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PSICO > Disturbo ossessivo compulsivo: Strategie per vincere le ossessioni > Post Per Stare Meglio (un Mio Punto Di Vista)


Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 17-Set-2012, 20:35
PARTE 1: L'INIZIO DELLA STORIA


Buongiorno ragazzi,
non scrivo da parecchio tempo però penso spesso al forum e a quello che provano tutti i "doccati" come me.
Di solito non scrivo, anzi non scrivevo guide, primo perchè mi avrebbe scatenato ansia la non perfezione del contenuto e secondo perché avrei peccato di presunzione.
Devo dire che pian piano sto sempre meglio e mi considero guarito (almeno dal doc) da solo senza farmaci o psicoterapeuta.
Con questo non voglio dire che non siano utili, però l'auto-aiuto costa soltanto VOLONTÀ e può aggiungersi al resto delle terapie.

Innanzitutto, ringrazio danitek e giovannalapazza per i loro post di auto-aiuto qui sul forum, che invito a leggere. Ho cercato di creare un sincretismo tra le loro idee e le mie sperando di aver fatto cosa gradita a tutti gli utenti in difficoltà.
Cercherò di essere il più chiaro possibile (purtroppo ho una certa tendenza all'ampollosità), sperando che vi possa essere di aiuto.


HO IL DOC?
Beh non lo so. Se lo hai letto su internet e ti riconosci nei sintomi, ma soprattutto se hai ricevuto un parere da uno psicoterapeuta probabilmente hai il DOC.
Questa parola è un sigla, una parola per descrivere una "patologia" secondo la medicina ufficiale.
Si può vivere senza saperlo, poi quando si scopre di cosa si tratta, il DOC entra nella vita di tutti i giorni.
(es. "È doc o realtà?", "Non lo amo più oppure è doc?", "Sono gay o è doc?")
Questo capita anche per le compulsioni che possono essere mentali (continuo rimuginare) oppure fisiche (lavarsi le mani, pulire, ordinare alla perfezione).

REGOLA n°1: SE CONTINUI A PENSARE DI AVERE IL DOC ALLORA CONTINUI A PENSARCI E AD ETICHETTARTI, COSÌ LO ALIMENTI. IL DOC NON È UNA PATOLOGIA MA UNA CAPACITÀ SBAGLIATA DI TEMERE I NOSTRI PENSIERI


Io penso che il DOC sia solo uno stato d'ansia accumulato. Leggendo alcuni libri sul taoismo si capisce che l'uomo e le sue emozioni sono inconoscibili, però siamo tutti formati da 2 forze che si contrappongono tra loro: yin e yang.
Diciamo che chi ha il DOC ha uno stato d'animo negativo accumulato. Pensa oggi, pensa domani, accumuliamo sempre più ansia e il nostro stato negativo cresce a dismisura.

REGOLA n°2: IL DOC È SOLO UNO STATO NEGATIVO ACCUMULATO DENTRO DI NOI

Ora voi mi direte: si c'è l'ansia generalizzata e poi c'è il doc, sono due patologie diverse...
Verissimo, ma questo secondo la medicina ufficiale! Vi dico solo che l'omosessualità 50 anni fa era una malattia secondo la medicina.
Se leggete sul decorso "presunto" del DOC c'è quello cronico ingravescente, oppure che il doc è scarsamente curabile. (io quando ho letto quello cronico ingravescente mi stava venendo un infarto, giuro!)
Allora come mai oggi la Psicoterapia Breve Strategica lo cura con una percentuale di efficacia del 90% (andate sul sito del dott. Giorgio Nardone di cui ho letto il libro "Cogito, Ergo Soffro" e vedete con i vostri occhi)
Leggo anche di altri "illustri" scienziati che analizzano il cervello, segnali, neurotrasmettitori, quello che volete, sensa ricordarsi che i pensieri possono modificare la chimica e la struttura del pensiero. Si sa veramente poco di come funziona il cervello, al contrario di quel che sembra.

REGOLA n°3: LEGGI MENO INFORMAZIONI DA INTERNET (AL MASSIMO AFFIDATI AD UNO PSICOTERAPEUTA SERIO IN TERAPIA BREVE STRATEGICA)


Dato che il DOC è solo ansia accumulata, più accumuliamo più stiamo male. Vi è mai capitato quando pensate spesso e l'ansia aumenta aumentano anche i pensieri spiacevoli. Fateci caso, se ci sono dei periodi tranquilli i pensieri diminuiscono o sono assenti per poi ripresentarsi in periodi di stress o quando si devono fare scelte.
L'ansia aumenta i pensieri e i pensieri aumentano l'ansia. Quindi ansia e pensieri ossessivi sono veramente un male?



CHE COSA È L'ANSIA REALMENTE?
L'ansia è uno stato fisiologico (tachicardia, fiato corto, testa vuota, formicolii, visione offuscata), è quindi uno stato del corpo.
L'ansia si forma in risposta a emozioni spiacevoli secondo questo schema:
STIMOLO SENSORIALE --->PENSIERO----> PENSIERO 2 (ETICHETTA INACCETABILE) ---->EMOZIONE SPIACEVOLE ---->ANSIA --->PANICO
Faccio un esempio pratico per semplificare:
Visione di un coltello---->Potrei uccidere qualcuno----> Sono PAZZO e OMICIDA---->Paura---->Ansia ---->Panico o estremo malessere (se l'ansia è intensa)

La cosa che fa più paura non è "Potrei uccidere qualcuno" ma l'etichetta che ci attribuiamo. Si instaura così un circolo vizioso perché pensiamo che il pensiero "Potrei uccidere qualcuno" è reale e che SE PENSO QUESTO PENSIERO DUNQUE SONO PAZZO E OMICIDA.
Adesso vi domando: se vi mettesse in una stanza tranquilla e vi ordinassi di non pensare a nulla ci riuscireste?
Io penso proprio di no. La testa va per i cavoli suoi, non possiamo controllare i nostri pensieri e neanche la qualità di questi (se sono belli o brutti).
Certo possiamo pensare: per esempio "mi sta meglio questo vestito o quest'altro?", "cosa devo fare per farlo felice? ma QUESTI PENSIERI SONO SOLO UNA PICCOLISSIMA PARTE DI QUELLI CHE IL CERVELLO PRODUCE.
Quindi ci sono pensieri volontari e pensieri che nascono per i cavoli loro, si formano senza il nostro controllo, è una cosa umana, siamo fatti così!!!

REGOLA n°4: QUASI TUTTI I PENSIERI SI FORMANO DA SOLI SENZA CHE NOI LI PENSIAMO.


Quindi noi non siamo i nostri pensieri, chiaro?
Ora voglio scendere in profondità su un concetto più profondo. Ma noi chi siamo? Non è anche questa una domanda da DOC dato che la risposta è inconoscibile?
Pensiamo a Cartesio, questi diceva "Cogito Ergo Sum", "Penso dunque sono" e fin qua non ci piove.
Ma Cartesio è giunto solo ad una parte della verità perché noi non siamo i nostri pensieri ma una coscienza che si accorge di pensare.
Se fossimo i nostri pensieri, come sapremmo di pensare?
Una cosa possiamo dirla: più ci identifichiamo con i pensieri e più questi ci sembrano reali.
Chi pratica la mindfulness sa che i pensieri sono un elenco di parole che viaggiano nella nostra testa, sono solo parole, pensateli come delle frasi che appaiono tipo flash poi sbiadiscono e si dissolvono e ritornano ad essere nebbia, presente?
Vi invito a fare un esercizio:

ESERCIZIO n°1: SEDETEVI IN UNA STANZA TRANQUILLA SENZA PERSONE. ORA LASCIATE CHE I VOSTRI PENSIERI VI ACCADANO SENZA CHE LI GIUDICHIATE. FERMI, IMMOBILI FATE PASSARE CIASCUN PENSIERO SENZA ETICHETTARLO

Probabilmente, se siete stressati o ansiosi, i pensieri si susseguiranno uno dopo l'altro. Questo perché più il cervello è stressato più pensieri produce.
Più tentate di controllare i pensieri più ansiosi e stressati diventerete.
Non identificatevi con i pensieri ma con la coscienza che produce quei pensieri.
Voi siete una coscienza e avete la capacità di agire e pensare perché SIETE VIVI.

ESERCIZIO n°2: SEDETEVI SEMPRE NELLA STESSA STANZA. LASCIATE CHE I PENSIERI ACCADANO E INTANTO DIVENTATE PURA PASSIVITÀ: OSSERVATE LE PARETI, GLI OGGETTI CHE AVETE ATTORNO, LA LUCE CHE ILLUMINA LA STANZA, SENTITE IL VOSTRO RESPIRO, OSSERVATE IL VOSTRO CORPO SEMPRE SENZA FARE COMMENTI. SE VI VENGONO DEI PENSIERI E RICORDI OSSERVATE ANCHE QUELLI COME SE FOSSERO UN OGGETTO

Può essere che ci vorrà un po' di tempo, ripetete magari l'esercizio ma di una cosa vi accorgerete. Non è tanto importante risolvere il pensiero quanto la capacità di vivere, il fare le cose piuttosto che il risultato.
Una rondine vola ma non si chiede il perchè, semplicemente lo fa ed è serena.
Se guardate ad una cerimonia del tè, sembra una cosa mistica, proprio perché è importante il gesto (il tè non so come viene perchè purtroppo me lo faccio sempre io :-))
Cosa c'è di più perfetto di un gesto fatto con amore e presenza?!
Una breve storiellina zen:
un giorno una formica e un millepiedi si incontrano,
la formica impressionata dalla quantità di piedi gli chiese come facesse a coordinarle tutte insieme,
il millepiedi si rese conto di non averci mai pensato e iniziando a pensarci, inciampò.


REGOLA n°5: VIVETE TUTTI I GIORNI CON PRESENZA NEL MOMENTO E CONSAPEVOLEZZA, LA CONSAPEVOLEZZA CHE SIETE QUALCOSA DI UNICO, MISTICO SUPERIORE AI PENSIERI

Spesso ci capitano eventi o pensieri spiacevoli. Non è tanto l'evento ma il significato che gli attribuiamo che ci fa stare male. I pensieri possono farci stare male solo se gli diamo importanza, e se cerchiamo di risolverli o rispondere.
Se temiamo un pensiero, gli diamo il potere che non ha, lo facciamo diventare talmente potente da sembraci reale.
Quando pensiamo distraiamo la consapevolezza e ci allontaniamo dalla realtà per entrare nel mondo dei pensieri, siamo assorti, i pensieri ci rubano energia vitale.

REGOLA n°6: TEMERE I PENSIERI EQUIVALE A SENTIRLI COME PROPRI E QUINDI REALI
REGOLA n°7: LA REALTÀ È SOLO QUELLO CHE STIAMO FACENDO IN QUESTO MOMENTO, L'AMBIENTE CHE CI CIRCONDA E IL NOSTRO CORPO. I PENSIERI FANNO PARTE DEL MONDO DEI PENSIERI, NON DELLA REALTÀ

Abbiamo detto che più pensiamo e più ci allontaniamo dalla realtà. Ma qui non parliamo di fantasticare, di sognare, ma di risolvere dubbi atroci.
Abbiamo anche detto che i pensieri non ci descrivono, quindi non dobbiamo temerli o identificarci con essi.
Se ci identifichiamo con i pensieri ci possono capitare parecchie situazioni eccone alcune:

1)"Sono stato bravo oggi" (PENSIERO)-----> Gioia (EMOZIONE)--->Sorriso, brividi allo stomaco, cammina fiera (FISIOLOGIA)
2)"Cosa cucino: riso o pasta?" (PENSIERO)---> Scelta ---->Azione di cucinare (FISIOLOGIA)
3)"Bello quel ragazzo"(PENSIERO)----> "Oddio, allora sono gay" (PENSIERO 2 o ETICHETTA INACCETABILE o OSSESSIONE)----->Ansia (FISIOLOGIA)----> "Non mi sono mai piaciuti i ragazzi", "Forse è perché è bello dal punto di vista femminile", "Devo controllare con quel ragazzo: oddio mi sono eccitato" (COMPULSIONE) ---->"Oddio, allora sono gay"----->"Ma no, è stato un momento", "Mi piace quella ragazza eppure........

Se notiamo quello che ci fa paura è l'etichetta inaccettabile, non il pensiero iniziale.
Cosa notiamo poi?
Che si instaura un ciclo fatto di ossessioni e compulsioni che servono per trovare una RISPOSTA ASSOLUTA per quel pensiero:
-da un estremo in cui si cerca di trovare una prova che neghi l'etichetta così saremo SICURI e FELICI
-dall'altro si teme di confermare l'etichetta
Ci perdiamo così nei pensieri che portano ansia, più aumenta l'ansia più aumentano i pensieri, più aumentano i pensieri più aumenta l'ansia e siamo sempre più coinvolti nel rispondere perchè ci sembrano reali.
Più aumenta l'ansia più i pensieri sembrano affollarsi in testa e catturare la nostra attenzione

REGOLA n°8: PIÙ CERCHIAMO DI RISPONDERE AI NOSTRI PENSIERI PIÙ AUMENTA L'ANSIA.
REGOLA n°8bis: L'ANSIA AUMENTA I PENSIERI ANGOSCIANTI CHE, RICORDIAMOLO, SI FORMANO DA SOLI SENZA MOTIVO NEL NOSTRO INCONSCIO

Non a caso, se farete gli esercizi e non vi identificherete con i pensieri questi si faranno sempre meno frequenti, perderanno potere.
Avete notato che nei periodi di stress (esempio durante i cambi di stagione, ciclo oppure se ci sono da fare scelte) il doc si ripresenta o si esacerba. Proprio perchè è aumentata l'ansia.

REGOLA n°9: SE NON DIAMO IMPORTANZA AI PENSIERI NON AVRANNO PIÙ ENERGIA PER ALIMENTARSI


Magari ci vorranno giorni, settimane o mesi ma state tranquilli che i pensieri diventeranno sempre meno "angoscianti" perché non hanno più potere su di noi.
Voi mi direte: ma quando spariranno?
Mai
Come abbiamo già detto alla regola 4 e 8bis, i pensieri si creano da soli e tra questi anche quelli che ci fanno paura o ci mettono i dubbi. È normale, è umano, capita a tutti le persone.
Ma allora non siamo solo "noi" che abbiamo idee irrazionali? No, le hanno tutti.
Spesso evito di parlare di doccati o doc perchè, come ho detto all'inizio, il DOC è solo ansia accumulata.
Pensiamo ai bambini che hanno gli incubi la notte: gli incubi non sono altro che manifestazioni di qualcosa di più profondo. Ad esempio se il bambino non riesce ad integrarsi con gli amici, questo suo disagio può manifestarsi nel sogno (bada che il contenuto del sogno può essere di qualsiasi genere, molto spesso non collegato al reale problema).
Se ci mettiamo in stati di negatività, se ascoltiamo il contenuto dei pensieri, se facciamo aumentare l'ansia tutto ciò porterà a generare questi PENSIERI OSSESSIVI.
A lungo andare, pensieri negativi, ansia e stress possono portare addirittura a DEPRESSIONE, che fa solo aumentare i pensieri ossessivi proprio perché è uno stato negativo.

REGOLA n°10: IL PROBLEMA NON È TANTO IL CONTENUTO DELL'OSSESSIONE MA CHE SIAMO TROPPO RIGIDI CON NOI STESSI E ANALIZZIAMO TROPPO
REGOLA n°10bis: IL CONTENUTO DELL'OSSESSIONE È SEMPRE E SOLO UNA MANIFESTAZIONE DELL'ANSIA, CHE CAMBIA CONTENUTO. PENSATECI, DIMENTICATO UN DUBBIO SE NE CREA UN ALTRO

Come abbiamo detto nel corso di questo scritto, l'umore negativo aumenta la frequenza delle ossessioni.
Ecco alcuni consigli che vi do per migliorare l'umore, mi raccomando cercate di essere costanti perché i risultati non avvengono immediatamente:
1) ASSUMERE MAGNESIO CLORURO (fa un sacco bene per tantissime cose, inoltre è una delle sostanze che chi ha ansia tende a bruciare in fretta, quindi è carente)
2) SMETTERE DI FUMARE (notare bene che all'inizio la dipendenza da nicotina si farà sentire, aumentando ansia e sintomi da astinenza)
3) FARE MEDITAZIONE (all'inizio è difficile perché i pensieri e l'ansia la fanno da padrona)
4) NON STARE AL COMPUTER O ALLA TV FINO A TARTI (smettere 1 o 2 ore prima di dormire, e cercare di non avere apparecchi elettronici in camera)
5) CERCARE DI DORMIRE ALMENO 7 ORE A NOTTE (evitare luce accesa e rumori in stanza. Se avete sveglie che fanno TIC TOC e sono fastidiose, mettetele in un cassetto. PSICO-si.gif )
6) SEGUIRE LE REGOLE E GLI ESERCIZI CHE VI HO SCRITTO
7) FATE LE COSE CON CALMA. SE AVETE TROPPI IMPEGNI CERCATE DI DILUIRLI
8) ASCOLTATE LA MUSICA CHE VI PIACE
9) MANGIATE CORRETTAMENTE (pochi grassi, cibi integrali, verdure e frutta. Fa molto bene l'avena e la frutta secca)
10) PRENDETE LA LUCE DEL SOLE, USCITE IL PIÙ POSSIBILE
11) FARE ESERCIZIO FISICO (anche solo una camminata di 30/40 minuti al giorno può bastare)




Ora affrontiamo 2 dei nostri reali nemici che sono anche fratelli: la RIGIDEZZA e il DUBBIO.

Forse non vi rendete conto di quanto siete rigidi: provate questo esperimento.
ESERCIZIO n°3: SEDETEVI SEMPRE NELLA STESSA STANZA. ORA PENSATE DI USCIRE DAL VOSTRO CORPO E GUARDARVI DALL'ESTERNO COME SE OSSERVASTE UN ALTRO. COSA VEDETE? IO PENSO UNA PERSONA ASSENTE, PREOCCUPATA, IMMERSA NEI SUOI PENSIERI. NON VI FA UN PO' PENA? DOVE VIVE? NEL MONDO DELLE IDEE O NELLA REALTÀ?

Ora vi racconto un aneddoto.
Una donna stava morendo ma pensava continuamente con rabbia alla sua donna delle pulizie. La incolpava di aver preso l'anello che era appartenuto a sua madre, era di valore, ed in casa non c'era più.
La donna era continuamente presa dai pensieri di rabbia nei suoi confronti e pensava continuamente ad una soluzione per riprenderselo.
Un giorno, un parente andò a trovarla.
La donna raccontò l'accaduto al parente e questi gli rispose "È così importante questa cosa nella tua vita, ora?"
La donna ci penso per un po' poi il suo volto si fece disteso e la rabbia e i pensieri svanirono.
L'anello fu ritrovato in un mobile del bagno di casa. E fu la stessa donna delle pulizie che, accortasi del ritrovamento, lo diede ai parenti della vittima.


Perché siete rigidi?
Io penso che molti di noi si sentono vuoti o pieni di dubbi perché hanno un disperato bisogno di essere felici e per farlo nevrotizzano la vita. Si parte con il controllare l'ordine, la pulizia e si finisce per voler controllare i pensieri, le emozioni (evitare assolutamente quelle spiacevoli). Ma come sappiamo i pensieri non si possono controllare, nascono da soli. Al massimo possiamo decidere attraverso alcuni pensieri cosa fare della nostra vita.
Controllo, rigidezza e certezza vanno a braccetto.
Cercando di controllare i pensieri gli attribuiamo ETICHETTE. Se queste etichette sono spiacevoli ecco che nascono ansia e compulsioni.

La volete sapere qual'è la più grande realtà?
REGOLA n°11: SE SIAMO RIGIDI E PERCHÈ SIAMO DOMINATI DALL'EGO

L'Ego è una forza negativa che tende a prendere il controllo di noi. L'ego ci porta a voler primeggiare, a voler conoscere la vita per essere migliori, a controllare le emozioni così da scegliere le migliori. Il bisogno di certezza non è nostro ma dell'ego.
Il Doc è una manifestazione dell'Ego.
L'Ego se ne infischia dell'unica cosa che conta nella vita, la PRESENZA (regola n°5). Il fatto che possiamo pensare, agire.
L'Ego cerca di prevedere il futuro, non può vivere l'incertezza. Cerca di evitare le emozioni negative (Vergogna, Paura) cercando di prevederle e controllarle. Diventa bisognoso, orgoglioso, preoccupato. Ha bisogno di certezze. Ha bisogno di regole, le cose vanno fatte in un certo modo. Ha bisogno di cose materiali, di soluzioni, di risposte certe.
Ha bisogno addirittura di persone esterne, del loro amore, della loro approvazione.
LA VITA PER L'EGO DEVE CORRERE SUI BINARI. SE PROVIAMO UN EMOZIONE SPIACEVOLE NON L'AFFRONTIAMO MA CERCHIAMO DI PREVENIRLA.

REGOLA n°12: L'EGO HA BISOGNO DI CERTEZZE. NOI ABBIAMO REALMENTE BISOGNO DI CERTEZZE? COSA C'È DI CERTO NELLA VITA?
REGOLA n°12bis: L'EGO SI FOCALIZZA SUL RISULTATO, SUI TITOLI, SUL VALORE. NOI DOBBIAMO FOCALIZZARCI SULLA PRESENZA, SULL'ESSERE PRESENTI NEL MOMENTO PRESENTE

L'Ego ci porta ad etichettare tutto anche i pensieri allo scopo di vivere la vita MIGLIORE. Se etichettiamo tutto, diventiamo delle specie di automi, rigidi, non sappiamo più cosa sono le emozioni.
Le compulsioni per l'Ego, servono proprio perchè noi siamo alla ricerca disperata della FELICITÀ. Risolvendo il problema pensiamo che possiamo continuare a vivere.
Le compulsioni non servono a nulla. Non sono la soluzione perché non esiste proprio il problema. Cerchereste di trovare risposte ad un problema inesistente? È proprio da pazzi. laugh.gif PSICO bam.gif

Io, dopo aver scoperto questa cosa dell'Ego sono diventato fatalista. Quello che mi succede ha un perchè, mi viene l'ansia se non l'accetto, se non me lo faccio scorrere addosso.
Mi abbandono alla mia spontaneità, se sbaglio qualcosa, non è così fondamentale. Quello che è importante è che sono vivo e ho il potere enorme di fare le cose, di esserci con la mia consapevolezza. Di essere uomo, quello che la natura mi ha concesso di essere. È stupido attribuire etichette a ciò che si è o non si è...cosa ci guadagno?
Prendete gli alberi, possenti, solidi. Arriva il vento e vengono sradicati. Invece i giunchi, sottili e quasi inesistenti, si piegano al vento e sopravvivono.
Cercate la semplicità e le piccole cose. Anche le cose più piccole hanno una grande importanza. Le cose che volete ottenere sono obiettivi ma non sono necessarie, nulla è così importante da obbligarci a riflettere.

REGOLA n°13: LASCIATE CHE LE COSE ACCADANO. ABBANDONATE I PENSIERI E VIVETE

Le emozioni negative non ci devono spaventare. Ma dobbiamo abbracciarle. La vita non si può prevedere, noi stessi siamo fatti di forze opposte. Non possiamo fermarle, prevenirle. Fanno parte di noi.

Vi aggiungo una cosa.
Cercate di non cercare la FELICITÀ perché non si trova con i pensieri essendo uno stato emozionale (regola 11bis). Inoltre la felicità è un momento, un picco emozionale. Se esistesse solo la felicità come ci accorgeremmo quando siamo felici e quando non lo siamo?
Cercate piuttosto la SERENITÀ, è un'emozione molto più duratura e si attua concentrandosi sul presente. Il passato e il futuro sono un'invenzione umana.
Può darsi che lasciando accadere le cose, con la serenità, un giorno vi accorgerete di emozionarvi senza neanche saperlo.

REGOLA n°14: SE CERCATE NON OTTENETE, SE NON CERCATE OTTENETE

Inoltre, mettetevi al primo posto. Ma non nel senso di essere superiori agli altri quanto per il fatto che le scelte che fate sono perfette perché le fate VOI. Il fato e le scelte si incrociano, è un po' come scrivere le pagine di un libro dai fogli ancora vuoti. Se una cosa capita, potete scrivere dell'altro per correggerla subito dopo, ma la cosa importante è che scrivete voi, non il vostro EGO.

REGOLA n°15: SE VI ABBANDONATE ALLA VITA, LE VOSTRE SCELTE DIVENTANO PERFETTE. SONO GIÀ PERFETTE COSÌ COME SONO PERCHÈ SONO SENZA PRETESA, CI VENGONO DA DENTRO E SONO PROPRIO DI QUESTO MOMENTO, DEL PRESENTE.



Il dubbio molte volte è lecito. Se dobbiamo fare una scelta è normale prenderci un po' di tempo per scegliere. Ma se il dubbio diventa patologico? Forse è perché risolvere quel dubbio è di vitale importanza, diventa una questione di vita o di morte. Dobbiamo avere l'assoluta certezza che una cosa sia vera o no. Questo capita perché siamo rigidi e fossilizzati sul problema.
Che certezza noi abbiamo della vita?
Molto spesso, quasi sempre, "noi" facciamo l'errore più grande della nostra vita.
Dice Kant: "PRIMA DI TROVARE UNA RISPOSTA AD UN PROBLEMA FORSE È MEGLIO CONTROLLARE CHE LA DOMANDA SIA POSTA CORRETTAMENTE"
Vi spiegherò questo attraverso il caso di prima: prendiamo il pensiero "Bello quel ragazzo [pensato da un uomo]" a cui segue il pensiero "se penso questo allora sono gay!!!"
Da qui in avanti si parte con le compulsioni per confermare o meno la tesi.
Ma, scusate, chi ha detto che un eterosessuale non può riconoscere il fascino di un altro uomo? Magari solo per lo stile o l'atteggiamento?

Un altro caso è quello delle domande esistenziali. Esempio: "perchè si vive?". Da qui un ossessivo continuerà a cercare una risposta certa che lo faccia continuare a vivere.
Il problema qui non è tanto di trovare la risposta ma che ad una domanda del genere non c'è risposta PERCHÈ SI CERCA DI DARE UNA RISPOSTA RAZIONALE AD UNA DOMANDA CHE NON È RAZIONALE. POSSO DARE QUALSIASI RISPOSTA MA SEMPRE E SOLO USANDO IL RAGIONAMENTO.
Un secondo esempio potrebbe essere "come faccio ad avere la certezza che lo amo ancora?". Stiamo cercando di trovare una risposta logica alle nostre emozioni, quanto di meno razionale esista. È un po' come se cerco di risolvere un problema di geometrica usando il Decameron di Boccaccio. Che ci azzecca? unsure.gif

REGOLA n°16: C'È UNA COSA CHE DIAMO PER SCONTATO. CI FOCALIZZIAMO SUL TROVARE RISPOSTE QUANDO IL PROBLEMA È A MONTE: ACCETTIAMO COME VERO IL PENSIERO!
REGOLA n°16bis: NON È POSSIBILE DARE RISPOSTE LOGICHE ALLE EMOZIONI. SONO DUE MONDI SEPARATI. LE EMOZIONI SI PROVANO QUANDO LA NOSTRA MENTE LOGICA È SPENTA QUINDI NON CI PUOI PROPRIO RAGIONARE! APPENA PENSI USI LA LOGICA!

Ora che abbiamo analizzato i pensieri, scendiamo a valle e parliamo un attimo dell'ansia e del panico.
Abbiamo detto che l'ansia è una risposta ad una nostra emozione spiacevole (es. Paura, paura di fare del male, Incertezza, non so se lo amo o no, Vergogna, speriamo non mi scopra, ecc.....)
Il panico, ovvero l'ansia estrema, contrariamente a quello che pensate, non è un nemico da combattere o evitare.
Deriva dalla parola greca "paein", il dio della natura, della vita, dei miti della fantasia e ci dice che c'è qualcosa che non va in noi: forse siamo troppo rigidi, attribuiamo troppe etichette alla vita, cerchiamo di controllare troppo e di controllare le cose.
Dobbiamo accogliere l'ansia e il panico come un segnale che ci indica che abbiamo bisogno di un cambiamento perché l'uomo tende e vuole essere felice. Quindi, l'ansia è come una spia che serve per svegliarci e farci rimettere in carreggiata.


Spero che questa guida vi sia piaciuta, scusate per gli errori ma l'ho scritta di getto. Fino a poco tempo fa non l'avrei mai fatto perchè ero troppo preoccupato della perfezione, di come sarebbe stata interpretata, delle parole giuste da usare, della forma.
Ora ho solo permesso alle mie mani di scrivere, senza pretese, ma facendo sì che le cose accedessero da sole.
Non so se è giusta o sbagliata, non so se vi sarò utile, ho cercato di scrivere le idee in maniera ordinata ma anche prendendole in ordine sparso hanno un loro perché.



Ed ora l'ultima regola, come leggere questa guida?
REGOLA n°17: LA GUIDA È UTILE E INUTILE ALLO STESSO TEMPO. IL PROBLEMA È CHE VOI NON AVETE UN PROBLEMA, VE NE DOVETE SOLO RENDERE CONTO. LA SOLUZIONE NON È IN QUESTE RIGHE MA È GIÀ DENTRO DI VOI

Buona giornata a tutti.

Inviato da: Zanji il Lunedì, 17-Set-2012, 20:51
PSICO armati93.gif benvenuto nella cartella strategie dr dock laugh.gif

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 17-Set-2012, 21:23
Grazie! PSICO D.gif

Inviato da: MissElle il Martedì, 18-Set-2012, 00:40
wow che papirone che hai scritto complimenti laugh.gif

anche io ho trovato un enorme beneficio quando ho scoperto di questo benedetto ego! e mi c'è voluto eh,ma adesso ho cominciato a conoscerlo.
anzi grazie che me l'hai ricordato proprio oggi che dopo tanto tempo che stavo benino c'è stata la ricaduta......e mentre prima della ricaduta cercavo di riconoscerlo quando voleva mettermi i bastoni tra le ruote,tra ieri e oggi non mi è passato neanche di mente che esisteva,da tanto che mi prendeva in giro!pazzesco!!!!!!!!!!

comunque benvenuto PSICO hug.gif

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 18-Set-2012, 07:54
Ciao MissElle, avevo voglia di scrivere PSICO D.gif
Capita e capitava anche a me, col tempo ci si dimentica dell'Ego e si ricade nei suoi errori.
Mi raccomando, fai mente locale e vedrai che buona parte dei problemi perderà importanza...

Inviato da: suma il Martedì, 18-Set-2012, 09:35
molto interessante postioma_ok.gif grazie PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 17-Nov-2012, 19:16
PARTE 2: IL METARIMUGINO, OSSIA LA FOBIA DEI PROPRI PENSIERI

Ragazzi oggi sono gasato. Sono troppo contento. PSICO D.gif PSICO-green.gif
Dura o non dura non me ne frega niente.
Ho aggiunto un'altro tassello alla lotta contro il DOC.

Volete sapere una cosa:
IL DOC NON ESISTE MA È SOLO ANSIA GENERALIZZATA
Mi prederete per pazzo ma ora vi spiego cercando di non essere prolisso.
Quanti di voi fanno un pensiero del tipo "oggi non provo nulla per il mio ragazzo"?


ORA, ABBIAMO 3 SVILUPPI DA QUESTO PENSIERO.
1)Possiamo pensare che il pensiero sia VERO
In questo caso l'emozione successiva sarà la tristezza mista all'ansia. Giusto?
Poi ci saranno le compulsioni per confermare o smentire il pensiero (con quel peso allo stomaco e agitazione). Ovviamente le compulsioni continuano perchè non troviamo una risposta.

2)Possiamo riconoscere il DOC e lasciar passare il pensiero senza commentare.
All'inizio sarà complesso perchè i pensieri sembrano veri. Queste sono + o - le teorie di auto-aiuto che ci sono su questo forum (basta leggere la sezione)

3)Possiamo riconoscere il DOC e compulsare con discorsi del tipo "io ho il DOC per cui sono malato, per cui potrebbe capitarmi di sposarmi e pentirmi, non sarò più felice proprio perchè ho il DOC".



CI SIAMO FIN QUI?
La prima strada è quella da scartare perché è come cadere nella tela di un ragno e più ci muoviamo e più rimaniamo intrappolati.
La seconda è OK anzi si possono ottenere fantastici risultati con volontà e presenza di spirito.
La terza strada è quella che mi ha aperto gli occhi e vi spiego il perché.



PER FARE QUESTO MI DOVETE DIRE SE SIETE IPOCONDRIACI.
Io ad esempio ho sofferto molto perchè pensavo di avere la sclerosi multipla. Analizzavo i miei sintomi, tipo formicolii, sbandamenti e mi ero convinto di averla. Ho avuto anche attacchi di panico perchè pensavo che la mia vita fosse rovinata per sempre.
Ovviamente ero e sono ansioso, questo non ci piove. Doh!.gif

Se siete su questo forum vuol dire che molto probabilmente siete anche PERFEZIONISTI, RIGIDI ma soprattutto ANALIZZATE, ANALIZZATE e ANALIZZATE. Esatto?




E ORA UNA SCOPERTA CHE HA DELL'INCREDIBILE
Quando noi analizziamo la vita il nostro pensiero può avere uno scopo POSITIVO (esempio, risolvere un problema, capire il perché, farci fare le cose) oppure NEGATIVA (ossia il METARIMUGINO)
Questa cosa del metarimugino mi ha fatto capire tutto.
Il metarimugino è il pensare di avere problema perché pensiamo, in pratica la paura di non poter più controllare il nostro pensiero.
Il metarimugino è una caretteristica delle persone ansiose.
Ed è qui che mi è venuta questa espressione PSICO-green.gif PSICO dribble.gif
Se ci pensate, quando avevo i sintomi della sclerosi erano sintomi esterni, sintomi fisici. Da questi ero giunto erroneamente alla sclerosi.
Ora la mia ipocondria aveva cominciato ad analizzare i sintomi interni, cioè il mio stesso pensiero. Poiché il pensiero diventava lui stesso un sintomo di qualche malattia, la mia ipocondria mi ha portato a pensare prima alla pazzia (I diagnosi) e poi al DOC (II diagnosi).

Quindi cos'è il DOC? Una diagnosi fatta da me e da tutti noi al nostro modo di pensare.
Quando arriva un qualsiasi pensiero automatico, esempio: "oggi non mi sento bene quindi non sarò più felice" e poi " un momento, questo è un pensiero del doc io devo ignorarlo", non ha molto senso capite?
Il pensiero oggi non mi sento bene quindi non sarò più felice è un pensiero distorto. Poi può farvi venire l'ansia, tristezza, quello che volete ma è un pensiero distorto chiamato GENERALIZZAZIONE (poiché oggi non siamo felici allora non lo saremo mai, capite la scemenza, la distorsione).
Ma questo pensiero è nostro non del DOC, solo nostro.
Il DOC è un'etichetta inventata che non esiste.
Semmai possiamo rileggerlo sotto questa luce: poiché ho paura di non essere più felice allora mi viene l'ANSIA, e se ho l'ansia mi vengono questi pensieri automatici distorti.

Noi abbiamo tanta ansia accumulata, è un ansia patologica dettata da paure e dall'ansia stessa data dal pensare.




REGOLA n°18: RICAPITOLANDO, QUINDI COSA ABBIAMO IN REALTÀ? SOLO ANSIA GENERALIZZATA NESSUN PROBLEMA DI MENTE
REGOLA n°18bis: PENSARE DI AVERE UN PROBLEMA DI MENTE È SEMPRE UNA PREOCCUPAZIONE, QUINDI UN PENSIERO DISTORTO DELL'ANSIA

Sola e semplice ansia causata da continui stress e paure irrisolte della nostra vita.
Sicuramente i pensieri non se ne andranno dall'oggi al domani ma non sono causati da una malattia.
Sono solo ansia concentrata, generata dalla paura (paura di non essere perfetti, paura di sbagliare, paura di non capire la vita).
In poche parole PAURA DI VIVERE, ma questa si supera. E' il DOC che non esiste.


Vi giuro che oggi sto di un bene. E dire che la mattinata era iniziata così così, sia chiaro l'ansia non c'è l'avevo quasi più solo malessere.
Spero che questo vi aiuti tanto tanto tanto come ha aiutato me.

Un saluto. PSICO yeah.gif





A proposito di pensieri distorti, qui c'è la guida sui pensieri disfunzionali in modo da identificarli e correggerli.
I pensieri disfunzionali concorrono alla formazione di ansie e preoccupazioni inutili.
ECCO IL LINK -----> http://psyco.forumfree.org/index.php?&showtopic=65726




Analizziamo ora un esempio di ossessione da contaminazione:

Esci e prendi il pullman. Poi torni a casa per mangiare e ti devi lavare le mani. I pensieri potrebbero essere del tipo:
"Oddio, se non mi lavo bene mi prendo l'Aids"
Poi ti lavi le mani e le senti ancora sporche:
"Il sapone era sporco, non devo toccare l'asciugamano perchè se no...ne devo prendere uno pulito, e se il sapone non uccide i germi del pullman"
Allora ti rilavi ancora le mani continuamente--->COMPULSIONE

CI SIAMO FIN QUI?
Se sei su questo forum da un po' di tempo riconoscerai l'ossessione:
"Aspetta, questo è il DOC che mi dice che devo lavarmi le mani più volte. Invece le laverò una volta sola e anche se mi viene un po' d'ansia so che il pensiero è irrealistico. Anche se è lì che sembra vero".
Correggetemi se sbaglio.
Così si instaurano pensieri del tipo "io sono più forte del DOC, ecco l'ossessione, sto compulsando adesso smetto".
Secondo me questo tipo di pensieri sono fuorvianti


PERCHÈ?
Perché noi attribuiamo i nostri pensieri a una causa esterna, a una malattia inesistente cioè il DOC.
E' un po come se stessimo psicanalizzando il nostro pensiero (analizziamo anche suoi contenuti) e dato che non lo controlliamo allora la causa è il DOC.
Se c'è un pensiero ansiogeno è DOC.
Se ho dei dubbi li mette il DOC.



ORA, COME MODIFICARE QUESTA CONCEZIONE? (E QUI RISPONDO ALLA TUA DOMANDA)
"Oddio, se non mi lavo bene mi prendo l'Aids" <----questo è un pensiero automatico. Dobbiamo lavarci le mani e scatta questo pensiero.
Perché scatta? Per il DOC? No, la causa è la paura di contrarre l'AIDS.
Pensateci, se ho paura di qualcosa sicuramente cercherò delle procedure per evitarlo, mi farò domande, sarò più prudente.
Uno si alza il mattino e ha paura di prendere l'AIDS, non è un soggetto ansioso?

Si chiama ANSIA GENERALIZZATA, andata a leggervi i sintomi.
Le cose da risolvere sono 2 e sono causate dai pensieri distorti:

1) "Oddio, se non mi lavo bene mi prendo l'Aids". Questo si chiama INFERENZA ARBITRARIA (arrivare a delle conclusione senza delle prove).
Noi pensiamo che l'AIDS si prenda in questo modo e lo prendiamo come verità assoluta. Ma chi l'ha detto? Lo abbiamo deciso noi che è così.
Un po' come quando uno dice "ho mal di testa" per cui "avrò sicuramente un tumore". Qui abbiamo anche la CATOSTROFIZZAZIONE (un altro pensiero distorto che ci fa vedere il futuro nel modo peggiore possibile).
Ma noi possiamo correggerlo dicendo: "fino ad oggi avevo pensato così, ma questa mia regola è sbagliata"

2) "Devo stare attento a tutto perchè potrei ammalarmi di Aids". Questo potrebbe sembrare un'idea del DOC, vero? Invece è un pensiero automatico chiamato DOVERIZZAZIONE (sono dei pensieri automatici basati su regole per evitare un evento temuto).
Questa idea non è del doc ma, semmai, dettata dalla mia paura. Tutti abbiamo delle regole interne, il problema da trattare non è il pensiero ma la paura dell'Aids, che è una paura infondata.
E' logico che se temiamo una cosa abbiamo dei pensieri automatici per evitare quella paura.
Se ho paura di fallire nella vita (paura data ad esempio dallo scarso amore degli altri durante l'infanzia per esempio) avrò regole del tipo "devo essere il migliore, devo eccellere" che sembreranno imposte, forzate. Infatti non ci rendono felici.
Cos'è sbagliato, il pensiero automatico? No, il problema è la paura di fallire. Il DOC è solo un'astrazione mentale, una nostra ennesima convinzione distorta.

REGOLA 18bis2: POSSIAMO DIRE CHE IL DOC È UNA NOSTRA CONVINZIONE DISTORTA, UNA INFERENZA ARBITRARIA-->POICHÈ ABBIAMO PENSIERI AUTOMATICI ALLORA SIAMO AFFETTI DALLA PATOLOGIA DOC. SBAGLIATO!!!




Voi ora potreste dirmi: "Si ok, però a me i pensieri vengono lo stesso anche se so che quella cosa non è vera".
Se avete l'ansia, vi arriveranno dei pensieri negativi, distorti, catastrofici, proprio perchè è l'ansia che li produce.
La caratteristica principale è che sono automatici, non li controlliamo noi, ma sono sempre nostri, non esiste alcun DOC che dice questo o quello.
Siamo noi con la nostra fottuta ansia.
I pensieri sono di due tipi: VOLUTI (oggi vado li, cosa faccio ora, perchè si comporta così) oppure AUTOMATICI (sono una stupida, non riuscirò a farcela, impazzirò).

La patologia insorge perché noi abbiamo l'ansia e perché abbiamo delle distorsioni cognitive nel profondo (pensieri distorti, vedere il link nel post precedente).
Noi analizziamo, analizziamo, analizziamo perchè non ci piace l'incertezza.
Poi quando incominciamo ad analizzare il pensiero (non riconoscendo che esiste una parte automatica fuori dal nostro controllo) gli attribuiamo i sintomi di una malattia immaginaria chiamata DOC.
Così come l'ipocondriaco attribuisce al mal di testa la certezza di avere un tumore, noi attribuiamo ai nostri pensieri automatici la certezza di avere il DOC.




E i pensieri automatici li hanno tutti. Tanti hanno anche pensieri distorti, la differenza tra noi e loro è solo che noi analizziamo i nostri pensieri distorti, siamo persone ansiose e paurose.
Questa è la realtà!


Vorrei aggiungere ancora una cosa. La parola DOC è stata ideata dalla medicina per spiegare un problema a livello cognitivo, mentale. È un'etichetta per un problema che non è razionale. Non è visibile.
Possono fare anche le TAC per vedere i lobi che sono infiammati o iperattivi ma, per logica, se uno pensa e ripensa alle stesse cose con ansia e apprensione per forza che avrà delle aree del cervello più attive. Non è niente di patologico.
Un po' come quando uno viene lasciato e pensa e ripensa alla storia "non ci sarà mai più una come lei". Ha il doc? No è un pensiero automatico distorto che provoca tristezza.
Poi trova la donna della sua vita e vive felice, anche se nel momento in cui pensa quel pensiero avrebbe giurato il contrario.
Capito?


Se avete altri problemi chiedete pure. PSICO-si.gif

Inviato da: Dott.Doc il Domenica, 18-Nov-2012, 03:10
Ma per chi ha il DOC, o che dir si voglia, da contaminazione, come si fa? Non tutte le regole reggono. Come si analizza il pensiero, la paura di aver contratto una malattia, che non è sempre un'ipotesi impossibile o remota?

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 18-Nov-2012, 13:15
PARTE 3: VI COPIO E INCOLLO QUI L'ULTIMA PARTE DEL 23 DICEMBRE PER DARE CONTINUITÀ AL DISCORSO E NON SPEZZARLO NELLE PAGINE.

Volevo aprire una piccola parentesi per fare un riassunto dei libri che ho letto e per esporre dei concetti trascurati.

Veniamo a noi.

Come ho detto in apertura, solo una parte dei nostri pensieri è controllata da noi, l'altra fa parte dei pensieri automatici cioè pensieri che partendo da convinzioni sbagliate arrivano alla nostra coscienza senza che noi li possiamo controllare.
Ad esempio, se ho paura delle malattie (tradotto in paura di morire) cercherò di avere dei comportamenti tali da evitare di ammalarmi.
Ma quando sono dominato da questa paura la mia vita è impostata sull'evitamento, sulla paura di ammalarmi e i miei pensieri saranno pieni di angoscia (questi pensieri affioreranno nella nostra mente senza che noi li controlliamo, sono AUTOMATICI).
Esempio di pensieri automatici sono "e se mi sono punto con un ago", "e se non mi sono lavato bene", "ho un erezione, sono gay".


ORA VORREI APRIRE UNA PARENTESI IMPORTANTE, per far capire come noi tutti non siamo gente malata, ma solo ansiosa e con un'impostazione sbagliata nella vita.
Iniziamo con un'aforisma di Marx "La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni"
Proprio così, noi abbiamo paura di qualcosa e per evitare la paura, RAGIONIAMO.
Noi pensiamo che il RAGIONAMENTO, l'arte di pensare logicamente, risolva i nostri problemi ma ragionare diventa la nostra spada di Damocle.
Noi ci creiamo dubbi e paure (fantasmi) e poi cerchiamo di risolverli ragionando, non sapendo che così facendo ci addentriamo sempre di più in una melma da cui è difficile uscirne.
Noi siamo stupidi da questo punto di vista, perché pensiamo che ragionare ci faccia risolvere tutti i problemi, diamo al ragionamento l'autorità e il potere di risolvere tutto.
Illusi...
Pensiamo di sapere....
Ci mettiamo a ragionare, che scemi... PSICO-asd.gif (anzi voi mi mettere, io sto cercando di risolvere)



La PAURA è una delle tante emozioni umane, è normale avere paura. Quello che è sbagliato è usare il ragionamento per risolvere o evitare la paura.
La paura è sempre in noi, non possiamo eliminarla perché è un emozione, e mentre stiamo ragionando su come evitare una paura, indovinate cosa abbiamo in mente mentre lo stiamo facendo? In che stato d'animo ci mettiamo? A cosa pensiamo continuamente?
Il motivo per cui la paura continua è che continuiamo a volerla evitare, a cercare certezze.
La paura ci trascina dentro di noi, ci porta a cadere negli errori della mente, nel credere, nell'INGIGANTIRE DEI MOSTRI creati da noi e nel combatterli con pensieri, che sono solo cartucce a salve che non li scalfiscono minimamente. E spariamo in continuazione, con la paura che i colpi finiscano...
Ma se la nostra paura la accettassimo?
Se mettessimo da parte la paura, in un angolo di noi stessi, accogliendola MA facendo anche altro?
Una persona non può provare emozioni dissonanti per cui non può essere felice ed avere paura allo stesso tempo, per cui se vi sentite infelici non potete avere la presunzione di essere felici in questo momento.
Se lasciamo da parte i nostri fantasmi, non dico che si diventa felici ma si acquista CONSAPEVOLEZZA e SERENITÀ. Poi se sarete felici in futuro è impossibile saperlo ORA, e non c'è ragionamento che tenga.
Ragionare è sbagliato in questo caso.
Un altro aspetto sbagliato è che noi abbiamo più PAURE delle altre persone, siamo soggetti ansiosi, vediamo pericoli dappertutto, siamo così ma possiamo migliorare. Non con il ragionamento, ma comprendendo che le paure fanno parte della vita, che la vita è altro oltre alla paura, che molte delle nostre paure sono esagerate (bisogna correggere i pensieri disfunzionali e le credenze!!! Un bel lavoro insomma)
Cambiando il modo in cui si vede la vita, sapendo che la paura è un fatto di vita, i pensieri ansiosi diminuiscono.






PERCIÒ, TUTTO QUESTO SAPETE DA DOVE DERIVA?
Dal fatto che non abbiamo avuto una vita serena ma fatta di ansie e, per evitare di soffrire ancora, iniziamo a ragionare su come EVITARE le nostre paure temute (fantasmi).
Ed è qui che iniziano i nostri problemi, infatti:

REGOLA 19 (ERRORE 1): SE CERCHI DI RISOLVERE TUTTI I PROBLEMI CON IL SOLO RAGIONAMENTO SEI SOLO PRESUNTUOSO E ILLUSO
Questo perché noi siamo esseri umani, non dei.
Va bene risolvere i problemi ragionando ma non tutti i problemi si affrontano con la ragione.
Le persone ansiose hanno pensieri catastrofici sulle loro paure e cercano di risolverle con dosi massicce di razionalità, quando invece bisognerebbe affidarsi alla fantasia, a spostare lo sguardo verso altro perché il pensiero è pur sempre un pensiero, non realtà. IL PENSIERO È NELLA NOSTRA MENTE E LO TEMIAMO.

Vi faccio un esempio:
Io avevo la paura di diventare pazzo. (questa paura l'ho immaginata io su convinzioni sbagliate) PSICO-si.gif
Vado su internet e leggo che i tra i primi sintomi c'è una mancanza di emotività (sentendomi la pazzia addosso, cerco di evitarla ma la alimento)
Provo ad immaginare mio padre morto e non provo emozioni (sono scemo e compulso)
"Allora sto cominciando ad essere pazzo!" (ansia a mille)
Il giorno dopo mio padre tossisce forte in continuazione; io corro a soccorrerlo pensando ad un infarto. PSICO-asd.gif
Capite che con il ragionamento ero giunto ad una conclusione opposta a quello che sono realmente?







ORA FACCIAMO UN ANALISI DEI DUBBI PATOLOGICI DOVUTI ALL'ANSIA, VEDIAMO COME L'OSSESSIVITÀ* SI AUTOALIMENTA (IMPORTANTISSIMO), in modo da riassumere alcune parti del libro e farvi capire cosa state cercando di risolvere con le migliori intenzioni:

CASO 1. "Il controllo che fa perdere il controllo" Rientrano in questa categoria quelle persone che cercano di controllare razionalmente le proprie emozioni, le loro sensazioni e la loro fisiologia. Un esempio sono quelle persone che hanno paura di essere omosessuali. Usando la ragione per controllare le proprie emozioni conduce a errori valutativi, conduce ad alimentare dubbi e paure (vedi il mio esempio prima) perché sono due mondi separati.
Se si ragiona, non si possono conoscere le emozioni, quindi testare produce cambiamenti fisiologici prodotti dall'ansia (assenza di erezioni nel caso di visione di una donna e pseudo-erezioni nel vedere uomini) che buttano la persona nello sconforto più totale.
Ma ricordate, le emozioni vanno scoperte con gli strumenti delle emozioni non con quelli della ragione.
Se ragionate non arriverete mai a nulla anzi "quando l'insicurezza in cerca di certezze ci domina, il pensiero diviene il nostro nemico".
Inoltre la ragione fa parte della corteccia celebrale mentre le emozioni fanno parte del paleoencefalo, quindi quando ragioniamo usiamo la corteccia celebrale; riduciamo l'amore ad un vero è proprio calcolo.
Il paleoencefalo, sede delle vere emozioni, non si attiva mai con il ragionamento e facendo dei test.
"La paura di una male ci porta ad un male peggiore".
Un'altro caso è quello degli attacchi di panico. L'ansia, che è una percezione fisica della paura, diventa essa stessa motivo di paura. Ci si ritrova in uno stato di continua allerta e non si è più sereni. Ogni minimo cambiamento fisiologico del nostro organismo ci manda nel pallone.

CASO 2. "Il paradosso di pensare di non pensare" Qui rientrano i persecutori e i moralizzatori interni. In pratica si cerca di annullare un pensiero irragionevole, scomodo o triste. Il pensiero può riguardare il passato per un fatto che possiamo aver commesso e a cui non possiamo più trovar rimedio, il presente, o il futuro per qualcosa che ancora dobbiamo fare con infiniti interrogativi sui rischi e sulla pianificazione. Si cade in un paradosso perché cercare di non pensare equivale a pensare, quindi lo sforzo di non pensare risulta solo vano e frustrante. Diventa una lotta in cui la sconfitta è il risultato migliore.

CASO 3. "La trappola delle risposte corrette a domande scorrette" Rientrano in questa categoria le persone che hanno paura di perdere il controllo, fare del male a qualcuno o di tradire o non amare più. In questo caso si sta cercando di rispondere razionalmente a dilemmi non razionali. Come nel primo caso il cervello va in tilt perché non solo la domanda è inconoscibile ma i dubbi aumentano e anzi non si risolvono.

CASO 4. "Il controllare troppo bene da non poter smettere" Rientrano in questa categoria quelle persone che non riescono più a fermare le proprie compulsioni. Ad esempio quelli che si lavano continuamente le mani o contano mentalmente ma non riescono a fermare questo comportamento. In pratica, queste compulsioni venivano attivate come strategia errata per eliminare qualche ossessione, poi l'ossessione è sparita ma loro continuano a compulsare senza un motivo.
Ad esempio, io controllavo e controllo che tutto sia perfetto, che non sbagli, che tutto vada liscio. Qui l'ossessione del perfezionismo (o meglio, la paura di sbagliare) era talmente radicata da essere eliminata e l'unica cosa che era rimasta era questa tendenza ridondante a controllare tutto (la causa c'era ma ormai quello che mi preoccupava era la compulsione, non riuscire a sbattermene di fare le cose in maniera semplice e non troppo pignola).
Quindi per risolvere i problemi si cerca controllo. Questo va bene per passare un esame ma se si applica lo stesso procedimento a tutta la vita stiamo facendo un grandissimo sbaglio. Controllare troppo ci porta via le emozioni positive e ci mette tanti pensieri automatici negativi (fallimento, angosce, sfiducia).

CASO 5. "La paura evitata, paura incrementata" La strategia per cui si evita gli effetti della paura è una trappola perché conferma indirettamente che si teme qualcosa e che noi non siamo in grado di affrontarla. L'evitamento conduce a problemi maggiori perché ingigantisce le nostre paure, sia mentali che reali.
Inoltre, la richiesta di aiuto, che avviene solo sul forum (perché la gente si vergogna di esporsi), fa peggiorare solo la situazione perché i suggerimenti e le rassicurazioni faranno solo aumentare i dubbi al posto di eliminarli (a meno che non si parli con un esperto psicoterapeuta faccia a faccia)

E voi a che categoria appartenete?

*chiamo ossessività quello che voi chiamate DOC, ovvero i pensieri che si ripetono in testa per essere chiariti e che procurano molta ansia. L'ossessività non è una caratteristica di una malattia ma dell'ANSIA GENERALIZZATA.
Vol non siete malati di nulla, siete apprensivi (1°problema) e cercate di risolvere i vostri fantasmi per mezzo della ragione (2°problema).











In conclusione, leggendo la sezione di auto-aiuto mi sono accorto di un errore che fanno in molti e che facevo anche io, cioè quello di leggere le guide in modo da risolvere il mio presunto "problema", cioè far diventare la lettura una sorta di rassicurazione.
REGOLA 20 (ERRORE 2): LE GUIDE NON RISOLVONO I NOSTRI PROBLEMI SE CERCHIAMO RASSICURAZIONI IN ESSE

Quindi alcuni cosa fanno? Leggono, o meglio, compulsano cercando di stare meglio.
E qui mi riferisco a quelle persone che dicono "si, ho letto, però il mio problema permane".
L'errore più grosso che si può fare è leggere per cercare con la razionalità di eliminare il problema, cosa che abbiamo visto migliora la situazione nel breve periodo ma la fa peggiorare nel lungo.
E ora un esercizio visuale [leggetelo bene e traetene la morale:

ESERCIZIO n°4: IMMAGINATE UN VECCHIO DRUIDO NELLA SUA TORRE D'AVORIO. IL DRUIDO È DISPERATO PERCHÈ C'È QUALCOSA CHE LO SOFFOCA E DEVE TROVARE UN RIMEDIO. CERCA DISPERATAMENTE NELLE SUE POZIONI, TRA I SUOI LIBRI, NELLE RICETTE MAGICHE, PROVA VARI FILTRI MA NESSUNO LO GUARISCE. DECIDE COSÌ DI FARE UN ULTIMO DISPERATO TENTATIVO E CURARSI CON ERBE BALSAMICHE DELLA ZONA. SCESO DALLA SUA TORRE IL DRUIDO INIZIÒ A RESPIRARE BENE E CON SUA SOMMA SORPRESA GUARÌ. ERA SOLO ALLERGICO ALLE MUFFE DELLA SUA TORRE D'AVORIO.
Se noi sostituiamo le pozioni e i libri con le letture sui forum o con le nostre compulsioni (ragionamenti e contro-pensieri) capirete benissimo l'errore che stiamo facendo.











Come abbiamo visto, se adesso vi sedete a pensare vi ritroverete solo ad alimentare i vostri dubbi, perché non è il ragionamento che li risolve.
Vi lascio dei consigli in aggiunta a quelli del primo post:

12) LO RIPETO SE NON FOSSE CHIARO: MAGNESIO CLORURO (a me ha giovato moltissimo. Inoltre, essendo l'ansia e l'ossessività causate in parte da problemi organici e neurologici, il magnesio aiuta il cervello a lavorare bene e dona energia fisica e mentale)

13) IMMAGINARE CHE I VOSTRI PENSIERI VI VOGLIANO BENE (si il DOC, come lo chiamate vi vuole bene. Non nel senso che i pensieri vi spaventano ma per il fatto che vi fa vedere pericoli ovunque perché vuole farvi continuare a vivere, vuole farvi vivere una vita felice. Mi prenderete per pazzo?! Ma se non ve ne fregasse nulla della vita, dei bambini, della felicità perché mettervi sempre in guardia. I presupposti sono positivi ma il sistema sopravvaluta i pericoli e ne immagina troppi, funziona male quindi cercate di capirlo, il problema è suo non nostro. Dove vede lui problemi mettiamoci una pezza noi ignorandolo.)

14) LEGGERE E APPLICARE IL POST DI DRINN SULLA FANTASIA (link--> http://psyco.forumfree.org/index.php?&showtopic=64169 , mi è piaciuta molto l'idea perché sposta lo sguardo e trasforma un processo che ci fa paura in una commedia ridicola che non può più far paura. PSICO-asd.gif Inoltre si impara a non usare la ragione ma la fantasia.)

15) VIVETE LA VITA COME UN VOSTRO ALTER-EGO (non vi chiedo di essere diversi da voi stessi ma di pensare e vivere come se foste un'altra persona per gioco. Cosa fareste se non aveste i vostri dubbi? Se foste diversi da quello che "pensate di essere"? Fatelo. Vi metterà nella prospettiva di agire e non solo pensare, pensare e ancora pensare, facendovi rimanere intrappolati nei vostri stessi pensieri.)

16)SE AVETE UN TARLO, NON COMPULSATE MA SPOSTATE L'ATTENZIONE SU ALTRO (dopo aver letto il libro "Il cervello bloccato" di Schwartz, ho compreso che quando il dubbio ci trascina e ci fa perdere nelle nostre compulsioni, è utile far trascorrere 15/30 minuti facendo altro in modo da non alimentare il problema ma renderlo innocuo. Questo è molto utile per persone con ossessioni da contaminazione, al posto di lavarvi le mani, fate altro. Occupate la mente così l'ansia da non lavaggio si placherà. Le prime volte sarà difficile ma poi sempre meno.)
16bis) EVITATE DI RISPONDERE AI DUBBI (lo so, direte "se non rispondo il dubbio rimane li in testa, mi condizionerà il futuro se non lo risolvo". Non rispondete e fate altro. Vi sorprenderà sapere che non rispondendo, al posto di peggiorare migliorerete la vostra situazione. Questo perché, agendo e vivendo, il vostro dubbio si risolverà senza ragionamento, senza razionalità, e il dubbio sarà sostituito dal pensiero "come facevo a fissarmi su quella cosa così stupida?" blink.gif )

17) CONSULTARE UNO PSICOTERAPEUTA IN TERAPIA BREVE STRATEGICA (in poche sedute cambierete radicalmente. Non vi tolgono i dubbi ma fanno in modo che li guardiate per quel che sono. Non si usa la ragione per controbattere ma l'inganno. In pratica si inganna la mente che ci sta ingannando... PSICO-asd.gif )
17bis) LEGGETE LIBRI DI AUTO-AIUTO (quelli che mi sono stati più utili sono "Cogito ergo soffro" e "Oltre i limiti della paura" di Giorgio Nardone e "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita" di Giulio Giacobbe)

18) NON CERCATE NULLA SU INTERNET (cadreste solo nell'errore dell'autodiagnosi, che porta sempre, e dico sempre, a errori di valutazione e nuovi timori)

19) FARE VERAMENTE GLI ESERCIZI E METTERE VERAMENTE IN PRATICA I CONSIGLI (prima di scrivere nuovamente sul forum presi da ansie e paure, avete messo in pratica quanto scritto? Siete sicuri di essere stati inflessibili e averlo applicato con costanza? Sicuri? O date talmente ascolto al pensiero "tanto non serviranno" che avete solo letto sperando di guarire magicamente?)





E ora l'ultimo errore che vi tiene incollati alla ruota della malattia, immaginaria a questo punto.
REGOLA 21 (ERRORE 3): SE TI SENTI MALATO, DIVERSO O COLPITO DALLA SFORTUNA DAI MODO ALLE TUE CONVINZIONI SBAGLIATE DI RAFFORZARSI, DI TROVARE UN MOTIVO PER CUI IL PROBLEMA DEBBA CONTINUARE. IN FONDO PENSARE DI ESSERE MALATI È SEMPRE UN PENSIERO.
Pensare che i pensieri continueranno dà modo di pensarci ancora, da modo di sentirsi proprio nel modo in cui non vorremmo essere. È un meccanismo perverso, infatti, È IMPOSSIBILE PENSARE DI NON PENSARE.
Accetta che i pensieri arrivano perché ormai il cervello parte con il pilota automatico (BASTA PENSARE!!! Doh!.gif )
Accetta che è normale voler evitare, ma se cerchiamo di evitare qualcosa che pensiamo il pensiero ritorna. Accogliamolo perché se scappiamo non se ne andrà. (BASTA PENSARE!!! Doh!.gif )
Accetta che la vita è altro oltre al tuo pensiero ansioso del momento.
Accetta di essere una persona limitata, che pensa e crede di sapere, una persona che può autoingannarsi, che a volte non vede al di là del suo naso.
Siamo ansiosi, diamoci una pacca sulla spalla e consoliamoci, non critichiamoci. Vogliamoci bene.






Ricordo una frase di Nardone: "Se nella mia mente io evoco un fantasma e poi scappo, questo mi inseguirà spaventandomi a morte; ma se, dopo averlo evocato non fuggo ma lo tocco, questo svanirà".


Spero che questo scritto vi faccia aprire gli occhi...
La promessa l'ho mantenuta, ora stacco un po' perché ho molte cose da fare e da iniziare per il nuovo anno.
Siete persone altruiste e che non hanno avuto una vita serena, queste parole sono per voi.
Buon Natale a tutti.

P.S. Se avete bisogno di chiarimenti personali scrivetemi in privato così mi arriva la mail che controllo un po' di più.

PARTE 4: QUI POTETE VEDERE DEI VIDEO "MOLTO" INTERESSANTI SUL DISTURBO ANSIOSO, E SUI PENSIERI OSSESSIVI CONSEGUENZA DELL'ANSIA

Vorrei ringraziare l'utente "cisco" per aver postato in una discussione questo video. Dato che il mio scritto e buona parte di quanto detto nel video coincidono ve lo linko.
Si parla di Terapia Breve Strategica come strategia per bloccare il circolo ossessivo, e dell'inutilità di alcune Terapie Cognitivo-Comportamentali che propongono di analizzare l'inconscio o il significato nascosto, perché queste non ci sono. Il problema nasce da un giorno all'altro grazie all'ansia e l'ansia lo fa sembrare reale. Occhio a scegliere lo psicoterapeuta giusto... PSICO wink.png
Buona visione!!!!
http://www.youtube.com/watch?v=FRuR9jTW8DM&feature=player_embedded

Qui invece un video di Morelli sull'ansia come sintomo di una rigidità della mente logica. Le ossessioni diventano la punta di un iceberg di una vita ormai troppo schematica e obbligata. Devo dire che mi ha emozionato, spero che vi piaccia.
http://www.youtube.com/watch?v=wViDAJD3yqs





PARTE 5: LE ORIGINI DELL'ANSIA




Vorrei continuare il discorso lasciato un po' di tempo fa.

E vorrei parlare nuovamente della paura.
Vi voglio dire una cosa importante: quello che bisogna capire non è il contenuto del pensiero ansioso ma come funziona il meccanismo, solo quando si comprende il meccanismo saremo in grado di vederci dall'esterno e capire la trappola in cui ci siamo cacciati.
Infatti, la paura detta legge a livello inconscio quindi si vive la vita in modo da evitare le paure, ma prima o poi queste vengono a galla sotto forma di pensieri.

C'è da dire che lo stato d'ansia è dovuto ad una serie di concause:
1) una vita improntata sulla paura--> in questo senso, la razionalità, il perfezionismo, l'evitamento, la rassicurazione, la ricerca di approvazione sono tutte forme di controllo per evitare una paura che abbiamo eliminato dalla parte conscia ma che lavora contro di noi ad un livello profondo.
Questi comporta uno stato di "nevrosi" cioè un modo di vedere la vita basato su modelli, sulla rigidezza, sul bianco o nero, giusto o sbagliato; un mondo dove le emozioni non hanno spazio se non in piccoli momenti controllati.
L'anima soffre perché si sente bloccata, solo che al posto di comprendere questo messaggio, il nevrotico si concentrerà sul controllare anche le proprie ansie, cioè tenterà un controllo estremo così come ha fatto per tutte le altre cose della vita.
Ma qui il controllo fallisce, perché contro la paura di se stessi non si può fare nulla tranne arrendersi.

2) l'ansia provocata da una mancanza di neurotrasmettitori --->a mano a mano che si apporta sofferenza nella vita, si abbassa il tono dell'umore. Ci si sente soffocare. Questo sul piano fisico porta ad una diminuzione della dopamina e serotonina, provocando un aumento di ansia.
Quindi, l'ansia aumenta, l'umore si abbassa, l'ansia aumenta ancora di più.
Al posto di vedere l'ansia come un effetto del proprio umore depresso, ci si sofferma sui pensieri ansiosi, cioè sul loro contenuto.
Quindi ci sarà chi si ossessiona per questioni di sesso, chi di malattie, chi di pensieri aggressivi e credendo e temendo questi pensieri si incomincia a discutere "se questo...allora" "se sono..." "se ho quell'impulso allora..."
In pratica l'umore invia pensieri ansiosi e uno al posto di dire "sono veramente affaticato" comincia a dire "ma questi pensieri perchè mi vengono? c'è un significato dietro" (altro pensiero ansioso).
No non c'è nessun significato se non ansia, quindi il vostro umore propone un tema ansioso e voi gli andate appresso.
I pensieri ansiosi vengono in periodi di umore basso, stress, e sono pensieri automatici che fanno anche le persone sanissime quando stanno bene.
L'errore è che il nevrotico deve avere tutto sotto controllo: il battito cardiaco, la vita, gli altri e anche i propri pensieri; quindi quando provano la paura cercano di controllarla, cioè usano la razionalità per combattere un problema che fa parte dell'anima, delle emozioni, della paura. È come sparare a salve su un problema invisibile.
E più si spara più si da energia alla paura, sapete perché? Perché non risolvete nulla per cui aumenta la percezione di impotenza!!
Ovviamente, i pensieri automatici ansiosi sono diversi perché il nostro cervello elabora cosa ci fa più paura inconsciamente: ad esempio, se mi venisse un pensiero di contaminazione a me non me ne fregherebbe nulla. Per questo non mi viene.
Perciò, i pensieri ansiosi vengono soprattutto per l'abbassamento dell'umore; se avete i neurotrasmettitori a terra sicuramente da sani che siete comincerete a provare ansia, e i pensieri sono proprio l'ansia che si manifesta.

3) oltre all'umore, il problema dell'ansia è esacerbato dal controllo---> Più si cerca di controllare l'ansia, più si pensa all'ansia, più si teme l'ansia. Cioè l'ansia stessa diventa fonte di preoccupazione. Ci si sveglia al mattino e ci si sente male, col tremore, la morsa allo stomaco.
E quando si ha l'ansia si fa uno dei pensieri più sbagliati in assoluto: "se sono in questo stato d'ansia, questa sensazione che non so descrivere...allora ho qualcosa", cioè si aggiunge ancora più ansia.
Pensateci bene, a volte si ha paura, ma si arriva ad uno stato di paura apprensiva che ci fa stare male senza sapere cosa sia. Cioè la preoccupazione è diventata talmente pervasiva che ormai non serve più nemmeno pensarci.
Questo succede sia per il discorso degli squilibri dell'organismo (neurotrasmettitori) sia perché la paura c'è ma è ad un livello inconscio, si teme che qualcosa capiti però non sappiamo cosa sia. Questa è l'ansia generalizzata.
Quando hai l'ansia entri nel mondo distorto dei pensieri disfunzionali. Dei SE, dei MA dove si usa una massiccia dose di razionalità per fare ostinatamente fronte alla paura. E si fallisce.
La causa della paura siamo noi stessi che creiamo delle paure dove non ci sono, a partite dai dubbi.
Ma i dubbi sono dovuti alla ricerca di certezza proprio perché noi viviamo in modo perfezionista, razionale, serio. Vedete come si chiude il cerchio?
Inoltre, l'ansia (per quanto ci faccia paura) è una sensazione amica. Se non ci fosse noi continueremmo a vivere in maniera razionale, e le nostre emozioni rimarrebbero per sempre bloccate senza sapere veramente chi siamo. Saremmo tutti degli robot.


4) un'altra causa dell'ansia è la sedentarietà--->Che ci crediate o no, se state sempre seduti o fate casa-lavoro, state tranquilli che l'ansia si manifesterà in qualche modo. Possono essere i capogiri, l'irritabilità, i pensieri...
Questo perché quando ci stressiamo il corpo emette cortisolo e adrenalina. L'adrenalina attiva il sistema simpatico del sistema nervoso: quello che ci serve per sopravvivere ai pericoli.
Una volta l'uomo doveva far fronte ai pericoli della natura: l'adrenalina ci permetteva di accedere alle nostre energie supplementari per scappare dagli orsi, per sopravvivere in condizioni di scarse risorse, sopportare i traumi.
Avete presente la sensazione di vigilanza, battito aumentato, sudorazione, respirazione superficiale? Bene quella è una scarica di adrenalina.
Anche quando vi fate male, ad esempio, vi rompete una gamba, l'adrenalina interviene subito e il dolore lo cominciate a sentire dopo un po', non subito (serve come antidolorifico)
Ovviamente l'adrenalina ritornava ai valori normali perché i pericoli venivano superati o attraverso la corsa o affrontando l'avversario, quindi c'era un consumo di energia.
Oggi, invece, se il capo vi fa arrabbiare non potete tirargli un pugno, se vi capita un ingiustizia a volte la legge non vi tutela, ci sono un sacco di pericoli in più, il mondo è sempre più veloce e succede che lo stress si accumula sotto forma di energia non consumata.
Se non fate attività fisica o semplici passeggiate o attività rilassanti e coinvolgenti, succederà che quest'energia si scaricherà sotto forma di ansia e a risentirne sarà tutto l'organismo.
L'errore che fate nuovamente è non riconoscere l'ansia ma combatterla, diverrete una vera e propria pentola a pressione senza sfoghi.
La cosa brutta del cortisolo (l'altro ormone prodotto per fronteggiare lo stress) è che, nelle persone ansiose, si produce continuamente perché provano costantemente pericolo, pericoli non reali ma immaginari. Il cervello non fa distinzione se il pericolo è reale o lo stiamo pensando, quindi temendo i nostri pensieri avremo una sovrapproduzione di cortisolo.
Il cortisolo, a lungo andare, danneggia il cervello (fenomeno completamente reversibile, niente panico eh... ), quello che fa è andare ad infiammare i centri della paura, per cui da ansiosi diventerete ancora più ansiosi.
Noterete quindi che l'ansia richiama altra ansia se non capiamo il processo e lo accettiamo.



5) l'ansia è dovuta anche alle difficoltà di vita e dell'infanzia---> Si accumula pian piano con i traumi, i fallimenti, le delusioni. Anche l'educazione centra molto per lo sviluppo dei disturbi d'ansia, soprattutto quelle famiglie dove si ricorre alle punizioni violente, all'amore basato su profitto e risultati, alla negazione dell'amore basata sul controllo del bambino, alle critiche, al soffocamento o all'abbandono.
Pian piano ci si pongono degli obiettivi irrealizzabili, dei modelli da seguire, un modo di vivere basato sulla paura: paura di fallire, paura di non essere amati, paura di non sapere vivere.
Paura, paura, paura.... E non è una vita serena ma basata sulla fatica, sullo sforzo, forzata. Le emozioni non ci sono perchè a vivere non siamo noi ma la parte razionale di noi, quella che le emozioni non le conosce...quella che il mondo lo vede grigio, sempre uguale... quella che vede solo problemi, difficoltà, scelte insormontabili.

6) tra le svariate cause dell'ansia ci sono anche le malattie reali. Ci sono per caso ipocondriaci tra di voi?
Bene, per malattie non intendo quelle immaginate dall'ansia cioè malattie incurabili (vedete come l'ansia vi porta a pensare a cose che vi fanno paura? non avete paura dell'influenza, per esempio).
Io intendo problemi alla tiroide. Una controllata la darei, soprattutto le donne, poi però mettetevi l'anima in pace voi ipocondriaci perché la causa non è una malattia reale ma un problema dei punti 1-5.


Ragazzi riconoscete la vostra ansia e lasciate che si sgonfi. Pian piano ritornerete a sorridere, dovete solo confidare e avere pazienza.
Accettate la vostra ansia!

Inviato da: Dott.Doc il Domenica, 18-Nov-2012, 19:17
Capisco, ma il pullman é una situazione più irreale. Anche compulsando su internet si trovano rassicurazioni. Prendi il mio caso. Ho avuto un accenno di rapporto otale con un ragazzo. Qualcosa di molto breve e superficiale. Lì per lì non ci ho proprio pensato che potesse esser causa di contagio. Me ne sono accorta dopo. E anche se la probabilità é remota, bisognerebbe accertarsi che anche il ragazzo con cui son stata.sia effettivam sieropositivo, che abbia avuto un apre eiaculazione e che ci sia stata una sieroconversione, cosa che finira non é realmente documentata etc etc etc la minima possibilità c'é. É vero che il problema alla base é cheuna persona con flusso di pensiero normale o positivo non starebbe a pensare a questo particolare. Magari lo farebbe ma dopo un attimo di ansia passerebbe ad altro e basta. Io no. Ma io al momento non credo di aver preso l'hiv da un autobus ch eseppure un pensiero che potrebbe dare ossessioni a noi che soffriamo di questo problema, io stessa ho avuto ossessioni ipossibili, é pur sempre impossibile e la nostra parte razionale lo sa in fondo. Ora la.mia parte razionale nn può aiutarmi molto e per di più avverto dolori che confermano le ie ossessioni. Ormai ci convivo da 10 anni ed ogni volta il pensiero causa era diverso. Io stessa ne riconosco alcuni come impossibili ma.non altri. Quattro anni fa ebbi un rapporto non.protetto completo col mio ex ragazzo mentre avevo la mestruazione. Era la mia prima volta e sapevo che, nonostante lui mi amasse, era omosex. Me lo aveva confessato. Ma i volevo che il primo fosse lui. Gli chiesi di mettere il condom. Lo mise. Ma dopo un pó avendo problemi lo tolse. Io non me ne accorsi. Me lo disse dopo. E mi venne l'ansia. Ma passò. Sono stata bene ero felice. Poi dopo un anno le cose iniziarono ad andar male tra di noi. Lui lo lasciai e conobbi un altro. Ho avuto rapporti.non protetti con.lui senza pensarci. Poi l'ossessione. Ma non.era cosi forte infatti passò. Nonostante ci fosse la possibilità reale. Feci il test involontariamente un anno dopo. Un anno fa. Prima non.ci sarei riuscita. Ma stavo bene ero tranquilla evolevo sapere. Negativo. Ma ho continuato ad avere cmq la paura. Che qualcosa non.fosse stata esatta. Poi quello che ho scritto sopra successo un mesetto fa. La cosa forse é meno probabile di quella precedente, ma lo é anche questa attiale in.ogni caso. Come si fa? A smettere di concentrarsi su quel pensiero fisso. Non ad occluderlo e sopprimerlo. Ok é ansia generalizzata forse. Ma che cambi? É normale che il mio corpo reagisca così? Facendomi venire dolori reali e abbassando le mie difese immunitarie? É normale che io rifugga la.mia vita di ragazza responsabile ed autonoma? Questo é rovinarsi la vita.
CHE SI DOC O ANSIA GENERALIZZATA!
Non cambia il.risultato!!!

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 18-Nov-2012, 20:04
Ma infatti, come ho scritto, i pensieri rimangono perché hai paura e ansia, lo hai ammesso tu stessa.
Poi, che tipi di dolore? Ti assicuro che se hai ansia sono quasi certamente somatizzazioni ansiose: mal di testa, fotofobia, sensazione di testa vuota, rigidità al collo, mal di schiena e tantissimi altri.

Difese immunitarie abbassate? In base a cosa lo dici?

Rovinarsi la vita? Perchè ti preoccupi?! Non penso proprio. Se poi mi dici che lo fai tutto il giorno e sei triste questo è perchè dai peso al tuo pensiero sbagliato.

Poi, a prescindere dall'ossessione, nei rapporti è sempre consigliabile il preservativo. Se non lo fai usare ti assumi dei rischi, la responsabilità è tua, è una scelta.

Dici che hai fatto il test però pensi che qualcosa fosse sbagliato nei risultati: questo è un tuo pensiero ansioso. Si chiama SQUALIFICA del LATO POSITIVO (la trovi nel link) in pratica sminuisci tutti i lati positivi di una cosa (il fatto che non hai l'Aids) e pensi erroneamente ancora che c'è qualcosa che non va (le analisi sbagliate).
E' il modo di ragionare ad essere sbagliato, capisci?


Il pensiero automatico è "le analisi sono negative ma avranno sbagliato qualcosa".
Tu pensi "ho sicuramente qualcosa" invece di "questo mio pensiero è errato. Mi sono preoccupata di avere qualcosa perchè non ho preso precauzioni, è questo è normalissimo. Ora le analisi dicono che sono negativa, se io penso che c'è un errore è perchè il mio modo di ragionare è sbagliato". "Ragiono così e ora voglio correggermi".




Se vuoi rifare le analisi puoi rifarle se vuoi essere più sicura, non c'è niente di male a preoccuparsi. L'importante è che dopo che l'hai rifatte ti metti il cuore in pace.
Probabilmente questo non succede sai perché? Perchè continui ad avere lo stesso meccanismo di pensiero.

Inviato da: Dott.Doc il Domenica, 18-Nov-2012, 20:16
Il test l'ho fatto prima di quest'ultimo comportamento a rischio. Difese immunitarie abbassate perxhé ho avuto herpes candida e i dolori sono dolori muscolari e articolari. Ad ogni modo non posso rifare il test perché é passato meno di un mese dall'evento e bisogna aspettare almeno tre mesi per esser sicuri che il test sia certo. Ma questa é un altra storia. Ansia generalizzata o doc non cambia capisci? Ansia generalizzata uno stato d'allerta continua spesso inspiegata. Il doc prevede un'ossessione specifica ed una compulsione altrettanto specifica e riferita.
Le persone col doc hanno specifici comportamenti evitanti. Non lasciarsi mai andare nel sesso nel mio caso per es. Che sia una o l'altra cosa a me non importa. Resta il fatto che ogni singolo giorno.non faccio altro che pensare ai dolori ed attribuirli alla malattia e non.so più far nulla. Anche se al.momento ansia non ne.ho!

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 18-Nov-2012, 20:32
QUOTE (Dott.Doc @ Domenica, 18-Nov-2012, 19:16)
Le persone col doc hanno specifici comportamenti evitanti. Non lasciarsi mai andare nel sesso nel mio caso per es.


Sei sicura di quello che dici? E le persone fobiche allora? E quelle semplicemente timide allora?


QUOTE

Resta il fatto che ogni singolo giorno.non faccio altro che pensare ai dolori ed attribuirli alla malattia e non.so più far nulla. Anche se al.momento ansia non ne.ho!


Ti ho volutamente quotato queste 2 frasi perché stai passando dai sintomi alla diagnosi. Diagnosi che ti sei fatto da sola.
Se ti dicessi che la candida viene anche alle donne stressate? Così come le difese immunitarie capitano per lo stesso motivo oppure per il freddo?
Pensa anche l'umidità o la troppa esposizione al sole le fa abbassare.
Cause sicuramente più banali e meno catastrofiche.


Cosa mi dici? Che il tuo caso è particolare?
Prova a leggere i pensieri distorti del link e capisci come il nostro cervello a volte ragiona in maniera errata.
In particolare: PENSIERO CATASTROFICO, INFERENZA ARBITRARIA e SQUALIFICA DEL LATO POSITIVO.

Il post l'ho fatto anche per quelle persone che attribuiscono tutto al DOC, a me ad esempio venivano certi pensieri perché pensavo di avere una malattia inesistente.

Fammi sapere. PSICO smile.gif

Inviato da: Dott.Doc il Domenica, 18-Nov-2012, 21:10
Bravo bene vedi? Io studio medicina e ciò che hai scritto lo so. Non é la prima volta che mi vengono herpes o candida. E mi son venuti in un periodo di intenso stre s sia psichico che fisico oltre che nel passaggio dal caldo al fredd gelido. Molti anni fa, quando ancora non avevo rapporti sessuali, dalle analisi del sangie emersero i linfociti bassi e diverse altre problematiche. Su internet e per internet era hiv. Ricominciò la mia ossessione che non.ricordo a cosa attribuii all'epoca. Il medico mi disse di star tranquilla e che lo stress psichico da solo potrebbe farmi venire in.tumore per quanto alza i livelli di cortisolo e quindi di stress dell'organismo. Abbassando le difese a lungo andare.
Ok. Va bene. Se cerchi su internet, la mia compulsione é cmq rimasta, la sieroconversione da fellatio passiva non si é mai registrata ma si pensa possa esser possibile. Il.mio cervello elabora cosi. Se mi dico: "non soffro di doc ma ho solo troppa ansia" io non starò meglio per questo.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 18-Nov-2012, 22:48
Hai detto bene, il tuo cervello elabora ma tu non sei il tuo cervello.
Io ho come l'impressione che cerchi sul forum una frase, una parola magica per guarire.
Sappi che non è così, ci vuole tempo ma soprattutto volontà da parte tua.
E questa non la puoi trovare da nessuna parte se non dentro te.

Inviato da: giovannalapazza il Domenica, 18-Nov-2012, 22:58
spettacolare!!!

lo metto in evidenza

Inviato da: giovannalapazza il Domenica, 18-Nov-2012, 22:59
QUOTE (Dr.Dock @ Lunedì, 17-Set-2012, 19:35)
Buongiorno ragazzi,
non scrivo da parecchio tempo però penso spesso al forum e a quello che provano tutti i "doccati" come me.
Di solito non scrivo, anzi non scrivevo guide, primo perchè mi avrebbe scatenato ansia la non perfezione del contenuto e secondo perché avrei peccato di presunzione.
Devo dire che pian piano sto sempre meglio e mi considero guarito (almeno dal doc) da solo senza farmaci o psicoterapeuta.
Con questo non voglio dire che non siano utili, però l'auto-aiuto costa soltanto VOLONTÀ e può aggiungersi al resto delle terapie.

Innanzitutto, ringrazio danitek e giovannalapazza per i loro post di auto-aiuto qui sul forum, che invito a leggere. Ho cercato di creare un sincretismo tra le loro idee e le mie sperando di aver fatto cosa gradita a tutti gli utenti in difficoltà.
Cercherò di essere il più chiaro possibile (purtroppo ho una certa tendenza all'ampollosità), sperando che vi possa essere di aiuto.


HO IL DOC?
Beh non lo so. Se lo hai letto su internet e ti riconosci nei sintomi, ma soprattutto se hai ricevuto un parere da uno psicoterapeuta probabilmente hai il DOC.
Questa parola è un sigla, una parola per descrivere una "patologia" secondo la medicina ufficiale.
Si può vivere senza saperlo, poi quando si scopre di cosa si tratta, il DOC entra nella vita di tutti i giorni.
(es. "È doc o realtà?", "Non lo amo più oppure è doc?", "Sono gay o è doc?")
Questo capita anche per le compulsioni che possono essere mentali (continuo rimuginare) oppure fisiche (lavarsi le mani, pulire, ordinare alla perfezione).

REGOLA n°1: SE CONTINUI A PENSARE DI AVERE IL DOC ALLORA CONTINUI A PENSARCI E AD ETICHETTARTI, COSÌ LO ALIMENTI. IL DOC NON È UNA PATOLOGIA MA UNA CAPACITÀ SBAGLIATA DI TEMERE I NOSTRI PENSIERI


Io penso che il DOC sia solo uno stato d'ansia accumulato. Leggendo alcuni libri sul taoismo si capisce che l'uomo e le sue emozioni sono inconoscibili, però siamo tutti formati da 2 forze che si contrappongono tra loro: yin e yang.
Diciamo che chi ha il DOC ha uno stato d'animo negativo accumulato. Pensa oggi, pensa domani, accumuliamo sempre più ansia e il nostro stato negativo cresce a dismisura.

REGOLA n°2: IL DOC È SOLO UNO STATO NEGATIVO ACCUMULATO DENTRO DI NOI

Ora voi mi direte: si c'è l'ansia generalizzata e poi c'è il doc, sono due patologie diverse...
Verissimo, ma questo secondo la medicina ufficiale! Vi dico solo che l'omosessualità 50 anni fa era una malattia secondo la medicina.
Se leggete sul decorso "presunto" del DOC c'è quello cronico ingravescente, oppure che il doc è scarsamente curabile. (io quando ho letto quello cronico ingravescente mi stava venendo un infarto, giuro!)
Allora come mai oggi la Psicoterapia Breve Strategica lo cura con una percentuale di efficacia del 90% (andate sul sito del dott. Giorgio Nardone di cui ho letto il libro "Cogito, Ergo Soffro" e vedete con i vostri occhi)
Leggo anche di altri "illustri" scienziati che analizzano il cervello, segnali, neurotrasmettitori, quello che volete, sensa ricordarsi che i pensieri possono modificare la chimica e la struttura del pensiero. Si sa veramente poco di come funziona il cervello, al contrario di quel che sembra.

REGOLA n°3: LEGGI MENO INFORMAZIONI DA INTERNET (AL MASSIMO AFFIDATI AD UNO PSICOTERAPEUTA SERIO IN TERAPIA BREVE STRATEGICA)


Dato che il DOC è solo ansia accumulata, più accumuliamo più stiamo male. Vi è mai capitato quando pensate spesso e l'ansia aumenta aumentano anche i pensieri spiacevoli. Fateci caso, se ci sono dei periodi tranquilli i pensieri diminuiscono o sono assenti per poi ripresentarsi in periodi di stress o quando si devono fare scelte.
L'ansia aumenta i pensieri e i pensieri aumentano l'ansia. Quindi ansia e pensieri ossessivi sono veramente un male?



CHE COSA È L'ANSIA REALMENTE?
L'ansia è uno stato fisiologico (tachicardia, fiato corto, testa vuota, formicolii, visione offuscata), è quindi uno stato del corpo.
L'ansia si forma in risposta a emozioni spiacevoli secondo questo schema:
STIMOLO SENSORIALE --->PENSIERO----> PENSIERO 2 (ETICHETTA INACCETABILE) ---->EMOZIONE SPIACEVOLE ---->ANSIA --->PANICO
Faccio un esempio pratico per semplificare:
Visione di un coltello---->Potrei uccidere qualcuno----> Sono PAZZO e OMICIDA---->Paura---->Ansia ---->Panico o estremo malessere (se l'ansia è intensa)

La cosa che fa più paura non è "Potrei uccidere qualcuno" ma l'etichetta che ci attribuiamo. Si instaura così un circolo vizioso perché pensiamo che il pensiero "Potrei uccidere qualcuno" è reale e che SE PENSO QUESTO PENSIERO DUNQUE SONO PAZZO E OMICIDA.
Adesso vi domando: se vi mettesse in una stanza tranquilla e vi ordinassi di non pensare a nulla ci riuscireste?
Io penso proprio di no. La testa va per i cavoli suoi, non possiamo controllare i nostri pensieri e neanche la qualità di questi (se sono belli o brutti).
Certo possiamo pensare: per esempio "mi sta meglio questo vestito o quest'altro?", "cosa devo fare per farlo felice? ma QUESTI PENSIERI SONO SOLO UNA PICCOLISSIMA PARTE DI QUELLI CHE IL CERVELLO PRODUCE.
Quindi ci sono pensieri volontari e pensieri che nascono per i cavoli loro, si formano senza il nostro controllo, è una cosa umana, siamo fatti così!!!

REGOLA n°4: QUASI TUTTI I PENSIERI SI FORMANO DA SOLI SENZA CHE NOI LI PENSIAMO.


Quindi noi non siamo i nostri pensieri, chiaro?
Ora voglio scendere in profondità su un concetto più profondo. Ma noi chi siamo? Non è anche questa una domanda da DOC dato che la risposta è inconoscibile?
Pensiamo a Cartesio, questi diceva "Cogito Ergo Sum", "Penso dunque sono" e fin qua non ci piove.
Ma Cartesio è giunto solo ad una parte della verità perché noi non siamo i nostri pensieri ma una coscienza che si accorge di pensare.
Se fossimo i nostri pensieri, come sapremmo di pensare?
Una cosa possiamo dirla: più ci identifichiamo con i pensieri e più questi ci sembrano reali.
Chi pratica la mindfulness sa che i pensieri sono un elenco di parole che viaggiano nella nostra testa, sono solo parole, pensateli come delle frasi che appaiono tipo flash poi sbiadiscono e si dissolvono e ritornano ad essere nebbia, presente?
Vi invito a fare un esercizio:

ESERCIZIO n°1: SEDETEVI IN UNA STANZA TRANQUILLA SENZA PERSONE. ORA LASCIATE CHE I VOSTRI PENSIERI VI ACCADANO SENZA CHE LI GIUDICHIATE. FERMI, IMMOBILI FATE PASSARE CIASCUN PENSIERO SENZA ETICHETTARLO

Probabilmente, se siete stressati o ansiosi, i pensieri si susseguiranno uno dopo l'altro. Questo perché più il cervello è stressato più pensieri produce.
Più tentate di controllare i pensieri più ansiosi e stressati diventerete.
Non identificatevi con i pensieri ma con la coscienza che produce quei pensieri.
Voi siete una coscienza e avete la capacità di agire e pensare perché SIETE VIVI.

ESERCIZIO n°2: SEDETEVI SEMPRE NELLA STESSA STANZA. LASCIATE CHE I PENSIERI ACCADANO E INTANTO DIVENTATE PURA PASSIVITÀ: OSSERVATE LE PARETI, GLI OGGETTI CHE AVETE ATTORNO, LA LUCE CHE ILLUMINA LA STANZA, SENTITE IL VOSTRO RESPIRO, OSSERVATE IL VOSTRO CORPO SEMPRE SENZA FARE COMMENTI. SE VI VENGONO DEI PENSIERI E RICORDI OSSERVATE ANCHE QUELLI COME SE FOSSERO UN OGGETTO

Può essere che ci vorrà un po' di tempo, ripetete magari l'esercizio ma di una cosa vi accorgerete. Non è tanto importante risolvere il pensiero quanto la capacità di vivere, il fare le cose piuttosto che il risultato.
Una rondine vola ma non si chiede il perchè, semplicemente lo fa ed è serena.
Se guardate ad una cerimonia del tè, sembra una cosa mistica, proprio perché è importante il gesto (il tè non so come viene perchè purtroppo me lo faccio sempre io :-))
Cosa c'è di più perfetto di un gesto fatto con amore e presenza?!
Una breve storiellina zen:
un giorno una formica e un millepiedi si incontrano,
la formica impressionata dalla quantità di piedi gli chiese come facesse a coordinarle tutte insieme,
il millepiedi si rese conto di non averci mai pensato e iniziando a pensarci, inciampò.


REGOLA n°5: VIVETE TUTTI I GIORNI CON PRESENZA NEL MOMENTO E CONSAPEVOLEZZA, LA CONSAPEVOLEZZA CHE SIETE QUALCOSA DI UNICO, MISTICO SUPERIORE AI PENSIERI

Spesso ci capitano eventi o pensieri spiacevoli. Non è tanto l'evento ma il significato che gli attribuiamo che ci fa stare male. I pensieri possono farci stare male solo se gli diamo importanza, e se cerchiamo di risolverli o rispondere.
Se temiamo un pensiero, gli diamo il potere che non ha, lo facciamo diventare talmente potente da sembraci reale.
Quando pensiamo distraiamo la consapevolezza e ci allontaniamo dalla realtà per entrare nel mondo dei pensieri, siamo assorti, i pensieri ci rubano energia vitale.

REGOLA n°6: TEMERE I PENSIERI EQUIVALE A SENTIRLI COME PROPRI E QUINDI REALI
REGOLA n°7: LA REALTÀ È SOLO QUELLO CHE STIAMO FACENDO IN QUESTO MOMENTO, L'AMBIENTE CHE CI CIRCONDA E IL NOSTRO CORPO. I PENSIERI FANNO PARTE DEL MONDO DEI PENSIERI, NON DELLA REALTÀ

Abbiamo detto che più pensiamo e più ci allontaniamo dalla realtà. Ma qui non parliamo di fantasticare, di sognare, ma di risolvere dubbi atroci.
Abbiamo anche detto che i pensieri non ci descrivono, quindi non dobbiamo temerli o identificarci con essi.
Se ci identifichiamo con i pensieri ci possono capitare parecchie situazioni eccone alcune:

1)"Sono stato bravo oggi" (PENSIERO)-----> Gioia (EMOZIONE)--->Sorriso, brividi allo stomaco, cammina fiera (FISIOLOGIA)
2)"Cosa cucino: riso o pasta?" (PENSIERO)---> Scelta ---->Azione di cucinare (FISIOLOGIA)
3)"Bello quel ragazzo"(PENSIERO)----> "Oddio, allora sono gay" (PENSIERO 2 o ETICHETTA INACCETABILE o OSSESSIONE)----->Ansia (FISIOLOGIA)----> "Non mi sono mai piaciuti i ragazzi", "Forse è perché è bello dal punto di vista femminile", "Devo controllare con quel ragazzo: oddio mi sono eccitato" (COMPULSIONE) ---->"Oddio, allora sono gay"----->"Ma no, è stato un momento", "Mi piace quella ragazza eppure........

Se notiamo quello che ci fa paura è l'etichetta inaccettabile, non il pensiero iniziale.
Cosa notiamo poi?
Che si instaura un ciclo fatto di ossessioni e compulsioni che servono per trovare una RISPOSTA ASSOLUTA per quel pensiero:
-da un estremo in cui si cerca di trovare una prova che neghi l'etichetta così saremo SICURI e FELICI
-dall'altro si teme di confermare l'etichetta
Ci perdiamo così nei pensieri che portano ansia, più aumenta l'ansia più aumentano i pensieri, più aumentano i pensieri più aumenta l'ansia e siamo sempre più coinvolti nel rispondere perchè ci sembrano reali.
Più aumenta l'ansia più i pensieri sembrano affollarsi in testa e catturare la nostra attenzione

REGOLA n°8: PIÙ CERCHIAMO DI RISPONDERE AI NOSTRI PENSIERI PIÙ AUMENTA L'ANSIA.
REGOLA n°8bis: L'ANSIA AUMENTA I PENSIERI ANGOSCIANTI CHE, RICORDIAMOLO, SI FORMANO DA SOLI SENZA MOTIVO NEL NOSTRO INCONSCIO

Non a caso, se farete gli esercizi e non vi identificherete con i pensieri questi si faranno sempre meno frequenti, perderanno potere.
Avete notato che nei periodi di stress (esempio durante i cambi di stagione, ciclo oppure se ci sono da fare scelte) il doc si ripresenta o si esacerba. Proprio perchè è aumentata l'ansia.

REGOLA n°9: SE NON DIAMO IMPORTANZA AI PENSIERI NON AVRANNO PIÙ ENERGIA PER ALIMENTARSI


Magari ci vorranno giorni, settimane o mesi ma state tranquilli che i pensieri diventeranno sempre meno "angoscianti" perché non hanno più potere su di noi.
Voi mi direte: ma quando spariranno?
Mai
Come abbiamo già detto alla regola 4 e 8bis, i pensieri si creano da soli e tra questi anche quelli che ci fanno paura o ci mettono i dubbi. È normale, è umano, capita a tutti le persone.
Ma allora non siamo solo "noi" che abbiamo idee irrazionali? No, le hanno tutti.
Spesso evito di parlare di doccati o doc perchè, come ho detto all'inizio, il DOC è solo ansia accumulata.
Pensiamo ai bambini che hanno gli incubi la notte: gli incubi non sono altro che manifestazioni di qualcosa di più profondo. Ad esempio se il bambino non riesce ad integrarsi con gli amici, questo suo disagio può manifestarsi nel sogno (bada che il contenuto del sogno può essere di qualsiasi genere, molto spesso non collegato al reale problema).
Se ci mettiamo in stati di negatività, se ascoltiamo il contenuto dei pensieri, se facciamo aumentare l'ansia tutto ciò porterà a generare questi PENSIERI OSSESSIVI.
A lungo andare, pensieri negativi, ansia e stress possono portare addirittura a DEPRESSIONE, che fa solo aumentare i pensieri ossessivi proprio perché è uno stato negativo.

REGOLA n°10: IL PROBLEMA NON È TANTO IL CONTENUTO DELL'OSSESSIONE MA CHE SIAMO TROPPO RIGIDI CON NOI STESSI E ANALIZZIAMO TROPPO
REGOLA n°10bis: IL CONTENUTO DELL'OSSESSIONE È SEMPRE E SOLO UNA MANIFESTAZIONE DELL'ANSIA, CHE CAMBIA CONTENUTO. PENSATECI, DIMENTICATO UN DUBBIO SE NE CREA UN ALTRO

Come abbiamo detto nel corso di questo scritto, l'umore negativo aumenta la frequenza delle ossessioni.
Ecco alcuni consigli che vi do per migliorare l'umore, mi raccomando cercate di essere costanti perché i risultati non avvengono immediatamente:
1) ASSUMERE MAGNESIO CLORURO (fa un sacco bene per tantissime cose, inoltre è una delle sostanze che chi ha ansia tende a bruciare in fretta, quindi è carente)
2) SMETTERE DI FUMARE (notare bene che all'inizio la dipendenza da nicotina si farà sentire, aumentando ansia e sintomi da astinenza)
3) FARE MEDITAZIONE (all'inizio è difficile perché i pensieri e l'ansia la fanno da padrona)
4) NON STARE AL COMPUTER O ALLA TV FINO A TARTI (smettere 1 o 2 ore prima di dormire, e cercare di non avere apparecchi elettronici in camera)
5) CERCARE DI DORMIRE ALMENO 7 ORE A NOTTE (evitare luce accesa e rumori in stanza. Se avete sveglie che fanno TIC TOC e sono fastidiose, mettetele in un cassetto. PSICO-si.gif )
6) SEGUIRE LE REGOLE E GLI ESERCIZI CHE VI HO SCRITTO
7) FATE LE COSE CON CALMA. SE AVETE TROPPI IMPEGNI CERCATE DI DILUIRLI
8) ASCOLTATE LA MUSICA CHE VI PIACE
9) MANGIATE CORRETTAMENTE (pochi grassi, cibi integrali, verdure e frutta. Fa molto bene l'avena e la frutta secca)
10) PRENDETE LA LUCE DEL SOLE, USCITE IL PIÙ POSSIBILE
11) FARE ESERCIZIO FISICO (anche solo una camminata di 30/40 minuti al giorno può bastare)




Ora affrontiamo 2 dei nostri reali nemici che sono anche fratelli: la RIGIDEZZA e il DUBBIO.

Forse non vi rendete conto di quanto siete rigidi: provate questo esperimento.
ESERCIZIO n°3: SEDETEVI SEMPRE NELLA STESSA STANZA. ORA PENSATE DI USCIRE DAL VOSTRO CORPO E GUARDARVI DALL'ESTERNO COME SE OSSERVASTE UN ALTRO. COSA VEDETE? IO PENSO UNA PERSONA ASSENTE, PREOCCUPATA, IMMERSA NEI SUOI PENSIERI. NON VI FA UN PO' PENA? DOVE VIVE? NEL MONDO DELLE IDEE O NELLA REALTÀ?

Ora vi racconto un aneddoto.
Una donna stava morendo ma pensava continuamente con rabbia alla sua donna delle pulizie. La incolpava di aver preso l'anello che era appartenuto a sua madre, era di valore, ed in casa non c'era più.
La donna era continuamente presa dai pensieri di rabbia nei suoi confronti e pensava continuamente ad una soluzione per riprenderselo.
Un giorno, un parente andò a trovarla.
La donna raccontò l'accaduto al parente e questi gli rispose "È così importante questa cosa nella tua vita, ora?"
La donna ci penso per un po' poi il suo volto si fece disteso e la rabbia e i pensieri svanirono.
L'anello fu ritrovato in un mobile del bagno di casa. E fu la stessa donna delle pulizie che, accortasi del ritrovamento, lo diede ai parenti della vittima.


Perché siete rigidi?
Io penso che molti di noi si sentono vuoti o pieni di dubbi perché hanno un disperato bisogno di essere felici e per farlo nevrotizzano la vita. Si parte con il controllare l'ordine, la pulizia e si finisce per voler controllare i pensieri, le emozioni (evitare assolutamente quelle spiacevoli). Ma come sappiamo i pensieri non si possono controllare, nascono da soli. Al massimo possiamo decidere attraverso alcuni pensieri cosa fare della nostra vita.
Controllo, rigidezza e certezza vanno a braccetto.
Cercando di controllare i pensieri gli attribuiamo ETICHETTE. Se queste etichette sono spiacevoli ecco che nascono ansia e compulsioni.

La volete sapere qual'è la più grande realtà?
REGOLA n°11: SE SIAMO RIGIDI E PERCHÈ SIAMO DOMINATI DALL'EGO

L'Ego è una forza negativa che tende a prendere il controllo di noi. L'ego ci porta a voler primeggiare, a voler conoscere la vita per essere migliori, a controllare le emozioni così da scegliere le migliori. Il bisogno di certezza non è nostro ma dell'ego.
Il Doc è una manifestazione dell'Ego.
L'Ego se ne infischia dell'unica cosa che conta nella vita, la PRESENZA (regola n°5). Il fatto che possiamo pensare, agire.
L'Ego cerca di prevedere il futuro, non può vivere l'incertezza. Cerca di evitare le emozioni negative (Vergogna, Paura) cercando di prevederle e controllarle. Diventa bisognoso, orgoglioso, preoccupato. Ha bisogno di certezze. Ha bisogno di regole, le cose vanno fatte in un certo modo. Ha bisogno di cose materiali, di soluzioni, di risposte certe.
Ha bisogno addirittura di persone esterne, del loro amore, della loro approvazione.
LA VITA PER L'EGO DEVE CORRERE SUI BINARI. SE PROVIAMO UN EMOZIONE SPIACEVOLE NON L'AFFRONTIAMO MA CERCHIAMO DI PREVENIRLA.

REGOLA n°12: L'EGO HA BISOGNO DI CERTEZZE. NOI ABBIAMO REALMENTE BISOGNO DI CERTEZZE? COSA C'È DI CERTO NELLA VITA?
REGOLA n°12bis: L'EGO SI FOCALIZZA SUL RISULTATO, SUI TITOLI, SUL VALORE. NOI DOBBIAMO FOCALIZZARCI SULLA PRESENZA, SULL'ESSERE PRESENTI NEL MOMENTO PRESENTE

L'Ego ci porta ad etichettare tutto anche i pensieri allo scopo di vivere la vita MIGLIORE. Se etichettiamo tutto, diventiamo delle specie di automi, rigidi, non sappiamo più cosa sono le emozioni.
Le compulsioni per l'Ego, servono proprio perchè noi siamo alla ricerca disperata della FELICITÀ. Risolvendo il problema pensiamo che possiamo continuare a vivere.
Le compulsioni non servono a nulla. Non sono la soluzione perché non esiste proprio il problema. Cerchereste di trovare risposte ad un problema inesistente? È proprio da pazzi. laugh.gif PSICO bam.gif

Io, dopo aver scoperto questa cosa dell'Ego sono diventato fatalista. Quello che mi succede ha un perchè, mi viene l'ansia se non l'accetto, se non me lo faccio scorrere addosso.
Mi abbandono alla mia spontaneità, se sbaglio qualcosa, non è così fondamentale. Quello che è importante è che sono vivo e ho il potere enorme di fare le cose, di esserci con la mia consapevolezza. Di essere uomo, quello che la natura mi ha concesso di essere. È stupido attribuire etichette a ciò che si è o non si è...cosa ci guadagno?
Prendete gli alberi, possenti, solidi. Arriva il vento e vengono sradicati. Invece i giunchi, sottili e quasi inesistenti, si piegano al vento e sopravvivono.
Cercate la semplicità e le piccole cose. Anche le cose più piccole hanno una grande importanza. Le cose che volete ottenere sono obiettivi ma non sono necessarie, nulla è così importante da obbligarci a riflettere.

REGOLA n°13: LASCIATE CHE LE COSE ACCADANO. ABBANDONATE I PENSIERI E VIVETE

Le emozioni negative non ci devono spaventare. Ma dobbiamo abbracciarle. La vita non si può prevedere, noi stessi siamo fatti di forze opposte. Non possiamo fermarle, prevenirle. Fanno parte di noi.

Vi aggiungo una cosa.
Cercate di non cercare la FELICITÀ perché non si trova con i pensieri essendo uno stato emozionale (regola 11bis). Inoltre la felicità è un momento, un picco emozionale. Se esistesse solo la felicità come ci accorgeremmo quando siamo felici e quando non lo siamo?
Cercate piuttosto la SERENITÀ, è un'emozione molto più duratura e si attua concentrandosi sul presente. Il passato e il futuro sono un'invenzione umana.
Può darsi che lasciando accadere le cose, con la serenità, un giorno vi accorgerete di emozionarvi senza neanche saperlo.

REGOLA n°14: SE CERCATE NON OTTENETE, SE NON CERCATE OTTENETE

Inoltre, mettetevi al primo posto. Ma non nel senso di essere superiori agli altri quanto per il fatto che le scelte che fate sono perfette perché le fate VOI. Il fato e le scelte si incrociano, è un po' come scrivere le pagine di un libro dai fogli ancora vuoti. Se una cosa capita, potete scrivere dell'altro per correggerla subito dopo, ma la cosa importante è che scrivete voi, non il vostro EGO.

REGOLA n°15: SE VI ABBANDONATE ALLA VITA, LE VOSTRE SCELTE DIVENTANO PERFETTE. SONO GIÀ PERFETTE COSÌ COME SONO PERCHÈ SONO SENZA PRETESA, CI VENGONO DA DENTRO E SONO PROPRIO DI QUESTO MOMENTO, DEL PRESENTE.



Il dubbio molte volte è lecito. Se dobbiamo fare una scelta è normale prenderci un po' di tempo per scegliere. Ma se il dubbio diventa patologico? Forse è perché risolvere quel dubbio è di vitale importanza, diventa una questione di vita o di morte. Dobbiamo avere l'assoluta certezza che una cosa sia vera o no. Questo capita perché siamo rigidi e fossilizzati sul problema.
Che certezza noi abbiamo della vita?
Molto spesso, quasi sempre, "noi" facciamo l'errore più grande della nostra vita.
Dice Kant: "PRIMA DI TROVARE UNA RISPOSTA AD UN PROBLEMA FORSE È MEGLIO CONTROLLARE CHE LA DOMANDA SIA POSTA CORRETTAMENTE"
Vi spiegherò questo attraverso il caso di prima: prendiamo il pensiero "Bello quel ragazzo [pensato da un uomo]" a cui segue il pensiero "se penso questo allora sono gay!!!"
Da qui in avanti si parte con le compulsioni per confermare o meno la tesi.
Ma, scusate, chi ha detto che un eterosessuale non può riconoscere il fascino di un altro uomo? Magari solo per lo stile o l'atteggiamento?

Un altro caso è quello delle domande esistenziali. Esempio: "perchè si vive?". Da qui un ossessivo continuerà a cercare una risposta certa che lo faccia continuare a vivere.
Il problema qui non è tanto di trovare la risposta ma che ad una domanda del genere non c'è risposta PERCHÈ SI CERCA DI DARE UNA RISPOSTA RAZIONALE AD UNA DOMANDA CHE NON È RAZIONALE. POSSO DARE QUALSIASI RISPOSTA MA SEMPRE E SOLO USANDO IL RAGIONAMENTO.
Un secondo esempio potrebbe essere "come faccio ad avere la certezza che lo amo ancora?". Stiamo cercando di trovare una risposta logica alle nostre emozioni, quanto di meno razionale esista. È un po' come se cerco di risolvere un problema di geometrica usando il Decameron di Boccaccio. Che ci azzecca? unsure.gif

REGOLA n°16: C'È UNA COSA CHE DIAMO PER SCONTATO. CI FOCALIZZIAMO SUL TROVARE RISPOSTE QUANDO IL PROBLEMA È A MONTE: ACCETTIAMO COME VERO IL PENSIERO!
REGOLA n°16bis: NON È POSSIBILE DARE RISPOSTE LOGICHE ALLE EMOZIONI. SONO DUE MONDI SEPARATI. LE EMOZIONI SI PROVANO QUANDO LA NOSTRA MENTE LOGICA È SPENTA QUINDI NON CI PUOI PROPRIO RAGIONARE! APPENA PENSI USI LA LOGICA!

Ora che abbiamo analizzato i pensieri, scendiamo a valle e parliamo un attimo dell'ansia e del panico.
Abbiamo detto che l'ansia è una risposta ad una nostra emozione spiacevole (es. Paura, paura di fare del male, Incertezza, non so se lo amo o no, Vergogna, speriamo non mi scopra, ecc.....)
Il panico, ovvero l'ansia estrema, contrariamente a quello che pensate, non è un nemico da combattere o evitare.
Deriva dalla parola greca "paein", il dio della natura, della vita, dei miti della fantasia e ci dice che c'è qualcosa che non va in noi: forse siamo troppo rigidi, attribuiamo troppe etichette alla vita, cerchiamo di controllare troppo e di controllare le cose.
Dobbiamo accogliere l'ansia e il panico come un segnale che ci indica che abbiamo bisogno di un cambiamento perché l'uomo tende e vuole essere felice. Quindi, l'ansia è come una spia che serve per svegliarci e farci rimettere in carreggiata.


Spero che questa guida vi sia piaciuta, scusate per gli errori ma l'ho scritta di getto. Fino a poco tempo fa non l'avrei mai fatto perchè ero troppo preoccupato della perfezione, di come sarebbe stata interpretata, delle parole giuste da usare, della forma.
Ora ho solo permesso alle mie mani di scrivere, senza pretese, ma facendo sì che le cose accedessero da sole.
Non so se è giusta o sbagliata, non so se vi sarò utile, ho cercato di scrivere le idee in maniera ordinata ma anche prendendole in ordine sparso hanno un loro perché.



Ed ora l'ultima regola, come leggere questa guida?
REGOLA n°17: LA GUIDA È UTILE E INUTILE ALLO STESSO TEMPO. IL PROBLEMA È CHE VOI NON AVETE UN PROBLEMA, VE NE DOVETE SOLO RENDERE CONTO. LA SOLUZIONE NON È IN QUESTE RIGHE MA È GIÀ DENTRO DI VOI

Buona giornata a tutti.

solo adesso che l'ho messa in evidenza mi accorgo che mi ringrazi...beh...se ho contribuito anche un minimo io sono fiera e felice... PSICO hug.gif

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 19-Nov-2012, 11:24
Grazie, ti ringrazio, sono contento che sia piaciuto.
In realtà, volevo lasciare degli appunti delle cose che mi hanno aiutato, così rimangono scritte e anche quando non ci sono so di aiutare qualcuno.
O almeno spero... PSICO D.gif

Inviato da: insane_hank il Lunedì, 19-Nov-2012, 17:40
Davvero bel lavoro!
Al momento che scrivo ho letto solo le frasi in grassetto, ma spero che quando ho più tempo posso leggere tutto più dettagliatamente possibile.

Ma già così sembra di essere un ottimo lavoro.

Inviato da: MissElle il Martedì, 20-Nov-2012, 01:47
QUOTE
Non penso che una pastiglia ti cambia il modo di ragionare, ma questo, ripeto, è un mio parere.



siamo in due a pensarla così PSICO-si.gif

le medicine non risolvono i problemi............

i "BLABLABLA" invece sì PSICO-green.gif fidati.


Inviato da: ciccio68 il Martedì, 20-Nov-2012, 12:03
Quindi cari amici voi siete tutti guariti con le tecniche del doc? PSICO giveup.gif PSICO giveup.gif

Inviato da: MissElle il Martedì, 20-Nov-2012, 12:59
QUOTE (ciccio68 @ Martedì, 20-Nov-2012, 11:03)
Quindi cari amici voi siete tutti guariti con le tecniche del doc? PSICO giveup.gif PSICO giveup.gif

io non sono ancora guarita

comunque non parlo a vanvera,sono stata sotto farmaci per circa un anno subito dopo che mi sono sentita male.

penso che la pasticca che prendevo per dormire almeno per qualche ora senza svegliarmi quelle 5-6 volte la notte in preda al panico addormentasse anche i cavalli...ed era il 4 tentativo quella lì,insieme allo zoloft anche quello era il 3-4 tentativo

i miei non volevano più vedermi impasticcare,dicevano:hai 17 anni fai funzionare il cervello,finché non usi quello è inutile curarsi.e mi fecero smettere eh! e dio solo sa quanto mi inca**ai per questo.oltretutto mio padre è uno di quelli che se sente parlare di psico farmaci o psicologi gli viene il latte alle ginocchia,quindi mi fecero smettere,e loro tutt'ora sanno solo dell'ansia,anzi forse pensano addirittura che sto bene e infatti il periodo più nero è passato grazie a dio.sulle ossessioni sono sempre stata molto riservata,non avrei voluto mandarci loro n terapia PSICO smile.gif

comunque sono 3 anni che non tocco pasticca più o meno,mi rifiuto proprio e qualcosina di leggero in casa c'è,visto che mia mamma è ansiosa di carattere,ma io non mi azzardo!
anche perchè ho sempre avuto l'impressione(e questa è una cosa mia) che se le avessi riprese sarebbe stato come dire a me stessa:vedi,sei debole,sei malata per questo ti curi e quindi da sola non ce la fai!!!!!

a parte questo io non sarei mai arrivata a stare come sto se non avessi conosciuto questo forum,un annetto fa,le persone meravigliose che ci stanno dentro e i loro blablabla...perché senza di quelli a quest ora ero sempre lì,nella cacca fino al collo,l'ansia a mille, e anche senza medicinali come ho fatto per due anni!
e non ti credere che stessi bene,ma sono contenta che ce la sto facendo da sola e grazie mamma e papà per avermi dato uno scossone,perchè altrimenti io non ci sarei arrivata a fare tutte quelle ricerche su internet che mi hanno portata poi fino qui!!!!!!!! wub.gif

fidati,se vuoi puoi aiutarti con le medicine,ma non bastano e Infatti mi sembra di aver letto che sono passati 7 anni...


LEGGI LEGGI LEGGI I POST IN EVIDENZA!!!!!!!!!!in questa sezione e nell'altra,datti da fare PSICO hug.gif

Inviato da: ciccio68 il Martedì, 20-Nov-2012, 13:08
Leggo e non ho remore, ma aver tentato il suicidio piu' di una volta, e' piu' che sufficiente per ammettere che sono malato, sono debole, ho il doc , e solo i farmaci mi fanno stare PSICO bam.gif bene.
Quando ho smesso per orgoglio, io che ho 44 anni, ho fatto body building, ho frequentato l'universita', sono abbastanza duro, mi sono trovato fragile come un neonato.
Fidati, se a 20 anni mi fossi fatto curare prima di arrivare a 37 ora la mia vita non sarebbe quella di un poveretto che ha visto trascorrere 25 anni della sua vita, la sua vita a cercare di lottare contro i mulini a vento.
Una disfunzione psichica va curata, come quelle fisiche.
Non c'e' santi che tengano.
Ti auguro buona fortuna.
Ciao. PSICO bam.gif

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 20-Nov-2012, 14:24
QUOTE (MissElle @ Martedì, 20-Nov-2012, 11:59)
i miei non volevano più vedermi impasticcare,dicevano:hai 17 anni fai funzionare il cervello,finché non usi quello è inutile curarsi

Beh i tuoi non hanno avuto tutti i torti.
I farmaci posso darti energia (o togliertela a seconda degli effetti collaterali), ma i problemi di ragionamento sono dovuti a cause profonde del passato.
E queste un farmaco non può curarle.

Io non mi ritengo guarito perché non mi ritengo malato. Dimmi che sono perfettino, timido o rigido o analista ma non malato.
A volte l'ansia viene anche a me, ma non quella che avevo prima.
Diciamo che sono sulla strada per essere sereno e in pace con me stesso.

Fidati ciccio68, la tua potrebbe essere anche depressione.
Anche io in passato ho avuto paura di arrivare a quel punto ma mi accorsi che la mia era semplice paura. Paura di farmi del male o paura di avere la depressione.
Se hai l'ansia non vuoi veramente farti del male.

Inviato da: Dott.Doc il Martedì, 20-Nov-2012, 16:49
Io passo le mie ore nel letto. Per cercare di addormentarmi e non.pensare. Se mibsveglio sono finita.

Inviato da: ciccio68 il Martedì, 20-Nov-2012, 17:07
QUOTE (Dott.Doc @ Martedì, 20-Nov-2012, 15:49)
Io passo le mie ore nel letto. Per cercare di addormentarmi e non.pensare. Se mibsveglio sono finita.

L'ho fatto anche io per 4 5 anni.
Poi i medicinali e l'aiuto di Dio hanno fatto il loro dovere.
Non sono guarito del tutto, ma l'inferno di allora e' lontano.
Una delle tante dottoresse che mi hanno curato diceva sempre:francesco quando non ce La fai piu' suona il campanello, chiedi aiuto, non isolarti.
Dunque svegliati chiedi aiuto ai dottori, ai preti, ai centri di ascolto.
Non lasciarti andare.
PSICO hug.gif

Inviato da: MissElle il Martedì, 20-Nov-2012, 17:24
QUOTE (ciccio68 @ Martedì, 20-Nov-2012, 16:07)
QUOTE (Dott.Doc @ Martedì, 20-Nov-2012, 15:49)
Io passo le mie ore nel letto. Per cercare di addormentarmi e non.pensare. Se mibsveglio sono finita.

L'ho fatto anche io per 4 5 anni.
Poi i medicinali e l'aiuto di Dio hanno fatto il loro dovere.
Non sono guarito del tutto, ma l'inferno di allora e' lontano.
Una delle tante dottoresse che mi hanno curato diceva sempre:francesco quando non ce La fai piu' suona il campanello, chiedi aiuto, non isolarti.
Dunque svegliati chiedi aiuto ai dottori, ai preti, ai centri di ascolto.
Non lasciarti andare.
PSICO hug.gif

ciccio ma perchè non cominci a consigliare bene anche te stesso???

con gli altri lo sai fare PSICO smile.gif

poi,pensi di essere l'unico qui dentro ad aver pensato al suicidio o altri scempi simili???????? te lo dico io:NO!



QUOTE
sono malato, sono debole, ho il doc , e solo i farmaci mi fanno stare bene.





tutte CONVINZIONI tue,CHE TU CI CREDA O NO

aiutati che il ciel ti aiuta! PSICO wink.png

buona fortuna anche a te!




Inviato da: MissElle il Martedì, 20-Nov-2012, 17:28
QUOTE
ma i problemi di ragionamento sono dovuti a cause profonde del passato. E queste un farmaco non può curarle.



PSICO-si.gif infatti la penso così.

i farmaci ti curano i sintomi ma NON LA CAUSA ,quello che c'è sotto e che ti crea tutti i problemi.

quello è un altro paio di maniche e sta solo a noi cambiare modo di ragionare e cambiare le convinzioni che abbiamo.

Inviato da: MissElle il Martedì, 20-Nov-2012, 17:44
per carità,se ho dato questa impressione mi scuso,io volevo solo aiutarti...

ma pace,pensa pure quello che vuoi ci mancherebbe.

Inviato da: ciccio68 il Martedì, 20-Nov-2012, 17:48
QUOTE (MissElle @ Martedì, 20-Nov-2012, 16:44)
per carità,se ho dato questa impressione mi scuso,io volevo solo aiutarti...

ma pace,pensa pure quello che vuoi ci mancherebbe.

Scusami tu, io volevo solo dire e forse sono sembrato arrogante che io credo in quello che dico perche' sono vivo per quello.
E sento il bisogno di fare qualcosa per quelli che come me sono nell'inferno inh terra.
5 anni senza muoversi da un letto mi hanno reso forse cattivo, ma ti assicuro che e' solo decisione, quella che prima non avevo, e mi faceva lavare le mani di tutto.
Tanti auguri anche a te,amico/a.
Ciao PSICO hug.gif

Inviato da: marinella2 il Martedì, 20-Nov-2012, 17:57
QUOTE (ciccio68 @ Martedì, 20-Nov-2012, 12:08)
... fragile come un neonato.
Fidati, se a 20 anni mi fossi fatto curare prima di arrivare a 37 ora la mia vita non sarebbe quella di un poveretto che ha visto trascorrere 25 anni della sua vita, la sua vita a cercare di lottare contro i mulini a vento.
Una disfunzione psichica va curata, come quelle fisiche.

Sottoscrivo in pieno. PSICO-si.gif

Inviato da: MissElle il Martedì, 20-Nov-2012, 18:05
no no aspetta a salutarmi laugh.gif

sai forse mi prende una certa rabbia dal fondo quando vedo che le persone sono tanto sfiduciate,si considerano impotenti di fronte a questa situazione e si sentono le ultime cacchette su questo pianeta! mad.gif

perchè NON CE LO MERITIAMO!nessuno merita di campare così.

ecco io volevo solo dirti e te lo consiglio con tutto il cuore perchè a me è servito,di leggere i post in evidenza ,tutto qua.il manuale di zanji,zanji experience,il post dell'uomo disintegrato e gli altri

non hai niente da perdere credo no? e in più mi fai contenta laugh.gif laugh.gif PSICO hug.gif

Inviato da: doc-nevros 85 il Sabato, 24-Nov-2012, 15:15
QUOTE (Dr.Dock @ Lunedì, 17-Set-2012, 19:35)
Buongiorno ragazzi,
non scrivo da parecchio tempo però penso spesso al forum e a quello che provano tutti i "doccati" come me.
Di solito non scrivo, anzi non scrivevo guide, primo perchè mi avrebbe scatenato ansia la non perfezione del contenuto e secondo perché avrei peccato di presunzione.
Devo dire che pian piano sto sempre meglio e mi considero guarito (almeno dal doc) da solo senza farmaci o psicoterapeuta.
Con questo non voglio dire che non siano utili, però l'auto-aiuto costa soltanto VOLONTÀ e può aggiungersi al resto delle terapie.

Innanzitutto, ringrazio danitek e giovannalapazza per i loro post di auto-aiuto qui sul forum, che invito a leggere. Ho cercato di creare un sincretismo tra le loro idee e le mie sperando di aver fatto cosa gradita a tutti gli utenti in difficoltà.
Cercherò di essere il più chiaro possibile (purtroppo ho una certa tendenza all'ampollosità), sperando che vi possa essere di aiuto.


HO IL DOC?
Beh non lo so. Se lo hai letto su internet e ti riconosci nei sintomi, ma soprattutto se hai ricevuto un parere da uno psicoterapeuta probabilmente hai il DOC.
Questa parola è un sigla, una parola per descrivere una "patologia" secondo la medicina ufficiale.
Si può vivere senza saperlo, poi quando si scopre di cosa si tratta, il DOC entra nella vita di tutti i giorni.
(es. "È doc o realtà?", "Non lo amo più oppure è doc?", "Sono gay o è doc?")
Questo capita anche per le compulsioni che possono essere mentali (continuo rimuginare) oppure fisiche (lavarsi le mani, pulire, ordinare alla perfezione).

REGOLA n°1: SE CONTINUI A PENSARE DI AVERE IL DOC ALLORA CONTINUI A PENSARCI E AD ETICHETTARTI, COSÌ LO ALIMENTI. IL DOC NON È UNA PATOLOGIA MA UNA CAPACITÀ SBAGLIATA DI TEMERE I NOSTRI PENSIERI


Io penso che il DOC sia solo uno stato d'ansia accumulato. Leggendo alcuni libri sul taoismo si capisce che l'uomo e le sue emozioni sono inconoscibili, però siamo tutti formati da 2 forze che si contrappongono tra loro: yin e yang.
Diciamo che chi ha il DOC ha uno stato d'animo negativo accumulato. Pensa oggi, pensa domani, accumuliamo sempre più ansia e il nostro stato negativo cresce a dismisura.

REGOLA n°2: IL DOC È SOLO UNO STATO NEGATIVO ACCUMULATO DENTRO DI NOI

Ora voi mi direte: si c'è l'ansia generalizzata e poi c'è il doc, sono due patologie diverse...
Verissimo, ma questo secondo la medicina ufficiale! Vi dico solo che l'omosessualità 50 anni fa era una malattia secondo la medicina.
Se leggete sul decorso "presunto" del DOC c'è quello cronico ingravescente, oppure che il doc è scarsamente curabile. (io quando ho letto quello cronico ingravescente mi stava venendo un infarto, giuro!)
Allora come mai oggi la Psicoterapia Breve Strategica lo cura con una percentuale di efficacia del 90% (andate sul sito del dott. Giorgio Nardone di cui ho letto il libro "Cogito, Ergo Soffro" e vedete con i vostri occhi)
Leggo anche di altri "illustri" scienziati che analizzano il cervello, segnali, neurotrasmettitori, quello che volete, sensa ricordarsi che i pensieri possono modificare la chimica e la struttura del pensiero. Si sa veramente poco di come funziona il cervello, al contrario di quel che sembra.

REGOLA n°3: LEGGI MENO INFORMAZIONI DA INTERNET (AL MASSIMO AFFIDATI AD UNO PSICOTERAPEUTA SERIO IN TERAPIA BREVE STRATEGICA)


Dato che il DOC è solo ansia accumulata, più accumuliamo più stiamo male. Vi è mai capitato quando pensate spesso e l'ansia aumenta aumentano anche i pensieri spiacevoli. Fateci caso, se ci sono dei periodi tranquilli i pensieri diminuiscono o sono assenti per poi ripresentarsi in periodi di stress o quando si devono fare scelte.
L'ansia aumenta i pensieri e i pensieri aumentano l'ansia. Quindi ansia e pensieri ossessivi sono veramente un male?



CHE COSA È L'ANSIA REALMENTE?
L'ansia è uno stato fisiologico (tachicardia, fiato corto, testa vuota, formicolii, visione offuscata), è quindi uno stato del corpo.
L'ansia si forma in risposta a emozioni spiacevoli secondo questo schema:
STIMOLO SENSORIALE --->PENSIERO----> PENSIERO 2 (ETICHETTA INACCETABILE) ---->EMOZIONE SPIACEVOLE ---->ANSIA --->PANICO
Faccio un esempio pratico per semplificare:
Visione di un coltello---->Potrei uccidere qualcuno----> Sono PAZZO e OMICIDA---->Paura---->Ansia ---->Panico o estremo malessere (se l'ansia è intensa)

La cosa che fa più paura non è "Potrei uccidere qualcuno" ma l'etichetta che ci attribuiamo. Si instaura così un circolo vizioso perché pensiamo che il pensiero "Potrei uccidere qualcuno" è reale e che SE PENSO QUESTO PENSIERO DUNQUE SONO PAZZO E OMICIDA.
Adesso vi domando: se vi mettesse in una stanza tranquilla e vi ordinassi di non pensare a nulla ci riuscireste?
Io penso proprio di no. La testa va per i cavoli suoi, non possiamo controllare i nostri pensieri e neanche la qualità di questi (se sono belli o brutti).
Certo possiamo pensare: per esempio "mi sta meglio questo vestito o quest'altro?", "cosa devo fare per farlo felice? ma QUESTI PENSIERI SONO SOLO UNA PICCOLISSIMA PARTE DI QUELLI CHE IL CERVELLO PRODUCE.
Quindi ci sono pensieri volontari e pensieri che nascono per i cavoli loro, si formano senza il nostro controllo, è una cosa umana, siamo fatti così!!!

REGOLA n°4: QUASI TUTTI I PENSIERI SI FORMANO DA SOLI SENZA CHE NOI LI PENSIAMO.


Quindi noi non siamo i nostri pensieri, chiaro?
Ora voglio scendere in profondità su un concetto più profondo. Ma noi chi siamo? Non è anche questa una domanda da DOC dato che la risposta è inconoscibile?
Pensiamo a Cartesio, questi diceva "Cogito Ergo Sum", "Penso dunque sono" e fin qua non ci piove.
Ma Cartesio è giunto solo ad una parte della verità perché noi non siamo i nostri pensieri ma una coscienza che si accorge di pensare.
Se fossimo i nostri pensieri, come sapremmo di pensare?
Una cosa possiamo dirla: più ci identifichiamo con i pensieri e più questi ci sembrano reali.
Chi pratica la mindfulness sa che i pensieri sono un elenco di parole che viaggiano nella nostra testa, sono solo parole, pensateli come delle frasi che appaiono tipo flash poi sbiadiscono e si dissolvono e ritornano ad essere nebbia, presente?
Vi invito a fare un esercizio:

ESERCIZIO n°1: SEDETEVI IN UNA STANZA TRANQUILLA SENZA PERSONE. ORA LASCIATE CHE I VOSTRI PENSIERI VI ACCADANO SENZA CHE LI GIUDICHIATE. FERMI, IMMOBILI FATE PASSARE CIASCUN PENSIERO SENZA ETICHETTARLO

Probabilmente, se siete stressati o ansiosi, i pensieri si susseguiranno uno dopo l'altro. Questo perché più il cervello è stressato più pensieri produce.
Più tentate di controllare i pensieri più ansiosi e stressati diventerete.
Non identificatevi con i pensieri ma con la coscienza che produce quei pensieri.
Voi siete una coscienza e avete la capacità di agire e pensare perché SIETE VIVI.

ESERCIZIO n°2: SEDETEVI SEMPRE NELLA STESSA STANZA. LASCIATE CHE I PENSIERI ACCADANO E INTANTO DIVENTATE PURA PASSIVITÀ: OSSERVATE LE PARETI, GLI OGGETTI CHE AVETE ATTORNO, LA LUCE CHE ILLUMINA LA STANZA, SENTITE IL VOSTRO RESPIRO, OSSERVATE IL VOSTRO CORPO SEMPRE SENZA FARE COMMENTI. SE VI VENGONO DEI PENSIERI E RICORDI OSSERVATE ANCHE QUELLI COME SE FOSSERO UN OGGETTO

Può essere che ci vorrà un po' di tempo, ripetete magari l'esercizio ma di una cosa vi accorgerete. Non è tanto importante risolvere il pensiero quanto la capacità di vivere, il fare le cose piuttosto che il risultato.
Una rondine vola ma non si chiede il perchè, semplicemente lo fa ed è serena.
Se guardate ad una cerimonia del tè, sembra una cosa mistica, proprio perché è importante il gesto (il tè non so come viene perchè purtroppo me lo faccio sempre io :-))
Cosa c'è di più perfetto di un gesto fatto con amore e presenza?!
Una breve storiellina zen:
un giorno una formica e un millepiedi si incontrano,
la formica impressionata dalla quantità di piedi gli chiese come facesse a coordinarle tutte insieme,
il millepiedi si rese conto di non averci mai pensato e iniziando a pensarci, inciampò.


REGOLA n°5: VIVETE TUTTI I GIORNI CON PRESENZA NEL MOMENTO E CONSAPEVOLEZZA, LA CONSAPEVOLEZZA CHE SIETE QUALCOSA DI UNICO, MISTICO SUPERIORE AI PENSIERI

Spesso ci capitano eventi o pensieri spiacevoli. Non è tanto l'evento ma il significato che gli attribuiamo che ci fa stare male. I pensieri possono farci stare male solo se gli diamo importanza, e se cerchiamo di risolverli o rispondere.
Se temiamo un pensiero, gli diamo il potere che non ha, lo facciamo diventare talmente potente da sembraci reale.
Quando pensiamo distraiamo la consapevolezza e ci allontaniamo dalla realtà per entrare nel mondo dei pensieri, siamo assorti, i pensieri ci rubano energia vitale.

REGOLA n°6: TEMERE I PENSIERI EQUIVALE A SENTIRLI COME PROPRI E QUINDI REALI
REGOLA n°7: LA REALTÀ È SOLO QUELLO CHE STIAMO FACENDO IN QUESTO MOMENTO, L'AMBIENTE CHE CI CIRCONDA E IL NOSTRO CORPO. I PENSIERI FANNO PARTE DEL MONDO DEI PENSIERI, NON DELLA REALTÀ

Abbiamo detto che più pensiamo e più ci allontaniamo dalla realtà. Ma qui non parliamo di fantasticare, di sognare, ma di risolvere dubbi atroci.
Abbiamo anche detto che i pensieri non ci descrivono, quindi non dobbiamo temerli o identificarci con essi.
Se ci identifichiamo con i pensieri ci possono capitare parecchie situazioni eccone alcune:

1)"Sono stato bravo oggi" (PENSIERO)-----> Gioia (EMOZIONE)--->Sorriso, brividi allo stomaco, cammina fiera (FISIOLOGIA)
2)"Cosa cucino: riso o pasta?" (PENSIERO)---> Scelta ---->Azione di cucinare (FISIOLOGIA)
3)"Bello quel ragazzo"(PENSIERO)----> "Oddio, allora sono gay" (PENSIERO 2 o ETICHETTA INACCETABILE o OSSESSIONE)----->Ansia (FISIOLOGIA)----> "Non mi sono mai piaciuti i ragazzi", "Forse è perché è bello dal punto di vista femminile", "Devo controllare con quel ragazzo: oddio mi sono eccitato" (COMPULSIONE) ---->"Oddio, allora sono gay"----->"Ma no, è stato un momento", "Mi piace quella ragazza eppure........

Se notiamo quello che ci fa paura è l'etichetta inaccettabile, non il pensiero iniziale.
Cosa notiamo poi?
Che si instaura un ciclo fatto di ossessioni e compulsioni che servono per trovare una RISPOSTA ASSOLUTA per quel pensiero:
-da un estremo in cui si cerca di trovare una prova che neghi l'etichetta così saremo SICURI e FELICI
-dall'altro si teme di confermare l'etichetta
Ci perdiamo così nei pensieri che portano ansia, più aumenta l'ansia più aumentano i pensieri, più aumentano i pensieri più aumenta l'ansia e siamo sempre più coinvolti nel rispondere perchè ci sembrano reali.
Più aumenta l'ansia più i pensieri sembrano affollarsi in testa e catturare la nostra attenzione

REGOLA n°8: PIÙ CERCHIAMO DI RISPONDERE AI NOSTRI PENSIERI PIÙ AUMENTA L'ANSIA.
REGOLA n°8bis: L'ANSIA AUMENTA I PENSIERI ANGOSCIANTI CHE, RICORDIAMOLO, SI FORMANO DA SOLI SENZA MOTIVO NEL NOSTRO INCONSCIO

Non a caso, se farete gli esercizi e non vi identificherete con i pensieri questi si faranno sempre meno frequenti, perderanno potere.
Avete notato che nei periodi di stress (esempio durante i cambi di stagione, ciclo oppure se ci sono da fare scelte) il doc si ripresenta o si esacerba. Proprio perchè è aumentata l'ansia.

REGOLA n°9: SE NON DIAMO IMPORTANZA AI PENSIERI NON AVRANNO PIÙ ENERGIA PER ALIMENTARSI


Magari ci vorranno giorni, settimane o mesi ma state tranquilli che i pensieri diventeranno sempre meno "angoscianti" perché non hanno più potere su di noi.
Voi mi direte: ma quando spariranno?
Mai
Come abbiamo già detto alla regola 4 e 8bis, i pensieri si creano da soli e tra questi anche quelli che ci fanno paura o ci mettono i dubbi. È normale, è umano, capita a tutti le persone.
Ma allora non siamo solo "noi" che abbiamo idee irrazionali? No, le hanno tutti.
Spesso evito di parlare di doccati o doc perchè, come ho detto all'inizio, il DOC è solo ansia accumulata.
Pensiamo ai bambini che hanno gli incubi la notte: gli incubi non sono altro che manifestazioni di qualcosa di più profondo. Ad esempio se il bambino non riesce ad integrarsi con gli amici, questo suo disagio può manifestarsi nel sogno (bada che il contenuto del sogno può essere di qualsiasi genere, molto spesso non collegato al reale problema).
Se ci mettiamo in stati di negatività, se ascoltiamo il contenuto dei pensieri, se facciamo aumentare l'ansia tutto ciò porterà a generare questi PENSIERI OSSESSIVI.
A lungo andare, pensieri negativi, ansia e stress possono portare addirittura a DEPRESSIONE, che fa solo aumentare i pensieri ossessivi proprio perché è uno stato negativo.

REGOLA n°10: IL PROBLEMA NON È TANTO IL CONTENUTO DELL'OSSESSIONE MA CHE SIAMO TROPPO RIGIDI CON NOI STESSI E ANALIZZIAMO TROPPO
REGOLA n°10bis: IL CONTENUTO DELL'OSSESSIONE È SEMPRE E SOLO UNA MANIFESTAZIONE DELL'ANSIA, CHE CAMBIA CONTENUTO. PENSATECI, DIMENTICATO UN DUBBIO SE NE CREA UN ALTRO

Come abbiamo detto nel corso di questo scritto, l'umore negativo aumenta la frequenza delle ossessioni.
Ecco alcuni consigli che vi do per migliorare l'umore, mi raccomando cercate di essere costanti perché i risultati non avvengono immediatamente:
1) ASSUMERE MAGNESIO CLORURO (fa un sacco bene per tantissime cose, inoltre è una delle sostanze che chi ha ansia tende a bruciare in fretta, quindi è carente)
2) SMETTERE DI FUMARE (notare bene che all'inizio la dipendenza da nicotina si farà sentire, aumentando ansia e sintomi da astinenza)
3) FARE MEDITAZIONE (all'inizio è difficile perché i pensieri e l'ansia la fanno da padrona)
4) NON STARE AL COMPUTER O ALLA TV FINO A TARTI (smettere 1 o 2 ore prima di dormire, e cercare di non avere apparecchi elettronici in camera)
5) CERCARE DI DORMIRE ALMENO 7 ORE A NOTTE (evitare luce accesa e rumori in stanza. Se avete sveglie che fanno TIC TOC e sono fastidiose, mettetele in un cassetto. PSICO-si.gif )
6) SEGUIRE LE REGOLE E GLI ESERCIZI CHE VI HO SCRITTO
7) FATE LE COSE CON CALMA. SE AVETE TROPPI IMPEGNI CERCATE DI DILUIRLI
8) ASCOLTATE LA MUSICA CHE VI PIACE
9) MANGIATE CORRETTAMENTE (pochi grassi, cibi integrali, verdure e frutta. Fa molto bene l'avena e la frutta secca)
10) PRENDETE LA LUCE DEL SOLE, USCITE IL PIÙ POSSIBILE
11) FARE ESERCIZIO FISICO (anche solo una camminata di 30/40 minuti al giorno può bastare)




Ora affrontiamo 2 dei nostri reali nemici che sono anche fratelli: la RIGIDEZZA e il DUBBIO.

Forse non vi rendete conto di quanto siete rigidi: provate questo esperimento.
ESERCIZIO n°3: SEDETEVI SEMPRE NELLA STESSA STANZA. ORA PENSATE DI USCIRE DAL VOSTRO CORPO E GUARDARVI DALL'ESTERNO COME SE OSSERVASTE UN ALTRO. COSA VEDETE? IO PENSO UNA PERSONA ASSENTE, PREOCCUPATA, IMMERSA NEI SUOI PENSIERI. NON VI FA UN PO' PENA? DOVE VIVE? NEL MONDO DELLE IDEE O NELLA REALTÀ?

Ora vi racconto un aneddoto.
Una donna stava morendo ma pensava continuamente con rabbia alla sua donna delle pulizie. La incolpava di aver preso l'anello che era appartenuto a sua madre, era di valore, ed in casa non c'era più.
La donna era continuamente presa dai pensieri di rabbia nei suoi confronti e pensava continuamente ad una soluzione per riprenderselo.
Un giorno, un parente andò a trovarla.
La donna raccontò l'accaduto al parente e questi gli rispose "È così importante questa cosa nella tua vita, ora?"
La donna ci penso per un po' poi il suo volto si fece disteso e la rabbia e i pensieri svanirono.
L'anello fu ritrovato in un mobile del bagno di casa. E fu la stessa donna delle pulizie che, accortasi del ritrovamento, lo diede ai parenti della vittima.


Perché siete rigidi?
Io penso che molti di noi si sentono vuoti o pieni di dubbi perché hanno un disperato bisogno di essere felici e per farlo nevrotizzano la vita. Si parte con il controllare l'ordine, la pulizia e si finisce per voler controllare i pensieri, le emozioni (evitare assolutamente quelle spiacevoli). Ma come sappiamo i pensieri non si possono controllare, nascono da soli. Al massimo possiamo decidere attraverso alcuni pensieri cosa fare della nostra vita.
Controllo, rigidezza e certezza vanno a braccetto.
Cercando di controllare i pensieri gli attribuiamo ETICHETTE. Se queste etichette sono spiacevoli ecco che nascono ansia e compulsioni.

La volete sapere qual'è la più grande realtà?
REGOLA n°11: SE SIAMO RIGIDI E PERCHÈ SIAMO DOMINATI DALL'EGO

L'Ego è una forza negativa che tende a prendere il controllo di noi. L'ego ci porta a voler primeggiare, a voler conoscere la vita per essere migliori, a controllare le emozioni così da scegliere le migliori. Il bisogno di certezza non è nostro ma dell'ego.
Il Doc è una manifestazione dell'Ego.
L'Ego se ne infischia dell'unica cosa che conta nella vita, la PRESENZA (regola n°5). Il fatto che possiamo pensare, agire.
L'Ego cerca di prevedere il futuro, non può vivere l'incertezza. Cerca di evitare le emozioni negative (Vergogna, Paura) cercando di prevederle e controllarle. Diventa bisognoso, orgoglioso, preoccupato. Ha bisogno di certezze. Ha bisogno di regole, le cose vanno fatte in un certo modo. Ha bisogno di cose materiali, di soluzioni, di risposte certe.
Ha bisogno addirittura di persone esterne, del loro amore, della loro approvazione.
LA VITA PER L'EGO DEVE CORRERE SUI BINARI. SE PROVIAMO UN EMOZIONE SPIACEVOLE NON L'AFFRONTIAMO MA CERCHIAMO DI PREVENIRLA.

REGOLA n°12: L'EGO HA BISOGNO DI CERTEZZE. NOI ABBIAMO REALMENTE BISOGNO DI CERTEZZE? COSA C'È DI CERTO NELLA VITA?
REGOLA n°12bis: L'EGO SI FOCALIZZA SUL RISULTATO, SUI TITOLI, SUL VALORE. NOI DOBBIAMO FOCALIZZARCI SULLA PRESENZA, SULL'ESSERE PRESENTI NEL MOMENTO PRESENTE

L'Ego ci porta ad etichettare tutto anche i pensieri allo scopo di vivere la vita MIGLIORE. Se etichettiamo tutto, diventiamo delle specie di automi, rigidi, non sappiamo più cosa sono le emozioni.
Le compulsioni per l'Ego, servono proprio perchè noi siamo alla ricerca disperata della FELICITÀ. Risolvendo il problema pensiamo che possiamo continuare a vivere.
Le compulsioni non servono a nulla. Non sono la soluzione perché non esiste proprio il problema. Cerchereste di trovare risposte ad un problema inesistente? È proprio da pazzi. laugh.gif PSICO bam.gif

Io, dopo aver scoperto questa cosa dell'Ego sono diventato fatalista. Quello che mi succede ha un perchè, mi viene l'ansia se non l'accetto, se non me lo faccio scorrere addosso.
Mi abbandono alla mia spontaneità, se sbaglio qualcosa, non è così fondamentale. Quello che è importante è che sono vivo e ho il potere enorme di fare le cose, di esserci con la mia consapevolezza. Di essere uomo, quello che la natura mi ha concesso di essere. È stupido attribuire etichette a ciò che si è o non si è...cosa ci guadagno?
Prendete gli alberi, possenti, solidi. Arriva il vento e vengono sradicati. Invece i giunchi, sottili e quasi inesistenti, si piegano al vento e sopravvivono.
Cercate la semplicità e le piccole cose. Anche le cose più piccole hanno una grande importanza. Le cose che volete ottenere sono obiettivi ma non sono necessarie, nulla è così importante da obbligarci a riflettere.

REGOLA n°13: LASCIATE CHE LE COSE ACCADANO. ABBANDONATE I PENSIERI E VIVETE

Le emozioni negative non ci devono spaventare. Ma dobbiamo abbracciarle. La vita non si può prevedere, noi stessi siamo fatti di forze opposte. Non possiamo fermarle, prevenirle. Fanno parte di noi.

Vi aggiungo una cosa.
Cercate di non cercare la FELICITÀ perché non si trova con i pensieri essendo uno stato emozionale (regola 11bis). Inoltre la felicità è un momento, un picco emozionale. Se esistesse solo la felicità come ci accorgeremmo quando siamo felici e quando non lo siamo?
Cercate piuttosto la SERENITÀ, è un'emozione molto più duratura e si attua concentrandosi sul presente. Il passato e il futuro sono un'invenzione umana.
Può darsi che lasciando accadere le cose, con la serenità, un giorno vi accorgerete di emozionarvi senza neanche saperlo.

REGOLA n°14: SE CERCATE NON OTTENETE, SE NON CERCATE OTTENETE

Inoltre, mettetevi al primo posto. Ma non nel senso di essere superiori agli altri quanto per il fatto che le scelte che fate sono perfette perché le fate VOI. Il fato e le scelte si incrociano, è un po' come scrivere le pagine di un libro dai fogli ancora vuoti. Se una cosa capita, potete scrivere dell'altro per correggerla subito dopo, ma la cosa importante è che scrivete voi, non il vostro EGO.

REGOLA n°15: SE VI ABBANDONATE ALLA VITA, LE VOSTRE SCELTE DIVENTANO PERFETTE. SONO GIÀ PERFETTE COSÌ COME SONO PERCHÈ SONO SENZA PRETESA, CI VENGONO DA DENTRO E SONO PROPRIO DI QUESTO MOMENTO, DEL PRESENTE.



Il dubbio molte volte è lecito. Se dobbiamo fare una scelta è normale prenderci un po' di tempo per scegliere. Ma se il dubbio diventa patologico? Forse è perché risolvere quel dubbio è di vitale importanza, diventa una questione di vita o di morte. Dobbiamo avere l'assoluta certezza che una cosa sia vera o no. Questo capita perché siamo rigidi e fossilizzati sul problema.
Che certezza noi abbiamo della vita?
Molto spesso, quasi sempre, "noi" facciamo l'errore più grande della nostra vita.
Dice Kant: "PRIMA DI TROVARE UNA RISPOSTA AD UN PROBLEMA FORSE È MEGLIO CONTROLLARE CHE LA DOMANDA SIA POSTA CORRETTAMENTE"
Vi spiegherò questo attraverso il caso di prima: prendiamo il pensiero "Bello quel ragazzo [pensato da un uomo]" a cui segue il pensiero "se penso questo allora sono gay!!!"
Da qui in avanti si parte con le compulsioni per confermare o meno la tesi.
Ma, scusate, chi ha detto che un eterosessuale non può riconoscere il fascino di un altro uomo? Magari solo per lo stile o l'atteggiamento?

Un altro caso è quello delle domande esistenziali. Esempio: "perchè si vive?". Da qui un ossessivo continuerà a cercare una risposta certa che lo faccia continuare a vivere.
Il problema qui non è tanto di trovare la risposta ma che ad una domanda del genere non c'è risposta PERCHÈ SI CERCA DI DARE UNA RISPOSTA RAZIONALE AD UNA DOMANDA CHE NON È RAZIONALE. POSSO DARE QUALSIASI RISPOSTA MA SEMPRE E SOLO USANDO IL RAGIONAMENTO.
Un secondo esempio potrebbe essere "come faccio ad avere la certezza che lo amo ancora?". Stiamo cercando di trovare una risposta logica alle nostre emozioni, quanto di meno razionale esista. È un po' come se cerco di risolvere un problema di geometrica usando il Decameron di Boccaccio. Che ci azzecca? unsure.gif

REGOLA n°16: C'È UNA COSA CHE DIAMO PER SCONTATO. CI FOCALIZZIAMO SUL TROVARE RISPOSTE QUANDO IL PROBLEMA È A MONTE: ACCETTIAMO COME VERO IL PENSIERO!
REGOLA n°16bis: NON È POSSIBILE DARE RISPOSTE LOGICHE ALLE EMOZIONI. SONO DUE MONDI SEPARATI. LE EMOZIONI SI PROVANO QUANDO LA NOSTRA MENTE LOGICA È SPENTA QUINDI NON CI PUOI PROPRIO RAGIONARE! APPENA PENSI USI LA LOGICA!

Ora che abbiamo analizzato i pensieri, scendiamo a valle e parliamo un attimo dell'ansia e del panico.
Abbiamo detto che l'ansia è una risposta ad una nostra emozione spiacevole (es. Paura, paura di fare del male, Incertezza, non so se lo amo o no, Vergogna, speriamo non mi scopra, ecc.....)
Il panico, ovvero l'ansia estrema, contrariamente a quello che pensate, non è un nemico da combattere o evitare.
Deriva dalla parola greca "paein", il dio della natura, della vita, dei miti della fantasia e ci dice che c'è qualcosa che non va in noi: forse siamo troppo rigidi, attribuiamo troppe etichette alla vita, cerchiamo di controllare troppo e di controllare le cose.
Dobbiamo accogliere l'ansia e il panico come un segnale che ci indica che abbiamo bisogno di un cambiamento perché l'uomo tende e vuole essere felice. Quindi, l'ansia è come una spia che serve per svegliarci e farci rimettere in carreggiata.


Spero che questa guida vi sia piaciuta, scusate per gli errori ma l'ho scritta di getto. Fino a poco tempo fa non l'avrei mai fatto perchè ero troppo preoccupato della perfezione, di come sarebbe stata interpretata, delle parole giuste da usare, della forma.
Ora ho solo permesso alle mie mani di scrivere, senza pretese, ma facendo sì che le cose accedessero da sole.
Non so se è giusta o sbagliata, non so se vi sarò utile, ho cercato di scrivere le idee in maniera ordinata ma anche prendendole in ordine sparso hanno un loro perché.



Ed ora l'ultima regola, come leggere questa guida?
REGOLA n°17: LA GUIDA È UTILE E INUTILE ALLO STESSO TEMPO. IL PROBLEMA È CHE VOI NON AVETE UN PROBLEMA, VE NE DOVETE SOLO RENDERE CONTO. LA SOLUZIONE NON È IN QUESTE RIGHE MA È GIÀ DENTRO DI VOI

Buona giornata a tutti.

Straquoto chi ha scritto questo post,complimenti davvero...lo dovrebbero leggere tutti :l PSICO D.gif PSICO-asd.gif

Inviato da: MissElle il Sabato, 24-Nov-2012, 22:39
Non punisce bimbe di 8 anni....................

e non guarisce dal doc,

a meno che non siamo NOI a volerlo fino in fondo e ad impegnarci

per stare bene .........

poi si può credere o meno,

ma è tutto nelle nostre mani PSICO rolleyes.gif

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 25-Nov-2012, 12:09
Vi informo che ho iniziato a leggere un libro di Nardone (lo psicoterapeuta di cui avevo già parlato) sulle paura e le ossessioni intitolato "oltre i limiti della paura".
Nel libro, in pratica si afferma che guarire dalle ossessioni è una cosa che si risolve in breve tempo, al contrario di quello che tutti possiamo pensare.

Appena l'avrò finito vi faccio un sunto in prima pagina su qualche altra strategia per affrontare il nostro male. PSICO smile.gif


Vi riporto solo una frase che mi ha colpito:
"...se nella mia mente evoco un fantasma e poi scappo, questo mi inseguirà; ma se, dopo averlo evocato non fuggo ma lo tocco, questo svanirà" [G.Nardone]

Buona Domenica PSICO wink.png

Inviato da: pastellina90 il Giovedì, 29-Nov-2012, 12:25
@Dr doc è la prima volta che scrivo in questa sezione, di solito resto sempre a crogiolarmi nell'altra senza risolvere nulla! Io non ho mai fatto autoterapia ma ho seguito per un periodo una cura farmacologica( che mi toccherà riprendere perché questo è un periodo down) e sto facendo tcc da qualche mese, anche se con pochi risultati perché la mia psicologa non mi segue regolarmente e io non sono riuscita a mettere in atto le strategie ( infatti anche sotto consiglio del mio psichiatra cambierò psicoterapeuta!). In ogni caso ho trovato il tuo post molto interessante soprattutto la parte sui cosiddetti pensieri disfunzionali, generalizzazione catastrofismo etc. Che dire? Mi ci ritrovo in pieno! A me poi succede una cosa strana: quando sono in ansia per qualcosa inizio a pensare ad essa insistentemente prima che si verifichi e già mi convinco di come andrà. Ti faccio un esempio: in questo periodo sono molto in ansia per l'università, faccio l'ultimo anno ma ho perso le motivazioni nello studio, quindi non ho molta voglia di studiare nè di andare a lezione. Alla fine della settimana torno a casa e già inizio a pensare come sarà la settimana dopo: quindi immagino me a lezione svogliata e senza entusiasmo e concludo che anche quella sarà una settimana terribile! Praticamente mi tiro la zappa sui piedi da sola PSICO sad.gif Questi pensieri secondo t possono essere classificati come catastrofici o fanno parte dell'ansia anticipatoria? Oppure sono la stessa cosa? Ti ringrazio di nuovo per il post PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 12-Dic-2012, 11:42
Ciao pastellina,
scusami ma non sono molto attivo e si vede. PSICO D.gif
Riguardo al tuo pensiero diciamo che fa parte dei pensieri negativi (catastrofismo e ansia anticipatoria sono la stessa cosa).

Secondo me sai cosa è utile capire? Se questo tuo pensiero ti mette ansia, cioè se tu nella settimana successiva vorresti essere felice all'università e questi pensieri ti limitano, oppure non hai proprio voglia, cioè fai pensieri del tipo "che rottura, un'altra settimana di università".

In questo secondo caso non è un disturbo ansioso ma un calo dell'umore. Forse sei infelice per altri motivi nella tua vita oltre all'università quindi la tua vita ti "sembra" pesante.
Quello che ti consiglio, se ti senti un po' depressa, è fare le cose ugualmente. Sai quando siamo giù noi pensiamo di sapere a come saranno gli eventi successivi, ci abbattiamo, descriviamo la vita in modo negativo. Questo perché siamo molto razionali e perchè abbiamo dei pensieri disfunzionali.
Vai all'università e non ti fare abbattere da pensieri tristi.
Come mai hai perso la motivazione?


Fammi sapere. Ciao. PSICO smile.gif

Inviato da: Mela il Mercoledì, 12-Dic-2012, 14:49
Sarebbe anche da rivedere l'equazione
credente > tanto sensibbbile e intoccabile
ateo > insensibbbile mangiapreti bestemmiatore che tanto non si offende.

Inviato da: Mela il Mercoledì, 12-Dic-2012, 14:50
QUOTE (drinn @ Domenica, 25-Nov-2012, 08:50)
Dio --------
ci aiuta tutti

(e poi la smetto)

Si vede proprio, eh.

Inviato da: Mela il Mercoledì, 12-Dic-2012, 14:54
(la smetto davvero, solo un'ultima cosa)
Posso quindi anch'io mettere un avatar personale e la firma che mi pare?

Inviato da: eva_luna il Mercoledì, 12-Dic-2012, 14:54
PSICO rolleyes.gif

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 12-Dic-2012, 14:57
uffa sto editando smettetela di commentare laugh.gif PSICO ahah.gif

Inviato da: LRG il Mercoledì, 12-Dic-2012, 14:58
QUOTE (giovannalapazza @ Mercoledì, 12-Dic-2012, 13:57)
uffa sto editando smettetela di commentare laugh.gif PSICO ahah.gif

PSICO ahah.gif

Inviato da: Darschy il Mercoledì, 12-Dic-2012, 15:00
God loves his children

God loves his childreeeennn yeaaahhhhhh

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 12-Dic-2012, 15:01
uffa ci rinuncio laugh.gif laugh.gif laugh.gif

mela l'avatar ahahahahahahaha

Inviato da: Misa il Mercoledì, 12-Dic-2012, 17:46
Leggerti mi ha commosso :'(


Hai scritto delle cose vere,tutto quello che hai scritto lo terrò dentro nel mio cuore.
Mi hai donato un pizzico di serenità

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 13-Dic-2012, 11:13
Ciao Misa, grazie delle parole.
Spero che la serenità che hai ti porti a fare belle cose per queste feste e l'anno prossimo. PSICO-si.gif
A breve vi faccio un breve riassunto dei due libri di Nardone.

Inviato da: pastellina90 il Giovedì, 13-Dic-2012, 19:09
@Dr.Dock grazie della risposta. In realtà sì, è un periodo questo in cui sono un po' depressa anche se solo la parola depressione mi fa rabbrividire PSICO cry.gif le motivazioni penso di averle perse da un pezzo, semplicemente non ho più voglia PSICO smile.gif solo che non mi va di buttare tutto al vento e vorrei cercare di finire. Ma appunto mi risulta difficile studiare perché non ne ho assolutamente voglia!
Sono molto combattuta perché da una parte quello che faccio non mi soddisfa, dall'altra però vorrei portarlo a termine, anche perché se non lo facessi mi sentirei molto in colpa. È una situazione un po' del cavolo. Poi certo ho altri motivi di insoddisfazione, ad esempio la relazione con il mio ragazzo che continuo a portare avanti senza riuscire a concluderla per paura di rimanere sola. Oddio pensare a tutte queste cose mi sta facendo venire un'ansia pazzesca, per non parlare poi delle ossessioni, autoaggressive per l'esattezza dry.gif è un po' una merda, passami il termine Doh!.gif e invidio molto la tua serenità! PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 13-Dic-2012, 19:55
Beh la vita non è rosa e fiori anche io ho i miei momenti di tristezza. Semplicemente capita, l'importante è risollevarsi.

Secondo me stai chiedendo troppo da te e non ti ascolti veramente. Da quello che scrivi sembra che stai assumendo un ruolo passivo nella vita e quando ti metti a riflettere sei negativa con te stessa, con la vita. E più pensi e più ti aumentano i dubbi e le paure, sono paure della vita, dell'incognito.
Più cerchi di trovare risposte razionali peggio starai perché cerchi di analizzare quello che deve ancora venire, il futuro.
Questo perché c'è una cosa che non ti piace, il presente.

Il consiglio che ti posso dare è di cambiare modo di vederti, non più pastellina90 ma un ruolo tutto tuo. Non un ruolo di analisi, ma quello che in passato sognavi di essere.

Poi, il cambiamento è qualcosa che spaventa. Se ti sei accorta che la facoltà non ti piace, cambiala, non è mai troppo tardi.
Anche la storia, una storia è fatta di comprensione e amore, se la porti avanti solo per paura non è una relazione; non sarai mai sola se ti metti in gioco ed esci.

Dici che hai i sensi di colpa e i pensieri autoaggressivi, non so che pensieri hai di preciso ma affrontali, non cercare una risposta ma metti in dubbio se è corretto il pensiero di per se (di questo farò un breve discorso appena ho tempo, perché se mal applicato può trasformarsi in una compulsione e come sappiano non è produttivo)

Dici che la depressione ti fa rabbrividire, allora non sei depressa, sei un po' giù di tono perché ti sembra che va tutto storto. Più pensi in questo modo più ti concentri solo sulle cose negative.
Cerca di "sforzarti" di vedere anche solo le piccole cose in positivo, all'inizio ti verrà innaturale ma pian piano vedrai che quello che adesso vedi ormai perso diventerà solo un ricordo. PSICO-si.gif PSICO D.gif

Non pensi poi che questo periodo ti sta capitando perché stai andando nella direzione sbagliata?
Non tutto il male viene per nuocere...bisogna solo accettarlo e capire il suo vero significato.

Inviato da: pastellina90 il Giovedì, 13-Dic-2012, 20:49
@Dr.Dock hai centrato in pieno direi! Ho assunto un ruolo passivo nella vita a causa delle mie paure ed insicurezze. Come dice anche la mia psicologa io tendo sempre a sminuirmi, non sono mai contenta di quello che faccio, non riesco mai a dirmi brava, a valorizzarmi! L'hai detto anche tu, mi concentro solo sul negativo e mai sul positivo...Per quanto riguarda lo studio, il problema non credo sia la facoltà ma proprio il fatto che mi sono stancata di studiare PSICO smile.gif io non sono pentita della facoltà che ho scelto perché non avrei potuto fare altro, semplicemente sento il bisogno di fare cose più concrete per sentirmi realizzata...solo che il lavoro è praticamente impossibile trovarlo, in più io ho un diploma da liceo classico quindi lasciamo perdere...ho un sacco di amici che non studiano e che mandano in giro curriculum inutilmente! Non credo che così sarebbe meglio, quindi forse mi conviene stringere i denti e cercare di finire, in fondo una laurea non è mai una perdita di tempo PSICO smile.gif riguardo le ossessioni invece non ho capito cosa intendi dire...

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 13-Dic-2012, 21:17
Sull'università mi sembra che hai una visione abbastanza chiara di quello che vuoi fare, purtroppo ti scontri con la realtà, e qui mi ci trovo appieno anche io dato che lavoro c'è ne poco e non si viene apprezzati per i propri sacrifici.
Nicole Minetti e compagnia ne sono un esempio PSICO-asd.gif Doh!.gif
Se la svogliatezza è perché pensi che non hai sbocchi, non ti preoccupare, se è quello che sogni di fare prima o poi il lavoro lo troverai.

Da qui potresti pensare che la vita è ingiusta, cosa che facevo anche io, perchè si pensa in negativo. Quando ti dico di spostare lo sguardo, il punto di vista, è perché a volte certi pensieri ci buttano giù e ci mettono in uno stato improduttivo. Questo perché essendo giù di umore ci concentriamo solo in negativo, ma non dimentichiamo che la vita è anche altro, solo che siamo presi dalle preoccupazioni, dalle incognite e dai problemi che vediamo ovunque (e la serenità ne risente, rimane bloccata)
Pensa ai bambini, vedono tutto con gli occhi della fantasia, poca razionalità. Si divertono con poco e se qualcuno li sgrida o fanno qualcosa di sbagliato dopo poco sono di nuovo sereni e felici.
E' un po' come avere un mantello di negatività, la nuvoletta fantozziana. Ma tutto ciò è nella nostra testa.
Stacca un po', sforzati di pensare in positivo ma soprattutto non ti abbattere se un giorno va male, non ingigantire i pensieri negativi.
Leggi il pdf che c'è nel link alla prima pagina, c'è un elenco dei pensieri disfunzionali creati da ansia e depressione.
Leggilo così sai identificare i tuoi pensieri e metterli in discussione.
Sai, a volte si è talmente abituati a pensare in negativo che non ci si accorge neanche di farlo... PSICO smile.gif

Diciamo che la tristezza è una proiezione delle nostre paure future: paura di rimanere soli, paura di non avere un lavoro, paura...paura...paura...
Concentrati sul presente perché altrimenti passa e lo viviamo nella tristezza così facendo. PSICO wink.png


Inviato da: pastellina90 il Venerdì, 14-Dic-2012, 11:50
La svogliatezza è dovuta proprio al fatto che studio una cosa per nulla professionalizzante, faccio lettere classiche t'ho detto tutto PSICO smile.gif cmq secondo la mia psicologa i pensieri negativi che ho sull'università, del tipo: "non mi piace, non ce la faccio, non mi soddisfa, è inutile etc.", li dovrei vedere anch'essi come una sorta di ossessione che mi distrae da quello che devo fare. Infatti ho notato che questi pensieri si intensificano proprio nel momento in cui dovrei studiare, rendendomi deconcentrata e ostile appunto. Secondo te può essere giusta come visione? Riguardo poi alla depressione, è vero che solo la parola mi spaventa, però credo di essere davvero depressa ultimamente. Il problema è che mi fisso anche su quello: se non ho voglia di fare una cosa è perché sono depressa, se per caso non ho fame è perché sono depressa, se non dormo è perché sono depressa. Analizzo tutto e diventa tutto un'ossessione! Anche l'ossessione del suicidio non so più se sia data dal doc o dalla depressione... adesso cmq ho ripreso la cura farmacologica e spero che questo periodo passi, anche se per il momento non vedo molte vie d'uscita PSICO sad.gif

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 14-Dic-2012, 12:14
Ciao, hai detto bene, "credi" di essere depressa. Un depresso non fa analisi, semplicemente non ha voglia di vivere, non gli interessa nulla, neanche i suoi pensieri.
Se ogni volta che non ti va qualcosa pensi alla depressione allora sì che è un problema di ossessioni:
è come se avessi letto il manuale della depressione, i suoi sintomi, per cui fai continuamente un analisi e fai combaciare i tuoi comportamenti/pensieri con i sintomi della depressione.

E' un po' come uno che "crede" di essere malato di tumore e quando ha mal di testa pensa subito in peggio.
La tua attenzione adesso è focalizzata sulla depressione, sui tuoi sintomi perchè vuoi capire cosa hai. Cercando di controllarti, cioè cercando di fare una cosa che tu ritieni positiva perchè vorresti risolvere il problema, perdi il controllo, quindi arrivi ad un risultato opposto perché ti arrivano tristezza, paura, ansia.
Controllandoti e analizzandoti arrivi al risultato opposto perché ti focalizzi proprio su quello che non vuoi.
E' ovvio che se pensi alla depressione ti senti triste, e ti succede proprio di non aver voglia di far nulla perché ti trovi nello stato che ti sei creata da sola.
Dimmi se non è così?

Inviato da: pastellina90 il Venerdì, 14-Dic-2012, 14:11
Si hai ragione, il manuale della depressione l'ho letto diverse volte e ce l'ho bene in mente direi( anche perché quando ho qualcosa che non va, vado subito a controllare)...mi riconosco in tutti i sintomi e sicuramente li amplifico! Però è anche vero che il doc si accompagna spesso a depressione, quindi un calo dell'umore c'è per forza...cmq sei davvero molto gentile, sentire la testimonianza di persone come te mi da un'enorme speranza! Quindi grazie PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 14-Dic-2012, 14:55
Si è vero, però la depressione se non è organica o dovuta a lutti ce la creiamo noi con i nostri continui pensieri negativi.
Fin quando continui a etichettarti come depressa agirai e penserai da depressa, questo è sicuro. PSICO wink.png

Se vuoi un consiglio, per quel che scrivi sulla tua psicologa non penso che ti stia risolvendo il problema, o mi sbaglio?
Sai, per quel che ho capito, non è con l'analisi o ragionandoci che si risolve ma con una strategia che segua gli schemi del DOC ma che lo ingabbia, un po' come far salire il nemico in soffitta e poi togliere la scala.
Il problema non è tanto risolvere il fatto se sei depressa o meno perché passato un dubbio ne compare un altro.
Ho letto che hai una cura farmacologica, quindi chi ti cura è uno psichiatra, io penso che i farmaci servano solo a sentire meno l'ansia e la paura ma non sblocchino la situazione.
Quel che ti consiglio e di contattare uno psicoterapeuta in Terapia Breve Strategica.
Non è per fare un favore a nessuno ma, se il tuo problema è ossessivo, te lo risolvono in poco tempo.
Io ho letto i libri di Giorgio Nardone e credimi che sono veramente utili, da quel c'è scritto capire i meccanismi delle ossessioni non le fa sparire.

Inviato da: pastellina90 il Venerdì, 14-Dic-2012, 16:18
Io sto facendo tcc, che mi hanno detto essere una terapia di prima scelta per il doc... ormai è qualche mese che la faccio e stavo meglio però come ti dicevo ultimamente ho avuto una ricaduta...cmq la mia psicologa non mi fa per nulla riflettere sulle ossessioni, anzi mi ha sempre detto che non devo dare peso ai pensieri e lasciarli scivolare...sono io che ancora non riesco a farlo! Per quanto riguarda i farmaci lo so che non risolvono il problema però almeno mi alleviano l'ansia, soprattutto mi bloccano gli attacchi di panico di cui in passato ho sofferto pesantemente...spero di uscirne prima o poi, non so che altro dire PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 14-Dic-2012, 18:13
Ah, allora avevo capito male io. PSICO wink.png

Inviato da: pastellina90 il Sabato, 15-Dic-2012, 21:27
Ma quindi secondo te anche quella della depressione può essere in parte un'ossessione?

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 16-Dic-2012, 11:09
Si, secondo me pensare alla depressione fa parte più della categoria ansiosa che quella depressiva.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 23-Dic-2012, 17:04
Volevo aprire una piccola parentesi per fare un riassunto dei libri che ho letto e per esporre dei concetti trascurati.

Veniamo a noi.

Come ho detto in apertura, solo una parte dei nostri pensieri è controllata da noi, l'altra fa parte dei pensieri automatici cioè pensieri che partendo da convinzioni sbagliate arrivano alla nostra coscienza senza che noi li possiamo controllare.
Ad esempio, se ho paura delle malattie (tradotto in paura di morire) cercherò di avere dei comportamenti tali da evitare di ammalarmi.
Ma quando sono dominato da questa paura la mia vita è impostata sull'evitamento, sulla paura di ammalarmi e i miei pensieri saranno pieni di angoscia (questi pensieri affioreranno nella nostra mente senza che noi li controlliamo, sono AUTOMATICI).
Esempio di pensieri automatici sono "e se mi sono punto con un ago", "e se non mi sono lavato bene", "ho un erezione, sono gay".


ORA VORREI APRIRE UNA PARENTESI IMPORTANTE, per far capire come noi tutti non siamo gente malata, ma solo ansiosa e con un'impostazione sbagliata nella vita.
Iniziamo con un'aforisma di Marx "La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni"
Proprio così, noi abbiamo paura di qualcosa e per evitare la paura, RAGIONIAMO.
Noi pensiamo che il RAGIONAMENTO, l'arte di pensare logicamente, risolva i nostri problemi ma ragionare diventa la nostra spada di Damocle.
Noi ci creiamo dubbi e paure (fantasmi) e poi cerchiamo di risolverle ragionando, non sapendo che così facendo ci addentriamo sempre di più in una melma da cui è difficile uscirne.
Noi siamo stupidi da questo punto di vista, perché pensiamo che ragionare ci faccia risolvere tutti i problemi, diamo al ragionamento l'autorità e il potere di risolvere tutto.
Illusi...
Pensiamo di sapere....
Ci mettiamo a ragionare, che scemi... PSICO-asd.gif (anzi voi mi mettere, io sto cercando di risolvere)



La PAURA è una delle tante emozioni umane, è normale avere paura. Quello che è sbagliato è usare il ragionamento per risolvere o evitare la paura.
La paura è sempre in noi, non possiamo eliminarla perché è un emozione, e mentre stiamo ragionando su come evitare una paura, indovinate cosa abbiamo in mente mentre lo stiamo facendo? In che stato d'animo ci mettiamo? A cosa pensiamo continuamente?
Il motivo per cui la paura continua è che continuiamo a volerla evitare, a cercare certezze.
La paura ci trascina dentro di noi, ci porta a cadere negli errori della mente, nel credere, nell'INGIGANTIRE DEI MOSTRI creati da noi e nel combatterli con pensieri, che sono solo cartucce a salve che non li scalfiscono minimamente. E spariamo in continuazione, con la paura che i colpi finiscano...
Ma se la nostra paura la accettassimo?
Se mettessimo da parte la paura, in un angolo di noi stessi, accogliendola MA facendo anche altro?
Una persona non può provare emozioni dissonanti per cui non può essere felice ed avere paura allo stesso tempo, per cui se vi sentite infelici non potete avere la presunzione di essere felici in questo momento.
Se lasciamo da parte i nostri fantasmi, non dico che si diventa felici ma si acquista CONSAPEVOLEZZA e SERENITÀ. Poi se sarete felici in futuro è impossibile saperlo ORA, e non c'è ragionamento che tenga.
Ragionare è sbagliato in questo caso.
Un altro aspetto sbagliato è che noi abbiamo più PAURE delle altre persone, siamo soggetti ansiosi, vediamo pericoli dappertutto, siamo così ma possiamo migliorare. Non con il ragionamento, ma comprendendo che le paure fanno parte della vita, che la vita è altro oltre alla paura, che molte delle nostre paure sono esagerate (bisogna correggere i pensieri disfunzionali e le credenze!!! Un bel lavoro insomma)
Cambiando il modo in cui si vede la vita, sapendo che la paura è un fatto di vita, i pensieri ansiosi diminuiscono.






PERCIÒ, TUTTO QUESTO SAPETE DA DOVE DERIVA?
Dal fatto che non abbiamo avuto una vita serena ma fatta di ansie e, per evitare di soffrire ancora, iniziamo a ragionare su come EVITARE le nostre paure temute (fantasmi).
Ed è qui che iniziano i nostri problemi, infatti:

REGOLA 19 (ERRORE 1): SE CERCHI DI RISOLVERE TUTTI I PROBLEMI CON IL SOLO RAGIONAMENTO SEI SOLO PRESUNTUOSO E ILLUSO
Questo perché noi siamo esseri umani, non dei.
Va bene risolvere i problemi ragionando ma non tutti i problemi si affrontano con la ragione.
Le persone ansiose hanno pensieri catastrofici sulle loro paure e cercano di risolverle con dosi massicce di razionalità, quando invece bisognerebbe affidarsi alla fantasia, a spostare lo sguardo verso altro perché il pensiero è pur sempre un pensiero, non realtà. IL PENSIERO È NELLA NOSTRA MENTE E LO TEMIAMO.

Vi faccio un esempio:
Io avevo la paura di diventare pazzo. (questa paura l'ho immaginata io su convinzioni sbagliate) PSICO-si.gif
Vado su internet e leggo che i tra i primi sintomi c'è una mancanza di emotività (sentendomi la pazzia addosso, cerco di evitarla ma la alimento)
Provo ad immaginare mio padre morto e non provo emozioni (sono scemo e compulso)
"Allora sto cominciando ad essere pazzo!" (ansia a mille)
Il giorno dopo mio padre tossisce forte in continuazione; io corro a soccorrerlo pensando ad un infarto. PSICO-asd.gif
Capite che con il ragionamento ero giunto ad una conclusione opposta a quello che sono realmente?







ORA FACCIAMO UN ANALISI DEI DUBBI PATOLOGICI DOVUTI ALL'ANSIA, VEDIAMO COME L'OSSESSIVITÀ* SI AUTOALIMENTA (IMPORTANTISSIMO), in modo da riassumere alcune parti del libro e farvi capire cosa state cercando di risolvere con le migliori intenzioni:

CASO 1. "Il controllo che fa perdere il controllo" Rientrano in questa categoria quelle persone che cercano di controllare razionalmente le proprie emozioni, le loro sensazioni e la loro fisiologia. Un esempio sono quelle persone che hanno paura di essere omosessuali. Usando la ragione per controllare le proprie emozioni conduce a errori valutativi, conduce ad alimentare dubbi e paure (vedi il mio esempio prima) perché sono due mondi separati.
Se si ragiona, non si possono conoscere le emozioni, quindi testare produce cambiamenti fisiologici prodotti dall'ansia (assenza di erezioni nel caso di visione di una donna e pseudo-erezioni nel vedere uomini) che buttano la persona nello sconforto più totale.
Ma ricordate, le emozioni vanno scoperte con gli strumenti delle emozioni non con quelli della ragione.
Se ragionate non arriverete mai a nulla anzi "quando l'insicurezza in cerca di certezze ci domina, il pensiero diviene il nostro nemico".
Inoltre la ragione fa parte della corteccia celebrale mentre le emozioni fanno parte del paleoencefalo, quindi quando ragioniamo usiamo la corteccia celebrale; riduciamo l'amore ad un vero è proprio calcolo.
Il paleoencefalo, sede delle vere emozioni, non si attiva mai con il ragionamento e facendo dei test.
"La paura di una male ci porta ad un male peggiore".
Un'altro caso è quello degli attacchi di panico. L'ansia, che è una percezione fisica della paura, diventa essa stessa motivo di paura. Ci si ritrova in uno stato di continua allerta e non si è più sereni. Ogni minimo cambiamento fisiologico del nostro organismo ci manda nel pallone.

CASO 2. "Il paradosso di pensare di non pensare" Qui rientrano i persecutori e i moralizzatori interni. In pratica si cerca di annullare un pensiero irragionevole, scomodo o triste. Il pensiero può riguardare il passato per un fatto che possiamo aver commesso e a cui non possiamo più trovar rimedio, il presente, o il futuro per qualcosa che ancora dobbiamo fare con infiniti interrogativi sui rischi e sulla pianificazione. Si cade in un paradosso perché cercare di non pensare equivale a pensare, quindi lo sforzo di non pensare risulta solo vano e frustrante. Diventa una lotta in cui la sconfitta è il risultato migliore.

CASO 3. "La trappola delle risposte corrette a domande scorrette" Rientrano in questa categoria le persone che hanno paura di perdere il controllo, fare del male a qualcuno o di tradire o non amare più. In questo caso si sta cercando di rispondere razionalmente a dilemmi non razionali. Come nel primo caso il cervello va in tilt perché non solo la domanda è inconoscibile ma i dubbi aumentano e anzi non si risolvono.

CASO 4. "Il controllare troppo bene da non poter smettere" Rientrano in questa categoria quelle persone che non riescono più a fermare le proprie compulsioni. Ad esempio quelli che si lavano continuamente le mani o contano mentalmente ma non riescono a fermare questo comportamento. In pratica, queste compulsioni venivano attivate come strategia errata per eliminare qualche ossessione, poi l'ossessione è sparita ma loro continuano a compulsare senza un motivo.
Ad esempio, io controllavo e controllo che tutto sia perfetto, che non sbagli, che tutto vada liscio. Qui l'ossessione del perfezionismo (o meglio, la paura di sbagliare) era talmente radicata da essere eliminata e l'unica cosa che era rimasta era questa tendenza ridondante a controllare tutto (la causa c'era ma ormai quello che mi preoccupava era la compulsione, non riuscire a sbattermene di fare le cose in maniera semplice e non troppo pignola).
Quindi per risolvere i problemi si cerca controllo. Questo va bene per passare un esame ma se si applica lo stesso procedimento a tutta la vita stiamo facendo un grandissimo sbaglio. Controllare troppo ci porta via le emozioni positive e ci mette tanti pensieri automatici negativi (fallimento, angosce, sfiducia).

CASO 5. "La paura evitata, paura incrementata" La strategia per cui si evita gli effetti della paura è una trappola perché conferma indirettamente che si teme qualcosa e che noi non siamo in grado di affrontarla. L'evitamento conduce a problemi maggiori perché ingigantisce le nostre paure, sia mentali che reali.
Inoltre, la richiesta di aiuto, che avviene solo sul forum (perché la gente si vergogna di esporsi), fa peggiorare solo la situazione perché i suggerimenti e le rassicurazioni faranno solo aumentare i dubbi al posto di eliminarli (a meno che non si parli con un esperto psicoterapeuta faccia a faccia)

E voi a che categoria appartenete?

*chiamo ossessività quello che voi chiamate DOC, ovvero i pensieri che si ripetono in testa per essere chiariti e che procurano molta ansia. L'ossessività non è una caratteristica di una malattia ma dell'ANSIA GENERALIZZATA.
Vol non siete malati di nulla, siete apprensivi (1°problema) e cercate di risolvere i vostri fantasmi per mezzo della ragione (2°problema).











In conclusione, leggendo la sezione di auto-aiuto mi sono accorto di un errore che fanno in molti e che facevo anche io, cioè quello di leggere le guide in modo da risolvere il mio presunto "problema", cioè far diventare la lettura una sorta di rassicurazione.
REGOLA 20 (ERRORE 2): LE GUIDE NON RISOLVONO I NOSTRI PROBLEMI SE CERCHIAMO RASSICURAZIONI IN ESSE

Quindi alcuni cosa fanno? Leggono, o meglio, compulsano cercando di stare meglio.
E qui mi riferisco a quelle persone che dicono "si, ho letto, però il mio problema permane".
L'errore più grosso che si può fare è leggere per cercare con la razionalità di eliminare il problema, cosa che abbiamo visto migliora la situazione nel breve periodo ma la fa peggiorare nel lungo.
E ora un esercizio visuale [leggetelo bene e traetene la morale:

ESERCIZIO n°4: IMMAGINATE UN VECCHIO DRUIDO NELLA SUA TORRE D'AVORIO. IL DRUIDO È DISPERATO PERCHÈ C'È QUALCOSA CHE LO SOFFOCA E DEVE TROVARE UN RIMEDIO. CERCA DISPERATAMENTE NELLE SUE POZIONI, TRA I SUOI LIBRI, NELLE RICETTE MAGICHE, PROVA VARI FILTRI MA NESSUNO LO GUARISCE. DECIDE COSÌ DI FARE UN ULTIMO DISPERATO TENTATIVO E CURARSI CON ERBE BALSAMICHE DELLA ZONA. SCESO DALLA SUA TORRE IL DRUIDO INIZIÒ A RESPIRARE BENE E CON SUA SOMMA SORPRESA GUARÌ. ERA SOLO ALLERGICO ALLE MUFFE DELLA SUA TORRE D'AVORIO.
Se noi sostituiamo le pozioni e i libri con le letture sui forum o con le nostre compulsioni (ragionamenti e contro-pensieri) capirete benissimo l'errore che stiamo facendo.











Come abbiamo visto, se adesso vi sedete a pensare vi ritroverete solo ad alimentare i vostri dubbi, perché non è il ragionamento che li risolve.
Vi lascio dei consigli in aggiunta a quelli del primo post:

12) LO RIPETO SE NON FOSSE CHIARO: MAGNESIO CLORURO (a me ha giovato moltissimo. Inoltre, essendo l'ansia e l'ossessività causate in parte da problemi organici e neurologici, il magnesio aiuta il cervello a lavorare bene e dona energia fisica e mentale)

13) IMMAGINARE CHE I VOSTRI PENSIERI VI VOGLIANO BENE (si il DOC, come lo chiamate vi vuole bene. Non nel senso che i pensieri vi spaventano ma per il fatto che vi fa vedere pericoli ovunque perché vuole farvi continuare a vivere, vuole farvi vivere una vita felice. Mi prenderete per pazzo?! Ma se non ve ne fregasse nulla della vita, dei bambini, della felicità perché mettervi sempre in guardia. I presupposti sono positivi ma il sistema sopravvaluta i pericoli e ne immagina troppi, funziona male quindi cercate di capirlo, il problema è suo non nostro. Dove vede lui problemi mettiamoci una pezza noi ignorandolo.)

14) LEGGERE E APPLICARE IL POST DI DRINN SULLA FANTASIA (link--> http://psyco.forumfree.org/index.php?&showtopic=64169 , mi è piaciuta molto l'idea perché sposta lo sguardo e trasforma un processo che ci fa paura in una commedia ridicola che non può più far paura. PSICO-asd.gif Inoltre si impara a non usare la ragione ma la fantasia.)

15) VIVETE LA VITA COME UN VOSTRO ALTER-EGO (non vi chiedo di essere diversi da voi stessi ma di pensare e vivere come se foste un'altra persona per gioco. Cosa fareste se non aveste i vostri dubbi? Se foste diversi da quello che "pensate di essere"? Fatelo. Vi metterà nella prospettiva di agire e non solo pensare, pensare e ancora pensare, facendovi rimanere intrappolati nei vostri stessi pensieri.)

16)SE AVETE UN TARLO, NON COMPULSATE MA SPOSTATE L'ATTENZIONE SU ALTRO (dopo aver letto il libro "Il cervello bloccato" di Schwartz, ho compreso che quando il dubbio ci trascina e ci fa perdere nelle nostre compulsioni, è utile far trascorrere 15/30 minuti facendo altro in modo da non alimentare il problema ma renderlo innocuo. Questo è molto utile per persone con ossessioni da contaminazione, al posto di lavarvi le mani, fate altro. Occupate la mente così l'ansia da non lavaggio si placherà. Le prime volte sarà difficile ma poi sempre meno.)
16bis) EVITATE DI RISPONDERE AI DUBBI (lo so, direte "se non rispondo il dubbio rimane li in testa, mi condizionerà il futuro se non lo risolvo". Non rispondete e fate altro. Vi sorprenderà sapere che non rispondendo, al posto di peggiorare migliorerete la vostra situazione. Questo perché, agendo e vivendo, il vostro dubbio si risolverà senza ragionamento, senza razionalità, e il dubbio sarà sostituito dal pensiero "come facevo a fissarmi su quella cosa così stupida?" blink.gif )

17) CONSULTARE UNO PSICOTERAPEUTA IN TERAPIA BREVE STRATEGICA (in poche sedute cambierete radicalmente. Non vi tolgono i dubbi ma fanno in modo che li guardiate per quel che sono. Non si usa la ragione per controbattere ma l'inganno. In pratica si inganna la mente che ci sta ingannando... PSICO-asd.gif )
17bis) LEGGETE LIBRI DI AUTO-AIUTO (quelli che mi sono stati più utili sono "Cogito ergo soffro" e "Oltre i limiti della paura" di Giorgio Nardone e "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita" di Giulio Giacobbe)

18) NON CERCATE NULLA SU INTERNET (cadreste solo nell'errore dell'autodiagnosi, che porta sempre, e dico sempre, a errori di valutazione e nuovi timori)

19) FARE VERAMENTE GLI ESERCIZI E METTERE VERAMENTE IN PRATICA I CONSIGLI (prima di scrivere nuovamente sul forum presi da ansie e paure, avete messo in pratica quanto scritto? Siete sicuri di essere stati inflessibili e averlo applicato con costanza? Sicuri? O date talmente ascolto al pensiero "tanto non serviranno" che avete solo letto sperando di guarire magicamente?)





E ora l'ultimo errore che vi tiene incollati alla ruota della malattia, immaginaria a questo punto.
REGOLA 21 (ERRORE 3): SE TI SENTI MALATO, DIVERSO O COLPITO DALLA SFORTUNA DAI MODO ALLE TUE CONVINZIONI SBAGLIATE DI RAFFORZARSI, DI TROVARE UN MOTIVO PER CUI IL PROBLEMA DEBBA CONTINUARE. IN FONDO PENSARE DI ESSERE MALATI È SEMPRE UN PENSIERO.
Pensare che i pensieri continueranno dà modo di pensarci ancora, da modo di sentirsi proprio nel modo in cui non vorremmo essere. È un meccanismo perverso, infatti, È IMPOSSIBILE PENSARE DI NON PENSARE.
Accetta che i pensieri arrivano perché ormai il cervello parte con il pilota automatico (BASTA PENSARE!!! Doh!.gif )
Accetta che è normale voler evitare, ma se cerchiamo di evitare qualcosa che pensiamo il pensiero ritorna. Accogliamolo perché se scappiamo non se ne andrà. (BASTA PENSARE!!! Doh!.gif )
Accetta che la vita è altro oltre al tuo pensiero ansioso del momento.
Accetta di essere una persona limitata, che pensa e crede di sapere, una persona che può autoingannarsi, che a volte non vede al di là del suo naso.
Siamo ansiosi, diamoci una pacca sulla spalla e consoliamoci, non critichiamoci. Vogliamoci bene. PSICO smile.gif






Ricordo una frase di Nardone: "Se nella mia mente io evoco un fantasma e poi scappo, questo mi inseguirà spaventandomi a morte; ma se, dopo averlo evocato non fuggo ma lo tocco, questo svanirà".


Spero che questo scritto vi faccia aprire gli occhi...
La promessa l'ho mantenuta, ora stacco un po' perché ho molte cose da fare e da iniziare per il nuovo anno.
Siete persone altruiste e che non hanno avuto una vita serena, queste parole sono per voi.
Buon Natale a tutti.

P.S. Se avete bisogno di chiarimenti personali scrivetemi in privato così mi arriva la mail che controllo un po' di più.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 23-Dic-2012, 17:13
All'inizio ho scritto che volevo aprire una piccola parentesi. Rileggendomi mi viene da ridere.. PSICO D.gif
Volevo solo aggiungere che ho fatto copia-incolla dell'articolo di oggi e potete leggerlo anche in prima pagina.

Inviato da: drinn il Domenica, 23-Dic-2012, 17:13

cool.gif

ehi , doctor laugh.gif

rubi i miei fantasmi ?? PSICO dribble.gif

user posted image

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 23-Dic-2012, 17:20
No, in realtà ho già i miei, si può fare un raduno di spettri. PSICO-asd.gif

Inviato da: drinn il Domenica, 23-Dic-2012, 17:40
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 23-Dic-2012, 16:20)
No, in realtà ho già i miei, si può fare un raduno di spettri. PSICO-asd.gif

PSICO-nono.gif PSICO-nono.gif PSICO-nono.gif

lasciamo che gli spettri si radunino fra di loro PSICO-green.gif

noi abbiamo di meglio da fare PSICO armati93.gif

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 23-Dic-2012, 17:54
Forse non sai che ultimamente io e i miei spettri stiamo andando in direzioni opposte.
Forse non mi chiamano più perché sono poco collaborativo. PSICO-asd.gif

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 23-Dic-2012, 18:38
Poi fatemi sapere se quest'ultima guida vi è servita, se vi è piaciuta, se non siete d'accordo su qualcosa. Insomma fatemi sapere!! PSICO D.gif

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 02-Gen-2013, 17:22
Nessuno mi ha fatto sapere nulla...vi è stata utile quest'ultima parte. Vorrei scriverne un'altra un po' più in là però volevo pareri se effettivamente vi ha portato a riflette.
Qualcuno è migliorato? PSICO rolleyes.gif

Inviato da: doc-nevros 85 il Giovedì, 03-Gen-2013, 01:07
QUOTE (Dr.Dock @ Mercoledì, 02-Gen-2013, 16:22)
Nessuno mi ha fatto sapere nulla...vi è stata utile quest'ultima parte. Vorrei scriverne un'altra un po' più in là però volevo pareri se effettivamente vi ha portato a riflette.
Qualcuno è migliorato? PSICO rolleyes.gif

Volevo sapere se qst tuo metodo si applica a tutti i tipi di doc PSICO D.gif

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 03-Gen-2013, 10:31
In realtà il mio "metodo" non è un metodo nel senso che, non considerando il problema una patologia, sarebbe sbagliato cercare di guarire qualcosa che non esiste, non trovi?

Diciamo che sono considerazioni che cercano di aprire gli occhi di chi legge senza che questa diventi una compulsione, infatti la soluzione è già dentro le persone.
Peccato che si ostinino a trovarla fuori attraverso rassicurazioni, metodi, contro-pensieri, analisi...

Inviato da: Moni il Domenica, 13-Gen-2013, 16:26
QUOTE (Dr.Dock @ Giovedì, 03-Gen-2013, 09:31)
In realtà il mio "metodo" non è un metodo nel senso che, non considerando il problema una patologia, sarebbe sbagliato cercare di guarire qualcosa che non esiste, non trovi?

Diciamo che sono considerazioni che cercano di aprire gli occhi di chi legge senza che questa diventi una compulsione, infatti la soluzione è già dentro le persone.
Peccato che si ostinino a trovarla fuori attraverso rassicurazioni, metodi, contro-pensieri, analisi...

Ciao Dr.Dock!
Tutto bellissimo e molto utile...anche io ho fatto il mio diario strategico!! Lo devo tenere aggiornato però!

Volevo chiederti una cosa.. a me capita, per esempio, di convincermi di aver fatto / pensato /immaginato qualcosa/qualcuno solo per paura che mi possa succedere.

Hai mai trovato nulla riguardo a questo?

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 13-Gen-2013, 17:17
Scusa Moni, non ti seguo.
Cioè la sola paura che possa succedere qualcosa ti fa credere che possa succedere veramente?

Inviato da: Moni il Domenica, 13-Gen-2013, 17:25
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 13-Gen-2013, 16:17)
Scusa Moni, non ti seguo.
Cioè la sola paura che possa succedere qualcosa ti fa credere che possa succedere veramente?

Cioè io temo di poter pensare a qualcosa che trovo sbagliata in certi momenti o situazioni e ovviamente poi ci penso.

A volte è capitato anche solo di convincermi di aver pensato a queste cose che trovo sbagliate quando in realtà non ci ho pensato!! Cioè me ne convinco a posteriori della serie " oddio ma quando ero lì ho pensato a quella cosa!" e magari non è vero...

difficile da spiegare ...

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 13-Gen-2013, 17:31
QUOTE (Moni @ Domenica, 13-Gen-2013, 16:25)
e magari non è vero...

Quindi il dubbio c'è l'hai? Altrimenti non mi scriveresti?

Quindi torni a casa e ti viene la convinzione di aver fatto qualcosa, quindi sono convinzioni di qualcosa riferito al passato. Giusto?

Inviato da: Moni il Domenica, 13-Gen-2013, 17:34
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 13-Gen-2013, 16:31)
QUOTE (Moni @ Domenica, 13-Gen-2013, 16:25)
e magari non è vero...

Quindi il dubbio c'è l'hai? Altrimenti non mi scriveresti?

Quindi torni a casa e ti viene la convinzione di aver fatto qualcosa, quindi sono convinzioni di qualcosa riferito al passato. Giusto?

Sì esatto!

Questo passato poi può essere molto vicino anche di minuti o secondi
o lontano di giorni!

Non parlo di azioni però, di pensieri!

ti faccio un esempio magari capisci meglio..
Mi trovo in una determinata situazione con il mio ragazzo (stiamo passeggiando/ siamo in macchina...qualsiasi situazione) sono contenta perché esplorando dentro di me noto di non avere pensieri o immagini intrusive, sicché dico "vai è la volta buona, posso lasciarmi andare" in questo momento ho come una specie di depersonalizzazione e derealizzazione (si dice??) e mi dico : oddio mi è sembrato di non essere lì con lui ma con altri! (ma sono proprio sensazioni di 3/4 microsecondi).
Il punto è che non c'è nulla che supporti questo MI è SEMBRATO...cioè non ci sono immagini mentali prima di me con altre persone in altri luoghi!

Per questo dico che mi capita di convincermi di aver pensato a qualcosa che in realtà non ho pensato!!

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 13-Gen-2013, 17:50
L'esempio che mi hai fatto mi ha un po confuso, al posto di chiarirmi il concetto. blink.gif PSICO-asd.gif

in pratica quando ti viene "oddio mi è sembrato di non essere lì con lui ma con altri!"?
Quando stai con il tuo ragazzo o dopo quando sei per esempio a casa?

Inviato da: Moni il Domenica, 13-Gen-2013, 17:57
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 13-Gen-2013, 16:50)
L'esempio che mi hai fatto mi ha un po confuso, al posto di chiarirmi il concetto. blink.gif PSICO-asd.gif

in pratica quando ti viene "oddio mi è sembrato di non essere lì con lui ma con altri!"?
Quando stai con il tuo ragazzo o dopo quando sei per esempio a casa?

quando sono lì!

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 13-Gen-2013, 18:05
Ok, quindi sei con lui e tutto ad un tratto ti senti un po' di panico e poi hai quel pensiero. Quindi il panico anticipa il pensiero (quello che tu chiami depersonalizzazione), cioè ti senti un po' sconnessa e poi ti viene quel pensiero.
Corretto?

Inviato da: Moni il Domenica, 13-Gen-2013, 18:12
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 13-Gen-2013, 17:05)
Ok, quindi sei con lui e tutto ad un tratto ti senti un po' di panico e poi hai quel pensiero. Quindi il panico anticipa il pensiero (quello che tu chiami depersonalizzazione), cioè ti senti un po' sconnessa e poi ti viene quel pensiero.
Corretto?

Si esatto!

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 13-Gen-2013, 18:26
Ok, allora ti dico una cosa.
Già quando mi hai detto che sei con il tuo ragazzo e ti controlli dicendo "sono contenta perché esplorando dentro di me noto di non avere pensieri o immagini intrusive" c'è già una forma di controllo che spiana la strada al problema successivo.

È un po' come se ti aspettassi da un momento all'altro un pensiero ansioso, infatti subito dopo arriva.
Sei in continuo controllo per vedere se il tuo cervello genera dei pensieri che ti mettono ansia, e questo controllo ti mette già in uno stato di ansia anche senza volerlo. Uno stato in cui sei iperfocalizzata su te stessa.

Tu hai la paura del tuo pensiero, quello che io chiamo metarimugino.
Ti faccio un esempio per farti capire:
hai presente chi ha paura dei ragni. Bene, la persona ha paura solo ed esclusivamente quando sa che c'è un ragno nelle vicinanze. Se io dicessi a questa persona che un ragno si trova nella sua stanza in quel momento, la persona sarebbe in uno stato di controllo per vedere dove si trova quel ragno. Uno stato di paura e apprensione.

Se noi togliessimo il ragno e mettessimo il pensiero, l'oggetto della paura diventerebbe lo stesso del tuo problema. E tu sei in continua apprensione (anche senza volerlo), cioè sei focalizzata su te stessa perché la tua paura convive dentro di te.

Quindi il tuo ragazzo o la situazione con il tuo ragazzo diventa il momento in cui ti controlli, e questo lo fai in automatico.
Mi segui fin qui?

Inviato da: Moni il Domenica, 13-Gen-2013, 20:47
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 13-Gen-2013, 17:26)
Ok, allora ti dico una cosa.
Già quando mi hai detto che sei con il tuo ragazzo e ti controlli dicendo "sono contenta perché esplorando dentro di me noto di non avere pensieri o immagini intrusive" c'è già una forma di controllo che spiana la strada al problema successivo.

È un po' come se ti aspettassi da un momento all'altro un pensiero ansioso, infatti subito dopo arriva.
Sei in continuo controllo per vedere se il tuo cervello genera dei pensieri che ti mettono ansia, e questo controllo ti mette già in uno stato di ansia anche senza volerlo. Uno stato in cui sei iperfocalizzata su te stessa.

Tu hai la paura del tuo pensiero, quello che io chiamo metarimugino.
Ti faccio un esempio per farti capire:
hai presente chi ha paura dei ragni. Bene, la persona ha paura solo ed esclusivamente quando sa che c'è un ragno nelle vicinanze. Se io dicessi a questa persona che un ragno si trova nella sua stanza in quel momento, la persona sarebbe in uno stato di controllo per vedere dove si trova quel ragno. Uno stato di paura e apprensione.

Se noi togliessimo il ragno e mettessimo il pensiero, l'oggetto della paura diventerebbe lo stesso del tuo problema. E tu sei in continua apprensione (anche senza volerlo), cioè sei focalizzata su te stessa perché la tua paura convive dentro di te.

Quindi il tuo ragazzo o la situazione con il tuo ragazzo diventa il momento in cui ti controlli, e questo lo fai in automatico.
Mi segui fin qui?

Sì perfettamente!

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 13-Gen-2013, 21:09
Ora avviene il fatto successivo, cioè, essendo tu concentrata su questo tipo di meccanismo ed essendoti abituata ad attivarlo (perché lo hai temuto), si attiva automaticamente senza che tu puoi controllarlo.
Quello che tu chiami derealizzazione o depersonalizzazione è una sensazioni di panico che non riesci a descrivere bene, entri in uno stato di ansia perchè ti aspetti quel tipo di pensiero che arriva subito dopo.
E tu impotente e in preda all'ansia pensi di non poterne uscire perché fino a pochi secondi prima pensavi di essere "libera", di stare bene insomma.

Quello che devi capire è che questi pensieri ormai partono in automatico, non serve che controlli se ti vengono o no.
L'ansia che provi è un'ansia anticipatoria perché temi il pensiero.
Ma il pensiero "oddio mi è sembrato di non essere lì con lui ma con altri!" devi considerarlo un pensiero vuoto, un pensiero ansioso che non vuol dire nulla.
Un po' come "oddio e se facessi un'incidente, oddio e se fallissi quel compito", sono pensieri ansiosi automatici.
Tu hai paura dei pensieri che fai ma temendoli impari a farteli venire continuamente.
Accetta che per ora ti si attiva in automatico (come un disco rotto) sempre il solito pensiero, dopo che lo hai accettato cosa può capitarti di peggio?
Quel pensiero è solo un pensiero ansioso che si è cronicizzato.
Il contenuto è vuoto, non significa nulla. Sei tu che temendolo lo rendi tale.


Inviato da: Moni il Domenica, 13-Gen-2013, 21:13
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 13-Gen-2013, 20:09)
Ora avviene il fatto successivo, cioè, essendo tu concentrata su questo tipo di meccanismo ed essendoti abituata ad attivarlo (perché lo hai temuto), si attiva automaticamente senza che tu puoi controllarlo.
Quello che tu chiami derealizzazione o depersonalizzazione è una sensazioni di panico che non riesci a descrivere bene, entri in uno stato di ansia perchè ti aspetti quel tipo di pensiero che arriva subito dopo.
E tu impotente e in preda all'ansia pensi di non poterne uscire perché fino a pochi secondi prima pensavi di essere "libera", di stare bene insomma.

Quello che devi capire è che questi pensieri ormai partono in automatico, non serve che controlli se ti vengono o no.
L'ansia che provi è un'ansia anticipatoria perché temi il pensiero.
Ma il pensiero "oddio mi è sembrato di non essere lì con lui ma con altri!" devi considerarlo un pensiero vuoto, un pensiero ansioso che non vuol dire nulla.
Un po' come "oddio e se facessi un'incidente, oddio e se fallissi quel compito", sono pensieri ansiosi automatici.
Tu hai paura dei pensieri che fai ma temendoli impari a farteli venire continuamente.
Accetta che per ora ti si attiva in automatico (come un disco rotto) sempre il solito pensiero, dopo che lo hai accettato cosa può capitarti di peggio?
Quel pensiero è solo un pensiero ansioso che si è cronicizzato.
Il contenuto è vuoto, non significa nulla. Sei tu che temendolo lo rendi tale.

è vero sì! mi ci ritrovo in questa descrizione in effetti!

Essendo dentro il pensiero però uno non riesce a razionalizzare e a placarlo..quindi grazie della spiegazione!

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 13-Gen-2013, 21:25
Tu non riesci a placarlo perchè giustamente sei sempre stata convinta che "pensi dunque sei".
Eppure l'ansia gioca brutti scherzi, comincia a etichettare i tuoi pensieri ansiosi, comincia a vederli come una parte che non ti appartiene, come il risultato di una paura che stai dando per scontato ma che se osservi attentamente non ha motivo di esistere.
Pian piano vedrai che i pensieri sono solo pensieri, se li accetti, cioè se accetti che produci anche pensieri ansiosi non hai motivo di preoccupartene.

Inviato da: SOL il Martedì, 15-Gen-2013, 23:18
Questo 3d è cosi' bello e cosi' in linea con ciò che penso che mi sarebbe piaciuto scriverlo. PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 18-Gen-2013, 11:07
Vi scrivo per dirvi che ho aggiornato un po' la prima pagina dividendola in sezioni in modo che sia più comprensibile.

Ho aggiunto, poi, la parte 4 in VERDE con due video molto belli.
Dategli un'occhiata. PSICO wink.png

P.S. Rivedendo i video più che un'occhiata mi sembra quasi un obbligo!!! PSICO armati93.gif PSICO-si.gif

Inviato da: manola il Venerdì, 18-Gen-2013, 18:09
Il video non era per me... Doh!.gif solo io mi sono sentita male quando il dottore ha detto: le ossessioni posso sfociare in patologie più gravi???? PSICO sad.gif ok che poi ha parlato "solo" di depressione... ma avrebbe detto patologia e non patologie... PSICO sad.gif mi sono rovinata!!!

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 18-Gen-2013, 19:41
Aspetta Manola, ti sei sentita male e ci sta perchè ti immagini il peggio, ma hai sentito quali sono le patologie più gravi?
Lo stare a casa e la depressione?

Lascia perdere patologia o patologie, il dottore parla in generale, tu invece analizzi ogni micro-dettaglio perché hai paura, ti è salita l'ansia e il gioco è fatto.

Tu invece cosa hai immaginato? Non dirmelo, già lo so... PSICO bam.gif

Lo sai qual'è la verità? È che sei ancora con l'ansia addosso per cui trovi ogni prova che conferma quel che temi.

Inviato da: manola il Venerdì, 18-Gen-2013, 22:15
PSICO D.gif si dott PSICO bam.gif pure... ho pensato quello che pensi tu PSICO giveup.gif

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 18-Gen-2013, 22:36
L'hai visto quello di Morelli? Quando l'ho visto pensavo a te che ti "sacrificavi" in famiglia, giuro. PSICO smile.gif

Inviato da: manola il Sabato, 19-Gen-2013, 11:53
ahahahahah addirittura??? ok ora lo guardo... tongue.gif

Inviato da: manola il Sabato, 19-Gen-2013, 12:56
ma uno si può mettere a piangere nel guardare un video?! ...

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 19-Gen-2013, 13:26
QUOTE (manola @ Sabato, 19-Gen-2013, 11:56)
ma uno si può mettere a piangere nel guardare un video?! ...

Beh io ci sono andato vicino, si tratta della mia famiglia...

E tu saresti quella che vorrebbe far male a qualcuno?
Ma per favore...
Tu un giorno guarirai e starai bene, sai qual'è la cosa paradossale?
Che non devi "guarire" devi solo vedere la vita in maniera diversa...

Inviato da: manola il Sabato, 19-Gen-2013, 14:03
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 19-Gen-2013, 12:26)
QUOTE (manola @ Sabato, 19-Gen-2013, 11:56)
ma uno si può mettere a piangere nel guardare un video?! ...

Beh io ci sono andato vicino, si tratta della mia famiglia...

E tu saresti quella che vorrebbe far male a qualcuno?
Ma per favore...
Tu un giorno guarirai e starai bene, sai qual'è la cosa paradossale?
Che non devi "guarire" devi solo vedere la vita in maniera diversa...

Scusami Lullabi
ora, in questo preciso momento, non riesco a concentrarmi e rispondere PSICO sad.gif

Dott PSICO hug.gif
Io sapevo già che l'ansia fosse un'energia incerca di ascolto.
ma questa cosa mi ha sempre portato a capire cosa c'era che non andava.
quindi dal mio primo attacco di panico iniziando a leggere capire il perchè della sua comparsa, ho iniziato poi una ricerca disperata del mio io.
ma forse ho sbagliato perchè anche in quel caso ci si mette a pensare, troppo, alla propria natura.
ho capito grazie a te che il mio errore sta nel capire l'emozione.
la natura di una persona é EMOZIONE.
invece di pensare avrei dovuto ascoltare.

Sai che dopo il pianto i miei pensieri ossessivi si sono ripresentati?
ho provato paura ed ho cercato di capire perchè e per un attimo ho pensato, forse quella è allora la mia vera natura.

ma io so che non è così, insomma, io sono terrorizzata se fossi così non ci sarebbe il TERRORE come emozione.

ci vorrà del tempo forse, non lo so.
so solo che non è facile.
e so che se questo video mi ha emozionata così tanto è perchè ha toccato note mie, profonde.

il mio dottore ieri parlando di te mi ha detto che sicuramente sei una persona che ha conosciuto il dolore... non è forse questo che ci porta tutti qui?!
SI.
il dolore per quanto faccia male ci regala anche tante cose...
senza che sto qui ad elencarle probabilmente tu le conosci già.
a te ha regalato la bella persona che sei.
il tempo che dedichi a chi sai che è in preda a quello stesso dolore.
a me stai aiutando tantissimo.
ti ho già detto che non lo dimenticherò...
ti ho già detto grazie...
eppure te lo ripeterei all infinito...

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 19-Gen-2013, 14:47
lullabi ho già risposto dall'altra parte ma penso che tu lo abbia già notato...


Manola ti ringrazio tantissimo per le parole blush.gif , si ho sofferto molto soprattutto quando ero più piccolo.
Anche a me il video a colpito proprio tanto per questo l'ho postato.
Sapevo che poteva fare bene. PSICO D.gif

Prima o poi i problemi sarebbero spuntati perché, a furia di soffocare le emozioni, l'ansia esplode per farci correggere il tiro.
Certo fa male adesso ma vedrai che pian piano le nubi si dissolveranno.
Magari rimarrà qualche nuvoletta, ma con il vento si sposta in fretta e ritorna il sole.
Dobbiamo riprendere poi il discorso nell'altra pagina, così chiarisco alcuni concetti.


Il primo che abbiamo tralasciato, e te lo scrivo qui, è il senso di colpa.
Ti ricordi che mi dicevi che hai la sensazione di fare le cose perché si deve farle, cioè non per amore ma per dovere. Poi ti sentivi in colpa?

Bene, tu stai agendo con il tuo pensiero ansioso che ti distorce quello che fai.
Ma il tuo pensiero ansioso non può sapere l'amore per tua figlia, le emozioni le esprimi sempre anche quando pensi, la differenza è che con il pensiero addosso provi solo il senso di colpa perché dai retta a quel pensiero.

E poi hai dei modelli da seguire, sei rigida. Pensi che per dare amore si DEVE fare una certa cosa, si DEVE agire in un certo modo.
Invece, già una carezza vale più di mille cose fatte, cose dettate dai modelli e non sentite.
Comparandoti ai tuoi modelli non ti sentirai mai abbastanza mamma.





Inviato da: manola il Sabato, 19-Gen-2013, 14:57
Il modello da seguire l'ho inventato io.
avendo sofferto tanto sin da piccola ho pensato di aver capito cosa fosse giusto e cosa no, cosa avrei dovuto fare e cosa no, cosa gli altri avrebbero dovuto e cosa no.
ma infondo io so che non è così.
so che i miei genitori mi hanno amata nonostante tutto.
so che ci sono diversi modi di amare.
che nessuno sa cosa sia giusto o sbagliato.
che se io faccio una cosa ha lo stesso valore di un'alta anche se cambia forma e contenuto.

ma purtroppo questo schema è talmente radicato in me che se cerco di capirlo mi si crea tanta confusione.
potrei dire che una cosa che mi è stata fatta io non la farei mai ma se quella cosa l'ha fatta una persona a me cara mi sà di giudizio e cado nel senso di colpa.


Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 19-Gen-2013, 15:03
QUOTE (manola @ Sabato, 19-Gen-2013, 13:57)

potrei dire che una cosa che mi è stata fatta io non la farei mai ma se quella cosa l'ha fatta una persona a me cara mi sà di giudizio e cado nel senso di colpa.

Non riesco a capire questo...

Comunque purtroppo è lo schema da modificare, è la paura e l'ansia in cui ci si trova ostacola e mette addosso ulteriori dubbi e paure.

Inviato da: manola il Sabato, 19-Gen-2013, 15:10
cmq toccando questi punti mi sta salendo l'ansia e aumenta tutto, aumentano i pensieri le sensazioni negative.
tanto che avrei voglia di chiamare il mio dottore.
mi spiace che tu abbia sofferto.
spero tanto che tu abbia in qualche modo metabolizzato, anche se certe cose non si metabolizzano mai del tutto.

ma sono convita, e lo sono sempre stata, che c'è una medicina capace di "cose" straordinarie ed è l'amore...

io se ne avessi avuto di più, non solo da piccola, ma quando ho iniziato a stare male, probabilmente non sarei arrivata qui.

l'amore comprende un'infinità di "cose"... non elencherò nemmeno quelle PSICO D.gif

cmq tutto questo per dirti dott che spero tu ne abbia una quantità esagerata PSICO D.gif

Inviato da: manola il Sabato, 19-Gen-2013, 15:13
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 19-Gen-2013, 14:03)
QUOTE (manola @ Sabato, 19-Gen-2013, 13:57)

potrei dire che una cosa che mi è stata fatta io non la farei mai ma se quella cosa l'ha fatta una persona a me cara mi sà di giudizio e cado nel senso di colpa.

Non riesco a capire questo...

Comunque purtroppo è lo schema da modificare, è la paura e l'ansia in cui ci si trova ostacola e mette addosso ulteriori dubbi e paure.

semplicemente che già dire che una cosa non la farei mai
mi sà di giudizio
e se questa cosa ( che può essere una situazione, un atteggiamento, ecc ecc ecc) è fatta, è stata fatta da una persona a me cara... automaticamente visto che la sto giudicando, mi fà inevitabilmente provare il senso di colpa.
perchè giudico e "condanno" una persona.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 19-Gen-2013, 15:14
In realtà ultimamente posso contare solo sul mio di amore, quindi non devo assolutamente fare paragoni con altri più fortunati di me, almeno in questo momento.
Già l'ansia l'abbiamo eliminata ed è un buon inizio PSICO armati93.gif

Cos'è che ti fa salire l'ansia esattamente?

Inviato da: manola il Sabato, 19-Gen-2013, 15:26
sai ieri con il mio dottore, oggi con morelli, insomma ascoltarsi, capirsi, seguire la propria natura... fin qui tutto ok!!!
ma poi inevitabilmente torno indietro nel tempo.
cerco e trovo.
e vedo...
vedo situazioni che il mio dottore dice che non ripeterò mai.
dice che quelle situazioni sono state un grande maestro di vita per me.
che io non ripeterò mai alcuni errori.

poi aggiunge
il tuo problema solo le tue emozioni
non ti lasci mai andare
e se lo fai lo fai soltanto se hai un alibi come lo è dire a chi hai di fronte: guarda ho l'ansia e l'ansia non ti viene!!!

inevitabilmente tutto questo discorso e riflessioni ( ovvimente molto più lunghe)
mi confondono,
quando mi parla di lasciarmi andare mi domando se davvero sono diversa da quelle persone che amo e che mi hanno fatto soffrire...
perchè è un dato di fatto che paragono tutto o comunque parte del mio carattere si è strutturato da alcune esperienze negative del passato.
ho messo limiti, paletti, modelli... le cose devono andare in un certo modo.
ma se abbiamo capito che non devono le cose... ma le cose devono seguire il loro corso...
togliamo il DEVONO
cosa ne rimane?
che allora sono uguale a loro...
perchè quei paletti li ho messi lì.
in quegli atteggiementi che non mi piacciono.
e se invece mi piacessero?
o mamma... ecco... mi sto fondendo...


AMARSI dott... è cmq una gran "cosa" PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 19-Gen-2013, 15:43
Il problema è molto più semplice di quel che pensi.. PSICO smile.gif

Ricordati sempre su cosa sei focalizzata nel momento in cui stai ragionando:
stai "ragionando" sul fatto che tu hai un atteggiamento forzato per cui hai messo dei paletti per non essere uguale a loro.
Dal momento che stai ragionando non puoi sapere cose sei veramente!!

Quando ragioni la razionalità entra nelle emozioni e le altera o le blocca, per cui i tuoi pensieri "tolgo il dovere" "le emozioni devono" ma le emozioni la strada la fanno a modo loro.
Sei tu che costruisci una stradina che porta da togliere i paletti al fatto che le emozioni portano a comportamenti errati.
Questo è sempre un pensiero, le emozioni la strada la fanno per conto loro su un binario diverso dai tuoi ragionamenti.
Adesso sei focalizzata quindi le tue emozioni non hanno modo di esserci, sei con un riflettore puntato anche se dici che le emozioni vanno per conto loro (se lo pensi, le emozioni vanno lo stesso ma tu le pensi razionalmente su un'altra strada).


Un esempio banale è se fossi ossessionata dal voler essere felice: vedi un film e pensi "speriamo che mi faccia ridere", "speriamo che sia bello".
La felicità è forzata, assente, non verrà mai se stai ad analizzarla, anzi proverai emozioni opposte e questo alimenterà la tua paura.
Già perchè tutto è dominato da una paura solo che tu rifletti sul piano dei ragionamenti.

Abbandona questo discorso sulle emozioni (ci stai ragionando sopra) e si sistemerà tutto quando deciderai di spostare lo sguardo altrove.
Se tu hai subito atteggiamenti negativi dentro te stessa sai che non vuoi farle provare agli altri, le emozioni si adegueranno di conseguenza.





Inviato da: manola il Sabato, 19-Gen-2013, 17:24
In questo momento sono veramente tanto tanto confusa dott... oggi non riesco a farmi arrivare niente...

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 21-Gen-2013, 23:54
Aggiunta la parte 5 in prima pagina: le origini dell'ansia. PSICO ciao.gif

Inviato da: Diga92 il Mercoledì, 27-Mar-2013, 02:30
Molto bello e ben fatto.....grande dr dock...

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 28-Mar-2013, 17:12
Grazie, spero che possa aiutarti. PSICO wink.png

Inviato da: Squinternatadoc il Martedì, 04-Feb-2014, 13:30
Questi post sono davvero interessanti. Io ho questo problema da anni e non sapevo come ridurrne l'invadenza. Anche parlarne mi sembrava una vergogna e mi ci sono voluti 15 anni per ammetterlo. Anche il pensiero mi gettava nel panico e, per quanto ci provi a spiegarlo agli altri, finisco sempre con l'avere il dubbio di essere impazzita e quindi di non essere compresa.
Io ho il doc da contaminazione. E'cominciato con un lutto e poi si è intensificato quando ho visto dei conoscenti della mia famiglia che hanno malattie incurabile (tumori e sla). Ricordo che li incontrai mentre facevo la spesa e che avevo comprato dei quaderni. Tornata a casa, li misi sulla cassa e, da allora, anche dopo aver tolto i quaderni, non riesco ad avvicinarmi a quella cassapanca per il timore di prenderla (anche se so che è assurdo e orribile da dirsi. Anche adesso che ammetto tutto questo, non posso fare a meno di odiarmi per questo). Il fatto di riconoscere questa serie di pensieri di disturbo, che mi limitano, dovrebbe essere un buon passo. Ho allora fatto dei tentativi, come avvicinarmi alla cassa (aggiungo che non è solo questo ovviamente il guaio. Io mi lavo le mani in continuazione). Il risultato è stato che mi sono trovata schiacciata da questi pensieri, senza avere modo di scacciarli e questo malgrado vedere gli altri fare quelle cose che non fo io dovrebbe dimostrarmi l'idiozia di queste idee sbilenche. E'un po'come se, mentre ascolto Radio Italia mi si inserissero improvvisamente le frequenze di Radio Maria...bhé quelle mica le volevo! Sì, forse per definire il DOC potrei usare questo come paragone.
Proverò a seguire questi suggerimenti. Ho provato con una psicologa ma, oltre al prezzo assassino, non mi aiutava a ridurre la mia debolezza a questi pensieri. A questo punto, tanto vale tentare. Io sono un po'scettica quando mi dicono che basta toccare la cassa e sconfiggo la cosa (usando il mio esempio)...perché prima della cassa ho dovuto combattere con il timore che avevo nel toccare tutte le cose usate dal mio nonno materno e quando affrontai queillo...bé poi venne la cassa. Per farla breve, penso che questa roba può pure cambiare forma ma la sostanza resta la solita ed è anche per quello che ho lasciato la cassa lì. Non serve a niente toglierla perché il DOC troverà comunque qualcos'altro come sostituto del mio tabù. Basterà che passi un po'di tempo e ritornerà la festa di prima.
Ora, non è che sia arresa perché sinceramente mi sembra ridicolo che debba stare dietro a questi pensieri di disturbo...ugualmente non so come levarli di torno e smetterla di dargli spago.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 08-Feb-2014, 11:15
Ciao, esatto, hai fatto un'ottima descrizione di come funziona ma ci sono alcuni dettagli che vanno limati.

Il senso di colpa e la rabbia nascono perché il tuo vero sé è condizionato da un sé pauroso a cui stai dando molta importanza.
Per esempio, mettiamo il caso di una madre che ha paura di far male al figlio (sé che ha paura).
Cosa fa questa madre?
Cerca di non toccare il figlio ma questo genera in lei una colpa, perché a lei piace prendersi cura di suo figlio (sé vero).

Tu dici che il DOC si trasforma.
È così se non accetti di star vivendo una paura a causa dell'ansia ma vivi i pensieri come problema esterno a te.
I pensieri arrivano perché li stai pensando, perché in quel momento stai vivendo la paura.
La paura la vivi a causa dell'ansia.
Allora, devi lavorare sull'ansia e cercare di guarirla (può esserci una causa sottostante).

Il DOC da contaminazione è un'etichetta, è quello che un ipocondriaco usa per descrivere i propri comportamenti.
Ma parlare di DOC ti fa vivere da malata.
Vedi il DOC come fase di paura, non come malattia.
Quando scattano questi pensieri, l'ansia scatta e ti fa pensare in maniera paurosa; e questo può capitare anche in un momento che sei serena.

L'esposizione, toccare la panca, è un buon modo per abbassare l'ansia a patto che accetti che la paura prenderà una forma diversa.
Perché?
Perché nel momento in cui tocchi la panca hai paura, perciò il ragionamento sarà pauroso.
Potrai pensare: "Ora ti sentirai male", per esempio.
Ti sei mai chiesta perché la mente pensa in terza persona?
Perché noi osserviamo la nostra mente, è come se fosse un inquilino dentro di noi.
Diamo all'ansia una personificazione.

La paura generata dall'ansia si basa sempre su convinzioni disfunzionali. Devi lavorare anche su quelle.
Ad esempio, nel tuo caso c'è una sovrastima del pericolo.
La paura scatta perché dentro di te dai per scontato che la panca sia portatrice di germi mortali.
È vero questo?


Comincia a ragionare su questo, è già molto.




Inviato da: flav44 il Giovedì, 27-Apr-2017, 21:28
Dr. Dock ma su che base dici che la Terapia Cognitivo Comportamentale non abbia efficacia, quando è scientificamente provato che è da circa 40 anni la terapia più efficace?

Io non conosco la TBS, ma da quando ho cominciato la TCC con la mia terapeuta (sono solo alla quarta seduta e sto decisamente meglio, esclusa una ricaduta oggi) ho compreso come funziona il DOC ma soprattutto, sono sempre più i momenti in cui sto bene, piuttosto che i momenti in cui ho anche semplicemente ansia.

P.s: Conosci Gabriele Melli? Ho ordinato il suo libro "Vincere le ossessioni" sotto consiglio della mia terapeuta.

Inviato da: Tatsuna il Venerdì, 28-Apr-2017, 01:55
QUOTE (flav44 @ Giovedì, 27-Apr-2017, 20:28)
Dr. Dock ma su che base dici che la Terapia Cognitivo Comportamentale non abbia efficacia, quando è scientificamente provato che è da circa 40 anni la terapia più efficace?

Io non conosco la TBS, ma da quando ho cominciato la TCC con la mia terapeuta (sono solo alla quarta seduta e sto decisamente meglio, esclusa una ricaduta oggi) ho compreso come funziona il DOC ma soprattutto, sono sempre più i momenti in cui sto bene, piuttosto che i momenti in cui ho anche semplicemente ansia.

P.s: Conosci Gabriele Melli? Ho ordinato il suo libro "Vincere le ossessioni" sotto consiglio della mia terapeuta.

La frase precisa di Dr. Dock è <<dell'inutilità di alcune Terapie Cognitivo-Comportamentali che propongono di analizzare l'inconscio o il significato nascosto>>

Insomma, intende salvaguardare le persone da quegli psicoterapeuti che pensano che dietro i pensieri ci sia un inconscio o qualsivoglia altro significato dietro, quando in realtà i pensieri vengono e basta perché la nostra mente è libera di produrre qualsiasi pensiero voglia e preferisca. Il problema è come la prendiamo noi.

Quindi Dr. Dock non condanna la TCC, ma come alcuni psicoterapeuti utilizzano questo tipo di terapia. PSICO wink.png

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 06-Mag-2017, 17:10
QUOTE (Tatsuna @ Venerdì, 28-Apr-2017, 00:55)
QUOTE (flav44 @ Giovedì, 27-Apr-2017, 20:28)
Dr. Dock ma su che base dici che la Terapia Cognitivo Comportamentale non abbia efficacia, quando è scientificamente provato che è da circa 40 anni la terapia più efficace?

Io non conosco la TBS, ma da quando ho cominciato la TCC con la mia terapeuta (sono solo alla quarta seduta e sto decisamente meglio, esclusa una ricaduta oggi) ho compreso come funziona il DOC ma soprattutto, sono sempre più i momenti in cui sto bene, piuttosto che i momenti in cui ho anche semplicemente ansia.

P.s: Conosci Gabriele Melli? Ho ordinato il suo libro "Vincere le ossessioni" sotto consiglio della mia terapeuta.

La frase precisa di Dr. Dock è <<dell'inutilità di alcune Terapie Cognitivo-Comportamentali che propongono di analizzare l'inconscio o il significato nascosto>>

Insomma, intende salvaguardare le persone da quegli psicoterapeuti che pensano che dietro i pensieri ci sia un inconscio o qualsivoglia altro significato dietro, quando in realtà i pensieri vengono e basta perché la nostra mente è libera di produrre qualsiasi pensiero voglia e preferisca. Il problema è come la prendiamo noi.

Quindi Dr. Dock non condanna la TCC, ma come alcuni psicoterapeuti utilizzano questo tipo di terapia. PSICO wink.png

Esattamente questo è il punto.
Trovo che la TCC sia molto utile se trovi un psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, l'importante è non focalizzarsi solo su questa perché i problemi d'ansia molto spesso hanno cause multifattoriali e non solo psicologiche.

Ho sentito parlare di quel libro ma non l'ho mai letto.

Inviato da: MAX-ILLUSION il Domenica, 07-Mag-2017, 21:40
"Falso" problema secondo me a parte l'orientamento un bravo psicoterapeuta saprà come rapportarsi al paziente e a cosa attribuire un modo di pensare.

A meno di fare psicoanalisi pura e anche li pur se secondo me per i disturbi d'ansia é limititativa non farà un equazione spicciola sul contenuto del pensiero pur volendolo analizzare.

Inviato da: Giulia Aurora il Venerdì, 12-Mag-2017, 20:13
Ho attraversato un periodo di grande benessere, pensavo di mettere in atto le strategie giusto. Avevo dei pensieri intrusivi, ma non mi importavano e di conseguenza svanivano, li dimenticavo. Ero felice. Riuscivo a stare bene con il mio ragazzo e riuscivo addirittura a relazionarmi con gli altri in maniera ''normale''. Adesso mi sto sforzando ma l'ansia è tornata.. ho paura di pensare. Ho paura di avere paura. Paradossale vero? I pensieri che fino a qualche giorno fa non facevano male, adesso lo fanno. Il rimurginio è tornato. Tutte le volte continuo a chiedermi dove sbaglio. Possibile che non abbia imparato niente da questo periodo positivo?

Inviato da: Tatsuna il Sabato, 13-Mag-2017, 23:09
QUOTE (Giulia Aurora @ Venerdì, 12-Mag-2017, 19:13)
Ho attraversato un periodo di grande benessere, pensavo di mettere in atto le strategie giusto. Avevo dei pensieri intrusivi, ma non mi importavano e di conseguenza svanivano, li dimenticavo. Ero felice. Riuscivo a stare bene con il mio ragazzo e riuscivo addirittura a relazionarmi con gli altri in maniera ''normale''. Adesso mi sto sforzando ma l'ansia è tornata.. ho paura di pensare. Ho paura di avere paura. Paradossale vero? I pensieri che fino a qualche giorno fa non facevano male, adesso lo fanno. Il rimurginio è tornato. Tutte le volte continuo a chiedermi dove sbaglio. Possibile che non abbia imparato niente da questo periodo positivo?

Funziona così. Paura di avere paura.
Nel mio caso ad un certo punto era paura di non avere paura. Ansia anticipatoria.

Tu hai imparato da tutte le esperienze della tua vita, devi soltanto combattere i momenti di ansia. PSICO wink.png

Inviato da: Moon90 il Lunedì, 31-Lug-2017, 12:26
"la paura generata dall'ansia si basa sempre su convinzioni disfunzionali. Devi lavorare anche su quelle"

Sto leggendo i post di questo topic e...buuuum convinzioni disfunzionali...la cosa più assurda è quando pensi che non lo siano e non ci vedi nulla di disfunzionale in ciò in cui sei convinto unsure.gif
poi quando la furia cessa allora li vedi disfunzionali ma cerchi di giustificarli comunque PSICO sad.gif

spero che questo topic mi aiuti davvero!farò tesoro di ciò che avete scritto. grazie

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