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Inviato il: Venerdì, 19-Ago-2016, 23:15
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Nuovo iscritto Messaggi: 9 Utente Nr.: 17.307 Iscritto il: 11-Ago-2016 |
Ciao a tutti/e.
La situazione che sto vivendo è piuttosto articolata e per capirne l'evoluzione ci vorrebbero capitoli su capitoli di vissuto, quindi focalizzerò solo su ciò che riguarda "l'ultimo periodo". Ho 36 anni e da ormai 4 mi sono dovuto trasferire in un'altra regione (perdendo lavoro, conoscenze, etc...) e da allora ho smesso di vivere. Dall'essere solo un tipo schivo con pochi conoscenti ho finito per vivere nell'asocialità estrema, in profonda nostalgia e senza uscire di casa se non per lo stretto indispensabile. Di rapporti sociali non ne voglio sapere, per il semplice fatto che istintivamente provo forte disprezzo (se non disgusto) per chiunque mi si avvicini o con cui debba entrare in contatto. La sfera lavorativa ne subisce massicciamente, dal momento che non sopporto più alcun tipo di lavoro che implichi rapporti sociali, tanto meno l'essere incline all'empatia. "Io" se ne vuole andare da questo posto ma i mezzi non lo permettono, i livelli di cultura generale media a cui ho assistito sono "imbarazzanti" e non stimolano in alcun modo un eventuale riequilibrio; così, però, non è possibile proseguire. Ho perso interesse verso/nel fare qualunque cosa e non mi si parli di sport. Sto cercando un espediente che mi permetta di riprendere a vivere, non tanto di "farmi piacere" il prossimo quanto di variare l'obiettività verso mé stesso ...almeno credo. Questa, in sintesi, è una delle proiezione verso l'esterno del disagio da cui mi sto lasciando consumare. Grazie |
Inviato il: Lunedì, 22-Ago-2016, 14:59
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Membro Junior Messaggi: 79 Utente Nr.: 16.830 Iscritto il: 02-Apr-2016 |
Ciao Edo,
da giovane hai mai vissuto episodi da hikikomori? |
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Inviato il: Lunedì, 22-Ago-2016, 23:42
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Psico Padrino Messaggi: 1.533 Utente Nr.: 3.425 Iscritto il: 25-Mar-2009 |
Io sono più o meno al tuo livello, ho 30 anni e vivo in toscana mentre la mia regione di origine è la sardegna. Il lavoro che faccio per fortuna mi piace e mi appaga e mi da soddisfazione, le interazioni umane sono pochissime, a volte scappo, o cerco di evitarle, forse dovresti anche tu cercarti un lavoro che ti appaghi, non tutti i lavori necessitano di un interazione umana stretta ... poi ti consiglio di sceglierti uno psicoterapeuta nella zona in cui vivi, su internet purtroppo non troverai mai la risposta esatta al tuo problema.
-------------------- c'e una frase che dice: "non c'e nulla di certo" ma come si fa a dirlo senza averne alcun dubbio?
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Inviato il: Martedì, 23-Ago-2016, 12:39
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Nuovo iscritto Messaggi: 9 Utente Nr.: 17.307 Iscritto il: 11-Ago-2016 |
Ciao Zune e Mandarino, grazie per gli interventi.
Rispettivamente: - no, da "giovane" non ho vissuto episodi di questo tipo; schivo e poco incline a socializzare sì ma avevo una "vita". - certamente l'aver trovato un lavoro appagante mi avrebbe in parte risparmiato di involvere sino a questi livelli; la psicanalisi sarebbe la risposta, questo l'ho imparato da tempo ma il freno è l'impegno economico, non certo a buon mercato e per questo motivo ho cercato come primo approccio una soluzione estemporanea di questo tipo. Ciao |
Inviato il: Mercoledì, 31-Ago-2016, 16:23
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Amministratrice Socratica Messaggi: 59.767 Utente Nr.: 38 Iscritto il: 02-Lug-2007 |
hai mai fatto dei test di personalità?
da uno psichiatra intendo -------------------- venite nel nuovo forum https://psyco.forumfree.it/
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Inviato il: Venerdì, 02-Set-2016, 00:36
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Nuovo iscritto Messaggi: 9 Utente Nr.: 17.307 Iscritto il: 11-Ago-2016 |
Ciao Giovanna, non ho mai fatto alcun tipo di test né frequentato psichiatri/psicologi.
Ciao |
Inviato il: Martedì, 06-Set-2016, 17:14
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Psico Zio Messaggi: 2.330 Utente Nr.: 9.928 Iscritto il: 26-Mar-2012 |
Non ho ben capito se questo tipo di asocialità estrema si è manifestata solo a seguito del trasferimento o se è un problema pregresso.
-------------------- Se pensi che riuscirai o che non riuscirai, avrai comunque ragione.
Om Shanti. |
Inviato il: Domenica, 11-Set-2016, 21:26
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Nuovo iscritto Messaggi: 9 Utente Nr.: 17.307 Iscritto il: 11-Ago-2016 |
Ciao Menhir217, questo estremo rifiuto si è acutizzato dal trasferimento.
Come già detto: di indole schiva, estremamente selettivo e poco incline alla "vita sociale" ma una "vita" l'ho avuta. Grazie |
Inviato il: Lunedì, 12-Set-2016, 02:16
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Psico Amico Messaggi: 948 Utente Nr.: 16.043 Iscritto il: 21-Set-2015 |
ciao edo, leggendo quello che hai scritto mi sono ritornati in mente quei momenti dove vedevo tutto nero a causa dell'isolamento e della mancata interazione con il mondo fuori di casa. per andare avanti e almeno sopravvivere bisogna però trovarsi un lavoro. meglio se ci soddisfi almeno un pò e che ci lasci il tempo e la serenità per dedicarci anche ad altro. se non fossi stato costretto a cercarmi un lavoro chissà magari avrei incominciato a vedere di nuovo tutto nero e ad isolarmi sempre più, non che adesso la mia vita sia fatta di uscite e di molti contatti umani. una volta il mondo del lavoro lo vedevo come un ostacolo immenso, però ho imparato che senza sarebbe peggio, sia per l'indipendenza e sia per accrescere la propria autostima. quindi bisognerebbe trovarsi un lavoro più consono a quello che siamo e che riusciamo a fare, anche se ormai diventa sempre più difficile avere il lusso di scegliersi il proprio lavoro. ti auguro di riuscire a ripartire bene da lì, sarebbe già un buon primo passo. poi il resto vedrai come e quando risolverlo, verificando quello che ti fa stare più sereno e in pace con te stesso.
-------------------- Io non sono nemmeno il protagonista di un romanzo. Sono un semplicissimo studente universitario amante della lettura, come ce ne possono essere tanti. Però... se ipoteticamente si dovesse scrivere un'opera con me come protagonista... si tratterebbe indubbiamente... di una tragedia. Ken Kaneki |
Inviato il: Lunedì, 12-Set-2016, 15:49
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Membro Junior Messaggi: 79 Utente Nr.: 16.830 Iscritto il: 02-Apr-2016 |
Vi devo confesssare che anche io sono stato e forse sono un hikikomori ma non perchè mi piace stare chiuso in casa ma perchè ne ero in parte costretto dalla mancanza di amicizie nel paese in cui vivo. Il vivere a casa senza fare nullla non mi ha mai fatto bene e ogni giorno che passa sto sempre più male.
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Inviato il: Martedì, 13-Set-2016, 17:27
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Nuovo iscritto Messaggi: 9 Utente Nr.: 17.307 Iscritto il: 11-Ago-2016 |
Ciao Zune e Ken Kaneki, grazie per gli interventi.
@Ken: la situazione credo sia un po' più complessa. Un "lavoro" anche se piuttosto saltuario c'è (ok, non è il massimo su cui operare); sono il totale disinteresse/disprezzo/chiusura verso ciò che ho trovato nel luogo in cui mi sono trasferito il più grande problema che sto in qualche modo cercando di risolvere. @Zune: la condivisione è sempre positiva e "trovati un lavoro/qualcosa da fare" sono quel genere di "massime" che non ti do; chi convive con questo tipo di disagi non è ciò di cui ha bisogno. Un qualche tipo di "gioco d'astuzia mentale", verso il proprio "io", ci deve essere ed è anche per questo motivo che ho scelto di espormi parzialmente in questo forum alla ricerca di indizi (non soluzioni, quelle vanno create ad hoc). Il primo, fondamentale passo (come sempre) è la volontà di assorbire e metabolizzare la situazione. Sono dell'opinione che "combattere" contro sé stessi sia deleterio, piuttosto credo si debba trovare la giusta via per accettare ciò che si è per poi riuscire a mitigare quel "lato" che genera il problema. Vivere in chiusura non è una passeggiata ma forzare la mano non è la soluzione. Grazie |
Inviato il: Martedì, 27-Set-2016, 16:53
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Psico Amico Messaggi: 948 Utente Nr.: 16.043 Iscritto il: 21-Set-2015 |
avere un lavoro e continuarci ad andare è già un buon traguardo, poi per cercare di avere contatti con il mondo, bisognerebbe trovare un attività che ci possa permettere di comunicare agli altri e non solo di quel comune interesse. se non c'è niente che ci ispiri allora bisogna buttasrsi e incimentarsi in qualcosa di nuovo e sperare che ci sia la svolta in quello che ci sembrava anche solo una stupidagine.
-------------------- Io non sono nemmeno il protagonista di un romanzo. Sono un semplicissimo studente universitario amante della lettura, come ce ne possono essere tanti. Però... se ipoteticamente si dovesse scrivere un'opera con me come protagonista... si tratterebbe indubbiamente... di una tragedia. Ken Kaneki |
Inviato il: Mercoledì, 28-Set-2016, 13:56
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Psico Amico Messaggi: 880 Utente Nr.: 14.507 Iscritto il: 05-Ott-2014 |
Ciao edo, benvenuto sul forum non so cosa consigliarti, ma ti capisco bene! Considera però che pur se ti senti fuori contesto, anche lì esiste la possibilità di incontrare esseri umani affini, con interessi simili ai tuoi... Magari di meno, ma qualcuno ci sarà! Però ti precludi questa opportunità di conoscerli se non esci...
-------------------- So l'ora in cui la faccia più impassibile è traversata da una cruda smorfia: s'è svelata per poco una pena invisibile. Ciò non vede la gente nell'affollato corso.
Voi, mie parole, tradite invano il morso segreto, il vento che nel cuore soffia. La più vera ragione è di chi tace. Il canto che singhiozza è un canto di pace. (Eugenio Montale) In ciò che sembriamo veniamo giudicati da tutti; in ciò che siamo da nessuno. (Friedrich Schiller) |
Inviato il: Sabato, 01-Ott-2016, 00:37
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Nuovo iscritto Messaggi: 9 Utente Nr.: 17.307 Iscritto il: 11-Ago-2016 |
Ciao Ken e Diamante, grazie per gli interventi.
@Ken: "la svolta", hai pronunciato la parola magica; come cercare il Graal. @Diamante: Hai perfettamente ragione, non fosse che le differenze socio/culturali riscontrate nell'ambiente in cui mi trovo siano inconciliabili. Mi sembra d'esser tornato ai tempi delle scuole superiori, durante i quali etichettavamo "le pecore" come quelli del "calcio/fi*a/motorino" oppure "scarpa/borsetta/tabella d'Iridella"; degradante e ripugnante. Per questi motivi ho bisogno di spostare l'attenzione su un lavoro di tipo introspettivo e non una ricerca esterna; quella non è fattibile. Grazie |