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> Forte Crisi Dovuta Dalla Quarantena, Aiutatemi
 
Lilium_Rose
Inviato il: Sabato, 28-Mar-2020, 23:25
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Ciao a tutti, sono due anni che non scrivo su questo forum. Perdonatemi se scriverò un papiro ma sono in preda alla disperazione. Sono stata bene, non ho avuto ricadute... soprattutto grazie al mio lavoro che mi ha permesso di avere una routine e di ristabilizzare il mio equilibrio mentale. Nel febbraio del 2017 ho iniziato a soffrire di doc pedofilo e da lì è iniziato il mio calvario. Il doc pedofilo l'ho ormai superato da tempo e non è più un problema. Nel 2018 ho avuto appunto un'altra caduta dovuta ad un problema fisico che ho avuto (e che non ho voglio stare a specificare, ma ho fatto un altro post a riguardo). Insomma nel 2018 dopo quel periodo ho iniziato a lavorare all'attività di famiglia e pian piano il malessere psicologico è sparito e non è più tornato fino alla settimana scorsa, sempre durante la quarantena. Inizialmente ero preoccupata per il coronavirus, avevo paura di essere contagiata o di contagiare gli altri... avevo una tremenda paura di morire, che se fossi stata infetta avrebbero scoperto qualche patologia pregressa e sarei morta. La situazione adesso si è ribaltata, mi sono venuti altri pensieri ossessivi in testa, sempre riguardante lo stesso problema fisico di due anni, ed è iniziato un circolo vizioso da cui non so come uscirne. Questa quarantena mi sta facendo sentire segregata, isolata e completamente incompresa. Vivo con mia mamma che però non capirebbe, come purtroppo succede con la maggior parte delle persone, sottovaluta la salute mentale. L'altra sera ho avuto un crollo davanti a lei e si è arrabbiata, dicendo che sono fragile di carattere e che alla prima debolezza crollo, ma qui non si tratta di carattere e lei non lo capisce. Ed io ho iniziato a pensare che questa quarantena è una sofferenza continua, ogni giorno è una tortura e mi chiedo come farò ad arrivare alla fine in queste condizioni. Qui sono iniziati i pensieri ossessivi riguardanti il suicidio, che ancora non comprendo bene se sia qualcosa che voglio davvero fare. L'idea di commettere il suicidio mi dà sollievo e allo stesso tempo mi spaventa, perché penso a quale sarà la reazione dei miei familiari se dovessi uccidermi: questo è ciò che mi preoccupa più di tutti. Il fatto che potrebbero poi essere arrabbiati con me, il fatto di non poter reggere una cosa del genere (soprattutto mia madre) e la paura di essere ricordata come una persona egoista, soprattutto in una situazione del genere. Spesso penso ai modi in cui potrei uccidermi, li configuro bene nella mia mente ma poi vado ancora più nel panico perché so che non ne avrei mai il coraggio e mi prende ancora più lo sconforto, perché ora come ora sarebbe l'unico modo per far cessare questa sofferenza. Tutta questa situazione del coronavirus, sull'incertezza del futuro, su quando saremo liberi di uscire di casa o di riprendere la vita di prima mi distrugge. Non voglio rimanere rinchiusa in questa casa che mi suscita troppi ricordi e in compagnia di mia madre che non mi comprende e non mi sostiene. Vorrei andare da qualche parente e trascorrere la quarantena da qualche altra parte che non sia a casa mia, ma i divieti di spostamento lo impediscono e quindi ecco che il circolo vizioso riprende di nuovo. Il cercare assolutamente la soluzione più veloce possibile per smettere di soffrire e che in questo momento mi sembra il suicidio. Non capisco se il suicidio sia doc o reale desiderio di farla finita. In questi giorni sono andata a cercare i suicidi relativi alla quarantena e ne ho trovati alcuni. Ho provato un po' di invidia per loro, per essere riusciti a compiere un gesto così estremo e certe volte penso di voler prendere anch'io il coraggio. Vado a letto tardi, ci metto tanto ad addormentarmi ed ogni giorno mi sembra di vivere un inferno in terra. Ogni giorno spero che questo incubo del coronavirus finirà, ma leggendo le notizie e venendo a conoscenza della situazione mi butta ancora più giù. Io ragazzi non so davvero come fare... non so davvero come fare a reggere. Non so con chi parlarne, mi sento sola ed incompresa.


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sddfg
Inviato il: Domenica, 29-Mar-2020, 16:40
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Psichiatra e psicologo. Nn hai nessuna colpa sono tutte paure che vanno superate con l'aiuto di professionisti bravi e anche aiutandosi da soli.il suicidio non ê mai la soluzione.curati.
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Klaus1
Inviato il: Domenica, 29-Mar-2020, 16:49
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Odio la quarantena anche io, sono felice di non dover lavorare ma vorrei fare dei giretti lunghi anziché il giro breve col cane ogni 2 gg.


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Lilium_Rose
Inviato il: Domenica, 29-Mar-2020, 22:52
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Io vorrei sapere se questi pensieri sul suicidio esprimono desiderio reale di farla finita o se è solo doc


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Lilium_Rose
Inviato il: Mercoledì, 01-Apr-2020, 00:41
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Qualcun altro che mi risponde? PSICO sad.gif


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Pharmacologist
Inviato il: Mercoledì, 01-Apr-2020, 11:48
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Penso che raramente, nell'ideazione e conseguente azione suicidaria, si possa escludere la componente volitiva.
Nel tuo caso mi sembra che l'ideazione sia ben strutturata e conseguente al DOC, ma anche con una parte non dovuta alla patologia.
In caso di emergenza ci sono le helplines dedicate ed il pronto soccorso come extrema ratio.
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giovannalapazza
Inviato il: Mercoledì, 01-Apr-2020, 15:01
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QUOTE (Lilium_Rose @ Sabato, 28-Mar-2020, 22:25)
Ciao a tutti, sono due anni che non scrivo su questo forum. Perdonatemi se scriverò un papiro ma sono in preda alla disperazione. Sono stata bene, non ho avuto ricadute... soprattutto grazie al mio lavoro che mi ha permesso di avere una routine e di ristabilizzare il mio equilibrio mentale. Nel febbraio del 2017 ho iniziato a soffrire di doc pedofilo e da lì è iniziato il mio calvario. Il doc pedofilo l'ho ormai superato da tempo e non è più un problema. Nel 2018 ho avuto appunto un'altra caduta dovuta ad un problema fisico che ho avuto (e che non ho voglio stare a specificare, ma ho fatto un altro post a riguardo). Insomma nel 2018 dopo quel periodo ho iniziato a lavorare all'attività di famiglia e pian piano il malessere psicologico è sparito e non è più tornato fino alla settimana scorsa, sempre durante la quarantena. Inizialmente ero preoccupata per il coronavirus, avevo paura di essere contagiata o di contagiare gli altri... avevo una tremenda paura di morire, che se fossi stata infetta avrebbero scoperto qualche patologia pregressa e sarei morta. La situazione adesso si è ribaltata, mi sono venuti altri pensieri ossessivi in testa, sempre riguardante lo stesso problema fisico di due anni, ed è iniziato un circolo vizioso da cui non so come uscirne. Questa quarantena mi sta facendo sentire segregata, isolata e completamente incompresa. Vivo con mia mamma che però non capirebbe, come purtroppo succede con la maggior parte delle persone, sottovaluta la salute mentale. L'altra sera ho avuto un crollo davanti a lei e si è arrabbiata, dicendo che sono fragile di carattere e che alla prima debolezza crollo, ma qui non si tratta di carattere e lei non lo capisce. Ed io ho iniziato a pensare che questa quarantena è una sofferenza continua, ogni giorno è una tortura e mi chiedo come farò ad arrivare alla fine in queste condizioni. Qui sono iniziati i pensieri ossessivi riguardanti il suicidio, che ancora non comprendo bene se sia qualcosa che voglio davvero fare. L'idea di commettere il suicidio mi dà sollievo e allo stesso tempo mi spaventa, perché penso a quale sarà la reazione dei miei familiari se dovessi uccidermi: questo è ciò che mi preoccupa più di tutti. Il fatto che potrebbero poi essere arrabbiati con me, il fatto di non poter reggere una cosa del genere (soprattutto mia madre) e la paura di essere ricordata come una persona egoista, soprattutto in una situazione del genere. Spesso penso ai modi in cui potrei uccidermi, li configuro bene nella mia mente ma poi vado ancora più nel panico perché so che non ne avrei mai il coraggio e mi prende ancora più lo sconforto, perché ora come ora sarebbe l'unico modo per far cessare questa sofferenza. Tutta questa situazione del coronavirus, sull'incertezza del futuro, su quando saremo liberi di uscire di casa o di riprendere la vita di prima mi distrugge. Non voglio rimanere rinchiusa in questa casa che mi suscita troppi ricordi e in compagnia di mia madre che non mi comprende e non mi sostiene. Vorrei andare da qualche parente e trascorrere la quarantena da qualche altra parte che non sia a casa mia, ma i divieti di spostamento lo impediscono e quindi ecco che il circolo vizioso riprende di nuovo. Il cercare assolutamente la soluzione più veloce possibile per smettere di soffrire e che in questo momento mi sembra il suicidio. Non capisco se il suicidio sia doc o reale desiderio di farla finita. In questi giorni sono andata a cercare i suicidi relativi alla quarantena e ne ho trovati alcuni. Ho provato un po' di invidia per loro, per essere riusciti a compiere un gesto così estremo e certe volte penso di voler prendere anch'io il coraggio. Vado a letto tardi, ci metto tanto ad addormentarmi ed ogni giorno mi sembra di vivere un inferno in terra. Ogni giorno spero che questo incubo del coronavirus finirà, ma leggendo le notizie e venendo a conoscenza della situazione mi butta ancora più giù. Io ragazzi non so davvero come fare... non so davvero come fare a reggere. Non so con chi parlarne, mi sento sola ed incompresa.

se non capisci se è bisogno reale probabilmente è solo un'ossessione sul suicidio


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Klaus1
Inviato il: Mercoledì, 01-Apr-2020, 20:37
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QUOTE (Lilium_Rose @ Domenica, 29-Mar-2020, 21:52)
Io vorrei sapere se questi pensieri sul suicidio esprimono desiderio reale di farla finita o se è solo doc

Non lo so perché li ho anche io e sono abbandonato. Uno psichiatra o un neurologo non può anteporre il covid ai suoi pazienti altamente bisognoso.
Almeno il medico di mio padre risponde.

Io sento spesso un bisogno impellente non di suicidio ma di tristezza e autodistruzione, devo scacciare ogni sentimenti altrimenti muoio per il desiderio di autoannientamento narcotico


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