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Inviato il: Mercoledì, 16-Lug-2008, 13:57
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Membro Attivo Messaggi: 292 Utente Nr.: 1.293 Iscritto il: 17-Apr-2008 |
ci rendiamo conto di tutto
ci rendiamo conto dell'assurdo dei nostri pensieri non ci crediamo ci fanno schifo e ci procurano una grande sofferenza e mi chiedo (domanda da un milione di dollari) ma ci rendiamo invece conto che dietro alle nostre fissazioni ci sprechiamo o meglio buttiamo nel cesso gran parte del nostro irrecuperabile tenpo??? se pensiamo a quanti momenti ,occasioni,possibilità abbiamo rinunciato per andare dietro al doc ci sono persone tra di noi che sono anni e anni che vagano nel nulla alla ricerca di una cosa che non esiste abbiamo dedicato la nostra vita a questa malattia ci angustiamo alla disperata ricerca di un porto sicuro dove come per magia le nostre paure non ci tormenterebbero più forse non abbiamo capito che purtroppo fanno parte della vita e che volendo o no non abbiamo scampo non si può sempre fuggire il tempo vola e non mi do pace al pensiero che diventerò vecchia e guardando in dietro vedrò solo una che non ha fatto altro che lavarsi le mani la bocca e controllato ogni cosa e persona si perchè io non faccio altro sono succube di questo schifo voi dite che è una malattia e va curata.....come tutte le altre ma io dico chi ha il cancro non può decidere può solo sperare noi invece abbiamo la possibilità di decidere se andare dietro alle nostre ossessioni o se resistere e perchè caspita non lo facciamo? forse è solo un altro dei miei sfoghi assurdi scusate la lunghezza e grazie |
Inviato il: Mercoledì, 16-Lug-2008, 14:00
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Psico Zio Messaggi: 3.971 Utente Nr.: 1.233 Iscritto il: 09-Apr-2008 |
si ce ne rendiamo conto perciò soffriamo tanto... perchè non lo facciamo, perchè molto spesso non ne siamo in grado da soli, perciò occorre un aiuto esterno... -------------------- Il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei loro sogni. (Eleanor Roosevelt)
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Inviato il: Mercoledì, 16-Lug-2008, 15:04
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Membro Attivo Messaggi: 292 Utente Nr.: 1.293 Iscritto il: 17-Apr-2008 |
lo so che dobbiamo farci aiutare
ho solo fatto delle considerazioni mi fa star male tutto il tempo che ci costringiamo a buttare tutto li pur essendo persone fisicamente sane mentre persone con malattie terminali combattono ogni singolo istante per vivere un pò di più e la cosa mi fa sentire ancora più in colpa poi io che non mi decido a farmi aiutare ancora peggio mi sento ancora più egoista va bhe va lasciamo perdere quest' ennesimo sfogo ridicolo |
Inviato il: Mercoledì, 16-Lug-2008, 15:14
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Psico Zio Messaggi: 3.742 Utente Nr.: 120 Iscritto il: 06-Lug-2007 |
E' così come dici, sfinita.
Però ora lo so. Per lunghissimo tempo l'ho negato. Soprattutto, ho negato di avere il DOC. Ora è più difficile negare l'evidenza. Eppure ancora adesso dedico un tempo enorme a questo disturbo, e soprattutto non dedico la mia vita a qualcosa che mi possa dare più soddisfazione. Cosa, non ne ho proprio idea: ma la vita che faccio mi sta indubbiamente stretta. Solo che a cambiarla non è facile: partono ansie, evitamenti, rimuginii all'infinito. Sono prigioniero. Eppure, prima di gettare la spugna ("niente mi dà soddisfazione") dovrei provare. Ma non riesco. Eppure non vedo altra scelta che perseverare, cercare di costruire pian piano...gradualità, costanza... Anche recentemente mi sono "scottato", episodi che pago gravemente, perchè ora lì ci vorrà 10 o 100 volte più fatica per costruire di nuovo. Non sono soddisfatto della mia terapia proprio perchè in questo non mi è sembrata lungimirante. A settembre riprovo ma se va ancora così dovrò anche cambiare terapeuta. -------------------- ***Cerco persone dell'Alta Brianza con difficoltà a uscire di casa e/o poche amicizie, per confronto virtuale ed eventualmente reale***
Un gruppo chiuso. Per persone chiuse. Gruppo per ansia sociale, timidezza, evitamento Pagina Facebook Gruppo di auto aiuto virtuale per persone con gravi problematiche ansioso-depressive |
Inviato il: Mercoledì, 16-Lug-2008, 16:04
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Membro Attivo Messaggi: 292 Utente Nr.: 1.293 Iscritto il: 17-Apr-2008 |
non dedichiamo più niente per costruire qualcosa di solido
come si fa quando le nostre energie vengono usate per combattere contro noi stessi? per la vita vera ce ne rimangono poche purtroppo......... sai che nessuno è perfetto ma scopri che sei tu l'imperfezione di questo mondo di persone "normali" |
Inviato il: Mercoledì, 16-Lug-2008, 21:30
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Membro Attivo Messaggi: 117 Utente Nr.: 1.853 Iscritto il: 07-Lug-2008 |
Si potrebbe aggiungere: quando metà delle nostre energie sono impiegate a combattere contro noi stessi. Scagliate contro noi stessi. Tutta l'energia che se ne va nelle ossessioni e in quel tentativo assurdo di smontarle che sono le compulsioni, diavolo!, se si liberasse per qualcos'altro... che cosa saremmo capaci di fare! QUANTO saremmo capaci di vivere: profondamente, intensamente, estesamente... Quanta vita sprecata, quanto bene da dare agli altri scomparso, quanto godimento negato... Io ci penso tutti i giorni. Ne ho tanto di tempo per pensarci dato che non vivo più. Da tre anni, da quando cioè ho cominciato a star male serissimamente, vivo ogni giorno nostalgie lancinanti per la vita che non riesco più a vivere: per il sole sulla pelle che non riesco più a sentire, per il vento, i tuffi in mare, le notti infinite in giro con gli amici, la bellezza dei corpi... E tutto questo... E tutto questo non è certo come dire: essere una rockstar, un filosofo tradotto in trenta lingue, il leader di un movimento planetario. Tutto questo è soltanto: il sole, il vento, i tuffi, le notti, i corpi. Ciò che gli altri, i sani, i normali, non si devono neanche sforzare di raggiungere ma hanno a portata di mano. E che anzi li potenzia per fruttificare in mille altri modi e mondi. Al ritorno da un viaggio, un sano, si riporta a casa tutte le energie e la bellezza di quel che ha visto e vissuto: "ah! adesso posso ripartire!" dice a se stesso e agli altri. E ricomincia a studiare, lavorare, intessere relazioni. Io potrei al limite affermare: "sono sopravvissuto". Sono sopravvissuto alle ossessioni, all'angoscia, sono sopravvissuto al perdere tutta la bellezza che era lì per me e che non sono riuscito ad abbracciare. E torno a casa con un fardello in più. Più stanco, più disperato. (Detto per inciso, il tema del viaggio non è casuale in questo periodo dell'anno, ma certo era ovvio). La differenza fra due circoli: uno virtuoso e uno vizioso. Quello che potenzia se stesso, e quello che si autodistrugge. Entrambi a velocità che aumenta esponenzialmente. Ad un certo punto fra i due si scava un abisso infinito, non colmabile in un tempo finito. E' per questo che partire svantaggiati significa perdere in partenza. E perdersi, sempre di più. E tralascio per stasera la questione INVIDIA. Un abbraccio, Anto ps e il vero confine è quello dello spegnimento di questa nostalgia, frontiera che comincio a varcare: dopo, non c'è davvero nulla -------------------- see the people sitting over there
i want to kiss and touch them evevywhere oh, no, not because i really care oh, god, no, no, i wouldn't dare |
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Inviato il: Giovedì, 17-Lug-2008, 08:41
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Membro Attivo Messaggi: 292 Utente Nr.: 1.293 Iscritto il: 17-Apr-2008 |
com'è vero quello che dici....
le nostre energie sprecate per portare la nostra croce e oltre al danno anche la beffa di vedere che il mondo va avanti gli amici i parenti che godono dei piaceri che il quotidiano offre anche in modo superficiale e scontato e tu sei li con le bave alla bocca che arranchi per finire la tua giornata priva di significato come se vivessimo in un mondo parallelo perchè non mi concede più di vivere ma solo di stare ad osservare?? forse sono solo parole buttate al vento non lo so |