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> Post Per Stare Meglio (un Mio Punto Di Vista)
 
marinella2
Inviato il: Martedì, 20-Nov-2012, 17:57
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QUOTE (ciccio68 @ Martedì, 20-Nov-2012, 12:08)
... fragile come un neonato.
Fidati, se a 20 anni mi fossi fatto curare prima di arrivare a 37 ora la mia vita non sarebbe quella di un poveretto che ha visto trascorrere 25 anni della sua vita, la sua vita a cercare di lottare contro i mulini a vento.
Una disfunzione psichica va curata, come quelle fisiche.

Sottoscrivo in pieno. PSICO-si.gif
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MissElle
Inviato il: Martedì, 20-Nov-2012, 18:05
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no no aspetta a salutarmi laugh.gif

sai forse mi prende una certa rabbia dal fondo quando vedo che le persone sono tanto sfiduciate,si considerano impotenti di fronte a questa situazione e si sentono le ultime cacchette su questo pianeta! mad.gif

perchè NON CE LO MERITIAMO!nessuno merita di campare così.

ecco io volevo solo dirti e te lo consiglio con tutto il cuore perchè a me è servito,di leggere i post in evidenza ,tutto qua.il manuale di zanji,zanji experience,il post dell'uomo disintegrato e gli altri

non hai niente da perdere credo no? e in più mi fai contenta laugh.gif laugh.gif PSICO hug.gif
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doc-nevros 85
Inviato il: Sabato, 24-Nov-2012, 15:15
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QUOTE (Dr.Dock @ Lunedì, 17-Set-2012, 19:35)
Buongiorno ragazzi,
non scrivo da parecchio tempo però penso spesso al forum e a quello che provano tutti i "doccati" come me.
Di solito non scrivo, anzi non scrivevo guide, primo perchè mi avrebbe scatenato ansia la non perfezione del contenuto e secondo perché avrei peccato di presunzione.
Devo dire che pian piano sto sempre meglio e mi considero guarito (almeno dal doc) da solo senza farmaci o psicoterapeuta.
Con questo non voglio dire che non siano utili, però l'auto-aiuto costa soltanto VOLONTÀ e può aggiungersi al resto delle terapie.

Innanzitutto, ringrazio danitek e giovannalapazza per i loro post di auto-aiuto qui sul forum, che invito a leggere. Ho cercato di creare un sincretismo tra le loro idee e le mie sperando di aver fatto cosa gradita a tutti gli utenti in difficoltà.
Cercherò di essere il più chiaro possibile (purtroppo ho una certa tendenza all'ampollosità), sperando che vi possa essere di aiuto.


HO IL DOC?
Beh non lo so. Se lo hai letto su internet e ti riconosci nei sintomi, ma soprattutto se hai ricevuto un parere da uno psicoterapeuta probabilmente hai il DOC.
Questa parola è un sigla, una parola per descrivere una "patologia" secondo la medicina ufficiale.
Si può vivere senza saperlo, poi quando si scopre di cosa si tratta, il DOC entra nella vita di tutti i giorni.
(es. "È doc o realtà?", "Non lo amo più oppure è doc?", "Sono gay o è doc?")
Questo capita anche per le compulsioni che possono essere mentali (continuo rimuginare) oppure fisiche (lavarsi le mani, pulire, ordinare alla perfezione).

REGOLA n°1: SE CONTINUI A PENSARE DI AVERE IL DOC ALLORA CONTINUI A PENSARCI E AD ETICHETTARTI, COSÌ LO ALIMENTI. IL DOC NON È UNA PATOLOGIA MA UNA CAPACITÀ SBAGLIATA DI TEMERE I NOSTRI PENSIERI


Io penso che il DOC sia solo uno stato d'ansia accumulato. Leggendo alcuni libri sul taoismo si capisce che l'uomo e le sue emozioni sono inconoscibili, però siamo tutti formati da 2 forze che si contrappongono tra loro: yin e yang.
Diciamo che chi ha il DOC ha uno stato d'animo negativo accumulato. Pensa oggi, pensa domani, accumuliamo sempre più ansia e il nostro stato negativo cresce a dismisura.

REGOLA n°2: IL DOC È SOLO UNO STATO NEGATIVO ACCUMULATO DENTRO DI NOI

Ora voi mi direte: si c'è l'ansia generalizzata e poi c'è il doc, sono due patologie diverse...
Verissimo, ma questo secondo la medicina ufficiale! Vi dico solo che l'omosessualità 50 anni fa era una malattia secondo la medicina.
Se leggete sul decorso "presunto" del DOC c'è quello cronico ingravescente, oppure che il doc è scarsamente curabile. (io quando ho letto quello cronico ingravescente mi stava venendo un infarto, giuro!)
Allora come mai oggi la Psicoterapia Breve Strategica lo cura con una percentuale di efficacia del 90% (andate sul sito del dott. Giorgio Nardone di cui ho letto il libro "Cogito, Ergo Soffro" e vedete con i vostri occhi)
Leggo anche di altri "illustri" scienziati che analizzano il cervello, segnali, neurotrasmettitori, quello che volete, sensa ricordarsi che i pensieri possono modificare la chimica e la struttura del pensiero. Si sa veramente poco di come funziona il cervello, al contrario di quel che sembra.

REGOLA n°3: LEGGI MENO INFORMAZIONI DA INTERNET (AL MASSIMO AFFIDATI AD UNO PSICOTERAPEUTA SERIO IN TERAPIA BREVE STRATEGICA)


Dato che il DOC è solo ansia accumulata, più accumuliamo più stiamo male. Vi è mai capitato quando pensate spesso e l'ansia aumenta aumentano anche i pensieri spiacevoli. Fateci caso, se ci sono dei periodi tranquilli i pensieri diminuiscono o sono assenti per poi ripresentarsi in periodi di stress o quando si devono fare scelte.
L'ansia aumenta i pensieri e i pensieri aumentano l'ansia. Quindi ansia e pensieri ossessivi sono veramente un male?



CHE COSA È L'ANSIA REALMENTE?
L'ansia è uno stato fisiologico (tachicardia, fiato corto, testa vuota, formicolii, visione offuscata), è quindi uno stato del corpo.
L'ansia si forma in risposta a emozioni spiacevoli secondo questo schema:
STIMOLO SENSORIALE --->PENSIERO----> PENSIERO 2 (ETICHETTA INACCETABILE) ---->EMOZIONE SPIACEVOLE ---->ANSIA --->PANICO
Faccio un esempio pratico per semplificare:
Visione di un coltello---->Potrei uccidere qualcuno----> Sono PAZZO e OMICIDA---->Paura---->Ansia ---->Panico o estremo malessere (se l'ansia è intensa)

La cosa che fa più paura non è "Potrei uccidere qualcuno" ma l'etichetta che ci attribuiamo. Si instaura così un circolo vizioso perché pensiamo che il pensiero "Potrei uccidere qualcuno" è reale e che SE PENSO QUESTO PENSIERO DUNQUE SONO PAZZO E OMICIDA.
Adesso vi domando: se vi mettesse in una stanza tranquilla e vi ordinassi di non pensare a nulla ci riuscireste?
Io penso proprio di no. La testa va per i cavoli suoi, non possiamo controllare i nostri pensieri e neanche la qualità di questi (se sono belli o brutti).
Certo possiamo pensare: per esempio "mi sta meglio questo vestito o quest'altro?", "cosa devo fare per farlo felice? ma QUESTI PENSIERI SONO SOLO UNA PICCOLISSIMA PARTE DI QUELLI CHE IL CERVELLO PRODUCE.
Quindi ci sono pensieri volontari e pensieri che nascono per i cavoli loro, si formano senza il nostro controllo, è una cosa umana, siamo fatti così!!!

REGOLA n°4: QUASI TUTTI I PENSIERI SI FORMANO DA SOLI SENZA CHE NOI LI PENSIAMO.


Quindi noi non siamo i nostri pensieri, chiaro?
Ora voglio scendere in profondità su un concetto più profondo. Ma noi chi siamo? Non è anche questa una domanda da DOC dato che la risposta è inconoscibile?
Pensiamo a Cartesio, questi diceva "Cogito Ergo Sum", "Penso dunque sono" e fin qua non ci piove.
Ma Cartesio è giunto solo ad una parte della verità perché noi non siamo i nostri pensieri ma una coscienza che si accorge di pensare.
Se fossimo i nostri pensieri, come sapremmo di pensare?
Una cosa possiamo dirla: più ci identifichiamo con i pensieri e più questi ci sembrano reali.
Chi pratica la mindfulness sa che i pensieri sono un elenco di parole che viaggiano nella nostra testa, sono solo parole, pensateli come delle frasi che appaiono tipo flash poi sbiadiscono e si dissolvono e ritornano ad essere nebbia, presente?
Vi invito a fare un esercizio:

ESERCIZIO n°1: SEDETEVI IN UNA STANZA TRANQUILLA SENZA PERSONE. ORA LASCIATE CHE I VOSTRI PENSIERI VI ACCADANO SENZA CHE LI GIUDICHIATE. FERMI, IMMOBILI FATE PASSARE CIASCUN PENSIERO SENZA ETICHETTARLO

Probabilmente, se siete stressati o ansiosi, i pensieri si susseguiranno uno dopo l'altro. Questo perché più il cervello è stressato più pensieri produce.
Più tentate di controllare i pensieri più ansiosi e stressati diventerete.
Non identificatevi con i pensieri ma con la coscienza che produce quei pensieri.
Voi siete una coscienza e avete la capacità di agire e pensare perché SIETE VIVI.

ESERCIZIO n°2: SEDETEVI SEMPRE NELLA STESSA STANZA. LASCIATE CHE I PENSIERI ACCADANO E INTANTO DIVENTATE PURA PASSIVITÀ: OSSERVATE LE PARETI, GLI OGGETTI CHE AVETE ATTORNO, LA LUCE CHE ILLUMINA LA STANZA, SENTITE IL VOSTRO RESPIRO, OSSERVATE IL VOSTRO CORPO SEMPRE SENZA FARE COMMENTI. SE VI VENGONO DEI PENSIERI E RICORDI OSSERVATE ANCHE QUELLI COME SE FOSSERO UN OGGETTO

Può essere che ci vorrà un po' di tempo, ripetete magari l'esercizio ma di una cosa vi accorgerete. Non è tanto importante risolvere il pensiero quanto la capacità di vivere, il fare le cose piuttosto che il risultato.
Una rondine vola ma non si chiede il perchè, semplicemente lo fa ed è serena.
Se guardate ad una cerimonia del tè, sembra una cosa mistica, proprio perché è importante il gesto (il tè non so come viene perchè purtroppo me lo faccio sempre io :-))
Cosa c'è di più perfetto di un gesto fatto con amore e presenza?!
Una breve storiellina zen:
un giorno una formica e un millepiedi si incontrano,
la formica impressionata dalla quantità di piedi gli chiese come facesse a coordinarle tutte insieme,
il millepiedi si rese conto di non averci mai pensato e iniziando a pensarci, inciampò.


REGOLA n°5: VIVETE TUTTI I GIORNI CON PRESENZA NEL MOMENTO E CONSAPEVOLEZZA, LA CONSAPEVOLEZZA CHE SIETE QUALCOSA DI UNICO, MISTICO SUPERIORE AI PENSIERI

Spesso ci capitano eventi o pensieri spiacevoli. Non è tanto l'evento ma il significato che gli attribuiamo che ci fa stare male. I pensieri possono farci stare male solo se gli diamo importanza, e se cerchiamo di risolverli o rispondere.
Se temiamo un pensiero, gli diamo il potere che non ha, lo facciamo diventare talmente potente da sembraci reale.
Quando pensiamo distraiamo la consapevolezza e ci allontaniamo dalla realtà per entrare nel mondo dei pensieri, siamo assorti, i pensieri ci rubano energia vitale.

REGOLA n°6: TEMERE I PENSIERI EQUIVALE A SENTIRLI COME PROPRI E QUINDI REALI
REGOLA n°7: LA REALTÀ È SOLO QUELLO CHE STIAMO FACENDO IN QUESTO MOMENTO, L'AMBIENTE CHE CI CIRCONDA E IL NOSTRO CORPO. I PENSIERI FANNO PARTE DEL MONDO DEI PENSIERI, NON DELLA REALTÀ

Abbiamo detto che più pensiamo e più ci allontaniamo dalla realtà. Ma qui non parliamo di fantasticare, di sognare, ma di risolvere dubbi atroci.
Abbiamo anche detto che i pensieri non ci descrivono, quindi non dobbiamo temerli o identificarci con essi.
Se ci identifichiamo con i pensieri ci possono capitare parecchie situazioni eccone alcune:

1)"Sono stato bravo oggi" (PENSIERO)-----> Gioia (EMOZIONE)--->Sorriso, brividi allo stomaco, cammina fiera (FISIOLOGIA)
2)"Cosa cucino: riso o pasta?" (PENSIERO)---> Scelta ---->Azione di cucinare (FISIOLOGIA)
3)"Bello quel ragazzo"(PENSIERO)----> "Oddio, allora sono gay" (PENSIERO 2 o ETICHETTA INACCETABILE o OSSESSIONE)----->Ansia (FISIOLOGIA)----> "Non mi sono mai piaciuti i ragazzi", "Forse è perché è bello dal punto di vista femminile", "Devo controllare con quel ragazzo: oddio mi sono eccitato" (COMPULSIONE) ---->"Oddio, allora sono gay"----->"Ma no, è stato un momento", "Mi piace quella ragazza eppure........

Se notiamo quello che ci fa paura è l'etichetta inaccettabile, non il pensiero iniziale.
Cosa notiamo poi?
Che si instaura un ciclo fatto di ossessioni e compulsioni che servono per trovare una RISPOSTA ASSOLUTA per quel pensiero:
-da un estremo in cui si cerca di trovare una prova che neghi l'etichetta così saremo SICURI e FELICI
-dall'altro si teme di confermare l'etichetta
Ci perdiamo così nei pensieri che portano ansia, più aumenta l'ansia più aumentano i pensieri, più aumentano i pensieri più aumenta l'ansia e siamo sempre più coinvolti nel rispondere perchè ci sembrano reali.
Più aumenta l'ansia più i pensieri sembrano affollarsi in testa e catturare la nostra attenzione

REGOLA n°8: PIÙ CERCHIAMO DI RISPONDERE AI NOSTRI PENSIERI PIÙ AUMENTA L'ANSIA.
REGOLA n°8bis: L'ANSIA AUMENTA I PENSIERI ANGOSCIANTI CHE, RICORDIAMOLO, SI FORMANO DA SOLI SENZA MOTIVO NEL NOSTRO INCONSCIO

Non a caso, se farete gli esercizi e non vi identificherete con i pensieri questi si faranno sempre meno frequenti, perderanno potere.
Avete notato che nei periodi di stress (esempio durante i cambi di stagione, ciclo oppure se ci sono da fare scelte) il doc si ripresenta o si esacerba. Proprio perchè è aumentata l'ansia.

REGOLA n°9: SE NON DIAMO IMPORTANZA AI PENSIERI NON AVRANNO PIÙ ENERGIA PER ALIMENTARSI


Magari ci vorranno giorni, settimane o mesi ma state tranquilli che i pensieri diventeranno sempre meno "angoscianti" perché non hanno più potere su di noi.
Voi mi direte: ma quando spariranno?
Mai
Come abbiamo già detto alla regola 4 e 8bis, i pensieri si creano da soli e tra questi anche quelli che ci fanno paura o ci mettono i dubbi. È normale, è umano, capita a tutti le persone.
Ma allora non siamo solo "noi" che abbiamo idee irrazionali? No, le hanno tutti.
Spesso evito di parlare di doccati o doc perchè, come ho detto all'inizio, il DOC è solo ansia accumulata.
Pensiamo ai bambini che hanno gli incubi la notte: gli incubi non sono altro che manifestazioni di qualcosa di più profondo. Ad esempio se il bambino non riesce ad integrarsi con gli amici, questo suo disagio può manifestarsi nel sogno (bada che il contenuto del sogno può essere di qualsiasi genere, molto spesso non collegato al reale problema).
Se ci mettiamo in stati di negatività, se ascoltiamo il contenuto dei pensieri, se facciamo aumentare l'ansia tutto ciò porterà a generare questi PENSIERI OSSESSIVI.
A lungo andare, pensieri negativi, ansia e stress possono portare addirittura a DEPRESSIONE, che fa solo aumentare i pensieri ossessivi proprio perché è uno stato negativo.

REGOLA n°10: IL PROBLEMA NON È TANTO IL CONTENUTO DELL'OSSESSIONE MA CHE SIAMO TROPPO RIGIDI CON NOI STESSI E ANALIZZIAMO TROPPO
REGOLA n°10bis: IL CONTENUTO DELL'OSSESSIONE È SEMPRE E SOLO UNA MANIFESTAZIONE DELL'ANSIA, CHE CAMBIA CONTENUTO. PENSATECI, DIMENTICATO UN DUBBIO SE NE CREA UN ALTRO

Come abbiamo detto nel corso di questo scritto, l'umore negativo aumenta la frequenza delle ossessioni.
Ecco alcuni consigli che vi do per migliorare l'umore, mi raccomando cercate di essere costanti perché i risultati non avvengono immediatamente:
1) ASSUMERE MAGNESIO CLORURO (fa un sacco bene per tantissime cose, inoltre è una delle sostanze che chi ha ansia tende a bruciare in fretta, quindi è carente)
2) SMETTERE DI FUMARE (notare bene che all'inizio la dipendenza da nicotina si farà sentire, aumentando ansia e sintomi da astinenza)
3) FARE MEDITAZIONE (all'inizio è difficile perché i pensieri e l'ansia la fanno da padrona)
4) NON STARE AL COMPUTER O ALLA TV FINO A TARTI (smettere 1 o 2 ore prima di dormire, e cercare di non avere apparecchi elettronici in camera)
5) CERCARE DI DORMIRE ALMENO 7 ORE A NOTTE (evitare luce accesa e rumori in stanza. Se avete sveglie che fanno TIC TOC e sono fastidiose, mettetele in un cassetto. PSICO-si.gif )
6) SEGUIRE LE REGOLE E GLI ESERCIZI CHE VI HO SCRITTO
7) FATE LE COSE CON CALMA. SE AVETE TROPPI IMPEGNI CERCATE DI DILUIRLI
8) ASCOLTATE LA MUSICA CHE VI PIACE
9) MANGIATE CORRETTAMENTE (pochi grassi, cibi integrali, verdure e frutta. Fa molto bene l'avena e la frutta secca)
10) PRENDETE LA LUCE DEL SOLE, USCITE IL PIÙ POSSIBILE
11) FARE ESERCIZIO FISICO (anche solo una camminata di 30/40 minuti al giorno può bastare)




Ora affrontiamo 2 dei nostri reali nemici che sono anche fratelli: la RIGIDEZZA e il DUBBIO.

Forse non vi rendete conto di quanto siete rigidi: provate questo esperimento.
ESERCIZIO n°3: SEDETEVI SEMPRE NELLA STESSA STANZA. ORA PENSATE DI USCIRE DAL VOSTRO CORPO E GUARDARVI DALL'ESTERNO COME SE OSSERVASTE UN ALTRO. COSA VEDETE? IO PENSO UNA PERSONA ASSENTE, PREOCCUPATA, IMMERSA NEI SUOI PENSIERI. NON VI FA UN PO' PENA? DOVE VIVE? NEL MONDO DELLE IDEE O NELLA REALTÀ?

Ora vi racconto un aneddoto.
Una donna stava morendo ma pensava continuamente con rabbia alla sua donna delle pulizie. La incolpava di aver preso l'anello che era appartenuto a sua madre, era di valore, ed in casa non c'era più.
La donna era continuamente presa dai pensieri di rabbia nei suoi confronti e pensava continuamente ad una soluzione per riprenderselo.
Un giorno, un parente andò a trovarla.
La donna raccontò l'accaduto al parente e questi gli rispose "È così importante questa cosa nella tua vita, ora?"
La donna ci penso per un po' poi il suo volto si fece disteso e la rabbia e i pensieri svanirono.
L'anello fu ritrovato in un mobile del bagno di casa. E fu la stessa donna delle pulizie che, accortasi del ritrovamento, lo diede ai parenti della vittima.


Perché siete rigidi?
Io penso che molti di noi si sentono vuoti o pieni di dubbi perché hanno un disperato bisogno di essere felici e per farlo nevrotizzano la vita. Si parte con il controllare l'ordine, la pulizia e si finisce per voler controllare i pensieri, le emozioni (evitare assolutamente quelle spiacevoli). Ma come sappiamo i pensieri non si possono controllare, nascono da soli. Al massimo possiamo decidere attraverso alcuni pensieri cosa fare della nostra vita.
Controllo, rigidezza e certezza vanno a braccetto.
Cercando di controllare i pensieri gli attribuiamo ETICHETTE. Se queste etichette sono spiacevoli ecco che nascono ansia e compulsioni.

La volete sapere qual'è la più grande realtà?
REGOLA n°11: SE SIAMO RIGIDI E PERCHÈ SIAMO DOMINATI DALL'EGO

L'Ego è una forza negativa che tende a prendere il controllo di noi. L'ego ci porta a voler primeggiare, a voler conoscere la vita per essere migliori, a controllare le emozioni così da scegliere le migliori. Il bisogno di certezza non è nostro ma dell'ego.
Il Doc è una manifestazione dell'Ego.
L'Ego se ne infischia dell'unica cosa che conta nella vita, la PRESENZA (regola n°5). Il fatto che possiamo pensare, agire.
L'Ego cerca di prevedere il futuro, non può vivere l'incertezza. Cerca di evitare le emozioni negative (Vergogna, Paura) cercando di prevederle e controllarle. Diventa bisognoso, orgoglioso, preoccupato. Ha bisogno di certezze. Ha bisogno di regole, le cose vanno fatte in un certo modo. Ha bisogno di cose materiali, di soluzioni, di risposte certe.
Ha bisogno addirittura di persone esterne, del loro amore, della loro approvazione.
LA VITA PER L'EGO DEVE CORRERE SUI BINARI. SE PROVIAMO UN EMOZIONE SPIACEVOLE NON L'AFFRONTIAMO MA CERCHIAMO DI PREVENIRLA.

REGOLA n°12: L'EGO HA BISOGNO DI CERTEZZE. NOI ABBIAMO REALMENTE BISOGNO DI CERTEZZE? COSA C'È DI CERTO NELLA VITA?
REGOLA n°12bis: L'EGO SI FOCALIZZA SUL RISULTATO, SUI TITOLI, SUL VALORE. NOI DOBBIAMO FOCALIZZARCI SULLA PRESENZA, SULL'ESSERE PRESENTI NEL MOMENTO PRESENTE

L'Ego ci porta ad etichettare tutto anche i pensieri allo scopo di vivere la vita MIGLIORE. Se etichettiamo tutto, diventiamo delle specie di automi, rigidi, non sappiamo più cosa sono le emozioni.
Le compulsioni per l'Ego, servono proprio perchè noi siamo alla ricerca disperata della FELICITÀ. Risolvendo il problema pensiamo che possiamo continuare a vivere.
Le compulsioni non servono a nulla. Non sono la soluzione perché non esiste proprio il problema. Cerchereste di trovare risposte ad un problema inesistente? È proprio da pazzi. laugh.gif PSICO bam.gif

Io, dopo aver scoperto questa cosa dell'Ego sono diventato fatalista. Quello che mi succede ha un perchè, mi viene l'ansia se non l'accetto, se non me lo faccio scorrere addosso.
Mi abbandono alla mia spontaneità, se sbaglio qualcosa, non è così fondamentale. Quello che è importante è che sono vivo e ho il potere enorme di fare le cose, di esserci con la mia consapevolezza. Di essere uomo, quello che la natura mi ha concesso di essere. È stupido attribuire etichette a ciò che si è o non si è...cosa ci guadagno?
Prendete gli alberi, possenti, solidi. Arriva il vento e vengono sradicati. Invece i giunchi, sottili e quasi inesistenti, si piegano al vento e sopravvivono.
Cercate la semplicità e le piccole cose. Anche le cose più piccole hanno una grande importanza. Le cose che volete ottenere sono obiettivi ma non sono necessarie, nulla è così importante da obbligarci a riflettere.

REGOLA n°13: LASCIATE CHE LE COSE ACCADANO. ABBANDONATE I PENSIERI E VIVETE

Le emozioni negative non ci devono spaventare. Ma dobbiamo abbracciarle. La vita non si può prevedere, noi stessi siamo fatti di forze opposte. Non possiamo fermarle, prevenirle. Fanno parte di noi.

Vi aggiungo una cosa.
Cercate di non cercare la FELICITÀ perché non si trova con i pensieri essendo uno stato emozionale (regola 11bis). Inoltre la felicità è un momento, un picco emozionale. Se esistesse solo la felicità come ci accorgeremmo quando siamo felici e quando non lo siamo?
Cercate piuttosto la SERENITÀ, è un'emozione molto più duratura e si attua concentrandosi sul presente. Il passato e il futuro sono un'invenzione umana.
Può darsi che lasciando accadere le cose, con la serenità, un giorno vi accorgerete di emozionarvi senza neanche saperlo.

REGOLA n°14: SE CERCATE NON OTTENETE, SE NON CERCATE OTTENETE

Inoltre, mettetevi al primo posto. Ma non nel senso di essere superiori agli altri quanto per il fatto che le scelte che fate sono perfette perché le fate VOI. Il fato e le scelte si incrociano, è un po' come scrivere le pagine di un libro dai fogli ancora vuoti. Se una cosa capita, potete scrivere dell'altro per correggerla subito dopo, ma la cosa importante è che scrivete voi, non il vostro EGO.

REGOLA n°15: SE VI ABBANDONATE ALLA VITA, LE VOSTRE SCELTE DIVENTANO PERFETTE. SONO GIÀ PERFETTE COSÌ COME SONO PERCHÈ SONO SENZA PRETESA, CI VENGONO DA DENTRO E SONO PROPRIO DI QUESTO MOMENTO, DEL PRESENTE.



Il dubbio molte volte è lecito. Se dobbiamo fare una scelta è normale prenderci un po' di tempo per scegliere. Ma se il dubbio diventa patologico? Forse è perché risolvere quel dubbio è di vitale importanza, diventa una questione di vita o di morte. Dobbiamo avere l'assoluta certezza che una cosa sia vera o no. Questo capita perché siamo rigidi e fossilizzati sul problema.
Che certezza noi abbiamo della vita?
Molto spesso, quasi sempre, "noi" facciamo l'errore più grande della nostra vita.
Dice Kant: "PRIMA DI TROVARE UNA RISPOSTA AD UN PROBLEMA FORSE È MEGLIO CONTROLLARE CHE LA DOMANDA SIA POSTA CORRETTAMENTE"
Vi spiegherò questo attraverso il caso di prima: prendiamo il pensiero "Bello quel ragazzo [pensato da un uomo]" a cui segue il pensiero "se penso questo allora sono gay!!!"
Da qui in avanti si parte con le compulsioni per confermare o meno la tesi.
Ma, scusate, chi ha detto che un eterosessuale non può riconoscere il fascino di un altro uomo? Magari solo per lo stile o l'atteggiamento?

Un altro caso è quello delle domande esistenziali. Esempio: "perchè si vive?". Da qui un ossessivo continuerà a cercare una risposta certa che lo faccia continuare a vivere.
Il problema qui non è tanto di trovare la risposta ma che ad una domanda del genere non c'è risposta PERCHÈ SI CERCA DI DARE UNA RISPOSTA RAZIONALE AD UNA DOMANDA CHE NON È RAZIONALE. POSSO DARE QUALSIASI RISPOSTA MA SEMPRE E SOLO USANDO IL RAGIONAMENTO.
Un secondo esempio potrebbe essere "come faccio ad avere la certezza che lo amo ancora?". Stiamo cercando di trovare una risposta logica alle nostre emozioni, quanto di meno razionale esista. È un po' come se cerco di risolvere un problema di geometrica usando il Decameron di Boccaccio. Che ci azzecca? unsure.gif

REGOLA n°16: C'È UNA COSA CHE DIAMO PER SCONTATO. CI FOCALIZZIAMO SUL TROVARE RISPOSTE QUANDO IL PROBLEMA È A MONTE: ACCETTIAMO COME VERO IL PENSIERO!
REGOLA n°16bis: NON È POSSIBILE DARE RISPOSTE LOGICHE ALLE EMOZIONI. SONO DUE MONDI SEPARATI. LE EMOZIONI SI PROVANO QUANDO LA NOSTRA MENTE LOGICA È SPENTA QUINDI NON CI PUOI PROPRIO RAGIONARE! APPENA PENSI USI LA LOGICA!

Ora che abbiamo analizzato i pensieri, scendiamo a valle e parliamo un attimo dell'ansia e del panico.
Abbiamo detto che l'ansia è una risposta ad una nostra emozione spiacevole (es. Paura, paura di fare del male, Incertezza, non so se lo amo o no, Vergogna, speriamo non mi scopra, ecc.....)
Il panico, ovvero l'ansia estrema, contrariamente a quello che pensate, non è un nemico da combattere o evitare.
Deriva dalla parola greca "paein", il dio della natura, della vita, dei miti della fantasia e ci dice che c'è qualcosa che non va in noi: forse siamo troppo rigidi, attribuiamo troppe etichette alla vita, cerchiamo di controllare troppo e di controllare le cose.
Dobbiamo accogliere l'ansia e il panico come un segnale che ci indica che abbiamo bisogno di un cambiamento perché l'uomo tende e vuole essere felice. Quindi, l'ansia è come una spia che serve per svegliarci e farci rimettere in carreggiata.


Spero che questa guida vi sia piaciuta, scusate per gli errori ma l'ho scritta di getto. Fino a poco tempo fa non l'avrei mai fatto perchè ero troppo preoccupato della perfezione, di come sarebbe stata interpretata, delle parole giuste da usare, della forma.
Ora ho solo permesso alle mie mani di scrivere, senza pretese, ma facendo sì che le cose accedessero da sole.
Non so se è giusta o sbagliata, non so se vi sarò utile, ho cercato di scrivere le idee in maniera ordinata ma anche prendendole in ordine sparso hanno un loro perché.



Ed ora l'ultima regola, come leggere questa guida?
REGOLA n°17: LA GUIDA È UTILE E INUTILE ALLO STESSO TEMPO. IL PROBLEMA È CHE VOI NON AVETE UN PROBLEMA, VE NE DOVETE SOLO RENDERE CONTO. LA SOLUZIONE NON È IN QUESTE RIGHE MA È GIÀ DENTRO DI VOI

Buona giornata a tutti.

Straquoto chi ha scritto questo post,complimenti davvero...lo dovrebbero leggere tutti :l PSICO D.gif PSICO-asd.gif
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MissElle
Inviato il: Sabato, 24-Nov-2012, 22:39
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Non punisce bimbe di 8 anni....................

e non guarisce dal doc,

a meno che non siamo NOI a volerlo fino in fondo e ad impegnarci

per stare bene .........

poi si può credere o meno,

ma è tutto nelle nostre mani PSICO rolleyes.gif
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Dr.Dock
Inviato il: Domenica, 25-Nov-2012, 12:09
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Vi informo che ho iniziato a leggere un libro di Nardone (lo psicoterapeuta di cui avevo già parlato) sulle paura e le ossessioni intitolato "oltre i limiti della paura".
Nel libro, in pratica si afferma che guarire dalle ossessioni è una cosa che si risolve in breve tempo, al contrario di quello che tutti possiamo pensare.

Appena l'avrò finito vi faccio un sunto in prima pagina su qualche altra strategia per affrontare il nostro male. PSICO smile.gif


Vi riporto solo una frase che mi ha colpito:
"...se nella mia mente evoco un fantasma e poi scappo, questo mi inseguirà; ma se, dopo averlo evocato non fuggo ma lo tocco, questo svanirà" [G.Nardone]

Buona Domenica PSICO wink.png


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https://psyco.forumfree.it/
venite sul nuovo forum
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pastellina90
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@Dr doc è la prima volta che scrivo in questa sezione, di solito resto sempre a crogiolarmi nell'altra senza risolvere nulla! Io non ho mai fatto autoterapia ma ho seguito per un periodo una cura farmacologica( che mi toccherà riprendere perché questo è un periodo down) e sto facendo tcc da qualche mese, anche se con pochi risultati perché la mia psicologa non mi segue regolarmente e io non sono riuscita a mettere in atto le strategie ( infatti anche sotto consiglio del mio psichiatra cambierò psicoterapeuta!). In ogni caso ho trovato il tuo post molto interessante soprattutto la parte sui cosiddetti pensieri disfunzionali, generalizzazione catastrofismo etc. Che dire? Mi ci ritrovo in pieno! A me poi succede una cosa strana: quando sono in ansia per qualcosa inizio a pensare ad essa insistentemente prima che si verifichi e già mi convinco di come andrà. Ti faccio un esempio: in questo periodo sono molto in ansia per l'università, faccio l'ultimo anno ma ho perso le motivazioni nello studio, quindi non ho molta voglia di studiare nè di andare a lezione. Alla fine della settimana torno a casa e già inizio a pensare come sarà la settimana dopo: quindi immagino me a lezione svogliata e senza entusiasmo e concludo che anche quella sarà una settimana terribile! Praticamente mi tiro la zappa sui piedi da sola PSICO sad.gif Questi pensieri secondo t possono essere classificati come catastrofici o fanno parte dell'ansia anticipatoria? Oppure sono la stessa cosa? Ti ringrazio di nuovo per il post PSICO smile.gif
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Dr.Dock
Inviato il: Mercoledì, 12-Dic-2012, 11:42
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Ciao pastellina,
scusami ma non sono molto attivo e si vede. PSICO D.gif
Riguardo al tuo pensiero diciamo che fa parte dei pensieri negativi (catastrofismo e ansia anticipatoria sono la stessa cosa).

Secondo me sai cosa è utile capire? Se questo tuo pensiero ti mette ansia, cioè se tu nella settimana successiva vorresti essere felice all'università e questi pensieri ti limitano, oppure non hai proprio voglia, cioè fai pensieri del tipo "che rottura, un'altra settimana di università".

In questo secondo caso non è un disturbo ansioso ma un calo dell'umore. Forse sei infelice per altri motivi nella tua vita oltre all'università quindi la tua vita ti "sembra" pesante.
Quello che ti consiglio, se ti senti un po' depressa, è fare le cose ugualmente. Sai quando siamo giù noi pensiamo di sapere a come saranno gli eventi successivi, ci abbattiamo, descriviamo la vita in modo negativo. Questo perché siamo molto razionali e perchè abbiamo dei pensieri disfunzionali.
Vai all'università e non ti fare abbattere da pensieri tristi.
Come mai hai perso la motivazione?


Fammi sapere. Ciao. PSICO smile.gif


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Mela
Inviato il: Mercoledì, 12-Dic-2012, 14:49
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Sarebbe anche da rivedere l'equazione
credente > tanto sensibbbile e intoccabile
ateo > insensibbbile mangiapreti bestemmiatore che tanto non si offende.
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Mela
Inviato il: Mercoledì, 12-Dic-2012, 14:50
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QUOTE (drinn @ Domenica, 25-Nov-2012, 08:50)
Dio --------
ci aiuta tutti

(e poi la smetto)

Si vede proprio, eh.
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Mela
Inviato il: Mercoledì, 12-Dic-2012, 14:54
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(la smetto davvero, solo un'ultima cosa)
Posso quindi anch'io mettere un avatar personale e la firma che mi pare?
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eva_luna
Inviato il: Mercoledì, 12-Dic-2012, 14:54
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giovannalapazza
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LRG
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QUOTE (giovannalapazza @ Mercoledì, 12-Dic-2012, 13:57)
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Darschy
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giovannalapazza
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