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> Disturbo D'ansia, giustificato dalle preoccupazioni
 
BlackHole
Inviato il: Venerdì, 18-Mag-2018, 05:46
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Salve a tutti,

ho un disturbo d'ansia che mi ha bloccato la vita da circa 6 anni, probabilmente evoluto in depressione non so da quanto tempo. A partire dal 2008 ho iniziato a subire una serie di ingiustizie da cui non potevo difendermi e dove non potevo agire attivamente.

In questi ultimi mesi, mi trovo coinvolto in un processo civile per un fatto che sta investendo tutta Roma, un'ingiustizia che coinvolge circa 200.000 famiglie, e ancora una volta mi trovo a dover subire passivamente questa situazione da cui sembra non esserci via d'uscita.

Per molto tempo ho pensato di essere una persona fragile e insicura, a dire il vero ne sono convinto anche ora.

Però poco fa ho ascoltato una registrazione di una radio Romana, dove intervenivano 2 presidenti di un comitato che difende i miei (nostri) diritti. Queste 2 persone sono molto adulti (penso 55-60), con una buona posizione sociale, rispettabili, con famiglia e figli ... eppure durante l'intervista uno dei 2 cede all'emotività per l'ingiustizia che stiamo subendo ed inizia a piangere.

Da quel momento mi si è accesa una lampadina in testa!

Rimuginazione: Ma vuoi vedere se pure queste persone subiscono l'ansia come la sto subendo io, allora non è che io sono fragile/insicuro, ma che in realtà ne ho dovuto passare troppe ed ho esaurito le risorse psichiche? Anzi a dire il vero questa situazione attuale la sto subendo in maniera molto più "fredda" di loro, forse ormai abituato a queste pesanti situazioni.

Considerate che fino al 2008 ero praticamente un toro, nulla poteva scalfirmi, ero completamente insensibile a critiche, cattiverie o attacchi personali degli altri, andavo avanti per la mia strada fregandomene di tutti. Nel 2008 inizia la prima grande ingiustizia, aumenta la mia carica di rabbia ma la mia vita continua normalmente, non reallento neanche un pochino.

Poi nel 2010 e nel 2011 arrivano ulteriori nuove ingiustizie, che assieme a quella del 2008, mi fanno crollare completamente nel 2012: 1 singolo attacco di panico seguito da ruminazioni ossessive ansiose praticamente infinite. Dal 2012 ad oggi sono in continua ruminazione rabbiosa su pressochè tutto, sono fermo in tutto il resto (lavoro e amicizie), fisso a casa a rimuginare, non riesco a riprendermi.

Ha senso contattare uno psicologo?

I problemi che ho io sono reali, non me li invento, né amplifico le problematiche, anzi sono piuttosto realista. Di certo non posso pensare che al mondo esista solo gente brava e buona, quindi inevitabilmente tendo a non fidarmi delle persone e ad essere un po' asociale. Ma direi anche che le vicende della vita mi ci hanno portato a queste conclusioni, era inevitabile.

Spero qualcuno di voi mi risponda blush.gif
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squalotto
Inviato il: Venerdì, 18-Mag-2018, 18:21
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Psico Amico
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QUOTE (BlackHole @ Venerdì, 18-Mag-2018, 04:46)
Salve a tutti,

ho un disturbo d'ansia che mi ha bloccato la vita da circa 6 anni, probabilmente evoluto in depressione non so da quanto tempo. A partire dal 2008 ho iniziato a subire una serie di ingiustizie da cui non potevo difendermi e dove non potevo agire attivamente.

In questi ultimi mesi, mi trovo coinvolto in un processo civile per un fatto che sta investendo tutta Roma, un'ingiustizia che coinvolge circa 200.000 famiglie, e ancora una volta mi trovo a dover subire passivamente questa situazione da cui sembra non esserci via d'uscita.

Per molto tempo ho pensato di essere una persona fragile e insicura, a dire il vero ne sono convinto anche ora.

Però poco fa ho ascoltato una registrazione di una radio Romana, dove intervenivano 2 presidenti di un comitato che difende i miei (nostri) diritti. Queste 2 persone sono molto adulti (penso 55-60), con una buona posizione sociale, rispettabili, con famiglia e figli ... eppure durante l'intervista uno dei 2 cede all'emotività per l'ingiustizia che stiamo subendo ed inizia a piangere.

Da quel momento mi si è accesa una lampadina in testa!

Rimuginazione: Ma vuoi vedere se pure queste persone subiscono l'ansia come la sto subendo io, allora non è che io sono fragile/insicuro, ma che in realtà ne ho dovuto passare troppe ed ho esaurito le risorse psichiche? Anzi a dire il vero questa situazione attuale la sto subendo in maniera molto più "fredda" di loro, forse ormai abituato a queste pesanti situazioni.

Considerate che fino al 2008 ero praticamente un toro, nulla poteva scalfirmi, ero completamente insensibile a critiche, cattiverie o attacchi personali degli altri, andavo avanti per la mia strada fregandomene di tutti. Nel 2008 inizia la prima grande ingiustizia, aumenta la mia carica di rabbia ma la mia vita continua normalmente, non reallento neanche un pochino.

Poi nel 2010 e nel 2011 arrivano ulteriori nuove ingiustizie, che assieme a quella del 2008, mi fanno crollare completamente nel 2012: 1 singolo attacco di panico seguito da ruminazioni ossessive ansiose praticamente infinite. Dal 2012 ad oggi sono in continua ruminazione rabbiosa su pressochè tutto, sono fermo in tutto il resto (lavoro e amicizie), fisso a casa a rimuginare, non riesco a riprendermi.

Ha senso contattare uno psicologo?

I problemi che ho io sono reali, non me li invento, né amplifico le problematiche, anzi sono piuttosto realista. Di certo non posso pensare che al mondo esista solo gente brava e buona, quindi inevitabilmente tendo a non fidarmi delle persone e ad essere un po' asociale. Ma direi anche che le vicende della vita mi ci hanno portato a queste conclusioni, era inevitabile.

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ha comunque senso contattare uno psichiatra/psicoterapeuta, visti gli anni passati in ansia
magari gli altri stanno peggio, ma tu devi stare meglio


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non c'e' notte che non veda il giorno
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Greta.
Inviato il: Venerdì, 18-Mag-2018, 19:24
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Ciao! PSICO smile.gif

Se non ho capito male (spero non ti dispiacciano i toni confidenziali), non hai mai contattato uno psicologo-psicoterapeuta durante questi anni, giusto?

Io credo che quando si soffre di ansia sia piuttosto normale sentirsi molto insicuri e fragili, ma è altrettanto vero che tutti noi, anche il più "cazzuto", lo diventerebbe di fronte ad un'ingiustizia.

Certo è, che ogni persona metabolizza in modo differente; magari chi è più "superficiale" rimuginerà sul problema per un mese, mentre chi è più sensibile o particolarmente vulnerabile, impiegherà più tempo a gestire le difficoltà e, nel frattempo, si troverà a fare i conti anche con le proprie emozioni, ma soprattutto, con il proprio modo di pensare, spesso errato.

La situazione che hai descritto è comunque normalissima, nel senso che è normalissimo sentirsi "smarriti" dopo un torto subito e credo sia anche normalissimo, come conseguenza agli eventi spiacevoli, sperimentare l'ansia, il panico, l'insonnia, le ossessioni e compulsioni, eccetera, eccetera.

Queste forti (e molto spiacevoli) emozioni, devono però essere capite, affrontate e piano piano superate.
Per quanto possa risultare difficile accettarlo, qualunque situazione, anche la più complessa e spiacevole, può mutare (in meglio), cambiando semplicemente il modo di pensare.

Ecco, per esempio, già il fatto che hai "generalizzato" la tua condizione, constatando che altre persone condividono la tua stessa sofferenza per questa ingiustizia subita, ti aiuta a vedere le cose con un po' più di leggerezza: in questa brutta situazione non sei solo e non sei l'unico a provare dolore.

Ci tengo comunque a consigliarti (per esperienza personale) un buon percorso psicoterapeutico (fatto con uno specialista competente e affidabile), che sicuramente sarà utilissimo a ridurre il tuo malessere psicologico e a fornirti i giusti strumenti per affrontare in modo diverso, magari con un po' più di leggerezza, le "avversità". PSICO smile.gif

Spero di esserti stata utile. PSICO smile.gif
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BlackHole
Inviato il: Venerdì, 18-Mag-2018, 20:21
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Ciao Greta,

grazie per la risposta! Ho letto il tuo primo messaggio su questo forum e mi sono riconosciuto in pieno: attacco di panico e da quel punto rimuginazioni continue.

Per molto tempo ho cercato di fare quel che dici, ho letto una 30ina di libri sul Buddismo, la neuroscienza, cercando di vedere i miei problemi in maniera più "soft". E' tutta la vita che sono in lotta, sin da adolescente ho dovuto combattere per affermarmi, per anni ho messo in stand-by i miei sentimenti per scalare la vetta del successo professionale.

Semplicemente credo di essermi scoperto umano, di aver raggiunto il limite di sopportazione che chiunque avrebbe raggiunto, la mia mente ha fatto *CRACK* esattamente come è successo a te e a tantissimi altri. Ho letto centinaia di consulti online di persone come noi, avvocati, padri e madri di famiglia, militari, studenti, imprenditori ... tutti abbiamo un minimo comune denominatore: raggiunto il limite scatta l'attacco di panico poi i pensieri si avvitano nella rimuginazione ossessiva. Chiaramente ognuno ha poi il suo peculiare sintomo ansioso che può essere DAG, DOC, DAP, ipocondria, e/o depressione di contorno; si può somatizzare più sul lato fisico o sul lato mentale. Insomma, ognuno ha il proprio mix speciale con cui esprimere disagio.

Arrivato a questo punto inizio a pensare di rivolgermi ad uno psicoterapeuta non tanto per risolvere il problema in sé, quanto per essere capito, per essere ascoltato. Chi non ci passa in prima persona, o chi non ha studiato questo tipo di male, difficilmente può capire il disagio che si prova...
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Aeroplano italiano
Inviato il: Venerdì, 18-Mag-2018, 23:34
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Black Hole,

a me sembra che le successive vicende ti abbiano prodotto un turbamento emotivo da cui non riesci a venir fuori.
Per capire ti domando: pensi che se stasera si chiude favorevolmente la vicenda di Roma, domani torni s star bene?

La mia opinione è che il tuo malessere sia una "risposta" a determinate condizioni.
Allora forse è opportuna una rilettura diversa dei fatti e scegliere una risposta diversa, realistica, funzionale e non disfunzionale, come adesso.

Una psicoterapia, non so. Comunque informarsi prima su modalità, obiettivi e costi. Senza fretta.

Però l'organizzazione razionale dei fatti accaduti, puoi farla anche da solo o con l'aiuto di un amico molto fidato. Considera che l'ordine crea sicurezza e stabilità.
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BlackHole
Inviato il: Sabato, 19-Mag-2018, 00:18
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QUOTE (Aeroplano italiano @ Venerdì, 18-Mag-2018, 22:34)
Per capire ti domando: pensi che se stasera si chiude favorevolmente la vicenda di Roma, domani torni s star bene?

Ciao Aeroplano italiano,
innanzitutto grazie della risposta. Dunque dunque dunque, la questione che tu hai posto non è affatto banale. In questo momento mi trovo a subire una pressione psicologica, per questa vicenda specifica, molto molto pesante. Non è una mia impressione, una mia interpretazione arbitraria, come invece POTEVA esserci per le precedenti ingiustizie che ho subito. In questo caso sono coinvolte circa 200.000 famiglie di Roma, mi confronto con diverse altre persone nella mia stessa situazione e più o meno tutte siamo giunte alle stesse conclusioni: stiamo subendo una grave ingiustizia da parte delle istituzioni. Nessuno di noi si sta inventando nulla, ci sono sentenze emesse da giudici che manifestano apertamente questa ingiustizia e non c’è bisogno di essere un principe del foro per capirlo, è sufficiente una persona con intelligenza media per comprenderlo.

I nostri diritti, la nostra dignità ma soprattutto la fiducia verso le istituzioni sarà irrimediabilmente compromessa, probabilmente per il resto della vita, indipendentemente dall’esito della vicenda. Si sta formando una sorta di solco emotivo nel nostro cervello, al pari di una violenza sessuale per capirci.

La risposta alla tua domanda quindi è NO! Tutte le mie precedenti ingiustizie si sono risolte in maniera favorevole per me, questo non toglie che il mio cervello torna costantemente nel passato per rimuginare su quello che ho subito, anche quando non ci sono problemi attuali concreti sui cui appigliarsi. Ma questa secondo me è la funzione primordiale dell’ansia: metterci in guardia dai possibili pericoli dal mondo esterno. Ah piccola parentesi … anche un mio precedente caso d’ingiustizia vede coinvolte sempre le istituzioni.

Ad inizio 2014 avevo praticamente risolto tutti i problemi, tanto che sarei potuto tornare a vivere normalmente, a dire il vero ci ho provato iniziando a frequentare la palestra, e malgrado nel giro di un anno mi sia rimesso in forma fisicamente, praticamente la mia vita era comunque dominata dalla depressione con rimuginazione ossessiva rabbiosa del passato, apatia, sonnolenza, debolezza, stanchezza e desiderio di vendetta. Poi fortunatamente nel 2016 arriva nuovamente questa paturnia quindi ho trovato un nuovo in pretesto per stare male con cognizione di causa.

Ma credo tu abbia già intuito questa cosa!!! Infatti io do la colpa a me stesso di tutto quello che è successo, cioè ho la convinzione profonda che queste disgrazie capitatomi siano una conseguenza del mio comportamento, dell’atteggiamento sprezzante nei confronti degli altri, mi sento una persona cattiva e sono stato punito per questo motivo. Sono 6 anni che rimugino ossessivamente alla ricerca di miei possibili disturbi di personalità che giustifichino il tutto, che diano un senso ai miei problemi, senza trovare mai una soluzione definitiva soddisfacente (ovviamente). Quello di cui sono certo è che sono narcisista, che si è scontrato con altri narcisisti, che hanno deciso di ostacolarmi nel raggiungimento dei miei obiettivi, che hanno voluto ostacolare il mio lavoro.

Che tu lo creda o no, anche in questa vicenda che vede coinvolte moltissime persone, ho la ferrea convinzione che sia stato chiamato in causa dal ricorrente solo perché sono una persona debole, gli altri mi vedono come un debole che può essere aggredito senza paura di risposte difensive da parte mia. Mi vedo in balia del prossimo, gli altri possono farmi quello che credono tanto io non rispondo.

Ed in effetti io sono un buono per natura (o almeno è così che credo di essere nel profondo dell’animo).
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Aeroplano italiano
Inviato il: Domenica, 20-Mag-2018, 00:20
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Caro Black:

ti dico il motto che uso per me, nei passaggi più critici: "quando ne hai troppe, molla tutto!!!"

Non possiamo risolvere i problemi, quando ci siamo immersi, allo stesso modo che non possiamo strizzarci i panni stando in acqua.

Bisogna allontanarsi, mandare il cervello in vacanza.
Io me ne vado nel gran parco vicino casa mia e sto da solo per ore. Solo intendo che non vedo una persona, né una casa. La silutudine fisica è come un balsamo per l'anima. Essa soddisfa bisogni di pace profondi, antichi quanto l'uomo. E da la possibilità di fuggire dal mondo e da sé stessi che in quel mondo ci si vive.

La solitudine fisica nella natura, ci dà un grande regalo: dimenticarci di quella vita che ci affanna.
In quella pace poi, si trovano le risposte. In assenza di stress ambientali, possiamo finalmente riposare l'anima, che è quello che neanche a casa riusciamo a fare.
Ed è maggio...

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Aeroplano italiano
Inviato il: Domenica, 20-Mag-2018, 00:26
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Ricorda: sei un uomo;
e a ciascuno, nessuno escluso, tocca la fatica di essere uomo.

Il tribunale è solo una delle tante sfide all'uomo che sei, pur coi tuoi limiti e debolezze. Ma non può toglierti la dignità.

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Aeroplano italiano
Inviato il: Domenica, 20-Mag-2018, 00:41
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Il tuo racconto non mi fa tanto pensare che ti senti vittima di un"ingiustizia, quanto piuttosto vittima di una persecuzione.
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BlackHole
Inviato il: Domenica, 20-Mag-2018, 01:22
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QUOTE (Aeroplano italiano @ Sabato, 19-Mag-2018, 23:41)
Il tuo racconto non mi fa tanto pensare che ti senti vittima di un"ingiustizia, quanto piuttosto vittima di una persecuzione.

Grazie per le tue parole di vicinanza Aeroplano italiano, le apprezzo molto.

Beh, quando c'è in ballo il nostro governo nazionale, si può parlare tranquillamente di "persecuzione" senza timore di essere smentiti. Quest'ultimo caso vede coinvolte tantissime famiglie di brave persone che le istituzioni stanno mandando in rovina (letteralmente). Circa 10 anni fa mi sono trovato nei guai a causa di un truffatore che mi ha preso di mira e del pressapochismo delle forze dell'ordine (e della legge) che non hanno agito per tutelarmi ... ne sto pagando le conseguenze ancora oggi (economiche, legali e morali). Ci si sono anche messi i ladri che sono venuti a farmi visita in casa diverse volte, ovviamente indisturbati.

Poi, come se non bastasse, ci si mettono pure le persone "normali" a volerti creare danni, denunciandoti ingiustamente; dove ovviamente solo io posso capirne l'ingiustizia. Motivo? Invidia, gelosia, volontà di sottomerterti, voglia di far del male...

Non ti ho elencato altri problemi, tipo dover assistere mio padre e mia madre in ospedale quando si sono dovuti operare. Gli amici che iniziano a distanziarti ed aggredirti perchè sei depresso e ansioso.

Putroppo credo sia il sentimento un po' di tutti gli Italiani, della classe media di lavoratori (quale sono io), solo che nel mio caso me ne sono capitate troppe per resistere ai colpi della vita. Tu calcola che arrivato ai miei 35 anni, avevo dovuto gestire più situazioni critiche dei miei genitori e dei miei 2 zii che lavorano in polizia, quindi implicati frequentemente in queste vicende, messi insieme.

PS - Se sei interessato al caos di cui parlo ecco l'intervista Radio24
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Aeroplano italiano
Inviato il: Domenica, 20-Mag-2018, 11:16
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Ti capisco, perché vivo stati emotivi simili.
Ma va capito : il punto è che non ti senti attaccato per qualcosa, ma proprio tu, personalmente.
Anche se l'azione del comune fosse fondata, ti sentiresti ugualmente perseguitato.

Credo sia probabile che tu sia una persona molto onesta e molto, forse troppo attento a cosa gli altri possono pensare di te, cosa che induce vergogna e insicurezza.

È possibile che tu ricorra al "giustificazionismo", ossia che ripassi mentalmente di continuo giustificazioni di te stesso, come per difenderti di continuo.
Giustificarsi così, ci fa sentire minacciati, anche quando il pericolo non c'e o non si è ancora materializzato e quindi non sappiamo da che cosa ci dobbiamo difenfere.

È il senso del "Processo" di Kafka.
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BlackHole
Inviato il: Domenica, 20-Mag-2018, 17:28
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Ho cercato di capire "cosa ho" per 6 anni, in maniera ossessiva, non sono mai giunto ad una conclusione soddisfacente. Mi sono attribuito di tutto e di più, dalla schizofrenia al disturbo paranoide, dal disturbo bipolare ad disturbo delirante, credevo di essere pazzo quando alla fine molto probabilmente ho "solo" ansia.

Trovare la vera spiegazione del mio stato o forse riconoscere quale tipo di personalità ho, potrebbe portarmi alla pazzia (se continuo così). In questo momento sono sempre stanco, apatico, non mi stimola fare niente, sonnolenza continua, non sono mai riposato, cefalee continue ... questo perchè sono perso sempre nei miei pensieri e nelle rimuginazioni.

La cosa divertente è che sino a qualche anno fa ero una persona TOTALMENTE differente da come sono ora, non mi mettevo a riflettere praticamente su nulla, vivevo completamente alla giornata, ed il mio rendimento - contrariamente a quanto ci si possa aspettare - era al picco massimo delle potenzialità.

Di certo non è la prima volta in vita mia che mi trovo nei guai, né la prima volta che qualcuno mi attacca, solo che in passato semplicemente non ci rimuginavo sopra perchè ero privo di ansia...
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BlackHole
Inviato il: Domenica, 20-Mag-2018, 22:56
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Aeroplano italiano,

in effetti ci ho riflettuto ed uno dei problemi cardine è la rabbia infinita che ho coltivato in anni di ingiustizie. Secondo me è stata una catena, avevo rabbia sin da adolescente, per questo gli altri mi controattaccavano e la rabbia saliva ancora di più, e così arrivando sino ad oggi. La rabbia si accumula, ma in concreto non la sfogo mai, o comunque non la riesco a sfogare mai del tutto.

Per questo adesso mi trovo ad avere un carico di rabbia incontenibile, gli altri la percepiscono benchè non la sfogo direttamente su di loro, in pratica è per questa ragione che mi sono sempre auto-definito paranoide. Infine sono una persona che da sempre non tollera ingiustizie e soprusi, quindi se subisco, l'incazzatura si amplifica x10 (solitamente).

Questo però non toglie che oggettivamente l'ingiustizia c'è, non è una mia visione interpretata, anche tutti gli altri la identificano come tale...
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Aeroplano italiano
Inviato il: Sabato, 26-Mag-2018, 16:31
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Forse non userei parole grosse per auto definirti, perché vuol dire drammatizzare.
Mi sembra che ti ci voglia, non dico tanto, ma un pomeriggio per staccare, per dimenticare, per lasciare i pesi.
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Aeroplano italiano
Inviato il: Lunedì, 28-Mag-2018, 23:26
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Ad ogni modo è vero che il senso di ingiustizia subita, genera rabbia e impotenza.
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