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> Doc Da Vocazione O Vera Vocazione?, E lungo, ma se potete, aiutatemi!
 
prog7
Inviato il: Mercoledì, 22-Ott-2014, 01:29
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Salve a tutti.
Sono nuovissimo del forum e sono qui per raccontarvi la mia storia che sembra un bel rompicapo per me.
Ho bazzicato tanto come ospite in questa sezione del forum per via del mio problema che vedo molti ne hanno disagio: il DOC. Il temuto e terribile nemico, il nemico dei nemici, colui che danneggia le vite sentimentali, affettive, religiose, spirituali, di vita.
Ho scoperto il vostro forum per caso 3 anni fa quando riuscii a dare un nome al mio disturbo: il disturbo ossessivo compulsivo. I vostri post mi hanno veramente tanto aiutato perché mi hanno dato conforto, mi hanno aiutato e anche a superare momenti difficili. Ed ora, per la prima volta sono partecipe anche io del forum perché ne ho veramente bisogno. Chiunque voglia leggere la mia storia ne sarei veramente grato e chi mi potesse aiutare lo ringrazierei 1000 volte!

Veniamo al punto.

Mi sento un veterano del DOC. Ne ho avuti di tanti tipi, il primo fra tutti quello da suicido più di 4 anni fa. Pensai di essere impossessato dal demonio che voleva uccidermi, anche perché in quel periodo la fede mi aveva aiutato tanto. Ho iniziato ad avere poi molte fobie, stati d'ansia, stati di depersonalizzazione e derealizzazione. Ho iniziato ad avere le prime forti compulsioni (si perché poi mi resi conto che delle compulsioni e ossessioni già ne soffrivo all'età di 16 anni ma io non riuscii a capire cosa avevo e pareva una cosa passeggera). L'ansia mi stava distruggendo e la depressione era veramente forte. Riscoprii la fede e il Signore in quel tumulto orrendo di stati e riavvicinandomi con la preghiera e i Sacramenti trovai tanto giovamento. Poi lentamente, questo riaccostarsi al Signore, iniziò a farmi venire dei dubbi e iniziai a chiedermi "il Signore che ha in progetto per me?" e non ricordo bene come (parliamo di più di 4 anni fa) iniziai ad avere dei dubbi su una possibile vocazione. I dubbi mi iniziavano a tartassare incredibilmente e non riuscivo proprio a trovare una via d'uscita. Iniziai a documentarmi su internet e mi sembrava veramente di poter avere una vocazione ma la cosa mi terrorizzava davvero. Avevo paura ed era difficile per me accettare questa cosa perché io desideravo invece avere una ragazza. Ricordo che andando a vedere le testimonianze di giovani seminaristi io mi mettevo a piangere, forse per la contentezza, non lo so. Però allo stesso tempo io quel mondo non lo volevo. Perché allora piangevo? Una cosa che non mi sono mai spiegato. Mi ricordo che piansi anche di dolore nel vedere il film sulla Passione di Gesù e questo mi dava da pensare. Ma la mazzata l'ebbi una sera quando, pregando il Signore di darmi un segno, ecco che aprendo il vangelo mi capitò il capitolo sulla chiamata di Gesù verso Matteo. Per me ci fu il tracollo. Ero preso dal panico, non ci stavo capendo più nulla. Ero andato in tilt, veramente. Ero terrorizzato, angosciato e allo stesso tempo confuso. Cosa fare? Fortunatamente scoprii il DOC da vocazione e mi ero rispecchiato in molti dei sintomi, anche perché le compulsioni ce le avevo e anche di fobie, quindi era un perfetto habitat per il DOC. Poi mi consultai con un sacerdote, al quale esposi sia il mio problema psicologico che quello vocazionale e di certo, quella chiacchierata si, mi aiutò ma mi lasciò sempre un po' nel dubbio in fondo. A quei tempi mi ero appena fidanzato con la mia attuale fidanzata, e gli parlai del segno che sembrava avessi ricevuto e lui mi disse che bisognava inquadrare bene questa cosa che era successa, inoltre mi disse "eh, il Signore può farli questi giochetti". Questo sacerdote, guarda caso, si era fatto prete dopo una relazione di 6 anni con una persona e l'aveva lasciata per questa sua vocazione e di certo la cosa non mi aveva molto tranquillizzato. Poi però cercò di tranquillizzarmi dicendo "stai tranquillo, prendi la cosa alla leggera per ora, vivi il tuo rapporto con la tua ragazza, se il Signore vorrà da te altro te lo farà capire". Dopo quella chiacchierata diciamo il pensiero della vocazione sparì (io l'avevo preso per un doc da vocazione, perché io di farmi prete proprio non lo volevo). Passarono gli anni e arrivarono nell'ordine fobia del vomito (che durò per molto tempo), compulsioni molto forti e sopratutto un bel condito doc da relazione, che per capirlo fu un guaio davvero grande. Ai tempi, nel durante il mio vecchio doc da suicidio, stavo seguendo una terapia con una psicologa e una terapia farmacologica con una psichiatra, ma il bello è che nessuno dei due aveva dato un nome al mio disturbo, sopratutto la psicologa che proprio non aveva capito che avessi il doc. La psichiatra forse si ma non mi aveva mai parlato di questa cosa. Ovviamente io, nei primi tempi, non sapevo cosa avessi, io la chiamavo depressione ma in realtà è stato grazie a questo forum che ho dato dei nomi precisi ai miei problemi (anche alla depersonalizzazione e derealizzazione).
Passò un po' di tempo ed ebbi una ricaduta nel 2012 con forti ossessioni e compulsioni (io avevo terminato la cura e la terapia, decisi io di smetterla perché non ne sentivo il bisogno perché mi sentivo guarito). Dovetti andare da una psicoterapeuta la quale mi aveva dal primo giorno diagnosticato il DOC. La cosa mi piacque e iniziammo una terapia cognitivo-comportamentale e la cosa mi dava grinta perché leggendo nel forum questa era la strada giusta. Per molti mesi ho sofferto di doc da relazione e questo è stato il tema con la quale ho combattuto con la mia psicoterapeuta e dopo un po' di tempo insieme decidemmo di abbandonare la terapia perché mi sentivo "guarito". Mi resi conto che in realtà le compulsioni e le ossessioni c'erano ancora ma sapevo come gestirle ora e la cosa andò avanti per molto tempo, fino ad oggi.
I miei stati d'ansia non sono ma ceduti e ho constatato che le compulsioni per me sono un perfetto misuratore d'ansia: quando ce ne ho tanti vuol dire che sto attraversando un periodo tanto nervoso. Soffro tutt'ora di compulsioni come conteggio mentale, compulsioni fisiche con oggetti eccetera.
Poi ad agosto di quest'anno, il buio. Ho iniziato ad avere un problema fisico che mi ha portato una grandissima fobia, peggiore di quella che avevo per il vomito. Questa fobia non mi permetteva di uscire di casa, vedere gli amici eccetera. Mi stavo ingabbiando nei miei pensieri. Era una psicosi. Mi sono d'urgenza riavvicinato al Signore perché era l'unica via d'uscita. Ho pregato tantissimo, mi sono riavvicinato fortemente al Signore e avevo capito che avevo sbagliato nell'averlo trascurato dopo che mi aveva aiutato 4 anni fa senza nemmeno averlo ringraziato a dovere. Poi lentamente vedevo che con la preghiera questa fobia se ne stava andando e da 1 settimana a questa parte la fobia praticamente non c'è più!!! Ma, se da una parte ho visto la luce, da un'altra ho visto il buio...

Il riavvicinarmi al rosario, alla fede, alla preghiera a Dio, la mia vita è cambiata. Ho iniziato a vedere che il mondo gira al contrario di come dovrebbe andare, non mi importa più del successo, del denaro. Un giorno, pregando Dio per farmi conoscere la sua volontà, una domenica di 2 settimane fa, accendendo la tv c'era un'intervista ad un padre frate col mio stesso nome (il quale non ho mai sentito accostato da "padre ..." perché non l'ho mai sentito, quindi da subito mi pareva più di una coincidenza). Per me fu un fulmine...e mi dissi "oh no, non mi dire che devo farmi prete o frate!". Da lì iniziarono i dubbi e tutte le pippe mentali. Rimurginavo sempre più su questa cosa e mi domandavo "ma devo fare il prete?". La cosa mi aveva messo una paura terribile. I dubbi aumentavano e così un giorno volevo incontrare il mio vecchio sacerdote che avevo incontrato 4 anni fa per una questione mia spirituale e nel parlare gli dissi "io ancora non ho capito cosa devo fare nella vita, cosa vuole il Signore da me..." Non l'avessi mai detto!!!!! Ha iniziato a dirmi "questa domandava me l'avevi fatta anche 4 anni fa caro, questa cosa la devi prendere seriamente, magari prima ti dicevo di lasciarla andare ma ora, beh, direi di iniziare a vedere le cose". Guardate, quella parole li per li non mi avevano fatto caso ma al ritorno a casa fu un disastro...e giù con altri mille dubbi. Se già prima avevo paura, ora ne avevo il terrore!!! Era una vera e propria ossessione...ero nell'angoscia più totale, nella disperazione...io non volevo fare il prete ma l'esistenza di questo dubbio e di quest'altro segno mi scoraggiavano. E dentro di me dicevo "questa è la volontà del Signore, e non la mia e mi tocca rispettarla altrimenti perirò e non sarò mai felice se decidessi di stare con la mia fidanzata". Questi dubbi erano così lancinanti che mi ero rassegnato, dovevo fare quello...ma io volevo stare con la mia ragazza, al pensiero di lasciarla a me mi si rompeva il cuore. Il sacerdote tra l'altro mi aveva detto "se il Signore vuole qualcos'altro da te, sappi che sarà doloroso" (intendeva lasciare la mia fidanzata) "il Signore non fa mai le cose a metà". Ragazzi, queste parole a me mi hanno bastonato nell'anima e nella mente...io le avevo detto del mio problema con le ossessioni ma lui non ne aveva capito la dinamica e mi disse prima di andare via "un conto sono le ossessioni, ma quando tu parli col cuore quelle non sono più ossessioni. Quando mi racconti e mi dici così ti stai esprimendo senza le ossessioni" ed io come un broccolo gli ho detto "beh si, certo". Della serie, "questa è una probabile chiamata, lascia la fidanzata, sarà doloroso, ma se è la volontà del Signore questa è". Per me fu così tremenda la cosa che passavo tutti i giorni a pensare alla presunta vocazione, leggevo su internet i segni della vocazione, le testimonianze...cercavo dei riscontri... e stavo solo che peggio. Ero arrivato così nel buio che una sera, con la mia ragazza, qualche giorno fa, vedendo un film insieme io la guardavo come se non fosse più mia, come se fossi rassegnato a lasciarla...ma vedendola non potevo immaginarmi una cosa del genere e mi veniva da piangere per il dolore tremendo...perché pensavo "se ho i dubbi sulla vocazione e questi segni devo rassegnarmi, dovrò lasciarla per sempre". E mi immaginavo lei con un'altro ragazzo, il suo futuro marito, i suoi figli e lei che veniva a trovarmi io che ero prete o frate...ragazzi non potete capire il dolore/terrore/angoscia che ho nel pensare a questa cosa...
La storia non è finita qua.
Pochi giorni dopo, ovvero 3 giorni fa, la sera, dopo una lunga giornata di tormentosi pensieri e visite sul web per questa cosa, pregai il Signore di aiutarmi a capire cosa dovevo fare e anche di aiutarmi a guarire dal mio DOC perché ero andato nuovamente su questo forum per trovare magari aiuto. Dopo, andando a leggere in vangelo come facevo ogni sera mi capita...il capitolo 5 del vangelo di Luca, dove Gesù chiama a se Pietro e gli dice "seguimi e ti farò pescatore di uomini" e poi dopo la chiamata di Levi, "seguimi" e lasciò tutto per seguirlo. Ragazzi, questa è stata una cosa...SPAVENTOSA!!!!!! TERRIBILE per me....quando mi accorsi del passo del vangelo iniziai a scuotere la testa dicendo "no, no, no...." e continuai a leggere nel terrore questa cosa...La notte per dormire fu tragica, ma più tragica fu il giorno dopo che venne la mia ragazza ed io passai tutto il tempo a vedere su internet ancora questa cosa della vocazione...ero entrato no in tilt, di più...io leggendo quel passo di nuovo era come se non ci volessi credere, e ancora adesso sono così ansioso che sembra di essere finta come cosa...e quello stesso giorno, nel mentre facevamo merenda io, la mia ragazza e mio fratello, dopo una chiacchierata normale mi fa dal nulla "ehi, lo sai che ti ho sognato stanotte che eri frate? eri contento ed eri felice!!! ti vedevo bene!". A quella cosa io non ho retto. Ho iniziato a tremare, a diventare rosso e sudarmi le mani...solo nel pensarci e riscriverlo mi sento male, mi gira il capo, mi sembra di svenire...
Andai in camera con la mia ragazza e lei un po' pianse dicendo "non voglio che diventi frate, ho paura!".
Fortunatamente il giorno dopo (ieri sera) mi dovevo incontrare con il mio sacerdote, un'altro questa volta, di fiducia, e presi la palla al balzo per parlargli di tutto. Da buon sacerdote mi ha detto che questi segni come li chiamo io, sono più coincidenze della Divina Provvidenza, e che la chiamata non avviene in maniera tac, secca. Mi ha spiegato in parole povere che la scelta della vocazione avviene nel cuore, uno se lo deve sentire nel cuore. Quelli che ho avuto sono secondo lui dei pungoli, magari non per forza attinenti alla chiamata vocazionale ma magari a chiarire alcuni aspetti della mia spiritualità (infatti ero andato da lui per parlargli del mio rapporto con Dio).

Dopo questa lunghissima storia, e scusate tantissimo se sono stato veramente noioso, sorgono i miei dubbi:

- è DOC o no questa vocazione? Perché io non riesco ad accettare di lasciare la mia ragazza, sto troppo male! Al pensiero mi sento perso e al pensiero che possa mettersi con un'altro mi sento male. Poi da qui viene quello che mi ha detto il vecchio sacerdote "sarà doloroso", come se comunque deve succedere lo stesso.
- avendo consultato questo forum sul DOC da vocazione, si dice che la vera vocazione rende felici e pieni di gioia. Ho letto e mi ricordo di aver visto testimonianze di ragazzi seminaristi impauriti tremendamente della chiamata ma poi si sono lasciati abbandonare a Dio. Questo vuol dire che allora anche la mia è una vocazione...o no? Le vocazioni non avvengono tutte in maniera gioiosa, anche dolorosa...come nel caso del mio sacerdote...ma io al pensiero non trovo gioia. Allora penso: magari è la paura che nasconde la gioia dentro, devo lasciarmi andare e sono io che non accetto di lasciare la mia fidanzata. Se non faccio così sarò triste a vita e sarei insoddisfatto, perché non è perché non ho fatto la scelta di Dio, ma perché lo sentirei nel cuore che sarei triste dentro...quindi farei la mia volontà, non la Sua.
- se ho i dubbi vuol dire che ho la vocazione...perché Dio mi ha messo il dubbio, quindi sarà vocazione.
- se penso alla mia vita con la fidanzata e al matrimonio mi sento felice e libero, però penso: e se fosse il diavolo che cerca di allontanarmi da Dio? Forse sono chiamato a salvare le anime e ad aiutare gli altri e servire Dio, e il demonio cerca di allontanarmi dalla chiamata facendomi pensare che il matrimonio sia giusto (questa cosa l'ho letta su un sito di vocazioni in cui il demonio cerca all'inizio di farci allontanare dalla chiamata di Dio).
- ci sono momenti in cui desidero stare con la mia fidanzata e sposarla ed avere dei figli, ed altri in cui sento quasi la voglia di dedicarmi solo a Dio. Questo penso sia il segno del cuore per cui sono chiamato alla vita religiosa...perché altrimenti avrei solo il pensiero di stare con la mia fidanzata e non di staccarmi e lasciare tutto e stare con Dio.
- ho il senso dell'apatia in molte cose che prima mi piacevano. Fare musica, scrivere, divertirmi, passare una serata tra amici. Penso che l'unica cosa grande nella vita sia Dio, allora inizio ad avere paura che sia una chiamata...perché penso,
se devo scegliere tra Dio e il resto, beh Dio al primo posto. Quindi non posso sfuggire, altrimenti resterò insoddisfatto a vita. Della serie "non ho il coraggio di lasciare tutto e seguire Gesù".
- penso: se fosse DOC va bene, lo si affronta. Ma come spiegare quei segni? Allora penso subito: i segni sono la prova della chiamata, non posso girarci intorno...sono destinato a farmi frate come aveva sognato mio fratello. E da qui una tristezza, angoscia e ansia grande. Più che altro una rassegnazione a questa cosa.
- Sento che le cose della vita sono futili e il Cielo è importante. Allora vuol dire che sono destinato alla vita religiosa...
- cerco di immaginarmi la mia vita da prete o frate ma non riesco a vedermici proprio, o comunque penso che per me sia una vita noiosa e non adatta per me. Se immagino invece una vita di matrimonio all'inizio sento felicità e libertà, poi però se immagino bene la cosa penso "sono pronto ad affrontare il lavoro, la mia famiglia, i problemi del matrimonio e di coppia?" e a questa domanda io non riesco a rispondermi e magari faccio fatica perché penso "magari non sono capace di affrontare queste cose ed è meglio che mi dedico alla vita religiosa", oppure inizio a sentire tristezza a pensare al matrimonio e quindi mi dico "ecco, vuol dire che è una chiamata alla vita religiosa".
- inizio ad evitare di pregare di più, di portarmi con me il rosario appresso, di chiedere a Dio l'aiuto perché altrimenti mi farebbe capire ancora meglio che devo farmi frate o prete. Allora penso: questo vuol dire che sto fuggendo dalla chiamata e che quindi c'è, sono rassegnato, devo accettarla come cosa...ma se sono lontano da Dio mi sento triste, quindi ovunque vada devo lasciare la mia fidanzata.
- e se il DOC fosse la scusa buona per dirmi che non è una vocazione?

Ragazzi miei, ecco la mia storia. Lo so, è un poema ma chi vuole aiutarmi, mi farebbe piacere...purtroppo vivo questa cosa con ansia e angoscia profonda. E se da un lato mi dico "vabbè, è DOC dai, stiamo tranquilli" dall'altra mi dico "eh no, però i segni, il pensiero rivolto alle cose del Cielo" mi fanno invece ancora più dubitare se è una vocazione o meno. Il problema è che io non voglio farmi prete o frate...o magari dico adesso così ma magari ho paura poi che sento la vera chiamata, la chiamata al cuore e che poi dovrò lasciare la mia fidanzata. Più che paura di quello che mi è successo ho la paura che poi tutto questo sia vero, e che se tralascio adesso, magari più in là si ripresenta e dovrò a tutti i costi farmi prete o frate. Quei segni a me mi hanno letteralmente messo ko, mi hanno buttato dentro un baratro infinito di dubbi...è una vera ossessione questa cosa....non riesco più a vivere tranquillo, sono sempre quasi combattuto. Perché il bello è che, mentre molti magari di voi hanno il doc da vocazione magari partito da un pensiero banale che poi vi siete mandati in loop da soli, qui purtroppo c'è la presenza di questi eventi/segni/pungoli chiamatili come vi pare, che mi mettono sempre a terra e mi fanno pensare seriamente che sia una reale chiamata. Ma se da una parte c'è questo, dall'altra però c'è anche il fatto che soffro di compulsioni ed ossessioni, fobie e anche di attacchi di panico (ne ho avuto due dopo un lunghissimo tempo 2 settimane fa in meno di 7 giorni), quindi questo un po' mi fa sperare che siano solo ossessioni...ma penso, possibile che Dio chiama con le ossessioni? Come inquadrare questi "segni"? Se dovessi entrare in seminario, pensando che non sia DOC, di certo io con questi problemi non verrei preso, o almeno penso...

A volte penso che sia tanto il DOC ma magari poi mi illudo dicendomi "caro mio, questa è una vera vocazione, purtroppo...". PSICO sad.gif

Scusate ancora la lunghezza ma chi mi risponderà, lo ringrazierò davvero tanto!!!

Ps. Ecco, un'altra cosa. Il problema poi è che ci sono siti su internet sulla vocazione che poi dicono che all'inizio è difficile accettare la chiamata, c'è la paura, l'angoscia eccetera e questo mi fa salire ancora più paura e più dubbio!!! A volte mi dico "maledetti questi siti che mi hanno messo ancora più dubbi!!!". Inoltre, parlando di evitare la preghiera, tra 9 giorni andrò a Medjugorie, il viaggio è già prenotato. Al pensiero, ho paura di ricevere la conferma della chiamata!
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Figaro
Inviato il: Mercoledì, 22-Ott-2014, 02:12
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Ciao, ho letto con attenzione il tuo lungo e accorato scritto e ne ho apprezzato l'efficacia con cui sai esprimere l'agitarsi delle emozioni contrastanti nel tentativo perpetuo di sbrogliare la matassa del dubbio.
Premetto che non sono né un religioso né uno psicologo o uno psichiatra ma semplicemente un ragazzo che soffre di Doc. Malgrado abbia ossessioni diversissime dalle tue riesco a scorgere una analogia nei meccanismi di fondo, che sono quelli tipici di questo insidioso disturbo.
Alla domanda: "si tratta di vocazione o di Doc?" dal mio punto di vista esterno (ma credo da quello di molti altri) non ci sono dubbi, è certamente Doc, del resto è la domanda tipica che tutti ci poniamo.
Non sono un esperto di religione, di chiamate o di vocazioni, però dal tuo scritto mi sembrano evidenti i meccanismi del Doc che appunto cerca di stringerti e irretirti in un percorso e in un modo di vivere non confacente ai tuoi reali desideri, che si vede benissimo che vanno in direzione contraria.
L'idea della vocazione nel tuo caso non è una fonte di realizzazione ma uno spettro ossessivo che divora le tue energie e le distoglie da quella che è la tua progettualità autentica.
Come ripeto non mi intendo del tema specifico che tratti, ma da profano faccio una osservazione molto semplice: che tu ti commuova nel leggere storie di giovani seminaristi (sempre ammesso che la commozione sia davvero autentica e non sia una percezione deformata dall'ansia) non vuol dire affatto che quella strada sia adatta a te. Ci sono molte persone che ammiro profondamente, ma questo non vuol dire che debba esattamente seguire il loro stesso percorso.
Altra cosa: il fatto che tu ne abbia parlato con un sacerdote. Qua arriviamo ad una nota dolente di tutte le persone che hanno il Doc. Il problema è che spesso l'interlocutore è completamente ignorante sulla natura del disturbo e quindi può, in completa buona fede, considerare come degne di attenzione o veritiere delle ossessioni che non solo sono false ma che in realtà la persona stessa cerca in tutti i modi di respingere, anche cercando rassicurazioni negli altri. Purtroppo parlare delle nostre ossessioni con qualcuno che non sa cosa sia il Doc può essere peggiorativo e mandarci nello sconforto, ecco perché io ridimensionerei notevolmente l'opinione di persone che sebbene affezionate a noi, non sono esperte di Doc.
Inoltre, io non penserei a segnali divini, demoni, messaggi nascosti, coincidenze rivelatrici o cose di questo tipo. Non bisogna caricare di significati cose che non ne hanno, è un errore che facciamo tutti noi che abbiamo il Doc, costruiamo castelli e castelli su inezie che in realtà non vogliono dire nulla ma che siamo noi a riempire di un significato spaventoso che in realtà è solo nella nostra mente.
Il mio consiglio è di parlare di tutto ciò che hai scritto con uno psicologo esperto, puoi chiedere consiglio anche qui sul forum. Capisco la tua immensa sofferenza, ma tieni conto che per quanto l'idea che tu sia destinato o chiamato alla vita sacerdotale possa sembrarti veritiera e al contempo spaventosa in realtà si tratta solo di una illusione, di un inganno della mente, molto efficace, ma un inganno.
Ti auguro che possa essere presto più sereno.
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Alessxo
Inviato il: Mercoledì, 22-Ott-2014, 03:47
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QUOTE (Figaro @ Mercoledì, 22-Ott-2014, 01:12)
Ciao, ho letto con attenzione il tuo lungo e accorato scritto e ne ho apprezzato l'efficacia con cui sai esprimere l'agitarsi delle emozioni contrastanti nel tentativo perpetuo di sbrogliare la matassa del dubbio.
Premetto che non sono né un religioso né uno psicologo o uno psichiatra ma semplicemente un ragazzo che soffre di Doc. Malgrado abbia ossessioni diversissime dalle tue riesco a scorgere una analogia nei meccanismi di fondo, che sono quelli tipici di questo insidioso disturbo.
Alla domanda: "si tratta di vocazione o di Doc?" dal mio punto di vista esterno (ma credo da quello di molti altri) non ci sono dubbi, è certamente Doc, del resto è la domanda tipica che tutti ci poniamo.
Non sono un esperto di religione, di chiamate o di vocazioni, però dal tuo scritto mi sembrano evidenti i meccanismi del Doc che appunto cerca di stringerti e irretirti in un percorso e in un modo di vivere non confacente ai tuoi reali desideri, che si vede benissimo che vanno in direzione contraria.
L'idea della vocazione nel tuo caso non è una fonte di realizzazione ma uno spettro ossessivo che divora le tue energie e le distoglie da quella che è la tua progettualità autentica.
Come ripeto non mi intendo del tema specifico che tratti, ma da profano faccio una osservazione molto semplice: che tu ti commuova nel leggere storie di giovani seminaristi (sempre ammesso che la commozione sia davvero autentica e non sia una percezione deformata dall'ansia) non vuol dire affatto che quella strada sia adatta a te. Ci sono molte persone che ammiro profondamente, ma questo non vuol dire che debba esattamente seguire il loro stesso percorso.
Altra cosa: il fatto che tu ne abbia parlato con un sacerdote. Qua arriviamo ad una nota dolente di tutte le persone che hanno il Doc. Il problema è che spesso l'interlocutore è completamente ignorante sulla natura del disturbo e quindi può, in completa buona fede, considerare come degne di attenzione o veritiere delle ossessioni che non solo sono false ma che in realtà la persona stessa cerca in tutti i modi di respingere, anche cercando rassicurazioni negli altri. Purtroppo parlare delle nostre ossessioni con qualcuno che non sa cosa sia il Doc può essere peggiorativo e mandarci nello sconforto, ecco perché io ridimensionerei notevolmente l'opinione di persone che sebbene affezionate a noi, non sono esperte di Doc.
Inoltre, io non penserei a segnali divini, demoni, messaggi nascosti, coincidenze rivelatrici o cose di questo tipo. Non bisogna caricare di significati cose che non ne hanno, è un errore che facciamo tutti noi che abbiamo il Doc, costruiamo castelli e castelli su inezie che in realtà non vogliono dire nulla ma che siamo noi a riempire di un significato spaventoso che in realtà è solo nella nostra mente.
Il mio consiglio è di parlare di tutto ciò che hai scritto con uno psicologo esperto, puoi chiedere consiglio anche qui sul forum. Capisco la tua immensa sofferenza, ma tieni conto che per quanto l'idea che tu sia destinato o chiamato alla vita sacerdotale possa sembrarti veritiera e al contempo spaventosa in realtà si tratta solo di una illusione, di un inganno della mente, molto efficace, ma un inganno.
Ti auguro che possa essere presto più sereno.

Complimenti per la disamina Figaro e aggiungo che ogni qual volta abbiamo il dubbio che sia doc , lo e'. Se fosse reale non ci porremmo l'interrogativo. Poiche' il doc puo' assumere le sembianze della realta' ma la realta' fortunatamente no
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prog7
Inviato il: Mercoledì, 22-Ott-2014, 11:51
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Vi ringrazio molto delle risposte, Figaro e Alessxo e della vostra pazienza nell'aver letto la mia storia!

Diciamo che si, nel momento in cui uno si pone il quesito "è DOC o no?", già questo è la più grande illusione su cui ruota il DOC stesso. E' il suo inganno per eccellenza. Però io mi ricordo che qualche settimana fa, quando aleggiavano in me questi dubbi, io del DOC nemmeno ci avevo pensato, io che sono comunque un gran lottatore con questo problema. Ricordo un giorno, una domenica di un mese fa, andando alla messa del tardo mattino mi ero messo a fissare la croce dietro l'altare e fissandola sentivo quasi una forte attrazione e nel mio pensiero vacillava una emozione che in parole si può esprimere così "che bello Gesù, lo voglio seguire!". Io li per li iniziai a dubitare e iniziai un po' a valutare cosa potesse essere, iniziai subito a fare dei paragoni, a mettere in dubbio la mia relazione con la fidanzata, se la mia vita dovesse essere dedicata ad altro e non al matrimonio. Da lì iniziarono in modo particolare i miei dubbi ma l'ansia era ancora a livelli bassi, anzi, erano dubbi normali sinceramente...poi dopo il sacerdote, in quell'incontro, mi aveva letteralmente spiazzato e da lì il mio livello di dubbi è aumentato e anche il mio stato d'ansia, in modo anche vertiginoso.
Quindi il problema che mi attanaglia ora è: se prima i dubbi erano normali (che mi preoccupavano poco) ed ora di più, forse penso che sotto sotto la vocazione c'è...o è un inganno del DOC? Perché (e qui concludo) durante le visite al web su questi siti per poter valutare una mia possibile vocazione, ero andato disperatamente su questo forum cercando magari di vedere se potesse essere DOC o meno, perché comunque sia io di questa vocazione non riuscivo proprio a volerla, o magari ero io che mi stavo semplicemente ingannando da solo. E adesso tra l'altro l'ansia non c'è più, nel senso se cerco di non pensarci e di fare altro sto meglio, ma poi mi assale quel senso di stranezza, di apatia verso questo mondo, come se fosse il richiamo al cuore che la mia vita dovesse essere dedicata solo a Dio.

Che macello...
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exdocker
Inviato il: Mercoledì, 22-Ott-2014, 12:39
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Dunque, innanzitutto Figaro ha risposto in maniera davvero perfetta e quindi evito di ripetere PSICO-green.gif

Una cosa è certa, anzi due, anzi 3:
1) E' sicuramente Doc. Lo dimostra anche il tuo passato con diverse manifestazioni ansiose. Inoltre se sei su questo forum, è Doc (la gente fà così fatica a capire questa cosa !!!)
2) Parlare con chi non conosce il Doc è un errore. Anche se in buona fede, non possono neanche immaginare cosa passa nella testa di chi ha il Doc
3) Su una cosa il frate ha ragione: una scelta di questo tipo si sente nel cuore, non si pensa nella mente. E la tua è una continua ed estrema razionalizzazione.

Quello dei "segni" è un aspetto interessante del Doc, dal quale sono passato anche io. Dopo molto tempo e tanta fatica ho infine capito che non vogliono dire una cippa PSICO D.gif

Esistono dei segni, delle coincidenze troppo strane per essere coincidenze, ma non è questo il caso. Perchè praticamente ogni cosa che ti capiti ti sembra una coincidenza. E questo mi fà pensare che ci sia un lieve fondo di paranoia (come era nel mio caso). Niente di grave sia chiaro. Ma vedere queste coincidenze dappertutto è un pò troppo...
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prog7
Inviato il: Mercoledì, 22-Ott-2014, 13:12
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Grazie exdocker per la risposta!

Si, sul punto uno hai ragione, infatti ci ho pensato anche io, per via del mio passato di docker. Ora qui aggiungo un'altra cosa a favore di questa ipotesi, perché nel durante e prima dei "normali" dubbi (prima che diventassero davvero una esagerazione), avevo pensieri e immagini blasfemi durante la preghiera (DOC religioso?), poi avevo l'ossessione di peccare gravemente anche per qualche piccolo sbaglio e di non ricevere la grazia da Dio. Avevo la fobia dell'inferno e del peccato. Ho avuto, proprio per questa paura esagerata anche un attacco di panico (l'ho constatato dopo che lo avevo avuto, ma all'inizio non me ne ero reso conto). Inoltre come ho sempre, le solite compulsioni/ossessioni mentali quali conteggio mentale, compulsioni fisiche, rituali e pensiero magico. Ora il mio dubbio è: quanto è DOC e quanto è vero dubbio? E se tolto il DOC viene fuori la verità?
Sul punto due hai ragione ma io per ben due volte ero stato ingenuo, perché all'inizio non ci pensavo proprio al fatto che potesse essere DOC. La prima 4 anni fa: con quel "segno" io mi ero precluso ogni ossessione e credevo ad una vera chiamata, però ero cosciente del mio problema (forse non tanto). Alla seconda botta io ci ho ridato ancora, perché, oltre al nuovo "segno" io non pensavo minimamente al DOC, cioè prendevo per reale il dubbio. Ecco perché poi al sacerdote gli ho risposto "beh si", come per dire "quando tratto della vocazione le ossessioni non c'entrano" e lui se ne è andato pensando seriamente che potessi avere una probabile chiamata. Alla terza volta che ho parlato con un sacerdote (diverso da quell'altro) gli avevo detto subito del mio disagio e lui un po' ha compreso e la cosa che mi ha potuto dire è stata "devi tranquillizzarti prima di tutto, anche perché scelte del genere non si prendono in questi stati". E' vero, ma per me non è facile.
Sul punto terzo, si, proprio come mi ha detto questo sacerdote. Però a volte ho paura di cercare di razionalizzare apposta per non lasciare spazio al cuore...perché ho paura di comprendere la verità.

Lo so ragazzi, forse il fatto che scrivo così sto compulsando molto. Ma scrivere così mi fa stare meglio (adesso ad esempio da stamattina sono più tranquillo). Ma se penso al viaggio a Medjugorie, alla preghiera e all'accostamento al Signore, un po' sono preoccupato, perché comunque sia è un'esposizione...è difficile. PSICO sad.gif
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prog7
Inviato il: Mercoledì, 22-Ott-2014, 13:19
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Inoltre la questione dei "segni" diciamo è il vero nodo cruciale di questa storia. Forse li ho letti male io ma mettetevi nei miei panni: è terribile! Ma poi non parlo di una volta sola, me ben di 4 volte!
Il mio sacerdote a riguardo mi ha detto che questi "segni" possono essere delle coincidenze legate alla Provvidenza Divina che magari mi ha portato anche qui da voi, a capire magari il mio DOC, chi lo sa (io gli avevo detto che forse erano arrivati per chiarire delle cose legate alla mia spiritualità)...magari non per forza una chiamata vocazionale, ma ad altro, capire magari il mio male fino in fondo...non saprei...però non credo che significhino niente, qualcosa vorranno dire. Forse possono anche dire "vai dietro a Gesù, troverai la pace che cerchi".
Magari così suona meglio. unsure.gif
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Alessxo
Inviato il: Mercoledì, 22-Ott-2014, 14:21
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Psico Amico
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Ora sono io che vi chiedo come ne siete usciti dal doc? Lo avevate in forma lieve o aggressiva? Lo chiedo perché io purtroppo non ne sono fuori e periodicamente quando mi arriva la fase acuta (spesso con i cambi di stagione) vedo l'inferno dal malessere che mi arreca
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Figaro
Inviato il: Mercoledì, 22-Ott-2014, 15:23
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Un errore classico, che sono portato a fare anche io pur essendone consapevole, è fare valutazioni circa il proprio stato di ansia e poi usare questo dato per trarne delle conseguenze circa la veridicità delle ossessioni. Per esempio: 1)"se provo molta ansia al pensiero della vocazione vuol dire che significa qualcosa e che quindi è la strada giusta per me" oppure al contrario 2)"se non provo più ansia o se provo meno ansia vuol dire che mi sto abituando all'idea della vocazione e quindi questo mi induce a pensare che la vita sacerdotale faccia per me". Sono entrambe delle trappole del pensiero.
Nel primo caso perché come dice Dr.Dock dietro la paura e l'ansia non c'è un significato profondo, c'è solo altra paura. Le ossessioni sono come un granello di polvere che cade in un burrone creando un'eco dapprima debole ma che si amplifica man mano sempre di più fino a creare un gigantesco boato. Ascoltando quel rumore assordante saremo portati a pensare che si sta verificando una frana catastrofica, ma perdiamo di vista il fatto che ad innescare quella confusione infernale è stato solo un granello di polvere che ha trovato la condizione particolare (un burrone con una certa conformazione) per vedere amplificati in modo decisamente inusuale e gigantesco i suoi effetti di solito banalissimi e impercettibili. Su una persona che non dà così tanto peso alla religione il pensiero della vocazione può anche esserci, ma non trova terreno fertile per svilupparsi in una ossessione. Probabilmente tutte le persone hanno i nostri stessi pensieri, i pensieri che noi chiamiamo ossessioni sono pensieri banali che passano nella testa di chiunque. Solo che la nostra mente, in base a ciò che ritiene importante/preoccupante ecc... e in conformità con la sua particolare scala di valori ha il potere di trasformarne alcuni in giganteschi boati, cioè in ossessioni. Questo però non implica che quei pensieri vadano presi sul serio, semmai dobbiamo imparare a ridimensionarli e anche a banalizzarli.
Il secondo caso è una trappola tipica del Doc. Innanzitutto anche quando si pensa che l'ansia sia passata in realtà un fondo rimane sempre, anche se non lo vediamo. Inoltre, quando il Doc inizia un po' a indebolirsi usa un meccanismo molto subdolo per cercare di ridarsi forza, in sostanza ti fa usare la diminuzione dell'ansia come prova dell'ossessione e questo ovviamente... fa risalire l'ansia. In un certo senso il Doc è come se ci facesse desiderare lo stato ansioso ed è proprio per non incappare in questo meccanismo perverso che bisogna evitare di usare l'ansia come prova della veridicità delle ossessioni.
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prog7
Inviato il: Giovedì, 23-Ott-2014, 00:17
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Per Aleesxo, il DOC ho constatato che ha periodi alterni, forti e deboli. Dal DOC si può uscire ma ci vuole tanto lavoro...ma non è facile.

Per Figaro. Si è vero ma non è semplice. Io non so se "mi sono abituato" al dubbio con conseguente abbassamento dell'ansia, perché da ieri la prima cosa che ho fatto è stata quella di cercare il più possibile di non pensare che fosse vocazione e tenermi stretta l'idea che fosse DOC. Cioè, io spero che sia DOC per paura che possa essere vero, nel senso, io cerco di nascondermi dentro il dubbio nel dubbio.
Ad esempio, dalla forte ansia e terribile angoscia che avevo provato in due giorni, ho cercato di non pensare più ai segni che avevo ricevuto, ho cercato di evitarli e anzi, penso che come "autodifesa" della mia mente, li ho quasi scordati/accantonati. Allora qui mi sorge il dubbio che non sia DOC, perché sono io di spontanea volontà che cerco di evitare di pensare alla possibile "chiamata". E' come se non fossi convinto che sia DOC, perché è come se io cercassi la scusa buona che lo sia.

Oltre a questo fatto, sottolineo anche che sto cercando molto di evitare l'accostamento al Signore e questo mi fa stare male ancora di più. Oggi ad esempio ho ridotto il mio tempo dedicato alla preghiera almeno del 70% e non è un buon fatto.
Continuo ancora a girare anche sul fatto che tutto questo sia solo una mia illusione, come se avessi cercato io l'idea che fosse DOC, che la chiamata c'è ma io sto chiudendo volontariamente le porte a questa vocazione. Eppure, nei momenti in cui tutto sembra fermarsi, quando penso al matrimonio o ad una vita non religiosa, sto meglio. Ma chi mi dice che non sia così? Perché quando mi penso frate o prete sento quasi un'attrazione?
Ultimissima cosa. Con la preghiera ho iniziato a vedere un po' tutto diverso. Un mondo attaccato ai soldi, il successo, le donne. Eppure quando uno muore non gli rimane più niente, questa vita non è niente in confronto all'eternità. Allora da questo punto ho iniziato ad interessarmi di più delle cose del cielo, a Dio, perché solo Lui è ciò di cui ho bisogno. Questo fattore gioca un ruolo fortissimo perché aumenta in me la paura che sia una chiamata, legato a tutto quello che mi è successo...ed oggi ad esempio che ho evitato di pregare di più o comunque di stare vicino a Dio, mi sono sentito doppiamente male, perché era come se trovassi rifugio nel mondo, quando invece è proprio da quello che provavo disgusto in molte cose... PSICO sad.gif

Quando troverò pace non si sa... unsure.gif
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doc-nevros 85
Inviato il: Giovedì, 23-Ott-2014, 13:39
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QUOTE (prog7 @ Mercoledì, 22-Ott-2014, 00:29)
Salve a tutti.
Sono nuovissimo del forum e sono qui per raccontarvi la mia storia che sembra un bel rompicapo per me.
Ho bazzicato tanto come ospite in questa sezione del forum per via del mio problema che vedo molti ne hanno disagio: il DOC. Il temuto e terribile nemico, il nemico dei nemici, colui che danneggia le vite sentimentali, affettive, religiose, spirituali, di vita.
Ho scoperto il vostro forum per caso 3 anni fa quando riuscii a dare un nome al mio disturbo: il disturbo ossessivo compulsivo. I vostri post mi hanno veramente tanto aiutato perché mi hanno dato conforto, mi hanno aiutato e anche a superare momenti difficili. Ed ora, per la prima volta sono partecipe anche io del forum perché ne ho veramente bisogno. Chiunque voglia leggere la mia storia ne sarei veramente grato e chi mi potesse aiutare lo ringrazierei 1000 volte!

Veniamo al punto.

Mi sento un veterano del DOC. Ne ho avuti di tanti tipi, il primo fra tutti quello da suicido più di 4 anni fa. Pensai di essere impossessato dal demonio che voleva uccidermi, anche perché in quel periodo la fede mi aveva aiutato tanto. Ho iniziato ad avere poi molte fobie, stati d'ansia, stati di depersonalizzazione e derealizzazione. Ho iniziato ad avere le prime forti compulsioni (si perché poi mi resi conto che delle compulsioni e ossessioni già ne soffrivo all'età di 16 anni ma io non riuscii a capire cosa avevo e pareva una cosa passeggera). L'ansia mi stava distruggendo e la depressione era veramente forte. Riscoprii la fede e il Signore in quel tumulto orrendo di stati e riavvicinandomi con la preghiera e i Sacramenti trovai tanto giovamento. Poi lentamente, questo riaccostarsi al Signore, iniziò a farmi venire dei dubbi e iniziai a chiedermi "il Signore che ha in progetto per me?" e non ricordo bene come (parliamo di più di 4 anni fa) iniziai ad avere dei dubbi su una possibile vocazione. I dubbi mi iniziavano a tartassare incredibilmente e non riuscivo proprio a trovare una via d'uscita. Iniziai a documentarmi su internet e mi sembrava veramente di poter avere una vocazione ma la cosa mi terrorizzava davvero. Avevo paura ed era difficile per me accettare questa cosa perché io desideravo invece avere una ragazza. Ricordo che andando a vedere le testimonianze di giovani seminaristi io mi mettevo a piangere, forse per la contentezza, non lo so. Però allo stesso tempo io quel mondo non lo volevo. Perché allora piangevo? Una cosa che non mi sono mai spiegato. Mi ricordo che piansi anche di dolore nel vedere il film sulla Passione di Gesù e questo mi dava da pensare. Ma la mazzata l'ebbi una sera quando, pregando il Signore di darmi un segno, ecco che aprendo il vangelo mi capitò il capitolo sulla chiamata di Gesù verso Matteo. Per me ci fu il tracollo. Ero preso dal panico, non ci stavo capendo più nulla. Ero andato in tilt, veramente. Ero terrorizzato, angosciato e allo stesso tempo confuso. Cosa fare? Fortunatamente scoprii il DOC da vocazione e mi ero rispecchiato in molti dei sintomi, anche perché le compulsioni ce le avevo e anche di fobie, quindi era un perfetto habitat per il DOC. Poi mi consultai con un sacerdote, al quale esposi sia il mio problema psicologico che quello vocazionale e di certo, quella chiacchierata si, mi aiutò ma mi lasciò sempre un po' nel dubbio in fondo. A quei tempi mi ero appena fidanzato con la mia attuale fidanzata, e gli parlai del segno che sembrava avessi ricevuto e lui mi disse che bisognava inquadrare bene questa cosa che era successa, inoltre mi disse "eh, il Signore può farli questi giochetti". Questo sacerdote, guarda caso, si era fatto prete dopo una relazione di 6 anni con una persona e l'aveva lasciata per questa sua vocazione e di certo la cosa non mi aveva molto tranquillizzato. Poi però cercò di tranquillizzarmi dicendo "stai tranquillo, prendi la cosa alla leggera per ora, vivi il tuo rapporto con la tua ragazza, se il Signore vorrà da te altro te lo farà capire". Dopo quella chiacchierata diciamo il pensiero della vocazione sparì (io l'avevo preso per un doc da vocazione, perché io di farmi prete proprio non lo volevo). Passarono gli anni e arrivarono nell'ordine fobia del vomito (che durò per molto tempo), compulsioni molto forti e sopratutto un bel condito doc da relazione, che per capirlo fu un guaio davvero grande. Ai tempi, nel durante il mio vecchio doc da suicidio, stavo seguendo una terapia con una psicologa e una terapia farmacologica con una psichiatra, ma il bello è che nessuno dei due aveva dato un nome al mio disturbo, sopratutto la psicologa che proprio non aveva capito che avessi il doc. La psichiatra forse si ma non mi aveva mai parlato di questa cosa. Ovviamente io, nei primi tempi, non sapevo cosa avessi, io la chiamavo depressione ma in realtà è stato grazie a questo forum che ho dato dei nomi precisi ai miei problemi (anche alla depersonalizzazione e derealizzazione).
Passò un po' di tempo ed ebbi una ricaduta nel 2012 con forti ossessioni e compulsioni (io avevo terminato la cura e la terapia, decisi io di smetterla perché non ne sentivo il bisogno perché mi sentivo guarito). Dovetti andare da una psicoterapeuta la quale mi aveva dal primo giorno diagnosticato il DOC. La cosa mi piacque e iniziammo una terapia cognitivo-comportamentale e la cosa mi dava grinta perché leggendo nel forum questa era la strada giusta. Per molti mesi ho sofferto di doc da relazione e questo è stato il tema con la quale ho combattuto con la mia psicoterapeuta e dopo un po' di tempo insieme decidemmo di abbandonare la terapia perché mi sentivo "guarito". Mi resi conto che in realtà le compulsioni e le ossessioni c'erano ancora ma sapevo come gestirle ora e la cosa andò avanti per molto tempo, fino ad oggi.
I miei stati d'ansia non sono ma ceduti e ho constatato che le compulsioni per me sono un perfetto misuratore d'ansia: quando ce ne ho tanti vuol dire che sto attraversando un periodo tanto nervoso. Soffro tutt'ora di compulsioni come conteggio mentale, compulsioni fisiche con oggetti eccetera.
Poi ad agosto di quest'anno, il buio. Ho iniziato ad avere un problema fisico che mi ha portato una grandissima fobia, peggiore di quella che avevo per il vomito. Questa fobia non mi permetteva di uscire di casa, vedere gli amici eccetera. Mi stavo ingabbiando nei miei pensieri. Era una psicosi. Mi sono d'urgenza riavvicinato al Signore perché era l'unica via d'uscita. Ho pregato tantissimo, mi sono riavvicinato fortemente al Signore e avevo capito che avevo sbagliato nell'averlo trascurato dopo che mi aveva aiutato 4 anni fa senza nemmeno averlo ringraziato a dovere. Poi lentamente vedevo che con la preghiera questa fobia se ne stava andando e da 1 settimana a questa parte la fobia praticamente non c'è più!!! Ma, se da una parte ho visto la luce, da un'altra ho visto il buio...

Il riavvicinarmi al rosario, alla fede, alla preghiera a Dio, la mia vita è cambiata. Ho iniziato a vedere che il mondo gira al contrario di come dovrebbe andare, non mi importa più del successo, del denaro. Un giorno, pregando Dio per farmi conoscere la sua volontà, una domenica di 2 settimane fa, accendendo la tv c'era un'intervista ad un padre frate col mio stesso nome (il quale non ho mai sentito accostato da "padre ..." perché non l'ho mai sentito, quindi da subito mi pareva più di una coincidenza). Per me fu un fulmine...e mi dissi "oh no, non mi dire che devo farmi prete o frate!". Da lì iniziarono i dubbi e tutte le pippe mentali. Rimurginavo sempre più su questa cosa e mi domandavo "ma devo fare il prete?". La cosa mi aveva messo una paura terribile. I dubbi aumentavano e così un giorno volevo incontrare il mio vecchio sacerdote che avevo incontrato 4 anni fa per una questione mia spirituale e nel parlare gli dissi "io ancora non ho capito cosa devo fare nella vita, cosa vuole il Signore da me..." Non l'avessi mai detto!!!!! Ha iniziato a dirmi "questa domandava me l'avevi fatta anche 4 anni fa caro, questa cosa la devi prendere seriamente, magari prima ti dicevo di lasciarla andare ma ora, beh, direi di iniziare a vedere le cose". Guardate, quella parole li per li non mi avevano fatto caso ma al ritorno a casa fu un disastro...e giù con altri mille dubbi. Se già prima avevo paura, ora ne avevo il terrore!!! Era una vera e propria ossessione...ero nell'angoscia più totale, nella disperazione...io non volevo fare il prete ma l'esistenza di questo dubbio e di quest'altro segno mi scoraggiavano. E dentro di me dicevo "questa è la volontà del Signore, e non la mia e mi tocca rispettarla altrimenti perirò e non sarò mai felice se decidessi di stare con la mia fidanzata". Questi dubbi erano così lancinanti che mi ero rassegnato, dovevo fare quello...ma io volevo stare con la mia ragazza, al pensiero di lasciarla a me mi si rompeva il cuore. Il sacerdote tra l'altro mi aveva detto "se il Signore vuole qualcos'altro da te, sappi che sarà doloroso" (intendeva lasciare la mia fidanzata) "il Signore non fa mai le cose a metà". Ragazzi, queste parole a me mi hanno bastonato nell'anima e nella mente...io le avevo detto del mio problema con le ossessioni ma lui non ne aveva capito la dinamica e mi disse prima di andare via "un conto sono le ossessioni, ma quando tu parli col cuore quelle non sono più ossessioni. Quando mi racconti e mi dici così ti stai esprimendo senza le ossessioni" ed io come un broccolo gli ho detto "beh si, certo". Della serie, "questa è una probabile chiamata, lascia la fidanzata, sarà doloroso, ma se è la volontà del Signore questa è". Per me fu così tremenda la cosa che passavo tutti i giorni a pensare alla presunta vocazione, leggevo su internet i segni della vocazione, le testimonianze...cercavo dei riscontri... e stavo solo che peggio. Ero arrivato così nel buio che una sera, con la mia ragazza, qualche giorno fa, vedendo un film insieme io la guardavo come se non fosse più mia, come se fossi rassegnato a lasciarla...ma vedendola non potevo immaginarmi una cosa del genere e mi veniva da piangere per il dolore tremendo...perché pensavo "se ho i dubbi sulla vocazione e questi segni devo rassegnarmi, dovrò lasciarla per sempre". E mi immaginavo lei con un'altro ragazzo, il suo futuro marito, i suoi figli e lei che veniva a trovarmi io che ero prete o frate...ragazzi non potete capire il dolore/terrore/angoscia che ho nel pensare a questa cosa...
La storia non è finita qua.
Pochi giorni dopo, ovvero 3 giorni fa, la sera, dopo una lunga giornata di tormentosi pensieri e visite sul web per questa cosa, pregai il Signore di aiutarmi a capire cosa dovevo fare e anche di aiutarmi a guarire dal mio DOC perché ero andato nuovamente su questo forum per trovare magari aiuto. Dopo, andando a leggere in vangelo come facevo ogni sera mi capita...il capitolo 5 del vangelo di Luca, dove Gesù chiama a se Pietro e gli dice "seguimi e ti farò pescatore di uomini" e poi dopo la chiamata di Levi, "seguimi" e lasciò tutto per seguirlo. Ragazzi, questa è stata una cosa...SPAVENTOSA!!!!!! TERRIBILE per me....quando mi accorsi del passo del vangelo iniziai a scuotere la testa dicendo "no, no, no...." e continuai a leggere nel terrore questa cosa...La notte per dormire fu tragica, ma più tragica fu il giorno dopo che venne la mia ragazza ed io passai tutto il tempo a vedere su internet ancora questa cosa della vocazione...ero entrato no in tilt, di più...io leggendo quel passo di nuovo era come se non ci volessi credere, e ancora adesso sono così ansioso che sembra di essere finta come cosa...e quello stesso giorno, nel mentre facevamo merenda io, la mia ragazza e mio fratello, dopo una chiacchierata normale mi fa dal nulla "ehi, lo sai che ti ho sognato stanotte che eri frate? eri contento ed eri felice!!! ti vedevo bene!". A quella cosa io non ho retto. Ho iniziato a tremare, a diventare rosso e sudarmi le mani...solo nel pensarci e riscriverlo mi sento male, mi gira il capo, mi sembra di svenire...
Andai in camera con la mia ragazza e lei un po' pianse dicendo "non voglio che diventi frate, ho paura!".
Fortunatamente il giorno dopo (ieri sera) mi dovevo incontrare con il mio sacerdote, un'altro questa volta, di fiducia, e presi la palla al balzo per parlargli di tutto. Da buon sacerdote mi ha detto che questi segni come li chiamo io, sono più coincidenze della Divina Provvidenza, e che la chiamata non avviene in maniera tac, secca. Mi ha spiegato in parole povere che la scelta della vocazione avviene nel cuore, uno se lo deve sentire nel cuore. Quelli che ho avuto sono secondo lui dei pungoli, magari non per forza attinenti alla chiamata vocazionale ma magari a chiarire alcuni aspetti della mia spiritualità (infatti ero andato da lui per parlargli del mio rapporto con Dio).

Dopo questa lunghissima storia, e scusate tantissimo se sono stato veramente noioso, sorgono i miei dubbi:

- è DOC o no questa vocazione? Perché io non riesco ad accettare di lasciare la mia ragazza, sto troppo male! Al pensiero mi sento perso e al pensiero che possa mettersi con un'altro mi sento male. Poi da qui viene quello che mi ha detto il vecchio sacerdote "sarà doloroso", come se comunque deve succedere lo stesso.
- avendo consultato questo forum sul DOC da vocazione, si dice che la vera vocazione rende felici e pieni di gioia. Ho letto e mi ricordo di aver visto testimonianze di ragazzi seminaristi impauriti tremendamente della chiamata ma poi si sono lasciati abbandonare a Dio. Questo vuol dire che allora anche la mia è una vocazione...o no? Le vocazioni non avvengono tutte in maniera gioiosa, anche dolorosa...come nel caso del mio sacerdote...ma io al pensiero non trovo gioia. Allora penso: magari è la paura che nasconde la gioia dentro, devo lasciarmi andare e sono io che non accetto di lasciare la mia fidanzata. Se non faccio così sarò triste a vita e sarei insoddisfatto, perché non è perché non ho fatto la scelta di Dio, ma perché lo sentirei nel cuore che sarei triste dentro...quindi farei la mia volontà, non la Sua.
- se ho i dubbi vuol dire che ho la vocazione...perché Dio mi ha messo il dubbio, quindi sarà vocazione.
- se penso alla mia vita con la fidanzata e al matrimonio mi sento felice e libero, però penso: e se fosse il diavolo che cerca di allontanarmi da Dio? Forse sono chiamato a salvare le anime e ad aiutare gli altri e servire Dio, e il demonio cerca di allontanarmi dalla chiamata facendomi pensare che il matrimonio sia giusto (questa cosa l'ho letta su un sito di vocazioni in cui il demonio cerca all'inizio di farci allontanare dalla chiamata di Dio).
- ci sono momenti in cui desidero stare con la mia fidanzata e sposarla ed avere dei figli, ed altri in cui sento quasi la voglia di dedicarmi solo a Dio. Questo penso sia il segno del cuore per cui sono chiamato alla vita religiosa...perché altrimenti avrei solo il pensiero di stare con la mia fidanzata e non di staccarmi e lasciare tutto e stare con Dio.
- ho il senso dell'apatia in molte cose che prima mi piacevano. Fare musica, scrivere, divertirmi, passare una serata tra amici. Penso che l'unica cosa grande nella vita sia Dio, allora inizio ad avere paura che sia una chiamata...perché penso,
se devo scegliere tra Dio e il resto, beh Dio al primo posto. Quindi non posso sfuggire, altrimenti resterò insoddisfatto a vita. Della serie "non ho il coraggio di lasciare tutto e seguire Gesù".
- penso: se fosse DOC va bene, lo si affronta. Ma come spiegare quei segni? Allora penso subito: i segni sono la prova della chiamata, non posso girarci intorno...sono destinato a farmi frate come aveva sognato mio fratello. E da qui una tristezza, angoscia e ansia grande. Più che altro una rassegnazione a questa cosa.
- Sento che le cose della vita sono futili e il Cielo è importante. Allora vuol dire che sono destinato alla vita religiosa...
- cerco di immaginarmi la mia vita da prete o frate ma non riesco a vedermici proprio, o comunque penso che per me sia una vita noiosa e non adatta per me. Se immagino invece una vita di matrimonio all'inizio sento felicità e libertà, poi però se immagino bene la cosa penso "sono pronto ad affrontare il lavoro, la mia famiglia, i problemi del matrimonio e di coppia?" e a questa domanda io non riesco a rispondermi e magari faccio fatica perché penso "magari non sono capace di affrontare queste cose ed è meglio che mi dedico alla vita religiosa", oppure inizio a sentire tristezza a pensare al matrimonio e quindi mi dico "ecco, vuol dire che è una chiamata alla vita religiosa".
- inizio ad evitare di pregare di più, di portarmi con me il rosario appresso, di chiedere a Dio l'aiuto perché altrimenti mi farebbe capire ancora meglio che devo farmi frate o prete. Allora penso: questo vuol dire che sto fuggendo dalla chiamata e che quindi c'è, sono rassegnato, devo accettarla come cosa...ma se sono lontano da Dio mi sento triste, quindi ovunque vada devo lasciare la mia fidanzata.
- e se il DOC fosse la scusa buona per dirmi che non è una vocazione?

Ragazzi miei, ecco la mia storia. Lo so, è un poema ma chi vuole aiutarmi, mi farebbe piacere...purtroppo vivo questa cosa con ansia e angoscia profonda. E se da un lato mi dico "vabbè, è DOC dai, stiamo tranquilli" dall'altra mi dico "eh no, però i segni, il pensiero rivolto alle cose del Cielo" mi fanno invece ancora più dubitare se è una vocazione o meno. Il problema è che io non voglio farmi prete o frate...o magari dico adesso così ma magari ho paura poi che sento la vera chiamata, la chiamata al cuore e che poi dovrò lasciare la mia fidanzata. Più che paura di quello che mi è successo ho la paura che poi tutto questo sia vero, e che se tralascio adesso, magari più in là si ripresenta e dovrò a tutti i costi farmi prete o frate. Quei segni a me mi hanno letteralmente messo ko, mi hanno buttato dentro un baratro infinito di dubbi...è una vera ossessione questa cosa....non riesco più a vivere tranquillo, sono sempre quasi combattuto. Perché il bello è che, mentre molti magari di voi hanno il doc da vocazione magari partito da un pensiero banale che poi vi siete mandati in loop da soli, qui purtroppo c'è la presenza di questi eventi/segni/pungoli chiamatili come vi pare, che mi mettono sempre a terra e mi fanno pensare seriamente che sia una reale chiamata. Ma se da una parte c'è questo, dall'altra però c'è anche il fatto che soffro di compulsioni ed ossessioni, fobie e anche di attacchi di panico (ne ho avuto due dopo un lunghissimo tempo 2 settimane fa in meno di 7 giorni), quindi questo un po' mi fa sperare che siano solo ossessioni...ma penso, possibile che Dio chiama con le ossessioni? Come inquadrare questi "segni"? Se dovessi entrare in seminario, pensando che non sia DOC, di certo io con questi problemi non verrei preso, o almeno penso...

A volte penso che sia tanto il DOC ma magari poi mi illudo dicendomi "caro mio, questa è una vera vocazione, purtroppo...". PSICO sad.gif

Scusate ancora la lunghezza ma chi mi risponderà, lo ringrazierò davvero tanto!!!

Ps. Ecco, un'altra cosa. Il problema poi è che ci sono siti su internet sulla vocazione che poi dicono che all'inizio è difficile accettare la chiamata, c'è la paura, l'angoscia eccetera e questo mi fa salire ancora più paura e più dubbio!!! A volte mi dico "maledetti questi siti che mi hanno messo ancora più dubbi!!!". Inoltre, parlando di evitare la preghiera, tra 9 giorni andrò a Medjugorie, il viaggio è già prenotato. Al pensiero, ho paura di ricevere la conferma della chiamata!

Prog anche io ho il tuo stesso tipo di Doc.
E anche io ogni tanto pensavo a dei "segni":ad esempio se per strada vedevo dei preti e delle suore pensavo subit che era un segno che anche io dovevo seguire le loro orme.
Ora sto un pò meglio, diciamo che va a periodi.Io credo che chi ha questo tipo di ossessioni in realtà desidera avere una famiglia o comunque una ragazza e di contrappasso viene il DOC.
Diciamo che è un parere mio personale.Ah anche io in precedenza guardavo il Vangelo per avere delle risposte e quando capitavo in quei passi ANSIA A 2000 blink.gif
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prog7
Inviato il: Giovedì, 23-Ott-2014, 14:29
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doc-nevros85 siamo allora sulla stessa barchetta, come penso molti. PSICO rolleyes.gif
I "segni" sono stati veramente martellanti, sembravano proprio dirmi "devi fare il prete/frate". Ed anche ora insomma non è facile convivere con questa cosa...inoltre hai proprio ragione, va a periodi. Ad esempio, oggi sto un pochetto meglio, specialmente con l'ansia. Proprio per questo come dicevano prima di te, proprio quando hai l'ansia bassa ti allarmi perché pensi "ok, l'ansia non c'è, quindi è reale"...brutta bestia. dry.gif
Comunque, ad esempio oggi i miei dubbi vengono alimentati da questa serie di pensieri: non trovo più attrazione per le cose che mi piacevano prima ma attrazione verso la religione, il rosario, la preghiera, quindi nel cuore ho la chiamata verso Dio...
tutto quello che era prima non lo sento più, sono apatico alle cose del mondo, quindi Dio è l'unica soluzione. Questo mondo sembra non appartenermi più, quindi questo è il chiaro segno che, se non adesso, in futuro sarò prete/frate (come nel sogno di mio fratello). Ho paura che a lungo andare questa apatia verso le cose del mondo mi facciano convincere di entrare in seminario...o in un monastero.

Voi dockers da vocazione (specialmente quelli molto devoti e religiosi di natura) avete anche voi questa serie di pensieri? unsure.gif
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prog7
Inviato il: Giovedì, 23-Ott-2014, 14:31
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Tutto questo perché tra l'altro nei siti di vocazione religiosa, sono i segni di una chiamata verso Dio...
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doc-nevros 85
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Io fossi in te eviterei di andare in quei forum, è solo fonte di ansia
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doc-nevros 85
Inviato il: Giovedì, 23-Ott-2014, 16:21
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Anche io ho le tue stesse paure e quasi invidio chi ha altre paure come doc omo o altro
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