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PSICO > Disturbo ossessivo compulsivo DOC > Gli Inganni Della Mente


Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 12-Lug-2013, 13:36
Apro questa parte con lo scopo di aprire gli occhi sul potere dello stato ansioso, di cui voi siete vittime.
Lo stato ansioso è uno stato silente che è dentro di noi, è un male che prende possesso delle nostre facoltà mentali.
Sotto ansia diventiamo gli artefici e vittime del nostro modo di ragionare.
Non voglio dilungarmi troppo perché ho già scritto altre volte sull'ansia, ora vorrei parlare degli inganni.
Lo farò per esempi perché è il modo migliore per capire come funzionano.
Li aggiungerò man mano che mi vengono in mente.

I° CASO - L'ILLUSIONE DI POTER CONTROLLARE L'ANSIA
Prendiamo il caso di una persona che soffre d'ansia mentre è tranquilla.
Visto che di solito i momenti positivi diventano un innesco per l'ansia, succede che la persona pensa: "speriamo che non mi venga l'ansia".
Questo è un pensiero di paura, paura di stare male, ed è un pensiero automatico cioè arriva da solo perché si guarda alla felicità con paura.
La cosa che si fa dopo questo pensiero è rassicurarsi: "ma no, cerco di non pensarci così passa".
Invece succede che la tensione si accumula, può essere allo stomaco, al petto, al collo. Sapete perché?
Perché vi state ingannando! La vostra mente prende la rassicurazione come un prova che c'è qualcosa che non va e inconsciamente si focalizza sulla paura.
Risultato: l'ansia si accumula nel punto, allora voi iniziate a preoccuparvi e si scatena l'ansia.
È lo stesso principio degli attacchi di panico.
Poi, voi vi sentite impotenti perché l'ansia è salita e salirà ancora anche domani e nei giorni successivi.
Una tecnica molto potente è quella di accettare il pensiero: mi viene il pensiero? Bene, accetto l'ansia che sale, non la contrasto, non mi rassicuro.
Dico a me stesso: "bene, ho fatto questo pensiero. Ora mi lascio attraversare, anche se sale, non mi interessa nulla". E continuate a fare quello che facevate.
Mi raccomando, non dovete controllare se l'ansia è andata via. Le mie parole non sono un metodo per far sparire l'ansia, infatti se lo leggete per quello vi sbagliate di grosso.
L'ansia andrà via quando non vi interesserete più di lei. Non c'è da vincere o superare nulla.

II° CASO - L'ILLUSIONE CHE IL PENSIERO SIGNIFICHI QUALCOSA
Lo stato ansioso crea dei pensieri di paura e poi gli attribuisce dei significati ansiosi.
Facciamo un esempio.
Carla fa un pensiero sul suo ragazzo: "e se non lo amassi?".
Bene, facendo un po' di esercizi, Carla capisce che era solo un pensiero ansioso.
Eppure rimane una sensazione, la sensazione che quel pensiero è venuto per un qualche motivo.
C'era qualcosa in quel pensiero che ora non scoprirà mai più.
Questa è un'illusione dello stato ansioso, perché vuole farvi continuare a discutere quel pensiero.
Dietro ad un pensiero di paura non c'è nulla, solo altra paura.
Lo stato ansioso produce pensieri ansiosi e poi vi fa analizzare quei pensieri in maniera ansiosa.
La paura che si produce, vi porta alla necessità di smascherare il dubbio per eliminare la paura.
In questo modo vi inceppate e diventate più ansiosi.

III° CASO - L'ILLUSIONE DI ESSERE OMOSESSUALI
Questa l'abbiamo discussa molte volte, ma come si può notare il forum è pieno di discussioni; infatti questa paura non è il problema ma solo uno dei sintomi.
Da dove nasce il tutto? Da un dubbio, che praticamente tutte le persone almeno una volta nella vita hanno avuto.
Come mai tutti non rimangono incastrati in questo dubbio che diventa quasi amletico?
Perché gli altri prendono molto meno in considerazione i pensieri, cioè pensano e poi non hanno la necessità di arrivare ad una soluzione immediata.
Nell'ansioso il pensiero, non è un interrogativo, ma un pensiero ansioso, arriva quasi come una condanna a cui bisogna rispondere.
Il pensiero rappresenta una minaccia alla propria felicità, così come ogni pensiero ansioso.
Ora, l'ansioso si sente costretto a discutere per far abbassare la sua ansia; infatti, pensa che discutendo capisce e risolve la sua paura.
Ho sempre detto che i gusti fanno parte delle emozioni, sono di una parte di noi che non ha nulla a che fare con il ragionamento.
L'illusione è quella di pensare di ragionare per conoscere i gusti: quando ragioniamo seguiamo la paura, non l'emozione di amore.
È normale cercare di testarsi? No, è un'alterazione del nostro modo di vivere, nessuno si testa ma vive.
Inoltre, seguendo la paura si osserva la realtà con gli occhi della paura, perciò ci focalizzeremo sul nostro stesso sesso in maniera automatica.
Saremo suggestionati, ed uno degli effetti della paura è proprio quello di farci provare sensazioni di pseudo-eccitazione.
Quindi, controllare non solo dà potere ad un pensiero, ma lo complica perché genera una realtà che sembra confermare la paura.
In più, le letture online su concetto ridicolo dell'omosessualità latente, finiscono per alimentare e rendere più forte la paura che ha del materiale con il quale spaventare.
Un caso particolare di test è quello della masturbazione. Se una persona mette in pratica l'atto con la paura di eccitarsi, sicuramente succederà, per un semplice motivo: l'idea del proibito.
Più si tenta di non eccitarsi, maggiore sarà l'effetto eccitatorio; e questo capita a prescindere dal soggetto che stiamo osservando o pensando.
C'è anche un effetto secondario dell'eccessiva masturbazione e capita nelle persone che abusano dei video online, soprattutto i giovani.
Avete presente la cocaina? Dopo un po' di tiri, sopraggiunge la tolleranza, perciò serviranno maggiori quantità per avere lo stesso effetto.
Con i video online, si passa da un genere per arrivare a quelli più estremi, insoliti, diversi in modo da stimolare continuamente l'eccitazione.
Allo stesso tempo, gli stimoli reali quali quello di una donna (compagna, fidanzata, moglie), avranno perso ogni interesse.
Ma tutto questo è un effetto della dipendenza, non dell'aver cambiato gusto.
L'ansioso invece (non sapendo il meccanismo), prende questo cambiamento come la prova della sua "vera" sessualità.
Tra l'altro, le dipendenze generano sempre uno stato d'ansia quando si è in astinenza: un motivo in più per fare ragionamenti ansiosi.
Se eliminate ogni stimolazione per un po' di settimane, non vi forzate di avere un erezione (infatti, capiterà quando starete bene), ritornerete come prima.
Avete solo bisogno di un po' di riposo dagli stimoli e non farvi venire l'ansia con prove e ragionamenti.

IV° CASO - L'ILLUSIONE DELLA MUSICA IN TESTA
L'interrogativo della musica è una delle paure che nasce dal controllo di se stessi.
Avete presente le somatizzazioni? Queste sono delle manifestazioni fisiche degli effetti dell'ansia, come ad esempio l'emicrania, la fotofobia, la tachicardia.
L'ipocondriaco scambia questo accumulo di energia negativa per il sintomo di qualche patologia.
Bisogna ricordarsi che l'ansia crea anche sintomi mentali, come quello dei suoni che vengono riprodotti in loop anche in assenza di stimoli esterni.
Quindi la musica è un altro sintomo d'ansia, o se volete, di una mente troppo iperattiva; carica di ansia oggi, carica domani, diventa ammalata.
Succede poi che la persona si focalizza sulla propria mente e ascolta ogni pensiero.
Ecco che scambia la musica per un primo segno di perdita di controllo, facendo aumentare ancora di più l'ansia e l'iperattività mentale.
Inoltre, ascoltare la musica significa pensare a quello che la mente produce: lei produce un suono, voi vi sintonizzate e lo riascoltate.
È come riavvolgere il nastro e riascoltarlo, cioè vivere la mente.
Il suono che sarebbe scomparso in poco tempo, si dilunga anche per giorni interi.
A me, capitava in automatico anche di notte, subito dopo essermi svegliato.
La spiegazione è semplice: lo stato ansioso era in me, anche quando non dava segni fisici.
Guardate che la tensione che accumulate durante il giorno, può riversarsi in un secondo momento della giornata; momentaneamente può manifestarsi quella fisica.
Ma lo stress altera degli equilibri interni; i disequilibri possono durare anche giorni o mesi; ecco spiegato perché il mattino vi svegliate già con l'ansia.
Tra l'altro è un fenomeno innocuo che capita anche nelle persone normali, solo che loro non se ne accorgono perché non stanno a controllare la loro mente.
Se gli arriva una musica, loro la cantano o fischiano senza essere neanche consapevoli del fenomeno.
Se è una cosa naturale che capita spesso, potete immaginare cosa può capitare se una persona ansiosa cerca di controllare se la sua mente produce o no una musica…
Si illuderà di avere una mente malata perché spesso la sentirà, così come respira, sbatte le palpebre o deglutisce.

V° CASO - L'ILLUSIONE DI SENTIRE LE VOCI
Questa illusione riguarda le persone che hanno paura di avere una psicosi.
Dal momento che sanno che uno dei segni sono le allucinazioni, finiscono per controllarsi.
Ancora una volta, controllare per paura fa perdere il controllo, infatti si avrà la sensazione di sentire le voci.
Perché succede questo?
Nella persona apprensiva, l'orecchio si tende ad ascoltare e cogliere ogni piccolo rumore che prima non era mai stato preso in considerazione.
I suoni ci sono sempre stati ma prima l'attenzione non era rivolta a loro, perciò ora si ha l'impressione di sentire cose mai prima udite.
Inoltre, ogni suono verrà colto come un'allarme perché scambiato con un'allucinazione e da qui la domanda ansiosa: "È un suono vero o no?", seguito dal controllo per rassicurarsi.
La persona entra in un ciclo d'ansia che si rafforza giorno dopo giorno, anche perché il dubbio di diventare psicotico non può essere risolto.
Il fenomeno è innescato anche da un altro meccanismo: mettiamo il caso che avete paura di sentire un determinato suono o voce (esempio, la voce di un familiare oppure quella di una sirena).
Succederà che inizierete a controllare ma allo stesso tempo avete in mente il suono che non volete sentire, cioè lo state già pensando.
Allora, basterà un suono esterno (ad esempio un fruscio) simile a quello che già pensate, per innescare l'illusione di averlo sentito davvero.
Sono delle "impressioni" e capitano a chiunque: un esempio è quando avete la tv accesa e avete l'impressione che il telefono stia squillando.
Questa illusione è collegata a quella della musica in testa, spesso capita che il suono che si vuole evitare venga pensato più e più volte, finendo per diventare un loop mentale.
Più si controlla per rassicurarsi di non sentire, più si penserà a quel suono, quindi lo si avrà in testa.
Il meccanismo che c'è dietro è la paura della psicosi, e il controllo rafforza la paura.

VI° CASO - L'ILLUSIONE DI ESSERE MALATI DI CANCRO
Qui ci sono un po' di problemi.
Innanzitutto c'è l'idea che un banale dolore debba essere per forza una malattia grave, ma il problema non è vostro ma dell'ansia.
Non ci sarebbe uno stato ansioso se ad un mal di testa si rispondesse: "ho il mal di testa".
Fin qui, abbiamo visto con gli esercizi come bisogna lavorare, le illusioni arrivano dopo.
Quando siete spaventati e andate a leggere su internet, entra in gioco lo stato di paura che avete e la suggestione.
Succede che, leggendo tra le cause del mal di testa, troverete: emicrania, cefalea, calo di zuccheri, sindrome pre-mestruale, febbre, tumore.
A questo punto, lo stato di paura vi fa escludere tutte le cause più probabili per focalizzarvi su quella meno probabile, ma più terrorizzante.
Questa illusione si chiama "astrazione selettiva", l'abbiamo visto nei pensieri disfunzionali e vi consiglio di leggerla.
La paura fa focalizzare solo su ciò che fa paura, è un filtro, quindi vedrete una realtà distorta.
Inoltre, può capitare di leggere qualcosa scritto da una persona inesperta e finirete per ossessionarvi su dei concetti che non hanno alcun fondamento.
E questa è un'altra illusione…

VII° CASO - L'ILLUSIONE DELLA SUGGESTIONE
La suggestione è un effetto della paura.
Quando scatta la paura, quella vera, si crea l'ansia cioè un fenomeno somatico molto fastidioso: tachicardia, sudorazione, tensione interna, tensione muscolare.
L'illusione scatta quando si considera l'ansia prova di qualcosa, invece l'ansia è una risposta alla paura.
Se guardo un uomo con un coltello che mi viene incontro, mi metto paura perché so che potrebbe capitare qualcosa.
Questa è una situazione normale, cioè, ad un evento rispondo con l'emozione di paura e con l'ansia.
Ora facciamo il caso dove scatta l'illusione.
Se una donna guarda un'altra donna con la paura che possa piacerle, cioè fa una prova, scatterà sia la paura che l'ansia.
Poi, scambierà l'ansia (tachicardia, calore, agitazione, tensione) come prova di un sentimento; sembra quasi che le sue sensazioni confermino la paura iniziale.
È la suggestione che usa l'ansia come prova, cioè il controllo razionale che crede che l'ansia sia una prova.
In realtà, quando abbiamo paura di qualcosa, l'ansia scatta in automatico.
Quindi la donna avrà l'ansia perché guarderà l'altra donna con paura, la sua ansia deriva dal timore che possa piacerle, non dal fatto che le piace veramente.
Vi faccio un esempio chiarificatore che è successo a me:
Io so che i cibi contenenti caffeina fanno venire l'ansia: caffè, tè, cioccolato.
Ero giunto alla convinzione che la cioccolata mi facesse venire l'ansia, perché quando la mangiavo mi concentravo sulle mie sensazione con paura.
Mi suggestionavo ed ecco che mi sentivo ansioso; in realtà, dopo averla mangiata mi preoccupavo, ecco perché ero ansioso.
In realtà, non mi fa molto effetto, me ne sono accorto mangiandola mentre ero distratto.
Non mi sono concentrato su me stesso (con paura) per analizzare le sensazioni, e ho scoperto che potevo mangiarla tranquillamente, senza esagerare però.
Ancora una volta, il controllo fa arrivare a conclusioni sbagliate.

VIII° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE L'ANSIA CRONICA
Oggi tratteremo brevemente di questo tipo di illusione, che è in realtà proprio una sindrome che si rafforza giorno dopo giorno.
Ho sempre detto che le persone che hanno pensieri ansiosi soffrono di un caso particolare di ansia generalizzata.
Quest'ansia è rivolta alla propria mente, la possiamo chiamare ipocondria mentale.
Se ripensiamo a un pensiero fatto che ci fa paura, caricheremo la mente di nuova ansia.
Anche i pensieri ansiosi automatici caricano la mente di nuova ansia.
L'illusione scatta quando pensiamo che l'ansia sia una condizione cronica, cioè ci focalizziamo sull'ansia facendola diventare motivo di preoccupazione.
Questo succede perché lo stato ansioso ci porta a focalizzarci sull'ansia stessa, magari per capirne la causa.
Il ragionare sull'ansia carica la mente di nuova ansia.
I pensieri sono condizionati dallo stato ansioso, lo stato ansioso è alimentato dai pensieri.
Vedete come si alimenta il ciclo?
È come l'orticaria: una volta che ce l'hai, se ti gratti, il prurito peggiora.
Se pensi al prurito, ti viene da grattarti.
L'ansia si alimenta nel momento in cui, per un qualsiasi motivo, ci focalizziamo su di essa:
• quando analizziamo le paure prodotte
• quando scambiamo le somatizzazioni per una malattia
• quando ci interroghiamo sulle cause dell'ansia
• quando temiamo l'ansia e cerchiamo di contrastarla
Quando pensate con paura, state già alimentando lo stato sottostante.

IX° CASO - L'ILLUSIONE DI NON RICORDARSI DI AVER FATTO QUALCOSA
Il meccanismo che tiene in vita questo interrogativo è dovuto ad un cortocircuito che avviene all'interno della nostra mente.
Se si ragiona per paura di aver fatto o non fatto una cosa, la paura crea un'alterazione del ricordo.
Questa alterazione avviene in due modi.
Il primo modo avviene quando si pensa per paura di aver commesso qualcosa: in tal caso, l'ansia fa focalizzare talmente tanto su una paura (su un pensiero/dubbio) che questa sembra vera.
Ciò che avviene è che pensare troppo ad una scena ripetutamente, la fa sembrare talmente reale da dare l'illusione di averla vissuta sul serio.
In più, la suggestione che si crea mentre sale l'ansia cioè pensieri del tipo "Ma allora posso averla commessa", aumenta ancora più la sensazione.
E quando si è dentro questa illusione, si analizza la scena per rassicurarsi, ma si finisce per incastrarsi.
Il secondo modo avviene quando si pensa per paura di aver dimenticato qualcosa: in tal caso, anche se abbiamo la certezza di averla fatta, il pensiero ritorna talmente tante volte che alla fine ci viene il dubbio.
"Avrò chiuso il gas?", questo interrogativo può durare ore. Voi avete la sicurezza, eppure c'è quel pensiero…
Ma non è un pensiero ossessivo, è un'intolleranza all'incertezza e un eccessivo senso del pericolo.
Come vedete, a mano a mano che spieghiamo, non c'è niente di patologico; c'è solo uno stato d'ansia e atteggiamenti sbagliati per gestirla e farla fluire via.

X° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE UN ALTRO PROBLEMA
In questo caso la domanda che l'ansioso si fa è: "ho il doc oppure è realtà?"
Questo è un nuovo dubbio, avere l'ansia oppure sta per avverarsi un incubo?
L'illusione qui è non capire che la paura vi porta a dubitare che sia un effetto d'ansia, vi fa sentire diversi dagli altri anche quando avete tutti gli elementi in comune.
Non solo avete preso seriamente in considerazione il vostro pensiero ma ora lo seguite in una serie di interrogativi che aumentano sempre più l'ansia.
Lo stato ansioso vi fa vedere una realtà di paura, perciò scoprire che è tutto un effetto dell'ansia (rassicurazione) non basterà.
Lo stato ansioso creerà nuovi dubbi: "e se non fosse così? E se il tuo è un caso particolare?"
La persona spaventata dai nuovi dubbi, si metterà a compulsare, facendo sembrare ancora più vera la realtà che teme.
È un inganno in cui, entrando in un tunnel, si va sempre più in fondo, attirato dalle distorsioni e dagli interrogativi della paura.
Andare in fondo alla questione, significa accettare la paura.
Quindi, la vostra ricerca del problema non serve a nulla, perché una volta scoperto che è un effetto d'ansia, l'ansia produrrà un nuovo interrogativo per farvi dubitare di ciò.
Voi non siete speciali, è la paura che crea questa sensazione di dubbio.
Davanti a voi ci sono due strade: o seguire la paura oppure non accettare più l'inganno per nessun motivo.
Dietro la paura non c'è la soluzione, c'è solo un nuovo dubbio.

XI° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE IL DOC
Questa è l'illusione per eccellenza: il caso tipico è l'ansioso che inizia prima a controllare i sintomi fisici (ipocondria) per poi arrivare a osservare la mente e i suoi ragionamenti (ipocondria mentale).
Io credo che la maggior parte delle persone di questa sezione del forum siano affette da ansia generalizzata, in cui l'oggetto della loro paura è diventata la propria mente.
È un'ipocondria mentale in cui si guarda ai pensieri come una seconda persona.
Ricordiamo che lo stato ansioso genera proprio pensieri automatici, in inglese si chiamano "racing thoughts" o pensieri galoppanti.
Per questo non ha alcun senso dire: "mi è ritornato il male", sarebbe meglio dire "mi è ritornata l'ansia". Questo sì!
Non c'è nessun doc, ci sono delle tendenze ossessive, cioè ripensare ai soliti pensieri a causa dell'ansia che fa focalizzare su ciò che temiamo.
Se la convinzione è quella di avere un problema con i pensieri, l'ansia farà focalizzare su quelli, cioè li penserete in maniera automatica.
L'ossessivo cosa fa? Osserva cosa gli passa per la mente perché i suoi pensieri diventano il sintomo di una patologia.
Da buon ansioso comincia a costruirsi una realtà patologica, in cui il controllo fa nascere e perdurare il problema.
Una volta che una persona si etichetta con la parola "doc", starà tutti i giorni a temere la propria mente: i pensieri vengono considerati esterni a sé.
Ma questa è un'illusione: è il soggetto che non si accorge che temere un pensiero lo fa ricomparire in mente.
È come l'ipocondriaco che si etichetta con la parola "malato di cancro": starà tutti i giorni a tormentarsi per il suo mal di stomaco (che invece è creato dal suo stato di preoccupazione).
Se noi osserviamo con paura i pensieri della mente, ricorderemo quel pensiero che ci ha fatto paura (magari poche ore prima) e lo scambieremo come un pensiero esterno, un tormento.
Siete malati voi o la parte che dice che siete malati?
Perché se controllate voi stessi o la vostra mente, lo state facendo seguendo una logica ansiosa: sicuramente troverete qualcosa che vi spaventa.
Questo problema nasce nel momento stesso in cui lo definite: la paura di avere una mente malata genera il controllo della mente, che è libera di pensare.
La mente dell'ansioso è una mente che produce paure irrazionali, sarebbe sciocco osservarla, perché produrrà nuovamente gli stessi pensieri.
Ancora, e ancora, e ancora…
Il significato? Rimane sempre quello della paura irrazionale fatta la prima volta, poi voi la rafforzate di significati, rassicurazioni, prove.
A forza di pensarci, creerete una canale di ragionamento tra pensiero e paura, cioè scatterà in automatico.
Ma questa è una nuova illusione: il pensiero non arriva dal nulla, scatta per associazione (es. vedo la mia ragazza e scatta quella paura), associazione che avrete creato voi.
Ovvio che scatta sia per l'associazione, sia perché soffrite d'ansia, quindi date un grosso peso a quello che pensate (non accorgendovi dello stato ansioso che lavora dentro di voi).

XII° CASO - L'ILLUSIONE DEL FUTURO NEGATIVO
Il futuro di una persona ansiosa ha sempre elementi di negatività, apatia, paura, tristezza.
Succede perché l'ansioso immagina il futuro come soluzione per scappare dal presente che gli fa paura, la usa come prova inconscia.
A volte succede in automatico, si ha la visione del proprio futuro infelice, molto diversa da quella che ci renderebbe felice.
E scatta l'ansia e quella morsa allo stomaco…
Ma tutto ciò è un'illusione perché il nostro futuro non è scritto, siamo noi che pensiamo al nostro futuro sotto forma di pensiero, non realtà.
E quel pensiero è un pensiero ansioso, anche se la visione sembra quasi reale.
Noi viviamo nel qui ed ora, le pagine del libro devono essere ancora scritte.
Quello che bisogna ricordarsi è lo stato in cui si fanno certi pensieri: se c'è uno stato ansioso o depresso, i pensieri saranno condizionati da ciò.
Inoltre, capita spesso che un pensiero negativo scatti proprio mentre vediamo il nostro futuro felice.
Prendiamo una coppia che si sta sposando e deve andare a vivere in una casa tutta sua.
Lei immagina il futuro sognato ma: "e se non è lui l'uomo della tua vita?", "non sarai mai felice con lui".
La fame di felicità è l'altra faccia della paura, ecco perché quando pensiamo alla felicità scatta automaticamente anche la paura, paura di non essere felici.
Ecco perché ci illudiamo: noi siamo coscienti solo del pensiero che si affaccia nella mente, non di questa paura di sottofondo.
Cerchiamo talmente tanto la felicità che la paura ci attacca proprio dove siamo più deboli; mentre pensate al futuro la paura si inserisce e voi la caricherete nuovamente prendendola in considerazione.
La paura normale scatta di fronte ad un evento reale, la paura ansiosa scatta in automatico in assenza di pericoli reali.
Ecco perché quando un ladro ci rapina i pensieri di paura concordano con la situazione, mentre quando siamo tranquilli sembrano pensieri di paura esterni a noi.
Se ci chiediamo se saremo felici, stiamo affidando involontariamente i nostri ragionamenti all'ansia; siamo spinti a farlo dalla paura di non essere felici.
Se pensiamo al futuro e scatta la paura, significa che non tolleriamo l'infelicità.
L'ansia troverà terreno fertile per spaventarvi.
E la tendenza sarà quella di continuare a controllarvi, così vivrete sempre imprigionati in questo timore.

XIII° CASO - L'ILLUSIONE DI NON PROVARE NULLA
Questa è un illusione tipica di chi è ansioso perché è sempre a controllare le proprie emozioni.
Se il controllo delle emozioni nasce per testare se stessi, il risultato sarà un'assenza di emozioni.
Questo succede perché l'emozione di amore, passione, felicità (emozioni positive) si generano nel momento in cui sono libere di esprimersi, non quando sono bloccate dal controllo di se stessi.
Funziona anche al contrario: se provo ad avere paura di fronte ad una situazione che non mi piace (così mi rassicuro), non proverò paura.
Se ci guardiamo dentro, stiamo vivendo un momento logico-razionale.
Anche qui c'è una doppia illusione.
La prima è che la persona crede di potersi provocare le emozioni a comando, mentre in realtà si vive un momento di logica, ragionamento, che non ha nulla a che vedere con il nostro lato emozionale.
Ovviamente è un controllo fallimentare generato dalla paura; dato che si ha paura si cerca una rassicurazione, usando la logica in un campo in cui non ha potere.
La seconda avviene quando non si prova nulla, allora la logica arriva a conclusioni sbagliate e si convince che la paura sia reale.
Ogni ulteriore controllo porterà alle medesime conclusioni, anche a distanza di mesi o anni.
È proprio sbagliato il modo in cui si usa la logica, l'ansioso è così abituato a controllare la realtà che si scontra con una situazione in cui perde il suo potere di controllo.
Ecco perché si rimane incastrati nei dubbi.
Mi rendo conto che il controllo è una parte naturale, una rassicurazione dall'ansia, ma facendo così confermate la paura e la incrementate.
Se una persona finisce di amare, vive le sue emozioni di non amore; il dubbio è una cosa ansiosa, logica che non centra nulla con l'amare.
Lo stesso discorso vale per chi si interroga sulla felicità oppure sul senso della vita.
Anche il depresso è apatico, ma vive l'apatia come momento della sua realtà; ovviamente è considerata una condizione pessimista e immutabile nel tempo.
Se un ansioso ha un calo dell'umore, allora si interrogherà inutilmente sulla sua assenza di emozioni, si ossessionerà non trovando più nulla che lo interessa.
Anzi, rimugina ansiosamente ed è capace di trovare un motivo sbagliato per questo suo non sentire (ad esempio la perdita di interesse per il partner).
Ma si dimentica che è in uno stato dove le emozioni sono ovattate, c'è un calo di interesse per tutto.
Se continua a cercare ansiosamente risposte, peggiorerà il suo stato.
Bisogna riconoscere questo stato e accettare l'apatia come se fosse un'influenza: quando avete la febbre vi chiedete come mai non state bene, oppure accettate che non si sta sempre bene?

XIV° CASO - L'ILLUSIONE DI DISCUTERE PER RISOLVERE LE PAURE
Come abbiamo detto in altre occasioni, la discussione di una paura è una forma naturale di compulsione.
È un'istinto naturale dell'uomo, non è indice di patologia.
Il problema nasce quando si prendono molto sul serio i propri pensieri, pensando che tutto ciò che ci passa per la testa abbia un significato.
E questo succede sia a causa dello stato ansioso sia in chi è troppo razionale (le due cose possono essere collegate).
L'illusione è quella di pensare di poter discutere o verificare la propria paura, cioè usare la logica per controllare un'emozione; succede che il controllo genera una realtà patologica in cui non si riesce più ad uscire.
Quando ragionate, implicitamente confermate la paura, cioè considerate vero e importante un pensiero ansioso fatto.
Voi perdereste tempo con cose di poca importanza?
Discutere significa già aver aver accettato il pensiero, cioè aver dato per scontato che è reale tutto ciò che si pensa.
Una persona "normale" sa di fare pensieri strani ogni tanto, però riesce a lasciarli scorrere con molta semplicità, l'ansioso non riesce perché il pensiero genera un effetto di paura che attira l'attenzione.
Ed essendo in ansia, verrà molto naturale analizzare i propri pensieri e farsi suggestionare.
Inoltre, più discutete, più darete potere al vostro pensiero perché la paura è un emozione che trova sempre nuovi dubbi da proporre: razionalmente riuscite a trovare una rassicurazione temporanea, poi però la paura metterà in dubbio la vostra tesi e sarete di nuovo al punto di partenza.
Inizia una discussione tra voi e la mente, che sembra quasi un'esistenza a sé: è una battaglia persa in partenza perché i discorsi della ragione si rivelano vani, non potete controllare la paura.
Potete solo dissociarvi, cioè riconoscere che avete paura, accettarla e metterla da parte.
Sicuramente lei vi farà salire l'ansia, perché la compulsione era diventata una forma di protezione, che però rafforzava il problema.
L'altro lato della paura si rivela quando smettete di ragionare: "se non ragioni, vivrai una vita di inganno", "se non compulsi, l'evento succederà", "se non controlli, succederà…" (vi fa vedere il futuro con paura).
Questa è un'altra forma di inganno, è sempre la paura che vuole l'attenzione che non gli date più: ricordate che la paura è un emozione negativa che spaventa e vi attira.
Non c'è niente da discutere, altrimenti discuterete della paura, non della realtà.
La paura è paura, non centra niente con le altre emozioni: non potete confondere paura e amore, paura e istinti.
La paura si basa sulla logica, non ha nulla a che fare su ciò che siete.
Inoltre, quando discutete riprendete un pensiero fatto nel passato, cioè riportate al presente una situazione passata con annessa l'ansia che vi aveva procurato.
Magari è un pensiero che avreste dimenticato (un pensiero ansioso nato da inganni, non un pensiero reale sul quale volete mettere una pietra sopra).
Invece, adesso ragionate sul pensiero, dando addirittura per scontato che questo si ripresenterà nel futuro: voi vi sentite malati e state già temendo il pensiero che farete nel futuro.
Così, vivrete con gli occhi puntati inconsciamente sulla vostra mente, dimenticando che la mente pensa sempre e penserà anche a quel pensiero, se temete di poterlo fare.
Non c'è nulla di strano: se mi controllo, il pensiero fatto in precedenza ritornerà alla mente.
Discutendo in continuazione una paura, si crea un canale preferenziale tra la paura e l'oggetto della paura: così finisce che quando pensate alla vostra ragazza, vi scatta subito la paura.
La più grande illusione del discutere è che analizzate la paura con la stessa mente che ha prodotto quella paura, si usa la stessa logica.
Come fa una mente che si sta ingannando ad uscire da sola dall'inganno? Impossibile.
Quando controllo e discuto, osservo sempre la realtà con gli occhi della paura, perciò non potrò mai capire dove mi inganno.
Di fronte ad un dubbio patologico dal quale non riuscite ad uscire, lasciatelo andare perché si risolverà da solo.
Lo so, mi direte: "ma se non discuto come faccio a sapere…": volete saperlo voi o la vostra paura?
Voi avete accettato il pensiero e avete iniziato a vivere una realtà di paura: se il pensiero non fosse mai esistito, ve la fareste questa domanda? Vi controllereste?
Un primo errore commesso è stato quello di aver preso sul serio il pensiero (ricordate che avete uno stato d'ansia interno che genera questi pensieri).
Non commettere ora l'errore di controllare e discutere; dovete fermarvi voi perché vi verrà spontaneo compulsare.
Discutendo non avrete mai la sensazione del "ok ho tutto sotto controllo".

XV° CASO - L'ILLUSIONE DI NON AVERE PIÙ L'ANSIA
In questo caso, compare il fenomeno della tolleranza: l'organismo si abitua a qualsiasi stimolo che gli viene proposto continuamente.
Inizialmente, una pensiero ansioso produrrà una gran dose di paura, quasi terrore.
Più passa il tempo, più vi abituerete al pensiero, cioè la sua presenza produrrà solo fastidio e malessere ma avrà perso gran parte della paura.
È lo stesso principio di quando guardate un film horror: se lo vedete la prima volta, siete tesi e ansiosi; più volte lo vedete, più diventa prevedibile e sarete indifferenti alle scene (anzi, potrebbe diventare monotono).
Sullo stesso principio si basa l'esposizione, di cui scriveremo alcuni esercizi.
Se una paura fa meno paura, l'ansia sarà meno presente; ciò significa che vi siete abituati al pensiero non che avete accettato il pensiero.
La realtà resta sempre la stessa, non è cambiato nulla, solo che il dubbio adesso produce meno ansia.
Questo fenomeno è completamente naturale, ma l'ansioso finisce per ingannarsi perché non lo tiene in considerazione.
Dato che l'ansia viene presa come forma di rassicurazione: "se ho l'ansia significa che il pensiero non è vero", questa rassicurazione salta quando l'ansia non c'è più.
Allora la persona pensa: "è un pensiero oppure ho accettato la realtà?".
Il problema qua non è che l'ansia non c'è più, ma che vi rassicurate su una paura: ogni rassicurazione è un sistema destinato a fallire.
Un discorso simile si può fare per le coppie che stanno assieme da molto tempo: in loro l'amore c'è ma è in una fase dove si conosce l'altra persona, per cui ci sono meno picchi emozionali.
Scatta la paura quando si comincia a razionalizzare l'amore, cioè pensare che debba essere in un certo modo (bisogna sempre provare qualcosa).
In realtà, questa è una paura che nasce dal controllare troppo il rapporto.
Quando si comincia a ragionare, non si parla più di amore ma di logica; e dato che le convinzioni sull'amore sono sbagliate, lo saranno anche le paure che nasceranno.
Anche la sensazione di ribrezzo delle persone con la paura di essere omosessuali funziona allo stesso modo.
Si inizia con le prove e queste prove generano disgusto; poi, a furia di provare, il test non provoca più il disgusto iniziale e si incomincia ad aver paura che sia diventata realtà.

XVI° CASO - L'ILLUSIONE DI NON RIUSCIRE A NON PENSARE
Quando cerchiamo di non pensare ad una cosa, questa si ripresenta.
È così che funziona la mente: quanto più cerchiamo di non pensare, tanto più penseremo perché, per non pensare, bisogna prima pensare.
È un paradosso che crea l'illusione di non riuscire a liberarsi più di un pensiero che ci dà fastidio, sembra quasi un fantasma che ci insegue.
Se vi dicessi di non pensare più ad una vostra paura, probabilmente non ci riuscirete, perché sforzarsi porta il pensiero a ripresentarsi con maggiore frequenza.
Succede che voi fate un pensiero ansioso (o meglio, il vostro stato ansioso lo crea), voi vi spaventate e cercate di discuterlo ma ne uscite sconfitti.
Allora scegliete la strada di eliminarlo dalla mente, ma anche questo è improduttivo.
La mente pensa sempre a qualsiasi pensiero che vuole, la mente ansiosa, a maggior ragione, penserà alle paure.
Quindi penserà in automatico al pensiero ansioso fatto in precedenza.
Così, quando ritorna il pensiero, voi lo identificate come un allarme e vi sale l'ansia; così facendo ricaricate d'ansia la mente.
Poi magari rimuginate sul pensiero che ritorna e vi identificate come malati: così ricaricate d'ansia la mente e vi focalizzate sui sintomi.
Anche decidere di non dare più importanza al pensiero ma sperare che prima o poi vada via è un errore.
La speranza è un surrogato della paura, quindi ricaricate di nuovo d'ansia la mente.
Cosa fare? Lasciar pensare la mente, il pensiero non ha alcun significato (anche se quando lo fate passerete un'istante di paura).
Ci siete voi e le vostre emozioni da una parte e la mente ansioso dall'altra.
Accettate che la mente ansiosa è tornata sul pensiero.
Io so che abbassando l'ansia i pensieri se ne andranno, voi lo scoprirete solo dopo che farete ciò che vi dico (attenzione, niente compulsioni ma consapevolezza).
Lo stesso discorso si può applicare quando capita una cosa molto fastidiosa e spiacevole, ridere durante un funerale.
Questo succede perché siamo talmente tesi che abbiamo paura di ridere, quindi cerchiamo di non pensare ad una cosa divertente, però falliamo il nostro obiettivo.
Cercare di non pensare uguale pensare.
È un meccanismo naturale della mente, ma voi lo vivete in maniera patologica.

XVII° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE LA MENTE VUOTA E NON RICORDARE LE COSE
Purtroppo, uno dei sintomi tipici dell'ansia è proprio quello di non riuscire a concentrasi.
Lo stress prolungato peggiora sia le prestazioni fisiche che mentali.
Questo perché il cortisolo, l'ormone dello stress, porta ad un danneggiamento dell'ippocampo, quella parte del cervello dedicata alla memoria.
Comunque, questo processo è reversibile una volta che si eliminano le cause dello stress.
La memoria a breve termine è quella che ne risente di più; potreste non ricordarvi più dove avete messo un oggetto oppure trovarvi in una stanza senza sapere cosa dovevate fare.
Anche quando dovete parlare non trovate le parole giuste e a volte capita di perdere il filo del discorso.
Cercate di non fare caso a questi problemi, sono solo una cosa temporanea, non il segno di qualche malattia.
In più, se ci si sforza di ricordare le cose, si otterrà solo ansia.
Allora, la convinzione potrebbe diventare quella di avere una scarsa memoria e la necessità di scrivere per paura di dimenticare.
Lo scrivere compulsivamente nasce proprio da questa paura, che nasconde un'illusione.
La compulsione conferma e fa vivere la paura, la quale porta l'ansia che dà problemi di memoria; un ciclo che si alimenta e in cui scrivere "sembra" la cosa migliore da fare.
Se non date importanza alle dimenticanze, l'ansia si abbasserà e migliorerà anche la capacità di concentrarsi, studiare e ricordarsi le cose.
È inutile sforzarsi…
Un caso simile è quello dei "vuoti di memoria" prima di un'interrogazione o di un evento importante.
Succede che la paura di non ricordarsi le cose fa salire l'adrenalina, la quale blocca temporaneamente l'accesso alla memoria.
Quindi è l'eccesso di paura a scatenare proprio ciò che si teme: il pensiero diventa il peggior nemico di sé stessi.
Ed ecco che non si sa cosa dire.

XVIII° CASO - L'ILLUSIONE DI NON TROVARE UN SIGNIFICATO
A volte capita di trovarsi in un punto morto, ciò succede quando ingabbiamo la realtà in uno schema logico.
L'illusione avviene perché si cercano risposte razionali a problemi non logici: in questo caso si usa il ragionamento in maniera non corretta.
Prima di ossessionarsi in campi dove la logica fallisce, chiedersi sempre se la domanda è posta correttamente, altrimenti finite per farvi domande stupide.
Noto che c'è una paura talmente grande, che l'ansioso cerca di controllare tutto quello su cui gli viene un dubbio: ha la convinzione di poter controllare la realtà.
Ma questa è un'illusione, viviamo su diversi piani; la logica è solo uno di questi.
La paura, in quanto emozione andrebbe affrontata con i mezzi emozionali, vissuta, non discussa e razionalizzata.
Non avrete risposte ma nuovi dubbi, in più vivrete sempre con una paura che vi spaventa, paura che non siete riusciti a lasciarvi alle spalle perché la discutete ogni giorno.
Se mi chiedo se amo una persona, lo faccio per paura: cerco di razionalizzare le emozioni (sappiamo che è un errore).
Ma tutto questo come è iniziato? Con una paura, è lei che vuole risposte.
Vorrei esporre alcuni concetti di filosofia per farvi capire quanto siete limitati, quanto il vostro ragionamento è solo una parte infinitesima della realtà, non la realtà.
Quante volte si pensa di sapere, cioè si ha la ferma convinzione di essere arrivati ad una certezza, cioè che il proprio pensiero abbia ragione?
Quella che sembra una certezza, cioè una conferma ad una paura, non fa che rafforzare il problema.
Quindi si ha paura di una cosa, si usa la ragione per controllare (o si evita) e si arriva ad una conclusione errata, che però sembra vera.
Ecco alcuni principi da tenere a mente, quando si ragiona:
Nessun sistema può dimostrare se stesso a partire da se stesso (teorema di indecidibilità di Godel). Questo significa che non è possibile conoscere la realtà se noi facciamo parte di quella realtà. L'inganno è dietro l'angolo. È come convincersi che il sole giri attorno alla terra, se l'osservatore si trova sulla terra; se si trova all'esterno del sistema, capirebbe che è il contrario. Stesso discorso può essere fatto per quelli che pensano di essere diventati psicotici o violenti, se siete voi a giudicarvi vi illuderete a causa dell'ansia.
È impossibile raggiungere una conoscenza oggettiva se l'osservatore non sa in che modo interferisce con la realtà che sta osservando (principio di indeterminazione di Heisenberg). Ricordatevi che quando controllate un'emozione, state alterando un normale processo, ecco perché il controllo porta ad errori. Se analizzate con paura una situazione, otterrete risultati diversi a quando l'analizzate attraverso le lenti di un'altra emozione, amore, passione, felicità. Anche qui, è l'osservatore che costruisce e vede la sua realtà, ad influenzarla con i suoi stati d'animo.
Quando l'insicurezza va in cerca di certezze, il pensiero diviene nostro nemico. Ricordate che se ragionate su una paura, arriverete ad un inganno, anche se non ve ne sarete consapevoli.
Riassumendo in poche parole il contenuto di questi concetti, potremmo dire: "lasciate ogni certezza, voi che ragionate".
Ancora credete di poter controllare ogni cosa? Sicuri delle vostre certezze o delle vostre paure?
La paura fa paura, ma siete ancora convinti di contrastarla con la pochezza della ragione?
La paura usa la logica, che è sua sorella maggiore; dove c'è una paura, c'è un eccesso di razionalità.
Le due cose si rafforzano vicendevolmente.
C'è un mondo che sfugge alla ragione, l'illusione è quella di essere sicuri di sapere.

XIX° CASO - L'ILLUSIONE DI ESSERE CATTIVI E INSENSIBILI
A tutte le persone capita di fare pensieri strani, perversi, violenti o avere impulsi che vanno contro la loro vera natura.
I pensieri negativi sono normali, ma quando una persona con l'ansia ha questi pensieri, si focalizza su di essi e dà a loro un significato; è come se i pensieri avessero una vita tutta loro.
I pensieri del tipo "e se…" diventano dei mostri e il cervello rimane bloccato in una spirale di panico.
"E se il pensiero avesse un significato?", "Significa che sono una persona suicida?", "E se mi tormenta per sempre?"
La verità è che quando l'ansia cala, i pensieri svaniscono da sé.
È la mente ansiosa che produce pensieri di paura, e la stessa mente vi fa focalizzare sui pensieri e ve li fa prendere per veri; l'illusione è non capire il sistema ansioso in cui vi trovate ma perdersi nel contenuto dei pensieri.
L'eccessiva importanza che si dà ai pensieri è sempre un effetto dell'ansia: i pensieri non sono più semplici pensieri ma sintomi di una paura (paura che nasce con l'analisi del pensiero stesso).
Se vi prendete lo Xanax, migliorate perché l'ansia cala e si perde quel controllo ansioso che effettuate su voi stessi.
Gli ansiosi però non sono a conoscenza di ciò, quindi analizzano il loro modo di pensare, finiscono per arrivare a conclusioni sbagliate: si etichettano, diventano omicidi, psicotici, peccatori, molestatori.
Sentirsi cattivi, sentirsi in colpa sono conseguenze comuni di quando si dà importanza ai pensieri.
Non è un problema mentale, è un problema comportamentale, un errore nel pattern di ragionamento. È una distorsione cognitiva.
Le persone normali fanno questi pensieri ma sono ad un livello meno intenso perché non sono persone ansiose: non li discutono neanche, sanno di aver fatto un pensiero strano e lo lasciano andare.
Tutt'al più dicono: "ma che pensiero ho avuto?" e poi cambiano discorso, così il pensiero cade nel dimenticatoio.
Ora vi mostro alcune convinzioni, correggete le vostre se siete convinti di altro:
- A tutti gli esseri umani capita, a volte, di pensare a contenuti di natura sessuale, aggressiva o blasfema
- A tutti gli esseri umani capita, a volte, di pensare alla cosa più sconveniente
Questi pensieri sono parte imprescindibile della natura umana. Avere questo tipo di pensieri non vi rende delle cattive persone.
Più vi sforzate di controllare i vostri pensieri, più fate un errore comportamentale, il pensiero ritorna (poi lo scambiate per intrusivo).
Se la smettete di pretendere di controllare i pensieri, quest'ultimi andranno sicuramente via.
Il vostro obiettivo non è quello di controllarvi, ma se proprio volete farlo, osservatevi con leggerezza, non paura (ricordatevi dell'ansia che lavora all'interno di voi).

XX° CASO - L'ILLUSIONE DEL SOGNO
L'ansioso è una persona che legge, legge e pensa di capire.
Sicuramente dopo aver fatto un sogno che ha per tema le proprie ossessioni, sarete andati a leggere le "teorie sui sogni" di Freud o peggio ancora di utenti comuni.
Così, al posto di uscire dal problema, ne usciti terrorizzati e spaventati, con i dubbi che continuano a tormentarvi.
In questo caso, l'illusione è quella di pensare che il sogno sia il nostro inconscio che ci comunica la verità.
Pensateci bene, fate così tutti i giorni, avete una paura e vi controllate per capire se sia vera: controllate il vostro stato, controllate le vostre emozioni e finite per controllare i sogni.
Succede però un inganno, perché i sogni rappresentano ciò che noi pensiamo durante il giorno.
Se di giorno mi tormento con i pensieri ansiosi, è molto probabile che il sogno avrà quel tipo di tema.
Così, il giorno seguente continuerò a ragionare sul sogno fatto, riprendendo il tema che mi spaventa; la notte successiva il meccanismo scatterà nuovamente.
È un ciclo che si rafforza con l'inganno, così come i pensieri ossessivi.
Per quanto sembri reale, il sogno rimane una creazione di fantasia, non rappresenta di certo i vostri gusti o le vostre intenzioni.
Alcuni mi diranno: "Sì, ma io nel sonno ero eccitata".
C'è sempre un inganno dietro a queste sensazioni, che non riguarda la vostra eccitazione ma i particolari su cui vi concentrate.
Può essere che eravate eccitati perché avete visto una donna eccitata e vi siete immedesimate.
Ma questo non potrete mai saperlo con certezza, perché quando ragionate con paura, vi soffermerete solo sui particolari che fanno paura e non considererete tutte le altre ipotesi (che magari sono inconoscibili razionalmente…)

XXI° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CHE RITORNA
Questo è uno degli elementi chiave su cui si basa il disturbo ossessivo.
I pensieri sembrano originarsi dal nulla e diventano presto una specie di sabotatore, moralizzatore o inquisitore interno.
Il problema è che state facendo tutto voi, siete vittima di un auto-illusione.
Partiamo dal fatto che chi ha uno stato ansioso vedrà la realtà con paura, può avere inoltre alcune fobie.
Se, ad esempio, abbiamo un calo di serotonina (per cause da chiarire) incominceremo ad essere ansiosi, essere ansiosi significa cominciare a ragionare con paura.
Ora, lo notate da voi che se una persona si identifica con i pensieri significa che si dimentica del problema che c'è alla base.
Inoltre, questo stato vi costringe a ripensare alle vostre paure, cioè non riuscirete più a lasciarla andare e considerarle innocue.
La mente rapisce la vostra serenità, si producono in continuazione pensieri ansiosi e sentite la necessità di discuterli.
Come abbiamo detto più volte, discutere fa degenerare in un dubbio patologico perché si ragiona con le stesse convinzioni e punti di vista che hanno creato la paura.
La paura deriva sempre da convinzioni di base distorte, proprio quelle convinzioni che vengono considerate sempre giuste.
Io ho elaborato una mia teoria perché ritorna il pensiero: quando il pensiero viene discusso e non risolto, passa all'inconscio come dubbio ancora da chiarire.
Ora che è dentro di voi, anche quando non l'avete, inconsapevolmente guardate la realtà cercando delle risposte.
Vi faccio un esempio: prendiamo una donna che ha paura di non amare più il ragazzo.
Quando vede il ragazzo, scatta la paura perché guarda il ragazzo con gli occhi di chi deve risolvere quel dubbio.
In pratica, l'inganno continua perché il dubbio tiene in piedi un modo di guardare la realtà distorto; se non ci fosse l'inganno non ci sarebbe la paura.
Inoltre, c'è un'altra spiegazione per il ritorno del pensiero.
Le persone che pensano di essere malate di doc sono ad un livello d'ansia più profondo rispetto a quelle con l'ansia patologica.
Loro temono i pensieri perché rappresentano una conferma alla malattia che pensano di avere, sono ipocondriaci della mente e la controllano.
Così, per loro i pensieri ansiosi sono degli allarmi, quando arrivano cominciano a osservarli dall'esterno.
Invece, i pensieri ansiosi derivano sempre da convinzioni sbagliate e distorte, ne sono una naturale conseguenza.
I doccati hanno l'ansia per i pensieri stessi, pensano che è innaturale avere l'ansia, per loro è causata da una patologia.
Quindi, cominciano a guardare la mente come un terza persona, un inquilino scomodo di loro stessi.
Il pensiero scatta perché vivono ma inconsciamente osservano cosa pensa la mente, cioè controllano per paura del proprio pensiero.
C'è sempre una paura di fondo, quella che questi pensieri rovineranno la loro esistenza, che i pensieri saboteranno ogni loro tentativo di essere felici.
Io penso che ci sia un automatismo nel far perdurare il pensiero: la persona doccata vorrebbe il controllo della propria mente quindi quando vive, inconsciamente osserva se ci sono pensieri, ed ecco che il pensiero ansioso compare.
Si scambia la presenza del pensiero come prova dell'essere malati, ma questo capiterà sempre perché osservare la mente con paura equivale a ricordare il pensiero ansioso fatto in precedenza.
Forse gli ansiosi sono inconsapevoli di questo loro controllo, questo guardarsi dentro.
Se guardo la mente, il pensiero è sempre lì, perché dovrebbe andare via?
Il pensiero di chi ha un sabotatore interno è "adesso mi viene quel pensiero…", magari questa parte non la pensano neanche più e tutto è diventato automatico.
Prendiamo un ragazzo che ha un rapporto con la sua ragazza: il processo descritto ha come risultato immagini omosessuali.
Se ci si rivolge alla mente, si vive la realtà della mente, cioè quella dei pensieri ansiosi.
Ma questo succede non perché la mente è malata, ma perché in queste persone l'atto di controllare è dovuto ad una paura.
Se ci pensiamo, la questione non è molto diversa da chi soffre d'ansia e pensa: "oddio, e se stasera non riesco a prendere sonno?"
È la paura di non riuscire a dormire che non fa dormire la persona, perché la preoccupazione fa salire l'ansia che provoca insonnia.
Nel caso dell'ansioso si vive il pensiero, nel caso dell'ossessivo si teme il pensiero: sono due realtà in cui c'è una paura differente ma il meccanismo è uguale.
Come mai la medicina ufficiale li pone in categorie differenti? Mistero…
Entrambi comunque creano la loro realtà nel momento stesso in cui fanno il pensiero e lo prendono in considerazione.
Un ultimo motivo per cui un pensiero ritorna è prettamente biologico: se pensiamo sempre ad una paura, nel nostro cervello si creano dei canali molto forti tra la memoria e l'amigdala, cioè il centro della paura.
Più si discute, più il pensiero ansioso capita con maggiore frequenza e in maniera completamente automatica.

XXII° CASO - L'ILLUSIONE DI SAPERE
Molto spesso il sapere troppo equivale ad avere più problemi, sembra assurdo ma è così.
Più vi documentate sulle malattie, ad esempio, più la paura avrà dalla sua un ricco schedario di patologie con cui scambiare normali somatizzazioni.
Chi avrà il concetto di omosessualità latente potrà aggiungere l'argomento come supporto dei suoi ragionamenti ansiosi.
Chi sa dell'esistenza della psicosi, può scambiare l'ansia per i primi sintomi della patologia.
Ma chi non conosce la psicosi?
Sicuro che non avrà questa paura, al massimo potrà pensare di sentirsi agitato.
Non starà a controllare i pensieri perché non ne avrebbe motivo, il controllo esiste dove c'è una paura e la paura esiste dove c'è conoscenza.
La paura si nutre sempre di concetti razionali.
Il sapere in un certo senso funge da base per la paura, ecco perché i disturbi ossessivi colpiscono chi è intelligente.
Fobici non si nasce, si diventa cercando di conoscere e prevenire.
Socrate era tranquillo perché sapeva di non sapere, quindi di fronte alla paura sapeva che il suo ragionare sarebbe valso a poco.
Ancora più pericolosa è la convinzione che esista soltanto un'unica realtà, quella della mente.
Se si crede a quest'illusione si finisce per credere totalmente in quello che la mente ansiosa pensa.
Ma la qualità dei pensieri dipende anche dal livello di stress, perciò dove prima c'era la paura ora può c'è felicità.
Ecco perché non è molto utile identificarsi con i pensieri, ma accorgersi dello stato in cui si fanno certi pensieri (ansia, stanchezza, paura).
Ricordiamo ancora una volta che siamo sempre noi che pensiamo, non abbiamo una mente separata.
I doccati stanno ad etichettare i pensieri perché non vedono più il loro stato d'ansia ma una condizione patologica.
Noi, ci dissociamo dai pensieri per non identificarci troppo quando questi pensieri ci fanno paura, cioè quando abbiamo paura e ragioniamo in questo stato emozionale.
È solo un fatto pratico, così sapremo che non tutto ciò che pensiamo ha un significato reale.

XXIII° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CONTRO DI NOI
L'illusione nasce dal fatto che la mente crea una paura, poi voi vi spaventate e cominciate a ragionare sul pensiero appena fatto oppure cercate di evitarlo.
Chi si crede malato di doc, ha un altro grande problema: pensa di essere ammalato, ha l'illusione che i pensieri lo tormentino.
Come abbiamo visto, questi pensieri non vengono più visti come pensieri ansiosi ma come prova di una malattia.
Scatta un pensiero e scatta l'ansia per averlo fatto.
Dato che caricate il pensiero di significato, comincerete a temerlo.
Anche quando siete sereni, può scattarvi la paura; basta un attimo per ripensare al pensiero che vi ha già fatto paura.
L'idea della mente libera dai pensieri è solo un'altra illusione, la mente pensa sempre.
Ricapitolando: se voi vi sentite malati, i pensieri saranno visti come degli allarmi, daranno l'impressione di essere esterni a voi.
Sulla rete troverete due termini che descrivono questo concetto: egosintonico si riferisce a quei pensieri fatti in accordo con l'io, egodistonico si riferisce a quei pensieri che contrastano con l'io, cioè i pensieri ansiosi.
Ora, cercando in rete, vi sarete farciti di concetti psicologici che vi hanno fatto addentrare nel mondo delle malattie mentali.
Per forza che un pensiero vi appare esterno, voi state controllando la vostra mente!!!
Prendendo esempio da una persona che ha paura degli attacchi di panico, questa farà un pensiero del tipo: "Oddio, e se adesso mi viene un attacco?"
Questa persona vive questo pensiero ansioso, lo sente suo, anzi, ha paura dell'ansia., non del pensiero (si identifica con esso).
Prendiamo una persona che ha paura di avere il doc mentre accudisce un bambino: "Oddio, non è che lo prendo e lo butto dalla finestra?"
Questa persona si spaventa del suo pensiero ansioso, non vive il pensiero, ha paura del pensiero e della situazione che potrebbe crearsi.
Le due situazioni potrebbero essere differenti, infatti nella medicina queste due tipologie di pensieri sono classificate in "patologie" differenti: la prima persona ha il DAP, la seconda ha il DOC.
Questa è un illusione dei medici.
I due esempi che ho scritto sono entrambi pensieri ansiosi che hanno poco a che fare con la realtà ed entrambi generano ansia.
Nel secondo caso, la donna che accudisce il bambino ha imparato a temere il proprio modo di pensare, così ha inconsciamente paura del suo modo di pensare.
Quando vede il bambino, scatta inconsciamente la paura di fare quel pensiero (accade tutto in maniera inconsapevole) e poi il pensiero arriva sul serio, e sembra esterno perché sembra comparso dal nulla.
Come vedete, entrambe le persone dell'esempio hanno paura: la prima persona ha paura dell'attacco di panico, la seconda ha paura di fare un pensiero.
E dato che si osserva la mente come un'entità esterna, lei di rimando genera un pensiero ansioso rivolto alla persona pensate.
Guardare per un attimo cosa pensa la mente (anche in maniera inconsapevole), fa ricordare la tensione legata ad un pensiero passato che aveva prodotto ansia.
Se vi considerate malati, dimenticate che la mente funziona per associazioni e ricorda la paura.
A volte, inizia una lotta tra voi e il pensiero, lotta in cui si esce sconfitti perché lei non può perdere: qualsiasi vostra rassicurazione o discorso porta ad una sua risposta che vi blocca nuovamente.
Ci sono quattro tipologie principali di pensieri ansiosi:
Il moralizzatore: è quel pensiero che ci spinge a sentirci impuri, insensibili, egoisti anche se ciò non è vero.
L'inquisitore: è un pensiero che ci fa sentire colpevoli di un reato o crimine che non abbiamo commesso. Fa venire il dubbio di aver molestato qualcuno, di aver fatto del male…
Il perfezionista: è quel pensiero che compare quando dobbiamo fare una scelta, ci spinge a considerare ogni ipotesi e finisce per paralizzarci.
Il sabotatore: è quel pensiero che rovina un nostro momento felice, producendoci malessere, tristezza e apatia.
È normale che si rovina un po' il momento quando arriva un pensiero ansioso, ma questo succede perché non si riesce a cogliere la felicità.
Il pensiero rappresenta la vostra paura, la paura inconsapevole di sentirsi malati.
Questa paura ha una radice più profonda, la paura di non essere felici.
I pensieri ansiosi sono una manifestazione di questa paura, così se si vuole una famiglia, verrà la paura di essere omosessuale, se si ama il proprio bambino, verrà la paura di fare del male…
La paura è un'emozione opposta alla felicità.
Senza la paura non esisterebbe la felicità; si vive la paura tanto più si cerca la felicità, perché la ricerca presuppone uno stato di paura.

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 12-Lug-2013, 14:03
XXIV° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE UNA MALATTIA
L'ansioso ha delle paure irrazionali giustificate dalle convinzioni profonde (distorte e catastrofiche) e da uno stato ansioso che lavora in sottofondo.
Come abbiamo detto, il compulsare è un atteggiamento naturale, viene spontaneo a chi ha paura perché viene scambiato come soluzione per le proprie paure, cioè serve per abbassare l'ansia.
Le rassicurazioni di una persona ipocondriaca consiste principalmente nel cercare online i sintomi dei presunti malesseri.
Quella che doveva fungere da sicurezza, si trasforma in una trappola, perché ci sono alcuni errori di interpretazione.
I° errore: la persona è ansiosa perciò attuerà una astrazione selettiva: cercherà soltanto le malattie che fanno paura e di fronte ad un elenco, scarterà tutte quelle più banali (anzi non le vedrà proprio).
Il meccanismo è lo stesso di quando ha mal di testa e si cerca direttamente "sintomi del tumore alla testa": in questo caso si leggeranno i sintomi, alcuni di questi coincideranno e si cadrà nel terrore.
II° errore: la persona ansiosa è vittima di somatizzazioni, però la stessa ansia scambia le somatizzazioni per sintomi di una malattia.
Se una persona non conosce i sintomi dell'ansia (che sono veramente tantissimi), finisce per scambiarli per una malattia che ha già in mente, oppure si mette a ricercarla.
Poi, succede che, cercando i sintomi di una cosa, si inizi a leggere anche altre malattie, aumentando i dubbi al posto di diminuirli.
III° errore: di solito le persone ansiose sono anche perfezioniste, perciò sono poco tolleranti all'incertezza sui propri sintomi.
Loro devono avere la sicurezza assoluta di non avere niente; peccato che questa necessità aggrava l'ansia con tutte le sue conseguenze.
IV° errore: chi ha scritto le fonti che leggete? Se l'ansioso fa affidamento alle letture online, cade nell'illusione che il contenuto sia corretto, abbia un'evidenza scientifica e che sia aggiornato.
Se leggete informazioni sbagliate, vi convincete di cose sbagliate.
Anche le persone "normali" cadono nell'ingenuità delle riviste e delle pubblicità online: è il caso delle diete, di alcuni rimedi che spuntato dal nulla e che si rivelano solo operazioni di marketing.
V° errore: la persona ansiosa sono sempre convinte di avere qualcosa, è proprio una convinzione radicata.
Loro non possono essere sane, ci sono sempre delle paure che la spingono a temere di sentirsi male.
Non è colpa loro, è lo stato ansioso che crea questa sensazione, supportata dalla convinzione che è facile ammalarsi oppure che bisogna controllarsi per non ammalarsi.
Ma queste convinzioni sono quelle che creano un continuo stato di tensione (inconscio), che si manifesta attraverso le somatizzazioni.
VI° errore: se voi vi convincete di una malattia, poi scambierete per sintomi i problemi dovuti ad altre cause molto più banali.
Per esempio, se avete la pressione bassa è molto comune avere gli sbandamenti, ma se uno è convinto di avere la sclerosi gli sbandamenti diventano uno dei sintomi di questa malattia.
VII° errore: quando leggete online, dovete sempre ricordarvi che osservate i vostri sintomi dall'interno del problema, cioè diventate erroneamente paziente e medico di voi stessi.
Succede uno degli errori più gravi che potete commettere: interpretare male i sintomi che leggete.
Così, se uno dei sintomi del disturbo borderline è la "rabbia immotivata", voi scambierete la vostra rabbia per uno dei sintomi.
Se uno dei sintomi della psicosi sono le allucinazioni, voi scambierete i rumori per un sintomo oppure incomincerete a controllare cadendo nel dubbio: "era un rumore o un'allucinazione?".
Se leggete che il melanoma ha un colore più scuro degli altri nei, subito sarete convinti di averlo, dimenticando che ci sono altri parametri e che non tutti i nei scuri sono melanomi, anzi.
Più leggete, più troverete malattie di cui ossessionarvi. In più non avete esperienza, perciò prenderete uno dei sintomi letti (magari quello meno significativo) come evidenza della vostra malattia.
Illuso da sé stesso, l'ipocondriaco si convince di essere realmente malato e inizia a vivere da malato.
VIII° errore: convinto della malattia, l'ansioso andrà a fare le analisi per dimostrare che le sue convinzioni erano esatte.
Quando gli esami danno esito negativo, subito scatta l'idea di un errore al laboratorio di analisi o del medico.
Di fronte all'evidenza dei fatti, il dubbio permane perché è una caratteristica dell'ansia: "e se la mia non fosse solo ansia ma qualcosa di più?".
Ammalarsi non è così semplice come si teme però non escludo che ci possa essere una malattia.
Per questo è importante fare i controlli e chiedere il parere di medici esperti, che vi prendano sul serio ed escludano malattie organiche (facendo una diagnosi differenziale seria e non bollandovi come ipocondriaci appena aprite bocca).
Però non bisogna trasformare le proprie paure in una trappola, se avete paura delle malattie è altamente probabile che la vostra sia l'ennesima paura.
Già il pensiero: "E se avessi…" è un pensiero ansioso; la persona realmente ammalata si lamenta dei suoi sintomi e malesseri, non pensa subito ad una malattia grave.
Bisogna lavorare sulla paura e sulle illusioni, non sulle malattie e i controlli.
Avete visto quanti errori commettono accettando le paure prodotte dallo stato d'ansia?

XXV° CASO - L'ILLUSIONE DEL PERFEZIONISMO
Il perfezionismo è rappresentato da una serie di atteggiamenti che vengono messi in pratica per proteggersi.
Nelle persone "normali" secondo me non esiste il perfezionismo: la persona ha il suo stile, la sua personalità e agisce e si comporta seguendo quello in cui crede.
Ogni cosa che fa ha un rinforzo positivo, esprime quello che ha all'interno di sé ed è felice dei risultati raggiunti.
In tal caso, l'errore è visto come un modo per migliorare e capire cosa non ha funzionato.
Il perfezionismo nevrotico è una forma di controllo in cui non si cerca di esprimere quello che si ha dentro: il perfezionismo diventa uno scopo a sé, slegato dai veri bisogni e desideri della persona (che vengono dimenticati).
Il soggetto perfezionista confronta sempre i suoi risultati con gli altri, il suo scopo è emergere, creare esternamente quello che pensa di non avere dentro.
Non si è mai soddisfatti dei risultati perché si tende a standard elevati, lo scopo è solo quello.
Il perfezionismo ha origine durante l'infanzia quando i bisogni del bambino non sono inascoltati; allora, per ricevere l'amore desiderato, incomincia a comportarsi secondo le regole dei genitori.
Questi genitori, a loro volta, magari erano bambini bloccati, incapaci di esprimere le proprie emozioni.
Il meccanismo si consolida a tal punto che diventa un meccanismo automatico.
L'amore e la stima degli altri dipendono da come ci comportiamo: ma questo non ci soddisferà mai perché deleghiamo ad una maschera la nostra felicità.
Non ascoltiamo ciò che siamo ma siamo in controllo di quel che facciamo.
Il controllo genera paura, paura di sbagliare, paura di essere criticati, paura di dire la cosa sbagliata; così si accumula ansia e umore depresso.
Il perfezionismo esprime rigidezza, così come l'intolleranza all'incertezza.
L'illusione è quella di applicare il perfezionismo per risolvere un problema: si creeranno sempre nuovi problemi e interrogativi.
Il perfezionismo stesso è paura, perché non è un atteggiamento naturale alla vita.
Il perfezionismo può sfuggire di mano quando diventa compulsivo, cioè si applica in situazioni dove normalmente prima non lo si utilizzava.
Fra gli esempi: allineare gli oggetti ripetutamente, ricontrollare le cose per paura di aver fatto errori, svuotare e riordinare i cassetti più volte.
In tal caso, c'è un eccesso di paura, uno stato d'ansia in cui il perfezionismo diventa una compulsione.
Le paure ci sono ma sono ad un livello inconscio, quello che emerge sono i pensieri automatici di controllo: "Devo controllare…", "E se ho fatto errori…", eccetera.
A mano a mano che si abbassa la serotonina, si incomincia a ragionare sempre più in maniera rigida, aumenta la paura di sbagliare, aumenta la necessità di avere tutto sotto controllo senza avere la possibilità di rilassarsi: è una forza interiore che ci costringe ad agire, facendoci presagire problemi se non si compulsa.
Il perfezionismo comunque può diventare un nemico di noi stessi: i risultati ottenuti cercando di essere perfetti sono quasi sempre inferiori a quelli che otteniamo quando usiamo l'istinto.
Se fate un'analisi dei costi e dei benefici del perfezionismo, noterete che il perfezionismo limita molto rispetto alle proprie potenzialità.
Non ci fa accedere al nostro stato interiore ma lo interrompe sempre per paura di sbagliare o di non raggiungere degli standard.
Diventa più importante l'obiettivo che il cammino per raggiungerlo.

XXVI° CASO - L'ILLUSIONE DELLA VOCAZIONE
Questo tipo di ossessione lavora sul piano teologico, cioè dove non si possono avere risposte certe.
Questa è una costante dell'ansia: genera paura dove può costruire gli inganni.
Il nodo centrale della discussione è: "È un pensiero ansioso oppure Dio ha deciso di manifestarsi in questo modo?".
Il dubbio viene accolto con paura; ma le chiamate sono fonte di gioia, non sono una tortura.
Ulteriori analisi sembreranno confermare il dubbio, facendo scattare ancora più ansia.
Attenzione, adesso potreste essere nella fase "ma ora non ho più ansia, allora…", questo è successo perché a suon di prove vi siete abituati al pensiero.
L'errore è usate l'ansia come prova, infatti, quando non c'è più ritornate a ossessionarvi.
Ogni rassicurazione è una miccia per la prossima ossessione (anche su un tema diverso); il problema è a monte, lo stato ansioso, non il tema discusso.
La paura scatta perché la vocazione in questo caso è una manifestazione di ansia, rappresenta la paura di non avere più la famiglia, la paura di non avere più un compagno da amare.
Non è necessario essere molto religiosi, il pensiero colpirà quelle persone che tipicamente vogliono farsi una famiglia.
In ognuno di noi la paura si manifesta a modo suo, sarebbe un'illusione quella di pensare che: "Se ho avuto proprio questo tipo di pensiero allora c'è un motivo".
Dietro la paura c'è solo paura, ragionando troverete mille altri motivi perché analizzate il pensiero con gli occhi della paura.
Discorso simile è quello delle persone che hanno una morale molto rigida.
In queste persone, c'è un moralizzatore che fa sentire sporchi, cattivi, insensibili ed egoisti.
Per quanto il pensiero sembri riguardare la propria persona, qua stiamo ragionando su un piano completamente differente: il pensiero non rappresenta noi stessi, ma il controllo che esercitiamo su noi stessi a causa dell'ansia.
Se facciamo una cosa e il pensiero dice che siamo insensibili, quel pensiero non rappresenta la nostra morale ma l'ansia che giudica i nostri comportamenti.
Chi è insensibile non ha rimorsi, non ha proprio questo tipo di pensieri.
Chi è troppo sensibile genera un controllo per paura di non esserlo, ecco che il pensiero rappresenta questa paura.
La nostra sensibilità, così come gli alti nostri valori, sono già interni a noi: non ha senso controllarsi, perché altrimenti saremmo controllati dalla paura, paura di non essere.
La paura di essere significa che si è in quel modo.
Controllando cerchiamo di comportarci come ci dice la paura; senza il controllo ci comporteremmo allo stesso modo ma in maniera naturale, autentica.
Il controllo non aggiunge niente a ciò che siamo, infatti non riesce ad analizzare i nostra morale.
La bambina che ha il pensiero: "sei una bambina immorale" dice che è talmente morale dal farsi venire l'ansia.
Il pensiero non proviene da una mente malata, ma da un controllo inconscio della realtà per paura di fare qualcosa di immorale: quando, in base alle proprie convinzioni disfunzionali, si avrà l'impressione di aver fatto qualcosa di scorretto, ecco che scatterà il pensiero.

XXVII° CASO - L'ILLUSIONE DI NON RIUSCIRE A SMETTERE DI COMPULSARE
La compulsione è una forma di protezione, anche se alimenta la paura.
Se avete letto alcuni esercizi, avrete capito che una delle prime cose da fare è bloccare ogni forma di rassicurazione: controllare, conteggiare, riordinare, testarsi, dire frasi che contrastano il pensiero…
Quando smettete di compulsare, non aggiungete più legna al fuoco: così questo continuerà a bruciare per un po', ma poi sarà destinato a spegnersi.
C'è un illusione che vi spinge a compulsare: "se non ragiono, come faccio a sapere…"
Abbiamo visto nell'altra illusione (XIV° CASO), l'inutilità di ragionare; resta il fatto che rimarrà sempre la sensazione che vi state ingannando.
Questa sensazione è sempre generata dalla paura: questa vi dice "se non ragiono, potrebbe succedere che sto fingendo a me stessa".
Normale, la paura non viene discussa e voi avete paura che la realtà sia quella proposta dal pensiero.
Ricordate che la paura si basa su distorsioni del tutto personali.
Così come vi ha ingannato all'inizio, quando il pensiero si presenta la prima volta, così vi ingannerà nuovamente attraverso il desiderio di ritornare a discutere.
L'ansia che sale quando non discutete è solo temporanea, infatti pian piano la paura passerà in secondo piano e perderà potere.
Sia ben chiaro che quando non discutete, non state mettendo una pietra sopra, non state mentendo a voi stessi.
In realtà, state abbandonando una discussione che si è sviluppata a partire dall'ansia, quindi che non doveva essere considerata fin dall'inizio.

Inviato da: CapodibonaSperanza il Venerdì, 12-Lug-2013, 14:09
Se solo avessi i soldi per andare al terapeuta! Se ti vengono idee brillanti per come combattere queste "pseudo illusioni amorose omo" non desiderate faresti un favore a me in particolar modo,perche non so se a nessuno capita questa sensazione di pseudo sentimento affettivo nel vedersi accarezzare un uomo.Mi sento ridicolo pure a scriverlo,con il tutto il rispetto per gli omosessuali,ma questa situazione non mi aggrada.Ti ringrazio per la risposta precedentemente,sempre a disposizione per tutti noi,non so come fai a sopportarci.

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 12-Lug-2013, 14:26
Certo che è comune, ci sono valanghe di discussioni in cui si descrivono queste sensazioni.
Anche se leggerai non risolverai comunque la paura dal momento che l'ansia non se ne importa se trovi altre persone con il tuo problema.
Certo, può darti un sollievo, ma è solo un fatto temporaneo.
Questo problema va via quando inizierai a non lasciarti prendere dai ragionamenti.
Non servono né pillole, né parole di conforto.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 14-Lug-2013, 10:49
QUOTE (CapodibonaSperanza @ Sabato, 13-Lug-2013, 09:21)
Dock,è normale anche che ogni mattina mi sveglio con l'ansia al pensiero di essere omosessuale,al pensiero che in realtà starei più bene con un uomo che con una donna,e questo mi provoco grande tristezza e grande senso di colpa nei confronti della mia ragazza. Io ho paura di essere diventato gay,perche oltre le immagini intrusive,ci sono anche le convinzioni di esserlo che sono ben salde.Quando sino con lei mi domando se in realtà dovrei stare con un ragazzo e questo mi provoca grande tristezza,mi domando se da tutto ciò ne uscirò,sperando di ritornare ad amare le donne senza pensare che sono o che mi scoprirò gay.Credimi,la mattina mi sveglio veramente male,mi sveglio rassegnatissimo...e la cosa assurda che il pensiero di esserlo mi accompagna nei sogni,mentre dormo!! Sarei egoista a domandarti una cosa soggettiva,lo so,ma mi sapresti dire cosa posso fare e cosa non devo fare per svegliarmi presti la mattina e non sentirmi male in sua presenza (della mia ragazza,vorrei cercare di essere naturale e spontaneo come lo ero un tempo) Grazie per l'ennesima volta per l'attenzione.

Normalissimo, la mente pensa e se è una mente ansiosa, crea dei pensieri automatici di paura.
Si rifocalizza su ciò che fa paura.
Quindi tu cosa fai al mattino?
Controlli la tua mente e dici: "il pensiero è ancora lì, mi rassegno…" oppure "oddio, ci ho ripensato".
Cioè ti spaventi, al posto di dire: "normale, ora faccio altro".
Mi rendo conto che il pensiero quando arriva fa paura perché scatta come un allarme, in più, fa paura anche la tua risposta che sempre un allarme è, cioè quella di spaventarti per il pensiero fatto.
Devi lavorare a poco a poco, vedrai che l'impatto sarà sempre minore.
Dedicagli meno tempo, anche scrivere significa che stai dando importanza a ciò.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 14-Lug-2013, 10:57
Oggi mi sento inarrestabile, sto sparando proiettili un po' dappertutto.
Non so cosa resterà del vostro problema. PSICO armati93.gif

Inviato da: CapodibonaSperanza il Domenica, 14-Lug-2013, 17:30
Certe volte mi domando se sono io a voler questi pensieri,se in realtà mi piacciono.



Certe volte mi domando se in realtà non fosse DOC,ma una lotta continua con me stesso,una lotta che potrebbe aver fine soltanto se non accetto me stesso.Non sto molto bene,forse la mente e il cuore mi stanno costantemente suggerendo che io stia bene con un uomo perche è ciò che mi potrebbe far star bene,ma io non voglio.


Quando dico:"Basta,non devo essere triste,i pensieri sono miei!!".
E da li sento una gran liberazione,ma i pensieri rimangono e allora mi dico:"Allora..sono io che voglio questi pensieri,non accetto a me stesso che potrei star bene con un uomo perche immaginandomi,sembra che io stia bene proprio come sono stato bene con le donne per 18 anni" e li ritorna l'angoscia,perche io non voglio.
Non voglio perche ho sempre amato le donne.In loro,ho sempre trovato tutto ciò di cui ho bisogno,per me le donne,sono state un punto di riferimento per 18 anni,erano luogo dove trovare amore e dolore allo stesso tempo.E ora?

sembra che io stia lottando con me stesso per non accettare il fatto che in realtà mi piacerebbe stare con un uomo,il fatto che forse mi piacerebbe il membro maschile,cose che mi fanno perdere la dignità sinceramente,cose che mi fanno star male se penso a me,facendomi sentire un perverso,facendomi sentire male se penso alla mia ragazza che amo,ma purtroppo,neanche lei,con la sua dolcezza e i suoi modi di fare riesce a mandar via questi dubbi che mi fanno sentire omosessuale solo a pensare a determinate cose,SENZA DARMI RISPOSTA.
Non so quando finirà Dock,so solo che mi sento come quei ragazzi o mariti che sanno di essere gay,tradiscono le mogli con uomini (soprattutto mentalmente) ! Ho perso il calore che avevo per le donne,ho perso la voglia di stare al loro fianco e ora,che guardo automaticamente gli uomini,mi faccio male da solo,perche nonostante sappia che lo faccio per "testare" è un abitudine che vorrei togliermi lo stesso.

La cosa che mi fa star male,è che penso per davvero che questi pensieri siano miei,nel senso che sia io a desiderarlo e a chiamarli,e che stia lottando contro me stesso per non accertarmi.Qui si parla di omofobia interiorizzata,oppure latenza o quant'altro non so,so solo che non voglio essere omosessuale (con tutto il rispetto che ho per loro),ritrovando l'amore e l'importanza delle donne nella mia vita.

Ho paura che questo pensiero,mi accompagni per molto tempo,ritrovandomi in futuro,dicendo tra me e me:"In realtà,ho mascherato la mia omosessualità con il titolo di DOC" E casomai mi innamoro di un anziano oppure di un giovane universitario.
Quando guardo gli uomini,provo a guardarli con gli occhi con cui guardavo le donne,e sembra provare quel senso di passione,tenerezza,vado a vedere quei particolari che fanno un uomo affascinante.Ma questo mi ammazza,perché mi sento gay quando lo faccio,mi sento male nei confronti della mia ragazza,e ho paura che queste ossessioni possano finire soltanto se dovessi accettare la mia presunta omosessualità.Mi sento in colpa con la persona che amo perché non voglio ferirla,non voglio che vada via da me,non ho bisogno di nessun'altra,ma pensare a uomini in maniera particolare e sentirsi rassegnati al fatto che in realtà sia omosessualità mi fa star male.

Poi mi sento solo quando penso che in realtà,voi del forum,siete dietro ad un pc e che,IN REALTÀ,non potete capire quel che ho nella mia testa,potete confortarmi si,ma mi sento solo,pensando che forse certe cose non le dico perche in realtà voglio dire ciò che per me è comodo,pensa te! E da li partono altre domande:"sicuro che ho detto tutto? E se non avessi detto una cosa perche in realtà sai di essere omosessuale ma vuoi una risposta da altre persone per non pensare a quest'ultima?"....


Non so più che fare,scusami se ho scritto un papiro,se mi son sfogato,ci sono altri utenti a cui dare conto,ma avevo bisogno di scrivere.
Ho un peso fortissimo allo sterno,e certe volte vorrei piangere.
Fine2003,è una ragazza omosessuale del forum,e ha detto che l'omofobia interiorizzata si manifesta con nevrosi e difficoltà della percezione di se. Molto probabilmente è cosi,in quest'ultima mi riconosco molto,perche ora come ora mi vien da dire:"Non so più chi sono,ma so solo che voglio ritonare ad amare le donne come un tempo,se non più di prima.".

Un'ultima,e poi ho detto tutto.Se mi domando:"Se dovessi provare ora,a togliere la paura,a guardare,ad immaginare quell'uomo o quell'omosessuale come mio partner,come sarebbe?..." sembra che io possa star bene sul serio,idem per quanto riguarda la domanda riferita al membro maschile,seguita non da un senso di ribrezzo naturale (...che io preferisco),ma da un senso di perversione.E ciò,mi fa sentire ciò che io non voglio.

Grazie per l'attenzione Dock,Buonaserata.

Inviato da: birilla80 il Domenica, 14-Lug-2013, 17:31
caro non ho bisogno di rassicurazioni quoto quello che hai scritto e ti abbraccio perchè mi riporti alla realtà dalla malattia

Inviato da: giovannalapazza il Domenica, 14-Lug-2013, 18:08
QUOTE (Dr.Dock @ Venerdì, 12-Lug-2013, 12:36)
Apro questa parte con lo scopo di aprire gli occhi sul potere dello stato ansioso, di cui voi siete vittime.
Lo stato ansioso è uno stato silente che è dentro di noi, è un male che prende possesso delle nostre facoltà mentali.
Sotto ansia diventiamo gli artefici e vittime del nostro modo di ragionare.
Non voglio dilungarmi troppo perché ho già scritto altre volte sull'ansia, ora vorrei parlare degli inganni.
Lo farò per esempi perché è il modo migliore per capire come funzionano.
Li aggiungerò man mano che mi vengono in mente.

I° CASO - L'ILLUSIONE DI POTER CONTROLLARE L'ANSIA
Prendiamo il caso di una persona che soffre d'ansia mentre è tranquilla.
Visto che di solito i momenti positivi diventano un innesco per l'ansia, succede che la persona pensa: "speriamo che non mi venga l'ansia".
Questo è un pensiero di paura, paura di stare male, ed è un pensiero automatico cioè arriva da solo perché si guarda alla felicità con paura.
La cosa che si fa dopo questo pensiero è rassicurarsi: "ma no, cerco di non pensarci così passa".
Invece succede che la tensione si accumula, può essere allo stomaco, al petto, al collo. Sapete perché?
Perché vi state ingannando! La vostra mente prende la rassicurazione come un prova che c'è qualcosa che non va e inconsciamente si focalizza sulla paura.
Risultato: l'ansia si accumula nel punto, allora voi iniziate a preoccuparvi e si scatena l'ansia.
È lo stesso principio degli attacchi di panico.
Poi, voi vi sentite impotenti perché l'ansia è salita e salirà ancora anche domani e nei giorni successivi.
Una tecnica molto potente è quella di accettare il pensiero: mi viene il pensiero? Bene, accetto l'ansia che sale, non la contrasto, non mi rassicuro.
Dico a me stesso: "bene, ho fatto questo pensiero. Ora mi lascio attraversare, anche se sale, non mi interessa nulla". E continuate a fare quello che facevate.
Mi raccomando, non dovete controllare se l'ansia è andata via. Le mie parole non sono un metodo per far sparire l'ansia, infatti se lo leggete per quello vi sbagliate di grosso.
L'ansia andrà via quando non vi interesserete più di lei. Non c'è da vincere o superare nulla.

II° CASO - L'ILLUSIONE CHE IL PENSIERO SIGNIFICHI QUALCOSA
Lo stato ansioso crea dei pensieri di paura e poi gli attribuisce dei significati ansiosi.
Facciamo un esempio.
Carla fa un pensiero sul suo ragazzo: "e se non lo amassi?".
Bene, facendo un po' di esercizi, Carla capisce che era solo un pensiero ansioso.
Eppure rimane una sensazione, la sensazione che quel pensiero è venuto per un qualche motivo.
C'era qualcosa in quel pensiero che ora non scoprirà mai più.
Questa è un'illusione dello stato ansioso, perché vuole farvi continuare a discutere quel pensiero.
Dietro ad un pensiero di paura non c'è nulla, solo altra paura.
Lo stato ansioso produce pensieri ansiosi e poi vi fa analizzare quei pensieri in maniera ansiosa.
La paura che si produce, vi porta alla necessità di smascherare il dubbio per eliminare la paura.
In questo modo vi inceppate e diventate più ansiosi.

III° CASO - L'ILLUSIONE DI ESSERE OMOSESSUALI
Questa l'abbiamo discussa molte volte, ma come si può notare il forum è pieno di discussioni; infatti questa paura non è il problema ma solo uno dei sintomi.
Da dove nasce il tutto? Da un dubbio, che praticamente tutte le persone almeno una volta nella vita hanno avuto.
Come mai tutti non rimangono incastrati in questo dubbio che diventa quasi amletico?
Perché gli altri prendono molto meno in considerazione i pensieri, cioè pensano e poi non hanno la necessità di arrivare ad una soluzione immediata.
Nell'ansioso il pensiero, non è un interrogativo, ma un pensiero ansioso, arriva quasi come una condanna a cui bisogna rispondere.
Il pensiero rappresenta una minaccia alla propria felicità, così come ogni pensiero ansioso.
Ora, l'ansioso si sente costretto a discutere per far abbassare la sua ansia; infatti, pensa che discutendo capisce e risolve la sua paura.
Ho sempre detto che i gusti fanno parte delle emozioni, sono di una parte di noi che non ha nulla a che fare con il ragionamento.
L'illusione è quella di pensare di ragionare per conoscere i gusti: quando ragioniamo seguiamo la paura, non l'emozione di amore.
È normale cercare di testarsi? No, è un'alterazione del nostro modo di vivere, nessuno si testa ma vive.
Inoltre, seguendo la paura si osserva la realtà con gli occhi della paura, perciò ci focalizzeremo sul nostro stesso sesso in maniera automatica.
Saremo suggestionati, ed uno degli effetti della paura è proprio quello di farci provare sensazioni di pseudo-eccitazione.
Quindi, controllare non solo dà potere ad un pensiero, ma lo complica perché genera una realtà che sembra confermare la paura.
In più, le letture online su concetto ridicolo dell'omosessualità latente, finiscono per alimentare e rendere più forte la paura che ha del materiale con il quale spaventare.

molto interessante lo copio anche in strategie per i disturbi

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 15-Lug-2013, 10:14
IV° CASO - L'ILLUSIONE DELLA MUSICA IN TESTA
L'interrogativo della musica è una delle paure che nasce dal controllo di se stessi.
Avete presente le somatizzazioni? Queste sono delle manifestazioni fisiche degli effetti dell'ansia, come ad esempio l'emicrania, la fotofobia, la tachicardia.
L'ipocondriaco scambia questo accumulo di energia negativa per il sintomo di qualche patologia.
Bisogna ricordarsi che l'ansia crea anche sintomi mentali, come quello dei suoni che vengono riprodotti in loop anche in assenza di stimoli esterni.
Quindi la musica è un altro sintomo d'ansia, o se volete, di una mente troppo iperattiva; carica di ansia oggi, carica domani, diventa ammalata.
Succede poi che la persona si focalizza sulla propria mente e ascolta ogni pensiero.
Ecco che scambia la musica per un primo segno di perdita di controllo, facendo aumentare ancora di più l'ansia e l'iperattività mentale.
Inoltre, ascoltare la musica significa pensare a quello che la mente produce: lei produce un suono, voi vi sintonizzate e lo riascoltate.
È come riavvolgere il nastro e riascoltarlo, cioè vivere la mente.
Il suono che sarebbe scomparso in poco tempo, si dilunga anche per giorni interi.
A me, capitava in automatico anche di notte, subito dopo essermi svegliato.
La spiegazione è semplice: lo stato ansioso era in me, anche quando non dava segni fisici.
Guardate che la tensione che accumulate durante il giorno, può riversarsi in un secondo momento della giornata; momentaneamente può manifestarsi quella fisica.
Ma lo stress altera degli equilibri interni; i disequilibri possono durare anche giorni o mesi; ecco spiegato perché il mattino vi svegliate già con l'ansia.
Tra l'altro è un fenomeno innocuo che capita anche nelle persone normali, solo che loro non se ne accorgono perché non stanno a controllare la loro mente.
Se gli arriva una musica, loro la cantano o fischiano senza essere neanche consapevoli del fenomeno.
Se è una cosa naturale che capita spesso, potete immaginare cosa può capitare se una persona ansiosa cerca di controllare se la sua mente produce o no una musica…
Si illuderà di avere una mente malata perché spesso la sentirà, così come respira, sbatte le palpebre o deglutisce.

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 16-Lug-2013, 16:01
V° CASO - L'ILLUSIONE DI SENTIRE LE VOCI
Questa illusione riguarda le persone che hanno paura di avere una psicosi.
Dal momento che sanno che uno dei segni sono le allucinazioni, finiscono per controllarsi.
Ancora una volta, controllare per paura fa perdere il controllo, infatti si avrà la sensazione di sentire le voci.
Perché succede questo?
Nella persona apprensiva, l'orecchio si tende ad ascoltare e cogliere ogni piccolo rumore che prima non era mai stato preso in considerazione.
I suoni ci sono sempre stati ma prima l'attenzione non era rivolta a loro, perciò ora si ha l'impressione di sentire cose mai prima udite.
Inoltre, ogni suono verrà colto come un'allarme perché scambiato con un'allucinazione e da qui la domanda ansiosa: "È un suono vero o no?", seguito dal controllo per rassicurarsi.
La persona entra in un ciclo d'ansia che si rafforza giorno dopo giorno, anche perché il dubbio di diventare psicotico non può essere risolto.
Il fenomeno è innescato anche da un altro meccanismo: mettiamo il caso che avete paura di sentire un determinato suono o voce (esempio, la voce di un familiare oppure quella di una sirena).
Succederà che inizierete a controllare ma allo stesso tempo avete in mente il suono che non volete sentire, cioè lo state già pensando.
Allora, basterà un suono esterno (ad esempio un fruscio) simile a quello che già pensate, per innescare l'illusione di averlo sentito davvero.
Sono delle "impressioni" e capitano a chiunque: un esempio è quando avete la tv accesa e avete l'impressione che il telefono stia squillando.
Questa illusione è collegata a quella della musica in testa, spesso capita che il suono che si vuole evitare venga pensato più e più volte, finendo per diventare un loop mentale.
Più si controlla per rassicurarsi di non sentire, più si penserà a quel suono, quindi lo si avrà in testa.
Il meccanismo che c'è dietro è la paura della psicosi, e il controllo rafforza la paura.

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 17-Lug-2013, 09:20
VI° CASO - L'ILLUSIONE DI ESSERE MALATI DI CANCRO
Qui ci sono un po' di problemi.
Innanzitutto c'è l'idea che un banale dolore debba essere per forza una malattia grave, ma il problema non è vostro ma dell'ansia.
Non ci sarebbe uno stato ansioso se ad un mal di testa si risponderebbe: "ho il mal di testa".
Fin qui, abbiamo visto con gli esercizi come bisogna lavorare, le illusioni arrivano dopo.
Quando siete spaventati e andate a leggere su internet, entra in gioco lo stato di paura che avete e la suggestione.
Succede che, leggendo tra le cause del mal di testa, troverete: emicrania, cefalea, calo di zuccheri, sindrome pre-mestruale, febbre, tumore.
A questo punto, lo stato di paura vi fa escludere tutte le cause più probabili per focalizzarvi su quella meno probabile, ma più terrorizzante.
Questa illusione si chiama "astrazione selettiva", l'abbiamo visto nei pensieri disfunzionali e vi consiglio di leggerla.
La paura fa focalizzare solo su ciò che fa paura, è un filtro, quindi vedrete una realtà distorta.
Inoltre, può capitare di leggere qualcosa scritto da una persona inesperta e finirete per ossessionarvi su dei concetti che non hanno alcun fondamento.
E questa è un'altra illusione…

Inviato da: skins88 il Mercoledì, 17-Lug-2013, 21:00
@drdock ora ho capito cosa volevi dirmi con la storia dell'ansia e ci hai azzeccato parecchio!!! È proprio quello che accade a me. Ma sto davvero mandandola a quel paese..quando sale se non la calcolo mi passa PSICO smile.gif proprio stamattina mi sono svegliata in piena ansia senza alcun motivo...poi non l'ho proprio pensata e non mi sono nemmeno accorta che era andata via PSICO smile.gif ci sto facendo caso ora che ho letto il tuo post

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 17-Lug-2013, 21:08
Ottimo, ti svegli al mattino e non la consideri.
Così facendo si depotenzia e vanno via anche i pensieri.

Sta venendo bene questa discussione.
Seguimi che ho ancora parecchi argomenti da inserire. PSICO smile.gif

Inviato da: Petra Von Kant il Mercoledì, 17-Lug-2013, 22:06
QUOTE
Visto che di solito i momenti positivi diventano un innesco per l'ansia, succede che la persona pensa: "speriamo che non mi venga l'ansia". Questo è un pensiero di paura, paura di stare male, ed è un pensiero automatico cioè arriva da solo perché si guarda alla felicità con paura. La cosa che si fa dopo questo pensiero è rassicurarsi: "ma no, cerco di non pensarci così passa". Invece succede che la tensione si accumula, può essere allo stomaco, al petto, al collo. Sapete perché? Perché vi state ingannando! La vostra mente prende la rassicurazione come un prova che c'è qualcosa che non va e inconsciamente si focalizza sulla paura


E' vero. Difatti a fronte di ogni evento positivo ( anche quando mi innamoro di una donna) mi scatta la tensione che si accumula sullo stomaco, dandomi la sensazione di vomitare, e trasformandosi presto in un vero e proprio attacco di panico. Così facendo mi rovina ogni volta quello che farei con piacere, mi rema contro impedendomi di vivere serenamente cio' che voglio vivere!

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 17-Lug-2013, 23:16
QUOTE (democratico76 @ Mercoledì, 17-Lug-2013, 20:32)
Dott. Dock, innanzitutto grazie; come tu sai io ho avuto la paura di sentire le "voci" e mi ritrovo in pieno in quello che hai scritto. Per fare un po' il punto corretto occorre dire che: 1) lo psicotico non rende conto di avere un'allucinazione ma la crederà realtà; 2)anche le persone normali e senza psicosi possono udire "voci"; anzi, sembra che una percentuale molto alta (8-15% della popolazione normale le ha udite almeno una volta e al di fuori di situazioni di lutto ed in stato di veglia) di persona le oda, ma questo non significa essere malati; ormai vari studi al riguardo l'hanno confermato. 3) se il soggetto si rende conto che la "voce" è prodotta dalla sua mente e la critica, non è segno di psicosi ma di altro (o la situazione che abbiamo descritto prima di non malattia, probabilmente risalenti a eventi traumatici passati che riemergono sotto forma di voci o qualcosa di organico). Ricordiamo che il Doc può produrre pensieri (che sono pensieri e non voci) che ci passano per la mente e sembrano dire qualcosa; è un fenomeno un po simile a quello della musica; spesso tendono a ricalcare le nostre paure, am sonos empre e solo pensieri. Spero di essere stato utile PSICO hug.gif

Ottimo intervento, sono questi gli interventi che mi piacciono.
Però, non li prendere come rassicurazione, altrimenti la paura ti farà provare qualche fenomeno che non è sotto il tuo controllo, e via di dubbi e ansia…

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 18-Lug-2013, 10:20
Quando stai meglio è tutto più semplice.
Sono i momenti in cui l'ansia sale che devi dimostrare di aver capito.
Comunque se stai meglio significa che hai capito come funziona il meccanismo.

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 18-Lug-2013, 10:20
VII° CASO - L'ILLUSIONE DELLA SUGGESTIONE
La suggestione è un effetto della paura.
Quando scatta la paura, quella vera, si crea l'ansia cioè un fenomeno somatico molto fastidioso: tachicardia, sudorazione, tensione interna, tensione muscolare.
L'illusione scatta quando si considera l'ansia prova di qualcosa, invece l'ansia è una risposta alla paura.
Se guardo un uomo con un coltello che mi viene incontro, mi metto paura perché so che potrebbe capitare qualcosa.
Questa è una situazione normale, cioè, ad un evento rispondo con l'emozione di paura e con l'ansia.
Ora facciamo il caso dove scatta l'illusione.
Se una donna guarda un'altra donna con la paura che possa piacerle, cioè fa una prova, scatterà sia la paura che l'ansia.
Poi, scambierà l'ansia (tachicardia, calore, agitazione, tensione) come prova di un sentimento; sembra quasi che le sue sensazioni confermino la paura iniziale.
È la suggestione che usa l'ansia come prova, cioè il controllo razionale che crede che l'ansia sia una prova.
In realtà, quando abbiamo paura di qualcosa, l'ansia scatta in automatico.
Quindi la donna avrà l'ansia perché guarderà l'altra donna con paura, la sua ansia deriva dal timore che possa piacerle, non dal fatto che le piace veramente.
Vi faccio un esempio chiarificatore che è successo a me:
Io so che i cibi contenenti caffeina fanno venire l'ansia: caffè, tè, cioccolato.
Ero giunto alla convinzione che la cioccolata mi facesse venire l'ansia, perché quando la mangiavo mi concentravo sulle mie sensazione con paura.
Mi suggestionavo ed ecco che mi sentivo ansioso; in realtà, dopo averla mangiata mi preoccupavo, ecco perché ero ansioso.
In realtà, non mi fa molto effetto, me ne sono accorto mangiandola mentre ero distratto.
Non mi sono concentrato su me stesso (con paura) per analizzare le sensazioni, e ho scoperto che potevo mangiarla tranquillamente, senza esagerare però.
Ancora una volta, il controllo fa arrivare a conclusioni sbagliate.

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 19-Lug-2013, 09:52
QUOTE (Petra Von Kant @ Giovedì, 18-Lug-2013, 13:33)
Quindi sostanzialmente dipende tutto da una sbagliata gestione dell'ansia ( il che spiega anche la tensione che sentiamo e somatizziamo a fronte di un evento posistivo)?

Esatto.
L'evento positivo ti fa scattare la paura di non essere felice, oppure la paura di non star facendo la cosa giusta.
Poi tu leggi i pensieri come una cosa estranea.

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 19-Lug-2013, 09:53
QUOTE (davideapache @ Venerdì, 19-Lug-2013, 08:37)
Insomma la mia è ossessione o no? è stato solo un pnsiero intrusivo?

Mi hai dato uno spunto per completare l'inganno n°2.

Comunque eccoti la risposta:


Un caso particolare di test è quello della masturbazione. Se una persona mette in pratica l'atto con la paura di eccitarsi, sicuramente succederà, per un semplice motivo: l'idea del proibito.
Più si tenta di non eccitarsi, maggiore sarà l'effetto eccitatorio; e questo capita a prescindere dal soggetto che stiamo osservando o pensando.
C'è anche un effetto secondario dell'eccessiva masturbazione e capita nelle persone che abusano dei video online, soprattutto i giovani.
Avete presente la cocaina? Dopo un po' di tiri, sopraggiunge la tolleranza, perciò serviranno maggiori quantità per avere lo stesso effetto.
Con i video online, si passa da un genere per arrivare a quelli più estremi, insoliti, diversi in modo da stimolare continuamente l'eccitazione.
Allo stesso tempo, gli stimoli reali quali quello di una donna (compagna, fidanzata, moglie), avranno perso ogni interesse.
Ma tutto questo è un effetto della dipendenza, non dell'aver cambiato gusto.
L'ansioso invece (non sapendo il meccanismo), prende questo cambiamento come la prova della sua "vera" sessualità.
Tra l'altro, le dipendenze generano sempre uno stato d'ansia quando si è in astinenza: un motivo in più per fare ragionamenti ansiosi.
Se eliminate ogni stimolazione per un po' di settimane, non vi forzate di avere un erezione (infatti, capiterà quando starete bene), ritornerete come prima.
Avete solo bisogno di un po' di riposo dagli stimoli e non farvi venire l'ansia con prove e ragionamenti.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 21-Lug-2013, 11:38
VIII° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE L'ANSIA CRONICA
Oggi tratteremo brevemente di questo tipo di illusione, che è in realtà proprio una sindrome che si rafforza giorno dopo giorno.
Ho sempre detto che le persone che hanno pensieri ansiosi soffrono di un caso particolare di ansia generalizzata.
Quest'ansia è rivolta alla propria mente, la possiamo chiamare ipocondria mentale.
Se ripensiamo a un pensiero fatto che ci fa paura, caricheremo la mente di nuova ansia.
Anche i pensieri ansiosi automatici caricano la mente di nuova ansia.
L'illusione scatta quando pensiamo che l'ansia sia una condizione cronica, cioè ci focalizziamo sull'ansia facendola diventare motivo di preoccupazione.
Questo succede perché lo stato ansioso ci porta a focalizzarci sull'ansia stessa, magari per capirne la causa.
Il ragionare sull'ansia carica la mente di nuova ansia.
I pensieri sono condizionati dallo stato ansioso, lo stato ansioso è alimentato dai pensieri.
Vedete come si alimenta il ciclo?
È come l'orticaria: una volta che ce l'hai, se ti gratti, il prurito peggiora.
Se pensi al prurito, ti viene da grattarti.
L'ansia si alimenta nel momento in cui, per un qualsiasi motivo, ci focalizziamo su di essa:
• quando analizziamo le paure prodotte
• quando scambiamo le somatizzazioni per una malattia
• quando ci interroghiamo sulle cause dell'ansia
• quando temiamo l'ansia e cerchiamo di contrastarla
Quando pensate con paura, state già alimentando lo stato sottostante.

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 22-Lug-2013, 10:52
IX° CASO - L'ILLUSIONE DI NON RICORDARSI DI AVER FATTO QUALCOSA
Il meccanismo che tiene in vita questo interrogativo è dovuto ad un cortocircuito che avviene all'interno della nostra mente.
Se si ragiona per paura di aver fatto o non fatto una cosa, la paura crea un'alterazione del ricordo.
Questa alterazione avviene in due modi.
Il primo modo avviene quando si pensa per paura di aver commesso qualcosa: in tal caso, l'ansia fa focalizzare talmente tanto su una paura (su un pensiero/dubbio) che questa sembra vera.
Ciò che avviene è che pensare troppo ad una scena ripetutamente, la fa sembrare talmente reale da dare l'illusione di averla vissuta sul serio.
In più, la suggestione che si crea mentre sale l'ansia cioè pensieri del tipo "Ma allora posso averla commessa", aumenta ancora più la sensazione.
E quando si è dentro questa illusione, si analizza la scena per rassicurarsi, ma si finisce per incastrarsi.
Il secondo modo avviene quando si pensa per paura di aver dimenticato qualcosa: in tal caso, anche se abbiamo la certezza di averla fatta, il pensiero ritorna talmente tante volte che alla fine ci viene il dubbio.
"Avrò chiuso il gas?", questo interrogativo può durare ore. Voi avete la sicurezza, eppure c'è quel pensiero…
Ma non è un pensiero ossessivo, è un'intolleranza all'incertezza e un eccessivo senso del pericolo.
Come vedete, a mano a mano che spieghiamo, non c'è niente di patologico; c'è solo uno stato d'ansia e atteggiamenti sbagliati per gestirla e farla fluire via.

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 23-Lug-2013, 10:40
X° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE UN ALTRO PROBLEMA
In questo caso la domanda che l'ansioso si fa è: "ho il doc oppure è realtà?"
Questo è un nuovo dubbio, avere l'ansia oppure sta per avverarsi un incubo?
L'illusione qui è non capire che la paura vi porta a dubitare che sia un effetto d'ansia, vi fa sentire diversi dagli altri anche quando avete tutti gli elementi in comune.
Non solo avete preso seriamente in considerazione il vostro pensiero ma ora lo seguite in una serie di interrogativi che aumentano sempre più l'ansia.
Lo stato ansioso vi fa vedere una realtà di paura, perciò scoprire che è tutto un effetto dell'ansia (rassicurazione) non basterà.
Lo stato ansioso creerà nuovi dubbi: "e se non fosse così? E se il tuo è un caso particolare?"
La persona spaventata dai nuovi dubbi, si metterà a compulsare, facendo sembrare ancora più vera la realtà che teme.
È un inganno in cui, entrando in un tunnel, si va sempre più in fondo, attirato dalle distorsioni e dagli interrogativi della paura.
Andare in fondo alla questione, significa accettare la paura.
Quindi, la vostra ricerca del problema non serve a nulla, perché una volta scoperto che è un effetto d'ansia, l'ansia produrrà un nuovo interrogativo per farvi dubitare di ciò.
Voi non siete speciali, è la paura che crea questa sensazione di dubbio.
Davanti a voi ci sono due strade: o seguire la paura oppure non accettare più l'inganno per nessun motivo.
Dietro la paura non c'è la soluzione, c'è solo un nuovo dubbio.

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 25-Lug-2013, 08:45
Beh, se sai che la mente ti inganna con la paura, devi smettere di pensare a quell'evento passato perché non c'è una risposta.
Anzi cadresti nell'inganno.
Parti dal presupposto che la paura ti fa pensare di perdere il controllo, dentro di te questi atteggiamenti non ci sono.

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 25-Lug-2013, 10:35
XI° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE IL DOC
Questa è l'illusione per eccellenza: il caso tipico è l'ansioso che inizia prima a controllare i sintomi fisici (ipocondria) per poi arrivare a osservare la mente e i suoi ragionamenti (ipocondria mentale).
Io credo che la maggior parte delle persone di questa sezione del forum siano affette da ansia generalizzata, in cui l'oggetto della loro paura è diventata la propria mente.
È un'ipocondria mentale in cui si guarda ai pensieri come una seconda persona.
Ricordiamo che lo stato ansioso genera proprio pensieri automatici, in inglese si chiamano "racing thoughts" o pensieri galoppanti.
Per questo non ha alcun senso dire: "mi è ritornato il male", sarebbe meglio dire "mi è ritornata l'ansia". Questo sì!
Non c'è nessun doc, ci sono delle tendenze ossessive, cioè ripensare ai soliti pensieri a causa dell'ansia che fa focalizzare su ciò che temiamo.
Se la convinzione è quella di avere un problema con i pensieri, l'ansia farà focalizzare su quelli, cioè li penserete in maniera automatica.
L'ossessivo cosa fa? Osserva cosa gli passa per la mente perché i suoi pensieri diventano il sintomo di una patologia.
Da buon ansioso comincia a costruirsi una realtà patologica, in cui il controllo fa nascere e perdurare il problema.
Una volta che una persona si etichetta con la parola "doc", starà tutti i giorni a temere la propria mente: i pensieri vengono considerati esterni a sé.
Ma questa è un'illusione: è il soggetto che non si accorge che temere un pensiero lo fa ricomparire in mente.
È come l'ipocondriaco che si etichetta con la parola "malato di cancro": starà tutti i giorni a tormentarsi per il suo mal di stomaco (che invece è creato dal suo stato di preoccupazione).
Se noi osserviamo con paura i pensieri della mente, ricorderemo quel pensiero che ci ha fatto paura (magari poche ore prima) e lo scambieremo come un pensiero esterno, un tormento.
Siete malati voi o la parte che dice che siete malati?
Perché se controllate voi stessi o la vostra mente, lo state facendo seguendo una logica ansiosa: sicuramente troverete qualcosa che vi spaventa.
Questo problema nasce nel momento stesso in cui lo definite: la paura di avere una mente malata genera il controllo della mente, che è libera di pensare.
La mente dell'ansioso è una mente che produce paure irrazionali, sarebbe sciocco osservarla, perché produrrà nuovamente gli stessi pensieri.
Ancora, e ancora, e ancora…
Il significato? Rimane sempre quello della paura irrazionale fatta la prima volta, poi voi la rafforzate di significati, rassicurazioni, prove.
A forza di pensarci, creerete una canale di ragionamento tra pensiero e paura, cioè scatterà in automatico.
Ma questa è una nuova illusione: il pensiero non arriva dal nulla, scatta per associazione (es. vedo la mia ragazza e scatta quella paura), associazione che avrete creato voi.
Ovvio che scatta sia per l'associazione, sia perché soffrite d'ansia, quindi date un grosso peso a quello che pensate (non accorgendovi dello stato ansioso che lavora dentro di voi).

Inviato da: democratico76 il Venerdì, 26-Lug-2013, 15:27
QUOTE (Dr.Dock @ Giovedì, 25-Lug-2013, 14:51)
Non ho ben capito cosa intendi…

Comunque, non ho detto che hai sofferto di doc, ma che hai fatto un pensiero ansioso a causa dell'ansia.
Questo pensiero lo hai scambiato per il sintomo di una patologia.

La paura della psicosi è una paura, pertanto si manifesta sempre con un pensiero ansioso.
Non sono sintomo di doc, sono causate da una mente paurosa a cui tu dai importanza.

Scusa, quindi tu vuoi dire che non soffriamo di doc qua dentro? Certo che è un pensiero ansioso la paura della psicosi; ma appunto un pensiero ossessivo cos'è?

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 26-Lug-2013, 17:31
Esatto, non soffri di doc, ma non lo dico da oggi…

Il pensiero ossessivo è un pensiero ansioso radicato: è generato da una paura nella quale siamo rimasti incastrati.
Rappresenta l'approccio errato ad un pensiero ansioso o dubbio irrazionale.

Inviato da: democratico76 il Venerdì, 26-Lug-2013, 17:34
QUOTE (Dr.Dock @ Venerdì, 26-Lug-2013, 16:31)
Esatto, non soffri di doc, ma non lo dico da oggi…

Il pensiero ossessivo è un pensiero ansioso radicato: è generato da una paura nella quale siamo rimasti incastrati.
Rappresenta l'approccio errato ad un pensiero ansioso o dubbio irrazionale.

E dunque il doc non esisterebbe?

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 26-Lug-2013, 17:52
QUOTE (democratico76 @ Venerdì, 26-Lug-2013, 16:34)
QUOTE (Dr.Dock @ Venerdì, 26-Lug-2013, 16:31)
Esatto, non soffri di doc, ma non lo dico da oggi…

Il pensiero ossessivo è un pensiero ansioso radicato: è generato da una paura nella quale siamo rimasti incastrati.
Rappresenta l'approccio errato ad un pensiero ansioso o dubbio irrazionale.

E dunque il doc non esisterebbe?

No, però se tu vuoi dar retta alle letture mediche fa pure… PSICO wink.png

Il doc è una sigla per farti sentire malato, per farti continuare a temere i pensieri.

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 26-Lug-2013, 17:53
QUOTE (JackoJohn @ Venerdì, 26-Lug-2013, 16:38)
Dr dock io in passato ho avuto altre piccole ossessioni, ma mai nessuna è stata così forte come questa dell'omosessualità.. Xkè questa mi ha spaventato a tal punto??

Perché questa è l'ultima arrivata.
Se cambi tema, questa passerà in secondo piano.

Se ti fai domande su una paura, non riuscirai a trovare risposte soddisfacenti.
Neanche la mia lo sarà.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 27-Lug-2013, 09:05
XII° CASO - L'ILLUSIONE DEL FUTURO NEGATIVO
Il futuro di una persona ansiosa ha sempre elementi di negatività, apatia, paura, tristezza.
Succede perché l'ansioso immagina il futuro come soluzione per scappare dal presente che gli fa paura, la usa come prova inconscia.
A volte succede in automatico, si ha la visione del proprio futuro infelice, molto diversa da quella che ci renderebbe felice.
E scatta l'ansia e quella morsa allo stomaco…
Ma tutto ciò è un'illusione perché il nostro futuro non è scritto, siamo noi che pensiamo al nostro futuro sotto forma di pensiero, non realtà.
E quel pensiero è un pensiero ansioso, anche se la visione sembra quasi reale.
Noi viviamo nel qui ed ora, le pagine del libro devono essere ancora scritte.
Quello che bisogna ricordarsi è lo stato in cui si fanno certi pensieri: se c'è uno stato ansioso o depresso, i pensieri saranno condizionati da ciò.
Inoltre, capita spesso che un pensiero negativo scatti proprio mentre vediamo il nostro futuro felice.
Prendiamo una coppia che si sta sposando e deve andare a vivere in una casa tutta sua.
Lei immagina il futuro sognato ma: "e se non è lui l'uomo della tua vita?", "non sarai mai felice con lui".
La fame di felicità è l'altra faccia della paura, ecco perché quando pensiamo alla felicità scatta automaticamente anche la paura, paura di non essere felici.
Ecco perché ci illudiamo: noi siamo coscienti solo del pensiero che si affaccia nella mente, non di questa paura di sottofondo.
Cerchiamo talmente tanto la felicità che la paura ci attacca proprio dove siamo più deboli; mentre pensate al futuro la paura si inserisce e voi la caricherete nuovamente prendendola in considerazione.
La paura normale scatta di fronte ad un evento reale, la paura ansiosa scatta in automatico in assenza di pericoli reali.
Ecco perché quando un ladro ci rapina i pensieri di paura concordano con la situazione, mentre quando siamo tranquilli sembrano pensieri di paura esterni a noi.
Se ci chiediamo se saremo felici, stiamo affidando involontariamente i nostri ragionamenti all'ansia; siamo spinti a farlo dalla paura di non essere felici.
Se pensiamo al futuro e scatta la paura, significa che non tolleriamo l'infelicità.
L'ansia troverà terreno fertile per spaventarvi.
E la tendenza sarà quella di continuare a controllarvi, così vivrete sempre imprigionati in questo timore.

Inviato da: JackoJohn il Sabato, 27-Lug-2013, 11:30
Dr dock ma il fatto che a pensare sempre alle ossessioni l'ansia diminuisce, vale pure x esempio x le sensazioni di "ribrezzo" x certe cose?
X esempio io prima del doc solo a pensare di fare una fellatio mi veniva quasi da vomitare, invece adesso se mi immagino a far euna cosa del genere non sento più quel disgusto..
E' dovuto al fatto che ci ho pensato troppo fino ad abituarmici? Ma questo pensarci in continuazione potrebbe addirittura famri abituare e farmelo piacere davvero?
Xkè penso s enon sento più quel ribrezzo allora davvero mi paice?

Inviato da: LaCrus il Sabato, 27-Lug-2013, 16:43
Dire che il doc nn esiste mi sembra "azzardato"...
Iniziare a dare il giusto peso al doc però mi sembra la cosa migliore da fare...
Sia in senso "negativo", ovvero un disturbo che può davvero farci vivere male male ma anche in senso "positivo"...
Cioè il doc nn è qualcosa di esterno da noi, il doc siamo noi, o meglio lo scateniamo noi con le nostre eccessive insicurezze e paure...
Se nn rinforziamo noi stessi nell'affrontare le situazioni quotidiane nn possiamo uscirne...
E questo nn è un mio parere, ma il parere di tanti e tanti psichiatri e terapeuti che ho contattato e da cui mi sono fatta visitare...
L'ultimo, Martedì scorso...

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 27-Lug-2013, 17:38
Guarda, sia chiaro, questa è una mia opinione.
Quando dici che scateni il doc attraverso le insicurezze e le paure, stai dicendo le stesse cose di una persona che dice che è insicura o ansiosa.
Però, dato che credi nel doc, vedrai i tuoi pensieri esterni a te stessa, li scambierai per sintomi…

Non c'è da uscirne, non bisogna fare nessuno sforzo.
Questo è l'errore: sforzarsi è paura, è cercare di essere sani, quando sani si è già.
Possiamo dire che siamo ansiosi o che soffriamo d'ansia, questo sì.
Ci sono molte convinzioni sbagliate, tipo quella che tutto ciò che pensiamo sia vero…

Io sono stato da una psicologa e una psichiatra ed entrambi mi hanno fatto discorsi su discorsi.
Ultimamente ho fatto le analisi del sangue (volontà mia) e ho dovuto farle in un laboratorio privato dato che il mio dottore non me le ha volute prescrivere.
Risultato è che ho delle carenze e gli ormoni sballati.
Mai nessuno che avesse supposto questo genere di problema.
Magari mi mettevano sotto farmaci…
E invece eccomi qui, a me l'ansia viene molto di rado. E ti dico che ho passato due anni di inferno, a volte camminavo per casa parlando da solo e dandomi del pazzo.


Ti ho raccontato quello che è successo a me, sicuramente a te sarà andata meglio.
Comunque anche se contatti 5 psichiatri, non è escluso che abbiano tutti la stessa impostazione accademica.
Solo a me dà l'idea che certi medici non capiscono nulla (per non essere volgare) dei propri pazienti?


Inviato da: LaCrus il Sabato, 27-Lug-2013, 17:50
No no, io ho ben chiaro che il doc nn è qualcosa di esterno a me...
L'ho scritto prima nell'altro post, se nn erro...
E francamente sono arrivata al punto di fregarmene se sono "sana" o meno...
Sto raggiungendo (nn senza difficoltà) un buon grado di accettazione di me stessa, dei miei limiti e dei miei errori...
Per cui mi sta bene così anche se cerco di "crescere" sempre...

Dico solo che dire "soffro di doc" nn è esattamente come dire "sono insicura"...
Tutti possiamo essere "portatori sani" di insicurezza senza che questa sfoci in un disturbo che (secondo me) esiste eccome e che in certi momenti ti manda davvero in tilt il cervello...

Quando però, questi momenti di "tilt" sono eccessivi e durano un bel po', è inutile raccontarci la favoletta che è tutto ok, perchè di ok nn c'è niente...

Il doc può diventare (e nn è detto che succeda sempre) molto molto invalidante...
E in quei casi, nn basta ne la forza di volontà, ne la meditazione ne nient'altro...
In quei casi servono i medici...
E a volte anche i farmaci...

Questo per mia esperienza!!!
Poi forse io ho avuto una forma ossessiva più grave, questo nn lo so...
So che se nn avessi avuto l'aiuto del mio psichiatra forse mi sarei ammazzata...
Come ora sono cosciente di poter gestire la situazione da sola perchè "sono avanti" nella mia conoscenza della "malattia" e nel mio "nn impanicarmi fino al tilt"!!!

Inviato da: LaCrus il Sabato, 27-Lug-2013, 17:55
Dock io nn ho una fiducia cieca nei medici.
Dico che quando, come dici tu, ero sull'orlo del baratro per il dolore e la sensazione lancinante che stavo perdendo la cognizione di tutto se nn avessi trovato il dottore che poi mi ha tenuta in cura per un po' io nn ne sarei uscita tanto facilmente da sola.
Forse tu sei stato più forte o più coraggioso, nn lo so.
Io ho chiesto aiuto ed ho preso quell'aiuto perchè in quel momento ne avevo bisogno.
In un secondo momento, ho iniziato il percorso che ora mi fa "convivere con i miei problemi" in un modo abbastanza maturo e sereno (tutto sommato)...

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 27-Lug-2013, 18:07
Hai fatto bene, alla fine ognuno fa le sue scelte.

Quando dici che non ti interessa più sapere se sei sana o malata fai esattamente quello che sto cercando di comunicare io, con l'aggiunta che sotto sotto tu pensi di avere qualcosa.
Io non ho paragonato l'insicurezza al doc, ho detto che chi sente di avere il doc guarda alle sue paure in maniera diversa rispetto ad una persona ansiosa.

Se ci pensi, anche chi ha gli attacchi di panico ha paura degli attacchi, chi soffre di disturbi ossessivi ha paura dei suoi pensieri.
Dov'è la differenza?
Temendo i pensieri è normale che poi li ripensi o si controlli, per questo vengono in maniera automatica.


Quel "forse mi sarei ammazzata" è una tua supposizione, sicuramente non l'avresti fatto perché ciò che regge il problema è proprio la paura di non essere felice.
Chi si uccide non ha paura, e se non hai paura di qualcosa non esistono pensieri ansiosi.

Inviato da: LaCrus il Sabato, 27-Lug-2013, 18:24
E' vero che sentirsi dire che hai un disturbo ti fa guardare le cose in modo diverso...
Filtri le emozioni ed i pensieri con quella lente, ed è un errore perchè ti fa mantenere "quello stato di cose per cui ci si sente diversi"...
Su questo concordo in pieno!!!

Ed è anche vero che io mi sento "malata" ma nemmeno sotto sotto...
Ma questo purtroppo è frutto della mia storia di vita...
E so che è una convinzione tutto sommato errata e che va modificata...

L'altro giorno sono stata dall'ennesimo terapeuta (un mezzo luminare nel campo del doc)...
E lui in soldoni dice quello che dici tu...
Lui nn ha dato nessuna importanza ai miei pensieri ossessivi o alla mia diagnosi di doc...
Lui il doc nemmeno lo nomina...
Ha solo detto che io ho una storia di vita appunto, che mi ha portata a nn validarmi e ad una profonda insicurezza mista ad un autostima pari allo zero...
Tutto questo mi porta a nn fidarmi di me stessa e quindi mi fa scattare i meccanismi di controllo...
Nn ha nemmeno parlato di tcc, ha detto che io ho più bisogno di lavorare sulle mie emozioni e sulla validazione di me stessa perchè solo acquisendo fiducia in me stessa posso eliminare quella sensazione "di poter sbagliare in qualsiasi momento e in qualsiasi cosa e scatenare la fine del mondo a noi conosciuto e di tutti gli altri mondi"...

Quindi, in soldoni, quoto molto di quello che dici...
Ed è vero che "fissarsi rigidamente sulla denominazione doc" regge il disturbo o presunto tale...
Ma dico anche che ad ogni cosa purtroppo va dato un nome...
E che quando quella cosa ci annienta la vita, dobbiamo correre ai ripari come possiamo e come siamo in grado di fare...

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 27-Lug-2013, 18:38
Beh da quanto mi hai scritto, questo terapeuta mi inizia a piacere. PSICO D.gif
Sì, il discorso è quello, ci sono delle convinzioni errate e il controllo.
La paura è sempre l'altra faccia di una ricerca di sicurezza.

Certo, tu vuoi chiamarlo doc, chiamalo doc.
Io te l'ho detto, i pensieri strani, violenti, paurosi sono un sintomo d'ansia, per questo non ha nome, non c'è una patologia, ma un accumulo di ansia e degli atteggiamenti disfunzionali.


QUOTE

E che quando quella cosa ci annienta la vita, dobbiamo correre ai ripari come possiamo e come siamo in grado di fare...


Qua però gli dai troppa importanza…
Comincia a cambiare "annienta" con "disturba". PSICO wink.png

Inviato da: LaCrus il Sabato, 27-Lug-2013, 19:51
Uhm Dock diciamo che i miei problemi hanno influito talmente tanto nella mia vita in generale che posso davvero dire di esserne stata annientata...
Però, mi sono rialzata e forse sono più forte di quello che penso...
Chissà...

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 28-Lug-2013, 11:57
Certo che sei più forte, la strada si trova sempre se si cerca.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 28-Lug-2013, 11:57
XIII° CASO - L'ILLUSIONE DI NON PROVARE NULLA
Questa è un illusione tipica di chi è ansioso perché è sempre a controllare le proprie emozioni.
Se il controllo delle emozioni nasce per testare se stessi, il risultato sarà un'assenza di emozioni.
Questo succede perché l'emozione di amore, passione, felicità (emozioni positive) si generano nel momento in cui sono libere di esprimersi, non quando sono bloccate dal controllo di se stessi.
Funziona anche al contrario: se provo ad avere paura di fronte ad una situazione che non mi piace (così mi rassicuro), non proverò paura.
Se ci guardiamo dentro, stiamo vivendo un momento logico-razionale.
Anche qui c'è una doppia illusione.
La prima è che la persona crede di potersi provocare le emozioni a comando, mentre in realtà si vive un momento di logica, ragionamento, che non ha nulla a che vedere con il nostro lato emozionale.
Ovviamente è un controllo fallimentare generato dalla paura; dato che si ha paura si cerca una rassicurazione, usando la logica in un campo in cui non ha potere.
La seconda avviene quando non si prova nulla, allora la logica arriva a conclusioni sbagliate e si convince che la paura sia reale.
Ogni ulteriore controllo porterà alle medesime conclusioni, anche a distanza di mesi o anni.
È proprio sbagliato il modo in cui si usa la logica, l'ansioso è così abituato a controllare la realtà che si scontra con una situazione in cui perde il suo potere di controllo.
Ecco perché si rimane incastrati nei dubbi.
Mi rendo conto che il controllo è una parte naturale, una rassicurazione dall'ansia, ma facendo così confermate la paura e la incrementate.
Se una persona finisce di amare, vive le sue emozioni di non amore; il dubbio è una cosa ansiosa, logica che non centra nulla con l'amare.
Lo stesso discorso vale per chi si interroga sulla felicità oppure sul senso della vita.
Anche il depresso è apatico, ma vive l'apatia come momento della sua realtà; ovviamente è considerata una condizione pessimista e immutabile nel tempo.
Se un ansioso ha un calo dell'umore, allora si interrogherà inutilmente sulla sua assenza di emozioni, si ossessionerà non trovando più nulla che lo interessa.
Anzi, rimugina ansiosamente ed è capace di trovare un motivo sbagliato per questo suo non sentire (ad esempio la perdita di interesse per il partner).
Ma si dimentica che è in uno stato dove le emozioni sono ovattate, c'è un calo di interesse per tutto.
Se continua a cercare ansiosamente risposte, peggiorerà il suo stato.
Bisogna riconoscere questo stato e accettare l'apatia come se fosse un'influenza: quando avete la febbre vi chiedete come mai non state bene, oppure accettate che non si sta sempre bene?

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 28-Lug-2013, 12:48
Sei disposta a tutto per amarlo, anche procurarti da sola la sensazione di non amare.
Controllare l'amore significa non provare amore ma paura, ecco spiegato perché non senti nulla.

Se controlli, dai una mano alla tua paura perché non sentirai nulla.
Mentre scrivevo questo pezzo, ho avuto la sensazione che qualcuno mi avrebbe fatto la domanda che mi hai fatto te.
L'ansioso ha bisogno di sapere, rassicurarsi.
Le emozioni non le ritrovi con le cose scritte, vengono quando dicono loro.

La situazione ti è sfuggita di mano, ma adesso continui con l'atteggiamento che ha provocato il blocco.

Inviato da: poldino18 il Lunedì, 29-Lug-2013, 08:18
per dr. dock

ho letto le tue tecniche, strategie,,esercizi da fare per debellare le ossessioni.
io ho le oessisioni suicida o meglio paura di perdere il controllo e compiere atti suicida e su questo ho letto molto poco.mi piacerebbe tanto verfamente che tu potessi dirmi che tipo di esercizio fare oppure parlare di questo argomento.
ho visto che siamo in tanti ad avere questa ossessione che porta ad avere un morale a terra, un umore molto depresso.
grazie per la tua collaborazione, sei un aiuto incredibile dr. dock, non puoi immaginare il bene che fai a noi tutti che scriviamo su questo forum


Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 29-Lug-2013, 09:21
QUOTE (lullabi @ Domenica, 28-Lug-2013, 11:55)
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 28-Lug-2013, 10:57)

Bisogna riconoscere questo stato e accettare l'apatia come se fosse un'influenza: quando avete la febbre vi chiedete come mai non state bene, oppure accettate che non si sta sempre bene?

però uno ha la febbre e sa che passa...prima opoi sa che passa...ma qui, dove le domande sono nate magari da una lite cm me...come faccio a sapere che passa?...che non è niente e soprattutto che io lo amo cm sempre?

Cioè, tu dici che ti ha trascurata, e va bene…
Però poi dici che hai paura che non lo ami più per questo motivo…

Ma questa è una paura, si basa sul ragionamento.
Hai trovato un motivo razionale per il quale ti vengono questi pensieri, sei in un loop di ragionamento.
Se non lo amavi, non avevi ansia e paura, semplicemente lo lasciavi.

Il fatto che i pensieri ritornato è perché sei incastrata negli interrogativi.

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 29-Lug-2013, 09:23
QUOTE (marioland88 @ Lunedì, 29-Lug-2013, 00:17)
ah un altra cosa...delle erezioni durante il sonno sai qualcosa? sai ho come la sensazione che io faccia il sogno...poi all'improvviso mi vengono in mente come nella realtà immagini di miei amici che mi parlano o che mi toccano ecc...e li per li sembra piacerti...poi ti svegli e ti rigiri nel letto...boh?

Sarà il tema di un prossimo inganno. PSICO wink.png

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 29-Lug-2013, 09:23
QUOTE (poldino18 @ Lunedì, 29-Lug-2013, 07:18)
per dr. dock

ho letto le tue tecniche, strategie,,esercizi da fare per debellare le ossessioni.
io ho le oessisioni suicida o meglio paura di perdere il controllo e compiere atti suicida e su questo ho letto molto poco.mi piacerebbe tanto verfamente che tu potessi dirmi che tipo di esercizio fare oppure parlare di questo argomento.
ho visto che siamo in tanti ad avere questa ossessione che porta ad avere un morale a terra, un umore molto depresso.
grazie per la tua collaborazione, sei un aiuto incredibile dr. dock, non puoi immaginare il bene che fai a noi tutti che scriviamo su questo forum

Qual'è l'evidenza che vuoi ucciderti?
Cosa te lo fa pensare?

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 29-Lug-2013, 09:38
Perché ti si attiva la paura.
Devi dare per scontato che per un po' di tempo, mentre lo pensi scatta il pensiero di non amarlo.

È un collegamento che hai rafforzato con i ragionamenti fino a farlo diventare automatico.

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 29-Lug-2013, 11:40
XIV° CASO - L'ILLUSIONE DI DISCUTERE PER RISOLVERE LE PAURE
Come abbiamo detto in altre occasioni, la discussione di una paura è una forma naturale di compulsione.
È un'istinto naturale dell'uomo, non è indice di patologia.
Il problema nasce quando si prendono molto sul serio i propri pensieri, pensando che tutto ciò che ci passa per la testa abbia un significato.
E questo succede sia a causa dello stato ansioso sia in chi è troppo razionale (le due cose possono essere collegate).
L'illusione è quella di pensare di poter discutere o verificare la propria paura, cioè usare la logica per controllare un'emozione; succede che il controllo genera una realtà patologica in cui non si riesce più ad uscire.
Quando ragionate, implicitamente confermate la paura, cioè considerate vero e importante un pensiero ansioso fatto.
Voi perdereste tempo con cose di poca importanza?
Discutere significa già aver aver accettato il pensiero, cioè aver dato per scontato che è reale tutto ciò che si pensa.
Una persona "normale" sa di fare pensieri strani ogni tanto, però riesce a lasciarli scorrere con molta semplicità, l'ansioso non riesce perché il pensiero genera un effetto di paura che attira l'attenzione.
Ed essendo in ansia, verrà molto naturale analizzare i propri pensieri e farsi suggestionare.
Inoltre, più discutete, più darete potere al vostro pensiero perché la paura è un emozione che trova sempre nuovi dubbi da proporre: razionalmente riuscite a trovare una rassicurazione temporanea, poi però la paura metterà in dubbio la vostra tesi e sarete di nuovo al punto di partenza.
Inizia una discussione tra voi e la mente, che sembra quasi un'esistenza a sé: è una battaglia persa in partenza perché i discorsi della ragione si rivelano vani, non potete controllare la paura.
Potete solo dissociarvi, cioè riconoscere che avete paura, accettarla e metterla da parte.
Sicuramente lei vi farà salire l'ansia, perché la compulsione era diventata una forma di protezione, che però rafforzava il problema.
L'altro lato della paura si rivela quando smettete di ragionare: "se non ragioni, vivrai una vita di inganno", "se non compulsi, l'evento succederà", "se non controlli, succederà…" (vi fa vedere il futuro con paura).
Questa è un'altra forma di inganno, è sempre la paura che vuole l'attenzione che non gli date più: ricordate che la paura è un emozione negativa che spaventa e vi attira.
Non c'è niente da discutere, altrimenti discuterete della paura, non della realtà.
La paura è paura, non centra niente con le altre emozioni: non potete confondere paura e amore, paura e istinti.
La paura si basa sulla logica, non ha nulla a che fare su ciò che siete.
Inoltre, quando discutete riprendete un pensiero fatto nel passato, cioè riportate al presente una situazione passata con annessa l'ansia che vi aveva procurato.
Magari è un pensiero che avreste dimenticato (un pensiero ansioso nato da inganni, non un pensiero reale sul quale volete mettere una pietra sopra).
Invece, adesso ragionate sul pensiero, dando addirittura per scontato che questo si ripresenterà nel futuro: voi vi sentite malati e state già temendo il pensiero che farete nel futuro.
Così, vivrete con gli occhi puntati inconsciamente sulla vostra mente, dimenticando che la mente pensa sempre e penserà anche a quel pensiero, se temete di poterlo fare.
Non c'è nulla di strano: se mi controllo, il pensiero fatto in precedenza ritornerà alla mente.
Discutendo in continuazione una paura, si crea un canale preferenziale tra la paura e l'oggetto della paura: così finisce che quando pensate alla vostra ragazza, vi scatta subito la paura.
La più grande illusione del discutere è che analizzate la paura con la stessa mente che ha prodotto quella paura, si usa la stessa logica.
Come fa una mente che si sta ingannando ad uscire da sola dall'inganno? Impossibile.
Quando controllo e discuto, osservo sempre la realtà con gli occhi della paura, perciò non potrò mai capire dove mi inganno.
Di fronte ad un dubbio patologico dal quale non riuscite ad uscire, lasciatelo andare perché si risolverà da solo.
Lo so, mi direte: "ma se non discuto come faccio a sapere…": volete saperlo voi o la vostra paura?
Voi avete accettato il pensiero e avete iniziato a vivere una realtà di paura: se il pensiero non fosse mai esistito, ve la fareste questa domanda? Vi controllereste?
Un primo errore commesso è stato quello di aver preso sul serio il pensiero (ricordate che avete uno stato d'ansia interno che genera questi pensieri).
Non commettere ora l'errore di controllare e discutere; dovete fermarvi voi perché vi verrà spontaneo compulsare.
Discutendo non avrete mai la sensazione del "ok ho tutto sotto controllo".

Inviato da: poldino18 il Lunedì, 29-Lug-2013, 11:55
per dock

ciao dock sono davanti alla tue due domande molto dirette e su cui ho voluto riflettere prima di rispondere.(scusami se mi dilungo so che non vuoi ma vorrei spiegarti bene se ci riesco
La prima tua domanda
Qual'è l'evidenza che vuoi ucciderti?

Nessuna evidenza, è una pura ossessione, non ho motivi veri e propri, vedo un grattacielo e dico oddio e se vado su e mi butto, passa un camion e dico e se perdo il controllo e ci vado contro.
Tanto penso dura un minuto di sofferenza e poi finisce il dolore.
E mi rendo conto delle stupidate che dico ma vivo perennemente con questa ansia.

Cosa te lo fa pensare?
Non capisco questa domanda, non so , mi nasce cosi l'ossessione.
Il mio morale è a terra, immagina quante volte al giorno mi faccio la domanda è doc o depressione, è depressione o doc
Ho iniziato da due sedute a fare terapia breve strategica del dotto. Nardone mah vedremo ma non vedo molti risulttit, d'accordo è presto ma vedremo.
Credimi, le tue parole sono meglio di tante frasi dette da medici.
Come vorrei guarire subito odmani mattina, è un anno e mezzo che vado avanti cosi e ho 53 anni.
Ciao

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 29-Lug-2013, 19:25
Ti succede perché nella tua mente hai paura di perdere il controllo.
Se hai quella paura, farai quel tipo di pensieri quando si presenta l'occasione.
Comincia a sminuire i pensieri e non dargli peso quando arrivano.
Magari ti spaventi un po' all'inizio, pian piano ti spaventerai sempre meno e calerà anche l'ansia.

Quando ti fai le domande alimenti la tua paura, anche se questa è irrazionale, la rendi importante.

Prima vorrai guarire, più lungo sarà il tempo.
Poi, tu vuoi guarire ecco perché i pensieri hanno peso su di te…
Tu li vedi come un danno alla tua vita.




Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 29-Lug-2013, 19:27
QUOTE (poldino18 @ Lunedì, 29-Lug-2013, 07:18)
per dr. dock

ho letto le tue tecniche, strategie,,esercizi da fare per debellare le ossessioni.
io ho le oessisioni suicida o meglio paura di perdere il controllo e compiere atti suicida e su questo ho letto molto poco.mi piacerebbe tanto verfamente che tu potessi dirmi che tipo di esercizio fare oppure parlare di questo argomento.
ho visto che siamo in tanti ad avere questa ossessione che porta ad avere un morale a terra, un umore molto depresso.
grazie per la tua collaborazione, sei un aiuto incredibile dr. dock, non puoi immaginare il bene che fai a noi tutti che scriviamo su questo forum

Non posso scrivere ogni tipo di ossessione, non servirebbe.
E sai perché?
Perché vuoi rassicurazioni! Vuoi che copra ogni possibile caso così poi pensi di essere al sicuro.
Non funziona così, se cerchi parole e letture per stare meglio, la paura si rafforza alle tue spalle e sarà pronta a colpirti quando sarai indifeso.

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 30-Lug-2013, 09:05
XV° CASO - L'ILLUSIONE DI NON AVERE PIÙ L'ANSIA
In questo caso, compare il fenomeno della tolleranza: l'organismo si abitua a qualsiasi stimolo che gli viene proposto continuamente.
Inizialmente, una pensiero ansioso produrrà una gran dose di paura, quasi terrore.
Più passa il tempo, più vi abituerete al pensiero, cioè la sua presenza produrrà solo fastidio e malessere ma avrà perso gran parte della paura.
È lo stesso principio di quando guardate un film horror: se lo vedete la prima volta, siete tesi e ansiosi; più volte lo vedete, più diventa prevedibile e sarete indifferenti alle scene (anzi, potrebbe diventare monotono).
Sullo stesso principio si basa l'esposizione, di cui scriveremo alcuni esercizi.
Se una paura fa meno paura, l'ansia sarà meno presente; ciò significa che vi siete abituati al pensiero non che avete accettato il pensiero.
La realtà resta sempre la stessa, non è cambiato nulla, solo che il dubbio adesso produce meno ansia.
Questo fenomeno è completamente naturale, ma l'ansioso finisce per ingannarsi perché non lo tiene in considerazione.
Dato che l'ansia viene presa come forma di rassicurazione: "se ho l'ansia significa che il pensiero non è vero", questa rassicurazione salta quando l'ansia non c'è più.
Allora la persona pensa: "è un pensiero oppure ho accettato la realtà?".
Il problema qua non è che l'ansia non c'è più, ma che vi rassicurate su una paura: ogni rassicurazione è un sistema destinato a fallire.
Un discorso simile si può fare per le coppie che stanno assieme da molto tempo: in loro l'amore c'è ma è in una fase dove si conosce l'altra persona, per cui ci sono meno picchi emozionali.
Scatta la paura quando si comincia a razionalizzare l'amore, cioè pensare che debba essere in un certo modo (bisogna sempre provare qualcosa).
In realtà, questa è una paura che nasce dal controllare troppo il rapporto.
Quando si comincia a ragionare, non si parla più di amore ma di logica; e dato che le convinzioni sull'amore sono sbagliate, lo saranno anche le paure che nasceranno.
Anche la sensazione di ribrezzo delle persone con la paura di essere omosessuali funziona allo stesso modo.
Si inizia con le prove e queste prove generano disgusto; poi, a furia di provare, il test non provoca più il disgusto iniziale e si incomincia ad aver paura che sia diventata realtà.

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 30-Lug-2013, 10:15
Esattamente!

La fine dei sentimenti non la riconosci con il ragionamento.
Tanto è vero che il pensiero ti ha generato paura.


Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 30-Lug-2013, 10:20
Certo che sbagli, sbagli perché la paura è un emozione che ti fa sembrare vero quello che temi.
La paura nasce perché c'è un inganno alla base.

Come fai a smettere?
Fai altro.
Ti viene il pensiero? Non lo discuti e continui a fare quello che facevi.




Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 30-Lug-2013, 10:40
Il bisogno è tuo o della tua paura?
Con il ragionamento riuscirai a scoprire la verità?

Quali sono i risultati del tuo ragionare? Ci sono benefici?
Hai avuto altre paure in passato? Erano vere?


Non riesci a dire che è solo una paura perché la paura legge le tue parole come una forma di rassicurazione.

Inviato da: sara76 il Martedì, 30-Lug-2013, 18:46
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 30-Lug-2013, 09:20)
Certo che sbagli, sbagli perché la paura è un emozione che ti fa sembrare vero quello che temi.
La paura nasce perché c'è un inganno alla base.

Come fai a smettere?
Fai altro.
Ti viene il pensiero? Non lo discuti e continui a fare quello che facevi.

ciao dr dock, questo è un punto interessante ma che io nonostante tutto non riesco ad applicare nel mio caso...vivendo io con la sensazione costante di avere la mente occupata forse perché me la controllo in continuazione e quindi sono focalizzata li' tutto il tempo, dovrei praticamente continuare a vivere la mia vita come se niente fosse anche se faccio fatica anche a sostenere una conversazione?

si tratterebbe di rifocalizzazione giusto? perché 'io continuo comunque a fare tutto (con estrema fatica) ma posso andare avanti con questa sensazione per molto tempo , giorni se non di piu', non si tratta di averlo a tratti...magari fosse cosi' , starei molto meglio.

cosa mi consigli di fare?
se te lo chiedo è perché ho fiducia in te
grazie
sara

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 30-Lug-2013, 18:47
No, però l'ossessione può farti fare questa domanda.

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 30-Lug-2013, 18:53
QUOTE (lullabi @ Martedì, 30-Lug-2013, 09:47)


QUOTE
il bisogno è diventato mio perchè mi sento confusa....

Beh, ti senti confusa, però discutendo vai ancora più in confusione.
È come dire, mi sono scottata e ora riprovo a bruciarmi…

QUOTE
fin ora non ho avuto alcun beneficio anzi.

Finora nulla, puoi sempre continuare…

QUOTE
in passato ho avuto paura di avere un tumore, paura dei pidocchi, che mia nonna morisse...
nessuna di queste era vera..

Bene, però se avessimo fatto questo discorso quando avevi una di queste paure, la situazione era uguale a quella di ora.

l
QUOTE
a più brutta prima di questa era quella del tumore...mi sentivo prudere nella regione perianale ed ero convinta di un tumore al colon perchè dai controlli fatti non c'era nnt a livello di apparato riproduttore...lìunica cosa che faceva calmare il prurito era lavarmi...e arrivavo a farlo anche 10 volte al giorno...finchè non mi sono scocciata e ho smesso..

Quindi il prurito ti si era creato perché ti focalizzavi su quella zona.
Non è che questo problema si crea perché gli stai dando troppa attenzione?
Non è che forse un rimedio per risolvere sia proprio quello di smettere di discutere?
Come vedi quei problemi si sono risolti da sé.

QUOTE
solo che in questa situazione, x quanto mi sia scocciata, non riesco a dire basta perch mi sembra di non amarlo seriamente e di dover accettare la realtà...

Ti sembra, come ti sembravano gli altri…
Più controlli e più ti sembra…

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 30-Lug-2013, 18:56
QUOTE (sara76 @ Martedì, 30-Lug-2013, 17:46)
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 30-Lug-2013, 09:20)
Certo che sbagli, sbagli perché la paura è un emozione che ti fa sembrare vero quello che temi.
La paura nasce perché c'è un inganno alla base.

Come fai a smettere?
Fai altro.
Ti viene il pensiero? Non lo discuti e continui a fare quello che facevi.

ciao dr dock, questo è un punto interessante ma che io nonostante tutto non riesco ad applicare nel mio caso...vivendo io con la sensazione costante di avere la mente occupata forse perché me la controllo in continuazione e quindi sono focalizzata li' tutto il tempo, dovrei praticamente continuare a vivere la mia vita come se niente fosse anche se faccio fatica anche a sostenere una conversazione?

si tratterebbe di rifocalizzazione giusto? perché 'io continuo comunque a fare tutto (con estrema fatica) ma posso andare avanti con questa sensazione per molto tempo , giorni se non di piu', non si tratta di averlo a tratti...magari fosse cosi' , starei molto meglio.

cosa mi consigli di fare?
se te lo chiedo è perché ho fiducia in te
grazie
sara

Certo.
E ricorda che l'ansia ti fa focalizzare sulla tua mente, quindi devi fare un piccolo sforzo, almeno inizialmente.
Stai riuscendo a capire. PSICO wink.png

Io comunque fare delle analisi precise, se non altro per essere sicura che non hai problemi.

Hai mai sofferto di eczemi o pruriti?

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 30-Lug-2013, 19:10
Centrano con l'istamina e quindi con la carenza di serotonina.
È un discorso lungo… PSICO-green.gif

Inviato da: sara76 il Martedì, 30-Lug-2013, 19:55
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 30-Lug-2013, 17:56)
QUOTE (sara76 @ Martedì, 30-Lug-2013, 17:46)
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 30-Lug-2013, 09:20)
Certo che sbagli, sbagli perché la paura è un emozione che ti fa sembrare vero quello che temi.
La paura nasce perché c'è un inganno alla base.

Come fai a smettere?
Fai altro.
Ti viene il pensiero? Non lo discuti e continui a fare quello che facevi.

ciao dr dock, questo è un punto interessante ma che io nonostante tutto non riesco ad applicare nel mio caso...vivendo io con la sensazione costante di avere la mente occupata forse perché me la controllo in continuazione e quindi sono focalizzata li' tutto il tempo, dovrei praticamente continuare a vivere la mia vita come se niente fosse anche se faccio fatica anche a sostenere una conversazione?

si tratterebbe di rifocalizzazione giusto? perché 'io continuo comunque a fare tutto (con estrema fatica) ma posso andare avanti con questa sensazione per molto tempo , giorni se non di piu', non si tratta di averlo a tratti...magari fosse cosi' , starei molto meglio.

cosa mi consigli di fare?
se te lo chiedo è perché ho fiducia in te
grazie
sara

Certo.
E ricorda che l'ansia ti fa focalizzare sulla tua mente, quindi devi fare un piccolo sforzo, almeno inizialmente.
Stai riuscendo a capire. PSICO wink.png

Io comunque fare delle analisi precise, se non altro per essere sicura che non hai problemi.

Hai mai sofferto di eczemi o pruriti?

che tipo di esami dovrei fare ? non soffro né di eczemi né di pruriti.

stasera nonostante abbia fatto un po' di cose sono di nuovo con la testa piena... la sensazione s è intensificata... non mi voglio sempre lamentare ma non so come fare per aggirare queste sensazioni....

sono davvero troppo forti e mi mettono ko
sara

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 30-Lug-2013, 20:29
QUOTE (sara76 @ Martedì, 30-Lug-2013, 18:55)
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 30-Lug-2013, 17:56)
QUOTE (sara76 @ Martedì, 30-Lug-2013, 17:46)
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 30-Lug-2013, 09:20)
Certo che sbagli, sbagli perché la paura è un emozione che ti fa sembrare vero quello che temi.
La paura nasce perché c'è un inganno alla base.

Come fai a smettere?
Fai altro.
Ti viene il pensiero? Non lo discuti e continui a fare quello che facevi.

ciao dr dock, questo è un punto interessante ma che io nonostante tutto non riesco ad applicare nel mio caso...vivendo io con la sensazione costante di avere la mente occupata forse perché me la controllo in continuazione e quindi sono focalizzata li' tutto il tempo, dovrei praticamente continuare a vivere la mia vita come se niente fosse anche se faccio fatica anche a sostenere una conversazione?

si tratterebbe di rifocalizzazione giusto? perché 'io continuo comunque a fare tutto (con estrema fatica) ma posso andare avanti con questa sensazione per molto tempo , giorni se non di piu', non si tratta di averlo a tratti...magari fosse cosi' , starei molto meglio.

cosa mi consigli di fare?
se te lo chiedo è perché ho fiducia in te
grazie
sara

Certo.
E ricorda che l'ansia ti fa focalizzare sulla tua mente, quindi devi fare un piccolo sforzo, almeno inizialmente.
Stai riuscendo a capire. PSICO wink.png

Io comunque fare delle analisi precise, se non altro per essere sicura che non hai problemi.

Hai mai sofferto di eczemi o pruriti?

che tipo di esami dovrei fare ? non soffro né di eczemi né di pruriti.

stasera nonostante abbia fatto un po' di cose sono di nuovo con la testa piena... la sensazione s è intensificata... non mi voglio sempre lamentare ma non so come fare per aggirare queste sensazioni....

sono davvero troppo forti e mi mettono ko
sara

Potresti fare:
-Omocisteina
-Vitamina B12
-Vitamina D
-Folati
-Zinco
-Rame
-Prolattina
-TSH, FT3, FT4 (ma solo se non hai mai controllato la tiroide)

Già ci sarebbero molte informazioni su cui lavorare.
La testa piena in che senso?
Pensieri oppure ti senti tesa cioè senti la testa che ti si comprime?

Inviato da: bolla di sapone il Martedì, 30-Lug-2013, 22:01
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 30-Lug-2013, 19:29)

Potresti fare:
-Omocisteina
-Vitamina B12
-Vitamina D
-Folati
-Zinco
-Rame
-Prolattina
-TSH, FT3, FT4 (ma solo se non hai mai controllato la tiroide)

Già ci sarebbero molte informazioni su cui lavorare.
La testa piena in che senso?
Pensieri oppure ti senti tesa cioè senti la testa che ti si comprime?

ciao Dr.Dock volevo fare degli esami anche io perchè mi sono resa conto che i miei peggioramenti coincidono con periodi particolari del ciclo e che l'aumento dell'ansia/panico è arrivato con l'arrivo di disturbi sempre del ciclo...
tra le altre cose soffro di tiroide da una vita (prendo l'eutirox) negli ultimi tempi ho un esame sballatissimo per la precisione l'anticorpo anti-tireglobulina, l'endocrinologa dice che non è nulla di grave non mi ha dato nessuna cura...
secondo le tue conoscenze può questo problema centrarci qualcosa con l'ansia e le ossessioni?

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 30-Lug-2013, 22:19
Mi ricordo che quell'esame si fa per le tiroiditi come quella di Hashimoto.
Sicuro hai qualcosa, però a livello pratico non so aiutarti.

Comunque sono sicuro di una cosa: il tuo disturbo deriva proprio dalla tua tiroide. Ci sono un sacco di persone con tiroiditi e disturbi ossessivi.
Coincidenza? Non penso.

Comunque io ho problemi di testosterone basso.
Sono andato dall'endocrinologa e mi ha detto che ero in forma.
Oggi sono andato dall'andrologo e dice che il valore è basso e per lui dovrei fare altre analisi e prendere il testosterone gel.
Uno dei due si sbaglia? Chi avrà ragione?

Questo per dirti che forse è meglio che cambi endocrinologa…
Se i valori della tua tiroide si stanno sballando è evidente che qualcosa non funziona, no?
Loro hanno dei valori soglia, finche non scendi o sali quei valori, per loro è tutto ok.
Non guardano nulla dell'aspetto generale del paziente…
Almeno con me è stato così.




Inviato da: sara76 il Martedì, 30-Lug-2013, 22:30
ciao dr dock, molti di questi esami compreso quello della tiroide li ho gia' fatti due o tre volte e sono a posto...ho solo un po' il ferro basso.

la mia ossessione è quella di non riuscire a distogliere l'attenzione dalla mia mente , cosicche' in pratica sono sempre focalizzata li'... non ho mai la mente sgombra, questo continua 24 ore su 24 facendomi arrivare al punto di avere grosse crisi di panico e angoscia....ad esempio stasera ho avuto un attaccone di angoscia e ho pianto un'ora buona..... ovviamente fissandomi sulla mia testa è normale che poi mi faccia male credo...poi con queste crisi di pianto .... stasera per calmarmi ho fatto mezz'ora di step ma il panico non cala... il terrore di restare intrappolata in questa situazione è troppo forte e non ti nego che stasera ho avuto la tentazione di farla finita... perché il peso della responsabilità che sento sulla mia famiglia , sul mio fidanzato, il fatto che nessuno sappia cosa fare con me, neppure io , o per lo meno un po' si ma ora non sono proprio in grado di fare niente ...sono retrocessa al mese di settembre nel giro di due settimane dopo mesi di psicoterapia e cura farmacologica... è normale che adesso mi senta veramente a terra e priva di speranza...

Inviato da: bolla di sapone il Martedì, 30-Lug-2013, 22:36
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 30-Lug-2013, 21:19)
Mi ricordo che quell'esame si fa per le tiroiditi come quella di Hashimoto.
Sicuro hai qualcosa, però a livello pratico non so aiutarti.

Comunque sono sicuro di una cosa: il tuo disturbo deriva proprio dalla tua tiroide. Ci sono un sacco di persone con tiroiditi e disturbi ossessivi.
Coincidenza? Non penso.

Comunque io ho problemi di testosterone basso.
Sono andato dall'endocrinologa e mi ha detto che ero in forma.
Oggi sono andato dall'andrologo e dice che il valore è basso e per lui dovrei fare altre analisi e prendere il testosterone gel.
Uno dei due si sbaglia? Chi avrà ragione?

Questo per dirti che forse è meglio che cambi endocrinologa…
Se i valori della tua tiroide si stanno sballando è evidente che qualcosa non funziona, no?
Loro hanno dei valori soglia, finche non scendi o sali quei valori, per loro è tutto ok.
Non guardano nulla dell'aspetto generale del paziente…
Almeno con me è stato così.

grazie per la risposta PSICO smile.gif

che posso dire concordo in pieno, in questi anni per vari disturbi fisici ho dovuto avere a che fare con diversi tipi di dottori e mi sono fatta un paio di idee...

ognuno dice la sua trovare un parere unanime sembra un utopia e spesso si trovano dottori che ti trattano tipo cavia da laboratorio o sminuiscono i tuoi problemi tipo la mia endocrinologa.

secondo me ha sminuito di molto la cosa, se un esame per più di un anno è alle stelle (ha superato alla grande il valore soglia) un motivo ci sarà, doc o non doc per carità non dico che sia collegato del resto di doc ci soffro da molto prima che di tiroide... avevo pensato di andare da un altro dottore ma ormai se ne parla a settembre... sempre che ci arrivi unsure.gif

in più la ginecologa sostiene che ho gli estrogeni alti ma quelli portano disturbi di ossessioni solo se sono bassi vero? io so solo che sto male e che nessuno mi trova una soluzione ripeto doc o non doc, con loro non ho mai parlato di questo... solo degli aspetti fisici...

comunque mai arrendersi alla prima diagnosi mi sa...

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 03-Ago-2013, 08:04
XVI° CASO - L'ILLUSIONE DI NON RIUSCIRE A NON PENSARE
Quando cerchiamo di non pensare ad una cosa, questa si ripresenta.
È così che funziona la mente: quanto più cerchiamo di non pensare, tanto più penseremo perché, per non pensare, bisogna prima pensare.
È un paradosso che crea l'illusione di non riuscire a liberarsi più di un pensiero che ci dà fastidio, sembra quasi un fantasma che ci insegue.
Se vi dicessi di non pensare più ad una vostra paura, probabilmente non ci riuscirete, perché sforzarsi porta il pensiero a ripresentarsi con maggiore frequenza.
Succede che voi fate un pensiero ansioso (o meglio, il vostro stato ansioso lo crea), voi vi spaventate e cercate di discuterlo ma ne uscite sconfitti.
Allora scegliete la strada di eliminarlo dalla mente, ma anche questo è improduttivo.
La mente pensa sempre a qualsiasi pensiero che vuole, la mente ansiosa, a maggior ragione, penserà alle paure.
Quindi penserà in automatico al pensiero ansioso fatto in precedenza.
Così, quando ritorna il pensiero, voi lo identificate come un allarme e vi sale l'ansia; così facendo ricaricate d'ansia la mente.
Poi magari rimuginate sul pensiero che ritorna e vi identificate come malati: così ricaricate d'ansia la mente e vi focalizzate sui sintomi.
Anche decidere di non dare più importanza al pensiero ma sperare che prima o poi vada via è un errore.
La speranza è un surrogato della paura, quindi ricaricate di nuovo d'ansia la mente.
Cosa fare? Lasciar pensare la mente, il pensiero non ha alcun significato (anche se quando lo fate passerete un'istante di paura).
Ci siete voi e le vostre emozioni da una parte e la mente ansioso dall'altra.
Accettate che la mente ansiosa è tornata sul pensiero.
Io so che abbassando l'ansia i pensieri se ne andranno, voi lo scoprirete solo dopo che farete ciò che vi dico (attenzione, niente compulsioni ma consapevolezza).
Lo stesso discorso si può applicare quando capita una cosa molto fastidiosa e spiacevole, ridere durante un funerale.
Questo succede perché siamo talmente tesi che abbiamo paura di ridere, quindi cerchiamo di non pensare ad una cosa divertente, però falliamo il nostro obiettivo.
Cercare di non pensare uguale pensare.
È un meccanismo naturale della mente, ma voi lo vivete in maniera patologica.

Inviato da: bolla di sapone il Sabato, 03-Ago-2013, 11:12
ho provato a lasciar scorrere i pensieri ma non è cambiato molto, ora non so più che fare, continuare a lasciarli fluire provando a non darci peso oppure bloccarli. in ogni caso vivo nel terrore... è normale che già appena apro gli occhi la mattina spunta il pensiero seguito da un'ansia misurata?? cosa posso fare per placarla un pò??

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 03-Ago-2013, 11:48
Sono sicuro che hai lasciato scorrere per "vedere" se i pensieri andavano via.

Non puoi bloccare nulla, la tua mente pensa. Bloccare = pensare perché ti impegni in un lavoro mentale che ha come risultato proprio il pensare a cosa ti fa paura.

Certo, perché inconsciamente al mattino di ricolleghi a cosa ti fa paura.


Inviato da: bolla di sapone il Sabato, 03-Ago-2013, 13:00
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 03-Ago-2013, 10:48)
Sono sicuro che hai lasciato scorrere per "vedere" se i pensieri andavano via.

Non puoi bloccare nulla, la tua mente pensa. Bloccare = pensare perché ti impegni in un lavoro mentale che ha come risultato proprio il pensare a cosa ti fa paura.

Certo, perché inconsciamente al mattino di ricolleghi a cosa ti fa paura.

più che altro speravo che lasciandoli fluire andassero via, ma evidentemente ho sbagliato qualcosa...
il fatto è che se non ci penso io ci pensa il cervello a farmi ricordare del mio problema, con immagini intrusive continue. ci sono esercizi che posso fare per questo problema?

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 03-Ago-2013, 14:10
Appunto, i pensieri ci saranno sempre finché non capirai che osservarli te li fa ricordare.
Certo, lo so che la mente ritorna sul pensiero, infatti dovresti considerare anche questo aspetto.
Quando ritorni sul pensiero, anche se lo fai in automatico, dovresti continuare a fare quello che stavi facendo altrimenti dai valore ad una parte di te priva di significato.

Gli esercizi che puoi fare sono:
- quelli di esposizione --->1,2,3,4 (che hanno un approccio diverso, cioè ricordi il pensiero per abituarti)
- quelli di blocco della risposta--->6,7,8 (che seguono quello che ti ho scritto)

Poi va bene l'esercizio 11,19,27

Gli esercizi di terapia strategica sono molto potenti---->47,51

Gli esercizi, così come tutte le cose che fai, possono diventare anche una forma di compulsione (rassicurazione), quindi possono rafforzare i pensieri.
Ti ci vorrà un po' di tempo, ma devi imparare a capire il meccanismo dietro ai pensieri.
Tutti si basano su un inganno, se li osservi continuano ad ingannarti.
C'è poco da fare.





Inviato da: sara76 il Sabato, 03-Ago-2013, 15:32
ciao dr dock questo tuo ultimo intervento sembra scritto proprio per me , che ho questa ossessione particolarissima se non unica, e gia' questo fatto mi fa venire l'ansia, oltre che stare tutto il giorno con questa sensazione spiacevole in cui mi faccio automonitoraggio senza volerlo..e anche io come bolla dal mattino fino alla sera non faccio altro che stare li e non riesco a fare nient'altro ... anche se poi mi sforzo , ma poi arrivo inevitabilmente alla crisi d'ansia che mi fa crollare...
ho fatto nei momenti meno critici gli esercizi di esposizione, che nel mio caso riguardavano registrazioni che parlavano del mio pensiero fisso e li ascoltavo anche per circa mezz 'oretta fino a che un po' mi stufavo... e anche di rifocalizzazione in cui cercavo di dirottare il tutto in un attivita ' alternativa...
adesso che è un periodo di ricaduta faccio fatica a fare tutto questo ... probabilmete devo ancora esercitarmi parecchio, ma c'e' sempre presente la paura di restare intrappolata a vita in questa situazione...ma quando penso a questo, è il doc che me lo fa pensare? cioe' è un ossessione?

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 03-Ago-2013, 16:20
Non è il doc, è l'ansia.
Sì è un'ossessione che nasce dalla paura di rimanere intrappolata.
Così hai due paure: la tua paura principale, più quest'ultima (ovvero la paura del doc).

Il tutto comunque dipende anche dal tuo stato ansioso, più osservi la tua mente più lei pensa alle tue paure, perché il gesto di controllare attiva i pensieri.
È come accendere la tv sul film che si stava guardando.

Inviato da: skins88 il Sabato, 03-Ago-2013, 16:29
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 30-Lug-2013, 21:19)
Mi ricordo che quell'esame si fa per le tiroiditi come quella di Hashimoto.
Sicuro hai qualcosa, però a livello pratico non so aiutarti.

Comunque sono sicuro di una cosa: il tuo disturbo deriva proprio dalla tua tiroide. Ci sono un sacco di persone con tiroiditi e disturbi ossessivi.
Coincidenza? Non penso.

Comunque io ho problemi di testosterone basso.
Sono andato dall'endocrinologa e mi ha detto che ero in forma.
Oggi sono andato dall'andrologo e dice che il valore è basso e per lui dovrei fare altre analisi e prendere il testosterone gel.
Uno dei due si sbaglia? Chi avrà ragione?

Questo per dirti che forse è meglio che cambi endocrinologa…
Se i valori della tua tiroide si stanno sballando è evidente che qualcosa non funziona, no?
Loro hanno dei valori soglia, finche non scendi o sali quei valori, per loro è tutto ok.
Non guardano nulla dell'aspetto generale del paziente…
Almeno con me è stato così.

Dr.dock non so se ricordi dicesti anche a me di fare le analisi per la tiroide, li feci due volte, una volta l'anno scorso e una volta a febbraio di quest'anno. La prima volta uscì ipotiroidismo...la seconda volta avevo i valori perfetti.. E tutto ciò per me è molto strano. Io sono convinta che le mie ossessioni si sono aggravate per colpa delle pillole contraccettive che prendevo...a 17 anni infatti con l'assunzione delle prime pillole cominciai ad avere ossessioni mentali essendo già una ragazzina abbastanza ossessiva (ad esempio mi fissavo delle cantanti belle e facevo di tutto per essere come loro o quando mi innamoravo ossessionavo la persona amata) mi fissai molto col mio corpo e non uscivo di casa, mi vedevo brutta e grassa arrivando a pesare 36kg.

In ogni caso io sono convintissima che gli ormoni influiscano moltissimo con la nostra psicologia e sono del parere che c'entrino con le ossessioni.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 03-Ago-2013, 16:56
Sì, la pillola può dare l'ansia ma bisogna essere anche predisposti.
Strano perché dall'ipotiroidismo non si guarisce, bisogna fare terapia sostitutiva.
Sei sicura?

Comunque per analizzare la tiroide non serve sono FSH e FT3, FT4 ma servono anche gli anticorpi tiroidei cioè AbTg, TPO, TrAb

Inviato da: skins88 il Sabato, 03-Ago-2013, 18:17
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 03-Ago-2013, 15:56)
Sì, la pillola può dare l'ansia ma bisogna essere anche predisposti.
Strano perché dall'ipotiroidismo non si guarisce, bisogna fare terapia sostitutiva.
Sei sicura?

Comunque per analizzare la tiroide non serve sono FSH e FT3, FT4 ma servono anche gli anticorpi tiroidei cioè AbTg, TPO, TrAb

Credo proprio che ripeterò le analisi. Sì è molto strano, infatti mia madre per guarire dall'ipotiroidismo ha dovuto curarsi per 13 anni... O.o tutto ciò è molto assurdo!

Inviato da: Britomart il Sabato, 03-Ago-2013, 18:31
Ciao, ricompaio su questo forum dopo secoli per dare una controllatina (eh sì, ogni tanto casco.)

Sono capitata su questo thread e mi sono riconosciuta totalmente nella tua descrizione del XIV° CASO - L'ILLUSIONE DI DISCUTERE PER RISOLVERE LE PAURE. Penso che sia una delle descrizioni migliori di quello che è il mio processo mentale principale durante le fasi più acute (e lunghe). Grazie.

Tra parentesi soffro anch'io di tiroide, sono ipotiroidea e ti posso dire che dall'ipotiroidismo non si guarisce, non hanno ancora scoperto nessuna cura definitiva. Io prendo l'Eutirox da undici anni e lo prenderò a vita.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 03-Ago-2013, 19:07
Ciao, cosa fai quando hai le tue fasi acute?
Comunque nelle illusioni c'è molto di ex vissuto personale, penso che rappresenti molte persone qui dentro.

Infatti non riesco a capire come sia guarita la madre di skins
Se la madre ha problemi di tiroide ci sono delle probabilità che sia trasmessa alla figlia, a maggior ragione che è donna.

Inviato da: Britomart il Sabato, 03-Ago-2013, 20:32
Guarda, mi sembra improbabile in caso di ipotiroidismo. In casi di altri problemi alla tiroide sì, per esempio mi madre ha un nodulo e per un certo periodo ha assunto anche lei l'Eutirox, poi non l'ha preso più. Siamo entrambe seguite dal migliore endocrinologo della nostra città (insegna anche all'università) e se ci fossero cure per l'ipodiroidismo me le avrebbe fatte presenti.

@Dr. Dock: intendevo che nel mio caso il doc si verifica appunto come un continuo botta e risposta mentale, che si scatena dopo il primo pensiero/domanda ossessiva (primo della giornata, primo di quel momento, ecc.) Ci ho messo molto tempo a riconoscere questo meccanismo di pensiero e a imparare (più o meno) a fermarmi dopo il primo pensiero ossessivo. Ma nelle fasi più acute (tipo cinque-sei anni fa) il botta-risposta mentale durava settimane, mesi. Sempre nel tentativo di darmi risposte/ smontare / verificare il pensiero ossessivo che mi tormentava.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 04-Ago-2013, 10:13
XVII° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE LA MENTE VUOTA E NON RICORDARE LE COSE
Purtroppo, uno dei sintomi tipici dell'ansia è proprio quello di non riuscire a concentrasi.
Lo stress prolungato peggiora sia le prestazioni fisiche che mentali.
Questo perché il cortisolo, l'ormone dello stress, porta ad un danneggiamento dell'ippocampo, quella parte del cervello dedicata alla memoria.
Comunque, questo processo è reversibile una volta che si eliminano le cause dello stress.
La memoria a breve termine è quella che ne risente di più; potreste non ricordarvi più dove avete messo un oggetto oppure trovarvi in una stanza senza sapere cosa dovevate fare.
Anche quando dovete parlare non trovate le parole giuste e a volte capita di perdere il filo del discorso.
Cercate di non fare caso a questi problemi, sono solo una cosa temporanea, non il segno di qualche malattia.
In più, se ci si sforza di ricordare le cose, si otterrà solo ansia.
Allora, la convinzione potrebbe diventare quella di avere una scarsa memoria e la necessità di scrivere per paura di dimenticare.
Lo scrivere compulsivamente nasce proprio da questa paura, che nasconde un'illusione.
La compulsione conferma e fa vivere la paura, la quale porta l'ansia che dà problemi di memoria; un ciclo che si alimenta e in cui scrivere "sembra" la cosa migliore da fare.
Se non date importanza alle dimenticanze, l'ansia si abbasserà e migliorerà anche la capacità di concentrarsi, studiare e ricordarsi le cose.
È inutile sforzarsi…
Un caso simile è quello dei "vuoti di memoria" prima di un'interrogazione o di un evento importante.
Succede che la paura di non ricordarsi le cose fa salire l'adrenalina, la quale blocca temporaneamente l'accesso alla memoria.
Quindi è l'eccesso di paura a scatenare proprio ciò che si teme: il pensiero diventa il peggior nemico di sé stessi.
Ed ecco che non si sa cosa dire.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 04-Ago-2013, 10:19
QUOTE (sballato91 @ Domenica, 04-Ago-2013, 02:37)
Vi racconto una storia divertente...ieri sono stato tutto il giorno a deprimermi perché non provo niente per la mia ragazza e quindi sono triste a causa sua e vorrei forse stare da solo perché non mi piace più.... dopo tutta un'intera giornata con in mente tutte queste cose, tanto da arrivare ad un'emicrania pazzesca, sapete come si conclude la serata? Ero fuori con amici e sono stato accompagnato per ultimo dal guidatore, bene, ho cominciato che forse potevo baciarlo perché ne ero innamorato e mi poteva piacere dopo una serata che non me ne fotteva niente... ma dove sono arrivato

Normalissimo, quando hai una paura vedi inconsciamente con gli occhi di quella paura.
La paura è una cosa che va contro i tuoi gusti, non li rappresenta.
Però tu ti identifichi con i tuoi pensieri, è questo il problema.

Se avessi paura di essere malato di HIV, staresti focalizzato involontariamente sui tuoi sintomi.
Così il mal di gola diventa un sintomo perché vedi la realtà distorta da una paura.

Inviato da: bolla di sapone il Domenica, 04-Ago-2013, 12:40
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 03-Ago-2013, 13:10)
Appunto, i pensieri ci saranno sempre finché non capirai che osservarli te li fa ricordare.
Certo, lo so che la mente ritorna sul pensiero, infatti dovresti considerare anche questo aspetto.
Quando ritorni sul pensiero, anche se lo fai in automatico, dovresti continuare a fare quello che stavi facendo altrimenti dai valore ad una parte di te priva di significato.

Gli esercizi che puoi fare sono:
- quelli di esposizione --->1,2,3,4 (che hanno un approccio diverso, cioè ricordi il pensiero per abituarti)
- quelli di blocco della risposta--->6,7,8 (che seguono quello che ti ho scritto)

Poi va bene l'esercizio 11,19,27

Gli esercizi di terapia strategica sono molto potenti---->47,51

Gli esercizi, così come tutte le cose che fai, possono diventare anche una forma di compulsione (rassicurazione), quindi possono rafforzare i pensieri.
Ti ci vorrà un po' di tempo, ma devi imparare a capire il meccanismo dietro ai pensieri.
Tutti si basano su un inganno, se li osservi continuano ad ingannarti.
C'è poco da fare.

ciao e grazie per la risposta PSICO smile.gif

quello che dici è giustissimo, me ne rendo conto e da quando ti leggo cerco di applicare la tecnica di continuare a fare le cose quando arriva un pensiero brutto e a ripetermi che è ansia. e ci stavo riuscendo a stare meglio o almeno a reagire meglio al doc, ma in questo caso la cosa mi sembra veramente diversa. le immagini arrivano praticamente qualsiasi cosa io faccia, anche al mattino appena sveglia, e si portano dietro un ansia che sfocia in terrore. i primi 4 giorni sono state continue, no stop, e anche il pensiero, mi martellava in testa non so nemmeno io come spiegarlo. da due giorni a questa parte le immagini sono diminuite ma ci sono sempre, in più mi succede una cosa strana, di punto in bianco mi sento la testa comprimersi, come se mi salisse la pressione, e il pensiero ossessivo diventa opprimente, li scatta il panico e la paura di essere pazza...

di sicuro proverò a fare gli esercizi sperando di farli bene e ottenere dei risultati. preferisco le fasi in cui sono io che vado a ripescare il pensiero, perchè quando avviene in automatico, in modo violento, mi distrugge proprio PSICO sad.gif

Inviato da: bolla di sapone il Domenica, 04-Ago-2013, 12:45
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 03-Ago-2013, 18:07)


Infatti non riesco a capire come sia guarita la madre di skins
Se la madre ha problemi di tiroide ci sono delle probabilità che sia trasmessa alla figlia, a maggior ragione che è donna.

anche io prendo l'eutirox da una vita, prima con un dosaggio maggiore poi me lo hanno diminuito ma mai sospeso, ovvio che se prendo la pillola e faccio gli esami risultano tutti ok ma se la sospendessi... sarei punto e a capo!!

Inviato da: sballato91 il Domenica, 04-Ago-2013, 12:59
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 04-Ago-2013, 09:19)
QUOTE (sballato91 @ Domenica, 04-Ago-2013, 02:37)
Vi racconto una storia divertente...ieri sono stato tutto il giorno a deprimermi perché non provo niente per la mia ragazza e quindi sono triste a causa sua e vorrei forse stare da solo perché non mi piace più.... dopo tutta un'intera giornata con in mente tutte queste cose, tanto da arrivare ad un'emicrania pazzesca, sapete come si conclude la serata? Ero fuori con amici e sono stato accompagnato per ultimo dal guidatore, bene, ho cominciato che forse potevo baciarlo perché ne ero innamorato e mi poteva piacere dopo una serata che non me ne fotteva niente... ma dove sono arrivato

Normalissimo, quando hai una paura vedi inconsciamente con gli occhi di quella paura.
La paura è una cosa che va contro i tuoi gusti, non li rappresenta.
Però tu ti identifichi con i tuoi pensieri, è questo il problema.

Se avessi paura di essere malato di HIV, staresti focalizzato involontariamente sui tuoi sintomi.
Così il mal di gola diventa un sintomo perché vedi la realtà distorta da una paura.

Buongiorno Dr.Dock, io sono da diversi anni ipocondriaco e so quello che vuol dire, ho letto su wikipedia che l'ipocondria è una forma di DOC, questo magari potrebbe anche giustificare questi miei problemi. Una cosa non capisco, i dubbi sulla mia raga mi rendono triste e depresso ma non sento di avere paura, mentre quelli omosex (anche se non ho più ansia) quando arrivano mi fanno preoccupare parecchio

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 04-Ago-2013, 14:49
Attualmente ipocondria e doc sono separati, però secondo me hanno la stessa origine.
Certo, c'è una base d'ansia.

Ti fanno preoccupare perché hanno un impatto maggiore.
Non importa che non ci sia più l'ansia, la paura è sempre attiva e ognuno ha una priorità di paure.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 04-Ago-2013, 14:56
QUOTE (bolla di sapone @ Domenica, 04-Ago-2013, 11:40)
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 03-Ago-2013, 13:10)
Appunto, i pensieri ci saranno sempre finché non capirai che osservarli te li fa ricordare.
Certo, lo so che la mente ritorna sul pensiero, infatti dovresti considerare anche questo aspetto.
Quando ritorni sul pensiero, anche se lo fai in automatico, dovresti continuare a fare quello che stavi facendo altrimenti dai valore ad una parte di te priva di significato.

Gli esercizi che puoi fare sono:
- quelli di esposizione --->1,2,3,4 (che hanno un approccio diverso, cioè ricordi il pensiero per abituarti)
- quelli di blocco della risposta--->6,7,8 (che seguono quello che ti ho scritto)

Poi va bene l'esercizio 11,19,27

Gli esercizi di terapia strategica sono molto potenti---->47,51

Gli esercizi, così come tutte le cose che fai, possono diventare anche una forma di compulsione (rassicurazione), quindi possono rafforzare i pensieri.
Ti ci vorrà un po' di tempo, ma devi imparare a capire il meccanismo dietro ai pensieri.
Tutti si basano su un inganno, se li osservi continuano ad ingannarti.
C'è poco da fare.

ciao e grazie per la risposta PSICO smile.gif

quello che dici è giustissimo, me ne rendo conto e da quando ti leggo cerco di applicare la tecnica di continuare a fare le cose quando arriva un pensiero brutto e a ripetermi che è ansia. e ci stavo riuscendo a stare meglio o almeno a reagire meglio al doc, ma in questo caso la cosa mi sembra veramente diversa. le immagini arrivano praticamente qualsiasi cosa io faccia, anche al mattino appena sveglia, e si portano dietro un ansia che sfocia in terrore. i primi 4 giorni sono state continue, no stop, e anche il pensiero, mi martellava in testa non so nemmeno io come spiegarlo. da due giorni a questa parte le immagini sono diminuite ma ci sono sempre, in più mi succede una cosa strana, di punto in bianco mi sento la testa comprimersi, come se mi salisse la pressione, e il pensiero ossessivo diventa opprimente, li scatta il panico e la paura di essere pazza...

di sicuro proverò a fare gli esercizi sperando di farli bene e ottenere dei risultati. preferisco le fasi in cui sono io che vado a ripescare il pensiero, perchè quando avviene in automatico, in modo violento, mi distrugge proprio PSICO sad.gif

C'è molta ansia dentro di te.
La testa che esplode, se ho capito cosa ti succede, è dovuto ad un mal di testa tensivo (dovuto alla preoccupazione) che ti comprime le vene del collo, così ti senti la testa esplodere.
Ti succede a volte di sentire il battito del cuore, a livello cervicale?

Comunque, tralasciando un po' i pensieri, c'è una causa di questo tuo modo di pensare ansioso.

Gli esercizi lavorano su una parte del problema, però non devi trascurare lo stress, verificare eventuali carenze.
Altrimenti finisci per discutere i pensieri e dimenticarti che magari hai una carenza di serotonina.
L'ansia genera paure inconsce, che non centrano nulla con il momento che vivi, ecco perché c'è un problema di base da curare.

Per esempio, prima, quando riuscivi a gestire il tutto avevi un livello d'ansia inferiore, ora non riesci perché l'ansia è aumentata.
Già prendendo alcuni integratori potresti notare delle differenza a livello di pensieri, perché quando riesci a lasciar andare i pensieri, perdono il loro carattere di ossessività.

Inviato da: skins88 il Lunedì, 05-Ago-2013, 01:33
Dock. L'ansia oggi ha preso il sopravvento e mi trovo d'accordo con te quando dici che il doc non esiste! È solo ansia...e comunque la generiamo noi! È solo colpa mia

Ieri ho passato una serata con il mio rag e amici molto tranquilla, non pensando a niente. Stamattina lui è venuto a casa mia per pranzare da me e inizialmente tutto ok poi pian piano ho cominciato a pensare ma mi piace/non mi piace assalita da un senso di tristezza come se la paura che le belle giornate e sensazioni provate le settimane precedenti non tornassero più...così ho dato campo libero alle paure osservandolo (il mio rag) in ogni suo lato...un secondo mi piaceva e un secondo no...mi sono sentita esattamente come mesi e mesi fa se non proprio all'inizio della fissa...poi verso sera mi sono distratta facendogli il pedicure e l'ansia si è abbassata tantissimo...

Non ci capisco niente! Come può l'ansia darmi emozioni tanto negative, mi fa sembrare davvero che non mi piace, me ne stavo convincendo...

Ora ho comprato un libro suggerito da te "cogito ergo soffro" sperando di capirci qualcosa in piú.

Il mio atteggiamento mentale di oggi ha distrutto settimane di felicitã in un solo colpo. Mi sento 10 metri sotto terra,....

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 05-Ago-2013, 10:12
Certo, l'ossessività è una caratteristica dell'ansia, non una patologia a sé.

Il problema è che non te ne accorgi ma guardi la realtà con gli occhi della paura.

Succede che se non riesci a risolvere un dubbio, si trasforma in un dubbio patologico che vorresti risolvere e si attiva ogni volta che puoi avere occasione di farlo.
Non a caso tu lo osservi per vedere se ti piace, é una compulsione inconscia; non cerchi di vivere e provare emozioni, ma controllare per provarle.
Quando ti distrai, ti dimentichi la compulsione.
Se cerchi conferme non ne avrai, devi capire che non puoi razionalizzare le emozioni e quando ti capita stai sbagliando, non è colpa tua però cerca di esserne consapevole.

Comunque questo modo di ragionare deriva anche dagli equilibri dell'organismo, serotonina, tiroide, livello di estrogeni/progesterone.
Se c'è l'ansia per il motivo X, questa si riflette anche sul modo di pensare.



Indirettamente, questa paura di non amarlo deriva dalla paura di non essere felice, la tua paura deriva da questo.


Hai scelto un ottimo libro, mi ha aiutato molto.

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 05-Ago-2013, 10:25
XVIII° CASO - L'ILLUSIONE DI NON TROVARE UN SIGNIFICATO
A volte capita di trovarsi in un punto morto, ciò succede quando ingabbiamo la realtà in uno schema logico.
L'illusione avviene perché si cercano risposte razionali a problemi non logici: in questo caso si usa il ragionamento in maniera non corretta.
Prima di ossessionarsi in campi dove la logica fallisce, chiedersi sempre se la domanda è posta correttamente, altrimenti finite per farvi domande stupide.
Noto che c'è una paura talmente grande, che l'ansioso cerca di controllare tutto quello su cui gli viene un dubbio: ha la convinzione di poter controllare la realtà.
Ma questa è un'illusione, viviamo su diversi piani; la logica è solo uno di questi.
La paura, in quanto emozione andrebbe affrontata con i mezzi emozionali, vissuta, non discussa e razionalizzata.
Non avrete risposte ma nuovi dubbi, in più vivrete sempre con una paura che vi spaventa, paura che non siete riusciti a lasciarvi alle spalle perché la discutete ogni giorno.
Se mi chiedo se amo una persona, lo faccio per paura: cerco di razionalizzare le emozioni (sappiamo che è un errore).
Ma tutto questo come è iniziato? Con una paura, è lei che vuole risposte.
Vorrei esporre alcuni concetti di filosofia per farvi capire quanto siete limitati, quanto il vostro ragionamento è solo una parte infinitesima della realtà, non la realtà.
Quante volte si pensa di sapere, cioè si ha la ferma convinzione di essere arrivati ad una certezza, cioè che il proprio pensiero abbia ragione?
Quella che sembra una certezza, cioè una conferma ad una paura, non fa che rafforzare il problema.
Quindi si ha paura di una cosa, si usa la ragione per controllare (o si evita) e si arriva ad una conclusione errata, che però sembra vera.
Ecco alcuni principi da tenere a mente, quando si ragiona:
Nessun sistema può dimostrare se stesso a partire da se stesso (teorema di indecidibilità di Godel). Questo significa che non è possibile conoscere la realtà se noi facciamo parte di quella realtà. L'inganno è dietro l'angolo. È come convincersi che il sole giri attorno alla terra, se l'osservatore si trova sulla terra; se si trova all'esterno del sistema, capirebbe che è il contrario. Stesso discorso può essere fatto per quelli che pensano di essere diventati psicotici o violenti, se siete voi a giudicarvi vi illuderete a causa dell'ansia.
È impossibile raggiungere una conoscenza oggettiva se l'osservatore non sa in che modo interferisce con la realtà che sta osservando (principio di indeterminazione di Heisenberg). Ricordatevi che quando controllate un'emozione, state alterando un normale processo, ecco perché il controllo porta ad errori. Se analizzate con paura una situazione, otterrete risultati diversi a quando l'analizzate attraverso le lenti di un'altra emozione, amore, passione, felicità. Anche qui, è l'osservatore che costruisce e vede la sua realtà, ad influenzarla con i suoi stati d'animo.
Quando l'insicurezza va in cerca di certezze, il pensiero diviene nostro nemico. Ricordate che se ragionate su una paura, arriverete ad un inganno, anche se non ve ne sarete consapevoli.
Riassumendo in poche parole il contenuto di questi concetti, potremmo dire: "lasciate ogni certezza, voi che ragionate".
Ancora credete di poter controllare ogni cosa? Sicuri delle vostre certezze o delle vostre paure?
La paura fa paura, ma siete ancora convinti di contrastarla con la pochezza della ragione?
La paura usa la logica, che è sua sorella maggiore; dove c'è una paura, c'è un eccesso di razionalità.
Le due cose si rafforzano vicendevolmente.
C'è un mondo che sfugge alla ragione, l'illusione è quella di essere sicuri di sapere.

Inviato da: bolla di sapone il Lunedì, 05-Ago-2013, 11:51
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 04-Ago-2013, 13:56)

C'è molta ansia dentro di te.
La testa che esplode, se ho capito cosa ti succede, è dovuto ad un mal di testa tensivo (dovuto alla preoccupazione) che ti comprime le vene del collo, così ti senti la testa esplodere.
Ti succede a volte di sentire il battito del cuore, a livello cervicale?

Comunque, tralasciando un po' i pensieri, c'è una causa di questo tuo modo di pensare ansioso.

Gli esercizi lavorano su una parte del problema, però non devi trascurare lo stress, verificare eventuali carenze.
Altrimenti finisci per discutere i pensieri e dimenticarti che magari hai una carenza di serotonina.
L'ansia genera paure inconsce, che non centrano nulla con il momento che vivi, ecco perché c'è un problema di base da curare.

Per esempio, prima, quando riuscivi a gestire il tutto avevi un livello d'ansia inferiore, ora non riesci perché l'ansia è aumentata.
Già prendendo alcuni integratori potresti notare delle differenza a livello di pensieri, perché quando riesci a lasciar andare i pensieri, perdono il loro carattere di ossessività.

hai centrato in pieno il problema... prima l'ansia era di meno e riuscivo a gestire meglio il tutto. ma da sei mesi a questa parte è scoppiata in modo fortissimo. l'unica cosa che posso associare a questa ansia esagerata è stata una lite avuta sei mesi fa appunto. però adesso non ci penso più la delusione è stata superata almeno credo...

io sono convinta che ci sia un problema ormonale dietro perchè con l'arrivo dell'ansia sono arrivati problemi di ciclo, per non parlare dell'esame tiroideo alle stelle. la ginecologa non mi ha fatto fare nessun esame, mi ha prescritto solo una pillola da prendere il 15° giorno del ciclo per 10 gg, per la sindrome premestruale... effettivamente io ho notato che in quei giorni l'ansia sale, anche se non ho dei pensieri precisi mi sento ansiosa, sfociante al terrore, poi prendo la pillola e la cosa inizia a scemare. questo mese ho raggiunto l'apice perchè sono arrivate queste immagini intrusive e pensieri fissi...

si i mal di testa provocano pure pulsazione delle vene, e come se il pensiero premesse le pareti della testa... diciamo che se non ci fossero i pensieri potrei dire che sia un problema di cervicale...

che integratori potrei prendere? avevo iniziato il magnesio ma l'ho sospeso, in più prendo un integratore per i capelli...

gli esercizi per quanto tempo li devo fare al giorno? ne devo fare più di uno?

scusa le mille domande ma penso che sei una persona competente in materia e mi fido dei tuoi consigli!!


Inviato da: sballato91 il Lunedì, 05-Ago-2013, 14:40
Secondo me Dr.Dock potresti forse parlare pure dell'illusione dell'auto-inganno, cioè in questi mesi a me è sembrato fortemente di mentire a me stesso

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 05-Ago-2013, 15:13
QUOTE (sballato91 @ Lunedì, 05-Ago-2013, 13:40)
Secondo me Dr.Dock potresti forse parlare pure dell'illusione dell'auto-inganno, cioè in questi mesi a me è sembrato fortemente di mentire a me stesso

Tutte le paure sono un inganno, perché si basano su convinzioni di base distorte.

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 05-Ago-2013, 15:17
QUOTE (sara76 @ Lunedì, 05-Ago-2013, 13:40)
ciao dr dock..io continuo a pensare di non avere piu speranze di guarigione... prima di tutto non c'e' nessuno che abbia la mia ossessione e questo mi fa sentire un caso unico..e forse non penso nemmeno piu che sia doc...continuo a rileggere sia le tue strategie che quelle apprese in psicoterapia, pero' nulla cambia...
sono abbastanza demoralizzata.. PSICO sad.gif

L'ho già trattata questa cosa, forse ti è sfuggita, è il caso X.
È una delle strategie dell'ansia, ti fa sentire un caso particolare dato che non trovi nessun altro con il tuo problema (che poi, cercando, lo trovi. PSICO wink.png )

Te l'ho detto, stai usando le letture nella maniera non corretta.
Tu pensi che leggendo i pensieri vadano via, invece, succede che leggi per rassicurarti quindi non servono a nulla.

È come leggere un libro sull'influenza quando hai l'influenza: se leggi il libro e poi speri che ti passi stai sbagliando.
Se leggi il libro, applichi le cure contenute, allora guarisci.
Ricordati che se osservi la paura, lei produrrà sempre pensieri.
Questo anche se vai a Lourdes 20 volte o se leggi tutti i libri sull'ansia.

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 05-Ago-2013, 15:22
QUOTE (bolla di sapone @ Lunedì, 05-Ago-2013, 10:51)
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 04-Ago-2013, 13:56)

C'è molta ansia dentro di te.
La testa che esplode, se ho capito cosa ti succede, è dovuto ad un mal di testa tensivo (dovuto alla preoccupazione) che ti comprime le vene del collo, così ti senti la testa esplodere.
Ti succede a volte di sentire il battito del cuore, a livello cervicale?

Comunque, tralasciando un po' i pensieri, c'è una causa di questo tuo modo di pensare ansioso.

Gli esercizi lavorano su una parte del problema, però non devi trascurare lo stress, verificare eventuali carenze.
Altrimenti finisci per discutere i pensieri e dimenticarti che magari hai una carenza di serotonina.
L'ansia genera paure inconsce, che non centrano nulla con il momento che vivi, ecco perché c'è un problema di base da curare.

Per esempio, prima, quando riuscivi a gestire il tutto avevi un livello d'ansia inferiore, ora non riesci perché l'ansia è aumentata.
Già prendendo alcuni integratori potresti notare delle differenza a livello di pensieri, perché quando riesci a lasciar andare i pensieri, perdono il loro carattere di ossessività.

hai centrato in pieno il problema... prima l'ansia era di meno e riuscivo a gestire meglio il tutto. ma da sei mesi a questa parte è scoppiata in modo fortissimo. l'unica cosa che posso associare a questa ansia esagerata è stata una lite avuta sei mesi fa appunto. però adesso non ci penso più la delusione è stata superata almeno credo...

io sono convinta che ci sia un problema ormonale dietro perchè con l'arrivo dell'ansia sono arrivati problemi di ciclo, per non parlare dell'esame tiroideo alle stelle. la ginecologa non mi ha fatto fare nessun esame, mi ha prescritto solo una pillola da prendere il 15° giorno del ciclo per 10 gg, per la sindrome premestruale... effettivamente io ho notato che in quei giorni l'ansia sale, anche se non ho dei pensieri precisi mi sento ansiosa, sfociante al terrore, poi prendo la pillola e la cosa inizia a scemare. questo mese ho raggiunto l'apice perchè sono arrivate queste immagini intrusive e pensieri fissi...

si i mal di testa provocano pure pulsazione delle vene, e come se il pensiero premesse le pareti della testa... diciamo che se non ci fossero i pensieri potrei dire che sia un problema di cervicale...

che integratori potrei prendere? avevo iniziato il magnesio ma l'ho sospeso, in più prendo un integratore per i capelli...

gli esercizi per quanto tempo li devo fare al giorno? ne devo fare più di uno?

scusa le mille domande ma penso che sei una persona competente in materia e mi fido dei tuoi consigli!!

Perché hai sospeso il magnesio?
Integratore per capelli? Perché ti cadono oppure li vuoi far crescere più velocemente?
Perché se ti cadono c'è un problema ormonale sicuramente…

Il mal di testa quindi è solo cervicale, non hai emicranie?

Poi, un'altra cosa: dalle tue domande sugli esercizi sento che sei una persona perfezionista.
Sbaglio o è così?
Non è che fai 2 esercizi e stai meglio, non funziona così.
È quello che cerco di dire anche a Sara.
Puoi fare anche una passeggiata e rivelarsi più utile, per esempio.

Questo non perché sono inutili gli esercizi, e ci mancherebbe PSICO D.gif , ma perché, se li fai in maniera ossessiva, alimenti il problema.

Inviato da: sara76 il Lunedì, 05-Ago-2013, 17:08
QUOTE (Dr.Dock @ Lunedì, 05-Ago-2013, 14:17)
QUOTE (sara76 @ Lunedì, 05-Ago-2013, 13:40)
ciao dr dock..io continuo a pensare di non avere piu speranze di guarigione... prima di tutto non c'e' nessuno che abbia la mia ossessione e questo mi fa sentire un caso unico..e forse non penso nemmeno piu che sia doc...continuo a rileggere sia le tue strategie che quelle apprese in psicoterapia, pero' nulla cambia...
sono abbastanza demoralizzata.. PSICO sad.gif

L'ho già trattata questa cosa, forse ti è sfuggita, è il caso X.
È una delle strategie dell'ansia, ti fa sentire un caso particolare dato che non trovi nessun altro con il tuo problema (che poi, cercando, lo trovi. PSICO wink.png )

Te l'ho detto, stai usando le letture nella maniera non corretta.
Tu pensi che leggendo i pensieri vadano via, invece, succede che leggi per rassicurarti quindi non servono a nulla.

È come leggere un libro sull'influenza quando hai l'influenza: se leggi il libro e poi speri che ti passi stai sbagliando.
Se leggi il libro, applichi le cure contenute, allora guarisci.
Ricordati che se osservi la paura, lei produrrà sempre pensieri.
Questo anche se vai a Lourdes 20 volte o se leggi tutti i libri sull'ansia.

si dr dock, probabilmente mi è sfuggita si' ,ma in questi giorni ero fuori da me stessa... io cerco di capire come applicare le strategie per diminuire l'ansia, ma se l'ossessione è particolarmente forte non ci riesco ..ad es. se inizia a salire l'ansia perché la mia ossessione si intensifica e quindi non riesco più a connettere su niente la mia psic mi ha consigliato di scaricare l'ansia facendo qualcosa di fisico, come ad es salire su uno step e pedalare fino a che non si sente che l'ansia cali un po' e quindi la situazione rientri... ma io in questi giorni ero talmente bloccata su questa testa che non mi lasciava nemmeno un attimo di respiro che o stavo su una cyclette tutto il giorno e non era fattibile come cosa, o esplodo piangendo disperata perché in qualche modo l'ansia deve sfociare in qualcosa..nel mio caso avevo anche attacchi di panico e angoscia pura..
poi vado dalla mia psic e lei mi dice che praticamente non è l'ossessione che è forte ma sono io che non la gestisco come dovrei e questo provoca questa escalation... mi sembra che siccome non sia riuscita a farmi uscire dalla crisi adesso mi pare che non sappia più cosa dirmi... insomma inizio anche a non avere più fiducia in lei e la cosa mi preoccupa non poco...
l'unica cosa che dovrei fare se ho capito bene e cercare di abbassare i livelli dell'ansia per fare in modo che l'ossessioni diventi per me meno paurosa e quindi io diventi più forte dell'ossessione?
ma come faccio a non avere paura di una cosa che mi devasta la vita?
sara

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 06-Ago-2013, 09:55
Ascolta, cerco di darti dei piccoli input:

-io cerco di capire come applicare le strategie per diminuire l'ansia---> non devi cercare, cercare è uguale a una compulsione. Il nemico non è l'ansia, ma il modo in cui cerchi di affrontare il problema. Per esempio, se cercassi di farti aumentare l'ansia otterresti molti più risultati (non scherzo), questo perché cominceresti ad accettare una parte di te che c'è e ti fa paura.

-l'esercizio fisico è utile ma per stare bene fisicamente, non usarlo come rimedio.
Fai l'esercizio 11 e scrivimi cosa hai capito.

-Sì, devi abbassarla, ma questa è una conseguenza, non un obiettivo. È quello che cerco di farti capire: se ti prendi una pastiglia lo fai per abbassare l'ansia, ma poi lei ritorna. Come mai?

-Hai ragione, si dice che "nulla fa più paura della paura", però se quella paura è basata su convinzioni sbagliate e illusioni allora è paura basata su falsità, no?
Ti consiglio di fare l'esercizio 8, così rivedi un po' le convinzioni su cui poggia la paura.
Se togli i pilastri comincia a vacillare.

Inviato da: bolla di sapone il Mercoledì, 07-Ago-2013, 11:42
QUOTE (Dr.Dock @ Lunedì, 05-Ago-2013, 14:22)


Perché hai sospeso il magnesio?
Integratore per capelli? Perché ti cadono oppure li vuoi far crescere più velocemente?
Perché se ti cadono c'è un problema ormonale sicuramente…

Il mal di testa quindi è solo cervicale, non hai emicranie?

Poi, un'altra cosa: dalle tue domande sugli esercizi sento che sei una persona perfezionista.
Sbaglio o è così?
Non è che fai 2 esercizi e stai meglio, non funziona così.
È quello che cerco di dire anche a Sara.
Puoi fare anche una passeggiata e rivelarsi più utile, per esempio.

Questo non perché sono inutili gli esercizi, e ci mancherebbe  PSICO D.gif , ma perché, se li fai in maniera ossessiva, alimenti il problema.

ciao Dr.Dock...

sinceramente ho sospeso il magnesio perchè mentre lo prendevo ho avuto la ricaduta e mi ero preoccupata che fosse stato per quello... unsure.gif
l'integratore per i capelli lo prendo perchè ho una forte caduta, non ho mai una capigliatura folta, ma in questo periodo... peggio che mai! sono anche anemica comunque... e il ferro basso causa anche caduta di capelli...

il mal di testa cambia, c'è quando mi viene alla base del collo con pulsazioni alle vene, o quando mi fa male la fronte, di solito dopo una raffica di immagini intrusive, e poi ci sono le emicranie...

non sono una persona propriamente perfezionista... di quelle che se sbagliano casca il mondo, però per quanto riguarda la salute mi piace seguire bene le cure, per questo chiedevo sugli esercizi. so bene che non fanno miracoli, alla fine li faccio per provare a stare un pò meglio ma non credo che possano risolvere il problema alla base PSICO sad.gif

grazie sempre per la risposta PSICO D.gif

Inviato da: bolla di sapone il Mercoledì, 07-Ago-2013, 11:45
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 06-Ago-2013, 08:55)


-Hai ragione, si dice che "nulla fa più paura della paura", però se quella paura è basata su convinzioni sbagliate e illusioni allora è paura basata su falsità, no?

ma come si fa a sapere con certezza che la paura di fonda su convinzioni sbagliate? non si può... ed è questo che mi uccide...

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 07-Ago-2013, 13:12
QUOTE (sara76 @ Martedì, 06-Ago-2013, 09:58)
scusami dr dock , dove li trovo questi esercizi?
grazie
sara

Li trovi in firma, qui sotto.
Sono sia a pagina 1 che 2.

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 07-Ago-2013, 13:16
QUOTE (bolla di sapone @ Mercoledì, 07-Ago-2013, 10:42)
QUOTE (Dr.Dock @ Lunedì, 05-Ago-2013, 14:22)


Perché hai sospeso il magnesio?
Integratore per capelli? Perché ti cadono oppure li vuoi far crescere più velocemente?
Perché se ti cadono c'è un problema ormonale sicuramente…

Il mal di testa quindi è solo cervicale, non hai emicranie?

Poi, un'altra cosa: dalle tue domande sugli esercizi sento che sei una persona perfezionista.
Sbaglio o è così?
Non è che fai 2 esercizi e stai meglio, non funziona così.
È quello che cerco di dire anche a Sara.
Puoi fare anche una passeggiata e rivelarsi più utile, per esempio.

Questo non perché sono inutili gli esercizi, e ci mancherebbe  PSICO D.gif , ma perché, se li fai in maniera ossessiva, alimenti il problema.

ciao Dr.Dock...

sinceramente ho sospeso il magnesio perchè mentre lo prendevo ho avuto la ricaduta e mi ero preoccupata che fosse stato per quello... unsure.gif
l'integratore per i capelli lo prendo perchè ho una forte caduta, non ho mai una capigliatura folta, ma in questo periodo... peggio che mai! sono anche anemica comunque... e il ferro basso causa anche caduta di capelli...

il mal di testa cambia, c'è quando mi viene alla base del collo con pulsazioni alle vene, o quando mi fa male la fronte, di solito dopo una raffica di immagini intrusive, e poi ci sono le emicranie...

non sono una persona propriamente perfezionista... di quelle che se sbagliano casca il mondo, però per quanto riguarda la salute mi piace seguire bene le cure, per questo chiedevo sugli esercizi. so bene che non fanno miracoli, alla fine li faccio per provare a stare un pò meglio ma non credo che possano risolvere il problema alla base PSICO sad.gif

grazie sempre per la risposta PSICO D.gif

No, no, pura suggestione; il magnesio è un calmante del sistema nervoso.



Hai mai fatto controlli di vitamina B6 o D?
Comunque, il tuo problema è legato alla tiroide, sono sicuro che con una cura sostitutiva risolvi.


Gli esercizi aiutano molto ma solo se si fanno in maniera non compulsiva, altrimenti diventano una delle tante soluzioni che non funzionano.

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 07-Ago-2013, 13:20
QUOTE (bolla di sapone @ Mercoledì, 07-Ago-2013, 10:45)
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 06-Ago-2013, 08:55)


-Hai ragione, si dice che "nulla fa più paura della paura", però se quella paura è basata su convinzioni sbagliate e illusioni allora è paura basata su falsità, no?

ma come si fa a sapere con certezza che la paura di fonda su convinzioni sbagliate? non si può... ed è questo che mi uccide...

La paura è un emozione, per questo non puoi razionalizzarla.
Quando cerchi di analizzarla usi sempre la paura e arrivi a conclusioni sbagliate.

Dipende comunque dalla paura, ci sono delle convinzioni disfunzionali che reggono la paura.
Se mi fai un esempio posso spiegartelo meglio.

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 07-Ago-2013, 13:29
QUOTE (bolla di sapone @ Mercoledì, 07-Ago-2013, 10:45)
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 06-Ago-2013, 08:55)


-Hai ragione, si dice che "nulla fa più paura della paura", però se quella paura è basata su convinzioni sbagliate e illusioni allora è paura basata su falsità, no?

ma come si fa a sapere con certezza che la paura di fonda su convinzioni sbagliate? non si può... ed è questo che mi uccide...

Dimenticavo, ho letto anche degli estrogeni alti.

Il problema non sono gli estrogeni alti ma il rapporto con il progesterone: se hai più estrogeni ci sono buone probabilità di avere problemi di ansia.


Anche gli estrogeni bassi comportano stati d'ansia, ma sono causati da malattie serie che escluderei.

Inviato da: bolla di sapone il Mercoledì, 07-Ago-2013, 17:21
QUOTE (Dr.Dock @ Mercoledì, 07-Ago-2013, 12:20)
QUOTE (bolla di sapone @ Mercoledì, 07-Ago-2013, 10:45)
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 06-Ago-2013, 08:55)


-Hai ragione, si dice che "nulla fa più paura della paura", però se quella paura è basata su convinzioni sbagliate e illusioni allora è paura basata su falsità, no?

ma come si fa a sapere con certezza che la paura di fonda su convinzioni sbagliate? non si può... ed è questo che mi uccide...

La paura è un emozione, per questo non puoi razionalizzarla.
Quando cerchi di analizzarla usi sempre la paura e arrivi a conclusioni sbagliate.

Dipende comunque dalla paura, ci sono delle convinzioni disfunzionali che reggono la paura.
Se mi fai un esempio posso spiegartelo meglio.

infatti da qualche giorno sono ritornata a prendere il magnesio...
no mai fatti controlli di vitamina B6 o D... che disturbi portano queste carenze?

per la tiroide prendo l'eutirox che l'endocrinologa voleva pure sospendermi per via degli esami normali... ma se non lo prendo più non si sballano tutti?? boh...
per gli ormoni farò di sicuro tutti gli esami necessari... così ci vedrò chiaro!!

riguardo l'esempio sulla paura attualmente ho il terrore, di fare del male a mia cugina. ora il solo pensiero di incontrarla mi terrorizza... anche se prima della ricaduta avevo cominciato a farlo e mi ero rassicurata sul fatto che nulla di quello che temevo si era avverato anzi... quindi mi chiedo come si fa a vivere così? come si fa a sapere con certezza che questa paura si fonda su convinzioni sbagliate? posso solo avere la certezza che non ho mai fatto nulla di male, che il solo pensiero mi terrorizza, che non soltanto mi terrorizza fare qualcosa a livello fisico ma anche mentale. per me già il fatto di pensare a mia cugina innocentemente è sbagliato e mi mette ansia. per esempio se vedo in un negozio qualcosa e istintivamente penso "a lei piacerebbe" li mi metto a pensare che non avrei dovuto pensarlo, che sono cattiva ecc ecc. sono un caso perso mi sa PSICO cry.gif quando avevo altri tipi di doc non provavo tutto questo terrore...

grazie sempre per la pazienza PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 08-Ago-2013, 10:01
QUOTE (bolla di sapone @ Mercoledì, 07-Ago-2013, 16:21)
QUOTE (Dr.Dock @ Mercoledì, 07-Ago-2013, 12:20)
QUOTE (bolla di sapone @ Mercoledì, 07-Ago-2013, 10:45)
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 06-Ago-2013, 08:55)


-Hai ragione, si dice che "nulla fa più paura della paura", però se quella paura è basata su convinzioni sbagliate e illusioni allora è paura basata su falsità, no?

ma come si fa a sapere con certezza che la paura di fonda su convinzioni sbagliate? non si può... ed è questo che mi uccide...

La paura è un emozione, per questo non puoi razionalizzarla.
Quando cerchi di analizzarla usi sempre la paura e arrivi a conclusioni sbagliate.

Dipende comunque dalla paura, ci sono delle convinzioni disfunzionali che reggono la paura.
Se mi fai un esempio posso spiegartelo meglio.

infatti da qualche giorno sono ritornata a prendere il magnesio...
no mai fatti controlli di vitamina B6 o D... che disturbi portano queste carenze?

per la tiroide prendo l'eutirox che l'endocrinologa voleva pure sospendermi per via degli esami normali... ma se non lo prendo più non si sballano tutti?? boh...
per gli ormoni farò di sicuro tutti gli esami necessari... così ci vedrò chiaro!!

riguardo l'esempio sulla paura attualmente ho il terrore, di fare del male a mia cugina. ora il solo pensiero di incontrarla mi terrorizza... anche se prima della ricaduta avevo cominciato a farlo e mi ero rassicurata sul fatto che nulla di quello che temevo si era avverato anzi... quindi mi chiedo come si fa a vivere così? come si fa a sapere con certezza che questa paura si fonda su convinzioni sbagliate? posso solo avere la certezza che non ho mai fatto nulla di male, che il solo pensiero mi terrorizza, che non soltanto mi terrorizza fare qualcosa a livello fisico ma anche mentale. per me già il fatto di pensare a mia cugina innocentemente è sbagliato e mi mette ansia. per esempio se vedo in un negozio qualcosa e istintivamente penso "a lei piacerebbe" li mi metto a pensare che non avrei dovuto pensarlo, che sono cattiva ecc ecc. sono un caso perso mi sa PSICO cry.gif quando avevo altri tipi di doc non provavo tutto questo terrore...

grazie sempre per la pazienza PSICO smile.gif

La vitamina B6 serve per la sintesi della serotonina e per riparare la mielina, che è la guaina che riveste i neuroni.
La carenza provoca depressione, sempre se c'è una carenza importante.

La carenza di vitamina D porta ad un sacco di problemi: ansia, depressione, fibromialgia, dolori articolari, insonnia, aumento di peso.
Pensa che la depressione invernale ha tra le cause proprio la carenza di vitamina D: è tipica in quei paesi dove le persone prendono poco sole Canada, Scandinavia, Germania, Irlanda


Allora la fai già la cura…pensavo che l'endocrinologa non volesse prescrivertela.


Scusa, se tu incontri tua cugina e hai paura, sicuramente ti scatta il pensiero.
Mi sembra normalissimo perché la tua paura ti fa ricordare il pensiero.
È automatico.
Poi tu gli dai un significato, o al contenuto, o al fatto che fai i pensieri…

Devi innanzitutto capire che sei una persona ansiosa, questo tuo modo di ragionare è frutto di uno squilibrio che va corretto.
Chiunque può cominciare a ragionare in maniera depressa o ansiosa se non sta bene.

Le certezze non le hai, sai perché? Perché la paura è un emozione che fa paura, non puoi eliminare una cosa che nell'uomo ha questo effetto.
Ci sono molti errori:
- non ricordarsi che la paura è un emozione che fa paura
- credere seriamente a tutto ciò che si pensa
- cerca di risolvere, perché analizzeresti con una logica alterata dalla paura

Per quanto riguarda la frase: "se penso a mia cugina in maniera innocente mi sale l'ansia".
C'è una paura.
Prova a pensare a che paura.
Per esempio: "se la penso significa che potrebbe capitargli qualcosa…" oppure "se la penso significa che provo qualcosa per lei…"

Sono le convinzioni che reggono le paure che vanno discusse, non i pensieri.

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 08-Ago-2013, 10:01
XIX° CASO - L'ILLUSIONE DI ESSERE CATTIVI E INSENSIBILI
A tutte le persone capita di fare pensieri strani, perversi, violenti o avere impulsi che vanno contro la loro vera natura.
I pensieri negativi sono normali, ma quando una persona con l'ansia ha questi pensieri, si focalizza su di essi e dà a loro un significato; è come se i pensieri avessero una vita tutta loro.
I pensieri del tipo "e se…" diventano dei mostri e il cervello rimane bloccato in una spirale di panico.
"E se il pensiero avesse un significato?", "Significa che sono una persona suicida?", "E se mi tormenta per sempre?"
La verità è che quando l'ansia cala, i pensieri svaniscono da sé.
È la mente ansiosa che produce pensieri di paura, e la stessa mente vi fa focalizzare sui pensieri e ve li fa prendere per veri; l'illusione è non capire il sistema ansioso in cui vi trovate ma perdersi nel contenuto dei pensieri.
L'eccessiva importanza che si dà ai pensieri è sempre un effetto dell'ansia: i pensieri non sono più semplici pensieri ma sintomi di una paura (paura che nasce con l'analisi del pensiero stesso).
Se vi prendete lo Xanax, migliorate perché l'ansia cala e si perde quel controllo ansioso che effettuate su voi stessi.
Gli ansiosi però non sono a conoscenza di ciò, quindi analizzano il loro modo di pensare, finiscono per arrivare a conclusioni sbagliate: si etichettano, diventano omicidi, psicotici, peccatori, molestatori.
Sentirsi cattivi, sentirsi in colpa sono conseguenze comuni di quando si dà importanza ai pensieri.
Non è un problema mentale, è un problema comportamentale, un errore nel pattern di ragionamento. È una distorsione cognitiva.
Le persone normali fanno questi pensieri ma sono ad un livello meno intenso perché non sono persone ansiose: non li discutono neanche, sanno di aver fatto un pensiero strano e lo lasciano andare.
Tutt'al più dicono: "ma che pensiero ho avuto?" e poi cambiano discorso, così il pensiero cade nel dimenticatoio.
Ora vi mostro alcune convinzioni, correggete le vostre se siete convinti di altro:
- A tutti gli esseri umani capita, a volte, di pensare a contenuti di natura sessuale, aggressiva o blasfema
- A tutti gli esseri umani capita, a volte, di pensare alla cosa più sconveniente
Questi pensieri sono parte imprescindibile della natura umana. Avere questo tipo di pensieri non vi rende delle cattive persone.
Più vi sforzate di controllare i vostri pensieri, più fate un errore comportamentale, il pensiero ritorna (poi lo scambiate per intrusivo).
Se la smettete di pretendere di controllare i pensieri, quest'ultimi andranno sicuramente via.
Il vostro obiettivo non è quello di controllarvi, ma se proprio volete farlo, osservatevi con leggerezza, non paura (ricordatevi dell'ansia che lavora all'interno di voi).

Inviato da: bolla di sapone il Giovedì, 08-Ago-2013, 18:00
QUOTE (Dr.Dock @ Giovedì, 08-Ago-2013, 09:01)

La vitamina B6 serve per la sintesi della serotonina e per riparare la mielina, che è la guaina che riveste i neuroni.
La carenza provoca depressione, sempre se c'è una carenza importante.

La carenza di vitamina D porta ad un sacco di problemi: ansia, depressione, fibromialgia, dolori articolari, insonnia, aumento di peso.
Pensa che la depressione invernale ha tra le cause proprio la carenza di vitamina D: è tipica in quei paesi dove le persone prendono poco sole Canada, Scandinavia, Germania, Irlanda


Allora la fai già la cura…pensavo che l'endocrinologa non volesse prescrivertela.


Scusa, se tu incontri tua cugina e hai paura, sicuramente ti scatta il pensiero.
Mi sembra normalissimo perché la tua paura ti fa ricordare il pensiero.
È automatico.
Poi tu gli dai un significato, o al contenuto, o al fatto che fai i pensieri…

Devi innanzitutto capire che sei una persona ansiosa, questo tuo modo di ragionare è frutto di uno squilibrio che va corretto.
Chiunque può cominciare a ragionare in maniera depressa o ansiosa se non sta bene.

Le certezze non le hai, sai perché? Perché la paura è un emozione che fa paura, non puoi eliminare una cosa che nell'uomo ha questo effetto.
Ci sono molti errori:
- non ricordarsi che la paura è un emozione che fa paura
- credere seriamente a tutto ciò che si pensa
- cerca di risolvere, perché analizzeresti con una logica alterata dalla paura

Per quanto riguarda la frase: "se penso a mia cugina in maniera innocente mi sale l'ansia".
C'è una paura.
Prova a pensare a che paura.
Per esempio: "se la penso significa che potrebbe capitargli qualcosa…" oppure "se la penso significa che provo qualcosa per lei…"

Sono le convinzioni che reggono le paure che vanno discusse, non i pensieri.

nell'integratore che prendo c'è anche la vit B ma niente vit D... sono anni che ho dolori articolari che non hanno una causa specifica... potrebbe essere questa la causa? devo fare gli esami quanto prima!!

l'eutirox me le prescrissero 7 o 8 anni fa quando mi diagnosticarono l'ipotiroidismo... questa endocrinologa di cui ti parlo la contattai mesi fa per l'esame sballato dell'anticorpo anti tireoglobulina. ma lei non mi prescrisse nulla anzi voleva togliermi pure l'eutirox... per lei è tutto normale pure il noduletto che ho alla tiroide...

riguardo il resto non so più cosa pensare, il fatto è che mi sono convinta di essere una persona sbagliata e non riesco a cambiare idea. razionalmente capisco che tutto quello che dici è giusto ma non riesco ad applicarlo a me. la paura ha preso troppo il sopravvento, prima ero meno ansiosa e riuscivo meglio a gestire tutti i pensieri che avevo, smontandoli pure! il solo fatto di pensare a mia cugina mi fa sentire sporca, una molestatrice mi dico che non è normale... poi parte il monitoraggio e da li i pensieri si intensificano ovvio... e l'ansia diventa terrore. il panico mi assale al solo pensiero di incontrarla cosa che evito come la peste. ma forse dovrei prendere coraggio e affrontare la paura di petto non so sono troppo confusa e avvilita...

ho letto il XIX° caso, e sembra scritto apposta per me, ma veramente io non riesco ad accettare che tutti abbiano pensieri sbagliati ma che non ci fanno caso... "è come se i pensieri avessero una vita tutta loro" questa frase dice tutto...

Inviato da: Petra Von Kant il Giovedì, 08-Ago-2013, 19:40
Ma come è possibile che piu' tempo passa e piu' quello che il doc mi manda sembra sempre piu' vero? E' normale che ormai le emozioni e sensazioni intrusive partano in automatico appena parte il pensiero? Perchè è questo che mi sta dando la prova che non è doc, mettendomi in un'ansia e tristezza assurdi. ( ormai appaio rassegnata e l'ansia neanche la calcolo). Help!!!

Inviato da: skins88 il Giovedì, 08-Ago-2013, 20:09
QUOTE (Petra Von Kant @ Giovedì, 08-Ago-2013, 18:40)
Ma come è possibile che piu' tempo passa e piu' quello che il doc mi manda sembra sempre piu' vero? E' normale che ormai le emozioni e sensazioni intrusive partano in automatico appena parte il pensiero? Perchè è questo che mi sta dando la prova che non è doc, mettendomi in un'ansia e tristezza assurdi. ( ormai appaio rassegnata e l'ansia neanche la calcolo). Help!!!

Se nn fosse doc, se non fossero ossessioni non staresti qui a tormentarti.

Inviato da: democratico76 il Giovedì, 08-Ago-2013, 23:33
Bravo DR Dock... PSICO wink.png

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 09-Ago-2013, 18:57
QUOTE (democratico76 @ Giovedì, 08-Ago-2013, 22:33)
Bravo DR Dock... PSICO wink.png

PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 09-Ago-2013, 18:59
QUOTE (Petra Von Kant @ Giovedì, 08-Ago-2013, 18:40)
Ma come è possibile che piu' tempo passa e piu' quello che il doc mi manda sembra sempre piu' vero? E' normale che ormai le emozioni e sensazioni intrusive partano in automatico appena parte il pensiero? Perchè è questo che mi sta dando la prova che non è doc, mettendomi in un'ansia e tristezza assurdi. ( ormai appaio rassegnata e l'ansia neanche la calcolo). Help!!!

Infatti non è doc, è ansia.
Certo, i pensieri automatici sono portatori di emozioni: se è un pensiero pauroso hai paura, se è un pensiero sulla paura di eccitarsi, ti ecciterai (sempre paura).

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 09-Ago-2013, 19:08
QUOTE (bolla di sapone @ Giovedì, 08-Ago-2013, 17:00)
QUOTE (Dr.Dock @ Giovedì, 08-Ago-2013, 09:01)

La vitamina B6 serve per la sintesi della serotonina e per riparare la mielina, che è la guaina che riveste i neuroni.
La carenza provoca depressione, sempre se c'è una carenza importante.

La carenza di vitamina D porta ad un sacco di problemi: ansia, depressione, fibromialgia, dolori articolari, insonnia, aumento di peso.
Pensa che la depressione invernale ha tra le cause proprio la carenza di vitamina D: è tipica in quei paesi dove le persone prendono poco sole Canada, Scandinavia, Germania, Irlanda


Allora la fai già la cura…pensavo che l'endocrinologa non volesse prescrivertela.


Scusa, se tu incontri tua cugina e hai paura, sicuramente ti scatta il pensiero.
Mi sembra normalissimo perché la tua paura ti fa ricordare il pensiero.
È automatico.
Poi tu gli dai un significato, o al contenuto, o al fatto che fai i pensieri…

Devi innanzitutto capire che sei una persona ansiosa, questo tuo modo di ragionare è frutto di uno squilibrio che va corretto.
Chiunque può cominciare a ragionare in maniera depressa o ansiosa se non sta bene.

Le certezze non le hai, sai perché? Perché la paura è un emozione che fa paura, non puoi eliminare una cosa che nell'uomo ha questo effetto.
Ci sono molti errori:
- non ricordarsi che la paura è un emozione che fa paura
- credere seriamente a tutto ciò che si pensa
- cerca di risolvere, perché analizzeresti con una logica alterata dalla paura

Per quanto riguarda la frase: "se penso a mia cugina in maniera innocente mi sale l'ansia".
C'è una paura.
Prova a pensare a che paura.
Per esempio: "se la penso significa che potrebbe capitargli qualcosa…" oppure "se la penso significa che provo qualcosa per lei…"

Sono le convinzioni che reggono le paure che vanno discusse, non i pensieri.

nell'integratore che prendo c'è anche la vit B ma niente vit D... sono anni che ho dolori articolari che non hanno una causa specifica... potrebbe essere questa la causa? devo fare gli esami quanto prima!!

l'eutirox me le prescrissero 7 o 8 anni fa quando mi diagnosticarono l'ipotiroidismo... questa endocrinologa di cui ti parlo la contattai mesi fa per l'esame sballato dell'anticorpo anti tireoglobulina. ma lei non mi prescrisse nulla anzi voleva togliermi pure l'eutirox... per lei è tutto normale pure il noduletto che ho alla tiroide...

riguardo il resto non so più cosa pensare, il fatto è che mi sono convinta di essere una persona sbagliata e non riesco a cambiare idea. razionalmente capisco che tutto quello che dici è giusto ma non riesco ad applicarlo a me. la paura ha preso troppo il sopravvento, prima ero meno ansiosa e riuscivo meglio a gestire tutti i pensieri che avevo, smontandoli pure! il solo fatto di pensare a mia cugina mi fa sentire sporca, una molestatrice mi dico che non è normale... poi parte il monitoraggio e da li i pensieri si intensificano ovvio... e l'ansia diventa terrore. il panico mi assale al solo pensiero di incontrarla cosa che evito come la peste. ma forse dovrei prendere coraggio e affrontare la paura di petto non so sono troppo confusa e avvilita...

ho letto il XIX° caso, e sembra scritto apposta per me, ma veramente io non riesco ad accettare che tutti abbiano pensieri sbagliati ma che non ci fanno caso... "è come se i pensieri avessero una vita tutta loro" questa frase dice tutto...

Certo che potrebbe essere?
Per caso ti viene ogni tanto il prurito, oppure sfoghi sulla pelle?
Se mangi poco pesce e stai poco esposta all'aperto allora sei sicuramente carente, di quanto, dovresti controllare.

Nessuno ti dice che devi applicarlo, non voglio rassicurarti perché tanto l'ansia farà sempre il suo gioco.
Io ti dico una cosa, lei troverà una cosa sulla quale non sono stato chiaro.
Sta a te vedere che è una paura, cioè, dopo che è scattata, considerare che c'è un inganno dietro che non ti va neanche di discutere.

Se affronti la paura dimostri che non vale nulla, se eviti dimostra a te stessa di dare valore alle paure, cioè lasciarti spaventare dai pensieri.

Io, quando scrivo, sottolineo spesso di non prendere le mie parole come rassicurazione, perché altrimenti non hanno alcun valore.
Il discorso potresti fartelo benissimo da sola con te stessa (cosa che già fai), ma come vedi non porta risultati.

Inviato da: bolla di sapone il Venerdì, 09-Ago-2013, 21:52
QUOTE (Dr.Dock @ Venerdì, 09-Ago-2013, 18:08)

Certo che potrebbe essere?
Per caso ti viene ogni tanto il prurito, oppure sfoghi sulla pelle?
Se mangi poco pesce e stai poco esposta all'aperto allora sei sicuramente carente, di quanto, dovresti controllare.

Nessuno ti dice che devi applicarlo, non voglio rassicurarti perché tanto l'ansia farà sempre il suo gioco.
Io ti dico una cosa, lei troverà una cosa sulla quale non sono stato chiaro.
Sta a te vedere che è una paura, cioè, dopo che è scattata, considerare che c'è un inganno dietro che non ti va neanche di discutere.

Se affronti la paura dimostri che non vale nulla, se eviti dimostra a te stessa di dare valore alle paure, cioè lasciarti spaventare dai pensieri.

Io, quando scrivo, sottolineo spesso di non prendere le mie parole come rassicurazione, perché altrimenti non hanno alcun valore.
Il discorso potresti fartelo benissimo da sola con te stessa (cosa che già fai), ma come vedi non porta risultati.

ciao Dr.Dock... effettivamente capita che mi vengano degli attacchi di prurito in tutto il corpo e la cosa è molto fastidiosa, ma soffrendo di allergie ho sempre attribuito a quello il problema... comunque pesce ne mangio poco e niente ohmy.gif
e poco e niente sto esposta all'aperto! a settembre farò i controlli purtroppo per ora sono tutti in ferie... ti farò sapere...

io vorrei sfruttare quello che leggo, i consigli che mi date, per stare meglio, quando ho scoperto il forum vi leggevo e applicavo le nozioni e stavo riuscendo a migliorare... l'ansia smisurata ha bloccato tutto portandomi indietro di mille passi...
credimi non cerco rassicurazione nelle tue parole anche perchè ora come ora niente mi rassicura, ma cerco delle spiegazioni al problema, per esempio il problema del sentire le voci, mesi fa mi era tornata questa ossessione ma poi l'ho smontata rendendomi conto che era il fischio che ho nell'orecchio a farmi credere di sentire dei sussurri... poi ho letto quello che spiegavi tu e mi hai dato conferma della cosa... adesso anche se l'ossessione cerca di tornare ogni tanto io la smonto subito... ma per il resto non riesco a smontare nulla anzi, anche oggi giornata infernale...

volevo chiederti un parere visto che sei esperto di queste cose... oggi mamma che non sa nulla delle ossessioni ma mi vede sempre depressa e assente, ha parlato con un dottore che ci segue per tante cose, è un medico che pratica medicina omeopatica. praticamente mi ha dato delle gocce di iperico da prendere 2 volte al giorno. ho iniziato oggi, leggendo in rete ho visto che lo considerano un ottimo antidepressivo naturale ma ho visto che sul forum lo sconsigliavano preferendo i farmaci tradizionali... secondo te può avere degli effetti sull'ansia e sulle ossessioni?
ti ringrazio e scusami per le mille domande e paranoie PSICO sad.gif


Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 09-Ago-2013, 22:08
Beh allora hai trovato già una possibile spiegazione alla tua ansia…

Sì è vero, è usato come antidepressivo: in Germania è usatissimo per i disturbi dell'umore ed è efficace.
Sicuramente lo è per la depressione, poi sull'ansia potrebbe esserlo di conseguenza, ma non ne sono certo.
L'unica cosa, se decidi di prenderlo è non andare al mare e se stai molto al sole indossa degli occhiali da sole.
Mi sembra strano che te l'abbia dato proprio in estate…

Io penso che un prodotto migliore sia la rodiola, sicuro che ha effetti sull'ansia.
Però poi, se ti manca la vitamina D, ritorniamo sempre al solito punto…

Il problema è che tu vedi il processo di miglioramento come una strada a senso unico, non puoi sbagliare altrimenti tutto è perduto.
Quando ti arriva l'ansia, accettala, non pensare di far le cose in funzione dell'ansia.
Tu cerca di capire le cose, poi se migliori è una cosa in più.
Non devi ragionare come se l'ansia fosse un nemico, l'ansia c'è per un motivo.
Esatto, era solo un fischio: però prima avevi paura, no? E c'era l'ansia…
Ora non c'è perché hai capito, pensa se cercavi razionalmente di rassicurarti di non aver nulla, adesso eri ancora a rimuginare.









Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 10-Ago-2013, 10:30
XX° CASO - L'ILLUSIONE DEL SOGNO
L'ansioso è una persona che legge, legge e pensa di capire.
Sicuramente dopo aver fatto un sogno che ha per tema le proprie ossessioni, sarete andati a leggere le "teorie sui sogni" di Freud o peggio ancora di utenti comuni.
Così, al posto di uscire dal problema, ne usciti terrorizzati e spaventati, con i dubbi che continuano a tormentarvi.
In questo caso, l'illusione è quella di pensare che il sogno sia il nostro inconscio che ci comunica la verità.
Pensateci bene, fate così tutti i giorni, avete una paura e vi controllate per capire se sia vera: controllate il vostro stato, controllate le vostre emozioni e finite per controllare i sogni.
Succede però un inganno, perché i sogni rappresentano ciò che noi pensiamo durante il giorno.
Se di giorno mi tormento con i pensieri ansiosi, è molto probabile che il sogno avrà quel tipo di tema.
Così, il giorno seguente continuerò a ragionare sul sogno fatto, riprendendo il tema che mi spaventa; la notte successiva il meccanismo scatterà nuovamente.
È un ciclo che si rafforza con l'inganno, così come i pensieri ossessivi.
Per quanto sembri reale, il sogno rimane una creazione di fantasia, non rappresenta di certo i vostri gusti o le vostre intenzioni.
Alcuni mi diranno: "Sì, ma io nel sonno ero eccitata".
C'è sempre un inganno dietro a queste sensazioni, che non riguarda la vostra eccitazione ma i particolari su cui vi concentrate.
Può essere che eravate eccitati perché avete visto una donna eccitata e vi siete immedesimate.
Ma questo non potrete mai saperlo con certezza, perché quando ragionate con paura, vi soffermerete solo sui particolari che fanno paura e non considererete tutte le altre ipotesi (che magari sono inconoscibili razionalmente…)

Inviato da: bolla di sapone il Sabato, 10-Ago-2013, 11:10
QUOTE (Dr.Dock @ Venerdì, 09-Ago-2013, 21:08)
Beh allora hai trovato già una possibile spiegazione alla tua ansia…

Sì è vero, è usato come antidepressivo: in Germania è usatissimo per i disturbi dell'umore ed è efficace.
Sicuramente lo è per la depressione, poi sull'ansia potrebbe esserlo di conseguenza, ma non ne sono certo.
L'unica cosa, se decidi di prenderlo è non andare al mare e se stai molto al sole indossa degli occhiali da sole.
Mi sembra strano che te l'abbia dato proprio in estate…

Io penso che un prodotto migliore sia la rodiola, sicuro che ha effetti sull'ansia.
Però poi, se ti manca la vitamina D, ritorniamo sempre al solito punto…

Il problema è che tu vedi il processo di miglioramento come una strada a senso unico, non puoi sbagliare altrimenti tutto è perduto.
Quando ti arriva l'ansia, accettala, non pensare di far le cose in funzione dell'ansia.
Tu cerca di capire le cose, poi se migliori è una cosa in più.
Non devi ragionare come se l'ansia fosse un nemico, l'ansia c'è per un motivo.
Esatto, era solo un fischio: però prima avevi paura, no? E c'era l'ansia…
Ora non c'è perché hai capito, pensa se cercavi razionalmente di rassicurarti di non aver nulla, adesso eri ancora a rimuginare.

me lo ha prescritto perchè sa che non vado al mare... ho un problema di febbricola che si accentua in estate e stare al sole mi fa stare male... chiederò per la rodiola, alla fine a me interessa far passare l'ansia che in questi giorni è praticamente continua.

io ci provo ad accettarla, aspetto che passi da sola ma in questi giorni proprio non mi lascia, non si può stare tutto il giorno con la tachicardia i tremori ecc ecc... l'ansia può essere causata da un problema fisico tipo la carenza di vitamina D ma mi chiedo può essere causata da un peggioramento del doc??


Inviato da: bolla di sapone il Sabato, 10-Ago-2013, 11:16
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 10-Ago-2013, 09:30)
XX° CASO - L'ILLUSIONE DEL SOGNO
L'ansioso è una persona che legge, legge e pensa di capire.
Sicuramente dopo aver fatto un sogno che ha per tema le proprie ossessioni, sarete andati a leggere le "teorie sui sogni" di Freud o peggio ancora di utenti comuni.
Così, al posto di uscire dal problema, ne usciti terrorizzati e spaventati, con i dubbi che continuano a tormentarvi.
In questo caso, l'illusione è quella di pensare che il sogno sia il nostro inconscio che ci comunica la verità.
Pensateci bene, fate così tutti i giorni, avete una paura e vi controllate per capire se sia vera: controllate il vostro stato, controllate le vostre emozioni e finite per controllare i sogni.
Succede però un inganno, perché i sogni rappresentano ciò che noi pensiamo durante il giorno.
Se di giorno mi tormento con i pensieri ansiosi, è molto probabile che il sogno avrà quel tipo di tema.
Così, il giorno seguente continuerò a ragionare sul sogno fatto, riprendendo il tema che mi spaventa; la notte successiva il meccanismo scatterà nuovamente.
È un ciclo che si rafforza con l'inganno, così come i pensieri ossessivi.
Per quanto sembri reale, il sogno rimane una creazione di fantasia, non rappresenta di certo i vostri gusti o le vostre intenzioni.
Alcuni mi diranno: "Sì, ma io nel sonno ero eccitata".
C'è sempre un inganno dietro a queste sensazioni, che non riguarda la vostra eccitazione ma i particolari su cui vi concentrate.
Può essere che eravate eccitati perché avete visto una donna eccitata e vi siete immedesimate.
Ma questo non potrete mai saperlo con certezza, perché quando ragionate con paura, vi soffermerete solo sui particolari che fanno paura e non considererete tutte le altre ipotesi (che magari sono inconoscibili razionalmente…)

proprio ieri mi sono svegliata terrorizzata per colpa di un sogno che ho fatto... tutto il giorno sono stata male e ho cominciato a monitorarmi pure mentre dormivo!! per me i sogni hanno lo stesso valore assoluto dei pensieri, spesso mi capita di svegliarmi e dover analizzare tutto quello che ho sognato... ma voglio smettere di farlo, perchè così peggioro solo le cose... devo imparare a sminuire quello che sogno!!!!

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 10-Ago-2013, 14:23
Ah, ok, allora va bene.
Però se prendi una è meglio non prendere l'altra, perché lavorano entrambe sulla serotonina e potrebbero fare interazione ad alto dosaggio.

No, il doc non centra niente, può peggiorare l'ansia, questo sì.
Ma oltre a peggiorare non capita nulla.

Devi imparare anche perché il sogno non significa nulla, non perché non li vuoi analizzare.

Inviato da: bolla di sapone il Sabato, 10-Ago-2013, 16:07
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 10-Ago-2013, 13:23)
Ah, ok, allora va bene.
Però se prendi una è meglio non prendere l'altra, perché lavorano entrambe sulla serotonina e potrebbero fare interazione ad alto dosaggio.

No, il doc non centra niente, può peggiorare l'ansia, questo sì.
Ma oltre a peggiorare non capita nulla.

Devi imparare anche perché il sogno non significa nulla, non perché non li vuoi analizzare.

grazie mille per tutti i tuoi consigli PSICO smile.gif
per il momento prendo l'iperico, appena il dottore torna dalle ferie dry.gif chiederò per l'altra cosa...

io non ho ben capito una cosa, è l'ansia che fa venire le ossessioni o il contrario? sono sempre stata convinta che fossero i pensieri fissi a farmi sballare il sistema nervoso. ma adesso vedo che è l'ansia che mi fa aumentare le ossessioni PSICO-si.gif

oggi per esempio non mi sta dando pace, è un continuo nemmeno il lexotan ha fatto nulla... e sto li a rimurginare tutto il tempo... come è possibile che non scemi nemmeno un pò?

hai ragione devo capire che i sogni non hanno valore, questo mio analizzarli per vedere cosa o chi ho sognato è una forma di compulsione secondo me, e quindi la devo abolire!!!!!

Inviato da: CapodibonaSperanza il Sabato, 10-Ago-2013, 16:33
Dock,ma in quei pochi momenti di felicità che ho pensando a qualcosa che mi fa star bene,subentra il pensiero di essere omosessuale,ma il pensiero positivo che ho,è talmente forte,mi concentro talmente tanto su quest'ultimo,che al pensiero di essere omo mi dico:"potrei essere felice con uomo!!!" e per altro sembra che con la donna,sia finito tutto,sogni compreso e sembra non dispiacermi anche se c'è sempre un fondo di tristezza..che significa?? Ho paura di pensare ad un qualcosa di positivo,che subentra il pensiero di essere o di diventare uomo,al pensiero che forse dovrri avere un ragazzo al mio fianco che sembra che diventi positivo insieme all'altro pensiero...un ragionamento un po' contorto..

Inviato da: CapodibonaSperanza il Sabato, 10-Ago-2013, 16:33
Omo*

Inviato da: Kasabian89 il Sabato, 10-Ago-2013, 16:42
Capitava e capita anche a me, ed è nato perchè la psico mi disse che gli omosessuali sono felici di esserlo.
Che poi sono tutti luoghi comuni perchè proprio ieri ho letto di un sacco di gente che sta malissimo ad accettarlo perchè aveva già il suo ideale di vita, ci fantasticava e poi gli piomba addosso questa realtà che magari era già presente ma non in maniera così evidente, ed è tremendo quando succede.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 11-Ago-2013, 13:27
QUOTE (bolla di sapone @ Sabato, 10-Ago-2013, 15:07)
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 10-Ago-2013, 13:23)
Ah, ok, allora va bene.
Però se prendi una è meglio non prendere l'altra, perché lavorano entrambe sulla serotonina e potrebbero fare interazione ad alto dosaggio.

No, il doc non centra niente, può peggiorare l'ansia, questo sì.
Ma oltre a peggiorare non capita nulla.

Devi imparare anche perché il sogno non significa nulla, non perché non li vuoi analizzare.

grazie mille per tutti i tuoi consigli PSICO smile.gif
per il momento prendo l'iperico, appena il dottore torna dalle ferie dry.gif chiederò per l'altra cosa...

io non ho ben capito una cosa, è l'ansia che fa venire le ossessioni o il contrario? sono sempre stata convinta che fossero i pensieri fissi a farmi sballare il sistema nervoso. ma adesso vedo che è l'ansia che mi fa aumentare le ossessioni PSICO-si.gif

oggi per esempio non mi sta dando pace, è un continuo nemmeno il lexotan ha fatto nulla... e sto li a rimurginare tutto il tempo... come è possibile che non scemi nemmeno un pò?

hai ragione devo capire che i sogni non hanno valore, questo mio analizzarli per vedere cosa o chi ho sognato è una forma di compulsione secondo me, e quindi la devo abolire!!!!!

Comunque l'iperico in tintura madre è una cosa omeopatica, non è che abbia tutti questi effetti, sarebbe meglio l'estratto secco…

Un buon rimedio per l'ansia è fare un po' di esercizio, anche solo camminare un'ora al parco ha dei benefici migliori dell'ansiolitico.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 11-Ago-2013, 13:30
QUOTE (CapodibonaSperanza @ Sabato, 10-Ago-2013, 15:33)
Dock,ma in quei pochi momenti di felicità che ho pensando a qualcosa che mi fa star bene,subentra il pensiero di essere omosessuale,ma il pensiero positivo che ho,è talmente forte,mi concentro talmente tanto su quest'ultimo,che al pensiero di essere omo mi dico:"potrei essere felice con uomo!!!" e per altro sembra che con la donna,sia finito tutto,sogni compreso e sembra non dispiacermi anche se c'è sempre un fondo di tristezza..che significa?? Ho paura di pensare ad un qualcosa di positivo,che subentra il pensiero di essere o di diventare uomo,al pensiero che forse dovrri avere un ragazzo al mio fianco che sembra che diventi positivo insieme all'altro pensiero...un ragionamento un po' contorto..

È normale, tu pensi positivo ma ti scatta la paura.
Puoi vederla come la paura di non essere più felice, appena pensi alla felicità, ti scatta la paura.
È ansia che si manifesta con la paura che ti ho detto.
In più, a te arriva il pensiero, non lo riconosci e incominci a rimuginare.
Anche solo scrivere sul forum ne è un esempio.

Inviato da: CapodibonaSperanza il Domenica, 11-Ago-2013, 13:40
Dock,e ciò che ha scritto kasabian nell'ultimo messaggio ? Sembra la mia situazione..identica...

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 11-Ago-2013, 13:45
Io penso che le letture sulla rete fanno male, sai quante persone con questi dubbi ci sono?
Quelle persone non hanno paura di essere omosessuali, hanno paura del giudizio degli altri.
Non si può stare male per una cosa che piace.

Inviato da: CapodibonaSperanza il Domenica, 11-Ago-2013, 14:00
Quindi credi che la gente che non si accetta cerca di altra gente,che per loro sfortuna,soffrono di ansia,condividendo il loro pensieri,le loro ormai certezze con persone ansiose,alimentando i dubbi a quest'ultimo.

Il dubbio può arrivare al tal punto di mettere in discussione il piacere che si è sempre provato per la donna per anni? Sotto qualsiasi aspetto? Certe volte sembra non dispiacermi,sembra che io possa star bene con uomo,e certe volte mi dico che sto cosi male perché in realtà sto con una donna.Pensa te.

Te,pensi che siano solo trip mentali,anche perché ho sentito di questa omosessualità egodistonica,ciioe del fatto che una persona non si accetta perché non vuole provare sentimenti oppure attrazione per persone del proprio sesso,quindi si cerca di reprimersi per se stessi e non per la società.


Qualsiasi cosa faccio,dipingere,sentire musica,uscire,parlare con un amico ecc la associo al fatto che stia diventando gay e non mi turba più come prima,anche se un fondo di tristezza ce l'ho.

Mentre sono con la mia ragazza invece,sensazione di prese per il culo,ma certe volte sembra non provare niente,come se mi sentissi a disagio pure,certe volte se penso che mentre la bacio potrei vomitare,cosi,all'improvviso,mi viene per davvero il senso di vomito.

L'ansia può arrivare a cio? ...se fossi stato omo me ne sarei accorto molto prima,o anche a 18 anni ci si può scoprire?
E se mi concentro sul pene,sembra piacermi,fisionanente sembra piacermi,e automaticamente mi vengono pensieri porno in maniera passiva dove sembra che io possa godere,cioè che a me in realtà piace il pene ma non lo accetto perché basato su pensieri morali.

Scusami se ho scritto molto.

Inviato da: CapodibonaSperanza il Domenica, 11-Ago-2013, 14:02
L'ultima frase l'ho scritta male,sono supposizioni che mi faccio mettendo in dubbio il fatto che forse mi potesse piacere il pene ma che non lo accetto,e questo mi fa sentire male,perché ho sempre visto il sesso e l'amore,come un qualcosa di divino e unico se fatto con una ragazza che amo.e ora invece....mamma Mia..

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 11-Ago-2013, 14:08
XXI° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CHE RITORNA
Questo è uno degli elementi chiave su cui si basa il disturbo ossessivo.
I pensieri sembrano originarsi dal nulla e diventano presto una specie di sabotatore, moralizzatore o inquisitore interno.
Il problema è che state facendo tutto voi, siete vittima di un auto-illusione.
Partiamo dal fatto che chi ha uno stato ansioso vedrà la realtà con paura, può avere inoltre alcune fobie.
Se, ad esempio, abbiamo un calo di serotonina (per cause da chiarire) incominceremo ad essere ansiosi, essere ansiosi significa cominciare a ragionare con paura.
Ora, lo notate da voi che se una persona si identifica con i pensieri significa che si dimentica del problema che c'è alla base.
Inoltre, questo stato vi costringe a ripensare alle vostre paure, cioè non riuscirete più a lasciarla andare e considerarle innocue.
La mente rapisce la vostra serenità, si producono in continuazione pensieri ansiosi e sentite la necessità di discuterli.
Come abbiamo detto più volte, discutere fa degenerare in un dubbio patologico perché si ragiona con le stesse convinzioni e punti di vista che hanno creato la paura.
La paura deriva sempre da convinzioni di base distorte, proprio quelle convinzioni che vengono considerate sempre giuste.
Io ho elaborato una mia teoria perché ritorna il pensiero: quando il pensiero viene discusso e non risolto, passa all'inconscio come dubbio ancora da chiarire.
Ora che è dentro di voi, anche quando non l'avete, inconsapevolmente guardate la realtà cercando delle risposte.
Vi faccio un esempio: prendiamo una donna che ha paura di non amare più il ragazzo.
Quando vede il ragazzo, scatta la paura perché guarda il ragazzo con gli occhi di chi deve risolvere quel dubbio.
In pratica, l'inganno continua perché il dubbio tiene in piedi un modo di guardare la realtà distorto; se non ci fosse l'inganno non ci sarebbe la paura.
Inoltre, c'è un'altra spiegazione per il ritorno del pensiero.
Le persone che pensano di essere malate di doc sono ad un livello d'ansia più profondo rispetto a quelle con l'ansia patologica.
Loro temono i pensieri perché rappresentano una conferma alla malattia che pensano di avere, sono ipocondriaci della mente e la controllano.
Così, per loro i pensieri ansiosi sono degli allarmi, quando arrivano cominciano a osservarli dall'esterno.
Invece, i pensieri ansiosi derivano sempre da convinzioni sbagliate e distorte, ne sono una naturale conseguenza.
I doccati hanno l'ansia per i pensieri stessi, pensano che è innaturale avere l'ansia, per loro è causata da una patologia.
Quindi, cominciano a guardare la mente come un terza persona, un inquilino scomodo di loro stessi.
Il pensiero scatta perché vivono ma inconsciamente osservano cosa pensa la mente, cioè controllano per paura del proprio pensiero.
C'è sempre una paura di fondo, quella che questi pensieri rovineranno la loro esistenza, che i pensieri saboteranno ogni loro tentativo di essere felici.
Io penso che ci sia un automatismo nel far perdurare il pensiero: la persona doccata vorrebbe il controllo della propria mente quindi quando vive, inconsciamente osserva se ci sono pensieri, ed ecco che il pensiero ansioso compare.
Si scambia la presenza del pensiero come prova dell'essere malati, ma questo capiterà sempre perché osservare la mente con paura equivale a ricordare il pensiero ansioso fatto in precedenza.
Forse gli ansiosi sono inconsapevoli di questo loro controllo, questo guardarsi dentro.
Se guardo la mente, il pensiero è sempre lì, perché dovrebbe andare via?
Il pensiero di chi ha un sabotatore interno è "adesso mi viene quel pensiero…", magari questa parte non la pensano neanche più e tutto è diventato automatico.
Prendiamo un ragazzo che ha un rapporto con la sua ragazza: il processo descritto ha come risultato immagini omosessuali.
Se ci si rivolge alla mente, si vive la realtà della mente, cioè quella dei pensieri ansiosi.
Ma questo succede non perché la mente è malata, ma perché in queste persone l'atto di controllare è dovuto ad una paura.
Se ci pensiamo, la questione non è molto diversa da chi soffre d'ansia e pensa: "oddio, e se stasera non riesco a prendere sonno?"
È la paura di non riuscire a dormire che non fa dormire la persona, perché la preoccupazione fa salire l'ansia che provoca insonnia.
Nel caso dell'ansioso si vive il pensiero, nel caso dell'ossessivo si teme il pensiero: sono due realtà in cui c'è una paura differente ma il meccanismo è uguale.
Come mai la medicina ufficiale li pone in categorie differenti? Mistero…
Entrambi comunque creano la loro realtà nel momento stesso in cui fanno il pensiero e lo prendono in considerazione.
Un ultimo motivo per cui un pensiero ritorna è prettamente biologico: se pensiamo sempre ad una paura, nel nostro cervello si creano dei canali molto forti tra la memoria e l'amigdala, cioè il centro della paura.
Più si discute, più il pensiero ansioso capita con maggiore frequenza e in maniera completamente automatica.

Inviato da: klm il Domenica, 11-Ago-2013, 14:09
capodibonasperanza, prima stavo mangiando a tavola coi miei ed è passata la notizia in tv: "14enne si suicida perché gay e non capito da nessuno". Ho iniziato a grondare sudare mentre mangiavo.
sono sempre stato fidanzato con ragazze, amato ragazze, fatto sesso con ragazze, masturbato con ragazze, ma sono due anni che non vivo proprio più, sono al limite, preferirei essere gay a questo punto in questo modo non vivrei questo inferno, almeno dentro di me saprei di essere sessualmente attratto da un uomo e mi metterei il cuore in pace ma questa non è più vita.
non riesco più ad uscire di casa per incrociare lo sguardo con un uomo, anche 95enne, per paura di esserne attratto, quando invece a casa non faccio che guardare ragazze in foto, ammirarle etc.
ho appena lasciato un post ma la maggior parte di voi sebbene lo ha letto lo sta snobbando bellamente, nonostante ho il vostro stesso problema. capisco che l'egoismo è imperante ovunque e in chiunque, ma cristo dio dico...tra persone che hanno lo stesso problema non ci dovrebbe essere quella che gli antichi chiamavano solidarietà?

Inviato da: CapodibonaSperanza il Domenica, 11-Ago-2013, 14:20
Eh infatti,ma io sono del parere che se la gente non risponde,è perché abbiamo tutti quanti gli stessi sintomi,se ti leggi tutti i post di chi soffre di ossessioni omo ti ritroverai sicuramente.

Inviato da: Kasabian89 il Domenica, 11-Ago-2013, 15:12
Mamma anch'io l'ho sentita la notizia del ragazzino, capita spessissimo a Roma.. beh hanno una tolleranza, il mio amico a Roma l'hanno picchiato, è un età molto delicata quella e io immagino se mi fossi sentita lesbica in quegli anni come starei, si mi era capitato di trovare eccitante il corpo femminile ma se vestito in maniera sexy e quindi non pensavo di essere lesbica, e poi sognavo un ragazzo per me, sognavo il primo bacio io all'alba dei 24 anni nemmeno quello ho dato XD
Si mi capitava mi cascasse l'occhio sul fondoschiena piuttosto che sul seno delle mie compagne, ma di sicuro non mi piaceva, qualche volta sentivo quella sensazione di fastidio, ma non pensavo certo di essere attratta dalle donne, perchè per me contavano di più i sentimenti e si ho avuto delle amicizie che erano delle vere e proprie sorellanze XD ma non ci siamo mai toccate o altre cose strane XD
Certo alle superiori con l'ansia che avevo col cazzo che mi mettevo a fare la doccia con le mie compagne, un pò perchè mi vergognavo un pò perchè avevo paura potesse eccitarmi il loro corpo eppure nonostante queste paure la sera in camera facevamo i discorsi su chi fosse figo o meno e a me non sembrava di fingere proprio per niente, sono arrossita quando un ragazzo molto carino mi ha dato un bacio sulla guancia piuttosto che mi ha tenuta per mano per tutto il tragitto perchè inciampavo ovunque, nessuno mi aveva presa per mano e chi lo stava facendo era anche un ragazzo carino.
Mi perdo sempre nei ricordi del passato, no comment.. quello che voglio dire è che è sottile per me l'angoscia di accettare e avere il doc, perchè in comune c'è il non voler essere omosessuale e la paura di esserlo, ora io so che non mi interessa dell'opinione altrui però delle volte mi viene da piangere anche perchè quando ne ho parlato a mia madre mi ha detto non mi fai diventare nonna quindi? ed entrambi continuano a dirmi che non gli interessa e che devo essere felice ma che non posso dire di essere lesbica senza aver mai provato, il punto è che è così difficile da accettare e non voglio che mi si diano false speranze.
Quindi ho googlato come accettare di essere lesbica e non ci ho capito comunque nulla, ma quelle persone non mi sembravano cos' happy, ma c'è da dire che quando avevo il doc pedofilo io la differenza tra me e un pedofilo non la coglievo, la terapeuta invece mi disse che c'era una differenza abissale, la psichiatra dice che se volessi fare sesso con una donna cercherei, invece sto a vedere come mi sento quando mi arrivano le pubblicità do vuoi conoscere quslcuns della tua zona disponibile e io sto a chiedermi desidero rispondere?

Inviato da: CapodibonaSperanza il Domenica, 11-Ago-2013, 16:14
Dock,ora che mi ricordo,la psicologa mi disse che ho problemi di personalità,cioè?

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 11-Ago-2013, 17:00
QUOTE (Nyst @ Domenica, 11-Ago-2013, 14:27)
Dr. Dock, puoi pubblicare anche qualcosa sull'ossessione di essere malgiudicati, infatti a causa di questa ossessione sono spesso e volentieri aggressivo e scontroso con tutti. Se mio padre mi dice:" Fai schifo, mi incazzo e incomincio a compulsare, sul perchè mi dice così, perchè mi vuole male, non sono il suo figlio preferito ecc." Grz in anticipo

Beh ma questo non è un problema ossessivo, è un problema di bassa autostima. PSICO wink.png

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 11-Ago-2013, 17:02
QUOTE (CapodibonaSperanza @ Domenica, 11-Ago-2013, 15:14)
Dock,ora che mi ricordo,la psicologa mi disse che ho problemi di personalità,cioè?

Dipende, ce ne sono di vario tipo, comunque niente che la terapia non può risolvere…

Inviato da: CapodibonaSperanza il Domenica, 11-Ago-2013, 17:16
Il problema è che non ho soldi per andare dallo psichiatra,e sinceramente mi sento malato sia a parlare di "psichiatra" che di disturbo ossessivo che mi attanaglierà la vita.
Io le dissi:" ho pensato di tutto,egodistonismo,latenza.." e lei:"può anche essere latenza ma non è questo il problema.."

Li mi si è venuta l'ansia.
Lei mi disse chiaramente:" essendo sempre stata una persona meticolosa,quest'ultima viene associata al perfezionismo,quindi persona perfezionista.Quando quest'elemento manca,incosciamente,senza che io me ne accorga,sfocia nell'ossessione"

Cosa ne pensi?

Inviato da: Petra Von Kant il Domenica, 11-Ago-2013, 18:27
Ragazzi io sono gay e il mio problema in fase di accettazione non era cio' che provavo, non mi andavo a monitorare , il tutto era spontaneo, l'unico problema per me fu il giudizio della gente, l'etichetta " omosessuale" carica dei connotati negativi che la società arretrata ha da sempre attribuito al termine, ma a me faceva piacere provare certe cose, non mi mettevano affatto ansia, cercavo volutamente di attirare l'attenzione delle donne da cui ero attratta, e questo mi dava un'immensa felicità e soddisfazione! Quando ho cominciato a sbattermene del giudizio della gente, mi sono fatta ossessionare da mia madre che non mi accettava , quindi, per rabbia mista a frustrazione, ogni ragazzo che vedevo, lo monitoravo sul volto e pensavo " vediamo cosa mia madre e tutti gli altri pretendono da me" così facendo cercavo di indurmi la sensazione che comunemente provavo per le donne sul loro volto facendo una sorta di trasposizione ideodinamica. Tutto questo in maniera molto molto ossessiva, finchè il tutto non è sfociato in una pseudo attrazione che mi ha fatto entrare nel panico e che ha fatto arrivare il mio doc etero, che già covava da tempo, a livelli massimi. Ora, come posso fare a uscire dal meccanismo??

Inviato da: CapodibonaSperanza il Domenica, 11-Ago-2013, 18:50
Quindi Petra,te che sei omosessuale,e credimi,una che combatte per questo doc e purtroppo,con persone a lei care per la propria omosessualità,è un omosessuale abbastanza felice di esserlo.Io,credo che in realtà,tu non abbia trascurato il giudizio di tua madre al quale vuoi un bene della Madonna,perché sennò non avresti messo in dubbio il tuo orientamento sessuale,che secondo me,è ben definito.

Tua madre deve capire che l'importante,è che tu sia felice,ma vedrai,lo capirà,non pensare che ti odi,o che ce l'abbia con te,assolutamente,ma vedrai che lo capirà col tempo,nonostante tu sia adulta.Sii felice,noi siamo persone semplici,che per essere felici ci basta poco,ma purtroppo,siamo destinati a combattere anche con noi stessi.

Comunque ti volevo domandare inizialmente,secondo te,sono solo trip mentali i nostri? Sembra tutto vero? Sembra che non mi dispiaccia più pensare di stare con un uomo dopo quasi 4 mesi di tristezza e ansia? È solo abitudine oppure accettazione?

La cosa che mi fa più male,è che per le donne non sembra provate più niente,niente di niente...invece i ragazzi mi sembrano tutti belli,esclamno nella mia mente come quelle bambine minchia "che carino quello.." e poi mi Cala la tristezza,non so neanche se ho più l'ansia o no.Ieri sono andato a vedere l'omosessualità egodistonica,te che sei omosessuale,me ne parleresti? Perché questa cosa mi ha rovinato la serata di ieri.L'egodistonico,colui che non si accetta no per la società ma per principi morali che ha,non accetta di provare sentimenti o "affettivita" verso persone del proprio sesso.

Quest'ultimo sembra succedere a me,ma ho paura che io remprimo e mi ritrovo a dire:"e se mi lasciassi andare,potrei amare un uomo ed essere felice" la risposta sembra di si,e li parte la tristezza...certe volte penso che tu questa tristezza in realtà sua dovuta perché non vivo la mia vera natura,che sto con una ragazza quando dovrei stare con un ragazzo.
Certe volte,mi sento a disagio con la mia ragazza,sembra non provare niente,e se penso di vomitare,cosi,all'improvviso mentre la bacio,mi viene per davvero il senso di vomito.

Queste cose non sono da eterosessuale...

Inviato da: Petra Von Kant il Domenica, 11-Ago-2013, 19:21
Sì io ho passato la fase della egodistonicità e te la spiego subito: io provavo CON PIACERE E APPAGAMENTO attrazione, poi mi rendevo conto che era una persona del mio stesso sesso quindi pensavo " quindi mi dovrei classificare come.......LESBICA?!?!" a quel punto non sentivo il termine in linea con la mia immagine, ma le attrazioni continuavo a volerle provare. Queta è l'egodistonicità: io vivevo con piacere le sensazioni ma cio' che non sentivo mio era la semplice etichetta "lesbica, omosex" non i sentimenti, quelli li sentivo fin troppo miei. Anche la repressione dei sentimenti a cui tu ti riferisci è relativa solo all'etichetta non alla condizione esistenziale.

Inviato da: bolla di sapone il Domenica, 11-Ago-2013, 19:37
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 11-Ago-2013, 13:08)
XXI° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CHE RITORNA


mi ci riconosco sotto molti aspetti, è anche vero che il più delle volte il controllare i pensieri avviene in modo automatico...

altra cosa che avevo notato pure io è che spesso mi causo le ossessioni da sola, cioè mi preoccupo che mi possa venire un ossessione e sto li a monitorarmi ma ovviamente più cerco di evitare di pensarci e più ci penso fino a quando diventa una cosa patologica... praticamente mi flagello con le mie mani...

però le immagini intrusive come si spiegano? quelle le causo pure io inconsapevolmente o arrivano da sole perchè per me la seconda ipotesi... e non capisco perchè il cervello mi debba martoriare così...

Inviato da: Redbird il Domenica, 11-Ago-2013, 19:59
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 11-Ago-2013, 13:08)
XXI° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CHE RITORNA
Questo è uno degli elementi chiave su cui si basa il disturbo ossessivo.
I pensieri sembrano originarsi dal nulla e diventano presto una specie di sabotatore, moralizzatore o inquisitore interno.
Il problema è che state facendo tutto voi, siete vittima di un auto-illusione.
Partiamo dal fatto che chi ha uno stato ansioso vedrà la realtà con paura, può avere inoltre alcune fobie.
Se, ad esempio, abbiamo un calo di serotonina (per cause da chiarire) incominceremo ad essere ansiosi, essere ansiosi significa cominciare a ragionare con paura.
Ora, lo notate da voi che se una persona si identifica con i pensieri significa che si dimentica del problema che c'è alla base.
Inoltre, questo stato vi costringe a ripensare alle vostre paure, cioè non riuscirete più a lasciarla andare e considerarle innocue.
La mente rapisce la vostra serenità, si producono in continuazione pensieri ansiosi e sentite la necessità di discuterli.
Come abbiamo detto più volte, discutere fa degenerare in un dubbio patologico perché si ragiona con le stesse convinzioni e punti di vista che hanno creato la paura.
La paura deriva sempre da convinzioni di base distorte, proprio quelle convinzioni che vengono considerate sempre giuste.
Io ho elaborato una mia teoria perché ritorna il pensiero: quando il pensiero viene discusso e non risolto, passa all'inconscio come dubbio ancora da chiarire.
Ora che è dentro di voi, anche quando non l'avete, inconsapevolmente guardate la realtà cercando delle risposte.
Vi faccio un esempio: prendiamo una donna che ha paura di non amare più il ragazzo.
Quando vede il ragazzo, scatta la paura perché guarda il ragazzo con gli occhi di chi deve risolvere quel dubbio.
In pratica, l'inganno continua perché il dubbio tiene in piedi un modo di guardare la realtà distorto; se non ci fosse l'inganno non ci sarebbe la paura.
Inoltre, c'è un'altra spiegazione per il ritorno del pensiero.
Le persone che pensano di essere malate di doc sono ad un livello d'ansia più profondo rispetto a quelle con l'ansia patologica.
Loro temono i pensieri perché rappresentano una conferma alla malattia che pensano di avere, sono ipocondriaci della mente e la controllano.
Così, per loro i pensieri ansiosi sono degli allarmi, quando arrivano cominciano a osservarli dall'esterno.
Invece, i pensieri ansiosi derivano sempre da convinzioni sbagliate e distorte, ne sono una naturale conseguenza.
I doccati hanno l'ansia per i pensieri stessi, pensano che è innaturale avere l'ansia, per loro è causata da una patologia.
Quindi, cominciano a guardare la mente come un terza persona, un inquilino scomodo di loro stessi.
Il pensiero scatta perché vivono ma inconsciamente osservano cosa pensa la mente, cioè controllano per paura del proprio pensiero.
C'è sempre una paura di fondo, quella che questi pensieri rovineranno la loro esistenza, che i pensieri saboteranno ogni loro tentativo di essere felici.
Io penso che ci sia un automatismo nel far perdurare il pensiero: la persona doccata vorrebbe il controllo della propria mente quindi quando vive, inconsciamente osserva se ci sono pensieri, ed ecco che il pensiero ansioso compare.
Si scambia la presenza del pensiero come prova dell'essere malati, ma questo capiterà sempre perché osservare la mente con paura equivale a ricordare il pensiero ansioso fatto in precedenza.
Forse gli ansiosi sono inconsapevoli di questo loro controllo, questo guardarsi dentro.
Se guardo la mente, il pensiero è sempre lì, perché dovrebbe andare via?
Il pensiero di chi ha un sabotatore interno è "adesso mi viene quel pensiero…", magari questa parte non la pensano neanche più e tutto è diventato automatico.
Prendiamo un ragazzo che ha un rapporto con la sua ragazza: il processo descritto ha come risultato immagini omosessuali.
Se ci si rivolge alla mente, si vive la realtà della mente, cioè quella dei pensieri ansiosi.
Ma questo succede non perché la mente è malata, ma perché in queste persone l'atto di controllare è dovuto ad una paura.
Se ci pensiamo, la questione non è molto diversa da chi soffre d'ansia e pensa: "oddio, e se stasera non riesco a prendere sonno?"
È la paura di non riuscire a dormire che non fa dormire la persona, perché la preoccupazione fa salire l'ansia che provoca insonnia.
Nel caso dell'ansioso si vive il pensiero, nel caso dell'ossessivo si teme il pensiero: sono due realtà in cui c'è una paura differente ma il meccanismo è uguale.
Come mai la medicina ufficiale li pone in categorie differenti? Mistero…
Entrambi comunque creano la loro realtà nel momento stesso in cui fanno il pensiero e lo prendono in considerazione.
Un ultimo motivo per cui un pensiero ritorna è prettamente biologico: se pensiamo sempre ad una paura, nel nostro cervello si creano dei canali molto forti tra la memoria e l'amigdala, cioè il centro della paura.
Più si discute, più il pensiero ansioso capita con maggiore frequenza e in maniera completamente automatica.

Grazie Dock! Questo post è molto d'aiuto! PSICO smile.gif

Inviato da: CapodibonaSperanza il Domenica, 11-Ago-2013, 20:35
Mamma mia Petra....ho paura che sia mia labsituazione..

Inviato da: CapodibonaSperanza il Domenica, 11-Ago-2013, 23:58
Quindi,Petra,l'ultima frase che hai scritto mi lascia da pensare...ho un mal di testa incredibile,non ce la faccio più...molto probabilmente mi sto scoprendo e non sono neanche cosi triste,almeno credo...

Inviato da: Petra Von Kant il Lunedì, 12-Ago-2013, 00:18
Capo tu hai paura di provare attrazione e ti sembra di provarla realmente. Tutte le sensazioni che ti manda la mente riproducono artificialmente cio' che nella realtà proveresti per le donne. Sono sensazioni che a te appaiono reali, le provi realmente, ma sono finte. E' come quando sei al cinema a vedere un film e ti immedesimi nella parte della vittima di un omicidio. A te sembra di provare le stesse sue sensazioni ma nella realtà sei la vittima di un assassinio? No, sei un semplice spettatore che in una sera d'estate sei andato a vederti un thriller al cinema. Lo stesso nel tuo caso: Tu pensi e senti di provare attrazione, trascurando il fatto che questa attrazione è una semplice suggestione, come quando sei al cinema. Vedere un uomo e sentirti attratto ti provoca panico, ansia e tristezza che ti fa venire a compulsare qui. Niente a che vedere con un semplice problema di etichetta sociale. Tu soffri e compulsi, chi è omosex vive i suoi sentimenti, non compulsa, e si crea il problema di come dirlo agli altri. Di certo se fossi stato omosex non avresti neppure scoperto l'esistenza di questo forum, se sei qui, come lo sono io, vuol dire solo una cosa: SEI/SIAMO OSSESSIVO/I.

Inviato da: Kasabian89 il Lunedì, 12-Ago-2013, 00:25
Cavoli sta cosa dell'egodistonicità non l'avevo mai pensata.. argh angoscia XD
Io ce l'ho si un problema con l'etichetta, nel senso non che abbia problemi con il mondo omosessuale, ma io non mi sento dentro nessuno stereotipo sulle lesbiche, infatti quando la mia terapeuta mi dice si ma non sei così così così, mi viene un pò di rabbia, perchè possibile che io debba essere uno stereotipo? E comunque ho letto di un sacco di donne che si sentono super femminili e sono omosessuali.
Comunque dicevo io faccio fatica ad accettare la cosa, lo scorso anno pensavo che fosse per come la società vede le lesbiche o perchè non volevo deludere i miei genitori allora l'ho detto ai miei genitori e poi l'ho detto anche al mio migliore amico che è omosessuale continua a sostenere che io non sono lesbica ma come mi diceva la psichiatra qualche settimana fa non me ne faccio niente delle rassicurazioni.
Il punto è questo a me il corpo femminile eccita, cioè fin da piccola mi eccitava il seno, vestivo anche le Barbie in maniera sexy per fare le storie con Ken XD
La mia paura è che in realtà sono lesbica ma che la società mi ha fatto capire che ci si innamora degli uomini e quindi mi sono innamorata degli uomini.
Anche la masturbazione io ricordo che quando ho preso coscienza che fosse masturbazione perchè poi l'ho sempre praticata e mi eccitavo quando facevo avere rapporti a Ken e Barbie, oppure ricordo una volta di aver fatto avere un rapporto a una Barbie con un altra le ho tolto la testa perchè mi inquietava che fossero tutte e due delle donne, ma sarà mica normale?
La società nel mio caso è stata un arma a doppio taglio, perchè il seno ha iniziato ad eccitarmi nel contesto di vedere in televisione donne che si spogliavano eccitando gli uomini, e dall'altra forse invece mi ha comunicato che la coppia è uomo e donna, cioè mia madre aveva un amico omosessuale e quindi sapevo di uomo e uomo.
Comunque siccome io nell'età della masturbazione compulsiva, si perchè io ricordo che per tanti motivi tipo ansia in genere mi masturbavo, ma non pensavo a niente avevo solo bisogno di masturbarmi continuamente, comunque presa coscienza ricordo che pensai che se uno doveva immaginare di fare sesso dovevo immaginare ragazzi, sono riuscita ad immaginarne solo uno perchè poi i miei coetaneei non erano per niente attraenti a 11-12 anni XD
Mi piacevano le ragazze? non credo mi cascava l'occhio sul fondoschiena e sentivo la sensazione di fastidio, però alle elementari ricordo che ascoltavo una canzone e c'era la frase tu bella come non mai ahaha si gli 883 XD e niente mi è venuta in mente la mia amica e ho detto oddio ma sono innamorata di lei allora? e poi ricordo che lì forse fu il primo test della mia vita perchè provavo a vedere se volevo baciarla, andare mano nella mano con lei insomma versione censurata dei test attuali, ero terrorizzata, poi dissi vabbeh se non ci penso e non ci ho più pensato.
Quindi a volte ho paura che mi sono piaciuti i ragazzi solo per convinzione sociale, oltretutto negli ultimi anni delle superiori guardavo sempre le mie compagne per vedere se mi eccitavano, appena mi affezionavo a qualcuna perchè era gentile ecc ecc e ci andavo daccordo mi terrorizzavo.
Poi nel 2008 è iniziato il doc vero e proprio test su test per vedere se mi eccita anche il sesso con le donne, incontri una ragazza con cui hai tanto in comune e che fa una vita super cool e la stimi un sacco e ti convinci di essertene innamorata perchè con tutte le tue amiche dici la cosa di qua di là XD nel 2010 invece col doc pedofilo i dubbi rimangono perchè per me la cosa era collegata ma convinta che mi eccitino le bambine non ho più avuto problemi col nudo femminile, fantasie eterosessuali a go go XD Ma kmq credendomi pedofila mai messo in pratica niente perchè pensavo lo facessi solo per nascondermi... so io mi eccito col nudo femminile, cioè non lo ricerco ma se vedo una donna che si spoglia in un film mi eccito, se vedo lui che le tocca il seno mi eccito.. e ormai mi vedo con la faccia in ogni vagina esistente, solo a tirocinio non capita e meno male visto che faccio ostetricia XD
Cioè io mi etichetto subito come lesbica e credo che sentimentalmente non sia mai riuscita a vedere le donne sotto quell'ottica solo perchè la società fin da piccola mi ha fatto sognare l'uomo ideale che a quanto pare non esiste e non mi troverà mai perchè io sarò con una donna.
Petra quanto tempo ci hai messo per essere felice della tua situazione?
Io comunque ribadisco se ti insegnassero l'omosessualità fin da piccoli uno non avrebbe problemi con le proprie inclinazioni, lo capirebbe subito e fantasticherebbe su cose che poi potrà attuare o almeno potrà avere la speranza di attuare, non è che poi quando gli tocca darsi un etichetta scopra che tutto quello che ha sognato è stato un condizionamento perchè sessualmente si eccita con tutt'altro, cioè il fisico maschile mi eccita, ma da quando me lo sono chiesta, perchè prima ad eccitarmi era l'idea dell'uomo, forte o mi eccitava il fatto che fosse di bell'aspetto e mi colpiva, non ti fanno vedere in tv tutte queste donne che si eccitano perchè il tipo è figo, ho seguito quindi le mie inclinazioni romantiche, poi pian piano ho iniziato a far caso al fisico, prima mi piacevano i ragazzi alti e carini poi ho iniziato a far caso anche ad altre cose, ma poi l'attrazione è in genere molto mentale mentre per un seno è immediata la cosa, è per questo che ho paura di essere piena di condizionamenti senza un briciolo di spontaneità e realtà.
Scusate il post immenso e comunque omosessuale o meno quello che so è che ho un disturbo ossessivo compulsivo, e quello lo sto curando al resto penseremo pian piano.

Inviato da: Petra Von Kant il Lunedì, 12-Ago-2013, 01:01
Io ho iniziato aprovare attrazione per le donne a 6 anni, poi a 7-10-11-12-13-15-16-18-21-22-23-24. Solo che ne ho preso coscienza a 19 anni e accettato felicemente a 22. E' un percorso di accettazione complesso e devo dire che mi ritrovo molto con la tua esperienza. All'iinizio diamo per scontato che siamo etero perchè la società , mass media in primis, ci fa vedere solo la realtà etero. Quindi fin da piccoli incameriamo schemi etero a cui facciamo riferimento anche durante le prime masturbazioni. Poi pero' affiora la verità, sentiamo un retrogusto di disgusto e angoscia a pensare di essere nei panni di lei nei film d'amore e questo ( pensando ingenuamente sempre di essere etero, e che quella sia la sola ed unica realtà sessuale/affettiva possibile) ci fa dire " Io resterò single per tutta la vita e puntero' solo sul lavoro prima di finire come quella li' del film, o come l'amica mia che sta con Caio". Nel frattempo, in parallelo abbiamo continuato ad innamorarci di donne senza saperlo, non riconoscendo le nostre pulsioni omosex come tali e prendendole come una semplice "impressione"( io, da piccola dicevo sempre "quella donna mi fa impressione, mi fa tremare il cuore e lo stomaco, ci penso sempre, chissà cosa sarà questa reazione, non capisco ogni tanto cosa mi succede). Poi arrivi ad un'età in cui ti crolla sulla testa il verdetto finale: cominci a realizzare che quello è amore e che lo hai sempre provato inconsapevolmente. Da qui i primi problemi : " Come faccio a dirlo? Le lesbiche sono le camioniste ( cosa assolutamente non vera in quanto, come giustamente hai detto tu, esistono donne lesbiche butch e donne lesbiche assolutamente femminili, io sono una via di mezzo tra le due.) Sarò emarginata?ecc." e quindi si taglia la testa al toro e si vive la propria interiorità facendoci vedere all'esterno come etero. Arriva l'ultima tappa, la piu' difficile, ovvero quella del coming out con parenti e amici: Qui ormai si è consapevoli di se stessi, si è felici di essere omosex, ma ci si stanca di vivere celati, nell'imbarazzo a fronte di eventuali domande di tue amiche a riguardo o a fronte di avances da parte di ragazzi spregiudicati che ti trattano come tu appari ignari totalmente della tua natura. E così ti dichiari sentendoti finalmente libero. Per quanto mi riguarda, questo è stato il mio percorso.

Inviato da: Kasabian89 il Lunedì, 12-Ago-2013, 02:07
Dammit adesso ho i dubbi sul passato XD
Tu dici che l'affetto la stima che ho provato potrei averla confusa per sentimenti?
Io non credo di aver mai sentito battere il mio cuore per una donna, però quand'ero piccola mia madre mi diede un bacio sulla bocca, molti genitori lo fanno avrò avuto 4 anni e ricordo di aver sentito quella sensazione di fastidio che sento sempre e di aver pensato da grande vedrai che mi piaceranno le donne.
Guardate non ho idea da dove possa provenire ma io avevo una specie di conoscienza innata per il sesso che non ho mai testato su campo che gioia XD
Detto ciò sai che invece io il mi dedicherò al lavoro e basta l'ho pensato perchè è adesso che la mia vita la vedo senza speranze? Mi faccio schifo quando mi eccito con le donne, tipo prima mi sono andata a cercare una scena di nudo di un film perchè è tutto il giorno che ho tensione e non riesco a masturbarmi nè con donne nè con uomini nè con nessuna situazione, così ho visto questa scena che so mi eccita molto, la prima volta che la vidi che il doc ancora non era tornato pensai, cazzo ma lei per urlare così vuol dire che lui ci dà dentro di brutto, poi invece ho capito che nella posizione in cui era lei doveva sentirlo per forza in profondità il pene e poi comandava la situazione, insomma l'ho trovata una cosa molto eccitante, il punto è che penso di trovare eccitante il fatto che urli in quel modo e che gli dica di non fermarsi verso la fine.
No, io per gli uomini mai provato schifo, l'idea di un figlio mi piace ma solo se trovassi l'uomo giusto, ma è anche vero che io ho guardato miriadi di commedie sentimentali sarò super condizionata ormai, insomma che etero potrei mai essere se mi eccito a sentire godere un altra donna?

Inviato da: Petra Von Kant il Lunedì, 12-Ago-2013, 02:24
Pure io infatti mi eccito a sentir godere la donna immedesimandomi nell'uomo.

Inviato da: Kasabian89 il Lunedì, 12-Ago-2013, 02:40
Ecco io ho paura di questa cosa anche perchè ho spesso pensieri intrusivi di questo tipo, però ricordo che la prima volta mi eccitai perchè pensai cavoli se ci dà dentro lui beata lei XD Cioè sono piena di pensieri intrusivi leggo e mi vedo con una donna o mi vedo a fare sesso orale, non mi eccito magari ma l'angoscia di un pensiero simile non te la sto nemmeno a dire, anche perchè l'idea del sesso orale mi fa schifo.. cioè se provo piacere è perchè trasporto quello che sto facendo su di me.
Mi inquieta perchè eccitarmi perchè urla lei mi fa pensare che mi ecciterei forse a far godere una donna, ma nella scena in realtà credo di eccitarmi perchè vorrei essere al posto di lei, decisamente non vorrei essere lui, sembra se la goda molto più lei che lui XD
Questo so che non cambia nulla il fatto che mi ecciti fa sicuramente di me una lesbica, però era per spiegare PSICO wink.png

Inviato da: davideapache il Lunedì, 12-Ago-2013, 10:07
Ormai quando vedo un bel ragazzo lo guardo subito, istintivamente, e lo guardo fisso come se mi piace, o forse mi piace sul serio, però poi sto male, forse l'ansia viene dopo, anzi non so neppure se è ansia, e scrivo qui per rassicurazioni. Può essere perchè ormai ho il doc da un anno ed'è diventato egodistonico?

Inviato da: Kasabian89 il Lunedì, 12-Ago-2013, 11:05
David io penso che con il tempo le cose peggiorino sempre, nel 2009 che tra l'altro non pensavo fosse doc non sapevo cosa fosse, certo mi sembrava strano che continuavo a testarmi oltretutto ero fissata con la povera Kristen Stewart e quindi mi dicevo ma mi eccita? ma io mi vedrei in una relazione con lei? Quando mi feci quella domanda con enorme violenza provai ad immaginare un ipotetica relazione e realizzai che non era quello che volevo, nemmeno se fosse stato possibile... però con il dubbio se non ci si fa aiutare subito le cose col tempo si ingigantiscono, infatti poi ho pensato di essere pedofila e ho chiesto aiuto solo dopo un anno e sei mesi perchè ho googlato ansia e eccitazione.
Si, ero sempre terrorizzata all'idea che ci fossero donne e dovevo sempre guardare ogni giorno le foto della povera Kristen e cercavo le più sexy perchè potevano essere la giusta prova, e con le bambine era uguale.
Cosa ho fatto allora? sono finita su questo forum ho letto storie come le mie e ho detto io mi faccio aiutare, magari sono pedofila davvero ma a maggior ragione se così ò io mi faccio aiutare perchè non voglio fare del male a nessuno, se invece viene fuori che sono una lesbica che ha traslato la sua omosessualità anche sui bambini anche quello dobbiamo capire.
La mia psico le ha tentate tutti voleva mandarmi a fare autoesposizione in qualche locale omosessuale e alla sola idea io ho iniziato a sudare freddo, ma non era quella paura dell'oddio se lui mi bacia e io non so farlo bene'? Era terrore totale, angoscia e la psichiatra dice che non è normale che io abbia un angoscia simile all'idea di approciarmi con una donna.
A settembre scorso ho fatto di tutto per accettarlo nella mia mente, mi dicevo che se non ero in grado di accettare la mia omosessualità allora non ero lesbica, e invece ho iniziato a non vederla più una cosa negativa, a dire massì posso comunque continuare a tenere mille poster di Robert Pattinson in camera mia, in fondo lo stimo tanto, posso continuare a guarrdare commedie sentimentali etero, sono fan dell'amore, insomma non penso la mia via debba cambiare radicalmente perchè mi eccita il seno, mi eccita una donna vestita sexy, perchè mi viene paura se vedo che una donna ha un bel viso. ormai tutte mi sembrano belle XD
La cosa che mi fa piangere di più è dover rinunciare all'amore che ho sognato, che forse ho sognato soltanto perchè è quello che mi hanno inculcato.
Ho parecchie fantasie eterosessuali ma anche lì forse mi ha condizionato la società.
Comunque in questi anni perchè il doc mi è stato diagnosticato nonostante mi ecciti, mi eccitavano anche le bambine, il doc dicevo mi ha fatto pensare le cose più assurde e ci ho messo tanto per essere consapevole di quanto i pensieri fossero assurdi.
Stai tranquillo e fatti aiutare dalla terapia io si ho problemi ad accettare l'omosessualità non per gli altri ma per me, perchè mi rovina quello che vorrei.
Ho pensato spesso a metterla io la parola fine,ma la vita è molte altre cose posso vivere anche senza amore, in fondo fino ad ora l'ho fatto visto che chi amavo non mi ha mai vouta, byeeeee

Inviato da: CapodibonaSperanza il Lunedì, 12-Ago-2013, 11:24
La bellezza sta nell'amare,non nell'essere amati kasabian! Se tu amavi ed eri felice,nulla era sbagliato.



La cosa che mi fa piangere di più è dover rinunciare all'amore che ho sognato, che forse ho sognato soltanto perchè è quello che mi hanno inculcato.


Devo ammettere che mi ci ritrovo anch'io...l'ansia sembra sparita,sembra riconoscere i pensieri come miei.
Non mi danno neanche più fastidio le immagini omo,come mai???

Inviato da: Kasabian89 il Lunedì, 12-Ago-2013, 11:37
Quello che ha detto Petra mi ha fatto riflettere molto, cioè si ritrova nella mia storia XD
L'unica cosa strana è che io non ho mai sentiti schifo per gli uomini, ero e ne sono intimidita, quando alle medie ci spiegarono il bacio alla francese non fui l unica a dire che schifo, per non parlare del sesso io ken e barbie li facevo strusciare, mica potevi fare una penetrazione XD e comunque almeno quello non sapevo che fosse, alle medie scoperta della penetrazione mi scioccò e pensai oddio non farò mai sesso, che ansia che angoscia.. poi le prime esperienze delle mie amiche racconti allucinanti XD
Mi sono tranquillizzata solo quando ho iniziato ostetricia dove finalmente il prof mi ha sfatato sto mito dell'imene come barriera da distruggere XD
Quindi in realtà l ansia me la mette anche il sesso eterosessuale, poi non avendo mai avuto esperienza alla mia età non commentiamo XD

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 12-Ago-2013, 17:48
QUOTE (bolla di sapone @ Domenica, 11-Ago-2013, 18:37)
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 11-Ago-2013, 13:08)
XXI° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CHE RITORNA


mi ci riconosco sotto molti aspetti, è anche vero che il più delle volte il controllare i pensieri avviene in modo automatico...

altra cosa che avevo notato pure io è che spesso mi causo le ossessioni da sola, cioè mi preoccupo che mi possa venire un ossessione e sto li a monitorarmi ma ovviamente più cerco di evitare di pensarci e più ci penso fino a quando diventa una cosa patologica... praticamente mi flagello con le mie mani...

però le immagini intrusive come si spiegano? quelle le causo pure io inconsapevolmente o arrivano da sole perchè per me la seconda ipotesi... e non capisco perchè il cervello mi debba martoriare così...

QUOTE


altra cosa che avevo notato pure io è che spesso mi causo le ossessioni da sola, cioè mi preoccupo che mi possa venire un ossessione e sto li a monitorarmi ma ovviamente più cerco di evitare di pensarci e più ci penso fino a quando diventa una cosa patologica... praticamente mi flagello con le mie mani...

Non è colpa tua, l'ansia ti fa focalizzare…e sai perché?
Perché tu ti senti malata di doc, per cui i pensieri continuerai a vederli come dei sintomi, degli allarmi esterni.


QUOTE
però le immagini intrusive come si spiegano? quelle le causo pure io inconsapevolmente o arrivano da sole perchè per me la seconda ipotesi... e non capisco perchè il cervello mi debba martoriare così...

Arrivano da sole, poi tu le ricarichi con la parola "martoriare", perché significa che gli dai un grosso peso. PSICO wink.png

Inviato da: Petra Von Kant il Lunedì, 12-Ago-2013, 18:38
kasabian se ti ecciti per la penetrazione non significa che sei etero, la penetrazione la fanno anche le donne. Oltre alla penetrazione nei film devi eccitarti anche per tutto l'armamentario che si trova sopra PSICO puke.gif, altrimenti è solo personale l'eccitazione.

Inviato da: CapodibonaSperanza il Lunedì, 12-Ago-2013, 19:31
Mamma mia Petra,io per una settimana avevo delle pseudo eccitazione,sentivo gonfiare se pensavo di cavalcare un ragazzo oppure farmi fare un fellatio....mamma mia,poi mi veniva tipo il solletico all'ano,mi viene tutt'ora quest'ultimo se faccio movimenti strani.


Dimmi perché non mi fanno più ribrezzo immagini di me che bacio un uomo,non sono più triste...perche? Mi dici perché un gay,se non per la società,non si dovrebbe accettare??
Ora,non mi danno poi fastidio queste immagini,ma la tristezza c'è,almeno credo che sia tristezza.ho paura che io mi stia reprimendo per labsocieta e non perché mi faccia schifo stare con un uomo..

Inviato da: Kasabian89 il Lunedì, 12-Ago-2013, 19:34
Ecco infatti essendo che a me eccitavano le situazioni, piuttosto che il seno di lei che si muoveva durante il rapporto, è questo uno dei motivi che mi ha fatto pensare di essere lesbica, non è che ci fossero questi gran fighi nei porno che guardavo all'armamentario sopra ho fatto caso dopo perchè ho detto possibile che a te ecciti solo se è figo? e allora ho iniziato a far caso ad altre cose e spontaneamente ho provato attrazione per le spalle la schiena, ma prima nemmeno ci pensavo, è per quello che ho i dubbi.

Inviato da: Petra Von Kant il Lunedì, 12-Ago-2013, 19:55
kasabian secondo me sei lesbo. La tua attrazione per gli uomini te la inducevi per convenzione, è evidente.

Inviato da: CapodibonaSperanza il Lunedì, 12-Ago-2013, 19:59
Petra....cosa ne pensi dell'ultimo commento che ho scritto in questa discussione??

Io ora non sento l'eccitazione ne per l'uomo e ne per là donna.....che situazione di merda,dove sono arrivato......sin da piccolo mi sono eccitato e mi sono innamorato delle donne....e ora???

Inviato da: Petra Von Kant il Lunedì, 12-Ago-2013, 20:01
Capo tranquillo è palese che NON sei gay!

Inviato da: Kasabian89 il Lunedì, 12-Ago-2013, 20:07
Quindi finora quello che ho provato è tutto falso, chiederò alla mia psico di aiutarmi con l'accettazione.

Inviato da: CapodibonaSperanza il Lunedì, 12-Ago-2013, 20:11
Da cosa lo deduci Petra ? Mamma mia,la cosa che mi da poi fastidio è che non provo più niente per le donne....dimmi perché un gay,a parte la società,non dovrebbe accettarsi..

ho sempre Amato le Donne,sono state fonte d'ispirazione in tutto,riuscivo a vedere un futuro con loro..e ora??

Perchebnob riesco a vedere un futuro con loro e sembra non infastidirmi? Può essere abitudine oppure,dovrei iniziare a pensare un futuro con un uomo,che in realtà già penso ...prima mi dava fastidio,piangevo al pensiero,ora no..
Preferisco crepare,piangere e impazzire,che stare cosi...

Inviato da: birilla80 il Lunedì, 12-Ago-2013, 20:56
petra dovrebbe smetterla di confondere le idee alle persone

Inviato da: Kasabian89 il Lunedì, 12-Ago-2013, 21:01
Grazie comunque per avermi ascoltato e aperto gli occhi.. tanto non avrei comunque mai potuto vivere la vita che volevo..me lo sono meritato il doc, me lo sono meritata perchè ho tentato di vivere come volevo e invece altro non ero che un enorme grossa bugia.. sinceramente vorrei farla finita, non tanto per l'omosessualità, quanto perchè sono un enorme grossa bugia, ma anche se non potrò avere la vita che volevo e anche se tutto quello che mi piaceva a quanto pare non mi piaceva, cercherò un modo per essere soddisfatta dalla mia vita anche senza amore, dopo tutto il mio primo amore è quello per cui sto studiando, forse invidierò le coppie che mi troverò ad assistere perchè avranno quello vita che volevo io, ma almeno farò qualcosa di buono.
Pian piano troverò anche la forza di dire la verità alle mie amiche, spero vorranno comunque venire a vivere con me, e sarò felice per le loro storie sentimentali come lo sono ora, e le invidierò come faccio ora.
Le commedie sentimentali mi hanno rovinato troppo per potermi innamorare di una donna, per me sono tutte belle e tutte uguali.
Non scriverò più sul forum, non ho nessun doc, sto prendendo dei farmaci che forse non dovrei nemmeno prendere allora, ma vi ringrazio per il supporto e per avermi aiutata ad aprire gli occhi sull enorme bugia che è la mia vita.

Inviato da: birilla80 il Lunedì, 12-Ago-2013, 21:10
cara kasabian ma nessuno ti costringe PSICO hug.gif vivi sempre la vita che vuoi e non ciò che l'ossessione ti obbliga ad accettare come vero

Inviato da: Petra Von Kant il Martedì, 13-Ago-2013, 01:19
kasabian hai visto con che tristezza hai risposto al mio intervento ? Questa è prova che il tuo è doc, solo doc. Il mio intervento era finalizzato proprio a questo, a vedere la tua reazione: se tu fossi stata omosex veramente saresti stata contenta, avresti preso visione della tua collocazione e ne saresti stata felice. E invece la tua reazione è stata differente: quindi è Doc!

Inviato da: Petra Von Kant il Martedì, 13-Ago-2013, 01:20
QUOTE (CapodibonaSperanza @ Lunedì, 12-Ago-2013, 19:11)
Da cosa lo deduci Petra ? Mamma mia,la cosa che mi da poi fastidio è che non provo più niente per le donne....dimmi perché un gay,a parte la società,non dovrebbe accettarsi..

ho sempre Amato le Donne,sono state fonte d'ispirazione in tutto,riuscivo a vedere un futuro con loro..e ora??

Perchebnob riesco a vedere un futuro con loro e sembra non infastidirmi? Può essere abitudine oppure,dovrei iniziare a pensare un futuro con un uomo,che in realtà già penso ...prima mi dava fastidio,piangevo al pensiero,ora no..
Preferisco crepare,piangere e impazzire,che stare cosi...

Capo tranquillo: ti sembra di non provare piu' nulla perchè sei fortemente suggestionato. Dai tempo al tempo e vedrai che tutto tornerà ad essere come prima di questo fottuto Doc. Bisogna combattere! PSICO armati93.gif

Inviato da: CapodibonaSperanza il Martedì, 13-Ago-2013, 03:09
Lo auguro col tutto il Mio cuore per te,e per tutti colori che soffrono di questo doc.Grazie,ti ringrazio....non ho voluto continuare a leggere il post di quella ragazza che ha scritto:"lasciati andare,così e cosà..." io nei confronti dell'omosessualità non ho niente,almeno credo,ma dire cose del genere fa stare ancor di più come al cazzo...

Quanti soffre l'omosessuale di doc etero,cosi ne soffre l'etero di doc omosex.Come Losxo,quando leggo cose del tipo:"lasciati andare.." equivale a dire,"vai con un uomo.."

Come hai detto tu,quel che non il doc,anche perché quest'ultimo mi è stato diagnosticato,anche se lo metto in dubbio sin dall'inizio,si faccia da parte perché confonde le idee sempre più a persone abbastanza sensibili con una mentalità meticolosa.

Spero di uscirne,e auguro a me e a te,a losxo,di ritornare quelli di un tempo,se non poi forti e ancor più convinti del nostro orientamento sessuale...speriamo..

Inviato da: birilla80 il Martedì, 13-Ago-2013, 07:23
Petra scusa se sembravo aggressiva ho capito ora il tuo scopo sarò felice di ascoltare la tua storia e raccontare la mia sono convinta che kasabian migliorerà siamo con te

Inviato da: bolla di sapone il Martedì, 13-Ago-2013, 10:41
effettivamente da quando ho scoperto del doc, mesi fa, adesso mi sento una malata cronica, forse ho peggiorato la cosa paradossalmente... anche se poi ci sono gli attimi in cui credo che non sia doc ma la mia natura... però questa cosa di causarmi le ossessioni l'ho sempre avuta anche prima di sapere che esistesse il doc... anche la mia ultima ossessione è nata per colpa mia se vogliamo dire... ho sognato mia cugina, un sogno normalissimo tra l'altro, e al risveglio mi sono detta ecco ora ti fisserai su di lei, panico, ansia, fino a quando sono riuscita a creare veramente l'ossessione... mi chiedo se succeda a tutti così o è una mia prerogativa Doh!.gif

hai ragione dò un grosso peso alle immagini intrusive, non tanto per il contenuto che al 90% è innocuo, ma per il fatto che arrivino di punto in bianco nella mia testa di continuo, prima erano rare ma ora quando partono è la fine. l'ultima volta sono durate per giorni, e non erano cose brutte o oscene era solo la faccia di mia cugina ripetuta all'infinito... da li mi sono detta che ero pazza, non è normale tutto questo, e ora sono ridotta allo stato di terrore...

grazie sempre per le risposte PSICO D.gif

Inviato da: Nongio 89 il Martedì, 13-Ago-2013, 14:01
bolla di sapone anche a me fa uguale quando mi creo l ossessione mi viene da dire e se ora mi fisso su qualcosa? e mi viene l ansia e poi quel pensiero nn riesco piu a mandarlo via dalla testa...

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 13-Ago-2013, 21:52
Più cerchi di eliminarlo più lui cresce.
Più lo temi, più lui ritorna.
Temere significa avere una paura, perciò è normale che ti venga il pensiero.

Sarebbe utile perché hai paura che il pensiero ti viene.
Cosa succede?

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 13-Ago-2013, 21:54
QUOTE (bolla di sapone @ Martedì, 13-Ago-2013, 09:41)
effettivamente da quando ho scoperto del doc, mesi fa, adesso mi sento una malata cronica, forse ho peggiorato la cosa paradossalmente... anche se poi ci sono gli attimi in cui credo che non sia doc ma la mia natura... però questa cosa di causarmi le ossessioni l'ho sempre avuta anche prima di sapere che esistesse il doc... anche la mia ultima ossessione è nata per colpa mia se vogliamo dire... ho sognato mia cugina, un sogno normalissimo tra l'altro, e al risveglio mi sono detta ecco ora ti fisserai su di lei, panico, ansia, fino a quando sono riuscita a creare veramente l'ossessione... mi chiedo se succeda a tutti così o è una mia prerogativa Doh!.gif

hai ragione dò un grosso peso alle immagini intrusive, non tanto per il contenuto che al 90% è innocuo, ma per il fatto che arrivino di punto in bianco nella mia testa di continuo, prima erano rare ma ora quando partono è la fine. l'ultima volta sono durate per giorni, e non erano cose brutte o oscene era solo la faccia di mia cugina ripetuta all'infinito... da li mi sono detta che ero pazza, non è normale tutto questo, e ora sono ridotta allo stato di terrore...

grazie sempre per le risposte PSICO D.gif

Cioè sei ossessionata dalla faccia di tua cugina?

Quindi tu hai paura di pensare…perciò pensi.
La tua convinzione è se mi viene il pensiero di mia cugina sono pazza.

Inviato da: bolla di sapone il Mercoledì, 14-Ago-2013, 09:50
QUOTE (Nongio 89 @ Martedì, 13-Ago-2013, 13:01)
bolla di sapone anche a me fa uguale quando mi creo l ossessione mi viene da dire e se ora mi fisso su qualcosa? e mi viene l ansia e poi quel pensiero nn riesco piu a mandarlo via dalla testa...

PSICO sad.gif praticamente siamo bravi a rovinarci la vita

Inviato da: bolla di sapone il Mercoledì, 14-Ago-2013, 09:53
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 13-Ago-2013, 20:54)

Cioè sei ossessionata dalla faccia di tua cugina?

Quindi tu hai paura di pensare…perciò pensi.
La tua convinzione è se mi viene il pensiero di mia cugina sono pazza.

ho paura di pensarla perchè se la penso significa che mi sono fissata su di lei e questo non è normale specie se si tratta di una bambina, questo è quello che scatta nella mia mente... mi dico se mi sono fissata su di lei sono malata, pazza o che so io... il doc può farci fissare su delle persone??

questa mattina mi sono svegliata con il terrore dei pensiero e mi sto monitorando di continuo...

Inviato da: davideapache il Mercoledì, 14-Ago-2013, 11:38
Succede a quelli che hanno il doc omosex che posano il loro sguardo sui genitali degli altri ragazzi? a me si, e a volte non so se sia una voglia, mi viene il pensiero: ora mi masturbo pensando ai maschi. Però poi dico che non voglio e mi sento un pò di ansia. Può essere che non voglio perchè non accetto questa cosa o è sempre effetto del doc?

Inviato da: davideapache il Mercoledì, 14-Ago-2013, 11:42
sento il bisogno di pensarli, forse perchè mi voglio testare o forse no. Non lo so nemmeno io. Poco fa ci ho provato e poi mi sono fermato perchè non voglio continuare però mi viene la cosa di farlo, ma nello stesso tempo non voglio, può essere perchè mi reprimo?

Inviato da: davideapache il Mercoledì, 14-Ago-2013, 11:44
Sembra tutto reale. Avevo porvato a vedere se mi eccitavo a guardare un maschio in costume.

Inviato da: davideapache il Mercoledì, 14-Ago-2013, 11:47
Non so che fare, forse mi devo masturbare pensando a imaschi o no. Non voglio.

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 14-Ago-2013, 19:22
QUOTE (bolla di sapone @ Mercoledì, 14-Ago-2013, 08:53)
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 13-Ago-2013, 20:54)

Cioè sei ossessionata dalla faccia di tua cugina?

Quindi tu hai paura di pensare…perciò pensi.
La tua convinzione è se mi viene il pensiero di mia cugina sono pazza.

ho paura di pensarla perchè se la penso significa che mi sono fissata su di lei e questo non è normale specie se si tratta di una bambina, questo è quello che scatta nella mia mente... mi dico se mi sono fissata su di lei sono malata, pazza o che so io... il doc può farci fissare su delle persone??

questa mattina mi sono svegliata con il terrore dei pensiero e mi sto monitorando di continuo...

Aspetta, lo sai che la paura di pensare fa pensare?

Perché pensi? Perché c'è una paura e stai certa che l'ansia ti farà focalizzare su quello di cui hai paura.
Non c'è bisogno di sforzarsi, fa già tutto l'ansia…


Non è il doc, te l'ho già detto, è un risultato comportamentale rafforzato dall'ansia.

Chiunque abbia l'ansia + la paura di pensare a qualcosa perché altrimenti…finirà per pensarla.


Monitorare uguale pensare.
Lo vedi l'inganno?
Se pensi significa…
Invece no! Se pensi lo fai per paura, quindi continuerai a farlo e l'unico motivo perché lo fai è perché hai paura.

La convinzione: "se penso a X allora sono…" è una convinzione che serve solo per far continuare l'inganno.

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 14-Ago-2013, 19:24
QUOTE (davideapache @ Mercoledì, 14-Ago-2013, 10:44)
Sembra tutto reale. Avevo porvato a vedere se mi eccitavo a guardare un maschio in costume.

E scommetto che ti eccitavi…

Normalissimo.
Se tu osservi le cose per paura di eccitarti, ti ecciterai perché ad eccitarti non è l'uomo ma la paura.

L'ho detto più volte.
Il controllo provoca l'inganno.

Inviato da: confusa94 il Mercoledì, 14-Ago-2013, 20:08
dock io ultimamente non ho piu paura dei pensieri però guardando gli altri ragazzi penso che mi piacciano sul serio...senza ansia ne niente...anzi sembra quasi che mi piaccia il pensiero....

Inviato da: CapodibonaSperanza il Mercoledì, 14-Ago-2013, 20:46
Confusa94 stessa cosa capita a me,per con il doc omosex.
Sembrano piacermi tutti i ragazzi,sembrano non dispiacermi più dei pensieri che ho,e per altro per la mia ragazza sembra quasi non provar più niente,e sembra non dispiacemri neanche questo.

Vorrei domandare al dr.Dock se ciò è normale...oppure no....
Mi sento gay,a guardare ragazzi,soprattutto con dei fisici assurdi,mentre sono con la mia ragazza.
Sembra tradirla mentalmente,per lo più con un ragazzo.

La cosa che mi fa pensare è che PORTATA A LUNGO TEMPO UNA COSA CHE NON TI PIACE INIZIA A PIACERTI.
Mamma mia,dove sono arrivato....
Pensare di fare un fellatio,pensare di farmi fare un fellatio,ti cavalcare un uomo e vederlo godere...senbra quasi che mi arrapi come cosa,scusa il termine...mamma mia..
Queste cose non mi passavano neanche per l'anticamera della mente..

Inviato da: davideapache il Giovedì, 15-Ago-2013, 16:17
Capo anche a me succede la stessa cosa. Non è una cosa da gay. è una cosa da dokers

Inviato da: CapodibonaSperanza il Giovedì, 15-Ago-2013, 16:47
Speriamo..

Inviato da: bolla di sapone il Sabato, 17-Ago-2013, 11:14
QUOTE (Dr.Dock @ Mercoledì, 14-Ago-2013, 18:22)

Aspetta, lo sai che la paura di pensare fa pensare?

Perché pensi? Perché c'è una paura e stai certa che l'ansia ti farà focalizzare su quello di cui hai paura.
Non c'è bisogno di sforzarsi, fa già tutto l'ansia…


Non è il doc, te l'ho già detto, è un risultato comportamentale rafforzato dall'ansia.

Chiunque abbia l'ansia + la paura di pensare a qualcosa perché altrimenti…finirà per pensarla.


Monitorare uguale pensare.
Lo vedi l'inganno?
Se pensi significa…
Invece no! Se pensi lo fai per paura, quindi continuerai a farlo e l'unico motivo perché lo fai è perché hai paura.

La convinzione: "se penso a X allora sono…" è una convinzione che serve solo per far continuare l'inganno.

ciao Dr.Dock...

come sempre so che hai ragione... so che la causa di tutto il mio malessere è la mia ansia, la mia paura... ma come sempre non so come bloccare il meccanismo...

credimi ci provo ad ignorare i pensieri e le immagini intrusive (sono queste che mi danno più problemi) ma non ci riesco...

ti faccio un esempio, l'altro ieri pomeriggio di colpo, non so perchè, l'ansia è calata di botto, così da un momento all'altro! (coincidenza con l'arrivo del ciclo??) i pensieri erano ancora li ma erano gestibilissimi!! niente paura infinita, niente malesseri fisici, solo pensieri che riuscivo a contenere dicendomi che erano un inganno ecc ecc... sono riuscita a fare diverse cose che rimandavo da tempo, stavo meglio!!

ieri mattina di colpo... punto e a capo... ansia mista ad una strana sensazione, come se volessi fare del male veramente a mia cugina, più pensieri ripetitivi incontrollabili... e il solito mal di testa al centro della fronte...

non si può andare avanti così...

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 18-Ago-2013, 11:43
Aspetta, ignorare è giusto però ti sei persa una parte.
Tu sei ansiosa e non accetti la tua condizione, ecco dov'è il problema.

Quando ti è venuto quel pensiero sul far del male, cosa hai fatto?
Io dico che hai pensato a: "eccolo di nuovo…"

Di solito quando c'è un problema d'ansia con il ciclo centrano sempre estrogeni e progesterone.
Inoltre, ho letto che con il calo di progesterone c'è una tendenza ad accumulare rame nell'organismo e se è in eccesso può creare ansia.
Potresti fare delle analisi, come ti ho detto.

Inviato da: bolla di sapone il Lunedì, 19-Ago-2013, 12:05
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 18-Ago-2013, 10:43)
Aspetta, ignorare è giusto però ti sei persa una parte.
Tu sei ansiosa e non accetti la tua condizione, ecco dov'è il problema.

Quando ti è venuto quel pensiero sul far del male, cosa hai fatto?
Io dico che hai pensato a: "eccolo di nuovo…"

Di solito quando c'è un problema d'ansia con il ciclo centrano sempre estrogeni e progesterone.
Inoltre, ho letto che con il calo di progesterone c'è una tendenza ad accumulare rame nell'organismo e se è in eccesso può creare ansia.
Potresti fare delle analisi, come ti ho detto.

esatto, io non accetto questa condizione, proprio non ci riesco, ho passato tante ossessioni che poi ho superato anche se in questo periodo certe volte ritornano ma le scaccio via, ma questa non mi da pace, è troppo orribile come cosa per essere accettata!

quando arriva un'immagine intrusiva penso proprio questo, rieccola, ecco il mostro, e li comincio a sentirmi male, ieri sera sono arrivate pure le immagini oscene, mancavano solo loro... subito ansia, senso di nausea e la gastrite all'apice... anche adesso mi sento la mente confusa piena di pensieri brutti... e ovvio mi sento male...

sto aspettando che riaprano i laboratori, se la prendono comoda... e farò tutti gli esami anche se so già che come sempre non uscirà nulla!! si possono fare degli esami pure per il rame??

come sempre ti ringrazio per la pazienza PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 19-Ago-2013, 12:15
Aspetta, hai perso un altro pezzo. PSICO D.gif

Quando arriva il pensiero tu dici: "ecco è arrivata", giusto?
Io ti dico di accettare la condizione, non perché devi accettare le immagini, ma perché in questo modo accetteresti la paura.
Dentro di te c'è uno stato d'ansia, ansia che si manifesta attraverso la paura: quando scatta la paura hai sicuramente paura, però, poi, potresti accettare che hai una parte ansiosa che si manifesta attraverso ciò che ti fa paura.
Se tu ti opponi alla paura (a prescindere dal tipo di pensiero che fai) peggiorerai il tuo stato ansioso: così continuerai sempre a fare questo tipo di pensieri.
Se scappi, la paura diventa più forte.
Tu non devi accettare il contenuto, ma renderti conto di come si manifesta.
Per esempio, ad una madre si manifesta attraverso la paura di far del male al figlio…


Certo, per maggiore accuratezza dovresti fare rame e ceruloplasmina, perché il rame da solo è poco indicativo.
Anche lo zinco è utilissimo, perché di solito, un eccesso di rame porta allo zinco basso, che dovresti integrare.

Se ben ricordo, hai detto che ti esponi poco al solo, e la carenza di vitamina D dà problemi alla tiroide…

Comunque non hai detto che hai il tsh alto? È già qualcosa non da poco…
Li hai mai fatti gli anticorpi tiroidei?

Inviato da: bolla di sapone il Lunedì, 19-Ago-2013, 12:37
QUOTE (Dr.Dock @ Lunedì, 19-Ago-2013, 11:15)
Aspetta, hai perso un altro pezzo.  PSICO D.gif

Quando arriva il pensiero tu dici: "ecco è arrivata", giusto?
Io ti dico di accettare la condizione, non perché devi accettare le immagini, ma perché in questo modo accetteresti la paura.
Dentro di te c'è uno stato d'ansia, ansia che si manifesta attraverso la paura: quando scatta la paura hai sicuramente paura, però, poi, potresti accettare che hai una parte ansiosa che si manifesta attraverso ciò che ti fa paura.
Se tu ti opponi alla paura (a prescindere dal tipo di pensiero che fai) peggiorerai il tuo stato ansioso: così continuerai sempre a fare questo tipo di pensieri.
Se scappi, la paura diventa più forte.
Tu non devi accettare il contenuto, ma renderti conto di come si manifesta.
Per esempio, ad una madre si manifesta attraverso la paura di far del male al figlio…


Certo, per maggiore accuratezza dovresti fare rame e ceruloplasmina, perché il rame da solo è poco indicativo.
Anche lo zinco è utilissimo, perché di solito, un eccesso di rame porta allo zinco basso, che dovresti integrare.

Se ben ricordo, hai detto che ti esponi poco al solo, e la carenza di vitamina D dà problemi alla tiroide…

Comunque non hai detto che hai il tsh alto? È già qualcosa non da poco…
Li hai mai fatti gli anticorpi tiroidei?

quindi se ho ben capito... se arriva un'immagine intrusiva, qualsiasi essa sia, è normale che mi porti paura e malessere fisico, è colpa dell'ansia. io non posso evitare la parte iniziale della paura perchè scatta in automatico no? però dopo invece di rimurginare su tutto devo cercare di capire che è tutto un disturbo d'ansia? e non devo badare al contenuto delle ossessioni ma cercare di capire che parte tutto dall'ansia... che non c'è nulla di vero in quello che penso anche se possono arrivare sensazioni che sembrano reali? sono anche queste causate dall'ansia? credo che il problema sia questo, visto che nessuno mi ha mai diagnosticato il doc io continuo a chiedermi se è reale o no...

prendo nota degli esami che mi consigli anche se il mio dottore farà storie a prescrivermeli... Doh!.gif

no il tsh è ok, ma prendo l'eutirox però... quello sballato è l'ormone antitireglobulina, è proprio alle stelle ma la dottoressa dice che è normale... Doh!.gif

grazie per tutto PSICO hug.gif

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 19-Ago-2013, 12:47
Esatto, la paura scatta e tu hai paura.
Non puoi evitare questa parte.

Esattamente, accetti i pensieri principalmente perché sai che la paura è un'emozione che prende ciò che ti fa paura e te lo presenta sotto forma di pensiero.
Anche la domanda sul doc fa parte della tua voglia di dare un'etichetta a quello che non riesci a controllare razionalmente.

Ok, allora potrebbe essere una tiroidite autoimmune, vedrai che se fai un'ecografia magari esce fuori anche qualche nodulo.

Io lì ho fatti da me perché la dottoressa mi faceva storie: morale vitamina D bassa, magnesio basso, LH basso, testosterone ai limiti, calcio alto.
Quello che mi fa più rabbia è che ho fatto la visita dall'endocrinologa e mi ha detto che sto bene perché il mio testosterone risultava nel range del laboratorio.
Poco importa se il valore è uguale a quello di uno che ha 80 anni, l'importante è che non compaia l'asterisco.




Inviato da: bolla di sapone il Lunedì, 19-Ago-2013, 14:05
QUOTE (Dr.Dock @ Lunedì, 19-Ago-2013, 11:47)
Esatto, la paura scatta e tu hai paura.
Non puoi evitare questa parte.

Esattamente, accetti i pensieri principalmente perché sai che la paura è un'emozione che prende ciò che ti fa paura e te lo presenta sotto forma di pensiero.
Anche la domanda sul doc fa parte della tua voglia di dare un'etichetta a quello che non riesci a controllare razionalmente.

Ok, allora potrebbe essere una tiroidite autoimmune, vedrai che se fai un'ecografia magari esce fuori anche qualche nodulo.

Io lì ho fatti da me perché la dottoressa mi faceva storie: morale vitamina D bassa, magnesio basso, LH basso, testosterone ai limiti, calcio alto.
Quello che mi fa più rabbia è che ho fatto la visita dall'endocrinologa e mi ha detto che sto bene perché il mio testosterone risultava nel range del laboratorio.
Poco importa se il valore è uguale a quello di uno che ha 80 anni, l'importante è che non compaia l'asterisco.

quindi non mi rimane che accettare la paura e vedere i pensieri o le immagini come frutto della paura stessa... se analizzo il tutto mi rendo conto che la paura in questi 7 mesi non ha fatto altro che attaccarmi come meglio ha potuto andando a riprendere ossessioni vecchie di 18 anni... alla fine si è aggrappata a quella che più mi terrorizza...

solo che quando parte il processo e inizio a sentirmi male anche fisicamente perdo il controllo e tutto mi sembra reale... anche quest'ansia mista a eccitazione che è spuntata ieri sera... mi terrorizza perchè ho paura di perdere il controllo o di trovare piacere nel pensare certe cose... è tutto molto confuso...

un'altra cosa, non è sbagliato quindi ripetermi nei momenti no che è tutto frutto dell'ansia? perchè ho letto che è sbagliato dare delle risposte di qualsiasi tipo ma bisogna stare inerti come nulla fosse... cosa che al momento mi è impossibile...

il noduletto c'è, ho fatto l'ecografia questo inverno anzi me l'ha fatta la famosa dottoressa che ha detto NON é NULLA... alla fine credimi mi sono stancata pure, perchè poi mi scatta il pensiero del "forse sono io che cerco il pelo nell'uovo quando effettivamente ha ragione la dottoressa"... e nel frattempo pago pure per non avere risposte chiare!!

hai fatto bene a farli di testa tua, lo stesso farò io, se andiamo dietro i dottori non ne usciamo più mi sa... stai facendo delle cure per tutti questi esami sballati?

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 21-Ago-2013, 09:05
Le ho iniziate da poco, ma per la vitamina D servono mesi…il testosterone non voglio fare la cura sostitutiva, devo trovare qualcosa di naturale.
Può darsi che ora che non ho ansia salirà pian piano anche lui.

Esatto, devi semplicemente accettare la paura, perché se la discuti finisci negli inganni.
Le analisi analizzano la realtà, il passato e il futuro nello stato in cui sei, perciò se sei ansiosi interpreterai la realtà in un modo pauroso.

Devi accettare anche che ti senti male perché lo stato ansioso porta altre sensazioni, tra cui anche eccitazione, paura di perdere il controllo…etichetta il tuo stato e vedrai che ti sarà molto più semplice gestirlo.

Non è del tutto sbagliato ma se lo usi come rassicurazione la tua paura ti dirà "non è vero…".

Perché non vai da un'altra?
Comunque le tiroiditi autoimmuni avranno anche loro un'altra causa, adesso non ho proprio idea di quale sia però mi pare di aver letto che la mancanza di vitamina D rende le persone più esposte a patologie autoimmuni.
Potrebbe non essere solo una coincidenza…


Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 21-Ago-2013, 10:09
XXII° CASO - L'ILLUSIONE DI SAPERE
Molto spesso il sapere troppo equivale ad avere più problemi, sembra assurdo ma è così.
Più vi documentate sulle malattie, ad esempio, più la paura avrà dalla sua un ricco schedario di patologie con cui scambiare normali somatizzazioni.
Chi avrà il concetto di omosessualità latente potrà aggiungere l'argomento come supporto dei suoi ragionamenti ansiosi.
Chi sa dell'esistenza della psicosi, può scambiare l'ansia per i primi sintomi della patologia.
Ma chi non conosce la psicosi?
Sicuro che non avrà questa paura, al massimo potrà pensare di sentirsi agitato.
Non starà a controllare i pensieri perché non ne avrebbe motivo, il controllo esiste dove c'è una paura e la paura esiste dove c'è conoscenza.
La paura si nutre sempre di concetti razionali.
Il sapere in un certo senso funge da base per la paura, ecco perché i disturbi ossessivi colpiscono chi è intelligente.
Fobici non si nasce, si diventa cercando di conoscere e prevenire.
Socrate era tranquillo perché sapeva di non sapere, quindi di fronte alla paura sapeva che il suo ragionare sarebbe valso a poco.
Ancora più pericolosa è la convinzione che esista soltanto un'unica realtà, quella della mente.
Se si crede a quest'illusione si finisce per credere totalmente in quello che la mente ansiosa pensa.
Ma la qualità dei pensieri dipende anche dal livello di stress, perciò dove prima c'era la paura ora può c'è felicità.
Ecco perché non è molto utile identificarsi con i pensieri, ma accorgersi dello stato in cui si fanno certi pensieri (ansia, stanchezza, paura).
Ricordiamo ancora una volta che siamo sempre noi che pensiamo, non abbiamo una mente separata.
I doccati stanno ad etichettare i pensieri perché non vedono più il loro stato d'ansia ma una condizione patologica.
Noi, ci dissociamo dai pensieri per non identificarci troppo quando questi pensieri ci fanno paura, cioè quando abbiamo paura e ragioniamo in questo stato emozionale.
È solo un fatto pratico, così sapremo che non tutto ciò che pensiamo ha un significato reale.

Inviato da: bolla di sapone il Mercoledì, 21-Ago-2013, 11:54
QUOTE (Dr.Dock @ Mercoledì, 21-Ago-2013, 08:05)
Le ho iniziate da poco, ma per la vitamina D servono mesi…il testosterone non voglio fare la cura sostitutiva, devo trovare qualcosa di naturale.
Può darsi che ora che non ho ansia salirà pian piano anche lui.

Esatto, devi semplicemente accettare la paura, perché se la discuti finisci negli inganni.
Le analisi analizzano la realtà, il passato e il futuro nello stato in cui sei, perciò se sei ansiosi interpreterai la realtà in un modo pauroso.

Devi accettare anche che ti senti male perché lo stato ansioso porta altre sensazioni, tra cui anche eccitazione, paura di perdere il controllo…etichetta il tuo stato e vedrai che ti sarà molto più semplice gestirlo.

Non è del tutto sbagliato ma se lo usi come rassicurazione la tua paura ti dirà "non è vero…".

Perché non vai da un'altra?
Comunque le tiroiditi autoimmuni avranno anche loro un'altra causa, adesso non ho proprio idea di quale sia però mi pare di aver letto che la mancanza di vitamina D rende le persone più esposte a patologie autoimmuni.
Potrebbe non essere solo una coincidenza…

ciao Dr.Dock, grazie sempre per la risposta, credimi mi sei di grande aiuto!
ho passato anni in questo stato, ed ora mi risulta difficile cambiare il modo di vedere il tutto, cioè capire che è tutto frutto della paura e non un mio modo di essere sbagliata, ma una parte di me lo sa bene, lo ha sempre saputo... devo riuscire a etichettare il tutto come paura, ansia e non come la realtà dei fatti...

ci sto provando, anche per lo stare male fisicamente... anche se spesso sembra tutto reale... ora mi è preso con questo battito del cuore alle vene del collo e rossore al viso, io lo scambio per eccitazione, ma l'eccitazione non può durare ore e ore! è tutta colpa dell'ansia, infatti inizia da solo il malessere fisico e poi io gli attribuisco i pensieri e li complico tutto...

voglio prima fare tutti gli altri esami e poi cercare un'altra endocrinologa, anche se questa dove sono stata me l'avevano consigliata come una delle migliori della mia città huh.gif

sono stata dal medico curante per farmi prescrivere le analisi... come previsto ha fatto storie... anzi quando gli ho detto che volevo fare un controllo per l'ansia... mi ha detto allora devi andare dallo psichiatra non servono gli esami del sangue, anche se hai delle carenze e le sistemi l'ansia non passa... mi ha buttata proprio a terra unsure.gif
comunque alla fine mi ha prescritto le analisi di potassio, magnesio, vitamina D ecc... per quelli ormonali al prossimo round!!

Doh!.gif

Inviato da: sissifan il Lunedì, 26-Ago-2013, 17:13
Ho letto molte cose molto utili...

io ultimamente non ho più pensieri ossessivi ma solo tristezza e depressione...è normale che sia così?
In passato ho avuto varie idee ossessive (fare e farmi del male, impazzire...) e poi quelle sulla relazione attivate per una convivenza iniziata e partita da una base non certa sia sul mio coinvolgimento sia sulla coppia.
Ora mi sembra che sia chiaro per me di amarlo ma mi sento profondamente triste....Mi sono detta che sono le troppe rimuginazioni che mi hanno fatto arrivare a questo punto. Ma mi dico se fossi innamorata davvero sarei felice. Cosa che non è...quindi mi sono di nuovo incartata. SOlo che non provo ansia ma tristezza.

Sono sintomi del doc? come posso fare ad uscirne?

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 29-Ago-2013, 08:48
QUOTE (bolla di sapone @ Mercoledì, 21-Ago-2013, 10:54)
QUOTE (Dr.Dock @ Mercoledì, 21-Ago-2013, 08:05)
Le ho iniziate da poco, ma per la vitamina D servono mesi…il testosterone non voglio fare la cura sostitutiva, devo trovare qualcosa di naturale.
Può darsi che ora che non ho ansia salirà pian piano anche lui.

Esatto, devi semplicemente accettare la paura, perché se la discuti finisci negli inganni.
Le analisi analizzano la realtà, il passato e il futuro nello stato in cui sei, perciò se sei ansiosi interpreterai la realtà in un modo pauroso.

Devi accettare anche che ti senti male perché lo stato ansioso porta altre sensazioni, tra cui anche eccitazione, paura di perdere il controllo…etichetta il tuo stato e vedrai che ti sarà molto più semplice gestirlo.

Non è del tutto sbagliato ma se lo usi come rassicurazione la tua paura ti dirà "non è vero…".

Perché non vai da un'altra?
Comunque le tiroiditi autoimmuni avranno anche loro un'altra causa, adesso non ho proprio idea di quale sia però mi pare di aver letto che la mancanza di vitamina D rende le persone più esposte a patologie autoimmuni.
Potrebbe non essere solo una coincidenza…

ciao Dr.Dock, grazie sempre per la risposta, credimi mi sei di grande aiuto!
ho passato anni in questo stato, ed ora mi risulta difficile cambiare il modo di vedere il tutto, cioè capire che è tutto frutto della paura e non un mio modo di essere sbagliata, ma una parte di me lo sa bene, lo ha sempre saputo... devo riuscire a etichettare il tutto come paura, ansia e non come la realtà dei fatti...

ci sto provando, anche per lo stare male fisicamente... anche se spesso sembra tutto reale... ora mi è preso con questo battito del cuore alle vene del collo e rossore al viso, io lo scambio per eccitazione, ma l'eccitazione non può durare ore e ore! è tutta colpa dell'ansia, infatti inizia da solo il malessere fisico e poi io gli attribuisco i pensieri e li complico tutto...

voglio prima fare tutti gli altri esami e poi cercare un'altra endocrinologa, anche se questa dove sono stata me l'avevano consigliata come una delle migliori della mia città huh.gif

sono stata dal medico curante per farmi prescrivere le analisi... come previsto ha fatto storie... anzi quando gli ho detto che volevo fare un controllo per l'ansia... mi ha detto allora devi andare dallo psichiatra non servono gli esami del sangue, anche se hai delle carenze e le sistemi l'ansia non passa... mi ha buttata proprio a terra unsure.gif
comunque alla fine mi ha prescritto le analisi di potassio, magnesio, vitamina D ecc... per quelli ormonali al prossimo round!!

Doh!.gif

Tu ti stai giustificando…
Anche se avessi un'eccitazione reale sarebbe comunque un inganno perché la paura porta eccitazione.
È una fantasia: alla tua mente non importa che quella cosa non ti piace, importa che hai paura di eccitarti, così succede.
Funzioniamo così, al di là che ti metti a ragionare o no.

Meglio di niente, comincia con quelli, poi farai gli altri.
Ricorda che il magnesio ematico è di difficile lettura, perciò, se si trova nella parte bassa dei valori, l'unico modo per essere sicuri è comprare un integratore e notare se apporta benefici.

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 29-Ago-2013, 08:50
QUOTE (sissifan @ Lunedì, 26-Ago-2013, 16:13)
Ho letto molte cose molto utili...

io ultimamente non ho più pensieri ossessivi ma solo tristezza e depressione...è normale che sia così?
In passato ho avuto varie idee ossessive (fare e farmi del male, impazzire...) e poi quelle sulla relazione attivate per una convivenza iniziata e partita da una base non certa sia sul mio coinvolgimento sia sulla coppia.
Ora mi sembra che sia chiaro per me di amarlo ma mi sento profondamente triste....Mi sono detta che sono le troppe rimuginazioni che mi hanno fatto arrivare a questo punto. Ma mi dico se fossi innamorata davvero sarei felice. Cosa che non è...quindi mi sono di nuovo incartata. SOlo che non provo ansia ma tristezza.

Sono sintomi del doc? come posso fare ad uscirne?

Certo, la depressione è legata all'ansia.

Ti sei incarta perché tu vuoi provare amore anche se sei triste e depressa, cosa impossibile.
Allora riscatta l'ansia e le rimuginazioni.

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 29-Ago-2013, 08:50
XXIII° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CONTRO DI NOI
L'illusione nasce dal fatto che la mente crea una paura, poi voi vi spaventate e cominciate a ragionare sul pensiero appena fatto oppure cercate di evitarlo.
Chi si crede malato di doc, ha un altro grande problema: pensa di essere ammalato, ha l'illusione che i pensieri lo tormentino.
Come abbiamo visto, questi pensieri non vengono più visti come pensieri ansiosi ma come prova di una malattia.
Scatta un pensiero e scatta l'ansia per averlo fatto.
Dato che caricate il pensiero di significato, comincerete a temerlo.
Anche quando siete sereni, può scattarvi la paura; basta un attimo per ripensare al pensiero che vi ha già fatto paura.
L'idea della mente libera dai pensieri è solo un'altra illusione, la mente pensa sempre.
Ricapitolando: se voi vi sentite malati, i pensieri saranno visti come degli allarmi, daranno l'impressione di essere esterni a voi.
Sulla rete troverete due termini che descrivono questo concetto: egosintonico si riferisce a quei pensieri fatti in accordo con l'io, egodistonico si riferisce a quei pensieri che contrastano con l'io, cioè i pensieri ansiosi.
Ora, cercando in rete, vi sarete farciti di concetti psicologici che vi hanno fatto addentrare nel mondo delle malattie mentali.
Per forza che un pensiero vi appare esterno, voi state controllando la vostra mente!!!
Prendendo esempio da una persona che ha paura degli attacchi di panico, questa farà un pensiero del tipo: "Oddio, e se adesso mi viene un attacco?"
Questa persona vive questo pensiero ansioso, lo sente suo, anzi, ha paura dell'ansia., non del pensiero (si identifica con esso).
Prendiamo una persona che ha paura di avere il doc mentre accudisce un bambino: "Oddio, non è che lo prendo e lo butto dalla finestra?"
Questa persona si spaventa del suo pensiero ansioso, non vive il pensiero, ha paura del pensiero e della situazione che potrebbe crearsi.
Le due situazioni potrebbero essere differenti, infatti nella medicina queste due tipologie di pensieri sono classificate in "patologie" differenti: la prima persona ha il DAP, la seconda ha il DOC.
Questa è un illusione dei medici.
I due esempi che ho scritto sono entrambi pensieri ansiosi che hanno poco a che fare con la realtà ed entrambi generano ansia.
Nel secondo caso, la donna che accudisce il bambino ha imparato a temere il proprio modo di pensare, così ha inconsciamente paura del suo modo di pensare.
Quando vede il bambino, scatta inconsciamente la paura di fare quel pensiero (accade tutto in maniera inconsapevole) e poi il pensiero arriva sul serio, e sembra esterno perché sembra comparso dal nulla.
Come vedete, entrambe le persone dell'esempio hanno paura: la prima persona ha paura dell'attacco di panico, la seconda ha paura di fare un pensiero.
E dato che si osserva la mente come un'entità esterna, lei di rimando genera un pensiero ansioso rivolto alla persona pensate.
Guardare per un attimo cosa pensa la mente (anche in maniera inconsapevole), fa ricordare la tensione legata ad un pensiero passato che aveva prodotto ansia.
Se vi considerate malati, dimenticate che la mente funziona per associazioni e ricorda la paura.
A volte, inizia una lotta tra voi e il pensiero, lotta in cui si esce sconfitti perché lei non può perdere: qualsiasi vostra rassicurazione o discorso porta ad una sua risposta che vi blocca nuovamente.
Ci sono quattro tipologie principali di pensieri ansiosi:
Il moralizzatore: è quel pensiero che ci spinge a sentirci impuri, insensibili, egoisti anche se ciò non è vero.
L'inquisitore: è un pensiero che ci fa sentire colpevoli di un reato o crimine che non abbiamo commesso. Fa venire il dubbio di aver molestato qualcuno, di aver fatto del male…
Il perfezionista: è quel pensiero che compare quando dobbiamo fare una scelta, ci spinge a considerare ogni ipotesi e finisce per paralizzarci.
Il sabotatore: è quel pensiero che rovina un nostro momento felice, producendoci malessere, tristezza e apatia.
È normale che si rovina un po' il momento quando arriva un pensiero ansioso, ma questo succede perché non si riesce a cogliere la felicità.
Il pensiero rappresenta la vostra paura, la paura inconsapevole di sentirsi malati.
Questa paura ha una radice più profonda, la paura di non essere felici.
I pensieri ansiosi sono una manifestazione di questa paura, così se si vuole una famiglia, verrà la paura di essere omosessuale, se si ama il proprio bambino, verrà la paura di fare del male…
La paura è un'emozione opposta alla felicità.
Senza la paura non esisterebbe la felicità; si vive la paura tanto più si cerca la felicità, perché la ricerca presuppone uno stato di paura.

Inviato da: Mirtillina il Giovedì, 29-Ago-2013, 10:02
QUOTE (Dr.Dock @ Mercoledì, 21-Ago-2013, 09:09)
XXII° CASO - L'ILLUSIONE DI SAPERE
Molto spesso il sapere troppo equivale ad avere più problemi, sembra assurdo ma è così.
Più vi documentate sulle malattie, ad esempio, più la paura avrà dalla sua un ricco schedario di patologie con cui scambiare normali somatizzazioni.
"......"
La paura si nutre sempre di concetti razionali.
Il sapere in un certo senso funge da base per la paura, ecco perché i disturbi ossessivi colpiscono chi è intelligente.
Fobici non si nasce, si diventa cercando di conoscere e prevenire.
Socrate era tranquillo perché sapeva di non sapere, quindi di fronte alla paura sapeva che il suo ragionare sarebbe valso a poco.
Ancora più pericolosa è la convinzione che esista soltanto un'unica realtà, quella della mente.
Se si crede a quest'illusione si finisce per credere totalmente in quello che la mente ansiosa pensa.
Ma la qualità dei pensieri dipende anche dal livello di stress, perciò dove prima c'era la paura ora può c'è felicità.
Ecco perché non è molto utile identificarsi con i pensieri, ma accorgersi dello stato in cui si fanno certi pensieri (ansia, stanchezza, paura).
Ricordiamo ancora una volta che siamo sempre noi che pensiamo, non abbiamo una mente separata.
I doccati stanno ad etichettare i pensieri perché non vedono più il loro stato d'ansia ma una condizione patologica.
Noi, ci dissociamo dai pensieri per non identificarci troppo quando questi pensieri ci fanno paura, cioè quando abbiamo paura e ragioniamo in questo stato emozionale.
È solo un fatto pratico, così sapremo che non tutto ciò che pensiamo ha un significato reale.

...è proprio vero....
in passato ero "avida" di sapere più cose possibili, poi mi sono accorta che più sapevo (come dici in riferimento alle malattie), più mi spuntavano sintomi assurdi, e così ho iniziato a non documentarmi più di tanto, però devo dire che quando vivo una fase acuta di ansia (probabilmente causata dal notevole stress sul lavoro), allora ricado nel tranello del credere che i pensieri sono manifestazioni del reale, di ciò che potrebbe accadermi realmente, quindi ogni minimo sintomo di dolore fisico, mi fa partire per la tangente temendo che anche io avrò sicuramente qualcosa di brutto....
...questa fase negativa ha iniziato a manifestarsi attorno a maggio di quest'anno, ed è rimasta nel pentolone, accumulando forza, in attesa di scatenarsi "bollendo fuori" alla fine di luglio, poi ho alternato momenti sereni a momenti ansiosi intanto che ero in vacanza, e rientrata dalle ferie (lunedì 26), quindi rientrata in ufficio, l'ansia ha ricominciato a bollire nel pentolone....
ecco spiegato il rimanifestarsi dei miei sintomi, dei miei dubbi, e del perché quando sto male vorrei che tutto fosse perfetto, (come dal discorso che ti ho inviato nel MP).
PSICO smile.gif

Inviato da: bolla di sapone il Giovedì, 29-Ago-2013, 11:32
QUOTE (Dr.Dock @ Giovedì, 29-Ago-2013, 07:48)
Tu ti stai giustificando…
Anche se avessi un'eccitazione reale sarebbe comunque un inganno perché la paura porta eccitazione.
È una fantasia: alla tua mente non importa che quella cosa non ti piace, importa che hai paura di eccitarti, così succede.
Funzioniamo così, al di là che ti metti a ragionare o no.

Meglio di niente, comincia con quelli, poi farai gli altri.
Ricorda che il magnesio ematico è di difficile lettura, perciò, se si trova nella parte bassa dei valori, l'unico modo per essere sicuri è comprare un integratore e notare se apporta benefici.

ciao Dr.Dock, in questi giorni ho provato ad affrontare la cosa da un punto di vista dell'ansia e della paura... e tutta quell'ansia mista ad eccitazione che durava per tutto il giorno è andata via... almeno per il momento...

ovviamente l'ansia ha preso a manifestarsi in un altro modo, nuovamente le immagini intrusive a raffica, ma provando a vederle sempre come frutto della paura questa volta sono stata meno male dell'ultima volta.

purtroppo una parte di me continua a chiedersi sempre le stesse cose e a darsi sempre le stesse risposte... non è normale tutto questo... ma del resto non posso pretendere che passi tutto dall'oggi al domani, ci vuole tempo...

riguardo gli esami, vado lunedì a farli... vediamo un pò che viene fuori!

Inviato da: bolla di sapone il Giovedì, 29-Ago-2013, 11:48
QUOTE (Dr.Dock @ Giovedì, 29-Ago-2013, 07:50)
XXIII° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CONTRO DI NOI
L'illusione nasce dal fatto che la mente crea una paura, poi voi vi spaventate e cominciate a ragionare sul pensiero appena fatto oppure cercate di evitarlo.
Chi si crede malato di doc, ha un altro grande problema: pensa di essere ammalato, ha l'illusione che i pensieri lo tormentino.
Come abbiamo visto, questi pensieri non vengono più visti come pensieri ansiosi ma come prova di una malattia.
Scatta un pensiero e scatta l'ansia per averlo fatto.
Dato che caricate il pensiero di significato, comincerete a temerlo.
Anche quando siete sereni, può scattarvi la paura; basta un attimo per ripensare al pensiero che vi ha già fatto paura.
L'idea della mente libera dai pensieri è solo un'altra illusione, la mente pensa sempre.
Ricapitolando: se voi vi sentite malati, i pensieri saranno visti come degli allarmi, daranno l'impressione di essere esterni a voi.
Sulla rete troverete due termini che descrivono questo concetto: egosintonico si riferisce a quei pensieri fatti in accordo con l'io, egodistonico si riferisce a quei pensieri che contrastano con l'io, cioè i pensieri ansiosi.

Per forza che un pensiero vi appare esterno, voi state controllando la vostra mente!!!

Questa persona vive questo pensiero ansioso, lo sente suo, anzi, ha paura dell'ansia., non del pensiero (si identifica con esso).

Questa persona si spaventa del suo pensiero ansioso, non vive il pensiero, ha paura del pensiero e della situazione che potrebbe crearsi.

sono contenta che hai ripreso a spiegare i vari casi... li trovo tutti molto interessanti...

in questo caso specifico mi ci ritrovo in pieno... è proprio così da quando ho scoperto del doc la mia situazione è peggiorata di molto, mi sento malata, senza via di uscita... e anche quei pensieri che prima mi scivolavano addosso ora stanno iniziando a darmi fastidio... gli attribuisco un valore che prima non gli davo!

esatto ho paura del pensiero perchè dico non dovrebbe stare nella mia testa è una cosa sbagliata, e della situazione che potrebbe crearsi anche solo a livello mentale...

riguardo le associazioni della mente, come si fa a smontare le associazioni sbagliate, appunto che ci creano ansia? prendendole per frutto della paura?


Inviato da: ele83 il Giovedì, 29-Ago-2013, 12:50
QUOTE (Dr.Dock @ Venerdì, 12-Lug-2013, 12:36)
Apro questa parte con lo scopo di aprire gli occhi sul potere dello stato ansioso, di cui voi siete vittime.
Lo stato ansioso è uno stato silente che è dentro di noi, è un male che prende possesso delle nostre facoltà mentali.
Sotto ansia diventiamo gli artefici e vittime del nostro modo di ragionare.
Non voglio dilungarmi troppo perché ho già scritto altre volte sull'ansia, ora vorrei parlare degli inganni.
Lo farò per esempi perché è il modo migliore per capire come funzionano.
Li aggiungerò man mano che mi vengono in mente.

I° CASO - L'ILLUSIONE DI POTER CONTROLLARE L'ANSIA
Prendiamo il caso di una persona che soffre d'ansia mentre è tranquilla.
Visto che di solito i momenti positivi diventano un innesco per l'ansia, succede che la persona pensa: "speriamo che non mi venga l'ansia".
Questo è un pensiero di paura, paura di stare male, ed è un pensiero automatico cioè arriva da solo perché si guarda alla felicità con paura.
La cosa che si fa dopo questo pensiero è rassicurarsi: "ma no, cerco di non pensarci così passa".
Invece succede che la tensione si accumula, può essere allo stomaco, al petto, al collo. Sapete perché?
Perché vi state ingannando! La vostra mente prende la rassicurazione come un prova che c'è qualcosa che non va e inconsciamente si focalizza sulla paura.
Risultato: l'ansia si accumula nel punto, allora voi iniziate a preoccuparvi e si scatena l'ansia.
È lo stesso principio degli attacchi di panico.
Poi, voi vi sentite impotenti perché l'ansia è salita e salirà ancora anche domani e nei giorni successivi.
Una tecnica molto potente è quella di accettare il pensiero: mi viene il pensiero? Bene, accetto l'ansia che sale, non la contrasto, non mi rassicuro.
Dico a me stesso: "bene, ho fatto questo pensiero. Ora mi lascio attraversare, anche se sale, non mi interessa nulla". E continuate a fare quello che facevate.
Mi raccomando, non dovete controllare se l'ansia è andata via. Le mie parole non sono un metodo per far sparire l'ansia, infatti se lo leggete per quello vi sbagliate di grosso.
L'ansia andrà via quando non vi interesserete più di lei. Non c'è da vincere o superare nulla.

II° CASO - L'ILLUSIONE CHE IL PENSIERO SIGNIFICHI QUALCOSA
Lo stato ansioso crea dei pensieri di paura e poi gli attribuisce dei significati ansiosi.
Facciamo un esempio.
Carla fa un pensiero sul suo ragazzo: "e se non lo amassi?".
Bene, facendo un po' di esercizi, Carla capisce che era solo un pensiero ansioso.
Eppure rimane una sensazione, la sensazione che quel pensiero è venuto per un qualche motivo.
C'era qualcosa in quel pensiero che ora non scoprirà mai più.
Questa è un'illusione dello stato ansioso, perché vuole farvi continuare a discutere quel pensiero.
Dietro ad un pensiero di paura non c'è nulla, solo altra paura.
Lo stato ansioso produce pensieri ansiosi e poi vi fa analizzare quei pensieri in maniera ansiosa.
La paura che si produce, vi porta alla necessità di smascherare il dubbio per eliminare la paura.
In questo modo vi inceppate e diventate più ansiosi.

III° CASO - L'ILLUSIONE DI ESSERE OMOSESSUALI
Questa l'abbiamo discussa molte volte, ma come si può notare il forum è pieno di discussioni; infatti questa paura non è il problema ma solo uno dei sintomi.
Da dove nasce il tutto? Da un dubbio, che praticamente tutte le persone almeno una volta nella vita hanno avuto.
Come mai tutti non rimangono incastrati in questo dubbio che diventa quasi amletico?
Perché gli altri prendono molto meno in considerazione i pensieri, cioè pensano e poi non hanno la necessità di arrivare ad una soluzione immediata.
Nell'ansioso il pensiero, non è un interrogativo, ma un pensiero ansioso, arriva quasi come una condanna a cui bisogna rispondere.
Il pensiero rappresenta una minaccia alla propria felicità, così come ogni pensiero ansioso.
Ora, l'ansioso si sente costretto a discutere per far abbassare la sua ansia; infatti, pensa che discutendo capisce e risolve la sua paura.
Ho sempre detto che i gusti fanno parte delle emozioni, sono di una parte di noi che non ha nulla a che fare con il ragionamento.
L'illusione è quella di pensare di ragionare per conoscere i gusti: quando ragioniamo seguiamo la paura, non l'emozione di amore.
È normale cercare di testarsi? No, è un'alterazione del nostro modo di vivere, nessuno si testa ma vive.
Inoltre, seguendo la paura si osserva la realtà con gli occhi della paura, perciò ci focalizzeremo sul nostro stesso sesso in maniera automatica.
Saremo suggestionati, ed uno degli effetti della paura è proprio quello di farci provare sensazioni di pseudo-eccitazione.
Quindi, controllare non solo dà potere ad un pensiero, ma lo complica perché genera una realtà che sembra confermare la paura.
In più, le letture online su concetto ridicolo dell'omosessualità latente, finiscono per alimentare e rendere più forte la paura che ha del materiale con il quale spaventare.
Un caso particolare di test è quello della masturbazione. Se una persona mette in pratica l'atto con la paura di eccitarsi, sicuramente succederà, per un semplice motivo: l'idea del proibito.
Più si tenta di non eccitarsi, maggiore sarà l'effetto eccitatorio; e questo capita a prescindere dal soggetto che stiamo osservando o pensando.
C'è anche un effetto secondario dell'eccessiva masturbazione e capita nelle persone che abusano dei video online, soprattutto i giovani.
Avete presente la cocaina? Dopo un po' di tiri, sopraggiunge la tolleranza, perciò serviranno maggiori quantità per avere lo stesso effetto.
Con i video online, si passa da un genere per arrivare a quelli più estremi, insoliti, diversi in modo da stimolare continuamente l'eccitazione.
Allo stesso tempo, gli stimoli reali quali quello di una donna (compagna, fidanzata, moglie), avranno perso ogni interesse.
Ma tutto questo è un effetto della dipendenza, non dell'aver cambiato gusto.
L'ansioso invece (non sapendo il meccanismo), prende questo cambiamento come la prova della sua "vera" sessualità.
Tra l'altro, le dipendenze generano sempre uno stato d'ansia quando si è in astinenza: un motivo in più per fare ragionamenti ansiosi.
Se eliminate ogni stimolazione per un po' di settimane, non vi forzate di avere un erezione (infatti, capiterà quando starete bene), ritornerete come prima.
Avete solo bisogno di un po' di riposo dagli stimoli e non farvi venire l'ansia con prove e ragionamenti.

IV° CASO - L'ILLUSIONE DELLA MUSICA IN TESTA
L'interrogativo della musica è una delle paure che nasce dal controllo di se stessi.
Avete presente le somatizzazioni? Queste sono delle manifestazioni fisiche degli effetti dell'ansia, come ad esempio l'emicrania, la fotofobia, la tachicardia.
L'ipocondriaco scambia questo accumulo di energia negativa per il sintomo di qualche patologia.
Bisogna ricordarsi che l'ansia crea anche sintomi mentali, come quello dei suoni che vengono riprodotti in loop anche in assenza di stimoli esterni.
Quindi la musica è un altro sintomo d'ansia, o se volete, di una mente troppo iperattiva; carica di ansia oggi, carica domani, diventa ammalata.
Succede poi che la persona si focalizza sulla propria mente e ascolta ogni pensiero.
Ecco che scambia la musica per un primo segno di perdita di controllo, facendo aumentare ancora di più l'ansia e l'iperattività mentale.
Inoltre, ascoltare la musica significa pensare a quello che la mente produce: lei produce un suono, voi vi sintonizzate e lo riascoltate.
È come riavvolgere il nastro e riascoltarlo, cioè vivere la mente.
Il suono che sarebbe scomparso in poco tempo, si dilunga anche per giorni interi.
A me, capitava in automatico anche di notte, subito dopo essermi svegliato.
La spiegazione è semplice: lo stato ansioso era in me, anche quando non dava segni fisici.
Guardate che la tensione che accumulate durante il giorno, può riversarsi in un secondo momento della giornata; momentaneamente può manifestarsi quella fisica.
Ma lo stress altera degli equilibri interni; i disequilibri possono durare anche giorni o mesi; ecco spiegato perché il mattino vi svegliate già con l'ansia.
Tra l'altro è un fenomeno innocuo che capita anche nelle persone normali, solo che loro non se ne accorgono perché non stanno a controllare la loro mente.
Se gli arriva una musica, loro la cantano o fischiano senza essere neanche consapevoli del fenomeno.
Se è una cosa naturale che capita spesso, potete immaginare cosa può capitare se una persona ansiosa cerca di controllare se la sua mente produce o no una musica…
Si illuderà di avere una mente malata perché spesso la sentirà, così come respira, sbatte le palpebre o deglutisce.

V° CASO - L'ILLUSIONE DI SENTIRE LE VOCI
Questa illusione riguarda le persone che hanno paura di avere una psicosi.
Dal momento che sanno che uno dei segni sono le allucinazioni, finiscono per controllarsi.
Ancora una volta, controllare per paura fa perdere il controllo, infatti si avrà la sensazione di sentire le voci.
Perché succede questo?
Nella persona apprensiva, l'orecchio si tende ad ascoltare e cogliere ogni piccolo rumore che prima non era mai stato preso in considerazione.
I suoni ci sono sempre stati ma prima l'attenzione non era rivolta a loro, perciò ora si ha l'impressione di sentire cose mai prima udite.
Inoltre, ogni suono verrà colto come un'allarme perché scambiato con un'allucinazione e da qui la domanda ansiosa: "È un suono vero o no?", seguito dal controllo per rassicurarsi.
La persona entra in un ciclo d'ansia che si rafforza giorno dopo giorno, anche perché il dubbio di diventare psicotico non può essere risolto.
Il fenomeno è innescato anche da un altro meccanismo: mettiamo il caso che avete paura di sentire un determinato suono o voce (esempio, la voce di un familiare oppure quella di una sirena).
Succederà che inizierete a controllare ma allo stesso tempo avete in mente il suono che non volete sentire, cioè lo state già pensando.
Allora, basterà un suono esterno (ad esempio un fruscio) simile a quello che già pensate, per innescare l'illusione di averlo sentito davvero.
Sono delle "impressioni" e capitano a chiunque: un esempio è quando avete la tv accesa e avete l'impressione che il telefono stia squillando.
Questa illusione è collegata a quella della musica in testa, spesso capita che il suono che si vuole evitare venga pensato più e più volte, finendo per diventare un loop mentale.
Più si controlla per rassicurarsi di non sentire, più si penserà a quel suono, quindi lo si avrà in testa.
Il meccanismo che c'è dietro è la paura della psicosi, e il controllo rafforza la paura.

VI° CASO - L'ILLUSIONE DI ESSERE MALATI DI CANCRO
Qui ci sono un po' di problemi.
Innanzitutto c'è l'idea che un banale dolore debba essere per forza una malattia grave, ma il problema non è vostro ma dell'ansia.
Non ci sarebbe uno stato ansioso se ad un mal di testa si risponderebbe: "ho il mal di testa".
Fin qui, abbiamo visto con gli esercizi come bisogna lavorare, le illusioni arrivano dopo.
Quando siete spaventati e andate a leggere su internet, entra in gioco lo stato di paura che avete e la suggestione.
Succede che, leggendo tra le cause del mal di testa, troverete: emicrania, cefalea, calo di zuccheri, sindrome pre-mestruale, febbre, tumore.
A questo punto, lo stato di paura vi fa escludere tutte le cause più probabili per focalizzarvi su quella meno probabile, ma più terrorizzante.
Questa illusione si chiama "astrazione selettiva", l'abbiamo visto nei pensieri disfunzionali e vi consiglio di leggerla.
La paura fa focalizzare solo su ciò che fa paura, è un filtro, quindi vedrete una realtà distorta.
Inoltre, può capitare di leggere qualcosa scritto da una persona inesperta e finirete per ossessionarvi su dei concetti che non hanno alcun fondamento.
E questa è un'altra illusione…

VII° CASO - L'ILLUSIONE DELLA SUGGESTIONE
La suggestione è un effetto della paura.
Quando scatta la paura, quella vera, si crea l'ansia cioè un fenomeno somatico molto fastidioso: tachicardia, sudorazione, tensione interna, tensione muscolare.
L'illusione scatta quando si considera l'ansia prova di qualcosa, invece l'ansia è una risposta alla paura.
Se guardo un uomo con un coltello che mi viene incontro, mi metto paura perché so che potrebbe capitare qualcosa.
Questa è una situazione normale, cioè, ad un evento rispondo con l'emozione di paura e con l'ansia.
Ora facciamo il caso dove scatta l'illusione.
Se una donna guarda un'altra donna con la paura che possa piacerle, cioè fa una prova, scatterà sia la paura che l'ansia.
Poi, scambierà l'ansia (tachicardia, calore, agitazione, tensione) come prova di un sentimento; sembra quasi che le sue sensazioni confermino la paura iniziale.
È la suggestione che usa l'ansia come prova, cioè il controllo razionale che crede che l'ansia sia una prova.
In realtà, quando abbiamo paura di qualcosa, l'ansia scatta in automatico.
Quindi la donna avrà l'ansia perché guarderà l'altra donna con paura, la sua ansia deriva dal timore che possa piacerle, non dal fatto che le piace veramente.
Vi faccio un esempio chiarificatore che è successo a me:
Io so che i cibi contenenti caffeina fanno venire l'ansia: caffè, tè, cioccolato.
Ero giunto alla convinzione che la cioccolata mi facesse venire l'ansia, perché quando la mangiavo mi concentravo sulle mie sensazione con paura.
Mi suggestionavo ed ecco che mi sentivo ansioso; in realtà, dopo averla mangiata mi preoccupavo, ecco perché ero ansioso.
In realtà, non mi fa molto effetto, me ne sono accorto mangiandola mentre ero distratto.
Non mi sono concentrato su me stesso (con paura) per analizzare le sensazioni, e ho scoperto che potevo mangiarla tranquillamente, senza esagerare però.
Ancora una volta, il controllo fa arrivare a conclusioni sbagliate.

VIII° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE L'ANSIA CRONICA
Oggi tratteremo brevemente di questo tipo di illusione, che è in realtà proprio una sindrome che si rafforza giorno dopo giorno.
Ho sempre detto che le persone che hanno pensieri ansiosi soffrono di un caso particolare di ansia generalizzata.
Quest'ansia è rivolta alla propria mente, la possiamo chiamare ipocondria mentale.
Se ripensiamo a un pensiero fatto che ci fa paura, caricheremo la mente di nuova ansia.
Anche i pensieri ansiosi automatici caricano la mente di nuova ansia.
L'illusione scatta quando pensiamo che l'ansia sia una condizione cronica, cioè ci focalizziamo sull'ansia facendola diventare motivo di preoccupazione.
Questo succede perché lo stato ansioso ci porta a focalizzarci sull'ansia stessa, magari per capirne la causa.
Il ragionare sull'ansia carica la mente di nuova ansia.
I pensieri sono condizionati dallo stato ansioso, lo stato ansioso è alimentato dai pensieri.
Vedete come si alimenta il ciclo?
È come l'orticaria: una volta che ce l'hai, se ti gratti, il prurito peggiora.
Se pensi al prurito, ti viene da grattarti.
L'ansia si alimenta nel momento in cui, per un qualsiasi motivo, ci focalizziamo su di essa:
• quando analizziamo le paure prodotte
• quando scambiamo le somatizzazioni per una malattia
• quando ci interroghiamo sulle cause dell'ansia
• quando temiamo l'ansia e cerchiamo di contrastarla
Quando pensate con paura, state già alimentando lo stato sottostante.

IX° CASO - L'ILLUSIONE DI NON RICORDARSI DI AVER FATTO QUALCOSA
Il meccanismo che tiene in vita questo interrogativo è dovuto ad un cortocircuito che avviene all'interno della nostra mente.
Se si ragiona per paura di aver fatto o non fatto una cosa, la paura crea un'alterazione del ricordo.
Questa alterazione avviene in due modi.
Il primo modo avviene quando si pensa per paura di aver commesso qualcosa: in tal caso, l'ansia fa focalizzare talmente tanto su una paura (su un pensiero/dubbio) che questa sembra vera.
Ciò che avviene è che pensare troppo ad una scena ripetutamente, la fa sembrare talmente reale da dare l'illusione di averla vissuta sul serio.
In più, la suggestione che si crea mentre sale l'ansia cioè pensieri del tipo "Ma allora posso averla commessa", aumenta ancora più la sensazione.
E quando si è dentro questa illusione, si analizza la scena per rassicurarsi, ma si finisce per incastrarsi.
Il secondo modo avviene quando si pensa per paura di aver dimenticato qualcosa: in tal caso, anche se abbiamo la certezza di averla fatta, il pensiero ritorna talmente tante volte che alla fine ci viene il dubbio.
"Avrò chiuso il gas?", questo interrogativo può durare ore. Voi avete la sicurezza, eppure c'è quel pensiero…
Ma non è un pensiero ossessivo, è un'intolleranza all'incertezza e un eccessivo senso del pericolo.
Come vedete, a mano a mano che spieghiamo, non c'è niente di patologico; c'è solo uno stato d'ansia e atteggiamenti sbagliati per gestirla e farla fluire via.

X° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE UN ALTRO PROBLEMA
In questo caso la domanda che l'ansioso si fa è: "ho il doc oppure è realtà?"
Questo è un nuovo dubbio, avere l'ansia oppure sta per avverarsi un incubo?
L'illusione qui è non capire che la paura vi porta a dubitare che sia un effetto d'ansia, vi fa sentire diversi dagli altri anche quando avete tutti gli elementi in comune.
Non solo avete preso seriamente in considerazione il vostro pensiero ma ora lo seguite in una serie di interrogativi che aumentano sempre più l'ansia.
Lo stato ansioso vi fa vedere una realtà di paura, perciò scoprire che è tutto un effetto dell'ansia (rassicurazione) non basterà.
Lo stato ansioso creerà nuovi dubbi: "e se non fosse così? E se il tuo è un caso particolare?"
La persona spaventata dai nuovi dubbi, si metterà a compulsare, facendo sembrare ancora più vera la realtà che teme.
È un inganno in cui, entrando in un tunnel, si va sempre più in fondo, attirato dalle distorsioni e dagli interrogativi della paura.
Andare in fondo alla questione, significa accettare la paura.
Quindi, la vostra ricerca del problema non serve a nulla, perché una volta scoperto che è un effetto d'ansia, l'ansia produrrà un nuovo interrogativo per farvi dubitare di ciò.
Voi non siete speciali, è la paura che crea questa sensazione di dubbio.
Davanti a voi ci sono due strade: o seguire la paura oppure non accettare più l'inganno per nessun motivo.
Dietro la paura non c'è la soluzione, c'è solo un nuovo dubbio.

XI° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE IL DOC
Questa è l'illusione per eccellenza: il caso tipico è l'ansioso che inizia prima a controllare i sintomi fisici (ipocondria) per poi arrivare a osservare la mente e i suoi ragionamenti (ipocondria mentale).
Io credo che la maggior parte delle persone di questa sezione del forum siano affette da ansia generalizzata, in cui l'oggetto della loro paura è diventata la propria mente.
È un'ipocondria mentale in cui si guarda ai pensieri come una seconda persona.
Ricordiamo che lo stato ansioso genera proprio pensieri automatici, in inglese si chiamano "racing thoughts" o pensieri galoppanti.
Per questo non ha alcun senso dire: "mi è ritornato il male", sarebbe meglio dire "mi è ritornata l'ansia". Questo sì!
Non c'è nessun doc, ci sono delle tendenze ossessive, cioè ripensare ai soliti pensieri a causa dell'ansia che fa focalizzare su ciò che temiamo.
Se la convinzione è quella di avere un problema con i pensieri, l'ansia farà focalizzare su quelli, cioè li penserete in maniera automatica.
L'ossessivo cosa fa? Osserva cosa gli passa per la mente perché i suoi pensieri diventano il sintomo di una patologia.
Da buon ansioso comincia a costruirsi una realtà patologica, in cui il controllo fa nascere e perdurare il problema.
Una volta che una persona si etichetta con la parola "doc", starà tutti i giorni a temere la propria mente: i pensieri vengono considerati esterni a sé.
Ma questa è un'illusione: è il soggetto che non si accorge che temere un pensiero lo fa ricomparire in mente.
È come l'ipocondriaco che si etichetta con la parola "malato di cancro": starà tutti i giorni a tormentarsi per il suo mal di stomaco (che invece è creato dal suo stato di preoccupazione).
Se noi osserviamo con paura i pensieri della mente, ricorderemo quel pensiero che ci ha fatto paura (magari poche ore prima) e lo scambieremo come un pensiero esterno, un tormento.
Siete malati voi o la parte che dice che siete malati?
Perché se controllate voi stessi o la vostra mente, lo state facendo seguendo una logica ansiosa: sicuramente troverete qualcosa che vi spaventa.
Questo problema nasce nel momento stesso in cui lo definite: la paura di avere una mente malata genera il controllo della mente, che è libera di pensare.
La mente dell'ansioso è una mente che produce paure irrazionali, sarebbe sciocco osservarla, perché produrrà nuovamente gli stessi pensieri.
Ancora, e ancora, e ancora…
Il significato? Rimane sempre quello della paura irrazionale fatta la prima volta, poi voi la rafforzate di significati, rassicurazioni, prove.
A forza di pensarci, creerete una canale di ragionamento tra pensiero e paura, cioè scatterà in automatico.
Ma questa è una nuova illusione: il pensiero non arriva dal nulla, scatta per associazione (es. vedo la mia ragazza e scatta quella paura), associazione che avrete creato voi.
Ovvio che scatta sia per l'associazione, sia perché soffrite d'ansia, quindi date un grosso peso a quello che pensate (non accorgendovi dello stato ansioso che lavora dentro di voi).

XII° CASO - L'ILLUSIONE DEL FUTURO NEGATIVO
Il futuro di una persona ansiosa ha sempre elementi di negatività, apatia, paura, tristezza.
Succede perché l'ansioso immagina il futuro come soluzione per scappare dal presente che gli fa paura, la usa come prova inconscia.
A volte succede in automatico, si ha la visione del proprio futuro infelice, molto diversa da quella che ci renderebbe felice.
E scatta l'ansia e quella morsa allo stomaco…
Ma tutto ciò è un'illusione perché il nostro futuro non è scritto, siamo noi che pensiamo al nostro futuro sotto forma di pensiero, non realtà.
E quel pensiero è un pensiero ansioso, anche se la visione sembra quasi reale.
Noi viviamo nel qui ed ora, le pagine del libro devono essere ancora scritte.
Quello che bisogna ricordarsi è lo stato in cui si fanno certi pensieri: se c'è uno stato ansioso o depresso, i pensieri saranno condizionati da ciò.
Inoltre, capita spesso che un pensiero negativo scatti proprio mentre vediamo il nostro futuro felice.
Prendiamo una coppia che si sta sposando e deve andare a vivere in una casa tutta sua.
Lei immagina il futuro sognato ma: "e se non è lui l'uomo della tua vita?", "non sarai mai felice con lui".
La fame di felicità è l'altra faccia della paura, ecco perché quando pensiamo alla felicità scatta automaticamente anche la paura, paura di non essere felici.
Ecco perché ci illudiamo: noi siamo coscienti solo del pensiero che si affaccia nella mente, non di questa paura di sottofondo.
Cerchiamo talmente tanto la felicità che la paura ci attacca proprio dove siamo più deboli; mentre pensate al futuro la paura si inserisce e voi la caricherete nuovamente prendendola in considerazione.
La paura normale scatta di fronte ad un evento reale, la paura ansiosa scatta in automatico in assenza di pericoli reali.
Ecco perché quando un ladro ci rapina i pensieri di paura concordano con la situazione, mentre quando siamo tranquilli sembrano pensieri di paura esterni a noi.
Se ci chiediamo se saremo felici, stiamo affidando involontariamente i nostri ragionamenti all'ansia; siamo spinti a farlo dalla paura di non essere felici.
Se pensiamo al futuro e scatta la paura, significa che non tolleriamo l'infelicità.
L'ansia troverà terreno fertile per spaventarvi.
E la tendenza sarà quella di continuare a controllarvi, così vivrete sempre imprigionati in questo timore.

XIII° CASO - L'ILLUSIONE DI NON PROVARE NULLA
Questa è un illusione tipica di chi è ansioso perché è sempre a controllare le proprie emozioni.
Se il controllo delle emozioni nasce per testare se stessi, il risultato sarà un'assenza di emozioni.
Questo succede perché l'emozione di amore, passione, felicità (emozioni positive) si generano nel momento in cui sono libere di esprimersi, non quando sono bloccate dal controllo di se stessi.
Funziona anche al contrario: se provo ad avere paura di fronte ad una situazione che non mi piace (così mi rassicuro), non proverò paura.
Se ci guardiamo dentro, stiamo vivendo un momento logico-razionale.
Anche qui c'è una doppia illusione.
La prima è che la persona crede di potersi provocare le emozioni a comando, mentre in realtà si vive un momento di logica, ragionamento, che non ha nulla a che vedere con il nostro lato emozionale.
Ovviamente è un controllo fallimentare generato dalla paura; dato che si ha paura si cerca una rassicurazione, usando la logica in un campo in cui non ha potere.
La seconda avviene quando non si prova nulla, allora la logica arriva a conclusioni sbagliate e si convince che la paura sia reale.
Ogni ulteriore controllo porterà alle medesime conclusioni, anche a distanza di mesi o anni.
È proprio sbagliato il modo in cui si usa la logica, l'ansioso è così abituato a controllare la realtà che si scontra con una situazione in cui perde il suo potere di controllo.
Ecco perché si rimane incastrati nei dubbi.
Mi rendo conto che il controllo è una parte naturale, una rassicurazione dall'ansia, ma facendo così confermate la paura e la incrementate.
Se una persona finisce di amare, vive le sue emozioni di non amore; il dubbio è una cosa ansiosa, logica che non centra nulla con l'amare.
Lo stesso discorso vale per chi si interroga sulla felicità oppure sul senso della vita.
Anche il depresso è apatico, ma vive l'apatia come momento della sua realtà; ovviamente è considerata una condizione pessimista e immutabile nel tempo.
Se un ansioso ha un calo dell'umore, allora si interrogherà inutilmente sulla sua assenza di emozioni, si ossessionerà non trovando più nulla che lo interessa.
Anzi, rimugina ansiosamente ed è capace di trovare un motivo sbagliato per questo suo non sentire (ad esempio la perdita di interesse per il partner).
Ma si dimentica che è in uno stato dove le emozioni sono ovattate, c'è un calo di interesse per tutto.
Se continua a cercare ansiosamente risposte, peggiorerà il suo stato.
Bisogna riconoscere questo stato e accettare l'apatia come se fosse un'influenza: quando avete la febbre vi chiedete come mai non state bene, oppure accettate che non si sta sempre bene?

XIV° CASO - L'ILLUSIONE DI DISCUTERE PER RISOLVERE LE PAURE
Come abbiamo detto in altre occasioni, la discussione di una paura è una forma naturale di compulsione.
È un'istinto naturale dell'uomo, non è indice di patologia.
Il problema nasce quando si prendono molto sul serio i propri pensieri, pensando che tutto ciò che ci passa per la testa abbia un significato.
E questo succede sia a causa dello stato ansioso sia in chi è troppo razionale (le due cose possono essere collegate).
L'illusione è quella di pensare di poter discutere o verificare la propria paura, cioè usare la logica per controllare un'emozione; succede che il controllo genera una realtà patologica in cui non si riesce più ad uscire.
Quando ragionate, implicitamente confermate la paura, cioè considerate vero e importante un pensiero ansioso fatto.
Voi perdereste tempo con cose di poca importanza?
Discutere significa già aver aver accettato il pensiero, cioè aver dato per scontato che è reale tutto ciò che si pensa.
Una persona "normale" sa di fare pensieri strani ogni tanto, però riesce a lasciarli scorrere con molta semplicità, l'ansioso non riesce perché il pensiero genera un effetto di paura che attira l'attenzione.
Ed essendo in ansia, verrà molto naturale analizzare i propri pensieri e farsi suggestionare.
Inoltre, più discutete, più darete potere al vostro pensiero perché la paura è un emozione che trova sempre nuovi dubbi da proporre: razionalmente riuscite a trovare una rassicurazione temporanea, poi però la paura metterà in dubbio la vostra tesi e sarete di nuovo al punto di partenza.
Inizia una discussione tra voi e la mente, che sembra quasi un'esistenza a sé: è una battaglia persa in partenza perché i discorsi della ragione si rivelano vani, non potete controllare la paura.
Potete solo dissociarvi, cioè riconoscere che avete paura, accettarla e metterla da parte.
Sicuramente lei vi farà salire l'ansia, perché la compulsione era diventata una forma di protezione, che però rafforzava il problema.
L'altro lato della paura si rivela quando smettete di ragionare: "se non ragioni, vivrai una vita di inganno", "se non compulsi, l'evento succederà", "se non controlli, succederà…" (vi fa vedere il futuro con paura).
Questa è un'altra forma di inganno, è sempre la paura che vuole l'attenzione che non gli date più: ricordate che la paura è un emozione negativa che spaventa e vi attira.
Non c'è niente da discutere, altrimenti discuterete della paura, non della realtà.
La paura è paura, non centra niente con le altre emozioni: non potete confondere paura e amore, paura e istinti.
La paura si basa sulla logica, non ha nulla a che fare su ciò che siete.
Inoltre, quando discutete riprendete un pensiero fatto nel passato, cioè riportate al presente una situazione passata con annessa l'ansia che vi aveva procurato.
Magari è un pensiero che avreste dimenticato (un pensiero ansioso nato da inganni, non un pensiero reale sul quale volete mettere una pietra sopra).
Invece, adesso ragionate sul pensiero, dando addirittura per scontato che questo si ripresenterà nel futuro: voi vi sentite malati e state già temendo il pensiero che farete nel futuro.
Così, vivrete con gli occhi puntati inconsciamente sulla vostra mente, dimenticando che la mente pensa sempre e penserà anche a quel pensiero, se temete di poterlo fare.
Non c'è nulla di strano: se mi controllo, il pensiero fatto in precedenza ritornerà alla mente.
Discutendo in continuazione una paura, si crea un canale preferenziale tra la paura e l'oggetto della paura: così finisce che quando pensate alla vostra ragazza, vi scatta subito la paura.
La più grande illusione del discutere è che analizzate la paura con la stessa mente che ha prodotto quella paura, si usa la stessa logica.
Come fa una mente che si sta ingannando ad uscire da sola dall'inganno? Impossibile.
Quando controllo e discuto, osservo sempre la realtà con gli occhi della paura, perciò non potrò mai capire dove mi inganno.
Di fronte ad un dubbio patologico dal quale non riuscite ad uscire, lasciatelo andare perché si risolverà da solo.
Lo so, mi direte: "ma se non discuto come faccio a sapere…": volete saperlo voi o la vostra paura?
Voi avete accettato il pensiero e avete iniziato a vivere una realtà di paura: se il pensiero non fosse mai esistito, ve la fareste questa domanda? Vi controllereste?
Un primo errore commesso è stato quello di aver preso sul serio il pensiero (ricordate che avete uno stato d'ansia interno che genera questi pensieri).
Non commettere ora l'errore di controllare e discutere; dovete fermarvi voi perché vi verrà spontaneo compulsare.
Discutendo non avrete mai la sensazione del "ok ho tutto sotto controllo".

XV° CASO - L'ILLUSIONE DI NON AVERE PIÙ L'ANSIA
In questo caso, compare il fenomeno della tolleranza: l'organismo si abitua a qualsiasi stimolo che gli viene proposto continuamente.
Inizialmente, una pensiero ansioso produrrà una gran dose di paura, quasi terrore.
Più passa il tempo, più vi abituerete al pensiero, cioè la sua presenza produrrà solo fastidio e malessere ma avrà perso gran parte della paura.
È lo stesso principio di quando guardate un film horror: se lo vedete la prima volta, siete tesi e ansiosi; più volte lo vedete, più diventa prevedibile e sarete indifferenti alle scene (anzi, potrebbe diventare monotono).
Sullo stesso principio si basa l'esposizione, di cui scriveremo alcuni esercizi.
Se una paura fa meno paura, l'ansia sarà meno presente; ciò significa che vi siete abituati al pensiero non che avete accettato il pensiero.
La realtà resta sempre la stessa, non è cambiato nulla, solo che il dubbio adesso produce meno ansia.
Questo fenomeno è completamente naturale, ma l'ansioso finisce per ingannarsi perché non lo tiene in considerazione.
Dato che l'ansia viene presa come forma di rassicurazione: "se ho l'ansia significa che il pensiero non è vero", questa rassicurazione salta quando l'ansia non c'è più.
Allora la persona pensa: "è un pensiero oppure ho accettato la realtà?".
Il problema qua non è che l'ansia non c'è più, ma che vi rassicurate su una paura: ogni rassicurazione è un sistema destinato a fallire.
Un discorso simile si può fare per le coppie che stanno assieme da molto tempo: in loro l'amore c'è ma è in una fase dove si conosce l'altra persona, per cui ci sono meno picchi emozionali.
Scatta la paura quando si comincia a razionalizzare l'amore, cioè pensare che debba essere in un certo modo (bisogna sempre provare qualcosa).
In realtà, questa è una paura che nasce dal controllare troppo il rapporto.
Quando si comincia a ragionare, non si parla più di amore ma di logica; e dato che le convinzioni sull'amore sono sbagliate, lo saranno anche le paure che nasceranno.
Anche la sensazione di ribrezzo delle persone con la paura di essere omosessuali funziona allo stesso modo.
Si inizia con le prove e queste prove generano disgusto; poi, a furia di provare, il test non provoca più il disgusto iniziale e si incomincia ad aver paura che sia diventata realtà.

XVI° CASO - L'ILLUSIONE DI NON RIUSCIRE A NON PENSARE
Quando cerchiamo di non pensare ad una cosa, questa si ripresenta.
È così che funziona la mente: quanto più cerchiamo di non pensare, tanto più penseremo perché, per non pensare, bisogna prima pensare.
È un paradosso che crea l'illusione di non riuscire a liberarsi più di un pensiero che ci dà fastidio, sembra quasi un fantasma che ci insegue.
Se vi dicessi di non pensare più ad una vostra paura, probabilmente non ci riuscirete, perché sforzarsi porta il pensiero a ripresentarsi con maggiore frequenza.
Succede che voi fate un pensiero ansioso (o meglio, il vostro stato ansioso lo crea), voi vi spaventate e cercate di discuterlo ma ne uscite sconfitti.
Allora scegliete la strada di eliminarlo dalla mente, ma anche questo è improduttivo.
La mente pensa sempre a qualsiasi pensiero che vuole, la mente ansiosa, a maggior ragione, penserà alle paure.
Quindi penserà in automatico al pensiero ansioso fatto in precedenza.
Così, quando ritorna il pensiero, voi lo identificate come un allarme e vi sale l'ansia; così facendo ricaricate d'ansia la mente.
Poi magari rimuginate sul pensiero che ritorna e vi identificate come malati: così ricaricate d'ansia la mente e vi focalizzate sui sintomi.
Anche decidere di non dare più importanza al pensiero ma sperare che prima o poi vada via è un errore.
La speranza è un surrogato della paura, quindi ricaricate di nuovo d'ansia la mente.
Cosa fare? Lasciar pensare la mente, il pensiero non ha alcun significato (anche se quando lo fate passerete un'istante di paura).
Ci siete voi e le vostre emozioni da una parte e la mente ansioso dall'altra.
Accettate che la mente ansiosa è tornata sul pensiero.
Io so che abbassando l'ansia i pensieri se ne andranno, voi lo scoprirete solo dopo che farete ciò che vi dico (attenzione, niente compulsioni ma consapevolezza).
Lo stesso discorso si può applicare quando capita una cosa molto fastidiosa e spiacevole, ridere durante un funerale.
Questo succede perché siamo talmente tesi che abbiamo paura di ridere, quindi cerchiamo di non pensare ad una cosa divertente, però falliamo il nostro obiettivo.
Cercare di non pensare uguale pensare.
È un meccanismo naturale della mente, ma voi lo vivete in maniera patologica.

XVII° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE LA MENTE VUOTA E NON RICORDARE LE COSE
Purtroppo, uno dei sintomi tipici dell'ansia è proprio quello di non riuscire a concentrasi.
Lo stress prolungato peggiora sia le prestazioni fisiche che mentali.
Questo perché il cortisolo, l'ormone dello stress, porta ad un danneggiamento dell'ippocampo, quella parte del cervello dedicata alla memoria.
Comunque, questo processo è reversibile una volta che si eliminano le cause dello stress.
La memoria a breve termine è quella che ne risente di più; potreste non ricordarvi più dove avete messo un oggetto oppure trovarvi in una stanza senza sapere cosa dovevate fare.
Anche quando dovete parlare non trovate le parole giuste e a volte capita di perdere il filo del discorso.
Cercate di non fare caso a questi problemi, sono solo una cosa temporanea, non il segno di qualche malattia.
In più, se ci si sforza di ricordare le cose, si otterrà solo ansia.
Allora, la convinzione potrebbe diventare quella di avere una scarsa memoria e la necessità di scrivere per paura di dimenticare.
Lo scrivere compulsivamente nasce proprio da questa paura, che nasconde un'illusione.
La compulsione conferma e fa vivere la paura, la quale porta l'ansia che dà problemi di memoria; un ciclo che si alimenta e in cui scrivere "sembra" la cosa migliore da fare.
Se non date importanza alle dimenticanze, l'ansia si abbasserà e migliorerà anche la capacità di concentrarsi, studiare e ricordarsi le cose.
È inutile sforzarsi…
Un caso simile è quello dei "vuoti di memoria" prima di un'interrogazione o di un evento importante.
Succede che la paura di non ricordarsi le cose fa salire l'adrenalina, la quale blocca temporaneamente l'accesso alla memoria.
Quindi è l'eccesso di paura a scatenare proprio ciò che si teme: il pensiero diventa il peggior nemico di sé stessi.
Ed ecco che non si sa cosa dire.

XVIII° CASO - L'ILLUSIONE DI NON TROVARE UN SIGNIFICATO
A volte capita di trovarsi in un punto morto, ciò succede quando ingabbiamo la realtà in uno schema logico.
L'illusione avviene perché si cercano risposte razionali a problemi non logici: in questo caso si usa il ragionamento in maniera non corretta.
Prima di ossessionarsi in campi dove la logica fallisce, chiedersi sempre se la domanda è posta correttamente, altrimenti finite per farvi domande stupide.
Noto che c'è una paura talmente grande, che l'ansioso cerca di controllare tutto quello su cui gli viene un dubbio: ha la convinzione di poter controllare la realtà.
Ma questa è un'illusione, viviamo su diversi piani; la logica è solo uno di questi.
La paura, in quanto emozione andrebbe affrontata con i mezzi emozionali, vissuta, non discussa e razionalizzata.
Non avrete risposte ma nuovi dubbi, in più vivrete sempre con una paura che vi spaventa, paura che non siete riusciti a lasciarvi alle spalle perché la discutete ogni giorno.
Se mi chiedo se amo una persona, lo faccio per paura: cerco di razionalizzare le emozioni (sappiamo che è un errore).
Ma tutto questo come è iniziato? Con una paura, è lei che vuole risposte.
Vorrei esporre alcuni concetti di filosofia per farvi capire quanto siete limitati, quanto il vostro ragionamento è solo una parte infinitesima della realtà, non la realtà.
Quante volte si pensa di sapere, cioè si ha la ferma convinzione di essere arrivati ad una certezza, cioè che il proprio pensiero abbia ragione?
Quella che sembra una certezza, cioè una conferma ad una paura, non fa che rafforzare il problema.
Quindi si ha paura di una cosa, si usa la ragione per controllare (o si evita) e si arriva ad una conclusione errata, che però sembra vera.
Ecco alcuni principi da tenere a mente, quando si ragiona:
Nessun sistema può dimostrare se stesso a partire da se stesso (teorema di indecidibilità di Godel). Questo significa che non è possibile conoscere la realtà se noi facciamo parte di quella realtà. L'inganno è dietro l'angolo. È come convincersi che il sole giri attorno alla terra, se l'osservatore si trova sulla terra; se si trova all'esterno del sistema, capirebbe che è il contrario. Stesso discorso può essere fatto per quelli che pensano di essere diventati psicotici o violenti, se siete voi a giudicarvi vi illuderete a causa dell'ansia.
È impossibile raggiungere una conoscenza oggettiva se l'osservatore non sa in che modo interferisce con la realtà che sta osservando (principio di indeterminazione di Heisenberg). Ricordatevi che quando controllate un'emozione, state alterando un normale processo, ecco perché il controllo porta ad errori. Se analizzate con paura una situazione, otterrete risultati diversi a quando l'analizzate attraverso le lenti di un'altra emozione, amore, passione, felicità. Anche qui, è l'osservatore che costruisce e vede la sua realtà, ad influenzarla con i suoi stati d'animo.
Quando l'insicurezza va in cerca di certezze, il pensiero diviene nostro nemico. Ricordate che se ragionate su una paura, arriverete ad un inganno, anche se non ve ne sarete consapevoli.
Riassumendo in poche parole il contenuto di questi concetti, potremmo dire: "lasciate ogni certezza, voi che ragionate".
Ancora credete di poter controllare ogni cosa? Sicuri delle vostre certezze o delle vostre paure?
La paura fa paura, ma siete ancora convinti di contrastarla con la pochezza della ragione?
La paura usa la logica, che è sua sorella maggiore; dove c'è una paura, c'è un eccesso di razionalità.
Le due cose si rafforzano vicendevolmente.
C'è un mondo che sfugge alla ragione, l'illusione è quella di essere sicuri di sapere.

XIX° CASO - L'ILLUSIONE DI ESSERE CATTIVI E INSENSIBILI
A tutte le persone capita di fare pensieri strani, perversi, violenti o avere impulsi che vanno contro la loro vera natura.
I pensieri negativi sono normali, ma quando una persona con l'ansia ha questi pensieri, si focalizza su di essi e dà a loro un significato; è come se i pensieri avessero una vita tutta loro.
I pensieri del tipo "e se…" diventano dei mostri e il cervello rimane bloccato in una spirale di panico.
"E se il pensiero avesse un significato?", "Significa che sono una persona suicida?", "E se mi tormenta per sempre?"
La verità è che quando l'ansia cala, i pensieri svaniscono da sé.
È la mente ansiosa che produce pensieri di paura, e la stessa mente vi fa focalizzare sui pensieri e ve li fa prendere per veri; l'illusione è non capire il sistema ansioso in cui vi trovate ma perdersi nel contenuto dei pensieri.
L'eccessiva importanza che si dà ai pensieri è sempre un effetto dell'ansia: i pensieri non sono più semplici pensieri ma sintomi di una paura (paura che nasce con l'analisi del pensiero stesso).
Se vi prendete lo Xanax, migliorate perché l'ansia cala e si perde quel controllo ansioso che effettuate su voi stessi.
Gli ansiosi però non sono a conoscenza di ciò, quindi analizzano il loro modo di pensare, finiscono per arrivare a conclusioni sbagliate: si etichettano, diventano omicidi, psicotici, peccatori, molestatori.
Sentirsi cattivi, sentirsi in colpa sono conseguenze comuni di quando si dà importanza ai pensieri.
Non è un problema mentale, è un problema comportamentale, un errore nel pattern di ragionamento. È una distorsione cognitiva.
Le persone normali fanno questi pensieri ma sono ad un livello meno intenso perché non sono persone ansiose: non li discutono neanche, sanno di aver fatto un pensiero strano e lo lasciano andare.
Tutt'al più dicono: "ma che pensiero ho avuto?" e poi cambiano discorso, così il pensiero cade nel dimenticatoio.
Ora vi mostro alcune convinzioni, correggete le vostre se siete convinti di altro:
- A tutti gli esseri umani capita, a volte, di pensare a contenuti di natura sessuale, aggressiva o blasfema
- A tutti gli esseri umani capita, a volte, di pensare alla cosa più sconveniente
Questi pensieri sono parte imprescindibile della natura umana. Avere questo tipo di pensieri non vi rende delle cattive persone.
Più vi sforzate di controllare i vostri pensieri, più fate un errore comportamentale, il pensiero ritorna (poi lo scambiate per intrusivo).
Se la smettete di pretendere di controllare i pensieri, quest'ultimi andranno sicuramente via.
Il vostro obiettivo non è quello di controllarvi, ma se proprio volete farlo, osservatevi con leggerezza, non paura (ricordatevi dell'ansia che lavora all'interno di voi).

XX° CASO - L'ILLUSIONE DEL SOGNO
L'ansioso è una persona che legge, legge e pensa di capire.
Sicuramente dopo aver fatto un sogno che ha per tema le proprie ossessioni, sarete andati a leggere le "teorie sui sogni" di Freud o peggio ancora di utenti comuni.
Così, al posto di uscire dal problema, ne usciti terrorizzati e spaventati, con i dubbi che continuano a tormentarvi.
In questo caso, l'illusione è quella di pensare che il sogno sia il nostro inconscio che ci comunica la verità.
Pensateci bene, fate così tutti i giorni, avete una paura e vi controllate per capire se sia vera: controllate il vostro stato, controllate le vostre emozioni e finite per controllare i sogni.
Succede però un inganno, perché i sogni rappresentano ciò che noi pensiamo durante il giorno.
Se di giorno mi tormento con i pensieri ansiosi, è molto probabile che il sogno avrà quel tipo di tema.
Così, il giorno seguente continuerò a ragionare sul sogno fatto, riprendendo il tema che mi spaventa; la notte successiva il meccanismo scatterà nuovamente.
È un ciclo che si rafforza con l'inganno, così come i pensieri ossessivi.
Per quanto sembri reale, il sogno rimane una creazione di fantasia, non rappresenta di certo i vostri gusti o le vostre intenzioni.
Alcuni mi diranno: "Sì, ma io nel sonno ero eccitata".
C'è sempre un inganno dietro a queste sensazioni, che non riguarda la vostra eccitazione ma i particolari su cui vi concentrate.
Può essere che eravate eccitati perché avete visto una donna eccitata e vi siete immedesimate.
Ma questo non potrete mai saperlo con certezza, perché quando ragionate con paura, vi soffermerete solo sui particolari che fanno paura e non considererete tutte le altre ipotesi (che magari sono inconoscibili razionalmente…)

XXI° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CHE RITORNA
Questo è uno degli elementi chiave su cui si basa il disturbo ossessivo.
I pensieri sembrano originarsi dal nulla e diventano presto una specie di sabotatore, moralizzatore o inquisitore interno.
Il problema è che state facendo tutto voi, siete vittima di un auto-illusione.
Partiamo dal fatto che chi ha uno stato ansioso vedrà la realtà con paura, può avere inoltre alcune fobie.
Se, ad esempio, abbiamo un calo di serotonina (per cause da chiarire) incominceremo ad essere ansiosi, essere ansiosi significa cominciare a ragionare con paura.
Ora, lo notate da voi che se una persona si identifica con i pensieri significa che si dimentica del problema che c'è alla base.
Inoltre, questo stato vi costringe a ripensare alle vostre paure, cioè non riuscirete più a lasciarla andare e considerarle innocue.
La mente rapisce la vostra serenità, si producono in continuazione pensieri ansiosi e sentite la necessità di discuterli.
Come abbiamo detto più volte, discutere fa degenerare in un dubbio patologico perché si ragiona con le stesse convinzioni e punti di vista che hanno creato la paura.
La paura deriva sempre da convinzioni di base distorte, proprio quelle convinzioni che vengono considerate sempre giuste.
Io ho elaborato una mia teoria perché ritorna il pensiero: quando il pensiero viene discusso e non risolto, passa all'inconscio come dubbio ancora da chiarire.
Ora che è dentro di voi, anche quando non l'avete, inconsapevolmente guardate la realtà cercando delle risposte.
Vi faccio un esempio: prendiamo una donna che ha paura di non amare più il ragazzo.
Quando vede il ragazzo, scatta la paura perché guarda il ragazzo con gli occhi di chi deve risolvere quel dubbio.
In pratica, l'inganno continua perché il dubbio tiene in piedi un modo di guardare la realtà distorto; se non ci fosse l'inganno non ci sarebbe la paura.
Inoltre, c'è un'altra spiegazione per il ritorno del pensiero.
Le persone che pensano di essere malate di doc sono ad un livello d'ansia più profondo rispetto a quelle con l'ansia patologica.
Loro temono i pensieri perché rappresentano una conferma alla malattia che pensano di avere, sono ipocondriaci della mente e la controllano.
Così, per loro i pensieri ansiosi sono degli allarmi, quando arrivano cominciano a osservarli dall'esterno.
Invece, i pensieri ansiosi derivano sempre da convinzioni sbagliate e distorte, ne sono una naturale conseguenza.
I doccati hanno l'ansia per i pensieri stessi, pensano che è innaturale avere l'ansia, per loro è causata da una patologia.
Quindi, cominciano a guardare la mente come un terza persona, un inquilino scomodo di loro stessi.
Il pensiero scatta perché vivono ma inconsciamente osservano cosa pensa la mente, cioè controllano per paura del proprio pensiero.
C'è sempre una paura di fondo, quella che questi pensieri rovineranno la loro esistenza, che i pensieri saboteranno ogni loro tentativo di essere felici.
Io penso che ci sia un automatismo nel far perdurare il pensiero: la persona doccata vorrebbe il controllo della propria mente quindi quando vive, inconsciamente osserva se ci sono pensieri, ed ecco che il pensiero ansioso compare.
Si scambia la presenza del pensiero come prova dell'essere malati, ma questo capiterà sempre perché osservare la mente con paura equivale a ricordare il pensiero ansioso fatto in precedenza.
Forse gli ansiosi sono inconsapevoli di questo loro controllo, questo guardarsi dentro.
Se guardo la mente, il pensiero è sempre lì, perché dovrebbe andare via?
Il pensiero di chi ha un sabotatore interno è "adesso mi viene quel pensiero…", magari questa parte non la pensano neanche più e tutto è diventato automatico.
Prendiamo un ragazzo che ha un rapporto con la sua ragazza: il processo descritto ha come risultato immagini omosessuali.
Se ci si rivolge alla mente, si vive la realtà della mente, cioè quella dei pensieri ansiosi.
Ma questo succede non perché la mente è malata, ma perché in queste persone l'atto di controllare è dovuto ad una paura.
Se ci pensiamo, la questione non è molto diversa da chi soffre d'ansia e pensa: "oddio, e se stasera non riesco a prendere sonno?"
È la paura di non riuscire a dormire che non fa dormire la persona, perché la preoccupazione fa salire l'ansia che provoca insonnia.
Nel caso dell'ansioso si vive il pensiero, nel caso dell'ossessivo si teme il pensiero: sono due realtà in cui c'è una paura differente ma il meccanismo è uguale.
Come mai la medicina ufficiale li pone in categorie differenti? Mistero…
Entrambi comunque creano la loro realtà nel momento stesso in cui fanno il pensiero e lo prendono in considerazione.
Un ultimo motivo per cui un pensiero ritorna è prettamente biologico: se pensiamo sempre ad una paura, nel nostro cervello si creano dei canali molto forti tra la memoria e l'amigdala, cioè il centro della paura.
Più si discute, più il pensiero ansioso capita con maggiore frequenza e in maniera completamente automatica.

XXII° CASO - L'ILLUSIONE DI SAPERE
Molto spesso il sapere troppo equivale ad avere più problemi, sembra assurdo ma è così.
Più vi documentate sulle malattie, ad esempio, più la paura avrà dalla sua un ricco schedario di patologie con cui scambiare normali somatizzazioni.
Chi avrà il concetto di omosessualità latente potrà aggiungere l'argomento come supporto dei suoi ragionamenti ansiosi.
Chi sa dell'esistenza della psicosi, può scambiare l'ansia per i primi sintomi della patologia.
Ma chi non conosce la psicosi?
Sicuro che non avrà questa paura, al massimo potrà pensare di sentirsi agitato.
Non starà a controllare i pensieri perché non ne avrebbe motivo, il controllo esiste dove c'è una paura e la paura esiste dove c'è conoscenza.
La paura si nutre sempre di concetti razionali.
Il sapere in un certo senso funge da base per la paura, ecco perché i disturbi ossessivi colpiscono chi è intelligente.
Fobici non si nasce, si diventa cercando di conoscere e prevenire.
Socrate era tranquillo perché sapeva di non sapere, quindi di fronte alla paura sapeva che il suo ragionare sarebbe valso a poco.
Ancora più pericolosa è la convinzione che esista soltanto un'unica realtà, quella della mente.
Se si crede a quest'illusione si finisce per credere totalmente in quello che la mente ansiosa pensa.
Ma la qualità dei pensieri dipende anche dal livello di stress, perciò dove prima c'era la paura ora può c'è felicità.
Ecco perché non è molto utile identificarsi con i pensieri, ma accorgersi dello stato in cui si fanno certi pensieri (ansia, stanchezza, paura).
Ricordiamo ancora una volta che siamo sempre noi che pensiamo, non abbiamo una mente separata.
I doccati stanno ad etichettare i pensieri perché non vedono più il loro stato d'ansia ma una condizione patologica.
Noi, ci dissociamo dai pensieri per non identificarci troppo quando questi pensieri ci fanno paura, cioè quando abbiamo paura e ragioniamo in questo stato emozionale.
È solo un fatto pratico, così sapremo che non tutto ciò che pensiamo ha un significato reale.

XXIII° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CONTRO DI NOI
L'illusione nasce dal fatto che la mente crea una paura, poi voi vi spaventate e cominciate a ragionare sul pensiero appena fatto oppure cercate di evitarlo.
Chi si crede malato di doc, ha un altro grande problema: pensa di essere ammalato, ha l'illusione che i pensieri lo tormentino.
Come abbiamo visto, questi pensieri non vengono più visti come pensieri ansiosi ma come prova di una malattia.
Scatta un pensiero e scatta l'ansia per averlo fatto.
Dato che caricate il pensiero di significato, comincerete a temerlo.
Anche quando siete sereni, può scattarvi la paura; basta un attimo per ripensare al pensiero che vi ha già fatto paura.
L'idea della mente libera dai pensieri è solo un'altra illusione, la mente pensa sempre.
Ricapitolando: se voi vi sentite malati, i pensieri saranno visti come degli allarmi, daranno l'impressione di essere esterni a voi.
Sulla rete troverete due termini che descrivono questo concetto: egosintonico si riferisce a quei pensieri fatti in accordo con l'io, egodistonico si riferisce a quei pensieri che contrastano con l'io, cioè i pensieri ansiosi.
Ora, cercando in rete, vi sarete farciti di concetti psicologici che vi hanno fatto addentrare nel mondo delle malattie mentali.
Per forza che un pensiero vi appare esterno, voi state controllando la vostra mente!!!
Prendendo esempio da una persona che ha paura degli attacchi di panico, questa farà un pensiero del tipo: "Oddio, e se adesso mi viene un attacco?"
Questa persona vive questo pensiero ansioso, lo sente suo, anzi, ha paura dell'ansia., non del pensiero (si identifica con esso).
Prendiamo una persona che ha paura di avere il doc mentre accudisce un bambino: "Oddio, non è che lo prendo e lo butto dalla finestra?"
Questa persona si spaventa del suo pensiero ansioso, non vive il pensiero, ha paura del pensiero e della situazione che potrebbe crearsi.
Le due situazioni potrebbero essere differenti, infatti nella medicina queste due tipologie di pensieri sono classificate in "patologie" differenti: la prima persona ha il DAP, la seconda ha il DOC.
Questa è un illusione dei medici.
I due esempi che ho scritto sono entrambi pensieri ansiosi che hanno poco a che fare con la realtà ed entrambi generano ansia.
Nel secondo caso, la donna che accudisce il bambino ha imparato a temere il proprio modo di pensare, così ha inconsciamente paura del suo modo di pensare.
Quando vede il bambino, scatta inconsciamente la paura di fare quel pensiero (accade tutto in maniera inconsapevole) e poi il pensiero arriva sul serio, e sembra esterno perché sembra comparso dal nulla.
Come vedete, entrambe le persone dell'esempio hanno paura: la prima persona ha paura dell'attacco di panico, la seconda ha paura di fare un pensiero.
E dato che si osserva la mente come un'entità esterna, lei di rimando genera un pensiero ansioso rivolto alla persona pensate.
Guardare per un attimo cosa pensa la mente (anche in maniera inconsapevole), fa ricordare la tensione legata ad un pensiero passato che aveva prodotto ansia.
Se vi considerate malati, dimenticate che la mente funziona per associazioni e ricorda la paura.
A volte, inizia una lotta tra voi e il pensiero, lotta in cui si esce sconfitti perché lei non può perdere: qualsiasi vostra rassicurazione o discorso porta ad una sua risposta che vi blocca nuovamente.
Ci sono quattro tipologie principali di pensieri ansiosi:
Il moralizzatore: è quel pensiero che ci spinge a sentirci impuri, insensibili, egoisti anche se ciò non è vero.
L'inquisitore: è un pensiero che ci fa sentire colpevoli di un reato o crimine che non abbiamo commesso. Fa venire il dubbio di aver molestato qualcuno, di aver fatto del male…
Il perfezionista: è quel pensiero che compare quando dobbiamo fare una scelta, ci spinge a considerare ogni ipotesi e finisce per paralizzarci.
Il sabotatore: è quel pensiero che rovina un nostro momento felice, producendoci malessere, tristezza e apatia.
È normale che si rovina un po' il momento quando arriva un pensiero ansioso, ma questo succede perché non si riesce a cogliere la felicità.
Il pensiero rappresenta la vostra paura, la paura inconsapevole di sentirsi malati.
Questa paura ha una radice più profonda, la paura di non essere felici.
I pensieri ansiosi sono una manifestazione di questa paura, così se si vuole una famiglia, verrà la paura di essere omosessuale, se si ama il proprio bambino, verrà la paura di fare del male…
La paura è un'emozione opposta alla felicità.
Senza la paura non esisterebbe la felicità; si vive la paura tanto più si cerca la felicità, perché la ricerca presuppone uno stato di paura.

Questo messaggio andrebbe fatto leggere a chi quotidianamente mi dice di razionalizzare sulle mie ossessioni (perfetti imbecilli).
La razionalizzazione può diventare una compulsione e l'unico modo vero che si ha per razionalizzare è quello di convincersi che un pensiero non influenza nè gli altri, nè le cose che devono succedere (mentre l'ansioso, che per definizione è affetto da pensiero magico inconsciamente crede, con il suo pensiero, di poter influenzare gli altri e le cose:"Se penso ad una disgrazia necessariamente accadrà, porto male"). Inoltre e parlo soprattutto per me, dobbiamo smetterla di avere quella maledetta illusione di poter controllare le cose e le persone..........

Inviato da: giovannalapazza il Giovedì, 29-Ago-2013, 14:14
dr dock più ti leggo e più ringrazio il cielo di averti con noi amici1.gif

Inviato da: livefree il Giovedì, 29-Ago-2013, 15:51
Ho letto ora tutti i tipi di inganni della mente! Innanzitutto complimenti per tutto ciò che hai scritto, sei davvero bravo ed informatissimo. Cmq vorrei sottoporti o sottoporre chiunque legga il mio caso. Mi sono ammalato di DOC (ammesso che sia DOC visto che lo psichiatra l'ha "etichettata" come sindrome ansioso-depressiva somministrandomi Zoloft al dosaggio più basso, 50 mg al giorno) da circa metà aprile, a inizio maggio stavo cosi tanto male da recarmi dal medico che appunto mi prescrisse la cura sopra riportata. I miei pensieri erano terribili, pensieri, impulsi aggressivi nei confronti dei miei genitori, paura di far sbandare l'auto guidata da amici strattonando il volante...devo dire che quest'estate sono stato poi complessivamente bene, certamente con piccoli alti e bassi e adesso una ricaduta...i miei erano assenti alcuni giorni ed ero solo in casa e stavo molto bene solo, poi al loro ritorno era come se quasi la loro presenza mi infastidisse, come se non fossi contento del loro ritorno e ho iniziato ad avere paura che potessi ucciderli tanto da pensare che magari lo volevo davvero...stamattina al lavoro son stato bene, ma appena torno a casa subito sti pensieri, e sembra quasi come se lo volessi fare o fossi costretto a farlo...uffa ero migliorato poi ogni tanto succede un ripeggioramento, cmq secondo te Dock o secondo gli altri è tutto dettato dall'ansia? so che sto compulsando e che mi ero promesso di non scrivere più qui per non compulsare e per non alimentare le paure, ma quando uno sta bene si sente forte riesce a non complusare, quando uno si sente peggio è tutto più difficile....

Inviato da: Britomart il Venerdì, 30-Ago-2013, 08:22
QUOTE (livefree @ Giovedì, 29-Ago-2013, 15:51)
Ho letto ora tutti i tipi di inganni della mente! Innanzitutto complimenti per tutto ciò che hai scritto, sei davvero bravo ed informatissimo. Cmq vorrei sottoporti o sottoporre chiunque legga il mio caso. Mi sono ammalato di DOC (ammesso che sia DOC visto che lo psichiatra l'ha "etichettata" come sindrome ansioso-depressiva somministrandomi Zoloft al dosaggio più basso, 50 mg al giorno) da circa metà aprile, a inizio maggio stavo cosi tanto male da recarmi dal medico che appunto mi prescrisse la cura sopra riportata. I miei pensieri erano terribili, pensieri, impulsi aggressivi nei confronti dei miei genitori, paura di far sbandare l'auto guidata da amici strattonando il volante...devo dire che quest'estate sono stato poi complessivamente bene, certamente con piccoli alti e bassi e adesso una ricaduta...i miei erano assenti alcuni giorni ed ero solo in casa e stavo molto bene solo, poi al loro ritorno era come se quasi la loro presenza mi infastidisse, come se non fossi contento del loro ritorno e ho iniziato ad avere paura che potessi ucciderli tanto da pensare che magari lo volevo davvero...stamattina al lavoro son stato bene, ma appena torno a casa subito sti pensieri, e sembra quasi come se lo volessi fare o fossi costretto a farlo...uffa ero migliorato poi ogni tanto succede un ripeggioramento, cmq secondo te Dock o secondo gli altri è tutto dettato dall'ansia? so che sto compulsando e che mi ero promesso di non scrivere più qui per non compulsare e per non alimentare le paure, ma quando uno sta bene si sente forte riesce a non complusare, quando uno si sente peggio è tutto più difficile....

Mi posso inserire?

C'è stato un cambiamento; prima vedevi i tuoi genitori, poi non li hai visti più, poi li hai visti di nuovo. Durante i giorni in cui non erano a casa, ti sei sentito meglio perché le persone che scatenavano (diciamo così, poi spiego meglio) i tuoi pensieri non erano lì e quindi il tuo pensiero non trovava associazione. Poi sono tornati, e hai ricominciato ad associare i pensieri a loro.

Ovviamente non sono i tuoi genitori la causa scatenante; è il tuo pensiero ossessivo che si è fissato su di loro, quindi quando li rivedi la tua mente ritorna al pensiero precedente, che tu già avevi temuto. Hai fissato su di loro un pensiero che ti angoscia, quindi quando stai per tornare a casa, e poi quando sei a casa e li rivedi il pensiero si ripresenta. Ma è la tua ansia a reggere il meccanismo, e la paura che potrebbe tornarti il pensiero te lo fa automaticamente tornare alla mente. E' come un cartello che dice in continuazione "Attenzione! Attenzione! Pericolo!"

Ma ovviamente più temi che il pensiero si ripresenti in determinate condizioni e in un determinato luogo più si ripresenterà, perché stai trasmettendo alla tua mente il messaggio che quel pensiero è importante e a temuto.




Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 30-Ago-2013, 08:58
QUOTE (giovannalapazza @ Giovedì, 29-Ago-2013, 13:14)
dr dock più ti leggo e più ringrazio il cielo di averti con noi amici1.gif

Grazie PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 30-Ago-2013, 09:06
QUOTE (livefree @ Giovedì, 29-Ago-2013, 14:51)
Ho letto ora tutti i tipi di inganni della mente! Innanzitutto complimenti per tutto ciò che hai scritto, sei davvero bravo ed informatissimo. Cmq vorrei sottoporti o sottoporre chiunque legga il mio caso. Mi sono ammalato di DOC (ammesso che sia DOC visto che lo psichiatra l'ha "etichettata" come sindrome ansioso-depressiva somministrandomi Zoloft al dosaggio più basso, 50 mg al giorno) da circa metà aprile, a inizio maggio stavo cosi tanto male da recarmi dal medico che appunto mi prescrisse la cura sopra riportata. I miei pensieri erano terribili, pensieri, impulsi aggressivi nei confronti dei miei genitori, paura di far sbandare l'auto guidata da amici strattonando il volante...devo dire che quest'estate sono stato poi complessivamente bene, certamente con piccoli alti e bassi e adesso una ricaduta...i miei erano assenti alcuni giorni ed ero solo in casa e stavo molto bene solo, poi al loro ritorno era come se quasi la loro presenza mi infastidisse, come se non fossi contento del loro ritorno e ho iniziato ad avere paura che potessi ucciderli tanto da pensare che magari lo volevo davvero...stamattina al lavoro son stato bene, ma appena torno a casa subito sti pensieri, e sembra quasi come se lo volessi fare o fossi costretto a farlo...uffa ero migliorato poi ogni tanto succede un ripeggioramento, cmq secondo te Dock o secondo gli altri è tutto dettato dall'ansia? so che sto compulsando e che mi ero promesso di non scrivere più qui per non compulsare e per non alimentare le paure, ma quando uno sta bene si sente forte riesce a non complusare, quando uno si sente peggio è tutto più difficile....

Grazie. PSICO wink.png
Concordo con il tuo psichiatra, tranne per i farmaci.
Il fatto è che tu cerchi rassicurazioni, lo sai, però quel tuo sentirti forte dura poco: un giorno, una settimana, un mese e poi ritorni al punto di prima.
Sei caduto un po' nel vortice; è normale che i tuoi genitori ti mettano ansia perché fanno scattare l'associazione che hai con la tua paura.
Se hai paura di fare del male ma ti ritrovi solo, questa paura non può scattare.

Tu pensi che quei pensieri non debbano esserci, invece, tu hai una parte di te ansiosa.
Quella parte produce paure ed è normale che sia così, quello che devi fare è non chiedere rassicurazioni (perché presuppone che non accetti l'ansia), e cercare di accettarla.
Lascia perdere i pensieri e cura l'ansia.
Già vedere i pensieri è un passo…
Poi, qual'è il motivo dell'ansia oltre questo circolo vizioso: sei stressato? come sei arrivato ad essere ansioso? convinzioni sbagliate? mangi bene? fai attività fisica?
L'ansia non arriva mai da sola, al di là dei pensieri che ti spaventano molto.

Per esempio, potresti avere una carenza di magnesio e cominci a pensare in maniera ansiosa (magari non è solo il magnesio ma c'è anche dell'altro, è solo per farti capire che una causa, magari banale, può farti cambiare anche il modo di pensare).

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 14:57
QUOTE (bolla di sapone @ Giovedì, 29-Ago-2013, 10:48)
QUOTE (Dr.Dock @ Giovedì, 29-Ago-2013, 07:50)
XXIII° CASO - L'ILLUSIONE DEL PENSIERO CONTRO DI NOI
L'illusione nasce dal fatto che la mente crea una paura, poi voi vi spaventate e cominciate a ragionare sul pensiero appena fatto oppure cercate di evitarlo.
Chi si crede malato di doc, ha un altro grande problema: pensa di essere ammalato, ha l'illusione che i pensieri lo tormentino.
Come abbiamo visto, questi pensieri non vengono più visti come pensieri ansiosi ma come prova di una malattia.
Scatta un pensiero e scatta l'ansia per averlo fatto.
Dato che caricate il pensiero di significato, comincerete a temerlo.
Anche quando siete sereni, può scattarvi la paura; basta un attimo per ripensare al pensiero che vi ha già fatto paura.
L'idea della mente libera dai pensieri è solo un'altra illusione, la mente pensa sempre.
Ricapitolando: se voi vi sentite malati, i pensieri saranno visti come degli allarmi, daranno l'impressione di essere esterni a voi.
Sulla rete troverete due termini che descrivono questo concetto: egosintonico si riferisce a quei pensieri fatti in accordo con l'io, egodistonico si riferisce a quei pensieri che contrastano con l'io, cioè i pensieri ansiosi.

Per forza che un pensiero vi appare esterno, voi state controllando la vostra mente!!!

Questa persona vive questo pensiero ansioso, lo sente suo, anzi, ha paura dell'ansia., non del pensiero (si identifica con esso).

Questa persona si spaventa del suo pensiero ansioso, non vive il pensiero, ha paura del pensiero e della situazione che potrebbe crearsi.

sono contenta che hai ripreso a spiegare i vari casi... li trovo tutti molto interessanti...

in questo caso specifico mi ci ritrovo in pieno... è proprio così da quando ho scoperto del doc la mia situazione è peggiorata di molto, mi sento malata, senza via di uscita... e anche quei pensieri che prima mi scivolavano addosso ora stanno iniziando a darmi fastidio... gli attribuisco un valore che prima non gli davo!

esatto ho paura del pensiero perchè dico non dovrebbe stare nella mia testa è una cosa sbagliata, e della situazione che potrebbe crearsi anche solo a livello mentale...

riguardo le associazioni della mente, come si fa a smontare le associazioni sbagliate, appunto che ci creano ansia? prendendole per frutto della paura?

Certo, i pensieri ti danno fastidio perché li identifichi come sintomo di una patologia.
Ecco che aggiungi ulteriore preoccupazione al già precario stato in cui ti trovi.

Sì, devi prenderle come situazioni legate all'emozione di paura, ricordandoti che l'ansia genera questo tipo di emozione.
Così, i pensieri avranno molto meno potere e cominci a bloccare parte dell'ansia che si autoalimenta.

Poi, devi curarti l'ansia.
Se trovi il problema che ti genera ansia (non sono i pensieri…), vedrai che i tuoi ragionamenti saranno molto più tranquilli e sereni.
Intanto fai le analisi. PSICO wink.png

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 15:05
QUOTE (bolla di sapone @ Giovedì, 29-Ago-2013, 10:32)
QUOTE (Dr.Dock @ Giovedì, 29-Ago-2013, 07:48)
Tu ti stai giustificando…
Anche se avessi un'eccitazione reale sarebbe comunque un inganno perché la paura porta eccitazione.
È una fantasia: alla tua mente non importa che quella cosa non ti piace, importa che hai paura di eccitarti, così succede.
Funzioniamo così, al di là che ti metti a ragionare o no.

Meglio di niente, comincia con quelli, poi farai gli altri.
Ricorda che il magnesio ematico è di difficile lettura, perciò, se si trova nella parte bassa dei valori, l'unico modo per essere sicuri è comprare un integratore e notare se apporta benefici.

ciao Dr.Dock, in questi giorni ho provato ad affrontare la cosa da un punto di vista dell'ansia e della paura... e tutta quell'ansia mista ad eccitazione che durava per tutto il giorno è andata via... almeno per il momento...

ovviamente l'ansia ha preso a manifestarsi in un altro modo, nuovamente le immagini intrusive a raffica, ma provando a vederle sempre come frutto della paura questa volta sono stata meno male dell'ultima volta.

purtroppo una parte di me continua a chiedersi sempre le stesse cose e a darsi sempre le stesse risposte... non è normale tutto questo... ma del resto non posso pretendere che passi tutto dall'oggi al domani, ci vuole tempo...

riguardo gli esami, vado lunedì a farli... vediamo un pò che viene fuori!

Sono contento.
Lo vedi che funziona! La paura è quell'emozione che mette paura, sfrutta una convinzione errata (che magari non riusciamo a dimostrare o che si genera per inganno della logica) e crea un mondo che non ci piace.
Se cerchi di mandare via la paura, finisci per ossessionarti dato che la paura è come uno specchio che mostra sempre una realtà alterata.
Ti segue in ogni ragionamento che fai su di essa.

L'ansia si manifesta come vuole lei, anche il batticuore dopo aver sentito un rumore sospetto…

Certo che è normale…hai per caso curato l'ansia?
Infatti, non cambi in poco tempo, la fretta è sempre motivo d'ansia.

Fammi sapere gli esami.
Ricorda che la vitamina D, per essere a livello sufficiente, deve essere >50 ng/mL
Puoi vederlo anche qui: http://www.vitamindcouncil.org/about-vitamin-d/testing-for-vitamin-d/

I valori del laboratorio sono solo per escludere carenze gravi, non considerano l'ansia.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 15:10
QUOTE (Mirtillina @ Giovedì, 29-Ago-2013, 09:02)
QUOTE (Dr.Dock @ Mercoledì, 21-Ago-2013, 09:09)
XXII° CASO - L'ILLUSIONE DI SAPERE
Molto spesso il sapere troppo equivale ad avere più problemi, sembra assurdo ma è così.
Più vi documentate sulle malattie, ad esempio, più la paura avrà dalla sua un ricco schedario di patologie con cui scambiare normali somatizzazioni.
"......"
La paura si nutre sempre di concetti razionali.
Il sapere in un certo senso funge da base per la paura, ecco perché i disturbi ossessivi colpiscono chi è intelligente.
Fobici non si nasce, si diventa cercando di conoscere e prevenire.
Socrate era tranquillo perché sapeva di non sapere, quindi di fronte alla paura sapeva che il suo ragionare sarebbe valso a poco.
Ancora più pericolosa è la convinzione che esista soltanto un'unica realtà, quella della mente.
Se si crede a quest'illusione si finisce per credere totalmente in quello che la mente ansiosa pensa.
Ma la qualità dei pensieri dipende anche dal livello di stress, perciò dove prima c'era la paura ora può c'è felicità.
Ecco perché non è molto utile identificarsi con i pensieri, ma accorgersi dello stato in cui si fanno certi pensieri (ansia, stanchezza, paura).
Ricordiamo ancora una volta che siamo sempre noi che pensiamo, non abbiamo una mente separata.
I doccati stanno ad etichettare i pensieri perché non vedono più il loro stato d'ansia ma una condizione patologica.
Noi, ci dissociamo dai pensieri per non identificarci troppo quando questi pensieri ci fanno paura, cioè quando abbiamo paura e ragioniamo in questo stato emozionale.
È solo un fatto pratico, così sapremo che non tutto ciò che pensiamo ha un significato reale.

...è proprio vero....
in passato ero "avida" di sapere più cose possibili, poi mi sono accorta che più sapevo (come dici in riferimento alle malattie), più mi spuntavano sintomi assurdi, e così ho iniziato a non documentarmi più di tanto, però devo dire che quando vivo una fase acuta di ansia (probabilmente causata dal notevole stress sul lavoro), allora ricado nel tranello del credere che i pensieri sono manifestazioni del reale, di ciò che potrebbe accadermi realmente, quindi ogni minimo sintomo di dolore fisico, mi fa partire per la tangente temendo che anche io avrò sicuramente qualcosa di brutto....
...questa fase negativa ha iniziato a manifestarsi attorno a maggio di quest'anno, ed è rimasta nel pentolone, accumulando forza, in attesa di scatenarsi "bollendo fuori" alla fine di luglio, poi ho alternato momenti sereni a momenti ansiosi intanto che ero in vacanza, e rientrata dalle ferie (lunedì 26), quindi rientrata in ufficio, l'ansia ha ricominciato a bollire nel pentolone....
ecco spiegato il rimanifestarsi dei miei sintomi, dei miei dubbi, e del perché quando sto male vorrei che tutto fosse perfetto, (come dal discorso che ti ho inviato nel MP).
PSICO smile.gif

Pensa che ci sono persone che fumano e bevono e sono sereni.
Chi ha l'ansia legge che il fumo fa male e comincia a rimuginare, provocandosi l'ansia.
Sono i riferimenti (convinzioni) che abbiamo la base su cui l'ansia si muove; più malattie conosci più l'ansia genera pensieri legati ad un sintomo.
La cosa brutta è che quando vai a leggere un sintomo, ti focalizzi sempre sulla cosa peggiore, proprio perché analizzi il tutto con l'ansia addosso.

Calcola che la necessità di essere perfetti è legata anche (tra le tante cose) ad un livello basso di serotonina.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 15:44
Tu secondo me hai una convinzione errata del tipo: "se lo amo deve essere tutto perfetto tra di noi".
Così, quando succede qualcosa che non va, scatta l'ansia e il pensiero di lasciarlo.

È come se cercassi di scappare dalle emozioni negative.
Ora, cosa vuoi risolvere?
Qual'è il punto? Cosa non ti fa vivere serena?

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 15:56
QUOTE (lullabi @ Sabato, 31-Ago-2013, 14:48)
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 31-Ago-2013, 14:44)
Tu secondo me hai una convinzione errata del tipo: "se lo amo deve essere tutto perfetto tra di noi".
Così, quando succede qualcosa che non va, scatta l'ansia e il pensiero di lasciarlo.

È come se cercassi di scappare dalle emozioni negative.
Ora, cosa vuoi risolvere?
Qual'è il punto? Cosa non ti fa vivere serena?

che dopo una lite lui mi ha scritto 'ti amo' io n ancora mi era passata e ho pensato ' io no' da li e se non lo amo?
e dubbbi da 1 anno penso che il mio pensiero sia vero e nasconde qualcosa...ho delle sensazioni brutte a volte nk con lui e la mattina mi sveglio angosciata come se stessi mentendo a me stessa penso di lasciarlo ma non ce la faccio perchè non voglio perderlo ma ho sempre i dubbi a la paura di non amarlo che mi convince sia così...e n so che fare..

Questo succede perché tu pensi: "se un momento penso di non amarlo allora potrebbe essere vero".
L'ansia si attacca a questo tipo di convinzioni, poi tu ci ragioni e peggiori perché non risolvi nulla.
Se sei arrabbiata, provi emozioni di avversione verso il tuo compagno.
È normale no?
Solo che in te scatta l'ansia, per cui quel momento di rottura diventa la "prova-scintilla" per far scattare il pensiero.
Non è proprio paura, è il dubbio non risolto, poi lo fai diventare paura ragionandoci sopra perché facendo le prove logiche, ti uscirà che non lo ami (erratamente).

Non nasconde nulla, è tutto un mega inganno della logica e dell'ansia che va avanti da un anno.


Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 16:01
QUOTE (lullabi @ Sabato, 31-Ago-2013, 14:50)
e ho paura di non accettare che non lo amo più, di mentire a me stessa
anche se so che è nato tutto da una paura ma ora mi sono convinta che è così anche see sto male e non voglio...

non accetto di non amarlo perchè voglio scappare dalle emozioni negative e quindi? mi pongo dubbi per evitare di provare il disamore?
ma io prima di avere questo dubbio se pensavo durante una lite che mi aveva scocciato non ero ansiosa solo arrabbiata...poi mi passava e ritornavo felice e non mi ponevo prpr più il problema...è stato dopo il pensiero e il dubbio che ho l'ansia...l'ansia mi è venuta con il dubbio o prima ce l'avevo quando pensavo che lui mi potesse lasciare..

Non è assolutamente vero.
Tu non riesci ad accettarlo proprio perché non è una cosa vera, è un inganno della paura.
La tua ansia ti dice che devi lasciarlo e usa come pretesto gli inganni generati dalle tue convinzioni-ragionamenti.

Per emozioni negative intendo i momenti in cui litighi.
Ci sta che non provi neanche una punta di amore se litighi con lui, ma è una cosa momentanea.
A te si sovrappone il loop ossessivo che ti dicevo.

Appunto, l'ho scritto prima, non è paura ma solo dubbio.

Può essere che sei una persona ansiosa, ma non te lo so dire perché so poco di te, come può essere che l'ansia si è sviluppata dal dubbio che non sei riuscita a risolvere.
Hai usato troppo la logica e ti sei incastrata.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 16:04
QUOTE (lullabi @ Sabato, 31-Ago-2013, 15:00)
ma appena avuto il pensiero ho avuto prorpio paura con un forte attacco di panico
se non è paura allora è vero che non lo amo e non lo accetto?

come debello questo inganno?

a me il dubbio genera paura...ho paura che il pensiero sia vero...me ne sono quasi convinta..e cerco prove nel passato perchè penso sia sintomo di qualcosa di represso...

come risolvo tutto questo?
secondo te è solo ansia? dubbio ansioso?
io non devo preoccuparmi di nulla?

Beh allora sei una persona ansiosa.
La tua paura non è dovuta al pensiero in sè, ma all'analisi che hai fatto del tuo pensiero.

Le tue domande sono rassicurazioni che non smontano il dubbio, infatti, la tua paura ritorna e tu ti lascerai trasportare se ti nutri troppo di rassicurazioni.


Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 16:06
QUOTE (lullabi @ Sabato, 31-Ago-2013, 15:03)
io quando litigavo con lui prima di questo dubbio non avevo nessun lop ossessivo,,,è stato a partire da quel dubbio che non sto bene...sia che litigo che non ci litigo...è una cosa che ho tutti i giorni...anche se x alcuni mesi si ferma...

Infatti, la tua è la paura di doverlo lasciare.
Ecco perché stai così.

Il tuo loop si basa sul fatto che l'ansia potrebbe aver ragione e tu che devi dimostrare il contrario.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 16:10
QUOTE (lullabi @ Sabato, 31-Ago-2013, 15:05)
ma come lo risolvo questo dubbio?
ho paura che sia vero perchè magari sto tranquilla e c'è come sottofondo poi pero' torna forte come se mi stessi mentendo e non mi stessi ascoltando..

Esatto, perché con il tempo l'ansia ti ha ingannato, mettendoti in testa dei risultati che usa come prova (i risultati fallimentari delle tue rimuginazioni).
Per logica, se stai con lui ma nel frattempo c'è quel dubbio, ogni volta starà a ricordarti che ti stai ingannando da sola a non ascoltarlo.

È una cosa naturale, è come avere la coscienza sporca, solo che nel tuo caso la coscienza fa riferimento a dei dati non corretti.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 16:11
QUOTE (lullabi @ Sabato, 31-Ago-2013, 15:08)
ma l'ansia ha ragione?

Secondo te? PSICO wink.png

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 16:15
QUOTE (lullabi @ Sabato, 31-Ago-2013, 15:07)
quindi che devo fare dott dock?

pensi che ho smesso di amarlo e non me ne accorgo? che mi mento da sola?

che ersercizi devo fare?
come fare quando sento sensazioni di angoscia e la mattina mi sveglio con l'ansia e il pensiero che non lo voglio più anche se non è vero?

La mattina senti angoscia perché hai l'adrenalina in corpo dovuta ai troppi ragionamenti.
Poi l'ansia la associa alla tua paura.
Ti consiglio di fare un po' di attività fisica o fare delle passeggiate, almeno smaltisci un po' di tensione.
Se senti tensione al mattino, fai alcuni esercizi di respirazione oppure il decimo esercizio di act (è nella guida).

Ma l'ansia migliora la sera?
Sei una persona stressata?
Sei perfezionista?
La notte dormi o ti svegli?
Fai incubi?


Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 16:17
Fai troppe domande… PSICO D.gif
Calcola che le domande che fai non servono per risolvere il problema, così ti focalizzi solo su un'aspetto marginale…

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 16:29
dott dock non riesco più a capire se non si legge quello che scrivo o se proprio non mi rispondi. PSICO sad.gif PSICO sad.gif ti sto mandando mess da più parti...ma hai risp brevemente una sola volta.Vedo che sei on line ma non riesco a parlarti

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 16:30
non sono inserita nel posto giusto x caso???

Inviato da: LaCrus il Sabato, 31-Ago-2013, 16:42
Anna forse nn fa in tempo a risponderti...
Gli scrivono tutti PSICO smile.gif

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 16:54
Niente non ci sta verso di parlare con te.... mellow.gif non capisco dove sbaglio . HO APERTO UNA NUOVA DISCUSSIONE MA NESSUNA RISPOSTA DA PARTE TUA. PSICO sad.gif !!!!!!....Vorrei chiderti qualcosa riguardo a questa mia paura che parole nomi cognomi, insomma cose che non hanno quasi mai di per se un significato negativo,mi si possano ripresentare in testa sempre e da qui il mio terrore che possano rovinarmi la vita .Perchè appunto ad un ossessione paurosa tipo omo etc cerchi di lasciare il beneficio del dubbio a qualcosa tipo aprire chiudere il gas ,x fare un esempio,rispondi facendo esposizione graduale-MA ALLA SEMPLICE PAROLA (ovviamente sono tante,parole qualsiasi )INTRUSIVA??????.....Io la storpio quasi x dimenticarla,X non pensarla cosi com è, e la metto dietro un muro (Mentale)nero....ovviamente questo mi crea la sensazione di avere un blocco sulla testa ..davanti a me ..dove ci sono tutte queste parole che vorrebbero riversarsi tipo diga che vuole cedere ..e io che la tengo a bada..cerco di non pensare ...poi spesso il crollo, la stanchezza e peggio di peggio lo scoraggiamento .

Inviato da: LaCrus il Sabato, 31-Ago-2013, 16:58
Anna nn sono Dock ma provo a risponderti io.
Le tecniche da usare sono sempre le stesse.
Nel tuo caso mi sembrano "ossessioni pure" senza compulsioni.
O meglio, nn hai compulsioni fisiche ma solo mentali.

Devi cercare piano piano di nn "mettere il muro nero" davanti alle parole che ti terrorizzano.
Nn devi attuare le tue "contro-misure mentali".
Piano piano vedrai che nn succede nulla cmq.
E piano piano le parole inizieranno a farti sempre meno paura.

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 17:04
lo so che questa mia paura per le parole( viste appunto come la minaccia peggiore alla felicità in quanto rapide veloci e incontrollabili )rappresenta la paura per la mia stessa paura ,per questa situazione di terrore in cui sono precipitata.Ho troppa paura ad espormi..e.quando raramente lo faccio mi salta in testa( la parola che magari mi ha fatto paura in quel momento) sempre.....non resisto.MI

Inviato da: LaCrus il Sabato, 31-Ago-2013, 17:06
Le parole saltano in testa quanto più cerchi di evitarle.
Devi solo imparare con calma e pazienza che nn ti succede niente anche se le pensi.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 17:30
QUOTE (anna71 @ Sabato, 31-Ago-2013, 15:29)
dott dock non riesco più a capire se non si legge quello che scrivo o se proprio non mi rispondi. PSICO sad.gif PSICO sad.gif ti sto mandando mess da più parti...ma hai risp brevemente una sola volta.Vedo che sei on line ma non riesco a parlarti

Ti ho scritto di mandarmi un messaggio privato.
Per ora non vedo nulla…

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 17:35
MI abbandono al mio solito rituale di relegarla dietro un muro mentale nero.Questo da un lato mi da un leggero sollievo,che spesso( dipende dal livello e dal tipo di ansia del momento)dura poco ,dall altro MI FA SENTIRE CHE STO SBAGLIANDO TUTTO,CHE BLOCCANDO LE PAROLE LE STO SOLO INGIGANTENDO, LE STO ALIMENTANDO , MI STO FACENDO MINACCIARE DA QUALCOSA CHE NON ESISTE,STO PRATICAMENTE ALIMENTANDO LA MIA PAURA DELLA PAURA. PSICO sad.gif PSICO sad.gif Da qui scoraggiamento, sensazione di fallimento,di non farcela e che il mio sia un problema più grande di tutti...AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 17:37
COME FACCIO A RIMANERE ESPOSTA?

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 17:39
QUOTE (anna71 @ Sabato, 31-Ago-2013, 15:54)
Niente non ci sta verso di parlare con te.... mellow.gif non capisco dove sbaglio . HO APERTO UNA NUOVA DISCUSSIONE MA NESSUNA RISPOSTA DA PARTE TUA. PSICO sad.gif !!!!!!....Vorrei chiderti qualcosa riguardo a questa mia paura che parole nomi cognomi, insomma cose che non hanno quasi mai di per se un significato negativo,mi si possano ripresentare in testa sempre e da qui il mio terrore che possano rovinarmi la vita .Perchè appunto ad un ossessione paurosa tipo omo etc cerchi di lasciare il beneficio del dubbio a qualcosa tipo aprire chiudere il gas ,x fare un esempio,rispondi facendo esposizione graduale-MA ALLA SEMPLICE PAROLA (ovviamente sono tante,parole qualsiasi )INTRUSIVA??????.....Io la storpio quasi x dimenticarla,X non pensarla cosi com è, e la metto dietro un muro (Mentale)nero....ovviamente questo mi crea la sensazione di avere un blocco sulla testa ..davanti a me ..dove ci sono tutte queste parole che vorrebbero riversarsi tipo diga che vuole cedere ..e io che la tengo a bada..cerco di non pensare ...poi spesso il crollo, la stanchezza e peggio di peggio lo scoraggiamento .

Come ti ha già detto LaCrus, storpiare le parole è una compulsione che conferma che temi i pensieri e che hanno un qualche valore.

Tu che valore dai a queste parole?
Cioè, se adesso ti salta in testa la parola "omicidio", cosa significa?

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 31-Ago-2013, 17:46
QUOTE (lullabi @ Sabato, 31-Ago-2013, 15:19)
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 31-Ago-2013, 15:15)
QUOTE (lullabi @ Sabato, 31-Ago-2013, 15:07)
quindi che devo fare dott dock?

pensi che ho smesso di amarlo e non me ne accorgo? che mi mento da sola?

che ersercizi devo fare?
come fare quando sento sensazioni di angoscia e la mattina mi sveglio con l'ansia e il pensiero che non lo voglio più anche se non è vero?

La mattina senti angoscia perché hai l'adrenalina in corpo dovuta ai troppi ragionamenti.
Poi l'ansia la associa alla tua paura.
Ti consiglio di fare un po' di attività fisica o fare delle passeggiate, almeno smaltisci un po' di tensione.
Se senti tensione al mattino, fai alcuni esercizi di respirazione oppure il decimo esercizio di act (è nella guida).

Ma l'ansia migliora la sera?
Sei una persona stressata?
Sei perfezionista?
La notte dormi o ti svegli?
Fai incubi?

si a tutte le domande...e il pensiero che ho fatto era in una settimana in cui ero giù di morale e sotto stress e pressione...

il fatto è che sto tutto il giorno a pensare a questo e sn uscita fuori corso ank all'uni...ho troppa paura di non amarlo e di non accorgermene o non essermene accorta...
la psico ha detto che è ossessione ma ho paura che nasconda qualcosa dietro che non accetto...io vorrei solo stare con lui come sempre...

la notte a volte dormo altre volte mi sveglio...

Per caso hai la pressione bassa?
Sei attirata da alimenti salati?
Tendi a sudare facilmente?
Quando ti alzi in piedi hai sbandamenti?


Tu dici di aver paura di non amarlo, quindi lo ami.
Per logica…(anche se questa è una rassicurazione).

Dici di potrebbe esserci qualcosa e non te ne sei accorta, mi dici cosa c'è oltre al pensiero che ti dice che non lo ami?

Certo che non serve la parola della psicologa, anche se ti dice che è un ossessione, poi la paura dice che non è così.
Normale.


Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 17:49
dott dock mi sa ke non so come devo fare per mandarti un messaggio in privato PSICO giveup.gif

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 17:56
NIENTE , per me omicidio non vuol dire nulla, come pure pedofilia o tanto altro dal significato pauroso.NON è IL CONTENUTO A FARMI PAURA.Non ci sta quasi mai un ragionamento sul significato.Possono essere cognomi, parole qualsiasi su un manifesto o pronunciate da qualcuno...IN PRATICA POTENZIALMENTE TUTTO.E da qui la mia paura....il blocco.

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 18:00
è COME SE MI SENTISSI MINACCIATA,COME SE MI IMPEDISSERO DI ESSERE FELICE. PERCHè
POSSONO PRESENTARSI QUANDO VOGLIONO E IO NON SO MANDARLE A FARE IN... PSICO sad.gif ...........

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 18:02
Grazie anche a te LACRUS x le risposte PSICO-bigsmile.png

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 18:51
dott dock ..io non so se ti ricordi o hai letto quando ti ho scritto che mi ero fatta suggestionare da 2 tiri(non proprio 2 tiri tongue.gif ma cmq succedeva SOLO il sabato sera e x giunta erba coltivata in casa da un mio amico ) di marjuana perchè avevo letto che poteva risvegliare antiche ansie..E DA LI è INIZIATO STO CASINO..Ecco da quel giorno di 2mesi fa io non ho più fumato-Però questa cosa di non poter fumare più io non l ho presa x niente bene..avevo riniziato a fumare da pochissimo dopo tanti anni.(Infatti il sabato sera mi concedevo solo qualche bicchere di vino rosso e basta )..ERA COME AVERE UN GIOCATTOLO NUOVO..mi stavo divertendo e creando su fantasie e occasioni di divertimento pazzesche ,soprattutto con il mio compagno(Che però non fuma....beve solo qualche birretta il sabato sera)...Ero allegra euforica(anche sessualmente) entusiasta...MI HANNO TOLTO IL GIOCATTOLO NUOVO. huh.gif A volte penso che se avessi il coraggio di fottermene e fumare...riuscirei a sbloccare se non altro questa paura che mi fa pensare che al di la dei miei figli non ci sta niente di bello che possa crearmi piacere divertimento interesse... :mellow:Sembra come se i miei interessi , la mia sicurezza, la mia voglia di divertirmi , di sesso, si siano fermati a quel giorno che, x paura e ansia ,ho deciso di non fumare più- PSICO-nono.gif Ti ripeto.. mi attacco al pensiero dei miei figli(Che ovviamente sono tutta la mia vita) ma ogni persona , al di la dei veri valori e degli affetti, deve avere anche i così detti pensieri leggeri , magari stupidi ma stimolanti, che sono quelli che di occasione in occasione ti colorano la vita di rosa nella loro semplicità.ECCO SENTO CHE MI è STATO TOLTO VIOLENTEMENTE IL MIO PENSIERO ROSA...E NON LO ACCETTO mad.gif

Inviato da: anna71 il Sabato, 31-Ago-2013, 18:53
ovviamente se vuole risp anche qualcun altro ben venga e grazie PSICO smile.gif

Inviato da: davideapache il Sabato, 31-Ago-2013, 19:12
Dr dock, sono interessato all'estetica e sport e guardando le foto di un ragazzo, senza compulsare o pensieri ansiosi (ero tranquillissimo) mi è sembrato di avere un formicolio la sotto come una specie di erezione ma non proprio, e poi mi è venuto il dubbio se ero eccitato così le ho riguardato e non è successo niente. Poi i soliti pensieri sessuali. Nesuna erezione però sembrava che mi piacesse e il solito dubbio se volgio masturbarmi pensandolo, è come quasi che mi controllassi perchè da un momento all'altro potrei farlo sul serio il fatto della sega. Però quando faccio questi pensieri mi sento quasi come uno ceh sta subendo abusi sessuali (da parte della sua mente) , la stima cala notevolmente.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 01-Set-2013, 09:54
QUOTE (lullabi @ Sabato, 31-Ago-2013, 19:03)

Comunque é la paura che mi fa credere che il pensiero sia vero?

Oltre al pensiero l'unica sensazione negativa é la mattina che mi sveglio e sono agitata e penso che non è quello che voglio che sono irrequieta e concludo che vado contro me stessa, mento a me stessa...altre sensazioni non ne ho...e con lui sono tutte belle quelle che provo..

Esatto, è la paura si attiva a causa dell'ansia e dell'associazione che fai in maniera automatica.

Sì, capisco, quel "vado contro me stessa" è il naturale comportamento di una persona che da retta al pensiero o che si fa prendere nel flusso d'ansia.
È un po' come il ragazzo che il mattino si sveglia accanto alla sua lei e parte il pensiero "tanto stai vivendo una vita che non tua…" e poi gli viene l'ansia.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 01-Set-2013, 09:55
QUOTE (davideapache @ Sabato, 31-Ago-2013, 18:12)
Dr dock, sono interessato all'estetica e sport e guardando le foto di un ragazzo, senza compulsare o pensieri ansiosi (ero tranquillissimo) mi è sembrato di avere un formicolio la sotto come una specie di erezione ma non proprio, e poi mi è venuto il dubbio se ero eccitato così le ho riguardato e non è successo niente. Poi i soliti pensieri sessuali. Nesuna erezione però sembrava che mi piacesse e il solito dubbio se volgio masturbarmi pensandolo, è come quasi che mi controllassi perchè da un momento all'altro potrei farlo sul serio il fatto della sega. Però quando faccio questi pensieri mi sento quasi come uno ceh sta subendo abusi sessuali (da parte della sua mente) , la stima cala notevolmente.

Beh, l'ansia è tipo un abuso se non sai come si forma quel pensiero.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 01-Set-2013, 09:57
QUOTE (anna71 @ Sabato, 31-Ago-2013, 16:49)
dott dock mi sa ke non so come devo fare per mandarti un messaggio in privato PSICO giveup.gif

Il messaggio privato si manda cliccando sul mio nome (sopra l'avatar) e poi c'è da cliccare "clicca qui" affianco all'etichetta Messaggio Privato.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 01-Set-2013, 09:59
QUOTE (anna71 @ Sabato, 31-Ago-2013, 16:56)
NIENTE , per me omicidio non vuol dire nulla, come pure pedofilia o tanto altro dal significato pauroso.NON è IL CONTENUTO A FARMI PAURA.Non ci sta quasi mai un ragionamento sul significato.Possono essere cognomi, parole qualsiasi su un manifesto o pronunciate da qualcuno...IN PRATICA POTENZIALMENTE TUTTO.E da qui la mia paura....il blocco.

Quindi hai paura che la tua mente ripeta la parola?
È come se non accettassi che in testa ti possano saltar fuori dei nomi…poi parte la paura perché avrai una convinzione del tipo: "se penso quella parola allora…".

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 01-Set-2013, 10:00
QUOTE (anna71 @ Sabato, 31-Ago-2013, 17:00)
è COME SE MI SENTISSI MINACCIATA,COME SE MI IMPEDISSERO DI ESSERE FELICE. PERCHè
POSSONO PRESENTARSI QUANDO VOGLIONO E IO NON SO MANDARLE A FARE IN... PSICO sad.gif ...........

Ecco il punto: "se penso questo allora non ho più il controllo della mia mente, sono malata, non sarò più felice".
Poi ti sale l'ansia e visto che temi questa cosa, la mente ripensa a ciò che temi.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 01-Set-2013, 10:09
QUOTE (anna71 @ Sabato, 31-Ago-2013, 17:51)
dott dock ..io non so se ti ricordi o hai letto quando ti ho scritto che mi ero fatta suggestionare da 2 tiri(non proprio 2 tiri tongue.gif ma cmq succedeva SOLO il sabato sera e x giunta erba coltivata in casa da un mio amico ) di marjuana perchè avevo letto che poteva risvegliare antiche ansie..E DA LI è INIZIATO STO CASINO..Ecco da quel giorno di 2mesi fa io non ho più fumato-Però questa cosa di non poter fumare più io non l ho presa x niente bene..avevo riniziato a fumare da pochissimo dopo tanti anni.(Infatti il sabato sera mi concedevo solo qualche bicchere di vino rosso e basta )..ERA COME AVERE UN GIOCATTOLO NUOVO..mi stavo divertendo e creando su fantasie e occasioni di divertimento pazzesche ,soprattutto con il mio compagno(Che però non fuma....beve solo qualche birretta il sabato sera)...Ero allegra euforica(anche sessualmente) entusiasta...MI HANNO TOLTO IL GIOCATTOLO NUOVO. huh.gif A volte penso che se avessi il coraggio di fottermene e fumare...riuscirei a sbloccare se non altro questa paura che mi fa pensare che al di la dei miei figli non ci sta niente di bello che possa crearmi piacere divertimento interesse... :mellow:Sembra come se i miei interessi , la mia sicurezza, la mia voglia di divertirmi , di sesso, si siano fermati a quel giorno che, x paura e ansia ,ho deciso di non fumare più- PSICO-nono.gif Ti ripeto.. mi attacco al pensiero dei miei figli(Che ovviamente sono tutta la mia vita) ma ogni persona , al di la dei veri valori e degli affetti, deve avere anche i così detti pensieri leggeri , magari stupidi ma stimolanti, che sono quelli che di occasione in occasione ti colorano la vita di rosa nella loro semplicità.ECCO SENTO CHE MI è STATO TOLTO VIOLENTEMENTE IL MIO PENSIERO ROSA...E NON LO ACCETTO mad.gif

Sì, l'erba può procurarti stati d'ansia però tu da ipocondriaca ti sei ricordata di " avevo letto che poteva risvegliare antiche ansie".
Quindi può essere benissimo ipocondria, cioè il pensare che una cosa possa farti venire l'ansia e TAC, hai l'ansia.

Tu pensi per caso che il non fumare ti impedisca di divertirti?
Oppure è la tua ricerca di divertirti che ti impedisce di essere felice?
L'erba per te può essere un modo per abbassare l'ansia, anestetizzarti e vivere quei pensieri rosa di cui parli, senza quello ti senti "normale" e infelice.

Secondo me, tu hai un po' di depressione, però dovresti farti fare una diagnosi da un terapeuta.
La necessità di stimolarti per essere un po' più "viva" è un sintomo di dopamina bassa, un'altra forma di depressione.
Per caso hai scarso desiderio?
Ti senti stanca e senza energie?
Vedi il mondo in maniera un po' apatica?
Fai ricorso a shopping, dolci o novità per sentirti meglio?

Questi sono tutti esempi di una persona che ha livelli bassi di dopamina.





Inviato da: LaCrus il Domenica, 01-Set-2013, 14:21
QUOTE (anna71 @ Sabato, 31-Ago-2013, 18:02)
Grazie anche a te LACRUS x le risposte PSICO-bigsmile.png

Di nulla Anna PSICO wink.png PSICO smile.gif

Inviato da: livefree il Domenica, 01-Set-2013, 17:36
Interessantissima guida. Quindi avrei una domanda: io ho paura di poter perdere il controllo e far del male ai miei familiari, quindi questo mi fa pensare che io sia una persona cattiva e insensibile, inizialmente questo mi creava dei forti sensi di colpa e mi dicevo: come puoi pensare questo nei confronti di chi ha fatto tutto per amarti e farti star bene? Ultimamente peró noto che é come se non mi sentissi più incolpa per questi pensieri, o molto di meno, come se mi lasciasse indifferente...come è possibile?

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 02-Set-2013, 09:34
QUOTE (livefree @ Domenica, 01-Set-2013, 16:36)
Interessantissima guida. Quindi avrei una domanda: io ho paura di poter perdere il controllo e far del male ai miei familiari, quindi questo mi fa pensare che io sia una persona cattiva e insensibile, inizialmente questo mi creava dei forti sensi di colpa e mi dicevo: come puoi pensare questo nei confronti di chi ha fatto tutto per amarti e farti star bene? Ultimamente peró noto che é come se non mi sentissi più incolpa per questi pensieri, o molto di meno, come se mi lasciasse indifferente...come è possibile?

Tu sottovaluti il fatto che le persone possono fare pensieri aggressivi, strani e senza senso, a maggior ragione chi è ansioso.
Ora ti ossessioni perché hai dato un significato, non avendo la convinzione che ti ho appena scritto.

Dove manca una convinzione o dove è errata, l'ansia si attacca generando una paura.

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 02-Set-2013, 09:47
QUOTE
on voglio rassicurazioni o compulsare solo capire la trappola…

OK

QUOTE
Abbiamo litigato...-ok tutto normale-...ho pensato che questa volta mi ero stancata e che non mi bastava la parola scusa...

Normale, mi sarei stupito se dopo il litigio pensavi di amarlo follemente.


QUOTE
che se andavamo avanti cosí ci saremmo lasciati perché soffrivo...

Normale, litighi e arrivi alla conclusione che se litighi non ci stai bene (ragioni con la rabbia e la delusione addosso)



QUOTE
sono catastrofica e il mio pensiero disfunzionale é che al minimo stare male ho paura che la situazione sia irrecuperabile e segno di negativo..giusto?

Tu sei ansioso e l'ansia si è attaccata a questa situazione perché hai questa convinzione catastrofica.




QUOTE
- peró non ho mai preso in considerazione l'idea di volerlo lasciare perchè non volevo, non riuscivo a pensare peró che lo amavo perché ero arrabbiata..- normale iter di una lite penso-...

Esatto, però stai analizzando la situazione per trovare una rassicurazione.
Le persone litigano e poi fanno pace, non si mettono a fare questi ragionamenti. È evidente che analizzi (compulsi) a causa dell'ansia.


QUOTE
Lo vedo gli dico che se continuiamo così finiamo a lasciarci con una stretta allo stomaco…ma senza volerlo abbracciare e baciare…- sempre arrabbiata giusto?-

Stessa cosa di poco fa, ti vuoi rassicurare.
La morsa allo stomaco è perché analizzi con la paura, è l'ansia che è scattata perché tu non vuoi lasciarlo.
A te la parola "lasciare" fa scattare l'ansia di perderlo, forse non lo vedi.

QUOTE
Poi vado a casa mi arriva il messaggio ti amo io, amareggiata e giù di morale, anche arrabbiata, penso e io no...dubbio...panico...casino attuale...

Esatto, vedi che è come ti dico.
Tu inconsciamente stai cercando in tutti i modi di provare amore. È una sorta di compulsione nascosta, desideri provare quella sensazione così sei sicura di amarlo.

QUOTE

Dov'è stata la trappola?
Il primo pensiero ê stato automatico e poi ho caricato il tutto di ansia e di paura identificandomi con il pensiero? Ho iniziato a DIMENARMI e fare prove e test che hanno portato solo ansia perchè non ho capito che il dubbio era solo ansioso e non proveniva da una situazione reale?

Secondo te le persone fanno prove? Lasciano e basta.
Il dubbio te lo dà l'ansia, e, se continui, ti durerà in eterno perché non riuscirai mai a sentire amore se lo cerchi (anche senza volerlo).


QUOTE
E ora tutti i dubbi che ho e le sensazioni ansiose sono perché la paura mi dice che devo trovare la prova inequivocabile che va tutto bene..

Esatto

QUOTE
.solo che più cerco più metto in dubbio perché agisce la paura facendomi vedere le cose con ansia?

È un buon motivo per smettere di compulsare e se lo fai in maniera inconscia, ricordati che ti è scattata l'associazione e in quel momento non puoi provare nulla.


QUOTE
E quindi succede che penso di avere di un dubbio irrisolto che poi non è tale perchè non me lo sono posto volontariamente sentendo delle sensazioni ma solo per paura di un pensiero...

Esatto, ti sei lasciata suggestionare da un pensiero ansioso, con il quale hai costruito una realtà patologica, un ciclo.


QUOTE
é questo che mi capita e devo lasciare andare la domanda perchè essendo sbagliata non posso trovarne mai delle risposte giuste?

Sì, anche perché il tutto è nato dalla convinzione errata: "se non provo nulla in un momento, non lo amo…".
Poi si è messo il dubbio e le prove che ti hanno condotto a convincerti che c'è un problema.
E poi si mette l'ansia che ti punzecchia e scatta in automatico.
Ricorda che l'ansia gioca sul dubbio, sulle suggestioni e sulle interpretazioni errate.

Inviato da: livefree il Lunedì, 02-Set-2013, 10:12
QUOTE (Dr.Dock @ Lunedì, 02-Set-2013, 08:34)
QUOTE (livefree @ Domenica, 01-Set-2013, 16:36)
Interessantissima guida. Quindi avrei una domanda: io ho paura di poter perdere il controllo e far del male ai miei familiari, quindi questo mi fa pensare che io sia una persona cattiva e insensibile, inizialmente questo mi creava dei forti sensi di colpa e mi dicevo: come puoi pensare questo nei confronti di chi ha fatto tutto per amarti e farti star bene? Ultimamente peró noto che é come se non mi sentissi più incolpa per questi pensieri, o molto di meno, come se mi lasciasse indifferente...come è possibile?

Tu sottovaluti il fatto che le persone possono fare pensieri aggressivi, strani e senza senso, a maggior ragione chi è ansioso.
Ora ti ossessioni perché hai dato un significato, non avendo la convinzione che ti ho appena scritto.

Dove manca una convinzione o dove è errata, l'ansia si attacca generando una paura.

Hai ragione, io questo meccanismo l'ho capito, quello che però mi smonta tutto è il fatto che penso a quelle persone che magari compiono una strage familiare come si sente nelle notizie i cronaca nera e che magari erano persone normali agli occhi di tutti...il fatto che l'ansia crei queste convinzioni ho imparato un po' a capirlo ma quando penso a quelle notizie di cronaca ho paura...cmq noto che un ruolo determinante lo gioca l'umore, noto che adesso che ho l umore un po' più basso ho più di questi pensieri oppure il contrario..

Inviato da: livefree il Lunedì, 02-Set-2013, 19:29
Dock che ne pensi di quest'ultima cosa che ho scritto?

Inviato da: anna71 il Mercoledì, 04-Set-2013, 18:38
dott dock ti ho scritto in privato...ti è arrivato il mess????

Inviato da: anna71 il Mercoledì, 04-Set-2013, 18:40
Ciao la crus......pure a te ho mandato un messaggio in privato......ARRIVATO????

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 04-Set-2013, 19:44
QUOTE (anna71 @ Mercoledì, 04-Set-2013, 17:38)
dott dock ti ho scritto in privato...ti è arrivato il mess????

Certo ti ho anche risposto.
Per un attimo mentre inviato ho pensato che poi non riuscivi a leggerlo. PSICO-green.gif
Se hai bisogno di una mano dimmelo.

Inviato da: anna71 il Mercoledì, 04-Set-2013, 20:46
E CI HAI AZZECCATO IN PIENO PSICO D.gif PSICO D.gif !!!???...come devo fare leggere la risposta???? huh.gif

Inviato da: bolla di sapone il Giovedì, 05-Set-2013, 12:32
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 31-Ago-2013, 14:05)
QUOTE (bolla di sapone @ Giovedì, 29-Ago-2013, 10:32)
QUOTE (Dr.Dock @ Giovedì, 29-Ago-2013, 07:48)
Tu ti stai giustificando…
Anche se avessi un'eccitazione reale sarebbe comunque un inganno perché la paura porta eccitazione.
È una fantasia: alla tua mente non importa che quella cosa non ti piace, importa che hai paura di eccitarti, così succede.
Funzioniamo così, al di là che ti metti a ragionare o no.

Meglio di niente, comincia con quelli, poi farai gli altri.
Ricorda che il magnesio ematico è di difficile lettura, perciò, se si trova nella parte bassa dei valori, l'unico modo per essere sicuri è comprare un integratore e notare se apporta benefici.

ciao Dr.Dock, in questi giorni ho provato ad affrontare la cosa da un punto di vista dell'ansia e della paura... e tutta quell'ansia mista ad eccitazione che durava per tutto il giorno è andata via... almeno per il momento...

ovviamente l'ansia ha preso a manifestarsi in un altro modo, nuovamente le immagini intrusive a raffica, ma provando a vederle sempre come frutto della paura questa volta sono stata meno male dell'ultima volta.

purtroppo una parte di me continua a chiedersi sempre le stesse cose e a darsi sempre le stesse risposte... non è normale tutto questo... ma del resto non posso pretendere che passi tutto dall'oggi al domani, ci vuole tempo...

riguardo gli esami, vado lunedì a farli... vediamo un pò che viene fuori!

Sono contento.
Lo vedi che funziona! La paura è quell'emozione che mette paura, sfrutta una convinzione errata (che magari non riusciamo a dimostrare o che si genera per inganno della logica) e crea un mondo che non ci piace.
Se cerchi di mandare via la paura, finisci per ossessionarti dato che la paura è come uno specchio che mostra sempre una realtà alterata.
Ti segue in ogni ragionamento che fai su di essa.

L'ansia si manifesta come vuole lei, anche il batticuore dopo aver sentito un rumore sospetto…

Certo che è normale…hai per caso curato l'ansia?
Infatti, non cambi in poco tempo, la fretta è sempre motivo d'ansia.

Fammi sapere gli esami.
Ricorda che la vitamina D, per essere a livello sufficiente, deve essere >50 ng/mL
Puoi vederlo anche qui: http://www.vitamindcouncil.org/about-vitamin-d/testing-for-vitamin-d/

I valori del laboratorio sono solo per escludere carenze gravi, non considerano l'ansia.

ciao Dr.Dock PSICO smile.gif
eccomi qua dopo alcuni giorni di pausa dal forum... ho avuto una ricaduta che per fortuna è durata poco, mi sto impegnando a mettere in pratica tutto quello che mi spieghi, che è frutto dell'ansia e della paura e devo dire che le cose vanno meglio PSICO smile.gif anche il malessere fisico è diminuito di molto...

certo capisco di essere ancora lontana dallo stare bene però già il fatto di non essere perseguitata 24 ore su 24 da ossessioni è di grande aiuto. purtroppo l'ossessione principale è sempre forte, la paura di incontrare mia cugina e il pensiero di essere una cattiva persona c'è sempre, mi chiedo se alla fine non stia prendendo delle scuse per giustificare un mio modo di essere reale... oggi poi sono giù di morale e vedo tutto un pò nero...

sto lavorando anche su tutte quelle piccole ossessioni, cose a cui prima non badavo tipo controllare più volte di aver messo qualcosa in borsa... ecc... mi sono resa conto che anche queste cose fanno parte del meccanismo di ansia... e quindi devono essere smontate anche loro.

ho fatto gli esami... la vitamina D è nella norma ma ben lontana dal limite di 50, è a 12, 7, che ne pensi?
e poi ho la prolattina abbastanza alta, il limite massimo è di 35 ma il mio valore è di 108,80!! può essere collegato alla mia situazione??

ti ringrazio tanto per tutto a presto PSICO hug.gif

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 05-Set-2013, 13:26
QUOTE (anna71 @ Mercoledì, 04-Set-2013, 19:46)
E CI HAI AZZECCATO IN PIENO PSICO D.gif PSICO D.gif !!!???...come devo fare leggere la risposta???? huh.gif

Non ti serve più dato che mi hai risposto…però cerca di non inviarmi troppe mail tutte in un colpo, me ne hai inviate 8.
Guarda che se me ne invii una, la leggo lo stesso. PSICO giveup.gif

Inviato da: Dr.Dock il Giovedì, 05-Set-2013, 13:35
QUOTE (bolla di sapone @ Giovedì, 05-Set-2013, 11:32)
QUOTE (Dr.Dock @ Sabato, 31-Ago-2013, 14:05)
QUOTE (bolla di sapone @ Giovedì, 29-Ago-2013, 10:32)
QUOTE (Dr.Dock @ Giovedì, 29-Ago-2013, 07:48)
Tu ti stai giustificando…
Anche se avessi un'eccitazione reale sarebbe comunque un inganno perché la paura porta eccitazione.
È una fantasia: alla tua mente non importa che quella cosa non ti piace, importa che hai paura di eccitarti, così succede.
Funzioniamo così, al di là che ti metti a ragionare o no.

Meglio di niente, comincia con quelli, poi farai gli altri.
Ricorda che il magnesio ematico è di difficile lettura, perciò, se si trova nella parte bassa dei valori, l'unico modo per essere sicuri è comprare un integratore e notare se apporta benefici.

ciao Dr.Dock, in questi giorni ho provato ad affrontare la cosa da un punto di vista dell'ansia e della paura... e tutta quell'ansia mista ad eccitazione che durava per tutto il giorno è andata via... almeno per il momento...

ovviamente l'ansia ha preso a manifestarsi in un altro modo, nuovamente le immagini intrusive a raffica, ma provando a vederle sempre come frutto della paura questa volta sono stata meno male dell'ultima volta.

purtroppo una parte di me continua a chiedersi sempre le stesse cose e a darsi sempre le stesse risposte... non è normale tutto questo... ma del resto non posso pretendere che passi tutto dall'oggi al domani, ci vuole tempo...

riguardo gli esami, vado lunedì a farli... vediamo un pò che viene fuori!

Sono contento.
Lo vedi che funziona! La paura è quell'emozione che mette paura, sfrutta una convinzione errata (che magari non riusciamo a dimostrare o che si genera per inganno della logica) e crea un mondo che non ci piace.
Se cerchi di mandare via la paura, finisci per ossessionarti dato che la paura è come uno specchio che mostra sempre una realtà alterata.
Ti segue in ogni ragionamento che fai su di essa.

L'ansia si manifesta come vuole lei, anche il batticuore dopo aver sentito un rumore sospetto…

Certo che è normale…hai per caso curato l'ansia?
Infatti, non cambi in poco tempo, la fretta è sempre motivo d'ansia.

Fammi sapere gli esami.
Ricorda che la vitamina D, per essere a livello sufficiente, deve essere >50 ng/mL
Puoi vederlo anche qui: http://www.vitamindcouncil.org/about-vitamin-d/testing-for-vitamin-d/

I valori del laboratorio sono solo per escludere carenze gravi, non considerano l'ansia.

ciao Dr.Dock PSICO smile.gif
eccomi qua dopo alcuni giorni di pausa dal forum... ho avuto una ricaduta che per fortuna è durata poco, mi sto impegnando a mettere in pratica tutto quello che mi spieghi, che è frutto dell'ansia e della paura e devo dire che le cose vanno meglio PSICO smile.gif anche il malessere fisico è diminuito di molto...

certo capisco di essere ancora lontana dallo stare bene però già il fatto di non essere perseguitata 24 ore su 24 da ossessioni è di grande aiuto. purtroppo l'ossessione principale è sempre forte, la paura di incontrare mia cugina e il pensiero di essere una cattiva persona c'è sempre, mi chiedo se alla fine non stia prendendo delle scuse per giustificare un mio modo di essere reale... oggi poi sono giù di morale e vedo tutto un pò nero...

sto lavorando anche su tutte quelle piccole ossessioni, cose a cui prima non badavo tipo controllare più volte di aver messo qualcosa in borsa... ecc... mi sono resa conto che anche queste cose fanno parte del meccanismo di ansia... e quindi devono essere smontate anche loro.

ho fatto gli esami... la vitamina D è nella norma ma ben lontana dal limite di 50, è a 12, 7, che ne pensi?
e poi ho la prolattina abbastanza alta, il limite massimo è di 35 ma il mio valore è di 108,80!! può essere collegato alla mia situazione??

ti ringrazio tanto per tutto a presto PSICO hug.gif

Ciao Bolla,
come vedi, pian piano l'ansia tende a calare e tu cominci a stare meglio.

Tu non preoccuparti del pensiero che ritorna, è perfettamente normale, non usare come metro di giudizio il fatto che hai il pensiero o meno.
La tua paura ti dice che stai fingendo se non l'ascolti, è perfettamente normale, cosa dovrebbe dirti?
Se ti dicesse "sì, forse è sono un inganno", praticamente non avresti più ansia e non si tratterebbe di un'emozione di paura, o sbaglio?

Riguardo alle analisi ti sei dimenticata di scrivere le unità di misura e i valori di riferimento.
Ammesso che tu abbia 12,7 ng/mL non sei assolutamente nella norma.
Quali sono i valori di riferimento?
12,7 è proprio un valore che può dare depressione e ansia.

La prolattina alta porta ansia, può essere legata all'ipotiroidismo.
Di sicuro è da far vedere ad un medico.

Inviato da: Dr.Dock il Sabato, 07-Set-2013, 09:39
XXIV° CASO - L'ILLUSIONE DI AVERE UNA MALATTIA
L'ansioso ha delle paure irrazionali giustificate dalle convinzioni profonde (distorte e catastrofiche) e da uno stato ansioso che lavora in sottofondo.
Come abbiamo detto, il compulsare è un atteggiamento naturale, viene spontaneo a chi ha paura perché viene scambiato come soluzione per le proprie paure, cioè serve per abbassare l'ansia.
Le rassicurazioni di una persona ipocondriaca consiste principalmente nel cercare online i sintomi dei presunti malesseri.
Quella che doveva fungere da sicurezza, si trasforma in una trappola, perché ci sono alcuni errori di interpretazione.
I° errore: la persona è ansiosa perciò attuerà una astrazione selettiva: cercherà soltanto le malattie che fanno paura e di fronte ad un elenco, scarterà tutte quelle più banali (anzi non le vedrà proprio).
Il meccanismo è lo stesso di quando ha mal di testa e si cerca direttamente "sintomi del tumore alla testa": in questo caso si leggeranno i sintomi, alcuni di questi coincideranno e si cadrà nel terrore.
II° errore: la persona ansiosa è vittima di somatizzazioni, però la stessa ansia scambia le somatizzazioni per sintomi di una malattia.
Se una persona non conosce i sintomi dell'ansia (che sono veramente tantissimi), finisce per scambiarli per una malattia che ha già in mente, oppure si mette a ricercarla.
Poi, succede che, cercando i sintomi di una cosa, si inizi a leggere anche altre malattie, aumentando i dubbi al posto di diminuirli.
III° errore: di solito le persone ansiose sono anche perfezioniste, perciò sono poco tolleranti all'incertezza sui propri sintomi.
Loro devono avere la sicurezza assoluta di non avere niente; peccato che questa necessità aggrava l'ansia con tutte le sue conseguenze.
IV° errore: chi ha scritto le fonti che leggete? Se l'ansioso fa affidamento alle letture online, cade nell'illusione che il contenuto sia corretto, abbia un'evidenza scientifica e che sia aggiornato.
Se leggete informazioni sbagliate, vi convincete di cose sbagliate.
Anche le persone "normali" cadono nell'ingenuità delle riviste e delle pubblicità online: è il caso delle diete, di alcuni rimedi che spuntato dal nulla e che si rivelano solo operazioni di marketing.
V° errore: la persona ansiosa sono sempre convinte di avere qualcosa, è proprio una convinzione radicata.
Loro non possono essere sane, ci sono sempre delle paure che la spingono a temere di sentirsi male.
Non è colpa loro, è lo stato ansioso che crea questa sensazione, supportata dalla convinzione che è facile ammalarsi oppure che bisogna controllarsi per non ammalarsi.
Ma queste convinzioni sono quelle che creano un continuo stato di tensione (inconscio), che si manifesta attraverso le somatizzazioni.
VI° errore: se voi vi convincete di una malattia, poi scambierete per sintomi i problemi dovuti ad altre cause molto più banali.
Per esempio, se avete la pressione bassa è molto comune avere gli sbandamenti, ma se uno è convinto di avere la sclerosi gli sbandamenti diventano uno dei sintomi di questa malattia.
VII° errore: quando leggete online, dovete sempre ricordarvi che osservate i vostri sintomi dall'interno del problema, cioè diventate erroneamente paziente e medico di voi stessi.
Succede uno degli errori più gravi che potete commettere: interpretare male i sintomi che leggete.
Così, se uno dei sintomi del disturbo borderline è la "rabbia immotivata", voi scambierete la vostra rabbia per uno dei sintomi.
Se uno dei sintomi della psicosi sono le allucinazioni, voi scambierete i rumori per un sintomo oppure incomincerete a controllare cadendo nel dubbio: "era un rumore o un'allucinazione?".
Se leggete che il melanoma ha un colore più scuro degli altri nei, subito sarete convinti di averlo, dimenticando che ci sono altri parametri e che non tutti i nei scuri sono melanomi, anzi.
Più leggete, più troverete malattie di cui ossessionarvi. In più non avete esperienza, perciò prenderete uno dei sintomi letti (magari quello meno significativo) come evidenza della vostra malattia.
Illuso da sé stesso, l'ipocondriaco si convince di essere realmente malato e inizia a vivere da malato.
VIII° errore: convinto della malattia, l'ansioso andrà a fare le analisi per dimostrare che le sue convinzioni erano esatte.
Quando gli esami danno esito negativo, subito scatta l'idea di un errore al laboratorio di analisi o del medico.
Di fronte all'evidenza dei fatti, il dubbio permane perché è una caratteristica dell'ansia: "e se la mia non fosse solo ansia ma qualcosa di più?".
Ammalarsi non è così semplice come si teme però non escludo che ci possa essere una malattia.
Per questo è importante fare i controlli e chiedere il parere di medici esperti, che vi prendano sul serio ed escludano malattie organiche (facendo una diagnosi differenziale seria e non bollandovi come ipocondriaci appena aprite bocca).
Però non bisogna trasformare le proprie paure in una trappola, se avete paura delle malattie è altamente probabile che la vostra sia l'ennesima paura.
Già il pensiero: "E se avessi…" è un pensiero ansioso; la persona realmente ammalata si lamenta dei suoi sintomi e malesseri, non pensa subito ad una malattia grave.
Bisogna lavorare sulla paura e sulle illusioni, non sulle malattie e i controlli.
Avete visto quanti errori commettono accettando le paure prodotte dallo stato d'ansia?

Inviato da: dede*kiarì il Sabato, 07-Set-2013, 12:39
Mi hai proprio descritto .... PSICO bam.gif

Inviato da: Fab il Sabato, 07-Set-2013, 12:47
Dr. Dock percaso ti è arrivato l'MP che ti ho scritto ? Scusami per la lunghezza!

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 08-Set-2013, 11:46
No, però se devi inviarmi qualcosa, comprimi perché tanto capisco lo stesso.

Inviato da: Fab il Domenica, 08-Set-2013, 13:50
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 08-Set-2013, 10:46)
No, però se devi inviarmi qualcosa, comprimi perché tanto capisco lo stesso.

Inviato, ho cercato di essere il più breve possibile. Grazie Dr. Dock !

Inviato da: doc-nevros 85 il Domenica, 08-Set-2013, 14:05
In questo momento ho una specie di crisi di panico:nel senso io ho paura che tutti i miei amici si fidanzeranno e io rimarrò l'unico sfigato single.Questa paura nn mi fa dormire la notte e non riesco a concentrarmi sullo studio PSICO sad.gif Vorrei che l'ansia se ne andasse ma e da stamattina che ce l'ho e nn mi va via

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 09-Set-2013, 18:50
Questa è una paura, alla quale hai aggiunta la tua convinzione del doc.

Una persona "normale" ha questo genere di pensieri (soprattutto chi ha basta autostima), tu invece, oltre a questa cosa ci aggiungi la paura di come la tua mente pensa.
Non puoi mandar via questo pensiero, è una paura, però puoi dire a te stesso che la paura non può sapere cosa farai domani o in futuro.
Certo, il pensiero spaventa, ma non c'è niente di patologico.


Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 10-Set-2013, 11:50
XXV° CASO - L'ILLUSIONE DEL PERFEZIONISMO
Il perfezionismo è rappresentato da una serie di atteggiamenti che vengono messi in pratica per proteggersi.
Nelle persone "normali" secondo me non esiste il perfezionismo: la persona ha il suo stile, la sua personalità e agisce e si comporta seguendo quello in cui crede.
Ogni cosa che fa ha un rinforzo positivo, esprime quello che ha all'interno di sé ed è felice dei risultati raggiunti.
In tal caso, l'errore è visto come un modo per migliorare e capire cosa non ha funzionato.
Il perfezionismo nevrotico è una forma di controllo in cui non si cerca di esprimere quello che si ha dentro: il perfezionismo diventa uno scopo a sé, slegato dai veri bisogni e desideri della persona (che vengono dimenticati).
Il soggetto perfezionista confronta sempre i suoi risultati con gli altri, il suo scopo è emergere, creare esternamente quello che pensa di non avere dentro.
Non si è mai soddisfatti dei risultati perché si tende a standard elevati, lo scopo è solo quello.
Il perfezionismo ha origine durante l'infanzia quando i bisogni del bambino non sono inascoltati; allora, per ricevere l'amore desiderato, incomincia a comportarsi secondo le regole dei genitori.
Questi genitori, a loro volta, magari erano bambini bloccati, incapaci di esprimere le proprie emozioni.
Il meccanismo si consolida a tal punto che diventa un meccanismo automatico.
L'amore e la stima degli altri dipendono da come ci comportiamo: ma questo non ci soddisferà mai perché deleghiamo ad una maschera la nostra felicità.
Non ascoltiamo ciò che siamo ma siamo in controllo di quel che facciamo.
Il controllo genera paura, paura di sbagliare, paura di essere criticati, paura di dire la cosa sbagliata; così si accumula ansia e umore depresso.
Il perfezionismo esprime rigidezza, così come l'intolleranza all'incertezza.
L'illusione è quella di applicare il perfezionismo per risolvere un problema: si creeranno sempre nuovi problemi e interrogativi.
Il perfezionismo stesso è paura, perché non è un atteggiamento naturale alla vita.
Il perfezionismo può sfuggire di mano quando diventa compulsivo, cioè si applica in situazioni dove normalmente prima non lo si utilizzava.
Fra gli esempi: allineare gli oggetti ripetutamente, ricontrollare le cose per paura di aver fatto errori, svuotare e riordinare i cassetti più volte.
In tal caso, c'è un eccesso di paura, uno stato d'ansia in cui il perfezionismo diventa una compulsione.
Le paure ci sono ma sono ad un livello inconscio, quello che emerge sono i pensieri automatici di controllo: "Devo controllare…", "E se ho fatto errori…", eccetera.
A mano a mano che si abbassa la serotonina, si incomincia a ragionare sempre più in maniera rigida, aumenta la paura di sbagliare, aumenta la necessità di avere tutto sotto controllo senza avere la possibilità di rilassarsi: è una forza interiore che ci costringe ad agire, facendoci presagire problemi se non si compulsa.
Il perfezionismo comunque può diventare un nemico di noi stessi: i risultati ottenuti cercando di essere perfetti sono quasi sempre inferiori a quelli che otteniamo quando usiamo l'istinto.
Se fate un'analisi dei costi e dei benefici del perfezionismo, noterete che il perfezionismo limita molto rispetto alle proprie potenzialità.
Non ci fa accedere al nostro stato interiore ma lo interrompe sempre per paura di sbagliare o di non raggiungere degli standard.
Diventa più importante l'obiettivo che il cammino per raggiungerlo.

Inviato da: Vogliadivincere85 il Martedì, 10-Set-2013, 15:23
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 10-Set-2013, 10:50)
XXV° CASO - L'ILLUSIONE DEL PERFEZIONISMO
Il perfezionismo è rappresentato da una serie di atteggiamenti che vengono messi in pratica per proteggersi.
Nelle persone "normali" secondo me non esiste il perfezionismo: la persona ha il suo stile, la sua personalità e agisce e si comporta seguendo quello in cui crede.
Ogni cosa che fa ha un rinforzo positivo, esprime quello che ha all'interno di sé ed è felice dei risultati raggiunti.
In tal caso, l'errore è visto come un modo per migliorare e capire cosa non ha funzionato.
Il perfezionismo nevrotico è una forma di controllo in cui non si cerca di esprimere quello che si ha dentro: il perfezionismo diventa uno scopo a sé, slegato dai veri bisogni e desideri della persona (che vengono dimenticati).
Il soggetto perfezionista confronta sempre i suoi risultati con gli altri, il suo scopo è emergere, creare esternamente quello che pensa di non avere dentro.
Non si è mai soddisfatti dei risultati perché si tende a standard elevati, lo scopo è solo quello.
Il perfezionismo ha origine durante l'infanzia quando i bisogni del bambino non sono inascoltati; allora, per ricevere l'amore desiderato, incomincia a comportarsi secondo le regole dei genitori.
Questi genitori, a loro volta, magari erano bambini bloccati, incapaci di esprimere le proprie emozioni.
Il meccanismo si consolida a tal punto che diventa un meccanismo automatico.
L'amore e la stima degli altri dipendono da come ci comportiamo: ma questo non ci soddisferà mai perché deleghiamo ad una maschera la nostra felicità.
Non ascoltiamo ciò che siamo ma siamo in controllo di quel che facciamo.
Il controllo genera paura, paura di sbagliare, paura di essere criticati, paura di dire la cosa sbagliata; così si accumula ansia e umore depresso.
Il perfezionismo esprime rigidezza, così come l'intolleranza all'incertezza.
L'illusione è quella di applicare il perfezionismo per risolvere un problema: si creeranno sempre nuovi problemi e interrogativi.
Il perfezionismo stesso è paura, perché non è un atteggiamento naturale alla vita.
Il perfezionismo può sfuggire di mano quando diventa compulsivo, cioè si applica in situazioni dove normalmente prima non lo si utilizzava.
Fra gli esempi: allineare gli oggetti ripetutamente, ricontrollare le cose per paura di aver fatto errori, svuotare e riordinare i cassetti più volte.
In tal caso, c'è un eccesso di paura, uno stato d'ansia in cui il perfezionismo diventa una compulsione.
Le paure ci sono ma sono ad un livello inconscio, quello che emerge sono i pensieri automatici di controllo: "Devo controllare…", "E se ho fatto errori…", eccetera.
A mano a mano che si abbassa la serotonina, si incomincia a ragionare sempre più in maniera rigida, aumenta la paura di sbagliare, aumenta la necessità di avere tutto sotto controllo senza avere la possibilità di rilassarsi: è una forza interiore che ci costringe ad agire, facendoci presagire problemi se non si compulsa.
Il perfezionismo comunque può diventare un nemico di noi stessi: i risultati ottenuti cercando di essere perfetti sono quasi sempre inferiori a quelli che otteniamo quando usiamo l'istinto.
Se fate un'analisi dei costi e dei benefici del perfezionismo, noterete che il perfezionismo limita molto rispetto alle proprie potenzialità.
Non ci fa accedere al nostro stato interiore ma lo interrompe sempre per paura di sbagliare o di non raggiungere degli standard.
Diventa più importante l'obiettivo che il cammino per raggiungerlo.

dock con l'ultima illusione che hai aggiunto hai proprio colpito nel segno, m hai letto nella mente.......io sono proprio così, rigido, perfezionista, ho tanto da correggere icon_climb.gif

Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 11-Set-2013, 08:54
le sto rileggendo, un vero capolavoro

Inviato da: Britomart il Mercoledì, 11-Set-2013, 09:34
Grazie per aver messo in evidenza, Simmi!

Inviato da: angelica63 il Mercoledì, 11-Set-2013, 11:55
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 14-Lug-2013, 09:57)
Oggi mi sento inarrestabile, sto sparando proiettili un po' dappertutto.
Non so cosa resterà del vostro problema. PSICO armati93.gif

PSICO-kiss.gif Sei un essere speciale!!!

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 11-Set-2013, 21:09
Grazie a tutti dei complimenti, forse troppi. blush.gif
Sono stato un po' impegnato oggi e lo sarò anche domani, comunque cerco di rispondere a tutti.

Inviato da: Terra-Terra il Mercoledì, 11-Set-2013, 22:12
Sembrerebbe che tutte queste ansie abbiano una cosa in comune tra loro.
Sembra che tutte arrivino dalla paura.
Cosa ne pensi se dovessi prestare le mie attenzioni sul meccanismo dominante cioè quello della paura?

Inviato da: bolla di sapone il Giovedì, 12-Set-2013, 11:37
ciao Dr.Dock PSICO smile.gif

ho fatto un'altra breve pausa dal forum, ho continuato a stare un pò meglio rispetto a un mese fa, i pensieri ci sono sempre ma io reagisco in maniera diversa, provo a mettere in pratica i consigli di chi (come te PSICO smile.gif ) ha capito come funziona tutto il meccanismo... diciamo che se prima veniva un pensiero e io stavo male tutto il santo giorno ora sto male un paio d'ore... o anche meno PSICO smile.gif

devo dire che ho la mente più sgombra e non ho pensieri fissi 24 ore su 24 e questo aiuta tantissimo... però i pensieri ci sono sempre mentre io vorrei che andassero via del tutto... e poi la convinzione che sia tutto vero... anche questo è quindi frutto dell'ansia? ho letto che anche gli altri hanno sempre questa convinzione... indipendentemente da quale ossessione abbiano... devo vedere anche questo come sintomo dell'ansia allora? io mi sento in colpa... soprattutto quando qualcuno mi fa un complimento, la gente ha una buona opinione di me, mi vede come una brava ragazza ma io mi ripeto se sapessero cosa mi passa per la testa...

ho notato infatti che i pensieri o le immagini arrivano soprattutto mentre parlo con qualcuno, come a ricordarmi del problema... oppure mentre sto facendo qualcosa di rilassante... ecco che arriva l'ansia a mille!!! ieri giocavo al pc e non ho avuto pace...

hai ragione sono la solita sbadata PSICO rolleyes.gif

i valori di riferimento della vitamina D che ho io vanno da un minimo di 10 ad un massimo di 50... le mie analisi dicono che ho un valore di 12,7, non è nella norma allora??

riguardo la prolattina può essere legata all'anticorpo antitireglobulina che ho pure alle stelle?? devo ancora andare dal medico a fargli vedere il tutto purtroppo ho dei problemi a casa che mi impediscono di andarci ma lo farò al più presto!!

grazie sempre per l'ascolto PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Venerdì, 13-Set-2013, 09:29
QUOTE (Terra-Terra @ Mercoledì, 11-Set-2013, 21:12)
Sembrerebbe che tutte queste ansie abbiano una cosa in comune tra loro.
Sembra che tutte arrivino dalla paura.
Cosa ne pensi se dovessi prestare le mie attenzioni sul meccanismo dominante cioè quello della paura?

Certo, i pensieri hanno diversi argomenti ma derivano tutti da una medesima fonte.

Non arrivano dalla paura ma da uno stato ansioso che è dentro di te, per questo non ha senso ragionare sulle paure.
Le paure, in quanto emozioni, si creano nel momento stesso in cui hai un pensiero automatico.

Se sei in ansia vivi la vita con preoccupazione (paure), per questo ti devi focalizzare sullo stato ansioso.
Quello sì che ha una causa…


C'è un altro aspetto, non so se ti riferisci a questo: quando hai un pensiero automatico, c'è una paura che regge il pensiero.
Se tu discuti la paura, cioè la convinzione sottostante, allora fai un buon lavoro.
Ne è un esempio, l'esercizio 8.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 15-Set-2013, 09:37
QUOTE (bolla di sapone @ Giovedì, 12-Set-2013, 10:37)
ciao Dr.Dock PSICO smile.gif

ho fatto un'altra breve pausa dal forum, ho continuato a stare un pò meglio rispetto a un mese fa, i pensieri ci sono sempre ma io reagisco in maniera diversa, provo a mettere in pratica i consigli di chi (come te  PSICO smile.gif ) ha capito come funziona tutto il meccanismo... diciamo che se prima veniva un pensiero e io stavo male tutto il santo giorno ora sto male un paio d'ore... o anche meno  PSICO smile.gif

devo dire che ho la mente più sgombra e non ho pensieri fissi 24 ore su 24 e questo aiuta tantissimo... però i pensieri ci sono sempre mentre io vorrei che andassero via del tutto... e poi la convinzione che sia tutto vero... anche questo è quindi frutto dell'ansia? ho letto che anche gli altri hanno sempre questa convinzione... indipendentemente da quale ossessione abbiano... devo  vedere anche questo come sintomo dell'ansia allora? io mi sento in colpa... soprattutto quando qualcuno mi fa un complimento, la gente ha una buona opinione di me, mi vede come una brava ragazza ma io mi ripeto se sapessero cosa mi passa per la testa...

ho notato infatti che i pensieri o le immagini arrivano soprattutto mentre parlo con qualcuno, come a ricordarmi del problema... oppure mentre sto facendo qualcosa di rilassante... ecco che arriva l'ansia a mille!!! ieri giocavo al pc e non ho avuto pace...

hai ragione sono la solita sbadata  PSICO rolleyes.gif

i valori di riferimento della vitamina D che ho io vanno da un minimo di 10 ad un massimo di 50... le mie analisi dicono che ho un valore di 12,7, non è nella norma allora??

riguardo la prolattina può essere legata all'anticorpo antitireglobulina che ho pure alle stelle?? devo ancora andare dal medico a fargli vedere il tutto purtroppo ho dei problemi a casa che mi impediscono di andarci ma lo farò al più presto!!

grazie sempre per l'ascolto  PSICO smile.gif

Stai meglio perché hai capito che sono finti allarmi.
È normale avere dei momenti in cui stai un po' male, è l'ansia che scatta e devi lavorare su quella, cioè capire e curare il motivo che c'è dietro di essa.

Hai già fatto il lavoro sui pensieri e, come vedi, l'ansia sta diminuendo, ora devi lavorare con calma dall'altro capo del problema.

Non avere fretta, non cercare di far andar via i pensieri ma accoglili, fagli spazio e poi concentrati su quello che stavi facendo.
Se il pensiero ritorna, accettalo nuovamente e non commentarlo.
Sì, l'idea che sia tutto vero è sempre ansiosa: sta a ricordarti che la paura non è stata risolta, quindi la tua logica prende la paura per possibile e te lo ricorda.
Quando dici: "sapessero cosa mi passa per la testa…" non stai dando importanza al pensiero?
Questo pensiero è giustissimo dal punto di vista logico SE non discuti la convinzione sottostante: "se faccio cattivi pensieri non sono una brava ragazza".
Come vedi questa convinzione è errata, cosa centrano i tuoi pensieri ansiosi con il tuo modo di essere?

Ti sei dimenticata di scrivermi le unità di misura… PSICO bam.gif PSICO D.gif
Quei valori mi sembrano strani, hanno di sicuro una scala diversa da quelle che ho visto finora.
Ammesso che sia nmol/L o altro, il valore limite usato dai laboratori è troppo basso rispetto al valore consigliato.

Così, il tuo 12,7 rientra nella "norma" per il laboratorio, ma non per i naturopati.
Per farti capire, di sicuro con quei valori non avrai il rachitismo (malattia causata da carenza di vitamina D) ma puoi avere ansia perché non è il tuo valore ottimale.
Poi, 12,7 è al limite già per il laboratorio di analisi…
Ad occhio, dovresti essere a circa metà, cioè 25 nel tuo caso.

Sì può essere legato, com'è probabile che la tua tiroide centri con l'ansia.
Anche la vitamina D centra con la tiroide e le malattie autoimmuni.
Come vedi, ci sono malattie che portano ansia, poi tu discuti i pensieri, ma il problema è un altro.

Vuoi il mio consiglio?
Io prenderei 200/300mg di magnesio citrato o cloruro al giorno e 2000 U.I. di vitamina D.
Sono perfettamente innocui a questi dosaggi anche per anni; in più fai una prova di come ti senti.
Poi, andrei da un endocrinologo esperto e rifarei gli esami legati alla tiroide (se non gli hai già fatti ultimamente).

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 15-Set-2013, 09:47
XXVI° CASO - L'ILLUSIONE DELLA VOCAZIONE
Questo tipo di ossessione lavora sul piano teologico, cioè dove non si possono avere risposte certe.
Questa è una costante dell'ansia: genera paura dove può costruire gli inganni.
Il nodo centrale della discussione è: "È un pensiero ansioso oppure Dio ha deciso di manifestarsi in questo modo?".
Il dubbio viene accolto con paura; ma le chiamate sono fonte di gioia, non sono una tortura.
Ulteriori analisi sembreranno confermare il dubbio, facendo scattare ancora più ansia.
Attenzione, adesso potreste essere nella fase "ma ora non ho più ansia, allora…", questo è successo perché a suon di prove vi siete abituati al pensiero.
L'errore è usate l'ansia come prova, infatti, quando non c'è più ritornate a ossessionarvi.
Ogni rassicurazione è una miccia per la prossima ossessione (anche su un tema diverso); il problema è a monte, lo stato ansioso, non il tema discusso.
La paura scatta perché la vocazione in questo caso è una manifestazione di ansia, rappresenta la paura di non avere più la famiglia, la paura di non avere più un compagno da amare.
Non è necessario essere molto religiosi, il pensiero colpirà quelle persone che tipicamente vogliono farsi una famiglia.
In ognuno di noi la paura si manifesta a modo suo, sarebbe un'illusione quella di pensare che: "Se ho avuto proprio questo tipo di pensiero allora c'è un motivo".
Dietro la paura c'è solo paura, ragionando troverete mille altri motivi perché analizzate il pensiero con gli occhi della paura.
Discorso simile è quello delle persone che hanno una morale molto rigida.
In queste persone, c'è un moralizzatore che fa sentire sporchi, cattivi, insensibili ed egoisti.
Per quanto il pensiero sembri riguardare la propria persona, qua stiamo ragionando su un piano completamente differente: il pensiero non rappresenta noi stessi, ma il controllo che esercitiamo su noi stessi a causa dell'ansia.
Se facciamo una cosa e il pensiero dice che siamo insensibili, quel pensiero non rappresenta la nostra morale ma l'ansia che giudica i nostri comportamenti.
Chi è insensibile non ha rimorsi, non ha proprio questo tipo di pensieri.
Chi è troppo sensibile genera un controllo per paura di non esserlo, ecco che il pensiero rappresenta questa paura.
La nostra sensibilità, così come gli alti nostri valori, sono già interni a noi: non ha senso controllarsi, perché altrimenti saremmo controllati dalla paura, paura di non essere.
La paura di non essere significa che si è in quel modo.
Controllando cerchiamo di comportarci come ci dice la paura; senza il controllo ci comporteremmo allo stesso modo ma in maniera naturale, autentica.
Il controllo non aggiunge niente a ciò che siamo, infatti non riesce ad analizzare i nostra morale.
La bambina che ha il pensiero: "sei una bambina immorale" dice che è talmente morale dal farsi venire l'ansia.
Il pensiero non proviene da una mente malata, ma da un controllo inconscio della realtà per paura di fare qualcosa di immorale: quando, in base alle proprie convinzioni disfunzionali, si avrà l'impressione di aver fatto qualcosa di scorretto, ecco che scatterà il pensiero.

Inviato da: sagia il Domenica, 15-Set-2013, 11:17
Dott dock...cosa vuol dire "la paura di essere significa che si è a quel modo" ? Non è l ' opposto?

Inviato da: Terra-Terra il Domenica, 15-Set-2013, 12:06
QUOTE (Dr.Dock @ Venerdì, 13-Set-2013, 08:29)
QUOTE (Terra-Terra @ Mercoledì, 11-Set-2013, 21:12)
Sembrerebbe che tutte queste ansie abbiano una cosa in comune tra loro.
Sembra che tutte arrivino dalla paura.
Cosa ne pensi se dovessi prestare le mie attenzioni sul meccanismo dominante cioè quello della paura?

Certo, i pensieri hanno diversi argomenti ma derivano tutti da una medesima fonte.

Non arrivano dalla paura ma da uno stato ansioso che è dentro di te, per questo non ha senso ragionare sulle paure.
Le paure, in quanto emozioni, si creano nel momento stesso in cui hai un pensiero automatico.

Se sei in ansia vivi la vita con preoccupazione (paure), per questo ti devi focalizzare sullo stato ansioso.
Quello sì che ha una causa…


C'è un altro aspetto, non so se ti riferisci a questo: quando hai un pensiero automatico, c'è una paura che regge il pensiero.
Se tu discuti la paura, cioè la convinzione sottostante, allora fai un buon lavoro.
Ne è un esempio, l'esercizio 8.

Da dove arriva l'ansia?
Dove si nasconde?
Quale causa può metterla in movimento? amici1.gif

Inviato da: bolla di sapone il Domenica, 15-Set-2013, 12:55
ciao Dr.Dock...

purtroppo da due giorni a questa parte ho avuto l'ennesima ricaduta... anche se rispetto alle altre volte sto provando a reagire in modo diverso e cioè non abbattendomi come al solito, accogliendo tutto come frutto dell'ansia, provo a mettere in pratica i tuoi consigli e il malessere anche se c'è sempre non è distruttivo come le altre volte.

non so perchè ma l'esposizione mentre prima mi aiutava a capire che era tutto finto ora mi butta a terra... non tanto durante ma dopo, il cervello parte a pensare cose a raffica e io sto male.

purtroppo quando sto peggio non riesco a non ascoltare quella voce che mi dice è tutto vero, sei una persona sbagliata. poi il corpo non mi aiuta più di tanto nel senso che le sensazioni ci stanno non posso non considerale... allora mi dico ecco tu vorresti fare ecc ecc...

anche il fatto di evitare di rimurginare sopra i pensieri o le sensazioni mi fa stare male, mi sento in colpa perchè mi dico che sto sottovalutando tutto, sto facendo finta di nulla per negare la verità... vorrei cominciare a smontare anche queste convinzioni, ma quando l'ansia risale mi è difficile farlo...

hai ragione ho scritto malissimo i riferimenti PSICO-asd.gif
li copio per come sono sul foglietto delle analisi... che è meglio! PSICO D.gif

vitamina D tolale 12,7 ng/ml (v.n. 10 - 50)

il magnesio lo stavo prendendo poi l'ho sospeso ma lo riprenderò di sicuro, e prenderò anche degli integratori di vit D tanto male non fanno!

riguardo la prolattina ieri ho letto che lo stress la può fare alzare, così mi sono chiesta se non sia stata questa mia situazione con il doc a farla aumentare, perchè comunque è una situazione che mi fa vivere nello stress continuo PSICO sad.gif

i pensieri sono arrivati due anni fa ma all'epoca gli esami erano ok ne sono sicura...
comunque la prossima settimana vado dal medico, anche se lui per primo non voleva nemmeno scrivermi l'esame della prolattina, mi ha presa per scema!! infatti si è vistooo!!

ti ringrazio sempre per i consigli e la pazienza PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 15-Set-2013, 21:13
QUOTE (sagia @ Domenica, 15-Set-2013, 10:17)
Dott dock...cosa vuol dire "la paura di essere significa che si è a quel modo" ? Non è l ' opposto?

Hai ragione, è "la paura di non essere significa che si è a quel modo".
Ora correggo.
Grazie

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 15-Set-2013, 21:19
QUOTE (Terra-Terra @ Domenica, 15-Set-2013, 11:06)
QUOTE (Dr.Dock @ Venerdì, 13-Set-2013, 08:29)
QUOTE (Terra-Terra @ Mercoledì, 11-Set-2013, 21:12)
Sembrerebbe che tutte queste ansie abbiano una cosa in comune tra loro.
Sembra che tutte arrivino dalla paura.
Cosa ne pensi se dovessi prestare le mie attenzioni sul meccanismo dominante cioè quello della paura?

Certo, i pensieri hanno diversi argomenti ma derivano tutti da una medesima fonte.

Non arrivano dalla paura ma da uno stato ansioso che è dentro di te, per questo non ha senso ragionare sulle paure.
Le paure, in quanto emozioni, si creano nel momento stesso in cui hai un pensiero automatico.

Se sei in ansia vivi la vita con preoccupazione (paure), per questo ti devi focalizzare sullo stato ansioso.
Quello sì che ha una causa…


C'è un altro aspetto, non so se ti riferisci a questo: quando hai un pensiero automatico, c'è una paura che regge il pensiero.
Se tu discuti la paura, cioè la convinzione sottostante, allora fai un buon lavoro.
Ne è un esempio, l'esercizio 8.

Da dove arriva l'ansia?
Dove si nasconde?
Quale causa può metterla in movimento? amici1.gif

Bella domanda, se lo sapessi te lo direi… PSICO D.gif
L'ansia ha un'origine diversa in ognuno di noi, può essere secondaria a qualche patologie, per esempio, oppure dovuto allo stress lavorativo o dovuta a carenze, squilibri e molto altro.

L'ansia non la vedi è dentro di te, tu noti soli i pensieri.
L'ultima domanda non la capisco, intendi forse cosa la fa attivare?
In questo caso, è un discorso molto ampio, lo noti da te quando ti viene l'ansia.
A me ad esempio succede quando devo fare troppe cose o quando cerco di fare troppo bene una cosa.
In realtà scattava, adesso molto meno, quasi nulla.

Inviato da: sagia il Domenica, 15-Set-2013, 21:21
Grazie a te ,sempre disponibilissimo.

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 15-Set-2013, 21:29
QUOTE (bolla di sapone @ Domenica, 15-Set-2013, 11:55)
ciao Dr.Dock...

purtroppo da due giorni a questa parte ho avuto l'ennesima ricaduta... anche se rispetto alle altre volte sto provando a reagire in modo diverso e cioè non abbattendomi come al solito, accogliendo tutto come frutto dell'ansia, provo a mettere in pratica i tuoi consigli e il malessere anche se c'è sempre non è distruttivo come le altre volte.

non so perchè ma l'esposizione mentre prima mi aiutava a capire che era tutto finto ora mi butta a terra... non tanto durante ma dopo, il cervello parte a pensare cose a raffica e io sto male.

purtroppo quando sto peggio non riesco a non ascoltare quella voce che mi dice è tutto vero, sei una persona sbagliata. poi il corpo non mi aiuta più di tanto nel senso che le sensazioni ci stanno non posso non considerale... allora mi dico ecco tu vorresti fare ecc ecc...

anche il fatto di evitare di rimurginare sopra i pensieri o le sensazioni mi fa stare male, mi sento in colpa perchè mi dico che sto sottovalutando tutto, sto facendo finta di nulla per negare la verità... vorrei cominciare a smontare anche queste convinzioni, ma quando l'ansia risale mi è difficile farlo...

hai ragione ho scritto malissimo i riferimenti PSICO-asd.gif
li copio per come sono sul foglietto delle analisi... che è meglio! PSICO D.gif

vitamina D tolale 12,7 ng/ml (v.n. 10 - 50)

il magnesio lo stavo prendendo poi l'ho sospeso ma lo riprenderò di sicuro, e prenderò anche degli integratori di vit D tanto male non fanno!

riguardo la prolattina ieri ho letto che lo stress la può fare alzare, così mi sono chiesta se non sia stata questa mia situazione con il doc a farla aumentare, perchè comunque è una situazione che mi fa vivere nello stress continuo PSICO sad.gif

i pensieri sono arrivati due anni fa ma all'epoca gli esami erano ok ne sono sicura...
comunque la prossima settimana vado dal medico, anche se lui per primo non voleva nemmeno scrivermi l'esame della prolattina, mi ha presa per scema!! infatti si è vistooo!!

ti ringrazio sempre per i consigli e la pazienza PSICO smile.gif

Sicura che gli esami erano ok? Anche la tiroide?
Guarda che la tiroide può essere normale anche quando i suoi anticorpi sono elevati.

Riguardo alla vitamina D, a questo punto sono sbagliati i valori di riferimento.
Il valore minimo è 50, mentre il massimo è 100.
Oltre questa soglia si va in ipervitaminosi, ma per farlo dovresti assumere più di 30000 U.I. ogni giorno per mesi.
Anche i miei valori hanno la tua stessa unità di misura ma i limiti sono >10 e <100
Comunque 12,7 è un valore veramente basso, veramente tanto…se cerchi in giro c'è un sacco di gente che ha problemi di ansia a causa di questa carenza.
Niente, siamo fatti per stare alla luce, non per stare chiusi in casa. PSICO D.gif

Ti consiglio un link molto utile, se sai l'inglese:
http://www.vitamindcouncil.org/about-vitamin-d/


Inviato da: Britomart il Domenica, 15-Set-2013, 22:00
Io dal primo settembre sto prendendo le goccine di vitamina D proprio su prescrizione del mio endocrinologo, per abbassare il mio livello di antiperossidasi (e per "tirarmi un po' su", sue testuali parole.) Comunque lo devo assumere per un anno intero, quindi è presto per vedere gli effetti.

Inviato da: bolla di sapone il Lunedì, 16-Set-2013, 21:18
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 15-Set-2013, 20:29)
Sicura che gli esami erano ok? Anche la tiroide?
Guarda che la tiroide può essere normale anche quando i suoi anticorpi sono elevati.

Riguardo alla vitamina D, a questo punto sono sbagliati i valori di riferimento.
Il valore minimo è 50, mentre il massimo è 100.
Oltre questa soglia si va in ipervitaminosi, ma per farlo dovresti assumere più di 30000 U.I. ogni giorno per mesi.
Anche i miei valori hanno la tua stessa unità di misura ma i limiti sono >10 e <100
Comunque 12,7 è un valore veramente basso, veramente tanto…se cerchi in giro c'è un sacco di gente che ha problemi di ansia a causa di questa carenza.
Niente, siamo fatti per stare alla luce, non per stare chiusi in casa.    PSICO D.gif

Ti consiglio un link molto utile, se sai l'inglese:
http://www.vitamindcouncil.org/about-vitamin-d/

si, sono sicura che fossero ok perchè sono almeno 4 anni che faccio controlli periodici a causa di una febbricola ciclica che non trova una soluzione, e sia la prolattina che gli esami della tiroide erano ok...

anche dopo l'arrivo del doc, due anni fa li ho fatti ma erano ok, questi sballamenti sono legati agli ultimi 7 o 8 mesi.

non so credi che abbiano sbagliato i valori?? comunque prenderò la vitamina D, volevo prendere il multicentrum ma non so se è indicato...
hai ragione dovrei espormi al sole, ma a causa della febbricola di cui ti parlavo non riesco proprio a starci mi sento male PSICO sad.gif( tra l'altro il più delle volte arriva sempre i estate, sembra fatto apposta!!!

oggi il dottore mi ha prescritto altri controlli tra cui il progesterone ecc... li farò in settimana vediamo un pò...

oggi vedo tutto nero a causa di un peggioramento del doc, tra l'altro mi è venuta l'idea che la prolattina si sia alzata per via dello stress legato alla mia situazione di doc e non vedo via di uscita, mi sento chiusa in un circolo vizioso PSICO sad.gif

purtroppo io e l'inglese non andiamo tanto d'accordo PSICO bam.gif

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 17-Set-2013, 19:53
QUOTE (bolla di sapone @ Lunedì, 16-Set-2013, 20:18)
QUOTE (Dr.Dock @ Domenica, 15-Set-2013, 20:29)
Sicura che gli esami erano ok? Anche la tiroide?
Guarda che la tiroide può essere normale anche quando i suoi anticorpi sono elevati.

Riguardo alla vitamina D, a questo punto sono sbagliati i valori di riferimento.
Il valore minimo è 50, mentre il massimo è 100.
Oltre questa soglia si va in ipervitaminosi, ma per farlo dovresti assumere più di 30000 U.I. ogni giorno per mesi.
Anche i miei valori hanno la tua stessa unità di misura ma i limiti sono >10 e <100
Comunque 12,7 è un valore veramente basso, veramente tanto…se cerchi in giro c'è un sacco di gente che ha problemi di ansia a causa di questa carenza.
Niente, siamo fatti per stare alla luce, non per stare chiusi in casa.    PSICO D.gif

Ti consiglio un link molto utile, se sai l'inglese:
http://www.vitamindcouncil.org/about-vitamin-d/

si, sono sicura che fossero ok perchè sono almeno 4 anni che faccio controlli periodici a causa di una febbricola ciclica che non trova una soluzione, e sia la prolattina che gli esami della tiroide erano ok...

anche dopo l'arrivo del doc, due anni fa li ho fatti ma erano ok, questi sballamenti sono legati agli ultimi 7 o 8 mesi.

non so credi che abbiano sbagliato i valori?? comunque prenderò la vitamina D, volevo prendere il multicentrum ma non so se è indicato...
hai ragione dovrei espormi al sole, ma a causa della febbricola di cui ti parlavo non riesco proprio a starci mi sento male PSICO sad.gif( tra l'altro il più delle volte arriva sempre i estate, sembra fatto apposta!!!

oggi il dottore mi ha prescritto altri controlli tra cui il progesterone ecc... li farò in settimana vediamo un pò...

oggi vedo tutto nero a causa di un peggioramento del doc, tra l'altro mi è venuta l'idea che la prolattina si sia alzata per via dello stress legato alla mia situazione di doc e non vedo via di uscita, mi sento chiusa in un circolo vizioso PSICO sad.gif

purtroppo io e l'inglese non andiamo tanto d'accordo PSICO bam.gif

No, il multicentrum lascialo in farmacia. PSICO D.gif
A te serve un integratore in gocce perché altrimenti non assorbirai mai abbastanza vitamina D per colmare la tua carenza.

I valori delle pretendenti analisi sono giusti, mi chiedevo solo se avevi fatto anche gli anticorpi…
Comunque una carenza di vitamina D è collegabile ai tuoi problemi tiroidei, come ha scritto anche Britomart.

Tu hai letto che la prolattina si alza per via dello stress, ma fanno riferimento a gravi stress come quelli post-intervento, non centra niente l'ansia altrimenti avremmo tutti la prolattina alta.
È più probabile che la prolattina alta (per un motivo che il medico deve valutare) ti provochi l'ansia, non il contrario.
La prolattina alta mi fa ricordare che la dopamina di solito è bassa: ti senti apatica e priva di energie?

Il tuo ragionare sulla prolattina mi dà l'idea che stai rimuginando sulle cause della tua ansia: così rimugini a vuoto e ti sale l'ansia. PSICO wink.png
Esiste anche l'ansia che si alimenta dall'ansia.

Pazienza, tanto ti ho scritto tutto io… PSICO smile.gif

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 17-Set-2013, 19:55
QUOTE (Britomart @ Domenica, 15-Set-2013, 21:00)
Io dal primo settembre sto prendendo le goccine di vitamina D proprio su prescrizione del mio endocrinologo, per abbassare il mio livello di antiperossidasi (e per "tirarmi un po' su", sue testuali parole.) Comunque lo devo assumere per un anno intero, quindi è presto per vedere gli effetti.

Sì, esatto, servono mesi per riportare i valori a livelli ottimali.
Ricordati però che quando integri la vitamina D devi integrare il magnesio perché è un fattore che rende la vitamina D attiva nell'organismo.

Inoltre se integri solo la vitamina D, è possibile che vai in carenza di magnesio, proprio perché viene usato nel processo.

Inviato da: Britomart il Martedì, 17-Set-2013, 22:17
QUOTE (Dr.Dock @ Martedì, 17-Set-2013, 19:55)
QUOTE (Britomart @ Domenica, 15-Set-2013, 21:00)
Io dal primo settembre sto prendendo le goccine di vitamina D proprio su prescrizione del mio endocrinologo, per abbassare il mio livello di antiperossidasi (e per "tirarmi un po' su", sue testuali parole.) Comunque lo devo assumere per un anno intero, quindi è presto per vedere gli effetti.

Sì, esatto, servono mesi per riportare i valori a livelli ottimali.
Ricordati però che quando integri la vitamina D devi integrare il magnesio perché è un fattore che rende la vitamina D attiva nell'organismo.

Inoltre se integri solo la vitamina D, è possibile che vai in carenza di magnesio, proprio perché viene usato nel processo.

Ah, non sapevo. Grazie per l'informazione. Ma com'è che non mi ha prescritto entrambi, allora? hmm.gif

Inviato da: Dr.Dock il Martedì, 17-Set-2013, 22:55
Perché la vitamina D aumenta anche se non assumi il magnesio perché usa quello che già assumi.
Il problema è che a lungo andare consumi sempre più magnesio rispetto a quello che assumerai tramite la dieta.
Considera che essendo ansiosa parti già con quantità non elevate.

Inviato da: bolla di sapone il Mercoledì, 18-Set-2013, 12:01
ciao Dr.Dock...

quindi il multicentrum non è adatto?? le goccine le trovo in farmacia? secondo il mio dottore non devo prendere nulla ma francamente mi fido più del tuo parere... se fosse stato per lui nemmeno gli esami avrei dovuto fare!!! Doh!.gif

ora che ci penso la prima volta che ho fatto gli anticorpi tiroidei (credo un 5 anni fa) c'era già l'anticorpo antitireglobulina un pò alto, ma di poco, l'endocrinologa mi disse come sempre che non era nulla...
dopo l'arrivo del doc due anni fa ho ripetuto gli esami ed era sballatissimo...!!

mi hai scoperta PSICO smile.gif in questi giorni ci sto pensando parecchio perchè mi è venuta l'ennesima fissazione, cioè che il mio malessere mentale mi sta facendo ammalare anche fisicamente, vedi la prolattina alta e i continui problemi di colite e gastrite. questo pensiero mi butta giù perchè mi vedo in un circolo vizioso. ho pensato pure che fosse inutile fare accertamenti tanto è lo stato isterico in cui mi trovo a causa del doc che mi fa stare male con il resto PSICO sad.gif

sono 3 giorni che sto nuovamente parecchio male con l'ossessione principale, e come sempre mi ritrovo in piena depressione e apatia... credimi mi sento stressatissima!!
comunque l'apatia e la mancanza di energia ci stanno sempre anche senza il doc, metti che sono anemica pure... faccio fatica per tutto PSICO sad.gif(

nonostante i cattivi pensieri ieri ho fatto le altre analisi che il dottore mi ha prescritto, ti farò sapere se ci sono altre cose che non vanno...

l'ansia che si nutre si ansia credo che sia il mio caso, veramente negli ultimi 8 mesi tutto per me è motivo di ansia, anche se l'ossessione numero uno non mi da problemi ecco che l'ansia si appiglia a qualcosa d'altro... certe volte ho ansia senza un motivo preciso e allora ecco che mi faccio venire ancora più ansia unsure.gif

grazie Dr Dock PSICO hug.gif

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 18-Set-2013, 19:07
Ciao Bolla,
no, il multicentrum non è adatto.
Sì, sono in farmacia, devi prendere le gocce di vitamina D3, e poi un integratore di magnesio in compresse.

Io purtroppo non sono medico ma gli anticorpi un po' alti può significare che stavi iniziando ad avere i sintomi di una tiroidite.
La carenza di vitamina D può centrare.

Il tuo non è né doc né depressione, tu soffri di ansia generalizzata.
Scommetto che salti quando senti un rumore oppure fai spesso pensieri preoccupanti.
Non centra la mancanza di ferro, la prolattina alta abbassa la dopamina che è uno dei neurotrasmettitori collegati al piacere e alla voglia di fare.
Abbassando la prolattina "dovresti" migliorare, però devi capire le cause di questa prolattina alta: i valori sono molto alti?
Ti assicuro che l'apatia è collegata alla prolattina, tu ci rimugini ansiosamente e la attribuisci al doc ma non è così.
Certo che ragionando peggiori il tuo umore, questo è normale.

Ok, fammi sapere le analisi.
Ma scusa, della prolattina non ti ha mai detto nulla?








Inviato da: bolla di sapone il Mercoledì, 25-Set-2013, 12:48
ciao dr dock...

prenderò allora le goccine in farmacia, il magnesio ce l'ho già...

anche secondo il mio medico di famiglia ho avuto una tiroidite, non capisco perchè l'endocrinologa lo neghi... boh???

ho ritirato l'esito degli esami, sono tutti ok, cosa strana pure la prolattina è rientrata nella norma, era sballata di molto come può essersi sistemata nel giro di 10 gg senza prendere nulla?? non ci sto capendo più nulla!!

non so se il mio sia doc o altro credimi, so solo che sto male... questa mia paura mi sta uccidendo, ne ho avute tante di ossessioni in 18 anni ma questa le batte tutte.

poco fa ho parlato al telefono con mia cugina, non la sentivo dalla ricaduta di fine luglio, ero spaventata ma la telefonata è andata ok, solo che dopo è arrivato il terrore allo stato puro e non capisco perchè deve andare così!! per telefono tutto ok e poi scoppia la bomba? ora sto malissimo sono veramente terrorizzata nemmeno dovessi partire per la guerra!!! questa volta però invece di mettermi a letto e rimuginare all'infinito sono uscita a fare un giro sotto casa, anche se non è servito a tanto...
non so se ho fatto bene...

vorrei solo che questa paura se ne andasse per sempre, vorrei non dovermi sentire così male a livello fisico, nel giro di un secondo è partita la gastrite a mille... non posso andare avanti così. e dire che questa mattina stavo discretamente bene!!!

scusa lo sfogo, a presto...

Inviato da: Dr.Dock il Mercoledì, 25-Set-2013, 22:58
Perché hai scelto l'endocrinologa sbagliata, ecco il motivo…

La prolattina era molto alta o solo un po' sopra i valori?
Comunque, a questo punto può essere lo stress, oppure irregolarità del ciclo o farmaci che avevi assunto.
Se ora è nella norma significa che non è nulla di preoccupante, meglio così.

Hai letto il messaggio che ho scritto nella discussione di Nyst?
Prova a leggerlo, ecco: http://psyco.forumfree.org/index.php?&showtopic=70973

Tu vuoi far scomparire una paura che è un emozione che non scompare con la volontà.
La gastrite è dovuta all'ansia che sale, sono sicuro.

Ottimo per il giro sotto casa, evita di rimuginare e staccati dai ragionamenti.
Perché ti devi staccare dai ragionamenti?
Perché ragioni sulla paura, paura che ha delle convinzioni sbagliate.
Tu vorresti correggere la paura mantenendo quelle convinzioni.

Dopo la telefonata ti è scattata la paura, giusto?
C'è un pensiero che ti ha messo paura, qual'è?

Inviato da: bolla di sapone il Giovedì, 26-Set-2013, 12:32
ciao dr dock...

tra qualche mese ripeterò gli esami della tiroide e se sono ancora sballati cercherò un altro dottore, più competente si spera...
riguardo la prolattina, superava di molto il valore massimo, era più di cento, come ha fatto a scendere a 6 in pochi giorni? voglio indagare meglio anche su questa cosa, tra l'altro sono mesi e mesi che ho un continuo dolore al seno che non passa mai... credo sia collegato...

ho letto proprio ora quello che hai detto a Nyst, e sono d'accordo con te, io so che quello che dici è giusto. mi rendo conto che in questi due anni io ho fatto tutto quello che non avrei dovuto fare cercando di risolvere il mio problema...
forse il mio problema più grande è che io non riesco a vedere quello che mi succede come un inganno della mia mente, come un problema che nasce da una convinzione sbagliata, ormai mi sono troppo convinta che sia tutto vero... sono rari i momenti in cui riesco a dirmi vedi che è una bufala??

nel mio caso per esempio come faccio a capire quale è la convinzione sbagliata che mi ha portato a questo punto? che esercizio si deve fare?

l'esempio che fai sull'ascensore... è quello che è successo a me, il doverlo prendere spesso durante le ore di lavoro per spostarmi da un piano all'altro a poco a poco ha mandato via la paura di prenderlo... non ci avevo nemmeno fatto caso se non avessi letto la tua spiegazione!!

ieri mi sono ritrovata con il telefono in mano senza avere il tempo di crearmi le mie solite mille paure, ero li che parlavo con mia cugina di punto in bianco e non è successo nulla di quello che temevo. ma dopo un pò che avevo smesso di parlare con lei ho cominciato ad andare in tilt e non so nemmeno io perchè, credo di aver cercato il pelo nell'uovo, del tipo è andata bene?? non è possibile devi starci male per forza sono mesi che hai paura di questa cosa! credo sia scattata la paura della paura e la paura dello stare male a livello mentale, del tipo mi viene una crisi isterica e devo andare in ospedale, questo ho pensato tanto ero terrorizzata...

il terrore è durato per ore, volevo prendere il lexotan ma mi sono detta meglio seguire il consiglio di lasciar scorrere la paura. adesso sono in preda al panico perchè penso se una telefonata ha fatto questo pensa ad un incontro reale... non so veramente quello che devo fare, sono stanca di questa situazione.

l'ultima volta che ho avuto una crisi così violenta di paura è stato a gennaio, quando ho iniziato con il peggioramento dell'ansia. all'epoca la mia paura era quella di inghiottire, soprattutto certi cibi, inghiottire è una cosa sporca mi dicevo, ho passato mesi di inferno, erano continue crisi di panico, arrivavo a tremare da capo a piedi solo pensando a certi alimenti, assurdo lo so ma è successo... ora i sintomi sono gli stessi cambiano solo le ossessioni.

scusa se mi sono dilungata ma ho bisogno di parlare con qualcuno che mi sappia dare dei consiglio giusti e io ho fiducia in quello che dici. ho fatto molti progressi da quando ti leggo, solo che ancora sono ben lontana dallo stare bene...

PSICO hug.gif

Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 29-Set-2013, 10:36
QUOTE (bolla di sapone @ Giovedì, 26-Set-2013, 11:32)
ciao dr dock...

tra qualche mese ripeterò gli esami della tiroide e se sono ancora sballati cercherò un altro dottore, più competente si spera...
riguardo la prolattina, superava di molto il valore massimo, era più di cento, come ha fatto a scendere a 6 in pochi giorni? voglio indagare meglio anche su questa cosa, tra l'altro sono mesi e mesi che ho un continuo dolore al seno che non passa mai... credo sia collegato...

ho letto proprio ora quello che hai detto a Nyst, e sono d'accordo con te, io so che quello che dici è giusto. mi rendo conto che in questi due anni io ho fatto tutto quello che non avrei dovuto fare cercando di risolvere il mio problema...
forse il mio problema più grande è che io non riesco a vedere quello che mi succede come un inganno della mia mente, come un problema che nasce da una convinzione sbagliata, ormai mi sono troppo convinta che sia tutto vero... sono rari i momenti in cui riesco a dirmi vedi che è una bufala??

nel mio caso per esempio come faccio a capire quale è la convinzione sbagliata che mi ha portato a questo punto? che esercizio si deve fare?

l'esempio che fai sull'ascensore... è quello che è successo a me, il doverlo prendere spesso durante le ore di lavoro per spostarmi da un piano all'altro a poco a poco ha mandato via la paura di prenderlo... non ci avevo nemmeno fatto caso se non avessi letto la tua spiegazione!!

ieri mi sono ritrovata con il telefono in mano senza avere il tempo di crearmi le mie solite mille paure, ero li che parlavo con mia cugina di punto in bianco e non è successo nulla di quello che temevo. ma dopo un pò che avevo smesso di parlare con lei ho cominciato ad andare in tilt e non so nemmeno io perchè, credo di aver cercato il pelo nell'uovo, del tipo è andata bene?? non è possibile devi starci male per forza sono mesi che hai paura di questa cosa! credo sia scattata la paura della paura e la paura dello stare male a livello mentale, del tipo mi viene una crisi isterica e devo andare in ospedale, questo ho pensato tanto ero terrorizzata...

il terrore è durato per ore, volevo prendere il lexotan ma mi sono detta meglio seguire il consiglio di lasciar scorrere la paura. adesso sono in preda al panico perchè penso se una telefonata ha fatto questo pensa ad un incontro reale... non so veramente quello che devo fare, sono stanca di questa situazione.

l'ultima volta che ho avuto una crisi così violenta di paura è stato a gennaio, quando ho iniziato con il peggioramento dell'ansia. all'epoca la mia paura era quella di inghiottire, soprattutto certi cibi, inghiottire è una cosa sporca mi dicevo, ho passato mesi di inferno, erano continue crisi di panico, arrivavo a tremare da capo a piedi solo pensando a certi alimenti, assurdo lo so ma è successo... ora i sintomi sono gli stessi cambiano solo le ossessioni.

scusa se mi sono dilungata ma ho bisogno di parlare con qualcuno che mi sappia dare dei consiglio giusti e io ho fiducia in quello che dici. ho fatto molti progressi da quando ti leggo, solo che ancora sono ben lontana dallo stare bene...

PSICO hug.gif

Ciao,
sono sicuro che il dolore al seno era dovuto alla prolattina, infatti è l'ormone che si attiva quando devi allattare.
Certo, indaga perché l'ansia è collegata alla prolattina, senza però trasformarla in una cosa ossessiva.
È molto strana questa cosa, sei sicura di non aver avuto qualche infezione?

Il fatto che non riesci a distogliere l'attenzione dalle paure è perché hai l'ansia troppo elevata.
Vuoi un consiglio, prenditi la Withania che è un erba che lavora nel lungo periodo sugli stati d'ansia (chiedi prima al tuo endocrinologo dato che può ad alti dosaggi avere un effetto stimolante sulla tiroide, quindi è sconsigliata per chi ha ipertiroidismo. Tu sei in ipo però con i farmaci non so se fa interazione).

L'esercizio 8, 15 e 42 sono molto utili per quello che mi chiedi, se sei in difficoltà puoi chiedermi.
Esatto, la chiamata ti ha fatto scattare la paura, però poi ti sei identificata con la paura e lei ti ha trascinato.
Quando hai paura, hai paura, serve allenamento cioè uno sforzo tuo per non fonderti alle tue preoccupazioni.
E perché sei preoccupata?
Perché dentro di tè c'è un problema d'ansia che ha a sua volta un suo motivo.

QUOTE
adesso sono in preda al panico perchè penso se una telefonata ha fatto questo pensa ad un incontro reale...

Vedi come temi la paura? Stai scappando…
Il lexotan ti anestetizza ma la paura rimane lì dov'è dopo che è finito l'effetto.

Brava, hai capito che cambia l'ossessione (paura) ma queste paure sono solo i sintomi della tua ansia, non sono il problema come vedi.
Domani avrai una nuova preoccupazione che è un nuovo sintomo, e così via…
L'ansia crea pensieri distorti, strani, esagerati; se curi l'ansia, le compulsioni e i ragionamenti non ci saranno perché le paura non scatteranno più.

Non aver fretta e vedrai che farai progressi.
Considera l'erba che ti ho detto o, in alternativa, la Rodiola.


Inviato da: Dr.Dock il Domenica, 29-Set-2013, 10:37
XXVII° CASO - L'ILLUSIONE DI NON RIUSCIRE A SMETTERE DI COMPULSARE
La compulsione è una forma di protezione, anche se alimenta la paura.
Se avete letto alcuni esercizi, avrete capito che una delle prime cose da fare è bloccare ogni forma di rassicurazione: controllare, conteggiare, riordinare, testarsi, dire frasi che contrastano il pensiero…
Quando smettete di compulsare, non aggiungete più legna al fuoco: così questo continuerà a bruciare per un po', ma poi sarà destinato a spegnersi.
C'è un illusione che vi spinge a compulsare: "se non ragiono, come faccio a sapere…"
Abbiamo visto nell'altra illusione (XIV° CASO), l'inutilità di ragionare; resta il fatto che rimarrà sempre la sensazione che vi state ingannando.
Questa sensazione è sempre generata dalla paura: questa vi dice "se non ragiono, potrebbe succedere che sto fingendo a me stessa".
Normale, la paura non viene discussa e voi avete paura che la realtà sia quella proposta dal pensiero.
Ricordate che la paura si basa su distorsioni del tutto personali.
Così come vi ha ingannato all'inizio, quando il pensiero si presenta la prima volta, così vi ingannerà nuovamente attraverso il desiderio di ritornare a discutere.
L'ansia che sale quando non discutete è solo temporanea, infatti pian piano la paura passerà in secondo piano e perderà potere.
Sia ben chiaro che quando non discutete, non state mettendo una pietra sopra, non state mentendo a voi stessi.
In realtà, state abbandonando una discussione che si è sviluppata a partire dall'ansia, quindi che non doveva essere considerata fin dall'inizio.

Inviato da: angelica63 il Domenica, 29-Set-2013, 21:52
Salve Dr. Dock,
approffitto di queste tue risposte alle varie domande che ti inviano i tanti utenti di questo bel Forum e devo dirti che è pieno di spunti, suggerimenti ed indicazioni molto, molto valide, come ho potuto sperimentare personalmente.
I tuoi consigli si sono fatti strada nel mio inconscio e con il sostegno della TCC stanno emergendo tanti fantasmi, che sembravano non dovermi sortire tutto quanto è venuto fuori! 58_1.gif
Quindi ti ringrazio e ti elogio in maniera massima: sei molto competente e riesci a dare le giuste dritte: peccato che a volte si ripetono gli interventi, per cui sembra che devi ripetere all'infinito le medesime cose!!!
Ma gli inganni della mente sono appunti ripetizioni continue e paranoiche del medesimo pensiero! Doh!.gif
Tornando a me, avrei un consiglio da chiederti: la Valeriana come mi hai consigliato, mi ha notevolmente ridotto l'ansia, per cui adesso continuo comunque a prenderla...
e dopo? Secondo te c'è qualcosa che sostiene tipo Valeriana? E'chiaro che non mi dà sonnolenza ed è un buon prodotto quella della Solgar..ma dovendo sospenderlo? niente altro? Prendo anch'io il magnesio al mattino e vorrei aggiungere la Vit.D in associazione.
Grazie sempre Dr. Dock...curiosa di conoscerti e sapere il tuo vero nome!
Abbracci energetici PSICO hug.gif
Angelica

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 30-Set-2013, 09:28
Ciao Angelica,
purtroppo è proprio come dici, bisogna essere ripetitivi fino allo sfinimento.
Rassicurarsi, cercare di vedere se un problema si è risolto, evitare sono tutti atteggiamenti naturali quando scatta la paura.
Bisogna fare uno sforzo per cambiare e spesso ci si dimentica di farlo.

La valeriana va sospesa perché a lungo andare perde effetto.
Va bene solo per un uso occasionale e, come dici, non dà sonnolenza.

La vitamina D va assunta solo se hai una carenza o livelli non ottimali.
Dovresti fare delle analisi perché i benefici non sono come per il magnesio immediati, servono mesi, quindi rischi di prenderla a vuoto.
Fai le analisi e poi vedi, ricordando che i valori do riferimento di laboratorio non sono ottimali.

Sicuramente per l'ansia ci sono 3 sostanze naturali che puoi assumere:
- Rhodiola
- Withania
- Triptofano

Le prime due sono delle piante adattogene e le trovi anche della Solgar: puoi assumere o una o l'altra per lungo periodo, intervallato da delle pause.
Lavorano sull'ansia e sulla depressione, migliorano l'energia e la resistenza allo stress.
La Withania è chiamata anche ashwagandha e la trovi sempre della Solgar a metà prezzo sui siti inglesi, dove spesso compro io.
Ci sono anche il magnesio e altri prodotti, lì purtroppo questi prodotti costano molto meno. Poi con l'aumento dell'Iva chissà dove arriveremo…

Il triptofano è un aminoacido che si usa per aumentare la serotonina.
Si assume preferibilmente la sera perché dà un po' di sonnolenza.

Questo per quanto riguarda l'ansia.
Altri prodotti, specificamente anti-ossessivi sono l'inositolo e il NAC.

Comunque gli integratori vanno usati solo in caso di bisogno, nel senso che, se stai bene, prima o poi devi sospenderli o comunque ci devi fare poco affidamento (sempre molto lentamente).

Inviato da: Dr.Dock il Lunedì, 30-Set-2013, 15:49
Se volete acquistare i prodotti a prezzi convenienti, vi consiglio questo sito inglese dove ho già acquistato più volte:

http://www.nutriglow.com

Ci sono tutti i prodotti Solgar a prezzi convenienti.
Per farvi un esempio:
-magnesio citrato Solgar 60 pastiglie 19€ circa in Italia
-magnesio citrato Solgar 120 pastiglie 17€ sul sito
La spedizione è molto economica ed è tracciabile: io ho speso circa 7£ per sei prodotti.
I prodotti arrivano dopo due settimane ben imballati.
Sono ovviamente da cercare in inglese.
Se avete bisogno di una traduzione al volo, chiedete.

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