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> Scarso Insight!, alla ricerca della soluzione perduta....
 
Proust
Inviato il: Lunedì, 28-Gen-2008, 22:58
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Salve,

credo sia importante, leggendo alcuni degli interventi presenti, soffermarsi sul concetto di "scarso insight".

Con scarso insight si intende, nella prassi psichiatrica, un livello insufficiente di consapevolezza, da parte del malato, che c'è qualcosa che non va nei pensieri che ha (=il malato non si rende conto della natura patologica dei suoi pensieri ma li crede reali e fondati)

Credo che spesso sia proprio lo scarso insight la vera "polizza sulla vita" del disturbo ossessivo compulsivo: meno siamo convinti che si tratta di un disturbo nervoso e più ci conquista l'idea che sia reale, sensato, plausibile ciò che pensiamo.

Da questo errore di partenza nasce la ricerca della soluzione perduta: la condotta perfetta che neutralizzerà il dubbio. Risposte sensate al tranello patologico.

Astenetevi dal cercare soluzioni reali ai problemi nervosi: non li troverete. Non esiste una "soluzione" ai dubbi ossessivi e nessuna soluzione reale potrà ridarci la salute.

Quando si ha chiaro questo si arriva ai seguenti corollari:

- parlare dei propri problemi ossessivi come problemi reali con altre persone peggiora la situazione: molto probabilmente il vostro interlocutore asseconderà i vostri timori e, inconsapevolmente, vi farà del male, perchè vi convincerà che le vostre preoccupazioni sono plausibili
- gestire i dubbi ossessivi come problemi pratici e quindi dare risposte sensate a dubbi vari contribuirà allo sviluppo del disturbo nervoso: il paziente accetta il dialogo con il proprio male e quindi lo "nutre"

Sto leggendo un bell'articolo sull'argomento, tratto dal giornale italiano di psicopatologia e intendevo farne un estratto da pubblicare su www.osscomp.it

In gamba e un abbraccio a tutti.
Proust
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sufigu
Inviato il: Lunedì, 28-Gen-2008, 23:36
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Grande!!!! LA nevrosi è inconscia e si risolve con strumenti inconsci!!!!
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mila79
Inviato il: Martedì, 29-Gen-2008, 01:00
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Grazie per le informazioni che ci dai! PSICO wink.png


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Antonella
Inviato il: Giovedì, 31-Gen-2008, 15:38
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Ammetto di sentirmi un pò in disaccordo.... io ne sono uscite da un bel pò di ossessioni proprio parlandone con persone (non estranee ma miei familiari) e realizzando il quadretto logico analizzando, sotto tutti i punti di vista, l'ossessione... e ne sono uscita già su quattro ossessioni:
violenza di mio padre
l'essere lesbica
cosa provo per il mio ragazzo
cosa prova lui per me

e ammetto che ne sto uscendo, con più difficoltà ma mi rendo conto di star "meglio" rispetto a mesi fa anche su quella pedo, certo mi son rimaste le compulsioni, ma come ha detto la mia psicologa, queste compulsioni, necessità diverranno man mano abitudini e poi via.
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giovannalapazza
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QUOTE (Proust @ Lunedì, 28-Gen-2008, 21:58)
Salve,

credo sia importante, leggendo alcuni degli interventi presenti, soffermarsi sul concetto di "scarso insight".

Con scarso insight si intende, nella prassi psichiatrica, un livello insufficiente di consapevolezza, da parte del malato, che c'è qualcosa che non va nei pensieri che ha (=il malato non si rende conto della natura patologica dei suoi pensieri ma li crede reali e fondati)

Credo che spesso sia proprio lo scarso insight la vera "polizza sulla vita" del disturbo ossessivo compulsivo: meno siamo convinti che si tratta di un disturbo nervoso e più ci conquista l'idea che sia reale, sensato, plausibile ciò che pensiamo.

Da questo errore di partenza nasce la ricerca della soluzione perduta: la condotta perfetta che neutralizzerà il dubbio. Risposte sensate al tranello patologico.

Astenetevi dal cercare soluzioni reali ai problemi nervosi: non li troverete. Non esiste una "soluzione" ai dubbi ossessivi e nessuna soluzione reale potrà ridarci la salute.

Quando si ha chiaro questo si arriva ai seguenti corollari:

- parlare dei propri problemi ossessivi come problemi reali con altre persone peggiora la situazione: molto probabilmente il vostro interlocutore asseconderà i vostri timori e, inconsapevolmente, vi farà del male, perchè vi convincerà che le vostre preoccupazioni sono plausibili
- gestire i dubbi ossessivi come problemi pratici e quindi dare risposte sensate a dubbi vari contribuirà allo sviluppo del disturbo nervoso: il paziente accetta il dialogo con il proprio male e quindi lo "nutre"

Sto leggendo un bell'articolo sull'argomento, tratto dal giornale italiano di psicopatologia e intendevo farne un estratto da pubblicare su www.osscomp.it

In gamba e un abbraccio a tutti.
Proust

sei un grande



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