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> Ma Si Può Avere Paura Di Pensare?
 
faro
Inviato il: Lunedì, 14-Set-2020, 10:54
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6 anni fa mi seguiva uno psichiatra che mi aveva prescritto l'anafanil e dopo un anno e mezzo di assunzione ne ero uscito completamente. Adesso però ho come un rifiuto nel chiedere aiuto perché mi sembra di tornare indietro e questa cosa mi fa sprofondare nella tristezza.....mi fa sentire come se in fondo non fossi mai guarito del tutto...è una sensazione spiacevole. Vorrei provare a uscirne da solo come ho fatto in altre piccole recidive che si sono presentate in questi sei anni e che sono durate veramente poco..... ma non so questa volta penso che la portata del problema sia più forte.
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sisifofelice
Inviato il: Lunedì, 14-Set-2020, 11:19
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Mia cara.
Noi non siamo né del tutto sani né del tutto malati, ma l'insieme di tutto questo: fa parte del nostro corpo umano. Fa parte del nostro essere umani anche accorgerci, come giustamente fai tu, quando una difficoltà è gestibile e quando invece è troppo pesante da portare avanti da soli. Lo sfogo è già un primo passo non indifferente. E il "chiedere aiuto" non è un sintomo di debolezz o di sconfitta, ma di vitale umanità, voglia di partecipare al lavoro su se stessi. La piena indistruttibilità e la totale autosufficienza, non fanno parte del nostro essere: sono ideali che la nostra mente e il nostro orgoglio vuole imporci. La sofferenza arriva anche da lì. Non a caso Kafka diceva: per essere felici si può anche credere nella propria indistruttibilità a patto che non vi aspiri mai.

Per capire meglio ti chiedo: è da molto che hai avuto questa ultima ricaduta? Hai già adottato delle strategie, anche personali, e ti hanno portato a qualche risultato?


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faro
Inviato il: Lunedì, 14-Set-2020, 11:29
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Grazie per le parole di conforto e per il l'attenzione che mi stai dedicando, non sai quanto aiuto mi dai in questo momento di totale destabilizzazione. Sono passate circa dieci giorno dall'inizio della ricaduta e quello che sto tentando di fare è non dare peso ai pensieri fastidiosi mi arrivano e di non dare troppo peso alla cosa ma non è semplice. Sto cercando di scrivere i miei pensieri distorti su un quaderno come facevo in passato in modo da dargli uno spazio fisico e riconoscerli meglio, però questi arrivano sotto varie forme anche se hanno una matrice comune ovvero la complessità di come siamo fatti noi esseri umani con particoalre attenzione alle nostre facoltlà mentali (pensa tè di consa mi vado a fissare!!!)...e da qui iniziano le seghe mentali perché se ci riflettiamo il nostro mondo gira tutto intorno a questo.
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sisifofelice
Inviato il: Lunedì, 14-Set-2020, 12:00
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Si vede da quello che scrivi che sei anche un "veterano". Il tuo lavoro di scrittura, ad esempio, è molto importante. Ascoltare i propri processi, nella loro complessità: annotare come i pensieri si trasformino in emozioni, e come le emozioni in sensazioni corporee, è uno strumento molto potente. Ti aiuterà.
Dieci giorni non sono tantissimi, ma sono un'opportunità per osservarsi più da vicino.
La sofferenza diminuisce, aumenta, rimane stabile? Puoi imparare a sentirlo. E chiaramente questo ti permetterà di avere consapevolezza di sapere se sia il caso di chiedere aiuto a qualcuno. ORa che non sei più un principiante, imparerai ad ascoltare i campanelli di allarme e a muoverti per tempo.
Abbi fiducia, umiltà e curiosità. continua a lavorare su di te.
Tornerà il periodo di "alto".


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faro
Inviato il: Venerdì, 16-Ott-2020, 11:02
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Alla fine ho accettato di iniziare una psicoterapia (cosa che non avevo mai fatto). Contemporaneamente ho ricontattato lo psichiatra che mi ha curato in altre due circostanze di ricaduta della mia vita e ovviamente mi ha detto di iniziare con i farmaci perché, a suo dire, le forme ossessive-fobiche che ho io sono croniche e vanno trattate prima di tutto con i farmaci ed eventualmente con psicoterapia. Io adesso non so cosa fare con i farmaci, vorrei provare a vedere se la psicoterapia può riportarmi sul binario giusto ma credo che ci voglia comunque molto tempo. Non so cosa fare, sono in periodo difficile e il fatto di portare avanti lavoro e famiglia insieme al disturbo mi provoca un'angoscia enorme. A volte mi sento in colpa anche di aver messo su famiglia. Sono molto giù
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sisifofelice
Inviato il: Venerdì, 16-Ott-2020, 11:32
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Tieni conto che uno psichiatra è un medico che prescrive farmaci; difficilmente ti suggerirà altri metodi. Così come uno psicologo ti suggerirà un'analisi o una psicoterapia e non può occuparsi dei farmaci.

Tutto dipende dalla tua situazione, che noi chiaramente non possiamo giudicare. Se ti trovi in una fase acuta e invalidante del tuo disagio psichico, i farmaci potrebbero essere utili a tornare un po' con i piedi per terra, recuperare un minimo di tregua per poter procedere col lavoro dello psicoterapeuta.
Se invece non sei così messa male, potresti iniziare con la psicoterapia e vedere come va, se la situazione peggiora, si fa sempre in tempo ad iniziare la terapia farmacologica in un secondo momento.

Io ad esempio i farmaci li dovetti prendere all'inizio, perché ero come nelle sabbie mobili, non dormivo più, non digerivo più, non riuscivo ad andare a lavorare e aveva cominciato a bussare anche la depressione. Quando ho visto che ho cominciato ad avere un po' di respiro mi sono rimboccato le maniche e iniziato in accordo col medico a scalare i farmaci, fino a non prenderli più.

Quindi dipende appunto dalla tua situazione.


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faro
Inviato il: Venerdì, 16-Ott-2020, 11:44
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Io al momento non ho problemi di sonno e fisici e riesco a lavorare senza particolari disagi. Il problema è a livello psicologico e quello che mi fa star male è che quando vado dallo psichiatra mi sento "malato" e lui non è che mi aiuta a vedere la cosa in modo diverso, e la cosa mi deprime. Tu hai fatto psicoterapia dopo aver sospeso i farmaci o hai provato qualche altra strada. Grazie comunque per avermi risposto, in questo momento di buio si cerca ogni possibile luce.
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sisifofelice
Inviato il: Venerdì, 16-Ott-2020, 11:55
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La mia opinione è di cambiare di corsa psichiatra. Questi medici che devono trattare il paziente come un subalterno e deprimerlo, mi hanno seccato (ne ho incontrati tanti anche io) e spero che col tempo si estinguano da soli...

E sempre la mia opinione, visto che non mi pare tu sia fortemente invalidata dalla malattia (io stavo di certo messo peggio), è quella di iniziare la psicoterapia e darti un tempo per vedere come va. Ripeto, a meno che non vi sia particolare necessità e urgenza, si fa sempre in tempo a ricorrere successivamente alla terapia farmacologica.

A me, la strada che mi ha portato fuori dalle ossessioni, dopo la fase acuta trattata coi farmaci, è stata soprattutto la meditazione di gruppo, affiancata alla cura dello stile di vita. Fu il medico stesso a consigliarmi quella strada. Una volta tanto che fra molti profittatori, un medico buono l'ho trovato PSICO wink.png


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Bond85
Inviato il: Giovedì, 03-Mar-2022, 18:01
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Incredibile, questa discussione ha dieci anni. Non so se il forum sia ancora attivo, lo spero, mi ha aiutato tanto anche se spesso ricado in trip mentali. Purtroppo il mio Crohn non mi lascia mai libero neanche come stress e ne pago ancora oggi le conseguenze anche a livello di calma psicologica, mettici pure la pandemia, la guerra ora!
La sofferenza in noi stessi è qualcosa di assurdamente probante davvero.
Dovremmo rifugiarci in noi stessi per tranquillizarci e invece proprio in noi stessi stiamo male.


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Bond85
Inviato il: Venerdì, 04-Mar-2022, 09:00
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QUOTE (Miss Francine @ Giovedì, 03-Mar-2022, 17:56)
"mettici pure la pandemia, la guerra ora!"

Mettici pure le "emergenze" (pseudopandemia, guerra che capita a fagiuolo, clima...) che usano per instaurare una dittatura...

"Dovremmo rifugiarci in noi stessi per tranquillizarci e invece proprio in noi stessi stiamo male."

Osho proponde la consapevolezza, la meditazione... Ci si riuscirà? PSICO wink.png

Osho in tante occasioni mi ha aiutato, sapeva parlare al cuore delle persone che lo volevano ascoltare.
Diceva anche un mucchio di c...te però tante cose erano vere.


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Bond85
Inviato il: Venerdì, 04-Mar-2022, 18:26
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QUOTE (Miss Francine @ Venerdì, 04-Mar-2022, 11:28)
Tipo? Quali c...? PSICO wink.png Grazie.

Ad esempio Osho non contemplava lo sport come competizione, non contemplava la musica che non fosse quella meditativa, e molte altre altre cose. Ma ci sta eh, non bisogna prendere tutto ciò che diceva per vero ma solamente il suo messaggio nel profondo.
Nessuno ha pienamente la verità, neanche Gesù o il Buddha semmai questi due siano davvero esistiti.
Bisogna semplicemente, a mio avviso, trarre il meglio da loro ma non tutto.
Un pò come tutte le fonti di informazione.
Non prendere per oro colato tutto ciò che farneticano i tg ufficiali ma allo stesso tempo stare ben attenti alle fake news dei complottisti dei social.
La verità non la dicono né uno né l'altro.
Cosi era Osho, cosi erano i mistici, cosi erano i filosofi ecc....


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