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> Ciao A Tutti Mi Ripresento :), Vecchia utente, vecchio doc, articolo
 
Satya
Inviato il: Giovedì, 08-Nov-2018, 12:39
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SCUSATE SE HO POSTATO IL MESSAGGIO ANCHE NEL FORUM STRATEGIE MA HO SBAGLIATO E NON SAPEVO COME SPOSTARLO!

Ciao a tutti PSICO smile.gif , sono una vecchia utente del forum (hanami, per chi c'era tanti anni fa) tornata alla carica dopo 8 anni...o meglio, è l'ossessività ad essere tornata a galla.

La faccio molto breve, ho scoperto il doc da relazione dopo pochi mesi dall'inizio della mia storia (siamo ancora insieme, da ben 9 anni e mezzo), e dopo aver scoperto il forum e aver fatto un ciclo di tcc l'allarme era rientrato e abbiamo vissuto una relazione più o meno felice, andando a convivere e scegliendo un futuro insieme. In ogni caso i "meno" non sono più stati dettati dal doc, ma da problematiche interne alla coppia. Niente di grave e irrisolvibile, se non fosse stato per i nostri rispettivi caratteri, cosa che alla fine ci ha portati a fare terapia di coppia.

Una terapia che non ci ha portato grandi risultati a dir la verità, forse perché entrambi avevamo prima bisogno di fare terapia individuale per poi riprovarci insieme, e così è stato.

Peccato che dopo poco l'inizio della mia terapia individuale il doc, o quello che è - la mia psi attuale non applica nel mio caso la tcc e non ama questo tipo di etichette, ma riconosce in ogni caso il tratto ossessivo e tutto il resto, optando per un approccio più ampio e integrato -, è riesploso con violenza dopo uno stupido sogno erotico con protagonista un cantante. Una cazzata enorme, dall'alto dei miei 34 quasi 35 anni me ne rendo perfettamente conto usando il cervelletto, ma incredibilmente ha ridato il via all'incubo, peggio della prima volta.

Ho provato ansia fortissima, attacchi di panico, insonnia - cosa inusualissima per me - depressione o meglio azzeramento totale della voglia di alcunché, me ne sono anche andata via di casa per 3 giorni per lo sclero.

Questo accadeva a giugno, oggi le cose stanno piano piano migliorando, almeno nel senso che le manifestazioni eclatanti di ansia e panico sono passate, al massimo mi viene un po' d'ansia al risveglio - a volte pure con i conati di vomito PSICO puke.gif - e ho dei momenti di down in cui semplicemente mi sento spenta e di non riuscire più a essere io, nonostante i momenti positivi di "lucidità" ci siano, ma c'è sempre quel rumore di fondo che mi fa mettere in dubbio perfino le risate, i baci e gli abbracci, per quanto mi sembrino veri e sentiti, tacciando tutto come "finzione"...penso che capiate cosa voglio dire.

E così sono di nuovo qui, perché il lavoro che sto facendo con la mia psi purtroppo al momento scarseggia ancora di strumenti per affrontare la cosa, o meglio quelli che mi da faccio ancora fatica a farli miei, perché in ogni caso mi chiede sempre di riflettere, dandomi sì punti di vista diversi, ma sapete che in certi momenti di down riflettere è proprio l'ultima cosa ad avere le sembianze di un aiuto.

Perciò rieccomi qua, per provare ad aiutarmi anche un po' da sola, riprendendo in mano tutti gli strumenti che questo posto meraviglioso offre.
Senza questo forum non so dove sarei oggi, ma molto probabilmente non sarei riuscita a portare avanti la mia relazione per quasi 10 anni.
Siete un sostegno prezioso e insostituibile.

Vi lascio un articolo che ho trovato tempo fa e che riletto oggi, anche alla luce del percorso che sto facendo con la mia psi, "etichette" a parte, combacia moltissimo con quello che sta venendo fuori in terapia.

http://www.psicologiadicoppia.net/amore-e-...c-da-relazione/

A presto! PSICO hug.gif
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Britomart
Inviato il: Giovedì, 08-Nov-2018, 16:10
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Tutta questa sofferenza e questa crisi... solo per un sogno?
Sicuramente ti sarai resa conto da sola della sproporzione di questa cosa. Un sogno è solo un sogno.

Più che altro, se la tua psicologa non ti offre strumenti per affrontare la cosa, e non fa tcc, mi chiederei se è la psicologa giusta per te.

Sarei anche curiosa di sapere di più sulla terapia di coppia, ma quello è un altro discorso.


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Satya
Inviato il: Giovedì, 08-Nov-2018, 16:38
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Diciamo che il "sogno" lo ricollego io come evento "significativo" scatenante, per quanto mi possa ricordare...sicuramente di fondo c'era già altro che covava, sia nella coppia (già avevo avuto questo problema 9 anni fa) che a livello personale (ad es. gli ultimi due anni passati ad ossessionarmi con i miei problemi di colon irritabile, che col senno di poi mi rendo conto essersi magicamente ridimensionati una volta che ho "accettato" la cosa...).

Comunque, a prescindere dal sogno, una volta dentro purtroppo non basta guardarsi indietro e dire "vabbè ma è stato solo un sogno"...

Sul discorso degli strumenti che lei mi offre è un bel cruccio: io insisto sempre con questi benedetti strumenti che mi mancano mentre lei insiste che me li sta dando piano piano ma io non riesco a vederli.

So che non può regalarmi la soluzione immediata né dirmi cosa fare, ma per quanto io possa riflettere sulla cosa con tutte le chiavi di lettura che lei mi suggerisce, che per carità ci stanno pure, quando ho le mie crisi (un esempio da copione, oggi ti vedo carino e va tutto bene, anche se sempre con l'apprensione di fondo, domani invece ti vedo brutto e mi incupisco) non mi aiutano a recuperare il giusto distacco da pensieri e emozioni negative, anzi, finisco sempre e comunque per distaccarmi e avvilirmi io...
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Egot
Inviato il: Giovedì, 08-Nov-2018, 17:31
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"lei insiste che me li sta dando piano piano" si...e intanto paga...intanto soffri tu. Le tue reazioni spropositate sono indice che inconsciamente non hai smosso quasi nulla! Hai solo sepolto sotto un mega tappeto di chiacchere psicologiche a cercare di lenire. Sono manifestazioni somatiche che indicano che il problema è sia chimico che nell'inconscio. Non sono capricci di un bambino come molti psicologi cercano di far passare. E' sofferenza. Non perdere altro tempo.
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Satya
Inviato il: Giovedì, 08-Nov-2018, 18:11
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Vi ringrazio per tutti i vostri commenti...in realtà prima dell'estate ero andata un po' in urto con la psi, proprio perché, almeno dal mio punto di vista, non mi stava aiutando a fronteggiare il momento di crisi.
Dal mio punto di vista a "salvarmi" sul momento è stato riprendere in mano forum, letture e strategie, anche se applicate un po' ad cazzum alla ricerca di un sollievo momentaneo al dolore.

Per questo motivo per un periodo mi sono allontanata da lei, per poi riavvicinarmi ad ottobre, e da allora, pur tenendo ben presente l'ossessione sulla relazione, passiamo le sedute principalmente a parlare di me bambina, di come (non) sono cresciuta, del rapporto con mia madre, mio padre, ecc.
Tutte cose rispetto alle quali per lei è fondamentale che io prenda consapevolezza, anche per imparare a non riversare tutte le mie insoddisfazioni e tutto il mio irrisolto nel rapporto di coppia.
Io credo che una ragione di fondo a tutto questo ci sia e con il tempo sto imparando a riconoscerla, e un po' il link che ho postato all'inizio sintetizza il discorso.

Ma non so se alla fine sono io a essere troppo ostinata e a pensare di avere sempre ragione (quando ho avuto problemi intestinali per due anni lei ha cercato di farmi capire che era psicosomatico mentre io lo rifiutavo...beh, aveva ragione lei), anche rispetto alla terapia da seguire, oppure se è come dice lei e potremo risolvere il problema seguendo la sua strada.

Lei mi dice di guardare i progressi e non quello che ancora non ho ottenuto...non so, e magari sbaglio io, ma oltre ad una maggiore consapevolezza sul passato e sulle mie dinamiche sballate tutti sti progressi tangibili non li vedo! O meglio, ci sono sicuramente rispetto ai mesi passati ma a dirla tutta non mi sembrano tanto legati al percorso che stiamo facendo quando piuttosto all'aver rispolverato i rimedi del passato...sono piuttosto confusa, da una parte vorrei fidarmi del tutto di lei ma dall'altra vorrei gridarle "SI MA CA**O FACCIO QUANDO MI PARTE IL DOWN E LA DEPRESSIONE PER UNA SENSAZIONE O UN PENSIERO DI M***A? SONO STANCA DI RIFLETTERE!!!".
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Britomart
Inviato il: Giovedì, 08-Nov-2018, 21:09
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Proprio per questo gli altri approcci che non siano la tcc non servono a molto contro il doc.
Perché sapere tutta la teoria, risalire a tutta l'infanzia, l'adolescenza, i genitori, i traumi, tutto quello che volete, non serve a niente nel gestire in maniera pratica i pensieri.
E i pensieri ripetuti danno il 90% della sofferenza, molto di più del contenuto in sé.

Gli strumenti per gestire i pensieri ossessivi esistono eccome. Si tratta di riconoscerli nel momento in cui vengono e lasciarli passare senza dialogarci.
Per imparare a fare questo esistono varie tecniche molto pratiche, con schede ed esercizi. Tabelle da riempire insegnano a riconoscere il pensiero ossessivo e le nostre reazioni. E l'esposizione e prevenzione della risposa (EPR) insegna a sopportare l'ansia senza far iniziare le compulsioni, fisiche o mentali che siano (rispondersi, controllare, evitare, chiedere conferme ecc).

Qui sul forum queste tecniche sono state descritte tante volte.

Io ti suggerirei di salutare cordialmente questa terapista e cercarti qualcuno esperto in tcc.


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Egot
Inviato il: Venerdì, 09-Nov-2018, 15:51
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esatto...
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Satya
Inviato il: Venerdì, 09-Nov-2018, 15:58
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Grazie, martedì prossimo cercherò di affrontare la cosa di petto! PSICO hug.gif
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Satya
Inviato il: Giovedì, 15-Nov-2018, 18:19
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Eh niente, io c'ho provato ma ne sono uscita in lacrime...sono tornata dalla mia psicologa ieri dopo averle detto che avrei voluto provare un approccio diverso (visto che all'epoca con un'altra terapista la tcc aveva funzionato e bene), e all'inizio sembrava avesse accolto la mia richiesta.

Pochi convenevoli, mi ha chiesto subito di raccontarle l'ultimo episodio di ansia e pensieri intrusivi che mi fosse capitato, e guarda caso era accaduto proprio quella mattina.

Beh, 10 minuti dopo stavamo di nuovo parlando di mia madre e mio padre.

Secondo lei sono ossessiva anche nella mia richiesta di "strumenti", e ok la tcc 8 anni fa ha funzionato ma se oggi sto di nuovo così evidentemente ha solo messo a tacere qualcosa di irrisolto.

Quando provo emozioni brutte nei confronti del mio compagno dovrei riflettere sul perché. E riflettere per lei non è rimuginare, ma trovare la giusta chiave di lettura, chiedermi perché e che cosa associo al controllo del suo viso e delle emozioni che ne conseguono...

Io ci provo ma non ci riesco...che dovrei pensare, che ogni aspetto non soddisfacente della mia vita lo somatizzo vedendo "brutto" il mio compagno? Ma può essere così?

Sono triste perché non riesco a farmi valere neanche con la mia psicologa, sono più di 2 anni che parliamo e parliamo, già da prima del risveglio della mia ossessione sulla relazione, eppure non capisco in cosa mi stia aiutando realmente...

Vorrei una terapia "strategica", che sia tcc o che so io, e sì, a costo di essere ossessiva anche in questo, un caspita di strumento per stare meglio. Perché credo che ci sia. Eppure come al solito alla fine non sono stata forte delle mie convinzioni, mi sono messa in dubbio, mi sono detta che del resto la psicologa non sono io, e la seduta si è svolta sempre secondo lo stesso copione.

E stamattina è stata una merda, perché le riflessioni che mi suggerisce lei ieri sera non mi hanno portata da nessuna parte, sarò stupida o capocciona io ma non capisco, e continuo a soffrire.

Un consiglio per affrontarla con un po' più di assertività?
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Britomart
Inviato il: Giovedì, 15-Nov-2018, 22:57
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Mi pare che la situazione sia bloccata.

In due anni che frequenti questa psicologa non hai avuto benefici, mentre otto anni fa con la tcc sì. Questo ti dovrebbe far capire come quello sia un metodo migliore di questo di adesso.
Il/la terapeuta con cui facevi tcc non è più disponibile? Come mai hai cambiato?

Come dicevo sopra, mi sembra che ci siano i presupposti per salutare questa psico e trovarne un'altra, o tornare da quella/o precedente che ti aveva fatto bene.

Quanto alla riflessione che lei propone, secondo me è un'arma un po' a doppio taglio. Nella migliore delle ipotesi, quello che lei intende è cercare di capire cos'è nella tua vita attuale che ti turba tanto da generare l'ansia che poi scarichi nel pensiero ossessivo.

Di primo acchitto, tuttavia, leggere il tuo post non mi aveva lasciato una buona impressione di questo metodo, perché sembra che lei dia per buona e assodata la faccenda delle emozioni negative senza considerarla parte del doc ma come cosa concreta e reale nella tua relazione.

Mi spiego meglio. Quando l'anno scorso sono stata male anch'io, non riuscivo a stare bene con il mio fidanzato, ogni appuntamento era un concentrato di domande ansiose nella mia mente, non riuscivo a godermi neppure gli abbracci.

La mia psicologa mi disse, "Se non stai bene con te stessa, non potrai mai stare bene durante gli appuntamenti". E infatti quando ho iniziato a stare meglio con la mia ansia in generale, anche i nostri appuntamenti sono molto migliorati, perché quella patina di ansia si è man mano diradata.

Ma l'emozione negativa di prima era data dalla mia ansia, non dal mio fidanzato in sé, non so se mi spiego. Per come l'hai descritta, la tua psicologa vede le tue emozioni negative come comunque legate al fatto in sé. E questo raramente porta a benefici nel doc.


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Satya
Inviato il: Venerdì, 16-Nov-2018, 20:04
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Grazie Britomart per avermi risposto PSICO smile.gif

Probabilmente è come dici tu, a voler essere ottimisti il suo approccio è volto a sgonfiare la mia ansia personale che evidentemente trasferisco sul rapporto di coppia.

Il fatto è che la cosa è un po' più complicata...in sintesi, ho cominciato ad andare da questa psi circa 3 anni fa. Originariamente era la psi del mio compagno, che si era rivolto a lei in un periodo negativo personale, e di riflesso negativo nella coppia. Dopo un po' di sedute lei ha suggerito di trasformare la terapia in terapia di coppia, e io ho accettato. E' andata avanti per parecchi mesi, forse un anno, ma sinceramente non ho visto benefici. Così, di rimando, ho proposto io di fare terapia separatamente, con l'idea che forse avremmo fatto meglio a risolvere i nostri problemi separatamente piuttosto che pagare per scontrarci sul suo divano con cadenza settimanale. E lei ha accettato.

Insomma ad oggi lei è la psi mia e del mio compagno, ma separatamente. Più di una persona mi ha detto che in teoria non è una cosa molto corretta, ma non so se sia vero o meno.

Quando in primavera mi è riesploso il doc da relazione (ammesso che sia così, diciamo che io mi ritrovo molto nella situazione che ho vissuto 8 anni fa, perciò presumo di esserci ricascata) sono stata molto male, tanto da andarmene di casa per 3 giorni...per poi però ritornare. In tutto ciò ho continuato ad andare da lei, che mi accoglie sempre con dolcezza e disponibilità, ma che in cuor mio non so quanto mi sia veramente di aiuto. Soprattutto nei momenti di crisi pesante, in cui l'ho addirittura contattata fuori dai nostri orari (dico addirittura perché per come sono fatta io non vorrei mai disturbare oltre il dovuto), lei sì, è stata disponibile, ma sempre con frasi o messaggi che mi sono suonati un po' "di circostanza".

Magari sarò presuntuosa io, ma più di ogni altra cosa penso di essermi aiutata tanto da sola, tra letture, yoga, meditazione e quant'altro.

Ad oggi le cose col mio compagno vanno molto meglio, almeno sotto il profilo dei problemi reali...insomma, nel suo caso vedo i miglioramenti dati dalla terapia, mentre non vedo i miei.

L'unico consiglio che mi ha dato è di "stare" nel rapporto, di non scappare, di guardare il positivo, ma non è che si sia mai soffermata più di tanto nello spiegarmi il meccanismo, il rapporto tra pensieri e emozioni negative, le strategie da adottare.
E' come se volesse farmici arrivare da sola.
Partendo dalla mia infanzia e da come forse sono sempre stata una bambina forse debole e repressa, cresciuta secondo standard di perfezionismo e sempre preoccupata di non scontentare nessuno.
Sicuramente per anni e per certi versi ancora oggi ho avuto ed ho delle questioni irrisolte con la mia famiglia, che peraltro amo moltissimo e con cui ho un buon rapporto, e nei rapporti con le persone care.
Ma niente che mi sembri così eclatante, o forse ci sono cresciuta così e finché la cosa ha riguardato solo me sono sempre stata in grado di "sopportarlo".
Insomma certi nessi che fa lei o certi episodi pseudo-traumatici che cerca di farmi tirare fuori mi sembrano un po' una forzatura...






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Aeroplano italiano
Inviato il: Venerdì, 16-Nov-2018, 20:31
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Ciao Satya,

dato che c'è una situazione depressiva, pare non grave, la prospettiva del tuo ragionamento va rivista. I tuoi dubbi si basano sull'accaduto e non su cosa temi che accadrà (questa è la rimuginazione).

Piuttosto torni sempre sugli stessi fatti accaduti, ci ripensi e vorresti dare un senso esatto. Da qui ti nascono 1000 domande, a cui cerchi affannosamente di rispondere, senza mai riuscire a trovare risposte ultimative e soddisfacenti. Questa è la ruminazione, che è ossessiva come il Doc, ma non è Doc.
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Satya
Inviato il: Venerdì, 16-Nov-2018, 20:49
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In realtà no, non rimugino su quanto accaduto, questa fase è passata e ormai quello che è successo è successo e pace...non mi chiedo neanche più se amo o non amo, in questo momento sono piuttosto vittima di sensazioni sgradevoli, probabilmente frutto di ansia, ma che poi di conseguenza mi portano ad avere pensieri negativi e a rimuginare su quanto potrà accadere e se tutto questo passerà mai e a soffrire...non mi importa neanche più di dare un senso alla cosa in realtà, è la mia psi che insiste a scavare a fondo...vorrei solo smetterla con questo rumore di fondo che non mi fa vivere con spontaneità.

La situazione depressiva da cosa la capisci?
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Britomart
Inviato il: Venerdì, 16-Nov-2018, 22:37
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Guarda, neppure a me sembra un comportamento tanto corretto da un punto di vista di etica professionale avere come pazienti entrambi i partner di una coppia.

QUOTE
L'unico consiglio che mi ha dato è di "stare" nel rapporto, di non scappare, di guardare il positivo,

Questa mi sembra una cosa molto sensata e ragionevole, ed è sicuramente una linea di condotta giusta in questi casi.

Tuttavia se dopo due anni non vedi miglioramenti in tutto il resto, rimango dell'idea che forse sarebbe il caso di rivolgersi ad altri.


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moonlight92
Inviato il: Sabato, 17-Nov-2018, 16:51
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Ciao Satya, devo dire che mi ritrovo abbastanza nella tua storia.
E infatti avevo già trovato grazie alle mie ricerche ossessive i post di quando eri 'Hanami' rispecchiandomi in quei dubbi opprimenti sull'aspetto fisico del tuo ragazzo e sulla qualità e validità tuo amore.
E rivedo la mia attuale psicologa nella tua sentendo le mancanze di strumenti per i pensieri che mi accompagnano ogni volta che sono con lui soprattutto.

Come la tua lei più di ogni altro aspetto si concentra sul farmi parlare della mia famiglia e le cose della mia vita che non toccano la relazione e che quindi io ignoro.
E quando parliamo della relazione mi esorta ad analizzare e riflettere su cosa provo la maggior parte del tempo, su come va il sesso, su che cosa mi piace e no e mi mette sempre più in crisi spesso! e me la devo cavare io da sola a tornare tranquilla, e questo succede casualmente e non grazie a cose che mi dice lei di fare o pensare.

ti capisco molto bene quando dici
''oggi ti vedo carino e va tutto bene, anche se sempre con l'apprensione di fondo, domani invece ti vedo brutto e mi incupisco''
sono cose che provo identiche ma può anche essere trasformato in ' oggi sento un po di noia, o oggi mi hai fatto arrabbiare, oggi non so se mi piace come sei caratterialmente, oggi non so se ti voglio in futuro ' con il risultato comunque che provo distacco e mi incupisco perché appena penso o provo certe cose per me è come se tutto fosse 'non amore' e ho sensi di colpa enormi. E tutto questo va avanti in modo uguale da sei anni, ma specialmente mi impantano nel dubbio se mi piace davvero fisicamente o no e devo dire che adesso il dubbio sul carattere sta diventando parecchio complicato da gestire.

Perciò facciamo terapie simili, abbiamo ansie simili ed entrambe non ne usciamo.
sento che sto solo lì a parlare e capire cose sulla mia famiglia ( che per carità è stato molto utile) siccome ho abbastanza problemi con la famiglia.

Quindi ho capito tante cose, ho capito quanto sono insoddisfatta della mia vita, quanto non sono collegata alle emozioni, quanto sto male a casa per responsabilità che non dovrebbero riguardarmi, quanto sono insicura e ansiosa, quanto molto dipenda da mia madre e padre.

ho capito tanto ma alla fine per le ossessioni ho più confusione.
ogni volta che parliamo di ossessioni che ho avuto tende prima di tutto a non dare etichette e le mette così su un piano di ' reale importanza' che mi destabilizza.
Però è il suo modo di fare terapia questo.

Probabimente non è la terapia giusta per me siccome sono ancora qui più confusa che mai.















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