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Inviato il: Lunedì, 24-Feb-2014, 23:43
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Psico Zio Messaggi: 3.903 Utente Nr.: 13.094 Iscritto il: 03-Dic-2013 |
Ho letto un articolo sul perturbante di Freud. Il perturbante è definito come una particolare attitudine del sentimento più generico della paura, che si sviluppa quando una cosa (o una persona, una impressione, un fatto o una situazione) viene avvertita come familiare ed estranea allo stesso tempo cagionando generica angoscia unita ad una spiacevole sensazione di confusione ed estraneità.Un-heimlich significa quindi inconsueto, estraneo, non familiare. Solitamente suscita terrore e spavento ciò che non è familiare o conosciuto però non tutto ciò che è insolito o nuovo provoca spavento e terrore e men che meno perturbamento. Secondo Freud per risultare propriamente perturbante l'oggetto deve dunque avere qualche altra caratteristica e dev'essere una caratteristica poco frequente perché la maggior parte delle cose spaventose o terrifiche non sono anche perturbanti. Freud rileva che un significato traslato di heimlich presente nel dizionario della lingua tedesca di Daniel Sanders è anche "tenuto in casa, nascosto", significati non esattamente antitetici rispetto a confortevole e familiare ma appartenenti a due ambiti sicuramente in contrasto tra di loro.
Ora, fin dall'infanzia, appena inizio a provare attrazione nei confronti di una donna sembra provare proprio questo tipo di per-turbamento, inizialmente sembra angosciante, mi induce attacchi di panico, ma ben presto si trasforma in elemento piacevole, come se riconoscessi in una donna che non conosco un qualcosa che è inscritto in me e mi attrae. Mi chiedevo se cio' fosse riconducibile proprio al fatto che guardando l'altra donna omosessuale si manifestasse proprio quest'ambivalenza insita nel concetto di perturbante ( un qualcosa di familiare - il nucleo omosessuale dell'altra presente anche in me e quindi familiare- che si contrappone ad un qualcosa di estraneo - l'estraneità oggettiva dell'altra-, come se questo contrasto tra opposti gnerasse perturbamento , per l'appunto) che mi induce a vivere con angoscia i momenti iniziali perchè fa emergere cio' che è rimasto a lungo sopito nel mio inconscio. Puo' essere valida questa mia teoria sulla relazione tra omosessualità e perturbante? -------------------- |
Inviato il: Venerdì, 28-Feb-2014, 21:24
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PsicoScostumata Messaggi: 7.928 Utente Nr.: 210 Iscritto il: 11-Lug-2007 |
Ma quante volte lo posti?
per il resto: non sa\non risponde\bo. -------------------- "Sai cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia.”
(Alberto Moravia, Gli indifferenti) DICONO DI LEI: "Lei ha sempre una 'parola buona' per tutti" " L'uomo disintegrato "scostumata che non sei altro" Anonimo Campano "AHHHH vade retro satana. (dove cazzo ho messo il crocifisso? )" Gionni IPSE DIXIT: "Più li vedo egocentrici e più mi vien voglia di pizzicare quell'ego banale" TerraTerra "RAGà MA CI AVETE FATTO CASO CHE DA QUANDO ESISTE FACEB. LA GENTE MUORE?" Carlo Maria Rogito |