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> Mangiare Sempre Uguale
 
Cecilia
Inviato il: Venerdì, 27-Mag-2016, 00:13
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Cecinuotatrice
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Non sapevo che questa mia scelta alimentare avesse un nome: alimentazione selettiva o disturbo alimentare selettivo (anche se ho letto che non è ancora una malattia ufficialmente riconosciuta ed è un fenomeno ancora poco studiato).
Sembra che non sia un disturbo legato a preoccupazioni per l'estetica ossia al peso corporeo ma un disturbo legato al disgusto per alcuni cibi quindi con una dinamica da disturbo ossessivo compulsivo.
A me però è presente sia la preoccupazione per il peso corporeo che l'avversione per alcuni alimenti, cioè quando li mangio sto proprio male, mentre quando mangio i cibi scelti da me (sempre i soliti) sento benessere interiore.
Sono consapevole che questa cosa mi porterà ad avere problematiche sociali ma il fatto è che non voglio mangiare altro, proprio mi rifiuto, mangio altro giusto quando non posso farne a meno.
A qualcuno di voi capita lo stesso?
Come fa a gestire questo in famiglia?
Cucina per sé una cosa e per gli altri un'altra?
Io mi devo limitare perché vivo ancora con i miei ma mi sento male ogni volta che mi siedo a tavola e devo mangiare cibi che non scelgo io.


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Sempre così smisuratamente perduta ai margini della vita reale: difficilmente la vita reale mi avrà e se mi avrà sarà la fine di tutto quello che c’è di meno banale in me.
Antonia Pozzi

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Otacon
Inviato il: Domenica, 29-Mag-2016, 19:56
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Psico Zio
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Se potessi eviterei di mangiare...


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"Ricorda quando ha lasciato Gotham, prima di tutto questo, prima di Batman? È stato via sette anni. Per sette anni l'ho aspettata sperando che non tornasse più. Ogni anno facevo una vacanza, andavo a Firenze. C'è un caffè sulle rive dell'Arno, ogni sera andavo a sedermi lì e ordinavo un Fernet Branca... e avevo un sogno: che un giorno, guardando tra la gente, e i tavoli, l'avrei vista lì con sua moglie e magari con un paio di marmocchi. Lei non mi avrebbe detto una parola e nemmeno io a lei. Ma entrambi avremmo saputo che ce l'aveva fatta, che era felice…"

Conoscevo un ragazzo con una famiglia...ma non ero io...mi sbagliavo...


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Scarlet
Inviato il: Domenica, 29-Mag-2016, 23:31
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Êîðèíí
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Cecilia, sono un pò scettica riguardo i millemila disturbi alimentari di cui si parla ora. Nel senso che alla fin fine son gli stessi che c'erano prima, solo che in ogni categoria han creato sottogruppi.
Adesso se sei bulimico o iperfagico iniziano a far distinzione secondo gli alimenti che prediligi, ad esempio i dolci.
Personalmente credo che l'alimentazione selettiva sia comune conseguenza di altri disturbi già catalogati da tempo. C'è chi ha il terrore dei carboidrati, chi dei condimenti, chi dei derivati animali per motivazioni diverse da scelta etica o salutista, e molti di noi "disturbati alimentari" hanno una personalissima lista di cibi "buoni" che consumiamo in modo relativamente sereno.
Ho conosciuto anoressiche che mangiano cioccolato e bulimiche, come me, che bevono Coca Zero anche durante un'abbuffata, la scelta di cosa mangiare e cosa no non è sempre legata ai principi della dieta sana e dimagrante.
La routine è rassicurante.
(per quanto mi riguarda vivo con il mio ragazzo e mangio quello che voglio, se cucino io posso anche preparare cose differenti per me e per lui...se mangio fuori odio intromissioni, tipo la classica amica che "ma dai, assaggia il dolce!" )


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Dyskrasial
Inviato il: Lunedì, 30-Mag-2016, 09:43
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Potrebbero comunque essere sottesi precise ragioni, prima ancora di catalogare (ormai tutto purtroppo sembra esserlo) la preferenza o la repulsione come un rifiuto.
Ad esempio, a me piace la carne -tuttavia avverto il bisogno, talvolta, di respingerla perché sento una chiara differenza a livello di benessere psicofisico dopo un pasto in cui il secondo è costituito da verdure e, viceversa, in uno in cui il secondo è a base di bistecca).
Pertanto ultimamente sono orientata più verso pasti simil-vegetariani che altro, è il mio corpo a domandarmelo a prescindere dai gusti.
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