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> Psicosi, Schizofrenia E Schizoaffettività
 
blackcup1964
Inviato il: Mercoledì, 28-Gen-2009, 21:01
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Ciao,

ricordo ora due episodi dell'infanzia,

quando ero, assieme a mia sorella e mio fratello maggiori, seduti sul divano a guardare la TV, e mio nonno materno ci imponeva un silenzio assoluto, non potevamo ridere e questo ci metteva tensione e a me, forse per paura, mi veniva da ridere e allora mio nonno come una furia, si scagliava su di noi e ci picchiava con la riga sulle gambe (repressione delle emozioni, vietato vivere le emozioni).

sempre da mio nonno materno, quando mi presi paura di mia sorella e mi arrampicai, terrorizzato, sul cancello, scivolai e mi si squarciò la mano, esito dodici punti, e ho ancora la cicatrice...


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«Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà» - Bernardo di Chiaravalle

Se guardi un petalo fra le dita, puoi ruotargli attorno su un piano circolare, avrai cosi infiniti punti di vista...ma da un punto passano infiniti piani, ruotando sui quali si hanno infiniti punti di vista...la "luce" ogni volta sarà diversa...puoi dedicare tutta una vita a scoprire un petalo...non ti basterà...non basterà ai tuoi prossimi ne ai futuri...possiamo accontentarci di mille prospettive?- bc

Sorridi e il mondo ti sorriderà,...neuroni a specchio permettendo - bc
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daddolo84
Inviato il: Mercoledì, 28-Gen-2009, 21:27
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ti dice qualcosa parte destra della capa prevalente?riflettici poi fammi sapere
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blackcup1964
Inviato il: Mercoledì, 04-Feb-2009, 01:34
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Ciao daddolo84, PSICO wink.png ,PSICO smile.gif
ho cercato su internet qualcosa di relativo al tuo suggerimento. Interessante l'articolo sul sito di Psicolab "Aspetto soggettivo e irrazionale del processo di acquisto" di Ilaria Cardini.
Da questo, risulta un riferimento di G.Abbate e U.Ferrero agli studi neuroscientifici degli ultimi anni che hanno studiato l'emisfero destro del cervello. Risulta che nell'animale esistono 2 modalità di pensiero, interagenti. una dell'emisfero sinistro o razionale o verbale e una dell'emisfero destro o irrazionale o non verbale. Risulta che il nostro sistema educativo e la nostra scienza tende a trascurare la forma di pensiero e di intelligenza non verbale o irrazionale (ed emotiva). Il neurofisiologo R.W.Sperry, nobel per la medicina nel 1981 dice:" In poche parole. la società ha un atteggiamento discriminante nei confronti dell'emisfero destro".
Ulteriori ricerche concludono che entrambe gli emisferi hanno funzioni o processi cognitivi e pensiero e ragionamento di alto livello. Ed ogni emisfero o cervello (teoria del cervello doppio) ha il proprio criterio di apprendimento e percezione della realtà esterna. I 2 emisferi collaborano in maniera variabile entro un intervallo che va da molto a molto poco.
Daniel Goleman afferma che: le nostre azioni sono in parte determinate dalle emozioni, e che si può essere in un certo momento razionali e irrazionali subito dopo, infine il senso della ragione e della logica delle emozioni (intelligenza emotiva).
Per quel che riguarda il marketing, in base a tali scoperte, conclude: compito della comunicazione polisensoriale (che sollecita tutti e 5 i sensi) e quello di estendere il messaggio ed il suo contenuto e le sue capacità espressive ai 5 sensi, ottenendo così 2 vantaggi: 1) dotare il prodotto di un'identità forte, "a tutto tondo". 2)Stimolare il consumatore maggiormente sul piano razionale ed affettivo.

Recenti studi indicano che: le funzioni dell'emisfero sx sono essenzialmente analitiche e verbali (aggiungo io: maschili (v.Marina Valcarenghi, "l'aggressività femminile") o analitiche e femminili o verbali), mentre quelle dell'emisfero dx sono essenzialmente: non verbali e globali (più femminili secondo me). Inoltre il cervello destro ha un modo di elaborazione rapido, complesso, sintetico, spaziale e fondamentalmente basato sulla percezione (v. sintomo positivo principale della schizofrenia: allucinazione=alterazione della percezione), un modo diverso dal tipo di ragionare dell'emisfero sx, analitico e verbale, e simile al sx per complessità e capacità di elaborazione.
L'emisfero dx ha un ruolo prevalente nel riconoscimento delle facce, delle figure, e delle figure geometriche (forse questo spiega perche quando ho i prodromi della stanchezza psicologica faccio attenzione ai puntini delle i, oppure se sono all'aperto alle linee di ombra e luce contrastanti come le pagliuzze, i fili d'erba o gli aghi di pino, colpiti dal sole o solo dalla luce) delle espressioni del viso e sembra essere prevalente nel riconoscimento dell'espressione musicale e cioè tonalità, timbro ed armonia, (questo potrebbe spiegare l'ipersensibilità verso i rumori della mia schizofrenia) oltre che per gli aspetti musicali del linguaggio e cioè la prosodia (e cioè alla para-comunicazione: ovvero al tono e all'inflessione del linguaggio). Le regioni del cervello dx responsabili dell'intonazione della voce (prosodia) sono localizzate in regioni corrispondenti ai centri del linguaggio (centri del Broca e del Wernike) nell'emisfero sx.

In sintesi le funzioni dell'emisfero dx sono (le parentesi sono mie considerazioni):
Non verbali: consapevolezza delle cose senza il ricorso alle parole.
Sintetiche: (mente femminile), unione degli elementi di una situazione fino a formare un tutto.
Concrete: considerazione delle cose così come sono al presente.
Analogiche: (mente femminile), percezione delle somiglianze delle cose, comprensione dei rapporti fra oggetti basati sulla sulla metafora.
Atemporali: mancanza del senso del tempo.
Non razionali: mancanza della necessità di premesse e fatti, disponibilità a sospendere il giudizio (e qui ci vedo una predisposizione al delirio, altro sintomo positivo della schizofrenia).
Spaziali: osservazione della collocazione degli oggetti rispetto ad altri oggetti e delle parti rispetto all'insieme. (a me pare un pensiero evolutisticamente più femminile. E' per questo che risolvo con una certa facilità i rompicapi tridimensionali in legno e di ferro di più parti ed ho una collezione di questi ed una passione per questi?)
Intuitive: momenti illuminanti, di improvvisa comprensione delle cose, spesso in base a schemi incompleti, impressioni, sensazioni o immagini visive, (l'intuizione serve a risolvere certi rompicapo; comprendere a priori può essere una parte dell'immaginazione e della creatività che accompagna il delirio?)
Globali: visione contemporanea di tutti gli aspetti di un oggetto o fatto (associazione ampia ed estesa a più parti dell'emisfero, a memorie dei 5 sensi e propiocettive), percezione di schemi o strutture al completo, spesso orientate verso conclusioni divergenti (la mente schizofrenica è una mente creativa e divergente secondo lo psichiatra Cesare Perri nel suo libro Una mente speciale)

Ciò mi farebbe propendere a credere che l'emisfero destro è quello maggiormente coinvolto nel pensiero schizofrenico.
Azzardo anche una causa della emarginazione-ghettizzazione (che ritengo frutto a maggior ragione della stupidità e della non-intelligenza) della schizofrenia: questo pensiero destro è un pensiero che presenta aspetti prettamente femminili, e sappiamo come nella nostra società maschilista prevalga dall'epoca greca (ca.) il pensiero maschile e per ragioni di potere e di paura abbia prevalso fino ad oggi ghetizzando e rinnegando, e soffocando il pensiero femminile che incomincia a ritagliarsi spazi, a fatica, e a volte imitando gli aspetti negativi (aggressivi e violenti) dell'identità maschile (il che non è costruttivo ma fomenta comportamenti violenti (v. Pat Patfoort, Difendersi senza aggredire, ed. CEA).
Il pensiero schizofrenico (scusate la provocazione più creata da Cesare Perri che mia) è un pensiero creativo e divergente, un tempo, adattivo e riconosciuto come forma di pensiero "dotata" o "speciale", poi negli indiani d'america rispettata: erano i cosidetti "toccati dal fuoco sacro", e poi oggi rivelatasi disadattiva, per fattori ambientali che mi sembra individuare più nella paura e nell'ignoranza, contro la quale mi sento di dover educare le menti aperte o potenzialmente aperte o quelle più sensibili o più dotate o intelligenti, ma la fame popolare di erudizione e conoscenza è un bisogno dell'uomo e ciò và a nostro vantaggio, e ciò mi dà speranza e forza.
Infine è il pensiero "fragile?" o della coscienza della propria e altrui fragilità, che viene sempre per paura, emarginata rifiutata. Questo non lo accetto e vivrò sempre perchè l'essere umano, l'essere più pauroso del pianeta, si educhi all'affettività, riconosca e focalizzi le proprie paure, ne riconosca la causa e ne trovi una esternazione socialmente adattiva (intelligenza emotiva di Daniel Goleman o Intelligenza intrapersonale ed interpersonale di Howard Gardner, uno dei 100 migliori intellettuali, riconosciuti, al mondo...e siamo più di 5 miliardi sul pianeta).
Ultimo imput: cosa ne pensi della percezione e della ipersensibilità? cosa ne pensi della percezione della metacomunicazione e della paracomunicazione negli schizofrenici e nei "normali"?cosa ne pensi della sinestesia della percezione (o sinpercezione)?.Esiste almeno?, credo di sì dato che una delle funzioni del cervello destro è quella del pensiero Globale: percezioni di schemi o strutture al completo, spesso orientate verso conclusioni divergenti.
Ho ricercato e riflettuto, attendo una risposta...
Ciao dadd, PSICO smile.gif
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daddolo84
Inviato il: Mercoledì, 04-Feb-2009, 20:46
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il tempo moderno viaggia troppo velocemente perchè la fantasia possa adagiarsi nell'equilibrio umano. l'instabilità è semplicemente cogliere le cause prime. esempio'la mela cade dall'albero.' Si descriva il suo moto. si cita la formula del moto uniformemente accellerato senza dimostrarla perchè é scritta sui libri. nel tempo della riflessione la parte verbale sarebbe stata giocata.( io ho le parole per descrivere ma non conosco la matematica.). fine? per il resto ci pensa lo strizza. grazie per l'attenzione. p.s se vuoi visita la mia discussione vivere nel'600'.
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blackcup1964
Inviato il: Mercoledì, 11-Feb-2009, 22:15
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Ciao Daddolo84

mi intriga il tuo modo di ragionare, peccato che non sia riuscito ancora a trovare il tuo forum, (neppure usando il motore di ricerca: mi da' forum di altri utenti e nel gruppo dei comic), e quindi non sia riuscito a farmi una idea più chiara della tua mente: ragione, affettività e quant'altro. Evinco comunque superficialmente che abbiamo un modo di sentire e percepire la realtà consono. PSICO smile.gif

Mi dai le tracce per raggiungere il tuo "enigmatico" forum? PSICO D.gif

Pure io ho parole per descrivere un fenomeno, un oggetto, ma sono sempre stato scarso in matematica (e quanto desidero capirla e mi affascina! ma ci arriverò!).

La tua prima frase mi colpisce molto, mi piace, è triste e disillusa, mi ricorda il citato Konrad Lorenz e la sua citazione, il suo pessimismo sulle sorti dell'umanità (v. K.L. Gli otto peccati capitali della nostra civiltà. Ed. Adelphi, €.5 ca.), ma sò che se scriviamo è perchè non ci siamo arresi. La fantasia non può adagiarsi nell'equilibrio umano, probabilmente è vero di più se lo prospetti ad un livello sociale (5 miliardi di cervelli connessi sono infinitamente più complessi e incoordinabili della singola complessità di un cervello umano), meno a livello della comunicazione verbale umana (vaga e rigida o evolutivamente immatura, ma anche espressione della stessa fantasia: hai mai provato a scrivere poesie? credo e spero di sì, vi scopri un connubio fra fantasia, emozioni, intuito, analogia, metafora, senso dello spazio, della sintesi (Haiku), del globale, dell'irrazionale, = di un pensiero "destro" che personalmente mi gratifica molto, in cui ritrovo un lenimento alla nostalgia, alla paura, alla tristezza, all'amore, alla gioia, alla malinconia, alla serenità), ma ad un certo "livello" dello sviluppo filogenetico, tadadam..., abbiamo sviluppato un cervello e una mente emotiva, in cui l'immaginazione, la creatività e la fantasia avevano la loro importanza, il loro valore adattivo, (forse anche nel 600?). Oggi è visto, ottusamente, come un disvalore, relegato in nicchie ecologiche confinate (v. la ricerca in italia; o la possibilità di essere scrittore o poeta). Ma non per questo la fantasia, la poesia (e altre doti, destre?) non ha i suoi spazi, anzi se si è evoluta fino ad oggi ha il suo significato e la sua adattività, benchè di nicchia, tutto stà a vivere per una ragione, la più ottusa, balorda, stupida, superficiale, immatura o la più saggia, intelligente (sensibile? divergente? destra?), ecologica, naturale, profonda, matura.

Sfogo irrazionale, illogico?->Scusa, ma ciò che comincio ad apprezzare nell'amicizia è l'onestà, il rispetto, il non "usa e getta", il poter crescere reciproco,...grazie, per ora.

Notizie. Terapia. Lamotrigina: sono a quota 100 mg/die. Umore: tonico, positivo. Ragione: incisivo, determinato. Buon equilibrio tra le due parti vissute non ancora in modo perfettamente sincrono ma più o meno alternati.

Sono stato a casa di Pxxxxxx, mi ha invitato lei, a cena con il suo ragazzo (che ha risolto due rompicapo spaziali, portati da me, bravo, intelligente spaziale). Abbiamo parlato a lungo di me e della follia, mi ha fatto vedere la casa, ho assaggiato la loro Carbonara,...mi piacciono! Bella serata, molte cose in comuni, molti progetti, molti desideri, un auspicio...che l'amicizia viva, muoia e poi rinasca come la fenice...più "positiva" di prima, più naturale, sempre onesta, nel bene e nel male...farnetico?..

Daddolo ti dedico queste citazioni, come arrivederci/arrisentirci:

La fantasia non è arbitrio. Se abbandonata all'arbitrio, la fantasia si vendica. Robert Musil, L'uomo senza qualità.

La fantasia [...] altro non è che memoria o dilatata o composta. Giambattista Vico. La scienza nuova.

La fantasia tanto è più robusta quanto è più debole il raziocinio. Giambattista Vico.
=.

un abbraccio a tutti, PSICO hug.gif, ...io non deliro più tanto ci pensano gli altri... PSICO wink.png , PSICO D.gif

Black PSICO smile.gif


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Se guardi un petalo fra le dita, puoi ruotargli attorno su un piano circolare, avrai cosi infiniti punti di vista...ma da un punto passano infiniti piani, ruotando sui quali si hanno infiniti punti di vista...la "luce" ogni volta sarà diversa...puoi dedicare tutta una vita a scoprire un petalo...non ti basterà...non basterà ai tuoi prossimi ne ai futuri...possiamo accontentarci di mille prospettive?- bc

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blackcup1964
Inviato il: Domenica, 15-Feb-2009, 08:41
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Ciao a tutti, PSICO smile.gif
non so' se quello che mi è capitato ieri sera, andando al cinema, da solo, è frutto del fatto che non avevo preso alle 20,00 i miei medicinali (lamotrigina: 150 mg; trilafon 8mg; bzd: 25 gocce).
Alle 19,00 ca. vado alla fermata dell'autobus, gioco con un rompicapo, mentre aspetto alla fermata, lo risolvo, dopo tre giorni che ne cercavo la soluzione, (soluzione cazzuta o difficile...per lo meno non così scontata), galvanizzato vado all'edicola e ne compero un altro tenutomi da parte, mi sembra di cogliere del malumore in edicola, allora sgattaiolo educatamente salutando, vado alla fermata successiva, dove mi siedo e leggo il fascicolo del gioco annesso, parla di Carlo Martello che intorno all'anno 600 ca. sconfisse l'invasione attraverso i Pirenei degli islamici. Una strana tranquillità mi pervade nel caos delle macchine nonstante lo percepisca. Salgo sull'autobus timido e abbastanza rilassato, saluto il conducente che mi guarda il fascicolo, mi siedo e sono irrequieto: mi merito di andare al cinema? non ho un lavoro, lo sto cercando e forse sta andando in porto un progetto con l'ausl. Ho un po' paura, ma razionalizzo, non analizzo.
Sale un giovane e lo percepisco di malumore, si confronta metacomunicamente con me.
E' qui che comincia il mio delirio di riferimento, di persecuzione, la mia ipersensibilità egocentrica?
Ragiono e mi sembra di pacare il giovane che recede dall'infierire metacomunicamente, (paranoie o ipersensibilità?).
Alla fermata della stazione, tutti scendono, rimango io che chiedo gentilmente all'autista se sa' a quale fermata, ferma la coincidenza per il cinema, ma lui che risponde gentilmente, guarda ancora il fascicolo, colgo l'occasione e gli dico: le interessa? lui: si leggo che c'è scritto dell'islam. ci intortiamo in una discussione che verte sull'integrazione con l'islam (per farla breve), sulla posizione del potere della chiesa; per scivolare sulla presa di posizione dell'eminenz sugli omosessuali, faccio un inevitabile raccordo con il rispetto e lo sterminio dei "malati di mente", dei deboli nei campi di sterminio; lui non ha letto della presa di posizione della chiesa e media con un: ma la chiesa fa del bene ai più deboli!, Io rispondo: lo spero!
Scendo, mi sento un po contento della mia conversazione, ma mi sento a disagio, sto' troppo ragionando...non riesco a fermarmi...sono irrequieto, vado al bar a prendere un tramezzino e una pizzetta: c'è un signore distinto che legge e una ragazza seduta; colgo imbarazzo nel viso della barista che saluto accennando ( mi conosce...una volta l'ho aiutata a spostare un trabiccolo), chiedo il tramezzino per favore, comincia un confronto metacomunicativo, al quale cerco di adeguarmi razionalizzando, poi una ragazza entrata mi si schiera davanti, deglutisco, mi prendo paura, e gli altri si sollevano, sono come loro.
Vado alla fermata successiva dove c'è una ragazza abbastanza sulle sue e un'altra che invade la mia sfera personale poco dignitosamente, sono un po' seccato, mi isolo un po', prendo l'autobus per il cinema, è pieno di adolescenti che vanno là, me la barcameno metacomunicamente con le loro paure, con le loro provocazioni, con la loro aggressività, poi riesco a placare l'ondata e al cinema li faccio scendere tutti e l'ultimo mi saluta con un ciao, scendo contento.
Fuori, una marea di gente, navigo fino alla cassa, metacomunicando come un pazzo, veloce, e lento, abbastanza misurato, tanto che alla cassa, ottengo la battuta cordiale della responsabile cassa del cinema, è gentile, mi augura buona visione, mi fa piacere. Vado alla pizzeria del cinema, mi barcameno metacomunicando, mi sembra di essere equilibrato, dopo una fila estenuante, arriva il mio turno e mi paco, prendo 2 tranci di pizza, la commessa mi rispetta (ci conosciamo di vista).
Vado alla fila in un mare di gente, chi ti spinge, chi ti guarda, mi interesso di alcune ragazze, apprezzo la loro bellezza, il responsabile all'entrata mi sgama, mi osserva, lascio le difese, sono trasparente, mi arrendo, sono come mi vede. Mi fa passare, vado fino alla mia poltrona, sono un po' isolato, esterno un po' di nervosismo, mi si siedono accanto delle persone, a sx una coppia giovane, a dx una coppia adulta, lui (il sig alla mia dx) diventa irrequieto, io tollero un po' poi dico al mondo: no! ma fomenta! (come per dire: dai continua a soffiare sulla fiamma), lui razionalizza, ma rimane un po' meno irrequieto, lo diventa pure il ragazzo alla mia sx, ma più comprensivo, poi quelli che si siedono davanti fanno una battuta: no ma la colpa di chi è? Mi viene da ridere, è magnifico e spiazzante, mi rilasso.
Comincia il film, e il film nel film (la mia percezione ipersensibile ed egocentrica), colgo criticamente delle incongruenze nel film, delle inverosomiglianze, delle forzature irreali, che potrebbero sfuggire ad un occhio stanco o non fine, il ragazzo alla mia dx se ne rende conto, e discute con la sua ragazza.
Alla fine del film, insomma, ho messo in crisi la coppia di giovani alla mia dx, percepivo, forse erroneamente, forse, che le attenzioni della ragazza al ragazzo fossero rivolte a me, (delirio di riferimento), ero imbarazzato, impaurito per l'incazzatura del ragazzo, l'ho dimostrato, accettato, di aver paura, era l'unico escamotage, per non metter in crisi la situazione, intanto la mia testa ragionava, ragionava.
il film, "Lo strano caso di Benjamin Button", con Brad Pitt, l'ho analizzato, nei momenti in cui non avevo paura, e riuscivo a calmarmi, ho pensato più volte che sono intelligente, ipersensibile, egocentrico, e che non potevo fermarmi, come è vero che respiriamo.
Scusate,...sono tornato a casa a piedi, da solo per la strada, solo con le macchine che sfrecciavano, so' solo che cercavo di modulare la mia paura, e di rilassarmi in essa ed accettarla, assecondandola e modulandola adeguatamente alle situazioni, soprattuto con le macchine, sono riuscito a mantenere il raziocinio nonostante la stanchezza, 3-4 km di strada a piedi, di notte, erano le 00:30.
Mi sembra di aver ragionato bene, di aver modulato bene, di essere adeguato alle situazioni, di aver mediato bene con i miei pensieri con le mie paure, che riconoscevo e accettavo, di aver evitato i pensieri conflittuali e sensa via di uscita. Sono arrivato a casa, lucido, affaticato, ma integro.
Un abbraccio a tutti Voi, PSICO hug.gif
un besos, PSICO smile.gif
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p.s. cosa ne pensate? help me!


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blackcup1964
Inviato il: Martedì, 17-Feb-2009, 01:16
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Ciao psiconauti, PSICO smile.gif
quando sono stato da Pxxxxx, lei mi ha suggerito un'idea, visto che sua sorella minore, soffriva psicologicamente (psicosi, con allucinazioni) perchè non si è mai sentita accettata, forse legato ad una avversità della madre al momento del parto, ho pensato che pure io ho avuto sempre il desiderio di essere accettato, penso che questo sia comune, e non lo vedo così ipertrofico in mè, però ho chiesto a mia madre se era contenta di avermi al momento del parto, o durante la gravidanza, e sapete cosa è risultato, che dopo mia sorella e mio fratello maggiori, i miei avevano cercato un terzo figlio, ma mia madre ha avuto un aborto spontaneo e non l'ha vissuto certamente bene (come asserisce), poi sono venuto io, non cercato, ma per colpa di un inconveniente tecnico, mà dice che babbo era felice di avermi mentre mamma era preoccupata per le sorti della famiglia visto che tirava già molto per mantenere ed allevare i miei fratelli maggiori, per cui non mi cercava.
Alcune cose della mia infanzia che ricordo sono, alcuni svenimenti in bagno, preceduti da capogiro, ed il ricordo che mio padre era per questo arrabbiato, non ricordo bene perchè, ma credeva che io fingessi (almeno ho un vago ricordo di ciò che mi spiegò mia madre). Inoltre un episodio, di cui conservo ancora la registrazione fatta da mio padre, in cui lui mi prendeva in giro, chiamandomi capellone, ed io mugugnando angosciato ( e sentendomi un diverso, non accettato)dicevo: io non sono un capellone, (avevo sui 4 anni ca, credo), Mio fratello spesso durante l'infanzia, mi prendeva per i testicoli e minacciandomi di stringerli mi imponeva di dirgli, umiliandomi: fono un gaio, ( e si divertiva sadicamente!). Ho avuto sempre qualcuno che mi difendeva, se ero in conflitto con mia sorella mi rifugiavo da mio fratello, se ero in conflitto con mio fratello andavo sotto l'ala di mia sorella, (e questo lo hanno notato ancora un qualche anno fa', assieme a tavola, io mi sono sentito ancora umiliato, messo in disparte, non coinvolto, emarginato, non accettato). Infine ricordo, che ho vissuto la mia adolescenza ed infanzia sempre sotto l'ala di mio padre e di mia madre, sempre seguendoli al loro club, dove socializzavo con amici/che con cui giocavo: nascondini megagalattici, camminate nei campi a scovare lepri e fagiani che ci partivano ad un metro dai piedi (che emozione!), le prime cotte, serate a guardare le stelle dalla torretta vietata, nascondigli scavati nel tetto del granaio, il socializzare e camminare nell'ovile fra le pecore...civette, i pipistrelli che ci sfioravano la testa di notte, le uova, le vipere, i cani, le allodole, e mille altre creature...
Non sò fino a che punto questo abbia incubato la mia ipersensibilità, la mia immaturità affettiva, la mia fragilità/forza,...forse un giorno lo capirò, sò che questa anaffettività l'ho incominciata ad avvertire (o almeno ne ho il ricordo) quando dovevo affermare la mia identità all'università, e qui mi sentivo fuori luogo, a disagio, nonostante frequentassi la mia prima storia d'amore con Cxxxxx, che poi terminò 5 anni dopo, ero diasadattato, facevo fatica a seguire certe lezioni, ad organizzarmi, ad affrontare ed accettare le mie paure, avevo paura della paura, stavo male, e gli altri li sentivo aggressivi, competitivi, soverchianti, con l'eccezzione di alcuni più sensibili, che frequentavo (ragazze: Stefania, e ragazzi: Cosimo, Luca, Roberto, ed altri), alcune mi provocavano: dandomi dell'omosessuale, ed io che non accettavo ancora la mia parte femminile, vivevo delle angosce e dei disagi non indifferenti, paure forti. E' qui che ho iniziato ad avere bisogno dell'aiuto del SAP dell'Università, del Dip.to di Psicologia, dove ero seguito dalla dr.ssa Cxxxxxxxx, con la quale ho lottato e che ho apprezzato, dopo di che, al momento del mio servizio civile, sono passato sotto ad uno psicologo della mia città (il dr. Oxxxx) e ho iniziato la terapia psichiatrica con il dr. Rxxxxx, che per primo mi diagnosticò la schizofrenia, la psicosi, l'ossessività, le paranoie. Iniziarono così, nell'arco di ca. dieci anni i 5 ricoveri al Simap o SPDC, di cui 3 coatti e gli ultimi 2 volontari.
Questo è uno sfogo...volevo dirlo a qualcuno...condividerlo...sentire il calore di qualcuno...,
alla prossima...
Nota per daddolo: ho letto il tuo forum: vivere nel '600, certo non ho letto ancora i tuoi forum più recenti, quelli sul disturbo di personalità, ma mi sembra che tu non ne sia uscito bene, tuttavia io non amo la gogna e il tenzone, ne la competizione, si può fare capire a qualcuno che "sbaglia" in maniera pacata, ferma, serena, conciliabile, vincente per entrambi, come suggerisce Pat Patfoort o John Nash, se riesci ad ottenere il meglio dagli altri, ne giova il sistema e pure tu stesso, si innesca un circolo virtuoso (forse è semplicistico), più probabile si inneschi una cascata amplificante di modifiche di equilibri dinamici ecologici, i cui range si spostano, si modificano lentamente, e pure i valori assunti dai meccanismi fisiologici o biologici o biogeochimici (andando da una scala microscopica ad una macroscopica). Il concetto base è quello di omeostasi, range ecologico o fisiologico, e di equilibrio dinamico...panta rei.
un saluto...
blackcup


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blackcup1964
Inviato il: Lunedì, 23-Feb-2009, 08:26
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Ciao a tutti, PSICO smile.gif

sono qui con Shine, il mio fido segugio, che continua a darmi delle musate perchè vuole che lo accarezzi.
Novità. Ho trovato un lavoro di docenza a ragazzi svantaggiati, con problemi esistenziali, l'ho concordato con i miei dr. dell'Ausl, poi si tratterà di organizzarci per il posto, le cucce, l'allevamento e l'accudimento dei cani da tartufo, abbiamo forse un mezzo per il loro trasporto, che poi acquisteremo scontato, spero. Con l'immaginazione vado oltre...penso già ad un agriturismo con tartufaia annessa nel verde dell'appennino faentino o forlivese...oppure alle scorazzate per cercare i tartufi fra i boschi...sono contento,... spero di uscire da questa situazione economica di stasi... venerdì prossimo avremo l'incontro con le autorità, fra cui l'ass.re Prov.le ai servizi Sociali, i rappresentanti delle ass.ni di auto-mutuo-aiuto, i referenti dell'ausl.
Se son rose fioriranno!!! PSICO smile.gif
Spero che anche a tutti voi le cose inizino ad andare meglio...anch'io ero nelle paludi della patologia...ma ne sono quasi uscito...cercherò di non abbandonare mai il loro ricordo...perchè è quello che mi da' la forza per reagire ed il senso della mia fragilità e della precarietà della vita e una buona dose di sensibilità, umiltà e comprensione... e forse di misura, di serenità e quant'altro.
Un abbraccio, PSICO hug.gif
Vostro Blackcup PSICO smile.gif


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«Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà» - Bernardo di Chiaravalle

Se guardi un petalo fra le dita, puoi ruotargli attorno su un piano circolare, avrai cosi infiniti punti di vista...ma da un punto passano infiniti piani, ruotando sui quali si hanno infiniti punti di vista...la "luce" ogni volta sarà diversa...puoi dedicare tutta una vita a scoprire un petalo...non ti basterà...non basterà ai tuoi prossimi ne ai futuri...possiamo accontentarci di mille prospettive?- bc

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blackcup1964
Inviato il: Giovedì, 26-Feb-2009, 21:10
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Continuo nella lettura del- "La dimensione delirante", e apprendo sempre di più su questo aspetto della psicosi, ma, come dice il libro, di tutte le persone, essendo un modo di pensare comune a tutti.
Jasper ha finemente descritto le fasi dell'esperienza delirante, sintetizzando: il delirio è preceduto dallo stato d'animo predelirante (Wahnstimmung), improvviso, nulla di sè e del mondo esterno appare certo e sicuro.
Avvertiamo che tutto è strano, incomprensibile, attribuiamo alle esperienze diversi significati, a volte contraddittori. La realtàè imprevedibile, confusa, minacciosa, mutevole, foriera di eventi sconosciuti e grandiosi. Noi siamo, allora, perplessi, preoccupati, spaventati, in stato di confusione e di allarme per qualcosa che accadrà e di vago. Noi ci sentiamo minacciati, ogni oggetto acquista un significato estraneo, sinistro, e tutto sembra riferito a noi, ogni cosa allude a qualcos'altro...
A qusta fase di incertezza succede una fase di certezza assoluta delirante, è il vero delirio.
Nella prima fase, viviamo angosciati, cerchiamo aiuto, e può durare ore o giorni.
La fase del delirio vero e proprio, si ha con la fase successiva detta dellesperienza dell'eureka, in cui il soggetto da una spiegazione di ciò che gli accade, anche se l'idea, la spigazione è fuori dalla lira, dalla logica reale. Ciò comporta una diminuzione dell'angoscia, dell'ansia, un miglioramento dello stato d'animo, e una sicurezza ritrovata.
Se il delirio è minaccioso, (delirio di persecuzione), può generarsi un'emozione di paura che è meglio dell'ansia , dell'angoscia provata, perchè ora il pericolo è definito, in modo delirante (ce l'ha con me...mi spiano...c'è un complotto contro di mè).
Eccovi una pillola modificata del libro, a voi continuare/rlo in biblioteca o in libreria o aspettare ancora che sintetizzi meglio i concetti.

Oggi ho pianto dal mio psichiatra-psicologo, ero angosciato, alcune emozioni sono sorte a galla, e Lxxxx mi ha fatto focalizzare al momento i ricordi ad esse associate, sono andato con le libere associazioni, vaghe, ma una mi ha colpito, il non essere accettato, perchè credo/evo di essere diverso, la paura della diversità, (che Lxxxx esorcizza e valorizza come una peculiarità, come un dono nella nostra singolarità, unicità), a ciò associo il ricordo di una registrazione di mio padre, che oggi ho riascoltato, in cui mi lamentavo di "non sono un capellone", ero piccolo, avrò avuto 4 anni, e già mi sentivo diverso, ho meglio ne avevo una paura fottuta, oggi ci convivo con la mia parte diversa o unica e riesco ad accettare meglio la diversità degli altri, qualunque essa sia...almeno così faccio...ma riuscirò ad essere così tollerante ed aperto alla diversità del mondo...lo spero...altrimenti che biologo sarei?

Domani è il d-day, colloquio con le autorità per avviare il progetto "tartufi"...speriamo...ho un po' paura...ma la contemplo, l'accetto, la gestisco...mi sento preparato...gli argomenti ce li ho...l'intelligenza, la sensibilità e la coscienza e l'accettazione della mia fragilità non mi manca, la determinazione va e viene... PSICO-si.gif

Vi racconterò poi alcune cose del responso dei miei test di personalità MMPI e Roscharch...
a domani, PSICO smile.gif
Blackcup


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Se guardi un petalo fra le dita, puoi ruotargli attorno su un piano circolare, avrai cosi infiniti punti di vista...ma da un punto passano infiniti piani, ruotando sui quali si hanno infiniti punti di vista...la "luce" ogni volta sarà diversa...puoi dedicare tutta una vita a scoprire un petalo...non ti basterà...non basterà ai tuoi prossimi ne ai futuri...possiamo accontentarci di mille prospettive?- bc

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L'uomo disintegrato
Inviato il: Venerdì, 27-Feb-2009, 01:49
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Caro Blackcup, non conosco bene la tua patologia, e, francamente, non sono riuscito a leggere tutti i tuoi post, ciononostante volevo spendere una parola per te.

Leggo tanta solitudine nei tuoi interventi, rispondi anche senza che nessuno sia intervenuto, continui ad avere gentilezze e premure verso noi che siamo forse troppo impegnati nelle nostre cose per dedicarti anche un solo minuto.

Me ne dispiaccio, e la tenerezza che provo per te in questo momento non venga vista come atto compassionevole. E' l'ultima cosa che mi passa per la mente.

Mi auguro che Shine possa riempire il vuoto che sembra uscire dalle tue parole e farti sentire anche un pizzico del calore che i tuoi simili non sembrano ricambiare nei tuoi confronti.

Maledico la malattia Black, per ogni giorno che hai passato nelle condizioni appena da te descritte ....
Spero che tu possa concludere presto la tua marcia verso la guarigione
Non riesco ad aggiungere altro.


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Over thinking, over analyzing
separates the body from the mind
Withering my intuition
missing opportunities and i must ...

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blackcup1964
Inviato il: Venerdì, 27-Feb-2009, 13:04
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Grazie Uomo dis-integrato, PSICO smile.gif
ho colto la tua gentilezza, la tua vicinanza...ma mi sembra di cogliere, dal tuo nickname, dal tuo avatar (un joker inquietante...), dalla tua sensibilità a riconoscere un aspetto degli altri ma anche di noi stessi, una velata solitudine...è scontato forse...siamo in un epoca di solitudine.
Ti invito, con rispetto e un incipiente affetto, a seguire il forum e magari tu ne avessi voglia...a parteciparvi, a contribuirvi, per te (in prima persona...vale sempre il sano egoismo)...per gli altri, se puoi (gli altri siamo noi...e poi vale la legge del bagnino).
Un saluto, PSICO smile.gif
un augurio, PSICO smile.gif
Blackcup


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blackcup1964
Inviato il: Lunedì, 02-Mar-2009, 23:51
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Ciao a tutti, PSICO smile.gif ...
oggi prima lezione con i ragazzi del gruppo "tartufi", ed alcuni signori/e qualificati. ho iniziato socializzando coi presenti e via via che arrivavano per aggregare il gruppo, poi ho iniziato con il prospettare il tipo di lezione possibile, un eventuale brain-storming, e altri modi di vedere la lezione. Poi ho spiegato che mi sarebbe piaciuto che gli altri mi conoscessero e che loro si raccontassero, per aumentare la fiducia e la confidenza fra di noi. Infine in 45 minuti ho parlato di Freud, di Konrad Lorenz, della educazione all'affettività, della metacomunicazione e della paracomunicazione, relativa agli umani ed al rapporto uomo-cane visto che avremo a che fare con "Lagotti" di 5 mesi, per la ricerca del tartufo. Mia pecca...non sono riuscito bene a comprendere bene il discorso di Gxxxxxxxx, competente nell'educazione dei cani (unità cinofile, da tartufo e per la protezione civile), non ho colto bene la sua metacomunicazione, forse perchè un po' mi intimoriva ed un po' mi metteva in imbarazzo...ma sembra avere le idee troppo decise e fisse, forse, per adattarsi alla società fluida ed insicura in cui siamo...vedremo...intanto lascio sedimentare ed elaborare le idee che ho seminato...vedrò che cosa salta fuori...se il lato umano o cinico venale del cercatore di tartufi...se l'uomo con le sue fragilità, debolezze e paure o altro...
Stasera ero veramente stressato al ritorno a casa, la testa lavorava molto (Logorrea Mentale, meno polemica, ma almeno ero capace di essere più diplomatico con le idee che mi passavano per la testa).
Stamattina ero arabbiato con diverse persone, che non mi rispettavano (delirio o giusta percezione?), in effetti, la mia edicolante e la sua dipendente sono spesso indisposte dalla mia presenza, ma non sò se affrontare la questione di petto, e chiarire...temo che negherebbero l'evidenza, sentendosi scoperte ed imbarazzate.
Un saluto, PSICO smile.gif ,
Blackcup


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cachemire
Inviato il: Martedì, 03-Mar-2009, 08:41
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A volte abbiamo trascorso una giornata stressante,probabilmente ti sembrava stressante anche il contatto con l'edicolante,che ha risposto al tuo stress avvertito con un'emotività non comunicativa,non dare loro troppo importanza,ognuno ha i suoi problemucci quotidiani,se poi ti risulta cosi antipatica,puoi sempre cambiare edicola,d'altronde tu sei il cliente e non gli fai altro che un favore.
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blackcup1964
Inviato il: Giovedì, 05-Mar-2009, 01:41
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Ciao cachemire, PSICO smile.gif
ti chiedo scusa un casino, ma ti sembra proprio vero che la mia emotività non comunichi (v. "l'espressione delle emozioni" di C. Darwin, o un libro generico sulle emozioni...)...credo più verosimilmente che tu intendessi che la mia comunicazione emotiva era disadattativa alla situazione, non funzionalem,...non sò se lo stress c'entri in quanto dall'edicolante sono andato di mattina presto...indubbio che giochino delle emozioni (paure), dei sentimenti (risentimento, non accettazione, imbarazzo) che mi precludono ad un rapporto costruttivo...vorrei arrivare all'origine del malinteso...ma penso che a questo punto opterò per un altro edicolante.
Lo sai, conservo ancora un po' di ingenuità bambina, a volte la conservo per non giudicare sempre a priori gli altri, cosa che spesso faccio, per autodifesa o per non abbassare le difese, anzi a volte per prevenire,...anche se ritengo che in una società equilibrata e sana dovrebbe esserci anche lo spazio, per fermarsi nel dubbio, nell'incertezza dell'ingenuità,...ma sappiamo che il sistema vuole correre, fare rumore, essere violento, essere competitivo,...in-naturale, avulso dai ritmi biologici, dal ritmo naturale del respiro umano, dal ritmo del cuore (quello che si sincronizza con il ritmo cadenzato e dolce della mite risacca o del cuore di nostra madre quando siamo nel grembo materno , di quello che abbiamo quando siamo nel silenzio di una foresta di faggi secolari...mai pensatoci...mai riflettutoci?).
Vi aspetto, PSICO smile.gif ...per parlare ancora della nostra biologia, della nostra fisiologia, della nostra psico-biologia, della nostra ecologia, probabilmente gli indiani d'america le conoscevano queste cose...erano in equilibrio con l'ecosistema...erano tolleranti, pazienti, aperti mentalmente...peccato che la loro nicchia ecologica si sia sovrapposta con quella della scimmia più pericolosa al mondo...l'uomo "civile"...forse rimangono ancora nicchie ecologiche di vita, di etnie, di tribù africane e ammazzoniche...o delle terre estreme (polari, o circumpolari) che vivono ancora in sintonia ed equilibrio con l'ambiente...con un'impronta ecologica sostenibile.
Un abbraccio a todo el mundo, PSICO hug.gif
ciao cachemire, PSICO smile.gif
Blackcup


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blackcup1964
Inviato il: Sabato, 07-Mar-2009, 02:43
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Ciao a tutti, unsure.gif ,
il mio pensiero corre in un vortice di idee, talmente veloce ed impercettibile che voglio scrivervi per fermare qualche impressione. Ecco alcune parole chiave: iperpercezione, ipersensibilità, delirio, giusta impressione (= eu-impressione), allusione, paralinguaggio, metalinguaggio, metafora, comprensione, attenzione, diversi livelli del linguaggio parlato.
Oggi ho avuto la seconda lezione di docenza, devo dire che il mio coordinatore, presente per la prima volta, mi è stato più d'intralcio che di favore, in sostanza si parlava della biologia della ecologia dei tartufi, e leggevamo assieme la dispensa, Gxxxxxx l'esperto di allevamento di cani e con 20 anni di pratica sulle spalle spiegava dicendo novità ma anche delle mezze verità ( mi piace perchè lo sottolinea facendo il confronto con me, mettendo in antitesi "la pratica e la scienza", leggi: pratica e "teoria",), come se io i miei 45 anni di vita e studio fossero solo di teoria e non di pratica: osservazione, uscite, note, confronto, birdwatching, collezionismo, raccolta, microscopia, esperimenti, scoperte, conferenze, ecc.
In più ci si mette Gxxxx, il coordinatore e formatore, che subito mi da' l'altolà perche sono troppo complesso, troppo divergente, troppo..., PSICO sad.gif , ma mi sembra che la volta successiva abbia riscosso dei pareri favorevoli?...o no?. Oggi no! oggi mi dicono che ci vuole un eloquio più terra terra, meno forbito,... che devo scrivergli (badate bene è stata mia la proposta), un glossario dei termini difficili,...come: micelio, ife, autotrofia, eterotrofia, carpoforo, ecc. (ma cosa diavolo ci stà a fare un insegnante???...se non a essere disponibile a spiegare, ad emozionare, a fare delle metafore, dei collegamenti, per chiarire la materia nel modo più esplicito possibile... ad aprire le menti,...dry.gif), mi dice che i supporti visivi (badate me l'ha suggerito mia sorella che è docente universitario...come se una figura non valesse mille parole...) non servono...ci vuole solo una infarinatura alla buona...che non serve sapere la reazione di base dela fotosintesi, neanche la formula bruta...(...tanto lo capivano lo stesso che le piante assorbono CO2 e H2O e producono zuccheri semplici e ossigeno......minchiate!!! mad.gif )...non serve neanche visualizzarla alla lavagna...Che delusione! PSICO sad.gif ,...non serve neanche mettere ai voti democraticamente il tipo di docenza che preferiscono...tutta roba inutile per il formatore... solo qualche esile intervento, che mi ha dato modo di capire ancora, che spiego bene...ma troppo forbito...non devo usare termini complessi o nuovi... d'accordo ma sono lezioni o una passeggiata?...ma le dispense non le hanno avute da due settimane?...mah! PSICO sad.gif , PSICO cry.gif .
Poi vado a casa, disilluso e stanco, logorrea mentale polemica a parte...dove mi riposo e ho modo di rifletterci su.
Una impressione mi rimane, ed è che Gxxxxxx stia prendendo il mio posto da docente, si stia proponendo come leader del gruppo e onestamente e probabilmente sarà lui a doverci spiegare come si alleva un cane da tartufo,...ma non mi sento per questo meno preparato di lui (in biologia, ecologia, etologia, botanica, ecc.),...purtroppo sento fuori di me già una autorità che mi sta stretta, e non una autorevolezza riconosciuta...
Poi alle 18:00 vado a sentire una conferenza di Dxxxx Mxxxxxx, etologo italiano, che presenta un suo giallo-etologico, ascolto la sua presentazione ed il suo intervento, (badate bene, sempre con la testa abbasata, ma sintonizzato sulla sua paracomunicazione, sulle parole, non sulla metacomunicazione...troppo distante...vedevo solo il viso, lontano), mi accorgo come lui dice che gli piace lavorare giocando, e probabilmente gioca anche qui, dice anche che ha messo alla prova la competenza biologica dei suoi lettori, permettendo la narrativa e non la saggistica una certa liceità di liguaggio e di immaginazione.
Mi è sembrato che giocasse, sempre su una presa in giro del pubblico, ed io sentendomi critico a tutte le sue astuzie e preparato alla cultura etologica (non avrei scelto all'università di parlare con lui a Parma, dove teneva la cattedra di etologia, per iniziare dopo la laurea il dottorato di etologia...cosa che mi sarebbe piaciuta ma da cui dovetti recedere per motivi economici e di salute), credo di avergli tenuto testa,...me ne sono andato prima della fine...perchè non mi piaceva più...
Perchè ipersensibilita e iperpercezione: perchè mi sembra di coglier molto bene il linguaggio paraverbale, metaforico e simbolico di chi ascolto (sia a lezione che alla conferenza), di averne una percezione non allucinata ma buona, adeguata, pertinente, realistica,...ho l'impressione che il mio "esame di realtà" sia buono, e non disturbato (come invece affermerebbe la tirocinante che ha scritto la diagnosi del mio Roscharch), e a cui il mio Psicanalista (il dr. Cxxxxxx) non crede. Per esame di realtà intendo la continua verifica fra quello che c'è fuori, (percezione del comportamento degli altri) e quello che c'è dentro di me (riflessioni, pensieri, emozioni). Inoltre ho la percezione che il riconoscimento delle proprie emozioni, in un ambiente sociale, a stretto gomito, sia (per mia paura) controproducente, affermo in me solo che: tutti abbiamo paura, è nella natura umana, ed è da folli non averne...mi riesce ancora difficile analizzarle in pubblico e accettarle in pubblico, almeno in certi contesti sociali, soprattutto in certe situazioni sociali di confronto fra la mia cultura e quella degli altri,...non ci si confronta ancora sul piano delle emozioni...le Donne sono più brave a farlo...la maggior parte dei maschi ne ha paura...paura delle emozioni, dei sentimenti...il cervello destro è rinnegato ancora una volta...a favore di quello sinistro: razionale. Eppure dovremo fare i confronti anche con questa parte di noi,...volenti o nolenti.
Io intanto ho paura di questo mondo, in cui non mi ci ritrovo, o almeno cerco di integrarmi, ma che mi fa rifugiare più spesso in un comortamento autistico, PSICO cry.gif
un abbraccio,
Blackcup


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