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PSICO > Strategie per combattere il disagio psicologico > Assertività |
Inviato da: cioce il Lunedì, 15-Dic-2008, 19:19 |
evidenzio questa definizione, se qualcuno trova altri link postateli ASSERTIVITA' di Stefano Bussolon Introduzione Definizione Essere assertivi significa comunicare in maniera appropriata i propri pensieri, le proprie idee, le proprie opinioni, i propri sentimenti. Significa rendere espliciti i propri bisogni, le proprie richieste, le proprie necessità. Significa esprimere un'opinione, anche quando è contraria a quella dell'interlocutore. Significa confronto. La persona assertiva non cerca di vincere e prevaricare sull'altro; semplicemente cerca di risolvere i problemi e di ottenere il risultato migliore per tutti. Assertività non è aggressività. La persona assertiva è meno aggressiva, meno arrabbiata, meno ansiosa. Assertività non è passività. La persona assertiva è meno paurosa, meno timida, meno passiva. Sebbene non tutti siano naturalmente assertivi, l'assertività si può imparare. Si può imparare ad essere più assertivi. Quando l'assertività è importante è importante essere assertivi nelle circostanze che vengono generalmente ritenute "difficili": - Parlare in pubblico o con persone con cui non si ha famigliarità. - Fare richieste, chiedere favori. - Far valere i propri diritti, farsi rispettare. - Esprimere emozioni negative: lamentele, risentimenti, critiche, disaccordo o semplicemente il desiderio di essere lasciato in pace. - Rifiutare richieste, dire di no. - Esprimere emozioni positive, di gioia, orgoglio, attrazione, piacere. Fare complimenti. - Accettare i complimenti degli altri, senza negare o minimizzare. - Chiedere spiegazioni, chiarimenti. - Mettere in discussione gli atteggiamenti autoritari o basati sulla tradizione. - Conversare in maniera sicura e rilassata, esprimendo e condividendo opinioni, emozioni, esperienze. - Affrontare le seccature, i conflitti, lo stress sociale evitando di incorrere in comportamenti aggressivi distruttivi o dannosi per la relazione. [continua....] |
Inviato da: cioce il Lunedì, 15-Dic-2008, 21:20 |
I propri diritti Identificare doveri e diritti Essere assertivi significa esprimere, far rispettare, far valere, in maniera efficace, i propri diritti, nel rispetto dei diritti degli altri. Per poter far valere i propri diritti è necessario capire quali sono i diritti di ognuno. La nostra educazione ci porta a seguire delle regole, delle cose che pensiamo di dover o di non dover fare. Non essere egoista, non essere emotivo, non fare critiche, non essere irragionevole, non disturbare o infastidire gli altri con i tuoi problemi, non lamentarti. Fai quello che ti dicono, aiuta sempre chi ne ha bisogno. Sono regole molto sensate, ed è normale averle imparate, è corretto insegnarle ai nostri figli. Queste regole, però, vanno rispettate con intelligenza. Se rispettate sempre alla lettera ci portano ad un atteggiamento passivo e ci impediscono di far valere i nostri diritti. Ogni tanto abbiamo diritto a pensare a noi stessi, ad esprimere il nostro stato emotivo, ad esprimere delle critiche o delle perplessità, a fare degli errori o a non essere troppo ragionevoli. Abbiamo il diritto di dire di no a chi ci chiede un aiuto, se dire di si comporta un costo troppo alto. Abbiamo diritto noi stessi di chiedere aiuto, di chiedere spiegazioni, di chiedere rispetto, di essere riconosciuti, di essere stanchi, di non avere tempo e, a volte, di non avere voglia. I diritti Il diritto di decidere della tua vita, di perseguire i tuoi obiettivi, stabilire le tue priorità. Il diritto di avere e sostenere i tuoi valori, le tue credenze, le tue opinioni, le tue emozioni; il diritto di essere rispettato per questo, a prescindere dalle opinioni degli altri. Il diritto di non dover giustificare o dare spiegazione delle tue azioni o dei tuoi sentimenti. Il diritto di dire agli altri come desideri essere trattato. Il diritto di esprimere te stesso, di dire "NO", "non lo so", "non ho capito", "non mi importa". Il diritto di prenderti il tempo necessario per formulare le tue idee prima di esprimerle. Il diritto di chiedere informazioni, di chiedere aiuto, senza per questo sentirti in colpa. Il diritto di cambiare idea, di fare errori, a volte di comportarti in maniera illogica. A patto, naturalmente, di accettare le conseguenze del tuo comportamento. Il diritto di piacerti, di accettarti anche se non sei perfetto. Di fare, a volte, meno del massimo delle tue possibilità. Il diritto di avere relazioni positive, soddisfacenti che ti facciano sentire bene e libero di esprimerti onestamente. Il diritto di cambiare, o concludere le relazioni se queste non vanno incontro alle tue esigenze. Il diritto di cambiare la tua vita, migliorarla, il diritto di evolvere, nei termini che tu ritieni opportuni. Questi diritti, naturalmente, vanno esercitati con buon senso, ragionevolezza, intelligenza. Non riconoscere a se stessi questi diritti, però, può portarci a comportarci in maniera passiva in alcune circostanze, anche importanti, della nostra esistenza. Se permettiamo che i bisogni, le opinioni, i giudizi degli altri diventino più importanti dei nostri, rischiamo di renderci infelici, stressati, magari anche aggressivi. Assumere un atteggiamento anassertivo, passivo, significa comportarsi in maniera disonesta con se stessi. Assertività ed egoismo Essere assertivi non significa essere egoisti. Essere egoisti significa dare valore solo ai propri diritti, senza rispettare o comprendere i diritti degli altri. Essere assertivi significa rispettare e comprendere i diritti di se stessi e degli altri. Riconoscere e valorizzare i propri diritti ha un senso solo se vengono riconosciuti e valorizzati anche i diritti altrui. Aggressività, prevaricazione, egoismo La non assertività si può esprimere non solo nei termini di passività, ma anche in quelli di aggressività o prevaricazione. Far valere i propri diritti senza rispettare e comprendere i diritti altrui non è assertivo, è prevaricativo. Non vi è assertività se il rispetto dei propri diritti passa attraverso lo svilimento e l'umiliazione degli altri. Il comportamento di prevaricazione è anassertivo non solo perché non permette agli altri di far valere i propri diritti, ma anche perché, soprattutto nel lungo periodo, il comportamento di prevaricazione è meno efficace di quello assertivo. Passività e moralità A volte chi si comporta in maniera passiva pensa di essere più bravo, pensa che quello sia l'unico modo per essere giusti, buoni, corretti. In realtà il comportamento passivo non è né buono, né corretto, né giusto. Le persone passive spesso mentono a se stesse, non rispettano se stesse, e dunque non sono sincere né corrette con se stesse. Le persone passive non sono sincere, perché non dicono la verità sui loro sentimenti, sulle loro opinioni. Magari non dicono bugie, ma comunque lasciano credere agli altri cose non vere. Se una persona si comporta in maniera passiva con il proprio partner impedisce alla relazione di crescere, di maturare. La relazione non può basarsi sul rispetto, sull'amore, ma sulla finzione, sull'umiliazione. Comportarsi in maniera passiva non è corretto perché si impedisce una relazione costruttiva in cui le persone possano crescere. Se una persona si comporta in maniera passiva rispetto ad un'altra persona, quest'ultima può imparare (o rafforzare) un atteggiamento scorretto, di prevaricazione e mancanza di rispetto, ed applicarlo anche con altre persone. [continua...] |
Inviato da: black hole sun il Lunedì, 15-Dic-2008, 21:58 |
Qui qualche nozione e l'indicazione di un testo in italiano : http://it.wikipedia.org/wiki/Assertivit%C3%A0 |
Inviato da: black hole sun il Lunedì, 15-Dic-2008, 22:04 |
altro link con spiegazioni : http://www.partecipiamo.it/Comunicazione/Documenti_comunicazione/Assertivita.htm |
Inviato da: Yanagi il Lunedì, 15-Dic-2008, 22:15 |
In definitiva essere assertivi significa avere il comportamento ideale nei rapporti con gli altri. Ma dovrebbe essere sufficiente a rendere ottimali questi rapporti? Utopicamente forse sì, realmente proprio no. Possiamo anche essere assertivi, ma lo saranno anche gli altri con noi? L'assertivo, in poche parole, sta a metà tra chi tende a sottomettere e chi tende a essere sottomesso – volendo tralasciare momentaneamente le implicazioni sull'autostima ecc. di questi "stati". (Bizzarro che Hegel, nella sua dialettica servo-padrone, non abbia parlato dell'assertivo – una figura di sintesi che avrebbe tripartito anche questo sistema ) Davanti a un "dominatore" l'assertivo forse non si farà mettere i piedi in testa, ma è facile che sia sottomesso e il rapporto non è comunque bilanciato. La cosa avviene in maniera analoga nel rapporto assertivo-sottomesso. Insisto su questo perché a volte (a volte) secondo me si esalta un po' troppo questo modo di essere, che è anche il più difficile da mantenere, e si sottintende che trovare il modo di essere sempre assertivi sia una soluzione al problema dei rapporti sociali. Dubito che lo sia. E poi... come si diventa assertivi? |
Inviato da: Becky il Lunedì, 15-Dic-2008, 22:23 |
io non sarò mai assertiva |
Inviato da: ondin@ il Lunedì, 15-Dic-2008, 22:28 |
assertività e autostima vanno di pari passo, giusto? |
Inviato da: cioce il Lunedì, 15-Dic-2008, 22:31 | ||
no no, essere assertivi non significa avere la "faccia giusta" per ogni situazione... quello è il passivo non l'assertivo! rileggi meglio |
Inviato da: Yanagi il Lunedì, 15-Dic-2008, 22:37 | ||
Infatti non è quello che ho detto. Devo essere incapace di spiegarmi, davvero. Mettiamo tre tipi di persone, un po' come il modello PAC dell'analisi transazionale. Il passivo, che accetta tutto quello che gli viene imposto, che non sa dire di no, che si considera inferiore agli altri, ecc. Il dominatore, che impone agli altri, ha un ego ipertrofico, vuole schiacciare le opinioni altrui, si considera superiore, non accetta rifiuti, ecc. L'assertivo, che invece considera l'altro al suo stesso livello. Non è presuntuoso né eccessivamente modesto, sa valutare cosa è giusto accettare e cosa no, esprime la propria opinione senza spacciarla per verità assoluta, e senza considerarla inferiore rispetto a quelle altrui, ecc. Le mie domande erano: - basta essere assertivi per avere buoni rapporti con gli altri? (questa è una domanda retorica ) - quanto è faticoso essere sempre assertivi con tutti? - come si può davvero diventare assertivi? |
Inviato da: La lunga marcia il Lunedì, 15-Dic-2008, 22:40 | ||
Blasfemo! |
Inviato da: cioce il Lunedì, 15-Dic-2008, 22:41 | ||
si |
Inviato da: Xyz il Lunedì, 15-Dic-2008, 22:54 | ||||
L' assertivo è un po' come il salame. Sempre uguale ovunque lo tagli. Una sorta di equilibrio "mediocre", una perfezione moderata... un' idea che non mi piace. Perchè non posso sentirmi superiore? E' la cosa più naturale del mondo e non credo che levandomela forzosamente (come, poi?) starò meglio. Sentirmi infima dopo un rifiuto, una delusione... naturale anche questo. La rabbia repressa dove se ne va? Non può scomparire. Come si fa a non incazzarsi mai e ad esprimere sempre le proprie opinioni pacatamente, anche quando qualcuno va a rigirare il coltello nella piaga, la tua? E' un concetto disumano. |
Inviato da: La lunga marcia il Lunedì, 15-Dic-2008, 22:58 |
Mi piace The Loner! |
Inviato da: Xyz il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:01 | ||
E a TheLoner piace piacere |
Inviato da: Yanagi il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:01 | ||
Ma infatti, non l'ho detto esplicitamente, ma io sono contrario al "sempre e comunque assertivi". Ci dev'essere spazio anche per le altre forme di comportamento con gli altri, ovviamente però con un certo equilibrio – ideale, perché poi è lontano da qualsiasi realizzazione (almeno per me ). |
Inviato da: La lunga marcia il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:03 | ||||
Dai, l'assertività è un cattivo infinito |
Inviato da: Yanagi il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:06 | ||
L'assertivo tratta tutti alla stessa maniera, come la notte in cui tutte le vacche sono nere. (scherzo – e stiamo andando OT) |
Inviato da: La lunga marcia il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:08 |
La nottola di minerva s'alza solo al crepuscolo |
Inviato da: Xyz il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:10 | ||||
Cosa c'è di più naturale e umano che avere una "faccia" diversa per ogni occasione? O una "faccia" diversa a seconda dell' umore... E poi a me le vie di mezzo non piacciono, ma è un mio limite evidentemente Certi "esercizi" proposti in questo topic li ho fatti, senza sapere nulla dell' assertivià. Rendere pubblico il privato, imparare a dire di no, chiedere, esprimere dissenso etc. E' stato il colpo di grazia per la mia paura degli altri, ma era un processo già in atto, direi quasi completato. Era la prova finale, niente di più, per questo mi è venuto spontaneo. E poi la divisione manichea dominatore/sottomesso non mi piace. Io per esempio nei rapporti ero sempre in posizione subordinata ma mi consideravo al tempo stesso superiore. |
Inviato da: Xyz il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:12 | ||||
E chi grida di più, la vacca è sua... e questo è molto poco assertivo e molto reale, infatti |
Inviato da: La lunga marcia il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:13 |
Inviato da: La lunga marcia il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:13 |
La bocca non è stracca se non sa di vacca |
Inviato da: Xyz il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:15 | ||
Si usa anche da me, questo |
Inviato da: cioce il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:16 | ||||||
credo ci sia qualche idea confusa... Caratteristiche del tipo aggressivo Il soggetto con questo stile è una persona che non rispetta i limiti degli altri, è concentrato sui propri desideri senza badare a coloro che gli sono intorno. Per fare questo utilizza qualsiasi mezzo a propria disposizione, anche distruttivo e violento. La tendenza è quella di dominare gli altri e l'unico obiettivo che si pone è il potere personale e sociale. Alla base di questo tipo di comportamento vi sono ancora delle componenti d'ansia accompagnate però da rabbia e ostilità. C'è anche un disprezzo degli altri e un mancato riconoscimento della dignità altrui. Caratteristiche del tipo passivo Il soggetto con uno stile di comunicazione passivo pensa più ad accontentare gli altri che non se stesso, è facilmente influenzabile e subisce le situazioni senza opporsi. È un soggetto che ha un'elevata ansia sociale, che non riesce ad esprimere adeguatamente i propri bisogni e le proprie esigenze. Il suo obiettivo è ottenere il consenso di tutti ed evitare qualsiasi forma di contrasto con gli altri. Nel breve termine questo tipo di atteggiamento è utile per ridurre l'ansia, ma finisce col limitare notevolmente la capacità dì azione della persona. Alla base di questo atteggiamento vi sono spesso sensi di colpa associati ad una forte componente ansiosa. poi ognuno può scegliere di essere quello che vuole purchè si senta bene nei suoi panni... ma fra il frustrato-ansioso-dominante e il passivo-accondiscendente-dominato dai sensi di colpa l'assertivo non sta certo nel mezzo |
Inviato da: Yanagi il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:19 | ||
Avere facce diverse, ok, ma è una cosa diversa da quella che intendevo io. Le vie di mezzo a me piacciono, se non escludono gli estremi. Tra A, B e C non preferisco B perché sta in mezzo; preferisco A, B e C. A me capita di provare a essere assertivo. A volte credo di riuscirci. Per il resto... penso di essere il contrario di quello che eri tu. Mi considero inferiore, ma provoco spesso soggezione (mi viene detto, poi non so). |
Inviato da: Xyz il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:24 |
L' assertività somiglia all' atarassia... un concetto utopistico. O meglio, alla base dell' assertività dovrebbe esserci un carattere molto malleabile ma al tempo stesso stabile. Come si può fare da tetragono alle sferzate che arrivano dall' esterno e rimanere al contempo pacati pianopianobuonobuono? No dai, è francamente inumano (e indesiderabile, ma questa è una mia opinione). Rivendico il mio diritto ad incazzarmi come una bestia, a rifiutare i rifiuti e ad accusare il colpo quando mi sento frustrata nei miei desideri. |
Inviato da: Yanagi il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:25 | ||
E chi ha detto questo? Io ho detto che sta nel mezzo nel senso che non è né oppressore nei confronti degli altri, né passivo di fronte alle pressioni altrui. Anche in senso molto generale, intendo. Mi sembra la definizione stessa del tipo assertivo... dove sbaglio? |
Inviato da: Xyz il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:26 | ||
ops, voleva essere un quote a Cioce, questo. |
Inviato da: cioce il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:32 | ||||
non lo so, ma non incazzarmi mi viene normale... cioè che bisogno ho di incazzarmi se riesco a comunicare? A dire la verità in questo periodo urlo solo con i gatti perchè non riesco ancora a parlare il gattesco, ma adesso che stiamo imparando a conoscerci e a comunicare finalmente anche con loro non mi arrabbio più... perchè dovrei arrabiarmi? non ho bisogno di farlo, anzi in un confronto essere quella che non urla, che non gli va il fumo al cervello, che non inizia a tossire perchè non ha più voce, che riesce a trovare molti modi di comunicare che non siano gli insulti... ma direi che essere assertiva mi provoca una soddisfazione oltre misura... anzi devo stare attenta a non esagerare con l'assettività che in grosse dosi dà alla testa rigirare il coltello nella piaga , ma sinceramente se uno non capisce quello che gli dico e continua volutamente imperterrito per la sua strada a quel punto non c'è da arrabiarsi... di solito mi cadono le braccia e non potrei mai infierire contro uno che ha già problemi di comprensione ... di solito lascio cadere il discorso. |
Inviato da: Xyz il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:37 | ||||||
Non so, per me è molto logico, oltre che umano, cercare di prevaricare uno che cerca di prevaricare su di te. Legge della jungla..? In fondo siamo animali. |
Inviato da: Yanagi il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:41 |
Io non manifesto rabbia in nessun modo, non urlo, non insulto, al massimo rispondo un po' male. Questo non significa che sia assertivo, e infatti non lo sono. In questo credo di essere piuttosto passivo, ma mi sta bene così, e nessuno mi dica che fa male tenersi tutto per sé. |
Inviato da: cioce il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:46 | ||||
ho trovato questo punto/definizione che mi piace molto perchè è il percorso che ho fatto io e poi perchè sono sicura piacerà anche a Marco ... I livelli dell'assertività Si struttura in cinque livelli ognuno dei quali ne definisce un aspetto. Il primo livello è costituito dalla capacità di riconoscere le emozioni, il cui obiettivo riguarda l'autonomia emotiva e la percezione delle emozioni senza il coinvolgimento negativo legato alla presenza di altre persone (arrossire, balbettare, vergognarsi, ecc.). Il secondo livello è costituito dalla capacità di comunicare emozioni e sentimenti, anche negativi, attraverso molteplici strumenti comunicativi, riguarda la libertà espressiva, il controllo delle reazioni motorie senza che queste siano alterate o inibite dall'ansia e dalla tensione. Al terzo livello troviamo la consapevolezza dei propri diritti e la capacità di avere rispetto per sé e per gli altri. Ciò ha un ruolo centrale nella teoria dell'assertività in quanto la distinzione tra i comportamenti aggressivi, passivi e assertivi si fonda sui diritti e sul principio di reciprocità. Il quarto livello è rappresentato dalla disponibilità ad apprezzare se stessi e gli altri (come dice Berne io sono ok tu sei ok. Questo implica la stima di sé e la capacità di valorizzare gli aspetti positivi dell'esperienza con una visione funzionale e costruttiva del proprio ruolo sociale. L'ultimo livello è relativo alla capacità di auto-realizzarsi e poter decidere sui fini della propria vita. Per raggiungere tale obiettivo è necessario possedere un'immagine positiva di se stessi, fiducia e sicurezza personale. Il possedere tali caratteristiche comporta una maggiore capacità di autocontrollo, di intervento sulle situazioni e di soluzione dei problemi, un "ambiente interno" rilassante che permette di percepire le difficoltà non come occasioni negative di frustrazione, ma come ostacoli da superare abilmente. |
Inviato da: Xyz il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:54 |
sì ma tutto questo apparato dell' assertività si basa su sovrastrutture sociali. Perchè devo pensare "tu sei ok"? Perchè è "obbligatorio" il rispetto (di una persona, di un' opinione, di un sentimento)? Non capisco l' utile di tutto ciò... boh, forse sono anche antisociale |
Inviato da: cioce il Lunedì, 15-Dic-2008, 23:58 | ||
io invece ero fortemente aggressiva/isterica... e mi preferisco adesso... riesco a dosare meglio le mie risorse, nel senso che ne spreco meno in urla e non so bene come spiegarmi ma mi sento molto serena di me... e credo sia anche per il discorso su assertività e autostima.. non mi ricordo se ti ho ringraziato per i continui OT , ma credo si capisca lo stesso l'argomento |
Inviato da: cioce il Martedì, 16-Dic-2008, 00:01 | ||
ma non saprei dirti, però io mi trovo molto bene così... se tu ti trovi bene come sei direi che siamo tutti e due "ok" |
Inviato da: Xyz il Martedì, 16-Dic-2008, 00:04 | ||||
Well, it's ok. |
Inviato da: La lunga marcia il Martedì, 16-Dic-2008, 00:05 |
Perchè mi dovrebbe piacere? |
Inviato da: cioce il Martedì, 16-Dic-2008, 00:24 | ||
dici a me? ma era solo perchè divide in livelli l'assertività... ok non sono classi ma mi sembrava molto inquadrato e pratico, avevo l'impressione ti piacessero le cose ben catalogate scusa la mia ironia fa un pò cilecca stasera |
Inviato da: Streghetta il Martedì, 16-Dic-2008, 01:05 |
Berne è quello delle figure genitoriali vero Cioce? L'Io bambino, genitore, adulto se non sbaglio |
Inviato da: La lunga marcia il Martedì, 16-Dic-2008, 01:09 | ||||
ah |
Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 16-Dic-2008, 11:18 |
non avevo visto vedo ora ti sono tanto grata |
Inviato da: Darschy il Martedì, 16-Dic-2008, 12:57 |
A me non sembra inumano o quant'altro. Non è che essere assertivi significa "essere falsi e sempre controllati". Mi pare un ottima strategia per vivere bene, basata sulla logica a discapito dell'impulsività. Una ottimizzazione delle risorse dove si cerca di scremare tutte le cose (sentimenti emozioni) "nocive" per concentrarsi su quello che ci fa stare bene. Ecco, mi pare che un comportamento cosi limiti (o metta un margine) le occasioni di infelicità mentre lasci libero l'altro opposto, quello della "felicità" |
Inviato da: Xyz il Martedì, 16-Dic-2008, 13:02 | ||
Forse non mi sono spiegata. Trovo più facile essere falsa ed ipercontrollata piuttosto che avere questo modo pacato e nè carne nè pesce di esprimere opinioni e/o dissenso. Ma poi, esprimere rabbia, anche scadendo nella violenza verbale, non fa bene? Mi sono persa qualcosa? Questi assertivi mi parono degli automi. |
Inviato da: Darschy il Martedì, 16-Dic-2008, 13:22 |
ecco appunto, è quello che a me non sembrano...non mi sembrano "degli automi"...e appunto mi sembrava che tu Viv lo intendessi cosi°° ...è solo una strategia per non farsi rovinare la giornata da cose che alla fine non hanno diritto di rovinarla. E non è questione di trattenersi ma proprio di cambiare impostazione mentale, di razionalizzare e di agire per il proprio bene sia nel breve che nel lungo periodo. |
Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 16-Dic-2008, 13:32 | ||
esatto |
Inviato da: Xyz il Martedì, 16-Dic-2008, 13:48 | ||
Sì ma per me eliminare la frustrazione significherebbe la morte di altre migliaia di cose di me che non voglio che muoiano. Dovrei sentirmi "normale", come gli altri, ma io non voglio Per questo credo di essere in una certa misura resistente alla psicoterapia, che mi aiuta un sacco eh, ma l' impostazione mentale è dura a morire perchè non voglio che accada. Vedo i rapporti interpersonali come un gioco di forze in cui si è dom o sub (e io switcho dibbrutto ), sono competitiva oltre ogni limite... ma forse avete ragione, quella disumana sono io (me l' hanno già detto -.-) |
Inviato da: cioce il Martedì, 16-Dic-2008, 14:46 | ||||
non è che essendo assertiva mi sento "normale"... direi piuttosto che mi sento "unica", e nella mia individualità ci sto proprio bene, sto bene con me e con gli altri di sicuro essere assertivi è una scelta quanto la tua, e come ti dicevo prima se la tua scelta ti fa vivere bene non devi mica diventarlo per forza! Assertivo non è sinonimo di pacato, come diceva Darschy non è questione di trattenersi ma proprio di cambiare impostazione mentale. |
Inviato da: cioce il Martedì, 16-Dic-2008, 15:09 | ||||
ma non ho detto che l'assertivo "sputa in faccia" quello che pensa, altrimenti si troverà dall'altra parte un atteggiamento di difesa che non credo agevolerebbe nessun tipo di comunicazione. Il secondo livello è costituito dalla capacità di comunicare emozioni e sentimentianche negativi, attraverso molteplici strumenti comunicativi |
Inviato da: Yanagi il Martedì, 16-Dic-2008, 15:37 |
Mi chiedo se l'assertivo possa avere problemi psicologici (di qualsiasi gravità), e viceversa. E ribadisco che, secondo me, è un modo di essere del tutto utopico. |
Inviato da: cioce il Martedì, 16-Dic-2008, 15:40 | ||
a me piace molto anche la transazionale... |
Inviato da: cioce il Martedì, 16-Dic-2008, 15:43 | ||
io da assertiva vivo bene ... e inizio a dimenticare i miei disturbi... cioè mi sembra strano aver sofferto di doc... ma è una mia sensazione... bisognerebbe vedere se sul forum c'è qualche assertivo che possa risponderti |
Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 16-Dic-2008, 15:45 |
mettiamo un annuncio ? |
Inviato da: cioce il Martedì, 16-Dic-2008, 15:48 | ||
AAA Assertivo cercasi |
Inviato da: Yanagi il Martedì, 16-Dic-2008, 16:02 | ||
Non posso che essere contento per te. Credo che stare bene permetta di essere più facilmente assertivi, vedo più difficile il contrario, ma se tu ti sei posta come obiettivo quello di comportarti da assertiva e sei riuscita a raggiungerlo seguendo le indicazioni della terapia che hai fatto, è un successo di cui devi essere fiera. |
Inviato da: giovannalapazza il Martedì, 16-Dic-2008, 16:06 | ||||
quello che è successo a cioce è un piccolo miracolo stava davvero male ed ora non la riconsco quasi più qualsiasi cosa sia stata ne sono immensamente felice indubbiamente è stata molto recettiva ed intelligente e molto coraggiosa |
Inviato da: Xyz il Martedì, 16-Dic-2008, 16:55 |
Ma quando l' aggressività (la competizione, l' invidia, etc) è tutt'uno con la tua personalità è un altro paio di maniche, temo. |
Inviato da: La lunga marcia il Martedì, 16-Dic-2008, 17:55 | ||
Che psicoterapia? |
Inviato da: Xyz il Martedì, 16-Dic-2008, 20:34 |
Cognitiva |
Inviato da: La lunga marcia il Martedì, 16-Dic-2008, 23:29 | ||
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Inviato da: L'uomo disintegrato il Mercoledì, 17-Dic-2008, 00:11 |
L'assertivo non si incazza non perchè è buono e inumano oltremisura. L'assertivo non si incazza (nei termini canonici) perchè è molto sicuro di ciò che è e di ciò che vuole. Per questo non si sente attaccato ad ogni discussione. L'esplosione di rabbia è una classica manifestazione di risposta a qualcosa che si vive come attacco. Invece l'assertivo vive il confronto come ciò che dovrebbe essere (confronto appunto) e non lotta per la vita o la morte. Nel secondo caso state sicuri che l'assertivo tirerebbe fuori non solo i denti e gli artigli, ma anche un quintale e mezzo di palle. Sa che cosa vuole e fa di tutto per ottenerlo. Non vive di rimblazo ma fa la propra strada. Ha semplicemente una giusta considerazione di se |
Inviato da: Xyz il Mercoledì, 17-Dic-2008, 00:13 | ||||
...?? |
Inviato da: Xyz il Mercoledì, 17-Dic-2008, 00:16 | ||
Il confronto. Ma molto spesso la gente non vuole "confrontarsi", ma attaccare, giudicare, schernire, soverchiare, fregarti etc. Non sta in piedi, non viviamo nel mondo delle fiabe (pallose) dove tutti sono assertivi |
Inviato da: Xyz il Mercoledì, 17-Dic-2008, 00:17 | ||||||
Comunque adoro quel medico, ci facciamo sempre delle grasse risate |
Inviato da: La lunga marcia il Mercoledì, 17-Dic-2008, 00:26 |
È quello che penso io? |
Inviato da: L'uomo disintegrato il Mercoledì, 17-Dic-2008, 00:31 | ||||
Ed infatti ho sottolineato che in quei casi l'assertivo tira fuori un quintale e mezzo di palle! e forse qualcosa di più. Non si deve confondere assertivo con buonista. Sono due cose agli antipodi. L'assertivo è il contrario del buonista. Ma, se sono sicuro di me e di ciò che dico, perchè incazzarmi a sfottio per farlo comprendere a qualche testa di rapa che magari mi sta pure sul cazzo? In quel caso .... bon .... pensala come vuoi e tirati fuori dai coglioni. Il mondo è abbastanza grande per poter svincolarci senza problemi. |
Inviato da: fungo velenoso il Mercoledì, 17-Dic-2008, 02:59 | ||||
ma mica è menefreghismo! scusa nico, si stava parlando di "gente non vuole "confrontarsi", ma attaccare, giudicare, schernire, soverchiare, fregarti etc. " in quel caso, ovvio che non si può mica cavare sangue da una rapa! se uno non vuole dialogare, che utilità c'è nell'incaponirsi?! nessuna! |
Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 17-Dic-2008, 10:15 | ||||||
infatti |
Inviato da: cioce il Mercoledì, 17-Dic-2008, 11:23 | ||||
io ho iniziato a stare meglio solo quando ho iniziato ad essere assertiva... ridimensionando le cose... smettendo di voler sempre aver ragione e di propormi in modo molto aggressivo. |
Inviato da: cioce il Mercoledì, 17-Dic-2008, 11:41 | ||||
ovvio la parola è lo strumento più immediato e di solito più facile da capire... ma dire quello che si pensa con le modalità tipiche dell'aggressivo e già tanto se di là rispondono, direi che per avere un dialogo che vada oltre il botta e risposta dire tutto quello che si pensa deve essere filtrato da qualcos'altro che l'aggressivo impegnato ad imporsi forse perde di vista... e alla fine in realtà non saprei dire se riesce veramente ad ottenere quello che voleva... uomo disintgrato ha reso bene l'idea di cosa intendevo io. |
Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 17-Dic-2008, 11:43 |
esempio pratico cioce seguimi è interessante la mia collega urla da stamattina , ed urlando tira in mezzo il mio collega e me colpevoli secondo lei di non curanza , normalmente avrei risposto urlando anch io o , dato che sono troppo passiva, abbassando la testa invece l'ho lasciata urlare ma ho controbattuto con fermezza grande simmi e naturalmente grazie a te angelo mio |
Inviato da: fungo velenoso il Mercoledì, 17-Dic-2008, 12:34 | ||
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Inviato da: cioce il Mercoledì, 17-Dic-2008, 12:42 | ||
grande simo ti vedo lì che dici decisa quello che pensi mentre l'altra sbraita, di sicuro tu esci meglio da quella situazione che se avessi subito o aggredito: non hai mal di gola, non ti sei fatta prevaricare, hai detto quello che pensavi quindi chi ascoltava ha un'idea corretta della situazione , e ascoltare una persona che parla è molto più semplice e piacevole di una che urla! ... da noi in ufficio c'era il detto "se urli ti sento, se parli ti ascolto" bravaaaa!!! ti senti soddisfatta? OT. oggi mi continua a cadere la connessione |
Inviato da: ex-admin-forum il Mercoledì, 17-Dic-2008, 13:06 |
Mi domando: ma cercare di limitare la propria aggressività o viceversa la propria timidezza l'esagerato autocontrollo o viceversa i raptus... insomma limitare tutti gli estremi caratteriali e comportamentali ai fini del doc, ma anche di tutte le altre patologie nervose. è propedeutico o viceversa malpedeutico(neologismo inventato orora)? per meglio farmi capire a cioce sembra aver fatto bene diventare maggiormente assertiva, ma è atta a tutti? |
Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 17-Dic-2008, 13:20 | ||
non riesco a capire perchè vi sorprende così tanto tutta questa questione sull'assertività limitare i comportamenti aggressivi non significa essere troppo limitati o limitare TUTTI gli estremi caratteriali significa fare un'operazione che ogni uomo intelligente fa ogni giorno cercare di comportarsi nei contesti sociali in modo idoneo tutto qui non c'è rischio di eccessivo autocontrollo vedi un'eccessiva passività, quella sì, di per sè è figlia di un'eccessivo autocontrollo e di solito la conseguenza di mandar giù sempre tutto è un'eccesso di ira , incontrollato ed assolutamente inaspettato e esagerato quindi essere assertivi , far valere i propri dirittti senza paura , è l'esatto contrario dell'eccessivo autocontrollo |
Inviato da: ex-admin-forum il Mercoledì, 17-Dic-2008, 13:27 |
sono d'accordo con te mia cara. |
Inviato da: giovannalapazza il Mercoledì, 17-Dic-2008, 13:30 | ||
col doc però c'entra poco col doc devi fare tcc e ., se vuoi, annotare le tue emozioni è un gioco divertente ti va ? |
Inviato da: Xyz il Mercoledì, 17-Dic-2008, 13:44 | ||
E' il dottor C. che mi hai consigliato tu... davvero, ti ringrazio ancora |
Inviato da: Becky il Mercoledì, 17-Dic-2008, 14:57 |
io non riesco o sono aggressiva o sono passiva, perchè in casa ho avuto questi due modelli(papà aggressivo mamma passiva) e non ho mai imparato il modello giusto. Da sola non riesco |
Inviato da: La lunga marcia il Mercoledì, 17-Dic-2008, 17:01 | ||||
In effetti, è simpatico. |
Inviato da: La lunga marcia il Mercoledì, 17-Dic-2008, 17:01 |
Bello il termine «malpedeutico» |
Inviato da: dark @ngel il Lunedì, 22-Dic-2008, 09:20 | ||||
In altre parole è come se si risolvesse un'equazione a variabile zero in cui bisogna comunicare con gli altri in modo da soddisfare i propri diritti, esigenze, motivazioni e obblighi, senza pregiudicare gli analoghi diritti delle altre persone Non credo si corra il rischio dell'eccessivo autocontrollo visto che tra i vari componenti dell'assertività abbiamo: - autostima - obiettivi chiari - il saper ascoltare - il saper assumere rischi - il saper dire di no - il saper ammettere gli sbagli - il criticare in maniere costruttiva |
Inviato da: La lunga marcia il Lunedì, 22-Dic-2008, 14:49 |
Per me ha ragione Admin-forum |
Inviato da: giovannalapazza il Lunedì, 22-Dic-2008, 14:55 | ||
ha ritrattato quando gli abbiamo spiegato |
Inviato da: La lunga marcia il Lunedì, 22-Dic-2008, 15:24 |
Non vale, era sotto tortura |
Inviato da: swann il Lunedì, 22-Dic-2008, 18:19 | ||
Questo, secondo me, è un po' il punto cruciale. A me capita anche di prevaricare in situazioni e con persone con le quali mi sento più sicura o con cui ho maggiore confidenza, mentre tendo ad avere un atteggiamento passivo quando, per qualche motivo, non mi sento all'altezza o temo particolarmente il giudizio di chi mi sta davanti. Questo accade probabilmente perchè nelle mie esperienze passate non ci sono stati rapporti equilibrati, che mi abbiamo insegnato cosa potevo aspettarmi dagli altri e cosa loro potevano aspettarsi da me. Credo sia molto difficile per tutti coloro che hanno vissuto rapporti sbilanciati (soprattutto in famiglia) stabilire con chiarezza quali sono i diritti che dovrebbero far valere e quali quelli che invece dovrebbero riconoscere agli altri. |
Inviato da: herbaemme il Lunedì, 22-Dic-2008, 19:08 | ||
E' difficile rendere univoco e inequivocabile il concetto di "diritto". La conflittualità, a mio parere, nasce sempre dall'impossibilità di stabilire ciò che è oggettivo (e quindi condivisibile). Basta cambiare punto di osservazione, ed anche gli osservatori più obiettivi non si ritroveranno più... |
Inviato da: Becky il Lunedì, 22-Dic-2008, 19:47 |
Cioce potresti consigliare un manuale da leggere su questa questione dell'assertività? Sento che potrebbe aiutarmi molto, io sono o passiva o aggressiva cioè in genere tendo ad essere sempre passiva fino a che non esplodo diventando aggressiva, credo che ciò sia estremamente disfunzionale. Se ci fosse un libro sull'argomento mi sarebbe veramente utile |
Inviato da: cioce il Martedì, 23-Dic-2008, 05:13 | ||
la mia psico usa questo: http://www.cittadellaeditrice.com/scheda.asp?id=0641-2 e ho visto che della stessa autrice esiste la continuazione: http://www.cittadellaeditrice.com/scheda.asp?id=0754-0 |
Inviato da: swann il Martedì, 23-Dic-2008, 15:58 | ||
Quindi il problema esisterebbe in generale... Però io credo di avere più difficoltà rispetto alla maggioranza delle altre persone nello stabilire dei "limiti". Se mi arrabbio per qualcosa mi viene in seguito il dubbio di essere stata troppo permalosa. Se invece lascio correre ho poi la sensazione di non aver saputo reagire di fronte ad una prevaricazione. Lo so che non può esistere una misura oggettivamente valida per stabilire i diritti propri e altrui, ma quello di cui sento il bisogno è una misura che sia valida per me, che io possa riconoscere e accettare nelle diverse situazioni in cui mi trovo a vivere. Temo di essere molto poco assertiva: forse dovrei leggere qualcuno dei libri che ha suggerito cioce. |
Inviato da: daddolo84 il Sabato, 07-Feb-2009, 18:04 |
mi si dice sia reattivo. penso sia anche assertivo però combatto mulini a vento. a qualcuno é mai capitato di difendere i diritti della comunità tralasciando un interesse immediato a gratificazioni economiche? se si, non sono solo. magra consolazione. dico magra perchè per avere fama faccio la fame.difendo i diritti dello studente, i diritti del paziente e il diritto a dire quello che penso. a scuola mi sono sempre rifiutato di imparare a memoria la lezione per il diritto di sapere quello che stavo dicendo. all'università dovevo capire perchè si scriveva tale formula alla lavagna. Per la comunità dei pazienti andavo contro la tesi razionalistica trascurando la mia salute. insomma vorrei essere più egoista... |
Inviato da: Djx il Domenica, 08-Feb-2009, 21:12 | ||
questo è il mio problema di base..l'anassertività..anche se spero che con la TCC unita al mio impegno,le cose migliorino http://www.youtube.com/watch?v=6-jcrcczrOA |
Inviato da: Cecilia il Sabato, 19-Set-2015, 12:19 |
La mia psico mi fece leggere questo libro: "Piacersi non piacere" di Enrico Rolla, un libro semplice e scorrevole da leggere che, tramite esempi pratici, aiuta a trovare un comportamento equilibrato (né passivo né aggressivo) nelle situazioni di tutti i giorni. |
Inviato da: Mela il Sabato, 19-Set-2015, 14:57 |
Oh, bella questa discussione. Credo che la mancanza di assertività sia la causa, una delle concause, diciamo, di parecchi disturbi e problemi, soprattutto quelli d'ansia. Imparare a diventare più assertivi serve A NOI, non ad avere rapporti utopisticamente idilliaci col resto del mondo. E quando lo si diventa, non ci si trasforma in robot privi di emozioni, ma si può decidere di 'sclerare' quando ci pare, se ci pare e con chi ci pare. Ed è più divertente, molto di più! |
Inviato da: giovannalapazza il Sabato, 19-Set-2015, 22:23 |
io mi sto impegnando ma è tanto, tanto difficile |
Inviato da: ken kaneki il Lunedì, 12-Ott-2015, 03:00 |
io non conoscevo nemmeno l'esistenza della parola stessa. come si impara ad essere assertivi? tramite terapia? |
Inviato da: Cecilia il Lunedì, 12-Ott-2015, 10:52 |
Me ne ha parlato la mia psico quando facevo terapia cognitivo comportamentale e mi ha anche consigliato il libro che ho citato nel post sopra. |
Inviato da: ken kaneki il Lunedì, 12-Ott-2015, 16:25 |
e come va attualmente? ti senti un po' più autonoma nell'affrontare alcune situazioni dove devi esporti? |
Inviato da: Cecilia il Lunedì, 12-Ott-2015, 21:52 |
Va sicuramente meglio anche se non riesco sempre ad essere assertiva, bisognerebbe esercitarsi ogni giorno ma per me che ho poche occasioni di uscita ogni volta è difficilissimo cercare di non essere né passiva né aggressiva, più si ha vita sociale e più ci si mette alla prova, comunque basta iniziare a dire dei piccoli "no" ma con tranquillità, anche in famiglia. Ad esempio per me è una lotta far prevalere le mie preferenze a tavola ma piano piano ho trovato dei compromessi e due-tre volte la settimana mi cucino la pasta come piace a me, per me è una piccola vittoria perché ho sempre subito il controllo di mia madre su quello che dovevo mangiare. |
Inviato da: ken kaneki il Martedì, 13-Ott-2015, 03:12 |
capisco! beh qualche risultato allora lo hai ottenuto. comunque penso che tra non molto consulterò uno specialista per il mio disagio. credo che sia la cosa più giusta da fare, vediamo un po' che succede... |
Inviato da: Cecilia il Martedì, 13-Ott-2015, 11:18 |
Ti consiglio una psicoterapia cognitivo comportamentale, a me è stata utile. |
Inviato da: ken kaneki il Martedì, 13-Ott-2015, 16:37 |
in realtà non sono esperto di terapie. vedrò quello che mi consigliano. grazie comunque. |
Inviato da: Vyana il Mercoledì, 30-Dic-2015, 12:21 | ||
Buongiorno, condivido tutto. Essere assertiva mi fa stare meglio con me stessa, sento che mi rispetto. Stare meglio con gli altri è un piacevole effetto collaterale... |
Inviato da: Cecilia il Lunedì, 23-Mag-2016, 20:50 |
Ci sto riuscendo, non so come ma ci sto riuscendo. Sto riuscendo, in situazioni sociali, a dire di no a cose che non mi va di fare, cose banali, come rifiutare un dolce se non mi va, soprattutto se mi quasi obbligano, allora mi sale la rabbia, più qualcosa mi viene imposto e più ho avversione. Sono riuscita a rifiutarmi di essere sempre a disposizione quando c'è bisogno di un passaggio e vincere così la frustrazione di essere considerata solo come quella che ha la patente, cioè io posso anche farlo alcune volte ma quando diventa una regola e ci scherzano anche su allora mi pesa e la vivo male. L'importante è parlare con calma, si può dire tutto con la calma e io voglio essere calma, mi piace essere così, una nuova me. |