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PSICO > Fobia sociale > Comportarsi In Modo Difforme


Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 16-Giu-2009, 15:32
tutti noi sappiamo che la miglior terapia per la fobia sociale è la cognitivo

comportamentale , durante la terapia il terapeuta ci aiuta ad individuare i nostri

pensieri disfunzionali ed a sostituirli con altri più razionali e funzionali al nostro

benessere , fatto questo ci invita ad esporci alle situazioni che temiamo

a questo proposito ho trovato illuminante questo articolo

sulla terapia detta ret o rebt , che è un pò diversa dalla classica tcc

ma che ha basi identiche

la teoria della RET sostiene che gli esseri umani raramente cambiano modo di

pensare cessando di credere a convinzioni controproducenti a meno che non

agiscano, quanto più spesso possibile in modo difforme ad esse
".

Raymond

Corsini, E.E. Landy ed altri noti psicoterapeuti sono giunti a simili conclusioni e

lavorano persuadendo i loro pazienti a cambiare il proprio comportamento al fine

di cambiare il proprio modo di pensare distruttivo. La RET ha sempre fatto ricorso

preferenziale alla desensibilizzazione e all'esposizione in vivo ed alcune procedure

emotive, quali i famosi esercizi antivergogna, sono spiccatamente

comportamentali.

Inviato da: xiola il Martedì, 16-Giu-2009, 22:57
La mia psico mi ha consigliato di fare degli esercizi di rilassamento la sera e immaginare delle scenette in cui le cose vanno diversamente da come mi aspetto.

Dice che così nel mio cervello si formano delle opzioni diverse da quelle che solitamente mi propongo.

Me la spiegata in maniera più scientifica, provo a vedere se in rete trovo qualcosa.

Stiamo lavorando molto sulla fobia sociale.

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 17-Giu-2009, 13:37
QUOTE (xiola @ Martedì, 16-Giu-2009, 22:57)
La mia psico mi ha consigliato di fare degli esercizi di rilassamento la sera e immaginare delle scenette in cui le cose vanno diversamente da come mi aspetto.

Dice che così nel mio cervello si formano delle opzioni diverse da quelle che solitamente mi propongo.

Me la spiegata in maniera più scientifica, provo a vedere se in rete trovo qualcosa.

Stiamo lavorando molto sulla fobia sociale.

grazie sorellina .. meno male che qualcuno mi segue in questi ragionamenti

PSICO hug.gif

vorrei tanto che tutti mettessero giù due righe sulle loro terapie e metodi usati


Inviato da: Yanagi il Mercoledì, 17-Giu-2009, 18:55
QUOTE (giovannalapazza @ Mercoledì, 17-Giu-2009, 13:37)
vorrei tanto che tutti mettessero giù due righe sulle loro terapie e metodi usati

Due righe? PSICO smile.gif Ci provo.

Una seduta con psicologa transazionale: assolutamente controproducente.
Scettico verso le psicoterapie, i progressi che ho fatto li devo soltanto a me e al caso.

Inviato da: xiola il Mercoledì, 17-Giu-2009, 23:08
QUOTE (giovannalapazza @ Mercoledì, 17-Giu-2009, 13:37)

grazie sorellina .. meno male che qualcuno mi segue in questi ragionamenti

PSICO hug.gif

vorrei tanto che tutti mettessero giù due righe sulle loro terapie e metodi usati

Allora visto che non trovo niente domani vado dalla psico e chiedo.

Perché mi sembrava interessante come discorso. PSICO-si.gif

Oggi però non ha funzionato ma non mi sono nemmeno applicata più di tanto. Ho notato che quando sono particolarmente agitata per una situazione sociale (una prova davanti a persone) ho la tendenza a cercare altri argomenti ansiosi.

Cioè tendo a spostare l'attenzione ma non per diminuire l'ansia, per aumentarla! Entro in un circolo di ansia che si autoalimenta! huh.gif

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 18-Giu-2009, 09:01
QUOTE (xiola @ Mercoledì, 17-Giu-2009, 23:08)
QUOTE (giovannalapazza @ Mercoledì, 17-Giu-2009, 13:37)

grazie sorellina .. meno male che qualcuno mi segue in questi ragionamenti

PSICO hug.gif

vorrei tanto che tutti mettessero giù due righe sulle loro terapie e metodi usati

Allora visto che non trovo niente domani vado dalla psico e chiedo.

Perché mi sembrava interessante come discorso. PSICO-si.gif

Oggi però non ha funzionato ma non mi sono nemmeno applicata più di tanto. Ho notato che quando sono particolarmente agitata per una situazione sociale (una prova davanti a persone) ho la tendenza a cercare altri argomenti ansiosi.

Cioè tendo a spostare l'attenzione ma non per diminuire l'ansia, per aumentarla! Entro in un circolo di ansia che si autoalimenta! huh.gif

devi perseverare un piccolo passo indietro non deve scoraggiarti PSICO hug.gif

Inviato da: herbaemme il Giovedì, 18-Giu-2009, 13:38
Sganciati dalla routine della mente!

Ti senti triste? Balla, oppure mettiti sotto la doccia e osserva la tristezza che lascia via via il tuo corpo, a mano a mano che il suo calore se ne va.
Con l’acqua che scende su di te, percepisci la tristezza che viene lavata via, nello stesso tempo in cui vengono rimossi sudore e polvere dal corpo.

Osserva ciò che accade.
Cerca di mettere la mente in una situazione tale per cui non può funzionare nella vecchia maniera. Qualsiasi cosa andrà bene. Occorrono stratagemmi per cercare di distrarre la mente dai suoi vecchi schemi.

Per esempio, se ti senti impietrire di paura, fa’ semplicemente alcuni respiri profondi: inspira a fondo ed espira a fondo, per due minuti, poi osserva dov’è finita la tua paura.
Con quei respiri hai confuso la mente, non riesce a correlare le due cose. “Da quando” si interroga la mente “qualcuno fa respiri profondi, quando la paura lo impietrisce? Cosa sta succedendo?”

Ebbene, fa’ qualsiasi cosa, ma non ripeterla mai; questo è importante. Altrimenti, se ti fai una doccia ogni volta che ti senti triste, la mente assumerà quell’abitudine. Dopo due o tre volte, la mente imparerà: “Benissimo! Ti senti triste, ed è per questo che ti fai una doccia”. A quel punto, farti una doccia diventerà parte integrante della tua tristezza. No, non ripetere mai la stessa azione, non riusare mai lo stesso stratagemma! Ogni volta, continua a confondere la mente: sii innovativo, sii creativo, usa la tua immaginazione.

Il tuo partner ti dice qualcosa e tu ti arrabbi. Il tuo istinto è sempre stato di picchiarlo, o di tirargli addosso qualcosa; questa volta, cambia: va’ ad abbracciarlo! Dagli un bel bacio e lascia anche lui perplesso! La tua mente sarà perplessa, e lo sarà anche il tuo partner.

All’improvviso le cose non sono più come dovrebbero essere. In questo modo vedrai che la mente è un meccanismo; e vedrai in che modo, con qualcosa di nuovo, si ritrova semplicemente persa; non riesce a cooperare con qualcosa di nuovo.
Apri la finestra del tuo essere, e lascia entrare una nuova brezza.

[O.R.]

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 18-Giu-2009, 13:41
QUOTE (herbaemme @ Giovedì, 18-Giu-2009, 13:38)
Sganciati dalla routine della mente!

Ti senti triste? Balla, oppure mettiti sotto la doccia e osserva la tristezza che lascia via via il tuo corpo, a mano a mano che il suo calore se ne va.
Con l’acqua che scende su di te, percepisci la tristezza che viene lavata via, nello stesso tempo in cui vengono rimossi sudore e polvere dal corpo.

Osserva ciò che accade.
Cerca di mettere la mente in una situazione tale per cui non può funzionare nella vecchia maniera. Qualsiasi cosa andrà bene. Occorrono stratagemmi per cercare di distrarre la mente dai suoi vecchi schemi.

Per esempio, se ti senti impietrire di paura, fa’ semplicemente alcuni respiri profondi: inspira a fondo ed espira a fondo, per due minuti, poi osserva dov’è finita la tua paura.
Con quei respiri hai confuso la mente, non riesce a correlare le due cose. “Da quando” si interroga la mente “qualcuno fa respiri profondi, quando la paura lo impietrisce? Cosa sta succedendo?”

Ebbene, fa’ qualsiasi cosa, ma non ripeterla mai; questo è importante. Altrimenti, se ti fai una doccia ogni volta che ti senti triste, la mente assumerà quell’abitudine. Dopo due o tre volte, la mente imparerà: “Benissimo! Ti senti triste, ed è per questo che ti fai una doccia”. A quel punto, farti una doccia diventerà parte integrante della tua tristezza. No, non ripetere mai la stessa azione, non riusare mai lo stesso stratagemma! Ogni volta, continua a confondere la mente: sii innovativo, sii creativo, usa la tua immaginazione.

Il tuo partner ti dice qualcosa e tu ti arrabbi. Il tuo istinto è sempre stato di picchiarlo, o di tirargli addosso qualcosa; questa volta, cambia: va’ ad abbracciarlo! Dagli un bel bacio e lascia anche lui perplesso! La tua mente sarà perplessa, e lo sarà anche il tuo partner.

All’improvviso le cose non sono più come dovrebbero essere. In questo modo vedrai che la mente è un meccanismo; e vedrai in che modo, con qualcosa di nuovo, si ritrova semplicemente persa; non riesce a cooperare con qualcosa di nuovo.
Apri la finestra del tuo essere, e lascia entrare una nuova brezza.

[O.R.]

grazie molto interessante

lo riporto in terapie anche

ed ora vado a camminare a testa in giù PSICO ciao.gif

Inviato da: xiola il Giovedì, 18-Giu-2009, 17:57
Mi sono dimenticata di chiedere alla mia psico oggi. dry.gif Ero troppo impegnata a piagnucolare per ieri.

Comunque abbiamo parlato parecchio al proposito.

Ho cercato di scindere un po' i miei diversi approcci alla socialità. Quando si tratta di rapporti informali, non ho problemi, posso anche essere timida, ma me lo concedo, non è un problema.

Il problema arriva quando il rapporto è informale.

Diciamo che si innesca un processo di "ansia da prestazione".

Il tutto connesso alla mia idea (ossessiva) di non "riuscire" nella vita. Metto le virgolette, perché si tratta di riuscire a tutto tondo, avere sempre il comportamento giusto al momento giusto.

Una ragazza pret-a-porter insomma. PSICO-asd.gif

Questo è importante perché forse è il nocciolo intero della questione, da qui si generano ansie, blocchi e crisi varie.

Non so perché ho fatto tutto 'sto excursus sulla mia fobia sociale. Forse è perché ho bisogno di fare il punto.

E sono stanca, taaaaaanto stanca. PSICO ehsi.gif

Inviato da: xiola il Giovedì, 18-Giu-2009, 17:58
QUOTE (herbaemme @ Giovedì, 18-Giu-2009, 13:38)
Sganciati dalla routine della mente!

Ti senti triste? Balla, oppure mettiti sotto la doccia e osserva la tristezza che lascia via via il tuo corpo, a mano a mano che il suo calore se ne va.
Con l’acqua che scende su di te, percepisci la tristezza che viene lavata via, nello stesso tempo in cui vengono rimossi sudore e polvere dal corpo.

Osserva ciò che accade.
Cerca di mettere la mente in una situazione tale per cui non può funzionare nella vecchia maniera. Qualsiasi cosa andrà bene. Occorrono stratagemmi per cercare di distrarre la mente dai suoi vecchi schemi.

Per esempio, se ti senti impietrire di paura, fa’ semplicemente alcuni respiri profondi: inspira a fondo ed espira a fondo, per due minuti, poi osserva dov’è finita la tua paura.
Con quei respiri hai confuso la mente, non riesce a correlare le due cose. “Da quando” si interroga la mente “qualcuno fa respiri profondi, quando la paura lo impietrisce? Cosa sta succedendo?”

Ebbene, fa’ qualsiasi cosa, ma non ripeterla mai; questo è importante. Altrimenti, se ti fai una doccia ogni volta che ti senti triste, la mente assumerà quell’abitudine. Dopo due o tre volte, la mente imparerà: “Benissimo! Ti senti triste, ed è per questo che ti fai una doccia”. A quel punto, farti una doccia diventerà parte integrante della tua tristezza. No, non ripetere mai la stessa azione, non riusare mai lo stesso stratagemma! Ogni volta, continua a confondere la mente: sii innovativo, sii creativo, usa la tua immaginazione.

Il tuo partner ti dice qualcosa e tu ti arrabbi. Il tuo istinto è sempre stato di picchiarlo, o di tirargli addosso qualcosa; questa volta, cambia: va’ ad abbracciarlo! Dagli un bel bacio e lascia anche lui perplesso! La tua mente sarà perplessa, e lo sarà anche il tuo partner.

All’improvviso le cose non sono più come dovrebbero essere. In questo modo vedrai che la mente è un meccanismo; e vedrai in che modo, con qualcosa di nuovo, si ritrova semplicemente persa; non riesce a cooperare con qualcosa di nuovo.
Apri la finestra del tuo essere, e lascia entrare una nuova brezza.

[O.R.]

La mia pscio mi ha detto qualcosa di simile. PSICO-si.gif

Interessante PSICO-si.gif

Inviato da: marco82 il Giovedì, 13-Ago-2009, 19:44
ciao,anch'io da diversi anni soffro di fobia sociale.ora sto prendendo dei farmaci:il remeron 30mg,e EN in gocce, ma non mi sono di aiuto,volevo sapere quale farmaco vi ha veramente aiutato o almeno vi fa vivere una vita un po migliore

Inviato da: herbaemme il Venerdì, 14-Ago-2009, 09:09
Marco, purtroppo i farmaci non sono quasi mai risolutivi. Aiutano, ma non bastano. Se hai la possibiità, segui anche un percorso di psicoterapia.
La cosa più importante, in ogni caso, è ridere in faccia alla fobia sociale.
Sforzati di uscire, frequentare persone, visitare posti nuovi.
Respirare aria che non sia quella di casa, fa bene a tutti e combatte tutti i mali.

Inviato da: herbaemme il Martedì, 24-Nov-2009, 12:45
PASSO DOPO PASSO...
mini-guida all'esposizione



Uno dei concetti più importanti, nella nostra psicologia, è il seguente:

l'azione genera la sensazione ( o sentimento, o emozione ).

Se tergiversiamo, se aspettiamo il momento giusto in cui ci sentiremo bene, tranquilli, liberi dall'ansia, ebbene, questa potrebbe rivelarsi un'attesa infinita.

Le sensazioni non anticipano mai le azioni. E' sempre l'azione che inizia a creare le sensazioni e le emozioni.

Per esempio, se una persona è depressa, deve agire, iniziare a fare qualcosa.
Buttarsi giù dal letto, svolgere qualche faccenda domestica, mangiare, fare un giro in auto, o telefonare a qualcuno che sia simpatico.
Questo è solo un primo passo, ovviamente, cui altre cose devono seguire...

La stesso concetto si applica all'ansia.

E' necessario compiere piccoli passi (quindi, azioni) perché ne conseguano delle sensazioni.

Se si compie un piccolo passo ogni giorno esponendosi a piccole situazioni che ci causano timore o disagio, seguiranno gradualmente delle sensazioni positive, che prenderanno il posto dell'ansia.

L'ansia si riduce solo in conseguenza dell'azione.

L'AZIONE DEVE SEMPRE VENIRE PRIMA DEL RISULTATO DESIDERATO.

Vale a dire, non ci si può sentire meglio senza prima aver agito.
L'azione deve sempre venire prima. Le nostre sensazioni sono il risultato delle nostre azioni.

Per esempio, se l'ansia sociale ci spinge ad evitare determinate situazioni, facciamo un piccolo passo sforzandoci di evitare l'evitamento, semplicemente recandoci in quel posto o facendo qualcosa di nuovo, anche soltanto per cinque minuti.

Quanto più spesso riusciamo a farlo – cioè, quanto più spesso ci abituiamo a compiere questo piccolo passo – tanto prima le nostre sensazioni inizieranno a cambiare, e gradualmente ci sentiremo sempre meno ansiosi nello svolgimento di questa nuova attività o nel recarci in questo posto nuovo.

Perché l'esposizione funzioni, questi passi dovranno essere lenti (graduali) e sistematici.
Teniamo presente che se una certa situazione sociale ci genera ansia, il solo fatto di andarci è già di per sé un successo!

Per esempio, se una riunione ci genera ansia, andarci ugualmente anche soltanto per pochi minuti è già un buon primo passo. Non è affatto necessario parteciparvi attivamente per tutta la durata. Rimaniamoci giusto il tempo che riusciamo a starci, riservandoci la possibilità di uscire quando lo desideriamo.
Il fatto stesso di essere andati alla riunione, è già un grande successo. Magari non lo facevamo da settimane, o da mesi...
In questo modo, abbiamo adottato un nuovo comportamento. Anche se siamo stati alla riunione solo per cinque minuti, ci siamo rimasti cinque minuti in più della volta precedente.

Questo, di per sé, rappresenta già un grande successo.
Ci stiamo muovendo nella giusta direzione.
Siamo andati a quella riunione, ci siamo rimasti cinque minuti, e siamo sopravvissuti PSICO D.gif
Non stiamo più evitando la situazione: stiamo imparando a gestirla in modo proattivo, e lo stiamo facendo nel modo giusto, passo dopo passo.

Inviato da: fader il Domenica, 11-Apr-2010, 10:12
Credo che fondamentalmente lo scopo di una psicoterapia fatta in maniera seria, sia quello di dare da parte del terapeuta, gli strumenti nelle mani del paziente, necessari affinchè questo possa combinarli ed utilizzarli affrontare nella maniera migliore possibile un problema, un malessere, un'insicurezza, un disagio, o quant'altro, in modo tale da vivere al meglio la situazione. Il risolvere la situazione, sostengo invece che vada molto oltre la terapia, e sia legato strettamente a molti fattori e variabili, non tutti relativi alla persona "sofferente", ma spesso esterni e perciò incontrollabili in molti frangenti.
Un altra cosa, è che a mio avviso non tutte le problematiche possano essere aiutate con la psicoterapia, ne tantomeno con i supporti farmacologici. Riguardo questi ultimi poi, oggi si ricorre sempre più frequentemente e velocemente ad essi, a volte semplicemente come paliativo, altre magari per non fare fatica a lavorare sul paziente................ Allo stato attuale delle cose, con un progresso che ci rende al vita sempre più facile a livello di mezzi, stranamente nelle persone c'è una curva contraria, ed ecco aumentare disagi, frustrazioni, fobie, tensioni, nevrosi......., con il conseguente proliferare di figure professionali preposte, spesso impreparate, pressapochiste, superficiali; per non parlare di tutte le vare forme alternative alla psicoterapia, come coach, consuellers, ecc, ecc, che a volte sembarno più "delirare", che proporre qualcosa di veramente concreta e utile!

P.S. Oltre agli psicologi che offrono servizi di supporto all'899!! blink.gif blink.gif

Inviato da: ondin@ il Sabato, 08-Mag-2010, 12:11
@simmi
si tratta di riprogrammare il cervello, insomma

Inviato da: miki_70 il Sabato, 08-Mag-2010, 14:59
Nella mia cartella sto inserendo degli esercizi Ret di Albert Ellis PSICO smile.gif

Inviato da: stancamareattiva il Mercoledì, 01-Set-2010, 22:24
Io ho letto il libro "IO sono ok tu sei ok" che parla dell'analisi transazionale in maniera comprensibile, è molto interessante perchè fa capire certi meccanismi che si innescano quando una persona si relaziona con un'altra persona.

Il pratica è come se ogni volta che ci relazioniamo fossimo in uno dei tre stati dell'Io: IO bambino, IO genitore, Io adulto.
L'io bambino è la parte spontanea di noi, non condizionata, siamo in questo stato quando scherziamo, ridiamo, giochiamo o quando siamo ribelli, incavolati (io bambino ribelle)
l'io genitore è tutto ciò siamo perchè ci è stato trasmesso dalle figure genitoriali che abbiamo avuto: genitori, maestre, prof. ecc. e sono tutti quei doveri o quei divieti che sentiamo nostri per il solo fatto che ci è stato insegnato così. Ad esempio quando pensiamo: non mi devo comportare così mia madre cosa penserebbe, il dovere viene prima del piacere ecc.
L'IO adulto è la parte razionale quella che esamina la situazione cercando la soluzione ottimale per noi, che riesce anche a riconoscere che spesso agiamo perchè "dobbiamo agire così, perchè ci è stato insegnato così, perchè stiamo imitando nostra madre o nostro padre" e tenendo conto di questo l'Io adulto riesce a distaccarsi da questo e trovare ciò che ci è più congeniale.

Beh spero di non avervi annoiato io l'ho trovato interessante....magari non funzionerà per il d.o.c. però come dire ti fa comprendere tante cose che non ad esempio io non riuscivo a capire

Oppure potete leggere sempre relativamente all'analisi transazionale "Nati per vincere" edizioni San Paolo di Muriel James e Dorothy Jongeward.

ciao a tutti

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 29-Set-2010, 17:25
QUOTE (ondin@ @ Sabato, 08-Mag-2010, 12:11)
@simmi
si tratta di riprogrammare il cervello, insomma

sì ondi esatto

scusa leggo ora

Inviato da: orsogrizzly il Giovedì, 30-Set-2010, 09:36
Io applico un principio molto semplice: LO FACCIO LO STESSO.

Anche se mi vergogno e se ho paura, se sono consapevole che potrei fare una brutta figura, lo faccio, ci vado, provo. Se va male, pazienza. Se mi giudicano male, pazienza. Accetto il fallimento, accetto che le cose non possono andare sempre bene.

Naturalmente non mi butto nella mischia in modo autolesionista, valuto pro e contro. Ma se il contro è solo la paura, valuto che non è un deterrente sufficiente.

Accetto di avere paura insomma.

Esempio: ho paura di guidare la macchina fuori città perchè per tanti anni ho guidato solo in città? Ci vado lo stesso, anzi mi compro una macchina nuova. Un po' per cvolta, allargo il mio raggio di azione.

Ho paura di parlare in pubblico? Ci vado lo stesso, come va va, accetto il rischio di fare una figura di merda, dopo tutto è il peggio che mi può capitare, quindi, in fondo, chissenefrega.

se ho paura chissenefrega, vorrà dire che farò quello che voglio o che devo fare con la paura, sempre meglio che lasciar perdere PSICO smile.gif

Inviato da: Athymia il Giovedì, 30-Set-2010, 12:43
QUOTE (orsogrizzly @ Giovedì, 30-Set-2010, 08:36)
Io applico un principio molto semplice: LO FACCIO LO STESSO.

Anche se mi vergogno e se ho paura, se sono consapevole che potrei fare una brutta figura, lo faccio, ci vado, provo. Se va male, pazienza. Se mi giudicano male, pazienza. Accetto il fallimento, accetto che le cose non possono andare sempre bene.

Naturalmente non mi butto nella mischia in modo autolesionista, valuto pro e contro. Ma se il contro è solo la paura, valuto che non è un deterrente sufficiente.

Accetto di avere paura insomma.

Esempio: ho paura di guidare la macchina fuori città perchè per tanti anni ho guidato solo in città? Ci vado lo stesso, anzi mi compro una macchina nuova. Un po' per cvolta, allargo il mio raggio di azione.

Ho paura di parlare in pubblico? Ci vado lo stesso, come va va, accetto il rischio di fare una figura di merda, dopo tutto è il peggio che mi può capitare, quindi, in fondo, chissenefrega.

se ho paura chissenefrega, vorrà dire che farò quello che voglio o che devo fare con la paura, sempre meglio che lasciar perdere PSICO smile.gif

Mi sembra proprio l'atteggiamento giusto per contrastare la fobia sociale...
Bravo/a! PSICO wink.png

Inviato da: orsogrizzly il Giovedì, 30-Set-2010, 13:45
QUOTE (Athymia @ Giovedì, 30-Set-2010, 11:43)
Mi sembra proprio l'atteggiamento giusto per contrastare la fobia sociale...
Bravo/a! PSICO wink.png

ehm, grazie. In realtà si tratta di strategie antidoc, che valgono anche per la fs; in fondo, la matrice comune è la paura (e spesso chi soffre di doc soffre anche - o ha sofferto - di fs) e per superarla occorre esporsi e accettare l'incertezza, il rischio temuto, mettendo da parte l'orgoglio.

Potemmo risultare impacciati e maldestri, tipo fantozzi, non importa. Il più delle volte non è affatto così, ma anche se fosse....meglio che rimanere bloccati e rimuginarci poi sopra all'infinito.

Ci si può allenare a comportarsi così, cominciando da paure minori

Inviato da: orsogrizzly il Giovedì, 30-Set-2010, 13:52
QUOTE (xiola @ Martedì, 16-Giu-2009, 21:57)
La mia psico mi ha consigliato di fare degli esercizi di rilassamento la sera e immaginare delle scenette in cui le cose vanno diversamente da come mi aspetto.


non so, mi pare che immaginare scenette idilliache in cui tutto va nel modo sperato non serva ad eliminare la paura di vivere le situazioni concretamente. per eliminare la paura secondo me occorre esporsi anche al rischio che invece possa andare secondo la previsione meno ottimistica.

Senza esagerare nel pessimismo però; semplicemente accettando di vedere come va a finire, quasi con curiosità, come se la cosa riguardasse qualcun altro. In effetti riguarda qualcun altro, rispetto a te io sono qualcun altro, perchè tutto è relativo laugh.gif

Inviato da: Athymia il Giovedì, 30-Set-2010, 19:33
QUOTE (orsogrizzly @ Giovedì, 30-Set-2010, 12:45)
e per superarla occorre esporsi e accettare l'incertezza, il rischio temuto, mettendo da parte l'orgoglio.


Hai azzeccato perfettamente uno dei nodi centrali.
Il problema è che il fobico deve arrivarci da solo a questa conclusione, perchè, per la mia esperienza, cercare di convincerlo sortisce l'effetto opposto...

Inviato da: orsogrizzly il Venerdì, 01-Ott-2010, 09:35
QUOTE (Athymia @ Giovedì, 30-Set-2010, 18:33)
QUOTE (orsogrizzly @ Giovedì, 30-Set-2010, 12:45)
e per superarla occorre esporsi e accettare l'incertezza, il rischio temuto, mettendo da parte l'orgoglio.


Hai azzeccato perfettamente uno dei nodi centrali.
Il problema è che il fobico deve arrivarci da solo a questa conclusione, perchè, per la mia esperienza, cercare di convincerlo sortisce l'effetto opposto...

lo so; infatti quando, da piccola, mio padre mi diceva che dovevo 'reagire', l'effetto era solo quello di farmi sentire ancora più imbranata.

Purtroppo nessuno può autoconvincersi ragionandoci sopra, perchè il problema sta proprio lì, nel fatto di ragionare troppo, prefigurandosi le situazioni e le personali inadeguatezze ancora peggiori di quello che sarebbero nella realtà.

Invece, la soluzione consiste nello spezzare il giro vizioso dei problemi che ci facciamo, lasciandoli cadere. L'esposizione è il risultato del processo di disidentificazione dal problema, cioè dai propri pensieri e dalle idee preconcette su se stessi, dall'osservazione di sè senza giudizio, dall'accettazione di quello che passa per la testa, bello o brutto che sia, dalla simpatia per sè stessi senza orgoglio, dalla visione distaccata di noi stessi come appariamo al mondo.

Solo così possiamo accettare di presentarci anche con le paure, perchè riusciamo ad accettarle senza drammatizzarle, in modo che non costituiscano un blocco.

Ho letto della TCC, sembra che sia la cura appropriata per questo tipo di problemi, ma sinceramente non mi convince nè la terapia in sè, nè il fatto di affidarsi alla guida di un terapeuta che potrebbe essere bravissimo come non.

L'altra via è la meditazione, un sistema che ognuno si può gestire da sè, mentre il maestro che insegna la tecnica ha un impatto minimo sulla nostra psiche, perchè
ha solo il compito di indicare la strada, il resto dipende da noi.

Inviato da: Athymia il Venerdì, 01-Ott-2010, 12:10
QUOTE (orsogrizzly @ Venerdì, 01-Ott-2010, 08:35)
QUOTE (Athymia @ Giovedì, 30-Set-2010, 18:33)
QUOTE (orsogrizzly @ Giovedì, 30-Set-2010, 12:45)
e per superarla occorre esporsi e accettare l'incertezza, il rischio temuto, mettendo da parte l'orgoglio.


Hai azzeccato perfettamente uno dei nodi centrali.
Il problema è che il fobico deve arrivarci da solo a questa conclusione, perchè, per la mia esperienza, cercare di convincerlo sortisce l'effetto opposto...

lo so; infatti quando, da piccola, mio padre mi diceva che dovevo 'reagire', l'effetto era solo quello di farmi sentire ancora più imbranata.

Purtroppo nessuno può autoconvincersi ragionandoci sopra, perchè il problema sta proprio lì, nel fatto di ragionare troppo, prefigurandosi le situazioni e le personali inadeguatezze ancora peggiori di quello che sarebbero nella realtà.

Invece, la soluzione consiste nello spezzare il giro vizioso dei problemi che ci facciamo, lasciandoli cadere. L'esposizione è il risultato del processo di disidentificazione dal problema, cioè dai propri pensieri e dalle idee preconcette su se stessi, dall'osservazione di sè senza giudizio, dall'accettazione di quello che passa per la testa, bello o brutto che sia, dalla simpatia per sè stessi senza orgoglio, dalla visione distaccata di noi stessi come appariamo al mondo.

Solo così possiamo accettare di presentarci anche con le paure, perchè riusciamo ad accettarle senza drammatizzarle, in modo che non costituiscano un blocco.

Ho letto della TCC, sembra che sia la cura appropriata per questo tipo di problemi, ma sinceramente non mi convince nè la terapia in sè, nè il fatto di affidarsi alla guida di un terapeuta che potrebbe essere bravissimo come non.

L'altra via è la meditazione, un sistema che ognuno si può gestire da sè, mentre il maestro che insegna la tecnica ha un impatto minimo sulla nostra psiche, perchè
ha solo il compito di indicare la strada, il resto dipende da noi.

La penso esattamente allo stesso modo.
Non è attraverso il ragionamento che si giunge ad accettare la possibilità di apparire ridicoli, poco intraprendenti o imbranati... ci si arriva solo quando, cessando di ipercriticarsi e vedendosi come individui pari agli altri, si smette di fare continuamente guerra a se stessi ...
PSICO smile.gif

Inviato da: halak il Venerdì, 01-Ott-2010, 12:13
Secondo me la cosa più importante è agire avendo in vista l'obiettivo, agire nonostante che, agire come se...

Ma è facile solo dopo averlo fatto. PSICO-asd.gif

Inviato da: orsogrizzly il Venerdì, 01-Ott-2010, 13:23
QUOTE (halak @ Venerdì, 01-Ott-2010, 11:13)
Secondo me la cosa più importante è agire avendo in vista l'obiettivo, agire nonostante che, agire come se...

Ma è facile solo dopo averlo fatto. PSICO-asd.gif

una volta mi è capitato di dover parlare in pubblico per due ore, ad un uditorio preparato sull'argomento, senza avere il tempo di preparare un bel niente. Naturalmente ero spaventata, perchè sono timida.
Semplicemente l'ho detto, che non ero abituata a parlare in pubblico e che non avevo avuto il tempo di prepararmi; qualcuno nelle ultime file ridacchiava dry.gif ed ero perfettamente consapevole del fatto che potevo fare una figura di merda.

Ho pensato anche che però in fondo poteva anche fregarmene niente della figura che avrei fatto, che non c'era niente da perdere o da guadagnare, sarei rimasta tale e quale a prima, indipendentemente dal giudizio di queste persone. Non è che non avessi paura, ce l'avevo lo stesso, ma avevo accettato il rischio.

Alla fine è andata bene, mi hanno trovato anche simpatica credo; meglio così, comunque se fosse andata diversamente, non sarebbe stato un dramma.

Anni fa avrei fatto di tutto per evitare la situazione; l'accettazione del rischio e il distacco della mente razionale dalla condizione emotiva si acquisisce con la meditazione.


Se insisto sulla meditazione in questo forum è per questo.

Inviato da: stancamareattiva il Sabato, 02-Ott-2010, 23:14
QUOTE (orsogrizzly @ Venerdì, 01-Ott-2010, 12:23)
QUOTE (halak @ Venerdì, 01-Ott-2010, 11:13)
Secondo me la cosa più importante è agire avendo in vista l'obiettivo, agire nonostante che, agire come se...

Ma è facile solo dopo averlo fatto. PSICO-asd.gif

una volta mi è capitato di dover parlare in pubblico per due ore, ad un uditorio preparato sull'argomento, senza avere il tempo di preparare un bel niente. Naturalmente ero spaventata, perchè sono timida.
Semplicemente l'ho detto, che non ero abituata a parlare in pubblico e che non avevo avuto il tempo di prepararmi; qualcuno nelle ultime file ridacchiava dry.gif ed ero perfettamente consapevole del fatto che potevo fare una figura di merda.

Ho pensato anche che però in fondo poteva anche fregarmene niente della figura che avrei fatto, che non c'era niente da perdere o da guadagnare, sarei rimasta tale e quale a prima, indipendentemente dal giudizio di queste persone. Non è che non avessi paura, ce l'avevo lo stesso, ma avevo accettato il rischio.

Alla fine è andata bene, mi hanno trovato anche simpatica credo; meglio così, comunque se fosse andata diversamente, non sarebbe stato un dramma.

Anni fa avrei fatto di tutto per evitare la situazione; l'accettazione del rischio e il distacco della mente razionale dalla condizione emotiva si acquisisce con la meditazione.


Se insisto sulla meditazione in questo forum è per questo.


scusa ma sono ignorante in materia, intendo dire sulla meditazione...una spiegazione....

Inviato da: orsogrizzly il Lunedì, 04-Ott-2010, 10:18
QUOTE (stancamareattiva @ Sabato, 02-Ott-2010, 22:14)
sulla meditazione...una spiegazione....

la meditazione è una tecnica che aiuta a distaccarsi dai propri problemi, evitando di identificarci e lasciarci bloccare dalle ansie e dalle paure.

Se uno è timido, non diventa più estroverso con la meditazione, ma impara ad accettare il senso di vergogna o di paura nel rapportarsi con gli altri; perchè impara a conoscere meglio i propri meccanismi mentali ed emotivi.

Così la paura c'è sempre ma non costituisce più un blocco all'azione, non è causa di infiniti rimuginamenti; è una sensazione e basta, a cui puoi anche decidere di non dare retta.

Ho cercato di descrivere gli effetti della meditazione sulla cartella delle 'strategie antidoc', se hai volgia di andare a leggere PSICO smile.gif

Inviato da: stancamareattiva il Lunedì, 04-Ott-2010, 22:46
Grazie...ma ci sono centri che insegnano a praticarla?

Inviato da: orsogrizzly il Martedì, 05-Ott-2010, 10:46
QUOTE (stancamareattiva @ Lunedì, 04-Ott-2010, 21:46)
Grazie...ma ci sono centri che insegnano a praticarla?

ci sono le scuole di yoga e quelle di meditatazione zen, se fai una ricerca su internet le trovi

Inviato da: exdreamer il Domenica, 30-Gen-2011, 14:07
QUOTE (xiola @ Giovedì, 18-Giu-2009, 16:57)
Mi sono dimenticata di chiedere alla mia psico oggi. dry.gif Ero troppo impegnata a piagnucolare per ieri.

Comunque abbiamo parlato parecchio al proposito.

Ho cercato di scindere un po' i miei diversi approcci alla socialità. Quando si tratta di rapporti informali, non ho problemi, posso anche essere timida, ma me lo concedo, non è un problema.

Il problema arriva quando il rapporto è informale.

Diciamo che si innesca un processo di "ansia da prestazione".

Il tutto connesso alla mia idea (ossessiva) di non "riuscire" nella vita. Metto le virgolette, perché si tratta di riuscire a tutto tondo, avere sempre il comportamento giusto al momento giusto.

Una ragazza pret-a-porter insomma. PSICO-asd.gif

Questo è importante perché forse è il nocciolo intero della questione, da qui si generano ansie, blocchi e crisi varie.

Non so perché ho fatto tutto 'sto excursus sulla mia fobia sociale. Forse è perché ho bisogno di fare il punto.

E sono stanca, taaaaaanto stanca. PSICO ehsi.gif


Io ho difetti di comunicazione molto simili a quelli tuoi xiola...stessa ansia da prestazione, stessa esigenza ossessiva di avere il comportamento giusto al momento giusto.

Con una solo piccola differenza: che nei rapporti formali sono più tranquilla e socievole, mentre in quelli informali, in cui mi sento messa in discussione, ecco che si riaffacciano i maledettessimi difetti di comunicazione, non sempre, ma in maniera sufficiente da farmi star male quando me ne rendo conto.

Di una cosa in particolare mi son resa conto: che questa maledetta ansia da prestazione è molto condizionata dal contesto.

Faccio un'esempio: cena di compleanno a casa del mio ragazzo con amici.

Tutto va bene quando improvvisamente, senza che neanche me ne rendo conto, mi sale un certo disagio, un'ansia soffusa che mi impedisce di espormi in maniera tranquilla...tant'è che in alcuni casi mi ritrovo quasi a balbettare o a sbagliare nel pronunciare una parola...cosa inaccettabile per una come me.
Ovviemente da qui inizia una reazione a catena: il nervosismo per aver sbagliato nel comunicare e l'idea che gli altri se ne siano accorti fanno aumentare il mio disagio e quindi la mia ansia cosa che naturalmente mi porta a sbagliare di nuovo e così via.
Questo mi rovina l'umore e mi porta a battibeccare con il mio ragazzo che un pò s'innervosisce(anche se fortunatamente dopo un pò chiariamo).

Il punto sai qual'è? che solo mezz'ora dopo, quando ci ritroviamo tutti al bar, tutta quell'ansia è praticamente sparita e la mia comunicazione torna ad essere tranquilla e sicura.

Nonostante tutto il mio umore è rovinato e, non appena i ns. amici se ne vanno, la mia frustrazione ansiosa dovuta all'accaduto torna a riaffacciarsi.

In pratica è come se i miei difetti di comunicazione siano legati al contesto in cui mi trovo e al grado di esposizione personale (in pratica a casa del mio ragazzo, secondo la mia testa malata, ero più esposta che nel bar huh.gif ...vuoi vedere che cha a che fare con l'illuminazione dell'ambiente molto meno marcata nel bar dato che eravamo all'esterno? PSICO cry.gif PSICO bam.gif )

E' tutto legato alla mia insicurezza di fondo, lo so, che si contrappone al mio bisogno di apparire sempre scherzosa e simpatica...
perchè son convinta che sarebbe quella la mia vera natura se dall'infanzia non fossi stata deturpata dall'insicurezza.
E la cosa peggiore è che questi miei corto circuiti nella comunicazione temo di nn essere in grado di gestirli o superarli. unsure.gif

Inviato da: cervellofritto il Domenica, 06-Feb-2011, 14:00
secondo voi una fobia sociale può scaturire da un lutto vissuto molto male?già di per sè il lutto è una cosa molto grave,ma può costituire il trauma alla base del disturbo in alcuni casi?

Inviato da: ondin@ il Domenica, 06-Feb-2011, 14:12
QUOTE (cervellofritto @ Domenica, 06-Feb-2011, 13:00)
secondo voi una fobia sociale può scaturire da un lutto vissuto molto male?già di per sè il lutto è una cosa molto grave,ma può costituire il trauma alla base del disturbo in alcuni casi?

in via generale secondo me no

ma bisogna vedere cosa sia successo nello specifico...

per quanto mi rigurda tutto è cominciato dal non essere stata riconosciuta come persona e come tale capace di agire.. educazione rigida, senso religioso... autostima nn alimentata...senso di dipendenza e bisogno di approvazione...

non so se un lutto possa provocare tutto questo...ripeto in senso gnerale non mi pare...
perchè pensi che sia questa la causa?
che tipo di trauma hai vissuto?


Inviato da: Wiens no 1 il Giovedì, 22-Nov-2012, 20:53
QUOTE (cervellofritto @ Domenica, 06-Feb-2011, 13:00)
secondo voi una fobia sociale può scaturire da un lutto vissuto molto male?già di per sè il lutto è una cosa molto grave,ma può costituire il trauma alla base del disturbo in alcuni casi?

Secondo me sì. Io ho avuto una grave fobia sociale a causa di una lunga serie di traumi a detta dello psicologo, una serie di abbandoni, trascuratezza e maltrattamenti da dei familiari ORRENDI (che per fortuna ora ho a 2000 km di distanza).
Alla base della mia fs c'era un fortissimo senso d'abbandono, perenne, un sentimento di vuoto cronico che si manifestava nella paura di non essere accettata, della solitudine e dell'abbandono alla fine. E' molto difficile da spiegare e molto soggettivo, cmq nel mio caso era la mancanza di figure di riferimento ad avermi portata a quel disagio estremo, in tutte le relazioni, sia con le persone vicine (paura dell'abbandono) che del giudizio degli altri in generale.

Inviato da: speranza2 il Domenica, 09-Mar-2014, 11:56
QUOTE (herbaemme @ Martedì, 24-Nov-2009, 11:45)
PASSO DOPO PASSO...
mini-guida all'esposizione



Uno dei concetti più importanti, nella nostra psicologia, è il seguente:

l'azione genera la sensazione ( o sentimento, o emozione ).

Se tergiversiamo, se aspettiamo il momento giusto in cui ci sentiremo bene, tranquilli, liberi dall'ansia, ebbene, questa potrebbe rivelarsi un'attesa infinita.

Le sensazioni non anticipano mai le azioni. E' sempre l'azione che inizia a creare le sensazioni e le emozioni.

Per esempio, se una persona è depressa, deve agire, iniziare a fare qualcosa.
Buttarsi giù dal letto, svolgere qualche faccenda domestica, mangiare, fare un giro in auto, o telefonare a qualcuno che sia simpatico.
Questo è solo un primo passo, ovviamente, cui altre cose devono seguire...

La stesso concetto si applica all'ansia.

E' necessario compiere piccoli passi (quindi, azioni) perché ne conseguano delle sensazioni.

Se si compie un piccolo passo ogni giorno esponendosi a piccole situazioni che ci causano timore o disagio, seguiranno gradualmente delle sensazioni positive, che prenderanno il posto dell'ansia.

L'ansia si riduce solo in conseguenza dell'azione.

L'AZIONE DEVE SEMPRE VENIRE PRIMA DEL RISULTATO DESIDERATO.

Vale a dire, non ci si può sentire meglio senza prima aver agito.
L'azione deve sempre venire prima. Le nostre sensazioni sono il risultato delle nostre azioni.

Per esempio, se l'ansia sociale ci spinge ad evitare determinate situazioni, facciamo un piccolo passo sforzandoci di evitare l'evitamento, semplicemente recandoci in quel posto o facendo qualcosa di nuovo, anche soltanto per cinque minuti.

Quanto più spesso riusciamo a farlo – cioè, quanto più spesso ci abituiamo a compiere questo piccolo passo – tanto prima le nostre sensazioni inizieranno a cambiare, e gradualmente ci sentiremo sempre meno ansiosi nello svolgimento di questa nuova attività o nel recarci in questo posto nuovo.

Perché l'esposizione funzioni, questi passi dovranno essere lenti (graduali) e sistematici.
Teniamo presente che se una certa situazione sociale ci genera ansia, il solo fatto di andarci è già di per sé un successo!

Per esempio, se una riunione ci genera ansia, andarci ugualmente anche soltanto per pochi minuti è già un buon primo passo. Non è affatto necessario parteciparvi attivamente per tutta la durata. Rimaniamoci giusto il tempo che riusciamo a starci, riservandoci la possibilità di uscire quando lo desideriamo.
Il fatto stesso di essere andati alla riunione, è già un grande successo. Magari non lo facevamo da settimane, o da mesi...
In questo modo, abbiamo adottato un nuovo comportamento. Anche se siamo stati alla riunione solo per cinque minuti, ci siamo rimasti cinque minuti in più della volta precedente.

Questo, di per sé, rappresenta già un grande successo.
Ci stiamo muovendo nella giusta direzione.
Siamo andati a quella riunione, ci siamo rimasti cinque minuti, e siamo sopravvissuti PSICO D.gif
Non stiamo più evitando la situazione: stiamo imparando a gestirla in modo proattivo, e lo stiamo facendo nel modo giusto, passo dopo passo.

Ok...Ma se esporci a quella situazione che ci spaventa dovesse rivelarsi un fallimento perché qualcuno ride di noi o combiniamo qualche pasticcio come si fa?Essere giudicata inetta e stupida da qualcuno mi "uccide dentro" e mi fa sentire una nullita'....Ho troppa paura di sbagliare e fare brutte figure...

Inviato da: giovannalapazza il Domenica, 09-Mar-2014, 17:22
allora devi applicare il principio del " so what?"

ok, c'è chi pensa che tu sia stupida (sto supponendo, non lo credo) e allora?

che ti cambia? qual è l'importanza di un'opinione negativa data da una persona o da più di una persona?

ti rovina la vita?
siamo in questo mondo per starci poco e morire...non pensi sia il momento di godersela fregandosene dei giudizi?

vuoi essere ritenuta intelligente o goderti la vita?

Inviato da: orsogrizzly il Domenica, 09-Mar-2014, 21:08
per me, il modo migliore di fregarmene dei giudizi negativi altrui, è pensare che i giudizi degli altri non valgono più dei nostri nei loro confronti.

a parte questo, ho sempre notato che i giudizi lasciano il tempo che trovano, nel senso che non sono mai definitivi; basta un niente a farli cambiare completamente, sia i nostri che quelli degli altri nei nostri confronti.

un sacco di volte mi sono sentita dire che di primo acchito sembravo scorbutica, antipatica ecc. invece poi conoscendomi bene, mi sono rivelata come un'ottima persona; oppure al contrario, che sembravo così simpatica, invece poi mi sono dimostrata una vera stronza PSICO ahah.gif

Inviato da: giovannalapazza il Domenica, 09-Mar-2014, 23:49
QUOTE (orsogrizzly @ Domenica, 09-Mar-2014, 20:08)
per me, il modo migliore di fregarmene dei giudizi negativi altrui, è pensare che i giudizi degli altri non valgono più dei nostri nei loro confronti.

a parte questo, ho sempre notato che i giudizi lasciano il tempo che trovano, nel senso che non sono mai definitivi; basta un niente a farli cambiare completamente, sia i nostri che quelli degli altri nei nostri confronti.

un sacco di volte mi sono sentita dire che di primo acchito sembravo scorbutica, antipatica ecc. invece poi conoscendomi bene, mi sono rivelata come un'ottima persona; oppure al contrario, che sembravo così simpatica, invece poi mi sono dimostrata una vera stronza PSICO ahah.gif

PSICO hug.gif

Inviato da: speranza2 il Domenica, 08-Giu-2014, 01:17
QUOTE (giovannalapazza @ Domenica, 09-Mar-2014, 16:22)
allora devi applicare il principio del " so what?"

ok, c'è chi pensa che tu sia stupida (sto supponendo, non lo credo) e allora?

che ti cambia? qual è l'importanza di un'opinione negativa data da una persona o da più di una persona?

ti rovina la vita?
siamo in questo mondo per starci poco e morire...non pensi sia il momento di godersela fregandosene dei giudizi?

vuoi essere ritenuta intelligente o goderti la vita?

Non riesco simmi...
Pensare di non essere accettata o derisa mi manda in crisi.
Mi vedo come mi vedono gli altri.
Se qualcuno mi tratta da stupida io mi sento ancora piu stupida.
Io sn come mi vedono gli altri... PSICO cry.gif

Inviato da: giovannalapazza il Domenica, 08-Giu-2014, 17:41
QUOTE (speranza2 @ Domenica, 08-Giu-2014, 00:17)
QUOTE (giovannalapazza @ Domenica, 09-Mar-2014, 16:22)
allora devi applicare il principio del " so what?"

ok, c'è chi pensa che tu sia stupida (sto supponendo, non lo credo) e allora?

che ti cambia? qual è l'importanza di un'opinione negativa data da una persona o da più di una persona?

ti rovina la vita?
siamo in questo mondo per starci poco e morire...non pensi sia il momento di godersela fregandosene dei giudizi?

vuoi essere ritenuta intelligente o goderti la vita?

Non riesco simmi...
Pensare di non essere accettata o derisa mi manda in crisi.
Mi vedo come mi vedono gli altri.
Se qualcuno mi tratta da stupida io mi sento ancora piu stupida.
Io sn come mi vedono gli altri... PSICO cry.gif

so bene quanto sia difficile

Inviato da: _linea77 il Sabato, 12-Lug-2014, 20:50
QUOTE (herbaemme @ Giovedì, 18-Giu-2009, 12:38)
Sganciati dalla routine della mente!

Osserva ciò che accade.
Cerca di mettere la mente in una situazione tale per cui non può funzionare nella vecchia maniera. Qualsiasi cosa andrà bene. Occorrono stratagemmi per cercare di distrarre la mente dai suoi vecchi schemi.

Ebbene, fa’ qualsiasi cosa, ma non ripeterla mai; questo è importante.


buono a sapersi PSICO smile.gif

Inviato da: _linea77 il Sabato, 12-Lug-2014, 21:17
QUOTE (herbaemme @ Venerdì, 14-Ago-2009, 08:09)
La cosa più importante, è ridere in faccia alla fobia sociale.
Sforzati di uscire, frequentare persone, visitare posti nuovi.
Respirare aria che non sia quella di casa, fa bene a tutti e combatte tutti i mali.

parole sante PSICO smile.gif

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