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> Distimia, Apatia E Ansia
 
Konrad
Inviato il: Martedì, 13-Feb-2018, 14:20
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Utente Nr.: 18.820
Iscritto il: 13-Feb-2018



Buongiorno a tutti, scrivo per la prima volta su questo forum dopo aver letto molti topic in questi giorni.
Da un po' di tempo, diciamo 3 anni, mi accompagna una persistente lieve depressione, meglio conosciuta col nome di distimia: la mia vita non è completamente insoddisfacente, ho 27 anni, una ragazza, alcuni amici con cui riesco a condividere, tra alti e bassi, i momenti della mia vita. Tuttavia dal punto di vista produttivo sono quasi completamente nullo: non riesco a farmi venire la voglia e la tranquillità d'animo per finire i 4 esami che mi restano per l'università, né ho la grinta necessaria per sostenere quotidianamente un impegno lavorativo (pensate che ho lavorato per 1 anno 3 gg a settimana in un bar e sono andato completamente fuso). Ho diverse situazioni che dovrei e potrei aggredire e sfruttare ma non so perché rimango nell'apatia. E se per caso fisso un impegno che reputo importante di mattina presto finisco per non dormire affatto la notte precedente.

Per il momento il mio psichiatra mi ha prescritto 10 mg di Anafranil alla sera (sono al 4° giorno di assunzione), anche se non sono pienamente convinto di questa scelta, specialmente per la sostenibilità sul lungo periodo (sono preoccupato per il QTc, facendo sport; per l'aumento di peso e per gli effetti sessuali) nonché per l'azione prevalente sul sistema della serotonina. E' da un po' che, invece, mi stuzzica l'idea di provare il bupropione per via dell'azione sulla dopamina e sul sistema della ricompensa. Credete che io possa proporlo al mio specialista e che sia valido per il mio caso?

Grazie mille!
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Inviato il: Mercoledì, 14-Feb-2018, 23:14
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Ciao Konrad,

La tua è una domanda complessa, perché ci hai messo un pezzo di vita.
Poi non possiamo ragionare di molecole, pensando di risolvere i problemi.
I farmaci, al bisogno, è meglio assumerli, riservandosi la facoltà di riferire al medico gli effetti.

Ma io ho una regola: non affidare completamente al farmaco il nostro equilibrio. Contano molto le nostre scelte, sapendo che esse hanno delle ricadute.
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