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PSICO > Terapie: I farmaci e le psicoterapie > Il Grande Topic Delle Terapie


Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 17-Mar-2009, 14:41
questo topic vuole essere una sorta di "contenitore" che consenta a chi

è in cura da uno psicologo di descrivere la propria terapia, "fissandone"

i punti salienti, i miglioramenti , i vari passi , le scoperte ....

sarà un topic utile direttamente a chi fa terapia e desidera mettere nero su

bianco ciò che ha imparato, anche per razionalizzarlo meglio, ed indirettamente

a tutti per poter cogliere indicazioni eventualmente utili

per fare confronti o anche solo per una curiosità personale

che ne dite?

Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 17-Mar-2009, 14:51
la mia terapia è stata una terapia cognitivo comportamentale


io avevo il doc da relazione e religioso oltre che la fobia sociale

il mio terapeuta ha deciso di incominciare a lavorare sulla fobia sociale

perchè molti pensieri disfunzionali erano alla base di entrambi i disturbi

parlo del perfezionismo , della visione dicotomica della realtà , del generalizzare

saltare subito alle conclusioni , non aver la capacità di distinguere la differenza

tra un "livello 2 " e un "livello 10"

per fare un esempio , in terapia abbiamo analizzato il mio modo di pensare riferito

al mio ragazzo, avevo paura non fosse abbastanza intelligente ed abbiamo compreso

che ciò avveniva perchè io ritenevo che "dire una cosa stupida" equivalesse

ad essere stupidi , mentre "dire una cosa stupida" è solo un episodio che non

si può generalizzare fino ad etichettare quella persona come stupida


per quanto invece riguarda la fobia sociale la terapia si è basata sulle esposizioni

tenevo un diario delle esposizioni dove annotavo anche quali comportamenti

protettivi avevo messo in atto

i comportamenti protettivi sono quei comportamenti che assumiamo per proteggerci dalla eventuale " figuraccia"

per es non guardare negli occhi la commessa, preparare i soldi contati in mano ,

controllare se si ha il portafogli, parlare velocemente ecc...

inoltre abbiamo rivisto alcune convinzioni errate cercando di farmi comprendere

che le persone non sono tutte lì attente a cosa faccio io , che probabilmente

nemmeno si accorgono se arrossisco, balbetto , o dico una cosa per l'altra

la loro attenzione al mio comportamento di solito è minima ..

to be continued

Inviato da: Irish Coffee il Martedì, 17-Mar-2009, 20:52
E' possibile commentare?

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 18-Mar-2009, 14:40
QUOTE (Pupone @ Martedì, 17-Mar-2009, 20:52)
E' possibile commentare?

ma certo wub.gif

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 19-Mar-2009, 12:42
ì terapia di rosi 76

( me la canto e me la suono nessuno mi aiuta PSICO incaz.gif in questa sezione=)

desidero mettervi al corrente dei progressi fatti con la mia psico



Ho proposto alla psico la domanda(doccosa, lo so, ma almeno ne ho ricavato delle informazioni utili) :

come mai su alcune cose a cui tengo il doc è venuto, su altre, pur tenendoci(vedi rapporto con mio marito) no?

(onde evitare il raffinatissimo e subdolissimo doc del doc della serie"devi farti venire questo doc se no significa che non ci tieni... aaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhh )

Beh ovviamente ci sono infiniti e non tutti analizzabili motivi, e combinazioni di motivi, che condizionano la "scelta" di un doc piuttosto che di un altro(

e volerli analizzare e sapere tutti sarebbe doc anche quello... sob), ma un motivo lo possiamo sapere, e sono i "bias cognitivi" ovvero distorsioni cognitive su quella particolare tematica o argomento.


Per esempio nel doc da relazione riscontriamo spesso le seguenti distorsioni(che possono essere consce o inconsce, ma che il terapeuta può tirarvi fuori tramite domande, tipo come la maieutica socratica, per intenderci): Se sono innamorato non devo trovare difetti nela persona amata, e niente di quella persona mi può infastidire(errore)

Se sono innamorato la persona amata mi deve mancare costantemente e devo pensare a lei in ogni singolo momento della mia giornata(errore)


Se sono innamorato non posso trovare attraenti altre persone dello stesso sesso(errore)


Esistono prove certe, scientifiche e inoppugnabili che dimostrano se sei innamorato di quella persona o no, quindi posso arrivare a questa conclusione per vie logiche e col ragionamento.

Ora, io tutte ste distorsioni sull'argomento non le ho(vai a capire perchè non ho queste ma ne ho altre su altri argomenti, boh') ragion per cui sto doc non mi viene.

Ovviamente non "basta" nemmeno questo per determinare un doc,e a volte, in alcuni tipi di doc, non c'entra, però secondo me è importante capire se, alla base di uno specifico doc, ci sono invece concezioni di questo tipo(oltre alla solita dinamica delle compulsioni che rafforza il tutto)


Cioè oltre a non fare le compulsioni, sarebbe utile correggere anche questi "schemi" errati.

Per esempio, alla base dei miei tipi di doc ci sono in genere concezioni di questo tipo:


"se non ho l'approvazione di tutte le persone che conosco, riguardo una cosa che penso o faccio, allora sono costretta a non pensarla-farla più"(ma chi lo dice? )

"se una cosa viene detta da una persona autoritaria in un modo autoritario, allora significa che quella persona probabilmente ha ragione"(qua addirittura spesso è vero il contrario)

"devo essere ben sicura che gli altri sappiano per benino e fin nei minimi particolari cosa io penso su tutto, in modo che non possano avere idee errate su di me"(e chi se ne frega )

"esiste una spiegazione logica per tutto, oppure non esiste per tutto, ma nel caso in cui esiste, allora io ci posso sempre arrivare col ragionamento e devo sfinirmi a pensare finchè non l'ho trovata"

"se non riesco a controbattere adeguatamente la tesi di un'altra persona, significa che quella persona lì ha per forza ragione, anche se io sento che non è così"
e via di seguito, non sto a elencarle tutte...
Dunque oltre alla tecnica comportamentale(non fare le compulsioni) è vantaggioso cercare di correggere anche questi schemi qua inadeguati.

Anche qua nel caso in cui si facesse fatica a distinguerli, si può usare il metodo i analizzare le modalità di pensiero di una persona che ci pare particolarmente equilibrata e serena e capire cosa ci differenzia, cioè perchè noi nella stessa situazione stiamo male e quella persona lì invece no(io lo faccio con mio marito). Ciò ci può aiutare a individuare dove sbagliamo.


Correggendo questi bias cognitivi ci verrà anche più facile non compulsare
Per correggerli credo che sia molto utile la terapia razionale emotiva proposta da Cioce.


Inviato da: Solare il Giovedì, 19-Mar-2009, 13:41
Tocca a me, grazie gio'.
doc e autostima vanno in un certo senso a braccetto.

Sono stata abituata a pensare che qualsiasi cosa facessi, era fatta sbagliata.
Tutte le colpe erano mie, ergo sono una schiappa.

Ogni qualvolta qualcuno mi riprende, vedi genitori che odio e amo, vedi marito per il quale stravedo, considero giusti loro e cattiva io.
Qualsiasi cosa mi faccia scattare la rabbia, non la considero penso solo che se mi è scattata è perchè sono sbagliata Io.
Quindi non comprendo mai se ciò che penso sia giusto o sbagliato, mi confondo . anzi ancora di più che tutto ciò che faccio sia sbagliato.

Sono stata tradita? forse me lo meritavo, la colpa è tutta mia!!! e chi lo dice??? stiamo scherzando!!! eppure l'ho pensato.

Sono cattiva perchè a volte scatto se mia suocera mi innervosisce. Sono cattiva Io che non la tollero!!! No, evidentemente anche lei assume dei comportamenti non amorevoli...

Bisogna leggere tante cose e non incastrarsi nelle idee errate che ci siamo fatti noi di noi stessi...

Inviato da: Solare il Giovedì, 19-Mar-2009, 13:44
Lo psicologo mi aiuta a vedere e leggere meglio le mie reazioni, a riconoscere che c'è sempre una causa che determina i nostri comportamenti. Non siamo noi che da soli montiamo e smontiamo i nostri comportamenti. Dobbiamo riconoscere le nostre reazioni ed accettarle...

ancora non so' come modularle però Doh!.gif

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 26-Mar-2009, 11:54
nessun altro desidera tenere qui un piccolo diario della sua terapia?

Inviato da: Becky il Giovedì, 26-Mar-2009, 14:29
per rimanere nella vostra testa il doc paga un affitto
Il punto è che per darvi dieci euro ve ne chiede diecimila.
Il punto è che quei dieci euro che vi dà, sono pure soldi falsi
Facciamo un esempio:
Doc da contaminazione
affitto pagato dal doc:" se fai quello che ti dico io, sei sicuro di non prenderti le malattie"
punto primo: anche se fosse così, il prezzo da pagare per avere in cambio l'affitto sarebbe cmq troppo alto, ovvero fare una vita di merda ogni minuto della giornata, e farla fare(anche se involontariamente) alle persone che ci stanno intorno: Ne vale la pena: no!!! onestamente preferirei ammalarmi.
Punto secondo: l'affitto pagato dal doc è falso!! Nemmno il più accurato controllo-lavaggio può assicurarti al 100% che non ti ammalerai; e anche se potesse assicurartelo, chi ti assicura che invece non finirai sotto una macchina, o che non ti cadrà il lampadario in testa? e come mai non ti preoccupi di queste cose ma solo della contaminazione? Perchè è una fissa
Quindi ricapitolando: l'affitto è troppo basso rispetto a quello che devi dare in cambio, e sono pure soldi falsi!!

è uno strozzino
fategli sloggiare l'appartamento.
In tutti gli aspetti della vita è insito un certo margine di rischio.
Se controlliamo il gas trecento volte, non avremo più certezza di averlo chiuso rispetto che ad averlo ricontrollato una volta.
Una volta basta, il resto sono le diecimila euro che dovete pagare per avere indietro dieci euro falsi.
Controllare trecento volte non aumenta le probabilità che possiamo averlo chiuso rispetto a controllare una volta o due. E anche dopo trecento controlli il doc inizierà a dirvi cose del tipo:"ma sei sicuro che la monopola girata di lì significa chiuso? Non è che il produttore ha sbagliato?"
Questo per dirvi che la sicurezza assoluta, matematica, scientifica, che certe cose non accadranno mai, non la potete avere, per cui accontentavi della ragionevole certezza(ho chiuso il gas) della quale si accontentano tutte le persone di questo mondo, e per il resto succeda quel che succeda. Non vale la pena di fare una vita di merda per controllare l'incontrollabile.
Fate capire al doc che non avete bisogno del suo affitto. Accettate il margine di rischio e godetevi la vita

Il doc "alza il tiro" come dice la mia psico.
Ti spiego.
L'"affitto" che il doc ha promesso di pagare(poi non lo fa!!!) a te, che hai il doc aggressivo è questo: "se ti metto addosso tanta ma tanta paura di poter fare queste cose, allorea puoi essere sicura che non le farai mai" Ma in realtà, l'affitto non te lo paga, perchè continua ad "alzare il tiro", quindi tu non avrai mai quello che il doc ti ha promesso(una sensazione di sicurezza) Il doc ti farà venire in mente sempre nuovi dubbi, nuovi corollari che si appiccano alla fissa originaria, e quando non ci riesce cosa fa? Cambia fissa!!!
Dunque evidentemente l'affitto che ti aveva promesso(la certezza che non ti succederà- o non farai - nulla di male) non te lo paga!!!!!
Il livello di certezza voluto da un docker è irraggiungibile,il docker non crederebbe mai nemmeno a un certificato in carta bollata stilato dal Padre eterno in persona, inizierebbe a chiedersi"ma sono sicuro che è davvero stato firmato dal Padre eterno? "
Ragion per cui, dal momento che è un livello di certezza irraggiungibile, l'unica soluzione è smettere di volero raggiungere, perchè proprio per la dinamica del disturbo, non lo si raggiungerà mai, il doc continuerà ad alzare il tiro e quando non ce la farà più cambierà fissa
Non si può tenere sotto controllo ogni minimo aspetto della realtà
Perciò lavatevi una volta
controllate il gas una volta
Ragionate su una cosa una volta
nel momento in cui iniziate a farlo due, tre, quattro volte, e il vostro cervello non vi dà mai la sensazione che le cose "sono a posto" allora è doc, quindi va pattumato
Lo potete fare
E' tutto un grande imbroglio
Come scrisse qualcuno(forse Vaschiano) il doc si risolve non risolvendo


Inviato da: Becky il Giovedì, 26-Mar-2009, 14:31
altri suggerimenti
Non parlate mai del contenuto dell'ossessione a persone che non siano a conoscenza del disturbo ossessivo compulsivo e delle sue caratteristiche. Queste potrebbero infatti, per ignoranza(non per cattiveria) rafforzare la vostra preoccupazione, semplicemente perchè non sanno come funziona questo disturbo.
UN esempio: a volte raccontavo a mio fratello di dubbi ossessivi che avevo circa la morale e la religione e lui mi rispondeva che dovevo fare chiarezza su determinate questioni per risolvere il problema. Niente di più sbagliato!! Sarebbe come dire a uno che ha il doc omosessuale che veramente deve fare chiarezza sul suo orientamento sessuale
Il fatto è che chi non ha mai provato ad avere un doc, non ha mai letto niente in proposito, e non è a conoscenza di come funziona, non può assolutamente capire. Il cervello normale pensa: se hai il dubbio su questa cosa vuol dire che questo dubbio ha un fondamento. Invece per quanto riguarda il dubbio doccoso non è così: il dubbio non ha alcun fondamento o addirittura, siamo all'estremo opposto, cioè ti fa paura quella cosa che non faresti mai, in tutta la tua vita, nemmeno con una pistola puntata alla tempia; quindi si verifica esattamente il contrario di quello che succede con i dubbi normali.
E qui in chi legge scatterà la domanda: e come faccio sapere che non si tratta di dubbi normali?
Lo sapete, perchè vi accorgete voi stessi che c'è qualcosa di strano(altrimenti non sareste qua scrivere nella cartella del doc, ma scrivereste sul forum dell'ossessione corrispondente)
Quante volte ho letto nella cartella del doc frasi come:"non è doc, basta, sono davvero così" o "c'è davvero questo pericolo non è doc il mio" ma nel momento in cui scrivete queste frasi nella cartella del disturbo ossessivo compulsivo, è chiaro che il vostro vero io SA che il dubbio non è reale!!! E anche quando vi viene il dubbio"magari non è doc, magari voglio solo convincermi che è doc" il solo fatto che nelle vostre frasi sia contenuta la parola DOC significa che lo è. Credetemi, perchè è così, su questo vi dovete fidare.
Una dimostrazione pratica: più tempo riuscite a non compulsare, più la paura e il dubbio si affievoliscono, finchè quando sarete usciti dalla fissa di turno, questa vi apparirà come un'emerita stronzata, e se si affaccia un'altra fissa questa vi apparirà come "il problema veramente importante, non quello di prima " e queste sono tutte dimostrazioni che è un disturbo mentale, o quantomeno un errato funzionamento del nostro cervello, non sono problemi reali.
Spesso poi la nostra mente opera uno spostamento: per ritornare al doc omo(che si presta bene per la spiegazione) in genere la vera paura di chi ha questo doc non è essere omosessuale, ma le conseguenze che potrebbe portare una scelta di questo tipo. Quindi la vera paura della persona è il non essere accettati dagli altri, o l'essere discriminati ecc.... ma siccome non c'è un motivo nella realtà, la mente opera uno spostamento, e ti fa avere paura di un qualche cosa che potrebbe portare le conseguenze temute(che sono la vera paura)
A questo punto invece di continuare a tormentarsi chiedendosi"sono omosessuale o no?" bisognerebbe interrogarsi su cosa avrebbe potuto fomentare, nella nostra esperienza familiare o di vita, la nostra paura di non essere accettati o benvoluti, e rendersi conto che , probabilmente, il vero prblema è quello, e non il contenuto della fissa. Ricordatevi, il contenuto del doc è sempre preso a prestito dal vostro cervello, non è il vero problema


Inviato da: franci il Giovedì, 26-Mar-2009, 15:00
Ho fatto per tanti anni una analisi legata alla scuola romana dello psichiatra Massimo Fagioli.

Il mio problema era una sindrome ansiosa depressiva con DAP e tratti ossessivi.

In lunghi anni di analisi ho capito che il mio problema più grande è legato all'espressione delle emozioni. Secondo la mia psichiatra la mia vita nell'infanzia mi ha portato ad avere una grande paura di esprimere le emozioni, sia quelle positive che quelle negative. Secondo lei l'attacco di panico dipende dalla mia volontà di controllo sulle emozioni. Io 'annullo' le emozioni, soprattutto quelle negative e questa cosa mi deriverebbe da alcuni episodi dell'infanzia.
Sempre in analisi ho capito la dannosità di certi comportamenti di mia madre e le difficoltà che mi crea il rapporto con lei. La mia dottoressa sostiene che che io continuo a fare degli annullamenti rispetto alla realtà che mi sta intorno e rispetto ai miei rapporti interpersonali e questo continua a provocarmi delle sofferenze.

PSICO cry.gif
inoltre non riesco a trasformare i rapporti perchè ho sempre paura di perdere il rapporto con le persone senza pensare che i rapporti possono cambiare.

PSICO cry.gif

la mia psichiatra lega gli attacchi di panico all'angoscia abbandonica. questo tipo di analisi a differenza della tcc non si basa molto sulla quotidianità, ma ricerca molto le cause profonde nei sogni e nei rapporti soprattutto dell'infanzia.

detto questo è un anno circa che le cose hanno riniziato ad andare veramente male.

(bella questa cartella)

Inviato da: Becky il Giovedì, 26-Mar-2009, 16:53
L'obiettivo

deve essere guarire DAL DOC, non DA UN DOC
Spesso leggo"ma si guarisce dal doc omo-(o pedofilo ecc...)?"
Se aspettate di guarire dal doc omo(o di altro tipo) senza fare niente per guarire DAL DOC, la fissazione sì, probabilmente prima o poi svanirà, ma siete sempre a rischio che ve ne venga un'altra, perchè non siete guariti DAL DOC.
Guarire dal doc significa:
1) imparare a gestire il pensiero ossessivo(non compulsare) in modo da non dargli importanza e farlo svanire in breve tempo
2) imparare ad anticipare il pensiero potenzialmente ossessivo in modo da non farlo nemmeno iniziare a diventare ossessivo(è un grado di TCC più elevato )
3) scardinare gli schemi cognitivi errati che vi portano a recepire nella realtà segnali di allarme ingiustificati o eccessivi
Facendo questo la chimica del cervello si "aggiusta", ingranate la marcia e iniziate a vedere la realtà nel modo corretto, senza più il filtro del doc.
A quel punto siete guariti, e se in momenti di particolare stress dovesse ripresentarsi la modalità doccosa, siete armati, sapete cosa fare
Almeno questa è la mia esperienza

Inviato da: cioce il Venerdì, 27-Mar-2009, 17:10
TCC-REBT e assertività: il mio "vaccino" contro il doc (aggiornato al 27.03.09)



Io sono dell’idea che i miei problemi siano stati creati ed alimentati dall’aver imparato un modo poco utile di reagire alle situazioni della vita, e il primo episodio a soli 7 anni in vacanza da sola con la scuola.

Un’ educazione che ci porti ad un’autonomia interiore del sentire e successivamente del pensare io sono convinta ci vaccinerebbe dal doc .

Il dialogo interiore è la cosa più corretta e normale che generalmente si possa fare, solo che se si usano strumenti di pensiero sbagliati e per sbagliati intendo non funzionali, questo dialogo interiore finisce col diventare un discorso senza fine, una compulsione perché fatto nel tentativo di risolvere un qualcosa che non è il problema vero… stando alla mia esperienza non è “l’argomento” del doc il vero problema, ma il tipo di ragionamento.

E' il ragionamento ad essere “doccoso” ed infatti spesso si sposta l’attenzione da un tipo di doc all’altro.

Il nostro modo di vedere le cose (il pensiero) è frutto di tante esperienze ma anche di condizionamenti esterni, cose apprese fin da quando si è bambini che avrebbero dovuto farci crescere autonomi ma che senza accorgercene ci hanno reso condizionati da questi modi di rapportarci alle situazioni, creando in noi quelli che vengono definiti i pensieri automatici disfunzionali (o virus mentali)… che invece di essere di aiuto sono stati dei “mostri invisibili” con cui scontrarsi tutte le volte.
Questi pensieri irrazionali o disfunzionali vengono solitamente divisi in grosse famiglie:
"pretendere"
"ingigantire"
"generalizzare"
"dare interpretazioni sbagliate"
"svalutare"

http://www.psyco.forumfree.org/index.php?&showtopic=22223

quando i nostri pensieri vengono condizionati in modo esagerato da uno o più di questi 5 modi disfunzionali di porsi di fronte alla realtà (e alla vita) si generano disturbi di ansia nei quali rientra anche il doc.

I pensieri automatici non sono necessariamente disfunzionali, uno classico che mi viene in mente è l'andare in bici... in questo caso non si va a dire tutte le volte al cervello muovi il piede destro, poi il sinistro, mani sul manubrio ecc ecc ecc... scatta in automatico ... solo se vissuti come "indiscutibili" possono creare motivo di censura proprio perchè insindacabili ma a volte non condivisi. E’ diverso dire ad esempio ad un bimbo che non è in grado ancora di rafforzare un suo pensiero assertivo "questo non si fà (… punto)" invece di "non devi fare questo perchè..." il primo fà l'errore di generalizzare in quanto c'è un “sempre” implicito (virus mentale della generalizzazione), nell’ altro caso è invece presentata una determinata situazione con un suo perchè inerente a quella situazione e con una mamma/papà/insegnante che esprime quel pensiero quindi non è un qualcosa che deve valere sempre e lascia la possibilità al bambino di crearsi un suo pensiero autonomo crescendo.
Secondo me un modo sicuro per evitare il doc è avere in fase di crescita e apprendimento un dialogo vero e soprattutto privo di giudizi che permetta di esprimere emozioni e pensieri in assoluta libertà in modo che non si creino sensi di colpa irrazionali.

Parlo di pensieri automatici che "scattano da soli" in presenza di determinate emozioni, a volte è anche difficile indivituarli proprio perchè si fa il collegamento emozione-reazione credendo che il pensiero non ci metta lo zampino, invece il collegamento è sempre emozione-pensiero-azione solo che a volte il pensiero è talmente automatico (inconscio) che neanche lo si avverte, e nei docker il problema sarebbe proprio nel pensiero, si entrerebbe in un girotondo senza fine (ossessione) nel tentativo di giustificare un qualcosa-emozione o qualcosa ad essa associato.
Per questo io ho definito tcc, REBT e assertività il mio vaccino contro il doc... e solo con l'assertività si può tenere in considerazione ciò che veramente sentiamo e pensiamo mettendo a tacere quei pensieri e giudizi non nostri nel rispetto dei diritti nostri e altrui, senza quindi generare in noi quegli assurdi sensi di colpa.

La parte comportamentale della tcc secondo lo schema emozione-pensiero-azione agisce sull'azione finale rieducando il pensiero, che non significa "condizionando il pensiero", non si sta cercando di creare tutti automi che la vedano allo stesso modo ma l'esatto contrario, semplicemente si insegna al pensiero che quell'azione non è l'unica possibile, che ce ne sono altre che possono fare stare meglio e che di solito sono concordate con la psico e fatte come esercizio, concordate proprio perchè si tiene conto di quello che si vorrebbe ma non si riesce a fare e non si va semplicemente ad ubbidire a ciò che ci viene suggerito... tutto questo affinchè il pensiero impari a mettersi in discussione di fronte ai condizionamenti (direi fondamentale quindi il discorso di assertività) e finalmente possa scegliere cosa lo faccia stare meglio, assumendosi le responsabilità delle sue azioni che è una cosa diversa dal sentirsi in colpa per le proprie azioni, o addirittura pensieri, tipico del docker… per questo trovo fondamentale per evitare nei bambini il doc crescerli tenendo presente il fine di condurli verso un’autonomia di sentire e di pensare, ogni azione in senso diverso sarebbe egoismo da parte nostra.

L'unico mio appunto negativo alla terapia puramente comportamentale è che le modalità con cui viene applicata contengono soprattutto all’inizio una violenza a sè stessi, e quindi dolore... un pò come buttare un bambino nell'acqua per insegnargli a nuotare, probabilmente imparerà, il suo pensiero sarà poi un “ce l’ho fatta”, magari dimenticherà lo spavento iniziale, ma non per tutti funzionerà così… ecco perchè trovo la comportamentale non adatta a tutti e di sicuro presuppone una terapia a monte non indifferente.

Questo punto della tcc per me è stato superato integrando con la REBT ("L'uomo è turbato non tanto dalle cose, ma da ciò che egli pensa sulle cose”) e quindi secondo lo schema generale emozione-pensiero-azione si interviene sulla gestione dell'emozione al fine di educare il pensiero, quindi da entrambe le parti tcc comportamentale o rebt, da destra o da sinistra si arriva sempre a modificare quel pensiero automatico che ci fa male... diciamo che con la REBT per me fare tcc è stato meno doloroso e in più ha cresciuto l'autostima proprio perchè necessita di un discorso molto introspettivo… ma questa è una mia opinione personale perchè altri possono invece preferire agire subito sopportando il "dolore" della comportamentale.

Le emozioni andrebbero per prima cosa riconosciute, e questo è il primo passo per la rebt come per l'assertività (come per un generico buon senso mi verrebbe da dire)... quindi verrebbe individuato il pensiero automatico doloroso ad essa collegato.
Quando l’emozione lo fa scattare percepiamo disagio e spesso il docker farà in modo di proteggersi da questo meccanismo diventando il più impermeabile possibile alle emozioni proprio per ridurre il più possibile l’arrivo di questi virus mentali.
Diventare assertivi (io ero aggressiva non passiva e nel mio caso il lavoro sull’assertività è servito a porre un freno) e rimpossessi delle proprie emozioni come passo iniziale, ma tutto questo non basta… bisogna modificare di conseguenza il dialogo interiore e per questo la terapia indispensabile è la cognitiva che tratta del discorso accennato all’inizio sui pensieri disfunzionali.

Nel mio caso avevo marcati l'ingigantire, il generalizzare e soprattutto il pretendere.
La terapia tcc (terapia cognitivo comportamentale) ha avuto proprio il compito di rieducare i miei pensieri (parte cognitiva) e le mie abitudini (parte comportamentale).
Il doc non è quindi per me una malattia ma una "educazione personale" sbagliata legata ad una "analfabetizzazzione emotiva" e quindi ad un grado di maturità emotiva non raggiunto se per maturità si intende un saper gestire in modo autonomo le proprie emozioni. Per questo motivo la tcc è stata poi affiancata alla REBT (terapia razionale emotivo comportamentale) proprio perchè la base di tutto erano per me le emozioni e i giudizi, e poi i pensieri generati... per prima cosa ho dovuto riappropriarmi delle emozioni che condizionate dai giudizi facevano scattare determinati pensieri sbagliati, quindi ho dovuto depurarle dei giudizi e infine correggere i pensieri che ormai dopo tanti anni scattavano in automatico.
I miei pensieri tendevano ad ingigantire fino a catastrofizzare la realtà.
Altri generalizzavano un concetto rendendolo assoluto e pesante come un macigno.
Mentre il pretendere generava in me un grado di frustrazione interno così elevato da provocare violente crisi di rabbia e compulsioni senza fine nel tentativo di fare tutto come “andava fatto”… ed è stato questo il punto più difficile da risolvere e l’unico che eventualmente bussa ancora all’uscio ma individuato come tale viene affrontato senza che attivi in automatico il meccanismo di doc.

Inviato da: Becky il Venerdì, 27-Mar-2009, 18:05
nel mio caso la TCC è stata necessaria, per non dire indispensabile, ma non sufficiente: era necessario per scardinare del tutto il meccanismo doccoso, un'analisi più approfondita. Con la mia psico faccio la terapia relazionale-sistemica, la più indicata nel mio caso. Infatti praticamente tutti i miei doc, anche i più insospettabili, derivano dalla paura di fondo che gli altri mi possano imporre la loro volontà. Ciò si ricollega chiaramente al fatto di aver avuto un padre autoritario con il quale non era possibile esprimere un'opinione che non collimasse con la sua(le regole indiscutibili di cui parlava Cioce) Come risultato io vedevo "papà" in tutti e IN TUTTO; mi spaventavano in particolar modo le opinioni molto diverse dalla mia , quelle con cui non ero assolutamente d'accordo,perchè avevo paura appunto che gli altri me le potessero imporre, e per reazione diventavo io l'intollerante, cioè senza rendermene conto cercavo io di imporre le mie ohmy.gif ovvero facevo agli altri ciò che non volevo fosse fatto a me PSICO lingua.gif PSICO giveup.gif Spesso sono arrivata addirittura a tagliare dei rapporti di amicizia per questa sequenza di idee:"hai delle idee che non condivido; non riesco a farti cambiare idea dunque ho paura che tu possa impormele-come faceva mio padre- dunque mi fai paura, non posso frequentarti" Ovviamente ci sta che uno non abbia piacere a frequentare chiunque, ma scegliere di non frequentare una persona perchè ne troviamo sgradevoli gli atteggiamenti e i comportamenti è diverso dallo scegliere di non frequentare una persona, che magari in generale ci piace, perchè si ha paura di una sua opinione(vissuta nel subconscio come insidacabile, come diceva Cioce) e si ha paura del fatto che possa imporcela(ciò è di fatto impossibile, in quanto nessun adulto ha su un altro adulto il "potere" che può avere un papà su una bambina, inoltre con mio padre ero costretta ad abitarci, mentre se altre persone dovessero mostrare aggressività nei miei confronti per impormi qualcosa, potrei allegramente mandarle al diavolo, non sono "papà")
anche il doc religioso in realtà si ricollegava a questa tematica(Dio visto come autoritario, uno che" ti manda all'inferno" se non fai "tutto giusto")
anche il mio periodo di "anoressia", che poi tale non era, era un disperato tentativo di dire"posso fare quello che voglio non potete comandarmi" dunque anche lì la tematica di fondo era sempre quella.
c'è anche da dire che in famiglia non ho avuto nessun modello di comunicazione assertiva(dire quello che si pensa in maniera autorevole) perchè se mio papà era aggressivo mia madre era passiva, dunque per me le aleternative erano"o mi adeguo agli altri"(passiva) o mi impongo agli altri,dunque, visto che se non riuscivo a impormi l'alternativa era che gli altri si imponessero a me, era logica la mia scelta di "scappare" dalla situazione disturbante, che poi puntualmente si ripresentava con un'altra persona, visto che non siamo tutti uguali in tutto PSICO D.gif
Mio marito in questo è stato molto bravo ridefinendo di volta in volta che il fatto che non condividiamo tutte le idee e tutti i gusti/interessi non significa che uno possa o debba imporsi sull'altro, anzi in una coppia le differenze dei due membri della coppia sono un arricchimento e non per forza ragione di scontro, però sono stata estremamente fortunata a innamorarmi di una persona molto intelligente e comprensiva che ha capito le mie dinamiche psicologiche e si è comportato di conseguenza, altrimenti immagino che uno schema di ragionamento di questo tipo avrebbe potuto rovinare anche un rapporto di coppia(della serie marito=papà), se non è successo è perchè mio marito, capendo la possibilità che si potesse verificare una dinamica del genere, ha adottato i comportamenti giusti per farmi capire che c'è una terza via oltre all'imporsi o all'essere sopraffatti, che in una coppia non è necessario condividere tutte le idee e tutti gli interessi/gusti. Fortunatamente il mio rapporto di coppia è rimasto quindi in salvo da questa dinamica, tra l'altro ho sposato una persona non passiva e non aggressiva(come invece sarebbe potuto succedere in quanto spesso si tende a ricreare le dinamiche familiari per quanto spiacevoli), ma assertiva, quindi sono stata fortunata perchp ho trovato proprio quello che mi mancava in famiglia.

Ragion per cui nel mio caso credo che la genetica conti solo come "predisposizione", ma che l'ambiente abbia dato una grossa mano nella genesi e nel matenimento del disturbo. Credo che la relazionale-sistemica possa essere molto utile per tutti i dockers in quanto i primi anni di vita che si vivono in seno alla famiglia di origine sono fondamentali nello strutturare la nostra personalità( PSICO cry.gif )

Inviato da: giovannalapazza il Lunedì, 30-Mar-2009, 09:13
io sono commossa

rosi cioce e tutti voii che avete scritto qui ...siete migliori di qualsiasi psicologo

e non lo dico per dire

avete fatto un lavoro eccezionale

vorrei che la vita vi ripagasse di questo non sapete quanto bene state facendo

Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 14-Apr-2009, 17:08

Terapia cognitivo comportamentale- in generale e nel doc da relazione


La terapia cognitivo comportamentale si propone di insegnare alle persone a non mettere in atto comportamenti scorretti in risposta a certi stimoli ambientali .

Normalmente si è seguiti da un terapeuta con o senza l’ausilio di medicinali.
I medicinali agiscono solo sul sintomo mentre la tcc si propone di affrontare il problema.

A volte risulta necessario sospendere i farmaci perché la tcc si basa sullo sforzo di esporsi allo stimolo ansiogeno di proposito e se i sintomi non si manifestano per via dei medicinali la tcc potrebbe non funzionare.

Esposizione e prevenzione della risposta ERP

L’esposizione e prevenzione della risposta (erp) è una delle due parti in cui si divide la tcc
La erp è il tipo di tcc più usata per il doc.

si basa sull’esposizione graduale e sotto controllo del terapeuta allo stimolo che causa l’ossessione quest’esposizoine può essere reale o immaginata di proposito,
in quella immaginata l’ossessivo è spinto a pensare a quello che normalmente gli provoca l’ossessione sforzandosi di sentire gli effetti che normalmente si verificano nella vita reale

il fine dell’esposizione è quello di costringere il paziente in una situazione di sofferenza per fargli di proposito affrontare l’ossessione guardandola in faccia
si crede che dopo svariate esposizioni il paziente si abitui al’ossessione stessa, egli dovrà sforarsi di non opporsi al pensiero ossessivo ma farlo venire spontaneamente.

Ovviamente questo tipo di terapia inizia con le esposizioni che provocano minore ansia fino ad arrivare n modo graduale alle più ansiogene.

Nel doc da relazione il terapeuta può anche invitare il partner ad alcune sedute anche se c’è il rischio che si rifiuti di sottoporsi a critica. In questo caso il terapeuta può chiedere all’ossessivo di concentrarsi su una caratteristica del partner che gli provochi in modo particolare le ossessioni.

Per esempio se l’ossessivo ritiene che i piedi dei partner siano poco attraenti tanto da provocargli la paura di non amarlo , verrà indotto a guardare i piedi del partner o immaginarli resistendo dalla tentazione di sfuggire a questa visione.

Se si fa questa esposizione in modo ripetuto il paziente dovrebbe provare via via meno ansia circa di piedi del partner.
La parte di prevenzione della risposta in questo trattamento si concentra sui pensieri causati dalla circostanza ansiogena autoindotta

La reazione all’ossessione è quella di sentire il bisogno di avere la prova certa dei propri sentimenti verso il partner al fine di sentirsi tranquilli all’interno della propria relazione.

Questa ricerca di una prova nel doc da relazione è quello che in terapia si deve evitare: pensare alla circostanza che crea osssessioni , cercare la prova del proprio amore.

Ed è il corrispondente della prevenzione del bisogno di lavarsi per un ossessivo da contaminazione.

Altro esempio un uomo che soffre nella situazioni sociali in cui sia presente la sua donna.

Una persona per scherzo dice che la sua donna è strana l’ossessivo prende

seriamente questa cosa detta per gioco tanto da mettersi a pensare se sia vero

che la sua donna è strana , se lui dice che è strana è probabile che lo sia, pensa,

questo è il pensiero che precede l’ossessione, la risposta a questo pensiero sarà

l’ossessione basata sul dubbio che la sua donna sia strana , il poveretto comincerà

a cercare compulsivamente delle prove che dimostrino che la sua donna sia strana
o che dimostrino il contrario ,inevitabilmente il comportamento della sua donna

verrà esaminato al microscopio per cercare indizi di stranezza e questo

sicuramente porterà l’ossessivo a concludere che lei è veramente strana e che lui

non la ama., non posso amare qualcuno che considero strano si dirà

La terapia di esposizione e prevenzione della risposta consisterà nel non

permettere all’ossessivo di iniziare a cercare di prove di questo genere, sarà
incoraggiato ad esporsi all’ossessione ma anche a non cominciare a cercare qualsiasi tipo di rassicurazione interno o esterna.

Ed è una strada molto difficile specie quando queste ricerche di rassicurazione sono interne e stanno nella mente dell’ossessivo , nel suo dialogo interno.

Ma bisogna essere severi e non permettere al paziente di analizzare la propria relazione , ci vuole un bel po’ di tempo per imparare a non lasciarsi andare ad un comportamento ossessivo, ci si esercita per ore, all’inizio sarà difficile ma pian piano sarà più facile resistere.

Questo tipo di terapia implica anche compiti a casa che vengono svolti tra una terapia e l’altra.

Un compito comune è quello di esercitarsi con la erp autoimposta un esempio è quello di dare al paziente un mazzo di carte in cui siano scritti i difetti del partner tipo

Ride troppo forte
Trovo più attraenti gli altri
Non ha il mio senso del’humor
Non gli piace fare giardinaggio come a me
È più alto di come mi piacerebbe
Non è abbastanza alto
La mia amica dice che è un tipo con cui è difficile vivere
Mia madre pensa non cucini bene
Ha un grosso neo su un braccio
Ha un sacco di rughe intorno agli occhi
Il paziente sarà incentivato a guardare queste carte molte volte al giorno per causare una risposta ossessiva e cercare di non attuare le compulsioni, i pensieri , le rassicurazioni come ad esempio guardare il partner per cercare di sentire l’amore.

Terapia cognitiva

Di solito la terapia cognitiva è affiancata alla erp e consiste nell’esaminare le credenze che creano l’ansia.

È evidente che i pensieri che ogni tanto vengono alla mente in tutte le normali relazioni come per es “oddio ha un alito tremendo oggi” nel rocd diventano ossessioni.
L’ossessivo ritiene che il solo fatto di avere questi pensieri rappresenti un’incrinatura che da sola è in grado di provare che non si è innamorati del proprio partner o non si prova attrazione per lui.

Questo modo di pensare è quello che si cerca di smontare nella terapia cognitiva.
Il terapeuta chiederà al paziente di giustificare il suo modo di pensare ma anche di individuare le contraddizioni in esso racchiuse.


Un compito spesso assegnato all’ossessivo è quello di tenere un diario in cui il paziente deve scrivere in ordine cronologico le circostanze ansiogene e le ossessioni che hanno creato
Come queste ad es:

qual era la situazione?
Io e lei eravamo in dorgheria

Quale è stato il pensiero intrusivo?

I suoi capelli erano veramente secchi

Descrivi cosa significa questo pensiero ossessivo per te
Trovo i suoi capelli secchi poco attraenti
Non sono attratto dai suoi capelli quindi probabilmente non sono sufficientemente attratto da lei
E se avessi scelto la donna sbagliata?

Comportamento compulsivo conseguente
Guardare altre parti del suo capro ch potrebbero apparirmi poco attraenti per trovare indizi di una vera mancanza di attrazione
Canalizzare la sua personalità per trovare dei difetti che potrebbero indicare una certa incompatibilità
Guardare le altre donne per vedere se mi attraggono di più
Guardare le altre coppie e fare un paragonne con la nostra per provare che la mia non è una buona relazione
Cercare di sentire sentimenti di amore mentre la guardo
Fare una lista mentale di cosa torvo attraente e vedere cosa le manca


Appena il paziente diventa abile nell’identificare pensieri e compulsioni questi modi di pensare sono esaminati in terapia

Il paziente può fare una lista delle convinzioni sottese a ciò che ha scritto nella lista e poi farne una che contraddica questa lista


convinzioni a supporto
L’amore non è vero amore se la persona con cui stai e non ti attrae totalmente
Se non ha tutte le caratteristiche che vorrei in una donna non è adatta a me
Se veramente la amassi non mi piacerebbero le altre donne
vero amore significa trovare la donna perfetta
una relazione in cui non ci si sente continuamente innamorati è destinata a fallire

Informazioni che contraddicono le precedenti
anche io ho dei difetti
nessuno è perfetto
anche mio padre si stufa di mia madre ogni tanto ma so che lui la ama ed è felice con lei
tanto che sono insieme da 30 anni
la ragazza del mio migliore amico ha i denti storti eppure lui ha intenzione di chiederle di sposarlo
il mio amico e sua moglie scherzano di continuo sulla cotta di lui per una super modella eppure sono la coppia più felice che ci sia
la ragazza di mio fratello è molto ordinaria di aspetto, non è una che si possa considerare una bellezza ma lui continua a dire senza sosta quanto meravigliosa sia.

Usando queste contraddizioni si allena il paziente a smontare i suoi pensieri disfunzionali e irrazionali , le sue distorsioni di pensiero , per esempio se fosse vero che bisogna sentire l’amore continuamente perché si possa parlare di vero amore allora i genitori del paziente non potrebbero essersi amati per 30 anni , ecco identificata una prima distorsione di pensiero.

A questo punto si porta il paziente ,una volta identificato il pensiero disfunzionale, a sostituirlo con altri pensieri questo ridurrà l’ansia.

Il paziente si abituerà a sperimentare pensieri che normalmente passano per la testa di tutti senza per forza sentire il bisogno di far qualcosa per rassicurarsi.
Per esempio quando il paziente noterà i capelli secchi della fidanzata li guarderà ma non sentirà la compulsione di “provare” se è innamorato.

Si dirà , ok ha i capelli secchi, ok non sono molto attraenti e allora? Non significa che io non l’ami o che non mi piaccia.

Una volta che il paziente è diventato bravo a pensare in modo più funzionale allora avrà la possibilità di tenere il doc sotto controllo.

Il procedimento di riaggiustamento delle convinzioni per screditare il bisogno di avere risposte certe è chiamato ristrutturazione cognitiva
Si pensa che la ristrutturazione sia utile per controllare il doc a lungo termine in quanto cambia proprio il modo di pensare del paziente, cambiare il pensiero farà cambiare anche la risposta.

La tcc normalmente necessita di un periodo che varia tra 14 e 16 settimane e gli studi hanno dimostrato che circa la tcc ha avuto successo in più del 75% dei doc trattati con benefici duraturi , si parla di benefici per 2 o 3 anni.

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 23-Apr-2009, 17:12
ancora sulle emozioni

Nel mio percorso di terapia ho capito che in caso di attacco doc a monte ci sono le emozioni e che a portare alla reazione doccosa con o senza compulsione è il pensiero, o meglio quei virus mentali o tarli dei pensieri che intaccano il normale ragionamento allontanandolo dalla realtà e provocandoci ansia… ma quel qualcosa che agisce come miccia ad accendere i pensieri doccheschi per me è il giudizio… io credo che se imparassimo a non giudicare, almeno se iniziassimo ad essere più clementi con noi stessi e con gli altri la miccia non si innescherebbe e all’arrivo dei pensieri intrusivi (perché è assodato che i pensieri intrusivi arrivano a tutti) non gli daremmo importanza così come di solito fanno le altre persone.

Credo che sia fondamentale imparare a non giudicare pensieri ed emozioni degli altri e nostre.

Inviato da: fungo velenoso il Lunedì, 27-Apr-2009, 16:50
TERAPIA STRATEGICA PER ATTACCHI DI PANICO.

Questo link che aggiungerò in calce, è un articolo scritto dalla dott.ssa Federica Cagnoni, che lavora a Torino e Modena.

Io sono stata in cura da lei per un problema di attacchi di panico, ansia generalizzata (soprattutto questa), evitamento totale e piccole ossessioni.

La cura mi ha aiutata moltissimo.
E' diversa dalla Tcc, per quanto tutti le associno, e si basa su metodi e strategie diverse.

Mi sono rivolta alla dottoressa verso febbraio marzo (2007); non riuscivo a prendere il treno, dovevo fare una 20ina di minuti di tratta e non bastava l'ansiolitico e la cura di sereupin iniziata da poco... piangevo, avevo crisi pazzesche ai piedi dei binari, dovevo farmi accompagnare dai miei genitori ovunque.
Non facevano eccezione i bus urbani; per andare a seduta dalla mia "vecchia psicologa", dovevo affrontare 6-7 fermate di autobus in città, 10 minuti o poco più. Niente, me li facevo a piedi ogni santa volta, dopo una fermata dovevo scendere.

Queste le premesse, per dire che a luglio dello stesso anno, alcuni se lo ricorderanno, ho preso un aereo e sono andata negli Stati Uniti laugh.gif

nessun miracolo, ma la terapia mi ha aiutato molto.

Intanto vi posto il link dell'articolo, dopo di che mi piacerebbe discutere i punti essenzali del percorso terapeutico.

http://www.psicolab.net/index.asp?pid=idart&cat=12&scat=268&arid=2102

Inviato da: fungo velenoso il Lunedì, 27-Apr-2009, 17:03
Intanto vorrei sottolineare quello che è il problema fondamentale del disturbo d'ansia, dell'agorafobia e degli attacchi di panico; l'evitamento.

Evitare equivale a darsi scontatamente per malati, e a permettere alla malattia di avanzare e mettere radici.

Ciò che determina la costituzione della forte sintomatologia fobica non è comunque l´evento iniziale, ma ciò che il soggetto mette in atto per evitare la paura, ossia le tentate soluzioni escogitate dalla persona nel tentativo di sfuggire allo scatenarsi delle reazioni emotive e somatiche proprie della paura. Questo induce al costituirsi della paura ad un livello superiore di gravità.

[...] una prima casuale esperienza reale o immaginaria inserisce nella mente del soggetto una nuova possibilità percettivo-reattiva: quella della paura. A partire da tale esperienza, tutto ciò che viene fatto in direzione di una difesa da questa spaventosa realtà, se non funziona, non fa altro che confermarla aggravandone gli effetti sino alla reazione di panico, in termini sia di generalizzazione della paura che di risposta psichica e comportamentale.

L’effetto dell’evitamento, infatti, è quello di confermare la pericolosità della condizione evitata preparando, in tal modo, l’evitamento successivo.
Tutto ciò non ha come unico effetto quello di incrementare la paura confermandola, ma anche quello di rendere il soggetto sempre più scettico rispetto alle proprie risorse, aumentando così anche le proprie reazioni fobiche e rendendo il disturbo sempre più impedente e limitante.


In pratica, più si evita, più ci si riconosce deboli e malati e incapaci.

Inviato da: fungo velenoso il Lunedì, 27-Apr-2009, 17:06
La richiesta d'aiuto ha la stessa potenza distruttiva

L’effetto di tale richiesta è, inizialmente, quello di rassicurare la persona, ma gradualmente conduce all’aggravamento della paura e delle sue conseguenze limitanti.
Difatti, proprio la possibilità di avere qualcuno pronto ad intervenire in aiuto conferma al soggetto la sua incapacità di affrontare da solo le situazioni temute e gestirne le conseguenze. Anche questo processo tende a generalizzarsi - funzionando come una vera e propria “profezia che si autodetermina” - fino a divenire un’assoluta necessità e porta la persona ad instaurare forme gravi di disturbo fobico basate sulla logica del “io dipendo” e non “io controllo”.



A proposito del controllo, vi riconoscerete in questa descrizione; cercando di controllare il respiro, ad esempio, ci si preoccuperà talmente tanto riguardo ad esso, che incominceremo per forza a sentirlo affannato, ci spaventeremo, e inizia la giostra del panico.

..proprio il controllo delle proprie reazioni, sia fisiologiche che comportamentali, può diventare il copione percettivo-reattivo ridondante e fallimentare che il soggetto mette in atto per affrontare la propria paura.
Ciò che accade in questo caso è infatti che, nel tentativo di mantenere un controllo delle proprie funzioni organiche e psichiche, il soggetto sperimenta una situazione paradossale: il focalizzare l’attenzione sulle proprie reazioni fisiologiche (battito cardiaco, ritmo respiratorio, equilibrio, ecc.) conduce alla inevitabile alterazione di almeno una di queste, provocando paura che a sua volta genera ulteriori alterazioni, innescando in questo modo il tipico circolo vizioso del “tentativo di controllo che fa perdere il controllo”.


Inviato da: fungo velenoso il Lunedì, 27-Apr-2009, 17:11
Nel caso pratico della terapia, ecco come si svolge, e come l'ho vissuta io in prima persona;

A questo punto il terapeuta passa alle prime prescrizioni terapeutiche che in questa prima fase solitamente sono: il diario di bordo, la paura dell´aiuto (e/o dell´evitamento) e il come peggiorare.
Il diario di bordo è un blocchettino appositamente preparato che viene consegnato al paziente insieme alla prescrizione: si tratta di uno schema suddiviso in diverse colonne relative a data, ora, luogo, situazione, persone, pensieri, sintomi e reazioni, che il paziente dovrà avere sempre con sé e compilare al presentarsi di ogni "episodio" di panico.
Lo scopo di questa manovra, apparentemente banale, è quello di spostare altrove l´attenzione del soggetto all´insorgere del primo sintomo ansioso, evitando così il successivo disfunzionale tentativo di controllo del sintomo e delle proprie reazioni. L´effetto che si ottiene è, solitamente, una notevole riduzione (se non scomparsa) degli episodi ansiosi nell´arco di tempo che intercorre tra la prima e la seconda seduta.


Io ho tenuto il diario di bordo per una settimana, come da descrizione.
In più, uno degli altri compiti che mi è stato dato, fu quello di non parlare più con nessuno del mio problema.
Non una parola. Come se non esistesse.

L'altro compito fu appunto quello come peggiorare, ogni mattina a colazione mi dovevo mettere lì come una scema e fare una lista di cosa avrei potuto fare per far peggiorare la giornata dry.gif

Attraverso la prescrizione del come peggiorare si chiede al paziente di porsi la seguente domanda ogni giorno: "Cosa dovrei fare o non fare, pensare o non pensare, se volessi volontariamente peggiorare la mia situazione?" e di portare le risposte nella seduta successiva. Nel porsi questa domanda i pazienti si rendono solitamente conto che ciò che in realtà farebbero per stare peggio è ciò che già fanno nel tentativo di stare meglio! In sostanza vengono svelate le tentate soluzioni disfunzionali senza che sia il terapeuta a suggerirle.

Inviato da: fungo velenoso il Lunedì, 27-Apr-2009, 17:17
A questo punto siamo poi passate alla parte più interessante della terapia;

Durante la seconda fase del trattamento (dalla seconda alla quinta seduta secondo i casi) avviene la rottura, o sblocco, del sistema percettivo-reattivo e delle tentate soluzioni fin qui utilizzate. [...]
A questo punto [..] si procede con la prescrizione della peggiore fantasia (vedi II seduta). Si tratta di una prescrizione paradossale che funziona secondo la logica dello stratagemma cinese di spegnere il fuoco aggiungendo la legna. Si chiede infatti al soggetto di prescriversi volontariamente ogni giorno i propri sintomi più temuti calandosi deliberatamente nella propria peggiore fantasia all’interno di un rituale comportamentale preciso e formalizzato. La prescrizione della peggiore fantasia porta solitamente a due tipi di effetto: alcune persone pur provando a calarsi nella situazione fobica non riescono a provare nulla e possono arrivare addirittura ad addormentarsi; altre (la percentuale minore) provando ad invocare il proprio "fantasma" riescono a stare male. In entrambi i casi comunque, nel corso della giornata, la maggior parte dei pazienti riporta di non aver avuto momenti di crisi a parte qualche sporadico episodio ansioso facilmente gestibile.


Nella pratica, quello che mi è stato chiesto di fare, è di fermarmi per 30 minuti, 3 volte al giorno, di trovare un posto tranquillo e in cui non venissi disturbata, di mettere una sveglia appunto dopo mezz'ora, e di concentrarmi, in questo lasso di tempo, cercando di farmi venire un attacco di panico.
blink.gif

..suonerà ridicolo, ma dopo i primi dieci minuti un po' così.. l'ansia iniziava a scendere.

L'attacco di panico non arriva, se l'esercizio viene fatto bene, concentrandosi tantissimo, è impossibile auto indurselo.

Dopo i due o tre giorni, la cosa ha iniziato addirittura a diventare rilassante huh.gif

Inviato da: fungo velenoso il Lunedì, 27-Apr-2009, 17:23
Piccola evoluzione della "mezzora di peggiore fantasia", nelle settimane successive...

A seconda dell´effetto ottenuto dalla prescrizione della "mezz’ora di peggiore fantasia" avremo due tipi di ridefinizione della situazione. Nel caso in cui il soggetto non sia riuscito a stare male il terapeuta sottolineerà come il problema possa essere annullato proprio provocandolo volontariamente; nel secondo caso invece, ristrutturerà la capacità di provocarsi i sintomi come la capacità di poterli anche ridurre, sottolineando che più ne farà stare nella mezz’ora meno ne avrà al di fuori. Vengono a questo punto prescritti 5 minuti di peggiore fantasia ogni 3 ore (ad orari prefissati, alle 9.00, alle 12.00, alle 15.00, alle 18.00 e alle 21.00) in cui il paziente dovrà cercare di provocarsi i sintomi.
I 5 minuti ogni 3 ore vengono successivamente trasformati in 5 minuti al bisogno, attraverso i quali viene data la possibilità al paziente di "toccare il fantasma nel momento in cui compare per farlo svanire immediatamente". Viene quindi data la possibilità di sfruttare l’effetto paradossale della peggiore fantasia al momento dell’insorgere dell’ansia.


A questo punto, nel mio percorso, era arrivato luglio; l'aereo, quel viaggio impossibile, ecc ecc...

boh, non so come, ma qualcosa è completamente cambiato dentro di me.

Tutt'ora posso riutilizzare le tecniche imparate, perchè pare banale ma "toccare il fantasma per farlo svanire" è quello che mi succede.

In tanti ridono o mi trattano con superficialità quando racconto di questa cosa, ma.. resta il fatto che non ho mai sentito nessuno che CON CONVINZIONE, lasci arrivare l'ansia o cerchi addirittura di aumentarla, nel momento in cui è già forte.

Perchè non è facile, ci va "allenamento", esercizio, ma può funzionare.
E' una terapia che consiglio caldamente di provare, con impegno e costanza, anche solo per il fatto che dopo massimo 7 sedute capite se vi può aiutare oppure no, senza dover sobbarcarvi un impegno economico di anni di terapie costose e che non danno grandi frutti o fanno previsione di tempistiche di guarigione.

Inviato da: fungo velenoso il Lunedì, 27-Apr-2009, 17:23
Finito blush.gif

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 29-Apr-2009, 09:57
tesoro ho iniziato anche io

mezz'ora di tentativo di calarmi nei miei sintomi peggiori

ho chiuso gli occhi , ho messo la sveglia, ed ho cercato di provocarmi i sintomi

non è stato difficile perchè avevo già un nodo alla gola

l'ho stretto più possibie , ho cercato di contrarre lo stomaco , di sentire il cuore

per aumentarne i battiti , solo che ho fatto tutto in 10 minuti e ne mancavano ancora 20

allora ho cominciato a pensare alle mie paure peggiori

mi sono immersa nei pensieri ossessivi senza rassicurarmi anzi

pensando che avevo ragione a preoccuparmi

ho pensato alla mia paura di crescere ripetendomi quanti anni ho

e quanto io sia in ritardo per prendere una decisione sui figli

ci ho pensato accettando il pensiero

che ne dici pallina va bene così?

Inviato da: fungo velenoso il Mercoledì, 29-Apr-2009, 10:08
secondo me stai andando benissimo PSICO hug.gif

come fai a sapere che erano solo 10 minuti però?
non devi controllare l'orologio!

devi aspettare la sveglia..
devi fare ciò che riesci, se dopo un po' la testa inizia ad andare per i fatti suoi, è un segno più che buono!! PSICO smile.gif

ricorda, andrebbe fatto per una settimana 3 volte al giorno, comunque non meno di due, la sera prima di cena e non dopo perchè poi sennò rischi di agitarti un po' PSICO-kiss.gif

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 29-Apr-2009, 10:36
QUOTE (fungo velenoso @ Mercoledì, 29-Apr-2009, 10:08)
secondo me stai andando benissimo PSICO hug.gif

come fai a sapere che erano solo 10 minuti però?
non devi controllare l'orologio!

devi aspettare la sveglia..
devi fare ciò che riesci, se dopo un po' la testa inizia ad andare per i fatti suoi, è un segno più che buono!! PSICO smile.gif

ricorda, andrebbe fatto per una settimana 3 volte al giorno, comunque non meno di due, la sera prima di cena e non dopo perchè poi sennò rischi di agitarti un po' PSICO-kiss.gif

dici?

mi descrivi come fai tu?

Inviato da: fungo velenoso il Mercoledì, 29-Apr-2009, 10:54
beh considera che nel dap i sintomi fisici sono fortissimi già di loro, è la prerogativa del disturbo..

io cmq mi sforzavo di farmi venire un attacco di panico, mi concentravo come una matta per far salire proprio la sensazione di angoscia, senza pensieri particolari.

cercavo di "riprodurre" quella sensazione di panico fortissimo, ma è impossibile praticamente.

allora mi calavo in situazioni per me ansiogenissime; mi concentravo per immaginarmi in quel momento in aereo, su una nave, su una scala a chiocciola stretta in cui non vedo l'uscita...

in altri momenti, di tensione generale, mi concentravo come te su sintomi più fisici, allora mi sforzavo di non far scendere la saliva, di far stringere ancora di più la gola, di contrarre lo stomaco (mentre scrivo e ci penso li sento piano piano che si rilassano, pensa te laugh.gif)

che ne dici? però credo che sia davvero una cosa personale!

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 29-Apr-2009, 11:15
QUOTE (fungo velenoso @ Mercoledì, 29-Apr-2009, 10:54)
beh considera che nel dap i sintomi fisici sono fortissimi già di loro, è la prerogativa del disturbo..

io cmq mi sforzavo di farmi venire un attacco di panico, mi concentravo come una matta per far salire proprio la sensazione di angoscia, senza pensieri particolari.

cercavo di "riprodurre" quella sensazione di panico fortissimo, ma è impossibile praticamente.

allora mi calavo in situazioni per me ansiogenissime; mi concentravo per immaginarmi in quel momento in aereo, su una nave, su una scala a chiocciola stretta in cui non vedo l'uscita...

in altri momenti, di tensione generale, mi concentravo come te su sintomi più fisici, allora mi sforzavo di non far scendere la saliva, di far stringere ancora di più la gola, di contrarre lo stomaco (mentre scrivo e ci penso li sento piano piano che si rilassano, pensa te laugh.gif)

che ne dici? però credo che sia davvero una cosa personale!

sì esattamente come me con la differenza che io mi concentro anche sulle mie paure ossessive

Inviato da: franci il Mercoledì, 29-Apr-2009, 11:54
scusate se mi intrometto, ma non ho ben capito come si fa. per esempio domani devo affrontare una situazione che mi mette in agitazione.

io già ci sto pensando ininterrottamente da ieri sera più o meno e tutte le altre cose sono in secondo piano rispetto a questa, sto meditando di farmi accompagnare. come faccio a pensarci per dieci minuti se già ci penso 24 ore? non vi aumenta l'ansia? io pensando a quella situazione penso già a dove inizierò ad andare in loop con la testa...come si fà a 'staccare'il cervello anche solo per dieci minuti? più ci penso e più questa sensazione si trasforma in 'catastrofe'... PSICO sad.gif

France ma a te succedeva questa cosa?...per esempio se io SO di dover fare una cosa, mi ci fisso, ci penso e se poi riesco a affrontarla sto in continua tensione. tensione AL LIMITE, però l'ansia non diventa attacco o pensiero soffocante, solo sto male come se fossi COSTANTEMENTE IN PERICOLO. il dramma sono gli imprevisti, le situazioni che non ho calcolato, il dover fare una cosa all'improvviso per necessità, li proprio il caos (e di solito mi blocco e non l'affronto, tornando indietro, trovando scuse).

Inviato da: fungo velenoso il Mercoledì, 29-Apr-2009, 12:21
QUOTE (franci @ Mercoledì, 29-Apr-2009, 10:54)
scusate se mi intrometto, ma non ho ben capito come si fa. per esempio domani devo affrontare una situazione che mi mette in agitazione.

io già ci sto pensando ininterrottamente da ieri sera più o meno e tutte le altre cose sono in secondo piano rispetto a questa, sto meditando di farmi accompagnare. come faccio a pensarci per dieci minuti se già ci penso 24 ore? non vi aumenta l'ansia?  io pensando a quella situazione penso già a dove inizierò ad andare in loop con la testa...come si fà a 'staccare'il cervello anche solo per dieci minuti? più ci penso e più questa sensazione si trasforma in 'catastrofe'... PSICO sad.gif

France ma a te succedeva questa cosa?...per esempio se io SO di dover fare una cosa, mi ci fisso, ci penso e se poi riesco a affrontarla sto in continua tensione. tensione AL LIMITE, però l'ansia non diventa attacco o pensiero soffocante, solo sto male come se fossi COSTANTEMENTE IN PERICOLO. il dramma sono gli imprevisti, le situazioni che non ho calcolato, il dover fare una cosa all'improvviso per necessità, li proprio il caos (e di solito mi blocco e non l'affronto, tornando indietro, trovando scuse).

franci, considera che questa non è una terapia fai da te, che va fatta seguita da un terapeuta, e che io ne ho parlato solo per raccontare come si svolge.

fatta questa premessa, io stavo ESATTAMENTE (ma proprio pari pari) come te.

costantemente in pericolo.

questa è una cosa che la dottoressa ha subito inquadrato, ovvero che chi soffre di ansia, ha come dire un "difetto" nel meccanismo di ALLERTA.

noi stiamo all'erta troppo, anche quando non ce n'è bisogno, il nostro cervello ci manda segnali di pericolo anche quando pericolo non ce n'è.

gli esercizi che ho descritto, e che non sono per niente banali proprio perchè, come dici tu, siamo già in ansia e pare IMPOSSIBILE l'idea di aumentarla, servono proprio per ri-bilanciare questo meccanismo rotto.

considera che tu stai molto male, e che questi esercizi della peggior fantasia arrivano DOPO i primi passi; dovresti iniziare con lo schema di cui si parla all'inizio, non direttamente con questi. PSICO smile.gif

dopo di che, il fatto di mettersi per mezz'ora a pensare INTENSAMENTE a tutte le nostre peggiori paure, oltre a funzionare secondo l'infallibile teoria del "toccare il fantasma per farlo svanire", funziona anche da "catalizzatore"; cerco di spiegare.

quello che succedeva a me, era che come te il cervello era sempre in azione. quando dico sempre intendo proprio tutte le ore da sveglia e pure qualche sogno. Il sottofondo è sempre quello di come si farà a superare i vari imprevisti e compiti quotidiani, si pensa a espedienti per evitare le situazioni difficili, si calcola, si cerca di prevedere...
Allo stesso tempo però cerchi di non pensarci troppo, per paura di farsi sopraffare dall'ansia, così si resta in una via di mezzo logorante.

diciamo che le ns energie concentrate sull'ansia sono un costante 8? da 1 a 10, dico.

ok, tu in quei momenti la devi far arrivare a 10, per mezzora.
Quella è la mezz'ora in cui ti "sfoghi", in cui lasci che tutte le paure che cerchi di soffocare durante le 24 ore, vengano fuori. Lasci che tutti i pensieri che cerchiamo di non ascoltare, prendano forma.
Lasciandoli sfogare, è paradossale, ma primo, non escono come pensiamo (l'ansia NON SALE, ma anzi scende), secondo, se si inizia a pensare durante il giorno a qualche situazione di panico, e il cervello rischia di andare in loop, automaticamente, per stanchezza, si rimanda; "ci penserò durante la mezz'ora di peggior fantasia". E il loop non parte.

Ripeto per la centesima volta che raccontate così sembrano una marea di cazzate da santone, al contrario l'approccio è totalmente scientifico e cosa posso dirti?
Funziona.

Inviato da: silenzioso81 il Giovedì, 30-Apr-2009, 12:24
QUOTE (fungo velenoso @ Mercoledì, 29-Apr-2009, 11:21)
QUOTE (franci @ Mercoledì, 29-Apr-2009, 10:54)
scusate se mi intrometto, ma non ho ben capito come si fa. per esempio domani devo affrontare una situazione che mi mette in agitazione.

io già ci sto pensando ininterrottamente da ieri sera più o meno e tutte le altre cose sono in secondo piano rispetto a questa, sto meditando di farmi accompagnare. come faccio a pensarci per dieci minuti se già ci penso 24 ore? non vi aumenta l'ansia?  io pensando a quella situazione penso già a dove inizierò ad andare in loop con la testa...come si fà a 'staccare'il cervello anche solo per dieci minuti? più ci penso e più questa sensazione si trasforma in 'catastrofe'... PSICO sad.gif

France ma a te succedeva questa cosa?...per esempio se io SO di dover fare una cosa, mi ci fisso, ci penso e se poi riesco a affrontarla sto in continua tensione. tensione AL LIMITE, però l'ansia non diventa attacco o pensiero soffocante, solo sto male come se fossi COSTANTEMENTE IN PERICOLO. il dramma sono gli imprevisti, le situazioni che non ho calcolato, il dover fare una cosa all'improvviso per necessità, li proprio il caos (e di solito mi blocco e non l'affronto, tornando indietro, trovando scuse).

franci, considera che questa non è una terapia fai da te, che va fatta seguita da un terapeuta, e che io ne ho parlato solo per raccontare come si svolge.

fatta questa premessa, io stavo ESATTAMENTE (ma proprio pari pari) come te.

costantemente in pericolo.

questa è una cosa che la dottoressa ha subito inquadrato, ovvero che chi soffre di ansia, ha come dire un "difetto" nel meccanismo di ALLERTA.

noi stiamo all'erta troppo, anche quando non ce n'è bisogno, il nostro cervello ci manda segnali di pericolo anche quando pericolo non ce n'è.

gli esercizi che ho descritto, e che non sono per niente banali proprio perchè, come dici tu, siamo già in ansia e pare IMPOSSIBILE l'idea di aumentarla, servono proprio per ri-bilanciare questo meccanismo rotto.

considera che tu stai molto male, e che questi esercizi della peggior fantasia arrivano DOPO i primi passi; dovresti iniziare con lo schema di cui si parla all'inizio, non direttamente con questi. PSICO smile.gif

dopo di che, il fatto di mettersi per mezz'ora a pensare INTENSAMENTE a tutte le nostre peggiori paure, oltre a funzionare secondo l'infallibile teoria del "toccare il fantasma per farlo svanire", funziona anche da "catalizzatore"; cerco di spiegare.

quello che succedeva a me, era che come te il cervello era sempre in azione. quando dico sempre intendo proprio tutte le ore da sveglia e pure qualche sogno. Il sottofondo è sempre quello di come si farà a superare i vari imprevisti e compiti quotidiani, si pensa a espedienti per evitare le situazioni difficili, si calcola, si cerca di prevedere...
Allo stesso tempo però cerchi di non pensarci troppo, per paura di farsi sopraffare dall'ansia, così si resta in una via di mezzo logorante.

diciamo che le ns energie concentrate sull'ansia sono un costante 8? da 1 a 10, dico.

ok, tu in quei momenti la devi far arrivare a 10, per mezzora.
Quella è la mezz'ora in cui ti "sfoghi", in cui lasci che tutte le paure che cerchi di soffocare durante le 24 ore, vengano fuori. Lasci che tutti i pensieri che cerchiamo di non ascoltare, prendano forma.
Lasciandoli sfogare, è paradossale, ma primo, non escono come pensiamo (l'ansia NON SALE, ma anzi scende), secondo, se si inizia a pensare durante il giorno a qualche situazione di panico, e il cervello rischia di andare in loop, automaticamente, per stanchezza, si rimanda; "ci penserò durante la mezz'ora di peggior fantasia". E il loop non parte.

Ripeto per la centesima volta che raccontate così sembrano una marea di cazzate da santone, al contrario l'approccio è totalmente scientifico e cosa posso dirti?
Funziona.

io l'ho fatto sia in tcc che in tsb ma il resto della giornata continuavo ad avere le ossessioni se si verificava un evento scatenante...
quello che noto che ha voi l'ansia si è liberata dai finti panni che veste, a me invece è concretamente legato a qualcosa che ritengo sporco.
perciò mentre a voi il meccanismo angoscia e compulsioni mi servono per canalizzare un disagio che ho, perciò se dò sfogo a questo disagio un tot di tempo è probabile che per un altro tot non avrò problemi, per me non è così l'ossessioni e l'ansia salgono collegate ad un evento concreto...
non so se mi spiego...
perciò non riesco ad intervenirci in nessun modo maledizione...

ad esempio l'Epr all'inizio come molti sanno può essere fatta in modo figurato, (non so uno che ha paura delle moto, cominciare a leggere riviste di moto, poi giocare ad un simulatore, ecc ecc) bhè a me questi esercizi non mi procurano nessuno stress perchè la mia paura è legata ad un evento concreto...

non so se mi spiego Doh!.gif

Inviato da: cioce il Giovedì, 30-Apr-2009, 12:30
QUOTE (silenzioso81 @ Giovedì, 30-Apr-2009, 11:24)
per me non è così l'ossessioni e l'ansia salgono collegate ad un evento concreto...
non so se mi spiego...
perciò non riesco ad intervenirci in nessun modo maledizione...

non ho capito, cosa intendi con evento concreto? mi fai un esempio?

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 30-Apr-2009, 13:25
QUOTE (silenzioso81 @ Giovedì, 30-Apr-2009, 12:24)
QUOTE (fungo velenoso @ Mercoledì, 29-Apr-2009, 11:21)
QUOTE (franci @ Mercoledì, 29-Apr-2009, 10:54)
scusate se mi intrometto, ma non ho ben capito come si fa. per esempio domani devo affrontare una situazione che mi mette in agitazione.

io già ci sto pensando ininterrottamente da ieri sera più o meno e tutte le altre cose sono in secondo piano rispetto a questa, sto meditando di farmi accompagnare. come faccio a pensarci per dieci minuti se già ci penso 24 ore? non vi aumenta l'ansia?  io pensando a quella situazione penso già a dove inizierò ad andare in loop con la testa...come si fà a 'staccare'il cervello anche solo per dieci minuti? più ci penso e più questa sensazione si trasforma in 'catastrofe'... PSICO sad.gif

France ma a te succedeva questa cosa?...per esempio se io SO di dover fare una cosa, mi ci fisso, ci penso e se poi riesco a affrontarla sto in continua tensione. tensione AL LIMITE, però l'ansia non diventa attacco o pensiero soffocante, solo sto male come se fossi COSTANTEMENTE IN PERICOLO. il dramma sono gli imprevisti, le situazioni che non ho calcolato, il dover fare una cosa all'improvviso per necessità, li proprio il caos (e di solito mi blocco e non l'affronto, tornando indietro, trovando scuse).

franci, considera che questa non è una terapia fai da te, che va fatta seguita da un terapeuta, e che io ne ho parlato solo per raccontare come si svolge.

fatta questa premessa, io stavo ESATTAMENTE (ma proprio pari pari) come te.

costantemente in pericolo.

questa è una cosa che la dottoressa ha subito inquadrato, ovvero che chi soffre di ansia, ha come dire un "difetto" nel meccanismo di ALLERTA.

noi stiamo all'erta troppo, anche quando non ce n'è bisogno, il nostro cervello ci manda segnali di pericolo anche quando pericolo non ce n'è.

gli esercizi che ho descritto, e che non sono per niente banali proprio perchè, come dici tu, siamo già in ansia e pare IMPOSSIBILE l'idea di aumentarla, servono proprio per ri-bilanciare questo meccanismo rotto.

considera che tu stai molto male, e che questi esercizi della peggior fantasia arrivano DOPO i primi passi; dovresti iniziare con lo schema di cui si parla all'inizio, non direttamente con questi. PSICO smile.gif

dopo di che, il fatto di mettersi per mezz'ora a pensare INTENSAMENTE a tutte le nostre peggiori paure, oltre a funzionare secondo l'infallibile teoria del "toccare il fantasma per farlo svanire", funziona anche da "catalizzatore"; cerco di spiegare.

quello che succedeva a me, era che come te il cervello era sempre in azione. quando dico sempre intendo proprio tutte le ore da sveglia e pure qualche sogno. Il sottofondo è sempre quello di come si farà a superare i vari imprevisti e compiti quotidiani, si pensa a espedienti per evitare le situazioni difficili, si calcola, si cerca di prevedere...
Allo stesso tempo però cerchi di non pensarci troppo, per paura di farsi sopraffare dall'ansia, così si resta in una via di mezzo logorante.

diciamo che le ns energie concentrate sull'ansia sono un costante 8? da 1 a 10, dico.

ok, tu in quei momenti la devi far arrivare a 10, per mezzora.
Quella è la mezz'ora in cui ti "sfoghi", in cui lasci che tutte le paure che cerchi di soffocare durante le 24 ore, vengano fuori. Lasci che tutti i pensieri che cerchiamo di non ascoltare, prendano forma.
Lasciandoli sfogare, è paradossale, ma primo, non escono come pensiamo (l'ansia NON SALE, ma anzi scende), secondo, se si inizia a pensare durante il giorno a qualche situazione di panico, e il cervello rischia di andare in loop, automaticamente, per stanchezza, si rimanda; "ci penserò durante la mezz'ora di peggior fantasia". E il loop non parte.

Ripeto per la centesima volta che raccontate così sembrano una marea di cazzate da santone, al contrario l'approccio è totalmente scientifico e cosa posso dirti?
Funziona.

io l'ho fatto sia in tcc che in tsb ma il resto della giornata continuavo ad avere le ossessioni se si verificava un evento scatenante...
quello che noto che ha voi l'ansia si è liberata dai finti panni che veste, a me invece è concretamente legato a qualcosa che ritengo sporco.
perciò mentre a voi il meccanismo angoscia e compulsioni mi servono per canalizzare un disagio che ho, perciò se dò sfogo a questo disagio un tot di tempo è probabile che per un altro tot non avrò problemi, per me non è così l'ossessioni e l'ansia salgono collegate ad un evento concreto...
non so se mi spiego...
perciò non riesco ad intervenirci in nessun modo maledizione...

ad esempio l'Epr all'inizio come molti sanno può essere fatta in modo figurato, (non so uno che ha paura delle moto, cominciare a leggere riviste di moto, poi giocare ad un simulatore, ecc ecc) bhè a me questi esercizi non mi procurano nessuno stress perchè la mia paura è legata ad un evento concreto...

non so se mi spiego Doh!.gif

ho capito perfettamente
è lo stesso problema riscontrato da admin


Inviato da: silenzioso81 il Giovedì, 30-Apr-2009, 17:38
QUOTE (cioce @ Giovedì, 30-Apr-2009, 11:30)
QUOTE (silenzioso81 @ Giovedì, 30-Apr-2009, 11:24)
per me non è così l'ossessioni e l'ansia salgono collegate ad un evento concreto...
non so se mi spiego...
perciò non riesco ad intervenirci in nessun modo maledizione...

non ho capito, cosa intendi con evento concreto? mi fai un esempio?

un contatto che ritengo "contaminante" ad esempio...

Inviato da: silenzioso81 il Giovedì, 30-Apr-2009, 17:39
QUOTE (giovannalapazza @ Giovedì, 30-Apr-2009, 12:25)
QUOTE (silenzioso81 @ Giovedì, 30-Apr-2009, 12:24)
QUOTE (fungo velenoso @ Mercoledì, 29-Apr-2009, 11:21)
QUOTE (franci @ Mercoledì, 29-Apr-2009, 10:54)
scusate se mi intrometto, ma non ho ben capito come si fa. per esempio domani devo affrontare una situazione che mi mette in agitazione.

io già ci sto pensando ininterrottamente da ieri sera più o meno e tutte le altre cose sono in secondo piano rispetto a questa, sto meditando di farmi accompagnare. come faccio a pensarci per dieci minuti se già ci penso 24 ore? non vi aumenta l'ansia?  io pensando a quella situazione penso già a dove inizierò ad andare in loop con la testa...come si fà a 'staccare'il cervello anche solo per dieci minuti? più ci penso e più questa sensazione si trasforma in 'catastrofe'... PSICO sad.gif

France ma a te succedeva questa cosa?...per esempio se io SO di dover fare una cosa, mi ci fisso, ci penso e se poi riesco a affrontarla sto in continua tensione. tensione AL LIMITE, però l'ansia non diventa attacco o pensiero soffocante, solo sto male come se fossi COSTANTEMENTE IN PERICOLO. il dramma sono gli imprevisti, le situazioni che non ho calcolato, il dover fare una cosa all'improvviso per necessità, li proprio il caos (e di solito mi blocco e non l'affronto, tornando indietro, trovando scuse).

franci, considera che questa non è una terapia fai da te, che va fatta seguita da un terapeuta, e che io ne ho parlato solo per raccontare come si svolge.

fatta questa premessa, io stavo ESATTAMENTE (ma proprio pari pari) come te.

costantemente in pericolo.

questa è una cosa che la dottoressa ha subito inquadrato, ovvero che chi soffre di ansia, ha come dire un "difetto" nel meccanismo di ALLERTA.

noi stiamo all'erta troppo, anche quando non ce n'è bisogno, il nostro cervello ci manda segnali di pericolo anche quando pericolo non ce n'è.

gli esercizi che ho descritto, e che non sono per niente banali proprio perchè, come dici tu, siamo già in ansia e pare IMPOSSIBILE l'idea di aumentarla, servono proprio per ri-bilanciare questo meccanismo rotto.

considera che tu stai molto male, e che questi esercizi della peggior fantasia arrivano DOPO i primi passi; dovresti iniziare con lo schema di cui si parla all'inizio, non direttamente con questi. PSICO smile.gif

dopo di che, il fatto di mettersi per mezz'ora a pensare INTENSAMENTE a tutte le nostre peggiori paure, oltre a funzionare secondo l'infallibile teoria del "toccare il fantasma per farlo svanire", funziona anche da "catalizzatore"; cerco di spiegare.

quello che succedeva a me, era che come te il cervello era sempre in azione. quando dico sempre intendo proprio tutte le ore da sveglia e pure qualche sogno. Il sottofondo è sempre quello di come si farà a superare i vari imprevisti e compiti quotidiani, si pensa a espedienti per evitare le situazioni difficili, si calcola, si cerca di prevedere...
Allo stesso tempo però cerchi di non pensarci troppo, per paura di farsi sopraffare dall'ansia, così si resta in una via di mezzo logorante.

diciamo che le ns energie concentrate sull'ansia sono un costante 8? da 1 a 10, dico.

ok, tu in quei momenti la devi far arrivare a 10, per mezzora.
Quella è la mezz'ora in cui ti "sfoghi", in cui lasci che tutte le paure che cerchi di soffocare durante le 24 ore, vengano fuori. Lasci che tutti i pensieri che cerchiamo di non ascoltare, prendano forma.
Lasciandoli sfogare, è paradossale, ma primo, non escono come pensiamo (l'ansia NON SALE, ma anzi scende), secondo, se si inizia a pensare durante il giorno a qualche situazione di panico, e il cervello rischia di andare in loop, automaticamente, per stanchezza, si rimanda; "ci penserò durante la mezz'ora di peggior fantasia". E il loop non parte.

Ripeto per la centesima volta che raccontate così sembrano una marea di cazzate da santone, al contrario l'approccio è totalmente scientifico e cosa posso dirti?
Funziona.

io l'ho fatto sia in tcc che in tsb ma il resto della giornata continuavo ad avere le ossessioni se si verificava un evento scatenante...
quello che noto che ha voi l'ansia si è liberata dai finti panni che veste, a me invece è concretamente legato a qualcosa che ritengo sporco.
perciò mentre a voi il meccanismo angoscia e compulsioni mi servono per canalizzare un disagio che ho, perciò se dò sfogo a questo disagio un tot di tempo è probabile che per un altro tot non avrò problemi, per me non è così l'ossessioni e l'ansia salgono collegate ad un evento concreto...
non so se mi spiego...
perciò non riesco ad intervenirci in nessun modo maledizione...

ad esempio l'Epr all'inizio come molti sanno può essere fatta in modo figurato, (non so uno che ha paura delle moto, cominciare a leggere riviste di moto, poi giocare ad un simulatore, ecc ecc) bhè a me questi esercizi non mi procurano nessuno stress perchè la mia paura è legata ad un evento concreto...

non so se mi spiego Doh!.gif

ho capito perfettamente
è lo stesso problema riscontrato da admin

PSICO cry.gif PSICO cry.gif PSICO cry.gif

Inviato da: cioce il Venerdì, 01-Mag-2009, 08:53
QUOTE (silenzioso81 @ Giovedì, 30-Apr-2009, 11:24)
per me non è così l'ossessioni e l'ansia salgono collegate ad un evento concreto...

credo che per tutti i doc da contaminazione sia così, e anche per me era così... mai prenderlo di petto perchè la contaminazione per la nostra testa sembra reale (anche se poi non è così reale ma noi lo ingigantiamo molto)... sarebbe meglio mangiargli poco per volta le fondamenta con la cognitiva per minarlo dal punto di vista razionale e con la comportamentale ma per piccolissimi passi... esempio se io non tollerassi lo sporco o il sangue un primo passo potrebbe essere accettare che lo tocchino gli altri... è la nostra testa che si impone e allora magari addolcirla su altro che ci preoccupa meno.

Inviato da: silenzioso81 il Venerdì, 01-Mag-2009, 12:02
QUOTE (cioce @ Venerdì, 01-Mag-2009, 07:53)
QUOTE (silenzioso81 @ Giovedì, 30-Apr-2009, 11:24)
per me non è così l'ossessioni e l'ansia salgono collegate ad un evento concreto...

credo che per tutti i doc da contaminazione sia così, e anche per me era così... mai prenderlo di petto perchè la contaminazione per la nostra testa sembra reale (anche se poi non è così reale ma noi lo ingigantiamo molto)... sarebbe meglio mangiargli poco per volta le fondamenta con la cognitiva per minarlo dal punto di vista razionale e con la comportamentale ma per piccolissimi passi... esempio se io non tollerassi lo sporco o il sangue un primo passo potrebbe essere accettare che lo tocchino gli altri... è la nostra testa che si impone e allora magari addolcirla su altro che ci preoccupa meno.

si ma ci sono dei limiti ben precisi che non riesco a superare ed arrivati mi genera ansia che anche a lungo andare non scema ma si rafforza!

Inviato da: giovannalapazza il Lunedì, 04-Mag-2009, 14:45
QUOTE (fungo velenoso @ Lunedì, 27-Apr-2009, 16:50)
TERAPIA STRATEGICA PER ATTACCHI DI PANICO.

Questo link che aggiungerò in calce, è un articolo scritto dalla dott.ssa Federica Cagnoni, che lavora a Torino e Modena.

Io sono stata in cura da lei per un problema di attacchi di panico, ansia generalizzata (soprattutto questa), evitamento totale e piccole ossessioni.

La cura mi ha aiutata moltissimo.
E' diversa dalla Tcc, per quanto tutti le associno, e si basa su metodi e strategie diverse.

Mi sono rivolta alla dottoressa verso febbraio marzo (2007); non riuscivo a prendere il treno, dovevo fare una 20ina di minuti di tratta e non bastava l'ansiolitico e la cura di sereupin iniziata da poco... piangevo, avevo crisi pazzesche ai piedi dei binari, dovevo farmi accompagnare dai miei genitori ovunque.
Non facevano eccezione i bus urbani; per andare a seduta dalla mia "vecchia psicologa", dovevo affrontare 6-7 fermate di autobus in città, 10 minuti o poco più. Niente, me li facevo a piedi ogni santa volta, dopo una fermata dovevo scendere.

Queste le premesse, per dire che a luglio dello stesso anno, alcuni se lo ricorderanno, ho preso un aereo e sono andata negli Stati Uniti laugh.gif

nessun miracolo, ma la terapia mi ha aiutato molto.

Intanto vi posto il link dell'articolo, dopo di che mi piacerebbe discutere i punti essenzali del percorso terapeutico.

http://www.psicolab.net/index.asp?pid=idart&cat=12&scat=268&arid=2102

tra l'altro sai che una terapia molto simile viene usata anche per i tic?

si mette il paziente davanti allo specchio e gli si chiede di eseguire il tic

per mezz'ora

Inviato da: fungo velenoso il Lunedì, 04-Mag-2009, 14:50
davvero? molto interessante!

Inviato da: giovannalapazza il Lunedì, 04-Mag-2009, 14:55
QUOTE (fungo velenoso @ Lunedì, 04-Mag-2009, 14:50)
davvero? molto interessante!

PSICO-si.gif si chiama decondizionamento comportamentale

io ho anche i tic per cui ci vado a nozze

Inviato da: fungo velenoso il Lunedì, 04-Mag-2009, 14:59
so che cmq col doc la TSB ha ovviamente delle varianti, anche se la base è la stessa..

ad esempio, si trova una compulsione che si fa tipicamente, e la si deve ripetere un tot di volte.

ad esempio, 20.

ti lavi le mani perchè ti senti sporco? ok, fallo, ma DEVI farlo 20 volte.

pare che dopo un po' si preferisca evitare di farla piuttosto che farla un numero maggiore di volte rispetto a quanto si sentirebbe il "bisogno".

Inviato da: giovannalapazza il Lunedì, 04-Mag-2009, 15:03
QUOTE (fungo velenoso @ Lunedì, 04-Mag-2009, 14:59)
so che cmq col doc la TSB ha ovviamente delle varianti, anche se la base è la stessa..

ad esempio, si trova una compulsione che si fa tipicamente, e la si deve ripetere un tot di volte.

ad esempio, 20.

ti lavi le mani perchè ti senti sporco? ok, fallo, ma DEVI farlo 20 volte.

pare che dopo un po' si preferisca evitare di farla piuttosto che farla un numero maggiore di volte rispetto a quanto si sentirebbe il "bisogno".

secondo me vale la pena di provare specie per chi ha molte compulsioni non mentali

Inviato da: fungo velenoso il Lunedì, 04-Mag-2009, 15:16
sì, anche secondo me, mi sembra che le ricerche vadano nella direzione giusta, questa idea di andare a modificare MECCANICAMENTE i livelli di allerta sballati nel nostro cervello, attraverso questi esercizi, pare funzioni nel modo migliore.

Inviato da: giovannalapazza il Lunedì, 04-Mag-2009, 16:30
fobia sociale , riporto il post di uomo disintegrato

Quando ero oppresso dalla fobia sociale ero perseguitato dall'idea di passare per idiota, tonto, ridicolo.
Penso sia capitato a tutti i sociofobici.
La cosa devastante è che quando la nostra parte cognitiva è immersa nella paura la nostra capacità di razionalizzare e vedere il mondo esterno con occhi neutri si azzera.

In pratica vediamo cose che non stanno nè in cielo nè in terra.
Se, per esempio, parlando con con una commessa di un negozio scorgiamo con la coda nell'occhio un'altra addetta che sghignazza in disparte, daremo per certo il fatto che stava ridendo per qualcosa di ridicolo che abbiamo detto o qualcosa di ridicolo che riguarda la nostra persona.

Ed invece magari tale addetta stava ridendo per una frase appena scambiata con qualcun'altro, o per qualcosa che ha appena sentito alla radio, ecc ecc.

Crediamo che tutto il mondo ci tenga gli occhi puntati contro per poterci incastrare e sputtanare ad ogni nostro passo falso.
Ma non è così. Lo sai.
E soprattutto, anche fosse così, cosa ce ne frega realmente ??
Chi sono gli altri per giudicare il nostro modo di pensare, camminare, parlare, vivere ?

Questo è il primo aspetto cognitivo del quale tenere conto.

Il secondo è
Se parlo in pubblico mi torna l'ansia.
So che è immotivata ma purtroppo torna e non riesco ad arginarla.
Mi blocca. Speriamo che non mi colpisca domani perchè ho un'importante conferenza da fare !

Bene
Stai pur sicura che il giorno dopo avrai molti problemi !

Il reiterare dell'ansia ha motivi fisici oltre che psicologici. La paura è la causa iniziale. Ciò che ha scaturito tutto il circolo vizioso. Il reiterare dell'ansia è causato dalla automazione che il tuo cervello ha creato tra pensiero\stato ansioso.
Quindi è logico che torni.
Deve salvarti da un pericolo che tu avevi ritenuto tale con la prima interpretazione.

Ma poi hai ragionato. Hai razionalizzato. Hai realizzato la tua prima parte cognitiva.
Quindi adesso sai che parlare davanti alle persone non può creare nessun pericolo alla tua figura. Non si giudica una persona da un'empasse. Se sbagliamo un verbo non siamo immondizia. Se scambiamo un sostantivo non significa che non siamo degni di parlare. Significa che abbiamo sbagliato un sostantivo. Stop !

Ma l'ansia torna lo stesso.
Qui inizia la seconda parte cognitiva.
Rallegrati !!
Rallegrati perchè sai che quall'ansia ti torna per una causa fisica. Per un automatismo. Per una dipendenza aquisita da stimolo\rassicurazione.
Se tieni aperta la porta ad un'ansia immotivata, benche tu sappia che immotivata è, ti farà comunque "sentire" il pericolo. Avrai paura del sentimento di ansia stesso piuttosto che del pensiero che ha scaturito l'ansia la prima volta.

E invece, come hai cognitivamente realizzato, non hai niente da temere

Parla davanti a mille persone e falle pendere dalle tue labbra

Inviato da: black hole sun il Lunedì, 04-Mag-2009, 21:44
...un breve intervento non per parlare della mia storia alquanto complessa ma solo per affermare che nel mio caso nessuna psicoterapia ( di quelle provate e in particolare la TCC) ha dato risultati di rilievo.

Io ne sono uscito con i farmaci, non dipendo più dagl'ansiolitici, non ne sono schiavo, non tengo più la pillolina pronta per l'uso nascosta da qualche parte facendo finta di nulla...non assumo antidepressivi.

Ci sono più strade per arrivare alla guarigione; certo meglio un buon psicoteraputa ma non è l'unica alternativa.

Se qualcuno non lo sapesse , per correttezza è meglio aggiungere che la mia esperienza è legata solo agl'attacchi di panico e a forme depressive che hanno comportato anche il ricovero.


Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 05-Mag-2009, 09:15
QUOTE (black hole sun @ Lunedì, 04-Mag-2009, 21:44)
...un breve intervento non per parlare della mia storia alquanto complessa ma solo per affermare che nel mio caso nessuna psicoterapia ( di quelle provate e in particolare la TCC) ha dato risultati di rilievo.

Io ne sono uscito con i farmaci, non dipendo più dagl'ansiolitici, non ne sono schiavo, non tengo più la pillolina pronta per l'uso nascosta da qualche parte facendo finta di nulla...non assumo antidepressivi.

Ci sono più strade per arrivare alla guarigione; certo meglio un buon psicoteraputa ma non è l'unica alternativa.

Se qualcuno non lo sapesse , per correttezza è meglio aggiungere che la mia esperienza è legata solo agl'attacchi di panico e a forme depressive che hanno comportato anche il ricovero.

grazie giuseppe

Inviato da: eva_luna il Martedì, 05-Mag-2009, 10:19
QUOTE (giovannalapazza @ Lunedì, 04-Mag-2009, 15:03)
QUOTE (fungo velenoso @ Lunedì, 04-Mag-2009, 14:59)
so che cmq col doc la TSB ha ovviamente delle varianti, anche se la base è la stessa..

ad esempio, si trova una compulsione che si fa tipicamente, e la si deve ripetere un tot di volte.

ad esempio, 20.

ti lavi le mani perchè ti senti sporco? ok, fallo, ma DEVI farlo 20 volte.

pare che dopo un po' si preferisca evitare di farla piuttosto che farla un numero maggiore di volte rispetto a quanto si sentirebbe il "bisogno".

secondo me vale la pena di provare specie per chi ha molte compulsioni non mentali

io non ci riesco
come faccio?
ogni minimo movimento che faccio, ogni respiro, ogni sguardo è una compulsione
non mi pesa, se non i giorni in cui sono tesa perchè in seguito all'ansia queste compulsioni si fanno più evidenti
ormai le ho accettate come parte di me, non riesco a mandarle via

Inviato da: fungo velenoso il Martedì, 05-Mag-2009, 10:21
se non ti pesa non credo siano vere e proprie compulsioni huh.gif

forse sei più bloccata psicologicamente, entri facilmente in pensieri un po' ossessivi, ma le compulsioni vere, ti succhiano via completamente tempo vita corpo.. credo!
insomma cerca piano piano di accettare questo tuo lato del carattere, finchè ti permette di andare avanti PSICO smile.gif

Inviato da: eva_luna il Martedì, 05-Mag-2009, 10:25
QUOTE (fungo velenoso @ Martedì, 05-Mag-2009, 10:21)
se non ti pesa non credo siano vere e proprie compulsioni huh.gif


no no, sono proprio compulsioni
"non mi pesa" nel senso che ce l'ho ormai da 14 anni e ci sono "abituata"
io le chiamo compulsioni pure, ma non credo esista come termine
e ormai sono come una droga
ho provato a eliminarne qualcuna, ma non ci riesco, inizio a stare troppo male, tipo crisi d'astinenza
quand'ero piccola erano legate a delle paure
ora non riesco a capire da cosa partono
se dovessi descrivere le compulsioni che ho in un minuto della giornata impazzirei

Inviato da: silenzioso81 il Martedì, 05-Mag-2009, 11:16
QUOTE (fungo velenoso @ Lunedì, 04-Mag-2009, 13:59)
so che cmq col doc la TSB ha ovviamente delle varianti, anche se la base è la stessa..

ad esempio, si trova una compulsione che si fa tipicamente, e la si deve ripetere un tot di volte.

ad esempio, 20.

ti lavi le mani perchè ti senti sporco? ok, fallo, ma DEVI farlo 20 volte.

pare che dopo un po' si preferisca evitare di farla piuttosto che farla un numero maggiore di volte rispetto a quanto si sentirebbe il "bisogno".

dici bene pare io ho fatto tsb e questo ed altri esercizi...sinceramente non ho avuto l'effetto sperato

Inviato da: eva_luna il Martedì, 05-Mag-2009, 11:18
QUOTE (silenzioso81 @ Martedì, 05-Mag-2009, 11:16)
QUOTE (fungo velenoso @ Lunedì, 04-Mag-2009, 13:59)
so che cmq col doc la TSB ha ovviamente delle varianti, anche se la base è la stessa..

ad esempio, si trova una compulsione che si fa tipicamente, e la si deve ripetere un tot di volte.

ad esempio, 20.

ti lavi le mani perchè ti senti sporco? ok, fallo, ma DEVI farlo 20 volte.

pare che dopo un po' si preferisca evitare di farla piuttosto che farla un numero maggiore di volte rispetto a quanto si sentirebbe il "bisogno".

dici bene pare io ho fatto tsb e questo ed altri esercizi...sinceramente non ho avuto l'effetto sperato

a me ha aumentato la compulsione unsure.gif

Inviato da: silenzioso81 il Martedì, 05-Mag-2009, 11:20
QUOTE (eva_luna @ Martedì, 05-Mag-2009, 09:25)
QUOTE (fungo velenoso @ Martedì, 05-Mag-2009, 10:21)
se non ti pesa non credo siano vere e proprie compulsioni huh.gif


no no, sono proprio compulsioni
"non mi pesa" nel senso che ce l'ho ormai da 14 anni e ci sono "abituata"
io le chiamo compulsioni pure, ma non credo esista come termine
e ormai sono come una droga
ho provato a eliminarne qualcuna, ma non ci riesco, inizio a stare troppo male, tipo crisi d'astinenza
quand'ero piccola erano legate a delle paure
ora non riesco a capire da cosa partono
se dovessi descrivere le compulsioni che ho in un minuto della giornata impazzirei

il rischio è che così facendo c'è il serio pericolo che aumentano sempre e prendano sempre più spazio nella tua vita...

Inviato da: eva_luna il Martedì, 05-Mag-2009, 11:21
QUOTE (silenzioso81 @ Martedì, 05-Mag-2009, 11:20)
QUOTE (eva_luna @ Martedì, 05-Mag-2009, 09:25)
QUOTE (fungo velenoso @ Martedì, 05-Mag-2009, 10:21)
se non ti pesa non credo siano vere e proprie compulsioni huh.gif


no no, sono proprio compulsioni
"non mi pesa" nel senso che ce l'ho ormai da 14 anni e ci sono "abituata"
io le chiamo compulsioni pure, ma non credo esista come termine
e ormai sono come una droga
ho provato a eliminarne qualcuna, ma non ci riesco, inizio a stare troppo male, tipo crisi d'astinenza
quand'ero piccola erano legate a delle paure
ora non riesco a capire da cosa partono
se dovessi descrivere le compulsioni che ho in un minuto della giornata impazzirei

il rischio è che così facendo c'è il serio pericolo che aumentano sempre e prendano sempre più spazio nella tua vita...

penso che ho esaurito lo spazio disponibile ormai PSICO-asd.gif

Inviato da: Streghetta il Mercoledì, 13-Mag-2009, 14:07
Ho dato una letta veloce, in questo periodo non riesco proprio a concentrami.
Trovo tutto cio' molto interessante.
Voelvo chiedere a fungo se è ancora in terapia con la dottoressa che cita visto che il suo problema è anche il mio.
Comunque grazie a tutti.
Proprio un bel lavoro

Inviato da: fungo velenoso il Mercoledì, 13-Mag-2009, 14:36
No, al momento non sono in terapia con lei, effettivamente non la vedo più da prima di partire per l'irlanda, ottobre 2007.
Continuo ad usare alla bisogna gli esercizi imparati, e cmq ho abbinato una terapia antidepressiva che a lungo termine mi ha aiutato molto.
ora la sto concludendo, sono un po' nel panico ma confido nel tornare eventualmente dalla dott.ssa se ne avessi bisogno.
tra l'altro la stessa lavora anche a carpi.

Inviato da: Streghetta il Giovedì, 14-Mag-2009, 11:37
grazie funghetto velenoso!!

Inviato da: fungo velenoso il Giovedì, 14-Mag-2009, 12:29
prego!!! PSICO smile.gif

Inviato da: Mela il Venerdì, 22-Mag-2009, 18:53
Dunque.
Io non scrivo qual è stata, come si è svolta la mia psicoterapia
(le mie, sono state due)
perché è impossibile mettere per iscritto dialoghi, sfoghi, conversazioni
(e cose moooolto personali) avvenute tra me e il mio medico per, credo, due anni o quasi.

Mai ho chiesto loro che tipo di terapia facessero,
io la chiamo mista,
perché c'era naturalmente una base di TCC,
ma si andava oltre.

laugh.gif Referenze: il mio exploit è stato con il Dap,
risolto in due anni,
ricaduta dopo nove anni a causa di un cosiddetto trauma,
quindi ritorno degli attacchi di panico che hanno ceduto la priorità all'agorafobìa.
Ne sto uscendo molto molto lentamente,
prendo ancora farmaci,
non sono seguita da nessuno perché dove vivo non ci sono psichiatri psicoterapeuti che ritengo adatti a me,
e per vari motivi non posso andare a Genova o Spezia (le 'metropoli' più vicine).

Cerco uno psichiatra che mi faccia psicoterapia,
NON uno psicologo,
se qualcuno ha qualche nome, prego, è il benvenuto. PSICO D.gif

Dopo questo OT,
vorrei segnalare questo utilissimo thread scritto da Enryturbo,
è in evidenza nella cartella Ansia etc:
http://psyco.forumfree.org/index.php?&showtopic=23003

Inviato da: giovannalapazza il Sabato, 23-Mag-2009, 17:09
brava micetta PSICO hug.gif

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 18-Giu-2009, 13:42

Ti senti triste? Balla, oppure mettiti sotto la doccia e osserva la tristezza che lascia via via il tuo corpo, a mano a mano che il suo calore se ne va.
Con l’acqua che scende su di te, percepisci la tristezza che viene lavata via, nello stesso tempo in cui vengono rimossi sudore e polvere dal corpo.

Osserva ciò che accade.
Cerca di mettere la mente in una situazione tale per cui non può funzionare nella vecchia maniera. Qualsiasi cosa andrà bene. Occorrono stratagemmi per cercare di distrarre la mente dai suoi vecchi schemi.

Per esempio, se ti senti impietrire di paura, fa’ semplicemente alcuni respiri profondi: inspira a fondo ed espira a fondo, per due minuti, poi osserva dov’è finita la tua paura.
Con quei respiri hai confuso la mente, non riesce a correlare le due cose. “Da quando” si interroga la mente “qualcuno fa respiri profondi, quando la paura lo impietrisce? Cosa sta succedendo?”

Ebbene, fa’ qualsiasi cosa, ma non ripeterla mai; questo è importante. Altrimenti, se ti fai una doccia ogni volta che ti senti triste, la mente assumerà quell’abitudine. Dopo due o tre volte, la mente imparerà: “Benissimo! Ti senti triste, ed è per questo che ti fai una doccia”. A quel punto, farti una doccia diventerà parte integrante della tua tristezza. No, non ripetere mai la stessa azione, non riusare mai lo stesso stratagemma! Ogni volta, continua a confondere la mente: sii innovativo, sii creativo, usa la tua immaginazione.

Il tuo partner ti dice qualcosa e tu ti arrabbi. Il tuo istinto è sempre stato di picchiarlo, o di tirargli addosso qualcosa; questa volta, cambia: va’ ad abbracciarlo! Dagli un bel bacio e lascia anche lui perplesso! La tua mente sarà perplessa, e lo sarà anche il tuo partner.

All’improvviso le cose non sono più come dovrebbero essere. In questo modo vedrai che la mente è un meccanismo; e vedrai in che modo, con qualcosa di nuovo, si ritrova semplicemente persa; non riesce a cooperare con qualcosa di nuovo.
Apri la finestra del tuo essere, e lascia entrare una nuova brezza.

Inviato da: gara1 il Lunedì, 06-Lug-2009, 06:52
volevo solo ricordare,


...[modedit] ...

io, invece, tenevo a ricordarti che talune affermazioni, anche se fatte nell'anonimato che permette internet, possono essere sempre e comunque perseguite anche legalmente.

E comunque, strano a dirsi, io ho conosciuto proprio quel tipo di persone, con quelle caratteristiche che tu dici mancanti

Inviato da: Leopold il Sabato, 11-Lug-2009, 17:13
Premetto di non aver letto buona parte del topic, ad ogni modo vorrei scrivere qualcosa riguardo la mia terapia in modo da confrontarmi anche con la vostra esperienza.
Ho passato circa 5 mesi vedendomi con uno psicologo in ospedale una volta a settimana, dopodichè sono andato da una sua collega per cominciare una terapia privata. Da allora sono passati quasi 2 anni. Voglio arrivare subito al nodo della questione; mentre i primi tempi, trovandomi in una situazione diciamo di "crisi", mi veniva realtivamente facile parlare con lei dei miei problemi, col passare del tempo le sedute si sono evolute sempre più verso il mio "mutismo": saluto, entro nel suo studio, mi siedo e me ne sto zitto cercando di evitare il suo sguardo e attivando pensieri dispersivi per non sentire il peso della situazione. Ogni tanto ridacchio nervosamente per l'imbarazzo, dopo 10 minuti prova a farmi domande molto generiche tipo "a cosa stai pensando?", altro silenzio e infine si cerca di discutere della mia difficoltà a cominciare la discussione e a portare me stesso.
Insomma, negli ultimi mesi siamo entrati in questo circolo vizioso e la cosa comincia a pesarmi, è come se la mia vita e la terapia andassero su due linee parallele che non si incrociano mai. Paradossalmente sento un forte bisogno di condividere i miei pensieri, le mie esperienze, ma allo stesso tempo faccio una gran fatica a portare certi argomenti e la volta che trovo la forza (o lei mi induce a farlo) per parlarne, la seduta è quasi terminata e alla successiva si riparte da zero.
Tra l'altro mi è passato per la testa più volte l'ide di interrompere la terapia, son sempre 50 euro a settimana...faccio questi pensieri anche quando mi trovo li seduto con lei che mi chiede appunto "cosa stai pensando?" e la mia solita risposa "a niente".
E' evidente che lei non fa domande ben specifiche perchè vuole che sia io a portare me stesso, a fare lo "sforzo" insomma, però non capisco perchè la volta che apriamo il cosiddetto "vaso di pandora" e scoccano i 60 minuti nella seduta successiva non è lei a riprendere l'argomento! ohmy.gif

Inviato da: ederarossa il Domenica, 12-Lug-2009, 16:41
Io faccio una psicoterapia sistemico-relazionale
In parole brevi l'orientamento e' questo:
Tale modello focalizza l'attenzione e l'intervento dall'individuo al sistema in cui vive (coppia, famiglia, ambiente sociale). Ogni sistema è un "sistema vivente" organizzato secondo regole, ruoli e funzioni che determinano le interazioni e gli interscambi comunicativi sia al suo interno che verso l'esterno.


Il disagio psichico, la malattia, non è considerato interno all'individuo ma parte di un sistema di relazioni caratterizzato da un'organizzazione disfunzionale e da comunicazioni errate e paradossali.


Compito del terapeuta è quello di intervenire sulle diversi parti del sistema, cercando di migliorare le sequenze comunicative tra i componenti e di ripristinare l'equilibrio della coppia o famiglia.


Il campo di osservazione più complesso che tali psiscoterapie raggiungono, permette di fornire una chiave di lettura più completa e un intervento più efficace per disturbi di vario genere. È aperta a famiglie, coppie e singoli individui.


Parto anche dal presupposto che la mia psico, oltre alla specializzazione in questo orientamento, ha avuto una analisi freudiana...quindi diciamo che ne esce un mescuglio!

Ci sto da 4 anni, una volta a settimana.
E' un pò complicato riassumere: nel senso che inizialmente ci sono andata per una cosa, poi pian piano ho scoperto un casotto!
Diaciamo che la cosa fondamentale e' stato il rapporto con lei: lei ha pienamente capito quali fossero i miei bisogni in quel momento (e poi man mano nel corso della terapia) e mi ha dato la giusta attenzione.
Posso dire di essere pienamente uscita dalle ossessioni sulle malattie infettive (lavorando Mai sul sintomo, ma sul significato: se ti fissi col sintomo, uno che ne e' convinto porta tante di quelle ragioni che non se ne esce piu').
Lei e' stata brava nel senso di farmi partire dall'origine di questa o quell'altra convinzione, e non di parlare solo ed esclusivamente del sintomo.
Il passo dopo e' stato combattere l'ipocondria, che non posso dire completamente superata, ma sicuramente sotto questo aspetto vivo meglio.
Ho sempre un organo bersaglio, ma son passata da mal di testa costante a non averne proprio, a fissarmi sul fegato ecc..ecc..adesso diciamoc he sto in stallo.
Ho avuto all'inizio attacchi di panico (sono abbastanza resistente ai cambiamenti) per cui alcune cose mi han fatto venire una profonda ansia.
Ho capito tante cose di me....ho capito la disistima, ho capito il sentire di non meritarmi le cose, di essere "sempre in una specie di sudditanza psicologica" nei confronti degli altri.
Pero' ho imparato a stare discretamente bene da sola: paradossalmente ero una dipendente dagli altri, adesso ho assaporato l'esatto contrario.
L'equilibrio, per lo meno mio, dovrebbe stare al centro di questi due modi.
Mi pong spesso mille pippe mentali, se una cosa e' giusta o sbagliata, ma anche questo sto cercando di superare.
Ho poi scoperto, man mano nella terapia, cose che avevo rimosso, in particolare due: ma non mi va di raccontarle ancora, mi fanno male ma so che sono la causa di alcune cose.
Sento di essere piu' decisa dentro di me, ma sento che ancora non ho il coraggio di mettere in atto quelle determinate cose.
So che 4 anni di terapia per una ristrutturazione psichica sono pochi, per cui sono molto paziente e so bene che se alcune volte soffro e' perche' un lavoro cosi su se stessi e' la cosa veramente piu' difficile che qualcuno possa affrontare.

Spero, nel mio piccolo, di essere stata d'aiuto...

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 23-Lug-2009, 08:46
QUOTE (ederarossa @ Domenica, 12-Lug-2009, 16:41)
Io faccio una psicoterapia sistemico-relazionale
In parole brevi l'orientamento e' questo:
Tale modello focalizza l'attenzione e l'intervento dall'individuo al sistema in cui vive (coppia, famiglia, ambiente sociale). Ogni sistema è un "sistema vivente" organizzato secondo regole, ruoli e funzioni che determinano le interazioni e gli interscambi comunicativi sia al suo interno che verso l'esterno.


Il disagio psichico, la malattia, non è considerato interno all'individuo ma parte di un sistema di relazioni caratterizzato da un'organizzazione disfunzionale e da comunicazioni errate e paradossali.


Compito del terapeuta è quello di intervenire sulle diversi parti del sistema, cercando di migliorare le sequenze comunicative tra i componenti e di ripristinare l'equilibrio della coppia o famiglia.


Il campo di osservazione più complesso che tali psiscoterapie raggiungono, permette di fornire una chiave di lettura più completa e un intervento più efficace per disturbi di vario genere. È aperta a famiglie, coppie e singoli individui.


Parto anche dal presupposto che la mia psico, oltre alla specializzazione in questo orientamento, ha avuto una analisi freudiana...quindi diciamo che ne esce un mescuglio!

Ci sto da 4 anni, una volta a settimana.
E' un pò complicato riassumere: nel senso che inizialmente ci sono andata per una cosa, poi pian piano ho scoperto un casotto!
Diaciamo che la cosa fondamentale e' stato il rapporto con lei: lei ha pienamente capito quali fossero i miei bisogni in quel momento (e poi man mano nel corso della terapia) e mi ha dato la giusta attenzione.
Posso dire di essere pienamente uscita dalle ossessioni sulle malattie infettive (lavorando Mai sul sintomo, ma sul significato: se ti fissi col sintomo, uno che ne e' convinto porta tante di quelle ragioni che non se ne esce piu').
Lei e' stata brava nel senso di farmi partire dall'origine di questa o quell'altra convinzione, e non di parlare solo ed esclusivamente del sintomo.
Il passo dopo e' stato combattere l'ipocondria, che non posso dire completamente superata, ma sicuramente sotto questo aspetto vivo meglio.
Ho sempre un organo bersaglio, ma son passata da mal di testa costante a non averne proprio, a fissarmi sul fegato ecc..ecc..adesso diciamoc he sto in stallo.
Ho avuto all'inizio attacchi di panico (sono abbastanza resistente ai cambiamenti) per cui alcune cose mi han fatto venire una profonda ansia.
Ho capito tante cose di me....ho capito la disistima, ho capito il sentire di non meritarmi le cose, di essere "sempre in una specie di sudditanza psicologica" nei confronti degli altri.
Pero' ho imparato a stare discretamente bene da sola: paradossalmente ero una dipendente dagli altri, adesso ho assaporato l'esatto contrario.
L'equilibrio, per lo meno mio, dovrebbe stare al centro di questi due modi.
Mi pong spesso mille pippe mentali, se una cosa e' giusta o sbagliata, ma anche questo sto cercando di superare.
Ho poi scoperto, man mano nella terapia, cose che avevo rimosso, in particolare due: ma non mi va di raccontarle ancora, mi fanno male ma so che sono la causa di alcune cose.
Sento di essere piu' decisa dentro di me, ma sento che ancora non ho il coraggio di mettere in atto quelle determinate cose.
So che 4 anni di terapia per una ristrutturazione psichica sono pochi, per cui sono molto paziente e so bene che se alcune volte soffro e' perche' un lavoro cosi su se stessi e' la cosa veramente piu' difficile che qualcuno possa affrontare.

Spero, nel mio piccolo, di essere stata d'aiuto...

ti ringrazio immensamente

Inviato da: pucia81 il Mercoledì, 26-Ago-2009, 14:48
grazie ragazzi..mi aiuta tanto leggervi, siete straordinari PSICO dribble.gif

Inviato da: Velo di Maya il Mercoledì, 26-Ago-2009, 17:57
TCC DOC OSSESSIONI PURE - quello che ho imparato...

Il DOC, è un problema? Si.
Si può risolvere? Si.
Allora non è più un problema.

Lasciate stare e non date retta a chi vi dice che è un disturbo cronico che si aggrava e che servono miriadi di farmaci per placarlo. Questo accentua la vostra paura. E noi ne abbiamo fin troppa. Non abbiamo bisogno di andare a cercare su wikipedia uccelli del malaugurio. Siamo noi i padroni della nostra vita, non le nostre paure.

Il disturbo una volta conosciuto anche se ci ritornerà non sarà mai come la prima volta. Perchè lo conoscete già, è sempre la solita forma, magari con contenuti e aggiunte differenti ma la solfa è sempre quella. PAURA, ANSIA, TRISTEZZA. Non esiste ossessione senza queste tre emozioni.

Le ossessioni pure si manifestano con pensieri intrusivi che tutte le persone possono avere. Chiedete a chiunque (per modo di dire) e capirete che tutti hanno pensieri di cui loro stessi si spaventano. Il pensiero non corrisponde a azione. E' l'ansia che vi porta a pensare che state per compiere qualcosa di sbagliato e vi mette sulla difensiva.

Spesso sul forum leggo persone che si chiedono "ma è DOC?", si è sempre DOC. Qualunque pensiero che si ripete per giorni nella testa e che genera ansia è DOC. Per dire potreste avere ansia anche pensando ripetutamente a paperon de paperoni se lo associate all'angoscia o alla pazzia o a qualunque cosa sgradevole.

"penserò a paperon de paperoni tutta la vita e non avrò mai pace, di questo passo non riuscirò più a vivere e alla fine impazzirò sicuramente"

(che esempio del cavolo -.- ...sorvoliamo...)

Infatti anche se vi sembrerà strano tutti almeno una volta nella vita hanno sperimentato un pensiero intrusivo, anche il più "schifoso" che potete immaginare.

La differenza è che le persone non ossessive riescono a lasciare andare il pensiero brutto e fastidioso e pensare subito ad altro.

Riescono a riconoscere subito che il pensiero non corrisponde ad un bisogno effettivo e quindi non se ne preoccupano.

Noi invece dal momento che abbiamo un pensiero intrusivo gli diamo importanza facendo scatenare un boom di domande che spesso partono con il famoso e se....?.

Domande a cui non troveremo mai risposta perchè in questo mondo come ben sappiamo non c'è nessuna certezza assoluta. Esisterà sempre quell' 1% di possibilità.

La mente dell'ossessivo si concentra su quell'1% e tralascia completamente il restante 99%.

Se ci fate caso dal momento che l'ossessione entra in circolo qualunque pensiero è contaminato da quell' 1%.

Le infinite domande che ci poniamo creano ansia che è appunto alla base del disturbo. Anche se eliminiamo l'ansia i pensieri rimangono perchè mettetevi in testa che nessun farmaco al mondo può eliminare i vostri pensieri.

Quando l'ansia e lo sbalzo di umore si placano, i pensieri esistono ancora ma diventano accettabili. Accettabili a tal punto che, miracolo, non ci penserete più. O al massimo ci penserete raramente o per mezzo secondo la giornata.

Ma ora passiamo alla pratica (spero di riuscire a spiegare bene):

Quando arriva un pensiero intrusivo ponetevi come spettatore esterno:

"ecco un pensiero...ci conosciamo già? Bene grazie della visita, arrivederci"

Oppure fate semplicememte finta che non esista, IGNORATELO. Non rispondete neanche, avete di meglio da fare ne sono sicura, avete cose più belle e concrete a cui pensare.

So bene che questo non riesce subito e a volte anzi spesso il pensiero entra in circolo per giorni o anche più.

In ogni caso è inutile disperare, avere fretta che passi, pensare e ripensare a quanto stavate bene prima che il pensiero si presentasse, pensare da quanti giorni avete il pensiero addosso, pensare che siete dei falliti perchè il pensiero vi ha colpito ancora eccetera.

Tutto questo accentua l'ansia e la depressione, che come ho già detto sono alla base di tutto. Se l'ansia non c'è il pensiero non vi darà fastidio perchè lo riconoscerete come intrusivo. Inutile chiedersi il perchè di questo pensiero. C'è e va eliminato, stop.

La prima regola è non compulsare cercando rassicurazione mentale:

"no...questo non potrà mai accadere in quanto io anche quella volta 10 anni fa mi sono comportato in questo modo...però è anche vero che...e blablabla"

Questa è rimuginazione che come ben sapete vi provocherà voglia di piangere, mal di testa, senso di vomito,voglia di dormire e nei casì più estremi voglia di infilarvi un ferro nell'emisfero ossessivo del cervello (non ricordo mai se è DX o SX tongue.gif) e chi più ne ha più ne metta.

Non compulsare significa anche non andare ad informarsi sul motivo di ossessione.
Ad esempio è assolutamente vietato andare a leggere cosa sono le parafilie, l'omosessualità, come si contrae l'hiv, come si diventa zoofili o omicidi...insomma pattume che ben sapete. Questa è compulsione, dal momento che vi rassicurate è compulsione.

L'ossessione non necessita di rassicurazione perchè non potrà mai averne una concreta.

So che è inaccetabile inizialmente pensare che non si può sapere se un domani ucciderò la mia famiglia o se diventerò una pervertita che si apposta davanti alle scuole,se perderò la ragione. Ma, come ha detto anche Giovanna La Pazza, dobbiamo accettare che esista anche una minima possibilità che un domani diventermo dei mostri, ebbene si.
Esistono tanti mostri al mondo, perchè io devo soffrire? SIATE EGOISTI.

Il pensiero va portato dall'essere INACCETTABILE all'ACCETTABILE. E questo vale per tutte le ossessioni, anche le più estreme.

Non lasciate che il vostro pensiero ossessivo interferisca con la vostra vita sociale, lavorativa, scolastica,sessuale,amorosa eccetera. Perchè in questo modo date al pensiero motivo di esistere quando invece non ne ha.

I pensieri quando si è nel vortice non si placano dal giorno alla notte, è un processo lento. Accettate anche questo. Avrete giorni si e giorni no. Momenti down e momenti up. Fa parte del gioco.

In realtà la TCC è questo. LASCIARE ANDARE e VIVERE.

Come lasciare andare...?

Arriva il pensiero. Non scappate! Non pensate :
"oddio e adesso questo pensiero diventerà un ossessione già lo so"

State calmi. Il pensiero diventerà un ossessione se noi glielo permetteremo.

"ok, questo pensiero potrebbe diventare un ossessione...e allora? anche se lo diventasse? la combatto come ho sempre fatto"

Non imponetevi di non avere più il pensiero in testa perchè più lo opprimete e più questo ritorna forte e incazzato con tanto di associazioni mentali al punto che vi sembrerà di essere psicotici.

Dobbiamo ACCETTARE.

Quando saremo più bravi impareremo a fare subito il contrario di quello che ci dice il pensiero:

"oddio...e se oggi vado in chiesa e inizio a pensare bestemmie di ogni tipo?"

La prima cosa che farete sarà appunto andare in chiesa, si esattamente, con tanto di bestemmie nella testa. NON DOVETE EVITARE.

Vivete e fate tutto, non rinunciate a niente per paura. Accettate sempre di esporvi anche a costo di diventare pazzi. Dovete imporvelo.

"ma se faccio questo impazzirò di paura..."

"perfetto...andiamo subito a giocare con la paura...voglio proprio vedere come impazzirò...voglio proprio vedere fin dove arriverà la mia mente, fin dove arriveranno i miei impulsi".
Vi accorgerete che non accadrà mai nulla di ciò che temete. Ci sarà solo ansia.

L'ansia è un problema? Si.
Si può risolvere? Si.
Allora non è più un problema.

e ricordate che prima prendete il toro per le corna e meglio è. Non rimandate mai l'esposizione. Non trovate scuse, per favore.

(ok, mi sto calando un pò troppo nella parte di prof cattiva...mi pare di essere Hitler...scusate...è che questo è anche un modo per sfogare me stessa oltre che aiutare voi unsure.gif )

Per ora vi saluto e vi abbraccio, se mi viene in mente altro aggiungerò sicuramente

PSICO hug.gif PSICO hug.gif

Inviato da: Britomart il Mercoledì, 26-Ago-2009, 23:31
Mojo,
a livello di teoria mi sento di sottoscrivere in pieno i tuoi consigli, peraltro esposti con grande chiarezza...
... ma a livello della pratica sei riuscita a mettere sempre in atto il concetto dell'accettazione?
Questa, che pure la trovo una regola d'oro, la trovo talvolta di difficile applicazione.
Per esempio, non ho avuto particolari problemi ad accettare la possibilità di poter essere lesbica, quando attraversavo la fase del doc omo, ma adesso che ho (da un po' di anni a questa parte) il doc da suicidio, trovo più difficile accettare la possibilità che un giorno potrei davvero buttarmi dal balcone (che è la mia ossessione specifica).

Per questo, quando ci penso e sono in vena di scherzare, dico a me stessa: "Promettimi che, se un giorno ti ucciderai per davvero, ti taglierai le vene o farai qualche altra cosa ma NON ti butterai dal balcone" PSICO-asd.gif

Accettare la possibilità che un giorno potrei davvero buttarmi di sotto tende a deprimermi.

Infatti, durante questo anno di terapia, una delle mie paure ricorrenti era la seguente:
- prima il pensiero di buttarmi dal balcone mi provocava subito una tremenda paura;
- poi durante quest'anno ho imparato lentamente a lasciarlo filtrare di più, senza bloccarmi;
- ma - e qui inizia l'arzigogolo doccoso - se accetto il pensiero di potermi buttare dal balcone, non è che questa accettazione mi potrebbe portare a buttarmicisi davvero?
- conseguenza, mi deprimo.

Ti descrivo quello che è stato un tipo di pensiero che mi sono fatta in questi ultimi mesi. Al momento presente, ne sono un poco fuori.

Inviato da: Velo di Maya il Giovedì, 27-Ago-2009, 01:11
Britomart...più che accettazione sarebbe MENEFREGHISMO. Forse il termine è più indicato così.

Secondo me anche il tuo DOC (come ogni tipo di ossessione) può diventare accettabile.

Prova un pò a pensare in quanti fantasticano sulla loro morte. Lo facciamo tutti, e non solo quando si è depressi. Io per prima ho la fissa delle rotaie dei treni, forse perchè trovo quella fine davvero agghiacciante. Magari tu trovi l'idea di un salto nel vuoto così spaventoso al punto che ti ci sei fissata.
Ok non dovrei analizzare, è sbagliato PSICO D.gif

Se tu smetti di rimuginare avrai accettato il pensiero per quel che è, e cioè un pensiero intrusivo. Accettare un pensiero non significa non aver più paura di compiere il fatto, significa fregarsene e prendere il pensiero per quel che è. Tu per prima trovi illogico ossessionarti su questa cosa PSICO smile.gif Pensi che se continui a fissarti e a cercare risposte evitarai di gettarti dal balcone?

Io sono riuscita ad accettare molti pensieri di cui al momento non mi va di parlare anche perchè non è la cartella adatta. Pensieri che ho riconosciuto come ossessivi, intrusivi e senza logica. E quindi li ho accettati. A volte ricado o nelle solite ossessioni o in altre nuove ma riesco a riconoscere bene il DOC. Non lo prendo mai come verità. Ci sono periodi in cui scaccio le ossessioni in un secondo, altri in cui mi restano addosso una giornata e altri ancora in cui mi restano un pò di giorni in più, dipende molto dal livello di stress e ansia. Ma in linea di massima credo di riconoscere ormai il meccanismo e sono sicura che ci riuscirai anche tu.

Prima di accettare devi renderti conto bene dell'assurdità dei tuoi pensieri, a quel punto credimi ti faranno anche ridere.

Oddio, non so se sono stata chiarissima...è difficile da spiegare unsure.gif
Se hai domande chiedi pure, anche in MP PSICO hug.gif

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 27-Ago-2009, 10:25
QUOTE (Mojo @ Giovedì, 27-Ago-2009, 01:11)
Britomart...più che accettazione sarebbe MENEFREGHISMO. Forse il termine è più indicato così.

Secondo me anche il tuo DOC (come ogni tipo di ossessione) può diventare accettabile.

Prova un pò a pensare in quanti fantasticano sulla loro morte. Lo facciamo tutti, e non solo quando si è depressi. Io per prima ho la fissa delle rotaie dei treni, forse perchè trovo quella fine davvero agghiacciante. Magari tu trovi l'idea di un salto nel vuoto così spaventoso al punto che ti ci sei fissata.
Ok non dovrei analizzare, è sbagliato PSICO D.gif

Se tu smetti di rimuginare avrai accettato il pensiero per quel che è, e cioè un pensiero intrusivo. Accettare un pensiero non significa non aver più paura di compiere il fatto, significa fregarsene e prendere il pensiero per quel che è. Tu per prima trovi illogico ossessionarti su questa cosa PSICO smile.gif Pensi che se continui a fissarti e a cercare risposte evitarai di gettarti dal balcone?

Io sono riuscita ad accettare molti pensieri di cui al momento non mi va di parlare anche perchè non è la cartella adatta. Pensieri che ho riconosciuto come ossessivi, intrusivi e senza logica. E quindi li ho accettati. A volte ricado o nelle solite ossessioni o in altre nuove ma riesco a riconoscere bene il DOC. Non lo prendo mai come verità. Ci sono periodi in cui scaccio le ossessioni in un secondo, altri in cui mi restano addosso una giornata e altri ancora in cui mi restano un pò di giorni in più, dipende molto dal livello di stress e ansia. Ma in linea di massima credo di riconoscere ormai il meccanismo e sono sicura che ci riuscirai anche tu.

Prima di accettare devi renderti conto bene dell'assurdità dei tuoi pensieri, a quel punto credimi ti faranno anche ridere.

Oddio, non so se sono stata chiarissima...è difficile da spiegare unsure.gif
Se hai domande chiedi pure, anche in MP PSICO hug.gif

sei stata fantastica meravigliosa , grazie grazie grazie !

Inviato da: darknaiz il Venerdì, 26-Nov-2010, 13:02
inserisco una serie di articoli "olistici" sulla depressione di sicuro interesse
http://migliorare-autostima-pnl.blogspot.com/search/label/depressione

qui un articolo sulla cognitivo-comportamentale di cui sono sostenitore
http://migliorare-autostima-pnl.blogspot.com/2010/08/la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

spero di cuore che possano interessare ed essere utili

Inviato da: dark @ngel il Venerdì, 26-Nov-2010, 13:16
QUOTE (darknaiz @ Venerdì, 26-Nov-2010, 12:02)
inserisco una serie di articoli "olistici" sulla depressione di sicuro interesse
http://migliorare-autostima-pnl.blogspot.com/search/label/depressione

qui un articolo sulla cognitivo-comportamentale di cui sono sostenitore
http://migliorare-autostima-pnl.blogspot.com/2010/08/la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

spero di cuore che possano interessare ed essere utili

inserisci si una serie di articoli

e non entrando nel merito di quanto si può leggere negli stessi

ho l'impressione che ci sia anche tanto spam

Inviato da: darknaiz il Venerdì, 26-Nov-2010, 13:27
ciao, se cmq i link sono considerati solo spam e nulla più, gli amministratori possono eliminarli senza problemi

Inviato da: dark @ngel il Venerdì, 26-Nov-2010, 15:41
credo sia ovvio che non mi riferisco al contenuto degli articoli che hai linkato (e per i quali, per ora non entro nel merito)

ma a tutti i banner che vengono sparaflesciati appena si accede alla pagina

Inviato da: ajja il Mercoledì, 16-Feb-2011, 12:58
ciao a tutti! mi interessa il discorso delle terapie... mio fratello soffre di doc :in passato ha seguito una terapia farmcologica per la fobia sociale ottenendo ottimi risultati. Nel frattempo ha conosciuto una ragazza ed è sprofondato in questa ossessione: crede che gli antidepressivi presi in precedenza abbiano cambiato la sua personalità e che il suo rapporto con la fidanzata sia basato su una finzione! Dal momento che questa ossessione è grave, è in ansia tutto il giorno e non riesce a lavorare, lo psichiatra gli ha prescritto altri antideprssivi e in più è in psicoterapia.Problema:si oppone alle cure,specie ai farmaci, credendo che trasformino la sua personalità e che gli creino una vita artificiale! Come aiutarlo???Forse ho sbagliato sezione del forum...l'ho anche incoraggiato a iscriversi al forum per parlare con voi!! Crede di farcela da solo!!

Vi ammiro tutti...un bacio!!!

Inviato da: albamora il Martedì, 12-Apr-2011, 17:51
Cloe, se solo avessi la tua forza! Soffro di doc da contaminazione e ultimamente ciò che mi fa più soffrire è la paura di portare contaminanti a casa e non saperlo, non accorgermene... Faccio un esempio: oggi, nel posto in cui lavoro (che è pieno di contaminanti chimici anche molto pericolosi) un collega aveva portato lo stesso bagnoschiuma che uso io...Di qua è partita la serie di ossessioni e compulsioni che mi spingono a non usare più quel bagnoschiuma o addirittura buttarlo via. Penso: e se nella bottiglia del mio collega non ci fosse sapone ma altro e me lo portassi a casa? D'altronde ne ho un flacone identico...e già so che questa diventerà una prova per me quando tra uno o due giorni il ricordo di questa giornata sarà più vago e pieno di dubbi. Mi rendo conto che questi sintomi sono piuttosto gravi e mi fanno sentire più psicotica che nevrotica...Ciò che dovrei fare è ignorare il pensiero e continuare a usare il mio bagnoschiuma ma tra me è questo comportamento si innalza sempre più una densa barriera d'ansia che non riesco a sopportare...è come se non avessi accesso alla mia parte razionale dalla quale vorrei supporto per attribuire un senso reale alle cose...Mi sembra che i miei occhi siano velati e questo aumenta ancor più la paura..

Inviato da: Frà il Martedì, 19-Apr-2011, 21:53
vediamo... cosa ho imparato in terapia?........ vado a braccio, cosi come mi vengono in mente, sono tantissime le cose, scrivo quelle che mi ricordo: anzitutto che le cose non sono bianche o nere, sono sempre sfumature di colore, poi non generalizzare mai, non estremizzare, cercare di moderare tutto, va bene la gioia, ma non la gioia estrema, va benela rabbia, ma non la rabbia estrema, diciamo che ho imparato a modulare le emozioni, poi ho imparato che posso controllare, modulare, la quantità d'ansia e quindi ridurla, anche se la cosa non mi soddisfa molto, perchè devo fare una fatica continua, ho imparato che vivere con un minimo d'ansia è meglio, perchè aumenta le prestazione, ma solo un minimo e impercettibile, perchè senno è finita, poi ho provato a sostituire pensieri disfunzionali con pensieri più funzionali, ho rivisto il mio passato, cioè l'ho ripercorso nei punti che io avevvo ... come si dice... diciamo che avevo reagito emotivamente con forte ansia e o angoscia, l'ho rivisto sotto gli occhi dello psicoterapeuta e ho capito che erano solo mie interpretazioni, che certi eventi possono essere interpretati diversamente, dando minore importanza all'evento stesso. Ho imparato a non cercare sempre il pelo nell'uovo, ho imparato a fregarmene di più di tutto e di tutti, ho imparato che senza amore in senso lato, non si vive, ho imparato che....non ci sono certezze della realtà, ma solo sensazioni, ho imparato che è reale solo ciò che percepiamo attraverso i 5 sensi e anche questo puo essere distorto per vari motivi, ho capito che biusogna preoccuparsi il meno possibile dell'opinione pubblica
ho imparato a non proiettare a non interpretare, ho imparato quali sono i meccanismi ossessivi, ho imparato a distinguere i pensieri paranoidei e a non dargli peso, ho imparato a distinguere i pensieri ansiosi dalle paure reali... ma questo ancora non molto bene
ho capito che evitando il problema si amplifica.
bò! adesso mi fermo, sono stanco, ma poi continuo eh!! tongue.gif

Inviato da: Frà il Martedì, 19-Apr-2011, 22:10
in terapia la cosa più importante è stata capire, me, gli altri, i comportamenti e il perchè di questi, di tutto il mio vissuto.

alla base del mio problema c'è un'inesistente autostima, causata dalla mancanza di rinforzi positivi e dalla presenza di rinforzi negativi durante l'età evolutiva. sul perchè e il percome, ci potrei scrivere un libro.

cmq.... l'unico modo per uscirne è crearsi un'autostima, provando, sbagliando o riuscendo, correggendosi e riprovando e soprattutto acquisendo la capacità di apprezzare i propri piccoli e grandi successi. se non si ama se stessi, non si è proprio capace di amare, ne gli altri ne le cose della vita, perciò è fondamentale crearsi un amor proprio.

Inviato da: sv85 il Martedì, 20-Mar-2012, 17:27
QUOTE (Becky @ Giovedì, 26-Mar-2009, 13:31)
altri suggerimenti
Non parlate mai del contenuto dell'ossessione a persone che non siano a conoscenza del disturbo ossessivo compulsivo e delle sue caratteristiche. Queste potrebbero infatti, per ignoranza(non per cattiveria) rafforzare la vostra preoccupazione, semplicemente perchè non sanno come funziona questo disturbo.
UN esempio: a volte raccontavo a mio fratello di dubbi ossessivi che avevo circa la morale e la religione e lui mi rispondeva che dovevo fare chiarezza su determinate questioni per risolvere il problema. Niente di più sbagliato!! Sarebbe come dire a uno che ha il doc omosessuale che veramente deve fare chiarezza sul suo orientamento sessuale 
Il fatto è che chi non ha mai provato ad avere un doc, non ha mai letto niente in proposito, e non è a conoscenza di come funziona, non può assolutamente capire. Il cervello normale pensa: se hai il dubbio su questa cosa vuol dire che questo dubbio ha un fondamento. Invece per quanto riguarda il dubbio doccoso non è così: il dubbio non ha alcun fondamento o addirittura, siamo all'estremo opposto, cioè ti fa paura quella cosa che non faresti mai, in tutta la tua vita, nemmeno con una pistola puntata alla tempia; quindi si verifica esattamente il contrario di quello che succede con i dubbi normali.
E qui in chi legge scatterà la domanda: e come faccio sapere che non si tratta di dubbi normali?
Lo sapete, perchè vi accorgete voi stessi che c'è qualcosa di strano(altrimenti non sareste qua scrivere nella cartella del doc, ma scrivereste sul forum dell'ossessione corrispondente)
Quante volte ho letto nella cartella del doc frasi come:"non è doc, basta, sono davvero così" o "c'è davvero questo pericolo non è doc il mio" ma nel momento in cui scrivete queste frasi nella cartella del disturbo ossessivo compulsivo, è chiaro che il vostro vero io SA che il dubbio non è reale!!! E anche quando vi viene il dubbio"magari non è doc, magari voglio solo convincermi che è doc" il solo fatto che nelle vostre frasi sia contenuta la parola DOC significa che lo è. Credetemi, perchè è così, su questo vi dovete fidare.
Una dimostrazione pratica: più tempo riuscite a non compulsare, più la paura e il dubbio si affievoliscono, finchè quando sarete usciti dalla fissa di turno, questa vi apparirà come un'emerita stronzata, e se si affaccia un'altra fissa questa vi apparirà come "il problema veramente importante, non quello di prima  " e queste sono tutte dimostrazioni che è un disturbo mentale, o quantomeno un errato funzionamento del nostro cervello, non sono problemi reali.
Spesso poi la nostra mente opera uno spostamento: per ritornare al doc omo(che si presta bene per la spiegazione) in genere la vera paura di chi ha questo doc non è essere omosessuale, ma le conseguenze che potrebbe portare una scelta di questo tipo. Quindi la vera paura della persona è il non essere accettati dagli altri, o l'essere discriminati ecc.... ma siccome non c'è un motivo nella realtà, la mente opera uno spostamento, e ti fa avere paura di un qualche cosa che potrebbe portare le conseguenze temute(che sono la vera paura)
A questo punto invece di continuare a tormentarsi chiedendosi"sono omosessuale o no?" bisognerebbe interrogarsi su cosa avrebbe potuto fomentare, nella nostra esperienza familiare o di vita, la nostra paura di non essere accettati o benvoluti, e rendersi conto che , probabilmente, il vero prblema è quello, e non il contenuto della fissa. Ricordatevi, il contenuto del doc è sempre preso a prestito dal vostro cervello, non è il vero problema

Quoto in pieno, ma mi sorge un dubbio: è possibile che pensieri ossessivi apparentemente senza senso ci siano senza essere DOC?
Io ho le "fisse" da quando ero bambina, sugli argomenti più disparati e stupidi, che si accentuavano nei periodi di problemi familiari fino a crearmi disagio e senso di vergogna. La fissa che recentemente mi ha creato più problemi è stata quella di essere omosessuale, ma cmq ne sono seguite altre su argomenti anche meno importanti. Il mio psichiatra e la mia psicoterapeuta all'inizio ipotizzavano che si trattasse di ossessioni pure, visto anche il test MMPI che dava punteggi alti sulla scala dell'ossessività, uniti a una forte depressione. Dopo 8 mesi di Fevarin e TCC ho fatto test più approfonditi che hanno evidenziato, oltre a problemi d'ansia e depressione, un disturbo di personalità evitante PSICO sad.gif , ma secondo il test Padua Inventory non ho il DOC. Altri test hanno riscontrato tendenza al rimuginio e al pensiero fisso e "intolleranza all'incertezza". Cmq rispetto a prima nell'MMPI depressione e ossessività sono diminuite e anch'io mi sento decisamente meglio (ci mancherebbe pure, con tutti i soldi che ho speso per la psicoterapia! PSICO-asd.gif ). A volte ho dei pensieri fissi come il dubbio di amare o meno il mio ragazzo, o anche solo sulla mia attrazione fisica nei suoi confronti. In certi momenti penso che non mi piace, che farei meglio a mollarlo per non illuderlo ulteriormente, che tra i miei conoscenti c'è uno più bello e che sono interessata a conoscerlo(ma come, se ami davvero una persona non ti interessa cercare un altro potenziale partner; questa è un'ulteriore prova che non lo ami!!), che sicuramente questa storia finirà a breve eccetera, ma questi pensieri svaniscono quando stiamo insieme e nelle situazioni di intimità (non succede così nel doc da relazione??). La psycho mi consiglia di pazientare e anche di conoscere altri ragazzi che mi piacciono, perchè una relazione è una continua scelta (non mi ha convinto molto mah..)
Mi è venuto quindi il pensiero: se non ho il doc, non è che queste ossessioni corrispondono al vero? Spero che non si offenda chi soffre di DOC, ma diciamo che "etichettare" questi pensieri intrusivi mi aveva un po' tranquilizzato: "vabbè è un disturbo, non ci facciamo tanto caso", inoltre potevo condividere la mia esperienza nella cartella DOC, ora come li considero questi pensieri? Dubbi fondati dovuti al disturbo di personalità e al fatto che questo è il mio primo ragazzo? Dopotutto sento di gente che quando era "poco matura" ha abbandonato una relazione perchè si è resa conto alla fine che non c'era amore o attrazione. Doh!.gif
Scusate lo sfogo, forse è meglio che pensi ad altro, vado un po' a studiare.
A presto!

Inviato da: buongiorno il Mercoledì, 21-Mar-2012, 00:36
grazie a tutti voi! mi sto chiedendo perchè mi trovo qui seduta a leggere ora invece di averlo fatto tanti anni fa......ok mettiamola così': non ci sareste stati voi con le vostre esperienze PSICO wink.png !!!!!!!! grazie è un aiuto grande

Inviato da: insane_hank il Lunedì, 30-Apr-2012, 12:17
Ma c'è qualcuno che può postare esperienze di tcc in ambito di doc religioso, quindi che ne sò esempi di esposizione e prevenzione o comunque metodi terapici?
Grazie.

Inviato da: Moni il Giovedì, 06-Set-2012, 21:31
Topic fantastico PSICO D.gif grazie !
Spero a breve di poter mettere anche io i passi da seguire per uscirne PSICO smile.gif

Inviato da: Moni il Venerdì, 07-Set-2012, 13:48
Qualcuno di voi in TCC hai mai tenuto un diario dove doveva seguire il modello dell' ABC
Se sì, con voi ha funzionato?

Inviato da: Frà il Venerdì, 07-Set-2012, 19:32
non sono capace di fare una sintesi delle mie varie psicoterapie, ma ci provo:

ho cominciato la prima volta con l'analisi adleriana, mi stupì molto quando alla domanda se mi ero mai sentito amato dai miei genitori, rispondendo no, la psichiatra spalancò gli occhi e mi chiese se ne ero sicuro, non pensavo che l'amore dei genitori potesse influire così tanto sullo sviluppo psicofisico del bambino, era evidente che non essendo stato amato, non avevo imparato ad amarmi e ad amare e si sà che l'amore, in senso lato, è il motore della vita. la relazione psicoterapeuta finì dopo 2 anni, quando la psi mi disse che aveva sbagliato completamente diagnosi.

dopo conobbi uno psichiatra-psicoterapeuta, iniziammo una terapia mista tra analisi e c.c. ma più c.c. che analisi, mi disse che avevo sfiorato la schizofrenia e che allora soffrivo di psicosi ossessiva e delirante, anche questo rapporto è durato 2 anni, dopo di che ero stanco di parlare senza ottenere risultati, in questi 2 anni ho messo appunto una serie di strategie per sopravvivere socialmente al mio disturbo, mi è servito molto capire come fossi un perfezionista incallito che vedeva tutto on off, vero o falso e mi è servito anche capire come io proiettavo il mio giudizio sugli altri, esempio: siccome mi sentivo imbranato, gli altri mi vedevano imbranati, ovviamente è falso! nessuno di noi può sapere cosa c'è nella testa degli altri, questa è l'unica verità. queste ed altre distorsioni cognitive, mi hanno aiutato ad andare avanti un bel pò seppur nel malessere.

delle altre 3 esperienze psicoterapiche vi scrivo dopo, ora sono stanco, scusate.

Inviato da: Lye77 il Venerdì, 14-Dic-2012, 14:40
[FONT=Arial]rispondo a te Giovanna PSICO D.gif

la psicoterapia aiuta se fatta bene e in un certo modo non se si tratta di un imposizione e di una pura esecuzione delle idee dello psicoterapeuta.

Agli psicofarmaci sarebbe meglio non arrivarci mai e non averne assoluto bisogno, se servono si sceglie il farmaco più efficace e con meno effetti collaterali[/FONT
]. PSICO smile.gif PSICO smile.gif PSICO smile.gif PSICO smile.gif PSICO smile.gif

Inviato da: giovannalapazza il Venerdì, 14-Dic-2012, 14:42
ohmy.gif laugh.gif coloratissimo!


Inviato da: Lye77 il Venerdì, 14-Dic-2012, 15:37
QUOTE (sv85 @ Martedì, 20-Mar-2012, 16:27)
QUOTE (Becky @ Giovedì, 26-Mar-2009, 13:31)
altri suggerimenti
Non parlate mai del contenuto dell'ossessione a persone che non siano a conoscenza del disturbo ossessivo compulsivo e delle sue caratteristiche. Queste potrebbero infatti, per ignoranza(non per cattiveria) rafforzare la vostra preoccupazione, semplicemente perchè non sanno come funziona questo disturbo.
UN esempio: a volte raccontavo a mio fratello di dubbi ossessivi che avevo circa la morale e la religione e lui mi rispondeva che dovevo fare chiarezza su determinate questioni per risolvere il problema. Niente di più sbagliato!! Sarebbe come dire a uno che ha il doc omosessuale che veramente deve fare chiarezza sul suo orientamento sessuale 
Il fatto è che chi non ha mai provato ad avere un doc, non ha mai letto niente in proposito, e non è a conoscenza di come funziona, non può assolutamente capire. Il cervello normale pensa: se hai il dubbio su questa cosa vuol dire che questo dubbio ha un fondamento. Invece per quanto riguarda il dubbio doccoso non è così: il dubbio non ha alcun fondamento o addirittura, siamo all'estremo opposto, cioè ti fa paura quella cosa che non faresti mai, in tutta la tua vita, nemmeno con una pistola puntata alla tempia; quindi si verifica esattamente il contrario di quello che succede con i dubbi normali.
E qui in chi legge scatterà la domanda: e come faccio sapere che non si tratta di dubbi normali?
Lo sapete, perchè vi accorgete voi stessi che c'è qualcosa di strano(altrimenti non sareste qua scrivere nella cartella del doc, ma scrivereste sul forum dell'ossessione corrispondente)
Quante volte ho letto nella cartella del doc frasi come:"non è doc, basta, sono davvero così" o "c'è davvero questo pericolo non è doc il mio" ma nel momento in cui scrivete queste frasi nella cartella del disturbo ossessivo compulsivo, è chiaro che il vostro vero io SA che il dubbio non è reale!!! E anche quando vi viene il dubbio"magari non è doc, magari voglio solo convincermi che è doc" il solo fatto che nelle vostre frasi sia contenuta la parola DOC significa che lo è. Credetemi, perchè è così, su questo vi dovete fidare.
Una dimostrazione pratica: più tempo riuscite a non compulsare, più la paura e il dubbio si affievoliscono, finchè quando sarete usciti dalla fissa di turno, questa vi apparirà come un'emerita stronzata, e se si affaccia un'altra fissa questa vi apparirà come "il problema veramente importante, non quello di prima  " e queste sono tutte dimostrazioni che è un disturbo mentale, o quantomeno un errato funzionamento del nostro cervello, non sono problemi reali.
Spesso poi la nostra mente opera uno spostamento: per ritornare al doc omo(che si presta bene per la spiegazione) in genere la vera paura di chi ha questo doc non è essere omosessuale, ma le conseguenze che potrebbe portare una scelta di questo tipo. Quindi la vera paura della persona è il non essere accettati dagli altri, o l'essere discriminati ecc.... ma siccome non c'è un motivo nella realtà, la mente opera uno spostamento, e ti fa avere paura di un qualche cosa che potrebbe portare le conseguenze temute(che sono la vera paura)
A questo punto invece di continuare a tormentarsi chiedendosi"sono omosessuale o no?" bisognerebbe interrogarsi su cosa avrebbe potuto fomentare, nella nostra esperienza familiare o di vita, la nostra paura di non essere accettati o benvoluti, e rendersi conto che , probabilmente, il vero prblema è quello, e non il contenuto della fissa. Ricordatevi, il contenuto del doc è sempre preso a prestito dal vostro cervello, non è il vero problema

Quoto in pieno, ma mi sorge un dubbio: è possibile che pensieri ossessivi apparentemente senza senso ci siano senza essere DOC?
Io ho le "fisse" da quando ero bambina, sugli argomenti più disparati e stupidi, che si accentuavano nei periodi di problemi familiari fino a crearmi disagio e senso di vergogna. La fissa che recentemente mi ha creato più problemi è stata quella di essere omosessuale, ma cmq ne sono seguite altre su argomenti anche meno importanti. Il mio psichiatra e la mia psicoterapeuta all'inizio ipotizzavano che si trattasse di ossessioni pure, visto anche il test MMPI che dava punteggi alti sulla scala dell'ossessività, uniti a una forte depressione. Dopo 8 mesi di Fevarin e TCC ho fatto test più approfonditi che hanno evidenziato, oltre a problemi d'ansia e depressione, un disturbo di personalità evitante PSICO sad.gif , ma secondo il test Padua Inventory non ho il DOC. Altri test hanno riscontrato tendenza al rimuginio e al pensiero fisso e "intolleranza all'incertezza". Cmq rispetto a prima nell'MMPI depressione e ossessività sono diminuite e anch'io mi sento decisamente meglio (ci mancherebbe pure, con tutti i soldi che ho speso per la psicoterapia! PSICO-asd.gif ). A volte ho dei pensieri fissi come il dubbio di amare o meno il mio ragazzo, o anche solo sulla mia attrazione fisica nei suoi confronti. In certi momenti penso che non mi piace, che farei meglio a mollarlo per non illuderlo ulteriormente, che tra i miei conoscenti c'è uno più bello e che sono interessata a conoscerlo(ma come, se ami davvero una persona non ti interessa cercare un altro potenziale partner; questa è un'ulteriore prova che non lo ami!!), che sicuramente questa storia finirà a breve eccetera, ma questi pensieri svaniscono quando stiamo insieme e nelle situazioni di intimità (non succede così nel doc da relazione??). La psycho mi consiglia di pazientare e anche di conoscere altri ragazzi che mi piacciono, perchè una relazione è una continua scelta (non mi ha convinto molto mah..)
Mi è venuto quindi il pensiero: se non ho il doc, non è che queste ossessioni corrispondono al vero? Spero che non si offenda chi soffre di DOC, ma diciamo che "etichettare" questi pensieri intrusivi mi aveva un po' tranquilizzato: "vabbè è un disturbo, non ci facciamo tanto caso", inoltre potevo condividere la mia esperienza nella cartella DOC, ora come li considero questi pensieri? Dubbi fondati dovuti al disturbo di personalità e al fatto che questo è il mio primo ragazzo? Dopotutto sento di gente che quando era "poco matura" ha abbandonato una relazione perchè si è resa conto alla fine che non c'era amore o attrazione. Doh!.gif
Scusate lo sfogo, forse è meglio che pensi ad altro, vado un po' a studiare.
A presto!


Avere un problema psicologico o un disturbo psichiatrico non è una colpa di cui vergognarsi manoi spesso lo facciamo e ce lo portiamo dietro come un fardello che non possiamo lasciare. Ci sentiamo a disagio e crediamodi venire giudicati dagli altri, anzi spesso siamo noi che giudichiamo.

La psicoterapia comportamentale aiuta inquesti casi se fatta bene e da un medico esperto e motivato.
Secondo me non occorre neanche il ricorso a psicofarmaci se non blandi, come ansioliti o calmanti. Anche la medicina naturale aiuta in questo campo.
Comunque gli psicofarmaci si danno solo in certi casi ben specifici.

Non avere un disturbo come il doc è motivo per tirare un sospiro di sollievo perchè sapere che la diagnosi è sbagliata aiuta a concentrarsi sui veri problemi.
Alla base dei nostri malesseri stanno, bias cognitivi e convinzioni e blocchi che noi ci siamo creati in risposta a certe situazioni che abbiamo vissuto o che ci siamo creati credendo di prevenirle.
PSICO wink.png PSICO wink.png

Inviato da: giovannalapazza il Domenica, 27-Gen-2013, 19:45
continuate wub.gif

Inviato da: nerella il Martedì, 06-Ago-2013, 18:20
Ho provato psicoterapia ipnotica a Roma per ansia, disistima,attacchi di panico, ma ho solo speso tanti soldi, ti dicono che risolvi tutto in 10 sedute, e poi ne fai di più fino a quando realizzi che non è servito a nulla, solo ad alleggerire le mie tasche e a riempire le sue.

Inviato da: fuocogreco il Sabato, 06-Set-2014, 23:24
QUOTE (nerella @ Martedì, 06-Ago-2013, 17:20)
Ho provato psicoterapia ipnotica a Roma per ansia, disistima,attacchi di panico, ma ho solo speso tanti soldi, ti dicono che risolvi tutto in 10 sedute, e poi ne fai di più fino a quando realizzi che non è servito a nulla, solo ad alleggerire le mie tasche e a riempire le sue.

iO HO FATTO VARIE PSICOTERAPIE. QUELLO CHE DICI PUO' ESSERE VERO MA NON PER TUTTI E' (PER FORTUNA) COSI'.
aNCHE A ME CERTE PSICOTERAPIE NON SONO SERVITE MA FORSE PERCHE' NON ERO IO ANCORA PRONTO PER VOLER VERAMENTE CAMBIARE. aDESSO STO FACENDO UNA PSICOTERAPIA SOPRATTUTTO PER ACQUISTARE PIù AUTOSTIMA E PER STARE MEGLIO CON I RAPPORTI CON GLI ALTRI. iO POI HO UN' INABILITà LAVORATIVA DOVUTA A DEPRESSIONI PASSATE E LA MIA PSICOTERAPEUTA MI STA AIUTANDO A NON SENTIRMI TROPPO A TERRA PER QUESTA MIA INVALIDITA' DATO CHE, DA COME LA PENSO IO, TUTTI SU QUESTO MONDO DOBBIAMO AVERE PARI DIGNITA' ANCHE SE POI NELLA REALTA' NON E' COSI' E SI IMPONGONO I PIU' FORTI ( MA NON E' DETTO CHE SIANO I MIGLIORI NEEE...ANZI...) PSICO-green.gif

Inviato da: dany80 il Venerdì, 27-Nov-2015, 20:59
Io solo ho una psicoterapia che mi dice solo di bloccare e lascia scorrere.. non ho mai fatto esercizi niente.

Inviato da: Unexist il Venerdì, 27-Nov-2015, 23:42
QUOTE (dany80 @ Venerdì, 27-Nov-2015, 21:59)
Io solo ho una psicoterapia che mi dice solo di bloccare e lascia scorrere.. non ho mai fatto esercizi niente.

Caso mai NON bloccare i pensieri...

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