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PSICO > Disturbo ossessivo compulsivo DOC > Certi Doc


Inviato da: DRUMMER il Giovedì, 14-Giu-2018, 10:20
breve esempio del doc con contenuto reale:

partendo dal presupposto che abbiamo una personalità ossessiva. Ascoltiamo una canzoncina che ci piace molto. Questa canzoncina ci rimane in testa e spesso fa da sfondo come colonna sonora a tutto quello che facciamo, ci tartassa a tal punto che diventa un'osessione.

Reazione e decorso: ossessivo
Contenuto: reale, perchè la canzoncina esiste e ci piace

Morale: alcuni contenuti del doc (che in molti casi senza compulsioni andrebbero chiamate "pure O") sono reali e anche piaciuti, ma è la cultura, la morale e la nostra sensibilità e bassa tolleranza che generano l'ossessione sul contenuto.


Inviato da: DRUMMER il Giovedì, 14-Giu-2018, 11:12
QUOTE (NanakoFromMars @ Giovedì, 14-Giu-2018, 10:02)
Giusto ma manca qualcosa: il pensiero non porta necessariamente all'azione.
Metti che abbia il pensiero "voglio uccidere il vicino" che fa scattare il doc aggressivo.
Quindi ok dirsi "sì, è vero, a volte vorrei proprio ammazzarlo", ma dal pensiero all'atto ce ne corre: se tieni le braccia ferme non accoltelli nessuno.
Più chiaramente: sì voglio ammazzarlo e decido di non farlo.

bene, ma il fatto che non lo fai non significa che non ti piace farlo, nel tuo caso vale più l'azione non eseguita. Nel mio caso purtroppo vale più la sensazione reale, che non accetto.
Tu ti tranquillizzi pnesando che "il pensiero non porta necessariamente all'azione" perchè per te e per la legge e' l'azione che conta, non il fatto che ti piacerrebbe ucciderlo (non si fa processo all'intenzione)
Nel mio caso invece sono le sensazioni reali a non essere accettate..
"Si mi attraggono certi uomini ma non ci vado" ma il non andarci non mi tranquillizza.

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 11:30
Uno dei problemi che io vedo nella tua teoria sul DOC sta nel concetto di contenuto reale: a mio parere a volte, anzi spesso, chi ha il DOC si ossessiona su cose che sono reali ma che non sono quello che lui crede, cioè definisce (nel senso scientifico del termine) in modo errato le cose, di solito dando ad un fenomeno la definizione che più lo mette in difficoltà.
Ti faccio un esempio: ho letto varie volte sul forum di persone che credono di aver scoperto di essere trans. A volte portano come prove elementi del tipo "da piccolo giocavo con bambole", "a volte mi fermo a guardare le vetrine con le scarpe da donna" oppure "ho provato a immaginare di essere donna e non mi faceva schifo". Ecco, il piccolo problema è che tutte queste cose magari sono pure vere, ma il punto è che queste cose non c'entrano niente con la transessualità. In pratica, queste persone hanno paura di essere trans e collezionano prove a supporto della loro tesi, si convincono anche, ma siccome in realtà non sono trans non sanno neanche bene che vuol dire esserlo e quindi le prove che hanno raccolto in realtà non dimostrano un bel niente, se non la diagnosi di DOC. Nel caso specifico, tra l'altro, confondono l'espressione di genere (come mi piace vestire, cosa mi piace fare) con l'identità di genere (ossia il genere a cui mentalmente appartengo). Ed è naturale che facciano questo errore: se ho il DOC e ho deciso che devo dimostrare che sono trans cercherò delle prove, ma io non sono trans in realtà, quindi non so come è esserlo, e quindi quello che posso fare è solo cercare prove del fatto che io sia come penso che siano i trans.
Il DOC a mio parere è logica allo stato puro, parte da una definizione e costruisce un teorema sempre più perfetto, dimostrando continuamente nuove cose. Il problema è che se la definizione è sbagliata le conclusioni che trai a partire da questa sono logiche, ma sbagliate. Nel caso specifico la persona definisce la transessualità in base a come crede che sia, trova analogie col proprio comportamento e ne deduce che è trans. Solo che ha sbagliato la definizione, perché se non sei trans quel concetto ti è estraneo, non te lo puoi immaginare in nessun modo.
Sapessi quante volte sono stato male per mesi, ho sofferto terribilmente, e poi ho scoperto che avevo frainteso qualcosa e ci avevo costruito su una realtà mentale assurda e tutto si smontava in pochi giorni quando capivo non che le cose su cui mi ossessionavo non erano reali, ma semplicemente che pur essendo reali non comportavano ciò che io ritenevo.

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 11:40
QUOTE (DP94 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 10:30)
Uno dei problemi che io vedo nella tua teoria sul DOC sta nel concetto di contenuto reale: a mio parere a volte, anzi spesso, chi ha il DOC si ossessiona su cose che sono reali ma che non sono quello che lui crede, cioè definisce (nel senso scientifico del termine) in modo errato le cose, di solito dando ad un fenomeno la definizione che più lo mette in difficoltà.
Ti faccio un esempio: ho letto varie volte sul forum di persone che credono di aver scoperto di essere trans. E quali sono le prove di questa loro scoperta? A volte portano elementi gravissimi, che non lasciano spazio ai dubbi (sono ironico, eh), come "da piccolo giocavo con bambole", "a volte mi fermo a guardare le vetrine con le scarpe da donna" e che cazzo ne so "ho sognato di essere donna e non mi faceva schifo". Ecco, il piccolo problema è che tutte queste cose magari sono pure vere, ma il punto è che queste cose non c'entrano niente con la transessualità. In pratica, queste persone hanno paura di essere trans e collezionano prove a supporto della loro tesi, si convincono anche, ma siccome in realtà non sono trans non sanno neanche bene che vuol dire esserlo e quindi le prove che hanno raccolto in realtà non dimostrano un bel niente, se non la diagnosi di DOC. Nel caso specifico, ad esempio, confondono l'espressione di genere (come mi piace vestire, cosa mi piace fare) con l'identità di genere (ossia il genere a cui mentalmente appartengo). Ed è naturale che facciano questo errore: se ho il DOC e ho deciso che devo dimostrare che sono trans cercherò delle prove, ma io non sono trans in realtà, quindi non so come è esserlo, e quindi quello che posso fare è solo cercare prove del fatto che io sia come penso che siano i trans.
Il DOC a mio parere è logica allo stato puro, parte da una definizione e costruisce un teorema sempre più perfetto, dimostrando continuamente nuove cose. Il problema è che se la definizione è sbagliata le conclusioni che trai a partire da questa sono logiche, ma sbagliate. Nel caso specifico la persona definisce la transessualità in base a come crede che sia, trova analogie col proprio comportamento e ne deduce che è trans. Solo che ha sbagliato la definizione, perché se non sei trans quel concetto ti è estraneo, non te lo puoi immaginare in nessun modo.
Sapessi quante volte sono stato male per mesi, ho sofferto terribilmente, e poi ho scoperto che avevo frainteso qualcosa e ci avevo costruito su una realtà mentale assurda e tutto si smontava in pochi giorni quando capivo non che le cose su cui mi ossessionavo non erano reali, ma semplicemente che pur essendo reali non comportavano ciò che io ritenevo.

Interessante..davvero..
Riesci a spiegare questa cosa con l’esempio del doc da relazione?
Secondo me sarebbe utile..

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:05
Ansia1000, ci posso provare, ma se non sarò convincente perdonami, solo che ho poco tempo perché devo studiare per un esame. Ma su questo forum c'è di sicuro chi saprebbe farlo meglio di me.

L'idea comunque è questa: chi ha il DOC "da relazione" ha paura di non amare il proprio compagno o la propria compagna. Non ha solo il dubbio, in alcuni momenti ha la convinzione che sia così.

Ma chi afferma questo è sicuro di stare riflettendo veramente sull'amore? Ci rendiamo conto di quanto è complesso il concetto di amore? Forse è addirittura una cosa indefinibile. Voglio dire i poeti, i filosofi e tanti innamorati da millenni si interrogano sul concetto di amore e mai nessuno è riuscito a dire che cos'è. Poi arriviamo noi e diciamo "oggi non sono riuscito a vederla bella. La settimana scorsa sì, ma oggi no. Vuol dire che non la amo più? Rispondete vi prego!!!" Se vogliamo affidarci alla realtà oltre che alla logica dovremmo rispondere: se la definizione di amore è ritenere che l'altra persona sia esteticamente bella in ogni momento, tutti i giorni, bhe allora caro mio no, mi dispiace, non la ami più. Il problema è che la definizione di amore, se c'è, non è certamente questa!

Sul piano formale l'errore che stiamo compiendo ha la stessa struttura della situazione seguente:
"Che cos'è un cammello?"
"Un cammello è una sfera"
"Ah ok ho capito, allora se è una sfera rotola!"
Certo se un cammello fosse una sfera rotolerebbe, ma non lo è! E' sbagliata la nostra idea di cammello. E infatti il simpatico animale non rotola, che io sappia.

In questo siamo un po' presuntuosi, crediamo di saper definire l'amore, l'amicizia, la moralità, la sessualità, la bontà e tutto ciò che ci fa paura. Dovremmo essere più umili, vivere la realtà senza definire, etichettare, cercare di capire fino al dettaglio, salvo poi perderci l'essenza delle cose. Sono certo che ci sono docker "da relazione" che passano ore a chiedersi perché non trovano perfetto l'orecchio della propria compagna e si dimenticano totalmente quanto è bello stare abbracciati con lei.
E se qualcuno leggendo penserà "ma il mio problema è proprio che non riesco più a godermi i momenti con lei/lui! Allora nel mio caso non è DOC!!!" No, ancora una volta, l'amore non si definisce così, non è che c'è una lista di sensazioni da provare e se te ne manca qualcuna allora non ami. E' tutto molto più complesso e per cogliere la complessità (e la grande bellezza) delle cose bisogna viverle, non pensarle.

P.S. L'esempio del cammello l'ho adattato da una cosa che ci diceva il mio professore di Scienza delle Costruzioni per farci capire quando un modello matematico è buono e quando no. Se le definizioni che dai non riflettono la realtà, il modello funziona perché è logico, ma descrive una realtà diversa dal vero e ti porta a risultati sbagliati: segui tutti i passaggi, risolvi tutte le equazioni, ottieni i risultati, ma la realtà è diversa. Perché? Perché hai dato male le definizioni all'inizio!

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:16
Ti ringrazio!!

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:17
E di che!

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:20
In pratica il presupposto nostro è sbagliato.

Ognuno ha la sua definizione di amore, omosessualità, ecc e non tollera nessuna sfumatura o modifica di questa perché significherebbe non amare, essere gay..

È come dire:

4+1= 6

4+1+2= 8

Se 4+1 prima mi dava 6, allora anche dopo mi dà 6. Se aggiungo 2 mi dà 8 ed è corretto (per quel presupposto).
Se non fosse che il presupposto è sbagliato e, se lo correggiamo, il risultato finale cambia.

Chiaro

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:27
Esatto, questa è la mia idea di molti casi di DOC.
E considera che definire un numero è una cosa relativamente semplice, pretendere di definire i concetti più complessi che esistano è un misto di presunzione, paura e tendenza a sabotare se stessi.

Inviato da: moonlight92 il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:33
Beh drummer pensa che essere gay e avere attrazzione per uomini sia = a pensare che il viso di un uomo sia tenero, e sentire affetto.
E fare sesso con donne ma non riuscire a innamorarsi.

Appunto premesse sbagliate. Perché essere omosessuali non è questo

Inviato da: moonlight92 il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:36
Io invece penso che amore sia per forza vedere l'altro sempre bello e circondato da un aurea magica quando lo guardi. Avere sempre desiderio, non avere mai dubbi, non provare mai emozioni negative.

Inviato da: turzillo il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:41
QUOTE (DP94 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 11:05)
Ansia1000, ci posso provare, ma se non sarò convincente perdonami, solo che ho poco tempo perché devo studiare per un esame. Ma su questo forum c'è di sicuro chi saprebbe farlo meglio di me.

L'idea comunque è questa: chi ha il DOC "da relazione" ha paura di non amare il proprio compagno o la propria compagna. Non ha solo il dubbio, in alcuni momenti ha la convinzione che sia così.

Ma chi afferma questo è sicuro di stare riflettendo veramente sull'amore? Ci rendiamo conto di quanto è complesso il concetto di amore? Forse è addirittura una cosa indefinibile. Voglio dire i poeti, i filosofi e tanti innamorati da millenni si interrogano sul concetto di amore e mai nessuno è riuscito a dire che cos'è. Poi arriviamo noi e diciamo "oggi non sono riuscito a vederla bella. La settimana scorsa sì, ma oggi no. Vuol dire che non la amo più? Rispondete vi prego!!!" Se vogliamo affidarci alla realtà oltre che alla logica dovremmo rispondere: se la definizione di amore è ritenere che l'altra persona sia esteticamente bella in ogni momento, tutti i giorni, bhe allora caro mio no, mi dispiace, non la ami più. Il problema è che la definizione di amore, se c'è, non è certamente questa!

Sul piano formale l'errore che stiamo compiendo ha la stessa struttura della situazione seguente:
"Che cos'è un cammello?"
"Un cammello è una sfera"
"Ah ok ho capito, allora se è una sfera rotola!"
Certo se un cammello fosse una sfera rotolerebbe, ma non lo è! E' sbagliata la nostra idea di cammello. E infatti il simpatico animale non rotola, che io sappia.

In questo siamo un po' presuntuosi, crediamo di saper definire l'amore, l'amicizia, la moralità, la sessualità, la bontà e tutto ciò che ci fa paura. Dovremmo essere più umili, vivere la realtà senza definire, etichettare, cercare di capire fino al dettaglio, salvo poi perderci l'essenza delle cose. Sono certo che ci sono docker "da relazione" che passano ore a chiedersi perché non trovano perfetto l'orecchio della propria compagna e si dimenticano totalmente quanto è bello stare abbracciati con lei.
E se qualcuno leggendo penserà "ma il mio problema è proprio che non riesco più a godermi i momenti con lei/lui! Allora nel mio caso non è DOC!!!" No, ancora una volta, l'amore non si definisce così, non è che c'è una lista di sensazioni da provare e se te ne manca qualcuna allora non ami. E' tutto molto più complesso e per cogliere la complessità (e la grande bellezza) delle cose bisogna viverle, non pensarle.

P.S. L'esempio del cammello l'ho adattato da una cosa che ci diceva il mio professore di Scienza delle Costruzioni per farci capire quando un modello matematico è buono e quando no. Se le definizioni che dai non riflettono la realtà, il modello funziona perché è logico, ma descrive una realtà diversa dal vero e ti porta a risultati sbagliati: segui tutti i passaggi, risolvi tutte le equazioni, ottieni i risultati, ma la realtà è diversa. Perché? Perché hai dato male le definizioni all'inizio!

Esattissimo!

Inviato da: DRUMMER il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:47
QUOTE (NanakoFromMars @ Giovedì, 14-Giu-2018, 11:37)
QUOTE (DRUMMER @ Giovedì, 14-Giu-2018, 10:12)
QUOTE (NanakoFromMars @ Giovedì, 14-Giu-2018, 10:02)
Giusto ma manca qualcosa: il pensiero non porta necessariamente all'azione.
Metti che abbia il pensiero "voglio uccidere il vicino" che fa scattare il doc aggressivo.
Quindi ok dirsi "sì, è vero, a volte vorrei proprio ammazzarlo", ma dal pensiero all'atto ce ne corre: se tieni le braccia ferme non accoltelli nessuno.
Più chiaramente: sì voglio ammazzarlo e decido di non farlo.

bene, ma il fatto che non lo fai non significa che non ti piace farlo, nel tuo caso vale più l'azione non eseguita. Nel mio caso purtroppo vale più la sensazione reale, che non accetto.
Tu ti tranquillizzi pnesando che "il pensiero non porta necessariamente all'azione" perchè per te e per la legge e' l'azione che conta, non il fatto che ti piacerrebbe ucciderlo (non si fa processo all'intenzione)
Nel mio caso invece sono le sensazioni reali a non essere accettate..
"Si mi attraggono certi uomini ma non ci vado" ma il non andarci non mi tranquillizza.

E cosa te ne frega se ti piace farlo?
Va bene, ti piacciono gli uomini, e quindi?
Non vuoi andare con gli uomini?
Non ci vai!!!!
Nessuno ti costringe!!!
Pensi che non sarai mai felice da omosessuale represso?
Perché?
Ci sono millamile cose piacevoli che esulano dalla coppia.

Tu non devi tranquillizzarti, devi convivere col dubbio e agire come vuoi agire.

E cosa te ne frega se ti piace farlo?

mi frega perchè non posso accettarlo, non sarebbe normale e anzi non lo è. Cultura omofoba ma anche realista

Va bene, ti piacciono gli uomini, e quindi?

idem come prima, omofobia e idea che sia sbagliato. sono cresciuto cosi, purtroppo

Non vuoi andare con gli uomini?
Non ci vai!!!!

infatti non ci vado, ma non basta

Nessuno ti costringe!!!
Pensi che non sarai mai felice da omosessuale represso?
Perché?
no mai, perchè non riesco a essere felice con le donne se non nel farci sesso oggettivo
Ci sono millamile cose piacevoli che esulano dalla coppia.
purtroppo non riesco a viverle, perchè tutto il resto che mi è attorno si fa una vita, famiglia, si innamora, fa figli. E chi non lo fa non è certo perchè ha le stesse mie motivazioni

Tu non devi tranquillizzarti, devi convivere col dubbio e agire come vuoi agire.

non ho più il dubbio, magari ad averlo come lo avevo anni fa. Agire? non riesco a sentirmi felice e soddisfatto di me stesso

Inviato da: moonlight92 il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:51
Si ma lo capisci che quello che credi "provare attrazzione per uomini " è una barzelletta ?
Leggiti ! Non ha senso.
Rifletti bene su cosa intendi quando dici " mi piacciono.gli uomini"

Inviato da: DRUMMER il Giovedì, 14-Giu-2018, 12:52
QUOTE (DP94 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 10:30)
Uno dei problemi che io vedo nella tua teoria sul DOC sta nel concetto di contenuto reale: a mio parere a volte, anzi spesso, chi ha il DOC si ossessiona su cose che sono reali ma che non sono quello che lui crede, cioè definisce (nel senso scientifico del termine) in modo errato le cose, di solito dando ad un fenomeno la definizione che più lo mette in difficoltà.
Ti faccio un esempio: ho letto varie volte sul forum di persone che credono di aver scoperto di essere trans. E quali sono le prove di questa loro scoperta? A volte portano elementi gravissimi, che non lasciano spazio ai dubbi (sono ironico, eh), come "da piccolo giocavo con bambole", "a volte mi fermo a guardare le vetrine con le scarpe da donna" e che cazzo ne so "ho sognato di essere donna e non mi faceva schifo". Ecco, il piccolo problema è che tutte queste cose magari sono pure vere, ma il punto è che queste cose non c'entrano niente con la transessualità. In pratica, queste persone hanno paura di essere trans e collezionano prove a supporto della loro tesi, si convincono anche, ma siccome in realtà non sono trans non sanno neanche bene che vuol dire esserlo e quindi le prove che hanno raccolto in realtà non dimostrano un bel niente, se non la diagnosi di DOC. Nel caso specifico, ad esempio, confondono l'espressione di genere (come mi piace vestire, cosa mi piace fare) con l'identità di genere (ossia il genere a cui mentalmente appartengo). Ed è naturale che facciano questo errore: se ho il DOC e ho deciso che devo dimostrare che sono trans cercherò delle prove, ma io non sono trans in realtà, quindi non so come è esserlo, e quindi quello che posso fare è solo cercare prove del fatto che io sia come penso che siano i trans.
Il DOC a mio parere è logica allo stato puro, parte da una definizione e costruisce un teorema sempre più perfetto, dimostrando continuamente nuove cose. Il problema è che se la definizione è sbagliata le conclusioni che trai a partire da questa sono logiche, ma sbagliate. Nel caso specifico la persona definisce la transessualità in base a come crede che sia, trova analogie col proprio comportamento e ne deduce che è trans. Solo che ha sbagliato la definizione, perché se non sei trans quel concetto ti è estraneo, non te lo puoi immaginare in nessun modo.
Sapessi quante volte sono stato male per mesi, ho sofferto terribilmente, e poi ho scoperto che avevo frainteso qualcosa e ci avevo costruito su una realtà mentale assurda e tutto si smontava in pochi giorni quando capivo non che le cose su cui mi ossessionavo non erano reali, ma semplicemente che pur essendo reali non comportavano ciò che io ritenevo.

una parola: eccellente e molto interessante. Ma devo rileggerla per bene perchè su alcuni punti rimango incastrato, leggo ma senza capirne il significato. Come se avessi un blocco cognitivo su quello che leggo. Percepisco delle cose interessanti all'interno delle tue parole ma non riesco a prenderne possesso.. è una sensazione strana. Al di fuori però della tua analisi ragonata, come spieghi la realtà delle sensazioni? è una realtà costruita? come fa ad esserlo e se mi immagino di abbracciareun uomo sembra che mi piaccia? Per momento GRAZIE

Inviato da: Darschy il Giovedì, 14-Giu-2018, 13:12
QUOTE (DRUMMER @ Giovedì, 14-Giu-2018, 11:52)
QUOTE (DP94 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 10:30)
Uno dei problemi che io vedo nella tua teoria sul DOC sta nel concetto di contenuto reale: a mio parere a volte, anzi spesso, chi ha il DOC si ossessiona su cose che sono reali ma che non sono quello che lui crede, cioè definisce (nel senso scientifico del termine) in modo errato le cose, di solito dando ad un fenomeno la definizione che più lo mette in difficoltà.
Ti faccio un esempio: ho letto varie volte sul forum di persone che credono di aver scoperto di essere trans. E quali sono le prove di questa loro scoperta? A volte portano elementi gravissimi, che non lasciano spazio ai dubbi (sono ironico, eh), come "da piccolo giocavo con bambole", "a volte mi fermo a guardare le vetrine con le scarpe da donna" e che cazzo ne so "ho sognato di essere donna e non mi faceva schifo". Ecco, il piccolo problema è che tutte queste cose magari sono pure vere, ma il punto è che queste cose non c'entrano niente con la transessualità. In pratica, queste persone hanno paura di essere trans e collezionano prove a supporto della loro tesi, si convincono anche, ma siccome in realtà non sono trans non sanno neanche bene che vuol dire esserlo e quindi le prove che hanno raccolto in realtà non dimostrano un bel niente, se non la diagnosi di DOC. Nel caso specifico, ad esempio, confondono l'espressione di genere (come mi piace vestire, cosa mi piace fare) con l'identità di genere (ossia il genere a cui mentalmente appartengo). Ed è naturale che facciano questo errore: se ho il DOC e ho deciso che devo dimostrare che sono trans cercherò delle prove, ma io non sono trans in realtà, quindi non so come è esserlo, e quindi quello che posso fare è solo cercare prove del fatto che io sia come penso che siano i trans.
Il DOC a mio parere è logica allo stato puro, parte da una definizione e costruisce un teorema sempre più perfetto, dimostrando continuamente nuove cose. Il problema è che se la definizione è sbagliata le conclusioni che trai a partire da questa sono logiche, ma sbagliate. Nel caso specifico la persona definisce la transessualità in base a come crede che sia, trova analogie col proprio comportamento e ne deduce che è trans. Solo che ha sbagliato la definizione, perché se non sei trans quel concetto ti è estraneo, non te lo puoi immaginare in nessun modo.
Sapessi quante volte sono stato male per mesi, ho sofferto terribilmente, e poi ho scoperto che avevo frainteso qualcosa e ci avevo costruito su una realtà mentale assurda e tutto si smontava in pochi giorni quando capivo non che le cose su cui mi ossessionavo non erano reali, ma semplicemente che pur essendo reali non comportavano ciò che io ritenevo.

una parola: eccellente e molto interessante. Ma devo rileggerla per bene perchè su alcuni punti rimango incastrato, leggo ma senza capirne il significato. Come se avessi un blocco cognitivo su quello che leggo. Percepisco delle cose interessanti all'interno delle tue parole ma non riesco a prenderne possesso.. è una sensazione strana. Al di fuori però della tua analisi ragonata, come spieghi la realtà delle sensazioni? è una realtà costruita? come fa ad esserlo e se mi immagino di abbracciareun uomo sembra che mi piaccia? Per momento GRAZIE

Bravi, dai che ci arrivate laugh.gif Usate anche le parole giuste!!!

Uso il plurale ma in realtà parlo con drummer, DP94 mi pare aver già molto chiaro come funziona il tutto.
Mi scuso per il tono saccente (che nemmeno potrei permettermi, in realtà °°)

Quello che giustamente scrive DP94 è la parte "cognitiva" (parola che anche drummer ha usato, spero non a caso!) della terapia cognitivo comportamentale.

come giustamente dice spesso in chi soffre di doc ci sono delle convinzioni errate, che diventano presupposti e terreno fertilissimo per l'ossessività.

Esempio per chi ha il doc da relazione: se vedo brutto il mio compagno allora non lo amo. Perché deriva dalla convinzione sbagliata "se ami una persona la vedi bella per forza" ...che è una stronzata PSICO smile.gif

Drummer tu come hai detto...non sei sicuro di essere gay. Quindi di che parliamo? ...hai il doc e sei molto ma molto rigido.

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 13:18
Forse se ci uniamo tutti per sviluppare una teoria..forse, e dico forse, possiamo riuscire a combinare qualcosa di più utile che compensare.

Anche se è difficile capire qual è il presupposto sbagliato alla base..qual è la convinzione che fa partire il tutto?
È bella sotterrata e camuffata da realtà vera, difficile scovarla ma non impossibile

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 13:19
DRUMMER, se ci riesco proverò a chiarire alcuni concetti e a rispondere nel mio piccolo alle tue domande. Però non adesso, forse tra qualche giorno, per due motivi:
1) devo studiare per l'esame
2) anch'io ho il DOC e, per esempio, per me risponderti è una cosa difficile. Perché ho paura che se non mi impegno abbastanza nel rispondere faccio danni e qualsiasi cosa io scriverò poi comincerò a chiedermi "e se non mi fossi espresso bene? Avrei potuto scriverlo meglio? Magari avrei aiutato qualcuno. Invece così, di fretta, siccome non mi andava, forse ho peggiorato la situazione". Quindi preferisco fare con calma. E nota che questi non sono dubbi infondati secondo la tua teoria, ma contenuti reali: mica puoi negare che a seconda di come rispondo potrei alleviare o aggravare la situazione di qualcuno, anche se di pochissimo. Ma sono sbagliati lo stesso! A cosa serve che io me lo chieda? Forse chiedendomelo risponderò meglio? No, è solo un meccanismo di pensiero errato.

Però una cosa voglio dirtela subito. Non pensare che la tua situazione sia diversa da quella di tutti gli altri, cioè tu dici: forse sono gay, ma non lo accetto né voglio accettarlo; in pratica a questa tua situazione apparentemente non c'è rimedio. Sappi che anche io di queste situazioni senza via di uscita ne ho affrontate alcune e sappi che ogni volta la soluzione stava nel riconsiderare la realtà da un altro punto di vista, a un livello più vero e profondo. Per esempio, tu, che dici anche di essere omofobo, sei davvero sicuro di poter sapere cos'è l'amore omosessuale? E sei davvero sicuro che le sensazioni su cui tanto ti interroghi e soffri siano davvero attrazione omosessuale? Come fai a saperlo? E quando dici che delle donne non riesci a innamorarti, non pensi che sarebbe formalmente più corretto dire "finora non sono mai riuscito a innamorarmi di una donna"? Non credo tu possa leggere il futuro.

A presto

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 14:03
QUOTE (Ansia1000 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 12:18)
Forse se ci uniamo tutti per sviluppare una teoria...forse, e dico forse, possiamo riuscire a combinare qualcosa di più utile che compulsare.


Ansia1000 mi sa di sì. Anche se le cose che diciamo non sono poi queste grandi scoperte: per esempio io prima ho scritto sul DOC "trans" delle cose a cui sono arrivato da solo, con gli anni, ma come faceva notare Darschy, non sono concetti nuovi, è effettivamente la parte cognitiva della terapia cognitivo-comportamentale, e neanche lo sapevo! Quando quelle stesse cose me le dicevano i medici, io dicevo che erano tutte fesserie per tranquillizzarmi, ma avevano ragione loro.

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 15:09
Pensa che il mio psicoterapeuta mi dice delle cose che il mio ragazzo già diceva in risposta alle mie ansie!

In più l’altro giorno ha quasi esultato quando gli ho spiegato cosa secondo me continuava a farmi rimuginare sul tutto!

Comunque si, arriviamo a cose OVVIE che però con l’ansia perdono tutta la loro ovvietà!
Ci arriveremo!

Tu intanto sembri un genio! 😁

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 15:35
Grazie per il complimento, ma fidati non lo sono per niente (non ho neanche la lampada dei 3 desideri). Se ho scritto qualcosa di sensato, come spero, è solo perché dopo 9 anni di DOC ho pensato che fosse meglio riflettere bene sulle cose invece di ossessionarmici e capire quali fossero i miei errori nel pensare. E in questo le riflessioni di alcuni utenti di questo forum mi hanno aiutato molto.

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 15:37
Ogni tanto, quando magari mi sto vestendo o sto cercando un vestito, mi compare tipo un flash il nome di un ragazzo con cui mi ero fissata (ora molto meno). Non succede altro, solo questo “colpo di pistola” con il nome e basta, nessuna immagine o scena fantasiosa associata..

Non riesco ad inserirla nella tecnica del “presupposto sbagliato” o forse questa è una risposta ad un presupposto sbagliato che è molto sotto, cioè questa è una conseguenza dell’essermi fissata che a sua volta è conseguenza dell’aver paura di innamorarmi di altri, che a sua volta sarà conseguenza di un qualcosa partita in modo errato..

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 15:38
QUOTE (DP94 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 14:35)
Grazie per il complimento, ma fidati non lo sono per niente (non ho neanche la lampada dei 3 desideri). Se ho scritto qualcosa di sensato, come spero, è solo perché dopo 9 anni di DOC ho pensato che fosse meglio riflettere bene sulle cose invece di ossessionarmici e capire quali fossero i miei errori nel pensare. E in questo le riflessioni di alcuni utenti di questo forum mi hanno aiutato molto.

Sì, ogni tanto ci sono certi messaggi che ti fanno riflettere sempre di più, finche non arrivi a “partorire” certe considerazioni che poi aiutano te e forse anche gli altri..
E questa è già una gran cosa!

Inviato da: Somersault il Giovedì, 14-Giu-2018, 15:48
QUOTE (Ansia1000 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 12:18)
Forse se ci uniamo tutti per sviluppare una teoria..forse, e dico forse, possiamo riuscire a combinare qualcosa di più utile che compensare.

Anche se è difficile capire qual è il presupposto sbagliato alla base..qual è la convinzione che fa partire il tutto?
È bella sotterrata e camuffata da realtà vera, difficile scovarla ma non impossibile

Hint: non servirebbe assolutamente a nulla PSICO smile.gif

Un esempio che faccio spesso: se hai un incidente in moto e ti rompi una gamba, per far guarire la frattura quanto ti sarebbe utile sapere chi aveva la precedenza? PSICO smile.gif

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 15:55
Beh, ma allora cosa faresti?

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 15:56
Non sono d’accordo..
Perché qui c’è una causa errata scatenante che se viene corretta, ti dovrebbe permettere di risolvere.

Un po’ come sapere che in moto stavo correndo troppo e allora la prossima volta evito e cambio questo mio comportamento sbagliato, cosi magari evito l’incidente

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 15:59
Qui sappiamo che la frattura ce la stiamo causando non dando le precedenza ogni volta, quindi se imparo a darla questa benedetta precedenza, magari smetto di fratturarmi! 😁

Quindi correggo il mio comportamento.

Sapere che i miei pensieri sono frutto di una rigidità mentale sbagliata, dovrebbe aiutare in quanto già riconosci che è sbagliata. Se poi la correggi anche, dovrebbe sistemarsi tutto ciò che da quella cosa sbagliata ne è conseguito.

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 16:16
QUOTE (Ansia1000 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 14:37)
Ogni tanto, quando magari mi sto vestendo o sto cercando un vestito, mi compare tipo un flash il nome di un ragazzo con cui mi ero fissata (ora molto meno). Non succede altro, solo questo “colpo di pistola” con il nome e basta, nessuna immagine o scena fantasiosa associata..

Non riesco ad inserirla nella tecnica del “presupposto sbagliato” o forse questa è una risposta ad un presupposto sbagliato che è molto sotto, cioè questa è una conseguenza dell’essermi fissata che a sua volta è conseguenza dell’aver paura di innamorarmi di altri, che a sua volta sarà conseguenza di un qualcosa partita in modo errato..

Guarda, io non sono uno psicoterapeuta, quindi potrei dire delle fesserie.
Però siccome ci stiamo affezionando a questa "teoria del presupposto sbagliato", a mio parere possiamo provare a farci rientrare anche questo, senza grandi forzature. Ti propongo due possibili situazioni, di cui una sana e una da docker, chissà perché sono sicuro che non è difficile capire qual è quella da seguire:

situazione 1:

"Mi è venuto in mente un nome...bho, chissà perché, a volte il cervello fa strani scherzi, specialmente quello di noi docker. Vabbè, quindi, stavo decidendo cosa mettermi: chissà se questa maglietta ci sta bene con questo pantalone? Fammi provare un attimo..."

situazione 2:

"Mi è venuto in mente un nome...oddio, sempre questo nome, ma perché mi viene in mente? Che vorrà dire? Se mi viene in mente ci sarà un motivo! Eh, per forza. Cioè, se sto col mio ragazzo, non dovrebbe venirmi in mente. Non è che questa persona mi interessa? Altrimenti perché mi verrebbe in mente il suo nome?"

Numero di presupposti sbagliati nella situazione 1: zero.
Numero di presupposti sbagliati nella situazione 2: almeno tre, una tragedia logica.

In sintesi: un nome è un nome. Punto. Niente di più. L'errore logico sta nel collegare un semplice nome ad altre cose che ti fanno paura, quando il collegamento in realtà non c'è. Ma credo tu queste cose già le sappia.

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 17:21
QUOTE (DP94 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 15:16)
QUOTE (Ansia1000 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 14:37)
Ogni tanto, quando magari mi sto vestendo o sto cercando un vestito, mi compare tipo un flash il nome di un ragazzo con cui mi ero fissata (ora molto meno). Non succede altro, solo questo “colpo di pistola” con il nome e basta, nessuna immagine o scena fantasiosa associata..

Non riesco ad inserirla nella tecnica del “presupposto sbagliato” o forse questa è una risposta ad un presupposto sbagliato che è molto sotto, cioè questa è una conseguenza dell’essermi fissata che a sua volta è conseguenza dell’aver paura di innamorarmi di altri, che a sua volta sarà conseguenza di un qualcosa partita in modo errato..

Guarda, io non sono uno psicoterapeuta, quindi potrei dire delle fesserie.
Però siccome ci stiamo affezionando a questa "teoria del presupposto sbagliato", a mio parere possiamo provare a farci rientrare anche questo, senza grandi forzature. Ti propongo due possibili situazioni, di cui una sana e una da docker, chissà perché sono sicuro che non è difficile capire qual è quella da seguire:

situazione 1:

"Mi è venuto in mente un nome...bho, chissà perché, a volte il cervello fa strani scherzi, specialmente quello di noi docker. Vabbè, quindi, stavo decidendo cosa mettermi: chissà se questa maglietta ci sta bene con questo pantalone? Fammi provare un attimo..."

situazione 2:

"Mi è venuto in mente un nome...oddio, sempre questo nome, ma perché mi viene in mente? Che vorrà dire? Se mi viene in mente ci sarà un motivo! Eh, per forza. Cioè, se sto col mio ragazzo, non dovrebbe venirmi in mente. Non è che questa persona mi interessa? Altrimenti perché mi verrebbe in mente il suo nome?"

Numero di presupposti sbagliati nella situazione 1: zero.
Numero di presupposti sbagliati nella situazione 2: almeno tre, una tragedia logica.

In sintesi: un nome è un nome. Punto. Niente di più. L'errore logico sta nel collegare un semplice nome ad altre cose che ti fanno paura, quando il collegamento in realtà non c'è. Ma credo tu queste cose già le sappia.

Puoi farmi terapia? 😂

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 17:22
Quello che comunque temo è:

Mi è venuto in mente un nome. Ok pazienza, non è nulla.

Poi: ma il mio ragazzo se lo sapesse penserebbe che non lo voglio ecc ecc, a lui non succede.. e da li le altre conseguenze e frasi che hai scritto

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 18:22
QUOTE (Ansia1000 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 16:22)
Quello che comunque temo è:

Mi è venuto in mente un nome. Ok pazienza, non è nulla.

Poi: ma il mio ragazzo se lo sapesse penserebbe che non lo voglio ecc ecc, a lui non succede.. e da li le altre conseguenze e frasi che hai scritto

Errore logico n°1: "se il mio ragazzo lo sapesse, penserebbe che non lo voglio"...ehm no!
Questa è una tua deduzione, un pensiero automatico, ma non funziona così.
Se tu per qualche misterioso motivo andassi dal tuo ragazzo e gli dicessi "sai mi è venuto in mente questo nome", lui secondo me ti guarderebbe perplesso e ti risponderebbe "e...quindi?". E questo perché i collegamenti tra le cose che facciamo noi docker per le altre persone semplicemente non hanno senso.
Rifletti un attimo se per te onestamente ha senso questa cosa: tu ami il tuo ragazzo, ti viene in mente un nome (un nome!), quindi non lo ami più.
Che senso ha? Da quando funziona così l'amore? Amare vuol dire che non mi vengono in mente i nomi delle altre persone mentre cerco i vestiti? O l'amore è quella cosa grande e bellissima e misteriosa, che sfugge a qualsiasi definizione, di cui parlavamo stamattina?

Errore logico n°2: "a lui non succede"...sai quante cose vengono in mente ad ognuno di noi ogni giorno! Se pure gli venisse in mente, non se lo ricorderebbe neppure, perché è un pensiero che non ha alcuna importanza, solo noi docker gli diamo significato. Il suo sistema di pensiero è più solido: lui ama te e gli può venire in mente qualsiasi nome, ma lui ama comunque te. Solo noi possiamo pensare che un nome cancelli un amore!

Sinceramente: penso che il tuo ragazzo sia molto fortunato ad avere te, perché dalle paure che hai si vede che l'ultima cosa che vorresti sarebbe stare senza di lui.

Inviato da: Somersault il Giovedì, 14-Giu-2018, 19:59
QUOTE (Ansia1000 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 14:59)
Qui sappiamo che la frattura ce la stiamo causando non dando le precedenza ogni volta, quindi se imparo a darla questa benedetta precedenza, magari smetto di fratturarmi! 😁

Quindi correggo il mio comportamento.

Sapere che i miei pensieri sono frutto di una rigidità mentale sbagliata, dovrebbe aiutare in quanto già riconosci che è sbagliata. Se poi la correggi anche, dovrebbe sistemarsi tutto ciò che da quella cosa sbagliata ne è conseguito.

No, tu hai una frattura ORA, non tutte le volte, ed è unica.
La frattura come la curi? Andando all'ospedale, mettendo il gesso, facendo fisioterapia, ecc...
La curi sapendo chi aveva la precedenza? No.
La curi sapendo di che colore era l'auto che ti ha investito? No.
La curi sapendo a quanto andavi? No.

Sì ma in futuro mi può essere utile... NO.
Il futuro non esiste, la frattura è QUI e ORA, non in un ipotetico domani di cui non sappiamo nulla.

E per farla brevissima, è per questo motivo che l'analisi e le terapia della parola con il DOC si sono rivelate inutili. Perchè l'analisi è la scuola guida, la psicoterapia è l'ospedale traumatologico.



Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 20:30
QUOTE (DP94 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 17:22)
QUOTE (Ansia1000 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 16:22)
Quello che comunque temo è:

Mi è venuto in mente un nome. Ok pazienza, non è nulla.

Poi: ma il mio ragazzo se lo sapesse penserebbe che non lo voglio ecc ecc, a lui non succede.. e da li le altre conseguenze e frasi che hai scritto

Errore logico n°1: "se il mio ragazzo lo sapesse, penserebbe che non lo voglio"...ehm no!
Questa è una tua deduzione, un pensiero automatico, ma non funziona così.
Se tu per qualche misterioso motivo andassi dal tuo ragazzo e gli dicessi "sai mi è venuto in mente questo nome", lui secondo me ti guarderebbe perplesso e ti risponderebbe "e...quindi?". E questo perché i collegamenti tra le cose che facciamo noi docker per le altre persone semplicemente non hanno senso.
Rifletti un attimo se per te onestamente ha senso questa cosa: tu ami il tuo ragazzo, ti viene in mente un nome (un nome!), quindi non lo ami più.
Che senso ha? Da quando funziona così l'amore? Amare vuol dire che non mi vengono in mente i nomi delle altre persone mentre cerco i vestiti? O l'amore è quella cosa grande e bellissima e misteriosa, che sfugge a qualsiasi definizione, di cui parlavamo stamattina?

Errore logico n°2: "a lui non succede"...sai quante cose vengono in mente ad ognuno di noi ogni giorno! Se pure gli venisse in mente, non se lo ricorderebbe neppure, perché è un pensiero che non ha alcuna importanza, solo noi docker gli diamo significato. Il suo sistema di pensiero è più solido: lui ama te e gli può venire in mente qualsiasi nome, ma lui ama comunque te. Solo noi possiamo pensare che un nome cancelli un amore!

Sinceramente: penso che il tuo ragazzo sia molto fortunato ad avere te, perché dalle paure che hai si vede che l'ultima cosa che vorresti sarebbe stare senza di lui.

Ma per me non è solo un nome, è il nome di una persona su cui mi sono fissata pensando che mi piacesse.. quindi il ripresentarsi di questo nome, mi mette paura..

Inoltre, prima eravamo in giro, gli ho fatto scegliere un regalo per il compleanno e nel momento in cui lo prendevo ho iniziato “lo vuoi davvero prendere o lo stai prendendo perché pensi che debba essere cosi?” Ecc

Per il resto si, chi non ha il doc sorvola su certi pensieri.. noi stessi lo facciamo sugli argomenti che non ci “toccano”.

Grazie comunque, sono felice che dall’esterno si veda e si percepisca che lo amo! Perché da dentro a volte fa schifo PSICO sad.gif

Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 20:32
QUOTE (Somersault @ Giovedì, 14-Giu-2018, 18:59)
QUOTE (Ansia1000 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 14:59)
Qui sappiamo che la frattura ce la stiamo causando non dando le precedenza ogni volta, quindi se imparo a darla questa benedetta precedenza, magari smetto di fratturarmi! 😁

Quindi correggo il mio comportamento.

Sapere che i miei pensieri sono frutto di una rigidità mentale sbagliata, dovrebbe aiutare in quanto già riconosci che è sbagliata. Se poi la correggi anche, dovrebbe sistemarsi tutto ciò che da quella cosa sbagliata ne è conseguito.

No, tu hai una frattura ORA, non tutte le volte, ed è unica.
La frattura come la curi? Andando all'ospedale, mettendo il gesso, facendo fisioterapia, ecc...
La curi sapendo chi aveva la precedenza? No.
La curi sapendo di che colore era l'auto che ti ha investito? No.
La curi sapendo a quanto andavi? No.

Sì ma in futuro mi può essere utile... NO.
Il futuro non esiste, la frattura è QUI e ORA, non in un ipotetico domani di cui non sappiamo nulla.

E per farla brevissima, è per questo motivo che l'analisi e le terapia della parola con il DOC si sono rivelate inutili. Perchè l'analisi è la scuola guida, la psicoterapia è l'ospedale traumatologico.

E qual è la frattura? Il doc?

Ma il doc viene per un motivo, non dal nulla.. quindi cercare il motivo e correggerlo o comunque lavorarci per far si che non sia una cosa “traumatica” serve..

Altrimenti tu cosa consigli? Hai qualche consiglio/idea/suggerimento?

Inviato da: Somersault il Giovedì, 14-Giu-2018, 21:52
QUOTE (Ansia1000 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 19:32)
E qual è la frattura? Il doc?

Sì! PSICO D.gif
QUOTE
Ma il doc viene per un motivo, non dal nulla.. quindi cercare il motivo e correggerlo o comunque lavorarci per far si che non sia una cosa “traumatica” serve..

Non lo sappiamo il motivo per cui viene, almeno non ancora con certezza, può essere anche solo uno scompenso chimico nel cervello. Non c'è nulla di traumatico, pregresso, inconscio o chissà cosa. E' un disturbo d'ansia e come tale va trattato. Anche la frattura alla gamba avviene per un motivo, ma tornando a prima, saperlo farà guarire la frattura? No.
Ci sono persone che hanno lo stesso DOC per anni, chi invece cambia tema di volta in volta. Se ci dovessimo ogni volta soffermare a capire l'origine di quello omosessuale, o quello da relazione, o quello religioso, o quello da contaminazione non se ne uscirebbe più.
Per questo porsi domande, cercare di capire il perchè e il percome, oltre che inutile è anche dannoso, perchè aggiungi pensieri a pensieri.

QUOTE
Altrimenti tu cosa consigli? Hai qualche consiglio/idea/suggerimento?

Uno molto semplice, smettere di affrontare il DOC sul versante della tematica. Quella è superficie, fumo, effetti speciali. E' il recinto dentro cui il DOC vi vuole, perchè lì lui vincerà SEMPRE e voi ci girerete come trottole vita natural durante.


Inviato da: Ansia1000 il Giovedì, 14-Giu-2018, 22:43
Quindi tu dici:

Non star li a pensare alla relazione e ai pensieri su essa, ma pensa all’ansia “pura”?

Comunque per il discorso che ogni tanto (prevalentemente quando scelgo vestiti o penso di metterli l’indomani a lavoro), mi viene in mente il nome di questo. Senza nessun pensiero associato. Solo il nome. È un collega che vedo solo 1 volta a settimana.

A volte non sento il nome chiaro in testa, ma so che è “passato”. Non so se mi spiego..è un po’ complicato..

Questo mi fa uscire fuori di testa :/

Inviato da: Somersault il Giovedì, 14-Giu-2018, 23:03
QUOTE (Ansia1000 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 21:43)
Quindi tu dici:

Non star li a pensare alla relazione e ai pensieri su essa, ma pensa all’ansia “pura”?

Di certo non pensare al tema, qualsiasi esso sia.
E' come giocare a tris contro sè stessi, è del tutto illogico perchè non vincerai MAI.
E, come insegna il film Wargames
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QUOTE
Comunque per il discorso [...] Questo mi fa uscire fuori di testa :/

Ecco, stai analizzando.
Sei come un gatto, e il doc ti muove davanti il gomitolo di lana.

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 23:31
Ansia1000, prima sulla questione del nome non sono riuscito a spiegarmi bene, ma quello che volevo dire è questo: stamattina diversi di noi utenti eravamo d'accordo sul fatto che se un uomo si ferma a guardare delle scarpe da donna in una vetrina questo non vuole che è trans e se a un ragazzo capita in qualche circostanza di non ritenere bellissima la sua ragazza questo non vuol dire che non la ama. Mi pare che su queste cose fossimo d'accordo e mi pare che anche tu lo fossi. E allora ti chiedo: perché se invece a te viene in mente il nome di questa persona dovrebbe significare qualcosa? La struttura logica delle domande che ti poni tu non è la stessa di quelle che si pongono gli altri, dettate da paura e fraintendimento della realtà?

Questa cosa del nome mi ha fatto venire in mente una spiegazione che lessi tempo fa su questo forum (ti lascio il link alla fine). In questo post, un bravissimo utente spiegava in maniera semplice alcuni aspetti biologici del DOC, che proverò a riassumerti brevemente:
- come sai i pensieri non sono altro che segnali elettrici, ma sono diversi da quelli dei computer, perché sono modulabili, cioè possono variare in intensità; questa variazione in intensità è possibile grazie ai neurotrasmettitori, come la serotonina.
- il cervello è fatto da diverse parti; tra queste ci sono i nuclei, dove hanno sede le attività non coscienti, e la corteccia, dove ha sede la coscienza.
- i pensieri si formano nei nuclei, cioè nella parte non cosciente e solo successivamente arrivano alla corteccia e quindi alla coscienza.
- insieme al pensiero alla corteccia arrivano altri segnali da altre parti del cervello, che portano informazioni relative alle emozioni che ci suscita quel pensiero, per esempio noia o paura.
- la corteccia sulla base dell'informazione emotiva elabora il pensiero e decide se amplificarlo, attenuarlo o eliminarlo (ricordiamo che il segnale è modulabile). Se ad esempio ci fa paura lo amplifica, perché la paura è un segnale di allarme, non può essere sottovalutato. Una volta modificato lo rimanda ai nuclei e il giro ricomincia. Così più o meno funziona il pensiero.
- e ora la parte essenziale: più diamo peso a un pensiero, più la corteccia penserà che è importante e lo amplificherà. Così facendo i circuiti relativi a quel pensiero si intensificano ed è per questo che si ripropone continuamente: più ci fa paura, più gli diamo peso, più il pensiero diventa "importante" a livello biologico e più ritorna, perché il cervello, ritenendolo importante, si modifica per farlo tornare.

Per questo forse ti viene in mente quel nome: ne hai paura, il tuo cervello sa che se una cosa ti fa paura deve essere una cosa importante, a cui bisogna fare attenzione, e te la continua a riproporre. Ormai si è abituato così.
Quindi, rilassati: se la mente ti pone delle domande, tu non rispondere, non dargli peso, tanto la verità già la sa il cuore.

Sperando di non aver scritto troppe stronzate, questo è il link: http://psyco.forumfree.org/index.php?&showtopic=68685

Inviato da: DP94 il Giovedì, 14-Giu-2018, 23:34
QUOTE (Somersault @ Giovedì, 14-Giu-2018, 22:03)
Di certo non pensare al tema, qualsiasi esso sia.
E' come giocare a tris contro sè stessi, è del tutto illogico perchè non vincerai MAI.
E, come insegna il film Wargames
user posted image


Bellissimo quel film, Somersault!
La scena finale, dove il computer gioca contro se stesso e alla fine impara che l'unica mossa vincente è non giocare, è la metafora perfetta del DOC, in quella scena c'è tutto: la descrizione del problema e la sua soluzione.

Inviato da: Somersault il Venerdì, 15-Giu-2018, 00:39
Lo dico da anni PSICO smile.gif


Inviato da: Ansia1000 il Venerdì, 15-Giu-2018, 01:18
QUOTE (DP94 @ Giovedì, 14-Giu-2018, 22:31)
Ansia1000, prima sulla questione del nome non sono riuscito a spiegarmi bene, ma quello che volevo dire è questo: stamattina diversi di noi utenti eravamo d'accordo sul fatto che se un uomo si ferma a guardare delle scarpe da donna in una vetrina questo non vuole che è trans e se a un ragazzo capita in qualche circostanza di non ritenere bellissima la sua ragazza questo non vuol dire che non la ama. Mi pare che su queste cose fossimo d'accordo e mi pare che anche tu lo fossi. E allora ti chiedo: perché se invece a te viene in mente il nome di questa persona dovrebbe significare qualcosa? La struttura logica delle domande che ti poni tu non è la stessa di quelle che si pongono gli altri, dettate da paura e fraintendimento della realtà?

Questa cosa del nome mi ha fatto venire in mente una spiegazione che lessi tempo fa su questo forum (ti lascio il link alla fine). In questo post, un bravissimo utente spiegava in maniera semplice alcuni aspetti biologici del DOC, che proverò a riassumerti brevemente:
- come sai i pensieri non sono altro che segnali elettrici, ma sono diversi da quelli dei computer, perché sono modulabili, cioè possono variare in intensità; questa variazione in intensità è possibile grazie ai neurotrasmettitori, come la serotonina.
- il cervello è fatto da diverse parti; tra queste ci sono i nuclei, dove hanno sede le attività non coscienti, e la corteccia, dove ha sede la coscienza.
- i pensieri si formano nei nuclei, cioè nella parte non cosciente e solo successivamente arrivano alla corteccia e quindi alla coscienza.
- insieme al pensiero alla corteccia arrivano altri segnali da altre parti del cervello, che portano informazioni relative alle emozioni che ci suscita quel pensiero, per esempio noia o paura.
- la corteccia sulla base dell'informazione emotiva elabora il pensiero e decide se amplificarlo, attenuarlo o eliminarlo (ricordiamo che il segnale è modulabile). Se ad esempio ci fa paura lo amplifica, perché la paura è un segnale di allarme, non può essere sottovalutato. Una volta modificato lo rimanda ai nuclei e il giro ricomincia. Così più o meno funziona il pensiero.
- e ora la parte essenziale: più diamo peso a un pensiero, più la corteccia penserà che è importante e lo amplificherà. Così facendo i circuiti relativi a quel pensiero si intensificano ed è per questo che si ripropone continuamente: più ci fa paura, più gli diamo peso, più il pensiero diventa "importante" a livello biologico e più ritorna, perché il cervello, ritenendolo importante, si modifica per farlo tornare.

Per questo forse ti viene in mente quel nome: ne hai paura, il tuo cervello sa che se una cosa ti fa paura deve essere una cosa importante, a cui bisogna fare attenzione, e te la continua a riproporre. Ormai si è abituato così.
Quindi, rilassati: se la mente ti pone delle domande, tu non rispondere, non dargli peso, tanto la verità già la sa il cuore.

Sperando di non aver scritto troppe stronzate, questo è il link: http://psyco.forumfree.org/index.php?&showtopic=68685

Tutto chiaro.. sai com’è, quando è sulla “pelle degli altri” ci viene più semplice dare consigli! Su di noi...stendiamo un velo pietoso..

Comunque ciò che mi preoccupa che sono apatica/svogliata/fredda con lui questi giorni.. come se fossi infastidita per qualcosa..

Boh..impossibile per me non chiedermi il perché.. impossibile.. 😞

Vorrei riuscire a giocare, scherzare, abbracciarlo..

Invece quando ci penso subentra un alone di tristezza e un “no non ne ho voglia”.. 😞 piango! PSICO sad.gif((

Inviato da: DP94 il Venerdì, 15-Giu-2018, 11:43
QUOTE (DRUMMER @ Giovedì, 14-Giu-2018, 11:52)
Al di fuori però della tua analisi ragionata, come spieghi la realtà delle sensazioni? è una realtà costruita? come fa ad esserlo e se mi immagino di abbracciare un uomo sembra che mi piaccia? Per il momento GRAZIE

DRUMMER, ho pensato un po' a come rispondere alle domande che mi hai fatto. Però, importante: non sono un medico, quindi tutto quello che dirò è molto probabilmente inesatto.

Comunque, tu mi chiedi se le sensazioni sono reali: io credo che non sono solo le sensazioni che descrivi ad essere una realtà costruita, ma tutta la nostra vita psichica è una realtà costruita, pensaci: tutto, dagli stimoli sensoriali, all'ideazione creativa, alle emozioni istintive, al ragionamento logico. In che senso sarebbero reali queste cose?

Alla fine non sono altro che segnali elettrici, di reale non c'è niente. Persino il colore dello sfondo di questo forum è costruito dal cervello: dallo schermo arrivano ai nostri occhi dei fotoni che hanno una certa lunghezza d'onda, il nostro cervello elabora questa informazione e ci costruisce una immagine che ha una certa caratteristica che noi chiamiamo "colore celeste chiaro", ma nella realtà al concetto di celeste chiaro non corrisponde niente: il colore è un prodotto della mente: i fotoni esistono, il celeste chiaro ce lo immaginiamo noi.

Bene, allo stesso modo gli impulsi sessuali sono un prodotto della mente, però hanno una natura e un'origine infinitamente più complessa e non ancora del tutto spiegata. Quello che accade nel nostro cervello quando interagiamo con un'altra persona, uomo o donna, con un certo aspetto fisico e un certo carattere, probabilmente è un casino: genetica, educazione, abitudine, ricordi, convinzioni morali, tutte queste cose si combinano e in una frazione di secondo danno come risultato una sensazione. Reale? Semplicemente un segnale elettrico.
Le cose si fanno dolorose quando alla formazione di questo segnale partecipa una componente in più, ossia il DOC. Per esperienza personale ti assicuro che il DOC ha una certa voce in capitolo nel cervello quando si tratta si produrre le sensazioni. E con gli anni diventa sempre più bravo a farlo: tu magari all'inizio quando vedevi un uomo avevi solo paura, ma le sensazioni non erano abbastanza convincenti, il gioco era più facile. Invece che affrontare il DOC, tu hai preferito continuare a interrogarti sull'omosessualità, e il DOC di questo ne è stato molto contento: ha capito che per metterti in difficoltà doveva riuscire a farti percepire delle sensazioni che somigliassero all'attrazione quando vedevi un uomo. E' possibile? Sì. Come fa? Provo a spiegartelo: il DOC è un disturbo mentale, cioè riguarda la mente. E la mente sa tutto di te, sa quali sono sono le tue paure, le tue convinzioni morali, e soprattutto è la mente che crea i segnali che chiamiamo sensazioni, tu non hai voce in capitolo, te le becchi e basta. Secondo te non è in grado di farti percepire ciò che vuole? E' come un nemico che conosce tutte le tue strategie e in più può usare tutte le tue armi contro di te. Se poi vuoi sapere perché parlo del DOC come di un nemico quasi dotato di volontà e capace di fare strategie di cui tu non ti accorgi, bhè, perché ho visto su di me che è così, ha una componente di auto-sabotaggio e col passare degli anni si perfeziona. Più continui a interrogarti sull'omosessualità più gli dai preziose informazioni su come tu pensi che sia l'omosessualità e lui le use per perfezionare le sensazioni che ti invia. Come si vede nella scena del film che ha ricordato ieri Somersault: l'unica mossa vincente è non giocare. Sei a un punto in cui vedi un uomo e ti sembra di percepire una sensazione che non accetti? Bhè sappi che più ti disperi, più ti ci arrabbi, più ti ci interroghi e più dai conferma al DOC che la sua strategia è vincente, che ha trovato il modo di vincerti.

Queste cose te le ho raccontate come una favoletta, molto romanzate, ma se leggi la riflessione che ho linkato ieri ad Ansia1000 vedrai che c'è un fondamento neurologico, basato sul concetto di neuroplasticità: il DOC modifica fisicamente il cervello.

E quindi quelle sensazioni sono omosessualità? Per rispondere bene bisognerebbe:
1) sapere cosa ti sembra di provare. Però, DRUMMER io non sono te e quindi non posso saperlo, anche se leggendoti dal di fuori non mi pare. Anche altri ti hanno detto che ciò che descrivi non è ciò che prova un omosessuale. Tu dici "mi sembra che mi piaccia": cosa ne sai tu se quello che sembra a te è la stessa cosa che prova un omosessuale oppure è una sensazione diversa?
2) saper definire l'omosessualità. Tu hai degli schemi troppo rigidi: tu dividi il mondo in eterosessuali, omosessuali e forse bisessuali,ma la sessualità umana è molto più complessa di così. Perché secondo te a un omosessuale non può capitare di essere fortemente attratto da una ragazza? Solo la nostra stupida società occidentale etichetta le persone e le raggruppa in categorie: eterosessuali, omosessuali, bisessuali. Ma a questi concetti nella realtà non corrisponde niente, come al colore celeste, le cose sono più complesse, bisogna vivere, non etichettarsi, peraltro etichettarsi avendo il DOC che cerca di imbrogliarti con le sensazioni.

E ancora: mettiamo che a te al di là del DOC risultino "davvero" (che poi voglio vedere come fai a dire cosa è dovuto al DOC e cosa non lo è), dicevo mettiamo che risultino esteticamente belli alcuni lineamenti di alcuni uomini. E allora? C'è questo e basta. Non è che questo è necessariamente il segnale di qualcos'altro, che questa è la punta dell'iceberg che ti avverte che sotto la superficie si nasconde l'omosessualità. E' così (forse o forse è solo una forte suggestione dovuta al DOC), punto. Poi tutti i collegamenti con quella che tu chiami omosessualità ce li fai tu. Pensi che un omosessuale non possa perdersi nei begli occhi verdi di alcune ragazze? E allora? Gli piacciono i ragazzi e gli occhi verdi di alcune ragazze. Se sei capace trovagliela tu un etichetta. Se poi ti impunti con una posizione tipo: no a me non deve piacere per niente, zero, nessun lineamento maschile, perché va contro la mia moralità, bhè mi sembra un capriccio, nessuno funziona così: come ti dicevo le cose sono complesse. Vivi, fa ciò che ti piace e che ritieni moralmente giusto, non interrogarti sui dettagli.

In ultimo: ti consiglio vivamente di non "immaginare di abbracciare un uomo" per vedere qual è l'effetto: non testarti. Tanto il risultato del test è falsato, l'ha già deciso il DOC (ossia tu e le tue paure) quale deve essere il risultato, non scoprirari certo con questi test qual è la tua vera natura.


P.S. Siccome, come ho scritto, ho sempre paura di dare consigli sbagliati, se qualcuno con più esperienza vede che ho scritto qualche cazzata, gli sarei davvero grato se mi correggesse. Grazie

Inviato da: moonlight92 il Venerdì, 15-Giu-2018, 12:43
Quindi in poche parole la mente del docker produce soggettivamente quello che il docker crede che sia la prova della sua paura ?

Allora faccio un altra domanda se questo è valido.

Se il doc produce cose che sembrano effettivamente fare di lui una persona omosessuale o boh una persona disinnamorata...
In che modo si capisce dove sta la verità se si provano sensazioni altamente somiglianti a quelle che uno proverebbe se non amasse o fosse omosessuale ?
:0

Inviato da: moonlight92 il Venerdì, 15-Giu-2018, 12:46
Che discriminante esiste ?

Inviato da: DP94 il Venerdì, 15-Giu-2018, 13:05
Hopespring1, una domanda più facile non ce l'avevi? PSICO ahah.gif

Comunque io penso questo: a parte che la cosa è complessissima perché come ho detto le sensazioni sono segnali elettrici e alla loro formazione concorre sia il DOC sia il resto, quindi un discrimine non so se esista, provo lo stesso a risponderti con una metafora.
E' come se la verità fosse sul fondo di uno stagno e tu docker nel cercare la verità agiti l'acqua, sollevando la sabbia dal fondo e rendendo l'acqua torbida. Fino a che la situazione è questa, tu il fondo dello stagno non riesci a vederlo bene, a volte ti sembra di cogliere la verità, ma non vedi bene, ti sembra sempre di ingannarti. L'unica soluzione è smettere di agitare l'acqua e aspettare che la sabbia di posi sul fondo, allora l'acqua tornerà limpida e tu vedrai il fondo dello stagno e quindi la verità. Quindi, più cerchi peggio è, quando smetti di cercare ogni cosa appare chiara.
Fuor di metafora: finché ci sono l'ansia, la paura, il giudizio, i test, i pensieri intrusivi, finché ci impuntiamo che la verità vogliamo che sia al 100% come diciamo noi, finché pensiamo anziché vivere, non la sapremo mai la verità, qualsiasi giudizio sarà sempre inquinato dal DOC.
Per essere più chiaro: il discrimine se c'è non puoi vederlo finché sei dentro al DOC.
E spesso per tenere a bada il DOC bisogna smettere di cercare la verità. E quando ci riesci questa ricerca della verità perde anche importanza: perché l'importante è vivere, solo per noi l'importante è sapere come etichettarci o velleità simili.

E comunque ribadisco: "sensazioni altamente somiglianti a quelle che proverebbe un omosessuale", ma che ne sa un docker di cosa prova un omosessuale? Provi delle sensazioni, punto. Pensa a tenere a bada il DOC, probabilmente quelle sensazioni se ne andranno e se restano sono delle sensazioni da ricondurre alla complessità della mente umana, "omosessuale" è solo un'etichetta.

Inviato da: Ansia1000 il Venerdì, 15-Giu-2018, 13:18
Io intanto mi sento distaccata, come se non avessi voglia di coccolarlo ecc.. però se lui mi sembra distaccato mi dà fastidio 😒

Incoerenza, incoerenza..

Bello l’esempio dello stagno! 😉

Inviato da: iovogliovivere il Venerdì, 15-Giu-2018, 13:37
Riflessioni bellissime e con cui mi trovate perfettamente d'accordo ma vivere con quest'angoscia è estenuante...

Inviato da: sweetgirl il Venerdì, 15-Giu-2018, 14:28
Secondo me dovremmo cominciare invece a non vedere le ossessioni come un nemico da combattere ma come una parte sofferente, che chiede attenzione nel modo più assurdo possibile, nata per un'infinità di ragioni diverse per ognuno, che trova espressione nel SINTOMO delle ossessioni. Perché questo sono, un sintomo, fastidioso, terribile, insidioso, ma di base non sono la causa, semmai la conseguenza, di ben altro, che NO, NON RIGUARDA IL TEMA SPECIFICO DELL'OSSESSIONE. Ci sto lavorando in terapia e non descriverò dettagli specifici, ma una cosa credo sia chiara a tutti: stress, stanchezza, sofferenza, ansia, solitudine, noia, bassa autostima, disamore nei confronti di se stessi, sfiducia in sé e negli altri, svalutazione, insicurezza, paura più generica, e potrei continuare all'infinito, sono sempre la base da cui sono scaturite le ossessioni.
Sto vivendo un periodo positivo sul lavoro? - mmm, davvero sono brava e va tutto bene, non ci sono abituata - formicolio al braccio - sclerosi multipla! No! Non posso essere serena e tranquilla, non me lo merito in fondo, ci deve essere qualcosa che non va! (un banale esempio nella mia vita)

Inviato da: DRUMMER il Venerdì, 15-Giu-2018, 14:33
QUOTE (DP94 @ Venerdì, 15-Giu-2018, 10:43)
QUOTE (DRUMMER @ Giovedì, 14-Giu-2018, 11:52)
Al di fuori però della tua analisi ragionata, come spieghi la realtà delle sensazioni? è una realtà costruita? come fa ad esserlo e se mi immagino di abbracciare un uomo sembra che mi piaccia? Per il momento GRAZIE

DRUMMER, ho pensato un po' a come rispondere alle domande che mi hai fatto. Però, importante: non sono un medico, quindi tutto quello che dirò è molto probabilmente inesatto.

Comunque, tu mi chiedi se le sensazioni sono reali: io credo che non sono solo le sensazioni che descrivi ad essere una realtà costruita, ma tutta la nostra vita psichica è una realtà costruita, pensaci: tutto, dagli stimoli sensoriali, all'ideazione creativa, alle emozioni istintive, al ragionamento logico. In che senso sarebbero reali queste cose?

Alla fine non sono altro che segnali elettrici, di reale non c'è niente. Persino il colore dello sfondo di questo forum è costruito dal cervello: dallo schermo arrivano ai nostri occhi dei fotoni che hanno una certa lunghezza d'onda, il nostro cervello elabora questa informazione e ci costruisce una immagine che ha una certa caratteristica che noi chiamiamo "colore celeste chiaro", ma nella realtà al concetto di celeste chiaro non corrisponde niente: il colore è un prodotto della mente: i fotoni esistono, il celeste chiaro ce lo immaginiamo noi.

Bene, allo stesso modo gli impulsi sessuali sono un prodotto della mente, però hanno una natura e un'origine infinitamente più complessa e non ancora del tutto spiegata. Quello che accade nel nostro cervello quando interagiamo con un'altra persona, uomo o donna, con un certo aspetto fisico e un certo carattere, probabilmente è un casino: genetica, educazione, abitudine, ricordi, convinzioni morali, tutte queste cose si combinano e in una frazione di secondo danno come risultato una sensazione. Reale? Semplicemente un segnale elettrico.
Le cose si fanno dolorose quando alla formazione di questo segnale partecipa una componente in più, ossia il DOC. Per esperienza personale ti assicuro che il DOC ha una certa voce in capitolo nel cervello quando si tratta si produrre le sensazioni. E con gli anni diventa sempre più bravo a farlo: tu magari all'inizio quando vedevi un uomo avevi solo paura, ma le sensazioni non erano abbastanza convincenti, il gioco era più facile. Invece che affrontare il DOC, tu hai preferito continuare a interrogarti sull'omosessualità, e il DOC di questo ne è stato molto contento: ha capito che per metterti in difficoltà doveva riuscire a farti percepire delle sensazioni che somigliassero all'attrazione quando vedevi un uomo. E' possibile? Sì. Come fa? Provo a spiegartelo: il DOC è un disturbo mentale, cioè riguarda la mente. E la mente sa tutto di te, sa quali sono sono le tue paure, le tue convinzioni morali, e soprattutto è la mente che crea i segnali che chiamiamo sensazioni, tu non hai voce in capitolo, te le becchi e basta. Secondo te non è in grado di farti percepire ciò che vuole? E' come un nemico che conosce tutte le tue strategie e in più può usare tutte le tue armi contro di te. Se poi vuoi sapere perché parlo del DOC come di un nemico quasi dotato di volontà e capace di fare strategie di cui tu non ti accorgi, bhè, perché ho visto su di me che è così, ha una componente di auto-sabotaggio e col passare degli anni si perfeziona. Più continui a interrogarti sull'omosessualità più gli dai preziose informazioni su come tu pensi che sia l'omosessualità e lui le use per perfezionare le sensazioni che ti invia. Come si vede nella scena del film che ha ricordato ieri Somersault: l'unica mossa vincente è non giocare. Sei a un punto in cui vedi un uomo e ti sembra di percepire una sensazione che non accetti? Bhè sappi che più ti disperi, più ti ci arrabbi, più ti ci interroghi e più dai conferma al DOC che la sua strategia è vincente, che ha trovato il modo di vincerti.

Queste cose te le ho raccontate come una favoletta, molto romanzate, ma se leggi la riflessione che ho linkato ieri ad Ansia1000 vedrai che c'è un fondamento neurologico, basato sul concetto di neuroplasticità: il DOC modifica fisicamente il cervello.

E quindi quelle sensazioni sono omosessualità? Per rispondere bene bisognerebbe:
1) sapere cosa ti sembra di provare. Però, DRUMMER io non sono te e quindi non posso saperlo, anche se leggendoti dal di fuori non mi pare. Anche altri ti hanno detto che ciò che descrivi non è ciò che prova un omosessuale. Tu dici "mi sembra che mi piaccia": cosa ne sai tu se quello che sembra a te è la stessa cosa che prova un omosessuale oppure è una sensazione diversa?
2) saper definire l'omosessualità. Tu hai degli schemi troppo rigidi: tu dividi il mondo in eterosessuali, omosessuali e forse bisessuali,ma la sessualità umana è molto più complessa di così. Perché secondo te a un omosessuale non può capitare di essere fortemente attratto da una ragazza? Solo la nostra stupida società occidentale etichetta le persone e le raggruppa in categorie: eterosessuali, omosessuali, bisessuali. Ma a questi concetti nella realtà non corrisponde niente, come al colore celeste, le cose sono più complesse, bisogna vivere, non etichettarsi, peraltro etichettarsi avendo il DOC che cerca di imbrogliarti con le sensazioni.

E ancora: mettiamo che a te al di là del DOC risultino "davvero" (che poi voglio vedere come fai a dire cosa è dovuto al DOC e cosa non lo è), dicevo mettiamo che risultino esteticamente belli alcuni lineamenti di alcuni uomini. E allora? C'è questo e basta. Non è che questo è necessariamente il segnale di qualcos'altro, che questa è la punta dell'iceberg che ti avverte che sotto la superficie si nasconde l'omosessualità. E' così (forse o forse è solo una forte suggestione dovuta al DOC), punto. Poi tutti i collegamenti con quella che tu chiami omosessualità ce li fai tu. Pensi che un omosessuale non possa perdersi nei begli occhi verdi di alcune ragazze? Eh allora? Gli piacciono i ragazzi e gli occhi verdi di alcune ragazze. Se sei capace trovagliela tu un etichetta. Se poi ti impunti con una posizione tipo: no a me non deve piacere per niente, zero, nessun lineamento maschile, perché va contro la mia moralità, bhè mi sembra un capriccio, nessuno funziona così: come ti dicevo le cose sono complesse. Vivi, fa ciò che ti piace e che ritieni moralmente giusto, non interrogarti sui dettagli.

In ultimo: ti consiglio vivamente di non "immaginare di abbracciare un uomo" per vedere qual è l'effetto: non testarti. Tanto il risultato del test è falsato, l'ha già deciso il DOC (ossia tu e le tue paure) quale deve essere il risultato, non scoprirari certo con questi test qual è la tua vera natura.


P.S. Siccome, come ho scritto, ho sempre paura di dare consigli sbagliati, se qualcuno con più esperienza vede che ho scritto qualche cazzata, gli sarei davvero grato se mi correggesse. Grazie

DP94, ti ringrazio per l'interessante spiegazione molto approfondita. Credo anche io che possano generarsi realtà prodotte dalla nostra personalità ossesiva che è in grado di riprodurre le esatte sensazioni. Il discorso è che attraverso questa spiegazione reagisco in questo modo:

a) tutto quanto scritto è una spiegazione pratica e una RISPOSTONA a chi cerca un perchè. A me non sembra di ricercare una risposta, semplicemente subisco il fatto che alcuni soggetti con determinate caratteristiche mi attraggono con conseguente innalzamento di ansia (perchè l'attrazione è reale). Come se rimanessi infatuato e immediatamente agitato per questo. c'è un palese conflitto con le proprie sensazioni.

b) tutto quello che hai specificato è molto logico e realistico ma potrebbe essere grossa rassicurazione creata, siegata e incastrata benissimo per scongiurare che sia in realtà quanto temuto.

c) qual'è allora la differenza tra chi ha delle attrazioni omosessuali e non le accetta e chi invece è trappola di quel meccanismo che hai magnificamente spiegato?

sono d'accordo col discorso auto-sabotaggio perchè questo lo percepisco e a volte me ne rendo conto.

quando però dici:

E quindi quelle sensazioni sono omosessualità? Per rispondere bene bisognerebbe:
1) sapere cosa ti sembra di provare. Però, DRUMMER io non sono te e quindi non posso saperlo, anche se leggendoti dal di fuori non mi pare. Anche altri ti hanno detto che ciò che descrivi non è ciò che prova un omosessuale. Tu dici "mi sembra che mi piaccia": cosa ne sai tu se quello che sembra a te è la stessa cosa che prova un omosessuale oppure è una sensazione diversa?


beh ti rispondo con molta difficoltà ma mi sento arreso nel doverlo ammettere..si mi sembra di provare una sorta di voglia di abbracciare..più che voglia è un'immagine di me che lo faccio..una vignetta con la percezione che sia piacevole, immaginando profumi e sensazioni e per farlo utilizzo le sensazioni provate quando abbracciavo mio padre o quando do un bacio a mio fratello (quindi vedi, saprei quale sensazione fisica si prova) immagine di me che bacia sulla guancia ma non in termini eccitatori e sessuali, ora ho paura che sia io a dare a tutto questo una spiegazione che sia meno compatibile con l'omosessualità proprio perchè la temo, mentre invece quello che sento magari è proprio emozione omosessuale e faccio fatica ad ammetterla e spiegarla.

Quando tu dici "cosa ne sai tu se quello che sembra a te è la stessa cosa che prova un omosessuale oppure è una sensazione diversa? " beh allora a questo punto nessuno sa nulla di niente..anche l'omosessuale non è sicuro di esserlo e non può affermarlo...potremmo tutti essersi coinvinti di qualcosa che non è in realtà cosi. Ma a questo punto se per tutti vale cosi la realtà oggettiva qual'è? hmm.gif

quello che dici è mooolto interessante ma ho come la sensazione che ruoti tutto intorno alla singola percezione di noi stessi e sulla quale non dovremmo fidarci perchè non sappiamo se è realmente così oppure no..

Inviato da: DRUMMER il Venerdì, 15-Giu-2018, 14:40
QUOTE (Somersault @ Giovedì, 14-Giu-2018, 18:59)
E per farla brevissima, è per questo motivo che l'analisi e le terapia della parola con il DOC si sono rivelate inutili. Perchè l'analisi è la scuola guida, la psicoterapia è l'ospedale traumatologico.

e ma se vai all'ospedale traumatologico per anni e stai sempre cosi se non peggio forse:

le cure non sono corrette..
curano qualcosa che non è quel male..
non c'è nulla da curare nel senso che la frattura è reale e incurabile
hai un altro male


Inviato da: DP94 il Venerdì, 15-Giu-2018, 14:44
QUOTE (sweetgirl @ Venerdì, 15-Giu-2018, 13:28)
Secondo me dovremmo cominciare invece a non vedere le ossessioni come un nemico da combattere ma come una parte sofferente, che chiede attenzione nel modo più assurdo possibile, nata per un'infinità di ragioni diverse per ognuno, che trova espressione nel SINTOMO delle ossessioni. Perché questo sono, un sintomo, fastidioso, terribile, insidioso, ma di base non sono la causa, semmai la conseguenza, di ben altro, che NO, NON RIGUARDA IL TEMA SPECIFICO DELL'OSSESSIONE. Ci sto lavorando in terapia e non descriverò dettagli specifici, ma una cosa credo sia chiara a tutti: stress, stanchezza, sofferenza, ansia, solitudine, noia, bassa autostima, disamore nei confronti di se stessi, sfiducia in sé e negli altri, svalutazione, insicurezza, paura più generica, e potrei continuare all'infinito, sono sempre la base da cui sono scaturite le ossessioni.
Sto vivendo un periodo positivo sul lavoro? - mmm, davvero sono brava e va tutto bene, non ci sono abituata - formicolio al braccio - sclerosi multipla! No! Non posso essere serena e tranquilla, non me lo merito in fondo, ci deve essere qualcosa che non va! (un banale esempio nella mia vita)

Hai ragione, è vero, infatti anche a me una terapeuta propose di abbinare la terapia cognitivo-comportamentale alla psicoanalisi.
Il fatto è che il tema del DOC è di una complessità assurda e, nell'intento di trasmettere quello che volevo dire, ho forzato troppo la metafora del nemico: genetica, schemi di pensiero e convinzioni errate, buchi o lati deboli nella personalità e molto altro si combinano in modo diverso da persona a persona.
Anche nella mia esperienza personale il DOC si infila in buchi nella personalità, che gridano che vogliono essere riempiti, ma ciò non toglie che le modalità con cui lo fa somigliano molto, almeno nella mia esperienza, a quelle di un auto-sabotaggio, di un attacco, più che a un consiglio. Insomma, il DOC è la spia di altri problemi ma se dai retta strettamente a ciò che ti segnala e lo fai con le modalità che ti suggerisce non vai da nessuna parte, non si comporta molto da amico.

Inviato da: sweetgirl il Venerdì, 15-Giu-2018, 14:50
Esattamente! Il guaio è riuscire ad accettarlo come sintomo, fastidiosissimo, che in questo momento, per varie ragioni, è presente, ma senza cadere nella trappola delle ossessioni. Della serie: "ok, ti vedo. So che ci sei e cerco di accoglierti, sei la mia parte ossessiva e ferita. Questo non significa che crederò alle fesserie che mi racconti, ma al fatto che mi segnali che devo lavorare sulle cause che ti hanno fatto emergere"

Inviato da: Somersault il Venerdì, 15-Giu-2018, 14:50
QUOTE (DRUMMER @ Venerdì, 15-Giu-2018, 13:40)
QUOTE (Somersault @ Giovedì, 14-Giu-2018, 18:59)
E per farla brevissima, è per questo motivo che l'analisi e le terapia della parola con il DOC si sono rivelate inutili. Perchè l'analisi è la scuola guida, la psicoterapia è l'ospedale traumatologico.

e ma se vai all'ospedale traumatologico per anni e stai sempre cosi se non peggio forse:

le cure non sono corrette..
curano qualcosa che non è quel male..
non c'è nulla da curare nel senso che la frattura è reale e incurabile
hai un altro male

See, lallero, 2+2 fa radice quadra di 256.


Inviato da: sweetgirl il Venerdì, 15-Giu-2018, 14:52
Chiaro, più semplice a dirsi che a farsi

Inviato da: DP94 il Venerdì, 15-Giu-2018, 15:09
DRUMMER, devi scusarmi ma ho un problema: vorrei aiutarti, so che è possibile farlo, ma non so come fare.
Ho capito che tu non cerchi rassicurazioni e te ne sarai reso conto: partendo dalla tua situazione, abbiamo sviluppato delle riflessioni su dei temi complicatissimi. Cosa è la realtà? Come faccio a sapere cosa sono? Non so se sono in grado di continuare su questa strada, anche se credo che un po' di filosofia e introspezione vera farebbe bene a tutti.
Da quello che scrivi capisco che alcune cose sono certamente ragionamenti errati, su altre non sono in grado di giudicare.
Vedi, il mio problema esistenziale, al di là delle varie ossessioni, ruota da sempre attorno ad un unico concetto: la colpa. E adesso io sento una grande responsabilità nel risponderti, dal momento che ti apri così tanto, e vorrei saperti rispondere in maniera da farti stare meglio.
Però non sono un medico, non ho la possibilità di conoscerti e parlare con te, ho 24 anni e solo da poco ho capito qualcosa di me, figuriamoci degli altri.
Perciò, non so se risponderò alle ultime cose che hai scritto. Forse ad alcune, forse a nessuna. Ma spero che quanto detto finora possa aiutarti, anche solo un pochino, e soprattutto di leggere un tuo messaggio sul forum in cui ci dici di aver trovato una maggiore serenità.

Solo su un punto sono fermamente convinto: hai detto più volte di avere un'educazione omofoba e a mio parere questo ti impedisce di ragionare serenamente su alcune cose. Hai mai provato a discutere di cibo con un vegano di quelli super-convinti? Senza offesa eh, io sono anche vegetariano. Quello che voglio dire è che per discutere di alcune cose ci vuole il dubbio, se tu parti con un dogma che ti condiziona è più difficile: tu pensi che esista chi è omosessuale e chi non lo è e ritieni che sia contro la morale esserlo; io penso che ciascuno abbia dei rapporti complessi con gli altri, che l'attrazione è una cosa complessa e sfumata, e che se la cultura e la società smettessero di suddividere le persone in categorie, come se l'orientamento sessuale fosse il colore dei capelli, e mettere paura e complessi e rigidità nella mente delle persone, ne trarrebbero beneficio in tanti, compresi molti docker e molte persone insicure.

I miei migliori auguri per il futuro

Inviato da: DP94 il Venerdì, 15-Giu-2018, 15:10
QUOTE (sweetgirl @ Venerdì, 15-Giu-2018, 13:50)
Il guaio è riuscire ad accettarlo come sintomo, fastidiosissimo, che in questo momento, per varie ragioni, è presente, ma senza cadere nella trappola delle ossessioni. Della serie: "ok, ti vedo. So che ci sei e cerco di accoglierti, sei la mia parte ossessiva e ferita. Questo non significa che crederò alle fesserie che mi racconti, ma al fatto che mi segnali che devo lavorare sulle cause che ti hanno fatto emergere"

PSICO ok.gif D'accordo al 100%

Inviato da: Doll il Venerdì, 15-Giu-2018, 15:31
Io ho avuto il doc omosessuale che mi è durato qualcosa come tre anni, e mi è finito nel momento in cui ho smesso di pormi tutte le domande che vi ponete voi adesso, cessando di cercare spiegazioni e motivazioni dietro a tutto.
Il cervello umano non ha logica, o almeno non una che possiamo ancora comprendere a pieno, è un organo flessibile e complesso di cui non sappiamo quasi niente.
Tutte le cose che provate o non provate, che pensate o non pensate e via dicendo, non hanno un perché facilmente estrapolabile quindi tanto vale non cercarlo e vivere in serenità.
Siamo padroni delle nostre azioni, e questo ci deve bastare.
Niente e nessuno vi obbligherà mai a fare una cosa che non ve la sentite di fare.
Perdere tempo martoriandosi su domande che cominciano con "e se" è inutile. A che vi serve sapere se volete stare con una persona dello stesso sesso, se tanto avete già escluso a prescindere anche solo la remota possibilità che una cosa del genere possa succedere? Se si presentasse l'occasione di una relazione omosessuale la prendereste al volo? Sì, ora farete un test e vi salirà l'ansia, ma non vi sto chiedendo se vi piacerebbe o altro, vi sto chiedendo se lo fareste. E la risposta è no, chi per un motivo chi per un altro.
Allora non fatevi più domande inutili su questo tema visto che poi nella pratica non vi serve sapere la risposta.

La mente ossessiva è rigida e bisogna liberarsi dalla rigidità per vivere davvero. Non cercate l'impeccabile, l'eterosessualità e l'amore perfetti, la morale kantiana, perché queste cose non esistono. E grazie a dio aggiungerei, perché un mondo così chiuso, prevedibile e schematico sarebbe la noia più totale. È proprio grazie alle infinite possibilità che vi spaventano tanto che potete scegliere cosa fare della vostra vita a prescindere di tutto e tutti. Prendete l'assenza di regole come un dono, e non come una cosa terribile a cui dovete rimediare facendovene di vostre per sentito dire e luoghi comuni, e punendovi se non riuscite ad esserne all'altezza.

Io stavo uguale fino a mesi fa. Sentivo attrazioni, batticuori, eccitazioni varie, dubbi costanti, test dall'esito disastroso. Il mio corpo e la mia mente mi urlavano così forte che ero lesbica che non potevo fare a meni di crederci. Ma è finito tutto. Sto meglio di prima, ho un'attrazione fortissima per gli uomini che neanche prima del doc avevo, da ragazzina timida e chiusa sono diventata più estroversa e sicura di me. E se mi dicessero che sono lesbica non batterei ciglio.
Non mi importerebbe, mi vivrei la mia vita scegliendo se esplorare o meno questo lato del mio essere, e sinceramente lo farei, perché precludermi esperienze in nome di chissà quali regole e pregiudizi stupidi?
Ma tranquilli, che lesbica non sono. PSICO D.gif Anche perché a mio modesto parere, queste sono solo etichette e agli orientamenti sessuali manco ci credo più.
Ma a questo ci arriverete dopo. Con calma cercate di uscirne, perché si può, e si diventa persone migliori. <3

Inviato da: DP94 il Venerdì, 15-Giu-2018, 15:38
Bhè, Doll, hai detto un po' quello che ho detto io, solo che tu sei stata sintetica e forse per questo più efficace e io ho fatto degli spiegoni lunghi e probabilmente confusi.

Inviato da: Doll il Venerdì, 15-Giu-2018, 15:41
Ho letto un po' di quello che hai scritto e mi sono trovata d'accordo praticamente su tutto PSICO smile.gif di solito non leggo le discussioni lunghe per intero per mancanza di voglia o tempo, quindi avrò di sicuro ripetuto dei concetti, ma secondo me hai dato delle ottime dritte PSICO armati93.gif

Inviato da: DP94 il Venerdì, 15-Giu-2018, 15:43
Grazie, speriamo!

Inviato da: Ansia1000 il Venerdì, 15-Giu-2018, 16:56
DRUMMER, la tua domanda b) credo che sia la richiesta di rassicurazione più grande che ci sia.

Cioè dopo una rassicurazione ti chiedi “ma siamo sicuri che sia veramente cosi?”

Tipico.
Tipico.


Inviato da: Ansia1000 il Venerdì, 15-Giu-2018, 17:06
QUOTE (Doll @ Venerdì, 15-Giu-2018, 14:31)
Io ho avuto il doc omosessuale che mi è durato qualcosa come tre anni, e mi è finito nel momento in cui ho smesso di pormi tutte le domande che vi ponete voi adesso, cessando di cercare spiegazioni e motivazioni dietro a tutto.
Il cervello umano non ha logica, o almeno non una che possiamo ancora comprendere a pieno, è un organo flessibile e complesso di cui non sappiamo quasi niente.
Tutte le cose che provate o non provate, che pensate o non pensate e via dicendo, non hanno un perché facilmente estrapolabile quindi tanto vale non cercarlo e vivere in serenità.
Siamo padroni delle nostre azioni, e questo ci deve bastare.
Niente e nessuno vi obbligherà mai a fare una cosa che non ve la sentite di fare.
Perdere tempo martoriandosi su domande che cominciano con "e se" è inutile. A che vi serve sapere se volete stare con una persona dello stesso sesso, se tanto avete già escluso a prescindere anche solo la remota possibilità che una cosa del genere possa succedere? Se si presentasse l'occasione di una relazione omosessuale la prendereste al volo? Sì, ora farete un test e vi salirà l'ansia, ma non vi sto chiedendo se vi piacerebbe o altro, vi sto chiedendo se lo fareste. E la risposta è no, chi per un motivo chi per un altro.
Allora non fatevi più domande inutili su questo tema visto che poi nella pratica non vi serve sapere la risposta.

La mente ossessiva è rigida e bisogna liberarsi dalla rigidità per vivere davvero. Non cercate l'impeccabile, l'eterosessualità e l'amore perfetti, la morale kantiana, perché queste cose non esistono. E grazie a dio aggiungerei, perché un mondo così chiuso, prevedibile e schematico sarebbe la noia più totale. È proprio grazie alle infinite possibilità che vi spaventano tanto che potete scegliere cosa fare della vostra vita a prescindere di tutto e tutti. Prendete l'assenza di regole come un dono, e non come una cosa terribile a cui dovete rimediare facendovene di vostre per sentito dire e luoghi comuni, e punendovi se non riuscite ad esserne all'altezza.

Io stavo uguale fino a mesi fa. Sentivo attrazioni, batticuori, eccitazioni varie, dubbi costanti, test dall'esito disastroso. Il mio corpo e la mia mente mi urlavano così forte che ero lesbica che non potevo fare a meni di crederci. Ma è finito tutto. Sto meglio di prima, ho un'attrazione fortissima per gli uomini che neanche prima del doc avevo, da ragazzina timida e chiusa sono diventata più estroversa e sicura di me. E se mi dicessero che sono lesbica non batterei ciglio.
Non mi importerebbe, mi vivrei la mia vita scegliendo se esplorare o meno questo lato del mio essere, e sinceramente lo farei, perché precludermi esperienze in nome di chissà quali regole e pregiudizi stupidi?
Ma tranquilli, che lesbica non sono. PSICO D.gif Anche perché a mio modesto parere, queste sono solo etichette e agli orientamenti sessuali manco ci credo più.
Ma a questo ci arriverete dopo. Con calma cercate di uscirne, perché si può, e si diventa persone migliori. <3

Io doc da relazione..

Ma quello che dici mi sembra lontano (come obiettivo da raggiungere)..

Della serie “chissa quando...”

Insomma.. come cavolo si fa a non porsi più domande? Cioè in senso pratico..

Cosa facevi tu? Ti arrivava la domanda o il pensiero e...?

Cosa ti è passato nella testa per riuscire a fare la svolta?

Inviato da: Ansia1000 il Venerdì, 15-Giu-2018, 18:07
Comunque ora

“E se volessi essere felice, come le altre coppie, ma non con lui?”

Perché quando penso di essere felice e associo lui, mi sento una sorta di distacco..

Non ci sto capendo nulla

Inviato da: Ansia1000 il Venerdì, 15-Giu-2018, 18:12
Ah, DRUMMER..

Quando hai scritto “allora nessuno ha la certezza di essere omosessuale”..

Si, è cosi.

Nessuno ne ha la certezza, ma viviamo con la convinzione che “no non sono omosessuale”..

Come io non ho la certezza che fare l’avvocato non mi piaccia più del mio lavoro.

Insomma, la certezza assoluta non ce l’ha nessuno! Di nulla!

È una certezza “sentita”, una convinzione “personale”..

Inviato da: Doll il Venerdì, 15-Giu-2018, 19:26
Più che non porsi più domande, le ignoravo.
Mi arrivavano ma io non rispondevo e non gli davo importanza, perché mi sono resa conto che non ne valeva la pena.
Facendo un esempio estremo, a cosa mi servirebbe sapere se voglio o meno uccidere una persona (a prescindere da quanti impulsi o pensieri a riguardo mi vengano) se tanto per me è fuori questione farlo davvero?
Sapere la risposta a questa domanda, risposta che per giunta non riuscirò mai ad avere per certo, potrebbe farmi male perché è possibile che non sia quella che vorrei sentire. Ma se tanto a prescindere dalla risposta la mia vita continuerà a scorrere nel solito modo, perché io ho già deciso così, allora tanto vale smettere di cercare risposte.

Inviato da: Somersault il Venerdì, 15-Giu-2018, 20:17
QUOTE (Ansia1000 @ Venerdì, 15-Giu-2018, 16:06)
Insomma.. come cavolo si fa a non porsi più domande? Cioè in senso pratico..

Cosa facevi tu? Ti arrivava la domanda o il pensiero e...?


E lasci correre.
Il problema non sono le domande, i pensieri e le immagini intrusive. Quelle non le puoi controllare, non ci puoi fare nulla. Ma non tu, nessuno al mondo. Tutti hanno domande o pensieri assurdi nella vita, le persone normali fanno spallucce, classificano la cosa come strana e assurda e vanno avanti.
L'ossessivo vi costruisce un mondo e una serie di teoremi tutti suoi.
Quindi dove sta il problema? Sta nell'approccio ai pensieri, se tenti di controllarli, arginarli, bloccarli o confutarli in qualsiasi maniera perderai, sempre.

Inviato da: Ansia1000 il Venerdì, 15-Giu-2018, 22:04
QUOTE (Doll @ Venerdì, 15-Giu-2018, 18:26)
Più che non porsi più domande, le ignoravo.
Mi arrivavano ma io non rispondevo e non gli davo importanza, perché mi sono resa conto che non ne valeva la pena.
Facendo un esempio estremo, a cosa mi servirebbe sapere se voglio o meno uccidere una persona (a prescindere da quanti impulsi o pensieri a riguardo mi vengano) se tanto per me è fuori questione farlo davvero?
Sapere la risposta a questa domanda, risposta che per giunta non riuscirò mai ad avere per certo, potrebbe farmi male perché è possibile che non sia quella che vorrei sentire. Ma se tanto a prescindere dalla risposta la mia vita continuerà a scorrere nel solito modo, perché io ho già deciso così, allora tanto vale smettere di cercare risposte.

Hai scritto “che cosa mi frega sapere se voglio uccidere o no se tanto so che non lo farò?”

Ok.

Mi è venuta la seguente domanda:

“E se io in realtà lo lascerei, ma ho solo paura di farlo?”

Sbam

Inviato da: Ansia1000 il Venerdì, 15-Giu-2018, 22:06
Cioè “non lo lascerei perché lo amo” o “non lo lascerei perché ci sto 10 anni, ho paura, sarebbe una cosa strana anche da dire, chissa cosa dice la gente che commenta che eravamo insieme da 10 anni ecc”??

Questo mi mette taaaanta ansia!

Perché uccidere so che non lo farei (non è neanche un mio pensiero), ma lasciare..chi è che mi dice che non lo farei? E se non lo facessi, per quale motivazione non lo farei?

Inviato da: Ansia1000 il Venerdì, 15-Giu-2018, 22:08
Oppure “non lo lascio perché ormai abbiamo già costruito qualcos, dovrei ricominciare da capo, so che ci sono possibilità di star bene anche economicamente...”

Inviato da: seastar il Sabato, 16-Giu-2018, 10:40
Finalmente una bella discussione costruttiva. Io sono ancora dentro al mio doc omosessuale e ho appena ricominciato i farmaci che spero mi facciano effetto a breve. Ho ricominciato la TCC e posso dirvi che prima di tutto avere o non avere reale eccitazione con fantasie omosessuali o aver pensato di metterle in pratica nella vita reale non vuol per forza dire che si è omosessuali. Trovare qualcuno dello stesso sesso attraente non vuol dire essere omosessuali. Provare momentanea apatia e disinteresse sia mentale che fisico verso il sesso opposto non è sinonimo di omosessualità. Queste sono nostre deduzioni, prodotte da una mente rigida e doccata.
Io sono felicemente fidanzata da 10 anni, ho già avuto doc da relazione e omosessuale in passato ma sono ancora insieme a lui e ora sono all'8 mese di gravidanza. Purtroppo qualche mese fa mi è ricominciato il doc omosessuale a causa di una mia fissazione su quanta eccitazione dovevo provare a letto con lui, con conseguente sviluppo di avversione al sesso con gli uomini (a volte quasi fobia). Contemporaneamente guardando la TV mi sono eccitata vedendo la scena di sesso tra due donne e ho semplicemente pensato che forse nella realtà poteva essere eccitante provare..ed ecco che la frittata era stata fatta. Da lì sono ripartite le ossessioni sul mio orientamento e complici gli ormoni della gravidanza, mi ritrovo ad essere costantemente ipereccitata all'idea di fare sesso con una donna e in ansia all'idea di farlo con un uomo....e quindi voi direte "è chiaro che sei omosessuale". Tuttavia la cosa mi mette un'ansia terribile, tanto che sono arrivata a parlare di queste cose con mio marito, mio fratello, una mia amica e MIO PADRE. Ora, se fossi davvero omosessuale, l'ultima persona a cui andrei a dire la mie fantasie sarebbe mio padre. Più mi ossessiono, più le immagini sessuali si fanno costanti. Se giro per stata ho ansia all'idea che mi possa attrarre qualche ragazza. Io so che non mi interessa stare insieme ad una ragazza, mi rendo conto che i miei sintomi di eccitazione non sono normali. Come dite voi il doc li ha amplificati all'infinito e mi fa credere tutto quello che vuole. Le fantasie con donne le avevo sempre avute, ma non mi avevano mai preoccupato ed erano sempre rimaste nella mente perché nella realtà non ero mai stata attratta da una donna. E ora guarda a caso in corrispondenza della nuova riacutizzazione del doc io sento tutte queste eccitazioni e pseudo attrazioni.
Ragazzi, la mente di chi ha il doc ci mente!!!!

Inviato da: Ansia1000 il Sabato, 16-Giu-2018, 10:50
QUOTE (seastar @ Sabato, 16-Giu-2018, 09:40)
Finalmente una bella discussione costruttiva. Io sono ancora dentro al mio doc omosessuale e ho appena ricominciato i farmaci che spero mi facciano effetto a breve. Ho ricominciato la TCC e posso dirvi che prima di tutto avere o non avere reale eccitazione con fantasie omosessuali o aver pensato di metterle in pratica nella vita reale non vuol per forza dire che si è omosessuali. Trovare qualcuno dello stesso sesso attraente non vuol dire essere omosessuali. Provare momentanea apatia e disinteresse sia mentale che fisico verso il sesso opposto non è sinonimo di omosessualità. Queste sono nostre deduzioni, prodotte da una mente rigida e doccata.
Io sono felicemente fidanzata da 10 anni, ho già avuto doc da relazione e omosessuale in passato ma sono ancora insieme a lui e ora sono all'8 mese di gravidanza. Purtroppo qualche mese fa mi è ricominciato il doc omosessuale a causa di una mia fissazione su quanta eccitazione dovevo provare a letto con lui, con conseguente sviluppo di avversione al sesso con gli uomini (a volte quasi fobia). Contemporaneamente guardando la TV mi sono eccitata vedendo la scena di sesso tra due donne e ho semplicemente pensato che forse nella realtà poteva essere eccitante provare..ed ecco che la frittata era stata fatta. Da lì sono ripartite le ossessioni sul mio orientamento e complici gli ormoni della gravidanza, mi ritrovo ad essere costantemente ipereccitata all'idea di fare sesso con una donna e in ansia all'idea di farlo con un uomo....e quindi voi direte "è chiaro che sei omosessuale". Tuttavia la cosa mi mette un'ansia terribile, tanto che sono arrivata a parlare di queste cose con mio marito, mio fratello, una mia amica e MIO PADRE. Ora, se fossi davvero omosessuale, l'ultima persona a cui andrei a dire la mie fantasie sarebbe mio padre. Più mi ossessiono, più le immagini sessuali si fanno costanti. Se giro per stata ho ansia all'idea che mi possa attrarre qualche ragazza. Io so che non mi interessa stare insieme ad una ragazza, mi rendo conto che i miei sintomi di eccitazione non sono normali. Come dite voi il doc li ha amplificati all'infinito e mi fa credere tutto quello che vuole. Le fantasie con donne le avevo sempre avute, ma non mi avevano mai preoccupato ed erano sempre rimaste nella mente perché nella realtà non ero mai stata attratta da una donna. E ora guarda a caso in corrispondenza della nuova riacutizzazione del doc io sento tutte queste eccitazioni e pseudo attrazioni.
Ragazzi, la mente di chi ha il doc ci mente!!!!

Come hai fatto ad uscire dal doc da relazione?
Io mi sento come se fosse una cosa non risolvibile, che non torneremo più come prima e non sarò più tranquilla con il mio lui e innamorata

Inviato da: Doll il Sabato, 16-Giu-2018, 11:09
Ma quello che senti non conta di fronte alla realtà delle cose.
Io mi posso sentire di tutto, ma poi se quella cosa succede o no non sarà certo un sentore interiore a dimostrarlo, ancora meno se manipolati dall'ansia.
E lei purtroppo non ne è uscita, ha solo spostato il meccanismo ossessivo su un altro tema.

Inviato da: seastar il Sabato, 16-Giu-2018, 11:14
Sì esatto. E in ogni caso ci sono dei momenti in cui mi sento totalmente apatica e convinta di non amarlo anche ora, solo che essendo presa da altri dubbi non ci faccio troppo caso e quindi le sensazioni negative verso di lui passano. È il meccanismo alla base che bisogna correggere, non il contenuto. All'inizio della gravidanza mi ero convinta di non amarlo e che dovevamo lasciarci ma io ero incinta e quindi ormai non potevo ecc ecc e poi tutto è passato e sono iniziate quelle sessuali..si sono semplicemente spostate su altro

Inviato da: Ansia1000 il Sabato, 16-Giu-2018, 11:53
Si ok, ma in questa chat è stato detto che “ok ho questi pensieri ma so che non lo farò”

E da li ho iniziato: “sono sicura che non lo farei? E se non lo faccio, è perché veramente lo amo o per “comodità” mia, paura, perché non voglio ricominciare dopo 9 anni, ecc?”

Inviato da: seastar il Sabato, 16-Giu-2018, 12:05
QUOTE (Ansia1000 @ Sabato, 16-Giu-2018, 10:53)
Si ok, ma in questa chat è stato detto che “ok ho questi pensieri ma so che non lo farò”

E da li ho iniziato: “sono sicura che non lo farei? E se non lo faccio, è perché veramente lo amo o per “comodità” mia, paura, perché non voglio ricominciare dopo 9 anni, ecc?”

Perché semplicemente il doc ti ha posto un altro dubbio, ma è sempre il solito tranello. Sì dubita di tutto, anche della rassicurazione più convincente, perché troverai sempre qualcosa su cui dubitare. Ecco perché non bisogna ascoltarlo.

Inviato da: DP94 il Sabato, 16-Giu-2018, 12:27
Ma infatti le rassicurazioni non servono a niente. Vedi tu nel tentativo di rassicurarti pensando "è solo un pensiero, ma non lo farò" ti sei fatta venire un dubbio un po' più difficile "e perché non lo farò?". Te lo abbiamo detto: l'unica mossa vincente è non giocare !!! E' come se uno vuole smettere di fumare e adotta questa strategia: "allora adesso mi fumo un'altra sigaretta e non me la faccio piacere così dimostro una volta per tutte che non mi piace più e poi non ne avrò più bisogno", ammazza che genio! E' proprio la sigaretta quello da cui deve stare lontano, così come tu devi stare lontana dalle domande, creano dipendenza. Il DOC ha delle basi di neurobiologia: più dai peso alle domande, più le domande ti assilleranno. Tronca il discorso, non rispondere, almeno in queste fasi in cui sei evidentemente preda dell'ansia e delle ossessioni.

Inviato da: Doll il Sabato, 16-Giu-2018, 13:21
Infatti come ha detto DP94 tu continui a cercare una risposta.
Se stessi veramente seguendo il principio di non rispondere anche di fronte alle domande che ti sono arrivate non avresti cercato risposte e rassicurazione scrivendole qui.
Stai usando il discorso come rassicurazione, ti stai ripetendo stile mantra che tanto non lo fai, ma non deve essere una coperta di Linus alla quale ti attacchi per sentirti meglio: deve essere solo una consapevolezza di cui prendi coscienza e che con il tempo interiorizzerai. Per il momento non rispondere ai dubbi.

Inviato da: Ansia1000 il Sabato, 16-Giu-2018, 14:03
QUOTE (Doll @ Sabato, 16-Giu-2018, 12:21)
Infatti come ha detto DP94 tu continui a cercare una risposta.
Se stessi veramente seguendo il principio di non rispondere anche di fronte alle domande che ti sono arrivate non avresti cercato risposte e rassicurazione scrivendole qui.
Stai usando il discorso come rassicurazione, ti stai ripetendo stile mantra che tanto non lo fai, ma non deve essere una coperta di Linus alla quale ti attacchi per sentirti meglio: deve essere solo una consapevolezza di cui prendi coscienza e che con il tempo interiorizzerai. Per il momento non rispondere ai dubbi.

No aspettate..io non mi ripeto “tanto non lo faccio”.

In passato, quando capitava che qualcuno mi dicesse “lascialo e vedi come stai” pensavo “no che non lo lascio!” Oppure a volte mi è capitato di pensare che comunque non lo avrei lasciato.

La frase a cui mi riferisco l’ha scritta qualcuno in questa discussione “ho il pensiero ma tanto non lo faccio”.

Da lì mi è partita la domanda.. “ok non lo faccio..ma è veramente quello che voglio? Perché non lo faccio?” E via dicendo

Inviato da: Ansia1000 il Sabato, 16-Giu-2018, 14:28
Appena successo.. un’anziana mi ha chiesto “è il tuo unico fidanzato?” E io “si, ma lui ha un’ex”

E la mia testa: “e se poi capissi che voglio fare altre esperienze? Che è questo che mi manca?”

Inviato da: Somersault il Sabato, 16-Giu-2018, 14:28
QUOTE (Ansia1000 @ Sabato, 16-Giu-2018, 13:03)
Da lì mi è partita la domanda.. “ok non lo faccio..ma è veramente quello che voglio? Perché non lo faccio?” E via dicendo

E chissene da dove è partita la domanda, non le devi dare risposta lo stesso PSICO smile.gif

Inviato da: DP94 il Sabato, 16-Giu-2018, 15:00
QUOTE
La frase a cui mi riferisco l’ha scritta qualcuno in questa discussione: “ho il pensiero ma tanto non lo faccio”.
Da lì mi è partita la domanda: “ok non lo faccio...ma è veramente quello che voglio? Perché non lo faccio?” E via dicendo


Sì Ansia1000, era chiaro quello che avevi scritto: hai letto quella frase e da lì ti sei fatta un'altra domanda. Forse non mi sono espresso bene io.
Questo però non cambia niente, non è una domanda che merita più attenzione: c'è chi si chiede "voglio lasciarlo?" e si rassicura pensando "no, non lo farò" e tu, che stai un passettino avanti, e ti chiedi "lo voglio veramente? e perché non lo farò?" e probabilmente, se indovino, ti piacerebbe avere come risposta da te stessa "non lo farò perché lo amo". Allora ti tranquillizzeresti. Se pensi questo ti sbagli. Se ho capito come funziona il tuo problema: ti fai una domanda, ci stai male, dopo un po' trovi la risposta che ti tranquillizza un po'; poi ti viene un'altra domanda, di solito più brutta, più difficile da risolvere e tu cerchi la riposta perché la prima volta ha funzionato, sei stata un po' meglio, e così la tua parte ossessiva ti fidelizza, come fa uno spacciatore con i suoi clienti, ti schiavizza: lui sceglie una domanda e tu rispondi obbediente.
Mi hai detto che era bello l'esempio dello stagno, però tu adesso pensi che sul fondo ci sia la verità sul perché vuoi stare col tuo ragazzo e continui a cercarla, sollevando la sabbia e standoci male perché tutto si fa confuso e incerto e il dubbio fa paura. Chiediti: ma chi ti impone di rispondere a questa domanda? Te lo stai imponendo da sola. Se smetti di cercare starai meglio e non ti interesserà neanche più rispondere a questa domanda, semplicemente vivrai.

Inviato da: Ansia1000 il Sabato, 16-Giu-2018, 15:39
Ma se la verità sta sul fondo, uno vive senza saperla?

Inoltre..quando vedo gente che si sposa o altro, spesso mi fisso a vedere le foto e penso “che strano, ora sono sposati..marito e moglie..” e poi una sorta di “angoscia” se penso al mio di matrimonio..
Non so se è una paura o cosa è.. boh

Inviato da: Ansia1000 il Sabato, 16-Giu-2018, 15:40
Ah, però il mio ragazzo se gli si chiede perché sta con me o perché non mi lascia, risponde con certezza “perché la amo”

Ora, lui ha una risposta.
Non se lo chiede, ma ha la risposta.

Noi dovremmo vivere senza risposte?

Inviato da: Somersault il Sabato, 16-Giu-2018, 16:04
QUOTE (Ansia1000 @ Sabato, 16-Giu-2018, 14:40)
Noi dovremmo vivere senza risposte?

No, devi vivere senza (quelle) domande PSICO smile.gif

Perchè poi mi devi dire, in tutti questi pensieri, riumuginii, analisi e contro-analisi, quante risposte hai ottenuto?

Inviato da: DP94 il Sabato, 16-Giu-2018, 16:05
Ansia1000, io penso che ad alcune domande non esiste risposta perché non hanno senso le domande, ad altre domande esiste la risposta ma finché non la smettiamo di agitarci sollevando la sabbia dal fondo dello stagno come dei coglioni non possiamo vederla, perché l'acqua si intorpidisce.
Le cose sono complessissime: l'ansia, la paura, i presupposti sbagliati, i veri e propri pensieri intrusivi e meccanismi ancora più subdoli e "realistici" di auto-sabotaggio ti impediranno sempre di vederla finché continuerai a cercarla in questo modo. Smetti di cercarla e la verità ce l'avrai da sé, in modo naturale, come ce l'ha il tuo ragazzo.
La prima volta che sono stato male avevo 15 anni e pensavo di essermi infettato con l'HIV. Giorni, settimane, mesi di inferno, vomito tutti i giorni a tutte le ore, anche la notte, persi 20 kg, domande, ricerche, richieste a tanti medici, ogni rassicurazione non era mai abbastanza, c'era sempre una domanda che metteva tutto in dubbio. Te l'ho detto: l'unica mossa vincente è non giocare. E non pensare: eh ma quello era facile, bastava fare le analisi del sangue e avresti saputo la verità. No, non mi sarebbe bastato, anche i test medici hanno una piccola probabilità di sbagliarsi.
Ora te lo posso dire: no, non ho l'HIV e senza fare test. O meglio vivo e non mi pongo la domanda, sono praticamente certo di non averlo perché razionalmente non son mai stato in situazioni a rischio, ma la certezza matematica non ce l'ho. Non me lo chiedo, punto.
Se rileggi la discussione dall'inizio capirai che:
1) ti stai ponendo domande sbagliate dal punto di visto logico
2) le risposte saranno sempre influenzate da ansia, paure e tutto il resto
Quindi, non rispondere. Le domande se ne andranno e tu saprai la verità che tanto cerchi, ma non sarà una cosa tipo "ah ecco ora so che lo amo", sarà che tu semplicemente vivrai e se qualcuno ti chiederà perché stai con lui tu gli risponderai "perché lo amo", siccome mi pare che sia così.

Inviato da: Doll il Sabato, 16-Giu-2018, 18:44
Il tuo ragazzo non ha un disturbo.
Il tuo ragazzo è una persona, tu un'altra.

Inviato da: Ansia1000 il Domenica, 17-Giu-2018, 01:06
Quando leggo certi post in cui si parla di maltrattamenti, caratteri di merda ecc penso “il mio ragazzo è cosi? Come mi tratta? Oddio che ansia, e se mi tratta male e il buon senso suggerirebbe di lasciarlo e io invece non lo faccio?”

E via dicendo.. insomma, lui mi tratta bene, è dolce, mi definisce la sua principessa, il suo fiore.. si incazza più di quanto mi incazzo io quando faccio qualche cagata o per farmi ragionare in certe situazioni, ma mi tratta super bene.

E allora perché?

E perché mentre scrivo penso “non scrivere cose strane che facciano pensare che ti picchi o cosa altrimenti ti dicono di lasciarlo e ti aumenta l’ansia!” e ricomincio con la valutazione di quello che fa lui nei miei confronti. E a volte mi dico “ecco, ti fai trattare male e ti stai facendo mettere i piedi in testa”.. ma non è verooo! Anzi la maggior parte delle discussioni le abbiamo proprio perché io ho questo pensiero in testa e allora ci discuto per “non farlo vincere” anche se ha ragione 😒

Inviato da: moonlight92 il Domenica, 17-Giu-2018, 01:24
Ansia1000 stare sul forum ti sta facendo venire solo piu dubbi.
Un consiglio spassionato : basta forum per un po, distraiti. Esci con le amiche con lui ma non stare a scrivere ogni pensiero che ti passa per la testa perché tanto non sarai mai soddisfatta, ne delle risposte che ti dai da sola ne di quelle che ti danno.
Il problema è iperanalizzare tutti i contenuti mentali, emozioni, ricordi, cazzi e mazzi. Le risposte arrivano da dentro quando smetti di pensare e cioè inzi a vivere e stare nel mondo e non nella testolina.

Quindi stop. Inizia a smettere di dare alimento ai dubbi.
Tanto non hai possibilità alcuna di vincere contro la ragione. E sei giorni che ci provi a batterla ovviamente rimanendo sconfitta da un nuovissimo terribile
terrorizzante dubbio o pensiero o boh.
ARRENDITI.
non discutere fisso i contenuti.
Lascia perdere e vai avantii.
PSICO giveup.gif

Inviato da: Ansia1000 il Domenica, 17-Giu-2018, 10:40
Capisco, ma entro nel forum alla eicerca di qualcosa che non so neanche cosa è.
Chissa cosa cerco..forse quel post che mi farà passare tutto?
Che mi permetterà di star bene e tranquilla con lui..senza pensieri di m....

Inviato da: moonlight92 il Domenica, 17-Giu-2018, 12:29
: cerchi solo rassicirazione. È questo che crea i nuovi dubbi
Stai proprio facendo il gico del doc

Inviato da: Ansia1000 il Domenica, 17-Giu-2018, 15:57
Ci baciavamo e, oltre ai soliti controlli, pensavo “penso che sia bello? Mi piace lui?” Mi sembrava di no

Sentivo un certo trasporto quando ci baciavamo, già al primo bacio.. anche nelle “parti basse” e poi “ti succede perché tu sei cosi, che anche quando leggi di sesso senti le sensazioni cosi, non perché è lui..ti succederebbe con chiunque..”

E poi se lui fa e dice cose dolci, mi sento bloccata, come se volessi che non me le dicesse perché mi sento in difficoltà

Inviato da: moonlight92 il Domenica, 17-Giu-2018, 18:07
Perché non mi ascolti ? wacko.gif PSICO D.gif
Fai il contrario di cio che ti si suggerisce
E ci credo che stai così e peggiora la situazione.

Inviato da: Doll il Domenica, 17-Giu-2018, 18:19
Ma scusa perché dovresti analizzare l'eccitazione che provi O_o
Anche se non fosse lui nello specifico probabilmente ti piacerebbe, e non c'è niente di strano in questo, siamo esseri umani e reagiamo alle cose a prescindere perché la parte del cervello che processa gli stimoli sessuali li legge come stimoli sessuali punto, senza stare a guardare se arriva dal tuo ragazzo, da un video o da un libro.
Non vuol dire che non lo ami ma solo che sei umana.

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