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> Relazione Iniziata Male Può Trasformarsi?
 
fraghila
Inviato il: Sabato, 22-Set-2018, 01:38
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Stasera dopo un episodio col mio ragazzo in cui mi sono comportata obiettivamente male, mi sono resa conto che in questi tre anni di relazione mi sono comportata molto male.. Ho dimostrato poco amore, ho criticato moltissimo e sono stata egoista approfittando della sua bontà. Senza contare tutti i pianti in preda al’ansia e al DOC o presunto tale. Sicuramente c’è una componente d’ansia, infatti le discussioni mi mettono ansia e cerco sempre di non farle accadere per questo, ma il doc l’ho usato troppe volte come scusa per non affrontare i problemi. Io temo di non aver mai amato il mio ragazzo. Non gli ho mai detto le cose in faccia come stavano, anche quelle negative, per paura... ed è questo ciò che ha rovinato la nostra storia impedendole di crescere, la mia paura di dire essere e fare, e di perderlo. E invece paradossalmente non parlando non essendo e non facendo lo sto perdendo lo stesso. Mi chiedo se tre anni così si possano recuperare... in cuor mio c’è tanta paura di non amarlo ma io nonostante questo voglio cambiare e ci voglio provare.
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Elsachan96
Inviato il: Sabato, 22-Set-2018, 08:34
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Ecco ciò che ripeto continuamente: se non vivi dentro la tua storia ma solo dentro la tua testa, finirai per perdere ciò che sta nel mondo reale.
Ma tu finalmente l’hai capito. Non è troppo tardi per ricominciare. Ama più che puoi adesso, e prendi la difficile decisione di essere più forte del DOC. Verrai ricompensata, puoi starne certa
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Aeroplano italiano
Inviato il: Sabato, 22-Set-2018, 10:06
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fraghila ciao,


scusami, ma mi sembra che hai spiegato pochissimo la questione. Leggendo, infatti, non riesco a capire cosa sia accaduto e quale sia il problema.
Forse volevi cominciare a parlare, tanto per introdurre il discorso. Però ora bisogna prendere coraggio e tirar fuori la questione.
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fraghila
Inviato il: Sabato, 22-Set-2018, 14:36
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La questione non verte su un tema specifico, ma sul non aver vissuto in maniera “corretta” la relazione, e in questo chiaramente sono profondamente coinvolti il DOC, l’ansia, la timidezza. Il problema di base è che io non sono una persona mentalmente sana. Ho paura del mondo. Ho paura di non piacere, dunque di essere giudicata e di perdere le persone che amo se mi mostro per quel che sono veramente. Che poi, manco io lo so come davvero sono fatta. Non mi accetto, non mi amo, sono insicura di me, e questo ha delle ripercussioni gravissime sul rapporto, perché avendo paura di mostrarmi per ciò che sono davvero, non sono sincera. E non ho fiducia nell’altro, né stima. Questa relazione si è basata sul nulla, perché non si è parlato sinceramente, non ci si è scontrato troppo, non si è scoperto davvero l’altro per quello che è, sia dal mio punto di vista che dal suo. E questo non va bene.
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fraghila
Inviato il: Sabato, 22-Set-2018, 14:43
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Ieri nello specifico è successo che dopo il lavoro, un mio collega è rimasto a piedi e non sapeva come tornare. Voleva chiamare un taxi ma non volevo, mi dispiaceva. Così l’ho portato in macchina del mio ragazzo, che mi stava aspettando, e gli ho detto di accompagnarlo. Ho avuto paura di dirglielo prima perché altrimenti gli avrei creato problemi, allo stesso tempo avevo paura di dire al mio amico che doveva tornarsene in taxi, e quindi alla fine ho fatto un guaio. Giustamente lui a fine serata si è arrabbiato con me, avrebbe giustamente voluto che glielo dicessi prima, anche perché era rimasto con poca benzina e ha dovuto farla per accompagnare anche lui. Si è arrabbiato perché anche su altre cose io non gli ho parlato chiaro da subito e che so o tre anni che dico che migliorerò ma non è servito, faccio sempre le stesse cavolate. Si sente preso in giro e sfruttato.
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fraghila
Inviato il: Lunedì, 24-Set-2018, 10:52
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Ieri abbiamo discusso ancora, altra cosa che è venuta fuori: la mia indecisione cronica, anche su cose semplici. Ha tirato fuori un episodio di alcuni mesi fa, in cui mi aveva chiesto se andare al cinema oppure no. Io li andai in panico, come ogni volta che mi chiede di fare qualcosa, perché in automatico dentro di me parte l’esigenza di dover accontentarlo per non deluderlo. Siccome io non sono una persona molto attiva, in quell’occasione dicendogli no avevo paura di sembrare noiosa. Quindi la mia reale volontà venne completamente annebbiata e gli dissi di sì pir controvoglia. All’inizio mi convinsi che volevo farlo, ma sentivo dentro di me crescere molta rabbia, perché in verità non ne avevo voglia. Dopo un po’ mentre lui mi parlava, io sbottai arrabbiatissima dicendo che al cinema non ci volevo andare, usando anche un linguaggio violento. Avevo aggredito il mio ragazzo senza alcun motivo valido, avevo esagerato. E lui di questa cosa si ricorda bene, perché sembravo una pazza. Mi ha detto che dopo 3 anni non è normale che io abbia paura di dirgli sinceramente cosa voglio o non voglio fare, e che semmai le mie decisioni dovessero comportare un allontanamento da parte sua è una cosa che fa parte della vita, è brutta e dolorosa, ma succede. Ragazzi, mi sto rendendo conto di essere davvero un disastro. Non so relazionarmi. Non ragiono e agisco secondo normalità. Tratto male le persone che mi amano, non le amo, le allontano e le sfrutto. Succede anche con mia madre, è successo con una mia amica, e succede anche con un mio amico, che sono le persone con cui ho più confidenza.
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fraghila
Inviato il: Lunedì, 24-Set-2018, 11:00
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Non so amare ma solo prendere egoisticamente l’amore che le persone mi donano. Forse queste persone non le amo realmente, ma le scelgo solo perché mi fanno comodo. Infatti i loro profili sono tutti molto simili: persone estremamente buone e accomodanti. Mi servono per non affrontare i problemi miei. E la cosa assurda è che proprio le persone che più mi vogliono bene, le giudico sempre male e mi dico che dovrei scegliere altre. DOC da relazione esteso a tutti i rapporti. È una cosa orribile.
E poi cerco sempre consolazione da queste persone. Il mio rapporto con tutte queste persone è basato sul confidare i miei guai e lamentarmi sempre. Le scelgo per questo. Cerco questo nelle relazioni: qualcuno che mi consoli sempre. Ho questo bisogno molto forte di sentire le persone vicine da questo punto di vista, altrimenti mi sento morire. Voglio bene a loro nella misura in cui sono capaci di ascoltarmi e darmi calore, ma non le stimo né le accolgo. Sono sempre io quella che si confida e chiede aiuto, e loro no. Tutte e dico tutte le persone a me più fare hanno tutte questo tratto in comune: non rivelano mai troppo i loro problemi, preferiscono aiutare. E io non faccio mai troppo uno sforzo per arrivare a loro, perché ho paura di dar fastidio... e invece coi miei comportamenti faccio succedere sempre quello che non vorrei succedesse, amplificato di 100 volte. Forse sono narcisista?
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moonlight92
Inviato il: Lunedì, 24-Set-2018, 11:01
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devi ascoltare i tuoi bisogni e te stessa senza farti paranoie e sensi di colpa.
è del tutro normale che se tu ti forzi a uscire provi emozioni negative.
sono la conseguenza del fatto che non avevi voglia.

non è che se quella sera rimanevi a casa voleva dire che eri cattiva e non amavi lui se non lo accontentavi.
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fraghila
Inviato il: Lunedì, 24-Set-2018, 11:07
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Il mio ragazzo è un suo amico concordano sul fatto che a me piaccia indugiare in uno stato quasi depressivo, che mi piaccia drammatizzare e essere una persona complicata. È vero, è molto vero. E sentirmi dire questa cosa mi fa stare malissimo. Adesso per ogni cosa che faccio o dico sento sempre questo macigno addosso. “Sei depressa, ti sai solo lagnare, stai sfruttando queste persone”, sono i pensieri che ricorrono nella mia mente. E quindi a modo mio cerco di non lamentarmi troppo, se mi lamento mi sento in colpa, e quindi cosa faccio? Sto zitta. Non dico niente, per non sbagliare. Perché mi faccio schifo. Mi sento una persona orribile, e mi odio, mi odio tanto. Forse sono davvero depressa.
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fraghila
Inviato il: Lunedì, 24-Set-2018, 11:09
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Anche lamentarmi qui con voi alimenta i giudizi negativi su di me: “non sai reagire, ancora una volta ti lamenti, ma la smetti di piangere soltanto?”. In definitiva mi vergogno di stare al mondo, di essere. Così come sono non vado bene... ma forse sto solo esagerando, mi sto lagnando inutilmente, devo alzare il culo e cambiare... ma più ci provo e più non ci riesco, facendo peggio.
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moonlight92
Inviato il: Lunedì, 24-Set-2018, 12:48
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ti capisco, io mi sento così e odio me stessa perché non riesco a darmi un calcio in culo o forse non lo voglio ancora abbastanza.
in un certo senso stare così nel limbo ( non fare nulla, lamentsrsi, soffrire, rimuginare ossessivamente sulle cose) è il nostro rifugio dalle responsabilità e dal crescere quindi.

sappiamo benissimo come spezzare questo circolo ma ancora ci fa """" comodo""" sguazzarci. uso tante virgolette perché comunque questa comodità non è una pacchia ma una prigionia.
a quanto pare preferiamo essere imprigionate e depresse piuttosto che affrontare l'ansia e i rischi che ci sono fuori.
siamo carnefici e vittime allo stesso tempo.

unica cosa da fare ( e lo sai come lo so io ) ; tirare fuori le palle, mandare a fanculo le ossessioni e concentrarsi sulla VITA. perché la stiamo proproo perdendo dietro a queste cagate.
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Doll
Inviato il: Lunedì, 24-Set-2018, 12:49
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A me non piace dare definizioni alle persone, su quello che "sono" o quello che "non sono".
Primo perché è limitante, e crea la convinzione di essere in quel modo punto e basta. Secondo perché non è vero: tutte le persone possono cambiare, e non solo possono, ma lo fanno continuamente.
Notiamo sempre, quando rivediamo qualcuno dopo tanto tempo, dei cambiamenti, a volte più evidenti e altre più impercettibili, ma ci sono.
Tu non "sei" insicura, fragile, debole.
In questo momento della tua vita, ti senti una persona insicura, fragile, debole, e agisci di conseguenza.
Agisci, come hai detto tu stessa, faticando a prendere decisioni e cercando la vicinanza di persone che possano sostenerti.
Cosa c'è di male in questo?
Niente.
Non sei il mostro che la tua testa ti dice di essere. Quelle stesse parole negative che usi per descrivere te stessa sono probabilmente una delle ragioni dell'insicurezza che ti mangia dentro.
Tra l'altro, io in te vedo qualcuno che riconosce di avere un problema e riesce nell'autocritica: è sicuramente una qualità che non hanno tutti e che ti fa capire che non sei assolutamente senza speranza come ti capita di pensare.
Il punto è che farsi un esame di coscienza è giusto, ma non bisogna fermarsi alla realizzazione di non essere il meglio di ciò che potremmo essere: dopo averlo capito, bisogna agire.
Spalarsi negatività e disapprovazione addosso non è agire, è solo un modo di ferirsi che non porta a nulla nella pratica e nemmeno a te stessa, perché cosa ne hai tratto? Solo stare male.
Passo per passo, senza fretta, senza scoraggiarsi per quanta strada c'è da fare ma sorprendendosi di quanta se n'è già fatta, si cambia cercando di migliorare sempre di più.
Inizia dicendo di no a piccole cose. Ascolta i tuoi bisogni e prenditi cura di loro, non negarli in favore di altri. Il peggio che può succedere è non fare da tappetino a nessuno.
È una strada in discesa, più vai avanti più sarà facile acquistare fiducia e forza.

QUOTE
Mi ha detto che dopo 3 anni non è normale che io abbia paura di dirgli sinceramente cosa voglio o non voglio fare

Non esiste la normalità. Ognuno ha il proprio ritmo ed il tuo è questo. Non è sbagliato, ma causandoti problemi e causandoli a una persona a cui tieni, ti sei resa conto che è meglio cambiare.
Accetta i tuoi limiti senza colpevolizzarti, e poi rompili piano piano, dimostra a te stessa che puoi farcela, che puoi essere diversa da come sei ora.
Non devi trasformarti in un'altra persona, non sarebbe giusto e forse neanche possibile. Prendi il positivo dell'insicurezza, la capacità di guardare oltre, di riflettere e di mettere al primo posto chi ami, e liberati dei suoi aspetti negativi. Sii sincera con te stessa e con gli altri, fidati di ciò che senti e vuoi.

QUOTE
Non so amare ma solo prendere egoisticamente l’amore che le persone mi donano.

Sentire dei bisogni =/= essere egoisti.
Hai bisogno di quello che ti donano. Te lo prendi. Benissimo! Chi non lo fa?
Però:
QUOTE
Sono sempre io quella che si confida e chiede aiuto, e loro no.

Chiedi alle persone che ami se hanno bisogno di qualcosa. Dagli l'opportunità di aprirsi con te. Accoglile per come sono: la voce critica e negativa spegnila quando parla di te, e anche quando parla degli altri. Ti sei resa conto di non comportarti bene da questo punto di vista, quindi anche qui con piccoli accorgimenti verso i bisogni e i sentimenti di chi ti circonda puoi essere una persona migliore nei loro confronti.
La tua relazione col tuo ragazzo può cambiare, e tu puoi cambiare.
A me sembri già sulla buona strada:
QUOTE
E io non faccio mai troppo uno sforzo per arrivare a loro, perché ho paura di dar fastidio..

Se non ti importasse davvero niente di loro, non ti faresti questi problemi. Non ti bloccheresti per timore di infastidire.
E no, non daresti fastidio. Apprezzerebbero tantissimo la tua vicinanza, il tuo dimostrare di tenerci. Perché ci tieni e si vede. Fallo vedere.
Coraggio PSICO hug.gif
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