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> Depressione Cronica, post lungo
 
BlackHole
  Inviato il: Giovedì, 22-Feb-2018, 09:41
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Salve a tutti,

ho quasi 40 anni (maschio, single) e sono cronicamente depresso da almeno 6 anni. In realtà la depressione è iniziata un paio di anni prima, solo che ne ero totalmente inconsapevole, quindi ho continuato le mie normali attività (lavorative e non) come se nulla fosse, malgrado dovevo fare uno sforzo tremendo anche per le operazioni più banali. Era come camminare controvento durante una bufera! 4 anni fa ho lasciato il lavoro (autonomo), perché tanto ero diventato totalmente improduttivo pur cercando di impegnarmi e 2 anni fa sono tornato a vivere a casa dei miei genitori, lasciando vuoto il mio appartamento di proprietà. Sono soggetto a cicli depressivi sin dai tempi dell’adolescenza, iniziati circa a 16 anni da quanto mi ricordo, dove mi confinavo nella mia cameretta senza voler frequentare nessuno ma fortemente interessato alle attività ricreative (computer, giochi, studio, libri, ecc). Non soffrivo per la mia condizione, anzi mi piaceva, queste fasi poi le superavo tornando ad uscire e frequentare amici, ma dopo qualche tempo di stabilità, il ciclo ricominciava. Invece adesso questa depressione (iniziata a 31/32 anni circa) mi causa dolore, in questi 6 anni ho iniziato ad uscire di casa sempre meno, chiudere amicizie anche ventennali, alcune volte provavo nuovamente a lottare per riprendermi (come facevo da ragazzo) ma ad ogni tentativo sempre con meno energie e determinazione.

Le cause scatenanti sono una serie di situazioni molto spiacevoli e negative che ho dovuto affrontare tutte concentrate in meno di 2 anni, unite ad una mia naturale predisposizione alla depressione ciclica, che dopo un singolo attacco di panico, hanno aperto la breccia ai pensieri ossessivi, ai dubbi patologici, alle paranoie, alle manie di persecuzione. Pian piano dedicavo sempre meno energie al lavoro e allo svago per concentrarmi esclusivamente sui miei problemi, come tentare di risolverli (senza mai trovare una soluzione), a rimuginare sul passato e sul futuro, provando rancore verso il “nemico” che mi ha causato questi disagi … indagavo strenuamente alla ricerca di prove per poter incolpare questo “nemico” anche di eventi di cui lui non poteva essere responsabile al 100% (scovando spesso collegamenti logici discutibili). Ad esempio: trovo una ruota della macchina bucata, è stato il mio “nemico” per farmi dispetto, ricevo chiamate mute dai call center, è stato il mio “nemico” per controllarmi. Ho però sempre mantenuto una certa lucidità, senso critico, cercavo prove che confutassero le mie tesi, quindi non mi sentirei di definirla una psicosi. Dopo anni, anche avendo risolto tutti i problemi che si sono presentati, la mia mente non è riuscita a tornare alle normali attività precedenti, ma è rimasta immersa in questo loop ossessivo. Il senso di impotenza per non aver potuto affrontare attivamente queste sciagure e per non aver reagito con la dovuta aggressività, mi hanno gettato nello sconforto.

Adesso passo le mie giornate su Internet documentandomi su argomenti di natura psicologica, su come possa essere finito in questo pozzo depressivo, su cosa possa fare per uscirne, sono sempre alla continua ricerca di una sorta di insight che praticamente non arriva mai (se non rarissime volte). Oppure ricerco storie simili alla mia, forse per sentirmi meno solo. Per lungo tempo ho cercato di auto-diagnosticarmi qualche disturbo della personalità o malattia più grave, affibbiandomi di tutto e di più: sono passato dalla depressione alla schizofrenia paranoide, dall’ansia al disturbo ossessivo. Non ho più interessi, non mi stimola più nessuna attività, guardare la TV o ascoltare musica o leggere libri sono pesi insostenibili, sembro completamente assuefatto dalla rimuginazione e dalla ruminazione. Anche solo il pensare di ritornare alla mia vecchia attività lavorativa mi mette a disagio. Il ritmo circadiano è perennemente alterato, ci sono alcuni periodi dove dormo quasi tutto il giorno ma solitamente non riesco a stare a letto per più delle classiche 8 ore. Non è stato però sempre così, ci sono stati dei brevi periodi durante questi anni dove effettivamente mi sono ripreso, per lo meno dal punto di vista emotivo, ritrovavo interesse per le vecchie passioni, ricominciavo coi progetti per il futuro, cercavo di rimboccarmi le maniche per il tempo perduto, ma dopo una manciata di mesi tutto tornava come prima. In questi periodi “positivi” anche la mia visione del passato era più indulgente (con me stesso e verso gli altri).

Mentre ora rimugino costantemente sul passato, esclusivamente in chiave negativa, transitando paradossalmente da una versione depressa e debole di me stesso, dove sono lo sfigato di turno che si è sempre fatto sopraffare dal prossimo, ad una versione narcisista e aggressiva, che si è trovato sempre nei guai con gli altri a causa della propria arroganza e superbia. Sono consapevole che entrambe le versioni non possono coesistere nello stesso soggetto, sarebbe come affermare di essere contemporaneamente sia alti sia bassi, però devo ammettere di essere sempre stata una persona estremamente competitiva sin dalle scuole medie. Vi faccio un esempio, a 18 anni ho bisticciato con un ragazzo, lui mi ha attaccato per un qualche mio atteggiamento, così io decisi di allontanarmi dal gruppo. In quel momento l’evento non mi causò dolore, non ci ero rimasto male, ne ci avevo mai rimuginato sopra prima d’ora, ho iniziato a farlo solo adesso, dopo 20 anni dall’accaduto, rivedendo me stesso come il perdente che se ne è scappato con la coda fra le gambe (ma all’epoca non mi sentivo così). Ragiono in questo modo per una serie sterminata di altri piccoli eventi, persino dalle scuole elementari, che mi stanno causando dolore solo adesso, mentre quando li affrontai lo feci senza grossi sconvolgimenti. Ho iniziato a mettere in discussione tutti i miei rapporti socali del passato, ora vedo gli amici che mi cercavano solo per proprio tornaconto personale.

Recentemente mi sto accorgendo che le persone che incontro reagiscono in maniera diversa alla mia sola presenza, ho una sorta di rabbia repressa infinita che anche se non esprimo intenzionalmente, evidentemente trapela tramite la comunicazione non verbale. Per questo motivo mi sono convinto di aver sviluppato una sorta di disturbo paranoide, non mi fido neanche più di nessuno e vedo la gente per lo più mia nemica; o comunque a cui non sto simpatico e desiderano solo allontanarmi.

La fonte più grande di dolore, in ogni caso, è l’incapacità di riprendere il mio lavoro, che prima di tutto è anche la mia passione che coltivo sin da quando sono bambino. Questa situazione non la riesco proprio a tollerarla, non solo per una questione puramente economica.

Un grazie a chiunque sia arrivato a leggere sino a qui
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unipolare
Inviato il: Giovedì, 22-Feb-2018, 17:34
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Ciao punto diritto al dunque. Psichiatri, psicologi ne hai interpellati ? Come fai a mantenerti ? Mi sembra che tu oltre alla depressione abbia un disturbo evitante di personalità. Come va il rapporto con i tuoi genitori ? Addirittura mi sembri un hikikomori della prima ora. La risposta più importante che devi dare è sei seguito da qualche terapeuta, poi andiamo avanti nella discussione. Ciao.
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obiwan
Inviato il: Giovedì, 22-Feb-2018, 18:30
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Ciao

come puoi vedere è il mio primo messaggio qui nel forum.
Sono quindi veramente l'ultimo arrivato ... PSICO D.gif
Tuttavia mi permetto di risponderti perché ho vissuto un'esperienza analoga molti anni fa, tra la fine degli anni '80 e gli inizi dei '90, quando ero a cavallo fra i 20 e i 30 anni.
Certamente la vita che stai facendo non ti aiuta, anzi..
Non lavori più, sei ritornato a vivere con i tuoi. Come quando eri un adolescente. E magari loro ora ti mantengono ... Immagino che questo comporti frustrazione, insoddisfazione, senso di fallimento e di inadeguatezza. E' ovvio. Qualunque persona normale si sentirebbe così in quella situazione. E sottolineo: normale.
Alzarsi ogni giorno al mattino e non avere nulla da fare, nessun progetto, nessun obiettivo, è senz'altro deleterio per chiunque.
Non solo genera un senso di inutilità, ma quel nulla e quel vuoto sono il terreno ideale per rimuginare su tutto. E così facendo non si può che peggiorare, in una spirale discendente che bisogna assolutamente spezzare.
Tocca a te riprenderti in mano la tua vita. PSICO armati93.gif
Convinciti che ti vuoi bene, e che non accetti di continuare su questa strada. L'ideale sarebbe riprendere a lavorare. Ma, se pensi che per ora sia troppo presto, prendi qualche altra iniziativa. Il volontariato ad esempio può dare delle grosse soddisfazioni.
Ciao !


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BlackHole
Inviato il: Venerdì, 23-Feb-2018, 01:22
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QUOTE (unipolare @ Giovedì, 22-Feb-2018, 16:34)
La risposta più importante che devi dare è sei seguito da qualche terapeuta, poi andiamo avanti nella discussione.

Non sono seguito da nessuno, ho pensato di rivolgermi a qualcuno anni fa ma ogni volta ho annullato.
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BlackHole
Inviato il: Venerdì, 23-Feb-2018, 07:04
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Forse avrei dovuto fare una premessa, credo importante: in vita mia ho sempre affrontato gli eventi spiacevoli che incontravo in maniera assolutamente naturale, mantenendo inalterata la mia felicità. Non mi sono mai fatto fermare o rallentare dai problemi, per me guardare avanti era scontato, avevo una tale sicurezza in me stesso e una tale voglia di realizzarmi nel futuro, che non mi facevo scalfire minimamente. Questo è stato possibile sin quando mi capitava un problema, avevo il tempo di metabolizzarlo, superavo il problema, poi se ne presentava un altro e così via. Purtroppo in questo caso si sono presentati una serie di problemi molto gravi, pesanti dal punto di vista economico e psicologico, tutti concentrati in un breve lasso di tempo; e che hanno coinvolto tutta la famiglia. Ogni persona ha un punto di rottura, credo di aver raggiunto il mio.

Non ho avuto il tempo materiale per riprendermi, per riassestarmi, oltre a questi problemi c'era anche il lavoro che in quel periodo era particolarmente stressante, in più, come se non bastasse, non dedicavo più tempo a me stesso, ai miei svaghi e al mio relax da diverso tempo.

Ho avuto un esarimento nervoso, un crollo psichico, una crisi di nervi, chiamiamolo come volete.

Spesso leggo di persone che cadono nella disperazione per aver subito uno solo degli eventi spiacevoli che sono capitati a me...
PM
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Luli
Inviato il: Venerdì, 23-Feb-2018, 14:03
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@BLACKHOLE Hai un messaggio privato
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unipolare
Inviato il: Domenica, 25-Feb-2018, 20:10
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QUOTE (BlackHole @ Venerdì, 23-Feb-2018, 00:22)
E necessario che tu vada da uno psichiatra o da uno psicologo. Da solo è molto difficile uscirne fuori. Sforzati, d'altro canto si va li e si parla. Oppure se è il caso ti danno dei farmaci. Le possibilità di miglioramento ci sono. Non saranno immediate ma arriveranno. D'altro canto che alternative hai ? Tentar non nuoce.



QUOTE (unipolare @ Giovedì, 22-Feb-2018, 16:34)
La risposta più importante che devi dare è sei seguito da qualche terapeuta, poi andiamo avanti nella discussione.

Non sono seguito da nessuno, ho pensato di rivolgermi a qualcuno anni fa ma ogni volta ho annullato.

E necessario che tu vada da uno psichiatra o da uno psicologo. Da solo è molto difficile uscirne fuori. Sforzati, d'altro canto si va li e si parla. Oppure se è il caso ti danno dei farmaci. Le possibilità di miglioramento ci sono. Non saranno immediate ma arriveranno. D'altro canto che alternative hai ? Tentar non nuoce.
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