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> Doc Da Contaminazione: Mi Sta Distruggendo La Vita
 
Kirua
Inviato il: Mercoledì, 09-Ott-2019, 02:03
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Davvero, sono stressato fino al midollo. Non so fino a quanto potrò ancora reggere. Mi dà troppo fastidio che devo restare dietro a queste minchiate quando potrei godermi la vita e fare ciò che mi piace. Ormai non esco quasi più dal letto.

Se qualcuno ha alcuni suggerimenti o storie da raccontare per tranquillizzarmi in merito a ciò ne sarei davvero grato.
Intanto vi racconto la mia storia, così che possiate capire come sono arrivato a ciò:

Le mie ossessioni cambiano di periodo in periodo in cui si presentano. Iniziò tutto nella mia preadolescenza, mi capitava a volte di pensare che "se non faccio una cosa X volte, verrò colpito dalla sfortuna". Questi tipi di DOC, come ripetere le cose più volte, camminare senza pestare le linee di congiunzione del pavimento, seppur fastidiosi, non duravano molto nella mia giornata, e sparirono completamente per quasi tutti i miei anni di Liceo.
Finito il Liceo, verso il 2017 mi iscrivo all'Università. Purtroppo non riesco a fare molte amicizie come invece feci al Liceo, mi sento molto solo, comincio a pensare e stare troppo tra me e me ed ecco qui che ricompare il DOC. Questa volta non ha nulla a che fare con il precedente, si tratta di pensieri intrusivi che riguardo l'accadere eventi nefasti/fare involontariamente male a persone che mi stanno a cuore. Ci sto veramente male, ma magicamente nel 2017 smetto di pensarci. Ormai però lo stress accumulato era tanto, e comincio a sentire il peso dello stress sul mio corpo. Divento MOLTO ipocondriaco, mi allarmo per ogni sintomo, faccio check-up ovunque. Eventualmente cado in depressione, comincio a manifestare ansia generalizzata e attacchi di panico, derealizzazione e depersonalizzazione. Quella è stata l'estate più brutta della mia vita, ma andiamo oltre. Finalmente provo la strada della psichiatria, e dopo che mi è stato prescritto 50g di Sertralina/g comincio a stare meglio. Sto davvero così bene che mi sento rinascere. Riprendo in mano la mia vita, e il 2018 passa splendidamente, così come la prima metà del 2019.

Ma arriviamo a oggi.

In seguito a un lutto dovuto a una mia parente malata, comincio ad avere la strana sensazione che se toccassi un oggetto o una sedia in cui lei era seduta potrei ammalarmi anch'io. Il pensiero è per sé irrazionale, dato che un tumore non può infettarti, ma, essendo in passato stato ipocondriaco, i dubbi rimangono.
Anche se qualcuno potesse darmi la certezza che non succederebbe mai, ho sempre comunque quel presentimento che potrebbe trasferirsi magicamente, nel senso di sfortuna.
Dato che quella parente trascorreva spesso periodi a casa mia, comincio a non toccare quasi più nulla. Il frigor, le pareti, gli interruttori della luce. Sento sempre il timore incombente di non farlo, pur sapendo che il DOC è irrazionale.
Comincio ad avere le solite compulsioni: lavare le mani, cambiare i vestiti, strofinare oggetti che uso con salviette igenizzanti ecc.
La situazione è insostenibile e dato che non mi va di parlarne con i miei, tengo tutto nascosto e cerco di autoreprimermi.
Un altro episodio che mi ha causato tantissima ansia: mentre passeggiavo per strada mi capita di passare vicino a un manifesto che annuncia le persone decedute, e lo urto per sbaglio. Panico assoluto. Pensavo di aver attirato tutta la sfiga possibile su di me, ma ho fatto l'errore di non darmi ascolto e mantenere i vestiti con cui ho urtato. Dopo pochi giorni mi rendo conto che forse avrei dovuto buttarli, perché ora stavano spargendo la maledizione su altro con cui venivano a contatto, e quindi me ne libero anche se ormai mi rifiuto di toccare ogni cosa che abbia toccato quella giacca.


Bene, penso che in generale abbiate capito la mia situazione. Ogni cosa infetta l'altra, ho sempre paura di una qualche sfortuna/sfiga incombente, e la mia vista sta subendo un drastico e progressivo declino.

Voglio liberarmene perché non ce la faccio a continuare così. Voglio vivere come tutti gli altri e godermi la mia vita.

Sono una persona molto introspettiva e razionale, cerco di pensare ai fondamenti delle cose che mi hanno portato a ciò e come posso risolverlo.

In generale il mio pensiero è: non vale la pena vivere così, tanto vale rischi tutto e ti contamini. È facile a dirsi, ma quando senti il bisogno urgente di prevenire qualcosa prima che sia troppo tardi è difficile non rispettarlo.
In generale il pensiero del mio cervello è: se adesso te ne freghi, e ad esempio non ti lavi le mani, quando poi sarai contaminato e avrai contaminato tutto quello che tocchi dovrai fare il doppio del lavaggio e potrebbe anche essere troppo tardi.

Consigli su terapie / letture / modi pensare che ancora non ho provato?

Ah devo aggiungere che poco prima del ritorno di questo DOC, avevo cominciato a prendere irregolarmente la Sertralina perché mi faceva ingrassare troppo e mi dava fastidio dato che problemi di ansia e/o depressione non ne avevo. Può essere collegato alla ricomparsa di questi orrendi DOC?

Grazie e se volete raccontarmi/linkarmi le vostre storie fate pure, fa piacere sapere di non essere soli a combattere contro questo schifo di disturbo.
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Darschy
Inviato il: Mercoledì, 09-Ott-2019, 09:00
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Ti do una brutta notizia: TUTTO E' CONTAMINATO.

La maledizione si è inevitabilmente espansa..dal manifesto, ai tui vetiti, ad ogni angolo della casa e del mondo. Dato che tutto il mondo è a contatto con tutto il resto del mondo (tramite il suolo, i pavimenti, i soffitti) TUTTO è irrimediabilmente contaminato. E' troppo tardi e non c'è nulla da fare.

Quindi fai finta di niente, vivi la tua vita e accetta l'evidenza. I tumori vengono la gente muore la sofferenza è inevitabile.

E con questa nuova consapevolezza puoi passare il resto del tempo che ti rimane (chissà...ore o decenni) cercando di divertirti, costruire qualcosa, vivere al meglio PSICO wink.png



--------------------
La strada dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza
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Kirua
Inviato il: Mercoledì, 09-Ott-2019, 18:26
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QUOTE (Darschy @ Mercoledì, 09-Ott-2019, 08:00)
Ti do una brutta notizia: TUTTO E' CONTAMINATO.

La maledizione si è inevitabilmente espansa..dal manifesto, ai tui vetiti, ad ogni angolo della casa e del mondo. Dato che tutto il mondo è a contatto con tutto il resto del mondo (tramite il suolo, i pavimenti, i soffitti) TUTTO è irrimediabilmente contaminato. E' troppo tardi e non c'è nulla da fare.

Quindi fai finta di niente, vivi la tua vita e accetta l'evidenza. I tumori vengono la gente muore la sofferenza è inevitabile.

E con questa nuova consapevolezza puoi passare il resto del tempo che ti rimane (chissà...ore o decenni) cercando di divertirti, costruire qualcosa, vivere al meglio PSICO wink.png

Eh, questo è più o meno il pensiero razionale a cui cerco di indirizzarmi, ma il DOC è totalmente irrazionale e trova sempre alcune vie per depistare le tue convinzioni.
Vedo qui molti preoccupati per il loro DOC omosessuale e, dovrò dire una cosa cattiva, ma chi se ne frega. Sono omosessuale? Sì? Bene allora mi scoperò un uomo. Sono omosessuale? No? Amen, vorrà dire che mi scoperò una donna.

Il mio tipo di DOC è invece, ritengo, uno dei peggiori. La sensazione di voler evitare a tutti i costi la sfortuna è fastidiosa e ti porta a focalizzarti solo su questo nell'arco della giornata.
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modusoperandi
Inviato il: Mercoledì, 09-Ott-2019, 19:19
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QUOTE (Kirua @ Mercoledì, 09-Ott-2019, 17:26)
Il mio tipo di DOC è invece, ritengo, uno dei peggiori. La sensazione di voler evitare a tutti i costi la sfortuna è fastidiosa e ti porta a focalizzarti solo su questo nell'arco della giornata.

Un classico PSICO D.gif
Noi stiamo sempre peggio degli altri, noi abbiamo l’ossessione peggiore di tutte eccetera.
Permettimi di dirti, che questo non è un buon atteggiamento per risolvere il problema.
Si soffre tutti allo stesso modo, tu non sei speciale, sei semplicemente un essere umano che pone in essere gli stessi identici meccanismi mentali disfunzionali di ogni altro essere umano.
La sfortuna non esiste, esistono gli eventi, che letti dal nostro personale punto di vista, assumono i caratteri della “fortuna” o della “sfortuna”. Del resto, i latini dicevano “audentes fortuna iuvat”, ossia che il destino favorisce gli audaci, ben sapendo che è nell’azione il segreto del successo. Chi vive nel terrore che la sfortuna possa influenzare le proprie azioni, semplicemente non agirà e la non azione, comunque, sarà un insuccesso, perché un gesto incompiuto, si porterà inevitabilmente dietro il fardello insopportabile del rimorso.
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Kirua
Inviato il: Giovedì, 10-Ott-2019, 04:43
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QUOTE (modusoperandi @ Mercoledì, 09-Ott-2019, 18:19)
QUOTE (Kirua @ Mercoledì, 09-Ott-2019, 17:26)
Il mio tipo di DOC è invece, ritengo, uno dei peggiori. La sensazione di voler evitare a tutti i costi la sfortuna è fastidiosa e ti porta a focalizzarti solo su questo nell'arco della giornata.

Un classico PSICO D.gif
Noi stiamo sempre peggio degli altri, noi abbiamo l’ossessione peggiore di tutte eccetera.
Permettimi di dirti, che questo non è un buon atteggiamento per risolvere il problema.
Si soffre tutti allo stesso modo, tu non sei speciale, sei semplicemente un essere umano che pone in essere gli stessi identici meccanismi mentali disfunzionali di ogni altro essere umano.
La sfortuna non esiste, esistono gli eventi, che letti dal nostro personale punto di vista, assumono i caratteri della “fortuna” o della “sfortuna”. Del resto, i latini dicevano “audentes fortuna iuvat”, ossia che il destino favorisce gli audaci, ben sapendo che è nell’azione il segreto del successo. Chi vive nel terrore che la sfortuna possa influenzare le proprie azioni, semplicemente non agirà e la non azione comunque sarà un insuccesso, perché un gesto incompiuto, si porterà inevitabilmente dietro il fardello insopportabile del rimorso.

Ti ringrazio molto per la risposta. Sapevo che la mia risposta di prima poteva risultare antipatica, e l'ho scritta cosciente di ciò. Ma permettimi di spiegarti il mio punto di vista, e anche se non sarai d'accordo, magari riesco comunque a chiarirmi meglio sul perché la penso così.

Partiamo dal presupposto che, a 24 anni, non sono più un bambino egocentrico che mette sé stesso e i propri problemi sul piedistallo, so immedesimarmi nelle situazioni e nei punti di vista altrui, a differenza di quando, anni fa, sminuivo i problemi che mi sembravano non importanti.
Ora io non conosco benissimo il DOC omosessuale, non so che caratteristiche abbia e che tipo di pensieri intrusivi possa avere quella persona, ma OGGETTIVAMENTE posso dire: anche se alla fine sono omosessuale, non muore mica nessuno. Lasciando da parte ciò, e parlando soggettivamente quindi, mi dico anche: e chi se ne fotte anche se sono omosessuale?
Ora provo a immedesimarmi in una persona che ha il timore di esserlo. Capisco benissimo tutta l'ansia che c'è dietro. Se fossi omosessuale, i miei genitori/parenti lo accetterebbero? Non potrò avere figli/costruirmi una famiglia? Sarò magari socialmente reietto a causa di ciò?
Magari poi c'è anche il fattore fede, se uno è radicalmente cristiano e non accetta il fatto di essere attratto da uno dello stesso sesso, questo può essere un grosso problema (io personalmente sono ateo, in ogni caso).
Detto questo, va bene questi pensieri possono essere ricorrenti e impattare la tua vita negativamente, va bene possono anche diventare ossessivi perché vuoi una volta per tutte una risposta chiara per capire la tua sessualità. Quanto ci vuole, quindi, a verificare? Guardati un porno gay. Ti piace?

- Sì: problema risolto, sei omosessuale. Il tuo DOC potrebbe spingere a voler verificare ancora, perché magari pensi di essere preso dalla suggestione del DOC stesso, ma non c'è nulla di male. Fai altre prove, ma oggettivamente parlando, il numero delle situazioni verificabili non è così esteso. Se ti ecciti solo su uomini, ti piacciono solo video porno su uomini, non provi nessuna attrazione per una donna. Quanto puoi andare avanti? Prima o poi il dubbio è risolto.

- No: problema risolto, è solo una tua fissazione infondata. Vai avanti, e continua sereno con le donne.

Non potrà andare avanti per sempre quindi, secondo me, e continuando con la tua vita può anche passarti di mente durante la giornata.
Cosa che a un ossessivo della contaminazione, come me, non è possibile. Non è facile quando sei in pubblico e senti il bisogno di lavarti le mani. Ti impiega tutta la giornata, i tuoi rituali, i tuoi pensieri, e uno segue l'altro. Non finisce mai, non trovi mai quel sollievo.
La sessualità non è tutta la vita. È un bisogno primario di essa, ma in quanto uomini, e non animali, la vita è composta da molte altre cose. Hobby, passioni, speranze lavorative, trovare la propria strada, costruirsi una rete di amicizie, stare bene con sé stessi e col mondo. Ci sono molti aspetti della vita che quindi non vengono influenzati dal fatto di essere omosessuale o meno. Il DOC da contaminazione invece? Eh, insomma. Te li occupa quasi tutti. Ti distrugge lentamente lasciandoti nel brodo sicuro del tuo spazio dove non puoi essere contaminato. Ancora, non mi sto mettendo su un piedistallo, sto solo cercando di estrapolare la cosa e vederla oggettivamente. So che non è giusto fare differenze, perché un problema mio potrebbe non esserlo per un altro e viceversa, ma su questa situazione, inutile mentire, la mia convinzione è che è possibile classificare i due disturbi su una scala di gravità. Così come un leggero raffreddore non è una polmonite.

Per la cronaca, io sono bisessuale. Sono attratto dagli uomini maturi, specialmente quelli che ricordano un padre, perché ne ho avuto uno anche fin troppo assente nella mia vita. Ma sono anche attratto da ragazze con un bel fisico magro, e soprattutto serie e intellettuali. Sono dei gusti un po' all'opposto, ma vabbè, a ognuno il suo.
Detto questo, non è stato facile anche per me accettarlo. Ci ho rimuginato un po' sù, ed eventualmente ci ho fatto subito l'abitudine. Certo non ho ancora detto nulla a nessuno, ma non è un grosso problema per ora.
Poi oh, siamo nel 2019. Ormai la comunità LGBT è così grande, così influente, che anche un omofobo accanito si sarà stancato di attaccare un uomo che ama un altro uomo. Ormai la gente è molto più aperta, ed è bene così. Sei credente? Bene, Dio non è intervenuto nell'olocausto, figurati se si preoccupa che tu ciucci un pisello.

Cambiando argomento:
Grazie per le considerazioni sulla fortuna, mi hanno aiutato molto. Concordo in pieno, ma non è comunque facile liberarsene dall'oggi al domani. Piano piano, però, penso ce la farò. O almeno spero.
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moonlight92
Inviato il: Giovedì, 10-Ott-2019, 07:41
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Ogni doc in forma grave interferisce nella vita come il tuo tipo.
Anche se ti può sembrare di no invece è per tutti la stessa cosa.
Il doc è solo uno quindi tu non hai un disturbo diverso da chi ha il doc omosessuale. Certo esistono vari livelli di gravità e il tuo disturbo è sicuramente molto pervasivo quindi grave. Ma anche i dubbi intrusivi e ossessvj di essere chi non sei possono immobilizzare una vita.
Questa è la realtà...
Conosco persone depresse con il doc omosessuale da 20 anni e non sono omosessuali ma hanno avuto un educazione omofoba che li ha in qualche modo " segnati".
Ci sono tante situazioni diverse non si può fare di tutta l'erba un fascio.
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Elsachan96
Inviato il: Giovedì, 10-Ott-2019, 07:44
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Ciao! Leggendo la tua storia, posso solo dirti che mi dispiace davvero tanto!!!
Il doc fa schifo tutto, ma credo che per chi ha paura della morte quello delle malattie e quello da contaminazione siano i peggiori.
Da quello che scrivi mi pare di leggere comunque tra le righe che tu abbia il doc magico.
Purtroppo non ci sono regole generali per distruggerlo, ti sembrerà scontato ciò che sto per dirti ma è proprio come ha detto Darschy, per uscire da questo doc (come da tutti) devi vivere imparando ad accettare di vivere con un dubbio eterno e senza risposte.
Devi accettare di vivere nell’incertezza che potresti contaminanti, che potresti ammalarti, e anche che potresti essere quello 0,0000000001% sfigato che si prende la malattia.
Questo non deve impedirti di vivere. Capisci?
Certo, una cosa è un pensiero del tipo “posso contaminarmi se tocco questo cesso sporco” e un altro è “il tumore viene anche a me se tocco questa persona con il tumore”
Sono solo pensieri irrazionali, e tu questo lo sai. Da come scrivi (bene) si capisce subito che sei una persona molto intelligente. Guardati dentro. Hai già la risposta nelle tue mani, sai che Darschy ti ha fatto un discorso razionale e corrisponde a realtà.
Hai ragione, il doc troverà sempre un modo per farti crollare l’unica certezza che hai: che non esiste certezza. È così facile!
Ma tu devi essere più forte del doc. Devi dire a te stesso ogni singolo giorno: devo vivere accettando un piccolo rischio che io possa morire oppure contaminarmi. Piano piano vedrai che comincerai a stare meglio.
Il fatto che tu abbia iniziato il discorso definendo questi pensieri “minchiate” mi fa capire che sei una di quelle persone che può farcela senz’altro. In bocca al lupo e fatti forza. PSICO smile.gif
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giovannalapazza
Inviato il: Giovedì, 10-Ott-2019, 12:40
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il doc da contaminazione reagisce abbastanza bene alla terapia di esposizione e prevenzione della risposta, ai farmaci e alla tcc in generale

ti consiglio di iniziare subito una terapia


--------------------
venite nel nuovo forum https://psyco.forumfree.it/
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modusoperandi
Inviato il: Giovedì, 10-Ott-2019, 17:31
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QUOTE (Kirua @ Giovedì, 10-Ott-2019, 03:43)
Ti ringrazio molto per la risposta. Sapevo che la mia risposta di prima poteva risultare antipatica, e l'ho scritta cosciente di ciò. Ma permettimi di spiegarti il mio punto di vista, e anche se non sarai d'accordo, magari riesco comunque a chiarirmi meglio sul perché la penso così.

Partiamo dal presupposto che, a 24 anni, non sono più un bambino egocentrico che mette sé stesso e i propri problemi sul piedistallo, so immedesimarmi nelle situazioni e nei punti di vista altrui, a differenza di quando, anni fa, sminuivo i problemi che mi sembravano non importanti.
Ora io non conosco benissimo il DOC omosessuale, non so che caratteristiche abbia e che tipo di pensieri intrusivi possa avere quella persona, ma OGGETTIVAMENTE posso dire: anche se alla fine sono omosessuale, non muore mica nessuno. Lasciando da parte ciò, e parlando soggettivamente quindi, mi dico anche: e chi se ne fotte anche se sono omosessuale?
Ora provo a immedesimarmi in una persona che ha il timore di esserlo. Capisco benissimo tutta l'ansia che c'è dietro. Se fossi omosessuale, i miei genitori/parenti lo accetterebbero? Non potrò avere figli/costruirmi una famiglia? Sarò magari socialmente reietto a causa di ciò?
Magari poi c'è anche il fattore fede, se uno è radicalmente cristiano e non accetta il fatto di essere attratto da uno dello stesso sesso, questo può essere un grosso problema (io personalmente sono ateo, in ogni caso).
Detto questo, va bene questi pensieri possono essere ricorrenti e impattare la tua vita negativamente, va bene possono anche diventare ossessivi perché vuoi una volta per tutte una risposta chiara per capire la tua sessualità. Quanto ci vuole, quindi, a verificare? Guardati un porno gay. Ti piace?

- Sì: problema risolto, sei omosessuale. Il tuo DOC potrebbe spingere a voler verificare ancora, perché magari pensi di essere preso dalla suggestione del DOC stesso, ma non c'è nulla di male. Fai altre prove, ma oggettivamente parlando, il numero delle situazioni verificabili non è così esteso. Se ti ecciti solo su uomini, ti piacciono solo video porno su uomini, non provi nessuna attrazione per una donna. Quanto puoi andare avanti? Prima o poi il dubbio è risolto.

- No: problema risolto, è solo una tua fissazione infondata. Vai avanti, e continua sereno con le donne.

Non potrà andare avanti per sempre quindi, secondo me, e continuando con la tua vita può anche passarti di mente durante la giornata.
Cosa che a un ossessivo della contaminazione, come me, non è possibile. Non è facile quando sei in pubblico e senti il bisogno di lavarti le mani. Ti impiega tutta la giornata, i tuoi rituali, i tuoi pensieri, e uno segue l'altro. Non finisce mai, non trovi mai quel sollievo.
La sessualità non è tutta la vita. È un bisogno primario di essa, ma in quanto uomini, e non animali, la vita è composta da molte altre cose. Hobby, passioni, speranze lavorative, trovare la propria strada, costruirsi una rete di amicizie, stare bene con sé stessi e col mondo. Ci sono molti aspetti della vita che quindi non vengono influenzati dal fatto di essere omosessuale o meno. Il DOC da contaminazione invece? Eh, insomma. Te li occupa quasi tutti. Ti distrugge lentamente lasciandoti nel brodo sicuro del tuo spazio dove non puoi essere contaminato. Ancora, non mi sto mettendo su un piedistallo, sto solo cercando di estrapolare la cosa e vederla oggettivamente. So che non è giusto fare differenze, perché un problema mio potrebbe non esserlo per un altro e viceversa, ma su questa situazione, inutile mentire, la mia convinzione è che è possibile classificare i due disturbi su una scala di gravità. Così come un leggero raffreddore non è una polmonite.

Per la cronaca, io sono bisessuale. Sono attratto dagli uomini maturi, specialmente quelli che ricordano un padre, perché ne ho avuto uno anche fin troppo assente nella mia vita. Ma sono anche attratto da ragazze con un bel fisico magro, e soprattutto serie e intellettuali. Sono dei gusti un po' all'opposto, ma vabbè, a ognuno il suo.
Detto questo, non è stato facile anche per me accettarlo. Ci ho rimuginato un po' sù, ed eventualmente ci ho fatto subito l'abitudine. Certo non ho ancora detto nulla a nessuno, ma non è un grosso problema per ora.
Poi oh, siamo nel 2019. Ormai la comunità LGBT è così grande, così influente, che anche un omofobo accanito si sarà stancato di attaccare un uomo che ama un altro uomo. Ormai la gente è molto più aperta, ed è bene così. Sei credente? Bene, Dio non è intervenuto nell'olocausto, figurati se si preoccupa che tu ciucci un pisello.

Cambiando argomento:
Grazie per le considerazioni sulla fortuna, mi hanno aiutato molto. Concordo in pieno, ma non è comunque facile liberarsene dall'oggi al domani. Piano piano, però, penso ce la farò. O almeno spero.

Figurati, sono contento di averti dato un po’ di sollievo.
Per la faccenda ossessioni/fobie a contenuto omosessuale, tu non puoi afferrare il disturbo proprio perché hai un’attrazione naturale anche per gli uomini maturi. Probabilmente l’avrai sviluppata durante l’adolescenza, non credo l’anno scorso o qualche mese fa; ma anche se fosse, c’hai pensato un po’ su, all’inizio magari ti è venuta un po’ di paura, poi, però, come dici tu, c’hai fatto subito l’abitudine. Ora, tralasciando che genere di attrazione tu possa provare nei confronti degli uomini maturi (affettiva magari, perché appunto ricerchi la figura paterna e non anche di tipo sessuale), fatto sta che tu l’hai riconosciuta come tua, perché accettata da subito.

Il docker omosex, invece, dopo una vita passata a provare attrazione sessuale e sentimentale solo nei confronti delle donne, per un X motivo, un giorno si sveglia e inizia a porsi il dubbio circa il proprio orientamento sessuale. Da lì in poi viene proiettato nel suo inferno personale (mentale): inizierà a guardarsi intorno e a notare solo gli uomini, come per magia le donne sembreranno non fargli più effetto, a quel punto inizierà una serie di test estenuanti, come ad esempio, quello di immaginarsi un rapporto sessuale con qualsiasi essere di genere maschile; a volte proverà disagio, disgusto, sudando freddo, altre volte non capirà se la cosa potrebbe o meno eccitarlo, concluderà, infine, che forse potrebbe piacergli. A volte proverà colpetti o formicolii nelle parti basse, rigonfiamenti o semi erezioni come conseguenza dei test, cosa che lo getterà nello sconforto più totale. Potrebbe anche visionare materiale pornografico omosessuale pur di sciogliere definitivamente il dubbio, ma anche lì il test sarà infruttuoso, anzi, a volte potrebbe avere l’effetto temuto, cioè l’eccitazione, che lo spingerà ancora di più nel baratro. Inizierà a credere di sentirsi attratto/eccitato dagli uomini e la cosa lo manderà in paranoia; per cui inizierà a evitare tutti i luoghi che prima frequentava tranquillamente: es. palestre, spogliatoi per paura di fissarsi/eccitarsi sugli uomini; eviterà, poi, il più possibile il contatto fisico con gli amici per i soliti motivi. Il tutto, quasi sempre, condito da una forte depressione.

Come vedi non è così semplice come lo dipingi tu, proprio perché, come il tuo, è un disturbo ossessivo compulsivo che nulla ha a che fare con l’omosessualità; è il dubbio patologico h24 che ti dilania l’anima, che ti fa vedere la vita con gli occhi di qualcun altro: ci si sente qualcun altro.
In realtà, l’unica, grande, vera paura del docker omosex, è quella di non provare più le emozioni forti di una volta nei confronti di una donna, il non avere più accesso alla sessualità femminile per via della sua presunta omosessualità. Le problematiche elencate da te, come ad esempio, la vergogna di dirlo ad amici e familiari, sono secondarie o inesistenti.
È il pensiero dicotomico (oltre all’ansia e alla suggestione) a fottere il docker: se io sono X non posso essere Y. Non accetta neanche la minima percentuale di omosessualità presente in ciascun eterosessuale e si maledice per il semplice fatto di aver potuto pensarsi omosessuale. Non ce la fa proprio a starsene buono e a dirsi “ma sì, è un momento, passerà, tornerò a bruciare di passione per una donna, è solo questione di tempo, perché quella è la mia natura”. È come se gli mancasse l’aria, deve ripercorrere mentalmente, incessantemente, le circostanze che lo hanno portato a dubitare, i test, le pseudo attrazioni ed eccitazioni e chi più ne ha più ne metta, e più ci pensa, più le donne gli sembreranno dei manichini.

Spero, dunque, di essere stato chiaro: è un disturbo fortemente debilitante e limitante, che può durare anni (qui c’è gente che se lo porta dietro da decenni), esattamente come il tuo, che non si risolve con la logica o con i test, ma con una cura specifica.
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Kirua
Inviato il: Venerdì, 11-Ott-2019, 08:26
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QUOTE (Elsachan96 @ Giovedì, 10-Ott-2019, 06:44)
Ciao! Leggendo la tua storia, posso solo dirti che mi dispiace davvero tanto!!!
Il doc fa schifo tutto, ma credo che per chi ha paura della morte quello delle malattie e quello da contaminazione siano i peggiori.
Da quello che scrivi mi pare di leggere comunque tra le righe che tu abbia il doc magico.
Purtroppo non ci sono regole generali per distruggerlo, ti sembrerà scontato ciò che sto per dirti ma è proprio come ha detto Darschy, per uscire da questo doc (come da tutti) devi vivere imparando ad accettare di vivere con un dubbio eterno e senza risposte.
Devi accettare di vivere nell’incertezza che potresti contaminanti, che potresti ammalarti, e anche che potresti essere quello 0,0000000001% sfigato che si prende la malattia.
Questo non deve impedirti di vivere. Capisci?
Certo, una cosa è un pensiero del tipo “posso contaminarmi se tocco questo cesso sporco” e un altro è “il tumore viene anche a me se tocco questa persona con il tumore”
Sono solo pensieri irrazionali, e tu questo lo sai. Da come scrivi (bene) si capisce subito che sei una persona molto intelligente. Guardati dentro. Hai già la risposta nelle tue mani, sai che Darschy ti ha fatto un discorso razionale e corrisponde a realtà.
Hai ragione, il doc troverà sempre un modo per farti crollare l’unica certezza che hai: che non esiste certezza. È così facile!
Ma tu devi essere più forte del doc. Devi dire a te stesso ogni singolo giorno: devo vivere accettando un piccolo rischio che io possa morire oppure contaminarmi. Piano piano vedrai che comincerai a stare meglio.
Il fatto che tu abbia iniziato il discorso definendo questi pensieri “minchiate” mi fa capire che sei una di quelle persone che può farcela senz’altro. In bocca al lupo e fatti forza. PSICO smile.gif

Ti ringrazio per la bellissima risposta, me la sono riletta più volte perché i complimenti (o comunque i discorsi molto a cuore) mi mettono sempre il sorriso sulle labbra (sarà che nella vita ne ho ricevuti pochi sigh).

@modusoperandi (non quoto o viene fuori un macello con tutte queste righe) il discorso mi pare molto più chiaro ora, non avrei pensato a fattori come evitare completamente di incrociare persone dello stesso sesso, questo la dice lunga su quanto ne sapevo del tipo di DOC in sé (come ho affermato all'inizio). Al Liceo ricordo di aver fatto uno approfondimento sull'omosessualità e ricordo che il mio prof sottolineò quanto questa possa essere condizionata/temporanea. Per esempio, tizio viene lasciato dalla moglie. Si deprime un po' e decide di uscire a cena col suo amico (omosessuale) per sfogarsi sulla vicenda, quando all'improvviso gli dà un bacio. Ecco, magari qui, il tizio lasciato dalla moglie, pensa erroneamente che quel bacio gli sia piaciuto quando in realtà è frutto del sollievo/conforto dalla frustrazione della separazione. Insomma, anche perché diciamo ho un po' questo tipo di basi, e anche perché ho sempre visto la sfera sessuale come qualcosa legata all'istinto più che al cervello, ho faticato molto a vederlo come un fattore ossessivo. Come preferire certi piatti rispetto ad altri, non dipende tanto da te, ma in parte dalla predisposizione genetica, da fattori culturali e dalla tua educazione. Di solito, il mio ragionamento è: se c'è una cosa che non posso controllare la lascio perdere e chi si è visto si è visto. Ecco, vedo la sessualità un po' come il fatto di avere i capelli castani e gli occhi verdi, qualcosa di ormai scritto e difficilmente può cambiare da un giorno all'altro.
Capisco benissimo che la gente che ne soffre fa altri tipi di ragionamenti, e me lo avete spiegato molto chiaramente. Buono a sapersi, insomma.
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modusoperandi
Inviato il: Venerdì, 11-Ott-2019, 15:38
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QUOTE (Kirua @ Venerdì, 11-Ott-2019, 07:26)
Di solito, il mio ragionamento è: se c'è una cosa che non posso controllare la lascio perdere e chi si è visto si è visto.

Ne sei sicuro? PSICO D.gif
E allora perché metti in atto dei rituali assurdi, pur sapendo che nulla possono contro la sfortuna e la contaminazione? Non ti sembra che ciò sia un voler controllare qualcosa che, naturalmente, sfugge al tuo controllo?
Se ci fai caso, il meccanismo che scatta, è lo stesso di chi soffre di ossessioni a contenuto omosessuale: credere di avere cambiato orientamento da un momento all’altro e, per questo, porre in essere incessanti compulsioni per cercare di verificare o di scongiurare tale eventualità.
Tu hai detto bene, l’orientamento sessuale è come avere gli occhi verdi ed i capelli castani; puoi tingerti i capelli e mettere lenti a contatto di un altro colore, ma sempre castano e con gli occhi verdi rimani.
È un pensiero irrazionale, dunque, proprio come pensare al fatto che se ti siedi su una sedia contrarrai una determinata malattia.
Così, non è evitando di sederti su una sedia che previeni il rischio di contrarre malattie, perché, le malattie si contraggono pure stando immobili, in un ambiente asettico, poiché è nella natura umana ammalarsi e morire.
Allo stesso modo, non è certo camminando sulle mattonelle nere che si impedisce la malasorte, perché gli eventi semplicemente accadono, indipendentemente da quell’azione lì.
E tu ne sei perfettamente conscio, ciononostante continui ad attuare le tue compulsioni allo stesso modo degli uomini preistorici, che colpivano con lance i graffiti dei bisonti nelle pareti delle caverne, credendo di aver, in tal modo, già ucciso le prede.
Con ciò voglio dire che il pensiero magico fa parte di ogni essere umano, è una sorta di imprinting genetico atavico. Ognuno, in un certo senso, ha i suoi rituali: dalle mutande “fortunate”, alla preghiera, al toccarsi gli zebedei quando passa un carro funebre. È una sorta di formula magica che si recita per esorcizzare la paura, consci del fatto che l’esito della propria vita non dipenderà di certo dal porre in essere o meno quel rituale.
Il rituale (o il pensiero che dà luogo al rituale), però, degenera nel disturbo ossessivo compulsivo, se tutta la tua vita è costantemente e drammaticamente influenzata dallo stesso.
Per questo si suol dire che il cosiddetto “DOC” é uno, perché il meccanismo è uguale per tutti, ciò che varia è la tematica. Tu hai gli stessi pensieri disfunzionali del docker omosessuale e poni in essere le stesse identiche compulsioni, il tutto associato, però, al contenuto della tua ossessione/fobia personale.
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Felix
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Io ho 45 anni, il doc da quando ne avevo 24 circa. Ricordo che una delle mie prime ossessioni relativa alla caduta del capelli mi costringeva a lavarmi se un calvo mi sfiorava. Pensavo mi potesse contagiare, pur sapendo bene che la calvizie è ereditaria. Da allora sono passati decenni, il doc da contaminazione è stato resistente a decine di terapie psichiatriche e psicologiche. Purtroppo, con il tempo, le preoccupazioni si sono allargate a macchia d’olio, comprendendo sempre più ambiti, ma sempre con timori di malattie. Non sono però ipocondriaco, ho paura di contaminarmi e che le cose sporche possano farmi male, ho fatto lavaggi continui ma non check-up per indagare su malattie presenti. Non mi sento malato, ma ho paura di ammalarmi, soprattutto di cancro. Con gli anni, ho anche sviluppato una brutta depressione che mi tiene quasi sempre in casa, complice del doc.
Quello che ti posso consigliare è di correre ai ripari il prima possibile, tentando una tcc con esercizi di esposizione associati ad una terapia farmacologica, che in passato ti ha fatto bene. Poi cerca di lavorare sulla fiducia in te stesso: dovremmo raggiungere la consapevolezza che fattori esterni non possono minare così facilmente la nostra sicurezza e integrità.
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Kirua
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QUOTE (Felix @ Domenica, 20-Ott-2019, 18:29)
Io ho 45 anni, il doc da quando ne avevo 24 circa. Ricordo che una delle mie prime ossessioni relativa alla caduta del capelli mi costringeva a lavarmi se un calvo mi sfiorava. Pensavo mi potesse contagiare, pur sapendo bene che la calvizie è ereditaria. Da allora sono passati decenni, il doc da contaminazione è stato resistente a decine di terapie psichiatriche e psicologiche. Purtroppo, con il tempo, le preoccupazioni si sono allargate a macchia d’olio, comprendendo sempre più ambiti, ma sempre con timori di malattie. Non sono però ipocondriaco, ho paura di contaminarmi e che le cose sporche possano farmi male, ho fatto lavaggi continui ma non check-up per indagare su malattie presenti. Non mi sento malato, ma ho paura di ammalarmi, soprattutto di cancro. Con gli anni, ho anche sviluppato una brutta depressione che mi tiene quasi sempre in casa, complice del doc.
Quello che ti posso consigliare è di correre ai ripari il prima possibile, tentando una tcc con esercizi di esposizione associati ad una terapia farmacologica, che in passato ti ha fatto bene. Poi cerca di lavorare sulla fiducia in te stesso: dovremmo raggiungere la consapevolezza che fattori esterni non possono minare così facilmente la nostra sicurezza e integrità.

Yo Felix, grazie per avermi raccontato la tua esperienza. Ti andrebbe di parlare un po' in privato?
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Felix
Inviato il: Sabato, 02-Nov-2019, 22:19
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