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Inviato il: Lunedì, 14-Gen-2019, 19:32
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Psico Padrino Messaggi: 1.712 Utente Nr.: 11.971 Iscritto il: 20-Apr-2013 |
Vivere ogni giorno nel terrore di perderla, nonostante la relazione vada molto bene. Paranoia costante. Senso di depressione, o forse reale depressione.
Come se ne esce? Domanda difficilissima. Un abbraccio a tutti, spero non stiate troppo male oggi. |
Inviato il: Mercoledì, 16-Gen-2019, 15:00
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Psico Amico Messaggi: 880 Utente Nr.: 14.507 Iscritto il: 05-Ott-2014 |
Ti capisco, anche io soffro di dipendenza affettiva, anche se in modo più lieve.
Suppongo si tratti più che altro di capire e di accettare: capire che non hai bisogno davvero di quella persona per soddisfare i tuoi bisogni, che puoi trovare modi alternativi per "riempirti". Sapere che amare è diverso, è un'altra cosa, e anzi più credi di avere bisogno di un altro, più ti trovi limitato in quello che riesci a dargli perché finisci per usarlo come uno strumento (e io lo so molto bene). Io ho fatto una lista di tutte le ragioni che mi creano dipendenza dagli altri: tutte le cose, i bisogni, che quella persona soddisfa; poi poco alla volta cerchi di pensare a come potresti procedere per cavartela da sola in tal senso, fai un progetto e lo applichi. Può essere imparare a cavarsela meglio in alcuni settori della vita che fa paura affrontare da soli, sentirsi più amati, o stimati, o altro... Un sacco di bisogni, a dire il vero la maggior parte, puoi soddisfarli da sola. Il vero problema è prenderne coscienza, andare abbastanza a fondo di se stessi per identificare i problemi e risolverli, i blocchi che ci impediscono di autosoddisfarci. Per esempio, io spesso cerco chi mi da calore, perché da sola mi sento quasi incapace di autogenerarlo... non mi scaldo, non sono calorosa, non so. Mi sentivo molto incapace e mi pareva irrisolvibile, ora ho capito che è una questione di accettazione della mia oscurità. Più accetto e vedo i miei limiti, più riesco a produrre calore da sola, a sentirmi umana.. ma ce n'è voluto a capirlo! Quindi scava, e poi scava ancora, cerca di capirti, capire cosa ti impedisce di stare sulle tue gambe da sola, non ti arrendere subito. E dove non riesci a trovare soluzioni, accettare il senso di vuoto, imparare a starci insieme. Per esperienza ti dico che se impari a stare accanto al tuo vuoto, a sentirlo senza rimuoverlo o tentare di riempirlo con procedimenti esterni, dopo un po' quella sensazione si attenua, perché appunto ti stai dando attenzione e amore. -------------------- So l'ora in cui la faccia più impassibile è traversata da una cruda smorfia: s'è svelata per poco una pena invisibile. Ciò non vede la gente nell'affollato corso.
Voi, mie parole, tradite invano il morso segreto, il vento che nel cuore soffia. La più vera ragione è di chi tace. Il canto che singhiozza è un canto di pace. (Eugenio Montale) In ciò che sembriamo veniamo giudicati da tutti; in ciò che siamo da nessuno. (Friedrich Schiller) |
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Inviato il: Martedì, 17-Dic-2019, 20:15
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Psico Padrino Messaggi: 1.712 Utente Nr.: 11.971 Iscritto il: 20-Apr-2013 |
Grazie Diamante, credo tu abbia pienamente ragione. Sono consapevolezze alle quali sono giunta io stessa negli anni, ma mettere in pratica i consigli che si conoscono razionalmente a volte è difficile. Non per questo impossibile, quindi continuerò a produrre per me stessa l'amore e le attenzioni che non ho mai ricevuto. |
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