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> Uscire..., come vivete lo stare fuori casa?
 
Ladyoscar
Inviato il: Venerdì, 11-Nov-2016, 13:48
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In passato ho fatto psicoanalisi tradizionale. La tcc la ho iniziata Martedì scorso.

Però ti posso assicurare che vincere le paure, almeno quelle "concrete" è stato uno sforzo personale, insomma ci ho messo un sacco di "tigna" come si dice dalle mie parti PSICO D.gif

Io credo, prendetelo però come parere profano, che il nostro cervello viene educato alla paura, nel mio caso ad esempio determinante è stata una madre fobica e iper ansiosa. Pensa che ad esempio mia madre non ha voluto che frequentassi l'asilo perché aveva paura che gli altri bambini mi picchiassero. Non mi era permesso uscire di casa e giocare con le mie amichette perché qualcuno avrebbe potuto rapirmi.

Una volta che il cervello si imposta su questi equilibri purtroppo sta a noi riprogrammarlo su altri.E per questo tocca snaturarsi, almeno all'inizio.
La prima volta che ho lavorato (piccolo bar nel mio paese) pensavo che ero troppo stupida per cavarmela anche solo per fare un caffè. Quando mi sono data la possibilità di scoprire concretamente che non era così ho cambiato una piccola parte dell'impostazione del mio cervello.

Poi sono ancora un casino con le gambe, devo fare un gran lavoro per riprogrammare un sacco di cose profonde, ma partire dai dettagli concreti aiuta un sacco.

Quindi si ho fatto TCC ovvero Tigna Con Costanza PSICO D.gif



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moonlight92
Inviato il: Venerdì, 11-Nov-2016, 14:00
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le persone mi fanno diventare goffa,inetta,ignorante, scema...
è la stessa osa che provo quando mi guarda mia madre.
lei ipercricitica e svalutante invece mia nonna l'altro estremo iperprotettiva e rassicurante/ansiosa... la mia infanzia è stata una carezza da una parte e una critica dall'altra
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Ladyoscar
Inviato il: Venerdì, 11-Nov-2016, 14:10
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Purtroppo Hope sei tu che ti senti goffa inetta e scema davanti alle persone. Non dipende da loro, dipende da te.

Tu mandi involontariamente agli altri l'immagine che hai di te stessa. Nel momento in cui uscirai di casa, perché succederà, ti sorprenderai a volte di quanto invece ti sbagli, ma per farlo devi essere aperta a cambiare questa situazione.

Non è colpa tua, ma probabilmente è una cosa che hai acquisito per qualche motivo. Però purtroppo ora che l'hai acquisita sta a te cambiarla.

Piano piano, un passo alla volta, mettendo in conto anche di cadere a volte e rialzarsi.

Tu fai terapia?


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moonlight92
Inviato il: Venerdì, 11-Nov-2016, 14:14
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si ma costa e non lavorando non posso permettermela... prima mi ha dato dei soldi mio padre ma è incasinato economicamente e non me li può più dare

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Ladyoscar
Inviato il: Venerdì, 11-Nov-2016, 14:24
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Ecco un altro beneficio del lavoro....ti consentirebbe magari di affrontare una terapia.

Poi non ti dico che sia facile.....io sono una persona incasinata fino al collo e so cosa significa sentirsi perennemente a disagio e in difficoltà in mezzo alla gente. Nessuno lo penserebbe, ma io mi sento così, quindi so quello che provano le persone che spesso scrivono su questo forum.

Se per ora non puoi permetterti la terapia, in attesa di poterlo fare, inizia a darti dei piccoli obiettivi concreti.

Non siamo solo il nostro disagio, ma molto di più, non scordartelo mai.


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panopticon
Inviato il: Sabato, 12-Nov-2016, 03:19
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Psico Zio
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Avrei bisogno di una terapia per lavorare...e di lavorare per fare una terapia...non se ne esce.
E 10 anni fa non avrei pensato che mi sarebbe piaciuto, 10 anni dopo, così tanto stare in casa da non sentire quasi più il bisogno di uscirne.
Purtroppo, duole dirlo, ma non sempre con il tempo si migliora, che ci si cura o che non ci si cura (di solito poi non ci si cura più anche per demotivazione, in questi casi).
Spero che il forum non sia fatto solo per gli interventi positivi: difficilmente ne avrei da fare.


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***Cerco persone dell'Alta Brianza con difficoltà a uscire di casa e/o poche amicizie, per confronto virtuale ed eventualmente reale***

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moonlight92
Inviato il: Sabato, 12-Nov-2016, 03:28
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Che intendi che hai bisogno di fare terapia per lavorare?
Che lavoro vorresti fare
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Ladyoscar
Inviato il: Domenica, 13-Nov-2016, 08:51
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Ciao Pan, ognuno di noi ha storie e caratteristiche diverse, quindi gli obbiettivi non sono per tutti uguali.

Per me la "socialità" è un lavoro che porto avanti da una vita, e ci sono ancora tante cose che vorrei fare ma non riesco a fare. E quelle che sono riuscita a fare, che per la maggior parte delle persone sono cose scontate e banali, per me sono state il frutto di lavoro di anni, non di giorni o mesi.

Ad esempio, per me è impensabile andare in spiaggia o in piscina in costume davanti alle persone, magari invece per qualcuno di voi non è fonte di preoccupazione.

Beh, ora mi sono iscritta in palestra, che per me è il regno di Mordor PSICO-asd.gif . La prima volta mi sembrava di camminare sui carboni ardenti. Non sono riuscita a farmi la doccia nelle docce comuni, la prossima volta mi sono imposta di farlo.

Boh, io vi consiglio, per quanto possibile di sperimentare la lotta contro le proprie paure, soprattutto su cose tangibili e concrete....


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Trevor82
Inviato il: Mercoledì, 16-Nov-2016, 19:56
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buon consiglio, in parte già lo faccio senza rendermene conto. devo pensarci su
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Bittone
Inviato il: Martedì, 28-Mar-2017, 11:11
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QUOTE (Kimi @ Giovedì, 10-Nov-2016, 14:23)
Da quando sei anni fa mi sono trasferito per lavoro in un'altra regione, e la gente ha cominciato a trattarmi come fossi un appestato, ho cominciato a soffrire di diversi disturbi, ansie, angoscia e paure di uscire di casa, tanto che lo faccio perché devo andare a lavoro, o per sbrigare varie commissioni che nessuno può fare al mio posto......... Quando esco di casa mi sento come se fossi sotto una specie di cappa, timoroso, complessato....... Prima, quando stavo altrove, ero invece una persona completamente diversa, che non stava mai in casa, sempre in mezzo alle persone, sorridente, gioviale, pur mantenendo sempre la mia dose di riservatezza caratteriale......... Ora sono pian piano cambiato, mi sono chiuso, visti i continui muri, e non solo, della gente che mi sono trovato costantemente davanti, finendo poi per ridurre sempre più il mio sociale......... Ultimamente stavo pensando se farmi aiutare da una psicoterapia, oppure scapparmene appena possibile dal posto in cui vivo attualmente da sei anni ormai........

Questo e' interessante.Quanto l'ambiente condiziona il carattere di chi lo abita.Quanto un ambiente caratterialmente insano,o poco amichevole, puo' scatenare in persone sensibili delle fobie, o sindromi latenti.Sarebbe da farci un nuovo questionario,esteso a noi tutti.Per capire come siano interdipendenti la soggettivita' interpretativa, e certa improntitudine ambientale. I luoghi umani hanno ognuno un proprio carattere dato dall'incrociarsi di clima,geografia fisica e antropica,substrato culturale,memoria..per cui si puo'trarre lo spirito comune di un posto,con pregi e vizi caratteristici. Quali sarebbero per sommi capi,gli ambiti piu' favorevoli ad un animo ipersensibile tendenzialmente sociofobico?
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