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> Attacco Di Panico., (i sintomi)
Mela
Inviato il: Sabato, 07-Lug-2007, 16:25
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Anche se solo uno psicologo o uno psichiatra
può diagnosticare un disturbo di panico (o "disturbo da attacchi di panico", DAP),
ci sono alcuni sintomi degli attacchi di panico che possono essere identificati facilmente.

(In uno studio recente si è scoperto che negli Stati Uniti in alcuni casi
le persone hanno visto dieci o più medici prima che il disturbo fosse loro correttamente diagnosticato,
e che solo una persona su quattro che ha il disturbo riceve il trattamento di cui necessita.
Ecco perché è molto importante sapere quali sono i sintomi ed essere sicuri di ricevere l'aiuto giusto.)

Molte persone sperimentano attacchi di panico occasionali
e se si sono avuti uno o due di questi attacchi, probabilmente non vi è alcun bisogno di preoccuparsene.

Il sintomo chiave del disturbo di attacco di panico è la paura persistente di avere attacchi di panico nel futuro.
Se si soffre di attacchi di panico ripetuti (quattro o più) e soprattutto
se si è avuto un attacco di panico e si vive nella paura continua di averne un altro,
questo è il segnale che si dovrebbe considerare l'aiuto di uno psicologo professionista che sappia trattare disturbi di attacchi di panico e di ansia.

I sintomi degli attacchi di panico, ovvero: come riconoscere un attacco

Un attacco di panico esplode all'improvviso
con una paura travolgente che viene senza avvisaglie e senza alcuna ragione apparente.
È molto più intensa della sensazione di spavento dovuto a qualcosa di specifico
che la maggior parte delle persone può avere sperimentato.

I sintomi dell'attacco di panico includono:

* aumento della frequenza cardiaca
* difficoltà di respirazione, sensazione di non riuscire ad inalare aria a sufficienza
* terrore quasi paralizzante
* vertigini, stordimento o nausea
* tremori più o meno forti e sudorazione
* soffocamento, dolori al torace
* vampate di calore o senso di freddo improvviso
* torpore o formicolio alle dita
* paura di impazzire o di stare per morire

Sintomi degli attacchi di panico: cosa significano

Questi sintomi somigliano alla classica risposta "attacca o fuggi"
che gli esseri umani sperimentano quando sono in una situazione di pericolo.
Durante un attacco di panico, invece, questi sintomi sembrano spuntare fuori dal nulla.
Possono capitare in situazioni apparentemente inoffensive, addirittura mentre si dorme.


Oltre ai sintomi degli attacchi di panico sopra esposti, un attacco di panico è contrassegnato dalle seguenti condizioni:

* Capita improvvisamente, senza preavviso
* Il livello di paura non è affatto proporzionale alla situazione corrente.
In realtà, spesso non è affatto correlato.
* Dura da pochi minuti a mezz'ora circa;
il corpo non riesce a sostenere la risposta "attacca o fuggi" più a lungo di così.
Attacchi di panico ripetuti possono tuttavia ricorrere di continuo per ore.

Un attacco di panico non è pericoloso, ma può essere terrificante,
soprattutto perché si sente di perdere completamente il controllo.
Il disturbo è così grave non solo per via degli attacchi di panico in sé,
ma anche perché spesso porta ad altre complicazioni quali fobie, depressione, abuso di sostanze, complicazioni mediche.
Gli effetti possono variare dal deterioramento delle relazioni sociali all'incapacità completa di affrontare il mondo esterno.

Evitamento situazionale

Di fatto le fobie che sviluppano le persone con disturbo da attacchi di panico
non vengono dalla paura di oggetti o eventi reali, ma piuttosto dalla paura di avere un altro attacco.
In alcuni casi, le persone eviteranno certi oggetti o situazioni (evitamento situazionale)
per via della loro paura che queste possano far scaturire un altro attacco e subire ancora i sintomi degli attacchi di panico.

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Mela
Inviato il: Martedì, 17-Lug-2007, 10:30
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L’attacco di panico è un’eccessiva reazione fisica e psichica
dovuta a quello che noi percepiamo come un pericolo (ansia), anche se in realtà non è tale.
Si distingue per tre caratteristiche principali:
- consiste in una intensa apprensione, paura e ansia;
- arriva di solito quasi improvvisamente;
- ha, generalmente, una breve durata.
Quando gli attacchi di panico sono ricorrenti, si parla di "Disturbo di panico".

Quanto è diffuso?
Gli attacchi di panico sono molto diffusi, soprattutto tra i giovani. Circa il 30% della popolazione urbana soffrirà, almeno una volta nella propria vita, di un attacco di panico.

Quali sono le cause?

Gli attacchi di panico fanno parte dei disturbi d’ansia.
La maggior parte degli studiosi ritiene che siano la conseguenza dell’interazione di pensieri, emozioni e processi fisici.
In genere, un periodo o un evento particolarmente stressanti possono scatenare il disturbo in persone con una predisposizione genetica e psicologica ai disturbi d’ansia.
Può succedere perciò che il normale livello d’ansia, per esempio a causa dello stress,
cresca ed esploda in episodi di panico, più o meno intensi (vedi disegno).
I motivi per cui le persone soffrono di attacchi di panico sono numerosi.

Tra le cause più diffuse ci sono:
- la predisposizione genetica;
- lo stress;
- le preoccupazioni circa la propria salute;
- sentimenti spiacevoli causati, ad esempio, da problemi o difficoltà personali o professionali.

Quando questi non vengono affrontati o non possono essere affrontati rimangono latenti,
nel tempo, provocando un aumento dell’ansia che si potrà trasformare in panico.

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Spesso gli attacchi di panico non sono preannunciati da nessun sintomo in particolare,
arrivano improvvisamente e inaspettatamente, “a ciel sereno”.
È questo il motivo per cui spaventano tanto.
In realtà hanno sempre un fattore scatenante, anche quando non siamo in grado di riconoscerlo come tale.

Anche i nostri pensieri si modificano durante un attacco di panico.
Le persone che hanno un attacco di panico temono che accadrà loro qualcosa di grave.
Pensano, ad esempio, che moriranno, che impazziranno, che faranno una figura terribile…
Pensieri come: “Avrò un infarto” o “Ora svengo”
sembrano così reali nel momento dell’attacco di panico da far sì che alcuni arrivino a chiamare l’autoambulanza o vadano in ospedale.
Questo modo di pensare contribuisce a peggiorare i sintomi e di conseguenza i pensieri ansiosi creando il circolo vizioso rappresentato qui sotto.

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Dopo aver provato una volta la spiacevole esperienza di un attacco di panico,
la persona colpita teme ovviamente che possa accadere di nuovo.
Si innesca, dunque, anche in questo caso, un circolo vizioso (vedi sotto) che può trasformare il singolo attacco di panico in un vero e proprio disturbo.
Ad esempio, mentre stiamo guidando possiamo chiederci: “Che cosa succederà se avrò un altro attacco di panico ora?”.
Il pensiero scatena in noi la sensazione di essere in pericolo, quindi l’ansia,
e iniziamo a sentirci male.

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La principale conseguenza degli attacchi di panico è la tendenza ad evitare
tutte le situazioni o le persone ritenute pericolose.
Le persone che soffrono di attacchi di panico cercano di fuggire il prima possibile dalla situazione o dalle persone che provocano loro malessere,
evitano situazioni simili nel futuro,
mettono in atto meccanismi che li rassicurino (portano con sé medicinali, se temono un attacco di cuore possono fermarsi completamente, se hanno paura di soffocare apriranno una finestra ecc.).

È evidente che una simile modalità di comportamento sarà molto limitante per loro la vita.
Senza considerare che potrà creare serie difficoltà nei rapporti interpersonali (familiari, di coppia, di amicizia, ecc.)
perché la persona avrà la tendenza a evitare tutte quelle situazione percepite come ansiose (uscire per incontrare persone, prendere l’aereo, frequentare luoghi affollati, andare al ristorante ecc.).
In alcuni casi potrà arrivare, man mano, anche a non uscire più di casa.
La paura dell’imminenza di un nuovo attacco, inoltre,
produce uno stato di tensione generale e di irritabilità diffusa.
È stato anche stabilito che gli attacchi di panico sono correlati ad altri disturbi quali la depressione e l’agorafobia (paura di camminare per strada, degli spazi aperti come le autostrade…).


(dal sito dell'Istituto A.T.Beck)
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