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PSICO > Disturbi dell'umore > Sentirsi Sempre Soli Anche Quando Non Lo Si è


Inviato da: FairyPrincess il Giovedì, 07-Dic-2017, 09:43
Ciao ragazzi,
È la prima volta che scrivo qui, sono attiva sulla sezione doc in quanto soffro di doc da relazione e doc omosex.

Scavando appena un pò sotto la superficie emerge che entrambi quei problemi emergono da una situazione di immensa tristezza di fondo e ansia, causate dal fatto che mi sento sempre sola.

La prima crisi da solitudine, chiamiamola così, avvenne a 13 anni, per tutto il liceo un disastro, all'università meglio, ora che ho 28 anni sono di nuovo a pezzi.

Analizzando la mia vita mi rendo conto che sono stata io a boicottare tutte le mie relazioni e amicizie. Anche quando avevo gruppi di amici affiatati prima o poi mi capitava qualcosa che mi metteva in testa che in realtà a quelle persone non piacevo e mi isola o per paura di essere isolata.

Ora la situazione è paradossale perché conosco tanta gente ma quasi nessuno che mi cerchi di sua spontanea iniziativa, sono triste, straziata dal doc, esco tutte le sere con gente a caso, chiunque capiti, e non riesco per quanto mi sforzi a far diventare amicizie reali quelle frequentazioni.

Ovviamente non ho coraggio di parlare del doc a nessuno.

Ho rapporti travagliati con la mia famiglia da sempre e loro non possono essere d'aiuto in nessun modo.

Mi sento in una bolla dove non riesco ad entrare veramente in ci tatto con gli altri, in cui gli altri hanno tutti cose più importanti da fare che stare con me, il mio cellulare è silenzioso per giorni e giorni, a meno che non sia io a chiedere di uscire, in quel caso di solito qualcuno trovo. E se non lo trovo passo la notte a piangere disperata.

Sono in crisi e non so come gestire questa situazione. Anche a lavoro mi trovo male con i colleghi, loro sono tutti super amichevoli tra di loro e io mi sento esclusa, provo rabbia, li odio. È anche vero che a febbraio hanno provato a farmi mobbing per via di una promozione che ho ricevuto e non mi sono mai più sentita del tutto a mio agio lì dentro e medito spesso di cambiare lavoro.

Qualcuno ha consigli su cosa potrei fare? O ha esperienze simili?
Sto già facendo terapia cognitivo comportamentale da maggio..

Inviato da: Darschy il Giovedì, 07-Dic-2017, 11:14
Prova a chiederti dove sbagli...se magari hai modi di fare altezzosi o scostanti o cose così...insomma inizia per prima cosa con un po' di autocritica PSICO smile.gif

Inviato da: FairyPrincess il Giovedì, 07-Dic-2017, 12:19
So di essere stata molto scostante negli ultimi due anni e a causa del doc omosex ho allontanato tutte le mie amiche donne. E poi quando sto molto male mi auto isolo e quando riemergo di solito c'è il deserto.

Ora so di essere scostante perché per me la cosa importante è avere qualcuno con cui passare le serate, non mi importa chi, l ansia costante ha annullato i miei sentimenti, non riesco ad affezionarmi a nessuno. Per me una persona vale l'altra pur di non passare una serata a casa. Sto malissimo per questo e mi sento una persona infame che sfrutta la gente per avere compagnia.

Ma stare a casa per me è l'inferno, piango disperata, devo evitarlo a tutti i costi, anche per evitare di pensare alla mia vita che mi fa schifo.

Inviato da: nuvolarosa_77 il Venerdì, 08-Dic-2017, 21:49
QUOTE (FairyPrincess @ Giovedì, 07-Dic-2017, 11:19)
So di essere stata molto scostante negli ultimi due anni e a causa del doc omosex ho allontanato tutte le mie amiche donne. E poi quando sto molto male mi auto isolo e quando riemergo di solito c'è il deserto.

Ora so di essere scostante perché per me la cosa importante è avere qualcuno con cui passare le serate, non mi importa chi, l ansia costante ha annullato i miei sentimenti, non riesco ad affezionarmi a nessuno. Per me una persona vale l'altra pur di non passare una serata a casa. Sto malissimo per questo e mi sento una persona infame che sfrutta la gente per avere compagnia.

Ma stare a casa per me è l'inferno, piango disperata, devo evitarlo a tutti i costi, anche per evitare di pensare alla mia vita che mi fa schifo.

Cara Fairy,
non so se potrò esserti in qualche modo d'aiuto visto che anche io in questi gg sono "scombussolata" dal doc da Vocazione (non mi faccio mancare niente... adesso è il turno di questo ma ho vissuto anche io il doc omosex, pedofilo e paura del diavolo e di essere indegna davanti a Dio...)
Però leggendoti trovo molte analogie... anche per me lo stare a casa è sempre stato sinonimo di solitudine da evitare tant'è che da adolescente c'è stato un periodo in cui pur di non stare a casa uscivo anche io con gente a caso... col rischio di mettermi pure nei guai perchè ho incontrato gente cattiva e sfruttatrice che mi ha portata a sbevazzare e io fragile com'ero, bevevo per non sentire il dolore e la solitudine che avevo dentro e continuavo ad uscire ogni sera con gente diversa come anestetico al baratro nel mio profondo... gli anni dopo sono stati un susseguirsi di periodi alternati a "frequentazioni casuali" ad altri di profonda solitudine... ora ho delle amiche con cui esco anche se non spessissimo perchè giustamente loro hanno anche altri giri ma... a un certo punto (grazie anche alla terapia con psicologa che sto seguendo) mi sono detta che quel mostro di solitudine andava affrontato...di petto... e mi sono resa conto che, pur amando la compagnia degli altri, stare soli può servire a fare il punto su se stessi, comprendere meglio determinati meccanismi, prendersi una "pausa" dal tran tran e frastuono settimanale...tra l'altro io ero arciconvinta che passare dei momenti soli fosse da sfigati ma... NON E' COSI!!E poi, come è capitato a me, a volte sei piu' sola quando sei in compagnia della gente sbagliata!
Non voglio assolutamente dire che tu frequenti gente sbagliata, anzi (nel mio caso purtroppo erano sbagliate) però pensa (e sicuramente la tua terapeuta ti potrà aiutare) che una volta guardato in faccia il mostro farà sicuramente male ma ti aiuterà nel tuo processo di evoluzione e miglioramento.
Ovviamente la soluzione non credo sia quella di chiudersi in casa ma un giusto mix tra solitudine e compagnia degli altri... perchè solo stando bene con te stessa potrai dare molto agli altri...
Io credimi ancora ci sto lottando con questa solitudine... che mi ha portata, soprattutto in ambito di uomini, a cercare gente che mi ha sfruttata ed abbandonata, e io li continuavo a cercare come una droga pur di non sentire quella solitudine.
Ma dove mi ha portato quel voler mettere disperatamente le pezze? a nulla... e solo ora, a 40 anni, me ne rendo conto.
Mi pare di leggere che tu sia molto giovane... dai coraggio... ce la puoi fare ne sono convinta... un pezzetto per volta senza pretendere che domani sia tutto cambiato d'improvviso... ma un mattoncino al giorno può costruire una bellissima casa..
Come vedi non ho purtroppo soluzioni da poterti offrire se non la mia esperienza... sperando possa esserti d'aiuto
Coraggio wub.gif

Inviato da: GiorgioDC il Sabato, 20-Gen-2018, 00:17
Io ho letto un bellissimo articolo sulla Solitudine puoi trovarlo qui:

http://francescominellipsicologo.it/solitudine-interiore

Inviato da: Moon90 il Martedì, 23-Gen-2018, 09:41
cara fairy sto leggendo solo ora qui,
anche io soffro di questo senso di solitudine e starmene sempre a casa mi rende ancora più depressa PSICO sad.gif mi sento davvero sola...

Inviato da: Egot il Lunedì, 26-Feb-2018, 11:12
Fairy ti posso dire che purtroppo il doc è strettamente collegato allo stato depressivo. A me si sviluppò in seguito a una depressione moderata nata da una relazione finita.
Non sei infame a voler persone vicino per "distrarti"...è una richiesta di aiuto, gli amici veri lo capiranno. Chiedi aiuto, sempre.
Ieri ho avuto una brutta ricaduta alzato con il magone e lacrime soffocate per buonaparte del giorno. Ho telefonato e parlato con persone care, non strettamente del mio stato ma di qualsiasi cosa. Dovevo uscire da quelle terre desolate.
La solitudine è una ricchezza, ma in certi frangenti è mortale.
Concentrati a lenire i sintomi e non prendere decisioni quando sei troppo dolorante (sia sul lavoro che negli affetti)
Ciao

Inviato da: Aeroplano italiano il Mercoledì, 28-Feb-2018, 00:15
Fairy,

I post molto lunghi, indicano la presenza di molti discorsi nella testa, che forse indica ansia, oppure che la produce.
Se ci pensi, un lungo discorso è un monologo, se è più lungo, è un soliloquio.

Una scrittura sintetica, può essere un mezzo, per disimpegnare la mente.

Inviato da: BlackHole il Mercoledì, 28-Feb-2018, 17:17
QUOTE (Aeroplano italiano @ Martedì, 27-Feb-2018, 23:15)
Fairy,

I post molto lunghi, indicano la presenza di molti discorsi nella testa, che forse indica ansia, oppure che la produce.
Se ci pensi, un lungo discorso è un monologo, se è più lungo, è un soliloquio.

Una scrittura sintetica, può essere un mezzo, per disimpegnare la mente.

Quindi se una persona inizia improvvisamente a parlare troppo o a scrivere troppo, mentre in passato è stata sempre una persona taciturna e che rimuginava poco, è un segnale tipico dell'ansia?

Inviato da: Fengary il Venerdì, 01-Giu-2018, 03:13
QUOTE (Aeroplano italiano @ Martedì, 27-Feb-2018, 23:15)
Fairy,

I post molto lunghi, indicano la presenza di molti discorsi nella testa, che forse indica ansia, oppure che la produce.
Se ci pensi, un lungo discorso è un monologo, se è più lungo, è un soliloquio.

Una scrittura sintetica, può essere un mezzo, per disimpegnare la mente.

ahahah allora quello che ho scritto io è un soliloquio enooorme

Inviato da: Aeroplano italiano il Domenica, 03-Giu-2018, 23:03
QUOTE (BlackHole @ Mercoledì, 28-Feb-2018, 16:17)
QUOTE (Aeroplano italiano @ Martedì, 27-Feb-2018, 23:15)
Fairy,

I post molto lunghi, indicano la presenza di molti discorsi nella testa, che forse indica ansia, oppure che la produce.
Se ci pensi, un lungo discorso è un monologo, se è più lungo, è un soliloquio.

Una scrittura sintetica, può essere un mezzo, per disimpegnare la mente.

Quindi se una persona inizia improvvisamente a parlare troppo o a scrivere troppo, mentre in passato è stata sempre una persona taciturna e che rimuginava poco, è un segnale tipico dell'ansia?

Lo scritto prolisso non è proprio sereno. Quando sono io che scrivo molto, poi mi rileggo e il mio stesso testo non mi piace, lo vedo complicato.
La mia prolissità scritta deriva da lavorio mentale, dall'ansia di voler dire tutto e tutti i particolari e circostanze.
Oppure allungo lo scritto per attenuare il mio timore del giudizio da parte di chi mi leggerà.


Quando sto bene, scrivo in modo lineare e sintetico.

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