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> Mi Sento Solo
 
AlfredBorden
Inviato il: Sabato, 23-Apr-2016, 16:57
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Ho bisogno di raccontare la mia storia (o almeno, una parte). Credo che questo forum sia il posto giusto.

Lo so, ho scritto molto. Scusate.

Da bambino ero molto timido, molto paranoico e molto permaloso. Già di mio non parlavo con nessuno, e appena qualcuno si dimostrava abbastanza stupido da rivolgermi la parola, io subito pensavo che dietro a quel semplice "ciao" ci fosse un "sei un cretino" e iniziavo a offendermi, insultare, alzare le mani.
Credo tutto sia nato da questo mio atteggiamento.

I miei compagni di classe, giustamente, hanno iniziato ad evitarmi e ad isolarmi. In pratica non sono mai riuscito a farmi dei veri amici.
Alle superiori le cose non sono cambiate di molto. In prima e in seconda ho continuato sulla stessa scia degli anni precedenti, dalla terza in poi (sono passato da biennio a triennio e ho cambiato praticamente tutti i compagni) ho iniziato a calmarmi ma comunque senza grandi risultati. L'unica conquista è stata uscire ogni tanto la sera (anche se la discoteca non mi è mai piaciuta).

Dopo la maturità la situazione era questa:
-ragazzi del mio quartiere, ex compagni di elementari e medie: zero rapporti, ogni tanto ci esco ma non riesco a parlarci.
-ragazzi della provincia, ex compagni di prima e seconda superiore: non li ho più visti (ma nemmeno voglio vederli, quindi è ok)
-ragazzi della provincia, ex compagni del triennio: mi ci trovo abbastanza bene, ma non ci vediamo quasi mai se non per qualche cena ogni tanto.

In sostanza la mia infanzia e la mia adolescenza sono state un vero schifo. Penso di aver buttato via gli anni migliori della mia vita.

Ora vado in università in un'altra città. Ho incontrato gente davvero interessante, ma purtroppo abitano troppo lontano per poterci uscire la sera (sono pendolare, non mi sono trasferito). Ci vediamo raramente al di là delle lezioni e quasi sempre per studiare.

Vorrei ora concentrare il discorso sui miei "vicini di casa", quelli che abitano nel mio quartiere. Da quello che ho visto non sembra che io gli stia sulle scatole, non penso che provino rancore per come li ho trattati in passato. Ci esco tuttora: al bar, in centro, a casa di qualcuno...il punto è che non so mai come farmi notare, cosa dire, come comportarmi. Il mio vero problema è che non ho la minima idea di come ci si relazioni con le persone. Se poi aggiungiamo il fatto che non sono particolarmente abile in niente (anzi, spesso sono goffo ed impacciato), che non so essere simpatico, che non seguo il calcio (tutti, dico, tutti, ogni volta, parlano di campionato, coppa italia, champions, formazioni, calciomercato...e che palle!) si capisce che le mie serate sono una noia mortale, seduto in un angolo a guardare gli altri che parlano e ridono e io che non ci capisco un'acca.

Anche quando conosco persone nuove, non so mai cosa dire e aspetto sempre che siano loro a fare il primo passo. Però non funziona e finisco sempre con il tornare a casa senza aver rivolto la parola ad una potenziale magnifica persona.

Non fraintendetemi, non è che non mi trovi d'accordo con proprio nessuno. Con qualcuno il discorso è diverso ma si tratta di ragazzi più piccoli di me e uscire con gente che pensa solo ad ubriacarsi non è proprio il mio ideale di "compagnia" (sebbene con loro non mi trovi comunque male).

Vorrei non essere così timido.
Vorrei non essere così goffo e imbarazzante.
Vorrei sapere come parlare alle persone.
Vorrei sapermi relazionare.
Vorrei non sembrare così tanto Sheldon Cooper.


PS: niente spoiler di Big Bang Theory perfavore, sono fermo alla seconda stagione.
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sveva96
Inviato il: Lunedì, 25-Apr-2016, 17:01
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Ciao!
Mi spiace che tu ti senta solo..
Non so che dirti,cioè..da quello che hai detto di te,sembrerebbe che tu hai sempre cercato di affrontare la timidezza con la prepotenza..
Un po come fosse un meccanismo di difesa..
Ma non vorrei dire stronzate..
Però può darsi sia così,tu che ne pensi??
Io ti direi comunque di cercare di riprenderti..
È comunque importante capire cosa non è andato bene nella propria infanzia e quindi la vera causa dei nostri comportamenti..perché di solito tutto ha una spiegazione..quindi comunque non sono cose da sottovalutare..
Bisogna capirsi,e capire quello che è stato..e poi bisogna andare avanti..
A volte le risposte si trovano nel passato..
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ken kaneki
Inviato il: Venerdì, 13-Mag-2016, 01:40
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ciao. le situazioni venutesi a creare con i propri compagni da te descritte possono dire molto, dato che si tratta di contesti dove una persona si ritrova a sperimentare come socializzare, attraversando diverse fasi di crescita. il fatto di aver sperimentato poco può aver influito per avere un' approccio poco spontaneo con gli altri. bisognerebbe provare a compiere di nuovo quei passi, un po' come se uno nascesse di nuovo, e cercare di scovare se stessi mentre si sta relazionando con gli altri. anche se trovare la giusta formula potrebbe richiedere tempo.


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Io non sono nemmeno il protagonista di un romanzo. Sono un semplicissimo studente universitario amante della lettura, come ce ne possono essere tanti. Però... se ipoteticamente si dovesse scrivere un'opera con me come protagonista... si tratterebbe indubbiamente... di una tragedia.

Ken Kaneki
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Zune
Inviato il: Venerdì, 20-Mag-2016, 22:30
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Anche io nella tua stessa situazione.
E sentimentalmente come sei messo?
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Grace8
Inviato il: Mercoledì, 01-Giu-2016, 23:13
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Non sei solo. Cio che provi lo provano molte persone, me compresa. Io mi sono resa conto che vivo troppo nel passato e mi autocommisero.
Non lo fare tu, prendi quei "vorrei" e realizzali. Ama te stesso da renderli possibili.
Ma devi volerlo davvero.
Mettiti alla prova facendo un corso, volontariato impara a stare con gli altri seguendo i tuoi interessi es. ami la pallavolo? vai a vedere le partite, iscriviti ad un corso....insomma non buttarti giu. Non mollare mai PSICO armati93.gif


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È meglio essere odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo. Jim Morrison
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Cecilia
Inviato il: Giovedì, 02-Giu-2016, 18:43
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Anche io, sola, a volte sento che non ce la faccio, vabbè il mio umore è altalenante.
Sul discorso che non sai cosa dire quando conosci persone nuove posso solo dirti di essere spontaneo, non serve fare chissà quali discorsi, fai una domanda e vedi se ti rispondono, poi un'altra domanda fino a che non uscirà fuori un discorso, un passo alla volta.


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Sempre così smisuratamente perduta ai margini della vita reale: difficilmente la vita reale mi avrà e se mi avrà sarà la fine di tutto quello che c’è di meno banale in me.
Antonia Pozzi

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Andrea94
Inviato il: Domenica, 05-Giu-2016, 22:12
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Anche io avverto un senso di solitudine, e questa solitudine è così angosciosa e frustrante perchè mi fa sentire come se fossi un essere inutile e inferiore a tutti quanti. Il problema della mia solitudine sono che: ho pochi amici, e solo uno tra questi si fa sentire ogni tanto ma gli altri due non si fanno mai vivi e mi devo far sempre sentire io e poi che ho anche una mancanza di interessi, ho difficoltà a crearmi delle attività da fare per colmare dei vuoti. A me piacerebbe conoscere nuove persone e fare amicizie serie, però poi è ovvio che anche lì ti aspetti chissa cosa e poi conosci qualcuno ma non era come te lo eri immaginato tu.
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AlfredBorden
Inviato il: Domenica, 17-Lug-2016, 21:39
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Wow. Non pensavo ci fossero così tante altre persone nella mia stessa situazione. Questo mi solleva e non poco PSICO smile.gif

Ora ho legato molto con alcuni miei compagni di corso. Relazionandomi con loro ho scoperto molte cose su di me e sul mio modo di comportarmi. Ho capito, ad esempio, che ho sempre visto gli altri come qualcuno da sfruttare per ottenere attenzioni, senza sentirmi costretto a dare qualcosa in cambio. Però credo sia dovuto al fatto che non ho mai avuto dei veri amici prima d'ora, e che quindi per me sia tutto un po' nuovo; conto di rimediare a questa cosa in breve tempo.
Tutto sommato non è stato difficile, è semplicemente bastato mandare via la timidezza e la paura di essere giudicato e iniziare a parlare. Esattamente come ha detto Cecilia:
QUOTE (Cecilia @ Giovedì,02-Giu-2016,17:43)
non serve fare chissà quali discorsi, fai una domanda e vedi se ti rispondono, poi un'altra domanda fino a che non uscirà fuori un discorso, un passo alla volta.


QUOTE (Zune @ Venerdì, 20-Mag-2016, 21:30)
Anche io nella tua stessa situazione.
E sentimentalmente come sei messo?
Sebbene sulla mia vita sentimentale ci si possa scrivere un libro (comico, ovviamente), sono da sempre messo un po' a schifo...

Mi avete sollevato l'umore. Grazie ragazzi! <3
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Zune
Inviato il: Lunedì, 18-Lug-2016, 21:51
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Parlaci di più di come hai vissuto con le amicizie, gli amori...
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AlfredBorden
Inviato il: Domenica, 23-Ott-2016, 16:07
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Arrieccome.

Lo so, è passato un sacco di tempo. Ma ho dovuto riflettere molto e ho preferito farlo per conto mio, ho pensato che cercare risposte su internet mi avrebbe solo confuso ancora di più le idee. Tuttavia adesso mi sento molto meglio, ho una visione molto più chiara del mio carattere e degli aspetti che devo cambiare PSICO smile.gif
Diciamo che ho anche capito che ho sempre dato la colpa agli altri per la mia situazione pur essendo io il primo a non voler cambiare. Rispetto ad aprile ora sto una favola PSICO-green.gif

QUOTE (Zune @ Lunedì, 18-Lug-2016, 20:51)
Parlaci di più di come hai vissuto con le amicizie, gli amori...

Amicizie e amori, dunque. Bene.
Per le amicizie non c'è un granché da dire, mi trovo d'accordo solo con poche persone e quasi sempre aspetto che siano loro a coinvolgermi nei discorsi. Spesso finisco addirittura per fare l'offeso quando nessuno sembra considerarmi. Più volte, negli ultimi mesi, ho addirittura rischiato di perdere le poche persone che ho perchè, ovviamente, dopo un po' tutti si stufano di trascinare qualcuno che non ha intenzione di reagire attivamente.

Il discorso amori è un po' più articolato. Partiamo dal fatto che credo di non essermi mai innamorato sul serio, ma questo è naturale dato che faccio fatica a conoscere gente nuova.
La prima vera cotta l'ho avuta per la prima persona che mi abbia mai veramente considerato. Ora collego le due cose, nel senso che credo semplicemente di aver sentito un sentimento molto forte per qualcuno che si è comportato in maniera speciale nei miei confronti, senza però per forza provare qualcosa di veramente profondo.
Ovviamente, anche qui, stesso discorso: avendo ben poca esperienza in questo campo, non avevo la più pallida idea di come approcciarmi e la cosa è finita in un capitombolo. Ci ho messo un sacco di tempo prima di dichiararmi e alla fine sono stato respinto, anche se comunque abbiamo mantenuto i contatti e un rapporto molto stretto.
Rialzarsi è stata dura, complice l'arrivo di tutta una serie di dubbi e riflessioni che non ho ancora del tutto risolto. Iniziare l'università e cambiare aria mi ha comunque molto aiutato e ora (dopo altri due/tre anni) mi sento pronto per ricominciare. Ci sono state un paio di parentesi nel frattempo ma preferisco non approfondire (nulla di interessante, comunque).

Scusate se vi risparmio ulteriori dettagli, ma preferisco evitare di riversare ogni cosa sulla rete.

Come ho già detto all'inizio, ora mi sento davvero molto meglio e tutta questa situazione può cambiare. Ed è semplicemente bastato analizzare la cosa da un punto di vista diverso: non come vittima ma come carnefice.
Visto che anche altri sono nella mia stessa situazione, proverò ad esporre a grandi linee come ho fatto ad evolvere il mio pensiero. Chissà che non torni utile a qualcuno PSICO wink.png
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Mi fa molto piacere sapere che c'è qualcuno interessato alla mia storia e che mi sta ad ascoltare. Se sono arrivato a questo punto lo devo anche a voi. Grazie! PSICO smile.gif
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