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> Vita è Morte, Strategie per amare la vita.
 
Terra-Terra
Inviato il: Martedì, 25-Gen-2011, 09:11
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deus ex machina
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(Vita Essere Morte)
Una delle strategie più comuni per vedere la morte in vita è quella di analizzare con occhi spirituali anche una banale affermazione come per esempio "LIBERACI DAL MALE".
Cosa può significare liberaci dal male,se un individuo dice "liberami dal male inteso come spirito" come si fa ha capire il suo male? devo essere in grado di vedere il male prima di liberarlo,ma se il male è creato da una frattura psicologica come si fa a capirlo?come si riesce a capire che l'individuo ha un trauma psicologico?
La risposta è molto semplice,anche se sembra impossibile vederla la risposta è sotto i vostri occhi,chi non la vede soffre dello stesso male, dello stesso trauma,della stessa morte.
Il male è una creazione del trauma, il suo male è proprio nella sua stessa affermazione,il suo male è nell'aver dato troppa importanza all'ignoto,chi ha messo in pentola questa affermazione spirituale sicuramente era un morto che viveva,sicuramente si trattava di un cadavere che cercava aiuto,perso nella psiche ha creato l'ignoto nello spirito per liberarlo dalla paura della morte e della vita.
Liberaci dal male è l'affermazione di una persona che ha paura della morte e della vita,non aveva la visione di VITA ESSERE MORTE.
Chi vivrà vedrà PSICO hug.gif


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Dogmah
Inviato il: Mercoledì, 26-Gen-2011, 20:56
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QUOTE (Terra-Terra @ Martedì, 25-Gen-2011, 08:11)
(Vita Essere Morte)
Una delle strategie più comuni per vedere la morte in vita è quella di analizzare con occhi spirituali anche una banale affermazione come per esempio "LIBERACI DAL MALE".
Cosa può significare liberaci dal male,se un individuo dice "liberami dal male inteso come spirito" come si fa ha capire il suo male? devo essere in grado di vedere il male prima di liberarlo,ma se il male è creato da una frattura psicologica come si fa a capirlo?come si riesce a capire che l'individuo ha un trauma psicologico?
La risposta è molto semplice,anche se sembra impossibile vederla la risposta è sotto i vostri occhi,chi non la vede soffre dello stesso male, dello stesso trauma,della stessa morte.
Il male è una creazione del trauma, il suo male è proprio nella sua stessa affermazione,il suo male è nell'aver dato troppa importanza all'ignoto,chi ha messo in pentola questa affermazione spirituale sicuramente era un morto che viveva,sicuramente si trattava di un cadavere che cercava aiuto,perso nella psiche ha creato l'ignoto nello spirito per liberarlo dalla paura della morte e della vita.
Liberaci dal male è l'affermazione di una persona che ha paura della morte e della vita,non aveva la visione di VITA ESSERE MORTE.
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Intendi un "LIBERACI DAL MALE" nel contesto della preghiera del Padre Nostro?
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Terra-Terra
Inviato il: Giovedì, 27-Gen-2011, 00:20
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deus ex machina
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QUOTE (Dogmah @ Mercoledì, 26-Gen-2011, 19:56)
QUOTE (Terra-Terra @ Martedì, 25-Gen-2011, 08:11)
(Vita Essere Morte)
Una delle strategie più comuni per vedere la morte in vita è quella di analizzare con occhi spirituali anche una banale affermazione come per esempio "LIBERACI DAL MALE".
Cosa può significare liberaci dal male,se un individuo  dice "liberami dal male inteso come spirito" come si fa ha capire il suo male? devo essere in grado di vedere il male prima di liberarlo,ma se il male è creato da una frattura psicologica come si fa a capirlo?come si riesce a capire che l'individuo ha un trauma psicologico?
La risposta è molto semplice,anche se sembra impossibile vederla la risposta è sotto i vostri occhi,chi non la vede soffre dello stesso male, dello stesso trauma,della stessa morte.
Il male è una creazione del trauma, il suo male è proprio nella sua stessa affermazione,il suo male è nell'aver dato troppa importanza all'ignoto,chi ha messo in pentola questa affermazione spirituale sicuramente era un morto che viveva,sicuramente si trattava di un cadavere che cercava aiuto,perso nella psiche  ha creato l'ignoto nello spirito per liberarlo dalla paura della morte e della  vita.
Liberaci dal male è l'affermazione di una persona che ha paura della morte e della vita,non aveva la visione di VITA ESSERE MORTE.
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Intendi un "LIBERACI DAL MALE" nel contesto della preghiera del Padre Nostro?

No.
Vita essere morte significa anche" vita essere male e bene"
Qualunque richiesta in termini spirituali è un insulto allo spirito,un insulto all'essere.
L'individuo elabora dati materiali e gli espone come fossero spirituali.
La frattura tra spirito e materia è evidente , per traumi presenti si continua a fare separazioni tra la vita e la morte.
Queste separazioni avvengono ma sono separazioni materiali.
Si può separare un fiore vivo da uno morto , osservarne la differenza,sto parlando di materia.
Si può separare un umano vivo da uno morto,osservarne la differenza,anche qui sto parlando di materia.
In termini spirituali non esiste differenza tra un fiore vivo e un fiore morto,sono belli entrambi.
In termini spirituali non esiste differenza tra un umano morto e un umano vivo,sono belli entrambi.
C'è bisogno dell'inferno per vivere in paradiso,se separo le due cose sto guardando con occhi materiali.
Chi vivrà verdrà.


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Terra-Terra
Inviato il: Venerdì, 28-Gen-2011, 09:12
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Qual'è la risposta tra vita è morte?questo mi chiedo.
Qual'è la domanda?
Qual'è la risposta?
Qual'è la domanda?
Qual'è la risposta?
Questo piccolo incidente ha un significato immenso tra vita è morte.
La vita che in s'è racchiude la domanda non può evitare di racchiudere anche la risposta,quindi potrei pensare che entrambe appartengano alla stessa medaglia,da qui la creazione di vita essere morte e l'eliminazione dell'ignoto .
Se la creazione dell'ignoto nasce dall'esigenza di vivere eternamente come l'ignoto questo non può che confondere la psiche umana.
Sarebbe come volersi sostituire alla natura a Dio a l'ignoto,quindi la risposta un po banale che partorisco è proprio quella di essere parte della natura,parte dell'ignoto e parte di Dio,anche in questo caso la medaglia non può che essere una.
Quindi se apro una parentesi tonda"l'essere come natura"
Una parentesi quadra"Vita come morte"
Una parentesi graffa"tu come esemplare unico" blink.gif
Ci si rende conto che il gioco della vita non è diverso dal gioco della morte.
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Terra-Terra
Inviato il: Domenica, 30-Gen-2011, 12:40
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deus ex machina
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La vita cosi come la morte è tutta qui,tutta in questo forum sin che vivrai .
Quando sarai con me sarai vivo in me,quando non sarai con me sarai morto in me.
Vita essere morte,è da pazzi separare la morte dalla vita,chi lo ha fatto ha mischiato le carte in tavola,a mio avviso ha barato,è scappato a se stesso ha nascosto la sua vera identità,ha ingannato il prossimo per le sue paure,ha nascosto la realtà.
La morte cosi come la vita è tutta qui,tutta in questo forum sin che vivrai.
Quando sarai con me sarai morto in me,quando non sarai con me sarai vivo in me.
Vivo o morto sei con me,il prodotto non cambierà dentro di me.
Solamente chi ha paura della morte ti crea un paradiso.
Solamente chi ha paura della vita ti crea un'inferno.
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SOL
Inviato il: Martedì, 01-Feb-2011, 15:06
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Ciao Fabrizio,non sò come iniziare.
Mi piacerebbe abbracciarti,piangere insieme a te,dirti che non sei solo.
Vorrei che rompessi quel guscio dove c'è tutta la tua rabbia e mettessi la tua straordinaria intelligenza in ideale più alti.
Avvicinarsi all'arte o creare una cartella dove puoi parlarci di qualcosa che ti piace e che vivi con entusiasmo.
Devi esserci,ma nel modo giusto.
Hai un talento,non lo sprecare.
La rabbia deve trasformarsi in amore.Lo ribadisco.
Ti do' una ricerca da fare?
Ti piace il gioco?
Cerca:la teoria degli idrogeni secondo Gurdjieff e mi dai le tue opinioni.
Ciao


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La vita è un mistero,il chè significa che la mente razionale non è in grado di comprenderla.Per questo dovete svegliarvi e rendervi conto che la realtà non è problematica.Il problema siete voi
La nostra sofferenza ha una causa.La causa è l'attività mentale.Talvolta la mente riposa ,allora tutto va bene.
A.De Mello


La solitudine a volte può diventare pace interiore.

La morte non è triste,la cosa triste è che il più delle persone non vive affatto..
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Sh@ne
Inviato il: Martedì, 01-Feb-2011, 16:01
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Certo: vita è morte. Anche per me. Mi chiedo, anzi, perché l'uomo faccia di tutto per affannarsi a trovare l'immortalità... e se anche scoprissimo il "trucco" per non decedere, per rimanere noi per sempre, cosa ne sarà della terra? Ogni cosa che càpita, ogni fenomeno, anche quello che ai nostri occhi può sembrare il più barbaro, persino una morte violenta, è un peso indispensabile da mettere sul piano della bilancia: nulla è per caso. Tutto è secondo una logica. Logica istintiva della natura, se vogliamo, che tenta di mantenere un ordine "di morte" che - paradossalmente - ci tiene in vita.
Sì, la morte ci tiene tutti in vita.
Se da oggi nessuno più morisse, non solo, ma anche tutti i figli a venire fossero programmati per l'immortalità, arriverebbe il giorno in cui non ci sarebbe più spazio "vitale" (da notare il termine: vitale. Non si parla mai di spazio "mortale".) Lo spazio serve, agli uomini come agli animali e alle piante. Lo spazio è vita, quello che ci consente di muoverci, agire, nasconderci quando ne abbiamo bisogno. Tolto lo spazio, diveniamo cannibali. Uccidiamo il prossimo per poter "respirare". Anche Konrad Lorenz in un saggio scritto ben trenta anni fa lo affermava, ed era altresì lungimirante quando parlava delle problematiche delle generazioni future (la nostra, che nell'ambito spazio-tempo cade a pennello) legate proprio a una mancanza di spazio vitale e di un gruppo d'appartenenza.
Tornando comunque al discorso principe, la morte, troveremo che essa è indispensabile, fondamentale, per la vita di tutti. E forse, bisogna cominciare a pensare che l'uomo non è nessuno, al cospetto del ciclo naturale degli eventi, che egli non può nulla; ecco perché non troverà mai la formula per l'immortalità, e anche se ci riuscisse, il sistema si autodistruggerebbe, prima ancora di collassare.
Chi siamo, in fondo, noi umani? Semplice personaggi utile ai fini del gioco, ma utili solo per il buon funzionamento dell'ingranaggio, poiché in realtà nessuno di noi è davvero indispensabile. Infatti, morto uno, ecco che ne nasce un altro. Così si regola il grande meccanismo della terra, dello spazio, de l'universo infinito. Noi crediamo di essere superiori, poiché persone, ebbene, forse dovremmo imparare che noi siamo come tutti gli altri esseri viventi: moriremo come tutti. E anche il nostro cadavere sarà utile ai batteri, alle mosche, ai vermi, agli animali spazzini, alla terra, alle piante, al nucleo incandescente del nostro pianeta.
Anzi, per una cosa l'uomo differisce dagli altri esseri viventi: la mancanza di rispetto. Perché negli altri ordini, siano essi animali, invertebrati o della flora terrestre, si agisce in nome della conservazione della specie, e se si commette un crimine contro i propri simili o contro esseri di altri generi, è solo per il motivo appena citato. Per contro, nella razza umana c'è una stronzaggine che va ben al di là dei crimini commessi per la sopravvivenza, e questo ai fini della conservazione della specie, non serve a una beneamata mazza. Anzi, servirà solo a produrre nuove generazioni più stupide e inette... l'unica consolazione è che anche loro faranno la fine di tutti quelli che le hanno precedute.
Ovviamente, la parte finale è stato un momento di liberazione personale, che va oltre il discorso: vita è morte. PSICO smile.gif
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SOL
Inviato il: Martedì, 01-Feb-2011, 16:11
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Psico Zio
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QUOTE (Sh@ne @ Martedì, 01-Feb-2011, 15:01)
Certo: vita è morte. Anche per me. Mi chiedo, anzi, perché l'uomo faccia di tutto per affannarsi a trovare l'immortalità... e se anche scoprissimo il "trucco" per non decedere, per rimanere noi per sempre, cosa ne sarà della terra? Ogni cosa che càpita, ogni fenomeno, anche quello che ai nostri occhi può sembrare il più barbaro, persino una morte violenta, è un peso indispensabile da mettere sul piano della bilancia: nulla è per caso. Tutto è secondo una logica. Logica istintiva della natura, se vogliamo, che tenta di mantenere un ordine "di morte" che - paradossalmente - ci tiene in vita.
Sì, la morte ci tiene tutti in vita.
Se da oggi nessuno più morisse, non solo, ma anche tutti i figli a venire fossero programmati per l'immortalità, arriverebbe il giorno in cui non ci sarebbe più spazio "vitale" (da notare il termine: vitale. Non si parla mai di spazio "mortale".) Lo spazio serve, agli uomini come agli animali e alle piante. Lo spazio è vita, quello che ci consente di muoverci, agire, nasconderci quando ne abbiamo bisogno. Tolto lo spazio, diveniamo cannibali. Uccidiamo il prossimo per poter "respirare". Anche Konrad Lorenz in un saggio scritto ben trenta anni fa lo affermava, ed era altresì lungimirante quando parlava delle problematiche delle generazioni future (la nostra, che nell'ambito spazio-tempo cade a pennello) legate proprio a una mancanza di spazio vitale e di un gruppo d'appartenenza.
Tornando comunque al discorso principe, la morte, troveremo che essa è indispensabile, fondamentale, per la vita di tutti. E forse, bisogna cominciare a pensare che l'uomo non è nessuno, al cospetto del ciclo naturale degli eventi, che egli non può nulla; ecco perché non troverà mai la formula per l'immortalità, e anche se ci riuscisse, il sistema si autodistruggerebbe, prima ancora di collassare.
Chi siamo, in fondo, noi umani? Semplice personaggi utile ai fini del gioco, ma utili solo per il buon funzionamento dell'ingranaggio, poiché in realtà nessuno di noi è davvero indispensabile. Infatti, morto uno, ecco che ne nasce un altro. Così si regola il grande meccanismo della terra, dello spazio, de l'universo infinito. Noi crediamo di essere superiori, poiché persone, ebbene, forse dovremmo imparare che noi siamo come tutti gli altri esseri viventi: moriremo come tutti. E anche il nostro cadavere sarà utile ai batteri, alle mosche, ai vermi, agli animali spazzini, alla terra, alle piante, al nucleo incandescente del nostro pianeta.
Anzi, per una cosa l'uomo differisce dagli altri esseri viventi: la mancanza di rispetto. Perché negli altri ordini, siano essi animali, invertebrati o della flora terrestre, si agisce in nome della conservazione della specie, e se si commette un crimine contro i propri simili o contro esseri di altri generi, è solo per il motivo appena citato. Per contro, nella razza umana c'è una stronzaggine che va ben al di là dei crimini commessi per la sopravvivenza, e questo ai fini della conservazione della specie, non serve a una beneamata mazza. Anzi, servirà solo a produrre nuove generazioni più stupide e inette... l'unica consolazione è che anche loro faranno la fine di tutti quelli che le hanno precedute.
Ovviamente, la parte finale è stato un momento di liberazione personale, che va oltre il discorso: vita è morte. PSICO smile.gif

Possiamo essere "cibo per la luna",come diceva uno riferendosi all'uomo quando vive inconsapevolmente oppure tentare la fuga,cioè discostarsi da tante di quelle leggi che ci opprimono.Ma per fare ciò dobbiamo lavorare e chiedere a qualcuno che è già evaso,sperando che il nostro complice non sia un traditore.Ma a noi sta individuare la strada giusta


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Dogmah
Inviato il: Martedì, 01-Feb-2011, 21:42
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QUOTE (Terra-Terra @ Domenica, 30-Gen-2011, 11:40)
La vita cosi come la morte è tutta qui,tutta in questo forum sin che vivrai .
Quando sarai con me sarai vivo in me,quando non sarai con me sarai morto in me.
Vita essere morte,è da pazzi separare la morte dalla vita,chi lo ha fatto ha mischiato le carte in tavola,a mio avviso ha barato,è scappato a se stesso ha nascosto la sua vera identità,ha ingannato il prossimo per le sue paure,ha nascosto la realtà.
La morte cosi come la vita è tutta qui,tutta in questo forum sin che vivrai.
Quando sarai con me sarai morto in me,quando non sarai con me sarai vivo in me.
Vivo o morto sei con me,il prodotto non cambierà dentro di me.
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Terra-Terra
Inviato il: Venerdì, 04-Feb-2011, 00:26
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deus ex machina
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Vita è Morte,separare le due cose porta solamente alla pazzia.
Potrei affermare con piccolissima percentuale di dubbio che questa separazione arrivata a noi dal passato più remoto è una delle cause maggiori della pazzia umana,di tutte quelle problematiche che nascono nella psiche.
Se analizzata con attenzione la medaglia (vita morte) non si può fare a meno di vedere le assurdità che la psiche ha prodotto, sarebbe come vedere al galoppo un branco di cavalli verdi che sgomitano per chi arriva prima ,poi giunti a quel traguardo si colorano di rosso e ripartono ,poi di giallo e cosi via per tutti quei meandri che solamente la psiche riesce a inventare.
In sostanza:la separazione di queste due cose porta all'invenzione del fantasma,porta all'invenzione dell'uomo nero,dell'uomo bianco e di tutte quelle acrobazie psicologiche che la paura della morte imprime su determinati pazzi.
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orsogrizzly
Inviato il: Venerdì, 04-Feb-2011, 09:47
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la nostra cultura non accetta l'idea della morte, perchè non è una cultura della rassegnazione, ma dell'efficientismo, del superamento a tutti i costi di qualsiasi problema.

di fronte al problema della morte siamo sgomenti e ci rifiutiamo di vederlo, ignorandolo, facendo finta che non esista e conmportandoci come se dovessimo durare in eterno.

oppure inventiamo una vita dell'aldilà, che però viene strumentalizzata dal potere costituito: come premio se segui le regole e castigo se sgarri.

l'infrazione delle regole presuppone la colpa, che può essere perdonata con l'umiliazione del peccatore, che deve sottomettersi ad un potere di investitura 'divina'.

così nasce il senso di colpa, insieme alla paura, causa di molti tormenti, tanto da far dubitare che magari l'inferno esista davvero, non in una vita ultraterrena, ma purtroppo proprio qui, in questa.

la nevrosi è latente nella psiche di chiunque, non solo di chi è affetto da disturbi psichici particolari; purtroppo in una società così sballata è impossibile crescere sani di mente PSICO cry.gif
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Terra-Terra
Inviato il: Venerdì, 04-Feb-2011, 22:48
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deus ex machina
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Una delle strategie per infangare la morte che mi resto dentro per un lungo periodo è stata la storia del serpente ,cosi come mi fu presentato pensai che quel serpente era la rappresentazione del demonio,nessuno mi spiego realmente chi fosse quel serpente che si infiltro tra Adamo e Eva.
Da quella brutta esperienza cominciai a riflettere sulle separazioni,si separava il bene dal male,cosi come si separava la morte dalla vita.
Niente di più traumatico per un fanciullo in eta adolescenziale PSICO cry.gif
Si l'adolescenza,l'eta dove una persona dovrebbe rinforzare la psiche gli veniva distrutta da storie allucinanti,come dire o sei con noi o sei contro di noi PSICO cry.gif
Uscirne non è cosa facile,ci vuole coraggio per andare a guardare la morte in faccia cosi come guardare la vita in faccia PSICO cry.gif
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Terra-Terra
Inviato il: Martedì, 08-Feb-2011, 09:32
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deus ex machina
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La morte cosi come la vita resterà sempre un mistero.
Essendo un mistero una mente affilata elabora separazioni per creare sensi di colpa,gioca sul seguente inganno.
Sapendo che nessuno è in grado di descrivere il mistero della vita ha creato la separazione sapendo che nessuno era in grado di descrivere il mistero della morte.
In questo modo si è partorito un Dio,L'io conosce un Dio,il mio IO conosce un Dio,un Dio che conosce il mistero della vita e della morte.
Il trauma c'è ,sottile ma c'è.
Il partorire un Dio ha creato una condizione di sottomissione a una creazione dell'IO.
L'IO comanda perchè creo un Dio vero o falso che sia nessuno potrà mai dimostrarlo quindi il trauma ha creato il disorientamento quasi totale della psiche,il trauma sta proprio nella separazione tra vita e morte c'è colui che sa e che ti garantirà una continuità in vita serena dopo la morte,come dire se farai una vita sottomesso all'ignoto ti mostrerò solamente quando sarai morto che la morte non esiste se riuscirai a crederai nel mio IO. PSICO cry.gif
In sostanza è stato elaborato un sistema per farti vivere da morto in vita.
Solamente i morti si aggrappano con le unghie e con i denti alla vita perchè non riescono ad amare la morte:gli è stato insegnato che Dio non è morte.
Chi vivrà vedrà.


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Terra-Terra
Inviato il: Martedì, 22-Feb-2011, 00:09
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Vita essere morte,se cerchi la vita ti renderai conto che avrai trovato la morte.
I tuoi occhi vivono nel terrore della morte,questo per un semplice trauma che ti hanno creato i cosi detti ben pensanti.
Questi ben pensanti hanno diviso la tua personalità in due pezzi bel delineati.
Un pezzo ti tiene in vita e l'altro di stacca dalla morte,quindi rinneghi la morte perchè sei realmente convinto che non faccia parte della tua vita,questo ti è stato insegnato dai ben pensanti.
Sono a favore della vita comunque e sempre,questo regalo ricevuto va amato in tutte le sue dimensioni,se ami non potrai fare a meno di amare anche la morte perchè morte è vita.


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Terra-Terra
Inviato il: Martedì, 01-Mar-2011, 23:04
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Ci sono giorni che la personale bilancia segna vita e ci sono giorni che la bilancia segna morte.
Oggi ha segnato per gran parte della giornata morte,a fine serata ha segnato vita adesso l'ago e fermo tra vita è morte, quindi sono vivo in ugual misura del morto. PSICO-kiss.gif


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