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PSICO > Disturbi dell'umore > Come Comportarsi Con Un Depresso


Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 23-Lug-2009, 14:28


Il problema è che la depressione è una malattia della volontà, che nella maggior parte non dipende quindi da quanti sforzi si facciano.

Ho passato anni a sentire consigli su dove andare, cosa fare, cosa prendere eccetera.E il risultato è stata la mia staticità: perché è una malattia che provoca vergogna di sé anche proprio per il fatto che molti non la riconoscono come tale. Non ti senti legittimato nello star male, ma stai malissimo.

La verità è che la cosa migliore in assoluto, quella che fa scattare un qualche pallido meccanismo di volontà di migliorare è:

1-Non fare prediche: è come rimproverare uno che si è rotto il braccio. Ormai è rotto: guarire, punto.

2-Non dare consigli generici o affidarsi a tali: ogni caso è a sé e spesso fanno più danni della grandine e finiscono col bloccare del tutto la persona. (io ci ho messo almeno 10 anni a venire "allo scoperto" )


3-Non sostituirsi mai alla persona in questione (il famoso spirito da crocerossina...), ma assicurarle una vicinanza senza limiti, che le dà sicurezza senza renderla passiva. La depressione ti succhia via forze vitali, compresa quella di stare in piedi, a volte.


4-Ascoltare senza giudicare, far parlare, far esprimere oltre le abitudini: magari ci saranno sorprese.(non so se serve , ma niente "come stai?" generici, ma frasi come "come è andata oggi la tua giornata?", più precisa, più mirante ad aprire un discorso,è un bell'inizio)

La prima cosa che ho fatto io è stato andare dal medico di famiglia. E' una figura che rassicura per confidenza e sa consigliare per conoscenza della persona, considerando il fatto che molti professionisti esterni non sempre sono adatti a tutti i casi (tralascio gli esempi miei, qui,ti influenzerei). Ho preso sertralina. Ho cominciato a parlare, a scrivere di nuovo- ecco:stimolare quelli che tu sai essere i suoi canali preferiti di comunicazione senza insistere, ottimo-


E per finire, ci vuole un po' di tempo, ma stai tranquilla che se ne esce. Io sono la prova che migliorare di sicuro si può.

Perseveranza, positività e in bocca al lupo!

Inviato da: Dela il Sabato, 05-Dic-2009, 18:56
Belle parole. Intiepidiscono l'anima. Ma il gelo interiore è più penetrante.

Inviato da: albe56 il Sabato, 05-Dic-2009, 20:55
QUOTE (giovannalapazza @ Giovedì, 23-Lug-2009, 13:28)
Il problema è che la depressione è una malattia della volontà, che nella maggior parte non dipende quindi da quanti sforzi si facciano.

Ho passato anni a sentire consigli su dove andare, cosa fare, cosa prendere eccetera.E il risultato è stata la mia staticità: perché è una malattia che provoca vergogna di sé anche proprio per il fatto che molti non la riconoscono come tale. Non ti senti legittimato nello star male, ma stai malissimo.

La verità è che la cosa migliore in assoluto, quella che fa scattare un qualche pallido meccanismo di volontà di migliorare è:

1-Non fare prediche: è come rimproverare uno che si è rotto il braccio. Ormai è rotto: guarire, punto.

2-Non dare consigli generici o affidarsi a tali: ogni caso è a sé e spesso fanno più danni della grandine e finiscono col bloccare del tutto la persona. (io ci ho messo almeno 10 anni a venire "allo scoperto" )


3-Non sostituirsi mai alla persona in questione (il famoso spirito da crocerossina...), ma assicurarle una vicinanza senza limiti, che le dà sicurezza senza renderla passiva. La depressione ti succhia via forze vitali, compresa quella di stare in piedi, a volte.


4-Ascoltare senza giudicare, far parlare, far esprimere oltre le abitudini: magari ci saranno sorprese.(non so se serve , ma niente "come stai?" generici, ma frasi come "come è andata oggi la tua giornata?", più precisa, più mirante ad aprire un discorso,è un bell'inizio)

La prima cosa che ho fatto io è stato andare dal medico di famiglia. E' una figura che rassicura per confidenza e sa consigliare per conoscenza della persona, considerando il fatto che molti professionisti esterni non sempre sono adatti a tutti i casi (tralascio gli esempi miei, qui,ti influenzerei). Ho preso sertralina. Ho cominciato a parlare, a scrivere di nuovo- ecco:stimolare quelli che tu sai essere i suoi canali preferiti di comunicazione senza insistere, ottimo-


E per finire, ci vuole un po' di tempo, ma stai tranquilla che se ne esce. Io sono la prova che migliorare di sicuro si può.

Perseveranza, positività e in bocca al lupo!

Tutto assolutamente ok, ma come si fa a chiedere ad una come me, come e' andata la giornata, se non ho fatto altro che trascinarmi letteralmente dal letto alla cucina per fumare l'ennesima sigaretta, che ha dei grossi problemi a preparare e spreparare la tavola, e tante volte non si lava perche' non ne ha la forza?

Inviato da: Dela il Sabato, 05-Dic-2009, 20:59
Succede anche a me, Albe. No: non ci sono risposte. Se sei abbastanza forte aspetta che passi, altrimenti prendi roba e vai in catalessi, oppure dai una svolta definitiva, senza via di ritorno. Che alla fine credo sia l'unica soluzione utile.

Io non me la sento di trascinarmi ancora anni in qusesto modo.

Chi mai potrebbe farvi avanti per cercare di aiutarmi? Tutti sfuggono da situazioni come queste. E cmq che aiuto ci si può aspettare? Cosa si può ricevere? Non esiste soluzione, solo sopportazione. Finchè uno ce la fa.

Inviato da: GIULIA il Domenica, 10-Gen-2010, 19:00
QUOTE (albe56 @ Sabato, 05-Dic-2009, 20:55)

Tutto assolutamente ok, ma come si fa a chiedere ad una come me, come e' andata la giornata, se non ho fatto altro che trascinarmi letteralmente dal letto alla cucina per fumare l'ennesima sigaretta, che ha dei grossi problemi a preparare e spreparare la tavola, e tante volte non si lava perche' non ne ha la forza?

L'ho scritto io, quindi è evidente che sono depressa e quindi come te.
Come è andata la mia giornata? Mi sono alzata alle 3 del pomeriggio sfinita per andare ad accendermi una sigaretta in cucina. Ma mi solo alzata.Mi sono alzata.
Sono certa che il nostro sforzo sia anche quello di cercare di abbattere un po' quel muro di gomma che ci isola di continuo. E chi ci tiene sa a chi sta chiedendo coma sia andata una giornata, o una singola ora. E il nostro compito, quando ce la sentiamo, di provare a dare risposte, anche piccole, anche insignificanti apparentemente. Ma è ok così. Se continuiamo solo a scrivere che è tutto inutile sempre ( eccetto gli sfoghi che spesso sono una salvezza) con uno "sfascismo" allucinante, siamo ad esempio qui in un forum di autoaiuto solo per far vedere quanto stiamo male. E nuoce solo a noi, non frutta niente. E non aiuta né noi né nessun altro.

E poi, Dela, in due messaggi hai scritto quello che se io leggessi in una delle brutte fasi mie depressive , mi porterebbe ai miei simpatici pensieri di autocancellazione.(ovviamente non vuole essere un insulto eh, si fa per parlare e peccato che non si esprimano sfumature con la scrittura, ma è davvero quello che mi succede in alcuni casi)

Inviato da: miki_70 il Domenica, 10-Gen-2010, 21:19
Il problema è che la depressione è una malattia della volontà, che nella maggior parte non dipende quindi da quanti sforzi si facciano.


In questa frase ci vedo un paradosso allucinante,ma sarò limitato io negli ultimi giorni huh.gif

Inviato da: GIULIA il Domenica, 10-Gen-2010, 21:34
...Quale frase?

Inviato da: erounprincipe il Domenica, 10-Gen-2010, 21:39
http://www.ansia-panico.net/depressione/la-depressione-puo-essere-combattuta-con-la-forza-di-volonta.html

Inviato da: erounprincipe il Domenica, 10-Gen-2010, 21:42
QUOTE
La depressione è una malattia che colpisce, non solo l’umore, ma anche il pensiero, la volontà e tutto quanto l’individuo, e non è semplicemente un più o meno transitorio "sentirsi giù".

    La depressione non è un segno di debolezza del soggetto o una condizione che dipende dalla sua volontà. Il depresso non può sentirsi meglio semplicemente "sforzandosi", "dandosi una smossa", mettendoci "la buona volontà".


Inviato da: miki_70 il Domenica, 10-Gen-2010, 21:43
Quella,sopra.Purtroppo non so riportare le frasi scritte da altri,anzi se me lo insegnate.
Cioè se la depressione è una malattia della VOLONTA',significa allora che sforzandosi se ne può ucire.Io capisco questo.

Inviato da: erounprincipe il Domenica, 10-Gen-2010, 21:45
QUOTE
Che cos'è la depressione? 

«La depressione si configura come un singolare stato d’animo che costringe la persona in una condizione di prigionia emotiva e di allontanamento dal mondo. La "prigione" è data dall'individuo stesso, dal suo mondo interno che lo inghiottisce ogni giorno di più, dalle tenebre dentro le quali precipita accompagnato solo dalla spiacevole sensazione di non poter più fare ritorno. Non c'è nulla, ma proprio nulla, nella realtà esterna che possa sollecitare l'interesse del depresso, men che mai accendere un barlume di progettualità. Quando sentiamo parlare della cosiddetta "mancanza di interessi" che caratterizzerebbe le persone depresse, non facciamo altro che confrontarci con un banalissimo luogo comune, un buffo eufemismo che riesce a spostare l'attenzione solo sulla punta dell'iceberg. La depressione distrugge gli interessi della persona, li sgretola fino al punto di farli diventare finissima sabbia. E per quanti sforzi l'individuo compia, per quanto impegno possa metterci, per quanto aiuto possa ricevere, i suoi granitici interessi e le sue solide attività sono ora solo sabbia che sfugge tra le sue dita. Uno stato depressivo non lascia spazio alla forza d'animo, alle motivazioni, alla capacità di progettare. In questa cupa sensazione di disperato abbandono l'unico "desiderio" che è possibile avvertire è che l'incubo finisca il prima possibile. E per un buffo scherzo del destino è il depresso stesso a procrastinare sempre più il risveglio dall'incubo: dormendo quasi tutto il giorno — oppure aspettando con ansia di poterlo fare — la persona depressa si arrende supina alla letargia della sua vita. Eppure, sebbene possa sembrare paradossale, soprattutto quando sopraggiunge una depressione profonda è il caso di dire "non tutti i mali vengono per nuocere". Lo stato di grave prostrazione e l'abbattimento che si vengono così a creare, infatti, costringono gioco-forza l'individuo a confrontarsi con gli aspetti più oscuri, segreti e imprevedibili della sua personalità. Sprofondando fino negli abissi dell'anima, prima o poi giunge il momento in cui "si tocca il fondo". Gli elementi che permettono di comprendere di aver "toccato il fondo" variano da persona a persona, ma in genere è la consapevolezza di aver calpestato se stessi, di essersi lasciati risucchiare da una condizione di degrado personale e psicologico, a far si che il depresso si senta percorso da un brivido raggelante. E questo un breve ma preziosissimo momento, in cui una flebile luce rischiara per qualche istante il buio in cui si è immersi. Sono attimi da prendere al volo, in cui si deve decidere rapidamente se distendersi su quel fondale attendendo la morte dell'anima o, viceversa, se trasformare quello stesso fondale in una piattaforma di lancio da cui ripartire ed emergere. Soltanto chi avrà vissuto sulla propria pelle l'avventura spaventosa e affascinante di un viaggio nei sotterranei della propria anima potrà capire questo discorso, tutti gli altri dovranno accontentarsi di assistere increduli alle evoluzioni della psiche altrui. Un aspetto veramente interessante della depressione è dato dallo sfacciato contrasto tra la sterilità di giorni trascorsi come creature prigioniere della propria vita, e la grande fertilità del momento in cui si decide di ricominciare a vivere. In quel momento, infatti, l'individuo porta sulle proprie spalle un pesante carico: si tratta di tutte le esperienze psicologiche e delle riflessioni generate dalla depressione stessa. Che non sono una zavorra, ma un prezioso bagaglio che l'individuo potrà decidere di mettere a frutto. Da una depressione non si emerge mai come si era prima di sprofondarvi, la depressione è soprattutto metamorfosi e, spesso, arricchimento interiore. La sofferenza dell'anima e la depressione, che di essa costituisce uno dei più "illustri" rappresentanti, divengono spesso scintille da cui divampa un vero incendio creativo, o la volontà di occuparsi di rinnovati interessi.»

A. Carotenuto, Il Fondamento della Personalità, Studi Bompiani, Milano 2000




Inviato da: miki_70 il Domenica, 10-Gen-2010, 21:50
Prince il tuo post è partito prima del mio PSICO smile.gif Ok siamo d'accordo,è una patologia legata anche alla volontà.

Inviato da: erounprincipe il Domenica, 10-Gen-2010, 21:53
il mio caso: depressione maggiore

sono invalido civile al 75%

vi invito a leggere qui

http://www.ccm-network.it/documenti_Ccm/prg_area5/prg_5_Salute_mentale_UniNapoli_cartoncini-depressione.pdf

Inviato da: miki_70 il Domenica, 10-Gen-2010, 22:00
Prince,do la mia personale opinione.La descrizione postata è vera ma altrettanto poetica.Se hai voglia ti inviterei a leggere "La Depressione" di Aaron T.Beck,e "Terapia Cogniiva della Depressione" di Aaron T.Beck,A.John Rush,Brian F.Shaw e Gary Emery".Entrambi i testi sono del Programma di Psicologia Psichiatria Psicoterapia.Edizioni Bolati Boringhieri
Adesso vado a leggere l'altro link da te postato PSICO smile.gif

Inviato da: erounprincipe il Domenica, 10-Gen-2010, 22:17
QUOTE (miki_70 @ Domenica, 10-Gen-2010, 21:00)
Prince,do la mia personale opinione.La descrizione postata è vera ma altrettanto poetica.Se hai voglia ti inviterei a leggere "La Depressione" di Aaron T.Beck,e "Terapia Cogniiva della Depressione" di Aaron T.Beck,A.John Rush,Brian F.Shaw e Gary Emery".Entrambi i testi sono del Programma di Psicologia Psichiatria Psicoterapia.Edizioni Bolati Boringhieri
Adesso vado a leggere l'altro link da te postato PSICO smile.gif

e nei trattati che mi hai citato si sostiene che chi soffre di depressione è in grado di "volere" la guarigione?

Inviato da: GIULIA il Domenica, 10-Gen-2010, 22:19
Occavolo, sono 2 volte che riscrivo tutto e mi si blocca il browser...!!!mmm! Dicevo: avendo anche io letto, studiato, sperimentato anche molto pesantemente su di me, trovo che esistano mooolte interpretazioni dei singoli casi, e spesso ridotte a un raggruppamento fittizio. Comunque io sono certa che sia almeno per me e chi conosco qualcosa che m'ha crocifissa attraverso lo svuotamento della mia volontà. E quando sono in buona (perché io vedo sto Mostro come una serie di montagne russe instabili) , a volte il mio antico Io un po' emerge e mi fa agire. Altre, proprio no.

Inviato da: miki_70 il Domenica, 10-Gen-2010, 22:27
Letto,verissimo.Ma a me non basta sapere cosa è,i sintomi e cosa causa.Anche io ho sofferto di depresione maggiore.Per molto tempo ho preso insieme Cymbalta,Cipralex,Alprazig, Lorazepam e un altro contro le vertigini....che palle adesso non mi ricordo.Attualmente Prendo solo 0,50 di cipralex.So che le nostre storie,le eperienze,i vissuti sono diversi,ma quello che a volte è imporatante e capirne i meccanismi che mantengono uno stato depressivo che sono uguali per tutti.Io ho fatto cosi.Se posso dirti che ne sono uscito?si,ne sono uscito.Probabilmente avrò ricadute?può darsi.Ho trovato terapeuti in gamba?sicuramente.Dei perfetti sconosciuti.Ripeto la mia terapista di TCC era una ragazza di 35 anni,precaria,che arrotondava lo stipendio facendo visite nella clinica privata dove sono ancora in cura,e che faceva spesso viaggi negli USA per aggiornamenti.E' lei che mi ha coinvolto nella biblioterapia ed oggi le sono grato.

Inviato da: erounprincipe il Domenica, 10-Gen-2010, 22:31
Sì Giulia...

In generale rispetto l'opinione di tutti.

A volte capita, soprattutto quando sono nel pieno della crisi depressiva, di leggere che chi soffre di depressione deve "ribellarsi", deve "sforzarsi", deve "reagire"... e non continuare a manifestare la propria sofferenza senza speranza alcuna...

Allora, in questi casi, mi girano i coglioni (e chiedo scusa per il termine).
Mi girano i coglioni perchè so perfettamente che ci sono tante, tante..., persone che soffrono più di me, e quindi non è una gara a chi soffre di più..
Ma il mio vissuto, i miei tentati suicidio, l'essere legato al letto, i miei escrementi, i farmaci, l'essere abbandonato in quel preciso momento da tutti (compreso i parenti stretti), e potrei continuare all'infinito, perchè questa malattia è l'infinito... è caratterizzato anche da una lotta costante, che solo io conosco, e non deriva sicuramente dall'incitamento di qualcuno...

Lo ripeto: la volontà non c'entra.

Inviato da: miki_70 il Domenica, 10-Gen-2010, 22:35
Non è questione di volere.Se ho una stima di me a terra.La fiducia su me stesso latitante.Se mi percepisco negativamente,se mi svaluto in continuazione,se percepisco il mondo ed il futuro negativamente,se ho sensi di colpa anche per piccole cose,se mi autocommisero 24 ore al giorno,se commisero gli altri....capisci Prince è normale che il volere è azzerato.E' un opinione che nasce anche dalla mia esperienza.

Inviato da: miki_70 il Domenica, 10-Gen-2010, 22:37
Su questo hai perfettamente ragione.Per queto anche io dico volere fino ad un certo punto.ma il volere da cosa viene annientato?

Inviato da: miki_70 il Domenica, 10-Gen-2010, 22:39
Infatti,Prince,se leggi tutti i miei post,non troverai mai scritto "devi reagire"...ma che reagire.Quando stavo male l'unica reazione che potevo avere era quella di menare un calcio nei maroni a chi mi diceva reagisci.

Inviato da: erounprincipe il Domenica, 10-Gen-2010, 22:40
QUOTE (miki_70 @ Domenica, 10-Gen-2010, 21:37)
Su questo hai perfettamente ragione.Per queto anche io dico volere fino ad un certo punto.ma il volere da cosa viene annientato?

dalla malattia.

Chiudo i miei interventi, non sto bene.

Inviato da: miki_70 il Domenica, 10-Gen-2010, 22:42
OK!

Inviato da: Frà il Lunedì, 11-Gen-2010, 00:28
ho letto solo i primi 3 4 post, volevo parlare del mio caso.... ma mi rendo conto solo leggendo di quanti progressi ho fatto e di quanta gente sta male come stavo io prima. Se se ne esce non ve lo so dire, ma di sicuro si migliora, io lo percepisco di settimana in settimana.

Inviato da: miki_70 il Lunedì, 11-Gen-2010, 00:42
Condivido Frà PSICO smile.gif

Inviato da: liberadisognare il Giovedì, 14-Gen-2010, 12:14
quale è il limite fra la depressione e la scusa?
come lo riconosciamo?
nel senso...io ero/sono depressa(è presto per dire di esserne uscita)ma la depressione ha giocato anche come scusa per non reagire...
se non avessi avuto chi mi ha schiaffeggiato,di progressi non ne avrei mai fatti...
quando è giusto assecondare e dunque in un certo senso compatire un depresso,e quando è giusto schiaffeggiarlo?
io raramente riesco a dire ad una persona"poverino" perchè lo trovo sterile,privo di utilità...
ma non so se trovo sempre le parole giuste per aiutare...
quali sono le pa4role giuste?

Inviato da: GIULIA il Sabato, 23-Gen-2010, 18:47
QUOTE (tigrotta @ Giovedì, 14-Gen-2010, 12:14)
quale è il limite fra la depressione e la scusa?
come lo riconosciamo?
nel senso...io ero/sono depressa(è presto per dire di esserne uscita)ma la depressione ha giocato anche come scusa per non reagire...
se non avessi avuto chi mi ha schiaffeggiato,di progressi non ne avrei mai fatti...
quando è giusto assecondare e dunque in un certo senso compatire un depresso,e quando è giusto schiaffeggiarlo?
io raramente riesco a dire ad una persona"poverino" perchè lo trovo sterile,privo di utilità...
ma non so se trovo sempre le parole giuste per aiutare...
quali sono le pa4role giuste?

Interessante. Secondo me, tolte le linee essenziali comuni a tutti, difficilmente ci si può lanciare in risposte che rischiano di essere per forza di cose troppo generiche e quindi inapplicabili.

Se ci fosse il netto confine non ci sarebbero specialisti che fondano le loro cure sui rapporti personali e diretti col paziente, non ci sarebbero tentativi con varie somministrazioni di medicinali e via dicendo.

Forse una chiave di lettura sta nel focalizzare i singoli casi. Nel parlare quando minimamente si conoscono tempi e modi di chi non si sente bene. In fondo ognuno ha la sua storia e la sua genetica. Le persone sono fatte si singolari personalità di base e personalità acquisite con l'educazione.

Che dire?


Io non sempre dico quel "poverino" che non piace neanche a te, o se lo faccio è per aprire un po' dello spiraglio comunicativo che individuo per passare poi ad altro.

Non so, quando sono presa " a schiaffi" da persone e in momenti giusti, per me è salvifico. In altri momenti, invece, assolutamente distruttivo. E' quindi anche una questione di sensibilità e impegno da parte di chi decide di relazionarsi.

Ovviamente, quindi, è una mia versione.

Inviato da: Beauricar il Giovedì, 08-Lug-2010, 16:37
francescofalcon wrote:Come devo fare per configurare il SMTP con IIS.

Distinti Saluti

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 08-Lug-2010, 16:39
QUOTE (Beauricar @ Giovedì, 08-Lug-2010, 16:37)
francescofalcon wrote:Come devo fare per configurare il SMTP con IIS.

Distinti Saluti

PSICO-cosa.gif

Inviato da: newlife? il Giovedì, 22-Lug-2010, 17:38
perchè c'è gente ANCORA che non immagine minimamente cosa vuol dire essere depressi e si aspettano un comportamento normale dalla persona depressa (che poi anche la logica aiuta: se avessi un comportamento normale, sarei "normale" e non depressa)...

http://www.ilmiopsicologo.it/pagine/come_aiutare_una_persona_depressa.aspx



Inviato da: darknaiz il Venerdì, 26-Nov-2010, 12:54
Aiutare una persona vicina afflitta
http://migliorare-autostima-pnl.blogspot.com/2010/11/depressione-aiutare-una-persona-vicina.html

Inviato da: luna1 il Venerdì, 26-Nov-2010, 20:18
E' molto difficile stare vicini ad una persona a cui si vuole bene che soffre di depressione cronica... parlo di una depressione che è ben curata con farmaci da anni e che non si vede nel senso che la persona conduce una vita del tutto normale. E' difficile per i cambi d'umore, per il passato che continua a venire fuori, per le ossessioni, per l'appiattimento dell'affettività, per il non interessamento...
E' anche frustrante perchè magari tu provi dei sentimenti che non sai se vengono ricambiati dalla persona depressa. Certo la situazione in sè potrebbe naturalmente indurre la persona depressa a non imbarcarsi in storie d'amore... però ascoltare tale persona e non poter fare nulla di concreto è veramente triste.... non poterle dare amore e conforto è terribile perchè sembra non sentire nulla...

Inviato da: MorteLenta il Mercoledì, 15-Giu-2011, 12:40
QUOTE (giovannalapazza @ Giovedì, 23-Lug-2009, 13:28)
1-Non fare prediche: è come rimproverare uno che si è rotto il braccio. Ormai è rotto: guarire, punto.

Scusate se riesumo un topic così vecchio, spero ci sarà ancora qualcuno disposto a leggere e rispondermi.

Ho spesso a che fare con i "depressi". Amici che hanno le loro "crisi". Ho quotato la frase "non fare prediche" perché anch'io penso sia la cosa più sbagliata da fare.
Ma ammetto, dall'altra parte della barricata, cioè ricoprendo il ruolo di non-depresso che fa da costante sostegno morale agli amici depressi, che quando li vedi in preda alla crisi più nera, con un'atteggiamento da prossimo al suicidio, e quando chiedi loro cosa li ha fatti sprofondare in cotal abisso e ti rispondono il motivo più assurdo che potrebbe fare arrabbiare, rattristare, non deprimere, non ridurre in quello stato!... Beh, è difficile non far notare che il motivo della loro terribile depressione è veramente UNA CAVOLATA e che è assurdo ridursi così per così poco.
Evito comunque sempre le "prediche", o di arrabbiarmi. Il mio ruolo di amico del cuore lo svolgo sempre egregiamente. Ma dentro mi ribolle l'anima...

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 15-Giu-2011, 13:29
QUOTE (MorteLenta @ Mercoledì, 15-Giu-2011, 11:40)
QUOTE (giovannalapazza @ Giovedì, 23-Lug-2009, 13:28)
1-Non fare prediche: è come rimproverare uno che si è rotto il braccio. Ormai è rotto: guarire, punto.

Scusate se riesumo un topic così vecchio, spero ci sarà ancora qualcuno disposto a leggere e rispondermi.

Ho spesso a che fare con i "depressi". Amici che hanno le loro "crisi". Ho quotato la frase "non fare prediche" perché anch'io penso sia la cosa più sbagliata da fare.
Ma ammetto, dall'altra parte della barricata, cioè ricoprendo il ruolo di non-depresso che fa da costante sostegno morale agli amici depressi, che quando li vedi in preda alla crisi più nera, con un'atteggiamento da prossimo al suicidio, e quando chiedi loro cosa li ha fatti sprofondare in cotal abisso e ti rispondono il motivo più assurdo che potrebbe fare arrabbiare, rattristare, non deprimere, non ridurre in quello stato!... Beh, è difficile non far notare che il motivo della loro terribile depressione è veramente UNA CAVOLATA e che è assurdo ridursi così per così poco.
Evito comunque sempre le "prediche", o di arrabbiarmi. Il mio ruolo di amico del cuore lo svolgo sempre egregiamente. Ma dentro mi ribolle l'anima...

purtroppo è una malattia riconscere l'irrazinalità di certi pensieri è importante ma il depresso deve arrivarci da solo, con un percorso terapeutico, tu potresti farglielo notare nel momento sbagliato

Inviato da: MorteLenta il Mercoledì, 15-Giu-2011, 15:03
QUOTE (giovannalapazza @ Mercoledì, 15-Giu-2011, 12:29)
purtroppo è una malattia riconscere l'irrazinalità di certi pensieri è importante ma il depresso deve arrivarci da solo, con un percorso terapeutico, tu potresti farglielo notare nel momento sbagliato

Sì, infatti.
Ma a volte è "faticoso" consolare qualcuno che sembra stia per sprofondare nel più nero abisso a causa di una stupidata, pensando a quanta sofferenza ho passato io, infinitamente peggiore del suo "problema", e che non mi ha ridotto nel suo stato.
E' difficile tacere.

Inviato da: GIULIA il Mercoledì, 15-Giu-2011, 17:15
Sì, fa rabbia, anche. Anche per me che ci sono passata e ogni tanto mi ci rifaccio un giretto all'inferno, a volte è pesante ascoltare e sostenere sospendendo ogni giudizio.

Però facci caso: per esempio tu dici "pensando a quanta sofferenza ho passato io". E' la cosa più sbagliata che si possa pensare, quando si parla di malattia. Non sono capricci. E qualcuno potrebbe dire di te la stessa cosa che tu dici a riguardo. Non esiste una classifica assoluta di gravità delle situazioni, ci piaccia o no.

E sai una cosa? A volte chi sta male lo percepisce perfettamente certo giudizio, a dispetto dei comportamenti corretti che si mantengono.

(Di contro, vero è che ci stanno tanti che si nascondono nel patologico e ricattano tutti tacitamente con il loro atteggiamento.)


Comunque concludo con una cosa: consolare e rimproverare (in qualsiasi forma, come quella del tacito giudizio percepibile) appartengono a due campi perfettamente opposti.

Inviato da: MorteLenta il Mercoledì, 15-Giu-2011, 20:36
QUOTE (GIULIA @ Mercoledì, 15-Giu-2011, 16:15)
Sì, fa rabbia, anche. Anche per me che ci sono passata e ogni tanto mi ci rifaccio un giretto all'inferno, a volte è pesante ascoltare e sostenere sospendendo ogni giudizio.

Però facci caso: per esempio tu dici "pensando a quanta sofferenza ho passato io". E' la cosa più sbagliata che si possa pensare, quando si parla di malattia. Non sono capricci. E qualcuno potrebbe dire di te la stessa cosa che tu dici a riguardo. Non esiste una classifica assoluta di gravità delle situazioni, ci piaccia o no.

E sai una cosa? A volte chi sta male lo percepisce perfettamente certo giudizio, a dispetto dei comportamenti corretti che si mantengono.

(Di contro, vero è che ci stanno tanti che si nascondono nel patologico e ricattano tutti tacitamente con il loro atteggiamento.)


Comunque concludo con una cosa: consolare e rimproverare (in qualsiasi forma, come quella del tacito giudizio percepibile) appartengono a due campi perfettamente opposti.

Sono perfettamente d'accordo.

Qualcuno, sopravvissuto a guerra e tormenti, potrebbe "rimproverarmi" per la disperazione che mi ha provocato un recente lutto, tenendo conto che, rispetto a questo ipotetico scampato alla guerra, io comunque sto bene, vivo nell'agio, ho ancora molti altri cari attorno...
Ma penso che ci sia differenza tra lutto grave in famiglia e playstation3 che si guasta.
E ma vabbé. Mando giù e consolo gli amici PSICO smile.gif . PSICO hug.gif

Inviato da: Scarlet il Mercoledì, 15-Giu-2011, 22:57
QUOTE (MorteLenta @ Mercoledì, 15-Giu-2011, 19:36)

Ma penso che ci sia differenza tra lutto grave in famiglia e playstation3 che si guasta.

Eh, ma bisogna distinguere fra depressione e scazzo-che-qualcuno-chiama depressione.

Se uno tenta il suicidio perchè gli si è rotta la playstation, ha un problema SERIO e non dipende certro da quel singolo evento.
Ho estremizzato, ma spero si capisca cosa voglio dire.
A volte persone realmente depresse, che si chiudono in casa per settimane, che sono visibilmente sofferenti, a domanda su cosa li ha fatti precipitare danno risposte che possono far ridere (o incazzarsi)

Inviato da: GIULIA il Giovedì, 16-Giu-2011, 09:14
QUOTE (Scarlet @ Mercoledì, 15-Giu-2011, 21:57)
QUOTE (MorteLenta @ Mercoledì, 15-Giu-2011, 19:36)

Ma penso che ci sia differenza tra lutto grave in famiglia e playstation3 che si guasta.

Eh, ma bisogna distinguere fra depressione e scazzo-che-qualcuno-chiama depressione.


Parole sacre.

Inviato da: MorteLenta il Giovedì, 16-Giu-2011, 13:04
QUOTE (Scarlet @ Mercoledì, 15-Giu-2011, 21:57)
QUOTE (MorteLenta @ Mercoledì, 15-Giu-2011, 19:36)

Ma penso che ci sia differenza tra lutto grave in famiglia e playstation3 che si guasta.

Eh, ma bisogna distinguere fra depressione e scazzo-che-qualcuno-chiama depressione.

Se uno tenta il suicidio perchè gli si è rotta la playstation, ha un problema SERIO e non dipende certro da quel singolo evento.
Ho estremizzato, ma spero si capisca cosa voglio dire.
A volte persone realmente depresse, che si chiudono in casa per settimane, che sono visibilmente sofferenti, a domanda su cosa li ha fatti precipitare danno risposte che possono far ridere (o incazzarsi)

Rispondo anch'io "parole sacre".

Ma a me sembra difficile riuscire a far distinguere agli amici la vera depressione dalla depressione-scazzo, perché le reazioni estreme sono le stesse.

Inviato da: Scarlet il Giovedì, 16-Giu-2011, 20:24
QUOTE (MorteLenta @ Giovedì, 16-Giu-2011, 12:04)


Ma a me sembra difficile riuscire a far distinguere agli amici la vera depressione dalla depressione-scazzo, perché le reazioni estreme sono le stesse.

Beh...no.
Gli scazzati che conosco dopo lo sfogo sulla propria terribile depressione e magari qualche frase ad effetto, escono, ridono, progettano.
Che poi la volta dopo dicano di nuovo di essere spaventosamente depressi, è un altro conto.
Spesso, se gli descrivi la depressione in termini clinici, dicono pure Ma dai, che esagerazione, quella è gente pazza PSICO giveup.gif

Inviato da: MorteLenta il Venerdì, 17-Giu-2011, 19:46
QUOTE (Scarlet @ Giovedì, 16-Giu-2011, 19:24)
QUOTE (MorteLenta @ Giovedì, 16-Giu-2011, 12:04)


Ma a me sembra difficile riuscire a far distinguere agli amici la vera depressione dalla depressione-scazzo, perché le reazioni estreme sono le stesse.

Beh...no.
Gli scazzati che conosco dopo lo sfogo sulla propria terribile depressione e magari qualche frase ad effetto, escono, ridono, progettano.
Che poi la volta dopo dicano di nuovo di essere spaventosamente depressi, è un altro conto.
Spesso, se gli descrivi la depressione in termini clinici, dicono pure Ma dai, che esagerazione, quella è gente pazza PSICO giveup.gif

No no, rispondono di essere depressi.

Inviato da: Scarlet il Venerdì, 17-Giu-2011, 20:27
QUOTE (MorteLenta @ Venerdì, 17-Giu-2011, 18:46)

No no, rispondono di essere depressi.

Non sempre, intendevo...poi magari lo sono davvero, magari non in forma grave, solo che le loro motivazioni sembrano ridicole.

Inviato da: fuffy88 il Giovedì, 27-Ott-2011, 12:58
QUOTE (liberadisognare @ Giovedì, 14-Gen-2010, 11:14)
quale è il limite fra la depressione e la scusa?
come lo riconosciamo?
nel senso...io ero/sono depressa(è presto per dire di esserne uscita)ma la depressione ha giocato anche come scusa per non reagire...
se non avessi avuto chi mi ha schiaffeggiato,di progressi non ne avrei mai fatti...
quando è giusto assecondare e dunque in un certo senso compatire un depresso,e quando è giusto schiaffeggiarlo?
io raramente riesco a dire ad una persona"poverino" perchè lo trovo sterile,privo di utilità...
ma non so se trovo sempre le parole giuste per aiutare...
quali sono le pa4role giuste?

io so soltanto che se non ci fossero stati la mia amica e il mio ragazzo che mi rimproveravano di continuo non ne sarei uscita...IO dalla depressione davvero NE SONO USCITA..se poi mi tornerà non lo so...però sta di fatto volontà o no..malattia o no..autostima sotto i piedi o no...quelli che ci stanno accanto non devono assolutamente accontentarci..se lo avessero fatto..sarei ancora bloccata nel letto!

Inviato da: mattia.90 il Sabato, 05-Nov-2011, 21:55
Ciao a tutti...

Volevo esporre la mia situazione e magari qualche suggerimento se possibile.. Anche io "convivo" quotidianamente con queste problematiche, anche se non in prima persona (nel senso che non soffro io di depressione, ma la mia ragazza purtroppo si) ...


Viviamo attualmente in 2 città diverse e quindi l'aiuto e il supporto che potrei darle è minore ed è ancora più difficoltoso... Non è depressa "gravemente" (non so come definire appunto la gravità della malattia), ma nell'ultimo mese si sono presentati parecchi imprevisti (a causa di eventi subiti parecchi anni fa mai superati..) che l'hanno fatta mano a mano entrare in questo vortice di depressione...

Ho letto tutto questo topic per cercare dei suggerimenti, ma leggendo che ogni caso è differente ho deciso di postare...


Premetto che io non conosco quasi nulla di questa malattia perché non l'ho mai dovuta affrontare... Mi sto cominciando ad informare proprio in questi giorni, potreste darmi qualche suggerimento?

Se volete altre informazioni sono a disposizione ovviamente.. Grazie mille a tutti

Inviato da: none90 il Martedì, 28-Feb-2012, 14:13
Ottima lista di suggerimenti, complimenti!

Inviato da: SOL il Domenica, 18-Mar-2012, 19:32
Dargli amore

Inviato da: katrin il Mercoledì, 06-Giu-2012, 19:49
Ma se questo amore alle volte lo rifiuta?che fare?

Inviato da: erounprincipe il Sabato, 23-Giu-2012, 12:09
QUOTE (katrin @ Mercoledì, 06-Giu-2012, 19:49)
Ma se questo amore alle volte lo rifiuta?che fare?

Portagli dei biscotti e non dire nulla...
Lasciagli un sorriso... senza aspettarti una risposta...
Non chiedergli di cosa ha bisogno...
...senza essere invadente... dagli quello che tu sai...
Gutta cavat lapidem
Non smettere di mostrargli la tua ombra...

...e sarà lui... a parlarti...

Inviato da: SOL il Sabato, 23-Giu-2012, 19:11
QUOTE (erounprincipe @ Sabato, 23-Giu-2012, 12:09)
QUOTE (katrin @ Mercoledì, 06-Giu-2012, 19:49)
Ma se questo amore alle volte lo rifiuta?che fare?

Portagli dei biscotti e non dire nulla...
Lasciagli un sorriso... senza aspettarti una risposta...
Non chiedergli di cosa ha bisogno...
...senza essere invadente... dagli quello che tu sai...
Gutta cavat lapidem
Non smettere di mostrargli la tua ombra...

...e sarà lui... a parlarti...

Non farlo sentire in colpa,capisci che quel suo comportamento non è voluto e che lui già si sente in terribile colpa.

Inviato da: SOL il Sabato, 23-Giu-2012, 19:14
Però è difficile stare con una persona depressa.
Dentro di lui c'è il vuoto,ma anche all'esterno si crea il vuoto perchè è difficile stargli vicino e vivere con una persona che spesso è assente.

Inviato da: GIULIA il Sabato, 01-Set-2012, 12:25
QUOTE (SOL @ Sabato, 23-Giu-2012, 18:14)
Però è difficile stare con una persona depressa.

Verissimo. A volte porta ai limiti e se non si è ben saldi si rischia un pericoloso coinvolgimento in determinati meccanismi.

E mi viene in mente una cosa.
Porto il mio esempio. Credevo di aver avuto una fortuna immensa, avendo avuto il supporto di una persona. Supporto che, anni dopo, mi è stato generosamente rinfacciato.

Ecco. Volevo aggiungere questa cosa per un motivo preciso.

Pensiero mio, ovviamente. Ma se il rischio è quanto appena descritto, NON aiutate nessuno. Meglio farsi da parte. Non si è abbastanza forti, adatti al ruolo di sostegno o di aiuto. E ovviamente non è un giudizio: è solo constatazione oggettiva di ciò che è meglio per chi sta male e per chi aiuta.

L'aiuto è gratuito, al pari del concetto di dono puro, e non vuole mai contropartite, rivalse, risposte.


Inviato da: sharonn il Mercoledì, 12-Set-2012, 19:42
Chi mi aiuta???
Ho bisogno di un consiglio su come comportarmi. Purtroppo da 8 mesi è morto mio papà, e adesso mia mamma è andata in depressione, non ha voglia di fare niente, solo piange, mi dice che tanto x lei non ha più senso vivere... io non so cosa fare ne cosa dirle. Mi date qualche consiglio? Vi ringrazio di tutto cuore.. wub.gif

Inviato da: erounprincipe il Giovedì, 13-Set-2012, 16:42
QUOTE (sharonn @ Mercoledì, 12-Set-2012, 19:42)
Chi mi aiuta???
Ho bisogno di un consiglio su come comportarmi. Purtroppo da 8 mesi è morto mio papà, e adesso mia mamma è andata in depressione, non ha voglia di fare niente, solo piange, mi dice che tanto x lei non ha più senso vivere... io non so cosa fare ne cosa dirle. Mi date qualche consiglio? Vi ringrazio di tutto cuore.. wub.gif

Ciao.

La mamma, probabilmente..., ha bisogno di un po' d'aiuto in questo momento assai difficile...

Chiedi consiglio al medico di base, il quale ti indirizzerà ad uno specialista.

Forza.

Inviato da: tristezzacheavvolge il Mercoledì, 12-Dic-2012, 12:04
Ciao a tutti,

scrivo qui perché ho davvero bisogno di aiuto. Sto male e non capisco più nulla, non so cosa fare. Il mio fidanzato ha 33 anni e soffre di depressione da circa tre mesi: dice di sentirsi svuotato, apatico, di non avere più interesse per nulla, di non valere niente. Inutile precisare che questo sta avendo ripercussioni pesanti sul nostro rapporto al punto che è arrivato a dirmi che, nonostante sia innamorato, se stesse da solo sarebbe meglio perché non può accettare che io soffro a causa sua e che non è in grado di rendermi felice.
Quando riusciamo a trascorrere un po' di tempo insieme, a me sembra sinceramente più sollevato (e vi assicuro che non è l'immaginazione che mi fa questo effetto), ha anche delle piccole attenzioni nei miei confronti e anche lui conferma di sentirsi un pochino meglio. Il problema è che poi, quando è solo, è come se dimenticasse in un secondo le sensazioni positive che ha provato. In automatico inizia ad avere brutti pensieri e la depressione lo avvolge, i pensieri negativi lo assorbono completamente. Guardandolo, sembra proprio che sia a disagio con se stesso, come se fosse in difficoltà nei suoi panni, come se si muovesse in un corpo e in una mente che non gli appartengono, che non sono i suoi. Io lo amo profondamente e sto facendo il possibile per stargli vicino. Ma come posso farlo se lui mi rifiuta, se lui mi allontana? Una persona depressa può allontanare anche chi dice di amare? Forse io sono ingenua, ma non è proprio nei momenti difficili che si avverte il bisogno di avere accanto qualcuno?
Grazie a chiunque vorrà aiutarmi a capire... Ho paura che si perda del tutto. E ho paura di perderlo, sempre che non l'abbia già perso.

Inviato da: AliceUnderground il Mercoledì, 12-Dic-2012, 18:12
Convincilo a farsi curare PSICO hug.gif

Inviato da: erounprincipe il Mercoledì, 12-Dic-2012, 21:11
QUOTE (tristezzacheavvolge @ Mercoledì, 12-Dic-2012, 12:04)
Ciao a tutti,

scrivo qui perché ho davvero bisogno di aiuto. Sto male e non capisco più nulla, non so cosa fare. Il mio fidanzato ha 33 anni e soffre di depressione da circa tre mesi: dice di sentirsi svuotato, apatico, di non avere più interesse per nulla, di non valere niente. Inutile precisare che questo sta avendo ripercussioni pesanti sul nostro rapporto al punto che è arrivato a dirmi che, nonostante sia innamorato, se stesse da solo sarebbe meglio perché non può accettare che io soffro a causa sua e che non è in grado di rendermi felice.
Quando riusciamo a trascorrere un po' di tempo insieme, a me sembra sinceramente più sollevato (e vi assicuro che non è l'immaginazione che mi fa questo effetto), ha anche delle piccole attenzioni nei miei confronti e anche lui conferma di sentirsi un pochino meglio. Il problema è che poi, quando è solo, è come se dimenticasse in un secondo le sensazioni positive che ha provato. In automatico inizia ad avere brutti pensieri e la depressione lo avvolge, i pensieri negativi lo assorbono completamente. Guardandolo, sembra proprio che sia a disagio con se stesso, come se fosse in difficoltà nei suoi panni, come se si muovesse in un corpo e in una mente che non gli appartengono, che non sono i suoi. Io lo amo profondamente e sto facendo il possibile per stargli vicino. Ma come posso farlo se lui mi rifiuta, se lui mi allontana? Una persona depressa può allontanare anche chi dice di amare? Forse io sono ingenua, ma non è proprio nei momenti difficili che si avverte il bisogno di avere accanto qualcuno?
Grazie a chiunque vorrà aiutarmi a capire... Ho paura che si perda del tutto. E ho paura di perderlo, sempre che non l'abbia già perso.

Eccomi.

Chi ha detto che si tratta di depressione?

Se è già in cura è utile, per te, parlare con il suo terapeuta (ricordati che la depressione porta ad allontanare i beni più cari, quelli più importanti...., anche un figlio...).

Se invece pensi che sia depressione... allora è bene chiedere "aiuto"...

Un incontro con uno PSICHIATRA (non psicologi o neurologi...) può essere determinante...

A volte problemi che sembrano enormi... si risolvono presto e in modo efficace...


Inviato da: Aeroplano italiano il Lunedì, 21-Gen-2013, 22:39
Cara Giovannalapazza,

apprezzo molto il tuo topic e anche le osservazioni intelligenti che hai fatto.

Molti finiscono per tirare per la giacca il povero deprexino, in base alla propria fasulla ideologia e con ciò lo fanno sentire umiliato, strapazzato, senza per giunta potersi difendere.

Io penso in una parola che occorra solo molta delicatezza. Qualsiasi cosa che si decida di fare o non fare. Il depresso va solo invitato dolcemente a fare qualcosa insieme, senza pressioni e senza insistenza. Dev'essere lui a decidere se fare o no qualcosa.

Io osservo anche questa regola con mia moglie, quando si sente depressa. Faccio finta che non stia accadendo nulla, che sia tutto normale. Se infatti mostro di accorgermi che non va, lei penserà "oddìo, cosa mi sta accadendo?" Sono pronto ad ascoltarle, ma in genere fingo d'ignorare la sua depressione e anzi mi dedico a cucinare manicaretti, a pulire casa, a comprere prodotti buoni e belli da vedere, come la frutta.
Se mi mettessi a fare lo psicanalista, peggiorerei di molto le cose. La buona vale più di tanti discorsi. PSICO gnam.gif
Invece preferisco che senta i rumori familiari di casa: tagliuzzare, cuocere, il rumore delle stoviglie e dei bicchieri, le cose che sposto per pulire, l'acqua che scorre.
Per qualche giorno prendo io tutte le telefonate, allo scopo di filtrarle. Prendo anche il telecomando TV, per evitare i programmi che la possono turbare. PSICO armati93.gif


Inviato da: GIULIA il Martedì, 22-Ott-2013, 14:50
A un mio conoscente tempo fa hanno detto: "la depressione è per chi ha tempo da perdere" . Se ti spezzi un osso nessuno verrà mai a dirti che curarti è a metà tra il lusso e il vizio di persone annoiate.

Si vivono già molti sensi di colpa e il senso comune vuole che spesso certi malesseri siano solo scuse.

Il che ci può stare in alcuni, ma per molti altri si tratta non solo di impedimento a svolgere le normali mansioni quotidiane e a mantenere sani rapporti equilibrati con il prossimo, ma certi atteggiamenti esterni sono anche motivo di peggioramento.

Si sta male e ti dicono che non ne hai diritto.

La squalifica ha il suo enorme peso.

Inviato da: 1dell1% il Martedì, 22-Ott-2013, 16:15
abbattetelo, un depresso va abbattuto sul nascere.

bah

Inviato da: GIULIA il Mercoledì, 23-Ott-2013, 13:03
Fori tuttttiii ratatatatatatatata e passa la paura. Non facciamoli soffrire invano!


Il cliché vuole che un depresso sia certamente un piagnone vittimista che tenta il suicidio, a volte 'dimostrativo', ogniquandocazzoiepare. Ricoveri, medicine, ricoveri. O comunque: si vede.


Chi non osserva bene, quindi, non vedrà mai che il volto-tipo più frequente in certi casi è allegro, perfettamente operativo e solare. E non piange mai. E quando si oscura, lo fa dove nessuno lo vede.
Ché una condizione molto frequente non è l'Essere Triste in maniera manifesta, ma semplicemente il Non-Essere di fronte a se stessi.

La Terra dell'Opacità.

E quando nelle notizie di cronaca leggi di persone che sbroccano in vari modi, tutti stupiti. Io preferisco fare una sostituzione di consonante e dire: stupidi. Fine. Troppo poraccismo dilagante.

"Salutava sempre". Direbbe la vicina ai microfoni, con la busta della spesa in mano.

Inviato da: ele83 il Mercoledì, 23-Ott-2013, 13:31
QUOTE (GIULIA @ Mercoledì, 23-Ott-2013, 12:03)
Fori tuttttiii ratatatatatatatata e passa la paura. Non facciamoli soffrire invano!


Il cliché vuole che un depresso sia certamente un piagnone vittimista che tenta il suicidio, a volte 'dimostrativo', ogniquandocazzoiepare. Ricoveri, medicine, ricoveri. O comunque: si vede.


Chi non osserva bene, quindi, non vedrà mai che il volto-tipo più frequente in certi casi è allegro, perfettamente operativo e solare. E non piange mai. E quando si oscura, lo fa dove nessuno lo vede.
Ché una condizione molto frequente non è l'Essere Triste in maniera manifesta, ma semplicemente il Non-Essere di fronte a se stessi.

La Terra dell'Opacità.

E quando nelle notizie di cronaca leggi di persone che sbroccano in vari modi, tutti stupiti. Io preferisco fare una sostituzione di consonante e dire: stupidi. Fine. Troppo poraccismo dilagante.

"Salutava sempre". Direbbe la vicina ai microfoni, con la busta della spesa in mano.

Ma così si fa con un depresso: gli si urla contro e lo si aggredisce come fanno in casa mia!!!
E poi si domandano perché non sono mai guarita....................... PSICO incaz.gif

Inviato da: GIULIA il Mercoledì, 30-Ott-2013, 13:25
QUOTE (ele83 @ Mercoledì, 23-Ott-2013, 12:31)

Ma così si fa con un depresso: gli si urla contro e lo si aggredisce come fanno in casa mia!!!
E poi si domandano perché non sono mai guarita....................... PSICO incaz.gif

Personalmente quando ho iniziato a fottermene altamente di cosa l'esterno pensasse di me (può essere chiunque, qualsiasi ambiente, nel mio caso non la famiglia, ma grava comunque moltissimo chiunque intervenga negativamente, se ha un valore emotivo per noi), mi sono vista di più per come ero e mi sono concentrata su di me.


Salva moltissimo vedere anche una marea di difetti negli altri, non necessariamente da comunicare loro: serve a chi sta male per ridimensionare chi parla e concludere con un placido: "ma pensa per te".


Intervengono anche sensi di colpa e rabbia per non essere creduti o compresi fino in fondo. E l'esterno spesso mette un carico intollerabile sulla testa di chi non sta bene. SE o QUANDO ci si riesce, sta a noi non ascoltare o filtrare.

(parole in stampatello, perché NON SI SCEGLIE di stare male)


Inviato da: gostern il Venerdì, 10-Gen-2014, 05:40
LA DEPRESSIONE è ANCHE INCAPACITà DI TRARRE PIACERE DA TUTTO CIò CHE TI CIRCONDA , VIVI, RESPIRI, MANGI, VAI A BALLARE , AMI ..

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