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> La Terapia è In Stallo
 
John Nash 95
Inviato il: Domenica, 26-Gen-2020, 17:56
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Ragazzi/e scrivo in quanto ieri ho avuto una botta d'ansia a livelli mostruosi. Dopo aver assistito (e NON DOVEVO FARLO NEL MIO STATO ATTUALE) ad una conferenza su "identità sessuale e genere" il docente ad un tratto tira fuori la famosa frase "la sessualità e l'orientamento ad essa connessa è impossibile da definire. A seconda degli eventi tutto può mutare improvvisamente". La reazione era quella di linciare il docente però ho tenuto botta e sono tornato a casa. Ho chiamato la terapista e lei mi ha detto "ma ognuno ha la sua storia e poi dall'oggi al domani non si costrusce qualcosa che mai si è conosciuto". Insomma qua a me sembra pure una guerra a chi fa più audience. (Voglio dire questi ultra docenti elaborano teorie assurde,scale poi però parli con un tizio/a qualsiasi come noi e dice guarda che non è vero). La dottoressa mi esorta ad andare avanti ma io sono letteralmente bloccato in tutti i sensi. Non faccio un cazzo dalla mattina alla sera. Esco però è una fatica della madonna cioè a 24 anni esco per stare tra amici e parlare di ragazze invece ora esco con la speranza che non si parli di questo o con l'ansia che il mio cervello vada chissà dove. Ad aggiungersi è il senso apatico verso le donne (anche ragazze che prima di ciò avrei letteralmente sbranato) e sto dannato senso di pseudo piacere,ansia,irrigidirsi verso gli uomini che mai ho avuto. Ora come ora manco più senso provo quasi ai pensieri, insomma tilt totale. Cosa dovrei fare,perché io un'esistenza del genere non la sopporto,veramente faccio una brutta fine. Tutto quel che avevo costruito con passione ed amore sta crollando. Mi tappo il naso e vado avanti? Nel senso "tutto passerà. Che sarà sarà io devo andare avanti un passo alla volta."
Fatto sta che ho deciso di non sentire più queste interviste o conferenze a riguardo perché questo dottori più che tranquillizzarmi mi sconvolgono ancora di più.
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modusoperandi
Inviato il: Domenica, 26-Gen-2020, 21:27
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QUOTE (John Nash 95 @ Domenica, 26-Gen-2020, 16:56)
Ragazzi/e scrivo in quanto ieri ho avuto una botta d'ansia a livelli mostruosi. Dopo aver assistito (e NON DOVEVO FARLO NEL MIO STATO ATTUALE) ad una conferenza su "identità sessuale e genere" il docente ad un tratto tira fuori la famosa frase "la sessualità e l'orientamento ad essa connessa è impossibile da definire. A seconda degli eventi tutto può mutare improvvisamente". La reazione era quella di linciare il docente però ho tenuto botta e sono tornato a casa. Ho chiamato la terapista e lei mi ha detto "ma ognuno ha la sua storia e poi dall'oggi al domani non si costrusce qualcosa che mai si è conosciuto". Insomma qua a me sembra pure una guerra a chi fa più audience. (Voglio dire questi ultra docenti elaborano teorie assurde,scale poi però parli con un tizio/a qualsiasi come noi e dice guarda che non è vero). La dottoressa mi esorta ad andare avanti ma io sono letteralmente bloccato in tutti i sensi. Non faccio un cazzo dalla mattina alla sera. Esco però è una fatica della madonna cioè a 24 anni esco per stare tra amici e parlare di ragazze invece ora esco con la speranza che non si parli di questo o con l'ansia che il mio cervello vada chissà dove. Ad aggiungersi è il senso apatico verso le donne (anche ragazze che prima di ciò avrei letteralmente sbranato) e sto dannato senso di pseudo piacere,ansia,irrigidirsi verso gli uomini che mai ho avuto. Ora come ora manco più senso provo quasi ai pensieri, insomma tilt totale. Cosa dovrei fare,perché io un'esistenza del genere non la sopporto,veramente faccio una brutta fine. Tutto quel che avevo costruito con passione ed amore sta crollando. Mi tappo il naso e vado avanti? Nel senso "tutto passerà. Che sarà sarà io devo andare avanti un passo alla volta."
Fatto sta che ho deciso di non sentire più queste interviste o conferenze a riguardo perché questo dottori più che tranquillizzarmi mi sconvolgono ancora di più.

Pazienza, amico mio, pazienza.
Sarebbe bello schioccare le dita e tornare in un nonnulla alla spensieratezza di prima, ma ahimè, la mente non ha di certo queste tempistiche.
Continuerai ad avere ansia ogni qual volta sentirai la parola “omosessuale”, ogni volta che i tuoi amici, per scherzare, ti daranno del “finocchio” e, ovviamente, tutte le volte in cui sentirai parlare della cd. fluidità sessuale. È naturale, questa è la cosa che attualmente ti tocca di più, come ti ho già detto, è il tuo nervo scoperto, la tua questione in sospeso. Non ti senti a posto con te stesso, perché devi risolvere assolutamente il dubbio del “Sono o non sono? Potrei o non potrei? E se lo sono, in che percentuale?”.
Ora, tutto può “cambiare” nella vita, anzi, è nella natura delle cose il cambiamento. Tuttavia qui si parla di felicità e di realizzazione personale. “Cambiare orientamento” di per sé comporta una scelta consapevole e serena, che è fonte di arricchimento ed appagamento personale, non certo di malessere, depressione ed ossessione. Del resto non c’è nessuna forza oscura che ti “condanna” all’omosessualità. Sei tu che decidi consapevolmente di avere relazioni sessuali e/o sentimentali con persone del tuo sesso.
Tutto quello che ti sta succedendo, tuttavia, non ha nulla di piacevole e di bello. Perché frutto, sostanzialmente, di un trauma, al quale è seguito un pensiero, che per una serie di circostanze ti ha “catturato” ed è diventato la tua (nuova?) ossessione. Per cui tutte le sensazioni che da lì in avanti (o contestualmente) hai provato, i test mentali, i movimenti genitali, i sogni, gli irrigidimenti ed evitamenti (a cospetto di persone del tuo sesso), sono frutto di una percezione distorta, “egodistonica” rispetto alla tua percezione, per così dire, ordinaria, derivante da ansia e suggestione.
É chiaro che ora come ora le ragazze non ti accendano. Questa faccenda ti ha buttato profondamente giù, per cui allo stato attuale è come se fossi asessuato. Un depresso non ha libido.
Per non parlare, poi, del trauma che ti ha causato l’ultimo rapporto sessuale: c’è di mezzo, guarda caso, proprio una ragazza. Ti senti per nulla virile. Posso capirti perché a me capitò una cosa molto simile, che diede il La all’incubo che, ahimè, anche tu stai vivendo.
Ti rinnovo, per cui, il consiglio di pazientare. Il bambino che sta imparando a camminare cade ed inciampa più e più volte prima di reggersi naturalmente su due gambe. Tu sei (stato) quel bambino.
Quindi, caspita, sì! Tappati il naso e vai avanti, un passo alla volta, e se nell’arco della giornata ti ritorna il pensiero, ti ritornano i test, le sensazioni, i movimenti genitali, eccetera, semplicemente accetta il tutto e vai avanti. Piano piano vedrai che tornerai a sentirti sempre più “te stesso”.
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John Nash 95
Inviato il: Domenica, 26-Gen-2020, 22:43
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Modus grazie per il messaggio ben elaborato con cura. Andare avanti oramai è l'unica soluzione possibile,ho notato che l'immobilismo diciamo mette in stand-by il tutto,ma non lo risolve diciamo lo congela. Il punto è che viviamo e nella vita di tutti i giorni questa cosa condiziona ed è difficile insomma ora come ora in mezzo alle macerie a cosa uno si aggrappa? Ai ricordi piacevoli ma anche quelli provocano un senso di tristezza in quanto ora non si ha il piacere di fare nulla. Dedicarmi ad altro mi viene da dire in maniera assoluta in modo tale da dimenticare il problema. Ma anche qui.. come dimenticare ? Come capire quando sarà tutto finito? E soprattutto finirà? È molto dura. Il passato mi manca e allo stesso tempo mi pesa. Di sicuro qualcosa devo fare ripeto. "Aiutati che Dio ti aiuta" si dice, con la speranza che tutto torni ad essere come prima.
Al 100% non dovrò più indagare e sentire queste interviste o conferenze perché mi creano solo danno. Diciamo la spiegazione che mi do è che stando tutti i giorni al fronte anche le cose più turpi oramai non mi fanno più effetto insomma gira chd ti rigira ti ci abiuti (spero che questa sia la giustificazione). Continuo a farmi forza dicendo che uno simula se è consapevole di simulare, voglio dire altrimenti che razza di vita ho vissuto?
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modusoperandi
Inviato il: Lunedì, 27-Gen-2020, 14:24
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QUOTE (John Nash 95 @ Domenica, 26-Gen-2020, 21:43)
Ma anche qui.. come dimenticare ? Come capire quando sarà tutto finito? E soprattutto finirà? È molto dura. Il passato mi manca e allo stesso tempo mi pesa.

Quante volte ti sarai detto “Come potrò mai dimenticare?”. Rifletti su di un episodio della tua vita che hai ritenuto talmente imbarazzante da aver pensato che non saresti più potuto uscire di casa. Eppure, poi, di casa ci sei uscito. Quante volte avrai giurato a te stesso che sarebbe stata l’ultima volta in cui avresti messo in gioco i tuoi sentimenti per una ragazza. Eppure lo hai rifatto. Magari non proprio dopo un giorno o due, ma dopo qualche mese/anno, sì.
Un mio amico ha perso la madre a ventisei anni. L’anno prima del tragico evento, guarda caso, si parlava di quanto sarebbe stata inconcepibile la vita senza più la presenza di un genitore. Eppure è andato avanti. Ha faticato, certo, ed una parte di lui forse se ne è andata con la madre. Eppure si sveglia ogni mattina e porta avanti i suoi sogni ed obbiettivi ed ha ancora la forza di ridere e scherzare. C’è chi questa cosa qui la chiama “resilienza”, ossia la capacità di una persona di affrontare e superare gli eventi traumatici e difficoltosi della vita.
Che si tratti di un lutto, di una delusione amorosa ovvero di un trauma, il tempo é l’unico rimedio realmente efficace. E non si parla di un paio di settimanelle, eh. Ci vogliono mesi, anni.
Come capire quando sarà tutto finito? Semplice, quando tornerai a dare un senso alla tua esistenza ed il pensiero/dubbio perderà di significato. Se prima il motore di ogni cosa erano le donne, ora sarà qualcos’altro: per esempio, la realizzazione professionale. Devi tornare alla vita, anche se ciò comporterà necessariamente lo stare a contatto con persone del tuo stesso sesso e, conseguentemente, significherà dover fare i conti con le sensazioni sgradevoli/strane, con i pensieri intrusivi, con le compulsioni e con l’ansia. Quando ti sarai rassegnato a ricercare altri/nuovi stimoli, mettendo per il momento da parte questo aspetto della tua vita, allora vedrai che ricomincerai naturalmente a “provare” le “solite” emozioni.
“È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa”.
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John Nash 95
Inviato il: Lunedì, 27-Gen-2020, 15:07
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Grazie Modus... Lo farò anzi lo faccio. Un discorso encomiabile non sono un adm. Mma fossi uno di loro metteri questi tuoi due mess in risalto.
Ora penso che smetterò di entrare qui dentro in quanto anche il solo entrare se anche in maniera innocente è comunque un "alimentare" il pensiero connesso alla mia ossessione. Quindi da oggi basta incassare è giunto il momento di imparare a rialzarsi. Spero che tutti voi facciate lo stesso. Ognuno ha il diritto di essere felice.
Come ha detto la mia terapeuta "Non sei colpevole di ciò che hai ma sei responsabile di ciò che ora fai".
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modusoperandi
Inviato il: Lunedì, 27-Gen-2020, 15:17
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QUOTE (John Nash 95 @ Lunedì, 27-Gen-2020, 14:07)
Come ha detto la mia terapeuta "Non sei colpevole di ciò che hai ma sei responsabile di ciò che ora fai".

Non potevi trovare miglior terapeuta.
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Sarabanda83
Inviato il: Lunedì, 27-Gen-2020, 17:47
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Senti, se ti fa cosi schifo l'idea di essere omosessuale è perché va contro la tua natura. Ma non ti rassicureró più, giusto questa volta.
Pertanto, basta scrivere papiri sulle teorie che sparano durante le conferenze e passa alla sezione Strategie, è in questo forum, proprio sotto questa sezione
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