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> Programmazione Neuro Linguistica, In breve ... PNL
 
aperol
Inviato il: Martedì, 09-Ott-2012, 19:37
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Psico Padrino
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QUOTE (ramonaa @ Martedì, 09-Ott-2012, 17:26)
Stamattina sono stata alla Feltrinelli. Sarà che è molto grande perché dove sono stata io ha 2 piani ma tra gli scaffali di psicologia alla PNL era dedicato un intero ripiano... Mamma mia quanti libri!
Manuali grandi e piccoli, con i titoli più fantasiosi e stuzzicanti.. e qunti autori diversi Italiani o stranieri... Questa cosa mi ha confusa un po'!
Ho visto il libro da cui stai prendendo le nozioni, ha una copertina tutta rossa e gialla e c'è scritto che prendendo lo puoi fare un corpo di PNL on line su un sito.
La stessa casa editrice ne ha pubblicati altri 3-4 non tutti di questo autore qui. Il più grosso non mi sembrava male ma sfogliandolo ho notato molti esercizi, alcuni disegni e dei test e questa cosa mi ha lasciato un po' dubbiosa perché era scritto molto poco e largo e tanto era da completare dal lettore... Non so.
E poi mille manuali, grossi e piccoli... Mille!!! Ma sono tutti validi???

Anni fa si avrebbe fatto tanta fatica a trovarne uno, oggi in molti si rendono conto delle potenzialità e quindi ce ne sono di tutti i tipi, generi e tanti autori.
I più famosi sono Richard Bandler (fondatore) e un certo Roberto Re, quest'ultimo me ne ha parlato l'istruttore di dove ho fatto i corsi.
Sono tutti validi perchè comunque seguono lo stesso filo.
Per eliminare un pò di confusione, inizia proprio con il fondatore e trova il libro più indicato (se non ti interessa i metodi di vendita è inutile che lo compri, non so se mi spiego PSICO wink.png ).
Quello che ho io ha qualche immagine e un pò di esercizi, ma non è scritto in grande e largo.
Considera che comunque, anche se successivamente ne acquisti qualcun'altro, proseguirai con l'approfondimento leggendo altri metodi e magari di altri autori, mantenendo la tua mente sempre impegnata, cosa molto importante. Potresti persino consigliare tu stessa un giorno quale libro è meglio, magari confrontandoli e motivandoli.
Prova PSICO smile.gif


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menhir217
Inviato il: Domenica, 14-Ott-2012, 18:25
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Psico Zio
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Dopo circa due settimane di pratica, mi alzo e faccio il letto in automatico... ma il pensiero positivo mica mi viene! Sono oppressa da pensieri negativi e dalle mie paure. Non riesco ad uscirne... PSICO cry.gif


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Se pensi che riuscirai o che non riuscirai, avrai comunque ragione.

Om Shanti.
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aperol
Inviato il: Domenica, 14-Ott-2012, 20:39
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QUOTE (menhir217 @ Domenica, 14-Ott-2012, 17:25)
Dopo circa due settimane di pratica, mi alzo e faccio il letto in automatico... ma il pensiero positivo mica mi viene! Sono oppressa da pensieri negativi e dalle mie paure. Non riesco ad uscirne... PSICO cry.gif

Sei riuscita a provare su te stessa che con pazienza, soprattutto in tempi ristrettissimi (due settimane sono pochissime), l'abitudine di fare cose nuove poi diviene spontanea.
Se non riesci a fare lo stesso con i pensieri è solo perchè non lo fai veramente, non ci credi.
Mi spiego meglio:
fare il letto è una cosa semplice, non comporta grandi fatiche, è una cosa nuova dove non ci sono negativi o positivi, quindi che diventi abitudine è decisamente più immediato.
I cattivi pensieri (che fra l'altro riusciamo persino a riconoscere quelli buoni da quelli cattivi, pensa a quanto assurdo sia tutto questo) hanno bisogno di qualcosa che abbia la precedenza su di loro, un qualcosa che dia spunto alla mente di guardare altrove.
La pnl, per dirla in modo molto ristretto, non risolve il problema, semmai ti mette nella condizione di rimpicciolirlo a tal punto da renderlo insignificante, o come l'ho definito io poco fa "assurdo". In questo modo ti accorgerai che effettivamente era privo di significato.

Fai una cosa altrettanto semplice:
ogni volta che vedi qualcosa di piacevole, simpatico, divertente,... ripeti mentalmente (o a voce se preferisci) "che bello, funziona!", meglio con un sorriso se ti riesce. Concentrati solo su questo, per le cose brutte, spiacevoli, più in generale negative, lascia scorrere e cerca di imparare dagli errori. Cosi il negativo diventa istruttivo, quindi positivo.

La prova con il letto l'hai fatta e ti riesce, prova anche cosi PSICO smile.gif


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cicinzia
Inviato il: Martedì, 16-Ott-2012, 19:03
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Conoscevo un pò la pnl. Più che altro mi incuriosiva per l utilizzo che se ne poteva fare verso gli altri. E se la conosci bene sai di cosa parlo PSICO wink.png ma questa versione,più "autoprogrammate"mi è sempre risultata complicata. Sarà per il fatto che per indole riesco meglio a "manipolare" gli altri,piuttosto che me stessa. Mi è piaciuto molto vedere che si può,con un pò d pazienza e con le tecniche giuste utilizzare questa tecnica anche verso se stessi. Forse bastava leggere meglio???Grazie!


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avrai sorrisi sul tuo viso, come ad agosto grilli e stelle...
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ramonaa
Inviato il: Martedì, 16-Ott-2012, 19:25
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QUOTE (aperol @ Domenica, 14-Ott-2012, 19:39)
QUOTE (menhir217 @ Domenica, 14-Ott-2012, 17:25)
Dopo circa due settimane di pratica, mi alzo e faccio il letto in automatico... ma il pensiero positivo mica mi viene! Sono oppressa da pensieri negativi e dalle mie paure. Non riesco ad uscirne... PSICO cry.gif

Sei riuscita a provare su te stessa che con pazienza, soprattutto in tempi ristrettissimi (due settimane sono pochissime), l'abitudine di fare cose nuove poi diviene spontanea.
Se non riesci a fare lo stesso con i pensieri è solo perchè non lo fai veramente, non ci credi.
Mi spiego meglio:
fare il letto è una cosa semplice, non comporta grandi fatiche, è una cosa nuova dove non ci sono negativi o positivi, quindi che diventi abitudine è decisamente più immediato.
I cattivi pensieri (che fra l'altro riusciamo persino a riconoscere quelli buoni da quelli cattivi, pensa a quanto assurdo sia tutto questo) hanno bisogno di qualcosa che abbia la precedenza su di loro, un qualcosa che dia spunto alla mente di guardare altrove.
La pnl, per dirla in modo molto ristretto, non risolve il problema, semmai ti mette nella condizione di rimpicciolirlo a tal punto da renderlo insignificante, o come l'ho definito io poco fa "assurdo". In questo modo ti accorgerai che effettivamente era privo di significato.

Fai una cosa altrettanto semplice:
ogni volta che vedi qualcosa di piacevole, simpatico, divertente,... ripeti mentalmente (o a voce se preferisci) "che bello, funziona!", meglio con un sorriso se ti riesce. Concentrati solo su questo, per le cose brutte, spiacevoli, più in generale negative, lascia scorrere e cerca di imparare dagli errori. Cosi il negativo diventa istruttivo, quindi positivo.

La prova con il letto l'hai fatta e ti riesce, prova anche cosi PSICO smile.gif

PSICO hug.gif


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Sto ancora aspettando
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OfHumanBondage
Inviato il: Martedì, 16-Ott-2012, 21:16
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QUOTE (aperol @ Mercoledì, 03-Ott-2012, 21:02)

Pensa a 5 episodi in cui hai avuto paura
Immagina di vedere un film di tutti questi episodi in successione di continuo.
Continua a rivedere il film mentalmente fino a quando non ti accorgi di quant'è ridicolo.
Mentre rivedi il film, ingrandisci e illumina maggiormente le immagini. Continua fino a quando non sarai in imbarazzo per l'accaduto.
Continua ancora... e arriverai al punto di dire "Che ridicolo!"

Un'altro modo molto semplice è questo:
Pensa al ricordo di quando stavi ridendo che matti, nel momento più vivido possibile, fino a quando la risata diventa incessante e irresistibile
A questo punto, inizia a pensare alla cosa di cui avevi paura. Mentre ridi noterai come cambia il tuo atteggiamento in quel pensiero, rendendolo molto più leggero, se non addirittura divertente.

Sto provando ad utilizzare queste tecniche, insomma mi sono esercitata facendo questi due esercizi..e mi pare mi stiano dando sollievo!
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aperol
Inviato il: Martedì, 16-Ott-2012, 23:13
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QUOTE (cicinzia @ Martedì, 16-Ott-2012, 18:03)
Conoscevo un pò la pnl. Più che altro mi incuriosiva per l utilizzo che se ne poteva fare verso gli altri. E se la conosci bene sai di cosa parlo PSICO wink.png ma questa versione,più "autoprogrammate"mi è sempre risultata complicata. Sarà per il fatto che per indole riesco meglio a "manipolare" gli altri,piuttosto che me stessa. Mi è piaciuto molto vedere che si può,con un pò d pazienza e con le tecniche giuste utilizzare questa tecnica anche verso se stessi. Forse bastava leggere meglio???Grazie!

La pnl non è solo gestione delle persone o vendite, ma anche autostima, fiducia in se stessi, semplici passi per cambiare abitudine. Chi non ha cambiato qualcosa delle proprie abitudini per necessità, volontà o obblighi? Tutti abbiamo fatto dei cambiamenti, cose che al momento sembravano insuperabili e difficili ma che poi pian piano sono diventati parte di noi stessi.
Prima iniziamo, prima possiamo superare il problema. PSICO smile.gif


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aperol
Inviato il: Martedì, 16-Ott-2012, 23:16
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QUOTE (Iris03 @ Martedì, 16-Ott-2012, 20:16)

Sto provando ad utilizzare queste tecniche, insomma mi sono esercitata facendo questi due esercizi..e mi pare mi stiano dando sollievo!

Benissimo, mi fa veramente piacere

E mi raccomando, continua cosi. Sarà ancor più facile quando diventerà spontaneo l'utilizzo degli esercizi. Ce ne sono tanti, per chi ad esempio ha bisogno di provare cose nuove, con la pnl ne ha un'infinità di cose da imparare.

Brava PSICO smile.gif


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aperol
Inviato il: Domenica, 28-Ott-2012, 12:14
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LE ANCORE

Un concetto piuttosto facile da capire è proprio come la nostra mente posiziona delle ancore, che sono punti di fermo immagine o a volte brevi filmati vissuti e che rimangono in mente.
Tanto più si è tristi, tante più ancore fissiamo, tanto più facile è ricordarsi solo di eventi spiacevoli e depressivi.
E se facciamo il contrario?
Con un pò di sforzo da parte nostra, possiamo posizionare delle ancore positive, in modo da poterci aggrappare a qualcosa di valido, che ci faccia risalire al posto di scendere.
Credo che per la maggior parte delle persone sia capitato almeno una volta di essere in un luogo, con amici o parenti, e passare dei momenti felici. In quei momenti, sembra che tutti i racconti siano fatti apposta per ridere, riaffiorano ricordi e avventure (o disavventure) comiche. Diventa un ridere costante, a volte da far male persino lo stomaco da quanto si ride. In quel caso, si vanno a prendere inconsciamente tutte le ancore positive successe in modo totalmente spontaneo.
Diventa difficile trovarle soprattutto quando si passa lungo tempo senza farne uso, oppure non si creano a causa di disagi o malesseri.
In questo caso, è come tentar di uscire da un tunnel. Un piccolo sforzo lo dobbiamo fare, altrimenti non riusciamo ad uscirne.
Creare anche artificialmente queste ancore è importantissimo per rivivere.
Provare per credere


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strega nocciola
Inviato il: Domenica, 04-Nov-2012, 23:18
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Grazie Aperol, molto molto interessante! PSICO ok.gif


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"Perchè scrivi solo cose tristi?"
"Perchè quando sono felice esco."


"Non date fede ai vecchi manoscritti, non credete una cosa perché il vostro popolo ci crede o perché ve l'hanno fatto credere dalla vostra infanzia.
Ad ogni cosa applicate la vostra ragione; quando l'avrete analizzata, se pensate che sia buona per tutti e per ciascuno, allora credetela, vivetela, e aiutate il vostro prossimo a viverla a sua volta." [Buddha]
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aperol
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QUOTE (strega nocciola @ Domenica, 04-Nov-2012, 22:18)
Grazie Aperol, molto molto interessante! PSICO ok.gif

Mi fa piacere PSICO smile.gif


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aperol
Inviato il: Domenica, 11-Nov-2012, 21:12
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Il dialogo interiore negativo, FERMARLO E RISTRUTTURARLO

Questo è uno dei modi più insidiosi per soffrire e sabotare la propria vita.
Fra le tecniche usate da molti psicologi cognitivisti è dire stop! ad alta voce. Cosi facendo si crea una specie di “vuoto” su cui si può ripartire con pensieri nuovi.
Qui è molto utile sfidarlo con pensieri positivi, guardando ai lati belli e soddisfacenti, trascurando ampiamente quello che crea fonte di disagio o malessere e amplificando tutto ciò che abbiamo di cui essere fieri e felici, sia esso un oggetto, una relazione, le proprie abilità, qualsiasi punto a proprio favore.
Anche incoraggiarsi è molto utile. I lottatori di wrestling ne solo il più ampio esempio. Si ritrovano spesso contro lottatori decisamente forti, ma si auto motivano, si auto convincono di farcela con frasi tipo “ce la faccio”, oppure “ora ti faccio vedere io cosa so fare”, o ancora “posso fare ancora meglio”. Questo può essere anche molto utile per incoraggiare chi ci sta attorno in un eventuale lavoro di squadra.

5 passaggi (esercizio)

Un valido esercizio sta nel cogliere i lati negativi rispondendone di conseguenza.

1-Avversità. L’innesco della reazione pessimista
2-Convinzione. Ci si convince che non c’è via d’uscita
3-Conseguenza. Ripercussioni negative, snervanti e mancanza di fiducia in se stessi

Questi sono solitamente i 3 passi che colpiscono i pessimisti.
Una volta preso consapevolezza di questo principio, abbiamo già fatto il primo passo, quindi bastano 2 semplici passaggi per interrompere il meccanismo

1-Discussione. Contestare la convinzione mettendola in discussione. In questo caso, si dovrà prove del contrario, come ad esempio valorizzando ciò che abbiamo di bello, positivo, persone che ci vogliono bene, un buon lavoro, una famiglia unita, amici che ci aiutano in caso di bisogno, capacità personali,…
Anche creando alternative alla convinzione, come ad esempio il cercare una spiegazione all’accaduto.
Esaminando cosa comporta, con domande tipo: e allora? E anche se fosse vero?
Anche esaminando l’utilità della convinzione, dato che spesso è inutile come un bicchiere vuoto nel deserto.
Questo è un valido punto di supporto da ripetere continuamente quando si ha il momento di crisi. Più si usa, più viene spontaneo contestare. Praticamente il contrario di ciò che si fa solitamente che sarebbe l’autocommiserazione ripetuta.

2-Energizzare. Mettendo in discussione ciò che pensiamo negativamente. Questo incrementa il successo proprio come i lottatori che si spingono ad incrementare il proprio potenziale.

Esempio (riassunto per praticità)

Negativo: sono sfortunato, non posso farci niente, sarà sempre cosi.
Risposta: è vero, a volte sono sfortunato.
Discussione: ma questo è vero per tutti. Ed è solo un fatto temporaneo. La situazione può tranquillamente cambiare direzione.

L’abitudine è la chiave. Disabituarsi con un'altra tipologia di schema richiede solo costanza. Si dice che dopo 20 volte diviene abitudine purchè fatto costantemente.


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aperol
Inviato il: Domenica, 11-Nov-2012, 21:38
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Swish Pattern (na figata laugh.gif )

Immagina una tv.
Di fronte hai il film o programma che stai guardando.
Il pensiero è come un film, a volte sotto forma di foto, altre volte come immagini in movimento, proprio come un film.
Come cambiare?
Ebbene, nelle tv più recenti, hanno in dotazione il PiP, picture in picture, immagine nell'immagine. Per dirla breve, hai il film o programma in primo piano, poi in un angolo, oppure nella barra sotto, varie caselline con immagini di canali differenti.
L'esercizio è molto simile.
Quando si è sintonizzati nel canale negativo, pessimistico, depressivo, aprire lo swish. In un angolino, aprire una casella con l'immagine del film che si vorrebbe vedere, magari di qualcosa di passato o magari di qualcosa che verrà. Piano piano, ingrandire quell'immagine. E' la curiosità che ti spinge all'ingrandimento. Vuoi vederci meglio, più chiaro, quindi si tenderà ad ingrandire proprio ciò che più interessa, il film piacevole. Renderlo nitido e ben visivo. Con il tempo, sempre per questione di abitudini, si imparerà ad aprire questa finestra spontaneamente, più velocemente e con intensità maggiore.

PSICO wink.png


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aperol
Inviato il: Mercoledì, 14-Nov-2012, 23:12
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ANCORE (Esercizio)

L'esercizio è molto semplice e ruota sempre attorno al solito discorso: abitudine.
Come fare? ... semplice.
Prendiamo qualche evento che ci fa star bene, ci fa sentire vivi, o addirittura ci fa sbellicare dal ridere. Pensando ad un episodio, tocchiamo una parte del nostro corpo, una parte che solitamente non siamo abituati a toccare volontariamente. Un esempio può essere il ginocchio.
Per più volte al giorno, prendere qualche momento gratificante che ci fa star bene e toccarlo. Poi magari si ripete l'esercizio con un'altro evento simile e toccare sempre allo stesso modo sempre lo stesso punto... fino a quando, dopo un pò di giorni, il solo toccare il ginocchio ci fa star automaticamente bene. Questo perchè la mente va associando il benessere con questo movimento. Se ancora non riesce spontaneo, continuare l'esercizio ancora per qualche giorno.

Molte volte ad esempio diciamo: "beh, se faccio questo succede sempre che sto male", oppure "ogni sera a quest'ora mi sale l'ansia". E' ovvio che in quel preciso momento, automaticamente ci viene spontaneo pensarci, e puntualmente arriva il malessere.
Questo è un esercizio per creare delle ancore di supporto nei momenti in cui ci sentiamo giù.

Che c'è di male nel provare a star bene? PSICO smile.gif


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ramonaa
Inviato il: Mercoledì, 30-Gen-2013, 23:26
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QUOTE (aperol @ Mercoledì, 14-Nov-2012, 22:12)
ANCORE (Esercizio)

L'esercizio è molto semplice e ruota sempre attorno al solito discorso: abitudine.
Come fare? ... semplice.
Prendiamo qualche evento che ci fa star bene, ci fa sentire vivi, o addirittura ci fa sbellicare dal ridere. Pensando ad un episodio, tocchiamo una parte del nostro corpo, una parte che solitamente non siamo abituati a toccare volontariamente. Un esempio può essere il ginocchio.
Per più volte al giorno, prendere qualche momento gratificante che ci fa star bene e toccarlo. Poi magari si ripete l'esercizio con un'altro evento simile e toccare sempre allo stesso modo sempre lo stesso punto... fino a quando, dopo un pò di giorni, il solo toccare il ginocchio ci fa star automaticamente bene. Questo perchè la mente va associando il benessere con questo movimento. Se ancora non riesce spontaneo, continuare l'esercizio ancora per qualche giorno.

Molte volte ad esempio diciamo: "beh, se faccio questo succede sempre che sto male", oppure "ogni sera a quest'ora mi sale l'ansia". E' ovvio che in quel preciso momento, automaticamente ci viene spontaneo pensarci, e puntualmente arriva il malessere.
Questo è un esercizio per creare delle ancore di supporto nei momenti in cui ci sentiamo giù.

Che c'è di male nel provare a star bene?  PSICO smile.gif

dove hai preso questo esercizio?

ricordo di averlo letto nel libro pnl è libertà

a tale proposito vorrei postare un capitolo qui, e desidererei anche che gli admin mettessero questa discussione in evidenza, mi riprometterò di postare spesso capitoli interessanti. Inutile dire che amo questo libro e lo consiglio a tutti, ed ancora ringrazio aperol per avermi fatto scoprire questa meravigliosa disciplina. Buona lettura.

36
Evitare la cella d'isolamento: evadere
dalla prigione della solitudine

Il mio cliente, Bryan, mi guardava incuriosito. Sedevamo nel bar di un hotel nel
centro di Dublino. Ci trovavamo lì per scopi terapeutici e proprio in quel contesto
Bryan stava per fare un enorme passo in avanti.
OWEN: Adesso. Vedi quella ragazza laggiù, vicino al bancone, top nero, capelli
biondi?
BRYAN: Certo. Cosa vuoi che faccia?
OWEN: Bene. Vai al bar e ordina due pinte di birra. Dopo che il barista ti avrà
servito, mentre ritorni qui, vai verso di lei, toccale gentilmente la spalla
per richiamare la sua attenzione e di': "Scusami", falle un complimento
onesto, qualcosa di carino, poi scusati ancora una volta e torna qui da
me. Non voglio che te ne rimanga lì ad aspettare una sua risposta. Il tuo
compito è fare un complimento e venire via. Hai capito?
BRYAN: Sì, ma cosa faccio se rispon...
OWEN: Qualunque cosa faccia lei, tu inventa una scusa per tornare da me il
prima possibile. Voglio che impari che cosa si prova a fare un
complimento a una ragazza per farla star bene, senza necessariamente
sperare di rimediare un appuntamento o di portartela a letto.
BRYAN: Va bene. Vado!
Facemmo l'esercizio del "quadrato dello splendore" che gli avevo insegnato. Si era
ricordato di costruire un'immagine in cui vedeva se stesso avvicinarsi a lei con fare
scaltro e sicuro. In silenzio, si ripetè: "È così fortunata. Ti adorerà di certo".
Immaginò che lei rispondesse con un sorriso ammirato. Bryan si alzò velocemente e
andò al bancone. Si fece dare due birre e, ritornando, si avvicinò alla ragazza bionda
e alla sua amica. Le toccò la spalla.
Le persone mi hanno sempre affascinato. Sono un attento osservatore e trovo
affascinante starmene lì a guardare con attenzione le persone che passano per strada.
Quando sono in giro per il mondo, ciò che più mi piace e che meglio ricordo sono le
persone che incontro. Sono quelli i momenti che risaltano. Adoro i miei amici e la
mia famiglia; adoro trascorrere il tempo divertendomi con loro. Adoro il processo
dell'essere innamorato, quando accade, e del semplice condividere lo stesso spazio
con la persona che amo. Stavo ripensando al lavoro che feci con Bryan per un
programma televisivo chiamato Ask Anna, trasmesso dalla RTÉ, in cui c'erano
diverse persone che avevano bisogno d'aiuto in certi ambiti della vita e l'affascinante
conduttrice Anna metteva a loro disposizione degli esperti in quel settore. Io ero
stato scelto per aiutare Bryan ad avere più successo con le donne. L'esercizio che
stavamo facendo al bar era uno dei molti che facemmo per metterlo in condizione di
rapportarsi con l'altro sesso con maggiore efficacia. Tutta questa storia mi era venuta
in mente mentre pensavo al concetto di solitudine. Vedete, negli anni ho lavorato con
un sacco di persone, ho insegnato loro a interagire meglio con gli altri, a flirtare
meglio, ad amarsi di più e a sviluppare amicizie e relazioni. Quello di cui mi ero
accorto è che imparavo sempre qualcosa di nuovo in merito a come funzionassero
tutte queste cose. Il contesto della vita sociale continuava ad affascinarmi e
pregustavo l'idea di poter imparare qualcos'altro da Richard. Inoltre, ricordavo che
cosa significasse sentirsi soli ed ero curioso di scoprire come avrei potuto migliorare
il modo in cui aiutavo le persone a superare questa sensazione. Attualmente accade
di rado, sempre che accada, che io mi senta solo. Una volta imparato che cosa
significasse davvero "amare la libertà", cominciai a capire come avrei potuto vivere
senza solitudine. Ho talmente tanti amici per i quali provo un grande affetto e che ho
incontrato praticamente in ogni continente. Il mio rapporto con ciascuno di loro è
diverso e tutti sono speciali a modo loro. Io sono fortunato, in un certo senso, e
d'altro canto non è soltanto fortuna. Gli amici che popolano la mia vita li ho attratti
io. Mi è già capitato di litigare con degli amici. Non è che vada sempre d'accordo con
tutti quelli che incontro e non mi riesce sempre di rimanere in contatto con le
persone. In linea di massima, tuttavia, non mi sento mai solo, neanche quando non
sono in compagnia, perché faccio uno sforzo, quando si tratta delle relazioni e delle
amicizie che arricchiscono la mia vita.
Amare la libertà significa fare quello sforzo ed entrare in contatto con sempre più
persone e instaurare con loro nuove relazioni. Non tutti si riveleranno essere i vostri
migliori amici, né voi lo sarete per loro. La cosa davvero importante è che
cominciate a incontrare più persone e che impariate a padroneggiare le vostre abilità
di comunicare e relazionarvi. Quando raggiungerete quest'obiettivo, ogni persona
che entrerà nella vostra vita lo farà per un motivo che vi aiuterà a imparare qualcosa
di nuovo. Alcune di queste persone rimarranno con voi per il resto della vostra vita
o, addirittura, per il resto della loro.
La solitudine è dilagante nella società moderna. Certe persone si sentono sole
perché non hanno una relazione con qualcuno, certe persone si sentono sole perché
sono insoddisfatte della relazione che hanno e certe persone si sentono sole perché
hanno pochi amici o parenti, ammesso che ne abbiano, con cui scambiare una parola.
Ho lavorato con molte persone che avevano problemi simili e, a dir la verità, uscire e
farsi nuovi amici è molto più semplice di quanto non creda la maggior parte delle
persone. I più provano a fare qualcosa e poi si arrendono, dichiarando di averle
provate tutte. Ciò che è fondamentale ricordare quando si esce e ci si crea nuove
amicizie è che si tratta di un processo e non solo di uscire di casa e di andare nei posti giusti.
Il modo in cui fate funzionare il cervello, le vostre convinzioni e quello
che provate nei confronti degli altri, sono tutti elementi che influenzano la prima
impressione che farete su qualcuno.
Ricordo di aver riflettuto sull'amore, sulle relazioni e sull'amicizia, mentre
percorrevo la strada verso casa di Richard. Oltre ad aver lavorato con Bryan, quella
settimana avevo incontrato altre persone che erano venute da me spinte dal desiderio
di incontrare altra gente. Si sentivano disperatamente sole e, più di ogni altra cosa,
volevano avere una relazione con qualcuno. Avevo tantissimi consigli da dare e idee
da condividere ma, più parlavo con queste persone, più mi rendevo conto che
dovevano prima liberarsi del bisogno di stare con qualcuno, se volevano riuscire ad
avere una relazione sana e felice con un'altra persona. Addirittura il semplice farsi
degli amici può rivelarsi problematico, quando gli si attribuisce troppa importanza.
Giunsi in breve a destinazione e incontrai Richard. Come l'altra volta, ci
mettemmo a sedere in cucina. Feci partire il registratore e cominciai a discutere con
lui dei miei pensieri. La mia prima domanda riguardava il concetto di amicizia.
OWEN: Richard, com'è che, per alcune persone, farsi degli amici è uno sforzo
così notevole, e quali sono i segreti per farsi più amici o per
migliorare la propria vita sociale?
RICHARD:Spesso le persone non sanno che fare. Se lo sapessero, lo farebbero,
perché quello che c'è da fare è spesso molto più semplice di quello che
raccontano in merito. Dicono: "Beh, mi sento solo, perciò dovrei uscire
e incontrare un po' di gente", ma se si sentono soli è perché si trattano
male. Hanno creato una sensazione che hanno chiamato solitudine e la
provano con tanta intensità che questa impedisce loro di uscire e di
incontrare qualcuno. Non sanno come fare a sentirsi bene prima di
incontrare qualcuno. Se lo sapessero, allora, una volta incontrata una
persona, questa avrebbe voglia di frequentarle. Escono che si sentono
male e quando si trovano in mezzo alla gente e stanno ancora male,
anche le altre persone stanno male a star loro vicino e quindi non
vogliono continuare a frequentarle. Queste persone non sanno come
cominciare da ciò che è importante: fare in modo di provare speranza.
Se prendi tutte le sensazioni negative che provi dentro di te e le fai
semplicemente girare al contrario una dopo l'altra, ancora, e ancora, e
ancora, alla fine quelle sensazioni fisiche parziali si trasformeranno in
sensazioni fisiche globali di benessere. Penso che quando ti senti bene
e inizi a risplendere di più, allora sei attraente e le persone vengono
attratte da te.
Era una strategia semplice e mi piaceva: fai attenzione a come ti senti, fai girare
quelle negative sensazioni di solitudine al contrario e genera al loro posto delle
sensazioni positive, belle e felici. Se vi sentite bene, le persone saranno più
invogliate ad esservi amiche. Era perfettamente sensato, ma volevo di più. OWEN: Quindi vincere la solitudine non è affatto complicato, allora? E, di
preciso, come si può cominciare a farlo?
RICHARD:Beh, direi: comincia da te stesso. Se le persone non sono in grado di
rendere il loro mondo interiore piacevole, se non riescono a parlarsi
con gentilezza e a creare delle belle immagini nella loro testa, allora
sarà estremamente difficile andare d'accordo con gli altri. Se non
riescono a mostrare di capire se stesse, anche riuscire a capire qualcun
altro e prestare sufficiente attenzione alle persone si rivelerà
problematico. Se qualcuno ti dice: "Mi piace il blu" e tu non gli dai
cose blu, se non gli compri dei fiori blu o delle maglie blu, allora
penserà che non lo stai ascoltando. La verità è che, se tra te e te dici:
"Dovresti darti da fare, fare qualcosa per te" e non lo fai, non ti stai
ascoltando. E se non ascolti te stesso, è molto probabile che non
ascolterai gli altri.
Perciò, oltre a far girare le sensazioni al contrario, dovete trasformare il vostro
mondo interiore in un luogo piacevole, creando delle belle immagini e parlandovi
gentilmente. Ancora una volta aveva un senso. Ascoltare di più gli altri era una cosa
semplice da fare e mi trovai d'accordo. Fin troppo spesso capita che le persone
passino così tanto tempo a pensare a sé che a malapena sentono l'altra persona.
Passano il tempo a dire all'altra persona quanto sono meravigliose. Mentre ci
pensavo su, Richard mi guardò e proseguì.
RICHARD:Ci sono quante? Circa 550 milioni di persone che si sentono sole. Il
problema è questo: che incontrino o meno un'altra persona, si
sentiranno comunque sole, perché non hanno imparato a divertirsi.
Puoi farti star bene senza alcun motivo, proprio senza uno straccio di
motivo. Potresti essere la persona più patetica o la persona più ricca e
di successo. Le ho viste entrambe, nel mio ufficio, ed entrambe mi
dicevano le stesse cose. C'è stato un senzatetto col corpo coperto di
piaghe e senza alcun futuro, né istruzione, né prospettive, che mi ha
detto le stesse cose di un multimiliardario. Stavano entrambi lì, a dirmi
quanto fossero infelici e quanto fossero soli e quanto si sentissero
depressi e nessuno di loro due ne uscirà mai, se prima non la smettono
e non cominciano a fare in modo di sentirsi bene senza uno straccio di
motivo. Finché non impari a saturare la tua neurologia con le sostanze
chimiche che ti fanno star bene per nessun motivo, è molto difficile che
tu ce la faccia, perché altrimenti qualsiasi cosa accada al mondo sarà
troppo seria e importante.
Qualcuno dirà qualcosa al proprio partner e improvvisamente si sentirà
ferito nei sentimenti e questo potrebbe addirittura portare al divorzio. Il
numero dei divorzi dipende dal tipo di sostanze chimiche in circolo, per
quel che ci capisco, e non sono sostanze benefiche. A nessuno dovrebbe essere dato il permesso di litigare, a meno di non essere
attaccato all'apparecchiatura per l'emodialisi, perché allora si
renderebbe conto che nella maggior parte dei litigi le persone dicono
stupidaggini. Le persone devono imparare a smettere di litigare e dire:
"Ferma. Basta così. Non intendo continuare a farlo".
Richard continuava a battere su questo punto, voleva ficcarmelo bene in testa. La
stragrande maggioranza di informazioni disponibili in giro a proposito del superare
la solitudine riguardava il trovare la sicurezza necessaria ad avvicinare le persone, a
uscire e a sapere che cosa dire. Quello che mancava era che il primo vero passo che
le persone devono compiere è sentire il bisogno di rendersi quanto più felici
possibile, perché questo è ciò che influirà sulle persone che stanno loro vicine.
Richard aveva usato un bell'esempio, mentre parlava dei suoi due clienti, quello ricco
e quello povero. Mi ricordò che ogni problema si può far risalire alle cattive
sensazioni che si provano. C'è un'importante differenza tra il farsi stare abbastanza
bene da avvicinare una persona e parlarci e il farsi star bene perché quello andrà a
influire sulle persone che ci circondano. Tutti noi abbiamo conosciuto qualcuno che
sembrava prosciugare il buonumore da una stanza. Una volta ho sentito qualcuno che
li chiamava "aspira-umore". Poi ci sono quelle altre persone, quelle che entrano in
una stanza e sembrano distribuire sensazioni piacevoli a tutti i presenti, grazie alla
loro brillante energia. Sono come delle stelle risplendenti. Lo stato in cui ci troviamo
influirà sulle altre persone senza bisogno che diciamo o facciamo alcunché. Richard
mi parlò del seguente esperimento: un gruppo dì scienziati aveva preso due
confezioni di yogurt, le aveva messe su un tavolo a qualche metro di distanza e le
aveva collegate entrambe ad una macchina che ne misurasse l'attività elettrica.
A quel punto aggiunsero del latte allo yogurt A. L'indicatore collegato allo yogurt
A si mise a segnalare un'intensa attività, mentre i batteri presenti nel latte si
mescolavano a quelli presenti nello yogurt. Nello stesso istante in cui lo yogurt A
cominciava a mandare quei forti segnali, lo yogurt B faceva altrettanto, anche se non
vi avevano aggiunto latte. Ora, quell'anomalia venne riprodotta diverse volte e,
provando ad alterare questo influsso apparentemente invisibile, alla fine scoprirono
che l'unico modo di impedire allo yogurt A di influire sullo yogurt B era quello di
frapporre tra i due un muro di yogurt.
Richard spiega la cosa dicendo che "lo yogurt riconosce lo yogurt": è la stessa
cosa che accade quando si pizzica la corda di uno strumento musicale che emette una
certa frequenza e le altre corde in grado di emettere la stessa frequenza reagiscono,
vibrando a loro volta. Lo stesso vale per gli esseri umani. Le persone riconoscono le
persone e quando entrate in uno stato particolare, fate vibrare dell'energia positiva
nel vostro corpo e questo influenzerà le persone attorno a voi. Avete già incontrato
sia gli "aspira-umore" che le "stelle risplendenti". Ora, quando siete voi a cominciare
a produrre delle potenti sensazioni positive, risplendete, illuminando chi vi sta
intorno con quelle sensazioni.
Richard aveva fatto un commento particolare, che aveva provocato in me un
meraviglioso momento di rivelazione. È stato quando ha detto: "Il numero dei divorzi dipende dal tipo di sostanze chimiche in circolo, per quel che ci capisco, e
non sono sostanze benefiche". Continuai a rimuginare su quell'idea. Quasi qualsiasi
problema, mi resi conto, dipendeva dalla chimica del proprio corpo. Dipendeva sia
dalle sostanze chimiche presenti nella propria testa, sia dalla chimica che genera
affinità tra sé e le altre persone. Così, quando imparerete a creare una chimica
migliore dentro di voi e con gli altri, farete un passo da gigante verso l'eliminazione
dei problemi che vi affliggono.
Se riuscite a ricordarlo ogni volta che state male o ogni volta che state male con
una persona, saprete che dipende dal fatto che la "chimica" non è quella giusta e
potete trovare un modo o per cambiarla, o per accettare, almeno per il momento, la
situazione così com'è. In entrambi i casi, non si trattava di una questione personale.
Si trattava semplicemente delle sostanze chimiche che stavate generando nella vostra
testa e dell'energia che inviavate agli altri. Con questo pensiero che mi girava in
testa, mi chiesi come mai ci fossero persone a cui piacevamo e altre a cui non
andavamo a genio. Se è tutta questione di chimica, come mai si creava un'atmosfera
piacevole con certe persone e sgradevole con altre?
OWEN: Va bene, quindi, com'è che si va d'accordo con certe persone e non con
altre? Da cosa dipende?
RICHARD:Beh, non importa qual è il motivo. Se non piaci a qualcuno, allora non
gli piaci perché non fai in modo di piacergli e, la maggior parte delle
volte, questo capita perché non sei piacevole.
Se dentro di te stai davvero bene, così da essere davvero felice dentro,
così da essere davvero raggiante dentro, così che il tuo dialogo interno
è davvero piacevole e le immagini che vedi davvero stupende, allora le
persone vorranno starti vicino. Se trasudi gioia, se vibri di gioia, le
persone vorranno starti vicino. È la cosa più importante di tutte. Voglio
dire, le persone si vestono eleganti, si fanno acconciare i capelli, fanno
qualsiasi cosa pur di avere un bell'aspetto, ma dimenticano di fare i
passi necessari a star bene. Se stai davvero bene quando incontri altre
persone, gli piacerai. Semplice.
Richard si alzò, prese il bollitore e mi chiese se volevo una tazza di tè o un caffè.
Dissi che ero a posto così e presi una bottiglia d'acqua dal frigo. Iniziai a lasciare che
le sue parole penetrassero in me. Richard aveva ripetuto ancora una volta il concetto
del bisogno di star bene dentro, prima di ogni altra cosa. Sentitevi meravigliosamente
bene dentro di voi e, all'esterno, gli altri staranno benone quando sono con voi.
Quindi è questo il punto cruciale dell'amare la libertà. Avendo letto il libro fin qui,
sono certo che avrete già messo in pratica molti dei suggerimenti per fare in modo di
stare molto, molto meglio per gran parte del tempo. Quello che è davvero essenziale
è star bene in primo luogo, piuttosto di fare affidamento sugli altri per farvi sollevare
il morale.
Siamo più belli, quando ci divertiamo. Una volta sono andato a vedere uno
spettacolo comico e stavo vicino alla porta con Kevin, un mio amico che aveva organizzato l'evento. Osservai le persone mentre entravano e le osservai quando
uscirono. L'avrei potuto ripetere sotto giuramento: la maggior parte delle persone era
diventata molto più attraente, nel tempo trascorso tra l'inizio e la fine dello
spettacolo. Stare alla grande e divertirsi come pazzi sono, in effetti, modi molto
intelligenti di migliorare il proprio aspetto. È probabile che uno degli stati più
importanti a cui accedere per farsi nuovi amici e potenziali partner sia quello della
giocosità. Prendete il flirtare, ad esempio. Flirtare non è lo stesso che sedurre. Non si
basa sul tentativo di far sentire l'altra persona sessualmente attraente e attratta da voi.
Si basa sulla risata, sullo scherzo, sulle battute, sul provocare l'altra persona. Si basa
sulla capacità di godersi la compagnia dell'altra persona e di indicare che forse ci
potrebbe essere un interesse, ma forse anche no. Quando flirtiamo, lo dobbiamo fare
a partire da uno stato di giocosa allegria in cui non ci aggrappiamo disperatamente
all'altra persona per avere qualcuno con cui parlare. Al contrario: dobbiamo sentire
che là fuori ci sono opportunità in abbondanza. Quella sensazione ci dà un senso
d'indipendenza che gli altri trovano affascinante. A volte, le persone mi chiedono:
"Com'è che i 'bravi ragazzi' sono sempre gli ultimi?". Beh, non è perché sono dei
bravi ragazzi... è perché certi "bravi ragazzi" non rappresentano una sfida. La
maggior parte delle donne sembra essere attratta da qualcuno per cui doversi dare da
fare. Gli uomini, in genere, si comportano allo stesso modo. La verità è che, se l'altra
persona percepisce il vostro interesse ma ha anche la sensazione di dovervi
"meritare", allora smetterà di chiedersi se siete "sufficientemente interessanti" per lei.
Sarà troppo indaffarata nel tentativo di dimostrare che vi merita! La regola del "farsi
desiderare" ha i suoi meriti. Ovviamente, le cose non vanno sempre così, ma
rappresenta una valida spiegazione del perché le persone sembrano spesso
frequentare individui che non le trattano poi così bene. La prima strofa del famoso
Teorema "prendi una donna, trattala male...", contiene più di un fondo di verità.
Pensai a tutti i single che avevo incontrato e che mi avevano descritto ciò che
provavano. Mi ritornarono in mente molte chiacchierate notturne fatte con i miei
amici single, mentre un'ebbra solitudine riempiva l'aria, man mano che la serata
procedeva. Quando si è single, se in occasioni come il giorno di San Valentino si
rimane senza neanche un biglietto d'auguri, spesso non si può fare a meno di
chiedersi il perché. Ci si guarda nuovamente attorno, osservando le coppie felici che
fanno tutto assieme, inclusi i propri amici. Ci sono un sacco di persone che adorano
vivere di avventure e che si godono il loro paradiso da single. C'è un mio amico,
Richie, più giovane di me, che è davvero fantastico, quando si tratta di flirtare e
sedurre. Ogni volta che usciamo assieme, le ragazze rimangono affascinate. Non è
che ci riesca sempre, ma non smette mai di provarci e l'intero processo gli viene
facile. Altre persone non trovano che quel genere di vita sia altrettanto facile. Per
altre ancora, non è il genere di vita che desiderano.
Per molte persone, uscire e farsi un sacco di avventure è fantastico, almeno per un
po'. Ma il divertimento non dura in eterno. Allo stesso tempo, uscendo con molte
persone diverse, c'è sempre il rischio d'innamorarsi di una di loro... Dico "rischio"
perché è un'"intricata tela che tessiamo", come direbbe Walter Scott, quando quello
che era iniziato come un passatempo diventa molto più importante per noi, o per loro. Se riuscite a evitare i legami e a "divertirvi" e basta, arriverà comunque il
giorno in cui vi ritroverete faccia a faccia col fatto che prima o poi non lo potrete più
fare. Spesso, le persone che sono single si chiedono: "Perché io? Cosa c'è che non
va?". Eppure, alla fin fine, la risposta è semplice: "Perché è così che stanno le cose".
Chiunque potrebbe trovare qualcuno con cui uscire, se solo mettesse il naso fuori di
casa e conoscesse delle persone a cui chiederlo. Di sicuro trovereste qualcuno con
cui uscire, ma non è detto che vi piacerebbe o che andreste d'accordo. Il motivo per
cui vale la pena tener duro è la speranza di provare, infine, la meravigliosa
sensazione di essere vivi, che arriva quando s'incontra la "persona giusta". La buona
notizia è che non c'è un'unica "persona giusta": ce ne sono diverse, che sarebbero
perfette per voi.
Mi piace l'idea di Cupido, perché ritengo che, in un certo qual modo, abbia più
senso dell'idea dell'"anima gemella". Jack e Rose di Titanic, Giulietta e Romeo,
coppie come queste sembrano suggerire l'idea che l'anima gemella esista. Ma,
volendo essere realistici, l'idea che nella vita si incontrino una serie di persone e che
ci si potrebbe innamorare di una qualsiasi di loro, se solo Cupido scagliasse uno dei
suoi dardi, è effettivamente più ragionevole. Sono tutte possibili anime gemelle,
perché potenzialmente potrebbero essere adatte a voi, al vostro spirito e alla vostra
anima. (Vi prego di notare che non sto chiedendomi se Cupido esista o meno. Sto
semplicemente usando un'utile metafora per spiegare come funzionano le storie
d'amore.)
La spiegazione scientifica dell'innamoramento è meno romantica, ma di natura
simile. Da un punto di vista evolutivo, siamo attratti da quelle persone che hanno un
sistema immunitario che completa il nostro. Lo percepiamo attraverso l'olfatto,
captando delle sostanze chimiche, chiamate feromoni, secrete dall'altra persona.
Questo processo viene integrato dalle nostre esperienze passate, in cui abbiamo
sviluppato delle preferenze, tanto da sentirci attratti da certi tipi di persone. In un
contesto prestabilito, facciamo aumentare questa attrazione attivando i processi
mentali che ci aiutano a innamorarci. Questi processi mentali alterano la chimica del
cervello e, mentre vengono prodotte sostanze come la feniletilammina (FEA) e
l'ossitocina, noi proviamo uno stato di euforia estremamente potente. Ancora una
volta, tuttavia, sono solo alcune, le persone per le quali possiamo sentirci così. Ora,
tenendo queste riflessioni a mente, anche se siete single, non temete. Il giorno di San
Valentino non dovrà più essere una tortura. Ogni anno, spedisco sempre un biglietto,
talvolta anche dei fiori, a una persona che so essere single, e lo faccio anonimamente.
Lo faccio quando ho la sensazione che, altrimenti, non ci sarebbe nessuno ad
augurarle buon San Valentino. Quando mi concentro sul fare star bene qualcun altro,
invece che sullo star male di mio, mi sento molto più felice. È anche un ottimo
giorno per re-innamorarsi di sé (in modo non narcisistico, potrei aggiungere!).
Quando pensate a una giornata dedicata all'amore, dovreste usarla per esprimere la
vostra gratitudine e il vostro amore per la persona più importante della vostra vita...
voi stessi!
Ciò non significa doversi spedire un milione di bigliettini o doversi comprare dei
fiori. Significa qualcosa di molto più importante: fermarsi a riconoscere chi siete veramente, come state migliorando e quanto amore avete da dare. Significa essere
consapevoli degli errori che si sono fatti nelle relazioni precedenti e ripromettersi di
non farli mai più, significa concentrarsi su tutte le meravigliose qualità che si
potrebbero portare in una relazione e su tutti gli stupendi motivi per cui qualcuno
sarebbe estremamente fortunato a stare con voi. Vi garantisco che ci sono moltissime
ragioni. Sono sempre stato un inguaribile romantico. Ora sento di essere diventato un
romantico che è stato guarito dalla speranza. Non si tratta di essere perfetti nelle
relazioni o nel flirtare e così via... Si tratta di fermarsi e diventare consapevoli della
propria luce e del proprio potenziale. Si tratta di lavorare su di sé per diventare più
simili a quelli che siamo quando diamo il meglio. Si tratta di usare il cervello per
provare le sensazioni migliori possibili quanto più spesso possibile. Il simile attrae il
simile.., è una legge universale. Quindi, come suggerisce Richard, sentitevi
meravigliosamente e vi circonderete di persone meravigliose. Il modo migliore di
farlo è godersi davvero la vita.
Godersi la vita significa essere davvero reattivi nei suoi confronti. Significa
permettere alla vita di toccarvi. Permettere a noi stessi di innamorarci, di lasciarci
assorbire dalla musica, di abbandonarci alle emozioni trasmesse da un film. Il
momento migliore per ritrovare noi stessi è quando siamo veramente assorti... assorti
nella musica, assorti nell'arte, assorti nello sport, assorti nella recitazione, assorti nel
conversare, assorti nell'amore, assorti nell'essere, assorti nell'attimo. E quando si è
così assorti, è talmente facile ritrovarsi.
In quei momenti d'abbandono, viviamo davvero. Siamo anche molto più attraenti,
quando perdiamo completamente quell'imbarazzante, scomoda auto-consapevolezza
e ci lasciamo assorbire dal momento. Allora, si spera, la persona giusta passerà di lì.
Certo, la fortuna ha un suo ruolo in tutto ciò, ma ci sono molti modi di incontrare la
persona giusta e c'è più di una persona giusta da incontrare, là fuori. Nel mondo
moderno, molti di noi sono alla ricerca del partner perfetto, del lavoro perfetto,
dell'auto perfetta, della vita perfetta. Cose così non esistono. Tutti hanno dei difetti.
Ogni cosa ha dei difetti. Si tratta di trovare un partner da amare, un lavoro che vi
piace, un'auto che vi piace, una vita che adorate. Potete vedere una lista di cose che
vi piacciono su un menu e sceglierne una. Fantasticare idealizzando il pasto perfetto
vi porterà sempre ad essere delusi. La nostra immaginazione può concepire cose
buone e cattive al di là di ciò che realmente esiste: questo è il nostro vero potere. La
cosa davvero essenziale è cercare un partner con cui essere in sintonia e con cui
andare d'amore e d'accordo, una carriera che vi faccia sentire un re, un'auto che
risponda piacevolmente alla guida, una vita che meriti di essere vissuta.
Quando vi concentrate sullo star bene e sul fare star bene gli altri, andrete molto
più d'accordo con le persone. Quando vi motiva il desiderio di fare star bene gli altri,
anziché il bisogno di piacere, vi sarà più facile farvi degli amici e le persone si
sentiranno maggiormente attratte da voi. Alle persone piace stare con qualcuno che
le faccia star bene e sentire a proprio agio.
Bryan si avvicina alla ragazza bionda e carina seduta al bar e le fa un
complimento. Lei, stupita, sorride, e lui, come da copione, riprende a camminare. Lei
mormora un grazie. Lui non la può vedere, mentre si allontana, ma io sì, e noto come lo sguardo di lei cambi. Ora è felice, la sua serata sarà diversa e ai suoi occhi lui si è
fatto d'improvviso molto più attraente. Per di più Bryan, allontanandosi senza
aspettare una risposta, ha imparato il concetto di cui volevo che si impadronisse:
Se desideri ottenere ciò che desideri,
hai bisogno di liberarti dal bisogno.
È venuto via quando, d'istinto, avrebbe cercato di "attardarsi" nel caso lei
mostrasse un cenno d'interesse. L'attenzione di Bryan si era spostata dal farle un
complimento per quello a cui avrebbe potuto portare, al farlo per come avrebbe fatto
sentire l'altra persona, e questo gli consentì di rientrare in contatto con il suo vero sé,
quello che non aveva bisogno di nulla dall'esterno, per dare valore alla sua vita.
Bryan era un ragazzo adorabile e fu una gioia poterlo aiutare. Un paio di giorni dopo
la fine delle riprese per il programma televisivo, ricevette il primo bacio dopo quattro
anni di "astinenza" e un paio di mesi dopo cominciò a frequentare una ragazza
deliziosa che aveva conosciuto tutto da sé. Ci teniamo ancora in contatto. Quello che
Bryan dice di ciò che abbiamo fatto insieme è che ha riavuto la sua vita indietro. In
realtà, non aveva fatto che portare un certo numero di cambiamenti al suo modo di
vedere le cose e, fatto questo, le risposte non si sono fatte attendere.
Vedete, l'amore non è una misura del valore di una persona. È un'esperienza che fa
parte del mondo... probabilmente l'esperienza più potente. Per far sì che accada anche
a voi, per trovare la persona giusta quando siete "spaiati", il segreto sta nel
cominciare ad amare voi stessi. Diventate il genere di persona che sareste lieti di
poter presentare a un qualsiasi potenziale partner. Come fate ad amarvi? Semplice.
Cominciate col trattarvi bene dentro la vostra testa e col trattare bene gli altri nel
mondo. Poi uscite di casa e fate nuove conoscenze. Quando meno ve lo aspettate -
potrebbe essere una vecchia fiamma, un nuovo collega di lavoro, l'amica di un'amica,
un perfetto sconosciuto o qualcuno che vi sta davanti - incontrerete qualcuno con cui
vi sentirete connessi.
Vi accorgerete di sentirvi davvero benissimo quando state con questa persona,
parlerete per ore senza annoiarvi mai, vi sembrerà che vi capisca come nessun altro,
non vedrete l'ora di stare ancora insieme, vi sembrerà di conoscerla e di poterne
toccare l'anima. Quella sarà una delle vostre anime gemelle e, se tutto va bene, la
vostra favola finirà con le parole "e vissero tutti felici e contenti"... e, se non fosse
così, ricominciate finché non riuscirete a scrivere quel finale.
Ritornai in me e mi resi conto che, mentre stavo facendo tutte queste
considerazioni dentro di me, Richard mi guardava sorridendo, un tazza di caffè in
mano, le sopracciglia inarcate, in attesa della domanda successiva.
RICHARD:Sei rimasto un po' incastrato nei tuoi pensieri, vero Owen?
Sorrisi.
OWEN: Sì, ma adesso sono tornato. Dove ho messo la prossima domanda? Mormorai tra me e me mentre mi scervellavo per trovare la domanda successiva.
"Eh... Ah... Ehm... So che è lì da qualche parte", pensai dentro di me. "Ah, sì",
sorrisi. "Riguarda la comunicazione efficace."


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