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PSICO > Disturbo ossessivo compulsivo DOC > Dopo 12 Anni L’ho Lasciato. Sfogo!


Inviato da: Lorelorebee*** il Lunedì, 12-Mar-2018, 22:09
L’ho lasciato. È successo ieri. Dopo una settimana di litigi che non facevano altro che alimentare la mia ansia, la mia apatia è il mio presunto doc, l’ho lasciato. È successo tutto a telefono. Lui è lontano, non potevo fare altrimenti. Lui non ha avuto alcuna reazione esagerata e questo ha incrementato ancora di più il circolo vizioso: lo lascio -> lui non reagisce -> perché non soffro se lui non reagisce? -> perché non lo amo più. Ma è da stamattina che piango. Non so perché in realtà! Forse perché le cose non andavano bene da tempo e ripensarci mi fa male, O forse perché provo tristezza per il fatto che di quel grande amore che in passato mi ha dato così tanta gioia e spensieratezza, adesso non c’è più traccia. Non ci capisco più niente, non so cosa pensare. Ho i nervi a mille e incolpo me stessa, lui per le sue mancanze, il doc che mi ha rovinato la vita. Non so come andrà i prossimi giorni, quale sarà la mia reazione rivedendolo. Non so se mi manca. È la persona che ho amato di più, questo è sicuro. Ho rovinato tutto.

Inviato da: Lorelorebee*** il Lunedì, 12-Mar-2018, 22:46
Forse ho sbagliato tutto. Mi odio perché ho rovinato tutto

Inviato da: Very667 il Lunedì, 12-Mar-2018, 23:01
Quello che scrivi tu la mia storia, una curiosità il sesso come andava poi? Quando parli di litigi mi rivedo molto in te e anche sul fatto di analizzare i comportamenti di lui. Possibile che lui anche stanco e ormai non ci crede nemmeno più? Comunque secondo me stai così perché non è quello che realmente volevi, sei solo stata inviata perché è il DOC a farti arrivare a questa soluzione. In realtà però non è quello che cuore dal profondo ti dice.

Inviato da: Very667 il Lunedì, 12-Mar-2018, 23:02
Scusa, ma sto dando per scrivere la dettatura e mi salta alcune parole. Spero il concetto sia chiaro

Inviato da: Lorelorebee*** il Lunedì, 12-Mar-2018, 23:35
Il sesso tra alti e bassi, andava. Alti quando il doc era meno presente, bassi quando il doc mi sfasciava la testa. Doc omosessuale, pedofilo e da relazione che hanno distrutto 12 anni della mia vita a fasi alterne eche io ho contribuito ad aggravare rifiutandomi, fino alla scorsa estate, di rivolgermi a un esperto. In realtà mi ero rivolta a esperti, ma non solo il loro approccio era sbagliato, ma io non ho mai parlato con loro di questi problemi, cronicizzandoli ancora di più, perché avevo paura mi dicessero fossi omosessuale. L’estate scorsa si sono acutizzati come non mai, a seguito di un incidente del mio ormai ex ragazzo che è rimasto paralizzato. Non che le cose andassero bene prima dell’incidente: avevamo dei problemi, a seguito dei quali, già a gennaio 2017 ho iniziato a riavere le prime avvisaglie del disturbo ossessivo compulsivo: pensavo di non amarlo, che ero lesbica ecc ecc. Con l’incidente e lo stress sono scoppiati a livelli assurdi, finché non ho deciso di rivolgermi a una terapista. Per arrivare a diagnosticare il doc omo ci ha messo un po’, ma secondo lei non soffro di doc da relazione. O meglio, secondo me non ha mai trattato il doc da relazione e, basandosi sulla mia storia infantile e adolescenziale, crede che io non abbia mai lasciato il mio ragazzo, nonostante i numerosi problemi, perché ero troppo insicura e avevo paura di rimanere sola. Premettendo che nelle fasi di “serenità”, l’amore per lui l’ho sempre sentito, quando ho iniziato a informarmi e ho scoperto del doc da relazione, , ho iniziato a ritrovarmi in tutti i sintomi. Tra l’altro, la mia dottoressa del doc omosessuale (quello pedofilo è scomparso) si è accorta tardi, quindi suppongo sia forse per inesperienza (è giovane, ma credo valida, non so) che non riesca ad inquadrare quest’altro tipo di doc: anche quando le parlavo delle mie ossessioni sul fatto che fossi lesbica, faticava a capire e ci ha messo del tempo, suppongo si sia informata al rigiardo, per fare un punto della situazione. Lo stesso per il doc pedofilo. Io però, come ti dicevo, mi sono ritrovata anche nei sintomi del doc da relazione e anche scrivendo sul forum, le risposte di tutti sono state più o meno all’unaNimità. Visto che abbiamo, almeno credo, lo stesso problema, potrei farti qualche domanda al riguardo? Perché magari sono io che mi sbaglio è semplicemente non accetto la fine della storia col mio ragazzo.

Inviato da: Very667 il Lunedì, 12-Mar-2018, 23:44
Ma certo

Inviato da: Lorelorebee*** il Martedì, 13-Mar-2018, 00:30
Prima dicevo di aver passato tutte le fasi del doc da relazione, almeno in base a quello che ho letto sul forum o, in generale, su internet. Dall'inizio della nostra storia: in una fase mi fissavo sui sentimenti che provavo per lui che non mi sembravano troppo forti (quando in realtà mi sarei buttata da un grattacielo con lui se me lo avesse chiesto), in un altra notavo solo i sui suoi difetti (se lo guardo adesso è bellissimo, l'uomo più bello che io abbia mai visto) ecc. Quando il doc omosessuale e il doc pedofilo hanno iniziato ad alternarsi, ho creduto di stare con lui per non accettare che fossi lesbica o comunque una pervertita malata. Nel contempo però avevo paura di fargli male perché, adesso lo so, lo amavo. Inutile dirti che anche il sesso ne ha risentito: faticavo a raggiungere il piacere, mi sforzavo di raggiungerlo. A volte non avevo proprio voglia, altre lo rifiutavo, quasi provavo schifo. Nei momenti in cui ero più serena, invece, andava meglio anche se raramente ho ritrovato il trasporto dei primi tempi perché avevo sempre il pallino di dover provare piacere,: più ci pensavo, più compromettevo il rapporto, credo. Questo tra l'altro incremntava anche le altre varianti del doc buttandomi in un circolo vizioso senza fine.

Negli ultimi tempi le cose sono cambiate. Da gennaio dell'anno scorso, quindi prima dell'incidente, ho iniziato a pensare di nuovo di non amarlo e gli attacchi d'ansia si sono riacutizzati con la conseguenza che anche il doc omosessuale e pedofilo sono rivenuti fuori. I pensieri erano diversi: c'era più ansia che dolore vero e proprio o, comunque, il senso di colpa era di meno. C'era ma in minore intensità. Il picco c'è di nuovo stato con l'incidente. Mi chiedevo "perché non piangi per lui? perché non soffri per lui?". Col senno di poi so benissimo che non ho mai sofferto come nei primi periodi del suo incidente, ma mi fissavo troppo sulle mie sensazioni anche solo per sentirlo. Nei mesi in cui si è rimesso in sesto, prima di vederlo (tornava lui, andavo io da lui), mi saliva un'ansia assurda ("vuoi davvero vederlo? Davvero ti manca"), mentre ricordo che negli anni in cui studiavo e ci vedevamo nei weekend, dato che il doc era ai minimi, mi gasavo per giorni al pensiero che sarei stata tra le sue braccia. In quei momenti ansia e apatia si sono alternate incessantemente. Ansia di vederlo e apatia nelle emozioni. A Natale però, ero più serena, al che ho di nuovo sentito i miei sentimenti per lui (sempre con il pallino dell'ansia, ma che comunque sono riuscita a controllare). Ansia che è tornata quando si è riavvicinato il suo ritorno nella città in cui fa riabilitazione. Da lì di nuovo: più la gente mi diceva che insieme eravamo fantastici, che ci guardavamo come ai primi tempi della nostra storia, che sono stata una roccia a non abbandonarlo dopo l'incidente, che quando eravamo insieme si vedeva l'amore puro che c'era tra noi, più mi fissavo sulla cosa e mi risaliva l'ansia. Ho passato mattinate intere, da gennaio a qualche settimana fa, a svegliarmi con l'ansia: pensavo a lui, mi chiedevo come prima cosa come stesse e... BAM! Nella mia testa una vocina mi diceva "che ci pensi a fare? tanto non lo ami!" Da lì picchi di ansia assurdi. Picchi di ansia che però sono stati prima sostituiti dall'apatia, di per sé comunque angosciante. Una settimana fa mi fa una sorpresa e torna senza avvertirmi: di nuovo felicità e cuore a mille (forse perchè il suo ritorno era inaspettato e non ho avuto tempo di fissarmi sulle emozioni che avrei provato vedendolo), ma è durato poco. Di nuovo sono tornata a dirmi, dopo un po', che non lo amavo, che mi stavo solo sforzando di amarlo. A un certo punto ho iniziato anche a pensare che, vista la totale assenza di sentimenti nei suoi confronti e, al contempo, la mancata disperazione per la cosa (al contrario del passato), avevo iniziato ad accettare che non lo amavo più, che ero stanca di tutta la soluzione. E' bastato litigare per lasciarlo e adesso so così. E io non ci capisco niente. Ti ritrovi in qualcosa? Secondo te devo dire alla mia psicologa che non sono convinta di quello che mi dice? Adesso sto un po' meglio: forse mi ha rassicurato il fatto che tu mi abbia detto che ti rivedi un po' in me (so che che non è un bene rassicurarmi temporaneamente, ma mi ha tranquillizzato), o forse ho pianto tutto e mi sono svuotata (non piangevo così dal giorno del suo incidente, a marzo dell'anno scorso, quindi immagina quanto avevo da sfogare). Anche il solo fatto che adesso mi sento più leggera, però, mi dà da pensare: sono leggera perché sto accettando la fine di questa storia? ti dirò, non sento alcun tipo di sensazione negativa se lo penso, solo gli strascichi della tristezza che mi porto da ieri. Quindi non so più che pensare. BOH!

Inviato da: Moon90 il Martedì, 13-Mar-2018, 09:19
Mi dispiace tanto, vedi come va in in questi giorni, usa questo tempo per te. Forse ne avevi bisogno

Inviato da: Lorelorebee*** il Martedì, 13-Mar-2018, 18:31
Sinceramente non ho idea. Ieri piangevo come non mi succedeva da tempo. Oggi sono triste, spenta. Ci penso ma sono apatica: non sento emozioni. Lui mi sembra lontano chilometri. Nessuna connessione. Niente di niente.

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