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> Alcol Sensazioni
 
74-75
Inviato il: Giovedì, 15-Ott-2015, 17:33
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QUOTE (Paolo0686 @ Giovedì, 15-Ott-2015, 14:32)
Già. Non bevevo,ma capisco di cosa state parlando: sono stato eroinomane dai 18 anni per nove anni, da tre ho smesso totalmente. Quel che penso è che, purtroppo,sono d'accordo con Suma (che ricorderà i miei primi messaggi su questo forum purtroppo..): se non è lui a voler smettere, non c'è nulla che tu possa fare per "cambiarlo"
La cosa di cui più mi vergogno e di cui parlo più dallo psicologo sono proprio le bugie che raccontavo:no,non è vero che mi sono fatto.. non ho rubato questo ecc.. Ho smesso perchè in un momento di lucidità "imposta" (per vari motivi) ho ripensato a come ero diventato, al dolore provocato,agli affetti che ho perso,e mi sono fatto schifo da solo. Un alcolista questo "problema" non l'ha: è una sostanza decisamente socialmente più accettata.
Io ho avuto la sfortuna di provarla,e poi di partire per lavoro ecc.. ma ero io che dovevo andarmela a cercare; l'alcool invece è sotto il naso di tutti,tutto il giorno. Ho avuto la fortuna di potermi "curare" con una sostanza sostitutiva (metadone) intanto che sistemavo la mia vita,un alcolista questo non l'ha.
Banalità forse.. però vorrei aggiungere una cosa, anche per shooting: anche se ci ho messo anni prima di pensarlo, la vita è mediamente migliore senza alcool,droghe ecc.. anche perchè dopo un pò gli effetti si affievoliscono (come avrai notato).
Infine..credo che un alcolista o un ex-drogato come me restino sempre tali anche dopo anni.. non si sa mai quando la tentazione tornerà,e se in quel momento la vita è sufficentemente soddisfacente da poter scegliere di non ricaderci..

hai ragione il fatto che sia ovunque lo rende ancora più pericoloso , io il massimo che sono stato senza bere è stato più o meno 10 mesi e ci pensavo di continuo sopratutto nell'ultimo periodo , perchè all inizio si parte sempre con i migliori propositi , ma più passa il tempo e più ti dici che tu puoi controllarlo e che poi non bevevi così tanto e ci ricaschi


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Paolo0686
Inviato il: Giovedì, 15-Ott-2015, 17:43
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Per quel che diceva 74-75, cioè che solo bevendo riesce a trovare quella tranquillità,quel piacere di vivere ecc.. c'è ANCHE una motivazione neurologica (ripeto, la mia esperienza riguarda le droghe ma credo possa essere simile): ogni volta che si usa una sostanza, il cervello è sovra-stimolato nella produzione di dopamina e/o serotonina (dipende dalla sostanza) che si occupano del tuo benessere (si attivano con la sigaretta,con il sesso,il cioccolato,ecc..). Una continua sovra-stimolazione dei recettori fa sì che i livelli non tornino più ai livelli precedenti, ma che necessitino della sostanza per sentirsi "quasi normali". E questo è accertato; sembra anche (e questo è in corso di studio) che alcune persone siano più a rischio dipendenze proprio perchè il numero di questi recettori è inferiore al normale. Certo, dipende dalla quantità,frequenza di assunzione ecc.. e con il tempo la situazione migliora. Questa è anche la causa "fisiologica" della dipendenza, e della ricerca continua, del pensiero ossessivo,ecc..
Più complesse le cause psicologiche: perchè ognuno credo abbia motivazioni differenti,a volte recondite.Credo però sia comprensibile (e non ho detto condivisibile) che, quando si vive una situazione (o una vita addirittura) che non è soddisfacente, o addirittura è una sofferenza continua, un sollievo momentaneo dalle disillusioni,dalla sofferenza,da un pensiero ricorrente,ecc.. ecc..e una volta trovata una funzionante valvola di sfogo.. sia difficile disfarsene!
Infine.. perchè il tuo ragazzo si comporti così (non si ubriachi in tua presenza) solo lui potrebbe dirlo; certo che (per esperienza personale) ci si rende conto benissimo che non sia socialmente accettabile, oppure che questo comportamento possa ferire chi hai accanto.


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Paolo0686
Inviato il: Giovedì, 15-Ott-2015, 17:45
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Psico Amico
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QUOTE (74-75 @ Giovedì, 15-Ott-2015, 16:33)
QUOTE (Paolo0686 @ Giovedì, 15-Ott-2015, 14:32)
Già. Non bevevo,ma capisco di cosa state parlando: sono stato eroinomane dai 18 anni per nove anni, da tre ho smesso totalmente. Quel che penso è che, purtroppo,sono d'accordo con Suma (che ricorderà i miei primi messaggi su questo forum purtroppo..): se non è lui a voler smettere, non c'è nulla che tu possa fare per "cambiarlo"
La cosa di cui più mi vergogno e di cui parlo più dallo psicologo sono proprio le bugie che raccontavo:no,non è vero che mi sono fatto.. non ho rubato questo ecc.. Ho smesso perchè in un momento di lucidità "imposta" (per vari motivi) ho ripensato a come ero diventato, al dolore provocato,agli affetti che ho perso,e mi sono fatto schifo da solo. Un alcolista questo "problema" non l'ha: è una sostanza decisamente socialmente più accettata.
Io ho avuto la sfortuna di provarla,e poi di partire per lavoro ecc.. ma ero io che dovevo andarmela a cercare; l'alcool invece è sotto il naso di tutti,tutto il giorno. Ho avuto la fortuna di potermi "curare" con una sostanza sostitutiva (metadone) intanto che sistemavo la mia vita,un alcolista questo non l'ha.
Banalità forse.. però vorrei aggiungere una cosa, anche per shooting: anche se ci ho messo anni prima di pensarlo, la vita è  mediamente migliore senza alcool,droghe ecc.. anche perchè dopo un pò gli effetti si affievoliscono (come avrai notato).
Infine..credo che un alcolista o un ex-drogato come me restino sempre tali anche dopo anni.. non si sa mai quando la tentazione tornerà,e se in quel momento la vita è sufficentemente soddisfacente da poter scegliere di non ricaderci..

hai ragione il fatto che sia ovunque lo rende ancora più pericoloso , io il massimo che sono stato senza bere è stato più o meno 10 mesi e ci pensavo di continuo sopratutto nell'ultimo periodo , perchè all inizio si parte sempre con i migliori propositi , ma più passa il tempo e più ti dici che tu puoi controllarlo e che poi non bevevi così tanto e ci ricaschi

Esatto: le motivazioni che ti hanno permesso di smettere (che fossero sociali,economiche,di salute ecc..) scemano con il tempo, mentre si fanno sempre più forti le tentazioni!


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barby1972
Inviato il: Giovedì, 15-Ott-2015, 19:03
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Ho cercato qualcosa in rete in merito alle citazioni di cui parli
Paolo, e mi sembra di aver capito, sintetizzando, che non ha un
effetto diretto sui recettori come per la droga, ma ha comunque
un’azione disinibitoria che ti porta poi alla sua ricerca costante (e
comunque lui ha anche un passato di dipendenza da cocaina). Ma ho
proprio sintetizzato!
Però, anche nell’ipotesi ci sia un fattore genetico, come dici tu e
come avevo effettivamente letto da qualche parte, la si potrebbe
considerare come una “malattia”, o no? Considerando che l’alcolismo
viene proprio considerata una malattia, si deduce che ti puoi far
curare.
Quindi, perché non ti vuoi far curare? Immagino per i motivi di cui
parli, ovvero che avendo trovato una valvola di sfogo è poi difficile
disfarsene.
Ergo, deduco che è ora che io getti la spugna. Pensavo che “l’amore”
potesse curare ogni male, ed invece sbagliavo di grosso. Continuerò a
non capire mai, e perdonatemi se lo dico, ma proprio non ci riesco … è
che mi sembra cosi “semplice” amare la vita per quello che è,
nonostante tutte le difficoltà, e parlo per esperienza personale, non
è che io sia cresciuta nella bambagia o altro, direi l’esatto opposto
e ho avuto anni veramente durissimi. Ma chi non ne ha? Tutti, ognuno a
modo suo. E mi sembra cosi “amaro” lasciare che una sostanza o un
liquido governino quella che credo forse sia l’unica possibilità che
abbiamo di vivere. Perché non ti dà nulla, se non un momento di “pace”
… ma il problema è che quella pace poi te la toglie proprio la
“dipendenza”, di qualunque genere sia, perché il momento buono è
sempre più fugace e sempre più breve. E di questo ho trovato conferma
anche da voi, che parlate perché lo vivete sulla vostra pelle.
Lo so che dico banalità, lo so che non potrò mai capire, non vestendo
questi “panni” e scusatemi se mi permetto dire certe cose (lungi da me
giudicare o criticare) ma questo mi rattrista in un modo che forse
non riuscirei a far capire (ahimé, sono una persona estremamente
empatica, e a volte non è una bella “cosa”); anche per il lavoro che
faccio, vedo tante persone “andare via” come niente, ed ogni volta
penso che oggi sono ancora qui e sono fortunata. E posso fare ancora
tante cose. Piccole o grandi, importanti o insignificanti. Perché
perderle? Perché lasciare che una dipendenza limiti la propria vita?
C’è sempre tanto da fare e niente penso possa sostituire noi stessi …
scusate lo sfogo e se rompo le balle a voi 
E Paolo, sono contenta tu stia ritrovando la “felicità delle piccole
cose” (credo sia il titolo di un libro) e che tu stia scoprendo che la
vita è mediamente migliore senza dipendenza. Spero davvero con tutto
il cuore che sarà sempre migliore ogni giorno che passa, e che
qualunque cosa accada, ti troverà “preparato”.
75 (o 74? ), ripeto, non posso immaginare quanto sia grande questa
forza. Mi posso basare solo sulla mia “dipendenza” dalle sigarette, ma
non è proprio la stessa cosa. Posso chiederti perché? Parlavi di un
nodo che si scioglie nel tuo precedente post, ma la mia domanda è che
cosa ti spinge a bere? Un disagio? Un dolore? Problemi? Quale nodo
scioglie l’alcool? E poi, dici che il giorno dopo sono solo rimorsi ed
ansia. Perché rimorsi? Ansia per cosa? Non è un “piacere” l’alcool?
Mandami pure al diavolo se vuoi …
Ancora una volta, e concludo, grazie, perché non mi avete mandata al
diavolo, perché mi rispondete … e questo, qualcosa di “voi” la dice …,
penso che dietro ognuno di voi ci sia qualcosa di estremamente buono,
altrimenti dubito sareste qui …
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74-75
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QUOTE (barby1972 @ Giovedì, 15-Ott-2015, 18:03)
Ho cercato qualcosa in rete in merito alle citazioni di cui parli
Paolo, e mi sembra di aver capito, sintetizzando, che non ha un
effetto diretto sui recettori come per la droga, ma ha comunque
un’azione disinibitoria che ti porta poi alla sua ricerca costante (e
comunque lui ha anche un passato di dipendenza da cocaina). Ma ho
proprio sintetizzato!
Però, anche nell’ipotesi ci sia un fattore genetico, come dici tu e
come avevo effettivamente letto da qualche parte, la si potrebbe
considerare come una “malattia”, o no? Considerando che l’alcolismo
viene proprio considerata una malattia, si deduce che ti puoi far
curare.
Quindi, perché non ti vuoi far curare? Immagino per i motivi di cui
parli, ovvero che avendo trovato una valvola di sfogo è poi difficile
disfarsene.
Ergo, deduco che è ora che io getti la spugna. Pensavo che “l’amore”
potesse curare ogni male, ed invece sbagliavo di grosso. Continuerò a
non capire mai, e perdonatemi se lo dico, ma proprio non ci riesco … è
che mi sembra cosi “semplice” amare la vita per quello che è,
nonostante tutte le difficoltà, e parlo per esperienza personale, non
è che io sia cresciuta nella bambagia o altro, direi l’esatto opposto
e ho avuto anni veramente durissimi. Ma chi non ne ha? Tutti, ognuno a
modo suo. E mi sembra cosi “amaro” lasciare che una sostanza o un
liquido governino quella che credo forse sia l’unica possibilità che
abbiamo di vivere. Perché non ti dà nulla, se non un momento di “pace”
… ma il problema è che quella pace poi te la toglie proprio la
“dipendenza”, di qualunque genere sia, perché il momento buono è
sempre più fugace e sempre più breve. E di questo ho trovato conferma
anche da voi, che parlate perché lo vivete sulla vostra pelle.
Lo so che dico banalità, lo so che non potrò mai capire, non vestendo
questi “panni” e scusatemi se mi permetto dire certe cose (lungi da me
giudicare o criticare) ma questo mi rattrista in un modo che forse
non riuscirei a far capire (ahimé, sono una persona estremamente
empatica, e a volte non è una bella “cosa”); anche per il lavoro che
faccio, vedo tante persone “andare via” come niente, ed ogni volta
penso che oggi sono ancora qui e sono fortunata. E posso fare ancora
tante cose. Piccole o grandi, importanti o insignificanti. Perché
perderle? Perché lasciare che una dipendenza limiti la propria vita?
C’è sempre tanto da fare e niente penso possa sostituire noi stessi …
scusate lo sfogo e se rompo le balle a voi 
E Paolo, sono contenta tu stia ritrovando la “felicità delle piccole
cose” (credo sia il titolo di un libro) e che tu stia scoprendo che la
vita è mediamente migliore senza dipendenza. Spero davvero con tutto
il cuore che sarà sempre migliore ogni giorno che passa, e che
qualunque cosa accada, ti troverà “preparato”.
75 (o 74? ), ripeto, non posso immaginare quanto sia grande questa
forza. Mi posso basare solo sulla mia “dipendenza” dalle sigarette, ma
non è proprio la stessa cosa. Posso chiederti perché? Parlavi di un
nodo che si scioglie nel tuo precedente post, ma la mia domanda è che
cosa ti spinge a bere? Un disagio? Un dolore? Problemi? Quale nodo
scioglie l’alcool? E poi, dici che il giorno dopo sono solo rimorsi ed
ansia. Perché rimorsi? Ansia per cosa? Non è un “piacere” l’alcool?
Mandami pure al diavolo se vuoi …
Ancora una volta, e concludo, grazie, perché non mi avete mandata al
diavolo, perché mi rispondete … e questo, qualcosa di “voi” la dice …,
penso che dietro ognuno di voi ci sia qualcosa di estremamente buono,
altrimenti dubito sareste qui …

cara barby, ti rispondo dopo qualche mese perchènon sono più entrato nel sito di psico forum , ti chiedo intanto come stai adesso?...

ti rispondo anche alle domande dell'ultimo post , ho cominciato a bere perchè mi aiutava a superare questi elementi : ansia, disturbi ossessivi , insonnia, problemi con il lavoro e problemi d'amore, nonostante sia giovane con gli anni tutto ciò si è trasformato in dipendenza

tu dicevi che la vita è bella , e sono d'accordo anche io , ma sai secondo me il problema dell'alcolista qual'è ? che la vita diventa bella solo nel momento in cui si ha il bicchiere in mano , la mentalità giusta è proprio l'inverso


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uomosmarrito
Inviato il: Martedì, 05-Lug-2016, 02:48
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Psico Padrino
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74-75, è risaputo dalla scienza medica e dalla psichiatria (ma non lo sa la gente comune!) che alla base dei disturbi/dipendenze da alcol vi sono serie sindromi ansioso-depressive.
Solo curando farmacologicamente quest' ultime si può uscire dall alcolismo. Psicoterapia e alcolisti anonimi servono poco o niente...
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