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PSICO > Terapie: I farmaci e le psicoterapie > Solian Vs. Ssri


Inviato da: humornero il Lunedì, 05-Feb-2018, 21:13
Cosa è meglio secondo voi per ansia forte con somatizzazioni come vomito la mattina?

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Lunedì, 12-Feb-2018, 18:58
Premettendo che la somatizzazione d’ansi è dura da trattare, I farmaci migliori sono senza dubbio amisulpride, seguita da levosulpiride, mirtazapina e piccole dosi di olanzapina. Da escludere gli SSRI perché, oltre alla loro sostanziale inefficacia ed essendo la somatizzazione un fenomeno solitamente cronico, non andrebbero usati nel lungo termine. Il loro uso non dovrebbe eccedere i 24 mesi, come raccomandato dall’APA (american psychiatric association), perché sempre più solidi sono i dati sulla sindrome apatica anedonica da SSRI e al forte rischio di declino cognitivo per gli usi di SSRI protratti nel tempo (per questi argomenti cercare sul web). Quindi assumere in modo non continuativo amisulpride o levosulpiride è la scelta migliore. In caso di resistenza, mirtazapina o olanzapina, mentre escluderei SSRI e venlafaxina. Ovviamente, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista e valutare la specificità della sua situazione. Saluti, Nicola Castrogiovanni, psichiatra.

Inviato da: humornero il Lunedì, 12-Feb-2018, 19:39
Il problema è che con l'amisulpride non sto ottenendo alcun effetto positivo, con lo zoloft sono invece stato sempre bene e col disturbo sotto controllo (sempre che si tratti di quel disturbo)

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Lunedì, 12-Feb-2018, 20:12
Ma se stava bene, per quale motivo l’ha cambiato?

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Lunedì, 12-Feb-2018, 20:15
Ma se stava bene, per quale motivo l’ha cambiato?

Inviato da: humornero il Lunedì, 12-Feb-2018, 20:18
Cosa vuole che le dica? Così ha deciso lo specialista, fornendomi le motivazioni che ha espresso sopra riguardanti gli SSRI presi per molto tempo. Io in effetti prendo zoloft dal 2005, ma non ho mai avuto effetti collaterali particolari.
Diverse volte ho tentato di scalarlo, ma si è sempre ripresentata la sintomatologia. Anche ultimamente ho tentato uno scalaggio partendo dall'estate e a novembre ho avuto problemi, quindi si è deciso di farmelo sospendere del tutto e passare al solian. Solo che quest'ultimo non sta facendo nulla dopo un inizio che sembrava promettente.

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Lunedì, 12-Feb-2018, 20:25
Dal 2005!!! Ha fatto il suo dovere a sospendere quel farmaco, piuttosto c’ Da domandarsi sulla competenza di chi glielo ha prescritto per così tanto tempo, a meno che non lo abbia preso di testa sua! Comunque, io le consiglio di lasciare gli SSRI, e se non si trova bene con amisulpride, le ho elencato le alternative!!!

Inviato da: humornero il Lunedì, 12-Feb-2018, 20:28
Non è che non mi trovo bene, non fa proprio effetto. L'ha fatto a fine novembre (ma ero ancora coperto da Zoloft), ma una volta cessato zoloft, non c'è stato effetto del Solian.
Potrebbe postare qualche link sulla sindrome apatica e sul decadimento cognitivo, per favore?

Niente "prescrizione" di testa mia, cmq!!!

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Lunedì, 12-Feb-2018, 20:35
Mah...mi sembra un po’ strano, mi perdoni! Amisulpride e levosulpiride sono usati in gastrenterologia proprio per la nausea! Lo zoloft invece la fa venire, come da bugiardino! Certo, se si interrompe bruscamente il trattamento con SSRI può comparire nausea, ma questo fenomeno dura al max 15 giorni!!! Mi è davvero poco chiara, la sua situazione...

Inviato da: humornero il Lunedì, 12-Feb-2018, 20:39
Infatti non si capisce molto. A me zoloft non mi ha mai dato nausea se non i primi giorni di trattamento....poi sono sempre stato bene.
Ora, senza zoloft da più di un mese e con 50mg di solian non ho risultati e ho sintomi del tipo: poca voglia di uscire dal letto, ansia, vomito appena mi alzo, pensieri negativi, poco appetito.
Nel pomeriggio/sera la sintomatologia migliora parecchio.

P.S. l'interruzione dello zolof non è stata assolutamente improvvisa

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Lunedì, 12-Feb-2018, 20:44
A me sembra tanto un depresssione SSRI-indotta (il miglioramento serale è tipico), che l’amisulpride non riesce a controllare! Deve smettere gli SSRI, a tutti i costi, che sono il problema e non la soluzione, e cercate nuove opzioni. Buonasera.

Inviato da: humornero il Lunedì, 12-Feb-2018, 20:47
Cioè? Una sindrome da sospensione?

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Lunedì, 12-Feb-2018, 20:59
No, una depressione indotta da uso cronico di antidepressivi, nei siti di medicina ampiamente descritta, e che vede i farmaci selettivi come gli SSRI tra i principali responsabili. Cambiare categoria di farmaco assolutamente. D’accordo al 100% sulla sospensione di zoloft, anche perché continuandolo potrebbe avere conseguenze spiacevoli, come quelle sopra da me elencate. Poi veda lei

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Lunedì, 12-Feb-2018, 21:19
http://www.gipsicopatol.it/issues/2007/vol13-3/Perugi.pdf

Inviato da: Jack1987 il Martedì, 13-Feb-2018, 22:49
Un'articolo di più di 10 anni fà che non sembra sbilanciarsi troppo sugli effetti collaterali a lungo termine degli antidepressivi, parla di un ipotetico rischio di declino cognitivo che la stessa depressione non trattata può dare...comunque l'autore sembra essere favorevole ai farmaci e dice che una depressione non curata tende a cronicizzare con tutte le conseguenze del caso, poi vabbè di studi o articoli sugli effetti sia negativi che positivi degli SSRI sul web ce ne sono a bizzeffe...personalmente temo gli effetti a lungo termine degli antidepressivi e ho paura soprattutto della sindrome da sospensione, ma non puoi negare che in molti casi migliorano la qualità della vita in modo netto, quindi possono essere un grande aiuto...demonizzare così gli SSRI come stai facendo te e addirittura consigliare antipsicotici mi sembra esagerato...

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Mercoledì, 14-Feb-2018, 12:01
Faccio questo lavoro da quasi 40 anni, sono psichiatra e neuropsicofarmacologo. Cerca in rete dati più recenti, ce ne sono quanti ne vuole. Se legge, ho scritto “piccole dosi di antipsicotici”. Se lei da 2,5 mg di olanzapina ha un’azione pro-dopaminergica per il blocco dei D2 presinaptici e quindi facilita il rilascio di dopamina ottenendo un’az antidepressiva, ansiolitica e anti-somatizzante, che invece per dosaggi maggiori viene impedito e abbiamo l’azione antipsicotica. E non sto a parlarle del ruolo dei recettori 5HT2-5HT7 della serotonina. Volevo dare una mano “motivata”, ma è proprio vero che questi forum sono pericolosi perché tutti parlano, spesso di cose che non conosco meno. Zoloft per 13 anni di seguito è criminale, e determina una degenerazione dopaminergica frontale. Il signore faccia pure come vuole...

Inviato da: humornero il Mercoledì, 14-Feb-2018, 13:06
Io non faccio come voglio. Dico solo che con me l'amisulpride, di la di un buon effetto iniziale, non sta lavorando a dovere, quindi sarà lo psichiatra col quale ho visita stasera a decidere il da farsi

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Mercoledì, 14-Feb-2018, 14:19
Faccio questo lavoro da oltre 40 anni, sono psichiatra, psicofarmacologo e geriatria. Non so chi sia lei, ma se legge bene ho detto “piccole dosi” di antipsicotici. A piccole dosi (es, 2,5 mg) di olanzapina, si ha il blocco dei D2 presinaptici, il che vuol dire un maggior rilascio di dopamina, con miglioramento di apatia, depressione e ansia somatizzato. A dosi terapeutiche, agisce sui D2 postsinaptici, e si comporta allora da vero antipsicotico. Le risparmio il ruolo di tali farmaci, sempre a piccole dosi, dei recettori seritoninergici dal 5HT2 (a e b) al 5HT7 come antidepressivo. E comunque, il signore assume SSRI da 13 anni, e questo comporta invariabilmente alterazioni dopaminergiche frontali. Faccia un giro più attento e vedrà molte pubblicazioni in tal senso, che confermano ciò che noi clinici vediamo ogni giorno.
Siccome qui ogni opinione hanno lo stesso valore, smetto di combattere contro i mulini a vento, smetto di dare risposte, e lascio a voi la libertà di fare ciò che ritenete più opportune. Quindi, anche 25 anni di SSRI vanno bene.

Inviato da: Jack1987 il Mercoledì, 14-Feb-2018, 19:48
Nessuno mette in dubbio la sua esperienza nel settore ci mancherebbe, anzi di esperti in questo forum ben vengano, non sapendo chi era lei e in giro di profani (come me) citano studi su studi che a mio parere creano molta confusione essendo a volte discordanti, quello che vorrei dire è che l'utente in questione si è fidato, come dovrebbe fare ogni paziente, ciecamente del suo psichiatra che l'ha indirizzato ad una terapia a questo punto opinabile, allora si metta pure nei nostri panni quando sentiamo queste cose, cioè già siamo affetti da problemi d'ansia, depressione, qualcuno anche ipocondriaco e se non possiamo fidarci nemmeno di chi ci cura, figura che dovrebbe essere di riferimento in queste patologie è un disastro...scusi il mio è una sorta di sfogo generale nulla di personale ovviamente... PSICO giveup.gif

...PS se può dare un'occhiata al post che ho aperto cercando un parere tecnico sarei felice...

http://psyco.forumfree.org/index.php?&showtopic=92001

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Mercoledì, 14-Feb-2018, 21:32
Anantadina farnaco pericoloso, andrebbe valutato il paziente da un punto di vista cardiologico. Bisogna somministrarlo a dosi di almeno 200 mg/die, e comunque non riuscirebbe a contrastare il calo della libido da SSRI. Lo zoloft (e paroxetina) sono i peggiori tra gli SSRI, perché inibiscono la sintesi di ossido nitrico (in pratica funzionano al contrario del Viagra. Tra gli SSRI da alcuni è ritenuto meno peggio l’s-citalopram, ma si tratta comunque di differenze minime. Sicuramente meglio sulla sessualità sono gli SNRI, anche se in ogni caso, quando si aumenta la serotonina la libido cala. Io non prenderei amantadina, e proverei ad esempio con un po’ di mirapexin che non dà grossi problemi.

Inviato da: Felix il Giovedì, 15-Feb-2018, 02:04
Ciao Nicola, hai parlato di depressione SSRI indotta. Di cosa si tratta? Quali farmaci possono trattare il doc e la depressione al posto loro? Oggi, dopo diversi anni di paroxetina, non riesco più a sospenderla, forse perché non posso farne a meno per colpa della malattia.

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Giovedì, 15-Feb-2018, 10:45
Il problema emergente con gli SSRI è proprio quello che sta accadendo a te. Col tempo, l'efficacia diminuisce, fino ad annullarsi.Allora per avere un minimo di ulteriore beneficio, sei costretto ad aumentare le dosi. E fin qui siamo nell'ambito degli effetti "ortodossi degli SSRI". Ma, prima o poi, sopraggiungono gli effetti "paradossi": non funzionano più, e stai male, ma se li sospendi stai peggio. E passare da un SSRI all'altro è inutile, spesso gli psichiatri lo usano come effetto placebo (io ormai sono in pensione, e quindi non tiro acqua al mulino psichiatrico!): si diventa resistenti non alla sertralina, o paroxetina, o s-citalopram, ma al loro meccanismo d'azione, che è assolutamente uguale per tutti, e cioè l'SSRI inteso come inibizione selettiva del reputate della serotonina. A questo si stabilisce resistenza, non al farmaco specifico. E a forza di potenziare la serotonina, si riduce la dopamina, spt a livello frontale (se tu guardi nel bugiardo di qualsiasi SSRI vengono descritti effetti collaterali simili ai neurolettici (ad es., sindrome neurolettica maligna). Quindi, prendere SSRI per troppo tempo, >24 mesi, è come prendere neurolettici: apatia, demotivazione, depressione SSRI indotta etc. C'è a chi viene prima e a chi dopo, ma il problema è che viene, purtroppo...A Humornero, dopo 13 anni di zoloft, daranno nuovamente un SSRI, per un po' le cose andranno bene, e poi sarà tutto peggio. Se trovi un medico serio, che conosce questo pericolo, deve sospendere questi farmaci, se trovi uno meno serio, ti da un altro SSRI, sei contento ma poi sono problemi seri.

Inviato da: linus il Giovedì, 15-Feb-2018, 11:15
QUOTE (Nicolacastrogiovanni @ Giovedì, 15-Feb-2018, 09:45)
A Humornero, dopo 13 anni di zoloft, daranno nuovamente un SSRI, per un po' le cose andranno bene, e poi sarà tutto peggio. Se trovi un medico serio, che conosce questo pericolo, deve sospendere questi farmaci, se trovi uno meno serio, ti da un altro SSRI, sei contento ma poi sono problemi seri.

Dott Castrogiovanni,
a molte persone, a me compreso sono stati prescritti SSRI per svariati anni (15-20 di CITALOPRAM, per DAP e DOC) come dovremmo fare a sospenderli?
A parole è semplice ma quando ci ho provato, sono iniziati i miei problemi:

Ansia fortissima, incapacità di dormire, mangiare, uscire di casa.
Alla reintroduzione dell'SSRI non ha più funzionato bene come prima, neanche a dosi maggiori. (perché?)

A me l'SSRI ha permesso di avere una vita normale per circa 20 anni, ero agorafobico, stavo malissimo.

Ora che l'SSRI non funziona più cosa dovrei fare?
Se provo a sospenderlo sto peggio.
Provare un farmaco che agisce sulla dopamina? Ma io non ho problemi cognitivi, solo "ansiosi".
Sulla dopamina agiscono solo gli Antipsicotici?

Il problema è che ci sono persone che hanno bisogne di cure continuative,
come dovremmo fare secondo lei? Passare agli antipsicotici?
Ma anche loro hanno una sfilza di effetti collaterali non indifferente, anche a basso dosaggio.

Sono preoccupatissimo, non sto affatto bene e non so che fare.


Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Giovedì, 15-Feb-2018, 11:39
La capisco benissimo...l'errore è stato fatto molti anni fa'. Perché certamente in quei 20 anni, lei avrebbe potuto star bene anche senza farmaci per certi periodi, per poi rifare altri cicli di terapia al ripresentarsi della malattia.Solo che stava bene, e riteneva che quel benessere dipendesse dal farmaco e non che magari, potesse star bene a prescindere! Questo avrebbe impedito lo sviluppo della tolleranza (si chiama tachifilassi ed esiste per tutti i farmaci della Medicina). Vede, il fatto che lei prenda un farmaco che dovrebbe curare l'ansia ma nonostante ciò ha l'ansia, vuol dire che ha "selezionato" con l'uso improprio di SSRI un tipo di ansia SSRI-resistente. Piccole dosi (2,5-5 mg) di olanzapina la potrebbero aiutare, e poi interrompere anche questa quando è possibile. In Medicina, un medico che somministra un farmaco dicendo che può funzionare tutta la vita è un disonesto: Mitridate, attorno al 100 a.c., assumeva piccole ma crescenti dosi di veleno, diventando poi immune ad esso!!! Humornero ha detto che "i farmaci antiipertensivi vanno presi tutta la vita". Verissimo, ma ciò che non si dice è che l'iperteso assume mediamente 8 farmaci antipertensivi passando da uno all'altro, di categorie diverse, nel corso del tempo!!!

Inviato da: linus il Giovedì, 15-Feb-2018, 11:53
QUOTE (Nicolacastrogiovanni @ Giovedì, 15-Feb-2018, 10:39)
La capisco benissimo...l'errore è stato fatto molti anni fa'. Perché certamente in quei 20 anni, lei avrebbe potuto star bene anche senza farmaci per certi periodi, per poi rifare altri cicli di terapia al ripresentarsi della malattia.Solo che stava bene, e riteneva che quel benessere dipendesse dal farmaco e non che magari, potesse star bene a prescindere! Questo avrebbe impedito lo sviluppo della tolleranza (si chiama tachifilassi ed esiste per tutti i farmaci della Medicina). Vede, il fatto che lei prenda un farmaco che dovrebbe curare l'ansia ma nonostante ciò ha l'ansia, vuol dire che ha "selezionato" con l'uso improprio di SSRI un tipo di ansia SSRI-resistente. Piccole dosi (2,5-5 mg) di olanzapina la potrebbero aiutare, e poi interrompere anche questa quando è possibile. In Medicina, un medico che somministra un farmaco dicendo che può funzionare tutta la vita è un disonesto: Mitridate, attorno al 100 a.c., assumeva piccole ma crescenti dosi di veleno, diventando poi immune ad esso!!! Humornero ha detto che "i farmaci antiipertensivi vanno presi tutta la vita". Verissimo, ma ciò che non si dice è che l'iperteso assume mediamente 8 farmaci antipertensivi passando da uno all'altro, di categorie diverse, nel corso del tempo!!!

Dottore grazie per la risposta, ma ora che la "frittata è fatta" quelli nelle nostre condizioni che possono fare?
Lei sta però evidenziando problemi diversi:

- L'uso degli SSRI (tutti) per molti anni di seguito, può causare declino cognitivo.

- L'uso dello stesso SSRI per molti anni può causare Tachifilassi.

Secondo Lei la soluzione per entrambi i problemi è la "rotazione" durante gli anni di diversi farmaci basati su principi attivi diversi (SSRI, TCA, ANTIPSICOTICI) giusto?

Ora noi che abbiamo preso (non per colpa nostra, ma dietro prescrizione medica, spesso a carissimo prezzo) lo stesso SSRI per molti anni, ed ora non ha più efficacia cosa dovremmo fare?

Non posso permettermi di star male e chiudermi in casa per mesi perché perderei il lavoro. Quando ho privato a dismettere, lentissimamente il citalopram (da 15mg a 10mg in 5 mesi) sono stato malissimo.
Il mio dottore ha alzato il citalopram (20 mg), aggiunto anafranil (75mg) e ora vorrebbe aggiungere Abilify. Io al momento non sto bene, ma neanche malissimo, riesco a lavorare.
La sua affermazione ha avuto su di me lo stesso effetto di una sentenza di morte, mi creda. Ora non so cosa fare.

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Giovedì, 15-Feb-2018, 12:34
Linus, non esageriamo!!! A tutto c'è rimedio. Nel suo caso bisognerebbe scegliere un farmaco "base", su cui appoggiarsi per ridurre l'SSRI. E visto che già prende Anafranil, dovrebbe far corrispondere a riduzione dell'SSRI un proporzionale aumento dell'Anafranil. Ovviamente, anafranil ha alcuni effetti collaterali non proprio piacevoli, ma aumentando il dosaggio è almeno 3 volte più efficace di qualsiasi SSRI. Tenga presente che essendo poi un farmaco non-selettivo, ha una maggior possibilità di funzionare a lungo termine, perché la resistenza è più ritardata. Tanto più un farmaco è selettivo, tanto prima compare la resistenza. Quindi ridurre coi suoi tempi SSRI e aumentare coi suoi tempi Anafranil. Abilify lo lascerei se dopo questa sostituzione rimane ancora qualcosa di non risolto (a dosaggi bassi, 2,5 mg, e per poco tempo). Mi scusi se l'ho fatta spaventare!!! Non c'è niente di cui spaventarsi, basta sapere dove sta il problema, rimboccarsi le maniche ed affrontarlo.

Inviato da: linus il Giovedì, 15-Feb-2018, 13:48
Dottore, grazie del tempo che mi sta dedicando, volevo chiederle un'altra cosa
visto che dismettere un SSRI dopo tanto tempo per me è stato tragico (sono stato malissimo, ansia esasperata), sostituirlo (CITALOPRAM -> Anafranil) sarà più semplice?
Temo moltissimo gli effetti della sospensione. Vista la sua esperienza di tanti anni, cosa può dirmi in proposito?
Scusi un'altra domanda stupida.

Inviato da: Felix il Giovedì, 15-Feb-2018, 14:04
Grazie per le risposte, Nicola. Dopo tanti anni di uso di SSRI ogni volta che provo a scalarlo è una tragedia, con insorgenza di depressione gravissima con crisi di pianto. Prendo anche abilify a 2,5mg ma da solo non è efficace per la depressione e per il doc.
Non mi pare di avere un degrado cognitivo ma, a bassi dosaggi di paroxetina, si verifica sempre insorgenza di depressione e perdita di interesse per le cose.

P.s.

Eventuali danni da SSRI possono essere reversibili?

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Giovedì, 15-Feb-2018, 14:56
Per Linus: certo che così è più facile, il suo medico penso che abbia la sensibilità adatta per fare questo shift! Lei non rimarrà mai scoperto, e quindi il passaggio sarà fattibile!
Per Felix: la sua situazione è più complessa, come sempre accade quando c’ Il DOC di mezzo. Anche nel suo caso, il passaggio a dosi APPROPRIATE di anafranil sarebberoindicate. Almeno 150 mg die!!!
La paroxetina è un pessimo antiossessivo, anafranil forse il migliore. La paroxetina, tra gli SSRI è il più difficile da sospendere

Inviato da: linus il Giovedì, 15-Feb-2018, 15:25
QUOTE (Nicolacastrogiovanni @ Giovedì, 15-Feb-2018, 13:56)
Per Linus: certo che così è più facile, il suo medico penso che abbia la sensibilità adatta per fare questo shift! Lei non rimarrà mai scoperto, e quindi il passaggio sarà fattibile!
Per Felix: la sua situazione è più complessa, come sempre accade quando c’ Il DOC di mezzo. Anche nel suo caso, il passaggio a dosi APPROPRIATE di anafranil sarebberoindicate. Almeno 150 mg die!!!
La paroxetina è un pessimo antiossessivo, anafranil forse il migliore. La paroxetina, tra gli SSRI è il più difficile da sospendere

Dottore scusi, ma i trciclici come l'anafranil non causano problemi alla dopamina come gli SSRI? quali sono i sintomi a cui dobbiamo stare attenti?

Il passaggio completo all'anafranil la vedo dura, già a 75mg mi causa molti effetti collaterali, che non passano con il tempo, tra cui sudorazione eccessiva, calo della libido, e soprattutto tachicardia, se devessi continuare a prenderlo mi servirebbe un beta-bloccante.

Ne parlerò col mio psichiatra. Grazie dell'attenzione.

Inviato da: Felix il Giovedì, 15-Feb-2018, 16:15
Gentile Nicola, il tentativo di dismissione della paroxetina, non mi dà alcun effetto collaterale fatto salvo per il ritorno della sintomatologia depressiva. Purtroppo l’anafranil, in passato, non mi ha aiutato per la depressione, anche a dosaggi elevati e con effetti collaterali intollerabili. Nel mio caso, la secchezza delle fauci era insopportabile. Magari a distanza di anni, potrei riprovarlo.

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Venerdì, 16-Feb-2018, 12:37
ha provato lo shift con venlafaxina o duloxetina? E la trimipramina?

Inviato da: Fiammetta Cosci il Venerdì, 16-Feb-2018, 13:42
Buongiorno,
una delle terapie di prima scelta dei disturbi di ansia è la psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale (senza l'aggiunta di farmaci). Quindi se si soffre di ansia e non si ha (o non si ha più) una risposta appropriata alla terapia farmacoloica, è opportuno ed auspicabile intraprendere la psicoterapia cognitivo - comportamentale.
La perdita di risposta ai farmaci è dovuta alla tachifilassi, cioè il paziente si abitua al farmaco che quindi farà nel tempo sempre meno effetto. Per questo la risposta alla domanda di Linus "L'uso dello stesso SSRI per molti anni può causare Tachifilassi" è sì e viene dimostrato da quello che Linus stesso scrive "Ora che l'SSRI non funziona più cosa dovrei fare?".
Proprio perchè questi farmaci producono la tachifilassi, essi fanno sì che si sviluppi la dipendenza, quindi provocheranno astinenza al moemnto della riduzione (anche graduale) o della sospensione. In alcuni casi l'astinenza si manifesta con sintomi nuovi e diversi da quelli che avevano determinato l'inizio della terapia, tutavia spesso l'astinenza si manifesta con un "Rimbalso" cioè con la ricomparsa dei sintomi che c'erano prima di iniziare la terapia ma con intensità maggiore e comparsa rapida. Si tratta di quello che descrive Linus ed anche della depressione descritta da Felix. La soluzione non è necessariamente ridurre il framaco lentamente o sostituirlo con un qualsiasi altro farmaco (certamente non con venlafaxina che ha la stessa probabulità di indurre astinenza del citalopram), la soluzione può essere passare ad un farmaco con lunga emivita, utilizzare certi ansiolitici o fare una psicoterapia specifica.

Se vuole conoscere di più questo argomento, può leggere la pagina https://www.smettereglipsicofarmaci.unifi.it/index.php. Se vuole ricevere una valutazione gratuita per sapere con certezza se in passato ha vauto astinenza da sospensione dell'antidepressivo, ci contatti.

Prof. Fiammetta Cosci
Università di Firenze

Inviato da: Jack1987 il Lunedì, 19-Feb-2018, 13:58
Intanto Dottore la ringrazio per le risposte esaustive, avrei un'altra domanda: diciamo che non mi resta che fidarmi del mio psichiatra quindi a breve proverò l'amantadina, secondo lei questo farmaco in caso dia buoni risultati sugli effetti sessuali da ssri, può portare effetti collaterali a lungo termine che andranno ad aggiungersi a quelli dello Zoloft in modo da rendere ancora più complicata la sospensione? Grazie dell'attenzione Dottore...

Inviato da: Felix il Lunedì, 19-Feb-2018, 15:01
QUOTE (Nicolacastrogiovanni @ Venerdì, 16-Feb-2018, 11:37)
ha provato lo shift con venlafaxina o duloxetina? E la trimipramina?

La venlafaxina mi causa pesanti problemi gastrici, gli altri due potrei provarli.

La psicoterapia nel mio caso è stata inefficace.

Inviato da: squalotto il Sabato, 24-Feb-2018, 17:31
QUOTE (Nicolacastrogiovanni @ Mercoledì, 14-Feb-2018, 13:19)
Faccio questo lavoro da oltre 40 anni, sono psichiatra, psicofarmacologo e geriatria. Non so chi sia lei, ma se legge bene ho detto “piccole dosi” di antipsicotici. A piccole dosi (es, 2,5 mg) di olanzapina, si ha il blocco dei D2 presinaptici, il che vuol dire un maggior rilascio di dopamina, con miglioramento di apatia, depressione e ansia somatizzato. A dosi terapeutiche, agisce sui D2 postsinaptici, e si comporta allora da vero antipsicotico. Le risparmio il ruolo di tali farmaci, sempre a piccole dosi, dei recettori seritoninergici dal 5HT2 (a e b) al 5HT7 come antidepressivo. E comunque, il signore assume SSRI da 13 anni, e questo comporta invariabilmente alterazioni dopaminergiche frontali. Faccia un giro più attento e vedrà molte pubblicazioni in tal senso, che confermano ciò che noi clinici vediamo ogni giorno.
Siccome qui ogni opinione hanno lo stesso valore, smetto di combattere contro i mulini a vento, smetto di dare risposte, e lascio a voi la libertà di fare ciò che ritenete più opportune. Quindi, anche 25 anni di SSRI vanno bene.

Buon pomeriggio, Dottore.
Ma l'olanzapina per ridurre i sintomi d'ansia, non rischia di creare sides quali parkinsonismo, diabete, discinesia, sindrome neurolettica maligna?
2,5 mg, suppongo in unica somministrazione, non sono pochi?

Inviato da: Nicolacastrogiovanni il Sabato, 24-Feb-2018, 22:05
Gli effetti collaterali più frequenti con olanzapina sono l’incre Ponderale e il diabete di tipo II. Parkinsonismo, DT, te al sono molto rari. Ma a dosaggi così bassi il rischio è molto ridotto. La raccomandazione è sempre la stessa: cercare di limitare nel tempo l’uso di un singolo farmaco, e nei casi cronici, far ruotare i diversi farmaci.

Inviato da: squalotto il Domenica, 25-Feb-2018, 09:08
QUOTE (Nicolacastrogiovanni @ Sabato, 24-Feb-2018, 21:05)
Gli effetti collaterali più frequenti con olanzapina sono l’incre Ponderale e il diabete di tipo II. Parkinsonismo, DT, te al sono molto rari. Ma a dosaggi così bassi il rischio è molto ridotto. La raccomandazione è sempre la stessa: cercare di limitare nel tempo l’uso di un singolo farmaco, e nei casi cronici, far ruotare i diversi farmaci.

Grazie per la risposta, Dottore.
Col mio psichiatra stiamo valutando l'introduzione dell'entumin per dormire, causa i miei disturbi d'ansia.
Credo che, però, dovrei prenderlo anche al mattino e pomeriggio per essere "coperto" e visto che vado a lavorare quali potrebbero essere i dosaggi mattina- pomeriggio - sera?

Inviato da: Faggio il Lunedì, 26-Feb-2018, 19:56
QUOTE (Nicolacastrogiovanni @ Lunedì, 12-Feb-2018, 17:58)
Premettendo che la somatizzazione d’ansi è dura da trattare, I farmaci migliori sono senza dubbio amisulpride, seguita da levosulpiride, mirtazapina e piccole dosi di olanzapina. Da escludere gli SSRI perché, oltre alla loro sostanziale inefficacia ed essendo la somatizzazione un fenomeno solitamente cronico, non andrebbero usati nel lungo termine. Il loro uso non dovrebbe eccedere i 24 mesi, come raccomandato dall’APA (american psychiatric association), perché sempre più solidi sono i dati sulla sindrome apatica anedonica da SSRI e al forte rischio di declino cognitivo per gli usi di SSRI protratti nel tempo (per questi argomenti cercare sul web). Quindi assumere in modo non continuativo amisulpride o levosulpiride è la scelta migliore. In caso di resistenza, mirtazapina o olanzapina, mentre escluderei SSRI e venlafaxina. Ovviamente, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista e valutare la specificità della sua situazione. Saluti, Nicola Castrogiovanni, psichiatra.

Nel mio caso ho potuto constatare che è vera questa cosa dell'apatia da SSRI... io prendo un SSRI (sertralina) assieme a un antidepressivo lievemente stimolante come il bupropione... assieme sono sinergici... crede che quegli effetti negativi sul lungo termine possano accadere anche in questo caso?

Inviato da: cristal83 il Lunedì, 26-Feb-2018, 20:51
Buonasera Dott.Nicola, ho sempre cercato di prendere con le pinze quello che potevo leggere via internet.
Questa volta , però, lei ha fatto centro sui sintomi che avverto negli ultimi anni dovuti ai SSRI,ovvero:
apatia,stanchezza,spossatezza.
il tutto l'ho riportato ai diversi specialisti negli ultimi anni(sperando che qualcuno mi aiutasse) ma ho sempre ricevuto le stesse risposte:
"è impossibile che un SSRI dia apatia"
"è molto diffice capire la differenza tra depressione ed effetto collaterale del farmaco"
"l'ansia ti rende apatico, non è colpa del SSRI"
e per finire, quando chiesi se fosse necessario interrompere il trattamento dopo diversi anni mi venne risposto:
"per carità questa strategia si faceva negli anni 80! sorpassata !"

Anche io sono circa 8 anni, se non di piu che non ho mai fatto una pausa.
Ho provato con il medico di famiglia, ma appena sospendevo il farmaco mi usciva ansia,tachicardia,nausea,vampate di calore , attacchi di panico,ecc....
Per non parlare dei problemi sessuali che danno questi maledetti farmaci.

Lei ha citato l'olanzapina, ma le chiedo;
Quali sono gli stabilizzatori dell'umore piu usati per combattere l'ansia?
Sempre se si puo seguire questa strada.

Puo darmi qualche consiglio per tenere a badia l'ansia senza ricorrere ai SSRI.
Puo dirmi se ci sono altri farmaci per cortesia.
La ringrazio.

Inviato da: Faggio il Lunedì, 26-Feb-2018, 21:04
Io prendevo SSRI per un anno circa e poi smettevo... una volta smesso di prenderne avevo un casino di effetti negativi da una forte ansia a una grande malinconia e dovevo riprenderne... questa cosa l'ho fatta 3 volte... 1 anno sì, qualche mese no, 1 anno sì ecc...

Gli SSRI mi davano sì apatia e sonnolenza, ma mi rendevano anche meno incline al malumore e all'ansia. Alla lunga però quell'apatia non la sopportavo.

La quarta volta ho preso il bupropione, un NDRI, stimolante, noradrenergico... sulla depressione funzionava, ma avevo sempre una certa tensione, ansia... Di meno rispetto al non prendere nulla, perché in quel caso c'era il malumore a rendermi più fragile, ma diversa. Un'altra cosa fondamentale del bupropione è aver ridotto la mia inclinazione a sentirmi spesso mentalmente stanco. Ora questo mi capita un pò meno, mentre l'SSRI sotto questo aspetto era nullo.

Dopo un anno di solo bupropione, da qualche mese prendo NDRI + SSRI. Prendendoli insieme l'ansia è diminuita, e al contempo ho meno di quella apatia e sonnolenza associate con l'SSRI. Non dico di stare benissimo, ma benino sì rispetto a prima.

Siccome l'SSRI prima o poi voglio interromperlo, sarà un vero e propio enigma come mi troverò questa volta alla sospensione di questo, perché il bupropione continuerò a prenderlo. Forse eviterò la caduta depressiva delle altre volte, grazie al bupropione, ma avrò troppa ansia a livelli insopportabili? E' tutto da vedere.

Inviato da: Faggio il Mercoledì, 28-Feb-2018, 10:15
A me il deniban (amisulpride 50 mg) alla lunga mi dava ipomania. Inoltre avevo la sensazione che la mia testa fosse stretta in una morsa e mi sentivo un pò assente.. Di positivo c'era il piacere muscolare che mi dava nel movimento, la voglia di fare, ma credo non valesse gli effetti collaterali. Per fare un ciclo ogni tanto, in periodi di particolare stress o apatia, però potrebbe andare bene.

Inviato da: Faggio il Venerdì, 02-Mar-2018, 08:38
QUOTE (Nicolacastrogiovanni @ Venerdì, 16-Feb-2018, 11:37)
ha provato lo shift con venlafaxina o duloxetina? E la trimipramina?


Sospendere la paroxetina passando prima alla duloxetina per un breve periodo?

Io ho sospeso entrambe, e la peggiore è stata proprio la duloxetina. Tra l'altro la duloxetina ha l'emivita più breve rispetto a tutti gli altri antidepressivi. Mi creda, l'ho provato sulla mia pelle.

L'unico serotoninergico che ha un'emivita significativamente superiore a quella degli altri antidepressivi, nonché minori effetti avversi da dismissione, è la fluoxetina.

Solo la fluoxetina per caratteristiche può essere utile a sospendere gli antidepressivi SSRI dando minori effetti da sospensione, passando ad esempio dalla paroxetina alla fluoxetina, e poi sospendendo quest'ultima.

Da questa sua risposta mi fa pensare che lei non sa bene di cosa parla.

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