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> La Mia Vita Come La Tela Di Penelope, borderline
 
amanda
Inviato il: Lunedì, 22-Gen-2018, 13:15
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Ciao a tutti, sono nuova del forum, vi scriverò cose che probabilmente sarete fin stufi

di leggere ma... spero di poter parlarne con qualcuno in fondo... mai avuta una

diagnosi ufficiale, ma da anni molte supposizioni da esperti e non: borderline. la mia

vita dall'adolescenza in poi è come una grande tela di Penelope, fare e disfare in

continuazione. Centinaia di idee a tempo determinato. Mille cose iniziate e mai finite.

è come se fossi la miglior premessa per fare un sacco di cose... che rimane

costantemente solo premessa. E questo accade perché il mio bianco ed il mio nero

continuano ad invertirsi tra di loro. Da ciò ne deriva: distruzione di rapporti sociali,

amicizie praticamente insostenibili e quasi inesistenti -distrutte da me più e più volte-

ho cambiato 5-6 strumenti musicali, tre corsi di laurea, 5 appartamenti negli ultimi 3

anni, senso di maternità da estremo a nullo (anzi con rifiuto potente) per non parlare

degli sbalzi di umore continui, soprattutto nei periodi di stress... questi mi hanno

portato pure ad avere degli attacchi simili a quelli di panico con contrazione dei

muscoli tremori sudorazione e pensieri orribili e velocissimi. Nel rapporto di coppia

(quello presente ora che sto tentando di conservare con unghie e denti) passo da

adorare il mio lui, ad odiarlo e svalutarlo per mezza parola detta male. in passato

sono stata bulimica per 5 anni in seguito ad un brutto lutto. ho costanti sentimenti

distorti fortissimi e mi rendo conto che per quanto possa reputarmi una persona

intelligente ho la netta sensazione che la mente si approfitti di ciò voltandolo a mio

sfavore... facendomi ogni volta credere che l'idea o il pensiero di quell'istante, sia

esattamente quello giusto.

Arrivata a 35 anni son veramente stanca e spaventata nel guardare la mia vita e

vedere che alla fine non ho concluso davvero nulla. e questo mi amareggia e mi

distrugge dentro ecco. scusatemi lo sfogo... ciao, amanda
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amanda
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 11:21
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Utente Nr.: 18.768
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C'è nessuno...? Ho scritto cose così insensate o banali? Io però è così che mi sento... E non so più dove sbattere la testa. Con chi dovrei andare a parlare? Non so a chi rivolgermi davvero non lo so. E temo che la mia mente costruisca cose strane a mia insaputa... Cioè... Mi confonde la realtá effettiva di ciò che provo logicamente con ciò che credo/penso di provare. A volte temo che sia la mia mente a farmi avere questi pensieri per portarmi a chiedere aiuto per chissà cosa. Magari per la mia totale insoddisfazione di ciò che sono. Il punto è che non riesco a muovere nulla. È un vero casino. Una matassa di fili elettrici infinita e annodata
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Darschy
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 11:40
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Ciao PSICO smile.gif

Sei in terapia?

Si può imparare a stare meglio e a gestire i sintomi, soprattutto a prendere un po' di distacco dai sentimenti estremi e cercare di ridimensionarli, o comunque di accorgersi di quando sono eccessivi ed insensati.


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La strada dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza
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amanda
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 11:56
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Ciao PSICO smile.gif grazie della risposta Darschy... no, non più. Ho smesso di andare in terapia due anni fa perché mi sentivo ancora più incompresa, come se fossi io totalmente incapace e cieca a vedere la semplicità della situazione... Faccio difficoltà a comprendere l'insensatezza fintantoché quel determinato pensiero mi pervade anzi... In quei momenti son convinta di aver finalmente la "cosa giusta" in testa... Dando alla me di prima della stupida.
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Darschy
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 12:14
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Utente Nr.: 77
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Un tempo qui scrivevano diverse persone con un disturbo borderline. Ora latitano.

Magari puoi cercare qualche spunto nelle discussioni di questa sezione PSICO smile.gif

Magari potresti ricominciare a fare terapia, cercando un terapeuta esperto nel campo.

Comunque non credere di non aver costruito nulla. Spesso a questa età (che più o meno è anche la mia) si tende a confrontarsi con vite "normali"...ovvero con amici che han messo su famiglia, han fatto un figlio.

Quello è lo stile di vita più "socialmente accettato" e più normale, ma alla fine non è l'unico. Adesso come adesso non sono così dispiaciuto della mia indipendenza e del non dover rendere conto a nessuno di quello che faccio. Coltivo le mie passioni, a volte le abbandono, a volte vivo a volte sopravvivo. Ma scommetto che anche chi ha famiglia/figli/stabilità ha spesso problemi e ripensamenti.



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La strada dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza
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Acqua33
Inviato il: Giovedì, 25-Gen-2018, 11:30
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Ciao

Dopo 50 anni in cui non mi spiegavo alcune cose, ho fatto un piccolo test su internet. Come te, ho fatto tante cose e usato molte più energie di quelle che servivano. Non pensare però di aver buttato il tempo, perché tutto serve. Parla con un terapeuta se vuoi, ma ricorda sempre che siamo persone prima che etichette, che tutti chi più chi meno hanno qualche problema o nevrosi e che la sofferenza fa parte della vita.

Vedi il lato positivo di conoscerti meglio: sai i tuoi punti deboli e puoi cercare di arginarli, e ricorda che qualche volta una bella passeggiata al sole o un respiro ad occhi chiusi o una chiacchierata con un conoscente possono aiutare più di 100 letture.

Questa è molto sinteticamente la mia esperienza, aggiungo che da tutto quello che hai fatto sei una persona intelligente e non violenta, devi essere fiera di questo

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amanda
Inviato il: Giovedì, 25-Gen-2018, 15:04
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Ciao Acqua 33, grazie per il messaggio. È vero che le etichette non contano ed è la persona che conta... Ci penso anch'io tanto al fatto che la vita è gioia e dolore contemporaneamente e guai se così non fosse perché saremmo tutti automi invisibili altrimenti. Io tento di accettare ma a volte , il più delle volte mi risulta tanto difficile. Anche perché so che da un momento all'altro dal nulla posso diventare di umore nerissimo o viceversa, oppure di punto in bianco posso ritrovarmi completamente straniera nel mio corpo, senza più riuscir a pensare, praticamente in pilota automatico come se tra il mio sé e la mia pelle ci fossero km e km di distanza(odio odio terribilmente quella sensazione) Oppure ancora il ronzio in testa che sembra una marea di gente che parla a vuoto, una marea che riesco a calmare solo parlando fisicamente più forte o cantando più forte. E poi il livello di empatia che spesso supera ogni limite e mi fa piangere a volte anche per una cartina buttata via. Mi sento un'idiota. Tutto questo mi fa venire le smagliature all'anima perché mi pare tanto un circolo vizioso dal quale sembra impossibile poterne uscire. Poi chiaro esistono anche quei periodi in cui pare tutto calmarsi ma... Durano tanto poco. E poi ok che niente è buttato via e niente è una perdita di tempo è vero questo ma in fondo è come se fossi un puzzle fatto con pezzi di altri puzzle tutti lì pronti ad incastrarsi ma senza in fondo possibilità concrete. Colorato sí certo, magari divertente a volte, ma senza una vera immagine. È bello aver trovato questo forum, ed è bello poter parlare con voi. Grazie
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Aeroplano italiano
Inviato il: Sabato, 27-Gen-2018, 02:52
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Unregistered









Ciao Amanda.

Anch'io faccio molte cose a tela di Penelope, e molte cose lasciate a metà. Che poi mi sento in colpa e mi abbasso l'autostima. Ho pensato che ciò dipendesse da scarsa resistenza a sforzi prolungati. Il che è anche vero, ma fino a un certo punto.
La verità è diversa: ci metto troppo impegno in tutte le cose che faccio. E questo aumenta lo sforzo necessario. Voglio sempre fare troppo, quando non serve. Insomma :mi rendo la vita difficile. È chiaro che poi mollo.

C'è poi una complicazione seria: l'impegno che ci metto, mi causa stress e in più tendo a non neutralizzare i fattori di stress ambientale. Morale: sono sempre stressato, il che produce un effetto paradosso: mi fa reagire di più, quindi impegnarmi di più ed è peggio ancora.

Se non mi semplifico la vita, non ne esco più.
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amanda
Inviato il: Martedì, 30-Gen-2018, 13:04
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Utente Nr.: 18.768
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Ciao!
Lo stress è vero gioca brutti brutti scherzi. Il fatto che mi inquieta è che a volte il livello di percezione dello stress si abbassa così tanto da far comparire questa sensazione anche nelle cose più semplici e quotidiane: fare una telefonata, prendere un appuntamento, disdire una visita, studiare uno spartito nuovo, andare a prove ecc. E questo mi genera una frustrazione immensa.
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