Versione stampabile della discussione
Clicca qui per visualizzare questa discussione nel suo formato originale
PSICO > Strategie per combattere il disagio psicologico > La Musica Come Terapia


Inviato da: SOL il Sabato, 01-Gen-2011, 20:26
In tutte le culture dell'antichità musica e medicina erano praticamente una cosa sola. Il sacerdote medico (lo sciamano) sapeva che il mondo è costituito secondo principi musicali, che la vita del cosmo, ma anche quella dell'uomo, è dominata dal ritmo e dall'armonia. Sapeva che la musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale, che procura benessere e che nei casi di malattia può ricostituire l'armonia perduta.

Il pensiero platonico poggiava su cinque costanti:


II mondo è costituito secondo principi musicali;
La musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale dell'Io;
La vita intera dell'uomo è dominata dall'armonia e dal ritmo;
Una giusta educazione musicale può garantire la formazione del carattere;
La filosofìa è l'espressione più alta della musica.

Per Pitagora erano tre gli orientamenti della musica:


di adattamento : la musica deve adattarsi alla personalità dell'individuo, nel contempo l'individuo deve saper lentamente adattarsi a musiche diverse e lontane dalla sua personalità accettandole.
di cambiamento : la musica può modificare lo stato d'animo profondo dell'individuo, consentendogli una maggiore accettazione di sé ed un maggiore uso delle proprie capacità epossibilità.
di purificazione : la musica può liberare l'anima e il corpo dalle tensioni giornaliere.

Nella cultura cinese appare intorno al terzo millennio A.C il primo libro di medicina, che è contemporaneamente un libro di musica, dove viene indicata la struttura della prima scala pentatonica.

Vi aggiungo un collegamento di un'artista di nome Stanley Jordan che dedica molto spazio alla musicoterapia

http://www.youtube.com/watch?v=Q8A_IP5YB2g

Inviato da: SOL il Sabato, 01-Gen-2011, 20:35
http://www.youtube.com/watch?v=Go9-SgY1peg&feature=related

Inviato da: SOL il Sabato, 01-Gen-2011, 20:45
Tutto l’Universo consiste di vibrazioni, in ogni tipo di materia, in quanto tutto è energia. Queste vibrazioni non sono costanti, ma mutano, si alzano e si abbassano, non in modo uniforme, simili al moto di un elemento sull’attrito del terreno.

La legge delle ottave ci spiega che nemmeno la fase della crescita e della decrescita di una vibrazione è uniforme, ma vi sono dei periodi in cui rallenta per poi riprendere in modo normale sino ad arrivare al punto massimo. Un punto di rallentamento è quasi all’inizio del moto, un altro quasi alla fine.

DISCEPOLO E ARTISTA Battiato e Gurdjieff



LA LEGGE DELL’OTTAVA

Come dice lo stesso Battiato, Gurdjieff era soprattutto un maestro di vita pratica, che tuttavia formulò un’eccezionale legge riguardante il Cosmo, l’Universo, ciò che insomma è esterno all’uomo, il Divino che pure condiziona la sua vita spirituale. La comprensione di certe leggi cosmiche permette la comprensione di certi meccanismi umani e viceversa: questi sono due piani diversi, ma complementari perché l’uomo conosca.

Tutto l’Universo consiste di vibrazioni, in ogni tipo di materia, in quanto tutto è energia. Queste vibrazioni non sono costanti, ma mutano, si alzano e si abbassano, non in modo uniforme, simili al moto di un elemento sull’attrito del terreno.

La legge delle ottave ci spiega che nemmeno la fase della crescita e della decrescita di una vibrazione è uniforme, ma vi sono dei periodi in cui rallenta per poi riprendere in modo normale sino ad arrivare al punto massimo. Un punto di rallentamento è quasi all’inizio del moto, un altro quasi alla fine.



CONSISTENZA DEL MOTO DELLE VIBRAZIONI TRA DUE PUNTI



Nel passato molte scuole sapevano di questo moto non uniforme ed hanno trasferito questa conoscenza in modo simbolico, con glifi e diagrammi. In essi il moto non uniforme della vibrazione era rappresentato con uno schema ottagonale composto da otto gradini (l’ottava).

Questa legge la possiamo trovare applicata in moltissimi ambiti: nella luce, nel calore, nelle vibrazioni chimiche ed anche nella tavola periodica degli elementi. La legge dell’ottetto in chimica accenna alla legge delle ottave. Possiamo trovarne applicazione anche nella musica. Nella scala musicale dei sette toni (DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI) TRA IL MI e il FA e il SI e il DO (quasi all’inizio e quasi alla fine della scala dei toni) non esiste un semitono, che esiste invece fra le altre note. Vi è un vuoto, un buco, che sarebbe il rallentamento. Questa legge ci spiega perché in tutte le forme vibrazionali ( e quindi nell’universo) vi sono fasi in cui la vibrazione ha bisogno di una spinta maggiore per mantenersi lineare. Quando una vibrazione inizia il suo percorso ha, a causa della decelerazione momentanea e del semitono mancante, una impercettibile deviazione. A lungo andare nelle deviazioni, viene a formarsi un cerchio, una figura chiusa: per questo tutto è ciclico in natura e muta a causa della deviazione.

Questa legge spiega quindi perché in natura nulla va in linea retta e che spesso le nostre azioni mutino e si distanzino dal proposito iniziale che si è creato dall’impulso primario. Dopo un giusto impulso, una giusta comprensione, un giusto proposito, una giusta attenzione, una giusta comprensione emozionale, quello che ci proponiamo diventa invece noioso, perdiamo l’entusiasmo, diventiamo pigri e tralasciamo le cose più difficili. L’impulso continua ad agire e la retta continua a svilupparsi fino al successivo semitono mancante e lì il lavoro si arresta in modo definitivo, subentrano emozioni negative, cambiamenti di programma, aggiustamenti o correzioni che, in realtà, sono una vera e propria modificazione dall’iniziale proposito. Nei casi peggiori la linea retta continua a fare il suo percorso ormai schiava delle resistenze esterne ed interne e modifica ancora il suo tragitto in concomitanza con i semitoni mancanti. Questa distorsione diventa talmente radicale da invertirsi e il risultato è esattamente inverso dal proposito.

Se è vero per tutto ciò che ci circonda, la legge dell’ottava, riguardante la conoscenza cosmica, investe anche gli esseri umani e le loro azioni, quindi l’altro piano della conoscenza dell’uomo, quello individuale.

Questa Legge cosmica regola il nostro agire e ci rende incapaci di fare qualcosa esattamente come ci eravamo proposti nell’impulso iniziale. Ciò è invisibile all’uomo ordinario che crede, invece, che le linee di lavoro si sviluppino sempre in modo uniforme e costante. Questo dà l’illusione di poter fare e di essere noi stessi a scegliere il cambiamento di programma o una variazione dell’impulso primario, quando in realtà non potevamo fare altro in quanto sono le influenze esterne e i semitoni mancanti che hanno deviato la linea propositiva iniziale.




GLI SHOCK ADDIZIONALI

In talune ottave è possibile che l’azione intrapresa si mantenga retta e raggiunga lo scopo. Questo però è dato, tranne che in casi particolari, da ottave parallele che, casualmente, entrano in sintonia con l’ottava principale andando a colmare i semitoni mancanti.



Gli shock dell’ottava ascendente devono essere di una forza tale che permetta al tono di rimanere in linea retta. Quindi nel primo rallentamento tale tono deve avere una certa forza, nel secondo, invece, deve essere applicata una forza maggiore della prima in quanto il secondo rallentamento (tra SI e Do) ha una vibrazione più alta del primo (tra MI e FA).

Nell’ottava discendente il primo rallentamento è tra DO e SI , il secondo tra FA e MI. Al contrario dell’ottava ascendente, il primo shock deve essere di un tono più alto e di una forza maggiore del secondo.

L’esistenza di ottave parallele corrispondono nella vita umana a una fortissima sensazione di poter fare, il giusto proposito. Queste ottave parallele talvolta non ci sono (ottave che possono essere di diverso tipo sia interiore che esteriore), e la linea retta non si verifica: in effetti l’uomo ordinario è soggetto al caso che sorregge o meno i semitoni mancanti delle ottave determinando così il successo o l’insuccesso di una azione.

Se, però, si costruiscono coscientemente degli shock, senza attenderseli dal caso, e se questi vengono eseguiti secondo il modello indicato è possibile permettere all’ottava di proseguire in linea retta. Per fare questo è necessario riconoscere le ottave ascendenti e discendenti della vita ordinaria, imparare a vederne i semitoni mancanti (i momenti in cui l’impulso di origine cambia) e porvi rimedio con degli shock o sforzi sufficienti al riempimento del tono mancante, ingegnandosi a fare in modo che l’attenzione possa essere mantenuta costante e che l’azione trovi nuovo vigore e possa evolversi fino al successivo ostacolo.

Il compito non è facile in quanto dovremmo conoscere meglio noi stessi ed essere abbastanza svegli per riconoscere quando una iniziativa riceve una deformazione del tono, modificandosi. Intraprendiamo un’attività: passiamo facilmente da DO a RE. Solo con grandi sforzi passiamo da RE a MI, ma appena arrivati qui, ci dimenticheremo o accadrà qualcosa di inevitabile che ci farà tornare al DO di partenza. Se però la nostra attenzione o coscienza di noi stessi diventerà uno sforzo corretto riusciremo a capire quando siamo vicini al Mi e quindi vicini al rallentamento. A quel punto sarà necessario applicare uno shock preciso per il superamento di quella fase, come applicarsi in modo più motivante, proporsi approfondimenti. Questi sono shock addizionali interiori, cioè ottave di vario tipo e origine (per esempio psicologiche, determinate da un tipo di carattere), che si incrociano poi con l’ottava principale. Esistono anche quelli esterni, fortuiti, dati dal caso.

...latenti shock...


Inviato da: SOL il Sabato, 01-Gen-2011, 20:51
Tunnel grazie per la collaborazione,ti ho appena riportato delle idee di un maestro di piano dove è spiegato l'analogia tra la musica,il cosmo e persino tutte le attività umane!
In ogni caso il mio intento iniziale era quello di invitare all'ascolto di vari brani che possono ricollegarci con stati d'animo più sereni,per acquietarci,per rilassarci,per deviare l'attenzione.
In questo momento ho un sottofondo che mi aiuta a essere più libero anche nell'espressione dei miei concetti,libero...
Quando vuoi tu e chi legge potete creare più armonia tra queste righe...

Ciao e grazie

Inviato da: SOL il Sabato, 01-Gen-2011, 20:53
Qualcuno può mettere il video in questa sezione..
di questo collegamento
http://www.youtube.com/watch?v=ubGxLP22VCs&feature=related

Inviato da: SOL il Lunedì, 03-Gen-2011, 20:47
La vita organica è basata su vari ritmi e bioritmi: la respirazione, le pulsazioni, i ritmi sottili vibratori delle cellule, delle molecole e degli atomi. Per questo i ritmi musicali e sonori hanno una potente influenza su quelli organici e psichici, stimolandoli, calmandoli, armonizzandoli ma anche creando discordanze e disarmonie.

Tutte le cose che vibrano sono sensibili tra di loro, quindi potremmo dire che il suono è l'anello di congiunzione tra tutti i fenomeni. Come le corde di una chitarra che vengono pizzicate vibrano e fanno vibrare la cassa armonica o le corde di un altro strumento, così pure tutte le cose si influenzano a vicenda mediante la legge sottile dello scambio vibratorio.

Siccome il corpo si comporta come un diapason messo vicino ad un altro diapason accade che i corpi e i loro componenti entrano in risonanza simpatica o simpatetica e si mettono a vibrare alla stessa frequenza. Il corpo in stato di riposo per esempio vibra ad una frequenza intorno agli 8 cicli al secondo, che è anche la frequenza delle onde cerebrali "Alpha", prodotte dal cervello in stato di rilassamento, come non a caso la frequenza fondamentale della vibrazione terrestre è la medesima. E' un tentativo perenne del corpo di aderire per mezzo del suono all'ordine e all'equilibrio dell'ambiente in cui vive.



Il corpo umano è un sistema concepito per vibrare, infatti udiamo, captiamo, percepiamo, inglobiamo non solamente attraverso le orecchie e il sistema neuro-cerebrale ma anche per mezzo di un insieme di recettori sparsi un po' dovunque sul corpo ed il corpo al suono risponde con un altro suono, una vibrazione simpatetica.

Infatti, il corpo stesso è uno strumento che emette vibrazioni e suoni propri. Alcuni come i ritmi del respiro e del battito cardiaco sono udibili, ma la maggior parte di essi non sono udibili. Se disponessimo di un apparato uditivo adatto potremmo persino "sentire" la nostra armonia personale. Il corpo e la psiche ricevono suoni e musica, li trasformano interiormente in emozioni e "rispondono" con vibrazioni proprie, con una musica propria, così come ci insegna il Nada Yoga, lo yoga del suono.




La musica è anche un mezzo per intrattenere i giusti rapporti con la Natura, è utile per conservare la coesione di un gruppo, per mantenere l'equilibrio psicofisico di ciascun membro della comunità e l'unione tra il corpo e lo spirito.

Fare o ascoltare musica non è un semplice passatempo, bensì un atto di comunione (Yoga) tra le forze dell'Universo che influenzano lo stato fisico, psichico, morale e di coscienza dell'essere umano.

Da qui nasce l'esigenza di ritornare alla fonte, a Shabda Brahma, il Suono Creatore, con l'aiuto del Nada Yoga. Il principio base del Nada Brahma Yoga, descritto nei testi vedici, afferma che dapprima è necessario purificare la mente riportandola sotto controllo, quindi regolare le percezioni sensorie per avere una vita più armoniosa. Successivamente è possibile irradiare vibrazioni sonore e utilizzare specifici passaggi e determinati movimenti musicali per permettere all'ascoltatore di curarsi da solo, aiutando l'autoregolazione dei vari sistemi dell'organismo.



La musica favorisce l'apertura di canali che consentono il flusso di reazioni affettive, con la possibilità di migliorare il controllo tonico-emozionale. La musica risveglia tutti i nostri centri energetici (Chakra), riorganizza i nostri desideri, regola la produzione e il riassorbimento di neurotrasmettitori e peptidi, cioè di quelle macromolecole che alleviano il dolore e la sofferenza, agendo su specifici recettori cerebrali.

Il corpo umano, messo in vibrazione con la musica, vibra a sua volta e quando le onde vibratorie stanno per estinguersi nascono nell'interno dell'essere dei suoni e delle vibrazioni più sottili, come una nebbia sonora che smuove gli strati più profondi della coscienza.

E' importante saper ascoltare il ritmo al punto da identificarsi con esso; ascoltare significa prestare attenzione e l'uomo stesso è l'oggetto del suo ascolto.

Le tecniche di generazione, regolazione, mixaggio e ascolto musicale "HRM" partono da questo concetto basilare. Dobbiamo lasciare che la sensazione di essere colui che ode si trasformi nella sensazione dell'ascoltare, dobbiamo trasformarci in suono, in vibrazione. Chi ascolta è nel tempo stesso il suono ascoltato.



L'esistenza è concepita come una successione di tanti istanti presenti, l'ascolto musicale è concepito come un continuo ed un susseguirsi di suoni presenti: l'unica cosa che possiamo udire è il presente: così, vivendo l'evento musicale come unica realtà presente possibile, si eliminano le due trappole in cui spesso cadiamo: il complesso di colpa e gli stati d'ansia. Ogni colpa è lo stato di sentirsi persi nel passato e ogni ansia è lo stato di sentirsi persi nel futuro.




L'ascolto che noi definiamo "terapeutico" contempla un'attività di attenzione multipla che coinvolge il corpo e la psiche in vari modi: il sistema uditivo, il cuore, le cavità interiori, il sistema nervoso, il sistema endocrino, la pelle, il respiro, le ossa, il subconscio, l'inconscio, l'eros ecc.

Ascoltare in modo terapeutico significa abbandonarsi al flusso della musica e alle emozioni, utilizzando uno degli emisferi cerebrali, quello destro, ma significa anche essere razionalmente attenti con l'emisfero sinistro all'evento musicale che ci coinvolge, sia saper utilizzare a nostro favore i momenti musicali più sgradevoli con un divertente lavoro di costruzione di significati al primo ascolto impensabili.

La musica tonale, attraverso l'emisfero destro, essendo capace di promuovere un processo di integrazione psichica, che risolvendo le dissonanze, facilita il restauro e la ricostruzione dei nostri vissuti interni, mentre la musica atonale, attraverso l'emisfero sinistro, con le sue dissonanze faciliterebbe le frammentazioni del vissuto interno allontanandoci dall'integrazione e quindi procurando sofferenza. Un ascolto musicale è davvero completo e terapeutico quando entrambi gli emisferi lavorano in sincronia e coerenza (armonizzazione HRM), nel senso che uno è il complemento dell'altro.


Ascoltare in modo terapeutico significa anche saper individuare le parti del corpo stesso maggiormente sensibilizzate alla musica ed al suono. Il corpo, come un diapason, risponde ad un suono con un altro suono formando così un doppio suono, quello dell'armonia e della risposta vibratoria del corpo stesso. E' anche molto importante l'ascolto di Sé. Non esiste più la mente egocentrica che "pensa di ascoltare la musica" per dare beneficio al corpo, ma l'unità mente-corpo sarà immersa nella musica, sarà musica.

Immagini e fantasia aggirano i processi difensivi dell'inconscio, superano le resistenze presenti in ogni processo terapeutico e producono quel cambiamento che consente di rielaborare il proprio vissuto. L'ora della nevrosi e della psicosi scocca proprio nel momento in cui l'uomo non è più capace di attuare un cambiamento, una trasformazione, una evoluzione.



E' essenziale comprendere la relazione tra pensiero, suono e coscienza. Il suono rappresenta il più importante sistema per comunicare e libera l'azione motoria. Nella musicoterapia si può trasmutare qualsiasi forma di energia interiore in pace e tranquillità.



La mente può essere calmata e protetta dalle aggressioni esterne attraverso la meditazione quotidiana: per purificare la mente fu donato al mondo un suono primordiale, l'AUM. Quando si canta la A e la coscienza è all'ombelico, la mente si calma. Il canto della U nel chakra porta lucidità e gioia. La M dona beatitudine alla mente. Durante il canto dell' AUM (OM) il suono si sposta da un chakra all'altro riattivando le energie bloccate in quella determinata posizione, allora l'energia passa dal subconscio al conscio.

Con la consapevolezza e la musica si possono abbassare le punte di alta pressione. La musica rappresenta anche una difesa di fronte a situazioni paranoidi e melanconiche: per esempio il fatto di fischiettare nell'oscurità in presenza di silenzio e solitudine. Col suono si dissipa l'ansia paranoide creando l'illusione di un gruppo di sostegno. Vedi anche i canti che ispirano coraggio, gli inni, i canti di guerra.




Il Talamo è la struttura fisica dove giungono le sensazioni e le emozioni e dove rimangono in modo non cosciente, per mezzo del ritmo sonoro possiamo provocare una risposta automatica inconscia. Ma è solo a livello corticale che possiamo apprezzare un'armonia, mentre a livello subcorticale (come anche per gli animali), possiamo "capire" il ritmo e la melodia.

Il suono e la musica sono strettamente connessi alle varie funzioni del linguaggio, infatti nel lobo temporale i centri del linguaggio e della musica sono molto ravvicinati. Per esempio, il rullo del tamburo aumenta il flusso sanguigno, gli stimoli ritmici possono far aumentare il rendimento corporeo (soprattutto nelle tonalità maggiori). Se ad una persona addormentata pronunciamo una serie di nomi, essa si desterà nel momento in cui pronunceremo il suo nome.



Alcuni degli aspetti della musica e del suono, presi in considerazione in questo protocollo, sono i principali elementi identificati da Assagioli come cause di malattie e mezzi curativi nella terapia musicale scientifica fondata sulla esatta conoscenza dei vari elementi di cui la musica si compone e dell'effetto che producono sulle funzioni fisiologiche e sulle condizioni psicologiche. Questi elementi principali sono: il ritmo, il tono, la melodia, l'armonia ed il timbro.



Il ritmo e' l'elemento primordiale e fondamentale che influisce piu' intensamente e rapidamente sull'essere umano perche' ha un'azione diretta sul corpo e sulle emozioni.



Il tono e' relativo ad una nota prodotta da una specifica frequenza vibratoria e, a sua volta, produce determinati effetti fisici e psichici.



La melodia e' una combinazione di toni, ritmi ed accenti adatta per esprimere emozioni che influiscono fortemente sul sistema nervoso, sulla respirazione e su tutte le funzioni vitali.



L'armonia e' composta da una fusione di varie note con frequenze vibratorie diverse per formare degli accordi.



Il timbro e' una qualita' del suono dovuta alla diversita' di natura e struttura dei vari strumenti musicali che suscita specifiche reazioni emotive.



Inviato da: SOL il Domenica, 16-Gen-2011, 16:52
Adesso,vi riporto la sintesi di un artiolo di questi giorni dove si parla degli effetti della musica su varie aree del cervello e sul rilascio di dopamina.

La musica è come una droga: induce nel cervello il rilascio del «neurotrasmettitore del piacere», la dopamina, così come succede assumendo sostanze piacevoli più tangibili come il cibo, o, appunto, le droghe. È quanto scoperto dall'equipe di Valorie Salimpoor della McGill University di Montreal in una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience. Gli esperti - secondo quanto scrive Paola Mariano dell'Ansa - hanno visto che la propria musica preferita scatena sul corpo una serie di sensazioni tipicamente indotte da altre attività (o sostanze) che danno piacere: l'ascolto della musica di proprio gusto, infatti, modifica il battito cardiaco, il ritmo del respiro, la temperatura corporea e dà letteralmente i brividi.

La musica, lo sa bene chi ha la passione anche solo per l'ascolto, può far venire la pelle d'oca e indurre un turbinio di emozioni, soprattutto se ascoltata dal vivo; possiamo amarla a tal punto da farne la colonna sonora indispensabile della nostra vita che ci accompagna in ogni momento della giornata. La musica ha anche poteri lenitivi del dolore fisico ed è stato dimostrato il suo ruolo terapeutico nella convalescenza post-operatoria. Di recente, poi, è anche stato scoperto che la musica può avere «effetti dopanti» durante l'attività fisica, migliorando, come emerso da una ricerca pubblicata sul Journal of Sport & Exercise Psychology, la resa negli allenamenti. Ma perchè siamo così indissolubilmente catturati dalla musica?

Lo studio canadese potrebbe suggerire una risposta: infatti gli esperti hanno visto su un gruppo di volontari che più una musica piace, più il suo ascolto è legato a manifestazioni fisiologiche di piacere (modifica del ritmo cardiaco e del respiro, della sudorazione e della capacità della cute di condurre corrente - parametro usato per misurare lo stato emotivo di una persona); inoltre gli esperti hanno visto - osservando il cervello dei volontari con Pet e risonanza magnetica - che l'ascolto di musica piacevole è legato al rilascio nel cervello di dopamina, in quantità proporzionale al grado di piacevolezza offerto dall'ascolto (il piacere provato all'ascolto è stato misurato sulla base di parametri fisiologici e tramite i giudizi soggettivi dei partecipanti).

Quindi più i volontari giudicavano di loro gusto la musica ascoltata, maggiore era il rilascio di dopamina nei centri neurali del piacere e della dipendenza; addirittura il solo sapere (effetto di anticipazione) che avrebbero ascoltato un certo brano, scatena nel cervello dei partecipanti un "getto" di dopamina. Nulla di tutto ciò accade quando si ascolta musica che non è di nostro gusto. I risultati suggeriscono perché la musica è dentro di noi ed ha un significato e un valore importanti per la società umana.


Inviato da: SOL il Lunedì, 24-Gen-2011, 16:04
LA MUSICA DEI DERVISCI ROTEANTI

La musica Sufi, per le sue caratteristiche spirituali e meditative, aiuta i credenti ad avvicinarsi a Dio.
Il rituale prevede una danza rotatoria dove la mano sinistra è abbassata verso la terra mentre la mano destra è girata verso il cielo. Il danzatore diviene così il medium tra la terra ed il cielo.
La musica è dominata dal nay (flauto verticale) che ha un ruolo mistico nella musica turca, i Küdum (piccoli timpani in cuoio ricoperti di pelle di capra) e gli halile (piatti in rame).
Un grande poeta mistico del 13 sec., Celatettin Rûmi scriveva: "Molte strade portano a Dio. Io ho scelto quella della danza e della musica Il canto cerimoniale è basato soprattutto su poemi tratti dal Masnavi o da altri scritti di Rûmi.
La trama contiene due concetti dervisci di base: il raggiungimento dell'estasi attraverso la danza e il ruolo potentissimo della danza nell'ottenimento di questo stato. Quando questo stato è raggiunto, la musica dei percussionisti, dei cantanti e dei musicisti si ferma ma i dervisci, nel loro stato di estasi, continuano a roteare nel silenzio. (Si dice che quando un derviscio raggiunge l'estasi, può accadere che i suoi piedi non tocchino terra).
La voce di un flauto solitario li riporta lentamente alla realtà.Queste danze, secondo i Dervisci Rotanti, sono il loro modo per allontanare la mente da ogni contatto con le cose terrene e per far si che le loro anime si allontanino dai corpi così da potersi riunire a Dio. In Turchia la tradizione dei Dervisci (una parola persiana che significa "monaco implorante") Sufi rappresenta un alto sviluppo della particolare arte di comunicare con il divino attraverso la danza.
L'educazione di un derviscio è particolarmente ardua e consiste in 1001 giorni di penitenza e prevede il digiuno e la meditazione. Per apprendere la loro danza, i Dervisci bloccano due dita del piede al pavimento; in questo modo essi imparano a mantenere regolare e disciplinata la loro rotazione. Mentre rotea il Derviscio appoggia il suo peso sul piede sinistro e allorché la rotazione acquista velocità, sulle dita del piede sinistro, mentre la gamba destra dà slancio alla rotazione. Per evitare il capogiro, il derviscio tiene la testa leggermente inclinata verso destra e gli occhi fissi sul palmo della mano sinistra.



http://www.youtube.com/watch?v=cuaK_feRMpM

Inviato da: SOL il Domenica, 30-Gen-2011, 14:02
Ora qualcosa di più leggero e anche di più attuale.
In questa interpretazione dal vivo al Live Earth,una splendido Phil Collins che con il suo carisma trascina il pubblico.
In alcune parti vi sentirete trasportati,guardate come unisce il pubblico e lo rende partecipe!
Se l'ascoltate in cuffia è doping!
Ciao
http://www.youtube.com/watch?v=RwXalDEsI7w

Inviato da: SOL il Domenica, 30-Gen-2011, 18:16
Adesso perchè non scrivete le emozioni o le parole che vi evoca questo brano.

http://www.youtube.com/watch?v=r0W9Ekcsx5Q

Inviato da: SOL il Martedì, 01-Feb-2011, 21:40
Questa irripetibile interpretazione merita di restare nel tempo che resta per il Volto di Gary Peacock, per la non replicabile bravura di Keith Jarrett (il motore energetico della improvvisazione), per il lavoro di servizio di Dejhonette, per la sinergia intersoggettiva che mettono in azione.
Qui i tre si accostano e ci accostano agli Eterni cui allude il pensiero di Emanuele Severino.
Qui i tre danno valore di senso a quell’unico momento che è solo il qui ed ora della loro relazione. Anche se era nel 1985 loro restano. E sono in nostri cuori a farli restare
http://www.youtube.com/watch?v=bENk7QVSBsA

Inviato da: SOL il Mercoledì, 02-Feb-2011, 21:30
Che dire cara mia,hai una grande visione delle cose.
Sto ascoltando One Quiet Night.
Hai colpito nel segno,che meravigliosi brani.
Pat Metheny uno dei miei...
I King Crimson hanno una storia di influenze particolari...
Tchaikovsky stupendo,Robert Plant che meraviglia..
I Genesis già sapevi mi piacessero.
Anche io ascolto molta musica classica o perlomeno strumentale .
Concedimi per ringraziarti di dedicarti questo brano:
http://www.youtube.com/watch?v=wzqnOHqowYI
Ha molto a che vedere con la musicoterapia.
Torna presto in questa cartella,saresti senzaltro più brava di me..
Ti auguro tutto il meglio possibile

Inviato da: SOL il Mercoledì, 02-Feb-2011, 21:51
Mi piacerebbe parlarvi di "THE KOLN CONCERT",ovvero di un'improvvisazione del pianista Keith Jarrett.
Vi riporto i commenti da wikipedia:

Köln Concert è una registrazione del pianista jazz Keith Jarrett rilasciata dall'etichetta ECM. Si tratta di un'improvvisazione solista eseguita all'Opera di Colonia nel 1975. È considerato il più famoso album di jazz solo, con 3 milioni e mezzo di copie vendute.[1] Un critico ha definito The Köln Concert un capolavoro "che scorre con calore umano".[2]

Il concerto a Colonia faceva parte del suo tour europeo solista iniziato nel 1973. Precedentemente, Jarrett aveva suonato in formazioni di tre o quattro elementi, poi si era aggregato al gruppo di Miles Davis. Per richiesta di quest'ultimo aveva abbandonato il piano acustico per passare al piano e l'organo elettrici, cosa che non gli piaceva.[1] Il tour da solista fu quindi un ritorno alla sua vena artistica più naturale.

Un capolavoro che scorre con calore umano,irripetibile proprio perchè improvvisazione,propria di quel momento di quegli attimi in cui è uscito fuori.
Non sarà mai la stessa,perchè quella sera era unica,era un improvvisazione.
Tutte le copie saranno diversa,non avranno gli stati d'animo,l'emozione di quel momento.

Questa è la prima parte:
http://www.youtube.com/watch?v=wivo94ylmhE

Inviato da: SOL il Mercoledì, 02-Feb-2011, 22:00
QUOTE (tunnel @ Mercoledì, 02-Feb-2011, 20:48)
Li ho ascoltati mentre preparavo la cena!
Tchaikovsky è sublime (Lo schiaccianoci wub.gif ). A me piace moltissimo anche Concato, e Mina naturalmente.
Anche Faurè, relax totale PSICO rolleyes.gif Entro stasera li metto tutti su Cd proprio nell'ordine in cui li ho postati. E ci metto anche il brano che mi hai dedicato ( PSICO hug.gif ).
Grazie x le parole SOL, sarà uno dei primissimi thread in cui metterò piede! PSICO wink.png

Anche tu meriti tutto il meglio possibile, sei una persona molto altruista, hai sempre una parola gentile o confortevole per tutti.
Vedo che non ti risparmi mai e questo mi colpisce molto.

Ammiro molto le persone che "vedono" e per vista intendo quella capacità di fermarsi, ascoltare, prestare soccorso, comunicare che si è presenti, e vicini.
E tu sei proprio tra queste persone.

PSICO hug.gif PSICO hug.gif

Cara Tunnel ti straquoto.
Per essere altruisti dobbiamo imparare ad essere dei buoni egoisti.
Almeno questo ho imparato con il tempo.
Se sono soddisfatto riesco a donarmi anche agli altri e con grande piacere.
Poi arriva anche la fortuna che non senti neanche il peso di donarti agli altri,diventa naturale.
Diventa naturale,anche esprimere le proprie emozioni,uscire dal guscio e invece di provare invidia per una persona che ha un talento(questo vediamo nella società di oggi),ne gioisci.
Ho gioia per te che hai ENTUSIASMO,ho stima per tanti in questo forum che cercano di inventarsi strategie,giustamente per loro ma anche per gli altri,suggerimenti e tanto tanto ancora.
Questo mi fa sentire leggero,libero,gioioso e speranzoso di un mondo in fin dei conti non cosi' brutto come ci vogliono fare apparire.
Un mondo ricco anche di persone speciali,sensibili.
Non mi vergogno.Quando saremo capaci di dire ho sbagliato,scusa,ti voglio bene e non solo ho ragione io,sono arrabbiato,provare rabbia o invidia,la paura sarà un brutto ricordo.
Sai che ti ammiro per cui non te lo dico!

Inviato da: SOL il Mercoledì, 02-Feb-2011, 22:43
Condivido in pieno.Io vivo cosi'.Ho deciso di vivere e non di sopravvivere.
Tu vedo idem.
Spero sia contaggioso.Che qualcuno leggendo si prenda magari d'invidia e dica:
Anche io!
Meglio cosi'.
Adesso ti do' un consiglio...
C'è la seconda parte di "The Koln Concert" e Keith Jarrett non si può perdere,potresti ascoltarlo mentre scrivi o prepari la tua scaletta di stasera,potresti meditare con la sua musica,potresti man mano prendere il volo.
Questo vale per tutti quelli che stanno leggendo.
Buon ascolto

P.S:durante ascoltate gli urletti di Jarrett
Orgasmo musicale!

http://www.youtube.com/watch?v=Go9-SgY1peg&feature=related

Inviato da: SOL il Mercoledì, 02-Feb-2011, 23:07
E ora sorrisiamo insieme,mi ha fatto piacere rivedere questo video:
http://www.youtube.com/watch?v=AsEjsIbWq88

Inviato da: SOL il Venerdì, 04-Feb-2011, 21:30
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te

QUESTO E' IL TESTO DI UNA CANZONE DI BATTIATO"La cura"
http://www.youtube.com/watch?v=bzft-SOZChc&feature=fvst

Inviato da: SOL il Domenica, 06-Feb-2011, 10:33
Ecco una canzoncina che ho scritto
forse ti andrà di cantarla nota per nota
non preoccuparti, sii felice

ognuno di noi nella vita ha dei problemi
ma se ti preoccupi i problemi si raddoppiano
non preoccuparti, sii felice

non preoccuparti, sii felice ora
non preoccuparti, sii felice
non preoccuparti, sii felice
non preoccuparti, sii felice
non preoccuparti, sii felice
non c'è posto dove poggiare la testa
qualcuno è arrivato e si è preso il tuo letto
non preoccuparti, sii felice

il proprietario della casa
ha detto che sei in ritardo con l'affitto
potrebbe farti causa
non preoccuparti, sii felice

guardami, sono felice
non preoccuparti, sii felice

ti do il mio numero di telefono
quando sei preoccupata chiamami
ti renderò felice

non preoccuparti, sii felice

non hai contanti, non hai stile
non hai nessuna ragazza
che ti faccia sorridere
ma non preoccuparti, sii felice

perchè quando sei preoccupato
il tuo volto si incupisce
e questo porterà tutto giù
quindi non preoccuparti, sii felice

non preoccuparti, sii felice ora

non preoccuparti, sii felice
non preoccuparti, sii felice
non preoccuparti, sii felice
non preoccuparti, sii felice

adesso c'è la canzone che ho scritto
spero che l'hai imparata nota per nota
come fanno i bravi bambini

non preoccuparti, sii felice

ascolta quel che dico
nella tua vita, aspettati dei problemi
ma se ti preoccupi i problemi si raddoppiano
non preoccuparti, sii felice, sii felice ora

non preoccuparti, sii felice
non preoccuparti, sii felice
non preoccuparti, sii felice
non preoccuparti, sii felice
non preoccuparti, sii felice

no no non preoccuparti, non farlo
sii felice, metti un sorriso sul tuo viso
non abbattere tutti così

non preoccuparti, presto passerà,
qualsiasi cosa sia,
non preoccuparti, sii felice
io non sono preoccupato



QUESTA E' UNA cANZONE DI BOB MARLEY.
Spero sia contaggiosa come l'influenza in questo periodo.
Spero con tutto il cuore che vi ammaliate...

Inviato da: orsogrizzly il Venerdì, 11-Feb-2011, 11:14
QUOTE (SOL @ Domenica, 30-Gen-2011, 13:02)
Ora qualcosa di più leggero e anche di più attuale.
In questa interpretazione dal vivo al Live Earth,una splendido Phil Collins che con il suo carisma trascina il pubblico.
In alcune parti vi sentirete trasportati,guardate come unisce il pubblico e lo rende partecipe!
Se l'ascoltate in cuffia è doping!
Ciao
http://www.youtube.com/watch?v=RwXalDEsI7w

sto ballando sulla sedia con le cuffie, spero che nessuno entri laugh.gif

Inviato da: SOL il Venerdì, 11-Feb-2011, 14:36
Ti piace e...
si veramente bello!

Inviato da: SOL il Venerdì, 11-Feb-2011, 15:09
Ci sono alcuni generi di musica che ci colpiscono dentro.
Possono essere la musica classica,il blues,il jazz o il soul.
E' vero spesse volte possono sembrare noiose,soprattutto se non si ha l'abitudine ad ascoltarle(potete provare come esrcizio di rilassamento).
Vi propongo l'ascolto di un brano orecchiabile ,pop ma anche un pò soul.
Provate a canticchiarlo dovrebbe trascinarvi in un leggero stato d'eccitazione.
Canticchiate magari insieme ad un amico,alla vostra compagna/o,alla fine sorridete o abbracciatevi,lasciatevi andare...che bello!
E non dimenticate come alla fine del brano di fare gli uh uh uh come fa la cantante,quelli vi fanno uscire l'ansia di dentro.
UH UH UH insomma come dice il proverbio canta che ti passa
http://www.youtube.com/watch?v=eGYoBXXmC5g

Inviato da: Zanji il Venerdì, 11-Feb-2011, 23:33
io adoro questi generi di musica! PSICO armati93.gif

Inviato da: SOL il Sabato, 12-Feb-2011, 18:20
Zanji,allora come non dedicarti questa:
http://www.youtube.com/watch?v=hxIc6Uej3Dc

Questa cantante ha una voce cosi' calda,la conosci?

Inviato da: SOL il Sabato, 12-Feb-2011, 20:50
Devo prendermi un pò di tempo
Un pò di tempo per pensare a queste cose
Farei meglio a leggere tra le righe
In caso ne abbia bisogno quando sarò più vecchia

Adesso devo scalare questa montagna
Sembra che tutto il mondo sia sulle mie spalle
Vedo il sole splendere tra le nuvole
Mi tiene caldo man mano che la vita si fa più fredda

Nella mia vita c’è stato dolore e sofferenza
Non so se posso affrontarlo ancora
Non mi posso fermare adesso, ho viaggiato tanto
Per cambiare questa vita solitaria

Voglio sapere cos’è l’amore
Voglio che tu me lo spieghi
Voglio sentire cos’è l’amore
So che tu puoi mostrarmelo

Mi prenderò un pò di tempo
Un pò di tempo per guardarmi attorno
Non c’è nessuno posto in cui mi possa nascondere
Sembra che l’amore mi abbia finalmente trovato

Nella mia vita c’è stato dolore e sofferenza
Non so se posso affrontarlo ancora
Non mi posso fermare adesso, ho viaggiato tanto
Per cambiare questa vita solitaria

Voglio sapere cos’è l’amore
Voglio che tu me lo spieghi
Voglio sentire cos’è l’amore
So che tu puoi mostrarmelo

Voglio sapere cos’è l’amore
Voglio che tu me lo spieghi
E voglio sentire, voglio sentire cos’è l’amore
E lo so, So che tu puoi mostrarmelo

Parliamo d’amore
Voglio sapere cos’è l’amore, l’amore che tu senti nel profondo
Voglio che tu me lo spieghi, e sto sentendo così tanto amore
Voglio sentire cos’è l’amore, no, tu non lo puoi nascondere
So che tu puoi mostrarmelo, yeah

Voglio sapere cos’è l’amore, Parliamo d’amore
Voglio che tu me lo spieghi, voglio sentirlo anche io
Voglio sentire cos’è l’amore, voglio sentirlo anche io
E lo so lo so, So che tu puoi mostrarmelo
Mostrami che l’amore è reale, yeah
Voglio sapere cos’è l’amore
http://www.youtube.com/watch?v=gCadlN8fexk

Inviato da: Zanji il Domenica, 13-Feb-2011, 01:19
certo che la conosco PSICO wink.png


e io ti dedico tuck & patti, non so se li conosci ma io li adoro! laugh.gif






Inviato da: SOL il Domenica, 13-Feb-2011, 09:58
Ciao Zanji,grazie conoscevo anche io.
Auguro a tutti buona domenica.
http://www.youtube.com/watch?v=nS6N6zq7DkU

Se volete inserire un'altra canzone di Jarabe de Palo fate pure.

Inviato da: SOL il Domenica, 13-Feb-2011, 10:48
Sappiamo che la musica aiuta a strutturare il pensiero ed il lavoro delle persone nell’apprendimento delle abilità linguistiche, matematiche e spaziali; soprattutto l’intelligenza musicale influisce sullo sviluppo emotivo, spirituale e culturale più di altre intelligenze. Meno risaputo è che la musica possa influenzare l’organismo modificando lo stato emotivo, fisico e mentale: tale fenomeno viene denominato "effetto Mozart".
Uno dei maggiori studiosi del suono dal punto di vista medico, Alfred Tomatis, dichiara che "Mozart è un’ottima madre, provoca il maggior effetto curativo sul corpo umano".
Lo ‘effetto Mozart’ riesce ad agire essenzialmente come tecnica psicologica nella modificazione di problemi emotivi e può modificare le varie patologie di cui è affetto l’essere umano: è un’eccellente tecnica di comunicazione ma anche un aiuto ad altre tecniche terapeutiche.

Prima di analizzare questo ‘effetto curativo musicale’ bisogna conoscere quali processi psicologici si innescano nella mente musicale, che rapporto sussiste tra musica e linguaggio e quali localizzazioni cerebrali sono specifiche delle abilità musicali.
Specificamente, i problemi psicologici insiti nella comprensione musicale, vanno affrontati in termini di processi cognitivi facendo riferimento all’opera di John A. Sloboda, psicologo sperimentale: egli analizza la componente cognitiva insita nella comprensione e nell’apprezzamento di un fatto musicale.
La sua attenzione è rivolta alle ricerche empiriche: analizza ciò che gli individui riescono a compiere con la musica e non quello che dicono di fare. Viene studiato il comportamento dei musicisti nella vita reale e non il comportamento che si verifica in situazioni artificiose di laboratorio.
La psicologia dei processi cognitivi cerca di offrire un aiuto ai compositori per capire le basi mentali della loro attività: comprendere e spiegare caratteristiche fondamentali delle abilità musicali e dei meccanismi cognitivi insiti in esse.

Il cognitivismo di Sloboda si riferisce ad una modellistica dei processi cognitivi in termini di rappresentazione delle conoscenze; sicuramente tale analisi rappresenta sì, un’introduzione alla psicologia dei processi cognitivi ma, la musica viene ad essere un pretesto per analizzare i processi cognitivi impiegati in tutti i settori in cui l’uomo si trova a contatto con il mondo e, quindi, non solo nell’ambito musicale.
Si comprendono le strutture utilizzate per rappresentare la musica; tale processo di apprendimento è concepito in due fasi: prima fase è quella in cui si verifica l’apprendimento, seconda fase e' quella in cui viene incoraggiata l’aspirazione ad eccellere in una determinata abilità.
Quindi, secondo il Nostro autore, le abilità musicali si costruiscono sulla base di capacità e tendenze innate: troviamo prima un insieme comune di capacità primitive (nella nostra cultura occidentale, sino ai dieci anni di età, il processo dominante è quello dell’acculturazione) poi subentra un bagaglio di esperienze che la cultura fornisce , con la crescita, ai bambini (infatti sono fondamentali, per lo sviluppo delle abilità musicali, sia l’ambiente familiare che quello scolastico).
Più i bambini sono esposti alla musica, prima di iniziare la scuola, e più profondamente uno stadio di codificazione neurale li accompagnerà per tutta la vita.
Successivamente subentra l’ influsso esercitato da un sistema cognitivo generale in trasformazione: la capacità di insegnare ad un bambino ad ascoltare, a prestare attenzione all’inflessione e a contestualizzare suoni e parole è stata trascurata dalla società moderna; solo un ascolto attento e corretto consente di accedere allo ‘Effetto Mozart’.

Jean Piaget, ne La naissance de intelligence chez l’enfant, asseriva che lo sviluppo cognitivo vada spiegato, in parte, in termini di sequenza ordinata e strutture cognitive generali; il tipo di apprendimento di cui siamo capaci a tutte le età è dovuto al tipo di risorse cognitive che si posseggono, cioè le caratteristiche generali del nostro bagaglio intellettuale a quell’età.
Il bambino non è in grado di compiere azioni padroneggiando determinati concetti, perché non ha in sé alcune risorse cognitive per comprendere determinati enunciati.
Bisogna stare attenti alla possibilità di scoprire delle sequenze invarianti di sviluppo musicale; queste sequenze non dovrebbero tanto spiegare gli aspetti più particolari del comportamento musicale, quanto i tipi di attività musicali che si dovrebbero riscontrare alle varie età, in virtù delle capacità cognitive generali che richiedono.
L’educazione vera e propria implica il fatto che l’individuo, istruito, compia uno sforzo consapevole con lo scopo (scopo: condizione fondamentale dell’apprendimento) di raggiungere degli obiettivi più elevati. E’ anche vero che, l’uomo è biologicamente predisposto ad eccellere in abilità cognitive specifiche: sussistono meccanismi per l’acquisizione di queste abilità.
Si può concludere affermando che, l’educazione sembra contribuire ad un approfondimento delle conoscenze e ad un miglioramento dei risultati all’interno di una certa abilità ma non abbia tanto delle implicazioni ampie per l’intero sistema cognitivo.

IL LINGUAGGIO MUSICALE

La musica possiede la capacità di convogliare i suoi significati emotivi: ciò porta a pensare che la musica sia una sorta di linguaggio.
Linguaggio e musica sono caratteristiche della specie umana e appaiono universali in tutti gli uomini; affermare tale universalità vuol dire che gli individui possiedono una capacità generale di acquisire una competenza linguistica e musicale.
Quindi, dato che la musica è - come il linguaggio - una attività umana, si può supporre che dall’osservazione della sua struttura si riesca a dedurre qualcosa sulla natura della mente umana che riesce a produrla naturalmente e liberamente.
Alcuni studiosi ritengono che le regole di una grammatica musicale siano i veri e propri procedimenti usati per generare musica. Ma la musica è in grado di esprimere emozioni e, quindi, di comunicare? Oppure, essendo una manifestazione artistica, non è capace di esprimere nulla?
Tale diatriba, sin dai primi anni del ‘900, terminava definendo la musica un "non-linguaggio": nel linguaggio vengono articolate le parole per costruire frasi, mentre nella musica non è semplice identificare qualcosa che corrisponda ad una parola.
Il superamento di queste posizioni si è avuto quando sono stati correttamente identificati i termini del problema: nel linguaggio esistono componenti minimali privi di significato (fonemi), che vengono utilizzati per creare componenti minimi che posseggono un significato (morfemi), i quali, a loro volta, vengono usati per formare parole e frasi.
Nella musica si trovano le note che sono, in sé, prive di significato e che vengono usate per creare intervalli e accordi , cioè il materiale utilizzato per strutturare temi e frasi musicali.
Si è dovuto attendere sino all’avvento degli studi semiotici sui segni dei vari linguaggi (proprio Sloboda ha compiuto approfonditamente tali studi) per comprendere meglio le relazioni fra il linguaggio comune e l’arte dei suoni:

sia la musica che il linguaggio sono sistemi di comunicazione universali fra gli uomini;

entrambi i linguaggi usano, fondamentalmente, lo stesso canale uditivo-vocale;

ambedue possono produrre un numero illimitato di frasi;

i bambini imparano tutti e due i linguaggi, esponendosi agli esempi prodotti dagli adulti;

esiste una forma scritta;

in entrambi i linguaggi è possibile distinguere una fonologia (componenti del linguaggio), una sintassi (le regole per combinare fra loro le componenti) e una semantica (attribuzione di significato ai prodotti del linguaggio).

Legame perpetuo tra musica e linguaggio può essere suggerito da un’analisi della suddivisione del cervello: il piano temporale, situata nel lobo temporale della corteccia cerebrale è l’area del cervello che sembra essere associata all’elaborazione del linguaggio e sembra anche che ‘classifichi i suoni’.

Non dobbiamo dimenticare che il fatto di vivere nel suono e, più precisamente , nel suono prodotto dal linguaggio, imprime sempre piccoli segni sul sistema nervoso periferico: a seconda delle parole utilizzate, del timbro generato, sarà interessata questa o quella parte del corpo; quindi possiamo considerare l’immagine del corpo come conseguenza del linguaggio; accettando tale idea, si può sperare di rimodellare il corpo migliorando la parola.
Inoltre, sappiamo che alcune espressioni verbali non hanno nulla in comune col significato della musica, ma vengono associate a moduli ritmici per aiutare la memorizzazione; ciò accade soprattutto nel caso di stili percussivi. Un esempio è costituito dai suonatori di tamburo africani, i quali correlano, appunto, le sillabe ad alcuni suoni emessi dai tamburi: questi suoni, prodotti da strumenti, permettono la trasmissione di messaggi ‘verbali’ a notevole distanza. Ciò dimostra che, presso alcune culture, il linguaggio è imitato musicalmente.
Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che - come affermava Sloboda - le aree cerebrali responsabili della musica sembrano avere una sovrapposizione parziale, anche se incompleta, con quelle responsabili del linguaggio. La musica impiega un insieme distinto di risorse neurali.
Dove sta la verità? l’analogia linguistica non è né vera né falsa, si adatta parzialmente al suo oggetto. L’elemento vero è la concezione in base a cui noi ci rappresentiamo nelle sequenze di elementi individuali, assegnando ad essi ruoli tematici in strutture astratte sottostanti, alcune delle quali presentano somiglianze reciproche; ciò che determina o meno la vigilanza psicologica tra gli elementi è il loro reciproco rapporto entro queste strutture.

BIOLOGIA DEL PENSIERO MUSICALE

Le componenti delle abilità musicali, come di ogni altra abilità cognitiva, hanno precise localizzazioni cerebrali.
L’orientamento biologico della psicologia cerca di spiegare il comportamento umano in termini di operazioni del cervello e del sistema nervoso che sono, a loro volta, influenzati dalla costituzione genetica dell’organismo.
Dobbiamo, prima di tutto, ricordare che ciò che apprendiamo sono le strutture utilizzate per rappresentare la musica: esiste sia una forma di acculturazione educativa, cioè un apprendimento che avviene a seconda della esposizione, durante l’infanzia, ai normali prodotti musicali della nostra cultura, sia un’educazione vera e propria che porta all’acquisizione di abilità specializzate. Le influenze, sia biologiche che sociali, sono ovviamente comprese in una spiegazione completa della condotta umana.
Quali, quindi, i fattori responsabili delle differenze culturali musicali? Esiste una base biologica per le origini della musica nella nostra specie? La composizione musicale ha una funzione biologica?
Tali quesiti possono essere analizzati mettendo in evidenza le differenze che sussistono tra la cultura scritta e quella orale.
Nella cultura orale, le uniche guide sono le conoscenze attuali e la memoria.
Per molte persone, la scrittura viene ad essere fondamentale che la realtà è, sotto molti aspetti, mediata dalle loro notazioni; quel che può essere scritto e conservato è giusto e definitivo: nella cultura scritta, la memoria di una persona viene giudicata sulla base della registrazione scritta.
Sfortunatamente, molte persone alfabetizzate ritengono che la vita o le conoscenze di una cultura che si basa sulla scrittura siano, in un certo senso, superiori a quelle di una cultura orale; per contro, sarebbe più corretto sostenere che la cultura orale e quella alfabetizzata sono differenti.
La nostra scrittura alfabetica può portare ad un impoverimento della comunicazione: non è in grado di preservare informazioni significative nel ritmo, intonazione, tono e gesti, mentre riesce a custodire le informazioni fonetiche.
Nelle culture orali, la musica viene trasmessa da un individuo all’altro ed è soggetta, come le conoscenze verbali, a variazioni nel tempo: all’interno di una cultura orale una esecuzione, spesso, non è uguale a quella precedente. In una cultura orale è impossibile che si possa ottenere lo stesso tipo di conoscenze che si traggono da determinati brani, dopo ripetuti esami delle partiture, o ripetuti ascolti della stessa registrazione.
Ma, nonostante tutte queste differenze, sussistono basi cognitive universali per la musica, che trascendono le singole culture? Anche se la tonalità non è assolutamente universale, i concetti di scala e di tonica, hanno delle analogie formali in molte culture.
Inoltre, sembra che la suddivisione delle scale in gradi segua dei principi comuni nella maggior parte delle culture.
Si è affermato che le componenti delle abilità musicali hanno precise localizzazioni cerebrali: alcune ricerche hanno portato alla conclusione che le funzioni intellettuali sarebbero localizzate in aree differenti del cervello.

La musica di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791 foto a lato) aiuta ad organizzare i circuiti neuronali di alimentazione nella corteccia cerebrale, soprattutto rafforzando i processi creativi dell’emisfero destro associati al ragionamento spazio-temporale.
Sembra possibile che le attività cerebrali di un individuo si dissolvano, lasciando intatto il suo intelletto musicale. Intervenendo sull’emisfero sinistro, si provocano disturbi del linguaggio; mentre si causano danni al canto, agendo sull’emisfero destro. In realtà la musica racchiude sotto-abilità logicamente indipendenti: non dobbiamo dimenticare che una regione di un emisfero cerebrale è qualcosa di molto ampio.
Attraverso vari studi si è giunti alla conclusione che, anche se le lesioni all’emisfero destro danneggiano quasi sempre le funzioni musicali, le lesioni all’emisfero sinistro hanno quasi sempre gli stessi esiti. Quindi è semplicistico affermare che la musica si trova nell’emisfero destro: le attività musicali sono dissociabili e soggette a danni specifici, come quelle del linguaggio.

Significativa è l’affermazione del musicologo tedesco H. Schenker, secondo cui a livello profondo, tutte le buone composizioni musicali , rivelano lo stesso tipo di struttura delle composizioni verbali, riuscendo a mostrare, almeno in parte, la natura affine delle intuizioni verbali e musicali.
Non dobbiamo dimenticare, nell’analisi biologica del pensiero musicale, il ruolo cardine svolto dall’orecchio o, meglio, dalle orecchie: come l’emisfero destro e quello sinistro operano in maniera diversa, così fa ciascuna delle orecchie.
L’orecchio destro è dominante perché è in grado di trasmettere gli impulsi uditivi ai centri del cervello che regolano il linguaggio in maniera più veloce di quello sinistro; gli impulsi nervosi che derivano dall’orecchio destro raggiungono direttamente il cervello sinistro dove si trovano i centri del linguaggio, mentre gli impulsi nervosi dell’orecchio sinistro, compiono un viaggio più lungo attraverso il cervello, che non possiede centri del linguaggio corrispondenti, e poi ritornano al cervello sinistro.
Potremmo definire l’orecchio il direttore d’orchestra dell’intero sistema nervoso. L’orecchio integra le informazioni fornite dal suono e organizza il linguaggio.
Infatti il linguaggio, come elemento fondante dell’umanità dell’uomo, non può essere analizzato e studiato se non si tiene presente il ruolo determinante svolto dall’udito: è grazie all’udito che è stato possibile all’uomo, costruire il linguaggio.

Anche Alfred Tomatis considera l’orecchio l’organo chiave nello sviluppo totale dell’uomo: permette a tutto il corpo di diventare "un’antenna ricettrice che vibra all’unisono con la fonte del suono".
L’orecchio risulta essere fondamentale per comprendere l’evoluzione dell’uomo: rappresenta anche la chiave per capire come possa essere utilizzato lo ‘effetto Mozart’.
Ma l’organo dell’udito non presiede soltanto la facoltà di udire, ma anche la capacità di ascoltare; sappiamo che non occorre sentire per ascoltare, infatti parecchi musicisti famosi, del passato, erano sordi e, anche se non erano in grado di sentire con le orecchie, potevano percepire codici e schemi ritmici grazie a vibrazioni che percepivano con le mani e altre parti del corpo.

Importante notare come la funzione dell’ascolto sia direttamente collegata alla concentrazione della memoria, alle condizioni psicologiche, alla consapevolezza, alla comunicazione.
La nostra società si preoccupa troppo dell’intelligenza: esami di ammissione all’Università, colloqui di lavoro privilegiano il pensiero lineare dell’emisfero sinistro; tali abilità sono essenziali, ma possono non essere così basilari come la capacità di ascoltare e di parlare.
Se sussiste l’incapacità di saper ascoltare si può verificare l’incapacità di progredire verso sofisticate tecniche di apprendimento. Sviluppare un ascolto corretto è il segreto per accedere allo ‘effetto Mozart’ .

MUSICA E INTELLIGENZA SPAZIO-TEMPORALE

L’ <<effetto Mozart>> è in grado di far risaltare, migliorando, le abilità cognitive dell’individuo, attraverso lo sviluppo del ragionamento spazio-temporale.
Dobbiamo prendere atto che, a prescindere dai gusti, la musica di Mozart rilassa, migliora la percezione spaziale e permette di esprimersi più chiaramente, comunicando sia col cuore che con la mente; inoltre le aree creative del cervello vengono stimolate dalla melodia e dal ritmo del grande compositore.
Attraverso la musica mozartiana si può aiutare a sviluppare, a compensare, a restituire carenze dovute a danni: le parti indenni del cervello hanno riserve dalle quali l’organismo può ricavare questi elementi sostitutivi.
Inoltre, nel mondo contemporaneo la musica rappresenta un sistema di comunicazione ed un linguaggio di grandissima diffusione e, soprattutto, <<music is a window into higher brain function>>.
Sappiamo come l’esperienza sonora, durante la prima fase della vita e come l’uso dei linguaggi musicali, per la loro esperienza strutturante, stimolino l’intelligenza e la personalità.
La musica è un linguaggio non meno importante di quello visivo, corporeo o verbale, in grado di esprimere idee, concetti, sentimenti propri di ogni individuo.

E’ indispensabile fornire i bambini gli strumenti idonei per conoscere, sperimentare, analizzare con pensiero critico la realtà sonora e musicale, in cui sono inseriti. La mente infantile è dotata di ‘meccanismi’ che la portano ad imitare l’adulto e tali trasformazioni della mente dipendono dal modo diretto con cui interagiamo da piccoli col mondo che ci circonda, interazioni che non sono attività cognitive ‘pure’ ma che prendono forma a partire da attività di base quale i movimenti, le sensazioni, le emozioni.
Il bambino, come sostiene Shimchi Suzuki , fondatore della <<School for talent education>> in Giappone, possiede un potenziale infinito.
Proprio come i bambini imparano naturalmente la lingua materna, così la musica è altrettanto a diretto contatto con il cervello , quindi l’educazione musicale può formare e modellare il cervello.
Suzuki in Nurtured by Love, uno dei suoi principali scritti, sostiene che attraverso l’imitazione si possa insegnare ai bambini che bisogna permettere alle abilità di espressione di maturare e sbocciare durante l’infanzia; un’educazione musicale infantile precoce porta ad effetti significativamente positivi sul cervello e sull’apprendimento.
Il bambino vive in un mondo caratterizzato dalla presenza simultanea di stimoli sonori moderni, il cui disorganico sovrapporsi può comportare il rischio sia di una diminuzione della attenzione e dell’interesse per il mondo dei suoni, sia di un atteggiamento di ricezione soltanto passiva.
Non dobbiamo dimenticare che, ancora prima di nascere, il piccolo vive esperienze sonore – musicali, percependo, voci, rumori, suoni e musiche che provengono dall’ambiente circostante.
L’orecchio del bambino, già a tre anni è sensibile alla dinamica, al colore timbrico, al riverbero ambientale e alla dislocazione delle sorgenti nello spazio.

Nel numero di ‘Newsweek’ del 19/02/96, venne pubblicato un servizio dal titolo <<Your child brain >> (il cervello del tuo bambino) dove vennero riportati i risultati di numerosi studi compiuti in vari istituti di ricerca e Università americane, sulle modificazioni che si realizzano nel cervello di un bambino che sia precocemente avviato all’uso dei linguaggi musicali.
Di particolare interesse sono i risultati di ricerche compiute da Gordon Shaw, presso la Irvine University della California dove, a gruppi di bambini della scuola materna, sottoposti a test specifici per la determinazione del Quoziente Intellettivo, sono state impartite lezioni di canto e di piano.
Dopo sei mesi di insegnamento della tastiera del pianoforte, questi piccoli ottenevano un miglioramento, un accrescimento straordinario del ragionamento spaziale-temporale rispetto ad altri fanciulli che non avevano svolto attività musicali; inoltre l’effetto ottenuto durava molti giorni e le implicazioni istruttive erano rilevanti.
Gordon Shaw nel suo libro Keeping Mozart in Mind , cita un esperimento pilota che è risultato essere particolarmente significativo per verificare l’intelligenza in bambini in età prescolare: veniva presentato un puzzle da costruire ai bambini, i quali entro un determinato periodo di tempo dovevano ricomporlo; inoltre veniva richiesto loro di formare mentalmente l’immagine dell’oggetto completato e di ruotare i pezzi del puzzle per confrontarli e accoppiarli. Tale performance venne facilitata mettendo insieme i pezzi secondo ordini ben definiti. Tale esperimento era servito per delineare la natura spazio-temporale dell’esperimento.
Il team dell’Università della California, attraverso queste ricerche sperimentali, vuole cercare di ribadire che la musica è in grado di stimolare i modelli interni del cervello favorendone l’impiego in ragionamenti complessi; Inoltre questi studiosi hanno dimostrato che esistono relazioni causa-effetto tra ascolto musicale e capacità di ragionamento.
E’ noto che gli apprendimenti più strutturati, cioè quelli che determinano la creazione dei circuiti cerebrali funzionali di base, sono tipici delle prime fasi dell’esistenza. Gordon Shaw sostiene che, una condizione necessaria per comprendere l’apprezzamento della musica da parte del bambino è riuscire ad ipotizzare che il repertorio di modelli impliciti e sequenze relative sia presente sin dalla nascita.

Possiamo affermare che, nell’evoluzione di un individuo, esistono dei periodi ‘caldi’, cioè dei larghissimi ‘ponti di apprendimento’ tra l’ambiente e l’individuo e delle ‘finestre’, durante i quali si attivano processi di maturazione neurologica e mentale del tutto particolari.
Caratteristiche di questo periodo sono:

rapidità con cui i processi cognitivi avvengono;

stabilità degli apprendimenti.

Ogni tipo di apprendimento ha una sua specifica finestra che occupa un periodo di tempo più o meno ampio, trascorso il quale la finestra si restringe enormemente e il processo di apprendimento si raffredda.
Riuscire a rafforzare e ad accelerare l’apprendimento e la memoria è stato sicuramente lo scopo dell’opera e del metodo del Dottor Georgi Lozanov, psicologo bulgaro, il cui studio sulla suggestione (<<Suggestopedia>> il nome del suo metodo), tramite immagini e rilassamento ha creato una delle più valide metodologie mente/corpo; la sua tecnica è riuscita ad apportare innovazioni creative nei programmi didattici in Europa.
Un altro grande ricercatore, Zoltan Kodaly è del parere che l’effetto della musica è così forte nella formazione della persona che ne influenza l’intera personalità. La musica modella l’intero carattere del bambino, rendendolo equilibrato, disciplinato, indipendente, creativo felice, in armonia, perciò, con i concetti educativi.
Tutto ciò che si è affermato, sino ad ora, vuole dimostrare la fondatezza della validità dello <<effetto Mozart>> e tutto deve essere supportato dal citare, attraverso esempi, i molteplici esperimenti compiuti da studiosi.
Sicuramente non possiamo dimenticare di rammentare l’esperimento effettuato , nel 1993, da Gordon Shaw e Frances Rauscher, pubblicato sulla rivista scientifica ‘ Nature’ che ha permesso ai due studiosi di ‘salire alla ribalta’ della ricerca e sperimentazione: 84 studenti appartenenti ad un collegio parteciparono ad una delle tre condizioni per la durata di 10 minuti ; il primo gruppo ascoltò la <<Sonata per due pianoforti in D maggiore>> di Mozart, il secondo gruppo ascoltò una cassetta di musica rilassante, il terzo gruppo non ascoltò musica (silenzio). Questi giovani partecipanti all’esperimento completarono poi una prova di ragionamento spaziale tratta dal test di intelligenza <<Stanford-Binet>>. I risultati indicarono che gli studenti che avevano ascoltato il pezzo di Mozart ,avevano ottenuto risultati di 8/9 punti più alti di quelli che nelle altre due condizioni. Tale effetto aveva, però, una durata di soli 10, 15 minuti. L’esito di tale esperimento è stato visto come un ulteriore passo avanti per l’affermazione dell’ <<effetto Mozart>>, come causa determinante nei processi di apprendimento .

Vari esperimenti furono effettuati anche utilizzando animali, con lo scopo di costruire un modello animale: alcuni ratti, sottoposti a musica complessa eseguivano meglio labirinti spaziali rispetto a ratti esposti a musica minimalista, suono bianco o silenzio.
Tutti questi risultati rappresentano l’inizio, piuttosto che la fine della storia di come la musica possa migliorare la maniera dei nostri pensieri, ragionamenti e creazioni.
Il potere della musica di Mozart è stato, quindi, evidenziato grazie a ricerche innovative, le quali hanno portato alla conclusione che il rapporto tra musica e il ragionamento spaziale (secondo il pedagogista Howard Gardner sia la musica che il ragionamento si trovano in relazione) è così forte che il semplice ascolto della musica mozartiana può fare la differenza: potremmo paragonare tale effetto "ad una stele di Rosetta" per il codice o linguaggio interno delle funzioni cerebrali più alte.
Proprio l’insieme delle opere del grande compositore sarebbe diventata la ‘pietra filosofale’ – la chiave universale – per attingere ai poteri curativi e stimolanti di musica e suono.
Ma non dobbiamo dimenticare, come afferma il grande psicologo Gordon Shaw, che l’individuo è nato con molte strutture cerebrali. Insite nel cervello troviamo una lingua e una grammatica con le quali si è nati e che permettono di compiere funzioni elevate del cervello come combinazione matematica e gioco degli scacchi: in poche parole l’uomo possiede un cervello con abilità innate per riconoscere modelli nello spazio e nel tempo.

In che modo la musica rinforza l’intelletto, aumentando l’apprendimento? Le preferenze musicali dei bambini sono fissate nel cervello o determinate culturalmente? Queste sono alcune delle domande che scienziati, ricercatori prendono in esame quando si pongono la domanda: perché funziona <<l’Effetto Mozart>>?
Un accenno di risposta a tali quesiti potrebbe essere seguire lo sviluppo neurologico durante l’infanzia.(E’ bene rammentare che le abitudini cognitive assunte in età infantile ed adolescenziale hanno molta influenza durante tutta la vita).
L’apprendimento, sino allo sviluppo di un’evoluzione cerebrale durante gli anni della scuola elementare, si manifesta attraverso movimento e associazioni emotive. Infatti, verso i 2/3 anni il cervello comincia a fondersi con il corpo, nel camminare, ballare e sviluppare un senso di ritmo fisico. Vero progresso neurale si verifica fra i 7 e gli 11 anni: il bambino sviluppa abilità più complesse: ascoltare, elaborare informazioni visive, coordinare il movimento nel cervello e nella mente; le vie uditive rinforzano il linguaggio e l’ascolto.
In questo stadio, il ponte fra la parte sinistra e destra del cervello, chiamato corpo calloso, si sviluppa completamente, permettendo ad entrambi gli emisferi cerebrali di essere in grado di rispondere contemporaneamente ad un evento. La maturazione della capacità della corteccia cerebrale fa sì che l’emisfero destro e quello sinistro acquistino delle specificità:l’emisfero sinistro è quello deputato al controllo delle capacità linguistiche, mentre l’emisfero destro è competente nell’analisi degli insiemi della musicalità e delle dimensioni spazio-temporali.
Potremmo affermare che tra i due emisferi ci sia una differenza di ruoli netta, cui corrispondono due diversi modi di giungere alla comprensione della realtà: il sinistro sovrintende alla logica, il destro procede per analogia.
Verso i 15 anni comincia a svilupparsi la consapevolezza di sé e, discipline quali musica, arte, educazione fisica, sono importanti per completare l’integrazione corpo/mente. Ovviamente, alla fine dell’adolescenza, il cervello continuerà a svilupparsi sino ai primi anni dell’età adulta.
Non dobbiamo dimenticare che la maggiore facilità di apprendimento dei giovani rispetto agli adulti, va attribuita ai meccanismi di plasticità della corteccia cerebrale; inoltre oggi i ragazzi ricevono, dai media, molti più input che i propri padri: il quoziente intellettivo sale costantemente, addirittura di qualche punto ogni dieci anni.
Abbiamo ribadito che, determinata musica può migliorare la capacità del cervello di percepire il mondo fisico, formare immagini mentali e osservare i cambiamenti negli oggetti. Quindi, la musica può influire sul modo in cui percepiamo lo spazio intorno a noi.

Si può ipotizzare che l’ascolto della musica mozartiana sia in grado di ‘organizzare’ i circuiti neuronali di alimentazione nella corteccia cerebrale, soprattutto rafforzando i processi creativi dell’emisfero destro associati al ragionamento spazio-temporale.
Ma perché proprio la musica di Mozart risulta essere la più adatta?
Come è stato dimostrato dagli studiosi dell’Università di Irvine certa musica può apportare miglioramenti alla capacità del cervello di percepire il mondo fisico, formare immagini mentali e accorgersi dei cambiamenti negli oggetti. In altre parole, la musica può influire sul modo in cui si percepisce lo spazio intorno a noi.
Gordon Shaw spiegò di aver scelto tale musica per i loro esperimenti, perché il grande musicista componeva in giovane età e sfruttava il repertorio inerente i modelli di fissazione spazio-temporale nella corteccia (ndr. di conseguenza la musica di Mozart è ricca di alte frequenze).
"I suoni ad alta frequenza danno energia al cervello, mentre i suoni a bassa frequenza gli sottraggono energia, lo depauperano. L'energia cerebrale è direttamente collegata all'intelligenza. Uno studio a questo proposito ha evidenziato che ascoltare Mozart per solo dieci minuti può far aumentare temporaneamente il quoziente di intelligenza (QI) di nove punti. Nella zona dei suoni ad alta frequenza della coclea, le cellule sensoriali sono più numerose di quelle della zona dei suoni a basse frequenze. Tomatis ha notato che quando il cervello viene ben caricato di potenziale elettrico dai suoni ad alta frequenza, si ha un netto potenziamento della capacità di apprendere, concentrarsi, risolvere un problema, organizzarsi e lavorare per lunghi periodi di tempo senza accusare stanchezza".
Quali i luoghi del cervello, indicati nei processi spaziali , specifici dell’arricchimento musicale?
Per rispondere apriamo una parentesi per dire, schematicamente, quali siano le maggiori suddivisioni della corteccia e spiegare le loro funzioni generali:

Frontale: linguaggio, movimento.

Parietale: sensi, percezione spaziale.

Temporale: memoria, vista.

Occipitale: vista.

Indi, sebbene funzioni del cervello più alte come, ad esempio, musica e ragionamento spaziale-temporale dipendano fondamentalmente da regioni localizzate e specifiche della corteccia, tutte le abilità cognitive più alte utilizzano una serie elevata dell’area corticale.
Sembra che esista, sino ad oggi, un unico gene, Emx-2, in grado di influenzare la suddivisione delle aree funzionali della corteccia cerebrali.
Tale gene è stato scoperto dall’Equipe dell’Ospedale San Raffaele di Milano: nel 1990 è stato ‘rinvenuto’ il gene che progetta e costruisce la corteccia cerebrale, gene Emx-2, piccolo frammento del Dna, che regola l’area del cervello in cui ha sede il pensiero astratto.
La corteccia cerebrale è divisa in aree funzionali specifiche: nell’uomo c’è quella per progettare il movimento, quella per eseguirlo, quella della parola pronunciata e quella della parola ascoltata; esistono poi aree associative che coordinano tutte le altre. Queste, sede del pensiero astratto, si trovano nella parte anteriore (frontale) della corteccia, mentre nella parte posteriore si trovano le aree visive.
Il gene Emx-2 controlla la suddivisione di queste aree. Non tutti gli individui posseggono tale ‘elemento’ e, conseguentemente hanno le aree del pensiero astratto più sviluppate di quelle uditive, in una parola ‘capiscono di più ma sentono di meno’ situazione in cui grandi musicisti quali, ad esempio, Beethoven sono venuti a trovarsi ma non per questo motivo hanno perso il loro ‘orecchio musicale’.
Si può concludere dicendo che l’intelligenza può essere intesa come abilità di adattamento e quindi, non è difficile accettare, sempre facendo riferimento al concetto di <<intelligenze multiple>>, <<l’intelligenza musicale, intesa come gestione a vari livelli nervosi centrali (midollo spinale, tronco encefalitico […] strutture neocorticali) del ricevimento e dell’invio dell’informazione musicale>>.


Inviato da: SOL il Domenica, 13-Feb-2011, 20:52
Tu con gli occhi tristi
non ti scoraggiare
mi rendo conto, è difficile farsi coraggio
in un mondo pieno di gente
puoi perderti di vista
e l'oscurità che hai dentro può farti sentire così piccolo

Ma vedo i tuoi veri colori
che brillano
vedo i tuoi veri colori
ecco perchè ti amo
quindi non aver paura di mostrarli
i tuoi veri colori
sono belli come un arcobaleno

quindi mostrami un sorriso,
non essere infelice
non riesco a ricordare l'ultima volta che ti ho visto ridere
se questo mondo ti fa impazzire
e hai subito tutto quello che puoi sopportare
tu chiamami
perchè lo sai che ci sarò

E vedrò i tuoi veri colori
che brillano
vedo i tuoi veri colori
ecco perchè ti amo
quindi non aver paura di mostrarli
i tuoi veri colori,
i tuoi veri colori
sono belli come un arcobaleno
http://www.youtube.com/watch?v=OK2RwFEegms

Inviato da: SOL il Mercoledì, 16-Feb-2011, 15:22
...perchè noi siamo amore dice alla fine di questa poesia.
L'interpretazione forse sarà irripetibile.
http://www.youtube.com/watch?v=nHdy7RbXKJM&feature=rec-LGOUT-real_rev-rn-1r-6-HM

Inviato da: SOL il Giovedì, 17-Feb-2011, 21:16
Un vecchio brano di Franco Battiato,in una delle interpretazione che mi piace di più.
Il mio maestro mi insegno come è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire
http://www.youtube.com/watch?v=cjqFGCWtN6I&feature=related

Inviato da: Zanji il Sabato, 19-Feb-2011, 03:27
queste considerazioni sulla musica sono molto interessanti, ti leggo con attenzione! PSICO armati93.gif

Inviato da: luth ♂ il Sabato, 19-Feb-2011, 16:33
ok, il post sulla relazione mozart (e musica in generale)-sviluppo cerebrale è interessantissimo,
i versi sui colori sono molto belli PSICO smile.gif PSICO smile.gif

sempre più interessato a questo topic PSICO-si.gif

Inviato da: SOL il Sabato, 19-Feb-2011, 19:26
Grazie luth,sei molto gentile,cosi' ho anche imparato che si chiama topic.
E' vero non lo sapevo

Inviato da: SOL il Sabato, 19-Feb-2011, 19:37
Sto ascoltando queste canzoni,a mio parere molto belle,mi piacerebbe condividerle con voi.
http://www.youtube.com/watch?v=7wJ-VPqFzy0
http://www.youtube.com/watch?v=oG7ltZ4dg2A

Inviato da: SOL il Domenica, 20-Feb-2011, 22:33
BUONANOTTE
http://www.youtube.com/watch?v=VcDHq_P8cCU

Inviato da: SOL il Giovedì, 24-Feb-2011, 21:50
Spesso ritorno su questo musicista,ma in me suscita emozioni particolari.
Mi riesce a far uscire dal mondo,immergermi in una favola,mi fa pensare come se fuori tutto fosse un gioco e spesse volte vogliamo per forza vincere,quando potremmo pure rinunciare o semplicemente guardare.
http://www.youtube.com/watch?v=cSQDNY2qkwg&NR=1&feature=fvwp

Inviato da: SOL il Giovedì, 03-Mar-2011, 21:29
Questa versione è quella che mi piace di più.
Era nella colonna sonora di Bridjet Jones
http://www.youtube.com/watch?v=sbMfA-aFFe0

Inviato da: SOL il Domenica, 06-Mar-2011, 21:22
[DOHTML]http://www.youtube.com/watch?v=lpdZvewjwJs
Sto facendo delle prove per inserire le immagini

Inviato da: SOL il Domenica, 06-Mar-2011, 22:05

Inviato da: SOL il Domenica, 06-Mar-2011, 22:08


Mi piaceva un sacco!

Inviato da: SOL il Domenica, 06-Mar-2011, 22:11

Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 08-Mar-2011, 12:45
posso spostare qusta discussione nella cartella strategie generali?

vorrei incrementarla un pò poi penserò a come darle maggior risalto

Inviato da: SOL il Martedì, 08-Mar-2011, 14:38
QUOTE (giovannalapazza @ Martedì, 08-Mar-2011, 11:45)
posso spostare qusta discussione nella cartella strategie generali?

vorrei incrementarla un pò poi penserò a come darle maggior risalto

Fai come vuoi,sei un ottimo direttore generale.
Agli ordini comandante!!

Inviato da: SOL il Martedì, 08-Mar-2011, 21:05

La musica"oggettiva",veniva usata nell'antichità per trasmettere messaggi in codice o per provocare effetti ad ascoltatori inconsapevoli.Per dire che la musicoterapia è sempre esistita anche quando non aveva un nome

Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 08-Mar-2011, 21:38
QUOTE (SOL @ Martedì, 08-Mar-2011, 20:05)

La musica"oggettiva",veniva usata nell'antichità per trasmettere messaggi in codice o per provocare effetti ad ascoltatori inconsapevoli.Per dire che la musicoterapia è sempre esistita anche quando non aveva un nome

ops devo darti i permessi per postare la musica PSICO-si.gif

Inviato da: SOL il Martedì, 08-Mar-2011, 22:27
Grazie giovanna,credevo fossi io a non riuscirci.
PSICO incaz.gif

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 10-Mar-2011, 20:24
QUOTE (SOL @ Mercoledì, 02-Feb-2011, 20:30)
Che dire cara mia,hai una grande visione delle cose.
Sto ascoltando One Quiet Night.
Hai colpito nel segno,che meravigliosi brani.
Pat Metheny uno dei miei...
I King Crimson hanno una storia di influenze particolari...
Tchaikovsky stupendo,Robert Plant che meraviglia..
I Genesis già sapevi mi piacessero.
Anche io ascolto molta musica classica o perlomeno strumentale .
Concedimi per ringraziarti di dedicarti questo brano:
http://www.youtube.com/watch?v=wzqnOHqowYI
Ha molto a che vedere con la musicoterapia.
Torna presto in questa cartella,saresti senzaltro più brava di me..
Ti auguro tutto il meglio possibile

wub.gif

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 10-Mar-2011, 20:36
QUOTE (tunnel @ Mercoledì, 02-Feb-2011, 21:33)
PSICO-si.gif
Aprirsi agli altri non porta benefici solo agli altri, ma anche a noi stessi.
Sembra paradossale ma a volte il modo più semplice per trovare la nostra strada, per intravedere la nostra libertà e serenità è spesso quello di non inseguire questi scopi in maniera diretta ma di accantonarli un attimo, di metterli in standby e occuparsi degli altri, aiutarli a liberarsi dalla paura, dal dolore, contribuire al loro benessere.
Oggi, leggendo un post di luth, mi è venuta la fantasia di riguardare alcuni post vecchi.
In alcuni cercavo di aiutare degli utenti, davo loro dei suggerimenti, eppure, mi ricordo, dentro mi sentivo morire. Se ho aiutato qualcuno con quelle parole, per me è un onore ma quel che è certo è che indirettamente ho aiutato moltissimo anche me stessa.
Non bisogna fare chissà cosa, è sufficiente anche un solo gesto, una breve riga, come x dire "io ci sono". si può essere gentili anche con poco e lo vedo nella vita di tutti i giorni. Qualcuno che ti spiega una lezione su una materia che non hai capito o che ti tiene il portone aperto se hai le mani occupate o che blocca le porte dell'autobus con l'ombrello per darti il tempo di salire. Oppure qualcuno, anche uno sconosciuto, che in una sala d'attesa d'ospedale ti fa un sorriso.
A volte la gentilezza può non servire, magari davanti a te trovi un muro ugualmente. Pazienza, non importa. Intanto hai affermato un principio, un modo d'essere e questo arricchisce te di per sè e gli altri magari in futuro. Un piccolo semino che viene piantato e di cui uno, un giorno, potrebbe anche ricordarsi.

PSICO hug.gif PSICO hug.gif

PSICO cry.gif mi hai fatta commuovere

sei un'anima unica e speciale

Inviato da: Le Cimetière des Arlequins il Giovedì, 10-Mar-2011, 20:37
Ma che thread meraviglioso!

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 10-Mar-2011, 20:41
QUOTE (Le Cimetière des Arlequins @ Giovedì, 10-Mar-2011, 19:37)
Ma che thread meraviglioso!

sì mi sto sentendo tutte le canzoni...sol è un grande

Inviato da: SOL il Giovedì, 10-Mar-2011, 21:29
Giovanna tu ultimamente sei cambiata.
Sarà stato lo yoga sky chissà,ma hai una nuova consapevolezza.
Si legge un tuo nuovo modo di scrivere.
E' una bella conquista.Sarai più forte e convincente nella direzione di questo forum.
Gli amici che leggono ne avranno un vantaggio.
Tu,io ne avremo un vantaggio.
Giovanna questo si chiama Amore,dobbiamo avere solo il coraggio di farlo uscire fuori.Forza anzi Up come dici tu

Inviato da: SOL il Venerdì, 11-Mar-2011, 21:19


Una delle voci soul "maschili" più belle che abbia mai sentito

Inviato da: SOL il Venerdì, 11-Mar-2011, 21:21

In duetto con Patty Labelle

Inviato da: SOL il Venerdì, 11-Mar-2011, 21:24

Inviato da: SOL il Venerdì, 11-Mar-2011, 21:46
Un altro Michael molto "soul"

Inviato da: giovannalapazza il Sabato, 12-Mar-2011, 18:59
bellissime wub.gif

Inviato da: SOL il Sabato, 12-Mar-2011, 21:03
QUOTE (giovannalapazza @ Sabato, 12-Mar-2011, 17:59)
bellissime wub.gif

Si,mia cara,ma tu hai bisogno d'amore?
Io ho bisogno d'amore se no sto male....
ho bisogno d'amore per Dio,tutto quanto il giorno,
c'è bisogno d'amore per tuto quanto il mondo,insomma di un overdose d'amore.
Dai continua tu Zucchero.....

Inviato da: Zanji il Domenica, 13-Mar-2011, 14:51
wub.gif wub.gif wub.gif

Inviato da: SOL il Lunedì, 14-Mar-2011, 23:22
Il Significato nascosto della Danza Sacra

Jeanne de Salzmann

E‘ un‘illusione che i nostri movimenti siano liberi; anche che i nostri sentimenti e pensieri siano liberi è un‘illusione. Ciò significa forse che le nostre azioni non sono mai coscienti? Che facciamo tutto come in un sogno? Tuttavia, noi riteniamo di essere coscienti e completamente liberi in tutti i nostri movimenti.



Il movimento è una risposta, una risposta allo shock di un‘impressione. Non appena un‘impressione ci giunge, parte il movimento in risposta: normalmente ben prima di esserne coscienti. La consapevolezza viene dopo. E tutto questo evento avviene così improvvisamente che nulla in noi è sufficientemente rapido, sufficientemente intenso e sensibile per percepirlo nel momento stesso in cui avviene. Qualunque possa essere il movimento in risposta, da dovunque venga, è stato condizionato dall‘automatismo delle nostre associazioni, da tutte le abitudini e dai cliché incisi nella nostra memoria. Non abbiamo nulla in noi con cui rispondere, salvo questi ricordi accumulati. Perciò, la nostra vita è ripetizione senza fine. Fino a che rimaniamo inconsapevoli di questo, però, il nostro movimento ci sembra libero.



C‘è un qualche modo di andare al di là dei limiti di questo automatismo?



Per incominciare, dobbiamo scoprire che non tutti i nostri movimenti sono dello stesso tipo. In primo luogo tutti noi dobbiamo comprendere la differenza fra movimenti inconsci, che operano interamente sotto il controllo del centro motore, e quelli che sono messi in movimento dall‘intervento del pensiero. In questo secondo tipo di movimento, la mente si stacca dal movimento, al fine di dare ad esso forma e continuità, mentre il centro motore rimane passivo, ricettivo.



Vi è tuttavia, un movimento di un terzo tipo ancora. Quando vediamo che la mente non può più controllare il movimento, e che il centro motore sta per farsene carico, in quel preciso momento, quando la nostra coscienza ordinaria non sa che cosa sta per succedere, può comparire un sentimento di urgenza. Questo sentimento di urgenza mobilita in noi una nuova energia: un‘attenzione fino ad allora a noi sconosciuta, perché non sapevamo di averne bisogno.



Allora il movimento può essere preso in carico dal centro motore mentre rimane ancora connesso con un‘energia che è in grado di controllarlo e tuttavia di lasciarlo libero. Questa straordinaria possibilità quasi ci sfugge, poiché va in direzione opposta al nostro atteggiamento abituale, che supponiamo essere cosciente.



Se percepiamo ciò, però, è solo passando attraverso l‘esperienza, ciascuno di noi per se stesso, che riusciremo a rompere il ciclo del nostro automatismo; il desiderio di andare oltre i limiti della nostra coscienza abituale può condurre ciascuno di noi ad un nuovo modo di essere.



E‘ questo il significato nascosto di ciò che le danze e gli esercizi sacri richiedono da coloro che li praticano.


Inviato da: SOL il Giovedì, 17-Mar-2011, 09:20
BUONA FESTA ITALIA
e buona giornata a tutti voi

Inviato da: 1dell1% il Giovedì, 17-Mar-2011, 12:39
il silenzio è la miglior musica visto che non ho l'audio nel pc. PSICO incaz.gif

Cmq a parte la battuta vorrei portarvi la mia testimonianza diretta su come placavo gli attacchi delle mie psicosi col Jazz.

Può essere che mi piaccia per cui è la mia musica ideale sta di fatto che solo col Jazz strumentale riuscivo a focalizzarmi in me stesso e a placarmi.

Importante il fatto che non fosse cantato, le parole portano in luoghi diversi da quello in cui ti porta il vibrato della musica.

In quella mezz'ora/oretta in cui la musica mi "parlava" riempivo i buchi dove stavano paure, ansie e follie.

Grazie per aver ideato questo 3D

Inviato da: Le Cimetière des Arlequins il Giovedì, 17-Mar-2011, 13:20
QUOTE (tunnel @ Domenica, 13-Mar-2011, 15:57)
Mi è venuto in mente di dedicarvi qualche brano di Aleksandr Nikolaevič Skrjabin [...]


wub.gif

Tunnel, adoro leggere le tue descrizioni e rilfessioni.


Un compositore che amo molto è Dmitri Shostakovich. Inserisce elementi grotteschi in una musica
di forte ispirazione romantica, creando un contrasto che mi mette letteralmente i brividi.


Inviato da: SOL il Giovedì, 17-Mar-2011, 13:41
QUOTE (1dell1% @ Giovedì, 17-Mar-2011, 11:39)
il silenzio è la miglior musica visto che non ho l'audio nel pc. PSICO incaz.gif

Cmq a parte la battuta vorrei portarvi la mia testimonianza diretta su come placavo gli attacchi delle mie psicosi col Jazz.

Può essere che mi piaccia per cui è la mia musica ideale sta di fatto che solo col Jazz strumentale riuscivo a focalizzarmi in me stesso e a placarmi.

Importante il fatto che non fosse cantato, le parole portano in luoghi diversi da quello in cui ti porta il vibrato della musica.

In quella mezz'ora/oretta in cui la musica mi "parlava" riempivo i buchi dove stavano paure, ansie e follie.

Grazie per aver ideato questo 3D

Ragazzi siete forti.
Continuate,esprimetevi,divertitevi
Roberto anche a me piace molto il jazz strumentale,presto ti farò qualche omaggio,sperando sia di tuo gradimento

Inviato da: SOL il Giovedì, 17-Mar-2011, 13:57

Inviato da: SOL il Giovedì, 17-Mar-2011, 13:58

Inviato da: SOL il Giovedì, 17-Mar-2011, 14:00

Abbiamo preso 3 ragazzi alle prime armi..cosi' tanto per gradire

Inviato da: SOL il Venerdì, 18-Mar-2011, 14:49

Inviato da: SOL il Venerdì, 18-Mar-2011, 14:52

Sono un ragazzo fortunato!

Inviato da: SOL il Venerdì, 18-Mar-2011, 14:54

Sembrerebbe un "nero" inve è Stevie Winwood

Inviato da: pesco il Venerdì, 18-Mar-2011, 15:06
Una ricerca condotta presso la Heriot-Watt University di Edimburgo (Scozia) avrebbe stabilito la relazione tra gusti musicali e caratteristiche di personalità.
Adrian North, autore dello studio e docente di psicologia applicata presso l’ateneo scozzese, ha coinvolto in un sondaggio online circa 36.000 persone, cui è stato somministrato un test di personalità e, allo stesso tempo, è stato chiesto di esprimere un giudizio su 104 diversi stili musicali.
In questo modo è stato possibile tracciare per ogni genere musicale un “identikit” dell’ascoltatore tipo.
Come afferma lo stesso North:
Abbiamo sempre sospettato un legame tra gusti musicali e personalità. Questa è la prima volta che siamo in grado di osservare questo legame in dettaglio

Ecco alcuni dati emersi dallo studio:

Mentre chi ascolta musica blues e jazz è caratterizzato da un buon grado di autostima ed è molto socievole, coloro che amano la musica classica, pur avendo anch’essi hanno una buona stima di sè, si mostrano più introversi, caratteristica questa che li accomuna agli amanti dell’heavy metal che però sembra non si amino molto.
Mentre chi preferisce la musica dance è invece dotato di creatività e socievolezza, anche se non si distinguerebbe per delicatezza.
Spesso -aggiunge l’esperto- le persone definiscono il senso dell’identità attraverso i gusti musicali, vestendosi in un certo modo, frequentando determinati locali e usando un particolare linguaggio…Non stupisce che la personalità sia legata anche alle preferenze musicali

Naturalmente starete pensando che molte persone, magari voi compresi, non hanno gusti così netti e definiti in tema di musica. Cosa ne è di chi pur amando la musica classica si concede qualche incursione nel rock indiavolato ad esempio?
Bene il dottor North fortunatamente non è uno sprovveduto e considera la sua ricerca tutt’altro che conclusa. E se anche voi volete entrare a far parte del suo campione nessun problema, è ancora alla ricerca di volontari.

Inviato da: SOL il Venerdì, 18-Mar-2011, 15:09
Grazie pesco,questa non la sapevo

Inviato da: pesco il Venerdì, 18-Mar-2011, 15:09
esordisco con un classico


Inviato da: SOL il Venerdì, 18-Mar-2011, 15:10
allora agli introversi piace questa:


Inviato da: SOL il Venerdì, 18-Mar-2011, 15:11
Vai pesco continua,metti quello che vuoi..

Inviato da: pesco il Venerdì, 18-Mar-2011, 15:35


Inviato da: SOL il Venerdì, 18-Mar-2011, 20:31
Ancora Steve Winwood,nel pezzo più famoso

Veramente trascinante

Inviato da: SOL il Venerdì, 18-Mar-2011, 21:33

Inviato da: SOL il Venerdì, 18-Mar-2011, 21:35

Inviato da: SOL il Giovedì, 24-Mar-2011, 22:26
Leggendo un'altra discussione dove si parlava di "sincronicità" di Carl Gustav Jung,mi è venuto in mente questo.
Il loro album del 1983 faceva riferimento proprio alla sincronicità.

Con un respiro, con un flusso
Conoscerai
Sincronismo
Una trance nel sonno, un ballo da sogno
Una storia d'amore condivisa
Sincronismo
Un principio di collegamento
Legato all'invisibile
Quasi impercettibile
Qualcosa di inesprimibile
La scienza è insensibile
La logica così inflessibile
Casualmente collegabile
Tuttavia nulla è invincibile
Se condividiamo questo incubo
Allora possiamo sognare
Lo spiritus mundi
Se agisci, come pensi
Il legame mancante
Sincronismo
Un principio di collegamento
Legato all'invisibile
Quasi impercettibile
Qualcosa di inesprimibile
La scienza è insensibile
La logica così inflessibile
Casualmente collegabile
Tuttavia nulla è invincibile
Noi conosciamo te, loro conoscono me
Extrasensoriale
Sincronismo
Un principio di collegamento
Legato all'invisibile
Quasi impercettibile
Qualcosa di inesprimibile
La scienza è insensibile
La logica così inflessibile
Casualmente collegabile
Tuttavia nulla è invincibile
È così profondo, è così vasto
Il tuo intimo
Sincronismo
Effetto senza causa
Leggi subatomiche, pausa scientifica
Sincronismo


Inviato da: SOL il Giovedì, 24-Mar-2011, 22:26

Inviato da: SOL il Giovedì, 24-Mar-2011, 22:27

Inviato da: pesco il Lunedì, 28-Mar-2011, 10:30
i king crimson wub.gif

Inviato da: pesco il Lunedì, 28-Mar-2011, 15:47
sono un po' a scoppio ritardato laugh.gif

Inviato da: SOL il Lunedì, 28-Mar-2011, 19:52
QUOTE (pesco @ Lunedì, 28-Mar-2011, 09:30)
i king crimson wub.gif


Inviato da: SOL il Lunedì, 28-Mar-2011, 19:53

Inviato da: SOL il Lunedì, 28-Mar-2011, 19:58
King Crimson sono un gruppo progressive rock inglese, nato nel 1969 e ancora attivo, anche se con una formazione completamente diversa, eccettuata la presenza di uno dei fondatori della band, Robert Fripp, considerato da sempre anima del gruppo.

In tutta la storia della band, Fripp è stato sempre presente, anche se ha dichiarato che non si considera affatto il leader del gruppo. Per lui i King Crimson sono "un modo di fare le cose", e la coerenza musicale che si è mantenuta in tutta la storia del gruppo, nonostante i frequenti cambiamenti dei membri, riflette questo punto di vista.

Il nome King Crimson ("Re Cremisi") venne coniato da Peter Sinfield (membro della prima formazione) come sinonimo di Beelzebub, principe dei demoni; secondo Fripp, Beelzebub sarebbe una forma anglicizzata dell'espressione araba B'il Sabab, che significa "l'uomo con uno scopo", nonostante l'etimologia generalmente accettata sia che il termine provenga dall'ebraico Ba'al-z'bub, che significa "il signore delle mosche".

Nonostante i King Crimson abbiano avuto poco successo dal punto di vista della presenza sulle radio o in televisione, hanno una vastissima discografia, suonano spesso dal vivo e vantano un seguito di appassionati molto vasto. Inoltre, fin dagli esordi l'influenza della loro musica è stata incalcolabile.

Una prima "prova" di band la si può intravedere sotto il nome di Giles, Giles & Fripp: Robert Fripp, chitarra e mellotron, i fratelli Mike e Peter Giles, rispettivamente batteria e basso elettrico. Il successo del primo e unico disco pubblicato non è esaltante. Fripp non demorde, e dà origine a un quintetto denominato King Crimson: si allontana Peter Giles, arriva Ian McDonald che suona fiati (non solo sassofono e flauto traverso, ma anche clarinetto e fagotto) e tastiere, al quale presto si aggiungono Greg Lake (in sostituzione di Peter Giles), basso elettrico, chitarra folk e voce e Peter Sinfield ai testi e tecnico da palco.

La formazione, dopo un buon periodo di estenuanti prove nel magazzino di un pub, esordisce partecipando al famoso concerto dei Rolling Stones in onore di Brian Jones, il 5 luglio del 1969 a Hyde Park, Londra. Le sonorità proposte e i testi di Sinfield creano subito molto clamore. La critica classificherà subito il gruppo come l'ennesimo della corrente "progressive", ma, vedremo, i King Crimson avranno pochissimi punti in comune con nomi quali ELP, Genesis o Yes, a parte il mellotron o i rimandi nei testi a certe simbologie esoteriche e fiabesche.

Greg Lake in esibizione a Llandano, Galles (2005)Già dal primo LP, In the Court of the Crimson King, realizzato nell'ottobre 1969, si percepisce che il Re Cremisi è un'entità ben diversa dalle allora mode "romantiche". Pete Townshend degli Who avrà modo di dichiararlo "un disco incredibile". Sicuramente è un esordio di quelli che lasciano il segno, e tutt'oggi, dopo più di 40 anni, mantiene intatte tutte le sue peculiarità e innovazioni.

Lo squarcio di 21st Century Schizoid Man, con la voce distorta di Lake, e i vari solos di Fripp e McDonald, la geniale poesia di I talk to the wind, il lirismo di Epitaph: siamo già dinanzi ad un gruppo estremamente maturo, non assimilato ad alcun stilema del momento, capace di creare qualsiasi sorta di emozione musicale con una capacità tecnica ed una personalità, per quei tempi, assolutamente di spicco.

Il leader dei King Crimson Robert Fripp:
Nel 1969 fonda con Greg Lake, Michael Giles, Ian McDonald e il poeta Peter Sinfield i King Crimson, uno dei massimi vertici creativi della musica. Nel 1970, dopo che Greg Lake lascia il gruppo, ne diviene leader, imponendo alla band una svolta più sperimentale e atonale.

Oltre alla sua attività all'interno delle varie incarnazioni dei King Crimson, in cui è l'unico membro sempre presente, Robert Fripp collabora con musicisti come Brian Eno (insieme al quale ha inventato e perfezionato la tecnica detta Frippertronics), David Bowie, Peter Gabriel, Peter Hammill, Van Der Graaf Generator, Andy Summers e David Sylvian.

Nel 1974 scioglie i King Crimson e dedica i tre anni successivi allo studio delle discipline di Georges Ivanovitch Gurdjieff.

A me è sempre venuto il dubbio che il nome King Crimson sia un omaggio a "I racconti di Belzebu' a suo nipote"

Inviato da: pesco il Lunedì, 28-Mar-2011, 21:00
grazie Sol PSICO rolleyes.gif
io non riesco più a inserire i video PSICO cry.gif

Inviato da: pesco il Martedì, 29-Mar-2011, 09:47
giovedì vado ad arte terapia sto facendo una scaletta di brani da mettere come sottofondo PSICO rolleyes.gif

arte terapia + musicoterapia laugh.gif

Inviato da: SOL il Martedì, 29-Mar-2011, 13:48
Ti aspetto con ansia!
No non si dice cosi'...
Ti aspetto e basta

Inviato da: pesco il Giovedì, 31-Mar-2011, 16:27
scusa sol,
ma oggi durante arte terapia ho messo un po' di musica

è stata una bella esperienza PSICO rolleyes.gif

Inviato da: SOL il Venerdì, 01-Apr-2011, 14:58
QUOTE (pesco @ Giovedì, 31-Mar-2011, 15:27)
scusa sol,
ma oggi durante arte terapia ho messo un po' di musica

è stata una bella esperienza PSICO rolleyes.gif

Perchè non parli dell'arte terapia,come si svolge,cosa provi,che tipo d'insegnamento etc.etc.

Inviato da: pesco il Venerdì, 01-Apr-2011, 15:26
è il prossimo thread che apro PSICO smile.gif

Inviato da: SOL il Venerdì, 01-Apr-2011, 20:41
QUOTE (pesco @ Venerdì, 01-Apr-2011, 14:26)
è il prossimo thread che apro PSICO smile.gif

PSICO ok.gif PSICO ciao.gif

Inviato da: SOL il Domenica, 03-Apr-2011, 19:44
Ho visto pesco,e allora ti dedico una vecchia canzone,non so se conosci questo gruppo musicale degli anni 70,di rock progressivo come i King Crimson,PFM e altri.
Questi erano più rock ma sapevano essere molto melodici come i questa canzone.
Ho letto nel tuo post "arteterapia" che sei un pò alchimista...

Inviato da: SOL il Domenica, 03-Apr-2011, 21:57

Inviato da: SOL il Domenica, 03-Apr-2011, 21:59

Inviato da: SOL il Domenica, 03-Apr-2011, 22:00

Inviato da: SOL il Domenica, 03-Apr-2011, 22:02

Inviato da: SOL il Domenica, 03-Apr-2011, 22:05

Inviato da: SOL il Mercoledì, 06-Apr-2011, 13:52


Vita in te ci credo,
ho vissuto quasi rotolandomi per non dover ammettere di aver perduto.
E rinasce un fiore sopra un fatto brutto.
L'amore raggiunge chi lo vuole respirare.
Non ci sono rivincite,ora il fondo è limpido,ora ascolto immobile le tue carezze.
Grazie Vita

Inviato da: pesco il Sabato, 09-Apr-2011, 08:16
QUOTE (SOL @ Domenica, 03-Apr-2011, 18:44)
Ho visto pesco,e allora ti dedico una vecchia canzone,non so se conosci questo gruppo musicale degli anni 70,di rock progressivo come i King Crimson,PFM e altri.
Questi erano più rock ma sapevano essere molto melodici come i questa canzone.
Ho letto nel tuo post "arteterapia" che sei un pò alchimista...

sì i Rush PSICO smile.gif i Dream Theater sono molto legati a loro

Inviato da: SOL il Venerdì, 22-Apr-2011, 21:17

Mi piacciono i testi delle canzoni di Battiato,ma anche gli arrangiamenti non sono male.
Ogni volta che ascolto una sua canzone è un emozione nuova.

Inviato da: SOL il Venerdì, 22-Apr-2011, 22:42
Io Chi Sono?Io sono. Io chi sono?
Il cielo è primordialmente puro ed immutabile
Mentre le nubi sono temporanee
Le comuni apparenze scompaiono
Con l'esaurirsi di tutti i fenomeni
Tutto è illusorio privo di sostanza
Tutto è vacuità

E siamo qui ancora vivi di nuovo qui
Da tempo immemorabile
Qui non si impara niente sempre gli stessi errori
Inevitabilmente gli stessi orrori da sempre come sempre

Però in una stanza vuota la luce si unisce allo spazio
Sono una cosa sola inseparabili
La luce si unisce allo spazio in una cosa sola

Io sono. Io chi sono?

La luce si unisce allo spazio in una cosa sola indivisibili

Io sono. Io chi sono?


Inviato da: SOL il Lunedì, 25-Apr-2011, 20:02

Inviato da: SOL il Lunedì, 25-Apr-2011, 20:04


Le azioni del mondo non influenzano il sole
e i nemici è sicuro sono dentro di noi
com'è possibile restare ciechi per così lungo tempo



Inviato da: SOL il Sabato, 14-Mag-2011, 18:11
Ieri sera sono stato al concerto di Elisa.
Le atmosfere,la coreografia,i costumi Elisa & Co. mi facevano venire in mente artisti come Enya e Loreena McKennith.
Tanto per capirci il tema del concerto era molto diciamo new age.
Mi è piaciuto molto anche perchè è stato un crecendo di emozioni.
All'inizio,a dire il vero,avevo la testa piena di pensieri di lavoro,mentre scorrevano le prime canzoni io ero in un mondo mio,pieno di dubbi e stupidaggini varie.
Poi,pian piano la musica mi ha coinvolto e devo dire è stata una buona medicina.
Vi vorrei fare ascoltare qualche brano.
A presto


Inviato da: SOL il Sabato, 14-Mag-2011, 18:13

Inviato da: SOL il Sabato, 14-Mag-2011, 18:14

Inviato da: SOL il Sabato, 14-Mag-2011, 18:14

Inviato da: SOL il Lunedì, 16-Mag-2011, 21:34
Un'artista che come avete capito mi piace appena...


A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata... PSICO lingua.gif PSICO lingua.gif

Inviato da: SOL il Lunedì, 23-Mag-2011, 20:12


L'animale che mi porto dentro...
non si arrende mai...

Inviato da: Zanji il Lunedì, 23-Mag-2011, 22:54
hai degli ottimi gusti sol PSICO wink.png

Inviato da: SOL il Martedì, 24-Mag-2011, 20:22
QUOTE (Zanji @ Lunedì, 23-Mag-2011, 22:54)
hai degli ottimi gusti sol PSICO wink.png

PSICO ciao.gif
http://youtu.be/RFpyhzQVhPk

Inviato da: SOL il Mercoledì, 29-Giu-2011, 22:26

Inviato da: SOL il Mercoledì, 29-Giu-2011, 22:30

Inviato da: SOL il Mercoledì, 29-Giu-2011, 22:50

Inviato da: SOL il Mercoledì, 29-Giu-2011, 22:58

Inviato da: Cecilia il Mercoledì, 13-Apr-2016, 15:52
Bellissimo thread!
A me la musica è stata e continua ad essere di grande aiuto nei miei momenti difficili, ma non solo.
Spazio dalla musica leggera, alla classica, al pop, dipende.
Le canzoni di Battiato in particolare per me hanno sempre una funzione catartica.
Questo è l'album che preferisco e questo è un brano che ho scelto di condividere con voi.
Battiato canta spesso in spagnolo (suono che adoro) e quest'album è pubblicato anche in spagnolo.


Inviato da: Otacon il Mercoledì, 13-Apr-2016, 20:30

Inviato da: Cecilia il Sabato, 23-Apr-2016, 23:40
Poliedrica quest'artista norvegese, mescola elettronica e musica d'orchestra, mi rilassa e nello stesso tempo mi trasmette energia.


Inviato da: Cecilia il Sabato, 14-Mag-2016, 23:32


Mi piace molto la loro musica, definita dream pop.

Inviato da: maury78 il Lunedì, 16-Mag-2016, 20:28
QUOTE (Cecilia @ Mercoledì, 13-Apr-2016, 14:52)
Bellissimo thread!
A me la musica è stata e continua ad essere di grande aiuto nei miei momenti difficili,


Anche per me sopratutto nei bui del forte DOC

Inviato da: maury78 il Lunedì, 16-Mag-2016, 20:34
https://www.youtube.com/watch?v=3gxNW2Ulpwk


Questo brano è molto rilassante.

Inviato da: diamanda il Martedì, 17-Mag-2016, 11:18
Io a volte ascolto musica zen per rilassarmi. è molto bella come musica per calmarsi e riflettere anche.

[URL=https://www.youtube.com/watch?v=BgjmhbkPVAI]

Inviato da: serotonine il Mercoledì, 18-Mag-2016, 09:16
Da qualche anno non amo più particolarmente la musica, al contrario di prima. Che vuol dire? Che non sono in sintonia con me stessa? Che non riesco a vivere appieno le emozioni?

Inviato da: diamanda il Giovedì, 19-Mag-2016, 11:11
Magari sei solo cambiata. Guarda io anni fa non potevo nemmeno studiare senza le cuffie alle orecchie e la musica a palla. Ora invece esigo il silenzio assoluto quando mi devo concentrare su qualcosa. Quindi c'è solo un'evoluzione e magari adesso non ti va, ma non vuol dire che ti deve andare per forza. Magari preferisci fare altre cose piuttosto che ascoltare musica.

Powered by Invision Power Board (http://www.invisionboard.com)
© Invision Power Services (http://www.invisionpower.com)