostituirsi mai alla persona in questione (il famoso spirito da crocerossina...), ma assicurarle una vicinanza senza limiti, che le dà sicurezza senza renderla passiva. La depressione ti succhia via forze vitali, compresa quella di stare in piedi, a volte.


4-Ascoltare senza giudicare, far parlare, far esprimere oltre le abitudini: magari ci saranno sorprese.(non so se serve , ma niente "come stai?" generici, ma frasi come "come è andata oggi la tua giornata?", più precisa, più mirante ad aprire un discorso,è un bell'inizio)

La prima cosa che ho fatto io è stato andare dal medico di famiglia. E' una figura che rassicura per confidenza e sa consigliare per conoscenza della persona, considerando il fatto che molti professionisti esterni non sempre sono adatti a tutti i casi (tralascio gli esempi miei, qui,ti influenzerei). Ho preso sertralina. Ho cominciato a parlare, a scrivere di nuovo- ecco:stimolare quelli che tu sai essere i suoi canali preferiti di comunicazione senza insistere, ottimo-


E per finire, ci vuole un po' di tempo, ma stai tranquilla che se ne esce. Io sono la prova che migliorare di sicuro si può.

Perseveranza, positività e in bocca al lupo!

Tutto assolutamente ok, ma come si fa a chiedere ad una come me, come e' andata la giornata, se non ho fatto altro che trascinarmi letteralmente dal letto alla cucina per fumare l'ennesima sigaretta, che ha dei grossi problemi a preparare e spreparare la tavola, e tante volte non si lava perche' non ne ha la forza?
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Dela
Inviato il: Sabato, 05-Dic-2009, 20:59
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Succede anche a me, Albe. No: non ci sono risposte. Se sei abbastanza forte aspetta che passi, altrimenti prendi roba e vai in catalessi, oppure dai una svolta definitiva, senza via di ritorno. Che alla fine credo sia l'unica soluzione utile.

Io non me la sento di trascinarmi ancora anni in qusesto modo.

Chi mai potrebbe farvi avanti per cercare di aiutarmi? Tutti sfuggono da situazioni come queste. E cmq che aiuto ci si può aspettare? Cosa si può ricevere? Non esiste soluzione, solo sopportazione. Finchè uno ce la fa.
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GIULIA
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 19:00
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PsicoScostumata
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QUOTE (albe56 @ Sabato, 05-Dic-2009, 20:55)

Tutto assolutamente ok, ma come si fa a chiedere ad una come me, come e' andata la giornata, se non ho fatto altro che trascinarmi letteralmente dal letto alla cucina per fumare l'ennesima sigaretta, che ha dei grossi problemi a preparare e spreparare la tavola, e tante volte non si lava perche' non ne ha la forza?

L'ho scritto io, quindi è evidente che sono depressa e quindi come te.
Come è andata la mia giornata? Mi sono alzata alle 3 del pomeriggio sfinita per andare ad accendermi una sigaretta in cucina. Ma mi solo alzata.Mi sono alzata.
Sono certa che il nostro sforzo sia anche quello di cercare di abbattere un po' quel muro di gomma che ci isola di continuo. E chi ci tiene sa a chi sta chiedendo coma sia andata una giornata, o una singola ora. E il nostro compito, quando ce la sentiamo, di provare a dare risposte, anche piccole, anche insignificanti apparentemente. Ma è ok così. Se continuiamo solo a scrivere che è tutto inutile sempre ( eccetto gli sfoghi che spesso sono una salvezza) con uno "sfascismo" allucinante, siamo ad esempio qui in un forum di autoaiuto solo per far vedere quanto stiamo male. E nuoce solo a noi, non frutta niente. E non aiuta né noi né nessun altro.

E poi, Dela, in due messaggi hai scritto quello che se io leggessi in una delle brutte fasi mie depressive , mi porterebbe ai miei simpatici pensieri di autocancellazione.(ovviamente non vuole essere un insulto eh, si fa per parlare e peccato che non si esprimano sfumature con la scrittura, ma è davvero quello che mi succede in alcuni casi)


--------------------
‎"Sai cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia.”
(Alberto Moravia, Gli indifferenti)
DICONO DI LEI:
"Lei ha sempre una 'parola buona' per tutti" " L'uomo disintegrato
"scostumata che non sei altro"
Anonimo Campano
"AHHHH vade retro satana.
(dove cazzo ho messo il crocifisso? )" Gionni

IPSE DIXIT:
"Più li vedo egocentrici e più mi vien voglia di pizzicare quell'ego banale" TerraTerra

"RAGà MA CI AVETE FATTO CASO CHE DA QUANDO ESISTE FACEB. LA GENTE MUORE?" Carlo Maria Rogito
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miki_70
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 21:19
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Il problema è che la depressione è una malattia della volontà, che nella maggior parte non dipende quindi da quanti sforzi si facciano.


In questa frase ci vedo un paradosso allucinante,ma sarò limitato io negli ultimi giorni huh.gif
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GIULIA
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 21:34
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PsicoScostumata
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...Quale frase?


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erounprincipe
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 21:39
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erounprincipe
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 21:42
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QUOTE
La depressione è una malattia che colpisce, non solo l’umore, ma anche il pensiero, la volontà e tutto quanto l’individuo, e non è semplicemente un più o meno transitorio "sentirsi giù".

    La depressione non è un segno di debolezza del soggetto o una condizione che dipende dalla sua volontà. Il depresso non può sentirsi meglio semplicemente "sforzandosi", "dandosi una smossa", mettendoci "la buona volontà".

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miki_70
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 21:43
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Quella,sopra.Purtroppo non so riportare le frasi scritte da altri,anzi se me lo insegnate.
Cioè se la depressione è una malattia della VOLONTA',significa allora che sforzandosi se ne può ucire.Io capisco questo.
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erounprincipe
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 21:45
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QUOTE
Che cos'è la depressione? 

«La depressione si configura come un singolare stato d’animo che costringe la persona in una condizione di prigionia emotiva e di allontanamento dal mondo. La "prigione" è data dall'individuo stesso, dal suo mondo interno che lo inghiottisce ogni giorno di più, dalle tenebre dentro le quali precipita accompagnato solo dalla spiacevole sensazione di non poter più fare ritorno. Non c'è nulla, ma proprio nulla, nella realtà esterna che possa sollecitare l'interesse del depresso, men che mai accendere un barlume di progettualità. Quando sentiamo parlare della cosiddetta "mancanza di interessi" che caratterizzerebbe le persone depresse, non facciamo altro che confrontarci con un banalissimo luogo comune, un buffo eufemismo che riesce a spostare l'attenzione solo sulla punta dell'iceberg. La depressione distrugge gli interessi della persona, li sgretola fino al punto di farli diventare finissima sabbia. E per quanti sforzi l'individuo compia, per quanto impegno possa metterci, per quanto aiuto possa ricevere, i suoi granitici interessi e le sue solide attività sono ora solo sabbia che sfugge tra le sue dita. Uno stato depressivo non lascia spazio alla forza d'animo, alle motivazioni, alla capacità di progettare. In questa cupa sensazione di disperato abbandono l'unico "desiderio" che è possibile avvertire è che l'incubo finisca il prima possibile. E per un buffo scherzo del destino è il depresso stesso a procrastinare sempre più il risveglio dall'incubo: dormendo quasi tutto il giorno — oppure aspettando con ansia di poterlo fare — la persona depressa si arrende supina alla letargia della sua vita. Eppure, sebbene possa sembrare paradossale, soprattutto quando sopraggiunge una depressione profonda è il caso di dire "non tutti i mali vengono per nuocere". Lo stato di grave prostrazione e l'abbattimento che si vengono così a creare, infatti, costringono gioco-forza l'individuo a confrontarsi con gli aspetti più oscuri, segreti e imprevedibili della sua personalità. Sprofondando fino negli abissi dell'anima, prima o poi giunge il momento in cui "si tocca il fondo". Gli elementi che permettono di comprendere di aver "toccato il fondo" variano da persona a persona, ma in genere è la consapevolezza di aver calpestato se stessi, di essersi lasciati risucchiare da una condizione di degrado personale e psicologico, a far si che il depresso si senta percorso da un brivido raggelante. E questo un breve ma preziosissimo momento, in cui una flebile luce rischiara per qualche istante il buio in cui si è immersi. Sono attimi da prendere al volo, in cui si deve decidere rapidamente se distendersi su quel fondale attendendo la morte dell'anima o, viceversa, se trasformare quello stesso fondale in una piattaforma di lancio da cui ripartire ed emergere. Soltanto chi avrà vissuto sulla propria pelle l'avventura spaventosa e affascinante di un viaggio nei sotterranei della propria anima potrà capire questo discorso, tutti gli altri dovranno accontentarsi di assistere increduli alle evoluzioni della psiche altrui. Un aspetto veramente interessante della depressione è dato dallo sfacciato contrasto tra la sterilità di giorni trascorsi come creature prigioniere della propria vita, e la grande fertilità del momento in cui si decide di ricominciare a vivere. In quel momento, infatti, l'individuo porta sulle proprie spalle un pesante carico: si tratta di tutte le esperienze psicologiche e delle riflessioni generate dalla depressione stessa. Che non sono una zavorra, ma un prezioso bagaglio che l'individuo potrà decidere di mettere a frutto. Da una depressione non si emerge mai come si era prima di sprofondarvi, la depressione è soprattutto metamorfosi e, spesso, arricchimento interiore. La sofferenza dell'anima e la depressione, che di essa costituisce uno dei più "illustri" rappresentanti, divengono spesso scintille da cui divampa un vero incendio creativo, o la volontà di occuparsi di rinnovati interessi.»

A. Carotenuto, Il Fondamento della Personalità, Studi Bompiani, Milano 2000



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miki_70
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 21:50
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Prince il tuo post è partito prima del mio PSICO smile.gif Ok siamo d'accordo,è una patologia legata anche alla volontà.
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erounprincipe
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 21:53
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il mio caso: depressione maggiore

sono invalido civile al 75%

vi invito a leggere qui

http://www.ccm-network.it/documenti_Ccm/pr...depressione.pdf
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miki_70
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 22:00
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Prince,do la mia personale opinione.La descrizione postata è vera ma altrettanto poetica.Se hai voglia ti inviterei a leggere "La Depressione" di Aaron T.Beck,e "Terapia Cogniiva della Depressione" di Aaron T.Beck,A.John Rush,Brian F.Shaw e Gary Emery".Entrambi i testi sono del Programma di Psicologia Psichiatria Psicoterapia.Edizioni Bolati Boringhieri
Adesso vado a leggere l'altro link da te postato PSICO smile.gif
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erounprincipe
Inviato il: Domenica, 10-Gen-2010, 22:17
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QUOTE (miki_70 @ Domenica, 10-Gen-2010, 21:00)
Prince,do la mia personale opinione.La descrizione postata è vera ma altrettanto poetica.Se hai voglia ti inviterei a leggere "La Depressione" di Aaron T.Beck,e "Terapia Cogniiva della Depressione" di Aaron T.Beck,A.John Rush,Brian F.Shaw e Gary Emery".Entrambi i testi sono del Programma di Psicologia Psichiatria Psicoterapia.Edizioni Bolati Boringhieri
Adesso vado a leggere l'altro link da te postato PSICO smile.gif

e nei trattati che mi hai citato si sostiene che chi soffre di depressione è in grado di "volere" la guarigione?
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