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> Amsterdam, Libertà e paura
 
halak
Inviato il: Mercoledì, 25-Lug-2007, 14:20
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generale graduato
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Un collega d'ufficio, un poco cafoncello, è stato recentemente ad Amsterdam.
Ed oggi mi raccontava il viaggio. Le sue visite e, naturalmente, gli immancabili commenti sui caffè con gli spinelli e le donnine in vetrina.
Io, forse un pò snob, lo ammetto, non ho saputo fare a meno di accennargli il mio di viaggi ad Amsterdam.
Avevo pochi anni e ci andai da solo contando sul ritorno in compagnia di un amico ebreo che una settimana dopo andava a comperare una macchina usata al mercato di Utrecht, chè, diceva lui, era molto meno cara che in Italia.
Mi ricordo il treno attraverso quella Germania socialdemocratica che allora chiamavano BRD, Bundesrepublik Deutscheland in contrapposizione alla DDR, il compartimento del treno e i binari lucidi di Koln.
L'Olanda non mi accolse bene ed un poliziotto volle che gli dimostrassi che avevo il denaro per il soggiorno.
Allora facevo queste cose perchè mi volevo ribellare alla mia paura, all'impossibilità di essere uguale agli altri e di intessere una normale rete di rapporti sociali.
Mi ritenevo un poco vigliacco. Così viaggiavo solo, nonostante il terrore, ma in fondo non affrontavo ciò che davvero avrei dovuto: l'amore, il rapporto d'affetto con qualcuno.
Mi ricordo soprattutto l'uscita dal treno, la stazione di Amsterdam sotto una pioggerellina fine, la strada per il centro ed io che non riuscivo a smettere di tremare. Però camminavo.
Questo al collega non l'ho detto.
Ed oggi, al contrario di allora, non mi ritengo più un vigliacco pensando a quando ho fatto questo. Amsterdam nel mio infinito isolamento. Ho ancora qualche foto.
Il collega, invece, si rammaricava di non aver potuto fotografare le vetrine e i menù di spinelli.
Come avremmo potuto capirci? La mia Amsterdam era così diversa dalla sua.

Cucurucucu Palooomaaaa
ahiahiahiahiaiiii, cantavaaaa!
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Miky!
Inviato il: Mercoledì, 25-Lug-2007, 16:22
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l'infallibile gran fallo
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QUOTE (halak @ Mercoledì, 25-Lug-2007, 13:20)
Un collega d'ufficio, un poco cafoncello, è stato recentemente ad Amsterdam.
Ed oggi mi raccontava il viaggio. Le sue visite e, naturalmente, gli immancabili commenti sui caffè con gli spinelli e le donnine in vetrina.
Io, forse un pò snob, lo ammetto, non ho saputo fare a meno di accennargli il mio di viaggi ad Amsterdam.
Avevo pochi anni e ci andai da solo contando sul ritorno in compagnia di un amico ebreo che una settimana dopo andava a comperare una macchina usata al mercato di Utrecht, chè, diceva lui, era molto meno cara che in Italia.
Mi ricordo il treno attraverso quella Germania socialdemocratica che allora chiamavano BRD, Bundesrepublik Deutscheland in contrapposizione alla DDR, il compartimento del treno e i binari lucidi di Koln.
L'Olanda non mi accolse bene ed un poliziotto volle che gli dimostrassi che avevo il denaro per il soggiorno.
Allora facevo queste cose perchè mi volevo ribellare alla mia paura, all'impossibilità di essere uguale agli altri e di intessere una normale rete di rapporti sociali.
Mi ritenevo un poco vigliacco. Così viaggiavo solo, nonostante il terrore, ma in fondo non affrontavo ciò che davvero avrei dovuto: l'amore, il rapporto d'affetto con qualcuno.
Mi ricordo soprattutto l'uscita dal treno, la stazione di Amsterdam sotto una pioggerellina fine, la strada per il centro ed io che non riuscivo a smettere di tremare. Però camminavo.
Questo al collega non l'ho detto.
Ed oggi, al contrario di allora, non mi ritengo più un vigliacco pensando a quando ho fatto questo. Amsterdam nel mio infinito isolamento. Ho ancora qualche foto.
Il collega, invece, si rammaricava di non aver potuto fotografare le vetrine e i menù di spinelli.
Come avremmo potuto capirci? La mia Amsterdam era così diversa dalla sua.

Cucurucucu Palooomaaaa
ahiahiahiahiaiiii, cantavaaaa!

questa Paloma, non mi è nuova...ma dove l'ho già sentita sta storia?


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Se invece der vitello te danno er mulo
tu magna e sta zitto e ....
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giovannalapazza
Inviato il: Mercoledì, 25-Lug-2007, 16:24
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Amministratrice Socratica
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QUOTE (Miky! @ Mercoledì, 25-Lug-2007, 14:22)
QUOTE (halak @ Mercoledì, 25-Lug-2007, 13:20)
Un collega d'ufficio, un poco cafoncello, è stato recentemente ad Amsterdam.
Ed oggi mi raccontava il viaggio. Le sue visite e, naturalmente, gli immancabili commenti sui caffè con gli spinelli e le donnine in vetrina.
Io, forse un pò snob, lo ammetto, non ho saputo fare a meno di accennargli il mio di viaggi ad Amsterdam.
Avevo pochi anni e ci andai da solo contando sul ritorno in compagnia di un amico ebreo che una settimana dopo andava a comperare una macchina usata al mercato di Utrecht, chè, diceva lui, era molto meno cara che in Italia.
Mi ricordo il treno attraverso quella Germania socialdemocratica che allora chiamavano BRD, Bundesrepublik Deutscheland in contrapposizione alla DDR, il compartimento del treno e i binari lucidi di Koln.
L'Olanda non mi accolse bene ed un poliziotto volle che gli dimostrassi che avevo  il denaro per il soggiorno.
Allora facevo queste cose perchè mi volevo ribellare alla mia paura, all'impossibilità di essere uguale agli altri e di intessere una normale rete di rapporti sociali.
Mi ritenevo un poco vigliacco. Così viaggiavo solo, nonostante il terrore, ma in fondo non affrontavo ciò che davvero avrei dovuto: l'amore, il rapporto d'affetto con qualcuno.
Mi ricordo soprattutto l'uscita dal treno, la stazione di Amsterdam sotto una pioggerellina fine, la strada per il centro ed io che non riuscivo a smettere di tremare. Però camminavo.
Questo al collega non l'ho detto.
Ed oggi, al contrario di allora, non mi ritengo più un vigliacco pensando a quando ho fatto questo. Amsterdam nel mio infinito isolamento. Ho ancora qualche foto.
Il collega, invece, si rammaricava di non aver potuto fotografare le vetrine e i menù di spinelli.
Come avremmo potuto capirci? La mia Amsterdam era così diversa dalla sua.

Cucurucucu Palooomaaaa
ahiahiahiahiaiiii, cantavaaaa!

questa Paloma, non mi è nuova...ma dove l'ho già sentita sta storia?


una paloma bianca sotto la neve sotto la neve

o quanto freddo aveva la mia paloma la mia paloma

senza le mute ande sotto la neve sotto la neve


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Mariposa y Nuvole
Inviato il: Mercoledì, 25-Lug-2007, 17:09
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QUOTE (Miky! @ Mercoledì, 25-Lug-2007, 15:22)


Cucurucucu Palooomaaaa
ahiahiahiahiaiiii, cantavaaaa! [/QUOTE]
questa Paloma, non mi è nuova...ma dove l'ho già sentita sta storia?

in un film di almodovar wub.gif ?
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halak
Inviato il: Giovedì, 26-Lug-2007, 10:24
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Ma no, ma no,
si tratta di Battiato:

Le serenate all'istituto magistrale
nell'ora di ginnastica o di religione
per carnevale suonavo sopra i carri in maschera
avevo già la luna e urano nel leone
il mare nel cassetto
le mille bolle blu
da quando sei andata via non esisto più
il mondo è grigio il mondo è blu

cuccurucucu palomaaaa!
Ahiahiahiahiahi cantavaaa!
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ondin@
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QUOTE (halak @ Mercoledì, 25-Lug-2007, 13:20)
Un collega d'ufficio, un poco cafoncello, è stato recentemente ad Amsterdam.
Ed oggi mi raccontava il viaggio. Le sue visite e, naturalmente, gli immancabili commenti sui caffè con gli spinelli e le donnine in vetrina.
Io, forse un pò snob, lo ammetto, non ho saputo fare a meno di accennargli il mio di viaggi ad Amsterdam.
Avevo pochi anni e ci andai da solo contando sul ritorno in compagnia di un amico ebreo che una settimana dopo andava a comperare una macchina usata al mercato di Utrecht, chè, diceva lui, era molto meno cara che in Italia.
Mi ricordo il treno attraverso quella Germania socialdemocratica che allora chiamavano BRD, Bundesrepublik Deutscheland in contrapposizione alla DDR, il compartimento del treno e i binari lucidi di Koln.
L'Olanda non mi accolse bene ed un poliziotto volle che gli dimostrassi che avevo  il denaro per il soggiorno.
Allora facevo queste cose perchè mi volevo ribellare alla mia paura, all'impossibilità di essere uguale agli altri e di intessere una normale rete di rapporti sociali.
Mi ritenevo un poco vigliacco. Così viaggiavo solo, nonostante il terrore, ma in fondo non affrontavo ciò che davvero avrei dovuto: l'amore, il rapporto d'affetto con qualcuno.
Mi ricordo soprattutto l'uscita dal treno, la stazione di Amsterdam sotto una pioggerellina fine, la strada per il centro ed io che non riuscivo a smettere di tremare. Però camminavo.
Questo al collega non l'ho detto.
Ed oggi, al contrario di allora, non mi ritengo più un vigliacco pensando a quando ho fatto questo. Amsterdam nel mio infinito isolamento. Ho ancora qualche foto.
Il collega, invece, si rammaricava di non aver potuto fotografare le vetrine e i menù di spinelli.
Come avremmo potuto capirci? La mia Amsterdam era così diversa dalla sua.

Cucurucucu Palooomaaaa
ahiahiahiahiaiiii, cantavaaaa!

mi ha colpito molto leggere ciò che hai scritto...

sembra quasi una metafora...amsterdam, la stessa città...una città....ma due città...

diversa.
perchè diverse sono le due persone che la vivono...diversi cli aspetti che colgono...

eppure è una


così, almeno, l'ho percepito io


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La gioia nel dare e nel ricevere fa parte della nostra natura (M. Rosenberg)

Coraggio ce l'ho. E' la paura che mi frega. (Totò)

Strano come una discesa vista dal basso somigli tanto a una salita.



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halak
Inviato il: Martedì, 07-Ago-2007, 10:09
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QUOTE (ondin@ @ Domenica, 29-Lug-2007, 16:12)

mi ha colpito molto leggere ciò che hai scritto...

sembra quasi una metafora...amsterdam, la stessa città...una città....ma due città...

diversa.
perchè diverse sono le due persone che la vivono...diversi cli aspetti che colgono...

eppure è una


così, almeno, l'ho percepito io

Ma è un poco così, no?
Le cose possono essere molto diverse a seconda di come le si osserva, altrimenti non ci sarebbero pareri tanto divergenti.
Pensa alla città dove viviamo.
In quanti modi sarà osservata.
C'è gente disperata che passa un minuto prima dalla stessa strada dove passa quello tutto entusiasta per chissà cosa.
Per questo credo poco a chi dice che tra un mese cambierà radicalmente.
Quando avrò tempo viaggerò.
Quando avrò quella persona, sarò felice.
Quando avrò messo in pratica la tale dottrina, sarò un altro.
In linea di massima, chi vuole davvero viaggiare, viaggia adesso.
Chi sarà felice, è già felice.
Chi vuol essere saggio, non è saggio.
Abbiamo un taglio dello sguardo con cui guardiamo le città che tende ad essere sempre maledettamente lo stesso.
Uno stile personale di interpretazione che tende a permanere.
Inerziale.
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erika
Inviato il: Martedì, 07-Ago-2007, 10:31
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è più bella la tua Amsterdam.

Tu l'hai vissuta, per il tuo amico poteva essere Amsterdam, le Maldive, Parigi: solo luoghi comuni.


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non volendo pensare a quello che mi porterà il domani, mi sento libero come un uccello (gandhi)

Devi sapere quello che vuoi altrimenti devi prendere quello che viene
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Eveline
Inviato il: Mercoledì, 08-Ago-2007, 19:24
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QUOTE (erika @ Martedì, 07-Ago-2007, 09:31)
è più bella la tua Amsterdam.

Sono d'accordo.

Hai l'aria molto saggia... halak. Scrivi in modo sofisticato. Tutto quel "andare a capo"...

Tutta questa storia su Amsterdam sembra uscita da un romanzo e non da un'esperienza vissuta. Daltronde i romanzi cosa sono a volte se non stralci di vite vissute? Ed ecco che mi ingarbuglio da sola unsure.gif .


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halak
Inviato il: Giovedì, 09-Ago-2007, 09:48
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QUOTE (Eveline @ Mercoledì, 08-Ago-2007, 18:24)


Hai l'aria molto saggia... halak. Scrivi in modo sofisticato. Tutto quel "andare a capo"...

Tutta questa storia su Amsterdam sembra uscita da un romanzo e non da un'esperienza vissuta. Daltronde i romanzi cosa sono a volte se non stralci di vite vissute? Ed ecco che mi ingarbuglio da sola unsure.gif .

Che bello avere l'aria saggia!
Ti ringrazio del complimento, ma purtroppo devo ammettere di non esserlo gran che (almeno la virtù dell'onestà mentale ce l'ho!).
Non so se il mio scrivere in maniera sofisticata è un bene o un male, fatto sta che mi viene così, probabilmente perchè fin da adolescente mi sarebbe piaciuto scrivere e forse ho assimilato un poco inconsciamente il "modo".
Qualche volta mi capita anche a parlare, ma lì ci sono molti correttori pronti ad entrare in funzione per eliminare la sensazione di "sofisticazione".
In ogni modo non intendo essere artefatto.
Ad Amsterdam andò proprio così e c'era ben poco da vantarsi con gli amici tornando!
Un pomeriggio, passeggiavo per il quartiere delle prostitute, deserto a quell'ora, quando una ragazza alta in mutande e reggiseno usci da una porticina. Passandomi davanti si soffermò un attimo e mi fece un gesto come dire: andiamo?
Io, confuso e imbarazzato, risposi qualcosa del tipo "no grazie". Non mi tolsi il cappello solo perchè non ce l'avevo.
Guarda che titto sommato mi ricordo ancora un sacco di cose!
In ogni modo i romanzi, secondo me, possono ben usare episodi di vita vera (come si fa a scrivere di ciò che non si conosce?), ma la propria vita è accuratamente da evitare come trama! Adesso mi do un pò di arie e
vado a capo!
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Ronan
Inviato il: Domenica, 12-Ago-2007, 01:18
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Che bella storia!
Tu hai quel particolare dono di vivere i posti e la storia
che quei posti hanno. Si vede da come descrivi tutto in
maniera molto interiore. Anche io preferisco indubbiamente
questo modo di viaggiare PSICO wink.png
PM
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muesli
Inviato il: Domenica, 12-Ago-2007, 14:21
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[/QUOTE]
Quando avrò tempo viaggerò.
Quando avrò quella persona, sarò felice.
Quando avrò messo in pratica la tale dottrina, sarò un altro.
In linea di massima, chi vuole davvero viaggiare, viaggia adesso.
Chi sarà felice, è già felice.
[/QUOTE]
Ancora una volta sono d'accordo con te smile.gif


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Non credo che si nasca e si possa vivere senza uno scopo. Però ritengo possibile che questo scopo possa rimanere inconoscibile e che quindi la nostra esistenza possa sembrarci vuota ed inutile. Forse in questa sensazione si nutre e cresce il nostro disagio. (Muesli)
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