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> Comportarsi In Modo Difforme
miki_70
Inviato il: Sabato, 08-Mag-2010, 14:59
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Nella mia cartella sto inserendo degli esercizi Ret di Albert Ellis PSICO smile.gif
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stancamareattiva
Inviato il: Mercoledì, 01-Set-2010, 22:24
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Io ho letto il libro "IO sono ok tu sei ok" che parla dell'analisi transazionale in maniera comprensibile, è molto interessante perchè fa capire certi meccanismi che si innescano quando una persona si relaziona con un'altra persona.

Il pratica è come se ogni volta che ci relazioniamo fossimo in uno dei tre stati dell'Io: IO bambino, IO genitore, Io adulto.
L'io bambino è la parte spontanea di noi, non condizionata, siamo in questo stato quando scherziamo, ridiamo, giochiamo o quando siamo ribelli, incavolati (io bambino ribelle)
l'io genitore è tutto ciò siamo perchè ci è stato trasmesso dalle figure genitoriali che abbiamo avuto: genitori, maestre, prof. ecc. e sono tutti quei doveri o quei divieti che sentiamo nostri per il solo fatto che ci è stato insegnato così. Ad esempio quando pensiamo: non mi devo comportare così mia madre cosa penserebbe, il dovere viene prima del piacere ecc.
L'IO adulto è la parte razionale quella che esamina la situazione cercando la soluzione ottimale per noi, che riesce anche a riconoscere che spesso agiamo perchè "dobbiamo agire così, perchè ci è stato insegnato così, perchè stiamo imitando nostra madre o nostro padre" e tenendo conto di questo l'Io adulto riesce a distaccarsi da questo e trovare ciò che ci è più congeniale.

Beh spero di non avervi annoiato io l'ho trovato interessante....magari non funzionerà per il d.o.c. però come dire ti fa comprendere tante cose che non ad esempio io non riuscivo a capire

Oppure potete leggere sempre relativamente all'analisi transazionale "Nati per vincere" edizioni San Paolo di Muriel James e Dorothy Jongeward.

ciao a tutti


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giovannalapazza
Inviato il: Mercoledì, 29-Set-2010, 17:25
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QUOTE (ondin@ @ Sabato, 08-Mag-2010, 12:11)
@simmi
si tratta di riprogrammare il cervello, insomma

sì ondi esatto

scusa leggo ora


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venite nel nuovo forum https://psyco.forumfree.it/
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orsogrizzly
Inviato il: Giovedì, 30-Set-2010, 09:36
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Io applico un principio molto semplice: LO FACCIO LO STESSO.

Anche se mi vergogno e se ho paura, se sono consapevole che potrei fare una brutta figura, lo faccio, ci vado, provo. Se va male, pazienza. Se mi giudicano male, pazienza. Accetto il fallimento, accetto che le cose non possono andare sempre bene.

Naturalmente non mi butto nella mischia in modo autolesionista, valuto pro e contro. Ma se il contro è solo la paura, valuto che non è un deterrente sufficiente.

Accetto di avere paura insomma.

Esempio: ho paura di guidare la macchina fuori città perchè per tanti anni ho guidato solo in città? Ci vado lo stesso, anzi mi compro una macchina nuova. Un po' per cvolta, allargo il mio raggio di azione.

Ho paura di parlare in pubblico? Ci vado lo stesso, come va va, accetto il rischio di fare una figura di merda, dopo tutto è il peggio che mi può capitare, quindi, in fondo, chissenefrega.

se ho paura chissenefrega, vorrà dire che farò quello che voglio o che devo fare con la paura, sempre meglio che lasciar perdere PSICO smile.gif
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Athymia
Inviato il: Giovedì, 30-Set-2010, 12:43
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QUOTE (orsogrizzly @ Giovedì, 30-Set-2010, 08:36)
Io applico un principio molto semplice: LO FACCIO LO STESSO.

Anche se mi vergogno e se ho paura, se sono consapevole che potrei fare una brutta figura, lo faccio, ci vado, provo. Se va male, pazienza. Se mi giudicano male, pazienza. Accetto il fallimento, accetto che le cose non possono andare sempre bene.

Naturalmente non mi butto nella mischia in modo autolesionista, valuto pro e contro. Ma se il contro è solo la paura, valuto che non è un deterrente sufficiente.

Accetto di avere paura insomma.

Esempio: ho paura di guidare la macchina fuori città perchè per tanti anni ho guidato solo in città? Ci vado lo stesso, anzi mi compro una macchina nuova. Un po' per cvolta, allargo il mio raggio di azione.

Ho paura di parlare in pubblico? Ci vado lo stesso, come va va, accetto il rischio di fare una figura di merda, dopo tutto è il peggio che mi può capitare, quindi, in fondo, chissenefrega.

se ho paura chissenefrega, vorrà dire che farò quello che voglio o che devo fare con la paura, sempre meglio che lasciar perdere PSICO smile.gif

Mi sembra proprio l'atteggiamento giusto per contrastare la fobia sociale...
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orsogrizzly
Inviato il: Giovedì, 30-Set-2010, 13:45
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QUOTE (Athymia @ Giovedì, 30-Set-2010, 11:43)
Mi sembra proprio l'atteggiamento giusto per contrastare la fobia sociale...
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ehm, grazie. In realtà si tratta di strategie antidoc, che valgono anche per la fs; in fondo, la matrice comune è la paura (e spesso chi soffre di doc soffre anche - o ha sofferto - di fs) e per superarla occorre esporsi e accettare l'incertezza, il rischio temuto, mettendo da parte l'orgoglio.

Potemmo risultare impacciati e maldestri, tipo fantozzi, non importa. Il più delle volte non è affatto così, ma anche se fosse....meglio che rimanere bloccati e rimuginarci poi sopra all'infinito.

Ci si può allenare a comportarsi così, cominciando da paure minori
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orsogrizzly
Inviato il: Giovedì, 30-Set-2010, 13:52
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QUOTE (xiola @ Martedì, 16-Giu-2009, 21:57)
La mia psico mi ha consigliato di fare degli esercizi di rilassamento la sera e immaginare delle scenette in cui le cose vanno diversamente da come mi aspetto.


non so, mi pare che immaginare scenette idilliache in cui tutto va nel modo sperato non serva ad eliminare la paura di vivere le situazioni concretamente. per eliminare la paura secondo me occorre esporsi anche al rischio che invece possa andare secondo la previsione meno ottimistica.

Senza esagerare nel pessimismo però; semplicemente accettando di vedere come va a finire, quasi con curiosità, come se la cosa riguardasse qualcun altro. In effetti riguarda qualcun altro, rispetto a te io sono qualcun altro, perchè tutto è relativo laugh.gif
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Athymia
Inviato il: Giovedì, 30-Set-2010, 19:33
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QUOTE (orsogrizzly @ Giovedì, 30-Set-2010, 12:45)
e per superarla occorre esporsi e accettare l'incertezza, il rischio temuto, mettendo da parte l'orgoglio.


Hai azzeccato perfettamente uno dei nodi centrali.
Il problema è che il fobico deve arrivarci da solo a questa conclusione, perchè, per la mia esperienza, cercare di convincerlo sortisce l'effetto opposto...
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orsogrizzly
Inviato il: Venerdì, 01-Ott-2010, 09:35
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QUOTE (Athymia @ Giovedì, 30-Set-2010, 18:33)
QUOTE (orsogrizzly @ Giovedì, 30-Set-2010, 12:45)
e per superarla occorre esporsi e accettare l'incertezza, il rischio temuto, mettendo da parte l'orgoglio.


Hai azzeccato perfettamente uno dei nodi centrali.
Il problema è che il fobico deve arrivarci da solo a questa conclusione, perchè, per la mia esperienza, cercare di convincerlo sortisce l'effetto opposto...

lo so; infatti quando, da piccola, mio padre mi diceva che dovevo 'reagire', l'effetto era solo quello di farmi sentire ancora più imbranata.

Purtroppo nessuno può autoconvincersi ragionandoci sopra, perchè il problema sta proprio lì, nel fatto di ragionare troppo, prefigurandosi le situazioni e le personali inadeguatezze ancora peggiori di quello che sarebbero nella realtà.

Invece, la soluzione consiste nello spezzare il giro vizioso dei problemi che ci facciamo, lasciandoli cadere. L'esposizione è il risultato del processo di disidentificazione dal problema, cioè dai propri pensieri e dalle idee preconcette su se stessi, dall'osservazione di sè senza giudizio, dall'accettazione di quello che passa per la testa, bello o brutto che sia, dalla simpatia per sè stessi senza orgoglio, dalla visione distaccata di noi stessi come appariamo al mondo.

Solo così possiamo accettare di presentarci anche con le paure, perchè riusciamo ad accettarle senza drammatizzarle, in modo che non costituiscano un blocco.

Ho letto della TCC, sembra che sia la cura appropriata per questo tipo di problemi, ma sinceramente non mi convince nè la terapia in sè, nè il fatto di affidarsi alla guida di un terapeuta che potrebbe essere bravissimo come non.

L'altra via è la meditazione, un sistema che ognuno si può gestire da sè, mentre il maestro che insegna la tecnica ha un impatto minimo sulla nostra psiche, perchè
ha solo il compito di indicare la strada, il resto dipende da noi.
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Athymia
Inviato il: Venerdì, 01-Ott-2010, 12:10
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QUOTE (orsogrizzly @ Venerdì, 01-Ott-2010, 08:35)
QUOTE (Athymia @ Giovedì, 30-Set-2010, 18:33)
QUOTE (orsogrizzly @ Giovedì, 30-Set-2010, 12:45)
e per superarla occorre esporsi e accettare l'incertezza, il rischio temuto, mettendo da parte l'orgoglio.


Hai azzeccato perfettamente uno dei nodi centrali.
Il problema è che il fobico deve arrivarci da solo a questa conclusione, perchè, per la mia esperienza, cercare di convincerlo sortisce l'effetto opposto...

lo so; infatti quando, da piccola, mio padre mi diceva che dovevo 'reagire', l'effetto era solo quello di farmi sentire ancora più imbranata.

Purtroppo nessuno può autoconvincersi ragionandoci sopra, perchè il problema sta proprio lì, nel fatto di ragionare troppo, prefigurandosi le situazioni e le personali inadeguatezze ancora peggiori di quello che sarebbero nella realtà.

Invece, la soluzione consiste nello spezzare il giro vizioso dei problemi che ci facciamo, lasciandoli cadere. L'esposizione è il risultato del processo di disidentificazione dal problema, cioè dai propri pensieri e dalle idee preconcette su se stessi, dall'osservazione di sè senza giudizio, dall'accettazione di quello che passa per la testa, bello o brutto che sia, dalla simpatia per sè stessi senza orgoglio, dalla visione distaccata di noi stessi come appariamo al mondo.

Solo così possiamo accettare di presentarci anche con le paure, perchè riusciamo ad accettarle senza drammatizzarle, in modo che non costituiscano un blocco.

Ho letto della TCC, sembra che sia la cura appropriata per questo tipo di problemi, ma sinceramente non mi convince nè la terapia in sè, nè il fatto di affidarsi alla guida di un terapeuta che potrebbe essere bravissimo come non.

L'altra via è la meditazione, un sistema che ognuno si può gestire da sè, mentre il maestro che insegna la tecnica ha un impatto minimo sulla nostra psiche, perchè
ha solo il compito di indicare la strada, il resto dipende da noi.

La penso esattamente allo stesso modo.
Non è attraverso il ragionamento che si giunge ad accettare la possibilità di apparire ridicoli, poco intraprendenti o imbranati... ci si arriva solo quando, cessando di ipercriticarsi e vedendosi come individui pari agli altri, si smette di fare continuamente guerra a se stessi ...
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halak
Inviato il: Venerdì, 01-Ott-2010, 12:13
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Secondo me la cosa più importante è agire avendo in vista l'obiettivo, agire nonostante che, agire come se...

Ma è facile solo dopo averlo fatto. PSICO-asd.gif
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orsogrizzly
Inviato il: Venerdì, 01-Ott-2010, 13:23
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QUOTE (halak @ Venerdì, 01-Ott-2010, 11:13)
Secondo me la cosa più importante è agire avendo in vista l'obiettivo, agire nonostante che, agire come se...

Ma è facile solo dopo averlo fatto. PSICO-asd.gif

una volta mi è capitato di dover parlare in pubblico per due ore, ad un uditorio preparato sull'argomento, senza avere il tempo di preparare un bel niente. Naturalmente ero spaventata, perchè sono timida.
Semplicemente l'ho detto, che non ero abituata a parlare in pubblico e che non avevo avuto il tempo di prepararmi; qualcuno nelle ultime file ridacchiava dry.gif ed ero perfettamente consapevole del fatto che potevo fare una figura di merda.

Ho pensato anche che però in fondo poteva anche fregarmene niente della figura che avrei fatto, che non c'era niente da perdere o da guadagnare, sarei rimasta tale e quale a prima, indipendentemente dal giudizio di queste persone. Non è che non avessi paura, ce l'avevo lo stesso, ma avevo accettato il rischio.

Alla fine è andata bene, mi hanno trovato anche simpatica credo; meglio così, comunque se fosse andata diversamente, non sarebbe stato un dramma.

Anni fa avrei fatto di tutto per evitare la situazione; l'accettazione del rischio e il distacco della mente razionale dalla condizione emotiva si acquisisce con la meditazione.


Se insisto sulla meditazione in questo forum è per questo.
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stancamareattiva
Inviato il: Sabato, 02-Ott-2010, 23:14
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QUOTE (orsogrizzly @ Venerdì, 01-Ott-2010, 12:23)
QUOTE (halak @ Venerdì, 01-Ott-2010, 11:13)
Secondo me la cosa più importante è agire avendo in vista l'obiettivo, agire nonostante che, agire come se...

Ma è facile solo dopo averlo fatto. PSICO-asd.gif

una volta mi è capitato di dover parlare in pubblico per due ore, ad un uditorio preparato sull'argomento, senza avere il tempo di preparare un bel niente. Naturalmente ero spaventata, perchè sono timida.
Semplicemente l'ho detto, che non ero abituata a parlare in pubblico e che non avevo avuto il tempo di prepararmi; qualcuno nelle ultime file ridacchiava dry.gif ed ero perfettamente consapevole del fatto che potevo fare una figura di merda.

Ho pensato anche che però in fondo poteva anche fregarmene niente della figura che avrei fatto, che non c'era niente da perdere o da guadagnare, sarei rimasta tale e quale a prima, indipendentemente dal giudizio di queste persone. Non è che non avessi paura, ce l'avevo lo stesso, ma avevo accettato il rischio.

Alla fine è andata bene, mi hanno trovato anche simpatica credo; meglio così, comunque se fosse andata diversamente, non sarebbe stato un dramma.

Anni fa avrei fatto di tutto per evitare la situazione; l'accettazione del rischio e il distacco della mente razionale dalla condizione emotiva si acquisisce con la meditazione.


Se insisto sulla meditazione in questo forum è per questo.


scusa ma sono ignorante in materia, intendo dire sulla meditazione...una spiegazione....


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orsogrizzly
Inviato il: Lunedì, 04-Ott-2010, 10:18
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QUOTE (stancamareattiva @ Sabato, 02-Ott-2010, 22:14)
sulla meditazione...una spiegazione....

la meditazione è una tecnica che aiuta a distaccarsi dai propri problemi, evitando di identificarci e lasciarci bloccare dalle ansie e dalle paure.

Se uno è timido, non diventa più estroverso con la meditazione, ma impara ad accettare il senso di vergogna o di paura nel rapportarsi con gli altri; perchè impara a conoscere meglio i propri meccanismi mentali ed emotivi.

Così la paura c'è sempre ma non costituisce più un blocco all'azione, non è causa di infiniti rimuginamenti; è una sensazione e basta, a cui puoi anche decidere di non dare retta.

Ho cercato di descrivere gli effetti della meditazione sulla cartella delle 'strategie antidoc', se hai volgia di andare a leggere PSICO smile.gif
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stancamareattiva
Inviato il: Lunedì, 04-Ott-2010, 22:46
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